SlideShare a Scribd company logo
1 of 313
Download to read offline
GENT LOW COST
ALBERTO CIMA
                ALBERTO CIMA
                GENT LOW COST
ALBERTO CIMA

GENT LOW COST
Copyright © 2007 Alberto Cima
PAROLE
                 6
              Partire
                10
               Gent
                11
             Van Eyck

             IMMAGINI
                   25
 5 settembre: Bruxelles, Antwerpen
                   47
     6 settembre: Bruxelles, Gent
                   91
        7 settembre: Bruxelles
                   97
          26 settembre: Gent
                  127
27 settembre: Gent, Bruges, Bruxelles
                  161
      11 ottobre: Gent, Bruxelles
                  195
           22 ottobre: Gent
                  199
    9 novembre: Bruxelles, Gent
                  297
          13 dicembre: Gent
Partire: separare, separarsi.




Partire
1
Questo libro è un omaggio al Caso. Un atto di
non volontà. Nel 2006 parto e riparto per Gent,
sei volte. La destinazione Gent è frutto del caso.
Non ha alcuno scopo, se non l’esplorazione ran-
dagia. Il piacere dell’abbandono dei propri sensi
a un itinerario gratuito. Doppiamente gratuito.
Non esageriamo: a basso costo. È bello spendere
poco. La camera digitale scatta senza ritegno
centinaia di foto. Gratis. Niente rullini da svilup-
pare e stampare. Fotografie casuali, di chi per
caso volta pagina e s’immerge in un’altra storia.
Ma non è un’altra storia. La vita è una sola. Non
c’è un’altra storia né un altro mondo. È tutto
qui. Le differenze sono trascurabili. Diventano
forti quando la paura e l’odio le rendono forti.
Vorrei sotterrare tutte le armi e con loro i capi di
qualunque cosa, i malati di potere.
2
Esco di casa con una borsa leggera e vado a pie-


                                6
di a Bruxelles. Cioè, raggiungo la stazione e a-
spetto l’1. Un quarto d’ora di bus. E mi trovo in
coda al ceck-in per il volo Ryanair da Orio a
Charleroi. Da lì un bus-navetta mi porta in meno
di un’ora a Bruxelles. Tutto qui.
Il volo mi costa 36 euro e 48 centesimi, andata e
ritorno. Tanti, per un mio coetaneo africano che
in Somalia ci campa un mese. Ma qui non basta-
no per fare un giretto in macchina da Bergamo a
Milano. E non mi sono bastati neanche per spe-
dire a Parigi 4 DVD che non pesano più di mezzo
chilo: mi costa meno salire sull’aereo e portarli a
Parigi, i DVD e i miei 73 chili. Follia?
Difficile farsene una ragione. Forse devo smette-
re di pensare che tutto dovrebbe essere giusto,
buono, umano. È evidente che non è così.
I dinosauri non sono scomparsi, hanno fatto il
lifting e dominano il mondo. È possibile vivere
sorridendo e portare a spasso il cagnolino, come
fa il presidente, o potare le rose ascoltando Wa-
gner, e insieme mandare tanti giovani a uccidere
e morire. Non c’è contraddizione. Il male e il
bene si scambiano spesso la maschera, e dentro
questo teatro facciamo confusione. Il frastuono
del nostro fare quotidiano copre lo scricchiolio
di ossa che è il vero tappeto sonoro della nostra
storia.
Ma non è ancora vietato, anche se disdicevole e
di poca resa, voltare le spalle alla logica della
sopraffazione e del denaro, e occuparsi d’altro.
Nell’intervallo tra il primo vagito e l’ululato del-
l’agonia, si distende largo e lungo, a perdita d’oc-
chio, un imprevedibile mare di infinite malie.
3
La vita non è poi questo gran male: basta scan-
sarsi e aspettare che passi. Oppure, fin che si
può, aprirsi e confondersi. Intrecciare lo sguardo
con lo sguardo degli altri, i propri passi con gli


                                7
altri passi, il respiro con gli altri respiri.
L’aereo il treno il bus, raccolgono a caso un
insieme di corpi. Il mio viaggio è del tutto ca-
suale. Non ho alcun motivo per andare a Gent.
Non conosco nessuno a Gent. Il provvisorio
insieme di corpi come gocce di pioggia che
s’addensano sulla roccia. Scivolano per azione
del vento. E si raccolgono dove la pendenza
cede a una calma conca. Balbettanti solitudini
in attesa d’un sorriso.
4
Percorrere il mondo con le mani in tasca. Nien-
te bagaglio. L’orologio solo per non perdere il
bus, il treno, l’aereo. Confondersi nella calca
d’un tram. Il neerlandese è una lingua del tutto
incomprensibile. Brandelli di dialoghi scono-
sciuti. I suoni delle voci, nelle infinite modula-
zioni. Una mano sulla spalla, un sorriso gentile.
Scendono, salgono. Studenti dalle invidiabili
dentature. Dai tanti capelli. Sul treno Gent-
Bruxelles due coppie anziane conversano a
bassa voce con una delicatezza mai vista. Un
uomo si rivolge all’altro, che lo ascolta con
interesse e non lo interrompe. La donna di
fronte, tenendo in mano con grazia un panino,
dice qualcosa e l’uomo le risponde calmo.
5
Ci pensiamo come persone democratiche civi-
lizzate. I rapporti tra noi sono educati, che dia-
mine, siamo usciti da un pezzo dalle caverne!
Scusa, posso farti una domanda? Certamente.
Non ci posso credere! Riconosco di aver sba-
gliato, ma dammi un’altra possibilità. Tutto
bene? Le moine della nostra modernità rivelano
un unico modello al quale conformarsi. Siamo
liberi. Ma facciamo tutti le stesse cose. Acqui-
stiamo gli stessi balocchi. Diciamo le stesse
generiche parole. E siamo davvero tolleranti,


                               8
finché non è messo in discussione il nostro
modo di vivere, il modello del branco.
6
Stiamo bene o stiamo male? Stiamo bene quando
il piccolo mondo attorno a noi ci assomiglia.
Quando chi ci ascolta non guarda le mosche e
non pensa alla sua prossima battuta. Quando
non si fa la gara a chi è più stronzo. Quando ab-
biamo bisogno di un bacio e ci viene dato. Nella
testa abbiamo tanti uccelletti col becco spalanca-
to. E ogni becco pretende il suo vermicello. C’è
l’uccelletto della fame e della sete. Quello del for-
micolio sessuale. Della conoscenza. Della smania
di conquista. Della vanità. Della paura della fine.
Ogni uccelletto pretende la sua parte.
7
La realtà. Che altro? Il corpo contiene l’anima,
non il contrario. Abbiamo sterminati bisogni.
Bisogno di tutto. Di un piatto caldo, di un corpo
da abbracciare, di un Dio in cui sperare. Ma la
partita si gioca tutta dentro il nostro corpo.
Quando hai dolori lancinanti giorno e notte non
te ne frega più niente di storia e geografia, e
quando hai levato l’ultimo guaìto può anche
scomparire il papa insieme col cupolone e teolo-
gia bella. Ma fin che c’è vita c’è realtà. Che bello.
Strisciare con il verme, saltellare col passero,
sonnecchiare al sole col gatto, lambire una pelle
di seta, sentire in un attimo tutto il sentire di
sempre, l’arte più sublime e la bava catarrosa. Io
sono tutti. La mia anima è tutte le anime. Il mio
corpo contiene tutti i corpi di tutti i tempi, tutte
le agonìe, tutte le felicità.




                                9
Gent
Gent, 230.000 abitanti, capoluogo della Fiandra
orientale, sorge sulle sponde dei fiumi Lys e Schel-
da. Città industriale e principale centro culturale
fiammingo. La sua fortuna economica si deve alla
lavorazione della lana, che diventa industria nel
sec.XII. A Gent, come a Bruges e Courtrai, sorsero
a quel tempo monasteri di beghine istituiti dal
monaco Lamberto di Liegi soprannominato il
Balbuziente (Le Bègue). Erano vedove che si dedi-
cavano ad opere di carità, vivendo in comune e
osservando castità, povertà e obbedienza. Il movi-
mento fu combattuto come eretico e scomunicato
all’inizio del sec XIV.
Gent fu soggetta ai conti di Fiandra, vassalli della
corona francese, e nel sec XVI entrò a far parte dei
domini asburgici; partecipò alla rivolta dei Paesi
Bassi contro Filippo II di Spagna e fu retta da un
governo calvinista. Nel 1576 a Gent si stipulò un
patto di alleanza fra cattolici e protestanti dei Paesi
Bassi, che s’impegnavano ad aiutarsi reciproca-
mente per la liberazione del paese dagli spagnoli
dopo il sacco di Anversa.
Gent entrò a far parte del regno del Belgio nel
1831. La vita politica fu dominata a lungo dal pa-
triziato borghese, ma la presenza di un forte prole-
tariato industriale fece di Gent la roccaforte del
socialismo in Belgio.

