1. n° 1/2018 Paese e DintorniANNO 10°- n°1 aprile 2018—Reg. Trib. Gorizia N° 4/08 dd. 27/09/2008—St.tip. IDEAGO s.a.s di V.Suligoj—vial IV Novembre 35/a Gorizia—apr.18—Direttore Responsabile Oliviero Furlan
1
2018
Turriaco
2. 2 Paese e Dintorni n°1/2018
L’editoriale: Caro PD
di Annamaria Farfoglia—segretario Circolo PD Turriaco
C
aro PD,
In quest’ultimo anno, su di te si è scari-
cata la rabbia e lo sdegno di ogni avver-
sario politico, di molti “opinionisti”, ma anche
di tantissimi internauti, a torto o a ragione.
Per lo più a torto, secondo il mio punto di vi-
sta, ma non posso negare che, qualche volta,
un briciolo di ragione c’era, anche se non era
quella la principale linea d’attacco.
Come nuovo segretario di un circolo
dall’antica tradizione, ma di piccole dimensio-
ni e di ben poca rilevanza, il compito di tra-
ghettare iscritti ed elettori attraverso due tor-
nate elettorali, con l’obiettivo di proseguire in
un cammino avviato ma di difficile attuazione,
è veramente un’impresa gravosa.
Come militante di vecchia data, questo clima
di disagio non mi è nuovo: ci sono stati mo-
menti difficili anche nel passato, e la mancan-
za di entusiasmo o lo scoraggiamento di tanti
è qualcosa che ho già affrontato con le stesse
pene e patimenti, ma senza perdermi
d’animo.
Non lo farò nemmeno ora: inutile negare
l’evidenza; le passate elezioni politiche nazio-
nali sono state una delusione per chi, come
me, ha sempre lavorato con trasparenza, leal-
tà e fiducia per un progetto più grande di pro-
gresso della società. Una delusione attesa,
certo, ma pur sempre una delusione. Anche
La redazione del periodico “Paese e Dintorni” è
aperta agli interventi di associazioni e singoli citta-
dini che desiderassero apportare un proprio contri-
buto al dibattito politico e sociale.
Inviando il proprio articolo, gli autori si impegnano
a mantenere toni e contenuti nei limiti sanciti dalla
legge e ad assumersi la propria responsabilità
sull’autenticità di quanto scritto e sulla verifica
delle eventuali fonti.
La redazione si riserva di pubblicare, nei tempi e
negli spazi consentiti dalle esigenze del giornale, i
contributi giunti in tempo utile, salvo diversa dispo-
sizione del direttore responsabile.
Sommario
L’editoriale: Caro PD
di Annamaria Farfoglia pag. 2
4 domande con l’Isontino al centro
Intervista a Sergio Bolzonello pag. 3
Occupazione e lavoro: continuare sulla via giusta
di Diego Moretti pag. 4
Per un vero sviluppo ecologico
di Sara Vito pag. 6
Un futuro a colori
di Marco Della Gaspera pag. 8
Il mio impegno per le politiche sociali
Di Deborah Marizza pag. 9
Con convinzione per il Partito Democratico
di Giuseppe Terpin pag. 10
Fermati Piero!
di Carla De Faveri pag. 11
Paese e Dintorni
Direttore Responsabile: Oliviero Furlan
Caporedattore: Annamaria Farfoglia
In redazione: Marco Bearzi, Carla De Faveri, Roberto
Cettul, Lorenza Marani, Giovanni Schiavon.
Numero chiuso per la stampa il 22/04/2018
Copertina di Giovanni Schiavon
3. n° 1/2018 Paese e Dintorni 3
se, per dirla proprio tutta, Turriaco è stato
uno dei pochi comuni in cui abbiamo “retto
meglio”: non è una consolazione, non è
un’attenuante, ma semplicemente un punto
da cui ripartire, convinta come sono che for-
se la buona amministrazione che stiamo pro-
ducendo da un bel po’ di tempo ha forse miti-
gato un poco i risultati negativi che abbiamo
registrato ovunque.
Certo, mi sarei aspettata che la realtà del
nostro Comune, sotto gli occhi di tutti, potes-
se in qualche modo guadagnare agli occhi
degli elettori quel poco di fiducia in più da
dare al Partito Democratico che in questi an-
ni ha governato a Turriaco. Chiaramente, le
dinamiche nazionali sono tutt’altra cosa, e
anche l’informazione e la disinformazione
che hanno dettato banco finora hanno gioca-
to un ruolo decisamente rilevante.
