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SLOOP2 RIFLESSIONI DALL'ALTA VALTELLINA
Per i non informatici, la domanda che mi pongo è:
Quali competenze di gestione ed utilizzo del web 2.0 dovrebbero avere gli insegnanti per gestire
una programmazione didattica che preveda momenti di tipo laboratoriale con uso di learning objects
creati e dall'insegnante stesso e/o dagli alunni oppure fruiti già preconfezionati nel web??
Quali le conoscenze basilari per avviare il processo dell'e-learning??
Ipotesi di risposte:
(prerequisiti dei docenti per l'approccio alle nuove tecnologie didattiche)
PRIMA DI TUTTO:
1) non essere prevenuti nei confronti delle nuove tecnologie didattiche e condividere l'idea di
e-learning
2) AVERE UNA COMPETENZA minima DI BASE DI TIPO INFORMATICO
3) non considerare l'apprendimento di tipo laboratoriale “una perdita di tempo” a discapito
della didattica frontale da docente profusore di conoscenze ad allievo semplice
ricevitore/contenitore
4) Considerare l'approccio laboratoriale un'utile palestra per mettere a fuoco o fare emergere
competenze sommerse
5) sapere accettare e gestire il ruolo di docente/tutor
6) sapere gestire il web 2 come parte integrante o centrale della propria programmazione e non
come episodio occasionale
SECONDO PUNTO:
competenze di gestione del web 2
1) conoscere l'esistenza e l'uso di social network o altre piattaforme a scopo didattico (vedi
TACCLE)
2) riflettere sull'eventuale possibile uso degli strumenti del web 2 a scopo didattico e rifetiti
alla propria disciplina
3) sapere coniugare uso e risorse del web 2 con la prassi didattica quotidiana
4) esercitarsi alla creazione ed uso di strumenti del web 2.0
5) sapere creare LO ad hoc
6) sapere gestire e “informatizzare”(ove necessita) la classe in laboratorio multimediale
7) essere consapevole che la realizzazione dell'e-learning prevede un lavoro sistematico anche
da casa rivestendo il ruolo di tutor online e quindi
8) sapere gestire una classe virtuale e la “condivisione”
9) sapere gestire piccoli problemi di natura tecnico-informatica che presuppongono la
conoscenza del funzionamento di strumenti web 0.2 e della loro amministrazione
ANALIZZATI I BISOGNI
STABILIRE A QUALE LIVELLO DEI PROFILI DEL SYLLABUS DELL'EUCIP CI SI DEVE
RIFERIRE PER AVERE UNA COMPETENZA BASE PER LA GESTIONE DELL'E-LEARNING
QUELLI SARANNO I NOSTRI OBIETTIVI (di non-informatici) per “l'aggiustamento” o la
creazione di un corso SLOOP2 DESC
3.Competenze eLearning degli insegnanti
Nel suo articolo, precedentemente citato, Luigi Berlinguer parte da
un'affermazione di Benedetto Vertecchi, critico nei confronti del riordino: “per
quanto riguarda il modello organizzativo, siamo di fronte alla riproposta di una
nozione ottocentesca del servizio scolastico, centrata sulla coincidenza tra
orario della scuola e orario delle lezioni” [Vertecchi 2010]. Affermazione
interessante che val la pena sottolineare: tempo scuola e tempo di lezione non
necessariamente coincidono.
Vertecchi cita in particolare la Finlandia come esempio di un tempo scuola
più lungo del tempo lezione. Lui pensa all'utilizzo di strutture come biblioteche e
palestre, a progetti di musica, teatro, poesia, … floricultura “in un ambiente
protetto … nel quale sia anche possibile reperire le competenze necessarie”.
Noi pensiamo anche a quell'estensione del tempo scuola che la rete e gli
strumenti di comunicazione digitale permettono, a quell'ubiquitus learning che
computer, portatili, ADSL, WiFi, cellulari, lettori MP3 rendono, già oggi,
realizzabile.
