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IL LIBRO BIANCO
SULLA TELEVISIONE
DIGITALE TERRESTRE
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




    indice del volume
    SINTESI                                        p.170   2.2.6.2 DVB-T interferito da TV analogica         p.170
                                                           2.2.6.3 TV analogica interferita da DVB-T         p.170
    REQUISITI DEL SERVIZIO                                 2.2.7    Probabilità di copertura
    DI TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE p.170                         e fattore di correzione delle località   p.170
                                                           2.2.7.1 Fattore di correzione
    1.1 FUNZIONI, APPLICAZIONI, SERVIZI            p.170            delle località e della propagazione      p.170
                                                           2.2.7.2 Metodi statistici approssimati
    1.1.1     EPG e Navigatore                     p.170            di composizione dei campi.               p.170
    1.1.1.1   Benefici                             p.170   2.2.8    Percentuale di tempo interferenze        p.170
    1.1.1.2   Costi                                p.170   2.2.9    Pianificazione SFN                       p.170
    1.1.2     Super TELETEXT                       p.170   2.2.9.1 Scelta finestra temporale
    1.1.2.1   Benefici                             p.170            nel ricevitore                           p.170
    1.1.2.2   Costi                                p.170   2.2.10 Esempi di modi operativi
    1.1.3     Sottotitoli                          p.170            per l’analisi di copertura               p.170
    1.1.3.1   Benefici                             p.170   2.2.10.1 Ricezione fissa, rete SFN e MFN
    1.1.3.2   Costi                                p.170            (alta priorità)                          p.170
    1.1.4     Aspetto dell’immagine (16:9 ; 4:3)   p.170   2.2.10.2 Rete MFN                                 p.170
    1.1.4.1   Benefici                             p.170   2.2.10.3 Rete SFN                                 p.170
    1.1.4.2   Costi                                p.170   2.2.10.4 Ricezione portatile indoor, rete MFN     p.170
    1.1.5     Audio                                p.170   2.2.10.5 Ricezione mobile, rete MFN               p.170
    1.1.5.1   Servizi multilingu                   p.170
    1.1.5.2   Programmi multicanale (surround)     p.170   MODELLO NAZIONALE
    1.1.5.3   Home Theatre                         p.170   DI PREVISIONE DI CAMPO                            p.170
    1.1.5.4   Benefici                             p.170
2   1.1.5.5   Costi                                p.170   2.3.1   Definizione di “Modello nazionale”        p.170
    1.1.6     Servizi interattivi                          2.3.2   Limiti del Modello nazionale              p.170
              senza canale di ritorno              p.170   2.3.3   Coordinamento internazionale              p.170
    1.1.6.1   Benefici                             p.170   2.3.4   Definizione dei parametri
    1.1.6.2   Costi                                p.170           di propagazione                           p.170
    1.1.7     Servizi interattivi                  p.170   2.3.5   Caratterizzazione del segnale utile       p.170
              con canale di ritorno.               p.170   2.3.6   Caratterizzazione
    1.1.7.1   Benefici                             p.170           del segnale interferente                  p.170
    1.1.7.2   Costi                                p.170   2.3.7   Database geo-morfologico
                                                           2.3.8   Algoritmo di calcolo
    PIANIFICAZIONE                                                 dell’attenuazione. Finalità               p.170
    DELLA RETE DI DIFFUSIONE                       p.170   2.3.8.1 Flusso dell’algoritmo.                    p.170
                                                           2.3.9   Rettificazione del profilo terrestre      p.170
    2.1.1     Parametri tecnici                   p.170    2.3.10 Calcolo dell’attenuazione
    2.1.2     Modello nazionale per la previsione                  da diffrazione                            p.170
              di campo elettromagnetico           p.170    2.3.11 Interpolazione dei valori
    2.1.3     Metodologia di pianificazione,                       del data-base geo-morfologico             p.170
              scenari, tipologie di servizio e
              di rete. Principali risultati       p.170    SCENARI DI PIANIFICAZIONE                         p.170

    DEFINIZIONE DEI PARAMETRI                      p.170   2.4.1     Introduzione                            p.170
                                                           2.4.2     Parametri tecnici                       p.170
    2.2.1   Modo operativo                         p.170   2.4.2.1   Condizioni di ricezione                 p.170
    2.2.1.1 Modulazione/codifica di canale         p.170   2.4.2.2   Qualità del servizio                    p.170
    2.2.1.2 Numero portanti                                2.4.2.3   Finestra di guardia del ricevitore      p.170
            e intervallo di guardia (Tg)           p.170   2.4.2.4   Previsione di campo
    2.2.2   Tipologia di ricezione                 p.170             elettromagnetico e modello
    2.2.3   Tipo Antenna                           p.170             digitale del territorio                 p.170
    2.2.3.1 Perdita di feeder                      p.170   2.4.3     Metodologia di pianificazione           p.170
    2.2.4   Tipologia di rete                      p.170   2.4.4     Scenari esaminati                       p.170
    2.2.5   Prestazioni in presenza                        2.4.5     Risultati                               p.170
            di rumore gaussiano                    p.170
    2.2.5.1 C/N richiesto                          p.170   PIANO DIGITALE A REGIME                           p.170
    2.2.5.2 Margine di implementazione             p.170
    2.2.5.3 Cifra di rumore del tuner              p.170   2.5.1   Determinazione del numero
    2.2.6   Rapporti di protezione                                 di programmi nazionali e locali  p.170
            dalle interferenze co-canale           p.170   2.5.1.1 Scenario SFN + MFN a 4 frequenze p.170
    2.2.6.1 DVB-T interferito da DVB-T             p.170   2.5.1.2 Scenario SFN + 2-SFN             p.170
2.5.1.3 Scenario SFN + 3-SFN                                     p.170    ANALISI DEI COSTI                                              p.170
2.5.1.4 Utilizzo dei 4 canali resi                                        DEL RICEVITORE DIGITALE
        disponibili dal Piano Analogico                          p.170
                                                                          GLI SCENARI OPERATIVI
ARCHITETTURA E COMPONENTI                                                 PER L’AVVIO E LO SVILUPPO                                      p.170
DI COSTI DELLA RETE DTT IN ITALIA                                p.170    DELLA TELEVISIONE DIGITALE

ARCHITETTURA DELLA                                                        IL PIANO DIGITALE:
RETE DTT ITALIANA                                                         MODELLI DI RETE E NUMERO                                       p.170
                                                                 p.170    DI PROGRAMMI DIGITALI
3.1.1         Elementi regolamentari                                                                                                     p.170
3.1.2         Il modello di architettura di rete                 p.170    5.1.1        Modelli di rete                                   p.170
3.1.2.1       Il playout                                         p.170    5.1.2        Numero di programmi digitali
3.1.2.2       La rete di distribuzione                           p.170                                                                   p.170
3.1.2.3       Note sulle reti di diffusione                      p.170    GLI SCENARI DI TRANSIZIONE
3.1.2.4       Le reti SFN                                        p.170
3.1.2.5       Le reti MFN                                        p.170    5.2.1    Scenario A: liberazione dei canali p.170
3.2           ??????????                                         p.170             previsti dal PNAF.
3.2.1         Introduzione                                       p.170    5.2.2    Scenario B: trasformazione
3.2.2         Le tipologie di impianto                           p.170             progressiva dei canali analogici   p.170
3.2.3         Gli impianti centralizzati                         p.170             in canali digitali.
3.2.4         Conclusioni                                        p.170                                                p.170
                                                                          CONCLUSIONI
IL TERMINALE D’UTENTE                                                                                                 p.170
E L’INTERATTIVITÀ                                                         Fase di transizione                         p.170                       3
                                                                 p.170    Situazione a regime                         p.170
COMPONENTI DI COSTO                                                       Glossario
                                                                 p.170
3.4.1         Premessa
3.4.2         Costi di apparecchiature                           p.170    APPENDICE 1.
              e impianti professionali                                    LO SVILUPPO DELLA DTT
3.4.3         Costo degli impianti di utente                     p.170    IN EUROPA E NEL MONDO                                          p.170
                                                                 p.170
CONSIDERAZIONE SULLO STANDARD                                             APPENDICE 2.
DEL RICEVITORE-DECODIFICATORE                                             QUALITA’ DEL SERVIZIO
INTEGRATO PER LA FRUIZIONE DEI                                            E AMPIEZZA IN COPERTURA
SERVIZI DI TELEVISIONE DIGITALE                                  p.170    NEGLI SCENARI DI PIANO:
                                                                          TABELLE NUMERICHE                                              p.170
IL CONCETTO DI DECODER UNICO                                     p.170
                                                                          APPENDICE 3.
4.1.1         Il caso spagnolo                                   p.170    ANALISI TECNICO ECONOMICA
                                                                          DEL RICEVITORE-DECODIFICATORE
ITALIA: SIMULCRYPT O MULTICRYPT                                  p.170    INTEGRATO (IRD) DIGITALE                                       p.170

4.2.1         La regolamentazione della fornitura                         APPENDICE 4
              di sistemi e servizi di accesso                             SCENARI DI TRANSIZIONE AL DIGITALE p.170
               condizionato e della piattaforma
              multimediale domestica in Europa      p.170                 APPENDICE 5
4.2.2         Un sistema di normativa a due livelli p.170                 LISTA PARTECIPANTI                                             p.170


INDICE DELLE TABELLE                                                                 antenna direttiva a 10 m (s.l.m), con discriminazione
                                                                                     d’antenna e di polarizzazione.
Tabella 2-1    Guadagni d’antenna per ricezione fissa                    Tabella 3-1 Costi attuali di apparati professionali -(Valori in EURO )
Tabella 2-2    Guadagni d’antenna per ricezione portatile e mobile       Tabella 3-2 Costo del Playout nazionale per reti SFN (Valori in Euro)
Tabella 2-3   Perdita di feeder per ricezione fissa                      Tabella 3-3 Stima dei costi per famiglia dei sistemi riceventi
Tabella 2-4   C/N richiesto per avere BER = 2E-4 dopo Viterbi
Tabella 2-5   Rapporti di protezione co-canale, DVB-Tinterferito DVB-T
Tabella 2-6   Rapporti di Protezione co-canale. DVB-Tinterferito P L A   INDICE DELLE FIGURE
Tabella 2-7   Rapporti di Protezione: PAL interferito DVB-T
Tabella 2-8   Fattore di correzione delle località                       Figura 3-3-1 Macromodello di riferimento
Tabella 2-9   Scenari di rete esaminati nelle simulazioni di copertura   Figura 3-2 Schema generale del playout
              digitale per ricezione “fissa”, modulazione 64 QAM,        Figura 3-3 Modello del sistema di diffusione con rete SFN
              8K portanti, FEC=2/3, Tg=Tu/4 (SFN) e Tg=Tu/32 (MFN),      Figura 3-4 Modello del sistema per la diffusione con reti MFN
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




    Sintesi
    INTRODUZIONE                                      grande formato (dagli schermi 16:9 a quelli
                                                      piatti a grandi dimensioni). Inoltre il broad-



    L
              a trasmissione digitale costituisce     caster può usare le risorse di trasmissione
              una tappa di capitale importanza        con maggior flessibilità: in una determinata
              nello sviluppo tecnologico dei siste-   area di copertura può ridurre il numero di
    mi televisivi. Essa rappresenta il passaggio      programmi trasmessi, privilegiando una mi-
    essenziale verso la convergenza di infor-         gliore qualità delle immagini, da diffondere
    matica e telecomunicazioni e consente di          eventualmente anche in alta definizione.
    trasformare l’apparecchio televisivo in una       • l’offerta di una serie di servizi aggiun-
    piattaforma per lo sviluppo dei servizi inte-     tivi di tipo interattivo accessibili tramite il
    rattivi, che si aggiungono così alla funzione     televisore. L'adattatore digitale (detto in se-
    tradizionale di diffusione circolare dei se-      guito: set-top-box) da applicare al normale
    gnali. All'origine delle attività europee in      televisore, o il televisore digitale integrato
    questo campo c’è il progetto Digital Video        nelle versioni più evolute, hanno capacità di
    Broadcasting (DVB) promosso dalla Com-            memoria e di elaborazione tali da trattare e
4
    missione europea allo scopo di definire           immagazzinare le informazioni: l’utente le
    standard comuni. Il progetto, cui hanno           può acquisire in forma interattiva semplice-
    partecipato 170 società coinvolte nei diversi     mente collegando l'apparecchio alla linea
    settori dell'industria televisiva, ha raggiunto   telefonica domestica. Ciò significa che an-
    l'obiettivo di stabilire un unico standard con-   che nelle case prive di personal computer
    diviso su scala europea per le trasmissioni       sarà possibile accedere all'insieme dei ser-
    televisive digitali via satellite (DVB-S), via    vizi associati a Internet. Attraverso il televi-
    cavo (DVB-C) e via terra (DVB-T). Questi          sore i servizi interattivi potranno essere uti-
    standard sono stati ora adottati anche dal        lizzati da soli o abbinati alle trasmissioni te-
    Giappone e da altri paesi non europei.            levisive per arricchire i programmi di infor-
                                                      mazione a richiesta.
    I vantaggi dello standard digitale si riassu-     • la progressiva sostituzione degli attua-
    mono in tre principali ordini di fattori:         li mezzi analogici di produzione, trasmis-
                                                      sione e ricezione televisiva con una nuova
    • il potenziamento del servizio televisivo        generazione di mezzi digitali. Sul fronte del-
    in termini di quantità e di qualità. A parità     la produzione dei contenuti televisivi il pro-
    di frequenze utilizzate per le reti televisive    cesso di sostituzione è in corso già da qual-
    analogiche, il numero dei programmi digita-       che tempo. Sul fronte degli apparati e delle
    li irradiabili potrebbe quadruplicarsi o quin-    reti di trasmissione i mezzi satellitari si sono
    tuplicarsi. La trasmissione digitale offre una    aggiornati con grande rapidità per diventare
    migliore qualità delle immagini e dei suoni e     oggi il supporto più usato per la televisione
    permette di utilizzare schermi televisivi di      digitale. È lecito supporre che nell'arco dei
prossimi 10-15 anni, nella maggiorparte dei         pertura geografica molto ampia, non circo-
paesi europei, le reti di trasmissione televi-      scrivibile su scala regionale.
siva, via terra, via cavo o via satellite, sa-
ranno completamente digitali.                       Sotto il profilo strettamente economico le
                                                    trasmissioni digitali terrestri rappresentano
La televisione digitale può essere trasmes-         una risorsa per lo Stato, i consumatori e l’in-
sa via satellite, via cavo e via etere terre-       dustria dei prodotti elettronici di largo con-
stre. Ciascun supporto ha caratteri propri          sumo.
che si riflettono in specifici vantaggi e limiti.   Nel decidere il passaggio alle trasmissioni
La diffusione analogica televisiva terrestre        digitali terrestri il Governo genera effetti
assicura da tempo in Europa una copertu-            economici di lungo termine. Vengono infatti
ra capillare del territorio, essendo dispo-         poste le condizioni per un uso più efficiente
nibile nella quasi totalità (oltre il 95%) delle    dello spettro hertziano, con la liberazione di
abitazioni tramite antenne poco costose e           una parte delle frequenze da destinare, se-
semplici da installare. Essa presenta quindi        condo le scelte, a ulteriori canali televisivi
                                                                                                         5
potenzialità superiori rispetto a quelle offer-     terrestri, ad altri servizi diffusivi (data broad-
te dalla televisione via cavo e via satellite e     casting) o di telecomunicazione (servizi in-
rappresenta la soluzione ottimale per chi           terattivi mobili) o da ripartire tra le diverse
voglia diffondere programmi in un numero            funzioni.
elevato di famiglie e voglia perseguire, an-        I vantaggi del digitale terrestre, tuttavia, so-
che con il digitale, quegli obiettivi di servizio   no innegabili anche per i consumatori e l’in-
universale che da sempre in Europa hanno            dustria. I consumatori non solo disporranno,
caratterizzato l’attività televisiva.               sul televisore domestico e senza significati-
                                                    vi aggravi di spesa, di una assai più ampia
Le reti terrestri presentano tuttavia altri van-    gamma di programmi fra i quali scegliere,
taggi essenziali, quali:                            ma potranno anche compiere da casa ope-
                                                    razioni che oggi richiedono l’utilizzo del
• la portabilità del servizio, la possibilità       computer o implicano spostamenti in luoghi
cioè, di ricevere i programmi ovunque, gra-         specifici (e-commerce, home banking, per-
zie a un'antenna mobile, senza predisporre          sino adempimenti amministrativi). Per le at-
punti di allacciamento alla rete in ognuno          tività svolte attraverso i servizi interattivi che
dei luoghi deputati, anche temporaneamen-           passano per il televisore, vi sarà dunque
te, al consumo televisivo.                          una drastica riduzione dei costi di transazio-
• la regionalità. Il territorio regionale è trop-   ne (home banking, e-finance) e di informa-
po esteso per essere coperto capillarmente          zione (e-commerce).
da una rete di trasmissione via cavo a costi        Per l’industria elettronica di largo consumo
non elevati, laddove il satellite ha una co-        si apriranno ottime prospettive, determinate
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




