1. dei doni di Dio
Parrocchie InForma
Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO
N° 162
1 MARZO 2014
Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII N° 3 - POGGIO PARROCCHIA, ANNO VI°, N° 3
IL PARROCO INFORMA
NON TUTTO IL MALE
VIEN PER NUOCERE
PAG. 1
NON TUTTO
IL MALE VIEN
PER NUOCERE
PAG. 2
VITA DELLE
PARROCCHIE
PAG. 5
NUOVI STILI
DI VITA.
I PROGRAMMI TV
LEGITTIMANO LE
MOLESTIE
PAG. 6
SPIRITUALITA’
LA BELLEZZA
AL FEMMINILE
PAG. 7
IN PROGRAMMA
QUARESIMA
PAG. 8
CALENDARIO
MARZO - APRILE
E’ stata rappresentata a Poggio la commedia in due atti di don
Maurizio Fileni dal titolo “Non tutto l male vien per noce”. L’autore dice
che l’ha scritta diverso tempo fa prendendo spunto da un fatto
realmente accaduto. Quattro serate piene di gente. Attori bravissimi.
Una compagnia ormai sicura sotto la direzione di Michele Cardinali.
Il principio (o proverbio) del male che non produce solo male, è
applicato ad un uomo che si ritrova all’ospedale e che guarisce non
solo dalla caduta in montagna, ma dal “problema” che gli rodeva
dentro: il tradimento.
E’ vero: il male fa male, rovina, ma è possibile riciclarlo in occasione di
cambiamento (di conversione, di ritorno). Buttar fuori il male che si ha
dentro è necessario. La commedia lo immagina come un “rimettere”
tutto. I mali dell’anima, i tradimenti e le cattiverie, possono essere
espulse da noi.
Il racconto della nostra fede ci regala proprio aquesta verità,
che nessun altra religione ammette: il male può essere vinto; vincere il
male col bene. A fare questa “conversione” o “riciclaggio” non basta
tuttavia la buona volontà, o le semplici occasioni fortuite della nostra
vita. Occorre una attrattiva forte al bene possibile. Lo dice l’ammalato
accanto al nostro protagonista nella semplicità del suo ordinario
ragionare; l’intromissione della moglie, vista come una invadanza
all’inizio, si è rivelata provvidenziale. La commedia non scade mai sia
nel linguaggio sia nella dinamica della scena un po’ statica perché
sempre la stessa. L’attrattiva al bene passa attraverso la vera amicizia
che nella semplicità dell’amore riesce ad entrare nel cuore e lasciar
portare fuori dall’imbroglio.
Anche tra noi ci sono state e ci sono delle amicizie, che sono
un rafforzamento dell’imbroglio, una copertura dei tradimenti, un
compromesso col male. Ma ci sono e ci saranno certamente anche
delle amicizie, nate proprio in situazioni di debolezza e di precarietà,
che riescono a fare una mano per risalire dalla china del male. In
questo foglio si fa riferimento alla condizione della donna. Possiamo
essere guardiani della sua bellezza, o complici della sua rovina.
Chi segue Cristo, si fa lui pure più persona, perché sta con uno che ha
preso su di sé il male del mondo.
Il suo amore non viene mai meno.
2. 2
VITA DELLE PARROCCHIE
RACCOLTE
Abbiano consegnato alla Caritas 766,34 euro per
Filippine e Sardegna; sono state raccolte dalla
giornata apposita, dai salvadanai delle “tigne”,
dalla raccolta al cimitero di Castelplanio.
Ricordiamo che ogni SABATO MATTINA è POSSI‐
BILE portare al Centro di Ascolto di Angeli mate‐
riale vario (vestiti e cibi) e anche al centro riciclo
del QUADRIFOGLIO (mobili, ecc) che vengono
messi a disposizione di chi ne ha bisogno.
COLLABORAZIONE
Vuoi regalare un’ora o due ad un’opera buona?
CERCHIAMO PERSONE PER IL CENTRO RIUSO
(PRESSO IL CENTRO RACCOLTA IL QUADRIFOGLIO
DI CASTELPLANIO). Non è solo accogliere le cose
che uno porta e che un altro prende… anche se
questo è utile…. E’ incontrare persone. Il centro è
stato affidato dal Comune di Castelplanio al Cen‐
tro di Ascolto Caritas di Angeli di Rosora. Questo
porta un compenso nelle casse della Caritas, soldi
che servono alla carità.