Rete e strumenti di comunicazione digitale sono parte integrante della vita
dei nostri studenti, nativi digitali - “la cultura in cui i giovani oggi vivono,
costruiscono e scambiano significati [Ardizzone P., Rivoltella P., 2008] - e a
volte anche dei loro insegnanti, ma sono ancora troppo poco utilizzati nella
pratica scolastica quotidiana. In questa, al massimo, si introduce la LIM, che
sarà anche interattiva e multimediale ma è pur sempre una lavagna, utilizzabile
anche senza modificare pratiche didattiche centrate sulla lezione frontale e sul
docente, su un tempo scuola che coincide con quello scandito dalla campanella
(ovviamente: c'è chi usa le LIM in un contesto di didattica laboratoriale e
collaborativa).
Invece la rete, in quanto strumento di comunicazione molti a molti, in cui
ciascuno è soggetto attivo, propone di per sé un diverso rapporto didattico. E
forza l'ampliamento del tempo scuola sfumando la differenza fra l'essere
impegnati in un'attività in classe o a casa. Rompe l'isolamento dello studente
fra una lezione e l'altra, quando gli servirebbe un aiuto, un consiglio, ritrovare il
contenuto di una lezione o la spiegazione di un esercizio, rivedere quella
correzione che il docente aveva fatto a un suo compagno, poter testare il
proprio apprendimento, poter usufruire di una spiegazione aggiuntiva.
Dunque, se per quanto riguarda il “cosa” della didattica, occorre lavorare
sullo sviluppo di competenze, per quel che riguarda il “come” occorre pensare
ad un'integrazione di formazione in presenza e formazione in rete.
4.Il progetto SLOOP2desc
SLOOP2desc è un progetto di “trasferimento dell'innovazione” nell'ambito
del Programma Leonardo da Vinci/Lifelong Learning Programme.
Il 2 indica che il progetto continua il precedente SLOOP, Sharing Learning
Objects in an Open Perspective, un progetto centrato sulla condivisione e
produzione collaborativa di risorse didattiche digitali, open learning object, in
modo da favorire il ricorso da parte delle scuole all'integrazione fra formazione
in presenza e formazione in rete per migliorare l'attrattività ed aumentare
l'efficacia dell'offerta formativa.
Ma 2desc si legge “to desc” e sta per “to develop European skills and
competences”. Il modello di formazione in rete, di open LO e di condivisione
definito in SLOOP viene infatti applicato al contesto delle competenze, in
particolare delle competenze informatiche, intrecciando l'innovazione di SLOOP
con quella di EUCIP.
Il cuore del progetto SLOOP2desc, ottobre 2009–settembre 2011, saranno
corsi di formazione in rete rivolti a docenti di informatica – in Italia, ma anche in
Slovenia e Romania - con un duplice obiettivo:
•stimolarli a ridefinire i propri programmi tarandoli non su liste di
contenuti ma su competenze da far conseguire;
•far acquisire loro competenze per usare l'e-learning e gli strumenti del
web 2.0 nella didattica con i propri studenti.
In tali corsi che, in Italia, dovrebbero arrivare a raggiungere più di 400
docenti, soprattutto in Lombardia e in Sicilia, gli insegnanti:
•impareranno ad utilizzare MOODLE, a progettare e realizzare corsi in
rete e a svolgervi attività di docenza e tutoraggio;
•impareranno ad usare repository di risorse didattiche digitali e strumenti
per la realizzazione di tali risorse;
•si confronteranno con lo European Qualification Framework (EQF) e
con l'European e-Competence Framework (e-CF);
•analizzeranno lo standard EUCIP - in particolare il Syllabus dell'IT
Administrator - e sperimenteranno l'auto-assessment delle competenze
ottenendo il proprio profilo di prossimità;
•progetteranno e produrranno risorse educative aperte – cioè
liberamente utilizzabili, modificabili e distribuibili – basate sul Syllabus
EUCIP, in particolare per la formazione di IT Administrator.
5.Conclusioni
EUCIP è un sistema di competenze per i professionisti dell'informatica e
SLOOP2desc, facendo riferimento ad esso, si rivolge agli insegnanti di
informatica e degli indirizzi informatici.
Ma entrambi gli obiettivi, quello di impostare una didattica delle competenze
e di adottare metodologie didattiche che sfruttino le potenzialità delle ICT e che
incontrino le caratteristiche degli studenti della net generation, sono trasferibili a
qualsiasi altro settore dell'istruzione e della formazione.