    Sintesi
    dal necessario rinnovo degli apparecchi te-           • un’offerta di programmi e servizi più am-
    levisivi e dalla maggiore produzione di set-          pia e meglio rispondente alle richieste del
    top-box.                                              pubblico;
    In una fase transitoria, i consumatori che non        • un incremento dei consumi e degli introiti
    vorranno sostituire il proprio apparecchio do-        dell’industria produttrice (in ambito software
    vranno aggiungere al televisore tradizionale          e hardware);
    una "scatola" esterna, il set-top box, in grado       • l’accelerazione alla diffusione, presso il
    di convertire i segnali analogici in segnali di-      grande pubblico, dell’uso di Internet e dei
    gitali. La tecnologia contenuta in tali appara-       servizi interattivi sofisticati;
    ti, la cui produzione già in alcuni Paesi ha da-      • un impulso all’adozione di nuove tecnologie
    to vita a un autonomo e fiorente segmento             e relativi guadagni di posizione nella compe-
    produttivo, può essere può o meno comples-            tizione internazionale.
    sa: in alcuni casi i set-top-box possono con-
    vertire i segnali trasmessi da una sola piat-
    taforma di trasmissione, in altri sono compa-         ISTITUZIONE E ORGANIZZAZIONE
6
    tibili con due o più piattaforme, in altri ancora     DEL COMITATO PER LO SVILUPPO
    possono fornire l'accesso non solo ai canali          DEI SISTEMI DIGITALI
    televisivi digitali, ma anche a vari servizi di ti-



                                                          I
    po interattivo. Questa evoluzione è partico-                l presente Libro Bianco costituisce il re-
    larmente rilevante per l’industria italiana che,            soconto dell’attività del Comitato per lo
    nell’ultimo quindicennio, ha vissuto una fase               sviluppo dei sistemi digitali, istituito con
    di progressivo declino.                               delibera n. 77/98 del 25 novembre 1998 del
    In futuro le componenti elettroniche necessa-         Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle
    rie a ricevere le trasmissioni digitali saranno       comunicazioni, allo scopo di definire obiettivi,
    incorporate nel televisore che diventerà in tal       condizioni e modalità di sviluppo in Italia del-
    modo un apparato integrato per la ricezione           la tecnologia digitale nel campo della ra-
    di servizi digitali domestici. Già oggi si regi-      diofonia, della televisione e della multimedia-
    stra un aumento nella produzione di televiso-         lità. La creazione del Comitato si inscrive nel
    ri digitali con funzioni interattive e una netta      quadro di una più ampia attività di studio,
    diminuazione dei prezzi.                              promozione, sviluppo e integrazione delle
                                                          comunicazioni e dei servizi multimediali, de-
    I vantaggi di sistema derivanti dalla rapi-           mandata all’Autorità dalla legge istitutiva, la
    da adozione della televisione digitale ter-           n. 249 del 31 luglio 1997.
    restre sono dunque:                                   Il Libro Bianco vuol essere punto di partenza
                                                          di una verifica e di un approfondimento - con-
    • l’uso efficiente delle risorse frequenziali de-     dotti nel rispetto delle esigenze e dell’espe-
    stinate alla diffusione terrestre;                    rienza specifica delle parti interessate - volti
a individuare le migliori soluzioni legislative,      fine di coordinare e armonizzare i risultati dei
tecniche e commerciali per il successo del di-        gruppi A, B, C,D. art 2 comma 9 .
gitale in Italia.                                     La prima riunione del Comitato per lo svilup-
Ai lavori del Comitato, presieduto dal Presi-         po dei sistemi digitali si è tenuta il 22 febbraio
dente dell’Autorità Enzo Cheli, hanno parte-          1999; il Comitato ha chiuso i propri lavori il 18
cipato i Commissari dell’Autorità Mario Lari,         Maggio 2000.
in qualità di vice Presidente operativo, Anto-
nio Pilati, Silvio Traversa, tre rappresentanti
del Ministero delle Comunicazioni, di cui uno         ANALISI RELATIVA ALL’INTRODUZIONE
dell'Istituto superiore delle comunicazioni e         E ALLO SVILUPPO DELLA TELEVISIONE
delle tecnologie dell'informazione e le impre-        DIGITALE TERRESTRE IN ITALIA
se, diverse associazioni di categoria e alcuni



                                                      N
istituti di ricerca attivi nel settore delle comu-              elle pagine che seguono sono
nicazioni.                                                      esposti in sintesi i risultati conse-
Il Comitato ha suddiviso la propria attività in                 guiti dal Comitato per lo sviluppo
                                                                                                           7
quattro aree di studio, assegnate ad altret-          dei sistemi digitali attraverso i vari Gruppi di
tanti gruppi di lavoro.                               studio.
                                                      Obiettivo di tali pagine è quello di sottolinea-
Al Gruppo di studio A è stato assegnato il            re gli aspetti che potranno maggiormente
compito di definire gli standard di qualità dei       caratterizzare il processo di digitalizzazione
programmi televisivi trasmessi, il numero dei         del sistema televisivo italiano e i problemi
canali audio associati al video e le risorse ne-      che ne potranno derivare. Per descrizioni e
cessarie per lo sviluppo della convergenza e          considerazioni più approfondite si rimanda ai
della multimedialità.                                 capitoli successivi. Si sottolinea comunque
Il Gruppo di studio B è stato incaricato di de-       che i diversi scenari prospettati hanno valore
finire la struttura e il numero delle reti VHF e      essenzialmente ricognitivo e solo in parte
UHF e il numero di programmi irradiabili.             propositivo. Infatti, la competenza delle scel-
Il Gruppo di studio C ha avuto il duplice com-        te e degli indirizzi generali da adottare in
pito di definire lo standard del decoder e i re-      questo campo è, in primo luogo, del Parla-
lativi costi e di analizzare le problematiche in-     mento e del Governo.
dustriali relative agli impianti trasmittenti, di
collegamento e di multiplexaggio.                     Servizi e applicazioni
Al Gruppo di studio D è stato assegnato l’in-
carico di formulare proposte operative, di in-        Gli standard digitali, sviluppati in seno al
dicare modalità e costi per l’avvio e lo svilup-      Consorzio europeo DVB e ratificati dall’ET-
po della televisione digitale terrestre.              SI (European Telecommunications Stan-
Il Gruppo di studio E, infine, è stato istituito al   dard Institute), offrono nuove opportunità
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




    Sintesi
    per i fornitori dei servizi, i gestori di rete e   sel) che vengono memorizzati nel ricevito-
    l’industria del settore, in un mercato caratte-    re e utilizzati successivamente da parte
    rizzato dalla convergenza fra radiodiffusio-       dell’utente.
    ne, telecomunicazioni e information techno-        L’interattività con canale di ritorno risulta
    logy. Gli standard DVB forniscono la solu-         fondamentale per promuovere lo sviluppo di
    zione globale alla domanda crescente di            nuovi servizi di specifico interesse per il sin-
    nuovi servizi generalisti e tematici, free-to-     golo utente. Ne sono un esempio la pay-tv
    air e a pagamento, multimediali e interattivi      e la pay per view, l’acquisto di prodotti e di
    e consentono un sensibile miglioramento            servizi tramite televisore e così via.
    della qualità del servizio.                        L’accesso ad Internet tramite televisore of-
                                                       fre all’utente tutte le potenzialità offerte da
    I nuovi servizi resi disponibili possono esse-     un personal computer. Il ricevitore-decodifi-
    re suddivisi in tre classi:                        catore integrato diventerà nel tempo un ter-
    • enhanced broadcasting;                           minale d’utente multimediale e rappresen-
    • televisione interattiva;                         terà uno degli elementi propulsivi della co-
8
    • accesso a Internet.                              siddetta “nuova economia”.

    L’enhanced broadcasting si caratterizza per:       Grazie alle sue molteplici potenzialità, la te-
                                                       levisione digitale terrestre (T-DVB), lanciata
    • il formato delle immagini in 16:9 (HDTV –        in Gran Bretagna nell’autunno 1998 ed at-
    High Definition Television), particolarmente       tualmente in fase pre-operativa in Svezia e
    adatto alla visione di film ed eventi sportivi;    in Spagna, è destinata a diventare, nel me-
    • l’audio con qualità CD (Compact Disk) e la       dio e lungo termine, la forza trainante di un
    possibilità di avere più canali audio per un       mercato di massa di portata europea, in
    programma multilingue;                             grado di soddisfare le richieste d’accesso,
    • l’EPG (Electronic Programme Guide), in           da parte degli utenti, sia ai servizi informati-
    grado di fornire informazioni sulla program-       vi di base sia ai servizi promossi dal merca-
    mazione aggiornate in tempo reale.                 to della comunicazione. Punti di forza della
    • il super-Teletext, che può fornire contenuti     nuova televisione saranno infatti la facilità e
    graficamente arricchiti, immagini, ipertesti,      l’economicità di ricezione e l’“universalità”
    clip audio e video, ecc.                           del servizio offerto, prevalentemente rivolto
    La televisione interattiva consente una “in-       al grande pubblico. Essa potrà inoltre inte-
    terattività locale” e una “interattività con ca-   grare e completare l’offerta dei canali satel-
    nale di ritorno”.                                  litari e via cavo e rispondere alle esigenze
                                                       dei servizi nazionali e locali.
    L’interattività locale consiste nella tra-         La capacità trasmissiva di una rete DVB-T
    smissione ciclica di contenuti (data carou-        consente un sostanziale aumento dell’offer-
ta: da 4 a 5 programmi digitali al posto di un        motivo il Comitato non si è limitato a esami-
programma analogico, a seconda della con-             nare il cosiddetto “scenario di piano” che fa
figurazione adottata nel servizio operativo. Il       riferimento al PNAF, ma ha considerato an-
miglioramento sostanziale della qualità di ri-        che altre ipotesi meno “ortodosse” allo sco-
cezione con apparati portatili e la possibilità       po di confrontare i risultati. Nelle pagine che
di servire anche l’utenza mobile rappresen-           seguono si fa riferimento allo “scenario di
tano altri fattori premianti. Inoltre, a diffe-       piano” che meglio risponde ai criteri di pia-
renza di quanto accade per la televisione di-         nificazione stabiliti nella legge 249/97. In
gitale via satellite o via cavo, la ricezione dei     particolare siti, potenze e diagrammi di an-
servizi DVB-T è compatibile con gli attuali           tenna sono gli stessi inseriti nel PNAF.
sistemi di ricezione condominiali a costi
marginali per l’utente.                               La tecnologia digitale consente di pianificare
                                                      reti che utilizzano la stessa frequenza per tut-
                                                      ti gli impianti trasmittenti che le compongono
MODELLI DI RETE E NUMERO                              (reti SFN – Single Frequency Network) e re-
                                                                                                          9
DEI PROGRAMMI IRRADIABILI                             ti che richiedono, invece, più frequenze, di-
                                                      verse l’una dall’altra, per la loro realizzazione
Modelli di rete                                       (reti MFN – Multiple Frequency Network). Le
                                                      analisi condotte hanno messo in evidenza la



L
          a tipologia e la struttura delle reti di-   possibilità di realizzare reti miste MFN-SFN
          gitali terrestri sono state studiate te-    (reti k-SFN), ossia reti MFN estese local-
          nendo conto della necessità di loca-        mente con reti SFN costituite da pochi im-
lizzare gli impianti in siti comuni che do-           pianti, che permettono di servire una mag-
vranno essere di norma coincidenti con                giore porzione di territorio e di popolazione,
quelli individuati dal Piano Nazionale di As-         con un incremento limitato del numero degli
segnazione delle Frequenze per la radiodif-           impianti.
fusione terrestre della televisione analogica
(PNAF). I vari tipi di reti devono rispondere         Le reti per il servizio nazionale e locale sono
alle esigenze dei diversi tipi di servizio, na-       pertanto:
zionale o locale, cui sono destinate, defi-
nendo le soluzioni ottimali in termini di uso         • reti SFN
efficiente dello spettro e di territorio e popo-      • reti MFN
lazione serviti e tenendo presente le esi-            • reti k-SFN
genze di tutto il sistema radiotelevisivo nel-
la sua complessa articolazione e nel suo              Tali reti si distinguono anche per la capacità
prevedibile sviluppo, soprattutto sotto il pro-       di trasmissione, minore per le reti SFN ri-
filo dell’offerta di nuovi servizi. Per questo        spetto alle reti MFN. Ciò comporta che le re-
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




    Sintesi
    ti SFN possono, rispetto alle reti MFN, tra-      e sub-provinciale, corrispondenti alle reti
    smettere un minore numero di programmi o          MFN per le quali il numero delle frequenze
    lo stesso numero di programmi, ma di peg-         da utilizzare è risultato pari a 4.
    giore qualità.                                    L’espressione “reti pianificate a livello na-
    Si deve poi considerare che le reti pianifi-      zionale” non fa riferimento all’emittenza a
    cate a livello nazionale possono essere o         carattere nazionale, bensì a una modalità
    meno decomponibili in reti a livello regiona-     di pianificazione degli impianti da utilizzare
    le, provinciale o sub-provinciale, laddove        sia per l’emittenza nazionale sia per l’emit-
    per reti sub-provinciali si intendono quelle      tenza locale.
    reti che servono parzialmente il territorio di
    una provincia (coincidente, al limite, con        Numero dei programmi irradiabili
    l’area servita da un solo trasmettitore). Poi-
    ché su ogni rete possono essere trasmessi         Come è noto, i criteri dettati dalla normati-
    più programmi e servizi (almeno 4 pro-            va vigente per la pianificazione delle fre-
    grammi oltre ai servizi), le reti pianificate a   quenze prevedono:
    livello nazionale non decomponibili sono
    rappresentate dalle reti SFN: per ragioni         • l’equivalenza, nei limiti delle compatibilità
    tecniche, infatti, il loro buon funzionamen-      tecniche e in termini di copertura del terri-
    to richiede che i segnali trasmessi (pro-         torio, di tutte le emittenti in ambito nazio-
    grammi e altri servizi) da ogni singolo im-       nale e locale;
    pianto siano gli stessi.                          • la riserva di 1/3 dei canali in favore del-
                                                      l’emittenza locale.
    I modelli di rete individuabili nel contesto      Sulla base dei criteri enunciati e tenendo
    italiano sono dunque:                             presenti le caratteristiche tecniche specifi-
                                                      che di ciascun modello di rete, sono stati
    • reti pianificate a livello nazionale non de-    elaborati alcuni esempi al fine di determi-
    componibili a livello regionale, provinciale,     nare il numero di programmi digitali che
    o sub-provinciale, coincidenti con il model-      possono rendersi disponibili a livello nazio-
    lo SFN;                                           nale e locale sulla base delle seguenti ipo-
    • reti pianificate a livello nazionale decom-     tesi:
    ponibili a livello regionale o pluriprovincia-    • le reti considerate sono tutte quelle piani-
    le, pianificabili con il sistema k-SFN, dove      ficate a livello nazionale, siano esse de-
    k rappresenta il numero delle frequenze           componibili in reti locali o meno;
    utilizzate (nei casi esaminati 2 o 3 fre-         • le reti locali risultano dalla suddivisione
    quenze);                                          delle reti pianificate a livello nazionale de-
    a) reti pianificate a livello nazionale de-       componibili in reti regionali o provinciali o
    componibili a livello regionale, provinciale      sub-provinciali;
• il numero di programmi per rete è pari a 4        SFN a copertura nazionale per un totale di
(supponendo che tale sia la capacità del            3 multiplex e 12 programmi nazionali.
multiplex);
Negli esempi di calcolo del numero dei pro-         Altre soluzioni in grado di rispondere alle
grammi non vengono considerate le reti              esigenze di uso efficiente dello spettro e di
provinciali e sub-provinciali.                      massimizzazione del numero dei program-
I risultati degli esempi di cui si è detto si ri-   mi, nel rispetto dei criteri di ripartizione tra
feriscono alla “situazione a regime”, cioè al       emittenti nazionali e locali, sono date dai
momento in cui il sistema televisivo è inte-        due seguenti esempi di combinazione di
ramente digitale. In tale situazione si può         modelli di rete:
ipotizzare, a solo titolo di esempio teorico e
con le necessarie riserve, che tutte le 55          • la combinazione di reti nazionali SFN e
frequenze assegnate alla radiodiffusione            MFN. Essa consente la realizzazione di 19
televisiva siano dedicate alla radiodiffusio-       reti nazionali SFN e 9 reti nazionali MFN. I
ne digitale. Come esempi estremi di scar-           programmi irradiabili per ogni bacino regio-
                                                                                                                             11
sa o nessuna rilevanza pratica, si è imma-          nale o provinciale, risultano pari a 112, di
ginato di:                                          cui 76 assegnabili all’emittenza nazionale
                                                    e 36 all’emittenza locale.
• utilizzare le 55 frequenze disponibili per        • la combinazione di reti nazionali SFN e 3-
la realizzazione di reti SFN pianificate a li-      SFN. Le reti nazionali realizzabili sono 33,
vello nazionale (non decomponibili in reti          di cui 22 di tipo SFN e 11 di tipo MFN. I pro-
locali);                                            grammi irradiabili per ogni bacino regiona-
• utilizzare le 55 frequenze disponibili per        le sono 132, di cui 88 riservati all’emitten-
la realizzazione del maggior numero tecni-          za nazionale e 44 assegnabili all’emittenza
camente possibile di reti MFN pianificate a         locale.
livello nazionale (decomponibili in reti loca-
                                                    Nella tabella seguente si riassumono i risultati
li).                                                degli esempi considerati.
                                                                                          N. programmi ricevibili in ciascuna regione
                                                                     N.          N.
                                                       TIPO     multiplex    multiplex   programmi    programmi       Totale
Nel caso a) le reti a copertura nazionale             DIRETE    (reti SFN)   (reti MFN    nazionali    regionali    programmi
                                                                             o k-SFN)        (a)          (b)       per regione
                                                                                                                       (a+b)
realizzabili sono 55 per un totale di 55 mul-
tiplex e di 220 programmi nazionali.                 RETI SFN      55            -          220           -            220