Nel mese di gennaio si decide se proseguire o
meno, visto la scarsa adesione delle persone.
Se vuoi regalare un tempo in questa opera tele‐
fona a ARISTEO ZAMPETTI (342 0780986)
LE POESIE DI ALDO
SONO GIUNTE AL… PAPA
Il nostro Aldo Calderigi ha mandato al Papa il 20
ottobre u.s. due poesie dal titolo: “Papa France‐
sco” e “Papa Francesco ‘u gesuida” scritte dopo
la sue elezione. La Segreteria di Stato gli ha fatto
sapere di aver ricevuto gli scritti e gli esprime
viva riconoscenza e Benedizione.
ADDIO A GIULIANO GRIZI
IL PRETORE CHE SPEZZO’ IL MONOPOLIO
RAI E LIBERO’ LE TV PRIVATE.
Venerdì 30 gennaio sono giunte a Poggio le spo‐
glie dell’ex magistrato nativo di Poggio scomparso
qualche giorno prima a Biella, dove risiedeva dal
1956, all’età di 86 anni. Erano presenti la moglie,
la figlia ed altri parenti di Jesi. La mattina del
venerdì 31 è stata celebrata la Santa Messa di
suffragio, quindi la sepoltura nella tomba di fami‐
glia, la cappella appena si entra a sinistra. Ne
hanno parlato anche i giornali. Ed hanno tratteg‐
giato per noi che non lo conoscevamo un magi‐
strato ligio alla legge e volutamente riservato.
Non usciva mai dal perimetro delle sue sentenze,
e non amava l’applauso della piazza. Si capisce
allora la riservatezza con cui ha voluto celebrare il
commiato. Portatemi a Poggio e lì ci sia una ceri‐
monia semplice. Si ricorda di lui il coraggio di
rompere un sistema che pareva naturale ed
eterno: il monopolio Rai, per far posto a TeleBiel‐
la (la prima delle TV commerciali) e da lì a tutte le
altre TV. Era un giudice giudice che non si curava
delle convenzioni e neppure delle mode. Un
giudice lontano da quanti aspettano la notorietà
per sbarcare nella politica. Questo fatto poteva
portagli tanta carriera, ma rientrò presto al suo
lavoro.
Davanti a Dio – ha detto il parroco – conta alla
fine ciò che siamo stati, non ciò che abbiamo
fatto, o il ruolo che abbiamo ricoperto. La fedeltà
ai valori e alla giustizia, saranno ricordate come
doti anche per tutti i poggiani.
SCUOLA DI PREGHIERA
AL CENTRO DI SPIRITUALITA’
Il nostro Centro ospita esperienze di spiritualità
frequentate da gente anche di Jesi. Ogni lunedì,
alle ore 21 si medita sul Vangelo della domenica
precedente. E’ iniziato il percorso EVO (Esercizi
Spirituali nella vita Ordinaria) che dura due anni.
Ogni mese un bel gruppo si incontra per la scuola
di preghiera, la preghiera del cuore. Diversi di
Poggio e di Castello.
UNA SALA PER I GIOVANI
La seconda sala della cripta di Poggio, è stata data
ai giovanissimi delle due parrocchie (referenti
sono Damiano De Angelis e Antonini Ruggero e
Edi Fenucci). Aggregati al CSI è stato chiesto loro
di esprimere la loro aggregazione come una bella
esperienza di amicizia, capace di allontanare loro
e altri dalle dipendenze che rovinano. Hanno
elaborato un regolamento e sono disposti a dare
una mano alla comunità e al paese nei momenti
di festa.
3. 3
A Poggio il Consiglio Pastorale
Componenti: Piccotti Don Mariano, Mei Bruna,
Fenucci Edi, Grizi Morena, Eleuteri Barbara, Paola Libanori, Vico Stefania, Bartolucci Valeria,
Cecchini Alessio (segretario) Silenzi Mario (vice
presidente) Orazi Rina Silenzi, Antonini Ruggero (per i giovani), Venanzi Gilberto e Crognaletti
Luciana, Venanzi Federico
e Graziella Bastari, Lorenzo Venanzi.
