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un anno vissuto intensamente...
Buon compleanno Villa Contemporanea!
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
Giugno 2012
LAVORIINCORSO
IL RITROVAMENTO DEL CAMINO
Maggio 2012
COM’ERA
INTERNO
ECCO COME SI PRESENTAVA VIA BERGAMO 20
ESTERNO
Settembre 2012 Articoli e pubblicazioni
Articolo “Artribune” n°11
Gennaio/Febbraio 2013 pag 14
Giugno 2012
COM’E’
arco e balconcino
ESTERNO
VillaContemporanea
La ricerca artistica di Eugenia si concentra
sulle tecniche artistiche, non più intese unica-
mente come mezzi di rappresentazione visiva,
bensì processi di realizzazione utili a dare vita
alle sue opere. In tal senso l’artista utilizza in
modo inconsueto le tecniche classiche della
tradizione artistica italiana come attitudini che
le permettono di realizzare le sue opere con-
frontandosi con la pratica quotidiana.
L’artista stessa sostiene che i suoi lavori si tro-
vano a metà strada tra progetto e realizzazione,
proprio perché l’idea viene messa alla prova
dalla realizzazione che deve rendere “funzio-
nale” l’opera e che, nel tentativo di definirsi, si
carica di nuove suggestioni.
A Monza Eugenia prosegue la sua ricerca sulla
scultura, intesa come procedimento manuale di
lavorazione.
La serie delle “stelle”, antichi oggetti in ferro
trovati arrugginiti e poi ripuliti fino a ritrovarne
l’anima di metallo, é una riflessione sulla ma-
nualità dell’artista e sul ribaltamento percettivo
dell’oggetto; togliere lo spesso strato di ruggine
ha determinato un forte assottigliamento della
materia; l’oggetto perde la sua natura origina-
ria e diventa meno riconoscibile, né nuovo né
antico. Tuttavia, l’artista, ricompone gli oggetti
nell’identica posizione in cui li ha trovati prima
di prelevarli dall’interno di una stalla o all’ester-
no, nei campi. Nelle sculture si arriva quindi a
delle forme astratte tramite forme concrete.
Rimanendo quindi estranea ad una personale
scelta formale e compositiva, l’artista è solo il
tramite di una trasformazione e testimone di un
processo che viene ulteriormente sottolineato
dalla presenza di due quadri a olio. La pittura,
un’altra tecnica di belle arti, diventa mezzo di
rappresentazione del gesto svelando le sugge-
stioni dei luoghi di prelevamento dell’oggetto.
Il titolo della mostra deriva dalla curiosità eti-
mologica per cui tra “stella” (spazio siderale) in
latino sidus sideris, e “ferro” in greco sídëros,
c’è una relazione per cui la radice in entrambi è
comune a “siderurgia”: l’arte di lavorare il ferro.
Monica Villa è lieta di annunciare l’apertura di
VillaContemporanea
nuova piattaforma per la promozione dell’arte
e delle iniziative artistiche contemporanee
inaugurazione
29 settembre 2012 alle ore 18
eugenia vanni
stella
La mostra proseguirà fino al 24 novembre 2012
Da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19
dalle ore 21
Cocktail party
via a.pennati 19 monza
29 settembre - 24 novembre 2012
Stella
Eugenia Vanni
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
installation view
Settembre 2012
Eugenia Vanni
“Questa conchiglia che tengo e rigiro tra le dita,
e che mi mostra uno sviluppo combinato dei temi
semplici dell’ellisse e della spirale, mi induce,
dall’altro canto, a uno stupore e un’attenzione
che producono quel che possono:osservazioni e
precisazioni del tutto esteriori, domande ingenue,
paragoni poetici, azzardate teorie allo stato
nascente. Sento il mio spirito presentire in modo vago
tutto il tesoro infuso nelle risposte che prendono
forma in me, davanti a una cosa che mi ferma e mi
interroga”
tratto da Paul Valery “L’uomo e la conchiglia”
Senza titolo
2012 olio su tela, cm.50x40
Senza titolo
2012 olio su tela, cm.50x40
29 settembre 2012
stella
stellan.3
Stella n.3
2012 ferro, 4 oggetti cm.200x86x26
Stella, Villa Contemporanea Monza
Sturm und drang, Museo Marino Marini, Fi-
renze, a cura di Alberto Salvadori e Alberto
Mugnaini
Ognuno sa ciò che l’altro pensa, Galleria
Riccardo Crespi, Milano, a cura di Gabi
Scardi.
Trigger Party, MARS, Milano
Acqua, vivaio Trenti, Montevarchi, a cura di
Carles Marco
Oltre il Giardino, Palazzo Fabroni, Pistoia,
a cura di Ludovico Pratesi
Incontri, Tenuta dello Scompiglio, Lucca, a
cura di Lorenzo Bruni
Meriggio (2) a Carignano generazioni a
confronto, Uscita Lucca, Carignano (LU), a
cura di Ludovico Pratesi.
Cartabianca-Firenze, Villa Croce, Genova,
a cura di Silvia Cini e Lorenzo Bruni.
Extracurricular activity, Superfluo, Central
Park, Padova, a cura di Daniele Capra.
Premio Santa Croce Grafica, Villa Pacchia-
ni, Santa Croce sull’Arno, Pisa, a cura di
Ilaria Mariotti.
Sei gradi di separazione, Villa Pacchiani,
Santa Croce sull’Arno, Pisa, a cura di Ilaria
Mariotti.
Dolomiti Contemporanee, Sass Muss, Su-
spirolo, Belluno, a cura di Francesco Urba-
no e Francesco Ragazzi, “Associazione e”
Venezia.
Madeinfilandia, 2011, Pieve a Presciano
Arezzo.
PLAY-START Milano, Museo Pecci, Milano.
Grisaille, Margini Arte Contemporanea,
Massa.
Videoart Yearbook 2011, the yearbook of
Italian videoart Work Lab, con Thomas Kilper
Museo Marino Marini/Villa Romana Firen-
ze, a cura di Deja-vu, Bologna.
VI Biennale dei giovani artisti, Centro per
l’arte Moderna e Contemporanea San Mi-
chele degli Scalzi, Pisa, a cura di Ilaria Ma-
riotti, Matteo Lucchetti.
Open Studios, un progetto a cura di CCC
Strozzina, Firenze
XIV Biennale internazionale di Scultura di
Carrara, Post Monument, eventi paralleli:
Niente da vedere tutto da vivere a cura di
Lorenzo Bruni, scuola del Marmo, Pietro
Tacca, Carrara.
Eugenia Vanni (Siena, 1980) vive e lavora a Siena
e a Milano.
Nel 2012 ha vinto la sesta edizione del Premio
Santa Croce Grafica, Santa Croce sull’ Arno (PI).
Mostre personali
2012
2009
Mostre collettive (selezione)
2013
2012
2011
2010
29 settembre 2012
Eugenia Vanni
Stella n.5 (dettaglio)
2012 ferro, 3 oggetti, cm.117(dm)x7,5
Stella n.5 (dettaglio)
2012 ferro, 3 oggetti, cm.20x0,5
Settembre 2012 Articoli e pubblicazioni
Articolo de “il Cittadino” pag 51
27/09/2012
Intanto ha fatto un cencio per il palio
di Siena. Il cencio è il premio, un drappo,
un’opera che a luglio le contrade affidano
a un’ artista locale. Visto da qui può sem-
brare poco. Ma se qualcuno c’è stato, se
ha respirato l’aria del Campo, allora sa che
significa già essere un pezzo di storia. Di
quella città, certo. E molto di più. É suc-
cesso nel 2009 e sono già passati tre anni.
Eugenia Vanni di anni allora ne aveva 29.
E forse è tutto lì: nell’idea che si può es-
E poi spero di allargare all’ambito
internazionale”. Ma non una scatola
espositiva, “mi piacerebbe moltissimo
che diventasse un luogo di scambio
culturale, vorrei creare eventi, ospi-
tare serate dedicate a poesia, a per-
formance. Sono tutte idee che voglio
sviluppare: creare un ambito aperto
alla contaminazione.” Senza esclu-
dere il territorio né sentendosi in do-
vere di tributargli sacrifici artistici,
Monica Villa ha già programmato il se-
condo appuntamento, a dicembre, quando
curerà la personale della piemontese Fran-
cesca Ferreri. “Quello che mi auguro è che
questo spazio sia un’opportunità per gli
artisti: mi piacerebbe che gli autori giova-
ni possano riconoscersi nella galleria”. A
Monza, “una città che non è ancora satura
di arte contemporanea e in cui mi sento ra-
dicata”, portando con sé anche un pò della
eredità di Emi Fontana. “Tutto quello che
sono lo devo a lei, la
mia passione la devo a
lei, se Emi non ci fosse
stata forse oggi non ci
sarebbe questa galle-
ria - aggiunge Monica
Villa - Mi ha insegnato
tanto, come affrontare
il contemporaneo: la
sua eredità c’è come
forma mentis, come
esperienza e come in-
segnamento, non ci
sarà con i suoi artisti”.
Ci sarà prima di tutti
Eugenia Vanni, sene-
se, nata nel 1980, con
la personale “Stella”,
sere giovani e avere
un legame profondo
con la propria terra,
ma allo stesso tempo
respirare un’aria d’al-
trove e avere qual-
cosa da raccontare.
Non è un caso se Eu-
genia Vanni è l’arti-
sta che inaugurerà la
nuova galleria d’ar-
te contemporanea di
Monza, sabato 29 set-
tembre (alle 18) in via
Bergamo 20. L’area
forse più vivace del-
la città, che tra poco
avrà un motivo in più:
c’è “Villa contemporanea”, il progetto che
nel nome dice già tutto e lo dice in modo
semplice e diretto.
Una galleria d’arte, intanto, aperta da
Monica Villa (nella foto), che dopo avere
affiancato Emi Fontana in un’esperienza
milanese che ha lasciato tracce profonde
ha passato un anno ospite di Cart (in via
Sirtori) e ora cerca la sua strada. “Con-
temporanea” perché di questo si occuperà:
di arte contemporanea, percorrendo pro-
grammaticamente i terreni della ricerca
più giovane. “Villa” perché è il suo cogno-
me - e d’accordo - e perché vuole essere
non solo uno spazio espositivo ma anche
una casa in cui, fino in fondo, vuole ve-
dere crescere qualcosa. O qualcuno. Come
tra quattro pareti domestiche. Come quel
camino che è comparso nella galleria da
chissà quando mentre restaurava i locali.
“La mia intenzione è di crea-
re una piattaforma contemporanea
e quindi di ospitare e promuove-
re gli artisti giovani ed emergenti - ha
raccontatoapochigiornidall’apertura-Par-
tire con loro, soprattutto italiani all’inizio.
ricerca sulla cultura e qualche intrusione
video, come “Vis, Roboris (per fare scul-
tura ci vogliono i muscoli)”, del 2012 (nel-
la foto a destra): “La serie delle “stelle”,
antichi oggetti in ferro trovati arrugginiti
e poi ripuliti fino a ritrovarne l’anima di
metallo, è una riflessione sulla manualità
dell’artista e sul ribaltamento percettivo
dell’oggetto; togliere lo spesso strato di
ruggine ha determinato un forte assotti-
gliamento della materia; l’oggetto perde la
sua natura originaria e diventa meno rico-
noscibile, né nuovo né antico”. Con un tri-
buto al nome latino, dove le stelle sono si-
dera, e alla radice greca, che parla di ferro.
Per caso oppure no, comunque, un’ar-
tista di Siena. La città che è talmente
attaccata a se stessa da saper continua-
mente raccontarsi al presente e al futuro
anche quando sono contrade e una corsa
di cavalli e l’acciottolato che le circon-
dano. Quello che Monza dovrebbe im-
parare: che per essere - per essere ieri e
oggi - deve essere più spesso domani.
Massimiliano Rossin
m.rossin@ilcittadinomb.it
Cercando nuove visioni. É Villa contemporanea
Si chiama così la galleria che apre sabato in via Bergamo. L’ha voluta, ideata e creata Monica
Villa. Il suo progetto.
Acquarello di Stella - 2012, ruggine e acido nitrico su carta da
incisione
Vis, Roboris (per fare scultura ci vogliono i muscoli) - 2012, still da video, DVD colore, durata 3’30” Ed. 1/3 + 1 A.P.
acquarellodistella
Vis, Roboris (per fare scultura ci vogliono i muscoli)
Inizia con questa prima serata una
serie di eventi performativi in
galleria
VillaContemporanea
Action Poetry
Nicola Frangione
VillaContemporanea
presenta
NICOLA FRANGIONE
Performance/ action poetry
Giovedì 15 novembre 2012 alle ore 21
Azione di poesia sonora
Negli spazi della galleria prende il via una programmazione
di eventi performativi che si intervalleranno, nell'arco della
stagione espositiva, con le mostre d'arte.
Il pubblico si troverà a “vivere” un’azione di
Poesia Sonora:
la voce del poeta non costituisce un dato uni-
camente sonoro ma rappresenta l’elemento
di raccordo tra la corporeità e la scrittura, una
contaminazione tra le varie discipline artistiche-
letterarie-drammaturgiche che presuppone
come punto di arrivo un evento spazio-tempo-
rale. Nicola scrive che la performance “espri-
me sempre un carattere originario che è ricon-
ducibile al dramma ma senza essere teatro”,
che essa si realizza prima “nella coscienza di
esistere e dopo, come sintesi, viene “messa in
campo”, che “lo spazio d’azione viene modifi-
cato da un’originalità interiore e la performance
diventa un parto, una nascita, un avvenimento
esistenziale di “messa al mondo” perché su tut-
to ciò che è avvenuto nella performance ci rico-
nosciamo antropologicamente vivi nel senso”.
Si tratta di “poesia del suono”, di un evento so-
noro come oggetto artistico dove testo, voce,
musica sono in stretta fusione; non c’è né musi-
ca, né teatro, né pura vocalità; ma nello stesso
tempo è possibile ritrovare tutto questo in una
“parola totale” che sa raccontarsi ma che sa an-
che farsi guardare. L’atto performativo diventa
uno strumento per interagire direttamente con
l’aspetto psichico, è un percorso parallelo tra
linguaggio-concettuale ed emotività-pulsionale,
pensiero-azione. C’è in Frangione e nelle sue
azioni la ricerca di un senso poetico che coglie
nella ritualità del quotidiano e nelle sue azioni
ripetitive un carattere di eccezionalità, egli va
alla ricerca della “memoria del corpo” per sco-
prirne la forza espressiva ancestrale, traman-
data dagli avi, dalla comunità sociale.
Nicola è provocatorio, è irriverente, è appassio-
nato e passionale, è spiazzante e fa riflettere
sull’indifferenza dell’oggi, sulle finzioni, sull’im-
mortalità, la sua è un’azione ribelle, è una rea-
zione, è arte della vita.
15 novembre 2012
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
Interessante esperienza tra arte visuale e perfor-
mances art nei differenti programmi interdiscipli-
nari. Questa è la progressività contemporanea che
riesce a creare un’ottima sinergia sperimentata tra
gli artisti e il variegato pubblico come laboratorio di
comunicazione…
“La riscoperta del valore del corpo nella voce non è
nuova ma mi permette di considerare da un punto
di vista emozionale ed espressivo la nuova Perfor-
mance/Poetica, ed anche l’evoluzione di essa nella
mentalità contemporanea, nell’ottica dell’integrazio-
ne dei linguaggi e della comunicazione artistica. È
nella comunicazione interpersonale che si eviden-
ziano in primo luogo le valenze della corporeità e
della voce. Più la si sperimenta, più queste sono ap-
prezzate nel loro portato di novità e pregnanza. Non
si pretende di spiegare o giustificare ogni cosa con
la sola ragione interpretativa. Occorre lasciar spazio
anche all’immaginazione, al differente e al mistero. Il
pubblico sa riconoscere l’importanza di un approccio
esistenziale, percepisce l’energia trasferita e ap-
prezza anche le dosi di imprevisto e di spontaneità
poetica. È su queste premesse che nelle mie per-
formances i testi vocali si possono tagliare, cucire,
spostare, rendendosi disponibili a differenti signifi-
cati come vera e propria costruzione musicale. Non
si tratta tanto di testi cantati sulla musica, ma di testi
come musica significante; una sorta di testi decon-
testualizzati, dunque, in sinergia con vari contesti
di spazio espressivo, che accolgono e integrano il
visuale, il visivo e il sonoro in un unico con-testo.
Non si può ignorare il corpo, coscienza di sé e del
nostro spazio totale: ma questo si può ottenere solo
attraverso la riscoperta del proprio CorpoVoce e
della propria gestualità. È a partire dal corpo che
con la voce si stabilisce il linguaggio primordiale,
dividendo il tempo e lo spazio. Da qui la sonorità
nasce, vive e si espande: in alto, in basso, in avanti,
indietro, a sinistra, a destra, prima, durante e anche
dopo la performance”.
Nicola Frangione
Monza – Gennaio 2010
Tratto da “Il gesto della parola e la performance della voce”
Novembre 2012
Nicola Frangione
15 novembre 2012
actionpoetry
15 novembre 2012
Nicola Frangione vive e lavora a Monza dal 1972. E’
artista interdisciplinare e sperimentale di varie tecniche
artistiche: arti visive, audio art e poesia sonora, video art
e poesia visiva.
Dal 1987 al 1995 ha diretto con Luigi Bianco la rivista
di dinamiche culturali “Harta” e “Osaon” spazio artistico
multimediale di Milano. Dal 1996 è direttore delle edizio-
ni di “Harta Performing” sulla Performance Art e Action
Poetry.
Dal 2003 è direttore artistico del Festival internazionale
“ART-ACTION” di Monza.
Nicola Frangione
Nicola Frangione
4’33’’ omaggio a John
Cage
2012 - poesia visiva og-
gettuale - metallo, legno,
sabbia, plastica, carta
cm.50x90
24 novembre 2012
Invisible Players
Anja Puntari - Massimiliano Viel
Sarà presente l’artista che, per l’occasione,
coinvolgerà in un evento partecipativo l’artista
Anja Puntari.
La stessa sera infatti, VILLA CONTEMPORA-
NEA ospiterà l’installazione audio multi-canale
INVISIBLE PLAYERS nata dalla collaborazione
tra Anja Puntari, artista visiva, e Massimiliano
Viel, compositore e professore al Conservato-
rio di Bolzano.
L’opera INVISIBLE PLAYERS vuole essere
una riflessione sulla ricerca artistica e sulla
partecipazione creativa: lo spettatore ascolte-
rà performance estemporanee di musicisti di
strada, esecuzioni di composizioni musicali ori-
ginali di Vivaldi, Bach e Mozart che, filmate in
tutto il mondo dai passanti con i loro smartpho-
nes o videocamere, vengono poi condivise in
rete su siti come Youtube. L’installazione, che
si interroga su chi sia l’autore, sarà realizzata
attraverso un software che sceglie e cambia in
tempo reale le varie tracce eseguite dai musi-
cisti di strada, creando un ambiente dal suono
in costante mutazione il cui autore finale è la
macchina stessa.
L’installazione è stata presentata per la prima
volta nello spazio Ultra a Udine nell’aprile 2012
e in seconda versione il 25 ottobre scorso allo
Studio D’Ars a Milano dove ha ricevuto dal
Comitato Scientifico della Fondazione D’Ars
il Premio Signorini 2012 riservato ogni anno
a ricercatori under 35 nell’ambito di differenti
espressioni artistiche.
Durante la serata sarà disponibile, inoltre, il
volume “Percorsi di ricerca e pratica artistica.
NoWHere = No Where Now Here - Valeria Mu-
ledda, FEAR Community - Anja Puntari, To be
able to - Eugenia Vanni”, Edizione NABA, Mila-
no 2012.
Il libro raccoglie le ricerche artistiche delle tre
artiste diplomatesi alla Nuova Accademia di
Belle Arti di Milano e vuole offrire un contributo
alla riflessione sulle forme della ricerca artistica
e sulla possibilità di una forma d’indagine che
unisca produzione artistica e pratica di ricerca.
Novembre 2012
Eugenia Vanni - Anja Puntari
finissage
Stop and Hear the Music
http://www.youtube.com/watch?v=hnOPu0_YWhw
Anja Puntari
Installazione
audio
multi canale
24 novembre 2012
INVISIBLEPLAYERS
1 dicembre 2012 - 9 febbraio 2013
The Inbetweeners
Francesca Ferreri
Francesca, alla sua prima mostra personale
presso Villa Contemporanea, presenta un pro-
getto che amplia e prosegue la sua ricerca sui
meccanismi che regolano la mente, indagando
il ruolo che il sentimento investe in tutti i proces-
si cognitivi. Partendo dallo studio del saggio “Il
sé viene alla mente”, di Antonio Damasio (uno
dei maggiori neuroscienziati a livello mondiale),
Francesca analizza il processo di elaborazione
delle immagini e la relazione tra percezione e
rappresentazione che unitamente alla memo-
ria, alle emozioni, ai sentimenti primordiali (il
piacere e il dolore) e all’esperienza, contribui-
scono alla costruzione dell’identità individuale.
Secondo Damasio la mente umana prende in
considerazione il peso emotivo che deriva dalle
nostre precedenti esperienze, fornendoci una
risposta sotto forma di sensazione viscerale. Le
emozioni e i sentimenti spesso sono in grado di
condizionare fortemente, e a nostra insaputa,
le nostre convinzioni e le nostre scelte. Men-
te, cervello e corpo sono in stretta relazione tra
loro; il cervello non può quindi essere studiato
senza tener conto dell’organismo a cui appar-
tiene e dei suoi rapporti con l’ambiente.
Il sentimento, stato della mente, e l’emozione,
stato del corpo, giocano un ruolo fondamentale
nel processo decisionale.
La scelta non è quindi una fredda valutazione
razionale dei vantaggi e degli svantaggi, ma è
elaborata dall’emozione ed è finalizzata al rag-
giungimento di un equilibrio e al mantenimento
di uno stato di benessere per l’individuo.
Di fronte alle alternative possibili dunque, l’uomo
opera le proprie scelte in base alle esperienze
precedenti e al grado di successo o fallimento
che queste hanno determinato e vengono archi-
viate tramite i cosiddetti marcatori somatici. Essi
sono ciò che unisce all’esperienza l’emozione
provata permettendole in futuro di identificarla.
L’intero processo creativo che sottende le ope-
re in mostra (una videoanimazione, alcuni di-
segni e due sculture) si fonda sull’utilizzo di un
segmento della procedura di animazione tradi-
zionale: l’intercalazione o inbetweening. Nell’a-
nimazione, gli animatori sono gli artisti incaricati
di produrre i disegni fondamentali di un cartone
animato, mentre i disegnatori che producono le
VillaContemporanea
presenta
francesca ferreri
THE INBETWEENERS
Inaugurazione
1 dicembre 2012 alle ore 18
la mostra proseguirà fino al 9 febbraio 2013
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
intercalazioni sono detti intercalatori o inbetweeners.
Nel linguaggio colloquiale inglese per inbetweener s’in-
tende anche l’individuo che si pone fra due estremi, nel
mezzo.
L’azione dell’interpolare è stata messa in relazione da
Francesca con una delle modalità operative del cervel-
lo, che attraverso sistemi di neuroni riproduce immagini.
Dicembre 2012
Francesca Ferreri
foto ©Max Zarri
“1372. Insieme col mondo nasce il desiderio:
una tendenza al disciogliersi ossia la gravità”
tratto da Novalis “Frammenti di filosofia naturale”
The Inbetweeners, Villa Contemporanea
Monza
icons?, Cavallerizza Reale, Torino
Sometimes I feel like, Accademia Albertina
delle Belle Arti, Torino a cura di Renato Gal-
busera
TI RACCONTO, CRAC, Cremona, selezione
video a cura di Giovanni Viceconte
NADSAT, Rituali e linguaggi della giovinez-
za, Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano, a
cura di Luiza Turrini e Paolo Donini
2VIDEO, Milano, a cura di Giovanni Vicecon-
te
WONDERART, Mlac, Roma a cura di Cura-
torial Mlac
Biennale di Venezia, Padiglione Accademie,
Tese si S.Cristoforo, Venezia a cura di Vitto-
rio Sgarbi
ATHENS VIDEOART FESTIVAL, Atene, se-
lezione Videoinstallazioni
GRANTORINO, Frost Museum, Miami a cura
di Francesco Poli e Alessandro Demma
VIDEO.IT, being different is absolutely beau-
tiful, Fondazione Merz, Torino
VIDEO.IT, DOCVA, Milano
TorinOver 010,SOS planet, stazioni Metro,
Torino, Glasgow, Rotterdam, Salt Lake City,
Nagoya (mostra itinerante) a cura di Elisa
Lenhard
IN SEDE, Tempi precari, Palazzo Regionale,
Provincia, Comune a cura di Francesco Poli
e Elisa Lenhard
Scene contemporanee, Villa Vallero, Torino a
cura di Elisa Lenhard
st.art me up -Nuovi Arrivi/proposte, Accade-
mia Albertina delle Belle Arti, Torino, a cura di
Maria Teresa Roberto
Torinover 09, Stazioni Metro, Torino, Gla-
sgow, Rotterdam, a cura di Elisa Lenhard
Daimon 3, Ex Carceri Le Nuove, Torino, a
cura di Associazione Paradigma
ZOOART, Giardini Fresia, Cuneo
New York-Torino. Nuove Proposte, FusionArt
Gallery, Torino, a cura di Edoardo Di Mauro
ARS Captiva. Horror vacui horror pleni, Ex
Carceri Le Nuove, Torino
Nologospotfestival, Cinema Massimo, Torino
(premio della critica)
Membra Vagavano, workshop con Gian An-
tonio Gilli in collaborazione con CST Torino
Assistente al progetto di Graham Hudson
“Sondaggio-Torino”, vincitore della resisten-
za Diogene Bivaccourbano
Idee pericolose, Workshop con Filippo Leo-
nardi, PAV Parco d’Arte Vivente, Torino
Flash Art Event, Francesca Ferreri, Villa Con-
temporanea, Milano, Palazzo del Ghiaccio
Partecipa a Solid Void, ideato da Progetto
Diogene, Torino (editors: Roberto Cuoghi e
Gian Antonio Gilli)
Francesca Ferreri (Savigliano - CN, 1981) vive e
lavora a Torino.