          Fiammingo       Vallone
              Gent        Gand
         Antwerpen        Anvers
             Brugge       Bruges
            Brussel       Bruxelles




                               10
Van Eyck
Jan Van Eyck, pittore fiammingo della prima metà
del Quattrocento, viaggiò in Europa per missioni
diplomatiche, e mise su casa a Bruges. Caposcuola
del Rinascimento fiammingo, segnò il trapasso dal-
la visione medioevale dei tardogotici a un moderno
naturalismo figurativo. Elaborò una tecnica di pit-
tura a olio che dà trasparenza al colore, e un nuovo
modo di rendere la tridimensionalità.
La sua opera più nota è il grande polittico in venti
scomparti L’adorazione dell’agnello mistico conservato
in una cappella della chiesa di San Bavone a Gent.
Alle figure di Adamo e Eva – i primi nudi monu-
mentali nella pittura del nord Europa – il pennello
analitico e oggettivo di Van Eyck non ha conferito
alcuna venustà. Netto il rifiuto del Bello Ideale.
Nell’aggressiva e severa interpretazione di fisicità,
sono d’una crudezza visiva e psicologica senza
precedenti. È una nuova cultura visiva che ha co-
me cardine l’indagine minuziosa della realtà, rap-
presentata con estremo naturalismo in ogni detta-
glio, senza gerarchie precostituite. Così grande è la
fedeltà di Van Eyck ai principi della sua arte, per la
quale l’oggettività è un dovere morale, che egli
soffoca la tentazione di abbellire o addolcire i tratti
per non peccare di insincerità verso se stesso. La
registrazione fedele della realtà.
I suoi dipinti recano spesso il motto ALS ICH CAN:
Come posso.




                               11
Partir: séparer, se séparer.




Partir
1
 Ce livre est un hommage au Hasard. Un acte de non
volonté. En 2006, je pars et je repars pour Gent, six
fois. Ma destination, Gent, est le fruit du hasard.
Aucun but particulier, si ce n’est l’exploration
vagabonde. Le plaisir de l’abandon des sens à un
itinéraire gratuit. Doublement gratuit. N’exagérons
pas: low cost. C’est bien de ne pas beaucoup
dépenser. L’appareil numérique prend sans réserve
des centaines de photos. Gratis. Pas de pellicule à
développer et à tirer. Des photos occasionnelles, de
qui au détour du hasard tourne une page et se plonge
dans une autre histoire.
 Mais ce n’est pas une autre histoire. Il n’y a qu’une
seule vie. Il n’y a pas une autre histoire ni un autre
monde. Tout est là. Les différences sont négligeables.
Elles deviennent fortes quand la peur et la haine les
rendent fortes. Je voudrais enterrer toutes les armes
et avec elles tous les chefs, les malades de pouvoir.

2
 Je sors de chez moi, un sac léger à la main et je vais à
pied à Bruxelles. C’est à dire: j’arrive à la gare et
j’attends le 1.


                               12
Un quart d’heure de bus. Et je me retrouve au fond de
la queue du check-in pour le vol Ryanair de Orio à
Charleroi. De là une navette me transporte à Bruxelles
en moins d’une heure. C’est tout.
Le vol me coûte 34 euros 54, allée-retour. Beaucoup,
pour un de mes frères d’Afrique qui en vivrait en
Somalie pendant un mois. Mais ici, ils ne suffisent
même pas pour faire un petit tour de Bergame à Milan
en voiture. Et ils ne m’ont pas non plus suffi pour
envoyer à Paris 4 DVD qui ne pèsent pas plus d’un
demi-kilo: cela me coûte moins cher de monter dans un
avion et de les amener à Paris, les DVD et mes 74 kilos.
De la folie?
Difficile de s’en faire une raison. Je dois peut-être arrêter
de penser que tout devrait être juste, bon, humain. Il est
évident qu’il n’en est pas ainsi.
Les reptiles n’ont pas disparu, il ont fait un lifting et ils
dominent le monde. Il est possible de vivre le sourire
aux lèvres et de promener son petit chien, comme le fait
le président, ou bien de tailler ses rosiers en écoutant du
Wagner, et en même temps d’envoyer nombre de jeunes
tuer et mourir. Aucune contradiction. Le mal et le bien
échangent souvent leur masque, et on a du mal à se
retrouver dans cette comédie. Le vacarme de nos
actions quotidiennes couvre le craquement d’os qui est
le véritable tapis sonore de notre histoire.
Mais il n’est pas encore interdit, même si c’est déplacé et
peu rentable, de tourner le dos à la logique de la
vexation et de l’argent, et de s’occuper d’autre chose.
Dans l’intervalle entre le premier vagissement et le
hurlement de l’agonie, s’étend, à perte de vue, large et
longue, une mer imprévisible de séductions infinies.
3
La vie n’est après tout pas un si grand mal: il suffit de
s’écarter et d’attendre qu’elle passe. Ou bien, tant qu’on
peut, de s’ouvrir et de se confondre. Entrelacer son
regard avec celui des autres, ses pas avec les pas d’autrui,
son souffle avec les autres souffles.


                               13
L’avion, le train, le bus, réunissent au hasard un
ensemble de corps. Mon voyage est parfaitement
casuel. Je n’ai aucune raison d’aller à Gent. Je ne
connais personne à Gent. L’ensemble provisoire des
corps comme des gouttes de pluie qui s’amoncellent sur
le rocher. Qui glissent sous l’action du vent. Et qui se
rassemblent là où la pente se fait conque paisible.
Solitudes balbutiantes dans l’attente d’un sourire.
4
Parcourir le monde les mains dans les poches. Pas de
bagages. Seulement ma montre pour ne pas rater le bus,
le train, l’avion. Se confondre dans la cohue d’un tram.
Le néerlandais est une langue parfaitement
incompréhensible. Des brides de conversation
inconnues. Les sons des voix, dans leurs modulations
infinies. Une main sur l’épaule, un sourire gentil. Ils
descendent, ils montent. Des étudiants aux dentures
enviables. Aux cheveux épais. Dans le train qui va de
Gent à Bruxelles, deux couples âgés causent à voix
basse avec une délicatesse jamais vue. Un homme
s’adresse à un autre, qui l’écoute avec intérêt et ne
l’interrompt pas. La femme en face, tenant avec grâce
un sandwich, dit quelque chose et l’homme lui répond
calmement.
5
Nous nous voyons comme des personnes
démocratiques, civilisées. Nos relations sont polies, que
diable, il y a longtemps qu’on est sorti des cavernes!
Excuse-moi, je peux te poser une question? Bien sûr. Je
n’arrive pas à y croire! Je reconnais que je me suis
trompé, mais donne-moi une autre possibilité. Tout va
bien? Les simagrées de notre époque moderne révèlent
un modèle unique auquel se conformer. Nous sommes
libres. Mais nous faisons tous les mêmes choses. Nous
achetons les mêmes jouets.
Nous prononçons les mêmes paroles vagues. Et nous
sommes vraiment tolérants, tant que n’est pas remis en
question notre mode de vie, le modèle du troupeau.


                             14
6
On va bien ou on va mal? On va bien quand le petit
monde qui nous entoure nous ressemble.
Quand celui qui nous écoute ne regarde pas les mouches
et ne pense pas à sa prochaine boutade. Quand on ne
joue pas à qui est le plus con. Quand on a besoin d’un
baiser et qu’on en reçoit un. Dans notre tête, nous avons
beaucoup d’oisillons au bec grand ouvert. Et chaque bec
prétend à son vermisseau. Il y a l’oisillon de la faim et de
la soif. Celui de la démangeaison sexuelle. De la
connaissance. De la soif de conquête. De la vanité. De la
peur de la fin. Chaque oisillon prétend à sa part.

7
La réalité. Quoi d’autre? Le corps contient l’âme, pas le
contraire. Nous avons des besoins infinis. Besoin de
tout. D’un plat chaud, d’un corps à enlacer, d’un Dieu
en lequel espérer. Mais la partie se joue entièrement à
l’intérieur de notre corps. Quand on a des douleurs
lancinantes jour et nuit, on s’en fout de l’histoire et de la
géographie, et quand on a laissé échapper son dernier
gémissement, le pape peut bien disparaître avec sa
grande coupole et sa belle théologie. Mais tant qu’il y a
la vie, il y a la réalité. Quelle merveille! Ramper avec le
ver, sautiller avec le moineau, sommeiller au soleil avec
le chat, lécher une peau soyeuse, sentir en un seul
instant tous les sentiments de toujours, l’art le plus
sublime et la bave catarrheuse. Je suis tout le monde.
Mon âme est toutes les âmes. Mon corps contient tous
les corps de tous les temps, toutes les agonies, tous les
bonheurs.




                                15
Gent
Avec ses 230.000 habitants, chef-lieu de la Flandre
orientale, Gent se trouve sur les rives des fleuves Lys et
Schelda. Une ville industrielle et le principal centre culturel
flamand. L’essor de son économie est dû au travail de la
laine qui devient industrie au XIIe siècle. Comme à Bruges
et à Courtrai, surgirent à cette époque-là des monastères de
béguines conçus par le moine Lambert de Liège surnommé
le Bègue. Il s’agissait de veuves qui se consacraient aux
oeuvres de charité, qui vivaient en communauté et
observaient la chasteté, la pauvreté et l’obéissance. Ce
mouvement fut combattu comme hérétique et
excommunié au début du XIVe siècle.
Gent fut assujettie aux comtes de Flandre, vassaux du
royaume de France et au XVIe siècle elle fit partie des
domaines des Habsbourg; elle participa à la révolte des
Pays-Bas contre Philippe II d’Espagne et elle fut
gouvernée par un gouvernement calviniste. En1576, fut
stipulé un pacte d’alliance entre les catholiques et les
protestants des Pays-Bas, qui s’engageaient à s’entraider
pour délivrer le pays des espagnols après le sac d’Anvers.
Depuis 1831, Gent fait partie du royaume de Belgique. Sa
vie politique a été longtemps dominée par le patriciat
bourgeois, mais la présence d’un fort prolétariat industriel
a fait de Gent la citadelle du socialisme en Belgique.