Martedì 11 febbraio alle ore 21 si è riunito il nuovo
Consiglio Pastorale della parrocchia che per tre anni
accompagnerà la vita della piccola e vivace comunità.
Il parroco già nei mesi scorsi aveva chiesto indicazioni
ai parrocchiani con una cassetta che raccoglieva le
proposte. E’ iniziato questo percorso con persone che
hanno voglia di pensare al “bene comunitario”, alla
promozione della fede e della vita cristiana. Si è aper‐
to con l’ascolto del vangelo dei 72 discepoli, prenden‐
do ispirazione per ricordare che siamo chiamati a
portare il Vangelo della Gioia, a portarlo da agnelli in
mezzo ai lupi e a portarlo di casa in casa e a farlo
insieme. E’ questo lo stile della nuova evangelizzazio‐
ne espresso bene da Papa Francesco. Quindi il gruppo
di 15 persone ha risposto a queste due domande:
“nella nostra comunità, quali sono le debolezze? Quali
sono i punti di forza?” E’ uno sguardo sul vissuto alla
luce del Vangelo. Punti forti sono: la aggregazione del
paese; una certa disponibilità anche dei giovani. Punti
deboli; il calo numerico e la difficile comunione nella
comunità; la motivazione tradizionale della fede che
stenta a diventare convinzione; i tanti problemi delle
famiglie. Il parroco ha voluto offrire una indicazione
precisa perché ognuno che ha un servizio diventi
anche capace di cercare e creare collaborazioni.
Non è il fare e il fare delle stesse persone che crea
comunità, ma la capacità di lavorare insieme, in rete
scovando e rispettando i carismi di tanti.
La stessa Eucaristia festiva può essere vissuta frettolo‐
samente e con i soliti lettori e cantori oppure può
crescere nella preparazione (come quando c’è un
matrimonio) e nella collaborazione di più persone. Ci
si è lasciati dicendo che affronteremo due problemi:
come sollecitare presso tutti l’importanza della fami‐
glia e come
creare comu‐
nità.
Per alcuni è la
Messa sposta‐
ta alle ore 11
(che adesso
non c’è) che
risolverebbe.
Consiglio pastorale
di Castelplanio
Componenti: d. Mariano Piccotti, Sr Anna Maria
Vissani, Sr Maria Rosa Feretti, Giancarlo Ceciliani,
Maria Crosetto Fileni, Daniela Cantiani Barboni,
Adele Paolucci Sebastiano, Luciana Bastari Brocanelli. Bruno Pierangeli, Anna Rita Moretti, Angelo Sebastiano, Roberta Paccusse Marchetti, Federico Panfoli, Loretta Cardinali Panfoli (segretaria), Luca Gasparini, Coppa Alessandra, Achille Carbonari, Anna
Mariotti, Augusto Fiaschetti (vice presidente), Valeria Pasqualini Fiaschetti
A Castelplanio paese, ogni tre anni si rinnova il Consi‐
glio Pastorale. Si cercano i candidati gli “indicati”,
attraverso un sondaggio in chiesa, poi si decide di
chiamare alcuni a far parte di questo organismo di
servizio. Infatti si tratta di un servizio da svolgere per
il bene della Comunità tutta intera, attraverso i suoi
ministeri. La parrocchia è fortunata e vede presenti e
attive le suore nel centro di Spiritualità. E’ il primo dei
servizi. Ci sono poi le signore della Comunione agli
infermi, le catechiste, i musicisti e i cantori, i membri
della caritas, degli affari economici e quanti collegano
la nostra parrocchia con le altre realtà di volontariato
e di animazione culturale e sociale, come il Centro
sociale e il nostro Oratorio.