Nel caso b) sono possibili 13 reti nazionali         RETI MFN       3           13          40           24             64
MFN per un totale di 13 multiplex e 52 pro-
                                                     RETI SFN
grammi nazionali. Inoltre, con le 3 frequen-            +
                                                     RETI MFN      19           9           76           36            112
ze residue non utilizzabili per un’ulteriore
rete MFN (ne sarebbero necessarie 4) si              RETI SFN
                                                        +
                                                      3-SFN        22           11          88           44            132
può ipotizzare di realizzare 3 reti nazionali
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     Come si evince dalla tabella, la ripartizione     nella prospettiva della “convergenza” ormai
     dei programmi tra nazionali e locali risultan-    in atto nei sistemi di comunicazione. Il Pia-
     te dagli esempi teorici descritti non è equili-   no, tra l’altro, dovrà essere inserito e armo-
     brata, essendo eccessivamente alto il nu-         nizzato con il piano di Stoccolma, la cui re-
     mero dei primi. Si potrebbe, quindi, pensa-       visione è prevista per il 2005.
     re di variare opportunamente tale ripartizio-     La maggior parte delle associazioni delle
     ne in favore dell’emittenza locale. Se si con-    emittenti locali non condivide l’ipotesi se-
     sidera il caso con modelli di rete SFN+MFN,       condo la quale le emittenti a carattere na-
     per esempio, è ipotizzabile l’uso di 4 reti       zionale possono offrire servizi differenziati
     SFN in meno per realizzare una rete MFN           in ambito locale. Si ritiene infatti che, anche
     in più. In questo caso si avrebbero per cia-      per la trasmissione di servizi, debbano va-
     scuna regione 60 programmi nazionali e 40         lere le stesse norme previste per i program-
     programmi regionali per un totale di 100          mi televisivi e la pubblicità. La normativa di
     programmi.                                        settore non prevede la possibilità per le reti
                                                       nazionali private di effettuare trasmissioni
12
     Per chiarezza espositiva è bene sottolinea-       differenziate a livello regionale, provinciale
     re che gli esempi riportati si identificano con   o subprovinciale, mentre prevede la possi-
     schemi che, per la loro rigidità, sono pura-      bilità di emissioni regionali differenziate per
     mente teorici. Essi presuppongono infatti         le reti della concessionaria pubblica nei li-
     che tutte le reti nazionali siano del tipo SFN    miti fissati dal contratto di servizio – art. 15,
     da assegnare ai concessionari che operano         comma 15 della legge 223/90 -. In ogni ca-
     in ambito nazionale. Se tali concessionari        so è vietata la differenziazione delle tra-
     intendessero fornire servizi (diversi dai pro-    smissioni pubblicitarie da parte delle reti na-
     grammi televisivi in chiaro, teletext incluso)    zionali, art. 8, comma 10 della legge
     anche a carattere locale, ciò potrebbe es-        223/90.Tali norme sono finalizzate a garan-
     sere fatto solo con reti decomponibili local-     tire nei vari ambiti territoriali il ruolo riserva-
     mente che utilizzano più di una frequenza.        to all’emittenza locale.
     Inoltre non si è tenuto conto di altri aspetti,
     come le norme relative agli accordi sull’uso      La maggior parte delle associazioni delle
     delle frequenze in zone di confine. Ne con-       emittenti locali ritiene pertanto opportuno
     segue che il numero complessivo di reti,          che i servizi offerti dalle reti nazionali deb-
     multiplex e programmi può risultare inferio-      bano essere identici per l’intero territorio
     re a quello indicato negli esempi.                nazionale.
     Da quanto esposto risulta evidente che l’e-       Il Comitato ricorda a tale proposito che la
     laborazione del piano digitale effettivo do-      concessionaria pubblica, nei limiti previsti dal
     vrà tener conto, oltre che degli aspetti tec-     contratto di servizio, potrà trasmettere servi-
     nici, anche dell’offerta dei diversi servizi,     zi differenziati anche in ambito regionale.
IL RICEVITORE-DECODIFICATORE                          prattutto a una ricca offerta di programmi in
INTEGRATO E I SISTEMI RICEVENTI                       chiaro ed a pagamento;
DI UTENTE                                             • il mercato della televisione digitale terre-
                                                      stre, che farà il suo debutto commerciale in
Il ricevitore-decodificatore integrato                Italia non prima del prossimo anno.
                                                      Nella fase di avviamento del servizio, se-



P
        er i ricevitori-decodificatori integrati il   condo il Comitato, è necessario prevedere
        Comitato ha studiato alcune soluzioni         una normativa il più possibile aperta, capa-
        tecniche e di regolamentazione in li-         ce di favorire il servizio stesso senza osta-
nea col dettato della legge (la n. 78 del 29          colare le molteplici possibilità offerte dalla
marzo 1999). Le raccomandazioni tecniche              rapida evoluzione tecnologica e in grado di
sono state formulate sulla base di un’analisi         dare stabilità al sistema.
del “modello funzionale” del decoder e sulla
base di previsioni sui costi di produzione e          Usufruire dei servizi di televisione digitale
sui prezzi al consumatore dei decoder digita-         con un decoder unico può significare:
                                                                                                          13
li. Gran parte delle considerazioni di seguito        • ricevere con lo stesso decoder le offerte
riportate sono state recepite dalla recente           dei differenti operatori sia in chiaro sia crip-
delibera 216/00 che l’Autorità per le garanzie        tate;
nelle comunicazioni ha emanato il 5 aprile            • ricevere con lo stesso decoder le offerte
scorso, dopo aver ottenuto il parere positivo         di televisione digitale (in chiaro e criptate)
delle Commmissione europea e del Ministe-             su differenti mezzi trasmissivi (cavo, satel-
ro delle comunicazioni.                               lite, terrestre).
Il modello funzionale del ricevitore-decodifi-        La prima interpretazione è quella che al
catore e le considerazioni economiche sono            momento riveste maggior rilevanza com-
esposte in dettaglio all’appendice 3 del Libro.       merciale, essendo l’offerta dei servizi di te-
                                                      levisione digitale attualmente limitata al sa-
Il decoder unico                                      tellite o al cavo. Anche se ancora non sono
                                                      disponibili moduli multistandard per riceve-
La possibilità per gli utenti di fruire del           re con lo stesso decoder la televisione di-
maggior numero di offerte di servizi di tele-         gitale terrestre, via cavo e via satellite, è le-
visione numerica tramite un decoder unico             cito prevedere che il decoder terrestre, con
si confronta con due realtà di mercato che            l’aggiunta di opportuni moduli, sarà com-
presentano una dinamica differente:                   patibile con la ricezione via satellite e/o via
                                                      cavo. Si ritiene tuttavia, in considerazione
• il mercato della televisione via satellite e        dell’elevato costo e dell’attuale assenza
via cavo che sperimenta un notevole incre-            sul mercato di questi moduli, che tale rice-
mento nella vendita dei decoder, grazie so-           zione multistandard debba per ora rimane-
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     re opzionale.                                    attualmente due tecniche distinte, così co-
     La ricezione delle offerte dei differenti ope-   me stabilite dal DVB:
     ratori di pay-tv dovrebbe, in un decoder
     unico ideale, essere possibile semplice-         SIMULCRYPT : nella sua forma più sempli-
     mente tramite l’attivazione dell’apposita        ce consiste nel trasmettere la stessa offer-
     smart-card, in maniera del tutto simile a        ta digitale criptata con differenti sistemi
     quanto accade nei servizi di telefonia mo-       d’accesso condizionato. A differenza di
     bile GSM (Global Standard for Mobile Te-         quanto comunemente ritenuto, il simulcrypt
     lephony). Il principale ostacolo a questa        non richiede un accordo fra operatori, ma
     modalità di funzionamento, alla base del         un semplice accordo di licenza fra i fornito-
     sistema Eurocrypt, è costituito dal fatto che    ri dei sistemi d’accesso condizionato utiliz-
     tutti i sistemi d’accesso condizionato oggi      zati e il broadcaster. Accordi più complessi
     esistenti in Europa sono proprietari, e ciò      possono avvenire per ragioni d’opportunità
     essenzialmente in ragione del dilagare del       commerciale, (come ad esempio la condivi-
     fenomeno delle smart-card illecite. La sicu-     sione della stessa smart-card che dà all’ab-
14
     rezza del sistema di criptaggio è d’altronde     bonato accesso a servizi differenti).
     condizione essenziale per il successo
     commerciale di un operatore di televisione       MULTICRYPT : consiste nell’avere nel de-
     a pagamento. La normativa europea vi-            coder uno o più slot ad interfaccia comune
     gente fissa nell’algoritmo comune europeo        in grado di ospitare un modulo d’accesso
     il sistema obbligatorio di descrambling per      condizionato fornito da un altro provider. Il
     tutti i ricevitori, ma lascia piena libertà ai   modello multicrypt è per il momento scar-
     fornitori di sistemi di accesso condizionato     samente applicato. Sul totale dei ricevitori
     di elaborare algoritmi proprietari per la pro-   circolanti in Europa, solo una minima parte
     tezione delle chiavi di accesso. La stessa       ha uno slot d’interfaccia comune, mentre in
     normativa tuttavia obbliga i depositari di al-   Italia non sono disponibili sul mercato. Si
     goritmi proprietari di accesso condizionato      potrebbe tuttavia valutare l’opportunità di
     a fornire, su licenza, la tecnologia a condi-    inserire il multicrypt sul mercato della tele-
     zioni eque e non discriminatorie.                visione digitale terrestre. Nel caso di televi-
                                                      sore con decoder integrato la slot ad inter-
     I sistemi simulcrypt e multicrypt                faccia comune è obbligatoria per legge ed il
                                                      Comitato raccomanda che tutti i set-top-
     Anche nel caso di decoder proprietario,          box utilizzati per servizi di televisione digi-
     dunque, la tecnologia deve essere acces-         tale terrestre a pagamento siano dotati di
     sibile a tutti coloro che ne facciano richie-    almeno una slot di tale tipo.
     sta. Per consentire all’utente di abbonarsi      Anche se non deve essere sottovalutata
     alle offerte di differenti providers esistono    l’importanza del multicrypt, il simulcrypt
rappresenta indubbiamente, a breve termi-           successo nella commercializzazione dei
ne, la soluzione meno onerosa in relazione          servizi di televisione digitale è quello basato
allo sviluppo del mercato satellitare e al nu-      su una forte integrazione verticale, in cui il
mero assai rilevante di decoder circolanti.         fornitore di contenuti (broadcaster) appartie-
Al di là di una normativa di garanzia, tutta-       ne allo stesso gruppo o ha forti legami com-
via, il successo commerciale dipende in pri-        merciali o di proprietà con il fornitore di ser-
mo luogo dagli accordi commerciali fra gli          vizi trasmissivi (trasmissione e multiplex) e
operatori. Pur essendo tecnicamente pos-            col fornitore servizi di accesso condizionato
sibile, per esempio, che ogni operatore pro-        (gestione abbonati e controllo smart- card),
duca le proprie smart-card, per evitare costi       giungendo addirittura a controllare pure la
aggiuntivi e complicazioni agli utenti, è au-       distribuzione e il noleggio dei decoder pro-
spicabile che la fruizione delle differenti of-     prietari.
ferte avvenga con un’unica smart-card con-          La maggioranza dei decoder circolanti in Ita-
divisa dagli operatori. Per tutelare l’indipen-     lia sono a noleggio. Il successo del modello
denza di ogni operatore è indispensabile            verticale è dovuto al fatto che l’operatore,
                                                                                                        15
che tale condivisione sia basata su accordi         avendo potere di mercato su tutta la catena
commerciali liberamente stabiliti.                  del valore, riesce a ottimizzare i costi e evita-
                                                    re esternalità negative commesse alla perdi-
Il mercato e la regolamentazione                    ta del controllo sulle smart-card o sui dati de-
                                                    gli abbonati. Il consumatore, dal canto suo,
Nel regolare il mercato della pay-tv in Euro-       percepisce il noleggio come mezzo per ab-
pa le autorità nazionali stanno cercando di         battere la barriera d’ingresso costituita dal
promuovere un mercato orizzontale di appa-          costo del ricevitore e come una scelta in gra-
rati e servizi basati sulla televisione digitale.   do di tutelarlo dalla rapida obsolescenza de-
Si riconosce ad esempio che il decoder digi-        gli apparati.
tale può essere utilizzato per servizi non te-      La direttiva 95/47, fulcro della regolamenta-
levisivi e in particolare per servizi legati al     zione europea in materia di accesso condi-
mondo Internet, quali ad esempio il commer-         zionato, ha introdotto i principi di separa-
cio elettronico o i servizi multimediali interat-   zione contabile e di condizioni eque e non-
tivi. Sviluppare servizi e applicazioni con         discriminatorie per la fornitura dei sistemi di
standard mutuati da Internet e sostenibili dai      accesso e ha imposto l’indicazione separa-
decoder digitali può essere un’attività acces-      ta del prezzo del servizio e del canone di
sibile anche alla piccola e media impresa e         locazione del ricevitore (se offerto a noleg-
come tale rappresentare una grande occa-            gio). A partire da queste norme, gli enti re-
sione di sviluppo e di creazione di nuove op-       golatori nazionali hanno tratto una serie di
portunità di lavoro nel nostro paese.               linee-guida nell’attribuzione dei costi e nel-
Peraltro il modello che al momento ha più           le tipologie di licenza (multiplex, accesso
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     condizionato, per esempio). Oftel, nel disci-       tools a costi ragionevoli.
     plinare costi e tipologie di licenze ha detta-      È prevedibile che, nel medio-lungo periodo,
     to anche alcuni principi relativi alla riparti-     sarà possibile realizzare un decoder com-
     zione delle spese dei ricevitori a noleggio         patibile con le differenti offerte, svincolando
     fra fornitore di accesso condizionato e             così definitivamente la piattaforma hardwa-
     broadcaster.                                        re dal fornitore di servizio. Il DVB sta pro-
     Già oggi la normativa italiana prevede che          gredendo nella definizione del concetto
     le società operanti nel mercato dei servizi         della Multimedia Home Platform (MHP) che
     di televisione numerica a pagamento che             rappresenterà un decisivo passo verso la
     utilizzino sistemi proprietari debbano forni-       definizione di un decoder aperto, anche se
     re assistenza alle terze parti (tipicamente         la comparsa sul mercato di prodotti DVB
     emittenti in chiaro o società che forniscono        MHP a basso costo (inferiore a 500 Euro)
     servizi multimediali) che ne facciano richie-       non è ipotizzabile prima del 2002-2003.
     sta. In particolare, gli operatori che tra-         Inoltre gli standard aperti (HTML – Hyper
     smettono ai ricevitori una EPG unica, basa-         Text Mark-up Language e XML) legati al
16
     ta su dati proprietari, compatibilmente con         mondo Internet potranno divenire parte del
     la capacità del mezzo trasmissivo utilizza-         software residente, garantendo così ulterio-
     to, dovrebbero offrire a a tutte le emittenti       re compatibilità con le applicazioni multi-
     interessate, a condizioni eque, non discri-         mediali. Per raggiungere l’ obbietivo finale
     minatorie ed orientate ai costi sostenuti, la       di API aperte e standardizzazate è dunque
     possibilità di inserire la propria programma-       opportuno adottare un approccio evoultivo
     zione. Poiché l’ EPG rappresenta una for-           considerando, per il momento, forme di
     ma di editoria eletttronica, sarebbe bene la-       compatibilità’ basate su sistemi totalmente
     sciare all’operatore la libertà di scelta della     proprietari o semi-proprietari. Il DVB MHP
     linea editoriale. Gli operatori verticalmente       sarà d’altra parte in grado di garantire la
     integrati e/o i fornitori che distribuiscono        compatibilità con un vasto numero di le-
     decoder associati alla loro offerta dovreb-         gacy systems.
     bero assistere le parti terze (a condizioni
     economiche eque, non discriminatorie ed             L’esperienza degli altri paesi europei, in
     orientate ai costi attribuibili alla fornitura di   particolare di Regno Unito, Scandinavia e
     assistenza e di software) a sviluppare ap-          Spagna, dimostra che l’approccio alla stan-
     plicazioni basate su sistemi operativi e API        dardizzazione del decoder deve essere af-
     (Application Programme Interface) proprie-          frontato su due piani differenti:
     tarie. Dovrebbero inoltre alternativamente
     includere nel software di sistema del deco-         • l’azione normativa: in un mercato in con-
     der elementi basati su standard aperti per i        tinua evoluzione come quello della televi-
     quali siano facilmente reperibili authoring         sione digitale, ci si deve limitare a norme
minime che favoriscano lo sviluppo proteg-        standardizzato a livello europeo per i servi-
gendo l’interesse dei consumatori senza           zi avanzati multimediali interattivi.
soffocare l’innovazione tecnologica.
                                                  Secondo quanto elaborato dal Comitato
• gli accordi volontari fra operatori e co-       per i sistemi digitali la normativa minima
struttori: è un approccio molto diffuso nel       per tutti i prodotti deve contenere:
mondo dell’information technology e sta
guadagnando sempre più favori nell’ambito         • norme obbligatorie derivate dagli starn-
delle telecomunicazioni e della radiodiffu-       dard DVB che regolano trasmissione ed
sione. Nel Regno Unito, le principali carat-      elaborazione dei segnali;
teristiche tecniche del decoder sono state        • norme relative alle interfacce che garanti -
individuate da un gruppo per la promozione        scono la compatibilità con le norme inter-
e la diffusione della televisione digitale, co-   nazionali;
stituito su base puramente volontaristica. In     • norme che tengano conto delle peculiari-
Scandinavia il gruppo Nordig, formato da          ta’ del mercato italiano (come la necessità,
                                                                                                   17
tutti gli attori del settore, sta elaborando le   per i decoder terrestri, di sintonizzare i ca-
norme Nordig I e Nordig II per un decodifi-       nali VHF (banda III, canali da 7 MHz) e
catore aperto per cavo, satellite e digitale      UHF (bande IV e V, canali da 8 MHz) e di
terrestre. Sia nel Regno Unito sia in Scan-       operare sia in modalità “2k” sia in modalità
dinavia i gruppi hanno carattere informale e      “8k” per favorire lo sviluppo di reti MFN e
sono aperti a tutti gli interessati. Le delibe-   SFN);
razioni adottare hanno il peso di “impegno        • norme che garantiscano la compatibilità
morale” fra le parti, ma nessun valore lega-      con la televisione analogica (con riguardo
le. Anche in Italia, la costituzione di un ta-    al trattamento del segnale Teletext e alla
volo digitale permanente su base esclusi-         passthrough RF per i decoder terrestri, per
vamente volontaristica potrebbe essere uti-       esempio).
le allo scopo di elaborare e garantire il ri-     • norme che garantiscano una navigazione
spetto delle specifiche adottate, che costi-      basata sui dati SI DVB obbligatori e su altri
tuiranno la base per l’autoregolamentazio-        ritenuti essenziali.
ne del settore. Il Gruppo C, del quale fanno
parte tutti gli operatori e i soggetti interes-   Le norme sopraelencate hanno trovato
sati allo sviluppo del settore, potrebbe co-      espressa previsione nella delibera 216/00
stituirne il nucleo fondante. A partire dalle     del 5 aprile scorso. Nell’ottica di un’evolu-
norme obbligatorie, il gruppo di autoregola-      zione della normativa internazionale e di
mentazione potrà elaborare regole tecni-          un’analisi approfondita dei risultati della
che e promuovere liberi accordi in vista          sperimentazione, il provvedimento dell’Au-
dell’ adozione di un sistema di API aperto e      torità ha previsto anche la revisione, entro
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     18 mesi dall’adozione, della normativa tec-          Per questa fase sono state avanzate le se-
     nica applicabile ai ricevitori digitali terrestri.   guenti ipotesi:
                                                          • percorso definito: avvio e sviluppo della
     Adeguamenti degli impianti                           fase di transizione in base al Piano naziona-
     riceventi di utente                                  le di assegnazione delle frequenze per la ra-
                                                          diodiffusione televisiva analogica (PNAF),
     L’introduzione della radiodiffusione televisiva      così come elaborato e approvato dall’Auto-
     terrestre in tecnologia digitale potrebbe cau-       rità secondo le indicazioni della legge n.
     sare qualche problema agli attuali utenti del        249/97. Questa ipotesi è praticabile se la da-
     servizio analogico, laddove i sistemi di an-         ta del passaggio al digitale viene fissata non
     tenna individuali o centralizzati esistenti do-      prima del 2010;
     vessero richiedere opportuni adeguamenti. I          • sviluppo a “macchia di leopardo : avvio
     sistemi individuali, infatti, dovrebbero essere      e sviluppo della fase di transizione secondo
     sostituiti se le antenne risultassero scarsa-        uno scenario evolutivo legato allo sviluppo
     mente direttive. Inoltre, qualora le trasmissio-     spontaneo del mercato e alla progressiva
18
     ni digitali venissero irradiate da postazioni di-    trasformazione delle reti analogiche in digita-
     verse da quelle analogiche, sarebbe neces-           li. Questa ipotesi potrebbe rivelarsi più utile
     sario aggiungere un’antenna a quella già esi-        se la data del passaggio al sistema numeri-
     stente. Per i sistemi centralizzati sono da pre-     co venisse anticipata al 2006, ma sarebbe
     vedere, almeno nel 20/30% dei casi, interven-        praticabile anche se la data venisse fissata
     ti condominiali al fine di consentire una buona      non prima del 2010.
     ricezione dei programmi e servizi digitali.
                                                          L’attuazione delle due ipotesi considerate ri-
                                                          chiederà, comunque, un adeguamento della
     PROPOSTE OPERATIVE                                   normativa.