Mostre personali
2012
2009
2008
Mostre collettive (selezione)
2012
2011
2010
2009
Workshop/Residencies:
2013
2011
2009
Projects:
2013
2011
1 dicembre 2012
Francesca Ferreri
1 dicembre 2012
Le immagini così costruite non sono “figure” in se stesse
ma “mezzi per ricostituirle”. Allo stesso modo disegnare
un’intercalazione rappresenta un mezzo per ricostruire
una forma presente solo a livello potenziale, nel tenta-
tivo di renderla visibile. La mente inoltre, secondo Da-
masio, funziona principalmente per immagini, riprodotte
nel cervello come mappe e queste ultime emergono in
stretta prossimità temporale: da un lato l’immagine di un
oggetto, e dall’altro l’immagine del proto-sé modificata
da quell’oggetto. (il proto-sé è costituito dalle immagini
che il cervello crea del corpo di cui è parte, e con cui è
in costante riferimento).
Il risultato dell’uso dell’intercalazione come dispositivo
utilizzato in chiave ludica si palesa in forme ibride, infor-
mi, spesso tendenti all’astrazione. Nella serie dei dise-
gni, Francesca, attingendo al suo archivio personale di
immagini, ha intercalato soggetti e oggetti dell’azione,
oggetti e membra, azioni e traiettorie, precludendo in
questo modo il completo controllo del risultato finale.
La scultura in mostra è il risultato di un compromesso
fra l’intenzionalità di rivelare una forma, presente nella
mente solo come traccia, e la necessità della scultura
stessa di trovare un equilibrio strutturale. L’opera segue
in un primo momento la traccia, per poi accogliere e in-
corporare gli accidenti oggettuali che ne modificano la
forma.
Brainstorming7
2010 - matita su carta
Brainstorming8
2010 - matita su carta
The Inbetweeners
Francesca Ferreri
Thank you,
Mr MacGregor!
Bowl
Pose
2012 - videoanimazione b/w 57” Ed. di 3+1 a.p.
foto ©Max Zarri
foto ©Max Zarri
Bowl
2012 - legno, gesso, bolo, diametro cm. 22
1 dicembre 2012
THEINBETWEENERS
Thank you, Mr MacGregor!
2012 - materiali di recupero cartapesta, gesso, cm.270x75hx186
foto ©Max Zarri
Senza titolo
2012 - inchiostro di china su carta, cm. 21x30 incorniciati
Hand Wash
(wc-brain)
Brainanatomy
Hand wash (wc brain)
2009 - collage: copri wc igienici, china e letraset su
carta, 38x42cm incorniciato
Brainanatomy
2009 - china e letraset su carta, 73x84 cm
No Time
Senza titolo
2012 - inchiostro di china su carta,
cm. 21x29.5 ciascuno
No Time: limit
2010 - matita su carta, cm 17x17cm ciascuno
febbraio 2013 Articoli e pubblicazioni
http://d.repubblica.it
07/02/2013
Tratto da
www.artslife.com
09/02/2013
UN MINUS PER BOLOGNA O UN PLUS
PER MILANO?
di Cristiana Curti
Da Villa Contemporanea (Monza) la poco
più che trentenne Francesca Ferreri innesca un
complesso rapporto fra il reale e il surreale. Il
cervello si svolge e si dipana per mostrare le
sue capacità. La percezione della realtà nasce
deformata da una tara congenita che abbandona
il certo per l’incerto. Il cervello non è centrato
dalla razionalità, ma accoglie anche la nostra
memoria arcaica, gli impulsi primordiali che
informano e deformano la nostra capacità di
osservare il dato fenomenico. Da qui si arrive-
rà a cercare di riportare su carta le “immagini
primitive” composte da frammenti di oggetti
diversi e commisurati insieme per ritrovare dal
molteplice l’uno. Anche se sembra complesso
è un procedimento semplice, ben esemplificato
dal tratto dell’artista, ancora a prezzi assai con-
tenuti, che riporta a certe allucinazioni di Dalì,
del tutto rivisitate, s’intende.
Una fiera d’arte contemporanea, dal 7
al 10 febbraio, ospita al Palazzo del
Ghiaccio di Milano gli artisti su cui
puntano i migliori galleristi.
di Katia Brega
Il Palazzo del Ghiaccio di Milano (Via
Piranesi 14) propone “Flash Art Event”,
fiera d’arte contemporanea che ospita 80
diversi stand, ognuno dei quali presen-
ta una mostra personale o un progetto
culturale. Dal 7 al 10 febbraio, infatti, è
possibile ammirare e acquistare dipinti,
fotografie, sculture e installazioni prove-
nienti dalle migliori gallerie italiane, tra
cui Galleria Continua, Lia Rumma, Gal-
leria Minini e Giò Marconi. Tra gli arti-
sti in mostra, invece, segnaliamo Paolo
De Biasi, Francesco Fossati, Pio Manzù,
Alessandro Mendini, Carla Bedini, Dia-
mante Faraldo, Domenique Catton e
Blue and Joy.
L’ingresso è gratuito.
Francesca Ferreri, Thank you, Mr MacGregor 2012, materiali di recupero,
cartapesta, gesso cm 270 x 75 x 186, courtesy of Villa Contemporanea
Articoli e pubblicazioni
Stand Espositivo
Flash Art Event
Palazzo del Ghiaccio Milano
7-10 Febbraio 2013
Stand monografico di Francesca Ferreri
7-8-9-10 febbraio 2013
VillaContemporanea
Prosegue con questo secondo appuntamento
la programmazione degli eventi performativi.
Massimo Arrigoni (Como, 1955) è artista inter-
disciplinare di drammaturgie poetiche. E’ poeta
sonoro, musicista, attore, autore e regista.
Il suo linguaggio poetico è strutturato in forma
di partitura musicale e di drammaturgia teatra-
le. L’azione si colloca sulla scena delle conta-
minazioni linguistiche e culturali tra poetica del
dire e arte del narrare.
In VerbalisKannibal l’artista attua una ricogni-
zione delle esperienze poetico-sonore dal futu-
rismo ad oggi.
Ripercorrendo gli impulsi indicati da Marinetti
nel primo manifesto futurista, Arrigoni esplora
le possibilità fonetiche con una partitura in azio-
ne tra vocalità, poliritmia, giochi linguistici e di
parola.
Il programma si snoda dal futurismo italiano del
primo Novecento a quello russo plastico e iper-
bolico di Majakovskij fino a giungere alle avan-
guardie sonore più recenti.
Sono monologhi intensi dove Arrigoni esplora
diversi linguaggi, dal dialetto che mischia insie-
me diverse parlate del Sud, a parole in libertà in
un gioco di rimandi, tra sussurri e grida. Voce e
gestualità insieme che diventano poesia.
“1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo,
l’abitudine all’energia e alla temerità.
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno
elementi essenziali della nostra poesia”.
(Filippo Tommaso Marinetti, Le Figaro, 20 feb-
braio 1909)
“Vogliamo che la parola esploda nel discorso
come una mina e urli come il dolore di una feri-
ta e sghignazzi come un urrà di vittoria”.
(Vladimir Majakovskij)
VerbalisKannibal è stato presentato in Canada
per la prima volta al Démarrage festival di Mon-
treal (2002) e successivamente ai festival inter-
nazionali Art Action di Monza (2003) e Castle of
Imagination di Krakow Polonia (2004); tra gli
eventi culturali all’Istituto Italiano di Cultura di
Toronto (2003) al Castello Sforzesco di Milano
per la notte bianca (2006) al Play Arezzo Art Festival
(2007).
Roberta Galbani (Milano, 1981)
chiuderà la serata presentando un monologo tratto da
Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane.
VillaContemporanea
presenta
Massimo arrigoni
Poemi futuristici e futuribili
giovedì 14 febbraio 2013 alle ore 21
Roberta Galbani
monologo tratto da Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane
14 febbraio 2013
Verbalis Kannibal
Massimo Arrigoni
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
Febbraio 2013
Massimo Arrigoni
Roberta galbani
“Io, che ho la bocca d’oro più di ogni altro
e che con ogni parola rigenero l’anima
e dò un onomastico al corpo,
vi dico:
il minimo granello di polvere di un vivo
vale più di quello che ho fatto e che farò!”
tratto da Vladimir Majakovskij “Nuvola in Calzoni”
“Ogni complimento mi ruba un pezzo di anima”.
tratto da Sarah Kane “Psicosi delle 4.48”
14 febbraio 2013
Verbaliskannibal
Febbraio 2013
Massimo Arrigoni ha pubblicato libri d’arte e mate-
riali sonori, ha partecipato ad eventi artistici inter-
nazionali – festival e rassegne di teatro, di poesia
sonora e performing art (Poetry Festival Europeo
96 – International Art Action in Canada, Polonia e
Italia 2001//2005). Ha tenuto reading di poesia con
Fernanda Pivano, Arrigo Lora Totino, Alda Merini,
Andrea Zanzotto, Nicola Frangione, Evgenij Evtu-
senko, Cristian Prigent, Elliott Murphy. Tra i suoi
concerti di poesia sonora The Beat Generation
(1995), Ka Be (1999), Pinocchio (2000), La Volpe e
il Sipario (2001), La Papuasie de la Bouche (2002),
Nuvola in Calzoni (2005).
Massimo Arrigoni
Liuba e Massimo Arrigoni
Max Marra e Roberta Galbani
Articoli e pubblicazioni
Tratto da “IlCittadino”
07/02/2013 pag.70
Febbraio 2013
Massimo Arrigoni l’ha chia-
mata così: Verbalis Kanni-
balis. Che la poesia forse
divora se stessa e ha fame
soprattutto di parole. Parole
e suoni, dal momento che di
futurismo si tratta, e allora i
fenomeni non bastano più:
servono rumori, corpo, oc-
chi e orecchie per vedere le
parole. Sarà lui a ridare voce
a Vladimir Majakovskj, Fi-
lippo Tommaso Marinetti e
a tanti altri che al giro del
secolo scorso frantumava-
no una volta di più quanto
si sapeva della poesia clas-
sica: da loro in poi niente
è stato più come prima e
Arrigoni salterà tra vocali
e consonanti che hanno ca-
ratterizzato le avanguardie
internazionali. Tutto suc-
cede tra sette giorni esatti,
aggiungendo un capitolo
alla poesia monzese grazie
a Villa contemporanea, la
galleria d’arte aperta in via
Bergamo 20 da Monica
Villa. Sarà il secondo ap-
puntamento con le arti per-
formative organizzato dalla
galleria dopo la serata con
Nicola Frangione (e anche
questa volta a ingresso libe-
ro, dalle 21), programmato
per il 14 febbraio: davanti
al pubblico questa volta c’è
Arrigoni, comasco, nato il
1955, «artista interdiscipli-
nare di drammaturgie poe-
tiche - ricorda Monica Villa
-. È poeta sonoro, musici-
sta, attore, autore e regista.
Il suo linguaggio poetico è
strutturato in forma di par-
titura musicale e di dram-
maturgia teatrale. L’azione
si colloca sulla scena delle
contaminazioni linguisti-
che e culturali tra poetica
del dire e arte del narrare».
Le voci
Quella di
Vladimir
Majakovskij
(a destra), ma
anche
Marinetti, i
futuristi
e le altre
avanguardie
nella perfor-
mance
come il dolore di una ferita
e sghignazzi come un urrà di
vittoria». Insomma, “Poemi
futuristici e futuribili”, come
il titolo della performance,
che sarà chiusa dalla
milanese Roberta Galbani
(nata nel 1981), che in via
Bergamo presenterà un
passo del monologo “Psicosi
delle 4 e 48”, l’ultimo lavoro
drammaturgico scritto da
Sarah Kane nel 1999.
M. Ros.
La performance ha dieci
anni di vita: è stata presen-
tata in Canada per la prima
volta al Dèmarrage festival
di Montréal nel 2002 e suc-
cessivamente ai festival in-
ternazionali Art action di
Monza (un anno dopo) a Ca-
stle of Imigination di Kra-
kow, in Polonia, nel 2004.
Verbalis Kannibalis è un volo
poetico dai futuristi in poi sal-
tando tra le avanguardie con
«monologhi intensi dove Ar-
rigoni esplora diversi linguag-
gi, dal dialetto che mischia
insieme diverse parlate del
Sud, a parole in libertà in un
gioco di rimandi, tra sussurri
e grida. Voce e gestualità in-
sieme che diventano poesia»,
tenendo l’orizzonte sulla voce
di Majakosvkji, per esem-
pio, quella per cui «vogliamo
che la parola esploda nel di-
scorso come una mina e urli
Poemi
futuristiciefuturibili
MAssimoArrigoni
Psicosidelle4.48
RobertaGalbani
L’ultima locazione di questo spazio, prima
dell’attuale uso espositivo, era un sexy-shop
che si chiamava proprio “Tentation”. Il titolo mi
ha suggerito l’idea di una collettiva come spun-
to di riflessione sul concetto di tentazione e più
in generale sul corpo e la corporalità. Che si-
gnificato ha oggi la parola tentazione? Da una
prima indagine etimologica del verbo tentare si
evince un legame profondo con il senso del tat-
to.
TENTARE : frequentativo o intensivo di TENE-
RE, onde poi il senso toccare, provare: cercare
col tatto, esplorare tastando, oppure frequenta-
tivo o intensivo di TENDERE: stendere, volge-
re, cercare di raggiungere. La tentazione è tale
quando spinge oltre il senso della vista e della
contemplazione ed è così potente da portare
il “tentato” a toccare, a provare, a gustare non
solo con gli occhi ma con tutto il corpo.
Nella tradizione cristiana il diavolo è il tentatore
per eccellenza perchè capace a forza di lusin-
ghe di tentare il corpo, la carne; Eva commise il
primo peccato, non nel momento del desiderio
bensì nel momento in cui guardò e poi toccò
e mangiò la mela, disobbedendo ad un ordine
divino. “Ella osservò che l’albero era buono per
nutrirsi, che era bello da vedere” (Genesi 3:6).
La tentazione é lusinga, seduzione, ma anche
provocazione, disobbedienza; l’oggetto del de-
siderio riveste sui nostri sensi un’attrazione tale
da “annullare” il pensiero razionale; la ragione
è vinta dal sentimento, lo spirito dalla carne.
La pulsione verso ciò che alletta è tale quindi
da annullare la nostra volontà?
Di fronte ad uno stimolo, una motivazione, il
nostro cervello mette in atto un fitto scambio
tra circuiti preposti a diverse funzioni; parti più
primitive del cervello si incaricheranno di attiva-
re e disattivare la motivazione in base a stimoli
interni ed esterni, mentre parti più evolute re-
goleranno dall’alto questo processo sulla base
di precedenti esperienze, emozioni associate,
significati attribuiti. Esiste un’area del cervello
chiamata “circuito della ricompensa”; in questo
circuito, un neurotrasmettitore chiamato dopa-
mina, regola il desiderio e induce ai comporta-
menti appetitivi mentre un altro neurotrasmet-
titore chiamato serotonina, regola il senso di
appagamento e inibisce i comportamenti. E’ singolare
notare che secondo la morale cristiana la tentazione
è sempre negativa, moralmente riprovevole, è l’incita-
mento a peccare, a lasciarsi andare ai propri impulsi, ai
propri desideri, alla concupiscenza. Colui che cede alla
tentazione commette peccato.
Nella società moderna, invece, la tentazione riveste un
valore differente, è umana debolezza; cedere alla ten-
tazione viene considerato talvolta anche positivo, quasi
inevitabile. “L’unico modo per liberarsi da una tentazio-
ne è cedervi” (Oscar Wilde).
Gli artisti che qui espongono sviluppano in maniera del
tutto personale e differente il concetto di “tentazione”.
Ognuno di loro prende in considerazione diversi aspetti:
sensualità, sessualità, vulnerabilità, forza generatrice,
ribellione, forza distruttrice.
22 febbraio - 13 aprile 2013
Tentation
Mostra collettiva
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
VillaContemporanea
VillaContemporanea
presenta
tentation
ELENA AROMANDO
GIANCARLO MARCALI
ANJA PUNTARI
EVA REGUZZONI
ELISA ROSSINI
LAURA SANTAMARIA
MARIA LUCREZIA SCHIAVARELLI
FRANCESCO SOLLAZZO
Inaugurazione
22 febbraio 2013 alle ore 18.30
la mostra proseguirà fino al 13 Aprile 2013
elena aromando
giancarlo marcali
anja puntari
eva reguzzoni
elisa rossini
laura santamaria
maria lucrezia schiavarelli
francesco sollazzo
Febbraio 2013
Tentation
“L’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi.”
Oscar Wilde
22 febbraio - 13 aprile 2013
Biografie
Elena Aromando
Nata a Genova nel 1984, attualmente studia fotografia pres-
so il Master di alta formazione all’immagine contemporanea
di Modena. La sua ricerca si esprime attraverso azioni perfor-
mative, interventi sul territorio, video, fotografie, assemblaggi,
segni e tracce. Tra le Collettive: E lusine, Frac Corse. A cura
di Sandra Solimano, Leonardo Boscani, Anne Alessandri. Cor-
sica, 2012. Lo stato dell’arte, Padiglione Accademie, Tese di
San Cristoforo, Biennale di Venezia. A cura di Vittorio Sgarbi,
2011. Mulhouse 010, Musèe Beaux-Arts. Biennale Interna-
zionale dei Giovani Artisti Europei. Mulhouse, Francia, 2010
JcE Contemporary Art: Le reseau de la jeune creation euro-
peenne, Mostra itinerante europea, 2009 Montrouge (Parigi);
Klaipeda (Lituania), Bratislava (Slovacchia), Pecs (Ungheria),
Salisburgo (Austria), Genova (Italia), L’Hospitalet de Llobregat
(Spagna), Amarante (Portogallo). Performance: 47 kg, Biblio-
teca Berio, Genova 31 Marzo 2012. Rovi corpi nodi, Galleria
Guidi&Schoen, Genova, 10 Novembre 2010. Riconoscersi,
Galleria UniMediaModern, Genova, 11 Novembre 2009.
Giancarlo Marcali
Italiano, Svizzera 1963. Si è laureato presso la New South Wa-
les University a Sidney in arti aborigene e le culture delle Isole
del sud pacifico. Dal 1995 al 2000 apre a Milano Spazio Low
Tech per promuovere il suo lavoro e quello di altri giovani arti-
sti e designer. Dal 2009 al 2010 lavora alle opere del progetto
Siamo tutti profeti e la sua ricerca verso la propria identità lo
porta alla realizzazione dell’installazione La memoria del do-
lore, opera segnalata al Premio Celeste 2010 esposta poi alla
sua personale a Treviso, a Gaeta, e successivamente a Torino
e Sansepolcro. Dal 2011 Giancarlo ha esposto le sue installa-
zioni in diverse gallerie d’arte private a Milano, Roma, Napoli,
Venezia e Berlino. Tra le tante degne di nota, a giugno 2011 la
mostra Scorporo curata da Adriana Soldini presso la Pinacote-
ca di arte contemporanea a Gaeta, a dicembre 2012, la mostra
collettiva al Museo civico di Sansepolcro dove la sua installa-
zione La memoria del dolore colloquia con la Resurrezione di
Piero della Francesca ed a dicembre 2012 la mostra personale
ad Arezzo Anime di calce, precedentemente realizzata a mar-
zo 2012 a Palazzo Zenobio-Venezia, quando per la prima volta
presenta il suo nuovo progetto Ri(e)voluzione.
Anja Puntari
Finlandese, Germania 1979. Ha studiato arti visive all’Ac-
cademia di Belle Arti di Napoli, alla Kunsthochschule Berlin
Weissensee in Germania e alla NABA a Milano dove insegna
nella facoltà di Media Design e Arti Multimediali. L’opera di
Puntari si basa sulla rielaborazione di materiale audiovisivo.
E’ interessata in argomenti sociali come la visibilità e l’invisi-
bilità degli individui nelle società contemporanee, di come i
tabù sociali vengono costruiti attraverso immagini e suoni e
alla comunicazione mass-mediatica, più in generale. Si espri-
me sia attraverso opere personali che progetti interdisciplinari
realizzati insieme ad altri artisti e persone al di fuori del cam-
po dell’arte. E’ membro di New Club of Paris, un club inter-
nazionale con l’obbiettivo di creare consapevolezza di cos’è
e cosa sarà la società della conoscenza. Sta attualmente
creando un nuovo servizio chiamato Art&Coaching che uni-
sce l’approccio artistico alla disciplina di Business Coaching.
Nel 2008 ha vinto il concorso Centro-Periferia di Federcultu-
re e nel 2012 insieme a Massimiliano Viel ha vinto con l’ope-
ra Invisible players il XXVIII Premio Signorini edizione 2012.
Puntari ha partecipato a numerose collettive e ha esposto
le sue opere in varie personali in diversi paesi. Tra gli ultimi
una personale allo spazio espositivo Art ex dono di Udine,
una personale alla Quadriennale di Roma all’interno del pro-
getto Artista chiama Artista selezionata da Bruna Esposito.
Eva Reguzzoni
Nata a Gallarate (VA), nel 1965, diplomata al Liceo Artistico di
Busto Arsizio. Tra i premi 2012: Premio Arte, artista finalista
sezione grafica, Palazzo della Permanete Milano. Premio Arte
Rugabella, artista finalista, Villa Rusconi Comune di Castano
Primo MI. Premio Nazionale Romano Reviglio, artista finali-
sta, Palazzo Salmatoris Cherasco CN. Mostre collettive 2012:
Tentation
22 febbraio - 13 aprile 2013
Elena Aromando (Genova, 1984) attraverso la perfor-
mance, sperimenta con il corpo azioni rituali. Il suo corpo
si concede al pubblico come nutrimento, espressione di
una metamorfosi. E’ carne che si imbratta e che seduce
per la sua sensualità.
In mostra una serie di foto della sua performance 47 kg
che verrà presentata in galleria in occasione del finissa-
ge il 10 aprile 2013.
Giancarlo Marcali (Svizzera, 1963) riflette sul concetto
di dolore e sulla vulnerabilità del corpo; i suoi lavori su
pellicola ci trasmettono una memoria del dolore, raccon-
tano il senso del trauma. Lo scheletro, che simboleggia
l’umanità intera e la sua sofferenza, è una versione nuo-
va del memento mori, emblema di morte che inneggia
alla vita. Attraverso la consapevolezza della nostra fragi-
lità riscopriamo la nostra identità.
Anja Puntari (Finlandese, Germania, 1979) indaga la
pratica sessuale nella sfera privata. I suoi Studies on
body pleasure partono da una ricerca sul web di filmati
pornografici spesso utilizzati in forma privata e successi-
vamente condivisi in rete. La carta da parati usata come
sfondo ci restituisce la dimensione intima di ciò che av-
viene tra le mura domestiche.
Eva Reguzzoni (Gallarate, 1965) orienta la sua ricerca
sulla fragilità e sulla trasparenza. Il ricamo racconta in
forma poetica e intimista la sessualità femminile: alla leg-
gerezza del materiale si contrappone la forza generatrice
dell’organo sessuale.
Elisa Rossini (Busto Arsizio, 1986) riflette sul tema
dell’anoressia, ricerca estrema di un corpo controllato
ossessivamente fino alla sua negazione. Un corpo co-
stretto ad un rituale di purificazione non solo dal cibo ma
anche dai sensi di colpa. E’ il paradosso dell’auto- distru-
zione alla ricerca dell’affermazione della propria identità.
Laura Santamaria (Monza, 1976) attraverso l’utilizzo
dei pigmenti madreperla e nerofumo crea una tensione
tra gli opposti che si misurano sulla superficie ovale; luce
ed oscurità, bianco e nero, femminile e maschile. La ma-
teria, per sua natura volatile ed impermanente, crea una
guerra tra sposi, i due elementi si fondono insieme in un
abbraccio sensuale.
Maria Lucrezia Schiavarelli (Santeramo in Colle, 1979)
disegna a terra con le mele secche l’orbita ellittica che
la Luna compie intorno alla Terra e che viene utilizzata
in astrologia per individuare il transito della Luna Nera,
fase in cui l’emisfero visibile della luna risulta completa-
mente in ombra. In questa fase la Luna si congiunge con
il Sole, celebrando il matrimonio simbolico tra maschi-
le e femminile. Nell’astrologia la Luna Nera/ Lilith viene
utilizzata per interpretare quegli aspetti della personalità
di un individuo legati al rapporto con il suo lato oscuro, la
sessualità, e la trasgressione in generale. Lilith è infatti
una figura mitologica, simbolo della donna tentatrice che
liberamente sceglie di rinunciare al Paradiso per sede-
re accanto ai demoni, simbolo del femminile che non si
assoggetta al maschile. Per gli antichi ebrei Lilith era la
prima moglie di Adamo (quindi precedente ad Eva), che
fu ripudiata e cacciata via perché si rifiutò di obbedire al
marito. Scelse la compagnia dei Demoni da donna libera
piuttosto che l’idillio del Paradiso da donna schiava.
Francesco Sollazzo (Melzo, 1987) riflette, attraverso
una pratica concettuale, su temi relativi a Dio e alla San-
tità. Riprendendo uno scritto di Giulio Paolini del 1969 in
cui l’artista dichiara di aver aperto un processo di bea-
tificazione su Lucio Fontana, porta avanti l’azione scri-
vendo, a sua volta, alla Diocesi di Milano e ottenendo
una risposta. La Chiesa, che per secoli è stata uno dei
principali mecenati dell’arte, viene coinvolta in un’azione
concettuale; l’artista inverte i ruoli, si fa lui stesso com-
mittente dell’opera e la Chiesa diventa complice involon-
tario della sua creazione. Il punto di partenza è la tela “io
sono un santo” (frase che compariva anche sulla porta
dello studio di Fontana). Già nel 1958 l’artista eseguì due
quadri con molti tagli sui quali scrisse, a mano e sul da-
vanti, in uno “Io sono un santo”, nell’altro “Io sono una
carogna”. Una doppia verità, l’altro lato della medaglia,
bene e male che costituiscono la natura umana.