La parrocchia ha due prolungamenti territoriali che
vanno raggiunti; così ci sono quelli di Pozzetto e quelli
del territorio delle Piagge. Questa volta poi su 20
membri, 4 sono coppie. Non è un caso. E’ voluto. Sta
davanti a tutti noi l’importanza e la problematica delle
coppie e della famiglia. Dalla visita pastorale del
Vescovo, siamo stati chiamati a custodire il dono delle
famiglie e della famiglia. Non possiamo stare a guar‐
dare – ripete il parroco don Mariano – le tensione e le
divisioni che avvengono nelle famiglie. Come per
ogni altra realtà, c’è il compito di qualcuno e c’è
l’attenzione responsabile di tutti. La parrocchia ha già
ripreso a incontrare i fidanzati che chiedono il matri‐
monio e i giovani sposi. Chi non vede l’importanza di
essere vicino a questi due gruppi che sono all’inizio
del cammino? C’è anche, presso il Centro di Spirituali‐
tà, una continua accoglienza delle persone “ferite”
nelle relazioni di coppia. Ma c’è da fare rete e fare
cultura. Ecco perché, la prima riunione del nuovo CP
si è svolta – dopo il dovuto resoconto economico da
parte del segretario del Consiglio Affari Economici –
con la domanda: dove e come servire la fede e la
speranza? Due sono state le indicazioni che abbiamo
iniziato a considerare: la conoscenza della Bibbia
come libro carico di luce e bisognoso di essere preso
in mano da ognuno; la riflessione sulla famiglia. Pren‐
dendo spunto dal Vangelo di Luca sui 72 discepoli, si è
4. 4
come ipotizzato un andare “ di casa in casa” per
incontrarci in famiglia e tra famiglie e sulla famiglia.
Inoltre ci si è chiesti: nelle tre grandi occasioni annuali
che la parrocchia ha (San Giuseppe, Venerdì Santo,
Festa del Crocifisso) quali realtà umane vogliamo
considerare? Da anni infatti queste feste e celebrazio‐
ni non si limitano a ripetere i contenuti centrali, ma
cercano di coniugarli con la condizione umana.
Così per es. facciamo la via crucis del Venerdì Santo
considerando le passioni che oggi sono state viste e
vissute da Carlo Urbani, o quelle dei giovani. Per
quest’anno, già abbiamo orientato la nostra attenzio‐
ne sulle donne e le violenze che vivono.
E’ necessario che quanti fanno parte del CP possano
dare un contributo determinante alla scelta di queste
aree di animazione, studiarle e proporre azioni.
Il Consiglio ha accolto quanto si sta già vivendo sia al
Centro di Spiritualità, sia all’oratorio, sia al Centro
sociale, ecc… “Non è bene che il prete sia solo” così
ha indicato il parroco, che ha ringraziato quanti con
responsabilità e competenza stanno servendo la
crescita del Regno di Dio nelle diverse aggregazioni e
nei momenti della vita comunitaria.
Restauro Conservativo della
SALA PARROCCHIALE & ARCHIVIO
Scrive l’Ing. Giacomo Giacomini:
“Il mio lavoro ha avuto inizio con il rilievo architettonico
dettagliato dello stato attuale che, come principale scopo,
aveva quello di cogliere, da un lato, le valenze architettoni‐
che presenti da mantenere, dall’altro, le carenze strutturali
bisognose di intervento, il tutto, compatibilmente alla
futura funzione e destinazione d’uso dei locali.
Operativamente si è proceduto alla demolizione di tutti i
canterti, degli impianti elettrico ed idraulico, del vecchio
camino in muratura, dei controsoffitti in camorcanna, delle
pavimentazioni con i relativi massetti di allettamento
mettendo in luce le strutture preesistenti, alcune di grande
valore storico e architettonico.
Successivamente a tutte le demolizioni si è proceduto al
rinforzo strutturale dei solai di calpestio e del solaio supe‐
riore di divisione con l’altra unità abitativa (appartamento
al piano secondo).
La fase successiva all’esecuzione delle opere strutturali è
stata senz’altro quella più stimolante ed entusiasmante. In
questo come in altri casi mi sono trovato a dover agire su
un manufatto edilizio antico, la storia insita nella struttura
ci mette di fronte a potenzialità e difficoltà che ci hanno
sorpreso giorno dopo giorno; ogni particolare diventa allora
importante, dalla varietà di materiali anche rari e preziosi,
che vanno conosciuti e rispettati, ai dettagli architettonici
da mantenere e valorizzare. Un esempio di come si è
cercato di agire è sicuramente il camino riproposto nella
zona centrale del soggiorno e costruito con gli stessi mate‐
riali, legno e mattoni e valorizzato da punti luce dedicati.
