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www.barillacfn.com
                                               info@barillacfn.com

                                                  Advisory Board
        Barbara Buchner, Claude Fischler, Mario Monti, John Reilly
             Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Umberto Veronesi

                                           In collaborazione con
                     Carlo Alberto Pratesi – Università Roma Tre
                          Claudio Maffeis – Università di Verona
              Pierluigi Meriggi – Università Cattolica di Piacenza
                                           Life Cycle Engineering
                              The European House – Ambrosetti
Ecodynamics Group, Dipartimento di Chimica – Università di Siena

                             Coordinamento editoriale e redazione
                                                 Codice Edizioni

                                 Progetto grafico e impaginazione
                                                  adfarmandchicas

                                                      Immagini
                            National Geographic Image Collection

                  Doppia Piramide 2011: alimentazione sana per tutti
                            e sostenibile per l’ambiente (luglio 2011)

                      Immagine di copertina: Image Source/Corbis
C
                                                                        aro Lettore,
                                                                        nel corso degli ultimi anni l’importanza di una corretta alimentazione ai fini del
                                                                        benessere e della prevenzione delle malattie è stata confermata da sempre più
                                                                  numerosi studi e analisi di carattere scientifico. Tutti i programmi di ricerca sul tema
                                                                  hanno infatti evidenziato lo strettissimo legame esistente tra alimentazione e salute.

                                                                  Per questo, il Barilla Center for Food & Nutrition ha ritenuto giusto riproporre
                                                                  la piramide alimentare, strumento ormai noto e ben consolidato negli ambienti
                                                                  scientifici, in una versione aggiornata che ricomprenda i risultati più recenti della
                                                                  ricerca.
                                                BCFN Index 2011




                                                                  Lo ha però fatto secondo la modalità originale che già aveva individuato lo scorso
                                                                  anno: la Doppia Piramide alimentare e ambientale. Come sapete, si tratta dell’esito
                                                                  di un lavoro molto focalizzato da parte degli esperti del nostro Advisory Board, che
                                                      2           ci ha portato – già un anno fa – a individuare la connessione tra comportamenti
                                                                  alimentari virtuosi e contributo positivo alla sostenibilità ambientale.

                                                                  Per capire quali siano gli alimenti più “sostenibili” per il Pianeta, il Barilla Center
                                                                  for Food & Nutrition ha riclassificato i cibi della piramide alimentare in funzione del
                                                                  loro impatto sull’ambiente, ottenendo così una seconda piramide – quella ambientale
                                                                  – attraverso la quale è possibile scoprire come gli alimenti migliori dal punto di vista
                                                                  della salute siano anche quelli i cui processi di produzione e consumo rispettano
                                                                  maggiormente l’ambiente.

                                                                  Buona lettura
                                                                  Guido Barilla
James P. Blair/National Geographic Image Collection
La	visione	deL	
                                                   BariLLa	Center	
                                                 	 for	food	&	nutrition

                                                   offrire	una	moLtepLiCità	di	ContriButi	ad	aLto	
                                                   Contenuto	sCientifiCo	e	diventare	neL	tempo	un	
                                                   prezioso	strumento	di	servizio	aLLe	istituzioni,	
                                                   aLLa	Comunità	sCientifiCa,	ai	media	e	aLLa	soCietà	
                                                   CiviLe;	punto	di	inContro	tra	Chiunque	aBBia	a	
                                                   Cuore	L’aLimentazione,	L’amBiente,	Lo	sviLuppo	
                                                   sosteniBiLe	e	Le	sue	impLiCazioni	suLLa	vita	deLLe	
                                                   persone.
Greg Dale/National Geographic Image Collection
Il futuro dell’alImentazIone   Il BarIlla Center
                  CresCe InsIeme a noI           for food & nutrItIon




                                                 I
                                                     l Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) è un centro di analisi e proposte dall’ap-
                                                     proccio multidisciplinare che ha l’obiettivo di approfondire i grandi temi legati all’ali-
                                                     mentazione e alla nutrizione su scala globale.
                                                 Nato nel 2009, il BCFN si propone di dare ascolto alle esigenze attuali emergenti dalla
                                                 società, raccogliendo esperienze e competenze qualificate a livello mondiale, favorendo
BCFN Index 2011




                                                 un dialogo continuo e aperto.
                                                 La complessità dei fenomeni oggetto di indagine ha reso necessario adottare una meto-
                                                 dologia che vada oltre i confini delle diverse discipline: da qui nasce la suddivisione delle
                                                 tematiche oggetto di studio in quattro macro-aree: Food for Sustainable Growth, Food for
  6                                              Health, Food for All, Food for Culture.
                                                 Le aree di analisi coinvolgono scienza, ambiente, cultura ed economia; all’interno di que-
                                                 sti ambiti, il BCFN approfondisce gli argomenti di interesse, suggerendo proposte per
                                                 affrontare le sfide alimentari del futuro.

                                                                             Con riferimento all’area Food for Sustainable Growth, il Barilla
                                                                              Center for Food & Nutrition si propone di approfondire il tema
                                                                               del migliore impiego delle risorse naturali all’interno della filie-
                                                                                ra agroalimentare. Più nello specifico, le analisi svolte hanno
                                                                                 permesso di segnalare le criticità esistenti, di valutare l’im-
                                                                                  patto sull’ambiente delle attività di produzione e consumo di
                                                                                   cibo e di formulare un complesso di proposte e raccoman-
                                                                                    dazioni inerenti gli stili di vita personali e collettivi capaci
                                                                                    di incidere in modo positivo sull’ambiente e sulle risorse
                                                                                     naturali.

                                                            Nell’area Food for Health, il Barilla Center for Food & Nutri-
                                                 tion ha deciso di avviare il suo percorso di studio analizzando il rap-
                                                 porto esistente fra l’alimentazione e la salute. In modo approfondito
                                                 ha analizzato le molteplici raccomandazioni formulate dai più au-
                                                 torevoli istituti di alimentazione mondiale, oltre agli approfondi-
                                                 menti sul tema emersi nei diversi momenti aperti di discussione
                                                 con alcuni degli esperti più qualificati a livello internazionale,
                                                 fornendo così alla società civile un quadro sintetico ed efficace
                                                 di proposte concrete volte a facilitare l’adozione di uno stile di
                                                 vita corretto e un’alimentazione sana.
Nell’area Food for All, il Barilla Center for Food & Nutrition affronta
il tema dell’accesso al cibo e della malnutrizione con l’obiettivo di
riflettere su come favorire un miglior governo del sistema agro-
alimentare su scala globale, al fine di rendere possibile una più
equa distribuzione del cibo e favorire un migliore impatto sul
benessere sociale, sulla salute e sull’ambiente.

               Nell’area Food for Culture, il Barilla Center
               for Food & Nutrition si propone di descri-
                vere il rapporto dell’uomo con il cibo. In partico-
                 lare, il BCFN ha voluto ripercorrere le tappe più importanti
                  del percorso che ha accompagnato lo sviluppo della relazione uomo-
                   cibo, riportando al centro dell’attenzione, attraverso momenti di con-
                    fronto, il ruolo fondamentale della Mediterraneità e delle sue dimen-
                     sioni rilevanti.

                      In linea con questa impostazione, le attività del BCFN sono guidate
                      dall’Advisory Board, un organismo composto da esperti appartenenti a
     settori diversi ma complementari, che propone, analizza e sviluppa i temi e successiva-
mente formula su di essi raccomandazioni concrete.
Per ogni area sono stati quindi individuati uno o più advisor specifici: Barbara Buchner
(esperta di energia, climate change e ambiente) e John Reilly (economista esperto di te-
matiche ambientali) per l’area Food for Sustainable Growth; Mario Monti (economista)
per l’area Food For All; Umberto Veronesi (oncologo), Gabriele Riccardi (nutrizionista) e
Camillo Ricordi (immunologo) per l’area Food for Health; Claude Fischler (sociologo) per
l’area Food for Culture.

Nei suoi primi due anni di attività il BCFN ha realizzato e divulgato numerose pubbli-
cazioni scientifiche. Guidato dalle scadenze istituzionali e dalle priorità presenti nelle
agende economiche e politiche internazionali, in questi primi anni di ricerca ha raffor-
zato il proprio ruolo di collettore e connettore tra scienza e ricerca da un lato, e decisioni
politiche e azioni governative dall’altro.
Il BCFN ha inoltre organizzato eventi aperti alla società civile, tra i quali l’International
Forum on Food & Nutrition, un importante momento di confronto con i più grandi esperti
del settore giunto alla sua seconda edizione. Il BCFN continua per il suo terzo anno il
suo percorso di analisi e condivisione, rendendo accessibili i propri contenuti al maggior
numero possibile di interlocutori e ponendosi come punto di riferimento sui temi dell’a-
limentazione e della nutrizione.




                                                                                                 Gina Martin/National Geographic Image Collection
Il documento che vi presentiamo rappresenta l’aggiornamento della Doppia Piramide
pubblicata per la prima volta nel 2010 con l’obiettivo di mettere in relazione gli aspet-
ti nutrizionali con quelli ambientali delle nostre scelte alimentari. Rispetto all’edizione
passata, oltre a una maggiore copertura bibliografica, abbiamo costruito una nuova pira-
mide pensando a “chi cresce”, cioè prendendo in considerazione le necessità nutrizionali
di bambini e adolescenti.
IndICe




doppia Piramide 2011: introduzione alla seconda edizione                         14

1. Il modello della piramide alimentare                                          19
    1.1 La piramide alimentare come strumento di educazione                      20
    1.2 Dalla piramide alimentare alla piramide ambientale                       23

2. Gli impatti ambientali della produzione degli alimenti                        27
    2.1 Gli indicatori ambientali                                                29
    2.2 Le piramidi ambientali degli alimenti: cosa è cambiato                   32
    2.3 Gli impatti ambientali della cottura,
    della catena del freddo e del trasporto                                      39
    2.4 Le tecniche colturali, l’agricoltura biologica e la stagionalità         44

3. la doppia Piramide per gli adulti                                             47
    3.1 Gli studi sull’alimentazione mediterranea                                49
    3.2 La Doppia Piramide per gli adulti                                        52

4. la doppia Piramide per chi cresce                                             55
    4.1 I fattori per una buona crescita                                         57
    4.2 Il rapporto tra alimentazione e salute nei bambini e negli adolescenti   59
    4.3 L’attività motoria a complemento della corretta nutrizione               61
    4.4 La piramide nutrizionale per chi cresce                                  65
       Box   My Pyramid for Kids                                                 68
    4.5 La Doppia Piramide per chi cresce                                        70

5. Gli impatti delle diverse abitudini alimentari                                73
    5.1 L’impronta ecologica legata all’alimentazione                            75
    5.2 L’influenza delle scelte alimentari                                      78
    5.3 Lo spreco di cibo                                                        81
       Box  Un anno contro lo spreco                                             83

note                                                                             88
Bibliografia e sitografia essenziali                                             89
doppia	piramide	2011:	
                                                           introduzione	aLLa	
                                                           seConda	edizione
Taylor S. Kennedy/National Geographic Image Collection
doPPIa PIramIde 2011:
                                                                                                                           ambientale sono quelli per i quali è consigliato un maggior consumo.
                                                                                                                           In questa edizione è possibile trovare alcune stime specifiche sugli impatti associati alle tec-

                       IntroduzIone alla
                                                                                                                           niche di cottura e alcune prime valutazioni sulla rilevanza delle modalità di conservazione
                                                                                                                           degli alimenti (catena del freddo), della stagionalità e delle diverse tecniche di coltivazione.

                       seConda edIzIone                                                                                    In particolare emerge che l’utilizzo dell’energia e i tempi richiesti per la cottura dei cibi,
                                                                                                                           soprattutto per quelli che sono nella base della piramide alimentare, incidono in modo
                                                                                                                           significativo sugli impatti complessivi. Infine, non abbiamo trascurato di approfondire il
                                                                                                                           ruolo che gioca il trasporto.
                                                                                                                           Come consuetudine, l’impegno non si esaurisce nel momento della stampa del rapporto: il
                                                                                                                           Barilla Center for Food & Nutrition è già al lavoro per svolgere nuovi approfondimenti che
                                                                                                                           possano rafforzare ulteriormente i risultati raggiunti.
                                                                                                                           Nell’edizione del prossimo anno, tra l’altro, si cercherà di indagare l’influenza che ha la di-
                                                                                                                           versa origine geografica di alcuni alimenti e l’impatto dei metodi di conservazione dei cibi.