     I
          possibili scenari operativi per l’avvio e lo    SCENARIO A:
          sviluppo della televisione digitale terre-      avvio e sviluppo della fase di transizione in
          stre sono stati studiati sulla base di una      base al PNAF
     serie di ipotesi legate al reperimento delle
     frequenze e delle risorse. Per il passaggio          Il PNAF riserva 4 frequenze alla televisione
     dall’attuale sistema analogico al sistema “tut-      digitale terrestre, in particolare il canale 9 in
     to digitale” il punto critico è rappresentato        banda VHF ed i canali 66, 67, 68 in banda
     dalla fase di transizione, il cui avvio è stretta-   UHF.
     mente legato alla fissazione della data entro        Le 4 frequenze sono attualmente utilizzate
     la quale l’intero sistema televisivo dovrà es-       dalle reti analogiche e potranno, quindi, es-
     sere convertito alla tecnologia numerica.            sere disponibili per il digitale solo dopo l’at-
tuazione del PNAF (scenario A1) o nel corso          sato sul PNAF prima descritto, ad accelerare
dell’attuazione dello stesso (scenario A2),          i tempi di avvio della fase di transizione. Si
comunque non prima di 3-4 anni. Per com-             tratterebbe infatti dfi avviare il servizio digita-
pletare il processo di attuazione del PNAF,          le in quelle aree per le quali ci sono frequen-
tenendo anche conto delle procedure ammi-            ze comunque disponibili, assegnandole prio-
nistrative, è infatti necessario, a giudizio del     ritariamente alla televisione digitale.
Comitato, un lasso di tempo di tale durata.          Lo schema di sviluppo a macchia di leopardo
Per utilizzare al meglio le frequenze si ipotiz-     prescinde dall’attuazione del PNAF. Rimane,
za di realizzare 4 reti nazionali SFN, per un        tuttavia, ineludibile l’obbligo di realizzare i si-
totale di 4 multiplex e 16 programmi digitali,       ti inseriti in tale Piano, anche se all’avvio po-
che potranno essere utilizzati in parte per il       tranno essere utilizzati i siti esistenti, in parti-
simulcast analogico-digitale dei programmi           colare quelli coincidenti con i siti di piano. Lo
nazionali (11 canali), in parte per nuove of-        schema in esame, che di per sé darebbe
ferte di programmi e servizi (5 canali). Il pas-     luogo a una situazione finale non proprio or-
saggio al digitale può avvenire nel momento          dinata sotto il profilo dell’uso delle frequenze,
                                                                                                            19
in cui la diffusione di decoder e ricevitori digi-   deve tendere a un modello definitivo di Piano
tali raggiunga un “limite critico”, anche non        digitale capace di gestire le frequenze utiliz-
coincidente con la totalità dei ricevitori analo-    zate inizialmente e quelle via via rese dispo-
gici attualmente esistenti. Se la diffusione dei     nibili da un organismo pubblico con i relativi
decoder e dei ricevitori digitali è opportuna-       poteri. La gestione dei canali destinati alla te-
mente incentivata, il limite critico può essere      levisione digitale comporta la necessità, per
ragionevolmente raggiunto entro 4-5 anni             l’utente, di risintonizzare i ricevitori, operazio-
dall’avvio del simulcast.                            ne di estrema semplicità perché gestita auto-
Da quanto sopra enunciato deriva che il pas-         maticamente dal ricevitore.
saggio al digitale dell’emittenza locale potrà       Il processo di transizione dalla situazione at-
avvenire solo dopo l’introduzione del simul-         tuale alla situazione prevista dal futuro Piano
cast analogico-digitale dei programmi nazio-         digitale può essere logicamente suddiviso in
nali, oppure al momento di avvio del passag-         tre fasi:
gio a tutto digitale.
                                                     • fase di avvio,
SCENARIO B:                                          • fase di transizione analogico-digitale,
avvio e sviluppo della fase di transizione in        • fase di switch-off.
base all’evoluzione del mercato
                                                     Le caratteristiche della fase di avvio dovreb-
Lo sviluppo della televisione digitale secondo       bero essere le seguenti:
lo schema di sviluppo “a macchia di leopar-          a) impatto minimo - possibilmente nullo- sul-
do” meglio si presta, rispetto al modello ba-        le trasmissioni analogiche;
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     b) massimizzazione della diffusione dei set-       tiva e gestionale, diversi da quelli propri del
     top box e dei ricevitori digitali.                 sistema analogico.La transizione al digita-
                                                        le contribuirà a costituire un nuovo vasto
     La fase di transizione analogico-digitale può      sistema di comunicazione, in cui conver-
     essere avviata in tempi brevi, anche crean-        ganno tutti i sistemi specifici che utilizzano
     do le condizioni per una volontaria cessione       tecnologie diverse, quali cavo, satellite,
     del diritto a utilizzare frequenze analogiche      DVB-T, DAB-T (Terrestrial Digital Audio
     da parte delle emittenti. Questa eventualità       Broadcasting), UMTS (Universal Mobile
     è legata a molti fattori, la cui quantificazione   Telecommunications System), x-DSL (Digi-
     dovrà essere oggetto di uno studio più ap-         tal Subscriber Line), Internet, WLL (Wire-
     profondito. In ogni caso il processo di digi-      less Local Loop), ecc. Si può affermare
     talizzazione dovrà avvenire in modo da ga-         che, in questo contesto, la tecnologia as-
     rantire l’effettivo accesso della emittenza lo-    sumerà una connotazione di “quasi-neu-
     cale alla nuova tecnologia.                        tralità” rispetto ai contenuti offerti, potendo-
     Per quanto riguarda i programmi, sarebbe           si usare tecnologie diverse per soddisfare
20
     opportuno differenziare l’offerta digitale da      la domanda di uno stesso servizio. Nello
     quella analogica, allo scopo, in primo luogo,      scenario prospettato, che gli addetti ai la-
     di sostenere la crescita dell’utenza. Ade-         vori definiscono di “convergenza e multi-
     guati incentivi economici per gli operatori at-    medialità”, il terminale d’utente non sarà
     tivi nella realizzazione del sistema della te-     più un televisore o un computer, ma un ap-
     levisione digitale (emittenti e imprese), po-      parato capace di ricevere i servizi utiliz-
     trebbero accelerare il passaggio a “tutto nu-      zando il sistema tecnologico più adatto.
     merico”; è indispensabile tuttavia che la ca-      Per quanto riguarda la televisione, consi-
     pacità produttiva dell’industria del settore       derando che la normativa vigente fornisce
     sia tale da immettere sul mercato, nel giro di     indicazioni sufficienti per l’avvio della spe-
     pochi anni set-top-box e ricevitori digitali a     rimentazione sulle frequenze riservate al
     prezzi accessibili.                                PNAF, si segnala l’opportunità di avviare,
                                                        tra le parti interessate, una fase di rifles-
     Problemi connessi alla gestione                    sione e verifica su alcuni punti che potreb-
     del sistema televisivo digitale                    bero rappresentare fattori “critici” nella fase
                                                        di realizzazione. Per quest’ultima è previ-
     Qualunque sia la soluzione prescelta per           sto infatti che:
     l’avvio della televisione digitale e per la
     transizione dall’analogico al numerico, è          • sia rilasciata una concessione per ogni re-
     bene sottolineare che la gestione del siste-       te analogica e, quindi, per ogni programma;
     ma televisivo digitale nel suo complesso           • le frequenze siano assegnate al conces-
     solleva problemi specifici, di natura norma-       sionario che è titolare non soltanto dell’e-
sercizio della rete (network provider), ma          • previsione di content provider generici
anche della produzione dei programmi da             che siano soggetti a un’autorizzazione ge-
trasmettere (content provider);                     nerale che permetta loro di produrre conte-
• possano essere costituiti unicamente con-         nuti e raccoglierne proventi, in forma diret-
sorzi o altri tipi di associazioni per l’uso in     ta o indiretta;
comune di infrastrutture e impianti;                • previsione di content provider soggetti ad
• l’esercizio della TV digitale terrestre sia af-   autorizzazione specifica che, oltre ad esse-
fidato alla concessionaria del servizio pub-        re content provider di tipo generico, abbia-
blico e ai concessionari e autorizzati per la       no il diritto di fornire contenuti specifici su
TV analogica.                                       un determinato mezzo trasmissivo (in parti-
Si possono fare in proposito le seguenti            colare la televisione numerica terrestre)
considerazioni:                                     sottoposta a concessione;
                                                    • possibilità di configurare come network
• il rilascio della concessione per una rete e      provider, oltre a consorzi, anche società
quindi per un programma, nel campo della            con scopo di lucro, con l’obbligo di fornire
                                                                                                        21
TV digitale, risulta molto difficoltoso in quan-    l’accesso alle loro reti a chi ne faccia ri-
to una rete digitale può trasmettere almeno         chiesta, rispettando i criteri di trasparenza,
4 programmi;                                        concorrenza, non discriminazione e prezzi
• la previsione di poter costituire solo con-       orientati ai costi per gli autorizzati specifici.
sorzi per l’uso comune di infrastrutture e im-      Consorzi e società possono essere costi-
pianti potrebbe costituire un intralcio allo        tuiti anche da concessionari e possono es-
sviluppo rapido della TV digitale che richie-       sere titolari della gestione di più multiplex.
de modelli di business innovativi.                  Nella fase di sperimentazione le emittenti
                                                    televisive locali potranno condividere gli im-
Per rendere più flessibile ed efficace la ge-       pianti attraverso intese contrattuali tra le
stione del sistema televisivo digitale nel          stesse emittenti;
suo complesso, tenendo presente anche il            • possibilità di assegnare le frequenze ai
fatto che con il sistema digitale si possono        network provider (consorzi e società). Per
trasmettere con una sola rete almeno 4              quanto riguarda la facoltà per i concessio-
programmi, la revisione del quadro norma-           nari di costituire società in funzione di
tivo potrebbe dunque basarsi sui seguenti           network provider, sarà opportuno prevede-
principi:                                           re opportune forme di separazione contabi-
                                                    le/societaria fra network provider e content
• separazione della figura del content pro-         provider, che tengano conto della particola-
vider da quella del network provider. Que-          re natura del fornitore di contenuti (emitten-
st’ultimo dovrebbe gestire anche il multi-          ti nazionali, locali o pay-tv). Si sottolinea
plex;                                               comunque che, nei confronti di tale even-
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre




     Sintesi
     tualità, sono state espresse riserve da par-       • il concessionario, pur rimanendo titolare
     te di alcune associazioni di emittenti locali      della concessione, cede al network provi-
     che sostengono l’incompatibilità dello sta-        der il diritto a trasmettere su una data fre-
     tus di concessionari televisivi e la parteci-      quenza, partecipando, come contropartita,
     pazione a una società di gestione di reti e        al capitale del consorzio o società (network
     multiplex (network provider), se non nel li-       provider). Il concessionario mantiene co-
     mite del 5% del capitale.                          munque il diritto di essere content provider.