Particolari di grande
rilievo storico ed archi‐
tettonico come porzioni
di muro in mattoni e
pietra realizzati secondo
la nostra antica tradizio‐
ne, travi in quercia
incastonate nelle mura‐
ture a riprova di vecchie
aperture o con funzione
di architravi delle fine‐
stre e delle aperture
interne, affreschi murali
a decoro della rampa
delle scale di accesso al
piano, fino ad oggi e per
più di cento anni coperti da più strati di vernice e stucco,
sono stati portati alla luce.
Particolare è stato il lavoro di recupero dell’affresco della
scala, trattandosi infatti di un vero e proprio restauro
conservativo si sono osservate alcune fondamentali regole
di conservazione, prima tra tutte quella di non colmare le
lacune, dovute alla caduta di alcune parti dell’intonaco, con
una prosecuzione della decorazione ma di distinguerla
attraverso una colorazione di alcuni toni inferiori
all’affresco stesso.
La storia di questo edificio è stata riportata alla luce non
solo attraverso il ripristino strutturale ed architettonico ma
anche grazie ad uno studio approfondito dei materiali
utilizzati, delle luci e dei colori.
Grande importanza ha avuto anche lo studio dei colori,
cercando infatti di ottenere locali sobri e luminosi, si sono
fatte scelte precise anche facendo riferimento alla cromo‐
terapia, in particolare per la sala dedicata all’archivio
parrocchiale è stato scelto un indaco tenue che, come tutti i
colori del cielo e dell’acqua, è associato alla riflessione, alla
meditazione, all’introspezione, nella sala riunioni si è scelto
un giallo chiaro, colore che stimola la capacità di comunica‐
zione e i rapporti interpersonali. Ultimo ma molto impor‐
tante è stato lo studio delle luci che sono andate a valoriz‐
zare particolari architettonici, artistici e d’arredo.
L’appartamento – sala parrocchiale è stato arredato quasi
completamente con mobili di pregio già appartenenti alla
parrocchia (con l’eccezione del mobilio cucina e bagno) il
tutto arricchito da stampe, dipinti e fregi di valore trovati in
soffitta da Don Mariano.
Con la speranza di aver saputo valorizzare un luogo a cui
tutta la comunità parrocchiale si possa avvicinare e di cui
possa godere, perché diventi punto d’incontro e di condivi‐
sione, un centro d’accoglienza e di armonia sento di dover
ringraziare Don Mariano, in primis, per avermi dato questa
opportunità e tutte le ditte che si sono alternate nei diversi
momenti per il loro prezioso lavoro; ogni giorno ci siamo
trovati di fronte a delle scoperte, abbiamo dovuto prendere
delle decisioni al fine di valorizzare e rispettare gli ambienti
su cui ci trovavamo ad agire, per far ciò è stato importantis‐
simo la collaborazione ed il grande spirito di unione creatosi
tra tutti.
NB. La spesa è stata possibile grazie al lascito del carissimo
Lino Bramati.
5. 5
NUOVI STILI DI VITA
I programmi tv
con donne oggetto
legittimano le molestie
Non si può parlare di istigazione, questo no, ma
che certi programmi tv
favoriscano le molestie nei
confronti delle donne adesso è dimostrato. Perché proporre figure femminili in versione oggetto, usate come belle
statuine o come serve sciocche, in qualche
modo legittima il ricorso alle offese, agli abusi
e si rivela un pericolo per la loro sicurezza.
A confermare i diffusi sospetti è lo studio
condotto da Silvia Galdi, Anne Maass e Mara
Candiu del dipartimento di Psicologia dello
Sviluppo
e
della
Socializzazione
dell’Università di Padova e pubblicato proprio
in questi giorni sulla rivista Psychology of
Women Quarterly.