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Riflessioni sul nostro lavoro sloop

  • 1. SLOOP2 RIFLESSIONI DALL'ALTA VALTELLINA Per i non informatici, la domanda che mi pongo è: Quali competenze di gestione ed utilizzo del web 2.0 dovrebbero avere gli insegnanti per gestire una programmazione didattica che preveda momenti di tipo laboratoriale con uso di learning objects creati e dall'insegnante stesso e/o dagli alunni oppure fruiti già preconfezionati nel web?? Quali le conoscenze basilari per avviare il processo dell'e-learning?? Ipotesi di risposte: (prerequisiti dei docenti per l'approccio alle nuove tecnologie didattiche) PRIMA DI TUTTO: 1) non essere prevenuti nei confronti delle nuove tecnologie didattiche e condividere l'idea di e-learning 2) AVERE UNA COMPETENZA minima DI BASE DI TIPO INFORMATICO 3) non considerare l'apprendimento di tipo laboratoriale “una perdita di tempo” a discapito della didattica frontale da docente profusore di conoscenze ad allievo semplice ricevitore/contenitore 4) Considerare l'approccio laboratoriale un'utile palestra per mettere a fuoco o fare emergere competenze sommerse 5) sapere accettare e gestire il ruolo di docente/tutor 6) sapere gestire il web 2 come parte integrante o centrale della propria programmazione e non come episodio occasionale SECONDO PUNTO: competenze di gestione del web 2 1) conoscere l'esistenza e l'uso di social network o altre piattaforme a scopo didattico (vedi TACCLE) 2) riflettere sull'eventuale possibile uso degli strumenti del web 2 a scopo didattico e rifetiti alla propria disciplina 3) sapere coniugare uso e risorse del web 2 con la prassi didattica quotidiana 4) esercitarsi alla creazione ed uso di strumenti del web 2.0 5) sapere creare LO ad hoc 6) sapere gestire e “informatizzare”(ove necessita) la classe in laboratorio multimediale 7) essere consapevole che la realizzazione dell'e-learning prevede un lavoro sistematico anche da casa rivestendo il ruolo di tutor online e quindi 8) sapere gestire una classe virtuale e la “condivisione” 9) sapere gestire piccoli problemi di natura tecnico-informatica che presuppongono la conoscenza del funzionamento di strumenti web 0.2 e della loro amministrazione ANALIZZATI I BISOGNI STABILIRE A QUALE LIVELLO DEI PROFILI DEL SYLLABUS DELL'EUCIP CI SI DEVE RIFERIRE PER AVERE UNA COMPETENZA BASE PER LA GESTIONE DELL'E-LEARNING QUELLI SARANNO I NOSTRI OBIETTIVI (di non-informatici) per “l'aggiustamento” o la creazione di un corso SLOOP2 DESC 3.Competenze eLearning degli insegnanti Nel suo articolo, precedentemente citato, Luigi Berlinguer parte da un'affermazione di Benedetto Vertecchi, critico nei confronti del riordino: “per quanto riguarda il modello organizzativo, siamo di fronte alla riproposta di una nozione ottocentesca del servizio scolastico, centrata sulla coincidenza tra orario della scuola e orario delle lezioni” [Vertecchi 2010]. Affermazione interessante che val la pena sottolineare: tempo scuola e tempo di lezione non
  • 2. necessariamente coincidono. Vertecchi cita in particolare la Finlandia come esempio di un tempo scuola più lungo del tempo lezione. Lui pensa all'utilizzo di strutture come biblioteche e palestre, a progetti di musica, teatro, poesia, … floricultura “in un ambiente protetto … nel quale sia anche possibile reperire le competenze necessarie”. Noi pensiamo anche a quell'estensione del tempo scuola che la rete e gli strumenti di comunicazione digitale permettono, a quell'ubiquitus learning che computer, portatili, ADSL, WiFi, cellulari, lettori MP3 rendono, già oggi, realizzabile. Rete e strumenti di comunicazione digitale sono parte integrante della vita dei nostri studenti, nativi digitali - “la cultura in cui i giovani oggi vivono, costruiscono e scambiano significati [Ardizzone P., Rivoltella P., 2008] - e a volte anche dei loro insegnanti, ma sono ancora troppo poco utilizzati nella pratica scolastica quotidiana. In questa, al