     Altri aspetti potrebbero riguardare i rappor-
     ti tra network provider e content provider.        CONCLUSIONI
     Nel caso in cui un titolare di concessione
     analogica rinunci, nella fase di transizione,      L’introduzione della televisione digitale ter-
     alla trasmissione analogica del programma          restre presenta vantaggi economici per l’in-
     concesso, si potrebbero verificare alcune          tero sistema economico nazionale. In parti-
     situazioni di cui la futura normativa dovrà        colare, il settore industriale e commerciale
22
     necessariamente tener conto.                       dell’elettronica professionale e di consumo
                                                        vede aprirsi un vasto mercato che, come
     • il concessionario può cedere al network          evidenziato dalle analisi contenute nel pre-
     provider a titolo permanente il diritto di uti-    sente Libro bianco, può essere stimato nel-
     lizzare le frequenze oggetto di concessio-         l’ordine dei 60.000 miliardi.
     ne, a fronte del diritto di trasmettere a titolo
     gratuito un programma digitale per tutto il        Le prospettive sono da considerare ottime
     tempo di validità della concessione. Inoltre,      anche per i vari soggetti interessati allo svi-
     la restante capacità del multiplex può esse-       luppo di questa tecnologia, in considerazio-
     re utilizzata o dallo stesso concessionario        ne della vasta gamma di servizi che po-
     che ha ceduto la frequenza o da altri con-         tranno essere offerti. La moltiplicazione
     tent provider direttamente o, ancora, attra-       della capacità garantirà infatti nuove possi-
     verso accordi commerciali con il network           bilità di sviluppo al settore, favorendo la na-
     provider. Lo stesso concessionario poi, ac-        scita di una pluralità di iniziative che con-
     quisisce l’opzione di trasmettere contenuti        sentiranno ai nuovi entranti di proporre
     per la restante parte del multiplex a prezzi       contenuti di alto livello.
     orientati ai costi. Tale opzione è rivendibile     Lo sviluppo di questo mercato dipende an-
     al network provider stesso o ad altri fornito-     che, specialmente nella fase di avvio e di
     ri di contenuti. Si può ipotizzare che nella       transizione, da una accorta politica di in-
     fase di sperimentazione le imprese televisi-       centivazione e regolamentazione che per-
     ve locali possano condividere gli impianti         metta di alleggerire gli oneri da sostenere
     attraverso intese contrattuali.                    in tale fase dagli operatori e dall’utenza.
Requisiti
del servizio di televisione
digitale terrestre
R1.1 FUNZIONI, APPLICAZIONI                      te base per il set-top-box, semplice, es-
E SERVIZI                                        senziale e con minimi requisiti di memo-
                                                 ria; la descrizione del palinsesto fornisce



I
     l DVB ha individuato tre famiglie di        essenzialmente informazioni sul program-
     servizi e applicazioni per la televisio-    ma in onda e su quello successivo
     ne digitale terrestre:                      (Now/Next);
• enhanced broadcasting;                         • la seconda, di tipo multimediale, si ba-
• televisione interattiva;                       serà sulla piattaforma domestica DVB-
• accesso ad Internet.                           MHP in fase di normalizzazione e offrirà
Le funzioni e le applicazioni di base de-        all’utente un servizio più evoluto sia per
scritte di seguito si riferiscono essenzial-     l’interfaccia grafica di presentazione sia
mente alle prime due categorie alle cui          per la modalità di gestione dei contenuti
specifiche tecniche il DVB conferisce ca-        (foto, animazioni, preview, ecc.). Faciliterà
rattere di priorità, nell’ottica di una rapida   inoltre l’accesso alla programmazione te-
evoluzione del mercato e dei terminali.          levisiva, su base giornaliera o periodica,
                                                 consentendo all'utente di personalizzare         23
1.1.1 EPG   E   NAVIGATORE                       le modalità di fruizione dei servizi secon-
                                                 do i propri gusti.
L’EPG (Electronic Programme Guide) è             L’EPG, nella versione multimediale "aper-
una funzione che conferisce reale valore         ta" basata sul DVB-MHP, include il Navi-
aggiunto al servizio di televisione digitale     gatore e costituisce lo strumento più adat-
rispetto all’analogico. L’EPG offre infatti      to per introdurre e gestire l’intera famiglia
all’utente una guida aggiornata in tempo         di nuovi servizi che la tecnologia digitale
reale dei palinsesti dei vari servizi dispo-     rende disponibili, lasciando all’editore la
nibili. Esso permette inoltre di avviare la      massima libertà operativa e garantendo
ricezione del programma scelto, navigan-         all'utente l'accesso all' EPG fornito dai
do all’interno del “bouquet” e di ottenere       vari gestori.
informazioni aggiuntive sull’evento (nome
del regista, attori, trama, ecc.) direttamen-    1.1.1.1 Benefici
te sullo schermo utilizzando il telecoman-
do. Tramite l’EPG l’utente può anche co-         L’EPG/Navigatore è una componente es-
noscere e selezionare eventi a pagamen-          senziale per la fruizione della crescente e
to (pay-per-view), o soggetti in genere a        diversificata offerta di programmi sui ca-
controllo d’accesso. Dell’EPG sono previ-        nali digitali (satellite, terrestre, cavo). Il
ste due versioni:                                beneficio per l’utente è tanto più evidente
• la prima, essenzialmente testuale, è de-       quanto più semplice e rapido è il metodo
nominata “navigatore”, utilizza il protocol-     di utilizzo all’interno del bouquet di pro-
lo DVB-SI, e costituisce l’interfaccia-uten-     grammi.
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre


     Requisiti
     del servizio di televisione
     digitale terrestre
     1.1.1.2 Costi                                     può essere propria del STB (Set-Top-
                                                       Box), e può quindi essere definita dal co-
     Il costo per l’utente si riflette direttamente    struttore del ricevitore - si parla in questo
     sul set-top-box che, specie nel caso di un        caso di “EPG residente” - o specifica per
     servizio EPG multimediale, richiede una           il fornitore di servizio. In questo secondo
     buona capacità di memoria e di elabora-           caso, occorre che il STB disponga di uno
     zione (prestazioni grafiche, software di          strato software d’interfaccia standard (API
     navigazione, ecc.), sia per la gestione dei       - vedi 3.10) che consenta il funzionamen-
     dati in esame sia per la consultazione.           to su diversi ricevitori dell' EPG fornito dai
     In termini di banda occupata - o bit-rate ri-     vari fornitori di servizio. Sono in corso di
     chiesto – i parametri da considerare sono:        definizione due diverse normative interna-
                                                       zionali che definiscono questo strato
     • quantità di informazioni che si vogliono        software: EuroMHEG e DVB-Java. Lo
     fornire all’utente;                               standard DVB-Java, che rappresenta il
     • modalità di presentazione (testuale o           “cuore” della futura piattaforma multime-
24   multimediale);                                    diale domestica (MHP) è basato sulla tec-
     • numero di servizi nel bouquet;                  nologia più avanzata attualmente disponi-
     • descrizione del palinsesto e tempi di ag-       bile e dovrebbe quindi garantire prestazio-
     giornamento:        su base     giornaliera       ni superiori. Supporta come estensione
     (Now/Next) oppure su base settimanale             compatibile il linguaggio EuroMHEG, le
     e/o mensile.                                      cui specifiche tecniche sono state recen-
                                                       temente definite dal DigiTAG, e che po-
     L’EPG di un bouquet T- DVB può quindi             trebbe essere disponibile a breve.
     richiedere un bit-rate variabile da poche         In relazione al servizio audio, che verrà
     decine di Kbit/s, nel caso del Navigatore,        discusso in seguito, è opportuno sottoli-
     a 0,5 ÷ 1 Mbit/s o forse più.                     neare che l’EPG è in grado di offrire un
     I costi di produzione dipendono dalla pos-        valido supporto alla configurazione multi-
     sibilità o meno di automatizzare il proces-       lingua, poiché permette di associare
     so di codifica e messa in onda delle infor-       informazioni specifiche a ogni singolo ca-
     mazioni partendo dai palinsesti (giornalie-       nale audio.
     ri, settimanali, mensili). Inoltre l’edizione e
     la gestione di un EPG multimediale, in lin-
     guaggio MHEG-5 (impiegato nei servizi             1.1.2 S UPER TELETEXT
     DVB-T in Gran Bretagna), EUROMHEG
     (versione europea di MHEG-5 sviluppata            La normativa DVB prevede la trasmissio-
     dal DigiTAG) o DVB-Java, richiede l’im-           ne “trasparente” delle pagine di Teletext
     piego di una apposita redazione.                  convenzionale fornite dagli attuali canali
     La modalità di visualizzazione dell'EPG           televisivi analogici (ad es. il Televideo-RAI
e il Mediavideo - Mediaset). In ricezione,         zata per la trasmissione.
le righe dati Teletext vengono reinserite          A titolo di esempio si consideri che il Tele-
sul segnale PAL in uscita dal set-top-box          text analogico, trasmesso su 11 righe di
e inviate attraverso la presa SCART al te-         cancellazione di quadro del segnale tele-
levisore equipaggiato con decodificatore           visivo e con una durata del ciclo di circa
Teletext. In alcuni casi la decodifica Tele-       20 secondi, utilizza un flusso dati netto di
text è effettuata direttamente all'interno         circa 250 Kbit/s. La banda utilizzata dal
del set-top-box.                                   Super Teletext digitale sarà sicuramente
Anche per il servizio Teletext digitale (Su-       superiore (almeno 0.5 ÷ 1 Mbit/s). Da un
per Teletext) valgono alcune delle consi-          punto di vista pratico si può ritenere che la
derazioni fatte per l’EPG multimediale: i          configurazione e la gestione editoriale
contenuti sono arricchiti nella veste grafi-       delle redazioni dell’EPG multimediale e
ca e la modalità di navigazione è simile a         del Super Teletext sono le stesse.
quella offerta dai browser Internet, anche
se realizzata con un diverso linguaggio.           1.1.3 S OTTOTITOLI
Compatibilmente con la capacità di me-                                                             25
moria e di elaborazione del set-top-box è          I sottotitoli possono essere trasmessi sui
possibile introdurre un Super Teletext in          canali di diffusione digitali in modalità Te-
grado di fornire immagini, grafici, ipertesti      letext standard – ciò che permette di uti-
(HTML), clip audio e video, streaming au-          lizzare la programmazione già sottotitola-
dio e video, giochi, telesoftware.                 ta per l’analogico - oppure in modalità
                                                   DVB propria del Super Teletext, che con-
1.1.2.1 Benefici                                   sente di arricchire sensibilmente la qua-
                                                   lità grafica.
Il servizio Teletext digitale offrirà presta-
zioni sicuramente superiori a quelle del-          1.1.3.1 Benefici
l’attuale servizio analogico. Elevate pre-
stazioni grafiche e multimediali e ridotto         La sottotitolatura in lingua originale dei
tempo di accesso all’informazione saran-           programmi televisivi effettuata in modalità
no caratteristiche essenziali del nuovo            Teletext (ad es. Pagina 777 di Televideo)
servizio.                                          è un servizio dedicato essenzialmente ai
                                                   non udenti. Essa è correntemente impie-
1.1.2.2 Costi                                      gata da alcuni operatori satellitari anche
                                                   in versione multilingue per fornire la tra-
Quanto più esteso è l’utilizzo del multime-        duzione del parlato in lingua diversa da
diale, tanto più alti sono i costi in termini di   quella originale. La modalità DVB è parti-
risorse del STB d’utente (memoria e                colarmente adatta a soddisfare questa
software di navigazione) e di banda utiliz-        esigenza.
il libro bianco
sulla televisione
digitale terrestre