A spingere le ricercatrici ad analizzare il fenomeno sono stati due fattori: la crescente
diffusione, nell’ultimo decennio, di modelli
femminili oggettivati (quando cioè le donne
sono relegate al ruolo di oggetti o di mera
decorazione) in molti programmi della televisione e in parallelo il preoccupante aumento
degli episodi di molestia sessuale e violenza
contro le donne. Da qui la domanda cui lo
studio ha dato una risposta positiva: possono
i messaggi veicolati dai mezzi di comunicazione di massa e in particolare dalla tv avere
un effetto sul nostro modo di comportarci?
E i risultati, frutto di due ricerche sperimentali,
spiega Galdi, «dimostrano che anche una
breve esposizione a materiale televisivo veicolante un modello svilente e denigrante del
ruolo femminile aumenta il comportamento di
molestia. Questa relazione è da attribuirsi al
fatto che la visione di tale materiale favorisce
una maggiore adesione alle norme tradizionali riguardanti il ruolo maschile».
I due studi, riassunti nell’Objectifying media:
their effect on gender role norme and sexual
harassment of women, sono stati realizzati
chiedendo a partecipanti maschi, di età compresa tra i diciotto e i quarant’otto anni, suddivisi casualmente in tre gruppi, di vedere un
video clip della durata di tre minuti.
A seconda della condizione sperimentale,
sono stati proposti un video che comprendeva sequenze di un documentario sulla natura
(condizione di controllo), un altro con immagini tratte da programmi televisivi che proponevano donne oggettivate (condizione tv
oggettivante) e un terzo con inquadrature
riguardanti donne in ruoli professionali di
prestigio (condizione donne professioniste).
Subito dopo la visione, i partecipanti hanno
compilato un questionario attraverso il quale
è stato rilevato il loro grado di adesione alle
norme tradizionali riguardanti il ruolo maschile.
Quanto al comportamento di molestia sessuale, è stato invece misurato in termini
quantitativi registrando il numero totale di
barzellette sessiste inviate dagli stessi partecipanti alla ricerca a una interlocutrice fittizia
nel corso di una successiva interazione via
Internet.
Dai risultati dei due studi è emerso che solo i
partecipanti esposti al video oggettivante
hanno manifestato una maggiore adesione
alle norme tradizionali riguardanti il ruolo
maschile, adesione che a sua volta ha aumentato il comportamento di molestia confermato dal maggior numero di barzellette
sessiste inviate all’interlocutrice occasionale.
Un rapporto causa-effetto che rappresenta un
concreto pericolo per la sicurezza e la dignità
delle donne.
Studio dell’Università di Padova conferma i sospetti e mette
in guardia:
il rapporto
causaeffetto pericolo per la
sicurezza.
6. 6
SPIRITUALITA’
a cura di Sr. Anna Maria Vissani
LA BELLEZZA AL FEMMINILE
“Quando si percorrono le pagine della storia al femminile,
quando ci si lascia coinvolgere dall' eloquenza di tanti eventi,
molti di essi autentici "fatti di vangelo", vissuti da donne che
hanno aperto nuove vie al cammino dell'umanità in tutti i campi
della realtà, ci si rende conto di quanto ingiusti siamo stati noi
uomini, di chiesa e di mondo, quanto lenti ad arrenderci all'evidenza, quanto incapaci di cogliere le dimensioni della femminilità della realtà, e, conseguentemente, quanta gioia di vivere abbiamo disatteso e compromesso.
Sarebbe stato sufficiente pensare che ognuno di noi esiste
perché una donna per nove mesi ci ha cresciuti nel ventre e per
un numero indefinito di giorni e di mesi ha trepidato e vegliato
per noi, per vedere la realtà in altra luce” (D. Mongillo).
E' vero che, in genere, alla propria mamma ognuno ha riservato un trattamento speciale: "esclusa mia madre"! Non si è
pensato che questa valutazione la attuano quasi tutti e, perciò,
tutte le donne, madri per la generazione o per la rigenerazione,
avrebbero meritato a livello di linguaggio, di pensiero, di atteggiamento, una considerazione meno ingiusta e discriminatoria.
Il maschile e il femminile strutturano l'unica e indivisa umanità, sono le due orbite dell'ellisse umana, la
realtà che, solo insieme, rendono feconda e amica la convivenza, gioiosa e degna di essere vissuta la vita.