Mostra a cura di Monica Villa.
Catalogo disponibile.
Tentation
work in progress
Lilith
22 febbraio - 13 aprile 2013
Qristmas Fireworks, Circoloquadro Milano. La leggerezza del-
le Impronte, Centro Europeo Whirpool, Comerio VA, a cura di
Manuela Ciriacono. Sulla Natura, Villa Rusconi, Comune di Ca-
stano Primo MI, a cura di Fabio Carnaghi. Impronte, Sculture e
Installazioni dialogano a Villa Pomini, Comune di Castellanza
VA, a cura di Manuela Ciriacono. Statements 2012, Circolo-
quadro Milano, a cura di Ivan Quaroni.Tra natura e memoria,
Palazzo Salmatoris Cherasco CN, a cura di Cinzia Tesio. Pre-
mi e segnalazioni: 2012 Immaginarci, Circuito Piemontese Cir-
coli ARCI. Mitteleuropa Concept, Ufofabrik Contemporary Art
Gallery, Moena TN. 2011 Premio Arte, semifinalista con opera
BOH!, Editoriale Giorgio Mondadori. 2010 Premio Arte, semifi-
nalista con opera OPSSS, Editoriale Giorgio Mondadori.
Elisa Rossini
Nata a Busto Arsizio nel 1986, diplomata nel 2005 al Liceo Ar-
tistico di Busto Arsizio, diplomata presso l’Accademia di Belle
Arti di Brera. Tra le varie esposizioni e premi troviamo: Pre-
carietà, Installazione e Performance di Elisa Rossini. Piazza
della Libertà, Saronno. Dicembre 2012 c/o Museo G. Gianetti,
MILS (Museo dell’industrie e del lavoro saronnese), Informa-
Giovani Saronno+Biblioteca, Comune di Saronno; Premio Arte
Rugabella 2012 Sulla Natura a cura di Fabio Carnaghi. Vil-
la Rusconi, Castano Primo(MI). 2011: Targa d’oro e Diploma
d’onore per la sezione scultura “Premio Arte 2011”, Palazzo
della Permanente, Milano; nel 2010 vincitrice sezione speciale
“Premio Arte Laguna Under 25”. Palazzo Correr, Venezia; nel
2009 vincitrice “Premio VerbaManent, Presidio del libro 2009”,
3° edizione Fabbricanti di libri, Sannicola (LE); nel 2008 finali-
sta del “Premio Ghiggini, giovani artisti”, Galleria Ghiggini, Va-
rese. Tra le collettive: La Leggerezza delle Impronte, Whirpool,
Biandronno (VA), Impronte, a cura di Manuela Ciriacono, Villa
Pomini, Castellanza (VA). Personali: Nelle vostre mani a cura
di Manuela Ciriacono, Spazio Arte Giovane, Biblioteca Busto
Arsizio (VA). Comune di Busto Arsizio e Palazzo Cicogna. Eli-
sa Rossini Come un Rosario, a cura di Cristina Moregola, La
casa Bioecologica, Busto Arsizio (VA).
Laura Santamaria
Nata a Monza nel 1976. Le sue opere sono state esposte in
vari centri d’arte, in particolare: la mostra personale Trilogie
des Loches, presso lo spazio Kunstraum t27, Berlin, (2012),
Geode, Palazzo Ducale, Genova (2012), Hypneroantipode-
slapsus, Mars, Milano (2011) Lo Spirito della Casa, Borgovi-
co33, Como (2005); ed in esposizioni collettive di rilievo in-
ternazionale come Plener, Museo Zwiazek Polskich Artystow
Plastykow, Katowice, Polonia; JCE - Jeune Creation Euro-
peenne, Salone Itinerante di Arte Contemporanea; BIJCEM
– Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo,
Castel Sant’Elmo, Napoli. Nel 2012 la residenza e public talk
presso Kunstverein Neukolln, Berlino. Inoltre è stata invitata al
corso di formazione post-universitaria sull’arte contemporanea
della Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino (To) con
il Master Jorge Peris (2008/09). Tra i vari workshop a cui ha
partecipato Media in Flux con Geoffrey Hendricks (2004); ed il
Corso Avanzato di Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Vi-
siting Professor Giulio Paolini (2002). Le sue opere sono sta-
te recentemente acquisite per la collezione di arti visive della
Fondazione Artphilein.
Maria Lucrezia Schiavarelli
Nasce nel 1979. Si diploma nel 2004 all’Accademia di Belle
Arti Di Bologna, dopo aver compiuto studi scientifici. Vince
diversi premi e borse di studio, ultimo nel 2009 il Premio Vigna
degli Artisti. Realizza diversi progetti site-specific per luoghi
pubblici o istituzionali come l’ex carcere “Le Nuove” di Torino
o il Policlinico di Modena, nel 2011 realizza un progetto ad hoc
per il Museo del Palazzo dei Pio a Carpi. Espone in mostre
personali e collettive in Italia e all’estero, nel 2011 partecipa
alla Biennale di Praga. Vive e lavora a Berlino.
Francesco Sollazzo
Nato nel 1987 a Melzo. Nel 2011 mostra personale Caro Ore-
ste, Fondazione SoutHeritage, Montescaglioso (MT). Mostre
Collettive 2011 Officine dell’arte, Careof e Viafarini, Milano (a
cura di Chiara Agnello, Millovan Farronato). Per arrivare qui,
il sentiero davanti alla scuola, Spazio Novella Guerra, Imo-
la (BO) a cura di Annalisa Cattani. Workshop 2011 Careof e
Viafarini, Milano visiting professor Italo Zuffi. Residenze 2012
a>Monte, Fondazione SoutHeritage, Montescaglioso (MT) a
cura di Ferdinando Mazzitelli. Libro d’artista Caro Oreste di
Francesco Sollazzo, auto-pubblicato, Milano 2012.
Tentation
22 febbraio - 13 aprile 2013
the two elements melt into one another in a sensual em-
brace.
Maria Lucrezia Schiavarelli (Santeramo in Colle, 1979)
draws on the ground with dry apples the elliptic orbit the
Moon performs around the Earth and which is used in
astrology to locate the transit of the Black Moon, a phase
during which the visible hemisphere of the moon is
completely in the dark. In this phase, the Moon joins the
Sun, thus celebrating a symbolic marriage between male
and female. In astrology the Black Moon/Lilith is used
to interpret those aspects of personality of an individual
related to his dark side, sexuality, and transgression in
general. Lilith in fact is a mythological figure, symbolizing
the tempting woman who freely chooses to give up
Paradise in order to sit next to the demons. Symbol of
the female who does not subject herself to the male. To
the ancient Hebrews, Lilith was Adam’s first wife (prior to
Eve) who was repudiated and sent away because she
refused to obey her husband. She chose the company
of the Demons as a liberated woman rather than being a
slave in an idyllic Paradise.
Francesco Sollazzo (Melzo, 1987) reflects on a practi-
cal concept regarding God and holiness. Returning to a
text by Giulio Paolini in 1969 in which the latter declares
having opened the beatification process for Lucio Fon-
tana, he takes up again this action by writing in turn to
the Diocese of Milan and obtains an answer. The Church
having been for centuries one of the main patrons of art,
is involved in a conceptual action. The artist inverts the
roles, he takes up the role of the client for this work of
art and the Church is an involuntary accomplice of its
creation. The starting point is the canvas “I am a saint”
(the sentence also on the door of Lucio Fontana’s study).
In 1958 the artist had already made two paintings with
many cuts on which he had written on the front by hand,
on one “I am a saint” and on the other “I am a villain”.
A double truth, the other side of the coin, good and evil
which characterizes human nature.
Biographies
Elena Aromando
Born Genova 1984. Presently attending a training course in
photography at the Modena Master in Contemporary Image.
Her pursuit is expressed through performative actions,
operations in the territory, videos, pictures, artistic assemblies,
marks, traces. Among her group exhibitions:
E lusine, Frac Course, curated by Sandra Solimano, Leonardo
Boscani, Anne Alessandri, Corsica 2012. The state of Art,
PadiglioneAccademie,Tese di San Cristoforo, Venice Biennale,
curated by Vittorio Sgarbi, 2011. Mulhouse 010. Musée Beaux
Arts. International Biennial Exhibition of Young European
Artists. Mulhouse, France, 2010 JcE Contemporary Art: Le
réseau de la jeune Création européenne, European traveling
Tentation
Translations
This area, before its actual location for exhibitions, was
a sexy-shop which in fact was called “Tentation”. The ti-
tle gave me the idea to organize a collective exhibition
reflecting the notion of temptation and more in general
on body and on corporeity. What does the word tempta-
tion actually mean today? A first etymological research of
the verb to tempt presumes a deep connection with the
sense of touch.
TO TEMPT: a frequentative or intensive verb of TO
HOLD, therefore the sense of touching, trying: using the
sense of touch, exploring by feeling, or frequentative or
intensive verb of to REACH OUT: stretch out, to turn to-
wards, try to reach. Temptation is such when it goes fur-
ther than sight and contemplation and is so overwhelm-
ing, it prompts the tempter to touch, to try, to taste not
only visually but above all physically.
The devil, in Christian tradition is the first and foremost
tempter because he is capable of tempting body and
flesh with his cunning and subtle flattery. Eve committed
the first sin, not in a moment of desire, but rather when
she looked, touched and ate the apple totally disobeying
a divine order. ” The woman saw that the fruit of the tree
was good for food and pleasing to the eye” (Genesis 3:6).
Temptation is flattery, seduction, but also provocation,
disobedience. The receiver of our desire triggers our
senses with such overwhelming attraction that it “re-
moves” any rational thoughts; any logic common sense
is overcome by feelings, spirit defeated by flesh.
Does the driving force towards what appeals so strong
that it manages to dissolve our will?
Faced with a stimulation, motivation, our brain triggers
a complex intertwining of circuits apt to perform diffe-
rent functions; more primitive parts of our brain will be in
charge of activating and disactivating the motivation de-
pending on the internal and external stimulus, while the
more evoluted parts will regulate from above this process
based on previous experiences, associated emotions,
given meanings. There is an area of the brain called
“the reward circuit” which contains dopamine, a neuro-
transmitter which regulates desire and provokes craving
behaviour. Another neurotransmitter serotonin regulates
satisfaction and inhibits behaviour. It is strange that ac-
cording to Christian morals, temptation is considered
negative and morally reprehensible, an instigation to sin,
to yield to one’s impulses, desires and concupiscence.
The one that gives in to temptation commits a sin.
Temptation in today’s society however is considered
differently, it is regarded a human weakness; giving in to
temptation is sometimes deemed positive, almost una-
voidable. “The only way to get rid of a temptation is to
yield to it.” (Oscar Wilde)
Artists exhibiting here, develop in their very own personal
and different way their view of “temptation”. Each one
takes into consideration different aspects of: sensuality,
sexuality, vulnerability, productive force, rebellion, de-
structive force.
Elena Aromando (Genoa, 1984) through performance,
she experiments ritual actions with the body. Through the
body, she feeds the public, an expression of metamor-
phosis. It is a soiled body which seduces with its sensua-
lity. A series of photos of her performance 47 kg can be
seen in the exhibition and will be presented in a gallery
10 April 2013 on the occasion of the finissage.
Giancarlo Marcali (Switzerland, 1963) reflects on the
conception of pain and the vulnerability of the body; his
work on film conveys the memory of pain, imparts the
sense of the ordeal. The skeleton, which symbolizes all
humanity and its suffering, is a new version of memento
mori, the emblem to death which sings to life. We dis-
cover our identity by our awareness of our fragility.
Anja Puntari (Finnish, Germany, 1979) investigates
sexual practice within private areas. Her Studies on body
pleasure stem from pornographic films on the web, first
for private use and then shared on the web. The wall
paper used as the background reveals the concept of
intimacy and of what happens within domestic walls.
Eva Reguzzoni (Gallarate, 1965) her research is aimed
at fragility and transparency. Embroidery relates to fe-
male sexuality in a poetic and intimate way: the light
weight of the material weighs against the generating
force of the sexual organ.
Elisa Rossini (Busto Arsizio, 1986) reflects on the theme
of anorexia, the extreme research of an obsessive con-
trol of the body to the point of denying it. A body that is
being forced to a ritual of purification not only from food
but also from sense of guilt. It is the paradox of self de-
struction in the research of recognition and acceptance
of one’s own identity.
Laura Santamaria (Monza, 1976) by using the pigments
of mother of pearl and the effect of black smoke she
creates tension between opposites who measure each
other on an oval surface, light and dark, white and black,
feminine and masculine. The material by its very volatile
and unpredictable nature, creates war between spouses,
22 febbraio - 13 aprile 2013
Tentation
22 febbraio - 13 aprile 2013
Genoa (2012), Hypneroantipodeslapsus, Mars, Milan (2011)
Lo Spirito della Casa (The spirit of the house), Borgovico 33,
Como (2005); and in important international group exhibits
such as Plener, Museo Zwiazek Polskich Artystow Plastykow,
Katowice, Poland; JCE - Jeune Creation Europeenne, Salone
Itinerante di Arte Contemporanea; BIJCEM – Biennale dei Gio-
vani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Castel Sant’Elmo,
Naples. In 2012 the residence and public talk at the Kunstve-
rein Neukolln, Berlin. She was furthermore invited to a post-
university training course in contemporary art set up by the
Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino (To) and held
by Master Jorge Peris (2008/09). Among the various work-
shops she took part in:
Media in Flux with Geoffrey Hendricks (2004) and the Ad-
vanced Course in Visual Art at the Fondazione Antonio Ratti,
the visiting Professor was Giulio Paolini (2002). Her works
have been recently bought by the Fondazione Artphilein for a
collection of visual art.
Maria Lucrezia Schiavarelli
Born in 1979. Obtains her diploma at the Academy of Fine Arts
in Bologna after having obtained her high school diploma in
science. She wins various prizes and scholarships, the last
one in 2009 was the prize Premio Vigna degli Artisti. She car-
ries out several projects that are site-specific for public spaces
or institutions such as the former prison “Le Nuove” in Turin or
the General Hospital of Modena. In 2011 she undertakes an
ad hoc project for the Museum of the Palazzo dei Pio in Carpi.
She exhibits is personal and collective exhibitions in Italy and
abroad. In 2011 she participates in the Biennale of Prague.
She lives and works in Berlin.
Francesco Sollazzo
Melzo 1987. In 2011 he has his personal exhibition Caro
Oreste (Dear Oreste), Fondazione South Heritage, Mon-
tescaglioso (MT). Group Exhibitions 2011 Officine dell’arte
(Art workshops), Careof and ViaFarini, Milan, curated by
Chiara Agnello and Millovan Farronato. Per arrivare qui,
il sentiero davanti alla scuola (To get here, the path in front
of the school), Spazio Novella Guerra, Imola (BO) curated
by Annalisa Cattani. Workshop 2011 Careof and ViaFarini,
Milan visiting professor Italo Zuffi. Residence 2012 a>Monte,
Fondazione South Heritage, Montescaglioso (MT) curated by
Ferdinando Mazzitelli. The artist’s book Caro Oreste (Dear
Oreste) by Francesco Sollazzo, was self-published, Milan 2012.
Tentation
Exhibition, 2009 Montrogue ( Paris); Klaipedia (Lituania),
Bratislava (Slovacchia), Pecs (Ungheria), Salzburg (Austria),
Genova (Italy), l’Hospitalet de Llobregat (Spain), Amarante
(Portugal). Performance: 47 kg, Berio Library, Genoa, March
31, 2012. Rovi corpi nodi (Brambles bodies nodes), Guidi &
Schoen Gallery, Genoa, November 10,2010. Riconoscersi,
(Recognizing herself), UniMediaModern Gallery, Genoa, No-
vember 11, 2010.
Giancarlo Marcali
Italian, born Switzerland 1963. Graduated from New South
Wales University in Sidney in aboriginal arts and cultures of
the Islands of the South Pacific. From 1995 to 2000 he opened
in Milan the Low Tech Space to promote his works and the
works of young artists and designers. From 2009 to 2010 he
works on the project We are all Prophets and, his research
for his own identity leads him to achieve The Memory of Pain,
mentioned to the Premio Celeste 2010 and subsequently
displayed in his personal exhibitions in Treviso, Gaeta, Torino
and Sansepolcro. From 2011 Giancarlo exhibited his works in
several private art galleries in Milan, Rome, Naples, Venice and
Berlin. Among the many noteworthy, the Scorporo exhibition
at the Art Gallery of Contemporary Art in Gaeta, curated by
Adriana Soldini, December 2012, the group exhibition in the
Civic Museum in Sansepolcro where his work The Memory of
the Pain converses with Piero della Francesca’s Resurrection
and in December 2012, his personal exhibition in Arezzo
Anime di calce (Lime Souls), previously organized in Venice,
Palazzo Zenobio where for the first time he presents his new
project Ri(e)voluzione (Re(e)volution).
Anja Puntari
Finnish, Germany 1979. She studied visual arts at the Aca-
demy of Fine Arts in Naples, then the Kunsthochschule Berlin
Weissensee in Germany and the NABA School in Milan, where
she now teaches Media Design and multimedia arts. Her work
deals with the revision of audiovisual material. She is inte-
rested in social issues, like the visibility or invisibility of man
in contemporary society and how social taboos are created
through images and sound and mass media in general. She
expresses herself through her own works as well as interdisci-
plinary projects achieved together with other artists or people
outside the artistic field. She is a member of the New Club of
Paris, an international Club aiming at creating awareness of
what the society of knowledge is and will be. She is presently
creating a new project called Art&Coaching which connects
the artistic approach to the branch of Business Coaching. In
2008 she won the Federculture Centre-Suburb Contest and
in 2012, together with Massimiliano Viel she won the XXVIII
Signorini Prize with her work Invisible Players. Puntari partici-
pated in several group exhibitions and has displayed her works
in many personal exhibitions in various countries. Among the
latest, a personal one at the Art ex Dono Showroom in Udine
and another one at the Quadriennale in Rome within the pro-
ject Artist calls Artist, chosen by Bruna Esposito.
Eva Reguzzoni
Gallarate (Italy) 1965. Awarded a diploma from High School
of Art in Busto Arsizio. Among her prizes 2012: Premio Arte
at Palazzo della Permanente in Milan: finalist in the graphics
sector. Premio Arte Rugabella: finalist artist, Villa Rusconi Co-
mune di Castano Primo MI. Premio Nazionale Romano Re-
viglio, Comune di Castano Primo MI: finalist artist, Palazzo
Salmatoris Cherasco CN. Premio Arte Palazzo della Perma-
nente Milano. Group exhibitions 2012: Qristmas Fireworks,
Circoloquadro Milan. La leggerezza delle Impronte Whirpool
European Centre, Comerio (VA). Sulla Natura (About Nature)
Villa Rusconi, Comune di Castano Primo MI curated by Fabio
Carnaghi. Impronte Dialogue between Sculptures and Works
at Villa Pomini, Castellanza (VA), curated by Manuela Ciriac-
ono. Statements 2012, Circoloquadro, Milan, curated by Ivan
Quaroni. Tra natura e memoria (Between nature and recollec-
tion). Palazzo Salmatoris, Cherasco CN. Prizes and mentions:
2012 Immaginarci (Imagining ourselves), Circuito Piemontese,
Circoli ARCI; 2012 Mitteleuropa Concept, Ufofabrik Contem-
porary Art Gallery, Moena, TN, 2011 Premio Arte, semi-finalist
for her work BOH! curated by Giorgio Mondadori. 2010 Premio
Arte, semi-finalist with her work OPSSS curated by Giorgio
Mondadori.
Elisa Rossini
Busto Arsizio, 1986. Obtained her diploma from High School of
Art in Busto Arsizio and in 2005 her diploma from Academy of
Fine Arts of Brera. Among her various exhibitions and prizes:
Precarietà (Precariousness), installation and performances by
Elisa Rossini, Piazza della Libertà, Saronno. In December 2012
c/o Museum G. Gianetti, MILS (The Saronno Museum of Indus-
try and work), Informa Giovani Saronno+Biblioteca, Comune di
Saronno; Premio Arte Rugabella 2012 Sulla Natura (About Na-
ture), Villa Rusconi Comune di Castano Primo MI, curated by
Fabio Carnaghi, Villa Rusconi Comune di Castano Primo MI.
2011: golden nameplate and honorary diploma in the sculpture
section “Premio Arte 2011”, Palazzo della Permanente, Milan;
in 2010 winner of the special section “Premio Arte Laguna Un-
der 25”. Palazzo Correr, Venice; in 2009 winner of the “Premio
VerbaManent, Presidio del libro 2009”, 3rd edition Fabbricanti
di libri, Sannicola (LE); in 2009 finalist of the “Premio Ghiggini,
giovani artisti”, Galleria Ghiggini, Varese. Among group exhi-
bits 2012: La leggerezza delle Impronte (The lightness of fin-
gerprints), Whirpool, Biandronno (VA), Impronte (Fingerprints),
curated by Manuela Ciriacono, Villa Pomini, Castellanza (VA).
Personal: Nelle vostre mani (In your hands) curated by Ma-
nuela Ciriacono, Spazio Arte Giovane, Biblioteca Busto Ar-
sizio (VA), Comune di Busto Arsizio e Palazzo Cicogna. 2011
Elisa Rossini Come un Rosario (Like a rosary), curated by
Cristina Moregola, La casa Bioecologica, Busto Arsizio (VA).
Laura Santamaria
Monza 1976. Her works were exhibited in various art centres,
particularly: her personal exhibition Trilogie des Loches,
Kunstraum space t27, Berlin, (2012), Geode, Palazzo Ducale,
22 febbraio - 13 aprile 2013
Tentation
22 febbraio 2013
Tentation
Elena Aromando47 kg
2013 - azione performativa
Doppelgaenger, Avanza-
mento
2012 - Installazione, fo-
toincisioni su Agfa, cm.
200x200x20 (dettaglio)
Studies on body pleasure
2009 - inchiostro su carta
da parati, cm. 40x30
Giancarlo Marcali
Anja Puntari
Maria Lucrezia Schiavarelli
Francesco Sollazzo
Lilith
2013 - installazione di mele
secche, cm. 300x140 (det-
taglio)
Senza Titolo (Io sono un
santo)
2012 - due lettere firmate
e incorniciate, cm. 29,7x21
ciascuna
EvaReguzzoni
ElisaRossiniLauraSantamaria
Pregiudizio, l’organo del-
la sensualità
2012 - garza stampata, in-
chiostro nero e filo ricama-
to, cm. 35x45
Racconto di una anoressi-
ca. Il mio bicchiere di latte, il
mio bicchiere di coca-cola,
il mio bicchiere di aceto
2009 - una foto a colori, una
foto in bianco e nero su forex,
cm40x70 ciascuna (dettaglio)
L’umida Regina e il secco Re
2011 - madreperla e nerofumo
su mdf, cm. 51x71 (dettaglio)
Dome Bulfaro, Nicola Frangione, Daniele Arosio
Giancarlo Marcali, Vania Elettra Tam
22 febbraio 2013
InaugurazioneTentation
Maria Lucrezia Schiavarelli
Un invito per e-mail, una presentazione via skype, un
tema, un’idea, un progetto che prende forma e una
scatola immensa con 20 kg di mele secche. A volte le
collaborazioni prendono il via così, spontaneamente e
spontaneamente si evolvono in un continuo scambio
di suggestioni, riflessioni, emozioni ed energie. E’ bel-
lo veder nascere una mostra, lo spazio bianco pulito e
poi pian piano un’opera dietro l’altra prende il suo posto
relazionandosi a quella vicina. E’ difficile pensare un la-
voro in un luogo senza averlo mai visto prima. Per la
prima volta nel pensare un progetto ad hoc per la col-
lettiva “Tentation” mi sono affidata al racconto di Monica
e ad alcune fotografie.Una volta a Monza, mentre dise-
gnavo sul pavimento, ho finalmente misurato la galleria
coi movimenti del mio corpo, ho sentito l’umidità salire
dal terreno, ho respirato l’odore delle mele secche, ho
osservato il lavoro crescere dal balconcino in alto, ho
cambiato prospettiva guardandolo dalla grande finestra
sul davanti. Fuori pioveva, a tratti nevicava, la galleria
sembrava un piccolo rifugio, ed allora ho pensato: ecco
il rifugio giusto per la mia Lilith.
Eva Reguzzoni
“Mi piace lasciare segni e scoprire l’essenza intima
delle cose.
La mia arte è una linea immaginaria di confine
tra corpo e mente, un oceano di sensazioni da
plasmare, un candido diario su cui annotare e dare
vita e corpo alla mia immaginazione.”
Giorgio Viganò, Monica Villa
Giancarlo Marcali
“Monica Villa è una “vecchia” collega e amica a cui voglio
bene. Abbiamo passato parecchi anni, anche se alternati,
lavorando insieme, con ruoli diversi, mai più pensando a
ciò che è oggi, e forse domani. Lavorare con Monica è
un’ esperienza vera : è un reciproco rispetto della follia
altrui basato, credo, su un rapporto di grande onestà in cui
ogni cosa detta è detta. Ed ora che Monica Villa si è tra-
sformata in Villa Contemporanea vivere con lei una nuova
esperienza è stato come se nulla fosse cambiato.
Villa Contemporanea è una galleria che mancava nella cit-
tà di Monza. Uno spazio che cerca di distaccarsi dal proto-
tipo di galleria di provincia per abbracciare le più disparate
forme di cultura e per fare in modo che la cultura diventi
oggetto di scambio e di comunicazione.”