Ma non è tempo di piangersi addosso: abbia-
mo una scadenza elettorale regionale, impor-
tante e difficile: possiamo ripartire da quello
che di buono è stato fatto, ed i risultati ci so-
no: in campo occupazionale, sul piano delle
politiche sociali ed ambientali. Si poteva fare
di meglio? Sicuramente, sempre, ma abbia-
mo affrontato i problemi seri con trasparenza
e con l’idea di rinnovare. Tutto questo costa
fatica e non porta benefici immediati, ma,
caro PD, il tuo compito è guardare al futuro,
per le nuove generazioni, perché il giusto ri-
conoscimento a chi ha lavorato e contribuito
con sacrifici non deve limitare le opportunità
che da offrire ai giovani che in questa vita
devono poter realizzare le proprie ambizioni
e aspettative.
Caro PD, vorrei poter credere ancora non in
un futuro rosa, ma almeno in un futuro a co-
lori, non sbiadito dal grigiore di una politica
fatta di insulti e di sberleffi, di accuse reci-
proche e di mancata assunzione delle pro-
prie responsabilità.
Stiamo vedendo in questi giorni come le scel-
te elettorali fatte per ripicca, per invidia e per
rabbia non siano poi politicamente traducibili
in una buona proposta di governo. E vedia-
mo, ancora una volta, che gli slogan facili e le
promesse esagerate si scontrano molto velo-
cemente con la realtà impietosa dei fatti.
Pertanto, caro PD, rimbocchiamoci tutti le
mani e ripartiamo, se vogliamo essere onesti
fino in fondo, anche dai nostri errori, ammet-
tendo in nostri limiti, ma lavorando per supe-
rarli.
I primi ad essere indignati con te, siamo pro-
prio noi, i militanti che nonostante tutto sono
ancora qua, ad allestire i banchetti in piazza,
a scrivere gli articoli per il giornalino del cir-
colo, a bussare alle porte per chiedere di e-
sprimere una preferenza per il candidato che
se la merita fino in fondo la nostra fiducia.
Siamo indignati certo, perché non hai tenuto
conto di certi segnali d’allarme che arrivava-
no dalla base, perché hai troppo spesso con-
cesso troppo ai personalismi che ti hanno
lacerato e spolpato, perché non hai fatto dei
tuoi valori fondanti il baluardo principale del
tuo credo politico.
Nessuno finora aveva saputo fare meglio di
te in tema di Diritti Civili, di politiche sociali
(la legge sul dopo di noi, per esempio) eppu-
re hai lasciato che il populismo urlasse più
forte, sminuendo l’importanza dei fatti e cal-
cando la mano su promesse irrealizzabili ed
irresponsabili.
Caro PD, io non ti mollo. Alle prossime regio-
nali continuerò a darti fiducia, perché trovo
candidati veri, perché l’amministrazione re-
gionale uscente ha realizzato molto in questi
cinque anni, concretizzando gran parte del
proprio programma elettorale e molti di quel
che ha fatto ha avuto un riflesso positivo e a
volte anche immediato sul nostro territorio,
anche nella nostra piccola Turriaco: parliamo
di piste ciclabili, di interventi ambientali, di
riqualificazione di edifici pubblici, ma anche
di progetti educativi e culturali.
In campo oggi con te sono amministratori
con esperienza, e giovani con la voglia fare.
Di loro mi fido e non mi sottraggo al compito
di sostenerti ancora, contro tutti i pronostici,
contro tutti gli opinionisti della domenica e i
“pontificatori” da osteria.
Caro PD, avanti a testa alta.
4. 4 Paese e Dintorni n°1/2018
C
onsideriamo l’unità della Regione un prin-
cipio fondamentale ed una condizione im-
prescindibile per cogliere a pieno le oppor-
tunità che il contesto europeo potrebbe offrire.
Infatti la nostra collocazione geografica fa del
Friuli VG una "piattaforma logistica naturale" .
Tuttavia c’è chi invoca la costituzione di una
“città metropolitana per Trieste” a cui affiancare
un "grande Friuli". Qual è il suo pensiero in meri-
to?
In questi cinque anni abbiamo preso in mano una
regione profondamente in crisi e lacerata al suo
interno. Abbiamo rivoluzionato un modo di pensa-
re, ovvero basta compartimenti stagni, ma colla-
borazione. Abbiamo impiegato anni per togliere il
“- trattino“ tra Friuli e Venezia Giulia e sicuramen-
te non si può tornare indietro. Ragionare come
Regione unita significa anche creare equità e
dunque consentire ad ogni territorio di potersi
rilanciare con delle ricette specifiche in base alle
peculiarità.