               Flamand        Vallon
                  Gent        Gand
             Antwerpen        Anvers
                Brugge        Bruges
                Brussel       Bruxelles




                              16
Van Eyck
Jan Van Eyck, peintre flamand de la première
moitié du XVe siècle, fit des voyages à travers l’
Europe pour des missions diplomatiques et établit
sa résidence à Bruges. Chef de file de la
renaissance flamande, il marqua le passage de la
vision médiévale du gothique tardif à un
naturalisme figuratif moderne. Il inventa une
technique de peinture à l’huile qui donne de la
transparence à la couleur ainsi qu’une nouvelle
manière de rendre la tridimensionnalité.
Son oeuvre la plus renommée est le polyptyque en
20 compartiments L’adoration de l’agneau mystique
conservée dans une chapelle de l’église de Saint
Bavon à Gent. Les figures d’Adam et Eve - les
premiers nus monumentaux de la peinture du
nord de l’Europe - n’ont été dotés d’aucune
vénusté par le pinceau analytique et objectif de
Van Eyck. Le refus du Beau Idéal est net. Dans
l’interprétation sévère et agressive de physicité, ils
sont d’une crudité visuelle et psychologique sans
précédent. C’est là une nouvelle culture visuelle
qui a comme pivot la recherche minutieuse de la
réalité, représentée avec un naturalime extrême
dans tous ses détails, sans hiérarchies
préconstituées. Si grande est la fidélité de Van
Eyck aux principes de son art, selon lequel
l’objectivité est un devoir moral, qu’il étouffe la
tentation d’embellir ou d’adoucir les traits pour ne
pas pêcher d’insincérité envers lui-même.
L’enregistrement fidèle de la réalité.
Ses oeuvres portent souvent la devise ALS ICH
CAN, ”Comme je peux”.

(Traduction de Nathalie Pillods)




                                   17
To leave : to part, to be detached.




Leaving
1
This book is a tribute to Chance. A purely involuntary
decision. In 2006 I left for Gent again and again, six
times in all. I chose Gent as my destination completely
by chance. I didn’t have any particular aim in mind
other than to roam the country and explore. The
pleasure of abandoning my senses to a completely free
itinerary. Free in two respects. Well, not to exaggerate I
should say: low cost. It’s great travelling cheap. You
can go wild with a digital camera taking hundreds of
photos. All completely free. No films to develop or
print. Chance snapshots by someone who happens to
turn over the page and immerse themselves in another
story.
But it’s not another story. We’ve only got one life.
There’s no other story or other world. It’s all here. You
can forget about the differences. They’re only made
strong if fear and hate make them strong. I’d like to
bury all weapons along with the leaders of anything
whatsoever, sick with their power.
2
I left home with a light bag and went on foot to


                                      18
Brussels, or rather I got to the station and waited for
the N°1. A quarter of an hour bus ride and I’m in
the queue at the check-in for the Ryanair flight from
Orio to Charleroi. Once there, I got the shuttle
which took me to Brussels in less than an hour.
That’s all there is to it. The flight cost me 36 euros
and 48 cents return. A lot for an African the same
age as me, who could live off it for a month in
Somalia. Here, though, it’s not enough to go for a
drive from Bergamo to Milan. It wasn’t even enough
for me to send 4 DVDs to Paris and they didn’t
weigh more than half a kilo: it costs me less to get
on the plane to Paris and take the DVDs and my 73
kilos there myself. Is it madness?
It’s difficult to come to terms with it. Maybe I should
stop thinking that everything should be fair, good
and human. It’s obvious that’s not how it is. The
dinosaurs haven’t disappeared, they’ve had a face-lift
done and now they’re ruling the world. It’s possible
to smile and take your dog for a walk, like the
president does or prune your roses while listening to
Wagner and at the same time send many young
people off to kill and die. There’s no contradiction.
Good and evil often swap masks and it’s easy for us
to get confused in this theatre. The din of our daily
lives covers up the crunching of bones which is the
real soundtrack to our history.
Although it’s unseemly and you don’t get much in
return, it’s still not prohibited to turn your back on
the overpowering logic of money and do something
different. In the interval between the first stirrings
and the howl of agony, an unpredictable sea of
infinite enchantment stretches out far and wide, as
far as the eye can see.
3
Life isn’t so bad in the end: you just need to move
aside and let it pass you by. Alternatively, you can
open your mind and mingle while you’ve still got the


                             19
chance. Meet other people’s eyes, fall in step with
them and follow the follow the rhythm of their
breathing. Planes, trains and buses are a random mix
of bodies. My trip is completely random. I’ve got no
reason for going to Gent. Bodies merge fleetingly like
raindrops gathering on a rock. They slide downwards
as the wind blows and flow together where the slope
ends in a gentle hollow. Stammering solitudes waiting
for a smile.
4
Roaming the world with my hands in my pockets. No
luggage. A watch only so as not to miss buses, trains
or planes. Mingling with the crowd on a tram.
Flemish is a completely incomprehensible language.
Shreds of strange conversations. The sound of voices
in their infinite modulations. A hand on my shoulder,
a kind smile. They get on and off. Students with
enviable teeth. With thick hair. On the train from
Gent to Brussels, two elderly couples are chatting
quietly with such delicacy as I’ve never seen before. A
man turns to speak to his companion who listens
interestedly without interrupting. The woman
opposite who is gracefully holding a sandwich, says
something to him and the man answers calmly.
5
We consider ourselves to be civilized and democratic
people. We’re always polite to each other, I mean we
came out of caves yonks ago for goodness sake!
Excuse me, can I ask you a question? Of course. I
don’t believe it! I know I was wrong but give me
another chance. Alright? The affected ways of
modern times reveal a sole role-model which
everyone conforms to. We’re free. Yet we all do the
same things. We buy the same toys. We say the same
general things and we really are tolerant, that is until
someone starts questioning our lifestyle, the gang’s
role-model.


                              20
6
Are doing ok or aren’t we? We’re fine as long as the
little world around us looks like we do. When people
listening to us don’t start staring into space and
thinking what to say next. When everyone’s not having
a “who’s the biggest bastard?” competition. When we
need a kiss and we get one. Our heads are filled with
baby birds with their beaks wide open. Each one is
waiting for their worm. There’s the hunger bird and the
thirst bird. There’s one for sexual desire, one for
knowledge, one for the lust to conquer, one for vanity
and one for fear about the end of everything. Every
little bird wants its share.
7
Reality. What else? The body contains the soul and not
the other way round. We’ve got endless needs. We
need everything. A hot meal, someone to embrace and
God we can pin our hopes on. But the game is all
played out inside our body. When you’re in terrible
pain day and night, you couldn’t give a damn about
history and geography. When you’ve let out your last
cry the pope, St. Peter’s Dome and theology can all just
disappear for all you care. But as long as there’s life
there’s reality. Great. Slither with the worm, hop with
the sparrow, doze with the cat, lap a silky skin, feel for
a moment all you’ll ever feel, from the most sublime art
to the catarrhal dribble. I am everyone. My soul is all
souls. My body contains the bodies of all times, all the
agonies, all the happiness.




                               21
Gent
Gent, 230.000 inhabitants, capital of Western Flanders,
rises up on the banks of the Lys and Schelda rivers.
It’s an industrial city and the heart of Flemish culture.
It
owes it’s economic prosperity to the wool trade which
became an industry in the 12th century. In Gent at that
time, as in Bruges and Courtrai, there were Beghard
monasteries founded by the monk Lambert of Liege,
who was nicknamed the Stutterer (Le Bègue). There
were widows who dedicated their lives to charity work,
living in communes and taking vows of chastity,
poverty and obedience. The movement was
condemned as heretic and excommunicated at the start
of the 14th century.
Gent was ruled by the counts of Flanders, who were
was subjects of the French crown and in the 16th
century it came under the Hapsburg dominion; it took
part in the revolt of the Netherlands against Philip II of
Spain and sustained by a Calvinist government.
In Gent in 1576 a pact of allegiance between Catholics
and Protestants of the Netherlands was signed in
which they vowed to help one another to obtain the
freedom of the country from the Spanish after the
pillage of Antwerp.
Gent became part of the kingdom of Belgium in 1831.
It’s political life was long dominated by the middle
class patriciate but the presence of a strong industrial
proletariat made Gent into Belgium’s socialist
stronghold.

               Flemish      Wallon
                 Gent       Gand
            Antwerpen       Anvers
               Brugge       Bruges
               Brussel      Bruxelles




                              22
Van Eyck
Jan Van Eyck, Flemish painter of first half of the way of
fourteenth century, travelled in Europe on diplomatic
missions and set up home in Bruges. As leader of the
Flemish Renaissance School he marked the passage
from the medieval vision of the late Gothics to a
modern figurative naturalism. He devised an oil painting
technique which gave transparency to colours and a new
rendering tridimensionality.
His most well-known work is the great polyptych in
twenty compartments The worship of the mystic lamb kept
in the chapel of St Bavone’s church in Gent. Van Eyck’s
objective and analytical brushwork has not bestowed
any beauty upon the figures of Adam and Eve, the first
monumental nudes in the history of Northern
European painting. A downright refusal of an Ideal
Beauty. In his aggressive and stern interpretation of the
physique they have an unprecedented visual and
psychological rawness. It represents a new visual culture
founded upon the meticulous examination of reality,
portrayed with extreme naturalism in every detail
without preconstituted hierarchies. So great is Van
Eyck’s loyalty to the principles of his art, for which
objectivity is a moral duty, that he suffocates the
temptation to embellish or soften the features so as not
to commit the sin of being insincere with himself. A
faithful recording of reality. His paintings often carry
the motto ALS ICH CAN: As I can.