Sergio Curtacci, Giancarlo Marcali
Mariangelo Cazzaniga
Articoli e pubblicazioni
Tratto da “IlCittadino”
28/02/2013 pag.66
Anja Puntari - Studies on body pleasure
2009 - inchiostro su carta da parati, cm. 40x30
Eva Reguzzoni - Pregiudizio, l’organo della sensualità
2012 - garza stampata,inchiostro nero e filo ricamato, cm.35x45
Le opere A sinistra e poi in senso
orario lavori di Francesco Sollazzo, Eva
Reguzzoni, Giancarlo Marcali, Luca Pozzi
Febbraio 2013
Domani, anzi oggi. Sentire che aria tira
con il naso dell’arte
Due collettive a Cart e a Villa contemporanea. Nelle mostre i
lavori di venti artisti trentenni
È chiaro: non ne bastano nemme-
no venti. Ne servirebbero forse cento
volte tanti per avere un quadro anche
solo approssimativo di quello che sta
succedendo oggi nel mondo dell’ar-
te e farsi un’idea di cosa ne resterà
domani. Per trovare un orizzonte su
cui orientarsi. Ma da qualche parte
occorrerà pur iniziare. E allora due
collettive, ai poli opposti della cit-
tà, il west side di via Sirtori dove si
trova la galleria Cart e l’east side di
via Bergamo, dove invece abita Vil-
la contemporanea. Da una parte e
dall’altra due selezioni di artisti del
panorama più recente e altrettante
interpretazioni espressive. Monica
Villa in via Bergamo li ha raccolti at-
torno a un tema, le tentazioni, o me-
glio “Tentation”, che era il nome del
sexy shop che occupava quei locali
prima che la monzese li trasformasse
in galleria d’arte lo scorso ottobre. Il
corpo, la corporalità, che diventano
«sensualità, sessualità, vulnerabi-
lità» e ancora forza generatrice o
il suo contrario. Quindi Giancarlo
Marcali che legge in trasparenza il
dolore fisico con la sovrapposizione
di fotoincisioni che rappresentano
dentro e fuori il corpo «in un mondo
dove reale e surreale, vero e falso,
tutto si mischia». Ma ci sono anche
le orbite lunari di “Lilith” di Maria
Lucrezia Schiavarelli, installazione
di mele disidratate, perché la mela è
il frutto del peccato e Lilith la donna
che secondo alcune tradizioni prima
di Eva ha rifiutato di sottometter-
si all’uomo (e diventa la luna nera).
Oppure “Pregiudizio - L’organo della
sensualità” di Eva Reguzzoni (opere
in garza stampata, inchiostro nero e
filo ricamato) e gli “Studies on body
pleasure”di Anja Puntari, che partono
dagli home video porno per rientrare
dalla porta della fisicità e dell’intimi-
tà domestica. Poi Laura Santamaria,
Elisa Rossini e anche Francesco Sol-
lazzo, belluschese, che invece lavora
su un fronte del tutto concettuale ed
espone due lettere: quella con cui
chiedeva alla Diocesi di Milano di
aprire il processo di canonizzazione
di Lucio Fontana, riprendendo un filo
lasciato aperto da Giulio Paolini, e la
risposta ricevuta dalla curia non più
di dieci giorni dopo la sua lettera. In
cui, naturalmente, la proposta è sta-
ta respinta (e giustificata). Saranno
“47 Kg” di carne umana a rendere
ancora più forte il senso della mo-
stra di via Bergamo: così si intitola
la performance di Elena Aromando,
in programma ad aprile, un’azione
rituale che riproduce sul suo stesso
corpo il processo di panatura, uovo
e pane grattato, perché «attraverso
il corpo transitano eventi interiori,
sedimentano memorie e passaggi
di tempo». Non è un tema ma una
sezione curatoriale il senso di “To-
morrow is now”, la collettiva aperta
sabato scorso dalla galleria Cart, che
ha inviato dodici autori tutti nati negli
anni Ottanta, sotto la cura di Giorgio
Viganò e di David Glanton per «son-
dare le differenti modalità di espres-
sione di un gruppo di giovano arti-
sti», che «scelgono di comunicare
per relazioni, senza gerarchie di ma-
teriali, mezzi e supporti, mescolando
la cultura alta del sapere accademico
a quella bassa del vivere quotidiano,
tra centro e periferia, dimostrando
una straordinaria pluridirezionalità
espressiva, spesso attraverso la pra-
tica dell’incongruo, delle associa-
zioni improbabili». A partire da An-
tonella Aprile e da Danilo Correale,
che di strada ne hanno già fatta tanta:
la prima è rappresentata per esempio
dal suo “The Happening beyond
the time”, che la scorsa estate era
a Mumbai, in India, in una mostra
che vedevano protagonista l’arti-
sta formata a Brera insieme a Gio-
vanni Frangi. Oppure Luca Pozzi,
presente anche in una collettiva del
Mac di Lissone ma soprattutto alla
vigilia dell’apertura di una personale
a Berlino, e Sara Enrico, reduce da
una mostra al Gam di Torino. Con
loro anche Paolo Bandinu, Alessan-
dro Di Pietro (secondo al penultimo
Premio Lissone), Federico Lissoni,
Francesca Longhini, Tiziano Mar-
tini, Monica Mazzone, Giovanni
Oberti e Alberto Scodro. «Le ulti-
me generazioni sovente lavorano
utilizzando un patrimonio vi-
sivo ampiamente condiviso -
scrive la galleria - composto da
immagini fatte spesso di luoghi
comuni o citazioni, prendendo a
prestito qua e là e decontestua-
lizzando pensieri e situazioni,
manipolando codici e segni,
sovente immersi in un disimpe-
gno individualista, ma pronti a
veicolare tramite il loro lavoro
ansie e inquietudini colletti-
ve». E una collettiva, appunto,
è anche questo: la possibilità di
vedere che aria tira nel mondo
dell’arte o, più semplicemente,
che aria tira al mondo.
Massimiliano Rossin
Elisa Rossini
“Racconto di una anoressica” è un lavoro di qualche anno
fa, che però rimane senza tempo… o comunque attuale.
Sono sempre un po’ restia a mettere in mostra lavori
“vecchi”, perché la ricerca è sicuramente andata avanti
prendendo direzioni diverse, ma quando ho letto il tuo
“commento” ho capito quanto il mio lavoro in questo mo-
mento abbia ancora dei connotati di quel lavoro.
Tant’è che sto portando avanti la ricerca concentrandomi
sull’aspetto corpo, corpo in relazione ad altro, allo spazio,
al dolore, all’altro, corpo come mezzo per raggiungere un
ideale, uno stato altro.
Francesco Sollazzo, Annalisa Marchetti, Elisa Rossini, Maria Grazia Galbiati, Maria Lucrezia Schiavarelli
Giancarlo Marcali - Doppelgaenger,
Abbassamento 2012 - Installazione, fo-
toincisioni pellicola Agfa, cm. 60x200x20
VillaContemporanea
10 aprile 2013
Un doppio appuntamento performativo a con-
clusione della mostra “Tentation” collettiva che
riflette sul concetto di tentazione e più in gene-
rale sul concetto di corpo e corporalità.
Un nuovo connubio tra poesia e azione.
Nella stessa serata due artisti si confrontano in
galleria:
Elena Aromando e Dome Bulfaro, due artisti
accomunati da una poetica volta a restituirci
una carnalità consapevole e pienamente inte-
sa; attraverso il corpo viviamo il nostro essere
uomo e donna, la nostra identità.
Elena Aromando (Genova, 1984) presenterà la
performance “47 kg”. Dinnanzi al pubblico l’ar-
tista compirà il rito dell’impanatura del proprio
corpo, passando prima nell’uovo e poi nel pan
grattato. Un’azione sacrificale carica di signifi-
cati: il suo corpo si concede al pubblico come
nutrimento, espressione di una metamorfosi.
Attraverso il corpo transitano eventi interiori,
sedimentano memorie e passaggi di tempo, il
corpo sperimenta e registra le nostre esperien-
ze.
L’azione silenziosa e sensuale ci restituirà la
consapevolezza di un corpo vulnerabile e per
questo sublime nella sua fragilità.
Dome Bulfaro (Bordighera, 1971) leggerà alcu-
ne poesie tratte dal suo ultimo libro “Ossa Car-
ne”, raccolta di poesie già edite in tre pubblica-
zioni differenti e qui unite in un lavoro poetico
unico dove è il corpo a guidare l’uomo verso se
stesso.
Nella prima sezione “Ossa 16 reperti” si rac-
conta del rinvenimento di uno strano scheletro
antropomorfo completo in ogni sua parte, cia-
scun segmento d’osso, però, proviene da un
diverso corpo umano e riporta incisi i versi di
chi in vita ne è stato il proprietario. Nella secon-
da sezione del libro “Carne 32 contatti” lo sche-
letro prende vita, carnifica. Su questo scheletro
millenario si ricompongono altre vite, altre voci,
a cui il poeta restituisce la parola.
Si tratta di una poesia che trasuda carnalità,
i testi diventano immagini di un corpo vissuto,
amato, straziato dalle esperienze vissute.
La parola scava dei solchi così come la
Tentation
Performance e Reading di poesie
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presenta
Elena aromando
47kg
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Ossa Carne
reading di poesie
mercoledì 10 aprile 2013 alle ore 21
evento in collaborazione con PoesiaPresente (www.poesiapresente.it)
VILLACONTEMPORANEA
foto ©Marco Zanirato/PoesiaPresente
Aprile 2013
Elena Aromando
Dome Bulfaro
Attraverso il corpo transitano eventi interiori, sedimentano memorie
e passaggi di tempo. Registro quello che accade, quello che il corpo
sperimenta e assume nel suo continuo rimescolarsi fra le cose.
Elena Aromando
“Di quel sogno degli amanti; noi siamo; spicchio
mucchio; non direi; se l’intreccio a te mi avvita
di te non mi basta l’anima”
tratto da Dome Bulfaro “Ossa Carne”, (Falangi incrociate, reperto n.1)
10 aprile 2013
ElenaAromando-DomeBulfaro
10 aprile 2013
memoria incide e trasforma le nostre ossa e la no-
stra carne; è un viaggio dalla morte alla vita.
Il ritmo delle poesie è quello del respiro, è la vita che
pulsa, il sangue che scorre nelle vene, il desiderio
che esplode nell’urgenza dell’abbraccio.
Elena Aromando attualmente studia fotografia pres-
so il Master di alta formazione all’immagine contem-
poranea di Modena. La sua ricerca si esprime at-
traverso azioni performative, interventi sul territorio,
video e fotografie, assemblaggi, segni e tracce. Mo-
stre collettive: E lusine, Frac Corse, a cura di S. So-
limano, L. Boscani, A. Alessandri, Corsica 2012; Lo
Stato dell’Arte, Padiglione Accademie, Tese di San
Cristoforo, Biennale di Venezia, a cura di V. Sgarbi,
2011; Mulhouse 010, Musée Beaux-Arts, Biennale
Internazionale dei Giovani Artisti Europei, Mulhou-
se, Francia, 2010; JcE Contemporary Art: Le reseau
de la jeune creation europeenne, mostra itinerante
europea, Montrouge, 2009. Performances: 47 kg,
Biblioteca Berio, Genova, 2012; Rovi corpi nodi,
Galleria Guidi&Schoen, Genova, 2010; Riconoscer-
si, Galleria UniMediaModern, Genova, 2009.
Dome Bulfaro è poeta, performer, artista e inse-
gnante. Dal 2006 é fondatore e co-direttore artistico
di PoesiaPresente.
Ha pubblicato Ossa. 16 reperti (Marcos y Marcos,
2001); Carne. 16 contatti (D’IF, 2007) vincitore del
Premio di Letteratura “Giancarlo Mazzacurati e Vit-
torio Russo”; Versi a Morsi (Mille Gru, 2008); Mila-
no Ictus (Mille Gru, 2011) da cui è stato tratto l’o-
monimo spettacolo di poesia, teatro, musica; Ossa
Carne (Dot.com Press, Le voci della Luna, con CD,
traduzioni in inglese di Cristina Viti, 2012). Nel 2012
è stato invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Mel-
bourne (Australia) a rappresentare la poesia italiana
nella XII Settimana della Lingua Italiana nel mondo
dal titolo “L’Italia del futuro, l’Italia dei territori”.
Suoi testi sono stati pubblicati in America (Interim,
2006) e in Scozia (Luath Press/Torino Poesia, 2009)
tradotti dal poeta americano Christopher Arigo.
Evento in collaborazione con PoesiaPresente (www.
poesiapresente.it).
Performance e Reading di poesie
47Kg
foto ©Alberto Navarra
forse mai ci addentreremo forse seno e vagina sono
punti di partenza troppo distanti dal pene
ma virilismo di secoli e femminismo di anni sono
passato, i due d’oro giocattoli per la prole
qui ed ora come mai possiamo condividerli alla pari
pari possibilità di crescere esploratori insieme
donnauomo enigmi diversi dell’infinito essere umano
Dome Bulfaro, tratto da “Ossa Carne”, (Tarso, reperto n.14)
foto ©Emmanuele Coltellacci
OssaCarne
Sommo macrorganismo dall’età sterminata
composto da bipedi in corsa dalle falcate contate
ti accorgi della nostra presenza quando noi
delle cellule che a ritmo frenetico e impercettibile
si tramandano storie e canzoni primordiali
così narrano e cantano in me le ossa di tutti gli uomini
come in lei le stelle di tutte le donne. Certo
foto ©Alberto Navarra
foto ©Emmanuele Coltellacci
Articoli e pubblicazioni
Tratto da
www.vorrei.org
17/04/2013
Chi è Monica Villa?
Sono monzese, ho studiato alle Preziosine (il Liceo artistico
privato della città, nrd), mi sono dedicata a lungo al restauro,
soprattutto lapideo. Sono stata iscritta a Lettere ma non ho dato
tutti gli esami. Poi, quando Emi Fontana ha aperto la sua gal-
leria a Milano ho cominciato a lavorare con lei. Una collabora-
zione nata nel 1993 e andata avanti fino al 2011, quando Emi ha
deciso di trasferirsi definitivamente in America.
É stato allora che hai deciso di metterti in proprio?
In realtà ci pensavo già da un pò. Nel frattempo ho collaborato
con Cart, per la quale ho curato le mostre di 4 giovani artisti.
Infine, nel settembre 2012, ho aperto il mio spazio con una per-
sonale di Eugenia Vanni. Ero indecisa sul luogo, perché para-
dossalmente conosco meglio Milano, dove ho molti più contat-
ti. Ma è anche una città satura di gallerie, mentre a Monza ce ne
sono pochissime, soprattutto per come le intendo io, di ricerca
e capaci di attivare sinergie. Sono soddisfatta di questi primi sei
mesi perché abbiamo già raggiunto una certa notorietà, anche
se lavorare qui è molto più faticoso e ancora devo conoscere i
collezionisti monzesi.
Parliamo delle scelte e delle selezioni di Villa Contempora-
nea.
Voglio che la mia sia una galleria di ricerca, sperimentale per
quanto questi termini non abbiano più il senso che avevano
negli anni Settanta e Ottanta. Propositiva, per cui lavoro con
artisti giovani, emergenti. Italiani per ora, ma col tempo saran-
no anche internazionali. Da subito ho pensato alle sinergie con
altre realtà, ho organizzato delle serate con performer e arti-
sti della voce come Nicola Frangione, Massimo Arrigoni, Ro-
berta Galbani, Dome Bulfaro e Elena Aromando. Non ti nego
di avere un debole artistico per le donne perché trovo che in
genere siano più profonde, perché partono dal loro inconscio
e dalle loro esperienze personali. Dopo la Vanni ho avuto in
mostra Francesca Ferreri, la collettiva Tentation con la stessa
Aromando, Giancarlo Marcali, Anja Puntari, Eva Reguzzoni,
Elisa Rossini, Maria Lucrezia Schiavarelli, Francesco Sollazzo
e Laura Santamaria, di cui questo weekend inauguriamo una
nuova personale.
Qual è il filo che lega le tue scelte?
Io sono più vicina ad un discorso concettuale. La pittura è quella
che mi interessa meno anche se non è esclusa di certo. Prediligo
gli artisti giovani ma visto che ne conosco anche di storicizzati,
come lo stesso Frangione e Max Marra, penso che in futuro or-
ganizzerò qualcosa che metta le generazioni a confronto.
Che peso ha il territorio nelle tue scelte?
Non so risponderti. Io non ho grandi legami con Monza e non
ho un interesse preciso, però alcuni degli artisti della galleria
sono comunque del territorio. Non ne conosco molti, ma se do-
vessi incontrarne capaci di stimolare il mio interesse, perché no.
Com’è il mercato?
Rifammi la domanda fra un pò di tempo (ride, nrd). So che
anche a Monza ci sono dei collezionisti, però intanto punto
molto a fiere in Italia - come Flash Art Event - e in futuro anche
internazionali. La mia è una start up e come tale ancora alle pre-
se con gli ovvi impegni iniziali, la ristrutturazione dello spazio,
farmi conoscere...
Che accoglienza stai riscontrando?
C’è curiosità e interesse. Le persone stanno imparando che que-
sto è uno spazio in cui vedere cose a cui non erano abituati.
Certo per avere risultati ci vuole tempo.
Come sono cambiate le gallerie negli ultimi vent’anni?
Nei primi anni Novanta sono nate alcune delle gallerie più im-
portanti ancora attive a Milano. C’era grande fermento, molto
interesse, tante persone che le frequentavano. Mentre adesso, a
parte che per le inaugurazioni, vedi poche persone. Allora gli
artisti erano sempre presenti. Ora viviamo un momento strano,
in cui le energie si sono disperse. Eppure vedo anche gente che
prova a inseguire i propri sogni, le proprie passioni. Anche io
mi chiedo: ma sto facendo la cosa giusta? Ci vuole molta vo-
lontà, come in tutte le cose.
Come sono cambiati gli artisti invece?
Per fortuna di nuovi artisti ce ne sono e ce ne saranno sempre.
C’è un riciclo continuo, con artisti storici che continuano a dare
tanto ma anche nuovi molti interessanti. Ci sono quelli spinti
più di atri e quelli sottovalutati. Oggi sono più autonomi: si au-
toproducono, si promuovono da soli. Comunque sono sempre
ben disposti al rapporto con noi galleristi e c’è molto spesso
stima reciproca.
Come è cambiata l’informazione di settore, fra digitale e
freepress?
Tutto viaggia alla velocità della luce, sappiamo tutto e subito.
Quello che rimarrà, lo vedremo col tempo. Sinceramente abbia-
mo molte più informazioni ma c’è anche tanto gossip.
E assolve al suo ruolo critico?
No. Tante volte si vedono solo finte recensioni, in cui manca
l’analisi, in positivo o in negativo.
Cosa consigli a chi volesse allora conoscere e capirci di
più?
Sicuramente di andare alle mostre dal vivo. Muoversi, vedere
cosa succede anche fuori dall’Italia. L’arte va vissuta, non basta
leggere la paginetta online.
Cosa pensi di Naturales Quaestions, la mostra in corso
all’Arengario di Monza?
Ci sono cose interessanti e altre più scontate. É un pout pourri,
c’è un pò di tutto, non è male, ma come sempre si potrebbe fare
di meglio.
Dopo la pausa estiva con cosa riaprirà Villa Contempora-
nea?
Sicuramente con Cosimo Veneziano, uno dei fondatori del grup-
po Diogene, giovane artista torinese che fa un lavoro legato al
territorio e al pubblico. L’ho conosciuto grazie all’opera L’epo-
ca delle passioni tristi. Dopo di lui Valentina Perazzini che mi
ha proposto un progetto molto bello, complesso e impegnativo.
Villa Contemporanea, arte giovane. E femmina,
preferibilmente
Mercoledì, 17 Aprile 2013 di Antonio Cornacchia
Intervista a Monica Villa a sei mesi dall’apertura della sua nuova galleria d’arte a Monza.
I giovani artisti, il mercato e la passione per il concettuale e le autrici donne
Aprile 2013
Con “47 Kg” di carne da macello
Performance in galleria a Monza
Quello che resta dev’essere un’emozione”. Il suo “47 Kg”, cioè il suo reale peso, è sintesi e
progressione di un lavoro fotografico già realizzato, “21 gr”, che rappresentava parti del corpo
e parlava dell’impalpabilità dell’anima così come “47 Kg” parla di carne, di corpo, di materia
e lo mette in scena, “proprio di carne da macello”, dice l’artista. Ma quella carne da macello
andava rappresentata nel modo più leggibile dal pubblico - “l’arte dev’essere fruibile, non
devono esserci dubbi” - ed è per questo che il corpo viene sottoposto a panatura, perché il si-
gnificante non dia spazio a interpretazioni, anche a costo di farlo sconfinare nella parodia. Se
sai che è carne, carne e basta, allora puoi andare avanti. E leggere dentro.
“E’ una forma rituale, religiosa direi, perché ha un senso di comunicazione collettiva che credo
l’arte debba avere. Il corpo è letteralmente usato. Prima il corpo viene immerso nell’uovo come
attraverso movimenti indotti, non volontari (figli dell’esperienza nella danza contemporanea,
ndr), un esercizio fisico che poi cambia nel passaggio nel pane, che costituisce una seconda
pelle, coprirsi di nuovo, mettere qualcosa tra sé e il resto: una difesa di fronte ai traumi. Che
non lascia la porta chiusa all’altra metà di sè - anima, spirito, comunque lo si voglia chiamare
- “perché si tratta comunque di condivisione, e non riguarda solo il corpo”. Così come non di
solo corpo parla il poeta monzese Dome Bulfaro, che anticiperà la performance di Elena Aro-
mando con un reading di “Carne ossa”, il volume pubblicato lo scorso anno da Le voci della
luna, dove “bevi le mie cosce senza chieder se ho rimorsi nelle fibre” non dimentica che “le
poesie sono di chi se le beve” e che “le poesie ti affacciano nel precipizio della pulsazione”.
Ora: si può restare appesi dietro ai propri mezzi ghigni oppure esserci, mercoledì 10 aprile,
alle 21 in via Bergamo 20. Poi decidere. E magari un giorno, come dopo una presentazione di
Duchamp, dire: bé, io c’ero.
Massimiliano Rossin
Monza - Il problema vero è stare a chiedersi perché.
Nella selva di sorrisi e di nasi arricciati che seguono
l’annuncio dell’intenzione - come se tutti avessero già
in tasca il grimaldello interpretativo dell’arte contem-
poranea, come se appena sopra quei mezzi ghigni ci
fossero davvero degli occhi che si siano mai presi la
briga di leggere due righe di arte negli ultimi dieci anni
- si nasconde al più grassa ignoranza.
Almeno, l’idea che arte sia quello che hanno letto sui
libri delle medie. Poi i tempi sono cambiati - erano già
cambiati ai tempi dei loro libri delle medie - ma nono-
stante tutto oggi si sentono in dovere di giudicare senza
vedere. E’ successo a Maria Abramovic, d’altra parte,
eppure molti di loro l’anno scorso erano a Milano a
litigare per un posto alle sue performance. E’ successo
a Marcel Duchamp, davanti al suo orinatoio rovesciato
e firmato Mutt, ma ora andrebbero a guardarlo e non ne
metterebbero mai dubbio la realtà artistica. A meno di
non passare per idioti, ma è un altro discorso. Prima di
Duchamp gli impressionisti, prima di loro chiunque ab-
bia rotto con l’estetica già storicizzata. Una performer
mercoledì sera alla galleria d’arte Villa contemporanea
si impanerà.
Nessun errore: passerà il suo corpo prima nell’uovo
(tanto) e poi nel pangrattato (tanto).
La performance si chiama “47 Kg” ed è un’azione ese-
guita da Elena Aromando. Stare a chiedersi perché è già
un errore di prospettiva. E lo dice lei stessa, genovese,
ventinove anni da qualcosa meno di un mese: “Non si
deve spiegare, non si deve raccontare durante la perfor-
mance: altrimenti l’avrei scritta e poi letta.
Anche un reading di Dome Bulfaro alla
galleria Villa contemporanea di Monza.
Elena Aromando in 47 Kg, in programma alla
galleria Villa contemporanea di Monza.
Articoli e pubblicazioni
Tratto da “Il Cittadino”
04/04/2013 pag.54
Aprile 2013
Laura Santamaria (Monza, 1976) espone per
la prima volta nella sua città natale e torna ad
usare due elementi a lei cari, i pigmenti e il ne-
rofumo.
“Linea fiammeggiante” è il titolo della personale
che evoca immediatamente l’immagine visiva
del fuoco, elemento che Laura conosce molto
bene.
La tecnica detta del “nerofumo”, infatti, é pro-
pria di Laura; a partire dalla sua prima opera,
l’installazione permanente sul soffitto della
Fondazione Spinola Banna per l’Arte a Poiri-
no (To) nel 2008, l’artista ha consolidato questa
pratica fino a renderla distintiva e ad usarla con
una padronanza magistrale.
La “linea fiammeggiante” delimita uno spazio
oltre il quale modifichiamo la nostra percezio-
ne, viviamo un’esperienza emozionale legata
ai nostri sensi.
La fiamma veicola le emozioni e dà corpo all’in-
visibile, la linea vibra in un movimento irregola-
re che traccia segni circolari di nerofumo.
Laura è attratta dall’impermanenza, dalle pos-
sibilità casuali: sceglie di lavorare con elementi
mutevoli, volatili, come i pigmenti che sono in
continua trasformazione.
Seppure astratte le sue composizioni hanno
un forte riferimento alla pittura romantica di
paesaggio; come per i pittori romantici, infatti,
il paesaggio di Laura è simbolico, filtrato dalla
memoria e dal ricordo, evoca visioni. Lo sguardo
va oltre l’orizzonte, oltre la distanza prospettica,
verso un processo creativo, una nuova alchimia
composta da materiali ed emozioni vissute.
“Il mio processo creativo è aperto all’imprevisto,
che con le sue coincidenze e rivelazioni confer-
ma quanto l’arte possa andare più lontano dalle
volontà personali”.
In mostra, oltre ad una nuova serie di pigmen-
ti e nerofumo su carta, è presente anche una
scultura di cristalli di selenite. Il richiamo a “Il
mare di ghiaccio” (1824) di Caspar David Frie-
drich, è immediato. I cristalli qui si fanno reali,
tridimensionali e anch’essi sono “fiammeggian-
ti” perché mandano bagliori, la luce li attraversa
e li fa vibrare. Laura si fa moderno demiurgo, i
suoi elementi naturali (fuoco, pigmenti, minerali
e metalli) sono modellati e plasmati secondo un
nuovo ordine emozionale e sensoriale.