Perdurano molte e profonde situazioni di discriminazione, di emarginazione, ma le donne resistono a cedere.
Il cammino verso questa meta sarà da costruire, da percorrere; è frutto di novità di vita alla quale occorre
convertirsi permanentemente, da ambo le parti. E' tutt'altro che automatico il passaggio da strutture di non
reciprocità ad una cultura di solidarietà, dell'interdipendenza, della convergenza giusta ed amica. Non meno
scontato è il cammino personale e comunitario che, liberata la
mente dalle rappresentazioni generatrici di violenza, porta a
temprare sentimenti ed emozioni e ad alimentare il coraggio
DEL
di perseverare in nuovi stili di accoglienza, condivisione,
delle donne nel mondo ha subito
collaborazione.
una violenza almeno una volta.
Santa Maria De Mattias, vissuta nella prima metà
Un dato agghiacciante ricordato dal
dell’800, ha voluto guardare la società del tempo, ostile alla
segretario generale dell’ONU, Kidonna, con intelligenza femminile e profondo intuito di sorelMoon. In Italia dall’inizio dell’anno
la e madre. E’ uscita dal chiuso della sua casa e del suo paese,
sono già 128 le vittime di femminiha percorso sentieri impervi per andare incontro alle persone,
cidio. A risvegliare le coscienze su
uomini e donne, giovani e vecchi e sostenere in tutti la dignità
questa piaga è stata la giornata
di persona amata da Dio e redenta dal Sangue prezioso di
mondiale dell’ONU contro la vioGesù.
lenza sulle donne il 25 novembre.
Ha fondato un Istituto che in quasi tutti i continenti opera
In occasione della ricorrenza il Preper l’emancipazione della donna, perché lei stessa ripeteva
sidente Napolitano ha nominato
alle sue suore: “quando avremo educato la donna salveremo il
Cavaliere dell’Ordine al Merito
mondo”. Incontrava gli uomini e con loro si intratteneva a
della Repubblica Italiana Lucia
lungo per educarli alla vita civile e al senso della famiglia e
Annibali, l’avvocato di Pesaro sfredel lavoro onesto. Una società - affermava la Santa - che deve
giata con l’acido alcuni mesi fa per
maturare nell’armonia tra i sessi, nell’accoglienza delle diffeordine del suo ex-fidanzato.
renze e in una educazione dei più piccoli al coraggio e alla
bellezza della vita.
PIU’
70%
7. IN PROGRAMMA
7
a cura di d. Mariano
TANTI PROBLEMI: DA DOVE COMINCIARE?
Un giornalista ha chiesto un giorno a Madre Teresa: ”Madre, i problemi sono tanti, qui
in India e nel mondo; ma da dove cominciare?” Rispose: Ricomincio da me. Ricomincia da te”. La Quaresima ha proprio il senso del rimettere ordine nella propria vita
davanti allo specchio della Parola del Signore. Questo “abitare secum” (stare a riflettere su se stesso) è indispensabile per vivere felici, e saper trarre il bene anche dal
male. Che cosa proponiamo?
1. TORNARE A MESSA ALLA DOMENICA e proseguire PERSONALMENTE la lettura
della Parola (portando via il foglietto)
2. RITROVARE IN GRUPPO per risuonare sul Vangelo ascoltato. Ogni lunedì alle
ore 21 presso la biblioteca del centro di spiritualità, comunichiamo i nostri pensieri lasciandoci illuminare dal Signore. invito esplicito a tutti i genitori.
3. FERMARSI IN PREGHIERA E ADORAZIONE. Ogni giovedì alle ore 18,30 a Castello e ogni mercoledì alle ore 17 invece del Rosario a Poggio.
4. MEDITARE LA PASSIONE DI GESU’ con la Via Crucis. Ogni venerdì alle ore 17
(a Poggio) e alle ore 17,30 (a Castelplanio).
5. PROGETTO “SERATA FAMIGLIA” per riscrivere insieme LA FAMIGLIA CRISTIANA. L’alfabeto della famiglia inizia con A come ADULTO (presenta don Mariano).