(Translated by Marie Cray)




                             23
5 settembre 2006: Bruxelles, Antwerpen




                25
Charleroi airport



     27
Trein Brussel Nationaal Luchthaven - Brussel Centraal



                        28
Trein Brussel Nationaal Luchthaven - Brussel Centraal



                        29
Brussel Centraal station
    Métro Bruxelles


          30
Trein Brussel - Antwerpen



          32
Antwerpen station



      33
Antwerpen



  34
Claire Pascal. Antwerpen



         35
Antwerpen station



      36
Antwerpen station



      38
39
Antwerpen station



      40
41
Trein Antwerpen - Brussel



          42
43
Place Rogier. Bruxelles



         44
6 settembre: Bruxelles, Gent




           47
Rue Royale. Bruxelles



        49
Old England. Bruxelles



         50
Koningsstraat. Brussel



        51
52
Regentschapsstraat. Brussel



           53
54
Place Royale. Bruxelles



         55
56
Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles



                 57
Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles



                 58
Quintin Metsys (1466-1530)



          59
Pieter Bruegel (1525-1569 ca)



            60
Pieter Paul Rubens (1577-1640)


            61
Otto Dix (1891-1969)



        62
Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles



                 63
Métro Bruxelles



     64
Métro. Bruxelles



     65
Lieven Bauwens Plein. Gent



           66
Korenmarkt. Gent



     67
Korenmarkt. Gent



     69
Korenmarkt. Gent



      70
71
Maria. Gent



   73
Emile Braunplein



     75
Sin-Baafs Plein. Gent



        76
St-Niklaaskerk. Gent



       77
St-Baafskathedraal. Gent



          78
St-Niklaaskerk. Gent



       79
Jan Van Eyck (1390 ca-1441)



           80
Métro Place Rogier. Bruxelles



            82
83
Grand-Place. Bruxelles



        85
86
Grand-Place. Bruxelles



        87
Une chocolaterie. Bruxelles



           88
Une jeune fille roumaine. Bruxelles



               89
7 settembre: Bruxelles




        91
Rijke Klaren. Brussel



        92
Rijke Klaren. Brussel



        93
Grasmarkt. Brussel



       94
Versmaat. Brussel



    95
26 settembre: Gent




       97
Veldstraat. Gent



     99
Nieuwewandeling. Gent



       100
Nieuwewandeling. Gent



       101
Nordstraat. Gent



     102
103
Hoogstraat. Gent



     104
St-Michielsbrug. Gent



      105
St-Michielsbrug. Gent



       106
Graslei. Gent



  107
108
Graslei. Gent



  109
110
Graslei. Gent



  111
Korenlei. Gent



   112
113
Graslei. Gent



   114
115
Hooiaard. Gent



    116
Kortemunt. Gent



    117
Poelje Markt. Gent



     118
Georges Minne (1866-1941). Gent



            119
Sin-Baafs Plein. Gent



       120
121
Sin-Baafs Plein. Gent



       122
123
Sin-Baafs Plein. Gent



       124
125
Graslei. Gent



   126
27 settembre: Gand, Bruges, Bruxelles




               127
Hooiaard. Gent



   129
Graslei. Gent



   130
131
Koren Markt. Gent



     132
Tram. Gent



 133
Markt. Brugge
 Gent station



  135
136
Markt. Brugge



  137
Markt. Brugge



   138
Breidelstraat. Brugge



       140
141
‘t Zand. Brugge



    142
Stefaan Depuydt e Livia Canestraro, 1986. Brugge



                    143
144
Stefaan Depuydt e Livia Canestraro. Brugge



                 145
Stefaan Depuydt e Livia Canestraro. Brugge



                 147
Bruges



148
149
Bruges



150
151
Bruges



152
153
Bruges



154
Boulevard de Waterloo. Bruxelles



            155
Zuidstation. Brussel



      156
Rue de France. Bruxelles Midi



          157
Rue de France. Bruxelles Midi
       Elke Verbeke


           158
11 ottobre: Gent, Bruxelles




            161
Trein Brussel - Gent



      163
Nieuwewandeling. Gent



       164
Graslei. Gent



  165
Graslei. Gent



   166
Kinepolis. Gent



    168
169
170
Zuidstation. Brussel



      171
Zuidstation. Brussel



      172
173
Zuidstation. Brussel



      174
175
176
Zuidstation. Brussel



      177
178
Zuidstation. Brussel



      179
Zuidstation. Brussel



      180
181
Zuidstation. Brussel



      182
183
184
Zuidstation. Brussel



      185
Zuidstation. Brussel



      187
Zuidstation. Brussel



      188
189
V.Horta Plein. Brussel



       190
191
V.Horta Plein. Brussel



       192
Bus coach transfer Bruxelles Midi - Charleroi airport



                      193
22 ottobre: Gent




     195
Train Gand - Bruxelles Gare du Midi



             197
9 novembre: Bruxelles, Gent




          199
202
Via Bartolomeo Bono. Bergamo



          203
Ibolya Poniczky. Bergamo



         204
Stazione Bergamo



    205
Fermata bus n°1. Bergamo



         206
Bus Bergamo - Orio aeroporto



           208
209
Aeroporto Orio



    210
Imbarco. Orio



   212
213
Imbarco. Orio



   214
Volo Orio - Charleroi



       216
Volo Orio - Charleroi



       218
Volo Orio - Charleroi



       220
Bus Charleroi - Bruxelles



        221
Bus Charleroi - Bruxelles



         222
223
224
Bus Charleroi - Bruxelles



        225
Bus Charleroi - Bruxelles



         226
Bus Charleroi - Bruxelles



         228
229
Charleroi airport



    231
Bruxelles Midi



   232
233
Bruxelles-Midi



   235
Bruxelles-Midi



   236
Bruxelles-Midi



   239
Bruxelles-Midi



   241
Bruxelles-Midi



   242
243
Bruxelles-Midi



   244
245
246
Bruxelles-Midi



   247
Bruxelles-Midi



   248
Trein Brussel-Gent



     249
250
Trein Brussel - Gent



      251
252
Trein Brussel - Gent



      253
Trein Brussel - Gent



      254
Trein Brussel - Gent



      256
Gent station



  257
Gent



258
Tram Gent



 261
Tram Gent



 262
Tram Gent



 264
Restaurant du Progres. Gent



         265
Restaurant du Progres. Gent



         267
Hooiaard. Gent



   269
Kortemunt. Gent
   Hooiaard


    271
Korenlei. Gent



   272
273
St-Michielsbrug. Gent



       274
Begijnengracht. Gent
   Oude Houtlei


       276
Hoogstraat. Gent



     278
279
Hoogstraat. Gent



     280
Contributiebrug. Gent



      283
Jan Van Hembysebolwerk. Gent



           284
Coupure. Gent



   287
Trein Gent-Brussel



      288
Trein Gent-Brussel



     291
Trein Gent-Brussel



      292
294
Trein Gent-Brussel



     295
13 dicembre: Gent




     297
Stazione autobus. Bergamo



         299
Ibolya Poniczky



    300
Orio aeroporto



   301
302
Orio aeroporto



   303
Charleroi airport



     304
Gent station



  305
Herdenkingswijk. Gent



       306
Gent station



  307
Orio aeroporto



   308
309
GENT LOW COST di Alberto Cima. Febbraio 2007
Gent Low Cost (2007) - Alberto Cima Film Maker

More Related Content

What's hot

Programme Romeo et Juliette Comedie Française
Programme Romeo et Juliette Comedie FrançaiseProgramme Romeo et Juliette Comedie Française
Programme Romeo et Juliette Comedie FrançaiseBâle Région Mag
 
Romeo et Juliette par la Comedie Française
 Romeo et Juliette  par la Comedie Française  Romeo et Juliette  par la Comedie Française
Romeo et Juliette par la Comedie Française Bâle Région Mag
 
Les obsèques de la lionne
Les obsèques de la lionneLes obsèques de la lionne
Les obsèques de la lionneBac Français
 
Jacques Bonnafé Délire de la Langue
Jacques Bonnafé Délire de la LangueJacques Bonnafé Délire de la Langue
Jacques Bonnafé Délire de la LangueEditions La Dondaine
 
La Filature Scènes d'Automne en Alsace
La Filature  Scènes d'Automne en AlsaceLa Filature  Scènes d'Automne en Alsace
La Filature Scènes d'Automne en AlsaceBâle Région Mag
 
Borges l'aleph (1952)
Borges   l'aleph (1952)Borges   l'aleph (1952)
Borges l'aleph (1952)anattaembe
 
Claire barroislacroixinvalides
Claire barroislacroixinvalidesClaire barroislacroixinvalides
Claire barroislacroixinvalidescbarrois
 
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...University of Calabar
 
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)anattaembe
 
Interview la tour
Interview la tourInterview la tour
Interview la tourperditaens
 
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogique
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogiqueRabeux peaud'âne dossier_pédagogique
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogiqueLa Compagnie Rabeux
 
Novembre 14 la filature mulhouse
Novembre 14 la filature mulhouseNovembre 14 la filature mulhouse
Novembre 14 la filature mulhouseBâle Région Mag
 
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)anattaembe
 
Notice catherine bernard
Notice catherine bernardNotice catherine bernard
Notice catherine bernardlmathot
 
Novembre 2013 la Filature de Mulhouse
Novembre 2013 la Filature  de MulhouseNovembre 2013 la Filature  de Mulhouse
Novembre 2013 la Filature de MulhouseBâle Région Mag
 
Lacan, jacques - autres ecrits
Lacan, jacques - autres ecritsLacan, jacques - autres ecrits
Lacan, jacques - autres ecritsanattaembe
 
Francophonie dans les médias 2013
Francophonie dans les médias 2013Francophonie dans les médias 2013
Francophonie dans les médias 2013Émilie Lehr
 
Borges - le livre de sable (1975)
Borges - le livre de sable (1975)Borges - le livre de sable (1975)
Borges - le livre de sable (1975)anattaembe
 

What's hot (20)

Programme Romeo et Juliette Comedie Française
Programme Romeo et Juliette Comedie FrançaiseProgramme Romeo et Juliette Comedie Française
Programme Romeo et Juliette Comedie Française
 
Romeo et Juliette par la Comedie Française
 Romeo et Juliette  par la Comedie Française  Romeo et Juliette  par la Comedie Française
Romeo et Juliette par la Comedie Française
 
Les obsèques de la lionne
Les obsèques de la lionneLes obsèques de la lionne
Les obsèques de la lionne
 
Jacques Bonnafé Délire de la Langue
Jacques Bonnafé Délire de la LangueJacques Bonnafé Délire de la Langue
Jacques Bonnafé Délire de la Langue
 
La Filature Scènes d'Automne en Alsace
La Filature  Scènes d'Automne en AlsaceLa Filature  Scènes d'Automne en Alsace
La Filature Scènes d'Automne en Alsace
 
Borges l'aleph (1952)
Borges   l'aleph (1952)Borges   l'aleph (1952)
Borges l'aleph (1952)
 
Claire barroislacroixinvalides
Claire barroislacroixinvalidesClaire barroislacroixinvalides
Claire barroislacroixinvalides
 
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...
LA REVUE DE L’AVARE DE MOLIÈRE : C’EST L’HOMME QUI EST COURANT NON PAS LA LIT...
 