     Requisiti
     del servizio di televisione
     digitale terrestre
     1.1.3.2 Costi                                    riprese sportive (calcio, tennis, ecc.). Può
                                                      rappresentare quindi un fattore premiante
     Per visualizzare i sottotitoli, gli utenti ne-   per lo sviluppo della televisione digitale
     cessitano soltanto di un set-top-box capa-       terrestre. L’utente dovrà tuttavia munirsi di
     ce di decodificarli. L’attivazione della mo-     display piatti al plasma di dimensioni ade-
     dalità sottotitoli può avvenire o meno at-       guate (almeno 28”), ancora piuttosto co-
     traverso l’EPG/Navigatore. In genere il          stosi. Il mercato offre tuttavia anche rice-
     flusso dati associato ai servizi sottotitoli è   vitori domestici da (16:9), di dimensione
     di poche decine di bit/s per lingua: la tra-     massima di 32” con tecnologia convenzio-
     ma DVB permette comunque di ottimizza-           nale a CRT (???), a prezzi accessibili (fra
     re e gestire al meglio il servizio. I costi di   1,5 e 4 milioni di lire).
     produzione del servizio sottotitoli su cana-
     le digitale, in modalità Teletext, sono simi-    1.1.4.2 Costi
     li a quelli attualmente richiesti dal servizio
     sottotitoli analogico. La sottotitolatura        Il costo aggiuntivo per l’utente è imputabi-
26   multilingue richiede ovviamente una ade-         le all’acquisto dello schermo piatto al pla-
     guata struttura editoriale. In entrambi i        sma, disponibile esclusivamente nel for-
     casi, Teletext convenzionale e DVB, la           mato (16:9). I set-top-box digitali consen-
     sottotitolatura è associata solitamente,         tono di riprodurre correttamente immagini
     per necessità pratiche, a una programma-         riprese in (4:3) o (16:9) o su schermi di
     zione non in diretta.                            entrambi i formati, grazie a un’opportuna
                                                      segnalazione del formato inserita durante
     1.1.4 ASPETTO   DELL’IMMAGINE   (16:9 ; 4:3)     la programmazione.
                                                      Nel caso di trasmissione in (16:9), l’uten-
     La televisione, nata con una geometria del-      te con schermo (4:3) riceverà dal set-top-
     l’immagine nel formato (4:3) – laddove per       box un’immagine in formato “letter-box”
     formato si intende il rapporto fra le dimen-     costituita da un numero ridotto di righe vi-
     sioni orizzontale e verticale dell’immagine -    sualizzate (con fasce nere nella parte su-
     sperimenta, ormai da alcuni anni, l’utilizzo     periore e inferiore dello schermo), con
     del formato (16:9), più vicino a quelli nor-     conseguente riduzione della risoluzione
     malmente adottati in cinematografia:             verticale dell’immagine stessa. Nel caso
     (17:9) su schermo panoramico o su grande         invece di trasmissioni in (4:3), l’utente
     schermo e (21:9) nel cinemascope.                che dispone di uno schermo (16:9) vedrà
                                                      l’immagine contornata da strisce verticali
     1.1.4.1 Benefici                                 nere a sinistra e a destra.
                                                      Nella pratica corrente della produzione te-
     Il formato (16:9) è particolarmente adatto       levisiva il bit-rate richiesto per la codifica
     alla trasposizione televisiva di film e alle     MPEG-2 delle immagini nei due formati
(16:9) e (4:3) è sostanzialmente uguale.        • colonna internazionale stereo, associata
In produzione, la ripresa in (16:9) compor-     a più canali di commento multilingue, rea-
ta l’utilizzo di telecamere e monitor con il    lizzata utilizzando lo standard MPEG-2
suddetto formato. Già da alcuni anni sono       Layer 2 (estensione di MPEG-1).
disponibili apparati video operanti nei due
formati (4:3) e (16:9). Qualche attenzione      La prima configurazione, al pari di quanto
meritano i monitor, poiché quelli bi-stan-      gia avviene sui satelliti analogici - dove un
dard, ma con schermo (4:3) non sembra-          segnale video può avere associate più
no adatti per le sale di regia.                 sottoportanti audio (ad es. Wegener) - ha
L’impiego del formato (16:9) richiede la        una applicabilità generale, in quanto le
modifica delle tecniche di ripresa televisi-    colonne sonore nelle varie lingue sono in-
va, poiché una ripresa ottimale in (4:3)        dipendenti fra loro. Può essere utile per
non corrisponde ad una ripresa ottimale in      film e fiction e in generale per materiale
(16:9) e viceversa.                             preconfezionato. Il bit-rate richiesto cre-
                                                sce linearmente con il numero di lingue
1.1.5 AUDIO                                     supportate, avendo ogni coppia stereo,          27
                                                per ciascuna lingua, un bit rate tipico di
Nello standard DVB il segnale audio ste-        192 kbit/s. Il costo aggiuntivo per l’utente
reofonico, campionato a 48 KHz, viene           è nullo. Il costo per l’emittente è rappre-
codificato secondo il MPEG-1 Layer 2, lo        sentato dal doppiaggio.
standard già impiegato nei servizi radiofo-     La seconda configurazione è invece adat-
nici DAB. In aggiunta al servizio stereo di     ta alla trasmissione con copertura interna-
base sono previste altre due modalità           zionale di eventi dal vivo, quali manifesta-
operative.                                      zioni sportive o concerti. In questo caso si
                                                ha un’occupazione di banda inferiore alla
1.1.5.1 Servizi multilingue                     precedente poiché si trasmette un segna-
                                                le stereo di qualità (ad es. 192 kbit/s) per
I servizi multilingue sono interessanti so-     la colonna internazionale e un numero di
prattutto nel caso di trasmissioni satellita-   segnali vocali mono a banda ridotta (64
ri (DVB-S) con copertura sovranazionale:        kbit/s) per i commenti giornalistici nelle
per la trasmissione su reti terrestri l’uso è   varie lingue. Questa configurazione, non
limitato alle aree bilingue.                    particolarmente interessante nel caso di
Le modalità operative che permettono di         servizi DVB-T, richiede all'utente di utiliz-
realizzare tali servizi sono due:               zare un set-top-box di nuova generazione
                                                ancora non disponibile sul mercato. I rice-
• Simulcast di più colonne sonore stereo,       vitori DVB attuali (satellite, terrestre, ca-
secondo lo standard MPEG-1 Layer 2              vo) decodificano solo segnali codificati in
adottato dal DVB;                               MPEG-1 Layer 2 e non sono quindi com-
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  • 1. IL LIBRO BIANCO SULLA TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE
  • 2. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre indice del volume SINTESI p.170 2.2.6.2 DVB-T interferito da TV analogica p.170 2.2.6.3 TV analogica interferita da DVB-T p.170 REQUISITI DEL SERVIZIO 2.2.7 Probabilità di copertura DI TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE p.170 e fattore di correzione delle località p.170 2.2.7.1 Fattore di correzione 1.1 FUNZIONI, APPLICAZIONI, SERVIZI p.170 delle località e della propagazione p.170 2.2.7.2 Metodi statistici approssimati 1.1.1 EPG e Navigatore p.170 di composizione dei campi. p.170 1.1.1.1 Benefici p.170 2.2.8 Percentuale di tempo interferenze p.170 1.1.1.2 Costi p.170 2.2.9 Pianificazione SFN p.170 1.1.2 Super TELETEXT p.170 2.2.9.1 Scelta finestra temporale 1.1.2.1 Benefici p.170 nel ricevitore p.170 1.1.2.2 Costi p.170 2.2.10 Esempi di modi operativi 1.1.3 Sottotitoli p.170 per l’analisi di copertura p.170 1.1.3.1 Benefici p.170 2.2.10.1 Ricezione fissa, rete SFN e MFN 1.1.3.2 Costi p.170 (alta priorità) p.170 1.1.4 Aspetto dell’immagine (16:9 ; 4:3) p.170 2.2.10.2 Rete MFN p.170 1.1.4.1 Benefici p.170 2.2.10.3 Rete SFN p.170 1.1.4.2 Costi p.170 2.2.10.4 Ricezione portatile indoor, rete MFN p.170 1.1.5 Audio p.170 2.2.10.5 Ricezione mobile, rete MFN p.170 1.1.5.1 Servizi multilingu p.170 1.1.5.2 Programmi multicanale (surround) p.170 MODELLO NAZIONALE 1.1.5.3 Home Theatre p.170 DI PREVISIONE DI CAMPO p.170 1.1.5.4 Benefici p.170 2 1.1.5.5 Costi p.170 2.3.1 Definizione di “Modello nazionale” p.170 1.1.6 Servizi interattivi 2.3.2 Limiti del Modello nazionale p.170 senza canale di ritorno p.170 2.3.3 Coordinamento internazionale p.170 1.1.6.1 Benefici p.170 2.3.4 Definizione dei parametri 1.1.6.2 Costi p.170 di propagazione p.170 1.1.7 Servizi interattivi p.170 2.3.5 Caratterizzazione del segnale utile p.170 con canale di ritorno. p.170 2.3.6 Caratterizzazione 1.1.7.1 Benefici p.170 del segnale interferente p.170 1.1.7.2 Costi p.170 2.3.7 Database geo-morfologico 2.3.8 Algoritmo di calcolo PIANIFICAZIONE dell’attenuazione. Finalità p.170 DELLA RETE DI DIFFUSIONE p.170 2.3.8.1 Flusso dell’algoritmo. p.170 2.3.9 Rettificazione del profilo terrestre p.170 2.1.1 Parametri tecnici p.170 2.3.10 Calcolo dell’attenuazione 2.1.2 Modello nazionale per la previsione da diffrazione p.170 di campo elettromagnetico p.170 2.3.11 Interpolazione dei valori 2.1.3 Metodologia di pianificazione, del data-base geo-morfologico p.170 scenari, tipologie di servizio e di rete. Principali risultati p.170 SCENARI DI PIANIFICAZIONE p.170 DEFINIZIONE DEI PARAMETRI p.170 2.4.1 Introduzione p.170 2.4.2 Parametri tecnici p.170 2.2.1 Modo operativo p.170 2.4.2.1 Condizioni di ricezione p.170 2.2.1.1 Modulazione/codifica di canale p.170 2.4.2.2 Qualità del servizio p.170 2.2.1.2 Numero portanti 2.4.2.3 Finestra di guardia del ricevitore p.170 e intervallo di guardia (Tg) p.170 2.4.2.4 Previsione di campo 2.2.2 Tipologia di ricezione p.170 elettromagnetico e modello 2.2.3 Tipo Antenna p.170 digitale del territorio p.170 2.2.3.1 Perdita di feeder p.170 2.4.3 Metodologia di pianificazione p.170 2.2.4 Tipologia di rete p.170 2.4.4 Scenari esaminati p.170 2.2.5 Prestazioni in presenza 2.4.5 Risultati p.170 di rumore gaussiano p.170 2.2.5.1 C/N richiesto p.170 PIANO DIGITALE A REGIME p.170 2.2.5.2 Margine di implementazione p.170 2.2.5.3 Cifra di rumore del tuner p.170 2.5.1 Determinazione del numero 2.2.6 Rapporti di protezione di programmi nazionali e locali p.170 dalle interferenze co-canale p.170 2.5.1.1 Scenario SFN + MFN a 4 frequenze p.170 2.2.6.1 DVB-T interferito da DVB-T p.170 2.5.1.2 Scenario SFN + 2-SFN p.170
  • 3. 2.5.1.3 Scenario SFN + 3-SFN p.170 ANALISI DEI COSTI p.170 2.5.1.4 Utilizzo dei 4 canali resi DEL RICEVITORE DIGITALE disponibili dal Piano Analogico p.170 GLI SCENARI OPERATIVI ARCHITETTURA E COMPONENTI PER L’AVVIO E LO SVILUPPO p.170 DI COSTI DELLA RETE DTT IN ITALIA p.170 DELLA TELEVISIONE DIGITALE ARCHITETTURA DELLA IL PIANO DIGITALE: RETE DTT ITALIANA MODELLI DI RETE E NUMERO p.170 p.170 DI PROGRAMMI DIGITALI 3.1.1 Elementi regolamentari p.170 3.1.2 Il modello di architettura di rete p.170 5.1.1 Modelli di rete p.170 3.1.2.1 Il playout p.170 5.1.2 Numero di programmi digitali 3.1.2.2 La rete di distribuzione p.170 p.170 3.1.2.3 Note sulle reti di diffusione p.170 GLI SCENARI DI TRANSIZIONE 3.1.2.4 Le reti SFN p.170 3.1.2.5 Le reti MFN p.170 5.2.1 Scenario A: liberazione dei canali p.170 3.2 ?????????? p.170 previsti dal PNAF. 3.2.1 Introduzione p.170 5.2.2 Scenario B: trasformazione 3.2.2 Le tipologie di impianto p.170 progressiva dei canali analogici p.170 3.2.3 Gli impianti centralizzati p.170 in canali digitali. 3.2.4 Conclusioni p.170 p.170 CONCLUSIONI IL TERMINALE D’UTENTE p.170 E L’INTERATTIVITÀ Fase di transizione p.170 3 p.170 Situazione a regime p.170 COMPONENTI DI COSTO Glossario p.170 3.4.1 Premessa 3.4.2 Costi di apparecchiature p.170 APPENDICE 1. e impianti professionali LO SVILUPPO DELLA DTT 3.4.3 Costo degli impianti di utente p.170 IN EUROPA E NEL MONDO p.170 p.170 CONSIDERAZIONE SULLO STANDARD APPENDICE 2. DEL RICEVITORE-DECODIFICATORE QUALITA’ DEL SERVIZIO INTEGRATO PER LA FRUIZIONE DEI E AMPIEZZA IN COPERTURA SERVIZI DI TELEVISIONE DIGITALE p.170 NEGLI SCENARI DI PIANO: TABELLE NUMERICHE p.170 IL CONCETTO DI DECODER UNICO p.170 APPENDICE 3. 4.1.1 Il caso spagnolo p.170 ANALISI TECNICO ECONOMICA DEL RICEVITORE-DECODIFICATORE ITALIA: SIMULCRYPT O MULTICRYPT p.170 INTEGRATO (IRD) DIGITALE p.170 4.2.1 La regolamentazione della fornitura APPENDICE 4 di sistemi e servizi di accesso SCENARI DI TRANSIZIONE AL DIGITALE p.170 condizionato e della piattaforma multimediale domestica in Europa p.170 APPENDICE 5 4.2.2 Un sistema di normativa a due livelli p.170 LISTA PARTECIPANTI p.170 INDICE DELLE TABELLE antenna direttiva a 10 m (s.l.m), con discriminazione d’antenna e di polarizzazione. Tabella 2-1 Guadagni d’antenna per ricezione fissa Tabella 3-1 Costi attuali di apparati professionali -(Valori in EURO ) Tabella 2-2 Guadagni d’antenna per ricezione portatile e mobile Tabella 3-2 Costo del Playout nazionale per reti SFN (Valori in Euro) Tabella 2-3 Perdita di feeder per ricezione fissa Tabella 3-3 Stima dei costi per famiglia dei sistemi riceventi Tabella 2-4 C/N richiesto per avere BER = 2E-4 dopo Viterbi Tabella 2-5 Rapporti di protezione co-canale, DVB-Tinterferito DVB-T Tabella 2-6 Rapporti di Protezione co-canale. DVB-Tinterferito P L A INDICE DELLE FIGURE Tabella 2-7 Rapporti di Protezione: PAL interferito DVB-T Tabella 2-8 Fattore di correzione delle località Figura 3-3-1 Macromodello di riferimento Tabella 2-9 Scenari di rete esaminati nelle simulazioni di copertura Figura 3-2 Schema generale del playout digitale per ricezione “fissa”, modulazione 64 QAM, Figura 3-3 Modello del sistema di diffusione con rete SFN 8K portanti, FEC=2/3, Tg=Tu/4 (SFN) e Tg=Tu/32 (MFN), Figura 3-4 Modello del sistema per la diffusione con reti MFN
  • 4. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi INTRODUZIONE grande formato (dagli schermi 16:9 a quelli piatti a grandi dimensioni). Inoltre il broad- L a trasmissione digitale costituisce caster può usare le risorse di trasmissione una tappa di capitale importanza con maggior flessibilità: in una determinata nello sviluppo tecnologico dei siste- area di copertura può ridurre il numero di mi televisivi. Essa rappresenta il passaggio programmi trasmessi, privilegiando una mi- essenziale verso la convergenza di infor- gliore qualità delle immagini, da diffondere matica e telecomunicazioni e consente di eventualmente anche in alta definizione. trasformare l’apparecchio televisivo in una • l’offerta di una serie di servizi aggiun- piattaforma per lo sviluppo dei servizi inte- tivi di tipo interattivo accessibili tramite il rattivi, che si aggiungono così alla funzione televisore. L'adattatore digitale (detto in se- tradizionale di diffusione circolare dei se- guito: set-top-box) da applicare al normale gnali. All'origine delle attività europee in televisore, o il televisore digitale integrato questo campo c’è il progetto Digital Video nelle versioni più evolute, hanno capacità di Broadcasting (DVB) promosso dalla Com- memoria e di elaborazione tali da trattare e 4 missione europea allo scopo di definire immagazzinare le informazioni: l’utente le standard comuni. Il progetto, cui hanno può acquisire in forma interattiva semplice- partecipato 170 società coinvolte nei diversi mente collegando l'apparecchio alla linea settori dell'industria televisiva, ha raggiunto telefonica domestica. Ciò significa che an- l'obiettivo di stabilire un unico standard con- che nelle case prive di personal computer diviso su scala europea per le trasmissioni sarà possibile accedere all'insieme dei ser- televisive digitali via satellite (DVB-S), via vizi associati a Internet. Attraverso il televi- cavo (DVB-C) e via terra (DVB-T). Questi sore i servizi interattivi potranno essere uti- standard sono stati ora adottati anche dal lizzati da soli o abbinati alle trasmissioni te- Giappone e da altri paesi non europei. levisive per arricchire i programmi di infor- mazione a richiesta. I vantaggi dello standard digitale si riassu- • la progressiva sostituzione degli attua- mono in tre principali ordini di fattori: li mezzi analogici di produzione, trasmis- sione e ricezione televisiva con una nuova • il potenziamento del servizio televisivo generazione di mezzi digitali. Sul fronte del- in termini di quantità e di qualità. A parità la produzione dei contenuti televisivi il pro- di frequenze utilizzate per le reti televisive cesso di sostituzione è in corso già da qual- analogiche, il numero dei programmi digita- che tempo. Sul fronte degli apparati e delle li irradiabili potrebbe quadruplicarsi o quin- reti di trasmissione i mezzi satellitari si sono tuplicarsi. La trasmissione digitale offre una aggiornati con grande rapidità per diventare migliore qualità delle immagini e dei suoni e oggi il supporto più usato per la televisione permette di utilizzare schermi televisivi di digitale. È lecito supporre che nell'arco dei
  • 5. prossimi 10-15 anni, nella maggiorparte dei pertura geografica molto ampia, non circo- paesi europei, le reti di trasmissione televi- scrivibile su scala regionale. siva, via terra, via cavo o via satellite, sa- ranno completamente digitali. Sotto il profilo strettamente economico le trasmissioni digitali terrestri rappresentano La televisione digitale può essere trasmes- una risorsa per lo Stato, i consumatori e l’in- sa via satellite, via cavo e via etere terre- dustria dei prodotti elettronici di largo con- stre. Ciascun supporto ha caratteri propri sumo. che si riflettono in specifici vantaggi e limiti. Nel decidere il passaggio alle trasmissioni La diffusione analogica televisiva terrestre digitali terrestri il Governo genera effetti assicura da tempo in Europa una copertu- economici di lungo termine. Vengono infatti ra capillare del territorio, essendo dispo- poste le condizioni per un uso più efficiente nibile nella quasi totalità (oltre il 95%) delle dello spettro hertziano, con la liberazione di abitazioni tramite antenne poco costose e una parte delle frequenze da destinare, se- semplici da installare. Essa presenta quindi condo le scelte, a ulteriori canali televisivi 5 potenzialità superiori rispetto a quelle offer- terrestri, ad altri servizi diffusivi (data broad- te dalla televisione via cavo e via satellite e casting) o di telecomunicazione (servizi in- rappresenta la soluzione ottimale per chi terattivi mobili) o da ripartire tra le diverse voglia diffondere programmi in un numero funzioni. elevato di famiglie e voglia perseguire, an- I vantaggi del digitale terrestre, tuttavia, so- che con il digitale, quegli obiettivi di servizio no innegabili anche per i consumatori e l’in- universale che da sempre in Europa hanno dustria. I consumatori non solo disporranno, caratterizzato l’attività televisiva. sul televisore domestico e senza significati- vi aggravi di spesa, di una assai più ampia Le reti terrestri presentano tuttavia altri van- gamma di programmi fra i quali scegliere, taggi essenziali, quali: ma potranno anche compiere da casa ope- razioni che oggi richiedono l’utilizzo del • la portabilità del servizio, la possibilità computer o implicano spostamenti in luoghi cioè, di ricevere i programmi ovunque, gra- specifici (e-commerce, home banking, per- zie a un'antenna mobile, senza predisporre sino adempimenti amministrativi). Per le at- punti di allacciamento alla rete in ognuno tività svolte attraverso i servizi interattivi che dei luoghi deputati, anche temporaneamen- passano per il televisore, vi sarà dunque te, al consumo televisivo. una drastica riduzione dei costi di transazio- • la regionalità. Il territorio regionale è trop- ne (home banking, e-finance) e di informa- po esteso per essere coperto capillarmente zione (e-commerce). da una rete di trasmissione via cavo a costi Per l’industria elettronica di largo consumo non elevati, laddove il satellite ha una co- si apriranno ottime prospettive, determinate