E’ nella spiritualità e nel modo di intendere il paesaggio
che la poetica di Laura si incontra con quella di Jacopo
Casadei (Cesena, 1982), artista invitato da Laura stes-
sa e presente in mostra con un’opera in dialogo con la
scultura.
La sua pittura onirica e visionaria, dà voce e corpo alle
tensioni e alle pulsioni; siamo di fronte ad un paesaggio
interiore fatto di emozioni ed esperienze vissute.
L’esplosione dei colori ci investe e stimola in noi ricor-
di assopiti. La sua pennellata vibrante e sinuosa si av-
vicina alla linea irregolare di Laura ma é nello sguar-
do “fiammeggiante” che i due artisti si incontrano: uno
sguardo pieno d’ardore.
19 aprile - 15 giugno 2013
Linea Fiammeggiante
Laura Santamaria - Jacopo Casadei
viabergamo 20 20900 monza mb
tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it
villa contemporanea www.villacontemporanea.it
VILLACONTEMPORANEA
VillaContemporanea
presenta
laura santamaria
linea fiammeggiante
guest artist
jacopo casadei
inaugurazione
venerdì 19 aprile 2013 dalle ore 18.30
La mostra proseguirà fino al 15 giugno 2013
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19
Immagine elaborata dall’originale tratta dal libro di Carlo Fontana “Utilissimo trattato dell’acque correnti diviso in
tre libri, nel quale si notificano le misure, ed esperienze di esse. I giuochi, e scherzi, li quali per mezzo dell’aria, e del
fuoco, vengono operati dall’acqua…” (1696).
Aprile 2013
Laura Santamaria
Jacopo Casadei
“Linea Fiammeggiante” è il nome che è stato scelto per la mostra,
ed è anche il nome di una circostanza che ha raccolto tante
persone, che hanno:
comunicato, riflettuto, lavorato, partecipato, visto, sentito,
scritto…in una parola: condiviso. Ciò che raccolgo in questa
pagina di diario e che scrivo, coinvolgendo anche voi che state
leggendo, è il valore primo che attribuisco al momento: la
condivisione, quale essenza, spirito e materia tra noi.
Laura Santamaria
‘’… uno strano solido che sarebbe risultato dal riempimento del
vuoto determinato dall’accostamento di tre sfere uguali”
tratto da Piero Chiara “Il cappotto di astrakan”
Per me la scoperta di un nostro nuovo cosmo.
Jacopo Casadei
foto ©Elide Brunati
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Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamente

  • 1. un anno vissuto intensamente... Buon compleanno Villa Contemporanea!
  • 3. Giugno 2012 LAVORIINCORSO IL RITROVAMENTO DEL CAMINO Maggio 2012 COM’ERA INTERNO ECCO COME SI PRESENTAVA VIA BERGAMO 20 ESTERNO
  • 4. Settembre 2012 Articoli e pubblicazioni Articolo “Artribune” n°11 Gennaio/Febbraio 2013 pag 14 Giugno 2012 COM’E’ arco e balconcino ESTERNO
  • 5. VillaContemporanea La ricerca artistica di Eugenia si concentra sulle tecniche artistiche, non più intese unica- mente come mezzi di rappresentazione visiva, bensì processi di realizzazione utili a dare vita alle sue opere. In tal senso l’artista utilizza in modo inconsueto le tecniche classiche della tradizione artistica italiana come attitudini che le permettono di realizzare le sue opere con- frontandosi con la pratica quotidiana. L’artista stessa sostiene che i suoi lavori si tro- vano a metà strada tra progetto e realizzazione, proprio perché l’idea viene messa alla prova dalla realizzazione che deve rendere “funzio- nale” l’opera e che, nel tentativo di definirsi, si carica di nuove suggestioni. A Monza Eugenia prosegue la sua ricerca sulla scultura, intesa come procedimento manuale di lavorazione. La serie delle “stelle”, antichi oggetti in ferro trovati arrugginiti e poi ripuliti fino a ritrovarne l’anima di metallo, é una riflessione sulla ma- nualità dell’artista e sul ribaltamento percettivo dell’oggetto; togliere lo spesso strato di ruggine ha determinato un forte assottigliamento della materia; l’oggetto perde la sua natura origina- ria e diventa meno riconoscibile, né nuovo né antico. Tuttavia, l’artista, ricompone gli oggetti nell’identica posizione in cui li ha trovati prima di prelevarli dall’interno di una stalla o all’ester- no, nei campi. Nelle sculture si arriva quindi a delle forme astratte tramite forme concrete. Rimanendo quindi estranea ad una personale scelta formale e compositiva, l’artista è solo il tramite di una trasformazione e testimone di un processo che viene ulteriormente sottolineato dalla presenza di due quadri a olio. La pittura, un’altra tecnica di belle arti, diventa mezzo di rappresentazione del gesto svelando le sugge- stioni dei luoghi di prelevamento dell’oggetto. Il titolo della mostra deriva dalla curiosità eti- mologica per cui tra “stella” (spazio siderale) in latino sidus sideris, e “ferro” in greco sídëros, c’è una relazione per cui la radice in entrambi è comune a “siderurgia”: l’arte di lavorare il ferro. Monica Villa è lieta di annunciare l’apertura di VillaContemporanea nuova piattaforma per la promozione dell’arte e delle iniziative artistiche contemporanee inaugurazione 29 settembre 2012 alle ore 18 eugenia vanni stella La mostra proseguirà fino al 24 novembre 2012 Da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 dalle ore 21 Cocktail party via a.pennati 19 monza 29 settembre - 24 novembre 2012 Stella Eugenia Vanni viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it installation view Settembre 2012 Eugenia Vanni “Questa conchiglia che tengo e rigiro tra le dita, e che mi mostra uno sviluppo combinato dei temi semplici dell’ellisse e della spirale, mi induce, dall’altro canto, a uno stupore e un’attenzione che producono quel che possono:osservazioni e precisazioni del tutto esteriori, domande ingenue, paragoni poetici, azzardate teorie allo stato nascente. Sento il mio spirito presentire in modo vago tutto il tesoro infuso nelle risposte che prendono forma in me, davanti a una cosa che mi ferma e mi interroga” tratto da Paul Valery “L’uomo e la conchiglia”
  • 6. Senza titolo 2012 olio su tela, cm.50x40 Senza titolo 2012 olio su tela, cm.50x40 29 settembre 2012 stella stellan.3 Stella n.3 2012 ferro, 4 oggetti cm.200x86x26 Stella, Villa Contemporanea Monza Sturm und drang, Museo Marino Marini, Fi- renze, a cura di Alberto Salvadori e Alberto Mugnaini Ognuno sa ciò che l’altro pensa, Galleria Riccardo Crespi, Milano, a cura di Gabi Scardi. Trigger Party, MARS, Milano Acqua, vivaio Trenti, Montevarchi, a cura di Carles Marco Oltre il Giardino, Palazzo Fabroni, Pistoia, a cura di Ludovico Pratesi Incontri, Tenuta dello Scompiglio, Lucca, a cura di Lorenzo Bruni Meriggio (2) a Carignano generazioni a confronto, Uscita Lucca, Carignano (LU), a cura di Ludovico Pratesi. Cartabianca-Firenze, Villa Croce, Genova, a cura di Silvia Cini e Lorenzo Bruni. Extracurricular activity, Superfluo, Central Park, Padova, a cura di Daniele Capra. Premio Santa Croce Grafica, Villa Pacchia- ni, Santa Croce sull’Arno, Pisa, a cura di Ilaria Mariotti. Sei gradi di separazione, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno, Pisa, a cura di Ilaria Mariotti. Dolomiti Contemporanee, Sass Muss, Su- spirolo, Belluno, a cura di Francesco Urba- no e Francesco Ragazzi, “Associazione e” Venezia. Madeinfilandia, 2011, Pieve a Presciano Arezzo. PLAY-START Milano, Museo Pecci, Milano. Grisaille, Margini Arte Contemporanea, Massa. Videoart Yearbook 2011, the yearbook of Italian videoart Work Lab, con Thomas Kilper Museo Marino Marini/Villa Romana Firen- ze, a cura di Deja-vu, Bologna. VI Biennale dei giovani artisti, Centro per l’arte Moderna e Contemporanea San Mi- chele degli Scalzi, Pisa, a cura di Ilaria Ma- riotti, Matteo Lucchetti. Open Studios, un progetto a cura di CCC Strozzina, Firenze XIV Biennale internazionale di Scultura di Carrara, Post Monument, eventi paralleli: Niente da vedere tutto da vivere a cura di Lorenzo Bruni, scuola del Marmo, Pietro Tacca, Carrara. Eugenia Vanni (Siena, 1980) vive e lavora a Siena e a Milano. Nel 2012 ha vinto la sesta edizione del Premio Santa Croce Grafica, Santa Croce sull’ Arno (PI). Mostre personali 2012 2009 Mostre collettive (selezione) 2013 2012 2011 2010 29 settembre 2012 Eugenia Vanni Stella n.5 (dettaglio) 2012 ferro, 3 oggetti, cm.117(dm)x7,5 Stella n.5 (dettaglio) 2012 ferro, 3 oggetti, cm.20x0,5
  • 7. Settembre 2012 Articoli e pubblicazioni Articolo de “il Cittadino” pag 51 27/09/2012 Intanto ha fatto un cencio per il palio di Siena. Il cencio è il premio, un drappo, un’opera che a luglio le contrade affidano a un’ artista locale. Visto da qui può sem- brare poco. Ma se qualcuno c’è stato, se ha respirato l’aria del Campo, allora sa che significa già essere un pezzo di storia. Di quella città, certo. E molto di più. É suc- cesso nel 2009 e sono già passati tre anni. Eugenia Vanni di anni allora ne aveva 29. E forse è tutto lì: nell’idea che si può es- E poi spero di allargare all’ambito internazionale”. Ma non una scatola espositiva, “mi piacerebbe moltissimo che diventasse un luogo di scambio culturale, vorrei creare eventi, ospi- tare serate dedicate a poesia, a per- formance. Sono tutte idee che voglio sviluppare: creare un ambito aperto alla contaminazione.” Senza esclu- dere il territorio né sentendosi in do- vere di tributargli sacrifici artistici, Monica Villa ha già programmato il se- condo appuntamento, a dicembre, quando curerà la personale della piemontese Fran- cesca Ferreri. “Quello che mi auguro è che questo spazio sia un’opportunità per gli artisti: mi piacerebbe che gli autori giova- ni possano riconoscersi nella galleria”. A Monza, “una città che non è ancora satura di arte contemporanea e in cui mi sento ra- dicata”, portando con sé anche un pò della eredità di Emi Fontana. “Tutto quello che sono lo devo a lei, la mia passione la devo a lei, se Emi non ci fosse stata forse oggi non ci sarebbe questa galle- ria - aggiunge Monica Villa - Mi ha insegnato tanto, come affrontare il contemporaneo: la sua eredità c’è come forma mentis, come esperienza e come in- segnamento, non ci sarà con i suoi artisti”. Ci sarà prima di tutti Eugenia Vanni, sene- se, nata nel 1980, con la personale “Stella”, sere giovani e avere un legame profondo con la propria terra, ma allo stesso tempo respirare un’aria d’al- trove e avere qual- cosa da raccontare. Non è un caso se Eu- genia Vanni è l’arti- sta che inaugurerà la nuova galleria d’ar- te contemporanea di Monza, sabato 29 set- tembre (alle 18) in via Bergamo 20. L’area forse più vivace del- la città, che tra poco avrà un motivo in più: c’è “Villa contemporanea”, il progetto che nel nome dice già tutto e lo dice in modo semplice e diretto. Una galleria d’arte, intanto, aperta da Monica Villa (nella foto), che dopo avere affiancato Emi Fontana in un’esperienza milanese che ha lasciato tracce profonde ha passato un anno ospite di Cart (in via Sirtori) e ora cerca la sua strada. “Con- temporanea” perché di questo si occuperà: di arte contemporanea, percorrendo pro- grammaticamente i terreni della ricerca più giovane. “Villa” perché è il suo cogno- me - e d’accordo - e perché vuole essere non solo uno spazio espositivo ma anche una casa in cui, fino in fondo, vuole ve- dere crescere qualcosa. O qualcuno. Come tra quattro pareti domestiche. Come quel camino che è comparso nella galleria da chissà quando mentre restaurava i locali. “La mia intenzione è di crea- re una piattaforma contemporanea e quindi di ospitare e promuove- re gli artisti giovani ed emergenti - ha raccontatoapochigiornidall’apertura-Par- tire con loro, soprattutto italiani all’inizio. ricerca sulla cultura e qualche intrusione video, come “Vis, Roboris (per fare scul- tura ci vogliono i muscoli)”, del 2012 (nel- la foto a destra): “La serie delle “stelle”, antichi oggetti in ferro trovati arrugginiti e poi ripuliti fino a ritrovarne l’anima di metallo, è una riflessione sulla manualità dell’artista e sul ribaltamento percettivo dell’oggetto; togliere lo spesso strato di ruggine ha determinato un forte assotti- gliamento della materia; l’oggetto perde la sua natura originaria e diventa meno rico- noscibile, né nuovo né antico”. Con un tri- buto al nome latino, dove le stelle sono si- dera, e alla radice greca, che parla di ferro. Per caso oppure no, comunque, un’ar- tista di Siena. La città che è talmente attaccata a se stessa da saper continua- mente raccontarsi al presente e al futuro anche quando sono contrade e una corsa di cavalli e l’acciottolato che le circon- dano. Quello che Monza dovrebbe im- parare: che per essere - per essere ieri e oggi - deve essere più spesso domani. Massimiliano Rossin m.rossin@ilcittadinomb.it Cercando nuove visioni. É Villa contemporanea Si chiama così la galleria che apre sabato in via Bergamo. L’ha voluta, ideata e creata Monica Villa. Il suo progetto. Acquarello di Stella - 2012, ruggine e acido nitrico su carta da incisione Vis, Roboris (per fare scultura ci vogliono i muscoli) - 2012, still da video, DVD colore, durata 3’30” Ed. 1/3 + 1 A.P. acquarellodistella Vis, Roboris (per fare scultura ci vogliono i muscoli)
  • 8. Inizia con questa prima serata una serie di eventi performativi in galleria VillaContemporanea Action Poetry Nicola Frangione VillaContemporanea presenta NICOLA FRANGIONE Performance/ action poetry Giovedì 15 novembre 2012 alle ore 21 Azione di poesia sonora Negli spazi della galleria prende il via una programmazione di eventi performativi che si intervalleranno, nell'arco della stagione espositiva, con le mostre d'arte. Il pubblico si troverà a “vivere” un’azione di Poesia Sonora: la voce del poeta non costituisce un dato uni- camente sonoro ma rappresenta l’elemento di raccordo tra la corporeità e la scrittura, una contaminazione tra le varie discipline artistiche- letterarie-drammaturgiche che presuppone come punto di arrivo un evento spazio-tempo- rale. Nicola scrive che la performance “espri- me sempre un carattere originario che è ricon- ducibile al dramma ma senza essere teatro”, che essa si realizza prima “nella coscienza di esistere e dopo, come sintesi, viene “messa in campo”, che “lo spazio d’azione viene modifi- cato da un’originalità interiore e la performance diventa un parto, una nascita, un avvenimento esistenziale di “messa al mondo” perché su tut- to ciò che è avvenuto nella performance ci rico- nosciamo antropologicamente vivi nel senso”. Si tratta di “poesia del suono”, di un evento so- noro come oggetto artistico dove testo, voce, musica sono in stretta fusione; non c’è né musi- ca, né teatro, né pura vocalità; ma nello stesso tempo è possibile ritrovare tutto questo in una “parola totale” che sa raccontarsi ma che sa an- che farsi guardare. L’atto performativo diventa uno strumento per interagire direttamente con l’aspetto psichico, è un percorso parallelo tra linguaggio-concettuale ed emotività-pulsionale, pensiero-azione. C’è in Frangione e nelle sue azioni la ricerca di un senso poetico che coglie nella ritualità del quotidiano e nelle sue azioni ripetitive un carattere di eccezionalità, egli va alla ricerca della “memoria del corpo” per sco- prirne la forza espressiva ancestrale, traman- data dagli avi, dalla comunità sociale. Nicola è provocatorio, è irriverente, è appassio- nato e passionale, è spiazzante e fa riflettere sull’indifferenza dell’oggi, sulle finzioni, sull’im- mortalità, la sua è un’azione ribelle, è una rea- zione, è arte della vita. 15 novembre 2012 viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it Interessante esperienza tra arte visuale e perfor- mances art nei differenti programmi interdiscipli- nari. Questa è la progressività contemporanea che riesce a creare un’ottima sinergia sperimentata tra gli artisti e il variegato pubblico come laboratorio di comunicazione… “La riscoperta del valore del corpo nella voce non è nuova ma mi permette di considerare da un punto di vista emozionale ed espressivo la nuova Perfor- mance/Poetica, ed anche l’evoluzione di essa nella mentalità contemporanea, nell’ottica dell’integrazio- ne dei linguaggi e della comunicazione artistica. È nella comunicazione interpersonale che si eviden- ziano in primo luogo le valenze della corporeità e della voce. Più la si sperimenta, più queste sono ap- prezzate nel loro portato di novità e pregnanza. Non si pretende di spiegare o giustificare ogni cosa con la sola ragione interpretativa. Occorre lasciar spazio anche all’immaginazione, al differente e al mistero. Il pubblico sa riconoscere l’importanza di un approccio esistenziale, percepisce l’energia trasferita e ap- prezza anche le dosi di imprevisto e di spontaneità poetica. È su queste premesse che nelle mie per- formances i testi vocali si possono tagliare, cucire, spostare, rendendosi disponibili a differenti signifi- cati come vera e propria costruzione musicale. Non si tratta tanto di testi cantati sulla musica, ma di testi come musica significante; una sorta di testi decon- testualizzati, dunque, in sinergia con vari contesti di spazio espressivo, che accolgono e integrano il visuale, il visivo e il sonoro in un unico con-testo. Non si può ignorare il corpo, coscienza di sé e del nostro spazio totale: ma questo si può ottenere solo attraverso la riscoperta del proprio CorpoVoce e della propria gestualità. È a partire dal corpo che con la voce si stabilisce il linguaggio primordiale, dividendo il tempo e lo spazio. Da qui la sonorità nasce, vive e si espande: in alto, in basso, in avanti, indietro, a sinistra, a destra, prima, durante e anche dopo la performance”. Nicola Frangione Monza – Gennaio 2010 Tratto da “Il gesto della parola e la performance della voce” Novembre 2012 Nicola Frangione
  • 9. 15 novembre 2012 actionpoetry 15 novembre 2012 Nicola Frangione vive e lavora a Monza dal 1972. E’ artista interdisciplinare e sperimentale di varie tecniche artistiche: arti visive, audio art e poesia sonora, video art e poesia visiva. Dal 1987 al 1995 ha diretto con Luigi Bianco la rivista di dinamiche culturali “Harta” e “Osaon” spazio artistico multimediale di Milano. Dal 1996 è direttore delle edizio- ni di “Harta Performing” sulla Performance Art e Action Poetry. Dal 2003 è direttore artistico del Festival internazionale “ART-ACTION” di Monza. Nicola Frangione Nicola Frangione 4’33’’ omaggio a John Cage 2012 - poesia visiva og- gettuale - metallo, legno, sabbia, plastica, carta cm.50x90
  • 10. 24 novembre 2012 Invisible Players Anja Puntari - Massimiliano Viel Sarà presente l’artista che, per l’occasione, coinvolgerà in un evento partecipativo l’artista Anja Puntari. La stessa sera infatti, VILLA CONTEMPORA- NEA ospiterà l’installazione audio multi-canale INVISIBLE PLAYERS nata dalla collaborazione tra Anja Puntari, artista visiva, e Massimiliano Viel, compositore e professore al Conservato- rio di Bolzano. L’opera INVISIBLE PLAYERS vuole essere una riflessione sulla ricerca artistica e sulla partecipazione creativa: lo spettatore ascolte- rà performance estemporanee di musicisti di strada, esecuzioni di composizioni musicali ori- ginali di Vivaldi, Bach e Mozart che, filmate in tutto il mondo dai passanti con i loro smartpho- nes o videocamere, vengono poi condivise in rete su siti come Youtube. L’installazione, che si interroga su chi sia l’autore, sarà realizzata attraverso un software che sceglie e cambia in tempo reale le varie tracce eseguite dai musi- cisti di strada, creando un ambiente dal suono in costante mutazione il cui autore finale è la macchina stessa. L’installazione è stata presentata per la prima volta nello spazio Ultra a Udine nell’aprile 2012 e in seconda versione il 25 ottobre scorso allo Studio D’Ars a Milano dove ha ricevuto dal Comitato Scientifico della Fondazione D’Ars il Premio Signorini 2012 riservato ogni anno a ricercatori under 35 nell’ambito di differenti espressioni artistiche. Durante la serata sarà disponibile, inoltre, il volume “Percorsi di ricerca e pratica artistica. NoWHere = No Where Now Here - Valeria Mu- ledda, FEAR Community - Anja Puntari, To be able to - Eugenia Vanni”, Edizione NABA, Mila- no 2012. Il libro raccoglie le ricerche artistiche delle tre artiste diplomatesi alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e vuole offrire un contributo alla riflessione sulle forme della ricerca artistica e sulla possibilità di una forma d’indagine che unisca produzione artistica e pratica di ricerca. Novembre 2012 Eugenia Vanni - Anja Puntari finissage Stop and Hear the Music http://www.youtube.com/watch?v=hnOPu0_YWhw Anja Puntari
  • 12. 1 dicembre 2012 - 9 febbraio 2013 The Inbetweeners Francesca Ferreri Francesca, alla sua prima mostra personale presso Villa Contemporanea, presenta un pro- getto che amplia e prosegue la sua ricerca sui meccanismi che regolano la mente, indagando il ruolo che il sentimento investe in tutti i proces- si cognitivi. Partendo dallo studio del saggio “Il sé viene alla mente”, di Antonio Damasio (uno dei maggiori neuroscienziati a livello mondiale), Francesca analizza il processo di elaborazione delle immagini e la relazione tra percezione e rappresentazione che unitamente alla memo- ria, alle emozioni, ai sentimenti primordiali (il piacere e il dolore) e all’esperienza, contribui- scono alla costruzione dell’identità individuale. Secondo Damasio la mente umana prende in considerazione il peso emotivo che deriva dalle nostre precedenti esperienze, fornendoci una risposta sotto forma di sensazione viscerale. Le emozioni e i sentimenti spesso sono in grado di condizionare fortemente, e a nostra insaputa, le nostre convinzioni e le nostre scelte. Men- te, cervello e corpo sono in stretta relazione tra loro; il cervello non può quindi essere studiato senza tener conto dell’organismo a cui appar- tiene e dei suoi rapporti con l’ambiente. Il sentimento, stato della mente, e l’emozione, stato del corpo, giocano un ruolo fondamentale nel processo decisionale. La scelta non è quindi una fredda valutazione razionale dei vantaggi e degli svantaggi, ma è elaborata dall’emozione ed è finalizzata al rag- giungimento di un equilibrio e al mantenimento di uno stato di benessere per l’individuo. Di fronte alle alternative possibili dunque, l’uomo opera le proprie scelte in base alle esperienze precedenti e al grado di successo o fallimento che queste hanno determinato e vengono archi- viate tramite i cosiddetti marcatori somatici. Essi sono ciò che unisce all’esperienza l’emozione provata permettendole in futuro di identificarla. L’intero processo creativo che sottende le ope- re in mostra (una videoanimazione, alcuni di- segni e due sculture) si fonda sull’utilizzo di un segmento della procedura di animazione tradi- zionale: l’intercalazione o inbetweening. Nell’a- nimazione, gli animatori sono gli artisti incaricati di produrre i disegni fondamentali di un cartone animato, mentre i disegnatori che producono le VillaContemporanea presenta francesca ferreri THE INBETWEENERS Inaugurazione 1 dicembre 2012 alle ore 18 la mostra proseguirà fino al 9 febbraio 2013 da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it intercalazioni sono detti intercalatori o inbetweeners. Nel linguaggio colloquiale inglese per inbetweener s’in- tende anche l’individuo che si pone fra due estremi, nel mezzo. L’azione dell’interpolare è stata messa in relazione da Francesca con una delle modalità operative del cervel- lo, che attraverso sistemi di neuroni riproduce immagini. Dicembre 2012 Francesca Ferreri foto ©Max Zarri “1372. Insieme col mondo nasce il desiderio: una tendenza al disciogliersi ossia la gravità” tratto da Novalis “Frammenti di filosofia naturale”