                       l
                                                                                                                           Come sempre, invitiamo quanti sono interessati a quest’argomento a condividere con noi
                                a pubblicazione del paper Doppia Piramide nel giugno 2010 ha dato un primo forte           commenti, osservazioni e critiche. Per la terza edizione di questo paper, già in progettazio-
                                segnale di quanto fosse importante porre attenzione alle scelte alimentari, non solo       ne, ci impegniamo ad accrescere ulteriormente la copertura statistica dei dati augurandoci
                                per quanto riguarda la salute delle persone, ma anche – e questa è stata la principale     di poter diventare un punto di riferimento per quanti sono interessati a saperne di più sugli
                       novità – per la tutela dell’ambiente. L’inedito confronto tra la classica piramide alimenta-        impatti ambientali degli alimenti che consumiamo.
                       re relativa alle proprietà nutrizionali degli alimenti e la nuova piramide ambientale, nella
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                     Doppia Piramide 2011
                       quale ogni alimento viene posizionato in misura del suo impatto sul nostro Pianeta, ha reso
                       evidente come gli alimenti per i quali è consigliato da parte dei nutrizionisti un consumo          Perché due documenti
                       più frequente sono anche quelli che hanno un minor impatto sull’ambiente.
                       Un anno è passato e molti sono stati gli studi pubblicati riguardanti gli impatti ambientali        In questa seconda edizione le informazioni sono state organizzate in modo da rendere più
                       degli alimenti, così come tanti sono stati i commenti che abbiamo ricevuto (da parte degli          facile la lettura da parte di lettori con interessi differenti. La sezione relativa agli approfon-
14                     esperti e non) in occasione di incontri e presentazioni.                                            dimenti tecnici, all’analisi dei dati e alla bibliografia specifica sulle fonti delle informazioni        15
                       In questa nuova edizione del 2011 è triplicato il numero dei dati raccolti sia dalla letteratura    è diventata così cospicua che sono stati redatti due diversi documenti: uno più divulgativo
                       scientifica, sia dalle banche dati ambientali pubbliche. I nuovi dati confermano la bontà del       dedicato al pubblico generale e uno più tecnico per gli specialisti.
                       lavoro svolto e rendono più robusto da un punto di vista scientifico il modello alla base della     Il documento divulgativo, quello che state leggendo, spiega i concetti alla base delle piramidi nutri-
                       Doppia Piramide del Barilla Center for Food & Nutrition.                                            zionali e ambientali e, senza entrare nei dettagli, illustra la Doppia Piramide. Gli aspetti tecnici, i
                       La dieta mediterranea, nominata nel 2010 “Patrimonio immateriale dell’umanità” dall’U-              dati e le relative considerazioni vengono presentate in forma estremamente sintetica al solo fine
                       NESCO e riconosciuta a livello internazionale come un modello alimentare completo ed                di dare il giusto rigore scientifico alle informazioni e alle conclusioni riportate sul documento.
                       equilibrato, si conferma sempre più come modello sostenibile per l’ambiente.                        Il documento tecnico, invece, è destinato agli “addetti ai lavori” e presenta il dettaglio dei dati
                       Come lo scorso anno, l’analisi degli impatti ambientali non si limita alla fase produttiva,         e delle elaborazioni. Questo documento sarà disponibile per il download dal sito internet del
                       ma segue l’intero ciclo di vita degli alimenti. Tale analisi tiene conto di tre indicatori speci-   BCFN (www.barillacfn.com).
                       fici: l’impronta ecologica (Ecological Footprint), l’indicatore usato per sviluppare la pirami-     I due documenti sono stati costruiti per essere di supporto l’uno all’altro, ma possono anche
                       de ambientale, che valuta la capacità della nostra Terra di rigenerare le risorse impiegate;        essere letti separatamente: questo è il motivo per cui troverete alcune informazioni in en-
                       l’impronta carbonica (Carbon Footprint), che misura le emissioni dei gas a effetto serra;           trambi i testi.
                       l’impronta idrica (Water Footprint), rappresentativa del consumo della risorsa idrica.
                       L’elemento di maggiore novità della Doppia Piramide 2011 è rappresentato dalla sua de-              Hanno collaborato:
                       clinazione per chi ancora cresce. Poiché le necessità alimentari durante lo sviluppo sono           Carlo Alberto Pratesi – Università Roma Tre
                       differenti da quelle degli adulti, si è deciso di studiare una piramide nutrizionale ad hoc.        Claudio Maffeis – Università di Verona
                       Nella costruzione della “Doppia Piramide per chi cresce” è stato utilizzato il medesimo             Pierluigi Meriggi – Università Cattolica di Piacenza
                       approccio impiegato per realizzare la versione “adulti” e gli impatti ambientali sono stati         Life Cycle Engineering
                       calcolati secondo gli stessi criteri. Quando però si considerano i bambini, o più in generale       The European House – Ambrosetti
                       persone ancora in fase di crescita (fino ai 20 anni), alcuni alimenti assumono maggiore             Ecodynamics Group, Dipartimento di Chimica – Università di Siena
                       importanza. Le linee guida dell’USDA – United States Department of Agriculture (dalle
                       quali si è partiti), suggeriscono ad esempio per i bambini una maggiore assunzione di pro-
                       teine – e in particolare di carne – rispetto agli adulti. Questo, pur cambiando il profilo della
                       piramide alimentare, non inficia la regola generale secondo cui gli alimenti a basso impatto
La Doppia Piramide parla del nostro futuro




                       il	valore	simbolico	della	doppia	piramide	           ramento	dello	stato	di	salute	dei	bambi-
                       acquista	maggiore	rilevanza	se	interpre-             ni	(in	particolare	per	quanto	riguarda	la	
                       tato	in	una	prospettiva	temporale	di	lun-            diffusione	 del	 sovrappeso	 e	 l’obesità)	 e	
                       go	periodo.	del	resto,	lo	stesso	concetto	           a	 una	 conseguente	 riduzione	 della	 loro	
                       di	 “sostenibilità”	 contiene	 in	 sé	 il	 valore	   speranza	 di	 vita,	 un	 fatto,	 questo,	 che	
                       fondante	 della	 “durabilità”,	 intesa	 come	        inverte	una	tendenza	consolidata	di	pro-
                       capacità	 di	 un	 qualunque	 sistema	 (sia	          gressivo	miglioramento.
                       esso	 naturale	 o	 sociale)	 di	 mantenersi	
                       intatto	e	vitale	nel	lungo	periodo.	                 dall’altro	 lato,	 l’impiego	 eccessivo	 di	 al-
                                                                            cuni	alimenti	–	in	generale	gli	stessi	che	
                       ed	 è	 proprio	 in	 questa	 prospettiva	 che	        dovrebbero	essere	consumati	con	mino-
Doppia Piramide 2011




                       il	 modello	 ci	 suggerisce	 di	 valutare	 tut-      re	frequenza	–	determina	un	importan-
                       te	 le	 scelte	 e	 i	 comportamenti	 alimen-         te	 impatto	 sull’ambiente	 e	 sulle	 risorse	
                       tari,	 anche	 quelli	 che	 apparentemente,	          naturali	che,	in	prospettiva,	potrà	ridurre	
                       e	 nell’immediato,	 determinano	 impatti	            ulteriormente	 la	 qualità	 di	 vita	 e	 il	 be-
                       meno	evidenti	sull’individuo	o	sulla	col-            nessere	 complessivo	 delle	 nuove	 gene-
16
                       lettività,	 ma	 che	 possono	 diventare	 co-         razioni.
                       spicui	se	misurati	cumulativamente	e	nel	
                       corso	del	tempo.	                                L’adozione	di	un	modello	alimentare	cor-
                                                                        retto,	quindi,	per	i	suoi	effetti	positivi	in	
                       in	quest’ottica	la	declinazione	della	piramide	 termini	 nutrizionali	 e	 ambientali,	 incide	
                       alimentare-ambientale	 nei	 confronti	 del- sia	 in	 modo	 diretto	 sia	 indiretto	 sul	 fu-
                       le	future	generazioni,	a	partire	proprio	dai	 turo	 dei	 nostri	 figli.	 questo	 rende	 oggi	
                       bambini,	 porta	 ad	 alcune	 implicazioni	 che,	 indispensabile	 l’avvio	 di	 un	 processo	 di	
                       brevemente	 accennate	 qui	 di	 seguito,	 po- responsabilizzazione	collettiva	che,	senza	
                       tranno	essere	ulteriormente	approfondite	e	 escludere	 gli	 stessi	 bambini,	 faccia	 leva	
                       divulgate	alle	famiglie	e	agli	educatori.			     sui	genitori	e	sul	sistema	scolastico,	che	
                                                                        in	modo	più	intenso	e	sinergico	dovran-
                       da	un	lato,	gli	stili	alimentari	sempre	più	 no	impegnarsi	nell’educazione	alimenta-
                       diffusi	tra	ampie	fasce	della	popolazione	 re	delle	future	generazioni.
                       stanno	portando	a	un	graduale	peggio-
Keenpress/National Geographic Image Collection
                                                      Doppia Piramide 2011




                                                                             1.	iL	modeLLo	deLLa	
                                                                                piramide	aLimentare




                                                      Doppia Piramide 2011
                                                 19
1.1 la PIramIde alImentare Come                                                                                  figura 1.1. modello di piramide alimentare proposto da oldways



                                           strumento dI eduCazIone




                                                    n
                          dIlaGante dIffusIone              egli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero di coloro che possono sce-
                            dI PatoloGIe dovute             gliere cosa e quanto mangiare. Senza una cultura adeguata o delle linee guida
                                  all’eCCesso dI            nutrizionali diffuse, illustrate e rese applicabili, tuttavia queste persone rischia-
                         alImentazIone e dalla
                                                    no di assumere stili alimentari sbilanciati. Prova ne è la recente e dilagante diffusione
                       ConComItante rIduzIone
                                                    di patologie dovute all’eccesso di alimentazione, spesso anche non corretta, e dalla con-
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                         Doppia Piramide 2011
                          dell’attIvItà fIsICa In
                           tutte le fasCe d’età     comitante riduzione dell’attività fisica in tutte le fasce d’età, comprese quelle giovanili.

                            È stato Il fIsIoloGo    È stato il fisiologo americano Ancel Keys, che negli anni Settanta pubblicò il libro Man-
                         amerICano anCel Keys       giar bene per vivere meglio, a spiegare al mondo perché in alcune regioni la popolazione
                          a sPIeGare al mondo       fosse più longeva: il segreto era nel consumo equilibrato di tutti gli alimenti naturali,
20                            PerChé In alCune                                                                                                                                                                           21
                                                    privilegiando per frequenza e quantità frutta e verdura e derivati dei cereali, riducendo il
                        reGIonI la PoPolazIone
                             fosse PIù lonGeva      consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, delle carni e dei dolciumi. In particolare, Keys
                                                    scoprì che grazie a questa dieta (da lui battezzata “mediterranea”) la mortalità per cardio-
                                                    patie nei Paesi del sud Europa e del nord Africa era più bassa di quella che si riscontrava
                                                    nei Paesi anglosassoni e del nord, dove l’alimentazione era ricca di grassi saturi.
                             anChe In ItalIa la     Peccato che da allora, anche in Italia, la dieta mediterranea sia entrata in competizione
                           dIeta medIterranea       con i modelli alimentari globali (primo tra tutti il fast food, molto diffuso nella dieta nor-
                                  È entrata In      damericana). Più in generale, la crescente standardizzazione dei cibi, orientata a rendere
                            ComPetIzIone Con I
                                                    più efficiente e funzionale il processo di produzione, distribuzione e preparazione degli
                           modellI alImentarI
                                                    alimenti, ha giocato un ruolo rilevante nel fornire soluzioni alimentari di più facile acces-
                                       GloBalI
                                                    so e spesso a scapito di un corretto equilibrio nutrizionale.
                                                    Nel corso degli anni, per rendere più semplice comunicare ed educare le persone, diversi
                                                    istituti di ricerca hanno elaborato sistemi di comunicazione basati sul concetto della pirami-
                                                    de alimentare, costruita mettendo alla base gli alimenti da assumere con maggior frequenza
                                                    e al vertice quelli di cui andrebbe fatto un consumo ridotto. Di seguito riportiamo a titolo
                                                    esemplificativo la versione di Oldways, un’organizzazione statunitense no-profit che pro-
                                                    muove corretti stili alimentari attraverso la realizzazione di progetti e iniziative dedicate.
                                dIversI IstItutI    Questa piramide venne realizzata a partire dai dati e dalle ricerche allora disponibili in tema
                             dI rICerCa hanno       di nutrizione e basandosi sulle tradizioni alimentari cretesi, greche e italiane, in cui il tasso
                          elaBorato sIstemI dI      di diffusione delle malattie croniche registrato negli anni Sessanta era il più basso al mondo.
                         ComunICazIone BasatI
                                                    Pur partendo da una base scientifica comune, ogni piramide adatta lo schema grafico
                           sul ConCetto della
                                                    alle specificità del destinatario al quale è rivolta: distinguendo le diverse fasce di età
                          PIramIde alImentare
                                                    (bambini, adulti, anziani), lo stile di vita prevalente (sedentaria, sportiva, ecc.), even-
                                                    tuali fasi particolari (gravidanza, allattamento) o le abitudini nutrizionali scelte (vegana,
                                                    vegetariana, ecc.). Inoltre, in quasi tutte le versioni più recenti della piramide, come ad         fonte:	oldwaystable.org
1.2 dalla PIramIde alImentare
                                                         esempio quella alimentare della dieta mediterranea moderna, lo schema viene integrato
                                                         con ulteriori raccomandazioni che completano il corretto stile di vita (per esempio la