  • 6. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi dal necessario rinnovo degli apparecchi te- • un’offerta di programmi e servizi più am- levisivi e dalla maggiore produzione di set- pia e meglio rispondente alle richieste del top-box. pubblico; In una fase transitoria, i consumatori che non • un incremento dei consumi e degli introiti vorranno sostituire il proprio apparecchio do- dell’industria produttrice (in ambito software vranno aggiungere al televisore tradizionale e hardware); una "scatola" esterna, il set-top box, in grado • l’accelerazione alla diffusione, presso il di convertire i segnali analogici in segnali di- grande pubblico, dell’uso di Internet e dei gitali. La tecnologia contenuta in tali appara- servizi interattivi sofisticati; ti, la cui produzione già in alcuni Paesi ha da- • un impulso all’adozione di nuove tecnologie to vita a un autonomo e fiorente segmento e relativi guadagni di posizione nella compe- produttivo, può essere può o meno comples- tizione internazionale. sa: in alcuni casi i set-top-box possono con- vertire i segnali trasmessi da una sola piat- taforma di trasmissione, in altri sono compa- ISTITUZIONE E ORGANIZZAZIONE 6 tibili con due o più piattaforme, in altri ancora DEL COMITATO PER LO SVILUPPO possono fornire l'accesso non solo ai canali DEI SISTEMI DIGITALI televisivi digitali, ma anche a vari servizi di ti- I po interattivo. Questa evoluzione è partico- l presente Libro Bianco costituisce il re- larmente rilevante per l’industria italiana che, soconto dell’attività del Comitato per lo nell’ultimo quindicennio, ha vissuto una fase sviluppo dei sistemi digitali, istituito con di progressivo declino. delibera n. 77/98 del 25 novembre 1998 del In futuro le componenti elettroniche necessa- Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle rie a ricevere le trasmissioni digitali saranno comunicazioni, allo scopo di definire obiettivi, incorporate nel televisore che diventerà in tal condizioni e modalità di sviluppo in Italia del- modo un apparato integrato per la ricezione la tecnologia digitale nel campo della ra- di servizi digitali domestici. Già oggi si regi- diofonia, della televisione e della multimedia- stra un aumento nella produzione di televiso- lità. La creazione del Comitato si inscrive nel ri digitali con funzioni interattive e una netta quadro di una più ampia attività di studio, diminuazione dei prezzi. promozione, sviluppo e integrazione delle comunicazioni e dei servizi multimediali, de- I vantaggi di sistema derivanti dalla rapi- mandata all’Autorità dalla legge istitutiva, la da adozione della televisione digitale ter- n. 249 del 31 luglio 1997. restre sono dunque: Il Libro Bianco vuol essere punto di partenza di una verifica e di un approfondimento - con- • l’uso efficiente delle risorse frequenziali de- dotti nel rispetto delle esigenze e dell’espe- stinate alla diffusione terrestre; rienza specifica delle parti interessate - volti
  • 7. a individuare le migliori soluzioni legislative, fine di coordinare e armonizzare i risultati dei tecniche e commerciali per il successo del di- gruppi A, B, C,D. art 2 comma 9 . gitale in Italia. La prima riunione del Comitato per lo svilup- Ai lavori del Comitato, presieduto dal Presi- po dei sistemi digitali si è tenuta il 22 febbraio dente dell’Autorità Enzo Cheli, hanno parte- 1999; il Comitato ha chiuso i propri lavori il 18 cipato i Commissari dell’Autorità Mario Lari, Maggio 2000. in qualità di vice Presidente operativo, Anto- nio Pilati, Silvio Traversa, tre rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni, di cui uno ANALISI RELATIVA ALL’INTRODUZIONE dell'Istituto superiore delle comunicazioni e E ALLO SVILUPPO DELLA TELEVISIONE delle tecnologie dell'informazione e le impre- DIGITALE TERRESTRE IN ITALIA se, diverse associazioni di categoria e alcuni N istituti di ricerca attivi nel settore delle comu- elle pagine che seguono sono nicazioni. esposti in sintesi i risultati conse- Il Comitato ha suddiviso la propria attività in guiti dal Comitato per lo sviluppo 7 quattro aree di studio, assegnate ad altret- dei sistemi digitali attraverso i vari Gruppi di tanti gruppi di lavoro. studio. Obiettivo di tali pagine è quello di sottolinea- Al Gruppo di studio A è stato assegnato il re gli aspetti che potranno maggiormente compito di definire gli standard di qualità dei caratterizzare il processo di digitalizzazione programmi televisivi trasmessi, il numero dei del sistema televisivo italiano e i problemi canali audio associati al video e le risorse ne- che ne potranno derivare. Per descrizioni e cessarie per lo sviluppo della convergenza e considerazioni più approfondite si rimanda ai della multimedialità. capitoli successivi. Si sottolinea comunque Il Gruppo di studio B è stato incaricato di de- che i diversi scenari prospettati hanno valore finire la struttura e il numero delle reti VHF e essenzialmente ricognitivo e solo in parte UHF e il numero di programmi irradiabili. propositivo. Infatti, la competenza delle scel- Il Gruppo di studio C ha avuto il duplice com- te e degli indirizzi generali da adottare in pito di definire lo standard del decoder e i re- questo campo è, in primo luogo, del Parla- lativi costi e di analizzare le problematiche in- mento e del Governo. dustriali relative agli impianti trasmittenti, di collegamento e di multiplexaggio. Servizi e applicazioni Al Gruppo di studio D è stato assegnato l’in- carico di formulare proposte operative, di in- Gli standard digitali, sviluppati in seno al dicare modalità e costi per l’avvio e lo svilup- Consorzio europeo DVB e ratificati dall’ET- po della televisione digitale terrestre. SI (European Telecommunications Stan- Il Gruppo di studio E, infine, è stato istituito al dard Institute), offrono nuove opportunità
  • 8. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi per i fornitori dei servizi, i gestori di rete e sel) che vengono memorizzati nel ricevito- l’industria del settore, in un mercato caratte- re e utilizzati successivamente da parte rizzato dalla convergenza fra radiodiffusio- dell’utente. ne, telecomunicazioni e information techno- L’interattività con canale di ritorno risulta logy. Gli standard DVB forniscono la solu- fondamentale per promuovere lo sviluppo di zione globale alla domanda crescente di nuovi servizi di specifico interesse per il sin- nuovi servizi generalisti e tematici, free-to- golo utente. Ne sono un esempio la pay-tv air e a pagamento, multimediali e interattivi e la pay per view, l’acquisto di prodotti e di e consentono un sensibile miglioramento servizi tramite televisore e così via. della qualità del servizio. L’accesso ad Internet tramite televisore of- fre all’utente tutte le potenzialità offerte da I nuovi servizi resi disponibili possono esse- un personal computer. Il ricevitore-decodifi- re suddivisi in tre classi: catore integrato diventerà nel tempo un ter- • enhanced broadcasting; minale d’utente multimediale e rappresen- • televisione interattiva; terà uno degli elementi propulsivi della co- 8 • accesso a Internet. siddetta “nuova economia”. L’enhanced broadcasting si caratterizza per: Grazie alle sue molteplici potenzialità, la te- levisione digitale terrestre (T-DVB), lanciata • il formato delle immagini in 16:9 (HDTV – in Gran Bretagna nell’autunno 1998 ed at- High Definition Television), particolarmente tualmente in fase pre-operativa in Svezia e adatto alla visione di film ed eventi sportivi; in Spagna, è destinata a diventare, nel me- • l’audio con qualità CD (Compact Disk) e la dio e lungo termine, la forza trainante di un possibilità di avere più canali audio per un mercato di massa di portata europea, in programma multilingue; grado di soddisfare le richieste d’accesso, • l’EPG (Electronic Programme Guide), in da parte degli utenti, sia ai servizi informati- grado di fornire informazioni sulla program- vi di base sia ai servizi promossi dal merca- mazione aggiornate in tempo reale. to della comunicazione. Punti di forza della • il super-Teletext, che può fornire contenuti nuova televisione saranno infatti la facilità e graficamente arricchiti, immagini, ipertesti, l’economicità di ricezione e l’“universalità” clip audio e video, ecc. del servizio offerto, prevalentemente rivolto La televisione interattiva consente una “in- al grande pubblico. Essa potrà inoltre inte- terattività locale” e una “interattività con ca- grare e completare l’offerta dei canali satel- nale di ritorno”. litari e via cavo e rispondere alle esigenze dei servizi nazionali e locali. L’interattività locale consiste nella tra- La capacità trasmissiva di una rete DVB-T smissione ciclica di contenuti (data carou- consente un sostanziale aumento dell’offer-
  • 9. ta: da 4 a 5 programmi digitali al posto di un motivo il Comitato non si è limitato a esami- programma analogico, a seconda della con- nare il cosiddetto “scenario di piano” che fa figurazione adottata nel servizio operativo. Il riferimento al PNAF, ma ha considerato an- miglioramento sostanziale della qualità di ri- che altre ipotesi meno “ortodosse” allo sco- cezione con apparati portatili e la possibilità po di confrontare i risultati. Nelle pagine che di servire anche l’utenza mobile rappresen- seguono si fa riferimento allo “scenario di tano altri fattori premianti. Inoltre, a diffe- piano” che meglio risponde ai criteri di pia- renza di quanto accade per la televisione di- nificazione stabiliti nella legge 249/97. In gitale via satellite o via cavo, la ricezione dei particolare siti, potenze e diagrammi di an- servizi DVB-T è compatibile con gli attuali tenna sono gli stessi inseriti nel PNAF. sistemi di ricezione condominiali a costi marginali per l’utente. La tecnologia digitale consente di pianificare reti che utilizzano la stessa frequenza per tut- ti gli impianti trasmittenti che le compongono MODELLI DI RETE E NUMERO (reti SFN – Single Frequency Network) e re- 9 DEI PROGRAMMI IRRADIABILI ti che richiedono, invece, più frequenze, di- verse l’una dall’altra, per la loro realizzazione Modelli di rete (reti MFN – Multiple Frequency Network). Le analisi condotte hanno messo in evidenza la L a tipologia e la struttura delle reti di- possibilità di realizzare reti miste MFN-SFN gitali terrestri sono state studiate te- (reti k-SFN), ossia reti MFN estese local- nendo conto della necessità di loca- mente con reti SFN costituite da pochi im- lizzare gli impianti in siti comuni che do- pianti, che permettono di servire una mag- vranno essere di norma coincidenti con giore porzione di territorio e di popolazione, quelli individuati dal Piano Nazionale di As- con un incremento limitato del numero degli segnazione delle Frequenze per la radiodif- impianti. fusione terrestre della televisione analogica (PNAF). I vari tipi di reti devono rispondere Le reti per il servizio nazionale e locale sono alle esigenze dei diversi tipi di servizio, na- pertanto: zionale o locale, cui sono destinate, defi- nendo le soluzioni ottimali in termini di uso • reti SFN efficiente dello spettro e di territorio e popo- • reti MFN lazione serviti e tenendo presente le esi- • reti k-SFN genze di tutto il sistema radiotelevisivo nel- la sua complessa articolazione e nel suo Tali reti si distinguono anche per la capacità prevedibile sviluppo, soprattutto sotto il pro- di trasmissione, minore per le reti SFN ri- filo dell’offerta di nuovi servizi. Per questo spetto alle reti MFN. Ciò comporta che le re-
  • 10. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi ti SFN possono, rispetto alle reti MFN, tra- e sub-provinciale, corrispondenti alle reti smettere un minore numero di programmi o MFN per le quali il numero delle frequenze lo stesso numero di programmi, ma di peg- da utilizzare è risultato pari a 4. giore qualità. L’espressione “reti pianificate a livello na- Si deve poi considerare che le reti pianifi- zionale” non fa riferimento all’emittenza a cate a livello nazionale possono essere o carattere nazionale, bensì a una modalità meno decomponibili in reti a livello regiona- di pianificazione degli impianti da utilizzare le, provinciale o sub-provinciale, laddove sia per l’emittenza nazionale sia per l’emit- per reti sub-provinciali si intendono quelle tenza locale. reti che servono parzialmente il territorio di una provincia (coincidente, al limite, con Numero dei programmi irradiabili l’area servita da un solo trasmettitore). Poi- ché su ogni rete possono essere trasmessi Come è noto, i criteri dettati dalla normati- più programmi e servizi (almeno 4 pro- va vigente per la pianificazione delle fre- grammi oltre ai servizi), le reti pianificate a quenze prevedono: livello nazionale non decomponibili sono rappresentate dalle reti SFN: per ragioni • l’equivalenza, nei limiti delle compatibilità tecniche, infatti, il loro buon funzionamen- tecniche e in termini di copertura del terri- to richiede che i segnali trasmessi (pro- torio, di tutte le emittenti in ambito nazio- grammi e altri servizi) da ogni singolo im- nale e locale; pianto siano gli stessi. • la riserva di 1/3 dei canali in favore del- l’emittenza locale. I modelli di rete individuabili nel contesto Sulla base dei criteri enunciati e tenendo italiano sono dunque: presenti le caratteristiche tecniche specifi- che di ciascun modello di rete, sono stati • reti pianificate a livello nazionale non de- elaborati alcuni esempi al fine di determi- componibili a livello regionale, provinciale, nare il numero di programmi digitali che o sub-provinciale, coincidenti con il model- possono rendersi disponibili a livello nazio- lo SFN; nale e locale sulla base delle seguenti ipo- • reti pianificate a livello nazionale decom- tesi: ponibili a livello regionale o pluriprovincia- • le reti considerate sono tutte quelle piani- le, pianificabili con il sistema k-SFN, dove ficate a livello nazionale, siano esse de- k rappresenta il numero delle frequenze componibili in reti locali o meno; utilizzate (nei casi esaminati 2 o 3 fre- • le reti locali risultano dalla suddivisione quenze); delle reti pianificate a livello nazionale de- a) reti pianificate a livello nazionale de- componibili in reti regionali o provinciali o componibili a livello regionale, provinciale sub-provinciali;
  • 11. • il numero di programmi per rete è pari a 4 SFN a copertura nazionale per un totale di (supponendo che tale sia la capacità del 3 multiplex e 12 programmi nazionali. multiplex); Negli esempi di calcolo del numero dei pro- Altre soluzioni in grado di rispondere alle grammi non vengono considerate le reti esigenze di uso efficiente dello spettro e di provinciali e sub-provinciali. massimizzazione del numero dei program- I risultati degli esempi di cui si è detto si ri- mi, nel rispetto dei criteri di ripartizione tra feriscono alla “situazione a regime”, cioè al emittenti nazionali e locali, sono date dai momento in cui il sistema televisivo è inte- due seguenti esempi di combinazione di ramente digitale. In tale situazione si può modelli di rete: ipotizzare, a solo titolo di esempio teorico e con le necessarie riserve, che tutte le 55 • la combinazione di reti nazionali SFN e frequenze assegnate alla radiodiffusione MFN. Essa consente la realizzazione di 19 televisiva siano dedicate alla radiodiffusio- reti nazionali SFN e 9 reti nazionali MFN. I ne digitale. Come esempi estremi di scar- programmi irradiabili per ogni bacino regio- 11 sa o nessuna rilevanza pratica, si è imma- nale o provinciale, risultano pari a 112, di ginato di: cui 76 assegnabili all’emittenza nazionale e 36 all’emittenza locale. • utilizzare le 55 frequenze disponibili per • la combinazione di reti nazionali SFN e 3- la realizzazione di reti SFN pianificate a li- SFN. Le reti nazionali realizzabili sono 33, vello nazionale (non decomponibili in reti di cui 22 di tipo SFN e 11 di tipo MFN. I pro- locali); grammi irradiabili per ogni bacino regiona- • utilizzare le 55 frequenze disponibili per le sono 132, di cui 88 riservati all’emitten- la realizzazione del maggior numero tecni- za nazionale e 44 assegnabili all’emittenza camente possibile di reti MFN pianificate a locale. livello nazionale (decomponibili in reti loca- Nella tabella seguente si riassumono i risultati li). degli esempi considerati. N. programmi ricevibili in ciascuna regione N. N. TIPO multiplex multiplex programmi programmi Totale Nel caso a) le reti a copertura nazionale DIRETE (reti SFN) (reti MFN nazionali regionali programmi o k-SFN) (a) (b) per regione (a+b) realizzabili sono 55 per un totale di 55 mul- tiplex e di 220 programmi nazionali. RETI SFN 55 - 220 - 220 Nel caso b) sono possibili 13 reti nazionali RETI MFN 3 13 40 24 64 MFN per un totale di 13 multiplex e 52 pro- RETI SFN grammi nazionali. Inoltre, con le 3 frequen- + RETI MFN 19 9 76 36 112 ze residue non utilizzabili per un’ulteriore rete MFN (ne sarebbero necessarie 4) si RETI SFN + 3-SFN 22 11 88 44 132 può ipotizzare di realizzare 3 reti nazionali
  • 12. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi Come si evince dalla tabella, la ripartizione nella prospettiva della “convergenza” ormai dei programmi tra nazionali e locali risultan- in atto nei sistemi di comunicazione. Il Pia- te dagli esempi teorici descritti non è equili- no, tra l’altro, dovrà essere inserito e armo- brata, essendo eccessivamente alto il nu- nizzato con il piano di Stoccolma, la cui re- mero dei primi. Si potrebbe, quindi, pensa- visione è prevista per il 2005. re di variare opportunamente tale ripartizio- La maggior parte delle associazioni delle ne in favore dell’emittenza locale. Se si con- emittenti locali non condivide l’ipotesi se- sidera il caso con modelli di rete SFN+MFN, condo la quale le emittenti a carattere na- per esempio, è ipotizzabile l’uso di 4 reti zionale possono offrire servizi differenziati SFN in meno per realizzare una rete MFN in ambito locale. Si ritiene infatti che, anche in più. In questo caso si avrebbero per cia- per la trasmissione di servizi, debbano va- scuna regione 60 programmi nazionali e 40 lere le stesse norme previste per i program- programmi regionali per un totale di 100 mi televisivi e la pubblicità. La normativa di programmi. settore non prevede la possibilità per le reti nazionali private di effettuare trasmissioni 12 Per chiarezza espositiva è bene sottolinea- differenziate a livello regionale, provinciale re che gli esempi riportati si identificano con o subprovinciale, mentre prevede la possi- schemi che, per la loro rigidità, sono pura- bilità di emissioni regionali differenziate per mente teorici. Essi presuppongono infatti le reti della concessionaria pubblica nei li- che tutte le reti nazionali siano del tipo SFN miti fissati dal contratto di servizio – art. 15, da assegnare ai concessionari che operano comma 15 della legge 223/90 -. In ogni ca- in ambito nazionale. Se tali concessionari so è vietata la differenziazione delle tra- intendessero fornire servizi (diversi dai pro- smissioni pubblicitarie da parte delle reti na- grammi televisivi in chiaro, teletext incluso) zionali, art. 8, comma 10 della legge anche a carattere locale, ciò potrebbe es- 223/90.Tali norme sono finalizzate a garan- sere fatto solo con reti decomponibili local- tire nei vari ambiti territoriali il ruolo riserva- mente che utilizzano più di una frequenza. to all’emittenza locale. Inoltre non si è tenuto conto di altri aspetti, come le norme relative agli accordi sull’uso La maggior parte delle associazioni delle delle frequenze in zone di confine. Ne con- emittenti locali ritiene pertanto opportuno segue che il numero complessivo di reti, che i servizi offerti dalle reti nazionali deb- multiplex e programmi può risultare inferio- bano essere identici per l’intero territorio re a quello indicato negli esempi. nazionale. Da quanto esposto risulta evidente che l’e- Il Comitato ricorda a tale proposito che la laborazione del piano digitale effettivo do- concessionaria pubblica, nei limiti previsti dal vrà tener conto, oltre che degli aspetti tec- contratto di servizio, potrà trasmettere servi- nici, anche dell’offerta dei diversi servizi, zi differenziati anche in ambito regionale.