Le innegabili criticità della sanità isontina affon-
dano le radici nei passati governi di centro de-
stra, ma il negativo attuale va a gravare su alcu-
ne manchevolezze della legge di riordino del Si-
stema Sanitario approvato in questa legislatura.
In particolare la Regione non ha dato corso a
quanto previsto nella legge a proposito di sanità
transfrontaliera. L'esistenza di progetti sanitari
collegati al GECT GO godono di grande appoggio
da Lubiana ma disinteresse dalla nostra Regione.
Pensa di poter porre rimedio a queste inadem-
pienze?
Con la sanità abbiamo affrontato una riforma su
cui nessuno ha voluto metter mano per decenni.
Abbiamo dovuto dare una scossa a un sistema
che stava iniziando a non funzionare a fronte di
costi elevatissimi che assorbono più della metà
del bilancio dell’ente. Questo ha richiesto scelte
difficili. Purtroppo il tempo non ci ha consentito di
fare tutto, sicuramente la sanità transfrontaliera
è nei programmi, quindi non parlerei di disinteres-
se, semplicemente ci è mancato il tempo di ren-
derla operativa al 100%. I ponti che dobbiamo
gettare sono ben più complicati di quelli politici.
Per far questo dobbiamo superare le resistenze
amministrative che hanno reso finora difficili i
rapporti sul confine, anche le convenzioni finora
stipulate, ma sopratutto dobbiamo superare le
barriere sociali e la storica diffidenza con chi sta
al di là del confine per poter veramente vivere in
una regione Europea e una politica amministrati-
va veramente europea.
Si è detto da parte di vari autorevoli componenti
della Giunta regionale che Gorizia deve assumere
il ruolo di capitale regionale della cultura. Cosa
pensa di questa ipotesi?
Non possiamo pensare a compartimenti stagni. Il
tema non è “chi fa cosa”, ma bisogna puntare su
eventi che siano attrattivi e capaci di stare sul
mercato senza soldi pubblici. Il futuro di Gorizia
può e deve passare anche per eventi culturali,
ma è sbagliato però pensare che sia solo quello.
Avete due manifestazioni fantastiche come èSto-
ria e Gusti di Frontiera, due esempi diversi di e-
venti di successo. Gorizia per la sua collocazione
può essere anche meta della cultura transfronta-
liera. Serve però la forza di scegliere riducendo il
numero degli eventi aumentandone però la quali-
tà e inserendoli in un contesto che si confronta
con gli altri eventi in Friuli VG. Anche il passaggio
dei musei provinciali ad ERPAC è stato un mo-
mento storico perché oggi finalmente le eccellen-
ze vengono valorizzate in un contesto regionale.
La ormai ex provincia di Gorizia ha goduto per
anni dei benefici derivanti dal confine: presenza
di molti militari e sostegni alle attività produtti-
ve derivanti dalla "zona franca". Caduto il confine
sono rimaste caserme vuote e una imprenditoria
impreparata ad affrontare il nuovo scenario. Cosa
potrà fare la Regione per favorire nel goriziano
uno sviluppo economico che serva a contrastare
4 domande con l’Isontino al centro
Intervista a Sergio Bolzonello—Vicepresidente uscente e Candidato Presidente Regione FVG
5. n° 1/2018 Paese e Dintorni 5
anche quel declino demografico e la diaspora dei
giovani goriziani che ne sono la logica conse-
guenza?
L’isontino è il territorio più in difficoltà dopo una
crisi che poteva e doveva essere affrontata già
dal 2008. Noi siamo arrivati nel 2013 e solamen-
te allora abbiamo realizzato la riforma Rilancim-
presa che ha rimesso in moto il Friuli Venezia
Giulia creando 10 mila posti di lavoro. Il futuro
per Gorizia è legato al GECT, uno dei punti di arri-
vo tra i più alti di ingegneria diplomatica. Dobbia-
mo riuscire a vedere il confine come un'opportu-
nità, dove sviluppare interessi infrastrutturali, e-
conomici e sociali: gli obiettivi, appunto, che si
prefigge il GECT. La logistica transfrontaliera, dal-
la revisione della SDAG al collegamento ferrovia-
rio con le due mezzelune di FSI, ci farebbe colle-
gare in modo importante la nostra regione con la
Slovenia e con il nordest Europa. I rapporti con le
economie vicine e con insediamenti di industrie
innovative, magari anche legate - ma non solo - al
mondo della cultura (vista la presenza di un sog-
getto importante sul suolo goriziano come ER-
PAC) ci permetterebbe di creare know-out e alte
professionalità che farebbero bene all’economia
regionale. Infine centrali e determinati per il tes-
suto economico del goriziano sono l’agricoltura,
l’agroalimentare e il turismo in una lettura unica
che può permettere quella quota di valore ag-
giunto reale in termini di occupazione e di Pil.