                          Il ConCetto dI fondo della
                                                         quantità di acqua da bere, il tempo da dedicare all’attività fisica, ecc.).
                                                         Il concetto di fondo della piramide implica che salendo verso il vertice dovrebbe diminu-         alla PIramIde amBIentale
                       PIramIde ImPlICa Che salendo      ire progressivamente la frequenza di consumo delle diverse categorie, senza con questo
                           verso Il vertICe dovreBBe     escludere specifici alimenti, in modo da garantire la necessaria varietà.
                            dImInuIre la frequenza dI
                                                         Più in particolare, alla base della piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale,
                               Consumo delle dIverse
                        CateGorIe senza Con questo
                                                         tipici delle tradizioni mediterranee, ricchi in termini di vitamine, sali minerali, acqua e
                        esCludere sPeCIfICI alImentI,    composti protettivi (ad esempio fibre) e bioattivi di origine vegetale. Salendo si trovano
                              In modo da GarantIre la    gli alimenti a crescente densità energetica, quali grassi di origine animale, carni rosse e
                                   neCessarIa varIetà.   alimenti ricchi di zuccheri semplici.
                                                         Il valore della piramide alimentare è duplice: da un lato rappresenta un’eccellente sinte-
                                                         si delle principali conoscenze acquisite dalla medicina e dagli studi sull’alimentazione,
                                                         indispensabili per chiunque presti attenzione alla propria salute; dall’altro è un potente



                                                                                                                                                          I
                                                         strumento di educazione al consumo grazie alla sua grafica semplice e intuitiva.                     l tema della nutrizione, sta assumendo sempre maggiore rilevanza anche per quanto          la doPPIa PIramIde È uno
                                                                                                                                                              riguarda gli impatti ambientali associati alla produzione, alla distribuzione e al con-    strumento dI ComunICazIone
                                                                                                                                                              sumo dei cibi. Per questa ragione, nel 2010, il Barilla Center for Food & Nutrition        In Grado dI mettere In
                                                                                                                                                          ha pubblicato per la prima volta la Doppia Piramide come strumento di comunicazione            relazIone GlI asPettI
                                                                                                                                                                                                                                                         nutrIzIonalI e GlI ImPattI
                                                                                                                                                          in grado di mettere in relazione gli aspetti nutrizionali e gli impatti ambientali degli
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                                                                         Doppia Piramide 2011
                                                                                                                                                                                                                                                         amBIentalI deGlI alImentI
                                                                                                                                                          alimenti.
                                                                                                                                                          L’inedita piramide ambientale è stata costruita riclassificando gli stessi cibi della pira-
                                                                                                                                                          mide alimentare rispetto al loro impatto sull’ambiente (alla base quelli con un impatto
                                                                                                                                                          maggiore e salendo verso il vertice quelli più ecosostenibili). In questo modo si è scoperto
                                                                                                                                                          che la sequenza degli alimenti era grossomodo la stessa, sebbene invertita. Questa corre-
22                                                                                                                                                        lazione appare evidente se si capovolge la piramide ambientale.                                                                23
                                                                                                                                                          Accostando le due piramidi (una per il verso giusto e l’altra capovolta) si è ottenuta la      GlI alImentI Per I qualI È
                                                                                                                                                          Doppia Piramide alimentare-ambientale, dove si nota facilmente che gli alimenti per i          ConsIGlIato un Consumo
                                                                                                                                                          quali è consigliato un consumo maggiore generalmente sono anche quelli che determina-          maGGIore Generalmente sono
                                                                                                                                                                                                                                                         anChe quellI Che determInano
                                                                                                                                                          no gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato
                                                                                                                                                                                                                                                         GlI ImPattI amBIentalI mInorI
                                                                                                                                                          un consumo ridotto sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente.
                                                                                                                                                          In pratica, emerge la coincidenza in un unico modello alimentare di due obiettivi diversi
                                                                                                                                                          ma altrettanto rilevanti: la salute delle persone e la tutela ambientale.




                                                         Todd Gipstein/National Geographic Image Collection                                               Dean Conger/National Geographic Stock
figura 1.2. Il modello di doppia Piramide alimentare e ambientale proposto dal BCfn nel 2010
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                      Doppia Piramide 2011
24                                                                                                                    25
Justin Guariglia/National Geographic Image Collection
                                                             Doppia Piramide 2011




                                                                                       deGLi	aLimenti
                                                                                       deLLa	produzione	
                                                                                    2.	GLi	impatti	amBientaLi	




                                                             Doppia Piramide 2011
                                                        27
2. GlI ImPattI amBIentalI della                                                                   2.1 GlI IndICatorI amBIentalI
                          ProduzIone deGlI alImentI




                         l                                                                                                  l
                                a costruzione della piramide ambientale si basa sulla raccolta delle informazioni                   a stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento è stata condotta a    analIsI del CIClo dI vIta:
                                pubbliche disponibili e sulla loro “riorganizzazione ragionata”, garantendo la tra-                 partire da informazioni e dati pubblici calcolati secondo il metodo dell’analisi del     metodoloGIa dI valutazIone
                                                                                                                                    ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA): una metodologia di valutazione oggetti-     oGGettIva deI CarIChI
                                sparenza dell’origine dei dati e delle informazioni utilizzate.
                                                                                                                                                                                                                             enerGetICI e amBIentalI
                         In questa nuova edizione si è deciso di aggiungere anche alcune elaborazioni in modo               va dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo (sia esso un’attività o un ser-
                                                                                                                                                                                                                             relatIvI a un ProCesso
                         da coprire eventuali carenze della letteratura scientifica raccolta e garantire gli scopi del      vizio). Tale valutazione include l’analisi dell’intera filiera, comprendendo la coltivazione
                         documento.                                                                                         o estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il confezionamento, il
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                                               Doppia Piramide 2011
                         Tutti gli approfondimenti e i dettagli delle ipotesi sono presentati nel documento tecnico di      trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale.
                         supporto alla Doppia Piramide BCFN 2011 che è scaricabile dal sito www.barillacfn.com.             L’approccio LCA offre da un lato il vantaggio di permettere una valutazione quanto più
                                                                                                                            possibile oggettiva e completa del sistema, dall’altro lo svantaggio di una difficile comu-
                                                                                                                            nicazione dei risultati complessi che si ottengono.
                                                                                                                            Per rendere facilmente comprensibile il risultato di uno studio normalmente si utilizzano
28                                                                                                                          degli indicatori di sintesi definiti in modo da preservare il più possibile la scientificità                                       29
                                                                                                                            dell’analisi. Tali indicatori in genere vengono selezionati in base alla tipologia del sistema
                                                                                                                            che viene analizzato e devono essere scelti in modo da rappresentare in maniera quanto
                                                                                                                            più completa e semplice le interazioni con i principali comparti ambientali.
                                                                                                                            Entrando più nello specifico e focalizzando l’attenzione alle filiere di produzione degli        l’analIsI deI ProCessI
                                                                                                                            alimenti, l’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambien-           Porta a evIdenzIare Come
                                                                                                                            tali siano rappresentati dall’emissione di gas a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa      I PrInCIPalI CarIChI amBIentalI
                                                                                                                                                                                                                             sIano raPPresentatI dalla
                                                                                                                            idrica e dalla capacità di rigenerare le risorse del territorio che vengono utilizzate. In
                                                                                                                                                                                                                             GenerazIone dI Gas a effetto
                                                                                                                            quest’ottica, e tenendo conto che il presente lavoro ha l’obiettivo di fornire risultati va-     serra, dall’utIlIzzo della
                                                                                                                            lidi in un primo livello di approfondimento, sono stati selezionati i seguenti indicatori        rIsorsa IdrICa e dalla CaPaCItà
                                                                                                                            ambientali:                                                                                      dI rIGenerare le rIsorse
                                                                                                                            - l’impronta di carbonio (Carbon Footprint), che rappresenta e identifica le emissioni di gas    del terrItorIo Che venGono
                                                                                                                               serra responsabili dei cambiamenti climatici ed è misurata in massa di CO2 equivalente;       utIlIzzate
                                                                                                                            - l’impronta idrica (Water Footprint o virtual water content), che quantifica i consumi e le
                                                                                                                               modalità di utilizzo delle risorse idriche ed è misurata in volume (litri) di acqua;
                                                                                                                            - l’impronta ecologica (Ecological Footprint), che misura la quantità di terra (o mare) bio-
                                                                                                                               logicamente produttiva necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni asso-
                                                                                                                               ciate a un sistema produttivo: si misura in m2 o ettari globali.
                                                                                                                            È comunque importante osservare che quelli considerati in questo lavoro non sono gli
                                                                                                                            unici impatti generati dalla filiera di produzione degli alimenti, ma si possono ritenere i
                                                                                                                            più significativi sia in termini di impatto reale, sia di comunicabilità1. Nonostante si sia
                                                                                                                            scelto di rappresentare la piramide ambientale utilizzando, per esigenza di sintesi, solo
                                                                                                                            l’impronta ecologica, nel testo sono stati misurati gli impatti ambientali degli alimenti
                                                                                                                            anche attraverso le impronte carbonica e idrica per evitare visioni dei fenomeni parziali
                         Sisse Brimberg/National Geographic Image Collection                                                e, in alcuni casi, fuorvianti.
figura 2.1. Il metodo di analisi lCa è regolamentato dagli standard internazionali
                                       Iso 14040 e 14044.




                                    1. 1. Coltivazione
                                                                                       2. trasformazione
Doppia Piramide 2011




30




                       5. Cottura
                                                                                                       3. Imballaggio




                                                                                                                            Bill Curtsinger/National Geographic Image Collection
                                                                                    4. trasporto
2.2 le PIramIdI amBIentalI deGlI                                                                               figura 2.3. Incremento della copertura statistica e variazione del valore



                                             alImentI: Cosa È CamBIato                                                                                                                                        InCremento della CoPertura statIstICa e varIazIone del valore
                                                                                                                                                                                                            [i valori mostrati indicano il numero dei dati utilizzati nel calcolo della media]

                                                                                                                                                                                               CarBon footPrInt                           Water footPrInt                          eColoGICal footPrInt
                                                                                                                                                                alImento               AAA
                                                                                                                                                                                        CoPertura statIstICa                      CoPertura statIstICa                           CoPertura statIstICa
                                                                                                                                                                                                                   varIazIone                                 varIazIone                                     varIazIone
                                                                                                                                                                                                   InCremento         del                                        del                                            del
                                                                                                                                                                                          datI                                     datI     InCremento datI                      datI      InCremento datI
                                                                                                                                                                                          2011
                                                                                                                                                                                                       datI         valore*        2011        utIlIzzatI      valore*           2011         utIlIzzatI      valore*
                                                                                                                                                                                                     utIlIzzatI


                                                                                                                                                             cArne BovinA                 20          +7                           1             --              =               5              +3              =

                                                                                                                                                               formAggio                   3          +2              =            1             --              =               2              +1

                                                                                                                                                                  Burro                    5          +4            neW            1             +1            neW               3              +2            neW

                                                                                                                                                                   uovA                    6           +3             =            1             --              =               3              +2              =