Seguirà: B come Bambini; C come coppia; D come Donna, ecc
PRIMA SERATA A Poggio il sabato 15 marzo, alle ore 18,30 (incontro – cena insieme – visione del film: “EX”). I bambini possono stare in salone a giocare.
DOMENICA 9 MARZO ORE 18
SORELLE DI SANGUE
Spettacolo sul dolore/valore
della donna
a cura dell’Astralmusic
e del centro danza “Mirra”
in occasione del 180° dell’Istituto delle suore
adoratrici del Sangue di Cristo
Sala Comunale - Segue Buffet
LUCE NELLE TENEBRE
Dvd sul Venerdì santo
a Castelplanio
Processione – canti trdizionali
PRESENTAZIONE UFFICIALE
13 APRILE ORE 18
SALA COMUNALE
8. 8
MARZO 2014
PROGRAMMA marzo-aprile ‘14
5 MC CENERI
DIGIUNO E ASTINENZA
6 GV
7 VN
8 SB
9 DM 1° QUARESIMA
10 LU
11 MA
15 SB
16 DM 2° QUARESIMA
17 LU
22 SA
23 DM 3° QUARESIMA
24 LU
25 MA
27 GV
29 SA
30 DO 4° QUARESIMA
31 LU
Aprile 2014
5 SB
6 DM 5° QUARESIMA
7 LU
8 MT
12 SA
13 DM delle PALME
14 LU
16 MC SANTO
17 GV SANTO
ora
17,30
19,00
18,30
17 e
17,30
18
21
18,30
15,30
18,30
21
21
18,30
21
21
18,30
15,00
18,00
18,30
18.00
17,30
19,00
18 VN SANTO
20,00
21,00
19 SB SANTO
15‐19
21‐23
20 DM PASQUA
21 LU
22 MT
23 MC
24 GV PATRONO
18,00
11,15
18,00
21,00
18,00
18,00
cosa
Celebrazione
Celebrazione
Adorazione
Via Crucis
OGNI GIOVEDI
Via Crucis
OGNI VENERDI
CATECHISMO (11)
Spettacolo “SORELLE DI SANGUE”
INCONTRO SUL VANGELO
CATECHISMO CRESIMA
CATECHISMO 1° (gruppo stupore)
SERATA FAMIGLIA a Poggio
CONSEGNA CREDO (2°- gruppo scoperta)
INCONTRO SUL VANGELO
CATECHISMO (12)
CONS. PADRE NOSTRO
INIZIO BENEDIZIONI A POGGIO
INCONTRO SUL VANGELO
CATECHISMO CRESIMA
Scuola di preghiera profonda
11° anniversario Carlo Urbani
INCONTRO SUL VANGELO
Catechismo (13)
INCONTRO SUL VANGELO
CATECHISMO. CRESIMA
Catechismo (14)
CONSEGNA SEGNO DI CROCE (1°)
Presentazione dvd “LUCE NELLE TENEBRE”
1° CONFESSIONE NELLA CELEBR. COMUNITARIA
Celebrazione a Jesi per consacr. Olii santi
MESSA IN COENA DOMINI
CONSEGNA COMANDAMENTO AMORE
COMMEMORAZIONE MORTE DI GESU’
CONFESSIONI
VEGLIA PASQUALE
messe
TRIDUO PER SAN GIUSEPPE
TRIDUO PER SAN GIUSEPPE
CATECHISMO. CRESIMA
TRIDUO PER SAN GIUSEPPE
Messa comunitaria
Messa prima della Processione
SPETTACOLO “My talent for you”
dove
a Poggio
a Castello
A Castello
A Poggio
A Castello
Sala Comunale
Centro di spiritualità
A Castello
A Castello ore 11,15
Centro di spiritualità
A Poggio ore 10
Centro di spiritualità
Centro di Spiritualità
Centro di spiritualità
Centro di spiritualità
Sala Comunale
Poggio
Jesi
A Poggio
A Castello
A Poggio
A Castello
PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO IN CASTELPLANIO – E SAN NICOLO’ A POGGIO SAN MARCELLO COLLEGAMENTO TRA LE FAMIGLIE DELLE
DUE PARROCCHIE PRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA' COLLABORANO:
SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO,
STEFANIA VICO, don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: marianopic@libero.it