L
’occupazione rappresenta un tema cruciale
per il futuro del Friuli Venezia Giulia.
Meno percepito, invece, è il cambiamento
che, in materia di politiche attive del lavoro, si regi-
stra oggi rispetto al periodo in cui il centrodestra ha
governato la nostra regione: nel quinquennio 2008
-2013, infatti, l’amministrazione regionale si è limi-
tata ad attuare due strategie “tampone”, la prima
quella di usare le risorse finanziarie del Fondo So-
ciale Europeo per erogare la cassa integrazione in
deroga, togliendole alle azioni di formazione e rein-
serimento lavorativo, mentre la seconda verteva
sull’erogazione di incentivi a pioggia su assunzioni
e stabilizzazioni, senza focalizzarsi sui target più a
rischio di disoccupazione (es. giovani e over 50).
Durante la presidenza Tondo, inoltre, è mancato il
coordinamento dei Centri Provinciali per l’Impiego
(CPI), rimasti, salvo poche felici eccezioni, isole au-
tonome scarsamente governate.
Con il governo del centrosinistra, invece, sono au-
mentati gli interventi finanziari nelle politiche attive
per l’occupazione e, tramite la creazione
dell’Agenzia regionale per il lavoro, si è rafforzata la
capacità del sistema pubblico di intermediare tra
la domanda e l’offerta occupazionale.
Lo evidenziano sia le crescenti percentuali di Di-
chiarazioni di Immediata Disponibilità al lavoro
(DID) dei soggetti disoccupati in rapporto al totale
dei contatti con gli uffici regionali (99,5% nel
2016), sia il forte e costante aumento di tutte le
Occupazione e Lavoro: continuare sulla via giusta
Diego Moretti—Capogruppo PD in Consiglio Regionale
6. 6 Paese e Dintorni n°1/2018
F
inalmente possiamo e dobbiamo costruire
un nuovo modello di sviluppo che tenga
conto dei cambiamenti climatici perché il
mondo sta cambiando. Noi siamo pronti.
E’necessario mettere in atto concretamente e
senza indugio la più grande opera pubblica del
FVG trainata da una grande rivoluzione ecologi-
ca.
L’Isontino è un luogo privilegiato per realizzare
tutto ciò, dobbiamo crederci e dobbiamo ritrova-
re l’unità del territorio, perché siamo 140.000
abitanti in 25 Comuni. Divisi non contiamo nien-
te, uniti invece abbiamo molto da dire e da fare,
e lo abbiamo dimostrato.
Qualsiasi sarà l’evoluzione delle UTI questo terri-
torio deve ritrovare la sua unità. Un territorio
chiuso per noi significa solo meno possibilità e
più miseria. Non siamo subalterni a nessuno e
non cominceremo ad esserlo adesso. Noi siamo
il luogo delle utopie possibili, perché abbiamo
persone che possono farlo, perché abbiamo una
storia che ci ha insegnato a farlo e perché quan-
do serviva l’abbiamo già fatto.
Il mio programma annunciato dal titolo “#avanti
tutta insieme” significa continuare senza indu-
gio questa rivoluzione ecologica, realizzare lo
sviluppo sostenibile del nostro territorio e poten-
azioni di politica attiva erogate dai Centri per
l’Impiego (servizi di accoglienza, orientamento pro-
fessionale, misure formative, ecc.). C’è ancora mol-
to da fare, ma tali strategie hanno contribuito, as-
sieme ai primi segnali di ripresa economica, a pro-
durre effetti di riduzione della disoccupazione di lun-
ga durata (dalle 43.008 unità del 2014 alle 40.637
del 2016, -5,7%) e del numero di giovani tra 15 e
34 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nel-
la formazione (dai 29.119 del 2014 ai 28.006 del
2016, -1.113).