Nuit de la littérature 2015
Nuit de la littérature 2015Nuit de la littérature 2015
Nuit de la littérature 2015
 
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)
Foucault, Michel - histoire de la folie à l'age classique (1972)
 
Interview la tour
Interview la tourInterview la tour
Interview la tour
 
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogique
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogiqueRabeux peaud'âne dossier_pédagogique
Rabeux peaud'âne dossier_pédagogique
 
Novembre 14 la filature mulhouse
Novembre 14 la filature mulhouseNovembre 14 la filature mulhouse
Novembre 14 la filature mulhouse
 
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)
Foucault, Michel - les mots et les choses (1966)
 
Notice catherine bernard
Notice catherine bernardNotice catherine bernard
Notice catherine bernard
 
Novembre 2013 la Filature de Mulhouse
Novembre 2013 la Filature  de MulhouseNovembre 2013 la Filature  de Mulhouse
Novembre 2013 la Filature de Mulhouse
 
Lacan, jacques - autres ecrits
Lacan, jacques - autres ecritsLacan, jacques - autres ecrits
Lacan, jacques - autres ecrits
 
Francophonie dans les médias 2013
Francophonie dans les médias 2013Francophonie dans les médias 2013
Francophonie dans les médias 2013
 
Borges - le livre de sable (1975)
Borges - le livre de sable (1975)Borges - le livre de sable (1975)
Borges - le livre de sable (1975)
 
Notre Dame de Paris
Notre Dame de ParisNotre Dame de Paris
Notre Dame de Paris
 

Similar to Gent Low Cost (2007) - Alberto Cima Film Maker

Cher bert discours 29.3.2019 v2
Cher bert   discours 29.3.2019 v2Cher bert   discours 29.3.2019 v2
Cher bert discours 29.3.2019 v2Paperjam_redaction
 
Les cinémas bâlois présentent
Les cinémas bâlois présentent Les cinémas bâlois présentent
Les cinémas bâlois présentent Bâle Région Mag
 
HDA : Du romantisme au réalisme
HDA : Du romantisme au réalismeHDA : Du romantisme au réalisme
HDA : Du romantisme au réalismepierrecorneille
 
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019Veronique BIDINGER
 
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdf
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdfAlbert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdf
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdfNegruCorneliu
 
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019Veronique BIDINGER
 
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGR
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGRConcours des mots pour voir 2nd6_textes_LGR
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGRIrène Kuessan
 
Notices auteurs SEF printemps 2018
Notices auteurs  SEF printemps 2018Notices auteurs  SEF printemps 2018
Notices auteurs SEF printemps 2018Bâle Région Mag
 
Alain propos sur le bonheur
Alain propos sur le bonheurAlain propos sur le bonheur
Alain propos sur le bonheurJCE31
 
Époque, salon du livre de Caen 2015
Époque, salon du livre de Caen 2015Époque, salon du livre de Caen 2015
Époque, salon du livre de Caen 2015Ville_de_Caen
 
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017Bâle Région Mag
 
Saison Culturelle MPT Monplaisir
Saison Culturelle MPT MonplaisirSaison Culturelle MPT Monplaisir
Saison Culturelle MPT MonplaisirMPTMonplaisir
 

Similar to Gent Low Cost (2007) - Alberto Cima Film Maker (20)

Maupassant la vie errante
Maupassant la vie erranteMaupassant la vie errante
Maupassant la vie errante
 
Cher bert discours 29.3.2019 v2
Cher bert   discours 29.3.2019 v2Cher bert   discours 29.3.2019 v2
Cher bert discours 29.3.2019 v2
 
Cher bert discours 29.3.2019
Cher bert   discours 29.3.2019Cher bert   discours 29.3.2019
Cher bert discours 29.3.2019
 
Cher bert v3
Cher bert   v3Cher bert   v3
Cher bert v3
 
Nuit des musées
Nuit des muséesNuit des musées
Nuit des musées
 
Les cinémas bâlois présentent
Les cinémas bâlois présentent Les cinémas bâlois présentent
Les cinémas bâlois présentent
 
Tout est Grivois à la Montagne
Tout est Grivois à la MontagneTout est Grivois à la Montagne
Tout est Grivois à la Montagne
 
HDA : Du romantisme au réalisme
HDA : Du romantisme au réalismeHDA : Du romantisme au réalisme
HDA : Du romantisme au réalisme
 
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Programme avril juin 2019
 
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdf
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdfAlbert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdf
Albert Camus - La mort heureuse-Folio (2010).pdf
 
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2019
 
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGR
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGRConcours des mots pour voir 2nd6_textes_LGR
Concours des mots pour voir 2nd6_textes_LGR
 
[Louise michel] la commune
[Louise michel]   la commune[Louise michel]   la commune
[Louise michel] la commune
 
Notices auteurs SEF printemps 2018
Notices auteurs  SEF printemps 2018Notices auteurs  SEF printemps 2018
Notices auteurs SEF printemps 2018
 
Alain propos sur le bonheur
Alain propos sur le bonheurAlain propos sur le bonheur
Alain propos sur le bonheur
 
Nuit de la littérature 2014
Nuit de la littérature 2014 Nuit de la littérature 2014
Nuit de la littérature 2014
 
Expo novembre 2012
Expo novembre 2012Expo novembre 2012
Expo novembre 2012
 
Époque, salon du livre de Caen 2015
Époque, salon du livre de Caen 2015Époque, salon du livre de Caen 2015
Époque, salon du livre de Caen 2015
 
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017
Alliance Française de Bâle Info suppl. avril juin 2017
 
Saison Culturelle MPT Monplaisir
Saison Culturelle MPT MonplaisirSaison Culturelle MPT Monplaisir
Saison Culturelle MPT Monplaisir
 