                                                    s
                       molte PIù InformazIonI e                                                                                                               cArne suinA                 14           +6                          1             --              =               2              +1
                                                             ulla base della letteratura scientifica raccolta nel corso dell’anno trascorso e citata
                       moltI PIù datI sono statI             nella parte tecnica sono state aggiornate le piramidi ambientali già presentate nella                Pesce                   27          +15             =            --            --              --              3              +1              =
                        PresI In ConsIderazIone
                                                             prima edizione.
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Doppia Piramide 2011
                       nell’analIsI deGlI ImPattI
                                                    Rispetto alla prima edizione, molte più informazioni e molti più dati sono stati presi in consi-               riso                    3          +2                           1             --              =               2               --             =
                              amBIentalI deI CIBI
                                                    derazione nell’analisi degli impatti ambientali degli alimenti e questo ha consentito di amplia-
                                                                                                                                                             Carne AvicoLA                 9          +2                           1             --              =               2              +1
                                                    re significativamente la rappresentatività statistica delle informazioni presentate. In alcuni
                                                    casi, per andare incontro alle esigenze della “piramide per chi ancora cresce”, sono stati intro-              oLio                   10          +6                           3             +2              =               4              +3
                                                    dotti nuovi alimenti, come ad esempio i cereali da colazione. Più in dettaglio, si può osservare
32                                                  come i dati utilizzati siano triplicati rispetto alla prima edizione.                                    fruttA seccA                  1          +1            neW            2             +1            neW               --              --             --        33
                           I datI utIlIzzatI sono
                        trIPlICatI rIsPetto alla    Nonostante la variabilità dei nuovi dati reperiti per alcuni alimenti sia abbastanza elevata,
                                                                                                                                                                  PAstA                    7           +6                          6             +5                              6              +5
                                  PrIma edIzIone    la “classifica” degli impatti è stata confermata: la carne rossa è l’alimento a maggior impatto,
                                                    mentre la frutta e gli ortaggi sono caratterizzati da impronte decisamente limitate.                         Biscotti                  2          +1                           2             +1                              3              +2
                                                    Di seguito vengono mostrate le piramidi dei tre indicatori di impatto ambientale. Solo l’ultima
                                                                                                                                                                   DoLci                   4          +3                           1             --              =               4              +3
                                                    verrà utilizzata nella nuova versione della Doppia Piramide BCFN. La raccolta dei dati è stata
                                                    chiusa a maggio del 2011 e pertanto le pubblicazioni rese disponibili successivamente non                    Legumi                    3           --             =            5             +4                              5              +1              =
                                                    sono state analizzate.
                                                                                                                                                               mArgArinA                   3          +3            neW            --            --              --              1              +1            neW

                                                                                                                                                                cereALi
                                                    figura 2.2. numero di dati utilizzati per il calcolo delle medie degli impatti ambientali                DA coLAzione
                                                                                                                                                                                           2          +2            neW            1             +1            neW               1              +1            neW
                                                    degli alimenti
                                                                                                                                                                  LAtte                   21          +18             =            1             --              =               2              +1              =


                                                                            334                                       +211                                       yogurt                    1           --             =            1             --              =               2              +1              =

                                                                                                                                                                   PAne                    9          +3              =            1             --              =               4              +3              =
                                                                              dati 2011




                                                                                                                          differenza




                                                                                                                                                                 fruttA                   13          +12                         21            +19                              13             +7

                                                                                                                                                                  PAtAte                   3           --             =            1             --              =               5              +3

                                                                                                  123                                                           ortAggi
                                                                                                                                                                                          10          +8              =           12            +11                              22             +20
                                                                                                                                                              Di stAgione

                                                                                                                                                                ToTale                   176        +104             --           64           +45              --               94            +62             --
                                                                                                    dati 2010




                                                                                                                                                        *le variazioni sono state messe in evidenza quando hanno sensibilmente modificato il dato (+/- 15%) rispetto al valore
                                                                                                                                                        utilizzato nelle piramidi ambientali della scorsa edizione.
34
                                                         Doppia Piramide 2011




figura 2.4. l’impronta di carbonio degli alimenti




figura 2.5. l’impronta idrica degli alimenti




                                                         Doppia Piramide 2011
                                                    35
36
                                                                                           Doppia Piramide 2011




figura 2.6. l’impronta ecologica degli alimenti




                                                                                 13




figura 2.7. la piramide ambientale del BCfn. la struttura è basata su una riclassificazione degli impatti ambientali rappresentati, utilizzando l’impronta ecologica espressa
in global m2 per chilo o litro di alimento.




                                                                                           Doppia Piramide 2011
                                                                                      37
2.3 GlI ImPattI amBIentalI
                                                                        della Cottura, della Catena
                                                                        del freddo e del trasPorto




                                                                       P
                                                                               er un calcolo rigoroso degli impatti ambientali dei cibi in tutto il loro ciclo di        vIsta l’ImPortanza Che
                                                                               vita si deve tenere in considerazione sia la fase di produzione agricola e/o indu-        assume nella CostruzIone
                                                                               striale, sia la parte che sta a valle e che comprende la eventuale presenza della         della PIramIde amBIentale,
                                                                                                                                                                         sI È deCIso dI aPProfondIre
                                                                       catena del freddo, i trasporti e la fase di cottura. Rilevanti per alcuni tipi di alimenti
                                                                                                                                                                         l’ImPatto amBIentale delle
                                                                       (come la frutta e la verdura) sono anche gli aspetti legati alla stagionalità dei cibi, oltre




                                                                                                                                                                                                       Doppia Piramide 2011
                                                                                                                                                                         dIfferentI teCnIChe dI
                                                                       che alle tecniche di coltivazione utilizzate in agricoltura (come nel caso dei cereali).          Cottura
                                                                       Nel documento tecnico tutti questi aspetti sono stati analizzati anche se con un diverso
                                                                       grado di dettaglio, che dipende dagli studi a oggi disponibili.
                                                                       Vista l’importanza che assume nella costruzione della piramide ambientale, in questa
                                                                       sede si è deciso di approfondire l’impatto ambientale delle differenti tecniche di cottura.
                                                                       Per quanto riguarda gli altri aspetti citati, le valutazioni numeriche riportate di seguito                                     39
                                                                       hanno il solo obiettivo di individuare gli alimenti per i quali dovranno essere effettuati
                                                                       ulteriori e più specifici approfondimenti nella prossima edizione.



                                                                       2.3.1 la cottura

                                                                       Le tecniche di cottura utilizzate per la preparazione dei cibi possono essere molto diver-        seBBene le teCnIChe dI Cottura
                                                                       se in base alla ricetta che si vuole preparare, al gusto del consumatore (verdure cotte al        utIlIzzate Per la PreParazIone
                                                                       vapore o bollite, carne al sangue o ben cotta) e al fatto che l’alimento sia cucinato a casa      deI CIBI Possono essere molto
John Eastcott & Yva Momatiuk/National Geographic Image Collection




                                                                                                                                                                         dIverse, sI È deCIso dI Prendere
                                                                       o con una cucina professionale. Quindi non è semplice quantificare in maniera univoca
                                                                                                                                                                         Come rIferImento una
                                                                       l’impatto ambientale della cottura per un chilogrammo di cibo.                                    PreParazIone CasalInGa deI CIBI
                                                                       Fatta questa premessa, per la costruzione delle piramidi ambientali si è deciso di prende-        Per quattro Persone Con fuoChI
                                                                       re come riferimento una preparazione casalinga dei cibi per quattro persone con fuochi a gas      a Gas dI medIe dImensIonI
                                                                       di medie dimensioni. I valori utilizzati sono comunque da ritenersi indicativi e relativi alla
                                                                       ricetta e alle ipotesi considerate2.
                                                                       Gli impatti ambientali della cottura dipendono anche dai mix energetici che caratterizzano
                                                                       il proprio fornitore di energia elettrica (e quindi il paese o la regione in cui ci si trova) e
                                                                       da alcuni comportamenti del consumatore che possono influenzare in modo rilevante le
                                                                       emissioni di CO2.
                                                                       Tra gli aspetti rilevanti ci sono certamente le fasi di “preparazione alla cottura”, come ad
                                                                       esempio il riscaldamento dell’acqua – la cui quantità andrebbe ridotta al minimo – nel
                                                                       caso della bollitura, oppure il preriscaldamento del forno.
                                                                       Di seguito riportiamo due esempi che ben illustrano quanto le nostre azioni in cucina
                                                                       possono avere un impatto sull’ambiente.
due esemPI Che Ben                           Come si può vedere nella figura seguente, impiegare mezzo litro d’acqua in meno (4,5                2.3.2 la catena del freddo
                         Illustrano quanto le                            invece di 5) per cuocere su un fornello a gas mezzo kg di pasta si riduce l’impatto della
                       nostre azIonI In CuCIna                           cottura del 7% circa pari a 30 gr di CO2 equivalente.                                               Anche per la refrigerazione le ipotesi per calcolare gli impatti ambientali possono va-
                             Possono avere un
                        ImPatto sull’amBIente                                                                                                                                riare in funzione di tre fattori:
                                                                         figura 2.8. Come si modifica l’impronta di carbonio variando la quantità di acqua                   - dove viene stoccato il prodotto (nel frigo casalingo o in celle industriali);
                                                                         utilizzata per cucinare la pasta. Cottura di 500 grammi di pasta ipotizzando un                     - la temperatura (4° o -18°C);
                                                                         rapporto pasta/acqua variabile del ± 20% e un tempo di cottura pari a 10 minuti.                    - il tempo di conservazione.
                                                                         I 5 litri d’acqua sono stati evidenziati poiché rappresentano il consiglio tipico per
                                                                         la cottura.                                                                                         Nonostante questi limiti dalle prime valutazioni emerge che:
                                                                                                                                                                             - i prodotti classificati come “freschissimi”, tipicamente le verdure e gli ortaggi, sono
                                                          400
                                                                                                                                                                               caratterizzati da tempi di conservazione molto brevi (qualche giorno) e per questa
                                                          350                                                                                                                  ragione gli impatti ambientali associati alla loro conservazione in frigorifero sono
                                                          300                                                                                                                  generalmente molto bassi e possono essere trascurati;




                                                                                                                 quantità consigliata
                                                                                                                                                                             - la catena del freddo è una fonte di impatto rilevante solo per i surgelati, ossia quei              l’ImPatto della Catena
                              grammi di co2 equivalente




                                                          250                                                                                                                                                                                                                      del freddo È rIlevante
                                                                                                                                                                               prodotti che prevedono dei lunghi tempi di stoccaggio sia a livello industriale, sia
                                                                                                                                                                                                                                                                                   solamente Per I ProdottI
                                                          200                                                                                                                  distributivo a basse temperature;
                                                                                                                                                                                                                                                                                   alla Base della PIramIde
                                                                                                                                                                             - il trasporto refrigerato comporta un incremento degli impatti ambientali che, quan-
                                                          150                                                                                                                                                                                                                      (Come la verdura e GlI
                                                                                                                                                                               do ripartito all’impatto del prodotto finito, si può ritenere trascurabile.                         ortaGGI), se surGelatI
                                                          100                                                                                                                Questo è evidente nella figura che segue, in cui emerge che l’impatto della catena del
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Doppia Piramide 2011
                                                           50                                                                                                                freddo è rilevante solamente per i prodotti alla base della piramide (come la verdura e
                                                                                                                                                                             gli ortaggi), se surgelati.
                                                            0
                                                                     4                      4,5                      5                             5,5             6

                                                                                                        litri d’acqua utilizzati
                                                                                                                                                                             figura 2.10. l’importanza relativa della catena del freddo (stima dell’impronta car-
40                                                                                                                                                                           bonica associata alla conservazione degli alimenti che sono nella parte alta o nella                                             41
                                                                         Se per cucinare s’impiega un forno elettrico, si possono ridurre gli impatti se si infor-
                                                                                                                                                                             parte bassa della piramide ambientale)
                                                                         na l’alimento da cuocere non appena la temperatura è quella desiderata, onde evitare
                                                                         inutili sprechi di energia e le corrispondenti emissioni di CO2. Ad esempio, in Italia
                                                                         anche solo 10 minuti con il forno vuoto che ha già raggiunto la temperatura impostata                                                                                                                      Carne surGelata
                                                                         comportano maggiori emissioni che possono anche superare i 200 grammi di CO2 in
                                                                         base ai mix energetici di produzione dell’energia.                                                                                                                                         Carne fresCa
                                                                                                                                                                                                                    35.000

                                                                         figura 2.9. Come varia l’impronta di carbonio generata dall’utilizzo di un forno elet-
                                                                                                                                                                                                                    30.000
                                                                         trico nei vari Paesi (emissioni di Co2 equivalenti generate dall’utilizzo del forno
                                                                         elettrico per 10 minuti al 70% della potenza massima)                                                                                      25.000