Il PD, al termine della presente legislatura, lascia
una situazione migliore di quella ereditata dalla pre-
cedente Giunta Tondo. La creazione di nuove oppor-
tunità occupazionali dipende pur sempre dalla ca-
pacità delle imprese di cogliere le chance di innova-
zione e sviluppo dei mercati, ma una cosa è certa:
l’ente regionale svolge meglio di prima i suoi compi-
ti di sostegno al reinserimento lavorativo. E lo potrà
fare ancor più efficacemente se, in futuro, coinvol-
gerà gli enti di formazione accreditati
nell’attuazione delle politiche attive del lavoro e, sul
modello del Trentino Alto Adige, le accorperà a quel-
le per lo sviluppo economico in un’unica struttura
organizzativa.
La sfiducia che oggi tanti cittadini hanno verso la
politica si combatte anche operando su un tema
delicato e al tempo stesso complesso come quel-
lo del lavoro e dell’occupazione in maniera con-
creta, senza proclami. E’ quello che in questi cin-
que anni di governo regionale, come Partito De-
mocratico, abbiamo cercato di fare, continuando
sulla strada intrapresa nella prossima legislatura.
Anche per questo chiediamo di esprimere il con-
senso al PD.
Per un vero sviluppo ecologico
di Sara Vito—Consigliere PD e Assessore uscente
7. n° 1/2018 Paese e Dintorni 7
ziare la green economy che potrà creare nei
prossimi anni grandi occasioni di sviluppo e di
lavoro, migliorando la qualità della vita dei nostri
cittadini. Ma dobbiamo essere uniti e lavorare
insieme.
Tre le linee guida del mio programma: lo svilup-
po della mobilità sostenibile, la lotta all’amianto
e la messa in sicurezza del territorio attraverso
la lotta al rischio idrogeologico, in particolare
puntando ad un Isonzo sicuro, pulito e balneabi-
le.
Il clima sta cambiando e ormai ce ne siamo ac-
corti tutti. Non servono gli scienziati per capire
che questa è la più grande sfida di tutti i tempi
che l’umanità deve affrontare, con urgenza e
determinazione. La battaglia che ho portato a-
vanti insieme a tanti di voi per la riconversione
della centrale termoelettrica di Monfalcone, sul-
la quale stiamo lavorando con un gruppo di e-
sperti di grande valore, ne è la dimostrazione se
vogliamo un futuro migliore. L’energia pulita è la
vera sfida non solo per i grandi impianti ma an-
che per la mobilità delle persone. E‘ necessario
mettere in atto una nuova mobilità attraverso la
rivoluzione elettrica, perché il traffico è una delle
principali fonti di inquinamento.
A tale scopo intendo dare il via ad iniziative con-
crete: contributi ai cittadini per l’acquisto, per
rottamare le vecchie auto diesel e benzina, 289
nuove colonnine di ricarica in FVG, prevista la
rapida sostituzione delle auto di Comuni e Re-
gione
Sul tema dell’amianto nella presente legislatura
è stato realizzato dopo più di vent’anni il nuovo
piano regionale amianto e nel mio programma
sono previsti contributi per la rimozione
dell’amianto per cittadini, imprese, comuni, il
censimento di tutto l’amianto esistente, attività
di formazione e di informazione, sicurezza sul
lavoro. È stato fatto molto ma la battaglia con-
tro l’amianto è ancora lunga. Per vincerla c’è
bisogno dell’aiuto di tutti, senza bandiere e sen-
za pregiudizi. L’amianto è il nostro nemico. Per
toglierlo di mezzo bisogna scovarlo ovunque. Per
fare giustizia bisogna essere sempre a fianco
delle vittime. Per prevenire e curare facciamo
diventare il Centro Regionale Unico Amianto di
Monfalcone un esempio europeo. Facciamo in
modo che queste cose non si ripetano, ieri
sull’amianto e domani chissà su cosa. Per que-
sto ci serve più innovazione, scienza e ricerca.
Infine sul tema della Difesa del suolo intendo
continuare a realizzare: manutenzioni periodi-
che, sistemazione degli argini, difesa del suolo
dalle erosioni, contrasto agli scarichi fognari
nell’Isonzo, gestione transfrontaliera del fiume.
Dobbiamo rendere tutti i corsi d’acqua della no-
stra regione sicuri, puliti e, dove possibile, anche
balneabili. In questi anni abbiamo fatto una
grande opera di manutenzione del territorio, per-
ché la prevenzione vuol dire cantieri aperti che
fanno bene all’ambiente, alla sicurezza delle no-
stre comunità e al lavoro. Ricordo a tal fine an-
che il nuovo depuratore di Staranzano quale tas-
sello fondamentale per migliorare la qualità
dell’acque dell’Isonzo e del nostro mare. La dor-
sale goriziana convoglierà tutti i reflui della pro-
vincia verso un unico impianto di depurazione
eliminando qualsiasi versamento nell’Isonzo,
un’opera da 36,3 milioni di euro.