massimo, si introduce la LIM, che sarà anche interattiva e multimediale ma è pur sempre una lavagna, utilizzabile anche senza modificare pratiche didattiche centrate sulla lezione frontale e sul docente, su un tempo scuola che coincide con quello scandito dalla campanella (ovviamente: c'è chi usa le LIM in un contesto di didattica laboratoriale e collaborativa). Invece la rete, in quanto strumento di comunicazione molti a molti, in cui ciascuno è soggetto attivo, propone di per sé un diverso rapporto didattico. E forza l'ampliamento del tempo scuola sfumando la differenza fra l'essere impegnati in un'attività in classe o a casa. Rompe l'isolamento dello studente fra una lezione e l'altra, quando gli servirebbe un aiuto, un consiglio, ritrovare il contenuto di una lezione o la spiegazione di un esercizio, rivedere quella correzione che il docente aveva fatto a un suo compagno, poter testare il proprio apprendimento, poter usufruire di una spiegazione aggiuntiva. Dunque, se per quanto riguarda il “cosa” della didattica, occorre lavorare sullo sviluppo di competenze, per quel che riguarda il “come” occorre pensare ad un'integrazione di formazione in presenza e formazione in rete. 4.Il progetto SLOOP2desc SLOOP2desc è un progetto di “trasferimento dell'innovazione” nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci/Lifelong Learning Programme. Il 2 indica che il progetto continua il precedente SLOOP, Sharing Learning Objects in an Open Perspective, un progetto centrato sulla condivisione e produzione collaborativa di risorse didattiche digitali, open learning object, in modo da favorire il ricorso da parte delle scuole all'integrazione fra formazione in presenza e formazione in rete per migliorare l'attrattività ed aumentare l'efficacia dell'offerta formativa. Ma 2desc si legge “to desc” e sta per “to develop European skills and competences”. Il modello di formazione in rete, di open LO e di condivisione definito in SLOOP viene infatti applicato al contesto delle competenze, in particolare delle competenze informatiche, intrecciando l'innovazione di SLOOP con quella di EUCIP. Il cuore del progetto SLOOP2desc, ottobre 2009–settembre 2011, saranno corsi di formazione in rete rivolti a docenti di informatica – in Italia, ma anche in Slovenia e Romania - con un duplice obiettivo: •stimolarli a ridefinire i propri programmi tarandoli non su liste di contenuti ma su competenze da far conseguire; •far acquisire loro competenze per usare l'e-learning e gli strumenti del web 2.0 nella didattica con i propri studenti. In tali corsi che, in Italia, dovrebbero arrivare a raggiungere più di 400 docenti, soprattutto in Lombardia e in Sicilia, gli insegnanti: •impareranno ad utilizzare MOODLE, a progettare e realizzare corsi in rete e a svolgervi attività di docenza e tutoraggio; •impareranno ad usare repository di risorse didattiche digitali e strumenti per la realizzazione di tali risorse; •si confronteranno con lo European Qualification Framework (EQF) e con l'European e-Competence Framework (e-CF); •analizzeranno lo standard EUCIP - in particolare il Syllabus dell'IT Administrator - e sperimenteranno l'auto-assessment delle competenze ottenendo il proprio profilo di prossimità;
  • 3. •progetteranno e produrranno risorse educative aperte – cioè liberamente utilizzabili, modificabili e distribuibili – basate sul Syllabus EUCIP, in particolare per la formazione di IT Administrator. 5.Conclusioni EUCIP è un sistema di competenze per i professionisti dell'informatica e SLOOP2desc, facendo riferimento ad esso, si rivolge agli insegnanti di informatica e degli indirizzi informatici. Ma entrambi gli obiettivi, quello di impostare una didattica delle competenze e di adottare metodologie didattiche che sfruttino le potenzialità delle ICT e che incontrino le caratteristiche degli studenti della net generation, sono trasferibili a qualsiasi altro settore dell'istruzione e della formazione.