  • 13. The Inbetweeners, Villa Contemporanea Monza icons?, Cavallerizza Reale, Torino Sometimes I feel like, Accademia Albertina delle Belle Arti, Torino a cura di Renato Gal- busera TI RACCONTO, CRAC, Cremona, selezione video a cura di Giovanni Viceconte NADSAT, Rituali e linguaggi della giovinez- za, Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano, a cura di Luiza Turrini e Paolo Donini 2VIDEO, Milano, a cura di Giovanni Vicecon- te WONDERART, Mlac, Roma a cura di Cura- torial Mlac Biennale di Venezia, Padiglione Accademie, Tese si S.Cristoforo, Venezia a cura di Vitto- rio Sgarbi ATHENS VIDEOART FESTIVAL, Atene, se- lezione Videoinstallazioni GRANTORINO, Frost Museum, Miami a cura di Francesco Poli e Alessandro Demma VIDEO.IT, being different is absolutely beau- tiful, Fondazione Merz, Torino VIDEO.IT, DOCVA, Milano TorinOver 010,SOS planet, stazioni Metro, Torino, Glasgow, Rotterdam, Salt Lake City, Nagoya (mostra itinerante) a cura di Elisa Lenhard IN SEDE, Tempi precari, Palazzo Regionale, Provincia, Comune a cura di Francesco Poli e Elisa Lenhard Scene contemporanee, Villa Vallero, Torino a cura di Elisa Lenhard st.art me up -Nuovi Arrivi/proposte, Accade- mia Albertina delle Belle Arti, Torino, a cura di Maria Teresa Roberto Torinover 09, Stazioni Metro, Torino, Gla- sgow, Rotterdam, a cura di Elisa Lenhard Daimon 3, Ex Carceri Le Nuove, Torino, a cura di Associazione Paradigma ZOOART, Giardini Fresia, Cuneo New York-Torino. Nuove Proposte, FusionArt Gallery, Torino, a cura di Edoardo Di Mauro ARS Captiva. Horror vacui horror pleni, Ex Carceri Le Nuove, Torino Nologospotfestival, Cinema Massimo, Torino (premio della critica) Membra Vagavano, workshop con Gian An- tonio Gilli in collaborazione con CST Torino Assistente al progetto di Graham Hudson “Sondaggio-Torino”, vincitore della resisten- za Diogene Bivaccourbano Idee pericolose, Workshop con Filippo Leo- nardi, PAV Parco d’Arte Vivente, Torino Flash Art Event, Francesca Ferreri, Villa Con- temporanea, Milano, Palazzo del Ghiaccio Partecipa a Solid Void, ideato da Progetto Diogene, Torino (editors: Roberto Cuoghi e Gian Antonio Gilli) Francesca Ferreri (Savigliano - CN, 1981) vive e lavora a Torino. Mostre personali 2012 2009 2008 Mostre collettive (selezione) 2012 2011 2010 2009 Workshop/Residencies: 2013 2011 2009 Projects: 2013 2011 1 dicembre 2012 Francesca Ferreri 1 dicembre 2012 Le immagini così costruite non sono “figure” in se stesse ma “mezzi per ricostituirle”. Allo stesso modo disegnare un’intercalazione rappresenta un mezzo per ricostruire una forma presente solo a livello potenziale, nel tenta- tivo di renderla visibile. La mente inoltre, secondo Da- masio, funziona principalmente per immagini, riprodotte nel cervello come mappe e queste ultime emergono in stretta prossimità temporale: da un lato l’immagine di un oggetto, e dall’altro l’immagine del proto-sé modificata da quell’oggetto. (il proto-sé è costituito dalle immagini che il cervello crea del corpo di cui è parte, e con cui è in costante riferimento). Il risultato dell’uso dell’intercalazione come dispositivo utilizzato in chiave ludica si palesa in forme ibride, infor- mi, spesso tendenti all’astrazione. Nella serie dei dise- gni, Francesca, attingendo al suo archivio personale di immagini, ha intercalato soggetti e oggetti dell’azione, oggetti e membra, azioni e traiettorie, precludendo in questo modo il completo controllo del risultato finale. La scultura in mostra è il risultato di un compromesso fra l’intenzionalità di rivelare una forma, presente nella mente solo come traccia, e la necessità della scultura stessa di trovare un equilibrio strutturale. L’opera segue in un primo momento la traccia, per poi accogliere e in- corporare gli accidenti oggettuali che ne modificano la forma. Brainstorming7 2010 - matita su carta Brainstorming8 2010 - matita su carta The Inbetweeners Francesca Ferreri
  • 14. Thank you, Mr MacGregor! Bowl Pose 2012 - videoanimazione b/w 57” Ed. di 3+1 a.p. foto ©Max Zarri foto ©Max Zarri Bowl 2012 - legno, gesso, bolo, diametro cm. 22 1 dicembre 2012 THEINBETWEENERS Thank you, Mr MacGregor! 2012 - materiali di recupero cartapesta, gesso, cm.270x75hx186 foto ©Max Zarri Senza titolo 2012 - inchiostro di china su carta, cm. 21x30 incorniciati
  • 15. Hand Wash (wc-brain) Brainanatomy Hand wash (wc brain) 2009 - collage: copri wc igienici, china e letraset su carta, 38x42cm incorniciato Brainanatomy 2009 - china e letraset su carta, 73x84 cm No Time Senza titolo 2012 - inchiostro di china su carta, cm. 21x29.5 ciascuno No Time: limit 2010 - matita su carta, cm 17x17cm ciascuno
  • 16. febbraio 2013 Articoli e pubblicazioni http://d.repubblica.it 07/02/2013 Tratto da www.artslife.com 09/02/2013 UN MINUS PER BOLOGNA O UN PLUS PER MILANO? di Cristiana Curti Da Villa Contemporanea (Monza) la poco più che trentenne Francesca Ferreri innesca un complesso rapporto fra il reale e il surreale. Il cervello si svolge e si dipana per mostrare le sue capacità. La percezione della realtà nasce deformata da una tara congenita che abbandona il certo per l’incerto. Il cervello non è centrato dalla razionalità, ma accoglie anche la nostra memoria arcaica, gli impulsi primordiali che informano e deformano la nostra capacità di osservare il dato fenomenico. Da qui si arrive- rà a cercare di riportare su carta le “immagini primitive” composte da frammenti di oggetti diversi e commisurati insieme per ritrovare dal molteplice l’uno. Anche se sembra complesso è un procedimento semplice, ben esemplificato dal tratto dell’artista, ancora a prezzi assai con- tenuti, che riporta a certe allucinazioni di Dalì, del tutto rivisitate, s’intende. Una fiera d’arte contemporanea, dal 7 al 10 febbraio, ospita al Palazzo del Ghiaccio di Milano gli artisti su cui puntano i migliori galleristi. di Katia Brega Il Palazzo del Ghiaccio di Milano (Via Piranesi 14) propone “Flash Art Event”, fiera d’arte contemporanea che ospita 80 diversi stand, ognuno dei quali presen- ta una mostra personale o un progetto culturale. Dal 7 al 10 febbraio, infatti, è possibile ammirare e acquistare dipinti, fotografie, sculture e installazioni prove- nienti dalle migliori gallerie italiane, tra cui Galleria Continua, Lia Rumma, Gal- leria Minini e Giò Marconi. Tra gli arti- sti in mostra, invece, segnaliamo Paolo De Biasi, Francesco Fossati, Pio Manzù, Alessandro Mendini, Carla Bedini, Dia- mante Faraldo, Domenique Catton e Blue and Joy. L’ingresso è gratuito. Francesca Ferreri, Thank you, Mr MacGregor 2012, materiali di recupero, cartapesta, gesso cm 270 x 75 x 186, courtesy of Villa Contemporanea Articoli e pubblicazioni Stand Espositivo Flash Art Event Palazzo del Ghiaccio Milano 7-10 Febbraio 2013 Stand monografico di Francesca Ferreri 7-8-9-10 febbraio 2013
  • 17. VillaContemporanea Prosegue con questo secondo appuntamento la programmazione degli eventi performativi. Massimo Arrigoni (Como, 1955) è artista inter- disciplinare di drammaturgie poetiche. E’ poeta sonoro, musicista, attore, autore e regista. Il suo linguaggio poetico è strutturato in forma di partitura musicale e di drammaturgia teatra- le. L’azione si colloca sulla scena delle conta- minazioni linguistiche e culturali tra poetica del dire e arte del narrare. In VerbalisKannibal l’artista attua una ricogni- zione delle esperienze poetico-sonore dal futu- rismo ad oggi. Ripercorrendo gli impulsi indicati da Marinetti nel primo manifesto futurista, Arrigoni esplora le possibilità fonetiche con una partitura in azio- ne tra vocalità, poliritmia, giochi linguistici e di parola. Il programma si snoda dal futurismo italiano del primo Novecento a quello russo plastico e iper- bolico di Majakovskij fino a giungere alle avan- guardie sonore più recenti. Sono monologhi intensi dove Arrigoni esplora diversi linguaggi, dal dialetto che mischia insie- me diverse parlate del Sud, a parole in libertà in un gioco di rimandi, tra sussurri e grida. Voce e gestualità insieme che diventano poesia. “1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”. (Filippo Tommaso Marinetti, Le Figaro, 20 feb- braio 1909) “Vogliamo che la parola esploda nel discorso come una mina e urli come il dolore di una feri- ta e sghignazzi come un urrà di vittoria”. (Vladimir Majakovskij) VerbalisKannibal è stato presentato in Canada per la prima volta al Démarrage festival di Mon- treal (2002) e successivamente ai festival inter- nazionali Art Action di Monza (2003) e Castle of Imagination di Krakow Polonia (2004); tra gli eventi culturali all’Istituto Italiano di Cultura di Toronto (2003) al Castello Sforzesco di Milano per la notte bianca (2006) al Play Arezzo Art Festival (2007). Roberta Galbani (Milano, 1981) chiuderà la serata presentando un monologo tratto da Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane. VillaContemporanea presenta Massimo arrigoni Poemi futuristici e futuribili giovedì 14 febbraio 2013 alle ore 21 Roberta Galbani monologo tratto da Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane 14 febbraio 2013 Verbalis Kannibal Massimo Arrigoni viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it Febbraio 2013 Massimo Arrigoni Roberta galbani “Io, che ho la bocca d’oro più di ogni altro e che con ogni parola rigenero l’anima e dò un onomastico al corpo, vi dico: il minimo granello di polvere di un vivo vale più di quello che ho fatto e che farò!” tratto da Vladimir Majakovskij “Nuvola in Calzoni” “Ogni complimento mi ruba un pezzo di anima”. tratto da Sarah Kane “Psicosi delle 4.48”
  • 18. 14 febbraio 2013 Verbaliskannibal Febbraio 2013 Massimo Arrigoni ha pubblicato libri d’arte e mate- riali sonori, ha partecipato ad eventi artistici inter- nazionali – festival e rassegne di teatro, di poesia sonora e performing art (Poetry Festival Europeo 96 – International Art Action in Canada, Polonia e Italia 2001//2005). Ha tenuto reading di poesia con Fernanda Pivano, Arrigo Lora Totino, Alda Merini, Andrea Zanzotto, Nicola Frangione, Evgenij Evtu- senko, Cristian Prigent, Elliott Murphy. Tra i suoi concerti di poesia sonora The Beat Generation (1995), Ka Be (1999), Pinocchio (2000), La Volpe e il Sipario (2001), La Papuasie de la Bouche (2002), Nuvola in Calzoni (2005). Massimo Arrigoni Liuba e Massimo Arrigoni Max Marra e Roberta Galbani
  • 19. Articoli e pubblicazioni Tratto da “IlCittadino” 07/02/2013 pag.70 Febbraio 2013 Massimo Arrigoni l’ha chia- mata così: Verbalis Kanni- balis. Che la poesia forse divora se stessa e ha fame soprattutto di parole. Parole e suoni, dal momento che di futurismo si tratta, e allora i fenomeni non bastano più: servono rumori, corpo, oc- chi e orecchie per vedere le parole. Sarà lui a ridare voce a Vladimir Majakovskj, Fi- lippo Tommaso Marinetti e a tanti altri che al giro del secolo scorso frantumava- no una volta di più quanto si sapeva della poesia clas- sica: da loro in poi niente è stato più come prima e Arrigoni salterà tra vocali e consonanti che hanno ca- ratterizzato le avanguardie internazionali. Tutto suc- cede tra sette giorni esatti, aggiungendo un capitolo alla poesia monzese grazie a Villa contemporanea, la galleria d’arte aperta in via Bergamo 20 da Monica Villa. Sarà il secondo ap- puntamento con le arti per- formative organizzato dalla galleria dopo la serata con Nicola Frangione (e anche questa volta a ingresso libe- ro, dalle 21), programmato per il 14 febbraio: davanti al pubblico questa volta c’è Arrigoni, comasco, nato il 1955, «artista interdiscipli- nare di drammaturgie poe- tiche - ricorda Monica Villa -. È poeta sonoro, musici- sta, attore, autore e regista. Il suo linguaggio poetico è strutturato in forma di par- titura musicale e di dram- maturgia teatrale. L’azione si colloca sulla scena delle contaminazioni linguisti- che e culturali tra poetica del dire e arte del narrare». Le voci Quella di Vladimir Majakovskij (a destra), ma anche Marinetti, i futuristi e le altre avanguardie nella perfor- mance come il dolore di una ferita e sghignazzi come un urrà di vittoria». Insomma, “Poemi futuristici e futuribili”, come il titolo della performance, che sarà chiusa dalla milanese Roberta Galbani (nata nel 1981), che in via Bergamo presenterà un passo del monologo “Psicosi delle 4 e 48”, l’ultimo lavoro drammaturgico scritto da Sarah Kane nel 1999. M. Ros. La performance ha dieci anni di vita: è stata presen- tata in Canada per la prima volta al Dèmarrage festival di Montréal nel 2002 e suc- cessivamente ai festival in- ternazionali Art action di Monza (un anno dopo) a Ca- stle of Imigination di Kra- kow, in Polonia, nel 2004. Verbalis Kannibalis è un volo poetico dai futuristi in poi sal- tando tra le avanguardie con «monologhi intensi dove Ar- rigoni esplora diversi linguag- gi, dal dialetto che mischia insieme diverse parlate del Sud, a parole in libertà in un gioco di rimandi, tra sussurri e grida. Voce e gestualità in- sieme che diventano poesia», tenendo l’orizzonte sulla voce di Majakosvkji, per esem- pio, quella per cui «vogliamo che la parola esploda nel di- scorso come una mina e urli Poemi futuristiciefuturibili MAssimoArrigoni Psicosidelle4.48 RobertaGalbani
  • 20. L’ultima locazione di questo spazio, prima dell’attuale uso espositivo, era un sexy-shop che si chiamava proprio “Tentation”. Il titolo mi ha suggerito l’idea di una collettiva come spun- to di riflessione sul concetto di tentazione e più in generale sul corpo e la corporalità. Che si- gnificato ha oggi la parola tentazione? Da una prima indagine etimologica del verbo tentare si evince un legame profondo con il senso del tat- to. TENTARE : frequentativo o intensivo di TENE- RE, onde poi il senso toccare, provare: cercare col tatto, esplorare tastando, oppure frequenta- tivo o intensivo di TENDERE: stendere, volge- re, cercare di raggiungere. La tentazione è tale quando spinge oltre il senso della vista e della contemplazione ed è così potente da portare il “tentato” a toccare, a provare, a gustare non solo con gli occhi ma con tutto il corpo. Nella tradizione cristiana il diavolo è il tentatore per eccellenza perchè capace a forza di lusin- ghe di tentare il corpo, la carne; Eva commise il primo peccato, non nel momento del desiderio bensì nel momento in cui guardò e poi toccò e mangiò la mela, disobbedendo ad un ordine divino. “Ella osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere” (Genesi 3:6). La tentazione é lusinga, seduzione, ma anche provocazione, disobbedienza; l’oggetto del de- siderio riveste sui nostri sensi un’attrazione tale da “annullare” il pensiero razionale; la ragione è vinta dal sentimento, lo spirito dalla carne. La pulsione verso ciò che alletta è tale quindi da annullare la nostra volontà? Di fronte ad uno stimolo, una motivazione, il nostro cervello mette in atto un fitto scambio tra circuiti preposti a diverse funzioni; parti più primitive del cervello si incaricheranno di attiva- re e disattivare la motivazione in base a stimoli interni ed esterni, mentre parti più evolute re- goleranno dall’alto questo processo sulla base di precedenti esperienze, emozioni associate, significati attribuiti. Esiste un’area del cervello chiamata “circuito della ricompensa”; in questo circuito, un neurotrasmettitore chiamato dopa- mina, regola il desiderio e induce ai comporta- menti appetitivi mentre un altro neurotrasmet- titore chiamato serotonina, regola il senso di appagamento e inibisce i comportamenti. E’ singolare notare che secondo la morale cristiana la tentazione è sempre negativa, moralmente riprovevole, è l’incita- mento a peccare, a lasciarsi andare ai propri impulsi, ai propri desideri, alla concupiscenza. Colui che cede alla tentazione commette peccato. Nella società moderna, invece, la tentazione riveste un valore differente, è umana debolezza; cedere alla ten- tazione viene considerato talvolta anche positivo, quasi inevitabile. “L’unico modo per liberarsi da una tentazio- ne è cedervi” (Oscar Wilde). Gli artisti che qui espongono sviluppano in maniera del tutto personale e differente il concetto di “tentazione”. Ognuno di loro prende in considerazione diversi aspetti: sensualità, sessualità, vulnerabilità, forza generatrice, ribellione, forza distruttrice. 22 febbraio - 13 aprile 2013 Tentation Mostra collettiva viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it VillaContemporanea VillaContemporanea presenta tentation ELENA AROMANDO GIANCARLO MARCALI ANJA PUNTARI EVA REGUZZONI ELISA ROSSINI LAURA SANTAMARIA MARIA LUCREZIA SCHIAVARELLI FRANCESCO SOLLAZZO Inaugurazione 22 febbraio 2013 alle ore 18.30 la mostra proseguirà fino al 13 Aprile 2013 elena aromando giancarlo marcali anja puntari eva reguzzoni elisa rossini laura santamaria maria lucrezia schiavarelli francesco sollazzo Febbraio 2013 Tentation “L’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi.” Oscar Wilde
  • 21. 22 febbraio - 13 aprile 2013 Biografie Elena Aromando Nata a Genova nel 1984, attualmente studia fotografia pres- so il Master di alta formazione all’immagine contemporanea di Modena. La sua ricerca si esprime attraverso azioni perfor- mative, interventi sul territorio, video, fotografie, assemblaggi, segni e tracce. Tra le Collettive: E lusine, Frac Corse. A cura di Sandra Solimano, Leonardo Boscani, Anne Alessandri. Cor- sica, 2012. Lo stato dell’arte, Padiglione Accademie, Tese di San Cristoforo, Biennale di Venezia. A cura di Vittorio Sgarbi, 2011. Mulhouse 010, Musèe Beaux-Arts. Biennale Interna- zionale dei Giovani Artisti Europei. Mulhouse, Francia, 2010 JcE Contemporary Art: Le reseau de la jeune creation euro- peenne, Mostra itinerante europea, 2009 Montrouge (Parigi); Klaipeda (Lituania), Bratislava (Slovacchia), Pecs (Ungheria), Salisburgo (Austria), Genova (Italia), L’Hospitalet de Llobregat (Spagna), Amarante (Portogallo). Performance: 47 kg, Biblio- teca Berio, Genova 31 Marzo 2012. Rovi corpi nodi, Galleria Guidi&Schoen, Genova, 10 Novembre 2010. Riconoscersi, Galleria UniMediaModern, Genova, 11 Novembre 2009. Giancarlo Marcali Italiano, Svizzera 1963. Si è laureato presso la New South Wa- les University a Sidney in arti aborigene e le culture delle Isole del sud pacifico. Dal 1995 al 2000 apre a Milano Spazio Low Tech per promuovere il suo lavoro e quello di altri giovani arti- sti e designer. Dal 2009 al 2010 lavora alle opere del progetto Siamo tutti profeti e la sua ricerca verso la propria identità lo porta alla realizzazione dell’installazione La memoria del do- lore, opera segnalata al Premio Celeste 2010 esposta poi alla sua personale a Treviso, a Gaeta, e successivamente a Torino e Sansepolcro. Dal 2011 Giancarlo ha esposto le sue installa- zioni in diverse gallerie d’arte private a Milano, Roma, Napoli, Venezia e Berlino. Tra le tante degne di nota, a giugno 2011 la mostra Scorporo curata da Adriana Soldini presso la Pinacote- ca di arte contemporanea a Gaeta, a dicembre 2012, la mostra collettiva al Museo civico di Sansepolcro dove la sua installa- zione La memoria del dolore colloquia con la Resurrezione di Piero della Francesca ed a dicembre 2012 la mostra personale ad Arezzo Anime di calce, precedentemente realizzata a mar- zo 2012 a Palazzo Zenobio-Venezia, quando per la prima volta presenta il suo nuovo progetto Ri(e)voluzione. Anja Puntari Finlandese, Germania 1979. Ha studiato arti visive all’Ac- cademia di Belle Arti di Napoli, alla Kunsthochschule Berlin Weissensee in Germania e alla NABA a Milano dove insegna nella facoltà di Media Design e Arti Multimediali. L’opera di Puntari si basa sulla rielaborazione di materiale audiovisivo. E’ interessata in argomenti sociali come la visibilità e l’invisi- bilità degli individui nelle società contemporanee, di come i tabù sociali vengono costruiti attraverso immagini e suoni e alla comunicazione mass-mediatica, più in generale. Si espri- me sia attraverso opere personali che progetti interdisciplinari realizzati insieme ad altri artisti e persone al di fuori del cam- po dell’arte. E’ membro di New Club of Paris, un club inter- nazionale con l’obbiettivo di creare consapevolezza di cos’è e cosa sarà la società della conoscenza. Sta attualmente creando un nuovo servizio chiamato Art&Coaching che uni- sce l’approccio artistico alla disciplina di Business Coaching. Nel 2008 ha vinto il concorso Centro-Periferia di Federcultu- re e nel 2012 insieme a Massimiliano Viel ha vinto con l’ope- ra Invisible players il XXVIII Premio Signorini edizione 2012. Puntari ha partecipato a numerose collettive e ha esposto le sue opere in varie personali in diversi paesi. Tra gli ultimi una personale allo spazio espositivo Art ex dono di Udine, una personale alla Quadriennale di Roma all’interno del pro- getto Artista chiama Artista selezionata da Bruna Esposito. Eva Reguzzoni Nata a Gallarate (VA), nel 1965, diplomata al Liceo Artistico di Busto Arsizio. Tra i premi 2012: Premio Arte, artista finalista sezione grafica, Palazzo della Permanete Milano. Premio Arte Rugabella, artista finalista, Villa Rusconi Comune di Castano Primo MI. Premio Nazionale Romano Reviglio, artista finali- sta, Palazzo Salmatoris Cherasco CN. Mostre collettive 2012: Tentation 22 febbraio - 13 aprile 2013 Elena Aromando (Genova, 1984) attraverso la perfor- mance, sperimenta con il corpo azioni rituali. Il suo corpo si concede al pubblico come nutrimento, espressione di una metamorfosi. E’ carne che si imbratta e che seduce per la sua sensualità. In mostra una serie di foto della sua performance 47 kg che verrà presentata in galleria in occasione del finissa- ge il 10 aprile 2013. Giancarlo Marcali (Svizzera, 1963) riflette sul concetto di dolore e sulla vulnerabilità del corpo; i suoi lavori su pellicola ci trasmettono una memoria del dolore, raccon- tano il senso del trauma. Lo scheletro, che simboleggia l’umanità intera e la sua sofferenza, è una versione nuo- va del memento mori, emblema di morte che inneggia alla vita. Attraverso la consapevolezza della nostra fragi- lità riscopriamo la nostra identità. Anja Puntari (Finlandese, Germania, 1979) indaga la pratica sessuale nella sfera privata. I suoi Studies on body pleasure partono da una ricerca sul web di filmati pornografici spesso utilizzati in forma privata e successi- vamente condivisi in rete. La carta da parati usata come sfondo ci restituisce la dimensione intima di ciò che av- viene tra le mura domestiche. Eva Reguzzoni (Gallarate, 1965) orienta la sua ricerca sulla fragilità e sulla trasparenza. Il ricamo racconta in forma poetica e intimista la sessualità femminile: alla leg- gerezza del materiale si contrappone la forza generatrice dell’organo sessuale. Elisa Rossini (Busto Arsizio, 1986) riflette sul tema dell’anoressia, ricerca estrema di un corpo controllato ossessivamente fino alla sua negazione. Un corpo co- stretto ad un rituale di purificazione non solo dal cibo ma anche dai sensi di colpa. E’ il paradosso dell’auto- distru- zione alla ricerca dell’affermazione della propria identità. Laura Santamaria (Monza, 1976) attraverso l’utilizzo dei pigmenti madreperla e nerofumo crea una tensione tra gli opposti che si misurano sulla superficie ovale; luce ed oscurità, bianco e nero, femminile e maschile. La ma- teria, per sua natura volatile ed impermanente, crea una guerra tra sposi, i due elementi si fondono insieme in un abbraccio sensuale. Maria Lucrezia Schiavarelli (Santeramo in Colle, 1979) disegna a terra con le mele secche l’orbita ellittica che la Luna compie intorno alla Terra e che viene utilizzata in astrologia per individuare il transito della Luna Nera, fase in cui l’emisfero visibile della luna risulta completa- mente in ombra. In questa fase la Luna si congiunge con il Sole, celebrando il matrimonio simbolico tra maschi- le e femminile. Nell’astrologia la Luna Nera/ Lilith viene utilizzata per interpretare quegli aspetti della personalità di un individuo legati al rapporto con il suo lato oscuro, la sessualità, e la trasgressione in generale. Lilith è infatti una figura mitologica, simbolo della donna tentatrice che liberamente sceglie di rinunciare al Paradiso per sede- re accanto ai demoni, simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile. Per gli antichi ebrei Lilith era la prima moglie di Adamo (quindi precedente ad Eva), che fu ripudiata e cacciata via perché si rifiutò di obbedire al marito. Scelse la compagnia dei Demoni da donna libera piuttosto che l’idillio del Paradiso da donna schiava. Francesco Sollazzo (Melzo, 1987) riflette, attraverso una pratica concettuale, su temi relativi a Dio e alla San- tità. Riprendendo uno scritto di Giulio Paolini del 1969 in cui l’artista dichiara di aver aperto un processo di bea- tificazione su Lucio Fontana, porta avanti l’azione scri- vendo, a sua volta, alla Diocesi di Milano e ottenendo una risposta. La Chiesa, che per secoli è stata uno dei principali mecenati dell’arte, viene coinvolta in un’azione concettuale; l’artista inverte i ruoli, si fa lui stesso com- mittente dell’opera e la Chiesa diventa complice involon- tario della sua creazione. Il punto di partenza è la tela “io sono un santo” (frase che compariva anche sulla porta dello studio di Fontana). Già nel 1958 l’artista eseguì due quadri con molti tagli sui quali scrisse, a mano e sul da- vanti, in uno “Io sono un santo”, nell’altro “Io sono una carogna”. Una doppia verità, l’altro lato della medaglia, bene e male che costituiscono la natura umana. Mostra a cura di Monica Villa. Catalogo disponibile. Tentation