                                                                                                                                                                                     grammi di co2 equivalente
                                                          400
                                                                                                                                                                                                                    20.000
                                                          350                                                                                                                                                                                   ortaGGI surGelatI
                                                                                                                                                                                                                    15.000
                              grammi di co2 equivalente




                                                          300
                                                                                                                                                                                                                              ortaGGI fresChI
                                                          250                                                                                                                                                       10.000

                                                          200
                                                                                                                                                                                                                      5000
                                                          150

                                                          100                                                                                                                                                            0

                                                           50                                                                                                                                                    ProDuzione        660                 660               25.800            25.800

                                                            0                                                                                                                conservAzione inDustriALe                               8                 400                 8                400
                                                                itaLia             svezia         franCia                               Germania         GreCia	
                                                                                                                                                               	       usa
                                                                                                                                                                                trAsPorto refrigerAto                               20                 20                  20                20
                                                                                                                                                                              conservAzione DomesticA                              130                2600                130               2600
2.3.3 I trasporti                                                                                   figura 2.11. Bassa rilevanza dell’impronta carbonica dei trasporti rispetto alla pro-
                                                                                                                                                            duzione degli alimenti
                                                                                                                                                                                                                                                                                 Carne
                            “Prodotto a ChIlometrI      Il tema della distribuzione del cibo è interessante sia per i risvolti sociali legati alla tute-
                           zero = Prodotto a Basso      la di comunità e tradizioni locali, sia per quelli ambientali. Si sta diffondendo infatti il
                               ImPatto amBIentale”      concetto del cibo a “chilometri zero”, al quale viene associata la semplicistica equazione
                                    È un’equazIone
                                                        “prodotto a chilometri zero = prodotto a basso impatto ambientale”.
                                      semPlICIstICa
                                                        Rimandando ad altre sedi la trattazione degli aspetti più “sociali”, qui s’intende approfon-
                                                                                                                                                                                                                                                                                 26.000
                                                        dire l’analisi degli aspetti ambientali legati al trasporto e alla distribuzione degli alimenti.
                                                        Utilizzando l’approccio dell’analisi del ciclo di vita sono stati messi in relazione gli impat-
                                                        ti legati al trasporto degli alimenti con quelli relativi alla loro produzione a partire dalle                                                                           latte
                                                        materie prime. Anche in questo caso l’analisi viene limitata allo studio dell’impronta di
                                                        carbonio rappresentativa degli effetti del trasporto su scala globale.                                                  frutta

                          I trasPortI sono rIlevantI    Qui di seguito vengono mostrate le analisi degli impatti dei trasporti per differenti pro-
                            soltanto Per GlI alImentI   dotti alimentari: la frutta, il latte, la carne. Dai valori presentati è evidente come i traspor-
                       alla Base della PIramIde Che     ti siano rilevanti soltanto per gli alimenti alla base della piramide che provengono da una                                                                               1300
                                                                                                                                                                                   670
                       suPerano una Certa dIstanza
                                                        certa distanza. Diverso è il caso in cui il trasporto avvenga in aereo.
                                                                                                                                                            100                                            500                                            2500                                        12.500
                            se la quantItà dI merCe     Infatti, se è pur vero che l’utilizzo di un camion comporta un’elevata emissione di CO2
                       trasPortata È alta, l’ImPatto    per chilometro percorso, è anche vero che la quantità di merce trasportata è alta e quindi                                                                  Km	percorsi
                       Per KG dI Prodotto È lImItata    l’impatto per chilogrammo di prodotto è piuttosto limitato.                                                                   Camion                                               treno                                               nave
Doppia Piramide 2011




                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Doppia Piramide 2011
                          non semPre È vero Che le      Emerge quindi che non sempre è vero che le “produzioni a chilometri zero” hanno un mi-
                           “ProduzIonI a ChIlometrI     nor impatto ambientale rispetto alle produzioni tradizionali; anzi, può accadere il contra-
                                                                                                                                                            trasporto	via	camion,	treno	o	nave:	le	emissioni	di	Co2	equivalenti	relative	alla	fase	di	trasporto	sono	sempre	molto	basse	
                             zero” hanno un mInor       rio se le produzioni tradizionali sono più efficienti nella fase di produzione delle materie        rispetto	a	quelle	legate	alla	fase	di	produzione,	ad	eccezione	della	frutta,	dove	un	trasporto	per	lunghe	distanze	(5000-
                                ImPatto amBIentale                                                                                                          10.000	km)	può	comportare	un	impatto	rilevante	sul	totale.	dati	in	grammi	di	Co2	per	kg.
                                                        prime e di processo.

42                                                                                                                                                                                                                                                                                                             43
                                                                                                                                                            figura 2.12. forte impatto del trasporto aereo

                                                                                                                                                                                                                                                                                 Carne




                                                                                                                                                                                                                                                                                 26.000




                                                                                                                                                                                                                                 latte


                                                                                                                                                                                frutta




                                                                                                                                                                                                                                  1300
                                                                                                                                                                                  670
                                                                                                                                                            100                                            500                                           2500                                         12.500

                                                                                                                                                                                                                    Km	percorsi
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                                                                                                                                                            trasporto	via	aereo:	nella	maggior	parte	dei	casi	questo	tipo	di	trasporto	rappresenta	l’emissione	più	alta	rispetto	all’intera	
                                                                                                                                                            filiera.	fa	eccezione	la	carne	rossa,	dove	gli	alti	impatti	di	produzione	rappresentano	comunque	la	voce	rilevante	in	termini	
                                                                                                                                                            di	emissioni	di	gas	serra.	dati	in	grammi	di	Co2	per	kg.
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Position Paper: Doppia Piramide