L’Isonzo è il nostro fiume, patrimonio ambienta-
le e culturale, che dobbiamo difendere e valoriz-
zare: è una questione di ambiente, di memoria,
di turismo e di benessere.
Ho lavorato e lavorerò sempre in un’ottica di a-
scolto e di collaborazione con i cittadini perché
la partecipazione e la condivisione delle scelte
sono fondamentali in una vera democrazia.
E dunque “#avanti tutta insieme”.
8. 8 Paese e Dintorni n°1/2018
Un futuro a colori
di Marco Della Gaspera—candidato PD in Consiglio Regionale
U
na sfida importante, la nostra. Proprio su
questo territorio il prossimo 29 aprile, da-
ta delle elezioni regionali, si giocherà una
partita tanto stimolante quanto difficile.
Prima di parlare di politica vorrei raccontarvi un
po’ di me; mi chiamo Marco Della Gaspera, ho
24 anni e sono nato a Gorizia. La mia formazio-
ne è stata di tipo scientifico, dopo aver ottenuto
il diploma di perito chimico industriale mi sono
iscritto all’Università degli studi di Trieste laure-
andomi in Biotecnologie nel luglio 2016. Attual-
mente ho deciso, per interesse e desiderio di
crescita personale, di intraprendere un nuovo
percorso di studi universitari in Fisioterapia.
Come potete vedere dal mio background, il mio
impegno politico è sempre stato mosso dalla
passione e dalla consapevolezza che, ogni citta-
dino, dovrebbe sentire un forte senso di respon-
sabilità verso le generazioni successive. Alla luce
di ciò, nel 2012, ancora diciassettenne, ho fon-
dato assieme ad alcuni amici una lista civica
“Ritorno al futuro – lista giovani” che si è pre-
sentata alle elezioni comunali in coalizione con il
centro sinistra; grazie a questa esperienza, e al
successivo ingresso nel PD di Gorizia con un in-
carico in segreteria, ho avuto la fortuna di esse-
re selezionato nel 2017 per partecipare alla
scuola di formazione politica Pier Paolo Pasolini
a Milano. Oltre all’impegno politico, nel tempo
libero, ormai da 9 anni, sono arbitro di calcio ed
attualmente dirigo le gare del massimo campio-
nato regionale di Eccellenza.
Tornando a noi ed alle importanti sfide che at-
tendono il nostro partito, è fondamentale sottoli-
neare la rilevanza sociale, culturale e valoriale
delle battaglie politiche che andranno combattu-
te a testa alta, con la consapevolezza di essere
gli ultimi baluardi a difesa di un’idea di società
che si sta lentamente involvendo. Proprio per
questo motivo mi sento di rivendicare le scelte,
anche coraggiose, che sono state fatte al mo-
mento della formazione delle liste; quella del PD
è una squadra forte perché diversa per età, ruo-
lo sociale, esperienza e personalità. E’ chiaro
che vista la mia giovane età non posso che pun-
tare, dal punto di vista programmatico, su alcuni
argomenti cardine per le nuove generazioni. Più
lavoro, più cultura e più politiche giovanili/per la
famiglia. E’ da voi, da noi, che la politica deve
ripartire; al centro del nostro operato va rimessa
la dignità della persone come esseri umani non
come semplici entità numeriche da gestire. La
parola d’ordine sarà quindi ascolto!
Cercherò a partire da queste settimane di girare
il più possibile, di incontravi, di valorizzare le re-
lazioni umane che saranno per me importante
bagaglio nel futuro.
Infine una breve considerazione sui miei avver-
sari; in questo collegio il centro-destra candida
nella mia città l’ex sindaco, 80 anni ed una car-
riera politica che è quasi noiosa da elencare. Il
mio desiderio più grande, la mia speranza è
quella di riuscire a comunicarvi che questo terri-
torio merita un futuro a colori, non la riproposi-
zione di un passato in bianco e nero.
Io sono pronto, mi date una mano?
9. n° 1/2018 Paese e Dintorni 9
S
ono Deborah Marizza ho 45
anni sposata e madre di due
ragazzi, rispettivamente di
15 e 10 anni. Sono laureata in
Scienze Politiche indirizzo politico
economico e da oltre quindici anni
ricopro l’incarico di Direttore di
un’Azienda Pubblica di Servizi alla
Persona di Trieste.