  • 22. work in progress Lilith 22 febbraio - 13 aprile 2013 Qristmas Fireworks, Circoloquadro Milano. La leggerezza del- le Impronte, Centro Europeo Whirpool, Comerio VA, a cura di Manuela Ciriacono. Sulla Natura, Villa Rusconi, Comune di Ca- stano Primo MI, a cura di Fabio Carnaghi. Impronte, Sculture e Installazioni dialogano a Villa Pomini, Comune di Castellanza VA, a cura di Manuela Ciriacono. Statements 2012, Circolo- quadro Milano, a cura di Ivan Quaroni.Tra natura e memoria, Palazzo Salmatoris Cherasco CN, a cura di Cinzia Tesio. Pre- mi e segnalazioni: 2012 Immaginarci, Circuito Piemontese Cir- coli ARCI. Mitteleuropa Concept, Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Moena TN. 2011 Premio Arte, semifinalista con opera BOH!, Editoriale Giorgio Mondadori. 2010 Premio Arte, semifi- nalista con opera OPSSS, Editoriale Giorgio Mondadori. Elisa Rossini Nata a Busto Arsizio nel 1986, diplomata nel 2005 al Liceo Ar- tistico di Busto Arsizio, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le varie esposizioni e premi troviamo: Pre- carietà, Installazione e Performance di Elisa Rossini. Piazza della Libertà, Saronno. Dicembre 2012 c/o Museo G. Gianetti, MILS (Museo dell’industrie e del lavoro saronnese), Informa- Giovani Saronno+Biblioteca, Comune di Saronno; Premio Arte Rugabella 2012 Sulla Natura a cura di Fabio Carnaghi. Vil- la Rusconi, Castano Primo(MI). 2011: Targa d’oro e Diploma d’onore per la sezione scultura “Premio Arte 2011”, Palazzo della Permanente, Milano; nel 2010 vincitrice sezione speciale “Premio Arte Laguna Under 25”. Palazzo Correr, Venezia; nel 2009 vincitrice “Premio VerbaManent, Presidio del libro 2009”, 3° edizione Fabbricanti di libri, Sannicola (LE); nel 2008 finali- sta del “Premio Ghiggini, giovani artisti”, Galleria Ghiggini, Va- rese. Tra le collettive: La Leggerezza delle Impronte, Whirpool, Biandronno (VA), Impronte, a cura di Manuela Ciriacono, Villa Pomini, Castellanza (VA). Personali: Nelle vostre mani a cura di Manuela Ciriacono, Spazio Arte Giovane, Biblioteca Busto Arsizio (VA). Comune di Busto Arsizio e Palazzo Cicogna. Eli- sa Rossini Come un Rosario, a cura di Cristina Moregola, La casa Bioecologica, Busto Arsizio (VA). Laura Santamaria Nata a Monza nel 1976. Le sue opere sono state esposte in vari centri d’arte, in particolare: la mostra personale Trilogie des Loches, presso lo spazio Kunstraum t27, Berlin, (2012), Geode, Palazzo Ducale, Genova (2012), Hypneroantipode- slapsus, Mars, Milano (2011) Lo Spirito della Casa, Borgovi- co33, Como (2005); ed in esposizioni collettive di rilievo in- ternazionale come Plener, Museo Zwiazek Polskich Artystow Plastykow, Katowice, Polonia; JCE - Jeune Creation Euro- peenne, Salone Itinerante di Arte Contemporanea; BIJCEM – Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Castel Sant’Elmo, Napoli. Nel 2012 la residenza e public talk presso Kunstverein Neukolln, Berlino. Inoltre è stata invitata al corso di formazione post-universitaria sull’arte contemporanea della Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino (To) con il Master Jorge Peris (2008/09). Tra i vari workshop a cui ha partecipato Media in Flux con Geoffrey Hendricks (2004); ed il Corso Avanzato di Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Vi- siting Professor Giulio Paolini (2002). Le sue opere sono sta- te recentemente acquisite per la collezione di arti visive della Fondazione Artphilein. Maria Lucrezia Schiavarelli Nasce nel 1979. Si diploma nel 2004 all’Accademia di Belle Arti Di Bologna, dopo aver compiuto studi scientifici. Vince diversi premi e borse di studio, ultimo nel 2009 il Premio Vigna degli Artisti. Realizza diversi progetti site-specific per luoghi pubblici o istituzionali come l’ex carcere “Le Nuove” di Torino o il Policlinico di Modena, nel 2011 realizza un progetto ad hoc per il Museo del Palazzo dei Pio a Carpi. Espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, nel 2011 partecipa alla Biennale di Praga. Vive e lavora a Berlino. Francesco Sollazzo Nato nel 1987 a Melzo. Nel 2011 mostra personale Caro Ore- ste, Fondazione SoutHeritage, Montescaglioso (MT). Mostre Collettive 2011 Officine dell’arte, Careof e Viafarini, Milano (a cura di Chiara Agnello, Millovan Farronato). Per arrivare qui, il sentiero davanti alla scuola, Spazio Novella Guerra, Imo- la (BO) a cura di Annalisa Cattani. Workshop 2011 Careof e Viafarini, Milano visiting professor Italo Zuffi. Residenze 2012 a>Monte, Fondazione SoutHeritage, Montescaglioso (MT) a cura di Ferdinando Mazzitelli. Libro d’artista Caro Oreste di Francesco Sollazzo, auto-pubblicato, Milano 2012. Tentation
  • 23. 22 febbraio - 13 aprile 2013 the two elements melt into one another in a sensual em- brace. Maria Lucrezia Schiavarelli (Santeramo in Colle, 1979) draws on the ground with dry apples the elliptic orbit the Moon performs around the Earth and which is used in astrology to locate the transit of the Black Moon, a phase during which the visible hemisphere of the moon is completely in the dark. In this phase, the Moon joins the Sun, thus celebrating a symbolic marriage between male and female. In astrology the Black Moon/Lilith is used to interpret those aspects of personality of an individual related to his dark side, sexuality, and transgression in general. Lilith in fact is a mythological figure, symbolizing the tempting woman who freely chooses to give up Paradise in order to sit next to the demons. Symbol of the female who does not subject herself to the male. To the ancient Hebrews, Lilith was Adam’s first wife (prior to Eve) who was repudiated and sent away because she refused to obey her husband. She chose the company of the Demons as a liberated woman rather than being a slave in an idyllic Paradise. Francesco Sollazzo (Melzo, 1987) reflects on a practi- cal concept regarding God and holiness. Returning to a text by Giulio Paolini in 1969 in which the latter declares having opened the beatification process for Lucio Fon- tana, he takes up again this action by writing in turn to the Diocese of Milan and obtains an answer. The Church having been for centuries one of the main patrons of art, is involved in a conceptual action. The artist inverts the roles, he takes up the role of the client for this work of art and the Church is an involuntary accomplice of its creation. The starting point is the canvas “I am a saint” (the sentence also on the door of Lucio Fontana’s study). In 1958 the artist had already made two paintings with many cuts on which he had written on the front by hand, on one “I am a saint” and on the other “I am a villain”. A double truth, the other side of the coin, good and evil which characterizes human nature. Biographies Elena Aromando Born Genova 1984. Presently attending a training course in photography at the Modena Master in Contemporary Image. Her pursuit is expressed through performative actions, operations in the territory, videos, pictures, artistic assemblies, marks, traces. Among her group exhibitions: E lusine, Frac Course, curated by Sandra Solimano, Leonardo Boscani, Anne Alessandri, Corsica 2012. The state of Art, PadiglioneAccademie,Tese di San Cristoforo, Venice Biennale, curated by Vittorio Sgarbi, 2011. Mulhouse 010. Musée Beaux Arts. International Biennial Exhibition of Young European Artists. Mulhouse, France, 2010 JcE Contemporary Art: Le réseau de la jeune Création européenne, European traveling Tentation Translations This area, before its actual location for exhibitions, was a sexy-shop which in fact was called “Tentation”. The ti- tle gave me the idea to organize a collective exhibition reflecting the notion of temptation and more in general on body and on corporeity. What does the word tempta- tion actually mean today? A first etymological research of the verb to tempt presumes a deep connection with the sense of touch. TO TEMPT: a frequentative or intensive verb of TO HOLD, therefore the sense of touching, trying: using the sense of touch, exploring by feeling, or frequentative or intensive verb of to REACH OUT: stretch out, to turn to- wards, try to reach. Temptation is such when it goes fur- ther than sight and contemplation and is so overwhelm- ing, it prompts the tempter to touch, to try, to taste not only visually but above all physically. The devil, in Christian tradition is the first and foremost tempter because he is capable of tempting body and flesh with his cunning and subtle flattery. Eve committed the first sin, not in a moment of desire, but rather when she looked, touched and ate the apple totally disobeying a divine order. ” The woman saw that the fruit of the tree was good for food and pleasing to the eye” (Genesis 3:6). Temptation is flattery, seduction, but also provocation, disobedience. The receiver of our desire triggers our senses with such overwhelming attraction that it “re- moves” any rational thoughts; any logic common sense is overcome by feelings, spirit defeated by flesh. Does the driving force towards what appeals so strong that it manages to dissolve our will? Faced with a stimulation, motivation, our brain triggers a complex intertwining of circuits apt to perform diffe- rent functions; more primitive parts of our brain will be in charge of activating and disactivating the motivation de- pending on the internal and external stimulus, while the more evoluted parts will regulate from above this process based on previous experiences, associated emotions, given meanings. There is an area of the brain called “the reward circuit” which contains dopamine, a neuro- transmitter which regulates desire and provokes craving behaviour. Another neurotransmitter serotonin regulates satisfaction and inhibits behaviour. It is strange that ac- cording to Christian morals, temptation is considered negative and morally reprehensible, an instigation to sin, to yield to one’s impulses, desires and concupiscence. The one that gives in to temptation commits a sin. Temptation in today’s society however is considered differently, it is regarded a human weakness; giving in to temptation is sometimes deemed positive, almost una- voidable. “The only way to get rid of a temptation is to yield to it.” (Oscar Wilde) Artists exhibiting here, develop in their very own personal and different way their view of “temptation”. Each one takes into consideration different aspects of: sensuality, sexuality, vulnerability, productive force, rebellion, de- structive force. Elena Aromando (Genoa, 1984) through performance, she experiments ritual actions with the body. Through the body, she feeds the public, an expression of metamor- phosis. It is a soiled body which seduces with its sensua- lity. A series of photos of her performance 47 kg can be seen in the exhibition and will be presented in a gallery 10 April 2013 on the occasion of the finissage. Giancarlo Marcali (Switzerland, 1963) reflects on the conception of pain and the vulnerability of the body; his work on film conveys the memory of pain, imparts the sense of the ordeal. The skeleton, which symbolizes all humanity and its suffering, is a new version of memento mori, the emblem to death which sings to life. We dis- cover our identity by our awareness of our fragility. Anja Puntari (Finnish, Germany, 1979) investigates sexual practice within private areas. Her Studies on body pleasure stem from pornographic films on the web, first for private use and then shared on the web. The wall paper used as the background reveals the concept of intimacy and of what happens within domestic walls. Eva Reguzzoni (Gallarate, 1965) her research is aimed at fragility and transparency. Embroidery relates to fe- male sexuality in a poetic and intimate way: the light weight of the material weighs against the generating force of the sexual organ. Elisa Rossini (Busto Arsizio, 1986) reflects on the theme of anorexia, the extreme research of an obsessive con- trol of the body to the point of denying it. A body that is being forced to a ritual of purification not only from food but also from sense of guilt. It is the paradox of self de- struction in the research of recognition and acceptance of one’s own identity. Laura Santamaria (Monza, 1976) by using the pigments of mother of pearl and the effect of black smoke she creates tension between opposites who measure each other on an oval surface, light and dark, white and black, feminine and masculine. The material by its very volatile and unpredictable nature, creates war between spouses, 22 febbraio - 13 aprile 2013 Tentation
  • 24. 22 febbraio - 13 aprile 2013 Genoa (2012), Hypneroantipodeslapsus, Mars, Milan (2011) Lo Spirito della Casa (The spirit of the house), Borgovico 33, Como (2005); and in important international group exhibits such as Plener, Museo Zwiazek Polskich Artystow Plastykow, Katowice, Poland; JCE - Jeune Creation Europeenne, Salone Itinerante di Arte Contemporanea; BIJCEM – Biennale dei Gio- vani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Castel Sant’Elmo, Naples. In 2012 the residence and public talk at the Kunstve- rein Neukolln, Berlin. She was furthermore invited to a post- university training course in contemporary art set up by the Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino (To) and held by Master Jorge Peris (2008/09). Among the various work- shops she took part in: Media in Flux with Geoffrey Hendricks (2004) and the Ad- vanced Course in Visual Art at the Fondazione Antonio Ratti, the visiting Professor was Giulio Paolini (2002). Her works have been recently bought by the Fondazione Artphilein for a collection of visual art. Maria Lucrezia Schiavarelli Born in 1979. Obtains her diploma at the Academy of Fine Arts in Bologna after having obtained her high school diploma in science. She wins various prizes and scholarships, the last one in 2009 was the prize Premio Vigna degli Artisti. She car- ries out several projects that are site-specific for public spaces or institutions such as the former prison “Le Nuove” in Turin or the General Hospital of Modena. In 2011 she undertakes an ad hoc project for the Museum of the Palazzo dei Pio in Carpi. She exhibits is personal and collective exhibitions in Italy and abroad. In 2011 she participates in the Biennale of Prague. She lives and works in Berlin. Francesco Sollazzo Melzo 1987. In 2011 he has his personal exhibition Caro Oreste (Dear Oreste), Fondazione South Heritage, Mon- tescaglioso (MT). Group Exhibitions 2011 Officine dell’arte (Art workshops), Careof and ViaFarini, Milan, curated by Chiara Agnello and Millovan Farronato. Per arrivare qui, il sentiero davanti alla scuola (To get here, the path in front of the school), Spazio Novella Guerra, Imola (BO) curated by Annalisa Cattani. Workshop 2011 Careof and ViaFarini, Milan visiting professor Italo Zuffi. Residence 2012 a>Monte, Fondazione South Heritage, Montescaglioso (MT) curated by Ferdinando Mazzitelli. The artist’s book Caro Oreste (Dear Oreste) by Francesco Sollazzo, was self-published, Milan 2012. Tentation Exhibition, 2009 Montrogue ( Paris); Klaipedia (Lituania), Bratislava (Slovacchia), Pecs (Ungheria), Salzburg (Austria), Genova (Italy), l’Hospitalet de Llobregat (Spain), Amarante (Portugal). Performance: 47 kg, Berio Library, Genoa, March 31, 2012. Rovi corpi nodi (Brambles bodies nodes), Guidi & Schoen Gallery, Genoa, November 10,2010. Riconoscersi, (Recognizing herself), UniMediaModern Gallery, Genoa, No- vember 11, 2010. Giancarlo Marcali Italian, born Switzerland 1963. Graduated from New South Wales University in Sidney in aboriginal arts and cultures of the Islands of the South Pacific. From 1995 to 2000 he opened in Milan the Low Tech Space to promote his works and the works of young artists and designers. From 2009 to 2010 he works on the project We are all Prophets and, his research for his own identity leads him to achieve The Memory of Pain, mentioned to the Premio Celeste 2010 and subsequently displayed in his personal exhibitions in Treviso, Gaeta, Torino and Sansepolcro. From 2011 Giancarlo exhibited his works in several private art galleries in Milan, Rome, Naples, Venice and Berlin. Among the many noteworthy, the Scorporo exhibition at the Art Gallery of Contemporary Art in Gaeta, curated by Adriana Soldini, December 2012, the group exhibition in the Civic Museum in Sansepolcro where his work The Memory of the Pain converses with Piero della Francesca’s Resurrection and in December 2012, his personal exhibition in Arezzo Anime di calce (Lime Souls), previously organized in Venice, Palazzo Zenobio where for the first time he presents his new project Ri(e)voluzione (Re(e)volution). Anja Puntari Finnish, Germany 1979. She studied visual arts at the Aca- demy of Fine Arts in Naples, then the Kunsthochschule Berlin Weissensee in Germany and the NABA School in Milan, where she now teaches Media Design and multimedia arts. Her work deals with the revision of audiovisual material. She is inte- rested in social issues, like the visibility or invisibility of man in contemporary society and how social taboos are created through images and sound and mass media in general. She expresses herself through her own works as well as interdisci- plinary projects achieved together with other artists or people outside the artistic field. She is a member of the New Club of Paris, an international Club aiming at creating awareness of what the society of knowledge is and will be. She is presently creating a new project called Art&Coaching which connects the artistic approach to the branch of Business Coaching. In 2008 she won the Federculture Centre-Suburb Contest and in 2012, together with Massimiliano Viel she won the XXVIII Signorini Prize with her work Invisible Players. Puntari partici- pated in several group exhibitions and has displayed her works in many personal exhibitions in various countries. Among the latest, a personal one at the Art ex Dono Showroom in Udine and another one at the Quadriennale in Rome within the pro- ject Artist calls Artist, chosen by Bruna Esposito. Eva Reguzzoni Gallarate (Italy) 1965. Awarded a diploma from High School of Art in Busto Arsizio. Among her prizes 2012: Premio Arte at Palazzo della Permanente in Milan: finalist in the graphics sector. Premio Arte Rugabella: finalist artist, Villa Rusconi Co- mune di Castano Primo MI. Premio Nazionale Romano Re- viglio, Comune di Castano Primo MI: finalist artist, Palazzo Salmatoris Cherasco CN. Premio Arte Palazzo della Perma- nente Milano. Group exhibitions 2012: Qristmas Fireworks, Circoloquadro Milan. La leggerezza delle Impronte Whirpool European Centre, Comerio (VA). Sulla Natura (About Nature) Villa Rusconi, Comune di Castano Primo MI curated by Fabio Carnaghi. Impronte Dialogue between Sculptures and Works at Villa Pomini, Castellanza (VA), curated by Manuela Ciriac- ono. Statements 2012, Circoloquadro, Milan, curated by Ivan Quaroni. Tra natura e memoria (Between nature and recollec- tion). Palazzo Salmatoris, Cherasco CN. Prizes and mentions: 2012 Immaginarci (Imagining ourselves), Circuito Piemontese, Circoli ARCI; 2012 Mitteleuropa Concept, Ufofabrik Contem- porary Art Gallery, Moena, TN, 2011 Premio Arte, semi-finalist for her work BOH! curated by Giorgio Mondadori. 2010 Premio Arte, semi-finalist with her work OPSSS curated by Giorgio Mondadori. Elisa Rossini Busto Arsizio, 1986. Obtained her diploma from High School of Art in Busto Arsizio and in 2005 her diploma from Academy of Fine Arts of Brera. Among her various exhibitions and prizes: Precarietà (Precariousness), installation and performances by Elisa Rossini, Piazza della Libertà, Saronno. In December 2012 c/o Museum G. Gianetti, MILS (The Saronno Museum of Indus- try and work), Informa Giovani Saronno+Biblioteca, Comune di Saronno; Premio Arte Rugabella 2012 Sulla Natura (About Na- ture), Villa Rusconi Comune di Castano Primo MI, curated by Fabio Carnaghi, Villa Rusconi Comune di Castano Primo MI. 2011: golden nameplate and honorary diploma in the sculpture section “Premio Arte 2011”, Palazzo della Permanente, Milan; in 2010 winner of the special section “Premio Arte Laguna Un- der 25”. Palazzo Correr, Venice; in 2009 winner of the “Premio VerbaManent, Presidio del libro 2009”, 3rd edition Fabbricanti di libri, Sannicola (LE); in 2009 finalist of the “Premio Ghiggini, giovani artisti”, Galleria Ghiggini, Varese. Among group exhi- bits 2012: La leggerezza delle Impronte (The lightness of fin- gerprints), Whirpool, Biandronno (VA), Impronte (Fingerprints), curated by Manuela Ciriacono, Villa Pomini, Castellanza (VA). Personal: Nelle vostre mani (In your hands) curated by Ma- nuela Ciriacono, Spazio Arte Giovane, Biblioteca Busto Ar- sizio (VA), Comune di Busto Arsizio e Palazzo Cicogna. 2011 Elisa Rossini Come un Rosario (Like a rosary), curated by Cristina Moregola, La casa Bioecologica, Busto Arsizio (VA). Laura Santamaria Monza 1976. Her works were exhibited in various art centres, particularly: her personal exhibition Trilogie des Loches, Kunstraum space t27, Berlin, (2012), Geode, Palazzo Ducale, 22 febbraio - 13 aprile 2013 Tentation
  • 25. 22 febbraio 2013 Tentation Elena Aromando47 kg 2013 - azione performativa Doppelgaenger, Avanza- mento 2012 - Installazione, fo- toincisioni su Agfa, cm. 200x200x20 (dettaglio) Studies on body pleasure 2009 - inchiostro su carta da parati, cm. 40x30 Giancarlo Marcali Anja Puntari
  • 26. Maria Lucrezia Schiavarelli Francesco Sollazzo Lilith 2013 - installazione di mele secche, cm. 300x140 (det- taglio) Senza Titolo (Io sono un santo) 2012 - due lettere firmate e incorniciate, cm. 29,7x21 ciascuna EvaReguzzoni ElisaRossiniLauraSantamaria Pregiudizio, l’organo del- la sensualità 2012 - garza stampata, in- chiostro nero e filo ricama- to, cm. 35x45 Racconto di una anoressi- ca. Il mio bicchiere di latte, il mio bicchiere di coca-cola, il mio bicchiere di aceto 2009 - una foto a colori, una foto in bianco e nero su forex, cm40x70 ciascuna (dettaglio) L’umida Regina e il secco Re 2011 - madreperla e nerofumo su mdf, cm. 51x71 (dettaglio)
  • 27. Dome Bulfaro, Nicola Frangione, Daniele Arosio Giancarlo Marcali, Vania Elettra Tam 22 febbraio 2013 InaugurazioneTentation Maria Lucrezia Schiavarelli Un invito per e-mail, una presentazione via skype, un tema, un’idea, un progetto che prende forma e una scatola immensa con 20 kg di mele secche. A volte le collaborazioni prendono il via così, spontaneamente e spontaneamente si evolvono in un continuo scambio di suggestioni, riflessioni, emozioni ed energie. E’ bel- lo veder nascere una mostra, lo spazio bianco pulito e poi pian piano un’opera dietro l’altra prende il suo posto relazionandosi a quella vicina. E’ difficile pensare un la- voro in un luogo senza averlo mai visto prima. Per la prima volta nel pensare un progetto ad hoc per la col- lettiva “Tentation” mi sono affidata al racconto di Monica e ad alcune fotografie.Una volta a Monza, mentre dise- gnavo sul pavimento, ho finalmente misurato la galleria coi movimenti del mio corpo, ho sentito l’umidità salire dal terreno, ho respirato l’odore delle mele secche, ho osservato il lavoro crescere dal balconcino in alto, ho cambiato prospettiva guardandolo dalla grande finestra sul davanti. Fuori pioveva, a tratti nevicava, la galleria sembrava un piccolo rifugio, ed allora ho pensato: ecco il rifugio giusto per la mia Lilith.