  • 1.
  • 2. www.barillacfn.com info@barillacfn.com Advisory Board Barbara Buchner, Claude Fischler, Mario Monti, John Reilly Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Umberto Veronesi In collaborazione con Carlo Alberto Pratesi – Università Roma Tre Claudio Maffeis – Università di Verona Pierluigi Meriggi – Università Cattolica di Piacenza Life Cycle Engineering The European House – Ambrosetti Ecodynamics Group, Dipartimento di Chimica – Università di Siena Coordinamento editoriale e redazione Codice Edizioni Progetto grafico e impaginazione adfarmandchicas Immagini National Geographic Image Collection Doppia Piramide 2011: alimentazione sana per tutti e sostenibile per l’ambiente (luglio 2011) Immagine di copertina: Image Source/Corbis
  • 3. C aro Lettore, nel corso degli ultimi anni l’importanza di una corretta alimentazione ai fini del benessere e della prevenzione delle malattie è stata confermata da sempre più numerosi studi e analisi di carattere scientifico. Tutti i programmi di ricerca sul tema hanno infatti evidenziato lo strettissimo legame esistente tra alimentazione e salute. Per questo, il Barilla Center for Food & Nutrition ha ritenuto giusto riproporre la piramide alimentare, strumento ormai noto e ben consolidato negli ambienti scientifici, in una versione aggiornata che ricomprenda i risultati più recenti della ricerca. BCFN Index 2011 Lo ha però fatto secondo la modalità originale che già aveva individuato lo scorso anno: la Doppia Piramide alimentare e ambientale. Come sapete, si tratta dell’esito di un lavoro molto focalizzato da parte degli esperti del nostro Advisory Board, che 2 ci ha portato – già un anno fa – a individuare la connessione tra comportamenti alimentari virtuosi e contributo positivo alla sostenibilità ambientale. Per capire quali siano gli alimenti più “sostenibili” per il Pianeta, il Barilla Center for Food & Nutrition ha riclassificato i cibi della piramide alimentare in funzione del loro impatto sull’ambiente, ottenendo così una seconda piramide – quella ambientale – attraverso la quale è possibile scoprire come gli alimenti migliori dal punto di vista della salute siano anche quelli i cui processi di produzione e consumo rispettano maggiormente l’ambiente. Buona lettura Guido Barilla James P. Blair/National Geographic Image Collection
  • 4. La visione deL BariLLa Center for food & nutrition offrire una moLtepLiCità di ContriButi ad aLto Contenuto sCientifiCo e diventare neL tempo un prezioso strumento di servizio aLLe istituzioni, aLLa Comunità sCientifiCa, ai media e aLLa soCietà CiviLe; punto di inContro tra Chiunque aBBia a Cuore L’aLimentazione, L’amBiente, Lo sviLuppo sosteniBiLe e Le sue impLiCazioni suLLa vita deLLe persone. Greg Dale/National Geographic Image Collection
  • 5. Il futuro dell’alImentazIone Il BarIlla Center CresCe InsIeme a noI for food & nutrItIon I l Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) è un centro di analisi e proposte dall’ap- proccio multidisciplinare che ha l’obiettivo di approfondire i grandi temi legati all’ali- mentazione e alla nutrizione su scala globale. Nato nel 2009, il BCFN si propone di dare ascolto alle esigenze attuali emergenti dalla società, raccogliendo esperienze e competenze qualificate a livello mondiale, favorendo BCFN Index 2011 un dialogo continuo e aperto. La complessità dei fenomeni oggetto di indagine ha reso necessario adottare una meto- dologia che vada oltre i confini delle diverse discipline: da qui nasce la suddivisione delle tematiche oggetto di studio in quattro macro-aree: Food for Sustainable Growth, Food for 6 Health, Food for All, Food for Culture. Le aree di analisi coinvolgono scienza, ambiente, cultura ed economia; all’interno di que- sti ambiti, il BCFN approfondisce gli argomenti di interesse, suggerendo proposte per affrontare le sfide alimentari del futuro. Con riferimento all’area Food for Sustainable Growth, il Barilla Center for Food & Nutrition si propone di approfondire il tema del migliore impiego delle risorse naturali all’interno della filie- ra agroalimentare. Più nello specifico, le analisi svolte hanno permesso di segnalare le criticità esistenti, di valutare l’im- patto sull’ambiente delle attività di produzione e consumo di cibo e di formulare un complesso di proposte e raccoman- dazioni inerenti gli stili di vita personali e collettivi capaci di incidere in modo positivo sull’ambiente e sulle risorse naturali. Nell’area Food for Health, il Barilla Center for Food & Nutri- tion ha deciso di avviare il suo percorso di studio analizzando il rap- porto esistente fra l’alimentazione e la salute. In modo approfondito ha analizzato le molteplici raccomandazioni formulate dai più au- torevoli istituti di alimentazione mondiale, oltre agli approfondi- menti sul tema emersi nei diversi momenti aperti di discussione con alcuni degli esperti più qualificati a livello internazionale, fornendo così alla società civile un quadro sintetico ed efficace di proposte concrete volte a facilitare l’adozione di uno stile di vita corretto e un’alimentazione sana.
  • 6. Nell’area Food for All, il Barilla Center for Food & Nutrition affronta il tema dell’accesso al cibo e della malnutrizione con l’obiettivo di riflettere su come favorire un miglior governo del sistema agro- alimentare su scala globale, al fine di rendere possibile una più equa distribuzione del cibo e favorire un migliore impatto sul benessere sociale, sulla salute e sull’ambiente. Nell’area Food for Culture, il Barilla Center for Food & Nutrition si propone di descri- vere il rapporto dell’uomo con il cibo. In partico- lare, il BCFN ha voluto ripercorrere le tappe più importanti del percorso che ha accompagnato lo sviluppo della relazione uomo- cibo, riportando al centro dell’attenzione, attraverso momenti di con- fronto, il ruolo fondamentale della Mediterraneità e delle sue dimen- sioni rilevanti. In linea con questa impostazione, le attività del BCFN sono guidate dall’Advisory Board, un organismo composto da esperti appartenenti a settori diversi ma complementari, che propone, analizza e sviluppa i temi e successiva- mente formula su di essi raccomandazioni concrete. Per ogni area sono stati quindi individuati uno o più advisor specifici: Barbara Buchner (esperta di energia, climate change e ambiente) e John Reilly (economista esperto di te- matiche ambientali) per l’area Food for Sustainable Growth; Mario Monti (economista) per l’area Food For All; Umberto Veronesi (oncologo), Gabriele Riccardi (nutrizionista) e Camillo Ricordi (immunologo) per l’area Food for Health; Claude Fischler (sociologo) per l’area Food for Culture. Nei suoi primi due anni di attività il BCFN ha realizzato e divulgato numerose pubbli- cazioni scientifiche. Guidato dalle scadenze istituzionali e dalle priorità presenti nelle agende economiche e politiche internazionali, in questi primi anni di ricerca ha raffor- zato il proprio ruolo di collettore e connettore tra scienza e ricerca da un lato, e decisioni politiche e azioni governative dall’altro. Il BCFN ha inoltre organizzato eventi aperti alla società civile, tra i quali l’International Forum on Food & Nutrition, un importante momento di confronto con i più grandi esperti del settore giunto alla sua seconda edizione. Il BCFN continua per il suo terzo anno il suo percorso di analisi e condivisione, rendendo accessibili i propri contenuti al maggior numero possibile di interlocutori e ponendosi come punto di riferimento sui temi dell’a- limentazione e della nutrizione. Gina Martin/National Geographic Image Collection Il documento che vi presentiamo rappresenta l’aggiornamento della Doppia Piramide pubblicata per la prima volta nel 2010 con l’obiettivo di mettere in relazione gli aspet- ti nutrizionali con quelli ambientali delle nostre scelte alimentari. Rispetto all’edizione passata, oltre a una maggiore copertura bibliografica, abbiamo costruito una nuova pira- mide pensando a “chi cresce”, cioè prendendo in considerazione le necessità nutrizionali di bambini e adolescenti.
  • 7. IndICe doppia Piramide 2011: introduzione alla seconda edizione 14 1. Il modello della piramide alimentare 19 1.1 La piramide alimentare come strumento di educazione 20 1.2 Dalla piramide alimentare alla piramide ambientale 23 2. Gli impatti ambientali della produzione degli alimenti 27 2.1 Gli indicatori ambientali 29 2.2 Le piramidi ambientali degli alimenti: cosa è cambiato 32 2.3 Gli impatti ambientali della cottura, della catena del freddo e del trasporto 39 2.4 Le tecniche colturali, l’agricoltura biologica e la stagionalità 44 3. la doppia Piramide per gli adulti 47 3.1 Gli studi sull’alimentazione mediterranea 49 3.2 La Doppia Piramide per gli adulti 52 4. la doppia Piramide per chi cresce 55 4.1 I fattori per una buona crescita 57 4.2 Il rapporto tra alimentazione e salute nei bambini e negli adolescenti 59 4.3 L’attività motoria a complemento della corretta nutrizione 61 4.4 La piramide nutrizionale per chi cresce 65 Box My Pyramid for Kids 68 4.5 La Doppia Piramide per chi cresce 70 5. Gli impatti delle diverse abitudini alimentari 73 5.1 L’impronta ecologica legata all’alimentazione 75 5.2 L’influenza delle scelte alimentari 78 5.3 Lo spreco di cibo 81 Box Un anno contro lo spreco 83 note 88 Bibliografia e sitografia essenziali 89
  • 8. doppia piramide 2011: introduzione aLLa seConda edizione Taylor S. Kennedy/National Geographic Image Collection
  • 9. doPPIa PIramIde 2011: ambientale sono quelli per i quali è consigliato un maggior consumo. In questa edizione è possibile trovare alcune stime specifiche sugli impatti associati alle tec- IntroduzIone alla niche di cottura e alcune prime valutazioni sulla rilevanza delle modalità di conservazione degli alimenti (catena del freddo), della stagionalità e delle diverse tecniche di coltivazione. seConda edIzIone In particolare emerge che l’utilizzo dell’energia e i tempi richiesti per la cottura dei cibi, soprattutto per quelli che sono nella base della piramide alimentare, incidono in modo significativo sugli impatti complessivi. Infine, non abbiamo trascurato di approfondire il ruolo che gioca il trasporto. Come consuetudine, l’impegno non si esaurisce nel momento della stampa del rapporto: il Barilla Center for Food & Nutrition è già al lavoro per svolgere nuovi approfondimenti che possano rafforzare ulteriormente i risultati raggiunti. Nell’edizione del prossimo anno, tra l’altro, si cercherà di indagare l’influenza che ha la di- versa origine geografica di alcuni alimenti e l’impatto dei metodi di conservazione dei cibi. l Come sempre, invitiamo quanti sono interessati a quest’argomento a condividere con noi a pubblicazione del paper Doppia Piramide nel giugno 2010 ha dato un primo forte commenti, osservazioni e critiche. Per la terza edizione di questo paper, già in progettazio- segnale di quanto fosse importante porre attenzione alle scelte alimentari, non solo ne, ci impegniamo ad accrescere ulteriormente la copertura statistica dei dati augurandoci per quanto riguarda la salute delle persone, ma anche – e questa è stata la principale di poter diventare un punto di riferimento per quanti sono interessati a saperne di più sugli novità – per la tutela dell’ambiente. L’inedito confronto tra la classica piramide alimenta- impatti ambientali degli alimenti che consumiamo. re relativa alle proprietà nutrizionali degli alimenti e la nuova piramide ambientale, nella Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 quale ogni alimento viene posizionato in misura del suo impatto sul nostro Pianeta, ha reso evidente come gli alimenti per i quali è consigliato da parte dei nutrizionisti un consumo Perché due documenti più frequente sono anche quelli che hanno un minor impatto sull’ambiente. Un anno è passato e molti sono stati gli studi pubblicati riguardanti gli impatti ambientali In questa seconda edizione le informazioni sono state organizzate in modo da rendere più degli alimenti, così come tanti sono stati i commenti che abbiamo ricevuto (da parte degli facile la lettura da parte di lettori con interessi differenti. La sezione relativa agli approfon- 14 esperti e non) in occasione di incontri e presentazioni. dimenti tecnici, all’analisi dei dati e alla bibliografia specifica sulle fonti delle informazioni 15 In questa nuova edizione del 2011 è triplicato il numero dei dati raccolti sia dalla letteratura è diventata così cospicua che sono stati redatti due diversi documenti: uno più divulgativo scientifica, sia dalle banche dati ambientali pubbliche. I nuovi dati confermano la bontà del dedicato al pubblico generale e uno più tecnico per gli specialisti. lavoro svolto e rendono più robusto da un punto di vista scientifico il modello alla base della Il documento divulgativo, quello che state leggendo, spiega i concetti alla base delle piramidi nutri- Doppia Piramide del Barilla Center for Food & Nutrition. zionali e ambientali e, senza entrare nei dettagli, illustra la Doppia Piramide. Gli aspetti tecnici, i La dieta mediterranea, nominata nel 2010 “Patrimonio immateriale dell’umanità” dall’U- dati e le relative considerazioni vengono presentate in forma estremamente sintetica al solo fine NESCO e riconosciuta a livello internazionale come un modello alimentare completo ed di dare il giusto rigore scientifico alle informazioni e alle conclusioni riportate sul documento. equilibrato, si conferma sempre più come modello sostenibile per l’ambiente. Il documento tecnico, invece, è destinato agli “addetti ai lavori” e presenta il dettaglio dei dati Come lo scorso anno, l’analisi degli impatti ambientali non si limita alla fase produttiva, e delle elaborazioni. Questo documento sarà disponibile per il download dal sito internet del ma segue l’intero ciclo di vita degli alimenti. Tale analisi tiene conto di tre indicatori speci- BCFN (www.barillacfn.com). fici: l’impronta ecologica (Ecological Footprint), l’indicatore usato per sviluppare la pirami- I due documenti sono stati costruiti per essere di supporto l’uno all’altro, ma possono anche de ambientale, che valuta la capacità della nostra Terra di rigenerare le risorse impiegate; essere letti separatamente: questo è il motivo per cui troverete alcune informazioni in en- l’impronta carbonica (Carbon Footprint), che misura le emissioni dei gas a effetto serra; trambi i testi. l’impronta idrica (Water Footprint), rappresentativa del consumo della risorsa idrica. L’elemento di maggiore novità della Doppia Piramide 2011 è rappresentato dalla sua de- Hanno collaborato: clinazione per chi ancora cresce. Poiché le necessità alimentari durante lo sviluppo sono Carlo Alberto Pratesi – Università Roma Tre differenti da quelle degli adulti, si è deciso di studiare una piramide nutrizionale ad hoc. Claudio Maffeis – Università di Verona Nella costruzione della “Doppia Piramide per chi cresce” è stato utilizzato il medesimo Pierluigi Meriggi – Università Cattolica di Piacenza approccio impiegato per realizzare la versione “adulti” e gli impatti ambientali sono stati Life Cycle Engineering calcolati secondo gli stessi criteri. Quando però si considerano i bambini, o più in generale The European House – Ambrosetti persone ancora in fase di crescita (fino ai 20 anni), alcuni alimenti assumono maggiore Ecodynamics Group, Dipartimento di Chimica – Università di Siena importanza. Le linee guida dell’USDA – United States Department of Agriculture (dalle quali si è partiti), suggeriscono ad esempio per i bambini una maggiore assunzione di pro- teine – e in particolare di carne – rispetto agli adulti. Questo, pur cambiando il profilo della piramide alimentare, non inficia la regola generale secondo cui gli alimenti a basso impatto