Ho accettato di candidarmi alle
prossime elezioni regionali come
indipendente nella lista del Partito
Democratico. Una scelta che nasce
dalla volontà di mettermi a servizio
di un gruppo politico con il quale in
questi anni ho collaborato e sono
cresciuta nella mia esperienza di amministrato-
re. Un’idea nuova per impegnarmi in prima per-
sona perché cambiare è un dovere, migliorare è
possibile ma per farlo bisogna agire con serietà
e costanza.
Sono un candidato indipendente, non ho idee
preconcette da difendere né formazioni di parti-
to da giustificare.
Rappresento la società civile, porto la voce di
tutti quelli che vogliono essere rappresentati da
persone competenti che abbiano il coraggio di
elaborare proposte concrete senza populismi ed
improvvisazioni ma con professionalità e impe-
gno.
La politica è ricca di luoghi comuni, ma io penso
che soprattutto in questo particolare momento
di forte delusione e difficoltà, sia ora che perso-
ne di buona volontà, senza essere necessaria-
mente legate a partiti o schieramenti politici,
mettano a disposizione un po’ del loro tempo per
costruire un nuovo modo di fare politica, parteci-
pando alla costruzione del nostro futuro e a
quello dei nostri figli.
Le esperienze che ho maturato nel corso di que-
sti anni mi consentono di parlare di ambiti diffici-
li e delicati che oggi più che mai assumono un
aspetto rilevante per migliorare la nostra vita.
Esercito la mia professione nell’ambito delle po-
litiche sociali a favore delle persone anziane e
fragili, al fine di migliorare la qualità di vita della
terza età.
Sono inoltre al secondo mandato
quale Assessore alle Politiche So-
ciali, Sanità e Pari Opportunità nel
Comune di San Canzian d’Isonzo e
il mio impegno in questi anni è sta-
to quello di migliorare le reti ed i
sistemi di protezione sociale e rico-
noscere a tutte le generazioni u-
guale identità e dignità sociale.
Per far fronte alle nuove problema-
tiche del welfare, penso che
l’Amministrazione Pubblica debba
assumersi un ruolo chiave diven-
tando fattore determinante per lo
sviluppo locale e la coesione socia-
le.
I punti del programma che intendo sviluppare:
Sostegno finanziario alle famiglie con figli minori
attraverso contributi mirati a favore dei ragaz-
zi fino al compimento della maggiore età.
Potenziamento delle politiche di prevenzione at-
traverso investimenti rivolti alla prevenzione pri-
maria ed elaborazione di programmi di screening
affiancati anche da investimenti nell’educazione
sanitaria. Estendere i controlli e gli esami gratuiti
per quelle patologie legate alla cronicità.
Rafforzamento dell’assistenza primaria e territo-
riale al fine di garantire una migliore presa in ca-
rico della cronicità e delle fragilità, evitando un
ricorso improprio alla ospedalizzazione ed istitu-
zionalizzazione. L’obiettivo è quello di favorire la
permanenza delle persone disabili, anziane, fra-
gili o non autosufficienti presso il proprio domici-
lio e ambiente famigliare, valorizzando la dimen-
sione distrettuale e territoriale dei servizi anche
con azioni innovative e sperimentali.
La casa un bene primario da garantire a tutti.
Sostegno alle locazioni private Potenziamento
dell’offerta abitativa, non solo intesa come edili-
zia popolare, ma anche attraverso il Social hou-
sing ed l’edilizia convenzionata. Implementazio-
ne del lavoro, in parte già svolto, dai Tavoli Terri-
toriali strutturati per la “Risposta Casa” da svi-
luppare in modo organico nell’intero ambito re-
gionale.
Per una Regione a misura di cittadino, attenta ai
bisogni sociali e capace di trasformare le
istanze della cittadinanza in risposte concrete.
Il mio impegno per le politiche sociali
di Deborah Marizza—candidata in Consiglio Regionale
10. 10 Paese e Dintorni n°1/2018
N
ato a Gorizia, l’8 marzo 1964 e residente a
San Floriano del Collio (Gorizia), di profes-
sione sono impiegato di banca.
Sono Consigliere Comunale a San Floriano del Col-
lio dal 2004 dove mi sono candidato alla
carica di Sindaco nel 2014.
Vicepresidente del Circolo Culturale Briski
Gric di San Floriano, iscritto
dell’organizzazione economica slovena
SKGZ e al Circolo PD Gorizia —San Floria-
no del Collio, membro della componente
slovena provinciale del PD, mi candido
ora a consigliere regionale.
