2. Tra il luglio del 1936 e il marzo del 1939, una sanguinosa guerra civile contrappose due Spagne: l’esercito, le gerarchie ecclesiastiche i latifondisti, contro le classi popolari.
3.
4. La coalizione repubblicani-socialisti realizza alcune riforme essenziali per una modernizzazione democratica. Nell’ottobre 1931 le Cortes approvano una Costituzione laica e democratica . Nel 1932 vengono approvati gli statuti di autonomia per i paesi Baschi e per la Catalogna, la legge di riordino degli ordini religiosi, l’istituzione di un sistema di istruzione pubblica, la riforma agraria
5. Ma la destra, alleata con i radicali , vince le elezioni del 1933. I suoi governi smantellano le riforme democratiche. Nell’ottobre 1934, nelle Asturie, uno sciopero si trasforma in insurrezione generale, contro la quale il governo impiega l’esercito guidato da Francisco Franco . I dirigenti politici della sinistra sono arrestati o costretti all’esilio .
6. Alle elezioni politiche del febbraio 1936 repubblicani, socialisti, comunisti si uniscono nel Frente Popular . Il Fronte popolare vince le elezioni con un margine di voti che si trasforma in una maggioranza schiacciante di seggi. Azaña diventa presidente della repubblica, Casares Quiroga forma un governo di repubblicani appoggiato dall’esterno da PSOE e PCE, mentre a Madrid e Barcellona si respira un clima di attesa rivoluzionaria e un gruppo di alti ufficiali tesse la trama della sollevazione antirepubblicana
7. La sollevazione militare inizia in Marocco i1 17 luglio, per poi estendersi nella penisola. Il 21 luglio la situazione è abbastanza chiara: l’insurrezione ha vinto in Galizia, Leon, Vecchia Castiglia, Aragona, Siviglia, Marocco, ha fallito nel resto della Spagna. Tra i ribelli cresce il ruolo di Franco. Nella repubblica le milizie di partito prevalgono, fra entusiasmo e disorganizzazione. Fallito il golpe, inizia la guerra civile
8. La guerra civile complica una situazione internazionale già tesa per l’aggressività di Hitler e Mussolini. Alla richiesta di aiuto del governo repubblicano Francia e Inghilterra rispondono con il “non intervento” internazionale, mentre Italia e Germania, pur aderendovi ufficialmente, inviano subito mezzi decisivi per le forze nazionaliste. Da settembre l’URSS comincia ad inviare aiuti alla repubblica, per la cui difesa si mobilita l’opinione pubblica in tutto il mondo, anche con migliaia di volontari, che poi saranno organizzati nelle Brigate internazionali, primo esempio dei movimenti di resistenza antifascista della seconda guerra mondiale
9. La partecipazione degli Italiani al conflitto, dall’una e dall’altra parte, è particolarmente intensa. Mussolini invia un corpo di spedizione di quasi 50.000 uomini, che partecipa alle principali battaglie della guerra, rendendosi responsabile anche di numerosi eccidi di civili. Diverse migliaia sono anche i volontari antifascisti per la repubblica, provenienti dall’esilio o emigrati clandestinamente dall’Italia;.
10. La guerra civile spagnola mobilita ovunque artisti e scrittori, colpiti dalle passioni in campo e dalla posta in gioco. La maggioranza si schiera con la repubblica, baluardo di democrazia contro il fascismo. Molti vi combattono e dedicano opere alla vicenda: Hemingway, Orwell, Malraux, Koestler, Neruda, Machado, Mirò, Picasso: per tutti la Spagna resta un’esperienza indimenticabile.
11. Lo videro camminare tra i fucili, per una strada larga, uscire nel campo freddo, nonostante le stelle dell’alba. Uccisero Federico quando luce si affacciava Morto cadde Federico. - sangue sulla fronte e piombo nel petto -. ...Fu a Granada il crimine sapete - povera Granada!-, nella sua Granada... Antonio Machado, Il delitto fu a Granada Federico Garcia Lorca Fucilato a Granada il 18 agosto 1936
13. L’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, l’abile relazione con il re, il controllo dell’estrema destra, permettono a Franco di presentarsi tanto come versione spagnola del fascismo, per avere l’aiuto di Italia e Germania, quanto come difensore della “civiltà cristiana” e occidentale, per ingraziarsi i conservatori liberali. La “crociata contro l’Antispagna ”, è il perno ideologico dei nazionalisti, che usano implacabilmente la tattica del terrore
14. Alla vigilia di Natale Franco attacca la Catalogna, presa nel gennaio 1939, mentre un fiume di profughi attraversa la frontiera francese.
15. Nel 1937 Franco si concentra nella campagna del nord, Paesi baschi, Santander e Asturie, regioni minerarie e industriali. I bombardamenti indiscriminati (tra cui quello di Guernica) e le esecuzioni sommarie dei prigionieri, mostrano il carattere programmatico del terrore da parte franchista, rendendo impraticabili le ipotesi di pace.
16. A novembre, con l’arrivo delle armi russe e della prima Brigata internazionale, la resistenza popolare (al grido ¡No pasaran! ) riesce a ricacciare indietro le truppe già entrate nella città: la resistenza di Madrid rianima la repubblica che avvia la costruzione di un vero esercito. Franco, capo supremo dei nazionalisti, imposta una guerra di logoramento, tanto prudente nelle offensive quanto sistematica nella “pulizia” dei territori conquistati
18. Oggi, dopo aver fatto prigioniero l’esercito rosso e averlo disarmato, le truppe hanno raggiunto i loro obiettivi militari. La guerra è terminata .
19. Dopo il riconoscimento da parte di Francia e Inghilterra del governo di Franco la Spagna centrale e iValencia cadono senza combattere: oltre al generale sfaldamento dell’esercito, è il golpe di Casado a segnare la fine. Il 27 marzo i nazionalisti entrano a Madrid, mentre da Alicante migliaia di profughi cercano di fuggire via mare. Il 28 lasciano la Spagna gli ultimi dirigenti antifascisti. Il bollettino finale delle armate di Franco, che dichiara conclusa la guerra, porta la data del 1° aprile 1939
20. La vendetta dei vincitori è implacabile, con centinaia di migliaia di arresti e migliaia di esecuzioni. Franco costruisce un regime personale, fondato sull’omaggio alle istituzioni tradizionali, puntellato dalle gerarchie ecclesiastiche, centrato sul partito unico. La mancata partecipazione alla seconda guerra mondiale e il successivo inserimento nel blocco occidentale “salvano” la dittatura. La crescita economica, l’opposizione clandestina di antifascisti e baschi, creano diverse tensioni. La morte del primo ministro Carrero Blanco in un attentato dell’ETA è il segno del declino del regime, che non regge alla morte di Franco (20 novembre 1975)