  • 10. La Doppia Piramide parla del nostro futuro il valore simbolico della doppia piramide ramento dello stato di salute dei bambi- acquista maggiore rilevanza se interpre- ni (in particolare per quanto riguarda la tato in una prospettiva temporale di lun- diffusione del sovrappeso e l’obesità) e go periodo. del resto, lo stesso concetto a una conseguente riduzione della loro di “sostenibilità” contiene in sé il valore speranza di vita, un fatto, questo, che fondante della “durabilità”, intesa come inverte una tendenza consolidata di pro- capacità di un qualunque sistema (sia gressivo miglioramento. esso naturale o sociale) di mantenersi intatto e vitale nel lungo periodo. dall’altro lato, l’impiego eccessivo di al- cuni alimenti – in generale gli stessi che ed è proprio in questa prospettiva che dovrebbero essere consumati con mino- Doppia Piramide 2011 il modello ci suggerisce di valutare tut- re frequenza – determina un importan- te le scelte e i comportamenti alimen- te impatto sull’ambiente e sulle risorse tari, anche quelli che apparentemente, naturali che, in prospettiva, potrà ridurre e nell’immediato, determinano impatti ulteriormente la qualità di vita e il be- meno evidenti sull’individuo o sulla col- nessere complessivo delle nuove gene- 16 lettività, ma che possono diventare co- razioni. spicui se misurati cumulativamente e nel corso del tempo. L’adozione di un modello alimentare cor- retto, quindi, per i suoi effetti positivi in in quest’ottica la declinazione della piramide termini nutrizionali e ambientali, incide alimentare-ambientale nei confronti del- sia in modo diretto sia indiretto sul fu- le future generazioni, a partire proprio dai turo dei nostri figli. questo rende oggi bambini, porta ad alcune implicazioni che, indispensabile l’avvio di un processo di brevemente accennate qui di seguito, po- responsabilizzazione collettiva che, senza tranno essere ulteriormente approfondite e escludere gli stessi bambini, faccia leva divulgate alle famiglie e agli educatori. sui genitori e sul sistema scolastico, che in modo più intenso e sinergico dovran- da un lato, gli stili alimentari sempre più no impegnarsi nell’educazione alimenta- diffusi tra ampie fasce della popolazione re delle future generazioni. stanno portando a un graduale peggio-
  • 11. Keenpress/National Geographic Image Collection Doppia Piramide 2011 1. iL modeLLo deLLa piramide aLimentare Doppia Piramide 2011 19
  • 12. 1.1 la PIramIde alImentare Come figura 1.1. modello di piramide alimentare proposto da oldways strumento dI eduCazIone n dIlaGante dIffusIone egli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero di coloro che possono sce- dI PatoloGIe dovute gliere cosa e quanto mangiare. Senza una cultura adeguata o delle linee guida all’eCCesso dI nutrizionali diffuse, illustrate e rese applicabili, tuttavia queste persone rischia- alImentazIone e dalla no di assumere stili alimentari sbilanciati. Prova ne è la recente e dilagante diffusione ConComItante rIduzIone di patologie dovute all’eccesso di alimentazione, spesso anche non corretta, e dalla con- Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 dell’attIvItà fIsICa In tutte le fasCe d’età comitante riduzione dell’attività fisica in tutte le fasce d’età, comprese quelle giovanili. È stato Il fIsIoloGo È stato il fisiologo americano Ancel Keys, che negli anni Settanta pubblicò il libro Man- amerICano anCel Keys giar bene per vivere meglio, a spiegare al mondo perché in alcune regioni la popolazione a sPIeGare al mondo fosse più longeva: il segreto era nel consumo equilibrato di tutti gli alimenti naturali, 20 PerChé In alCune 21 privilegiando per frequenza e quantità frutta e verdura e derivati dei cereali, riducendo il reGIonI la PoPolazIone fosse PIù lonGeva consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, delle carni e dei dolciumi. In particolare, Keys scoprì che grazie a questa dieta (da lui battezzata “mediterranea”) la mortalità per cardio- patie nei Paesi del sud Europa e del nord Africa era più bassa di quella che si riscontrava nei Paesi anglosassoni e del nord, dove l’alimentazione era ricca di grassi saturi. anChe In ItalIa la Peccato che da allora, anche in Italia, la dieta mediterranea sia entrata in competizione dIeta medIterranea con i modelli alimentari globali (primo tra tutti il fast food, molto diffuso nella dieta nor- È entrata In damericana). Più in generale, la crescente standardizzazione dei cibi, orientata a rendere ComPetIzIone Con I più efficiente e funzionale il processo di produzione, distribuzione e preparazione degli modellI alImentarI alimenti, ha giocato un ruolo rilevante nel fornire soluzioni alimentari di più facile acces- GloBalI so e spesso a scapito di un corretto equilibrio nutrizionale. Nel corso degli anni, per rendere più semplice comunicare ed educare le persone, diversi istituti di ricerca hanno elaborato sistemi di comunicazione basati sul concetto della pirami- de alimentare, costruita mettendo alla base gli alimenti da assumere con maggior frequenza e al vertice quelli di cui andrebbe fatto un consumo ridotto. Di seguito riportiamo a titolo esemplificativo la versione di Oldways, un’organizzazione statunitense no-profit che pro- muove corretti stili alimentari attraverso la realizzazione di progetti e iniziative dedicate. dIversI IstItutI Questa piramide venne realizzata a partire dai dati e dalle ricerche allora disponibili in tema dI rICerCa hanno di nutrizione e basandosi sulle tradizioni alimentari cretesi, greche e italiane, in cui il tasso elaBorato sIstemI dI di diffusione delle malattie croniche registrato negli anni Sessanta era il più basso al mondo. ComunICazIone BasatI Pur partendo da una base scientifica comune, ogni piramide adatta lo schema grafico sul ConCetto della alle specificità del destinatario al quale è rivolta: distinguendo le diverse fasce di età PIramIde alImentare (bambini, adulti, anziani), lo stile di vita prevalente (sedentaria, sportiva, ecc.), even- tuali fasi particolari (gravidanza, allattamento) o le abitudini nutrizionali scelte (vegana, vegetariana, ecc.). Inoltre, in quasi tutte le versioni più recenti della piramide, come ad fonte: oldwaystable.org
  • 13. 1.2 dalla PIramIde alImentare esempio quella alimentare della dieta mediterranea moderna, lo schema viene integrato con ulteriori raccomandazioni che completano il corretto stile di vita (per esempio la Il ConCetto dI fondo della quantità di acqua da bere, il tempo da dedicare all’attività fisica, ecc.). Il concetto di fondo della piramide implica che salendo verso il vertice dovrebbe diminu- alla PIramIde amBIentale PIramIde ImPlICa Che salendo ire progressivamente la frequenza di consumo delle diverse categorie, senza con questo verso Il vertICe dovreBBe escludere specifici alimenti, in modo da garantire la necessaria varietà. dImInuIre la frequenza dI Più in particolare, alla base della piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale, Consumo delle dIverse CateGorIe senza Con questo tipici delle tradizioni mediterranee, ricchi in termini di vitamine, sali minerali, acqua e esCludere sPeCIfICI alImentI, composti protettivi (ad esempio fibre) e bioattivi di origine vegetale. Salendo si trovano In modo da GarantIre la gli alimenti a crescente densità energetica, quali grassi di origine animale, carni rosse e neCessarIa varIetà. alimenti ricchi di zuccheri semplici. Il valore della piramide alimentare è duplice: da un lato rappresenta un’eccellente sinte- si delle principali conoscenze acquisite dalla medicina e dagli studi sull’alimentazione, indispensabili per chiunque presti attenzione alla propria salute; dall’altro è un potente I strumento di educazione al consumo grazie alla sua grafica semplice e intuitiva. l tema della nutrizione, sta assumendo sempre maggiore rilevanza anche per quanto la doPPIa PIramIde È uno riguarda gli impatti ambientali associati alla produzione, alla distribuzione e al con- strumento dI ComunICazIone sumo dei cibi. Per questa ragione, nel 2010, il Barilla Center for Food & Nutrition In Grado dI mettere In ha pubblicato per la prima volta la Doppia Piramide come strumento di comunicazione relazIone GlI asPettI nutrIzIonalI e GlI ImPattI in grado di mettere in relazione gli aspetti nutrizionali e gli impatti ambientali degli Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 amBIentalI deGlI alImentI alimenti. L’inedita piramide ambientale è stata costruita riclassificando gli stessi cibi della pira- mide alimentare rispetto al loro impatto sull’ambiente (alla base quelli con un impatto maggiore e salendo verso il vertice quelli più ecosostenibili). In questo modo si è scoperto che la sequenza degli alimenti era grossomodo la stessa, sebbene invertita. Questa corre- 22 lazione appare evidente se si capovolge la piramide ambientale. 23 Accostando le due piramidi (una per il verso giusto e l’altra capovolta) si è ottenuta la GlI alImentI Per I qualI È Doppia Piramide alimentare-ambientale, dove si nota facilmente che gli alimenti per i ConsIGlIato un Consumo quali è consigliato un consumo maggiore generalmente sono anche quelli che determina- maGGIore Generalmente sono anChe quellI Che determInano no gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato GlI ImPattI amBIentalI mInorI un consumo ridotto sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente. In pratica, emerge la coincidenza in un unico modello alimentare di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: la salute delle persone e la tutela ambientale. Todd Gipstein/National Geographic Image Collection Dean Conger/National Geographic Stock
  • 14. figura 1.2. Il modello di doppia Piramide alimentare e ambientale proposto dal BCfn nel 2010 Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 24 25
  • 15. Justin Guariglia/National Geographic Image Collection Doppia Piramide 2011 deGLi aLimenti deLLa produzione 2. GLi impatti amBientaLi Doppia Piramide 2011 27
  • 16. 2. GlI ImPattI amBIentalI della 2.1 GlI IndICatorI amBIentalI ProduzIone deGlI alImentI l l a costruzione della piramide ambientale si basa sulla raccolta delle informazioni a stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento è stata condotta a analIsI del CIClo dI vIta: pubbliche disponibili e sulla loro “riorganizzazione ragionata”, garantendo la tra- partire da informazioni e dati pubblici calcolati secondo il metodo dell’analisi del metodoloGIa dI valutazIone ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA): una metodologia di valutazione oggetti- oGGettIva deI CarIChI sparenza dell’origine dei dati e delle informazioni utilizzate. enerGetICI e amBIentalI In questa nuova edizione si è deciso di aggiungere anche alcune elaborazioni in modo va dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo (sia esso un’attività o un ser- relatIvI a un ProCesso da coprire eventuali carenze della letteratura scientifica raccolta e garantire gli scopi del vizio). Tale valutazione include l’analisi dell’intera filiera, comprendendo la coltivazione documento. o estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il confezionamento, il Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 Tutti gli approfondimenti e i dettagli delle ipotesi sono presentati nel documento tecnico di trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale. supporto alla Doppia Piramide BCFN 2011 che è scaricabile dal sito www.barillacfn.com. L’approccio LCA offre da un lato il vantaggio di permettere una valutazione quanto più possibile oggettiva e completa del sistema, dall’altro lo svantaggio di una difficile comu- nicazione dei risultati complessi che si ottengono. Per rendere facilmente comprensibile il risultato di uno studio normalmente si utilizzano 28 degli indicatori di sintesi definiti in modo da preservare il più possibile la scientificità 29 dell’analisi. Tali indicatori in genere vengono selezionati in base alla tipologia del sistema che viene analizzato e devono essere scelti in modo da rappresentare in maniera quanto più completa e semplice le interazioni con i principali comparti ambientali. Entrando più nello specifico e focalizzando l’attenzione alle filiere di produzione degli l’analIsI deI ProCessI alimenti, l’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambien- Porta a evIdenzIare Come tali siano rappresentati dall’emissione di gas a effetto serra, dall’utilizzo della risorsa I PrInCIPalI CarIChI amBIentalI sIano raPPresentatI dalla idrica e dalla capacità di rigenerare le risorse del territorio che vengono utilizzate. In GenerazIone dI Gas a effetto quest’ottica, e tenendo conto che il presente lavoro ha l’obiettivo di fornire risultati va- serra, dall’utIlIzzo della lidi in un primo livello di approfondimento, sono stati selezionati i seguenti indicatori rIsorsa IdrICa e dalla CaPaCItà ambientali: dI rIGenerare le rIsorse - l’impronta di carbonio (Carbon Footprint), che rappresenta e identifica le emissioni di gas del terrItorIo Che venGono serra responsabili dei cambiamenti climatici ed è misurata in massa di CO2 equivalente; utIlIzzate - l’impronta idrica (Water Footprint o virtual water content), che quantifica i consumi e le modalità di utilizzo delle risorse idriche ed è misurata in volume (litri) di acqua; - l’impronta ecologica (Ecological Footprint), che misura la quantità di terra (o mare) bio- logicamente produttiva necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni asso- ciate a un sistema produttivo: si misura in m2 o ettari globali. È comunque importante osservare che quelli considerati in questo lavoro non sono gli unici impatti generati dalla filiera di produzione degli alimenti, ma si possono ritenere i più significativi sia in termini di impatto reale, sia di comunicabilità1. Nonostante si sia scelto di rappresentare la piramide ambientale utilizzando, per esigenza di sintesi, solo l’impronta ecologica, nel testo sono stati misurati gli impatti ambientali degli alimenti anche attraverso le impronte carbonica e idrica per evitare visioni dei fenomeni parziali Sisse Brimberg/National Geographic Image Collection e, in alcuni casi, fuorvianti.