Accettare la candidatura nella lista del
Partito Democratico per me è un orgoglio,
perché credo nella politica e credo nel
Partito Democratico che, con la convinzio-
ne, la concretezza, la sicurezza, la credibi-
lità di cui è capace e con
un nuovo programma
elettorale, sarà ancora
protagonista in regione.
di Giuseppe Terpin—candidato in Consiglio Regionale
Con convinzione per il Partito Democratico
11. n° 1/2018 Paese e Dintorni 11
di Carla De Faveri—Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili Comune di Turriaco
Fermati Piero!
Mentre sta per partire l'edizione 2018 di Note di
Costituzione, dedicata al "Diritto di pace", 100
anni dopo la fine del primo conflitto mondiale,
l'Amministrazione Comunale di Turriaco ha guar-
dato già oltre, pensando ad un progetto educati-
vo che ripercorra quei tragici eventi per attualiz-
zarli e farne un monito contro tutte le guerre,
riaffermando la pace come presupposto indi-
spensabile per il progresso della civiltà.
Abbiamo pensato di chiamarlo "Fermati Piero”,
come recita la nota ballata di Fabrizio De Andrè,
riprendendo queste parole come un'esortazione
a riflettere sull'atrocità della guerra e sul sacrifi-
cio di tante giovani vite, perchè è soprattutto alle
nuove generazioni che questo progetto è rivolto.
L’iniziativa progettata coinvolge infatti 4 istituti
scolastici (IC Alighieri di San Canzian d’Is.-
Turriaco, IC Don Milani di Aquileia, IC C. Macor di
Romans d’IS., ISIS S. Pertini di Monfalcone), in
totale una ventina di classi di scuole di vario or-
dine e grado dall'Isontino alla Bassa Friulana, e
si propone di attivare gli studenti attraverso la-
boratori artistici di mosaico, graffiti ed aquiloni,
lezioni di musica e coro, fino ad un innovativo
programma di orienteering storico sui luoghi del-
la guerra, a cavallo di quei confini “mobili” che
caratterizzano il territorio regionale; cogliendo le
suggestioni provenienti dalla lettura di diari e
lettere dal fronte, dai canti popolari e militari dei
soldati in guerra, la visione e la realizzazione
di spettacoli teatrali, mostre, documentari e film,
giovani e adulti saranno chiamati ad un confron-
to tra la storia sanguinosa del nostro territorio e
la complessa società attuale, tra
le profuganze di un tempo e le migrazioni di og-
gi, affrontando il tema dei diritti dell’uomo e il
concetto di pace duratura.
Il progetto promuove un modello di turismo di-
dattico e sostenibile proponendo occasioni edu-
cative, in linea con le 8 competenze chiave euro-
pee per l’apprendimento permanente, incenti-
vando i viaggi e le uscite didattiche come possi-
bilità di scambio di conoscenza e di conservazio-
ne della memoria e stimolando i cittadini a par-
tecipare alla promozione delle iniziative culturali
e all’economia da esse generata, anche grazie al
sostegno di sponsor sensibili ai temi della cultu-
ra alimentare, della cura della terra, del rispetto
della diversità.
Nel programma sono coinvolti partners autore-
voli, come il Club per l’UNESCO Aquileia, il Labo-
ratorio creativo Bluoltremare, il Comitato Regio-
nale Federazione Italiana Sport Orientamento,
Duemilauno Agenzia Sociale, il Gruppo Costumi
Tradizionali Bisiachi e ulteriore spazio è riservato
a collaborazioni con enti e associazioni del terri-
torio per ciascuna delle numerose diversificate
iniziative ipotizzate a sostegno della promozione
della cultura della pace. Si sono già raccolti im-
pegni di sponsor, tra cui la BCC Turriaco com per
integrare il finanziamento concesso dalla Regio-
ne FVG.
E la Regione FVG ha riconosciuto a questo pro-
getto il carattere di innovazione e attualizzazione
che i collaboratori hanno individuato nell'aderire
alla proposta dell'Amministrazione Comunale,
classificandolo al quinto posto assoluto, il primo
tra gli enti locali, un risultato di cui andare fieri e,
allo stesso tempo, l’avvio di un’esperienza nuo-
va, impegnativa ma entusiasmante, come molte
delle azioni intraprese da questa nostra ammini-
strazione comunale.
12. 12 Paese e Dintorni n°1/2018
Paese e Dintorni
Giornale del Partito Democratico
Quadrimestrale—Anno X n. 1
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aprile 2018
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