Gent Low Cost (2007) - Alberto Cima Film Maker

  • 1. GENT LOW COST ALBERTO CIMA ALBERTO CIMA GENT LOW COST
  • 2.
  • 3.
  • 5. Copyright © 2007 Alberto Cima
  • 6. PAROLE 6 Partire 10 Gent 11 Van Eyck IMMAGINI 25 5 settembre: Bruxelles, Antwerpen 47 6 settembre: Bruxelles, Gent 91 7 settembre: Bruxelles 97 26 settembre: Gent 127 27 settembre: Gent, Bruges, Bruxelles 161 11 ottobre: Gent, Bruxelles 195 22 ottobre: Gent 199 9 novembre: Bruxelles, Gent 297 13 dicembre: Gent
  • 7. Partire: separare, separarsi. Partire 1 Questo libro è un omaggio al Caso. Un atto di non volontà. Nel 2006 parto e riparto per Gent, sei volte. La destinazione Gent è frutto del caso. Non ha alcuno scopo, se non l’esplorazione ran- dagia. Il piacere dell’abbandono dei propri sensi a un itinerario gratuito. Doppiamente gratuito. Non esageriamo: a basso costo. È bello spendere poco. La camera digitale scatta senza ritegno centinaia di foto. Gratis. Niente rullini da svilup- pare e stampare. Fotografie casuali, di chi per caso volta pagina e s’immerge in un’altra storia. Ma non è un’altra storia. La vita è una sola. Non c’è un’altra storia né un altro mondo. È tutto qui. Le differenze sono trascurabili. Diventano forti quando la paura e l’odio le rendono forti. Vorrei sotterrare tutte le armi e con loro i capi di qualunque cosa, i malati di potere. 2 Esco di casa con una borsa leggera e vado a pie- 6
  • 8. di a Bruxelles. Cioè, raggiungo la stazione e a- spetto l’1. Un quarto d’ora di bus. E mi trovo in coda al ceck-in per il volo Ryanair da Orio a Charleroi. Da lì un bus-navetta mi porta in meno di un’ora a Bruxelles. Tutto qui. Il volo mi costa 36 euro e 48 centesimi, andata e ritorno. Tanti, per un mio coetaneo africano che in Somalia ci campa un mese. Ma qui non basta- no per fare un giretto in macchina da Bergamo a Milano. E non mi sono bastati neanche per spe- dire a Parigi 4 DVD che non pesano più di mezzo chilo: mi costa meno salire sull’aereo e portarli a Parigi, i DVD e i miei 73 chili. Follia? Difficile farsene una ragione. Forse devo smette- re di pensare che tutto dovrebbe essere giusto, buono, umano. È evidente che non è così. I dinosauri non sono scomparsi, hanno fatto il lifting e dominano il mondo. È possibile vivere sorridendo e portare a spasso il cagnolino, come fa il presidente, o potare le rose ascoltando Wa- gner, e insieme mandare tanti giovani a uccidere e morire. Non c’è contraddizione. Il male e il bene si scambiano spesso la maschera, e dentro questo teatro facciamo confusione. Il frastuono del nostro fare quotidiano copre lo scricchiolio di ossa che è il vero tappeto sonoro della nostra storia. Ma non è ancora vietato, anche se disdicevole e di poca resa, voltare le spalle alla logica della sopraffazione e del denaro, e occuparsi d’altro. Nell’intervallo tra il primo vagito e l’ululato del- l’agonia, si distende largo e lungo, a perdita d’oc- chio, un imprevedibile mare di infinite malie. 3 La vita non è poi questo gran male: basta scan- sarsi e aspettare che passi. Oppure, fin che si può, aprirsi e confondersi. Intrecciare lo sguardo con lo sguardo degli altri, i propri passi con gli 7
  • 9. altri passi, il respiro con gli altri respiri. L’aereo il treno il bus, raccolgono a caso un insieme di corpi. Il mio viaggio è del tutto ca- suale. Non ho alcun motivo per andare a Gent. Non conosco nessuno a Gent. Il provvisorio insieme di corpi come gocce di pioggia che s’addensano sulla roccia. Scivolano per azione del vento. E si raccolgono dove la pendenza cede a una calma conca. Balbettanti solitudini in attesa d’un sorriso. 4 Percorrere il mondo con le mani in tasca. Nien- te bagaglio. L’orologio solo per non perdere il bus, il treno, l’aereo. Confondersi nella calca d’un tram. Il neerlandese è una lingua del tutto incomprensibile. Brandelli di dialoghi scono- sciuti. I suoni delle voci, nelle infinite modula- zioni. Una mano sulla spalla, un sorriso gentile. Scendono, salgono. Studenti dalle invidiabili dentature. Dai tanti capelli. Sul treno Gent- Bruxelles due coppie anziane conversano a bassa voce con una delicatezza mai vista. Un uomo si rivolge all’altro, che lo ascolta con interesse e non lo interrompe. La donna di fronte, tenendo in mano con grazia un panino, dice qualcosa e l’uomo le risponde calmo. 5 Ci pensiamo come persone democratiche civi- lizzate. I rapporti tra noi sono educati, che dia- mine, siamo usciti da un pezzo dalle caverne! Scusa, posso farti una domanda? Certamente. Non ci posso credere! Riconosco di aver sba- gliato, ma dammi un’altra possibilità. Tutto bene? Le moine della nostra modernità rivelano un unico modello al quale conformarsi. Siamo liberi. Ma facciamo tutti le stesse cose. Acqui- stiamo gli stessi balocchi. Diciamo le stesse generiche parole. E siamo davvero tolleranti, 8
  • 10. finché non è messo in discussione il nostro modo di vivere, il modello del branco. 6 Stiamo bene o stiamo male? Stiamo bene quando il piccolo mondo attorno a noi ci assomiglia. Quando chi ci ascolta non guarda le mosche e non pensa alla sua prossima battuta. Quando non si fa la gara a chi è più stronzo. Quando ab- biamo bisogno di un bacio e ci viene dato. Nella testa abbiamo tanti uccelletti col becco spalanca- to. E ogni becco pretende il suo vermicello. C’è l’uccelletto della fame e della sete. Quello del for- micolio sessuale. Della conoscenza. Della smania di conquista. Della vanità. Della paura della fine. Ogni uccelletto pretende la sua parte. 7 La realtà. Che altro? Il corpo contiene l’anima, non il contrario. Abbiamo sterminati bisogni. Bisogno di tutto. Di un piatto caldo, di un corpo da abbracciare, di un Dio in cui sperare. Ma la partita si gioca tutta dentro il nostro corpo. Quando hai dolori lancinanti giorno e notte non te ne frega più niente di storia e geografia, e quando hai levato l’ultimo guaìto può anche scomparire il papa insieme col cupolone e teolo- gia bella. Ma fin che c’è vita c’è realtà. Che bello. Strisciare con il verme, saltellare col passero, sonnecchiare al sole col gatto, lambire una pelle di seta, sentire in un attimo tutto il sentire di sempre, l’arte più sublime e la bava catarrosa. Io sono tutti. La mia anima è tutte le anime. Il mio corpo contiene tutti i corpi di tutti i tempi, tutte le agonìe, tutte le felicità. 9
  • 11. Gent Gent, 230.000 abitanti, capoluogo della Fiandra orientale, sorge sulle sponde dei fiumi Lys e Schel- da. Città industriale e principale centro culturale fiammingo. La sua fortuna economica si deve alla lavorazione della lana, che diventa industria nel sec.XII. A Gent, come a Bruges e Courtrai, sorsero a quel tempo monasteri di beghine istituiti dal monaco Lamberto di Liegi soprannominato il Balbuziente (Le Bègue). Erano vedove che si dedi- cavano ad opere di carità, vivendo in comune e osservando castità, povertà e obbedienza. Il movi- mento fu combattuto come eretico e scomunicato all’inizio del sec XIV. Gent fu soggetta ai conti di Fiandra, vassalli della corona francese, e nel sec XVI entrò a far parte dei domini asburgici; partecipò alla rivolta dei Paesi Bassi contro Filippo II di Spagna e fu retta da un governo calvinista. Nel 1576 a Gent si stipulò un patto di alleanza fra cattolici e protestanti dei Paesi Bassi, che s’impegnavano ad aiutarsi reciproca- mente per la liberazione del paese dagli spagnoli dopo il sacco di Anversa. Gent entrò a far parte del regno del Belgio nel 1831. La vita politica fu dominata a lungo dal pa- triziato borghese, ma la presenza di un forte prole- tariato industriale fece di Gent la roccaforte del socialismo in Belgio. Fiammingo Vallone Gent Gand Antwerpen Anvers Brugge Bruges Brussel Bruxelles 10
  • 12. Van Eyck Jan Van Eyck, pittore fiammingo della prima metà del Quattrocento, viaggiò in Europa per missioni diplomatiche, e mise su casa a Bruges. Caposcuola del Rinascimento fiammingo, segnò il trapasso dal- la visione medioevale dei tardogotici a un moderno naturalismo figurativo. Elaborò una tecnica di pit- tura a olio che dà trasparenza al colore, e un nuovo modo di rendere la tridimensionalità. La sua opera più nota è il grande polittico in venti scomparti L’adorazione dell’agnello mistico conservato in una cappella della chiesa di San Bavone a Gent. Alle figure di Adamo e Eva – i primi nudi monu- mentali nella pittura del nord Europa – il pennello analitico e oggettivo di Van Eyck non ha conferito alcuna venustà. Netto il rifiuto del Bello Ideale. Nell’aggressiva e severa interpretazione di fisicità, sono d’una crudezza visiva e psicologica senza precedenti. È una nuova cultura visiva che ha co- me cardine l’indagine minuziosa della realtà, rap- presentata con estremo naturalismo in ogni detta- glio, senza gerarchie precostituite. Così grande è la fedeltà di Van Eyck ai principi della sua arte, per la quale l’oggettività è un dovere morale, che egli soffoca la tentazione di abbellire o addolcire i tratti per non peccare di insincerità verso se stesso. La registrazione fedele della realtà. I suoi dipinti recano spesso il motto ALS ICH CAN: Come posso. 11
  • 13. Partir: séparer, se séparer. Partir 1 Ce livre est un hommage au Hasard. Un acte de non volonté. En 2006, je pars et je repars pour Gent, six fois. Ma destination, Gent, est le fruit du hasard. Aucun but particulier, si ce n’est l’exploration vagabonde. Le plaisir de l’abandon des sens à un itinéraire gratuit. Doublement gratuit. N’exagérons pas: low cost. C’est bien de ne pas beaucoup dépenser. L’appareil numérique prend sans réserve des centaines de photos. Gratis. Pas de pellicule à développer et à tirer. Des photos occasionnelles, de qui au détour du hasard tourne une page et se plonge dans une autre histoire. Mais ce n’est pas une autre histoire. Il n’y a qu’une seule vie. Il n’y a pas une autre histoire ni un autre monde. Tout est là. Les différences sont négligeables. Elles deviennent fortes quand la peur et la haine les rendent fortes. Je voudrais enterrer toutes les armes et avec elles tous les chefs, les malades de pouvoir. 2 Je sors de chez moi, un sac léger à la main et je vais à pied à Bruxelles. C’est à dire: j’arrive à la gare et j’attends le 1. 12