  • 17. figura 2.1. Il metodo di analisi lCa è regolamentato dagli standard internazionali Iso 14040 e 14044. 1. 1. Coltivazione 2. trasformazione Doppia Piramide 2011 30 5. Cottura 3. Imballaggio Bill Curtsinger/National Geographic Image Collection 4. trasporto
  • 18. 2.2 le PIramIdI amBIentalI deGlI figura 2.3. Incremento della copertura statistica e variazione del valore alImentI: Cosa È CamBIato InCremento della CoPertura statIstICa e varIazIone del valore [i valori mostrati indicano il numero dei dati utilizzati nel calcolo della media] CarBon footPrInt Water footPrInt eColoGICal footPrInt alImento AAA CoPertura statIstICa CoPertura statIstICa CoPertura statIstICa varIazIone varIazIone varIazIone InCremento del del del datI datI InCremento datI datI InCremento datI 2011 datI valore* 2011 utIlIzzatI valore* 2011 utIlIzzatI valore* utIlIzzatI cArne BovinA 20 +7 1 -- = 5 +3 = formAggio 3 +2 = 1 -- = 2 +1 Burro 5 +4 neW 1 +1 neW 3 +2 neW uovA 6 +3 = 1 -- = 3 +2 = s molte PIù InformazIonI e cArne suinA 14 +6 1 -- = 2 +1 ulla base della letteratura scientifica raccolta nel corso dell’anno trascorso e citata moltI PIù datI sono statI nella parte tecnica sono state aggiornate le piramidi ambientali già presentate nella Pesce 27 +15 = -- -- -- 3 +1 = PresI In ConsIderazIone prima edizione. Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 nell’analIsI deGlI ImPattI Rispetto alla prima edizione, molte più informazioni e molti più dati sono stati presi in consi- riso 3 +2 1 -- = 2 -- = amBIentalI deI CIBI derazione nell’analisi degli impatti ambientali degli alimenti e questo ha consentito di amplia- Carne AvicoLA 9 +2 1 -- = 2 +1 re significativamente la rappresentatività statistica delle informazioni presentate. In alcuni casi, per andare incontro alle esigenze della “piramide per chi ancora cresce”, sono stati intro- oLio 10 +6 3 +2 = 4 +3 dotti nuovi alimenti, come ad esempio i cereali da colazione. Più in dettaglio, si può osservare 32 come i dati utilizzati siano triplicati rispetto alla prima edizione. fruttA seccA 1 +1 neW 2 +1 neW -- -- -- 33 I datI utIlIzzatI sono trIPlICatI rIsPetto alla Nonostante la variabilità dei nuovi dati reperiti per alcuni alimenti sia abbastanza elevata, PAstA 7 +6 6 +5 6 +5 PrIma edIzIone la “classifica” degli impatti è stata confermata: la carne rossa è l’alimento a maggior impatto, mentre la frutta e gli ortaggi sono caratterizzati da impronte decisamente limitate. Biscotti 2 +1 2 +1 3 +2 Di seguito vengono mostrate le piramidi dei tre indicatori di impatto ambientale. Solo l’ultima DoLci 4 +3 1 -- = 4 +3 verrà utilizzata nella nuova versione della Doppia Piramide BCFN. La raccolta dei dati è stata chiusa a maggio del 2011 e pertanto le pubblicazioni rese disponibili successivamente non Legumi 3 -- = 5 +4 5 +1 = sono state analizzate. mArgArinA 3 +3 neW -- -- -- 1 +1 neW cereALi figura 2.2. numero di dati utilizzati per il calcolo delle medie degli impatti ambientali DA coLAzione 2 +2 neW 1 +1 neW 1 +1 neW degli alimenti LAtte 21 +18 = 1 -- = 2 +1 = 334 +211 yogurt 1 -- = 1 -- = 2 +1 = PAne 9 +3 = 1 -- = 4 +3 = dati 2011 differenza fruttA 13 +12 21 +19 13 +7 PAtAte 3 -- = 1 -- = 5 +3 123 ortAggi 10 +8 = 12 +11 22 +20 Di stAgione ToTale 176 +104 -- 64 +45 -- 94 +62 -- dati 2010 *le variazioni sono state messe in evidenza quando hanno sensibilmente modificato il dato (+/- 15%) rispetto al valore utilizzato nelle piramidi ambientali della scorsa edizione.
  • 19. 34 Doppia Piramide 2011 figura 2.4. l’impronta di carbonio degli alimenti figura 2.5. l’impronta idrica degli alimenti Doppia Piramide 2011 35
  • 20. 36 Doppia Piramide 2011 figura 2.6. l’impronta ecologica degli alimenti 13 figura 2.7. la piramide ambientale del BCfn. la struttura è basata su una riclassificazione degli impatti ambientali rappresentati, utilizzando l’impronta ecologica espressa in global m2 per chilo o litro di alimento. Doppia Piramide 2011 37
  • 21. 2.3 GlI ImPattI amBIentalI della Cottura, della Catena del freddo e del trasPorto P er un calcolo rigoroso degli impatti ambientali dei cibi in tutto il loro ciclo di vIsta l’ImPortanza Che vita si deve tenere in considerazione sia la fase di produzione agricola e/o indu- assume nella CostruzIone striale, sia la parte che sta a valle e che comprende la eventuale presenza della della PIramIde amBIentale, sI È deCIso dI aPProfondIre catena del freddo, i trasporti e la fase di cottura. Rilevanti per alcuni tipi di alimenti l’ImPatto amBIentale delle (come la frutta e la verdura) sono anche gli aspetti legati alla stagionalità dei cibi, oltre Doppia Piramide 2011 dIfferentI teCnIChe dI che alle tecniche di coltivazione utilizzate in agricoltura (come nel caso dei cereali). Cottura Nel documento tecnico tutti questi aspetti sono stati analizzati anche se con un diverso grado di dettaglio, che dipende dagli studi a oggi disponibili. Vista l’importanza che assume nella costruzione della piramide ambientale, in questa sede si è deciso di approfondire l’impatto ambientale delle differenti tecniche di cottura. Per quanto riguarda gli altri aspetti citati, le valutazioni numeriche riportate di seguito 39 hanno il solo obiettivo di individuare gli alimenti per i quali dovranno essere effettuati ulteriori e più specifici approfondimenti nella prossima edizione. 2.3.1 la cottura Le tecniche di cottura utilizzate per la preparazione dei cibi possono essere molto diver- seBBene le teCnIChe dI Cottura se in base alla ricetta che si vuole preparare, al gusto del consumatore (verdure cotte al utIlIzzate Per la PreParazIone vapore o bollite, carne al sangue o ben cotta) e al fatto che l’alimento sia cucinato a casa deI CIBI Possono essere molto John Eastcott & Yva Momatiuk/National Geographic Image Collection dIverse, sI È deCIso dI Prendere o con una cucina professionale. Quindi non è semplice quantificare in maniera univoca Come rIferImento una l’impatto ambientale della cottura per un chilogrammo di cibo. PreParazIone CasalInGa deI CIBI Fatta questa premessa, per la costruzione delle piramidi ambientali si è deciso di prende- Per quattro Persone Con fuoChI re come riferimento una preparazione casalinga dei cibi per quattro persone con fuochi a gas a Gas dI medIe dImensIonI di medie dimensioni. I valori utilizzati sono comunque da ritenersi indicativi e relativi alla ricetta e alle ipotesi considerate2. Gli impatti ambientali della cottura dipendono anche dai mix energetici che caratterizzano il proprio fornitore di energia elettrica (e quindi il paese o la regione in cui ci si trova) e da alcuni comportamenti del consumatore che possono influenzare in modo rilevante le emissioni di CO2. Tra gli aspetti rilevanti ci sono certamente le fasi di “preparazione alla cottura”, come ad esempio il riscaldamento dell’acqua – la cui quantità andrebbe ridotta al minimo – nel caso della bollitura, oppure il preriscaldamento del forno. Di seguito riportiamo due esempi che ben illustrano quanto le nostre azioni in cucina possono avere un impatto sull’ambiente.
  • 22. due esemPI Che Ben Come si può vedere nella figura seguente, impiegare mezzo litro d’acqua in meno (4,5 2.3.2 la catena del freddo Illustrano quanto le invece di 5) per cuocere su un fornello a gas mezzo kg di pasta si riduce l’impatto della nostre azIonI In CuCIna cottura del 7% circa pari a 30 gr di CO2 equivalente. Anche per la refrigerazione le ipotesi per calcolare gli impatti ambientali possono va- Possono avere un ImPatto sull’amBIente riare in funzione di tre fattori: figura 2.8. Come si modifica l’impronta di carbonio variando la quantità di acqua - dove viene stoccato il prodotto (nel frigo casalingo o in celle industriali); utilizzata per cucinare la pasta. Cottura di 500 grammi di pasta ipotizzando un - la temperatura (4° o -18°C); rapporto pasta/acqua variabile del ± 20% e un tempo di cottura pari a 10 minuti. - il tempo di conservazione. I 5 litri d’acqua sono stati evidenziati poiché rappresentano il consiglio tipico per la cottura. Nonostante questi limiti dalle prime valutazioni emerge che: - i prodotti classificati come “freschissimi”, tipicamente le verdure e gli ortaggi, sono 400 caratterizzati da tempi di conservazione molto brevi (qualche giorno) e per questa 350 ragione gli impatti ambientali associati alla loro conservazione in frigorifero sono 300 generalmente molto bassi e possono essere trascurati; quantità consigliata - la catena del freddo è una fonte di impatto rilevante solo per i surgelati, ossia quei l’ImPatto della Catena grammi di co2 equivalente 250 del freddo È rIlevante prodotti che prevedono dei lunghi tempi di stoccaggio sia a livello industriale, sia solamente Per I ProdottI 200 distributivo a basse temperature; alla Base della PIramIde - il trasporto refrigerato comporta un incremento degli impatti ambientali che, quan- 150 (Come la verdura e GlI do ripartito all’impatto del prodotto finito, si può ritenere trascurabile. ortaGGI), se surGelatI 100 Questo è evidente nella figura che segue, in cui emerge che l’impatto della catena del Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 50 freddo è rilevante solamente per i prodotti alla base della piramide (come la verdura e gli ortaggi), se surgelati. 0 4 4,5 5 5,5 6 litri d’acqua utilizzati figura 2.10. l’importanza relativa della catena del freddo (stima dell’impronta car- 40 bonica associata alla conservazione degli alimenti che sono nella parte alta o nella 41 Se per cucinare s’impiega un forno elettrico, si possono ridurre gli impatti se si infor- parte bassa della piramide ambientale) na l’alimento da cuocere non appena la temperatura è quella desiderata, onde evitare inutili sprechi di energia e le corrispondenti emissioni di CO2. Ad esempio, in Italia anche solo 10 minuti con il forno vuoto che ha già raggiunto la temperatura impostata Carne surGelata comportano maggiori emissioni che possono anche superare i 200 grammi di CO2 in base ai mix energetici di produzione dell’energia. Carne fresCa 35.000 figura 2.9. Come varia l’impronta di carbonio generata dall’utilizzo di un forno elet- 30.000 trico nei vari Paesi (emissioni di Co2 equivalenti generate dall’utilizzo del forno elettrico per 10 minuti al 70% della potenza massima) 25.000 grammi di co2 equivalente 400 20.000 350 ortaGGI surGelatI 15.000 grammi di co2 equivalente 300 ortaGGI fresChI 250 10.000 200 5000 150 100 0 50 ProDuzione 660 660 25.800 25.800 0 conservAzione inDustriALe 8 400 8 400 itaLia svezia franCia Germania GreCia usa trAsPorto refrigerAto 20 20 20 20 conservAzione DomesticA 130 2600 130 2600
  • 23. 2.3.3 I trasporti figura 2.11. Bassa rilevanza dell’impronta carbonica dei trasporti rispetto alla pro- duzione degli alimenti Carne “Prodotto a ChIlometrI Il tema della distribuzione del cibo è interessante sia per i risvolti sociali legati alla tute- zero = Prodotto a Basso la di comunità e tradizioni locali, sia per quelli ambientali. Si sta diffondendo infatti il ImPatto amBIentale” concetto del cibo a “chilometri zero”, al quale viene associata la semplicistica equazione È un’equazIone “prodotto a chilometri zero = prodotto a basso impatto ambientale”. semPlICIstICa Rimandando ad altre sedi la trattazione degli aspetti più “sociali”, qui s’intende approfon- 26.000 dire l’analisi degli aspetti ambientali legati al trasporto e alla distribuzione degli alimenti. Utilizzando l’approccio dell’analisi del ciclo di vita sono stati messi in relazione gli impat- ti legati al trasporto degli alimenti con quelli relativi alla loro produzione a partire dalle latte materie prime. Anche in questo caso l’analisi viene limitata allo studio dell’impronta di carbonio rappresentativa degli effetti del trasporto su scala globale. frutta I trasPortI sono rIlevantI Qui di seguito vengono mostrate le analisi degli impatti dei trasporti per differenti pro- soltanto Per GlI alImentI dotti alimentari: la frutta, il latte, la carne. Dai valori presentati è evidente come i traspor- alla Base della PIramIde Che ti siano rilevanti soltanto per gli alimenti alla base della piramide che provengono da una 1300 670 suPerano una Certa dIstanza certa distanza. Diverso è il caso in cui il trasporto avvenga in aereo. 100 500 2500 12.500 se la quantItà dI merCe Infatti, se è pur vero che l’utilizzo di un camion comporta un’elevata emissione di CO2 trasPortata È alta, l’ImPatto per chilometro percorso, è anche vero che la quantità di merce trasportata è alta e quindi Km percorsi Per KG dI Prodotto È lImItata l’impatto per chilogrammo di prodotto è piuttosto limitato. Camion treno nave Doppia Piramide 2011 Doppia Piramide 2011 non semPre È vero Che le Emerge quindi che non sempre è vero che le “produzioni a chilometri zero” hanno un mi- “ProduzIonI a ChIlometrI nor impatto ambientale rispetto alle produzioni tradizionali; anzi, può accadere il contra- trasporto via camion, treno o nave: le emissioni di Co2 equivalenti relative alla fase di trasporto sono sempre molto basse zero” hanno un mInor rio se le produzioni tradizionali sono più efficienti nella fase di produzione delle materie rispetto a quelle legate alla fase di produzione, ad eccezione della frutta, dove un trasporto per lunghe distanze (5000- ImPatto amBIentale 10.000 km) può comportare un impatto rilevante sul totale. dati in grammi di Co2 per kg. prime e di processo. 42 43 figura 2.12. forte impatto del trasporto aereo Carne 26.000 latte frutta 1300 670 100 500 2500 12.500 Km percorsi aereo trasporto via aereo: nella maggior parte dei casi questo tipo di trasporto rappresenta l’emissione più alta rispetto all’intera filiera. fa eccezione la carne rossa, dove gli alti impatti di produzione rappresentano comunque la voce rilevante in termini di emissioni di gas serra. dati in grammi di Co2 per kg.