  • 28. Eva Reguzzoni “Mi piace lasciare segni e scoprire l’essenza intima delle cose. La mia arte è una linea immaginaria di confine tra corpo e mente, un oceano di sensazioni da plasmare, un candido diario su cui annotare e dare vita e corpo alla mia immaginazione.” Giorgio Viganò, Monica Villa Giancarlo Marcali “Monica Villa è una “vecchia” collega e amica a cui voglio bene. Abbiamo passato parecchi anni, anche se alternati, lavorando insieme, con ruoli diversi, mai più pensando a ciò che è oggi, e forse domani. Lavorare con Monica è un’ esperienza vera : è un reciproco rispetto della follia altrui basato, credo, su un rapporto di grande onestà in cui ogni cosa detta è detta. Ed ora che Monica Villa si è tra- sformata in Villa Contemporanea vivere con lei una nuova esperienza è stato come se nulla fosse cambiato. Villa Contemporanea è una galleria che mancava nella cit- tà di Monza. Uno spazio che cerca di distaccarsi dal proto- tipo di galleria di provincia per abbracciare le più disparate forme di cultura e per fare in modo che la cultura diventi oggetto di scambio e di comunicazione.” Sergio Curtacci, Giancarlo Marcali Mariangelo Cazzaniga
  • 29. Articoli e pubblicazioni Tratto da “IlCittadino” 28/02/2013 pag.66 Anja Puntari - Studies on body pleasure 2009 - inchiostro su carta da parati, cm. 40x30 Eva Reguzzoni - Pregiudizio, l’organo della sensualità 2012 - garza stampata,inchiostro nero e filo ricamato, cm.35x45 Le opere A sinistra e poi in senso orario lavori di Francesco Sollazzo, Eva Reguzzoni, Giancarlo Marcali, Luca Pozzi Febbraio 2013 Domani, anzi oggi. Sentire che aria tira con il naso dell’arte Due collettive a Cart e a Villa contemporanea. Nelle mostre i lavori di venti artisti trentenni È chiaro: non ne bastano nemme- no venti. Ne servirebbero forse cento volte tanti per avere un quadro anche solo approssimativo di quello che sta succedendo oggi nel mondo dell’ar- te e farsi un’idea di cosa ne resterà domani. Per trovare un orizzonte su cui orientarsi. Ma da qualche parte occorrerà pur iniziare. E allora due collettive, ai poli opposti della cit- tà, il west side di via Sirtori dove si trova la galleria Cart e l’east side di via Bergamo, dove invece abita Vil- la contemporanea. Da una parte e dall’altra due selezioni di artisti del panorama più recente e altrettante interpretazioni espressive. Monica Villa in via Bergamo li ha raccolti at- torno a un tema, le tentazioni, o me- glio “Tentation”, che era il nome del sexy shop che occupava quei locali prima che la monzese li trasformasse in galleria d’arte lo scorso ottobre. Il corpo, la corporalità, che diventano «sensualità, sessualità, vulnerabi- lità» e ancora forza generatrice o il suo contrario. Quindi Giancarlo Marcali che legge in trasparenza il dolore fisico con la sovrapposizione di fotoincisioni che rappresentano dentro e fuori il corpo «in un mondo dove reale e surreale, vero e falso, tutto si mischia». Ma ci sono anche le orbite lunari di “Lilith” di Maria Lucrezia Schiavarelli, installazione di mele disidratate, perché la mela è il frutto del peccato e Lilith la donna che secondo alcune tradizioni prima di Eva ha rifiutato di sottometter- si all’uomo (e diventa la luna nera). Oppure “Pregiudizio - L’organo della sensualità” di Eva Reguzzoni (opere in garza stampata, inchiostro nero e filo ricamato) e gli “Studies on body pleasure”di Anja Puntari, che partono dagli home video porno per rientrare dalla porta della fisicità e dell’intimi- tà domestica. Poi Laura Santamaria, Elisa Rossini e anche Francesco Sol- lazzo, belluschese, che invece lavora su un fronte del tutto concettuale ed espone due lettere: quella con cui chiedeva alla Diocesi di Milano di aprire il processo di canonizzazione di Lucio Fontana, riprendendo un filo lasciato aperto da Giulio Paolini, e la risposta ricevuta dalla curia non più di dieci giorni dopo la sua lettera. In cui, naturalmente, la proposta è sta- ta respinta (e giustificata). Saranno “47 Kg” di carne umana a rendere ancora più forte il senso della mo- stra di via Bergamo: così si intitola la performance di Elena Aromando, in programma ad aprile, un’azione rituale che riproduce sul suo stesso corpo il processo di panatura, uovo e pane grattato, perché «attraverso il corpo transitano eventi interiori, sedimentano memorie e passaggi di tempo». Non è un tema ma una sezione curatoriale il senso di “To- morrow is now”, la collettiva aperta sabato scorso dalla galleria Cart, che ha inviato dodici autori tutti nati negli anni Ottanta, sotto la cura di Giorgio Viganò e di David Glanton per «son- dare le differenti modalità di espres- sione di un gruppo di giovano arti- sti», che «scelgono di comunicare per relazioni, senza gerarchie di ma- teriali, mezzi e supporti, mescolando la cultura alta del sapere accademico a quella bassa del vivere quotidiano, tra centro e periferia, dimostrando una straordinaria pluridirezionalità espressiva, spesso attraverso la pra- tica dell’incongruo, delle associa- zioni improbabili». A partire da An- tonella Aprile e da Danilo Correale, che di strada ne hanno già fatta tanta: la prima è rappresentata per esempio dal suo “The Happening beyond the time”, che la scorsa estate era a Mumbai, in India, in una mostra che vedevano protagonista l’arti- sta formata a Brera insieme a Gio- vanni Frangi. Oppure Luca Pozzi, presente anche in una collettiva del Mac di Lissone ma soprattutto alla vigilia dell’apertura di una personale a Berlino, e Sara Enrico, reduce da una mostra al Gam di Torino. Con loro anche Paolo Bandinu, Alessan- dro Di Pietro (secondo al penultimo Premio Lissone), Federico Lissoni, Francesca Longhini, Tiziano Mar- tini, Monica Mazzone, Giovanni Oberti e Alberto Scodro. «Le ulti- me generazioni sovente lavorano utilizzando un patrimonio vi- sivo ampiamente condiviso - scrive la galleria - composto da immagini fatte spesso di luoghi comuni o citazioni, prendendo a prestito qua e là e decontestua- lizzando pensieri e situazioni, manipolando codici e segni, sovente immersi in un disimpe- gno individualista, ma pronti a veicolare tramite il loro lavoro ansie e inquietudini colletti- ve». E una collettiva, appunto, è anche questo: la possibilità di vedere che aria tira nel mondo dell’arte o, più semplicemente, che aria tira al mondo. Massimiliano Rossin Elisa Rossini “Racconto di una anoressica” è un lavoro di qualche anno fa, che però rimane senza tempo… o comunque attuale. Sono sempre un po’ restia a mettere in mostra lavori “vecchi”, perché la ricerca è sicuramente andata avanti prendendo direzioni diverse, ma quando ho letto il tuo “commento” ho capito quanto il mio lavoro in questo mo- mento abbia ancora dei connotati di quel lavoro. Tant’è che sto portando avanti la ricerca concentrandomi sull’aspetto corpo, corpo in relazione ad altro, allo spazio, al dolore, all’altro, corpo come mezzo per raggiungere un ideale, uno stato altro. Francesco Sollazzo, Annalisa Marchetti, Elisa Rossini, Maria Grazia Galbiati, Maria Lucrezia Schiavarelli Giancarlo Marcali - Doppelgaenger, Abbassamento 2012 - Installazione, fo- toincisioni pellicola Agfa, cm. 60x200x20
  • 30. VillaContemporanea 10 aprile 2013 Un doppio appuntamento performativo a con- clusione della mostra “Tentation” collettiva che riflette sul concetto di tentazione e più in gene- rale sul concetto di corpo e corporalità. Un nuovo connubio tra poesia e azione. Nella stessa serata due artisti si confrontano in galleria: Elena Aromando e Dome Bulfaro, due artisti accomunati da una poetica volta a restituirci una carnalità consapevole e pienamente inte- sa; attraverso il corpo viviamo il nostro essere uomo e donna, la nostra identità. Elena Aromando (Genova, 1984) presenterà la performance “47 kg”. Dinnanzi al pubblico l’ar- tista compirà il rito dell’impanatura del proprio corpo, passando prima nell’uovo e poi nel pan grattato. Un’azione sacrificale carica di signifi- cati: il suo corpo si concede al pubblico come nutrimento, espressione di una metamorfosi. Attraverso il corpo transitano eventi interiori, sedimentano memorie e passaggi di tempo, il corpo sperimenta e registra le nostre esperien- ze. L’azione silenziosa e sensuale ci restituirà la consapevolezza di un corpo vulnerabile e per questo sublime nella sua fragilità. Dome Bulfaro (Bordighera, 1971) leggerà alcu- ne poesie tratte dal suo ultimo libro “Ossa Car- ne”, raccolta di poesie già edite in tre pubblica- zioni differenti e qui unite in un lavoro poetico unico dove è il corpo a guidare l’uomo verso se stesso. Nella prima sezione “Ossa 16 reperti” si rac- conta del rinvenimento di uno strano scheletro antropomorfo completo in ogni sua parte, cia- scun segmento d’osso, però, proviene da un diverso corpo umano e riporta incisi i versi di chi in vita ne è stato il proprietario. Nella secon- da sezione del libro “Carne 32 contatti” lo sche- letro prende vita, carnifica. Su questo scheletro millenario si ricompongono altre vite, altre voci, a cui il poeta restituisce la parola. Si tratta di una poesia che trasuda carnalità, i testi diventano immagini di un corpo vissuto, amato, straziato dalle esperienze vissute. La parola scava dei solchi così come la Tentation Performance e Reading di poesie viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it VillaContemporanea presenta Elena aromando 47kg performance dome bulfaro Ossa Carne reading di poesie mercoledì 10 aprile 2013 alle ore 21 evento in collaborazione con PoesiaPresente (www.poesiapresente.it) VILLACONTEMPORANEA foto ©Marco Zanirato/PoesiaPresente Aprile 2013 Elena Aromando Dome Bulfaro Attraverso il corpo transitano eventi interiori, sedimentano memorie e passaggi di tempo. Registro quello che accade, quello che il corpo sperimenta e assume nel suo continuo rimescolarsi fra le cose. Elena Aromando “Di quel sogno degli amanti; noi siamo; spicchio mucchio; non direi; se l’intreccio a te mi avvita di te non mi basta l’anima” tratto da Dome Bulfaro “Ossa Carne”, (Falangi incrociate, reperto n.1)
  • 31. 10 aprile 2013 ElenaAromando-DomeBulfaro 10 aprile 2013 memoria incide e trasforma le nostre ossa e la no- stra carne; è un viaggio dalla morte alla vita. Il ritmo delle poesie è quello del respiro, è la vita che pulsa, il sangue che scorre nelle vene, il desiderio che esplode nell’urgenza dell’abbraccio. Elena Aromando attualmente studia fotografia pres- so il Master di alta formazione all’immagine contem- poranea di Modena. La sua ricerca si esprime at- traverso azioni performative, interventi sul territorio, video e fotografie, assemblaggi, segni e tracce. Mo- stre collettive: E lusine, Frac Corse, a cura di S. So- limano, L. Boscani, A. Alessandri, Corsica 2012; Lo Stato dell’Arte, Padiglione Accademie, Tese di San Cristoforo, Biennale di Venezia, a cura di V. Sgarbi, 2011; Mulhouse 010, Musée Beaux-Arts, Biennale Internazionale dei Giovani Artisti Europei, Mulhou- se, Francia, 2010; JcE Contemporary Art: Le reseau de la jeune creation europeenne, mostra itinerante europea, Montrouge, 2009. Performances: 47 kg, Biblioteca Berio, Genova, 2012; Rovi corpi nodi, Galleria Guidi&Schoen, Genova, 2010; Riconoscer- si, Galleria UniMediaModern, Genova, 2009. Dome Bulfaro è poeta, performer, artista e inse- gnante. Dal 2006 é fondatore e co-direttore artistico di PoesiaPresente. Ha pubblicato Ossa. 16 reperti (Marcos y Marcos, 2001); Carne. 16 contatti (D’IF, 2007) vincitore del Premio di Letteratura “Giancarlo Mazzacurati e Vit- torio Russo”; Versi a Morsi (Mille Gru, 2008); Mila- no Ictus (Mille Gru, 2011) da cui è stato tratto l’o- monimo spettacolo di poesia, teatro, musica; Ossa Carne (Dot.com Press, Le voci della Luna, con CD, traduzioni in inglese di Cristina Viti, 2012). Nel 2012 è stato invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Mel- bourne (Australia) a rappresentare la poesia italiana nella XII Settimana della Lingua Italiana nel mondo dal titolo “L’Italia del futuro, l’Italia dei territori”. Suoi testi sono stati pubblicati in America (Interim, 2006) e in Scozia (Luath Press/Torino Poesia, 2009) tradotti dal poeta americano Christopher Arigo. Evento in collaborazione con PoesiaPresente (www. poesiapresente.it). Performance e Reading di poesie
  • 32. 47Kg foto ©Alberto Navarra forse mai ci addentreremo forse seno e vagina sono punti di partenza troppo distanti dal pene ma virilismo di secoli e femminismo di anni sono passato, i due d’oro giocattoli per la prole qui ed ora come mai possiamo condividerli alla pari pari possibilità di crescere esploratori insieme donnauomo enigmi diversi dell’infinito essere umano Dome Bulfaro, tratto da “Ossa Carne”, (Tarso, reperto n.14) foto ©Emmanuele Coltellacci OssaCarne Sommo macrorganismo dall’età sterminata composto da bipedi in corsa dalle falcate contate ti accorgi della nostra presenza quando noi delle cellule che a ritmo frenetico e impercettibile si tramandano storie e canzoni primordiali così narrano e cantano in me le ossa di tutti gli uomini come in lei le stelle di tutte le donne. Certo
  • 33. foto ©Alberto Navarra foto ©Emmanuele Coltellacci
  • 34. Articoli e pubblicazioni Tratto da www.vorrei.org 17/04/2013 Chi è Monica Villa? Sono monzese, ho studiato alle Preziosine (il Liceo artistico privato della città, nrd), mi sono dedicata a lungo al restauro, soprattutto lapideo. Sono stata iscritta a Lettere ma non ho dato tutti gli esami. Poi, quando Emi Fontana ha aperto la sua gal- leria a Milano ho cominciato a lavorare con lei. Una collabora- zione nata nel 1993 e andata avanti fino al 2011, quando Emi ha deciso di trasferirsi definitivamente in America. É stato allora che hai deciso di metterti in proprio? In realtà ci pensavo già da un pò. Nel frattempo ho collaborato con Cart, per la quale ho curato le mostre di 4 giovani artisti. Infine, nel settembre 2012, ho aperto il mio spazio con una per- sonale di Eugenia Vanni. Ero indecisa sul luogo, perché para- dossalmente conosco meglio Milano, dove ho molti più contat- ti. Ma è anche una città satura di gallerie, mentre a Monza ce ne sono pochissime, soprattutto per come le intendo io, di ricerca e capaci di attivare sinergie. Sono soddisfatta di questi primi sei mesi perché abbiamo già raggiunto una certa notorietà, anche se lavorare qui è molto più faticoso e ancora devo conoscere i collezionisti monzesi. Parliamo delle scelte e delle selezioni di Villa Contempora- nea. Voglio che la mia sia una galleria di ricerca, sperimentale per quanto questi termini non abbiano più il senso che avevano negli anni Settanta e Ottanta. Propositiva, per cui lavoro con artisti giovani, emergenti. Italiani per ora, ma col tempo saran- no anche internazionali. Da subito ho pensato alle sinergie con altre realtà, ho organizzato delle serate con performer e arti- sti della voce come Nicola Frangione, Massimo Arrigoni, Ro- berta Galbani, Dome Bulfaro e Elena Aromando. Non ti nego di avere un debole artistico per le donne perché trovo che in genere siano più profonde, perché partono dal loro inconscio e dalle loro esperienze personali. Dopo la Vanni ho avuto in mostra Francesca Ferreri, la collettiva Tentation con la stessa Aromando, Giancarlo Marcali, Anja Puntari, Eva Reguzzoni, Elisa Rossini, Maria Lucrezia Schiavarelli, Francesco Sollazzo e Laura Santamaria, di cui questo weekend inauguriamo una nuova personale. Qual è il filo che lega le tue scelte? Io sono più vicina ad un discorso concettuale. La pittura è quella che mi interessa meno anche se non è esclusa di certo. Prediligo gli artisti giovani ma visto che ne conosco anche di storicizzati, come lo stesso Frangione e Max Marra, penso che in futuro or- ganizzerò qualcosa che metta le generazioni a confronto. Che peso ha il territorio nelle tue scelte? Non so risponderti. Io non ho grandi legami con Monza e non ho un interesse preciso, però alcuni degli artisti della galleria sono comunque del territorio. Non ne conosco molti, ma se do- vessi incontrarne capaci di stimolare il mio interesse, perché no. Com’è il mercato? Rifammi la domanda fra un pò di tempo (ride, nrd). So che anche a Monza ci sono dei collezionisti, però intanto punto molto a fiere in Italia - come Flash Art Event - e in futuro anche internazionali. La mia è una start up e come tale ancora alle pre- se con gli ovvi impegni iniziali, la ristrutturazione dello spazio, farmi conoscere... Che accoglienza stai riscontrando? C’è curiosità e interesse. Le persone stanno imparando che que- sto è uno spazio in cui vedere cose a cui non erano abituati. Certo per avere risultati ci vuole tempo. Come sono cambiate le gallerie negli ultimi vent’anni? Nei primi anni Novanta sono nate alcune delle gallerie più im- portanti ancora attive a Milano. C’era grande fermento, molto interesse, tante persone che le frequentavano. Mentre adesso, a parte che per le inaugurazioni, vedi poche persone. Allora gli artisti erano sempre presenti. Ora viviamo un momento strano, in cui le energie si sono disperse. Eppure vedo anche gente che prova a inseguire i propri sogni, le proprie passioni. Anche io mi chiedo: ma sto facendo la cosa giusta? Ci vuole molta vo- lontà, come in tutte le cose. Come sono cambiati gli artisti invece? Per fortuna di nuovi artisti ce ne sono e ce ne saranno sempre. C’è un riciclo continuo, con artisti storici che continuano a dare tanto ma anche nuovi molti interessanti. Ci sono quelli spinti più di atri e quelli sottovalutati. Oggi sono più autonomi: si au- toproducono, si promuovono da soli. Comunque sono sempre ben disposti al rapporto con noi galleristi e c’è molto spesso stima reciproca. Come è cambiata l’informazione di settore, fra digitale e freepress? Tutto viaggia alla velocità della luce, sappiamo tutto e subito. Quello che rimarrà, lo vedremo col tempo. Sinceramente abbia- mo molte più informazioni ma c’è anche tanto gossip. E assolve al suo ruolo critico? No. Tante volte si vedono solo finte recensioni, in cui manca l’analisi, in positivo o in negativo. Cosa consigli a chi volesse allora conoscere e capirci di più? Sicuramente di andare alle mostre dal vivo. Muoversi, vedere cosa succede anche fuori dall’Italia. L’arte va vissuta, non basta leggere la paginetta online. Cosa pensi di Naturales Quaestions, la mostra in corso all’Arengario di Monza? Ci sono cose interessanti e altre più scontate. É un pout pourri, c’è un pò di tutto, non è male, ma come sempre si potrebbe fare di meglio. Dopo la pausa estiva con cosa riaprirà Villa Contempora- nea? Sicuramente con Cosimo Veneziano, uno dei fondatori del grup- po Diogene, giovane artista torinese che fa un lavoro legato al territorio e al pubblico. L’ho conosciuto grazie all’opera L’epo- ca delle passioni tristi. Dopo di lui Valentina Perazzini che mi ha proposto un progetto molto bello, complesso e impegnativo. Villa Contemporanea, arte giovane. E femmina, preferibilmente Mercoledì, 17 Aprile 2013 di Antonio Cornacchia Intervista a Monica Villa a sei mesi dall’apertura della sua nuova galleria d’arte a Monza. I giovani artisti, il mercato e la passione per il concettuale e le autrici donne Aprile 2013 Con “47 Kg” di carne da macello Performance in galleria a Monza Quello che resta dev’essere un’emozione”. Il suo “47 Kg”, cioè il suo reale peso, è sintesi e progressione di un lavoro fotografico già realizzato, “21 gr”, che rappresentava parti del corpo e parlava dell’impalpabilità dell’anima così come “47 Kg” parla di carne, di corpo, di materia e lo mette in scena, “proprio di carne da macello”, dice l’artista. Ma quella carne da macello andava rappresentata nel modo più leggibile dal pubblico - “l’arte dev’essere fruibile, non devono esserci dubbi” - ed è per questo che il corpo viene sottoposto a panatura, perché il si- gnificante non dia spazio a interpretazioni, anche a costo di farlo sconfinare nella parodia. Se sai che è carne, carne e basta, allora puoi andare avanti. E leggere dentro. “E’ una forma rituale, religiosa direi, perché ha un senso di comunicazione collettiva che credo l’arte debba avere. Il corpo è letteralmente usato. Prima il corpo viene immerso nell’uovo come attraverso movimenti indotti, non volontari (figli dell’esperienza nella danza contemporanea, ndr), un esercizio fisico che poi cambia nel passaggio nel pane, che costituisce una seconda pelle, coprirsi di nuovo, mettere qualcosa tra sé e il resto: una difesa di fronte ai traumi. Che non lascia la porta chiusa all’altra metà di sè - anima, spirito, comunque lo si voglia chiamare - “perché si tratta comunque di condivisione, e non riguarda solo il corpo”. Così come non di solo corpo parla il poeta monzese Dome Bulfaro, che anticiperà la performance di Elena Aro- mando con un reading di “Carne ossa”, il volume pubblicato lo scorso anno da Le voci della luna, dove “bevi le mie cosce senza chieder se ho rimorsi nelle fibre” non dimentica che “le poesie sono di chi se le beve” e che “le poesie ti affacciano nel precipizio della pulsazione”. Ora: si può restare appesi dietro ai propri mezzi ghigni oppure esserci, mercoledì 10 aprile, alle 21 in via Bergamo 20. Poi decidere. E magari un giorno, come dopo una presentazione di Duchamp, dire: bé, io c’ero. Massimiliano Rossin Monza - Il problema vero è stare a chiedersi perché. Nella selva di sorrisi e di nasi arricciati che seguono l’annuncio dell’intenzione - come se tutti avessero già in tasca il grimaldello interpretativo dell’arte contem- poranea, come se appena sopra quei mezzi ghigni ci fossero davvero degli occhi che si siano mai presi la briga di leggere due righe di arte negli ultimi dieci anni - si nasconde al più grassa ignoranza. Almeno, l’idea che arte sia quello che hanno letto sui libri delle medie. Poi i tempi sono cambiati - erano già cambiati ai tempi dei loro libri delle medie - ma nono- stante tutto oggi si sentono in dovere di giudicare senza vedere. E’ successo a Maria Abramovic, d’altra parte, eppure molti di loro l’anno scorso erano a Milano a litigare per un posto alle sue performance. E’ successo a Marcel Duchamp, davanti al suo orinatoio rovesciato e firmato Mutt, ma ora andrebbero a guardarlo e non ne metterebbero mai dubbio la realtà artistica. A meno di non passare per idioti, ma è un altro discorso. Prima di Duchamp gli impressionisti, prima di loro chiunque ab- bia rotto con l’estetica già storicizzata. Una performer mercoledì sera alla galleria d’arte Villa contemporanea si impanerà. Nessun errore: passerà il suo corpo prima nell’uovo (tanto) e poi nel pangrattato (tanto). La performance si chiama “47 Kg” ed è un’azione ese- guita da Elena Aromando. Stare a chiedersi perché è già un errore di prospettiva. E lo dice lei stessa, genovese, ventinove anni da qualcosa meno di un mese: “Non si deve spiegare, non si deve raccontare durante la perfor- mance: altrimenti l’avrei scritta e poi letta. Anche un reading di Dome Bulfaro alla galleria Villa contemporanea di Monza. Elena Aromando in 47 Kg, in programma alla galleria Villa contemporanea di Monza. Articoli e pubblicazioni Tratto da “Il Cittadino” 04/04/2013 pag.54 Aprile 2013
  • 35. Laura Santamaria (Monza, 1976) espone per la prima volta nella sua città natale e torna ad usare due elementi a lei cari, i pigmenti e il ne- rofumo. “Linea fiammeggiante” è il titolo della personale che evoca immediatamente l’immagine visiva del fuoco, elemento che Laura conosce molto bene. La tecnica detta del “nerofumo”, infatti, é pro- pria di Laura; a partire dalla sua prima opera, l’installazione permanente sul soffitto della Fondazione Spinola Banna per l’Arte a Poiri- no (To) nel 2008, l’artista ha consolidato questa pratica fino a renderla distintiva e ad usarla con una padronanza magistrale. La “linea fiammeggiante” delimita uno spazio oltre il quale modifichiamo la nostra percezio- ne, viviamo un’esperienza emozionale legata ai nostri sensi. La fiamma veicola le emozioni e dà corpo all’in- visibile, la linea vibra in un movimento irregola- re che traccia segni circolari di nerofumo. Laura è attratta dall’impermanenza, dalle pos- sibilità casuali: sceglie di lavorare con elementi mutevoli, volatili, come i pigmenti che sono in continua trasformazione. Seppure astratte le sue composizioni hanno un forte riferimento alla pittura romantica di paesaggio; come per i pittori romantici, infatti, il paesaggio di Laura è simbolico, filtrato dalla memoria e dal ricordo, evoca visioni. Lo sguardo va oltre l’orizzonte, oltre la distanza prospettica, verso un processo creativo, una nuova alchimia composta da materiali ed emozioni vissute. “Il mio processo creativo è aperto all’imprevisto, che con le sue coincidenze e rivelazioni confer- ma quanto l’arte possa andare più lontano dalle volontà personali”. In mostra, oltre ad una nuova serie di pigmen- ti e nerofumo su carta, è presente anche una scultura di cristalli di selenite. Il richiamo a “Il mare di ghiaccio” (1824) di Caspar David Frie- drich, è immediato. I cristalli qui si fanno reali, tridimensionali e anch’essi sono “fiammeggian- ti” perché mandano bagliori, la luce li attraversa e li fa vibrare. Laura si fa moderno demiurgo, i suoi elementi naturali (fuoco, pigmenti, minerali e metalli) sono modellati e plasmati secondo un nuovo ordine emozionale e sensoriale. E’ nella spiritualità e nel modo di intendere il paesaggio che la poetica di Laura si incontra con quella di Jacopo Casadei (Cesena, 1982), artista invitato da Laura stes- sa e presente in mostra con un’opera in dialogo con la scultura. La sua pittura onirica e visionaria, dà voce e corpo alle tensioni e alle pulsioni; siamo di fronte ad un paesaggio interiore fatto di emozioni ed esperienze vissute. L’esplosione dei colori ci investe e stimola in noi ricor- di assopiti. La sua pennellata vibrante e sinuosa si av- vicina alla linea irregolare di Laura ma é nello sguar- do “fiammeggiante” che i due artisti si incontrano: uno sguardo pieno d’ardore. 19 aprile - 15 giugno 2013 Linea Fiammeggiante Laura Santamaria - Jacopo Casadei viabergamo 20 20900 monza mb tel +39 039 384963 info@villacontemporanea.it villa contemporanea www.villacontemporanea.it VILLACONTEMPORANEA VillaContemporanea presenta laura santamaria linea fiammeggiante guest artist jacopo casadei inaugurazione venerdì 19 aprile 2013 dalle ore 18.30 La mostra proseguirà fino al 15 giugno 2013 da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 Immagine elaborata dall’originale tratta dal libro di Carlo Fontana “Utilissimo trattato dell’acque correnti diviso in tre libri, nel quale si notificano le misure, ed esperienze di esse. I giuochi, e scherzi, li quali per mezzo dell’aria, e del fuoco, vengono operati dall’acqua…” (1696). Aprile 2013 Laura Santamaria Jacopo Casadei “Linea Fiammeggiante” è il nome che è stato scelto per la mostra, ed è anche il nome di una circostanza che ha raccolto tante persone, che hanno: comunicato, riflettuto, lavorato, partecipato, visto, sentito, scritto…in una parola: condiviso. Ciò che raccolgo in questa pagina di diario e che scrivo, coinvolgendo anche voi che state leggendo, è il valore primo che attribuisco al momento: la condivisione, quale essenza, spirito e materia tra noi. Laura Santamaria ‘’… uno strano solido che sarebbe risultato dal riempimento del vuoto determinato dall’accostamento di tre sfere uguali” tratto da Piero Chiara “Il cappotto di astrakan” Per me la scoperta di un nostro nuovo cosmo. Jacopo Casadei foto ©Elide Brunati