  • 14. Un quart d’heure de bus. Et je me retrouve au fond de la queue du check-in pour le vol Ryanair de Orio à Charleroi. De là une navette me transporte à Bruxelles en moins d’une heure. C’est tout. Le vol me coûte 34 euros 54, allée-retour. Beaucoup, pour un de mes frères d’Afrique qui en vivrait en Somalie pendant un mois. Mais ici, ils ne suffisent même pas pour faire un petit tour de Bergame à Milan en voiture. Et ils ne m’ont pas non plus suffi pour envoyer à Paris 4 DVD qui ne pèsent pas plus d’un demi-kilo: cela me coûte moins cher de monter dans un avion et de les amener à Paris, les DVD et mes 74 kilos. De la folie? Difficile de s’en faire une raison. Je dois peut-être arrêter de penser que tout devrait être juste, bon, humain. Il est évident qu’il n’en est pas ainsi. Les reptiles n’ont pas disparu, il ont fait un lifting et ils dominent le monde. Il est possible de vivre le sourire aux lèvres et de promener son petit chien, comme le fait le président, ou bien de tailler ses rosiers en écoutant du Wagner, et en même temps d’envoyer nombre de jeunes tuer et mourir. Aucune contradiction. Le mal et le bien échangent souvent leur masque, et on a du mal à se retrouver dans cette comédie. Le vacarme de nos actions quotidiennes couvre le craquement d’os qui est le véritable tapis sonore de notre histoire. Mais il n’est pas encore interdit, même si c’est déplacé et peu rentable, de tourner le dos à la logique de la vexation et de l’argent, et de s’occuper d’autre chose. Dans l’intervalle entre le premier vagissement et le hurlement de l’agonie, s’étend, à perte de vue, large et longue, une mer imprévisible de séductions infinies. 3 La vie n’est après tout pas un si grand mal: il suffit de s’écarter et d’attendre qu’elle passe. Ou bien, tant qu’on peut, de s’ouvrir et de se confondre. Entrelacer son regard avec celui des autres, ses pas avec les pas d’autrui, son souffle avec les autres souffles. 13
  • 15. L’avion, le train, le bus, réunissent au hasard un ensemble de corps. Mon voyage est parfaitement casuel. Je n’ai aucune raison d’aller à Gent. Je ne connais personne à Gent. L’ensemble provisoire des corps comme des gouttes de pluie qui s’amoncellent sur le rocher. Qui glissent sous l’action du vent. Et qui se rassemblent là où la pente se fait conque paisible. Solitudes balbutiantes dans l’attente d’un sourire. 4 Parcourir le monde les mains dans les poches. Pas de bagages. Seulement ma montre pour ne pas rater le bus, le train, l’avion. Se confondre dans la cohue d’un tram. Le néerlandais est une langue parfaitement incompréhensible. Des brides de conversation inconnues. Les sons des voix, dans leurs modulations infinies. Une main sur l’épaule, un sourire gentil. Ils descendent, ils montent. Des étudiants aux dentures enviables. Aux cheveux épais. Dans le train qui va de Gent à Bruxelles, deux couples âgés causent à voix basse avec une délicatesse jamais vue. Un homme s’adresse à un autre, qui l’écoute avec intérêt et ne l’interrompt pas. La femme en face, tenant avec grâce un sandwich, dit quelque chose et l’homme lui répond calmement. 5 Nous nous voyons comme des personnes démocratiques, civilisées. Nos relations sont polies, que diable, il y a longtemps qu’on est sorti des cavernes! Excuse-moi, je peux te poser une question? Bien sûr. Je n’arrive pas à y croire! Je reconnais que je me suis trompé, mais donne-moi une autre possibilité. Tout va bien? Les simagrées de notre époque moderne révèlent un modèle unique auquel se conformer. Nous sommes libres. Mais nous faisons tous les mêmes choses. Nous achetons les mêmes jouets. Nous prononçons les mêmes paroles vagues. Et nous sommes vraiment tolérants, tant que n’est pas remis en question notre mode de vie, le modèle du troupeau. 14
  • 16. 6 On va bien ou on va mal? On va bien quand le petit monde qui nous entoure nous ressemble. Quand celui qui nous écoute ne regarde pas les mouches et ne pense pas à sa prochaine boutade. Quand on ne joue pas à qui est le plus con. Quand on a besoin d’un baiser et qu’on en reçoit un. Dans notre tête, nous avons beaucoup d’oisillons au bec grand ouvert. Et chaque bec prétend à son vermisseau. Il y a l’oisillon de la faim et de la soif. Celui de la démangeaison sexuelle. De la connaissance. De la soif de conquête. De la vanité. De la peur de la fin. Chaque oisillon prétend à sa part. 7 La réalité. Quoi d’autre? Le corps contient l’âme, pas le contraire. Nous avons des besoins infinis. Besoin de tout. D’un plat chaud, d’un corps à enlacer, d’un Dieu en lequel espérer. Mais la partie se joue entièrement à l’intérieur de notre corps. Quand on a des douleurs lancinantes jour et nuit, on s’en fout de l’histoire et de la géographie, et quand on a laissé échapper son dernier gémissement, le pape peut bien disparaître avec sa grande coupole et sa belle théologie. Mais tant qu’il y a la vie, il y a la réalité. Quelle merveille! Ramper avec le ver, sautiller avec le moineau, sommeiller au soleil avec le chat, lécher une peau soyeuse, sentir en un seul instant tous les sentiments de toujours, l’art le plus sublime et la bave catarrheuse. Je suis tout le monde. Mon âme est toutes les âmes. Mon corps contient tous les corps de tous les temps, toutes les agonies, tous les bonheurs. 15
  • 17. Gent Avec ses 230.000 habitants, chef-lieu de la Flandre orientale, Gent se trouve sur les rives des fleuves Lys et Schelda. Une ville industrielle et le principal centre culturel flamand. L’essor de son économie est dû au travail de la laine qui devient industrie au XIIe siècle. Comme à Bruges et à Courtrai, surgirent à cette époque-là des monastères de béguines conçus par le moine Lambert de Liège surnommé le Bègue. Il s’agissait de veuves qui se consacraient aux oeuvres de charité, qui vivaient en communauté et observaient la chasteté, la pauvreté et l’obéissance. Ce mouvement fut combattu comme hérétique et excommunié au début du XIVe siècle. Gent fut assujettie aux comtes de Flandre, vassaux du royaume de France et au XVIe siècle elle fit partie des domaines des Habsbourg; elle participa à la révolte des Pays-Bas contre Philippe II d’Espagne et elle fut gouvernée par un gouvernement calviniste. En1576, fut stipulé un pacte d’alliance entre les catholiques et les protestants des Pays-Bas, qui s’engageaient à s’entraider pour délivrer le pays des espagnols après le sac d’Anvers. Depuis 1831, Gent fait partie du royaume de Belgique. Sa vie politique a été longtemps dominée par le patriciat bourgeois, mais la présence d’un fort prolétariat industriel a fait de Gent la citadelle du socialisme en Belgique. Flamand Vallon Gent Gand Antwerpen Anvers Brugge Bruges Brussel Bruxelles 16
  • 18. Van Eyck Jan Van Eyck, peintre flamand de la première moitié du XVe siècle, fit des voyages à travers l’ Europe pour des missions diplomatiques et établit sa résidence à Bruges. Chef de file de la renaissance flamande, il marqua le passage de la vision médiévale du gothique tardif à un naturalisme figuratif moderne. Il inventa une technique de peinture à l’huile qui donne de la transparence à la couleur ainsi qu’une nouvelle manière de rendre la tridimensionnalité. Son oeuvre la plus renommée est le polyptyque en 20 compartiments L’adoration de l’agneau mystique conservée dans une chapelle de l’église de Saint Bavon à Gent. Les figures d’Adam et Eve - les premiers nus monumentaux de la peinture du nord de l’Europe - n’ont été dotés d’aucune vénusté par le pinceau analytique et objectif de Van Eyck. Le refus du Beau Idéal est net. Dans l’interprétation sévère et agressive de physicité, ils sont d’une crudité visuelle et psychologique sans précédent. C’est là une nouvelle culture visuelle qui a comme pivot la recherche minutieuse de la réalité, représentée avec un naturalime extrême dans tous ses détails, sans hiérarchies préconstituées. Si grande est la fidélité de Van Eyck aux principes de son art, selon lequel l’objectivité est un devoir moral, qu’il étouffe la tentation d’embellir ou d’adoucir les traits pour ne pas pêcher d’insincérité envers lui-même. L’enregistrement fidèle de la réalité. Ses oeuvres portent souvent la devise ALS ICH CAN, ”Comme je peux”. (Traduction de Nathalie Pillods) 17
  • 19. To leave : to part, to be detached. Leaving 1 This book is a tribute to Chance. A purely involuntary decision. In 2006 I left for Gent again and again, six times in all. I chose Gent as my destination completely by chance. I didn’t have any particular aim in mind other than to roam the country and explore. The pleasure of abandoning my senses to a completely free itinerary. Free in two respects. Well, not to exaggerate I should say: low cost. It’s great travelling cheap. You can go wild with a digital camera taking hundreds of photos. All completely free. No films to develop or print. Chance snapshots by someone who happens to turn over the page and immerse themselves in another story. But it’s not another story. We’ve only got one life. There’s no other story or other world. It’s all here. You can forget about the differences. They’re only made strong if fear and hate make them strong. I’d like to bury all weapons along with the leaders of anything whatsoever, sick with their power. 2 I left home with a light bag and went on foot to 18
  • 20. Brussels, or rather I got to the station and waited for the N°1. A quarter of an hour bus ride and I’m in the queue at the check-in for the Ryanair flight from Orio to Charleroi. Once there, I got the shuttle which took me to Brussels in less than an hour. That’s all there is to it. The flight cost me 36 euros and 48 cents return. A lot for an African the same age as me, who could live off it for a month in Somalia. Here, though, it’s not enough to go for a drive from Bergamo to Milan. It wasn’t even enough for me to send 4 DVDs to Paris and they didn’t weigh more than half a kilo: it costs me less to get on the plane to Paris and take the DVDs and my 73 kilos there myself. Is it madness? It’s difficult to come to terms with it. Maybe I should stop thinking that everything should be fair, good and human. It’s obvious that’s not how it is. The dinosaurs haven’t disappeared, they’ve had a face-lift done and now they’re ruling the world. It’s possible to smile and take your dog for a walk, like the president does or prune your roses while listening to Wagner and at the same time send many young people off to kill and die. There’s no contradiction. Good and evil often swap masks and it’s easy for us to get confused in this theatre. The din of our daily lives covers up the crunching of bones which is the real soundtrack to our history. Although it’s unseemly and you don’t get much in return, it’s still not prohibited to turn your back on the overpowering logic of money and do something different. In the interval between the first stirrings and the howl of agony, an unpredictable sea of infinite enchantment stretches out far and wide, as far as the eye can see. 3 Life isn’t so bad in the end: you just need to move aside and let it pass you by. Alternatively, you can open your mind and mingle while you’ve still got the 19
  • 21. chance. Meet other people’s eyes, fall in step with them and follow the follow the rhythm of their breathing. Planes, trains and buses are a random mix of bodies. My trip is completely random. I’ve got no reason for going to Gent. Bodies merge fleetingly like raindrops gathering on a rock. They slide downwards as the wind blows and flow together where the slope ends in a gentle hollow. Stammering solitudes waiting for a smile. 4 Roaming the world with my hands in my pockets. No luggage. A watch only so as not to miss buses, trains or planes. Mingling with the crowd on a tram. Flemish is a completely incomprehensible language. Shreds of strange conversations. The sound of voices in their infinite modulations. A hand on my shoulder, a kind smile. They get on and off. Students with enviable teeth. With thick hair. On the train from Gent to Brussels, two elderly couples are chatting quietly with such delicacy as I’ve never seen before. A man turns to speak to his companion who listens interestedly without interrupting. The woman opposite who is gracefully holding a sandwich, says something to him and the man answers calmly. 5 We consider ourselves to be civilized and democratic people. We’re always polite to each other, I mean we came out of caves yonks ago for goodness sake! Excuse me, can I ask you a question? Of course. I don’t believe it! I know I was wrong but give me another chance. Alright? The affected ways of modern times reveal a sole role-model which everyone conforms to. We’re free. Yet we all do the same things. We buy the same toys. We say the same general things and we really are tolerant, that is until someone starts questioning our lifestyle, the gang’s role-model. 20
  • 22. 6 Are doing ok or aren’t we? We’re fine as long as the little world around us looks like we do. When people listening to us don’t start staring into space and thinking what to say next. When everyone’s not having a “who’s the biggest bastard?” competition. When we need a kiss and we get one. Our heads are filled with baby birds with their beaks wide open. Each one is waiting for their worm. There’s the hunger bird and the thirst bird. There’s one for sexual desire, one for knowledge, one for the lust to conquer, one for vanity and one for fear about the end of everything. Every little bird wants its share. 7 Reality. What else? The body contains the soul and not the other way round. We’ve got endless needs. We need everything. A hot meal, someone to embrace and God we can pin our hopes on. But the game is all played out inside our body. When you’re in terrible pain day and night, you couldn’t give a damn about history and geography. When you’ve let out your last cry the pope, St. Peter’s Dome and theology can all just disappear for all you care. But as long as there’s life there’s reality. Great. Slither with the worm, hop with the sparrow, doze with the cat, lap a silky skin, feel for a moment all you’ll ever feel, from the most sublime art to the catarrhal dribble. I am everyone. My soul is all souls. My body contains the bodies of all times, all the agonies, all the happiness. 21
  • 23. Gent Gent, 230.000 inhabitants, capital of Western Flanders, rises up on the banks of the Lys and Schelda rivers. It’s an industrial city and the heart of Flemish culture. It owes it’s economic prosperity to the wool trade which became an industry in the 12th century. In Gent at that time, as in Bruges and Courtrai, there were Beghard monasteries founded by the monk Lambert of Liege, who was nicknamed the Stutterer (Le Bègue). There were widows who dedicated their lives to charity work, living in communes and taking vows of chastity, poverty and obedience. The movement was condemned as heretic and excommunicated at the start of the 14th century. Gent was ruled by the counts of Flanders, who were was subjects of the French crown and in the 16th century it came under the Hapsburg dominion; it took part in the revolt of the Netherlands against Philip II of Spain and sustained by a Calvinist government. In Gent in 1576 a pact of allegiance between Catholics and Protestants of the Netherlands was signed in which they vowed to help one another to obtain the freedom of the country from the Spanish after the pillage of Antwerp. Gent became part of the kingdom of Belgium in 1831. It’s political life was long dominated by the middle class patriciate but the presence of a strong industrial proletariat made Gent into Belgium’s socialist stronghold. Flemish Wallon Gent Gand Antwerpen Anvers Brugge Bruges Brussel Bruxelles 22
  • 24. Van Eyck Jan Van Eyck, Flemish painter of first half of the way of fourteenth century, travelled in Europe on diplomatic missions and set up home in Bruges. As leader of the Flemish Renaissance School he marked the passage from the medieval vision of the late Gothics to a modern figurative naturalism. He devised an oil painting technique which gave transparency to colours and a new rendering tridimensionality. His most well-known work is the great polyptych in twenty compartments The worship of the mystic lamb kept in the chapel of St Bavone’s church in Gent. Van Eyck’s objective and analytical brushwork has not bestowed any beauty upon the figures of Adam and Eve, the first monumental nudes in the history of Northern European painting. A downright refusal of an Ideal Beauty. In his aggressive and stern interpretation of the physique they have an unprecedented visual and psychological rawness. It represents a new visual culture founded upon the meticulous examination of reality, portrayed with extreme naturalism in every detail without preconstituted hierarchies. So great is Van Eyck’s loyalty to the principles of his art, for which objectivity is a moral duty, that he suffocates the temptation to embellish or soften the features so as not to commit the sin of being insincere with himself. A faithful recording of reality. His paintings often carry the motto ALS ICH CAN: As I can. (Translated by Marie Cray) 23
  • 25.
  • 26. 5 settembre 2006: Bruxelles, Antwerpen 25
  • 27.
  • 29. Trein Brussel Nationaal Luchthaven - Brussel Centraal 28
  • 30. Trein Brussel Nationaal Luchthaven - Brussel Centraal 29
  • 31. Brussel Centraal station Métro Bruxelles 30
  • 32.
  • 33. Trein Brussel - Antwerpen 32
  • 38.
  • 40. 39
  • 42. 41
  • 43. Trein Antwerpen - Brussel 42
  • 44. 43
  • 46.
  • 47.
  • 49.
  • 53. 52
  • 55. 54
  • 57. 56
  • 58. Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles 57
  • 59. Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles 58
  • 62. Pieter Paul Rubens (1577-1640) 61
  • 64. Musées royaux des Beaux-Arts. Bruxelles 63
  • 69.
  • 72. 71
  • 73.
  • 75.
  • 81. Jan Van Eyck (1390 ca-1441) 80
  • 82.
  • 83. Métro Place Rogier. Bruxelles 82
  • 84. 83
  • 85.
  • 87. 86
  • 90. Une jeune fille roumaine. Bruxelles 89
  • 91.
  • 97.
  • 99.
  • 104. 103
  • 109. 108
  • 111. 110
  • 114. 113
  • 116. 115
  • 122. 121
  • 124. 123
  • 126. 125
  • 128. 27 settembre: Gand, Bruges, Bruxelles 127
  • 129.
  • 132. 131
  • 135.
  • 136. Markt. Brugge Gent station 135
  • 137. 136
  • 140.
  • 142. 141
  • 144. Stefaan Depuydt e Livia Canestraro, 1986. Brugge 143
  • 145. 144
  • 146. Stefaan Depuydt e Livia Canestraro. Brugge 145
  • 147.
  • 148. Stefaan Depuydt e Livia Canestraro. Brugge 147
  • 150. 149
  • 152. 151
  • 154. 153
  • 156. Boulevard de Waterloo. Bruxelles 155
  • 158. Rue de France. Bruxelles Midi 157
  • 159. Rue de France. Bruxelles Midi Elke Verbeke 158
  • 160.
  • 161.
  • 162. 11 ottobre: Gent, Bruxelles 161
  • 163.
  • 164. Trein Brussel - Gent 163
  • 168.
  • 170. 169
  • 171. 170
  • 174. 173
  • 176. 175
  • 177. 176
  • 179. 178
  • 182. 181
  • 184. 183
  • 185. 184
  • 187.
  • 190. 189
  • 192. 191
  • 194. Bus coach transfer Bruxelles Midi - Charleroi airport 193
  • 195.
  • 197.
  • 198. Train Gand - Bruxelles Gare du Midi 197
  • 199.
  • 201.
  • 202.
  • 203. 202
  • 204. Via Bartolomeo Bono. Bergamo 203
  • 207. Fermata bus n°1. Bergamo 206
  • 208.
  • 209. Bus Bergamo - Orio aeroporto 208
  • 210. 209
  • 212.
  • 214. 213
  • 216.
  • 217. Volo Orio - Charleroi 216
  • 218.
  • 219. Volo Orio - Charleroi 218
  • 220.
  • 221. Volo Orio - Charleroi 220
  • 222. Bus Charleroi - Bruxelles 221
  • 223. Bus Charleroi - Bruxelles 222
  • 224. 223
  • 225. 224
  • 226. Bus Charleroi - Bruxelles 225
  • 227. Bus Charleroi - Bruxelles 226
  • 228.
  • 229. Bus Charleroi - Bruxelles 228
  • 230. 229
  • 231.
  • 234. 233
  • 235.
  • 238.
  • 239.
  • 241.
  • 244. 243
  • 246. 245
  • 247. 246
  • 251. 250
  • 252. Trein Brussel - Gent 251
  • 253. 252
  • 254. Trein Brussel - Gent 253
  • 255. Trein Brussel - Gent 254
  • 256.
  • 257. Trein Brussel - Gent 256
  • 258. Gent station 257
  • 260.
  • 261.
  • 264.
  • 267.
  • 269.
  • 271.
  • 272. Kortemunt. Gent Hooiaard 271
  • 274. 273
  • 276.
  • 277. Begijnengracht. Gent Oude Houtlei 276
  • 278.
  • 280. 279
  • 282.
  • 283.
  • 286.
  • 287.
  • 290.
  • 291.
  • 294.
  • 295. 294
  • 297.
  • 299.
  • 303. 302
  • 306. Gent station 305
  • 308. Gent station 307
  • 310. 309
  • 311.
  • 312. GENT LOW COST di Alberto Cima. Febbraio 2007