  • 13. IL RICEVITORE-DECODIFICATORE prattutto a una ricca offerta di programmi in INTEGRATO E I SISTEMI RICEVENTI chiaro ed a pagamento; DI UTENTE • il mercato della televisione digitale terre- stre, che farà il suo debutto commerciale in Il ricevitore-decodificatore integrato Italia non prima del prossimo anno. Nella fase di avviamento del servizio, se- P er i ricevitori-decodificatori integrati il condo il Comitato, è necessario prevedere Comitato ha studiato alcune soluzioni una normativa il più possibile aperta, capa- tecniche e di regolamentazione in li- ce di favorire il servizio stesso senza osta- nea col dettato della legge (la n. 78 del 29 colare le molteplici possibilità offerte dalla marzo 1999). Le raccomandazioni tecniche rapida evoluzione tecnologica e in grado di sono state formulate sulla base di un’analisi dare stabilità al sistema. del “modello funzionale” del decoder e sulla base di previsioni sui costi di produzione e Usufruire dei servizi di televisione digitale sui prezzi al consumatore dei decoder digita- con un decoder unico può significare: 13 li. Gran parte delle considerazioni di seguito • ricevere con lo stesso decoder le offerte riportate sono state recepite dalla recente dei differenti operatori sia in chiaro sia crip- delibera 216/00 che l’Autorità per le garanzie tate; nelle comunicazioni ha emanato il 5 aprile • ricevere con lo stesso decoder le offerte scorso, dopo aver ottenuto il parere positivo di televisione digitale (in chiaro e criptate) delle Commmissione europea e del Ministe- su differenti mezzi trasmissivi (cavo, satel- ro delle comunicazioni. lite, terrestre). Il modello funzionale del ricevitore-decodifi- La prima interpretazione è quella che al catore e le considerazioni economiche sono momento riveste maggior rilevanza com- esposte in dettaglio all’appendice 3 del Libro. merciale, essendo l’offerta dei servizi di te- levisione digitale attualmente limitata al sa- Il decoder unico tellite o al cavo. Anche se ancora non sono disponibili moduli multistandard per riceve- La possibilità per gli utenti di fruire del re con lo stesso decoder la televisione di- maggior numero di offerte di servizi di tele- gitale terrestre, via cavo e via satellite, è le- visione numerica tramite un decoder unico cito prevedere che il decoder terrestre, con si confronta con due realtà di mercato che l’aggiunta di opportuni moduli, sarà com- presentano una dinamica differente: patibile con la ricezione via satellite e/o via cavo. Si ritiene tuttavia, in considerazione • il mercato della televisione via satellite e dell’elevato costo e dell’attuale assenza via cavo che sperimenta un notevole incre- sul mercato di questi moduli, che tale rice- mento nella vendita dei decoder, grazie so- zione multistandard debba per ora rimane-
  • 14. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi re opzionale. attualmente due tecniche distinte, così co- La ricezione delle offerte dei differenti ope- me stabilite dal DVB: ratori di pay-tv dovrebbe, in un decoder unico ideale, essere possibile semplice- SIMULCRYPT : nella sua forma più sempli- mente tramite l’attivazione dell’apposita ce consiste nel trasmettere la stessa offer- smart-card, in maniera del tutto simile a ta digitale criptata con differenti sistemi quanto accade nei servizi di telefonia mo- d’accesso condizionato. A differenza di bile GSM (Global Standard for Mobile Te- quanto comunemente ritenuto, il simulcrypt lephony). Il principale ostacolo a questa non richiede un accordo fra operatori, ma modalità di funzionamento, alla base del un semplice accordo di licenza fra i fornito- sistema Eurocrypt, è costituito dal fatto che ri dei sistemi d’accesso condizionato utiliz- tutti i sistemi d’accesso condizionato oggi zati e il broadcaster. Accordi più complessi esistenti in Europa sono proprietari, e ciò possono avvenire per ragioni d’opportunità essenzialmente in ragione del dilagare del commerciale, (come ad esempio la condivi- fenomeno delle smart-card illecite. La sicu- sione della stessa smart-card che dà all’ab- 14 rezza del sistema di criptaggio è d’altronde bonato accesso a servizi differenti). condizione essenziale per il successo commerciale di un operatore di televisione MULTICRYPT : consiste nell’avere nel de- a pagamento. La normativa europea vi- coder uno o più slot ad interfaccia comune gente fissa nell’algoritmo comune europeo in grado di ospitare un modulo d’accesso il sistema obbligatorio di descrambling per condizionato fornito da un altro provider. Il tutti i ricevitori, ma lascia piena libertà ai modello multicrypt è per il momento scar- fornitori di sistemi di accesso condizionato samente applicato. Sul totale dei ricevitori di elaborare algoritmi proprietari per la pro- circolanti in Europa, solo una minima parte tezione delle chiavi di accesso. La stessa ha uno slot d’interfaccia comune, mentre in normativa tuttavia obbliga i depositari di al- Italia non sono disponibili sul mercato. Si goritmi proprietari di accesso condizionato potrebbe tuttavia valutare l’opportunità di a fornire, su licenza, la tecnologia a condi- inserire il multicrypt sul mercato della tele- zioni eque e non discriminatorie. visione digitale terrestre. Nel caso di televi- sore con decoder integrato la slot ad inter- I sistemi simulcrypt e multicrypt faccia comune è obbligatoria per legge ed il Comitato raccomanda che tutti i set-top- Anche nel caso di decoder proprietario, box utilizzati per servizi di televisione digi- dunque, la tecnologia deve essere acces- tale terrestre a pagamento siano dotati di sibile a tutti coloro che ne facciano richie- almeno una slot di tale tipo. sta. Per consentire all’utente di abbonarsi Anche se non deve essere sottovalutata alle offerte di differenti providers esistono l’importanza del multicrypt, il simulcrypt
  • 15. rappresenta indubbiamente, a breve termi- successo nella commercializzazione dei ne, la soluzione meno onerosa in relazione servizi di televisione digitale è quello basato allo sviluppo del mercato satellitare e al nu- su una forte integrazione verticale, in cui il mero assai rilevante di decoder circolanti. fornitore di contenuti (broadcaster) appartie- Al di là di una normativa di garanzia, tutta- ne allo stesso gruppo o ha forti legami com- via, il successo commerciale dipende in pri- merciali o di proprietà con il fornitore di ser- mo luogo dagli accordi commerciali fra gli vizi trasmissivi (trasmissione e multiplex) e operatori. Pur essendo tecnicamente pos- col fornitore servizi di accesso condizionato sibile, per esempio, che ogni operatore pro- (gestione abbonati e controllo smart- card), duca le proprie smart-card, per evitare costi giungendo addirittura a controllare pure la aggiuntivi e complicazioni agli utenti, è au- distribuzione e il noleggio dei decoder pro- spicabile che la fruizione delle differenti of- prietari. ferte avvenga con un’unica smart-card con- La maggioranza dei decoder circolanti in Ita- divisa dagli operatori. Per tutelare l’indipen- lia sono a noleggio. Il successo del modello denza di ogni operatore è indispensabile verticale è dovuto al fatto che l’operatore, 15 che tale condivisione sia basata su accordi avendo potere di mercato su tutta la catena commerciali liberamente stabiliti. del valore, riesce a ottimizzare i costi e evita- re esternalità negative commesse alla perdi- Il mercato e la regolamentazione ta del controllo sulle smart-card o sui dati de- gli abbonati. Il consumatore, dal canto suo, Nel regolare il mercato della pay-tv in Euro- percepisce il noleggio come mezzo per ab- pa le autorità nazionali stanno cercando di battere la barriera d’ingresso costituita dal promuovere un mercato orizzontale di appa- costo del ricevitore e come una scelta in gra- rati e servizi basati sulla televisione digitale. do di tutelarlo dalla rapida obsolescenza de- Si riconosce ad esempio che il decoder digi- gli apparati. tale può essere utilizzato per servizi non te- La direttiva 95/47, fulcro della regolamenta- levisivi e in particolare per servizi legati al zione europea in materia di accesso condi- mondo Internet, quali ad esempio il commer- zionato, ha introdotto i principi di separa- cio elettronico o i servizi multimediali interat- zione contabile e di condizioni eque e non- tivi. Sviluppare servizi e applicazioni con discriminatorie per la fornitura dei sistemi di standard mutuati da Internet e sostenibili dai accesso e ha imposto l’indicazione separa- decoder digitali può essere un’attività acces- ta del prezzo del servizio e del canone di sibile anche alla piccola e media impresa e locazione del ricevitore (se offerto a noleg- come tale rappresentare una grande occa- gio). A partire da queste norme, gli enti re- sione di sviluppo e di creazione di nuove op- golatori nazionali hanno tratto una serie di portunità di lavoro nel nostro paese. linee-guida nell’attribuzione dei costi e nel- Peraltro il modello che al momento ha più le tipologie di licenza (multiplex, accesso
  • 16. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi condizionato, per esempio). Oftel, nel disci- tools a costi ragionevoli. plinare costi e tipologie di licenze ha detta- È prevedibile che, nel medio-lungo periodo, to anche alcuni principi relativi alla riparti- sarà possibile realizzare un decoder com- zione delle spese dei ricevitori a noleggio patibile con le differenti offerte, svincolando fra fornitore di accesso condizionato e così definitivamente la piattaforma hardwa- broadcaster. re dal fornitore di servizio. Il DVB sta pro- Già oggi la normativa italiana prevede che gredendo nella definizione del concetto le società operanti nel mercato dei servizi della Multimedia Home Platform (MHP) che di televisione numerica a pagamento che rappresenterà un decisivo passo verso la utilizzino sistemi proprietari debbano forni- definizione di un decoder aperto, anche se re assistenza alle terze parti (tipicamente la comparsa sul mercato di prodotti DVB emittenti in chiaro o società che forniscono MHP a basso costo (inferiore a 500 Euro) servizi multimediali) che ne facciano richie- non è ipotizzabile prima del 2002-2003. sta. In particolare, gli operatori che tra- Inoltre gli standard aperti (HTML – Hyper smettono ai ricevitori una EPG unica, basa- Text Mark-up Language e XML) legati al 16 ta su dati proprietari, compatibilmente con mondo Internet potranno divenire parte del la capacità del mezzo trasmissivo utilizza- software residente, garantendo così ulterio- to, dovrebbero offrire a a tutte le emittenti re compatibilità con le applicazioni multi- interessate, a condizioni eque, non discri- mediali. Per raggiungere l’ obbietivo finale minatorie ed orientate ai costi sostenuti, la di API aperte e standardizzazate è dunque possibilità di inserire la propria programma- opportuno adottare un approccio evoultivo zione. Poiché l’ EPG rappresenta una for- considerando, per il momento, forme di ma di editoria eletttronica, sarebbe bene la- compatibilità’ basate su sistemi totalmente sciare all’operatore la libertà di scelta della proprietari o semi-proprietari. Il DVB MHP linea editoriale. Gli operatori verticalmente sarà d’altra parte in grado di garantire la integrati e/o i fornitori che distribuiscono compatibilità con un vasto numero di le- decoder associati alla loro offerta dovreb- gacy systems. bero assistere le parti terze (a condizioni economiche eque, non discriminatorie ed L’esperienza degli altri paesi europei, in orientate ai costi attribuibili alla fornitura di particolare di Regno Unito, Scandinavia e assistenza e di software) a sviluppare ap- Spagna, dimostra che l’approccio alla stan- plicazioni basate su sistemi operativi e API dardizzazione del decoder deve essere af- (Application Programme Interface) proprie- frontato su due piani differenti: tarie. Dovrebbero inoltre alternativamente includere nel software di sistema del deco- • l’azione normativa: in un mercato in con- der elementi basati su standard aperti per i tinua evoluzione come quello della televi- quali siano facilmente reperibili authoring sione digitale, ci si deve limitare a norme
  • 17. minime che favoriscano lo sviluppo proteg- standardizzato a livello europeo per i servi- gendo l’interesse dei consumatori senza zi avanzati multimediali interattivi. soffocare l’innovazione tecnologica. Secondo quanto elaborato dal Comitato • gli accordi volontari fra operatori e co- per i sistemi digitali la normativa minima struttori: è un approccio molto diffuso nel per tutti i prodotti deve contenere: mondo dell’information technology e sta guadagnando sempre più favori nell’ambito • norme obbligatorie derivate dagli starn- delle telecomunicazioni e della radiodiffu- dard DVB che regolano trasmissione ed sione. Nel Regno Unito, le principali carat- elaborazione dei segnali; teristiche tecniche del decoder sono state • norme relative alle interfacce che garanti - individuate da un gruppo per la promozione scono la compatibilità con le norme inter- e la diffusione della televisione digitale, co- nazionali; stituito su base puramente volontaristica. In • norme che tengano conto delle peculiari- Scandinavia il gruppo Nordig, formato da ta’ del mercato italiano (come la necessità, 17 tutti gli attori del settore, sta elaborando le per i decoder terrestri, di sintonizzare i ca- norme Nordig I e Nordig II per un decodifi- nali VHF (banda III, canali da 7 MHz) e catore aperto per cavo, satellite e digitale UHF (bande IV e V, canali da 8 MHz) e di terrestre. Sia nel Regno Unito sia in Scan- operare sia in modalità “2k” sia in modalità dinavia i gruppi hanno carattere informale e “8k” per favorire lo sviluppo di reti MFN e sono aperti a tutti gli interessati. Le delibe- SFN); razioni adottare hanno il peso di “impegno • norme che garantiscano la compatibilità morale” fra le parti, ma nessun valore lega- con la televisione analogica (con riguardo le. Anche in Italia, la costituzione di un ta- al trattamento del segnale Teletext e alla volo digitale permanente su base esclusi- passthrough RF per i decoder terrestri, per vamente volontaristica potrebbe essere uti- esempio). le allo scopo di elaborare e garantire il ri- • norme che garantiscano una navigazione spetto delle specifiche adottate, che costi- basata sui dati SI DVB obbligatori e su altri tuiranno la base per l’autoregolamentazio- ritenuti essenziali. ne del settore. Il Gruppo C, del quale fanno parte tutti gli operatori e i soggetti interes- Le norme sopraelencate hanno trovato sati allo sviluppo del settore, potrebbe co- espressa previsione nella delibera 216/00 stituirne il nucleo fondante. A partire dalle del 5 aprile scorso. Nell’ottica di un’evolu- norme obbligatorie, il gruppo di autoregola- zione della normativa internazionale e di mentazione potrà elaborare regole tecni- un’analisi approfondita dei risultati della che e promuovere liberi accordi in vista sperimentazione, il provvedimento dell’Au- dell’ adozione di un sistema di API aperto e torità ha previsto anche la revisione, entro
  • 18. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi 18 mesi dall’adozione, della normativa tec- Per questa fase sono state avanzate le se- nica applicabile ai ricevitori digitali terrestri. guenti ipotesi: • percorso definito: avvio e sviluppo della Adeguamenti degli impianti fase di transizione in base al Piano naziona- riceventi di utente le di assegnazione delle frequenze per la ra- diodiffusione televisiva analogica (PNAF), L’introduzione della radiodiffusione televisiva così come elaborato e approvato dall’Auto- terrestre in tecnologia digitale potrebbe cau- rità secondo le indicazioni della legge n. sare qualche problema agli attuali utenti del 249/97. Questa ipotesi è praticabile se la da- servizio analogico, laddove i sistemi di an- ta del passaggio al digitale viene fissata non tenna individuali o centralizzati esistenti do- prima del 2010; vessero richiedere opportuni adeguamenti. I • sviluppo a “macchia di leopardo : avvio sistemi individuali, infatti, dovrebbero essere e sviluppo della fase di transizione secondo sostituiti se le antenne risultassero scarsa- uno scenario evolutivo legato allo sviluppo mente direttive. Inoltre, qualora le trasmissio- spontaneo del mercato e alla progressiva 18 ni digitali venissero irradiate da postazioni di- trasformazione delle reti analogiche in digita- verse da quelle analogiche, sarebbe neces- li. Questa ipotesi potrebbe rivelarsi più utile sario aggiungere un’antenna a quella già esi- se la data del passaggio al sistema numeri- stente. Per i sistemi centralizzati sono da pre- co venisse anticipata al 2006, ma sarebbe vedere, almeno nel 20/30% dei casi, interven- praticabile anche se la data venisse fissata ti condominiali al fine di consentire una buona non prima del 2010. ricezione dei programmi e servizi digitali. L’attuazione delle due ipotesi considerate ri- chiederà, comunque, un adeguamento della PROPOSTE OPERATIVE normativa. I possibili scenari operativi per l’avvio e lo SCENARIO A: sviluppo della televisione digitale terre- avvio e sviluppo della fase di transizione in stre sono stati studiati sulla base di una base al PNAF serie di ipotesi legate al reperimento delle frequenze e delle risorse. Per il passaggio Il PNAF riserva 4 frequenze alla televisione dall’attuale sistema analogico al sistema “tut- digitale terrestre, in particolare il canale 9 in to digitale” il punto critico è rappresentato banda VHF ed i canali 66, 67, 68 in banda dalla fase di transizione, il cui avvio è stretta- UHF. mente legato alla fissazione della data entro Le 4 frequenze sono attualmente utilizzate la quale l’intero sistema televisivo dovrà es- dalle reti analogiche e potranno, quindi, es- sere convertito alla tecnologia numerica. sere disponibili per il digitale solo dopo l’at-
  • 19. tuazione del PNAF (scenario A1) o nel corso sato sul PNAF prima descritto, ad accelerare dell’attuazione dello stesso (scenario A2), i tempi di avvio della fase di transizione. Si comunque non prima di 3-4 anni. Per com- tratterebbe infatti dfi avviare il servizio digita- pletare il processo di attuazione del PNAF, le in quelle aree per le quali ci sono frequen- tenendo anche conto delle procedure ammi- ze comunque disponibili, assegnandole prio- nistrative, è infatti necessario, a giudizio del ritariamente alla televisione digitale. Comitato, un lasso di tempo di tale durata. Lo schema di sviluppo a macchia di leopardo Per utilizzare al meglio le frequenze si ipotiz- prescinde dall’attuazione del PNAF. Rimane, za di realizzare 4 reti nazionali SFN, per un tuttavia, ineludibile l’obbligo di realizzare i si- totale di 4 multiplex e 16 programmi digitali, ti inseriti in tale Piano, anche se all’avvio po- che potranno essere utilizzati in parte per il tranno essere utilizzati i siti esistenti, in parti- simulcast analogico-digitale dei programmi colare quelli coincidenti con i siti di piano. Lo nazionali (11 canali), in parte per nuove of- schema in esame, che di per sé darebbe ferte di programmi e servizi (5 canali). Il pas- luogo a una situazione finale non proprio or- saggio al digitale può avvenire nel momento dinata sotto il profilo dell’uso delle frequenze, 19 in cui la diffusione di decoder e ricevitori digi- deve tendere a un modello definitivo di Piano tali raggiunga un “limite critico”, anche non digitale capace di gestire le frequenze utiliz- coincidente con la totalità dei ricevitori analo- zate inizialmente e quelle via via rese dispo- gici attualmente esistenti. Se la diffusione dei nibili da un organismo pubblico con i relativi decoder e dei ricevitori digitali è opportuna- poteri. La gestione dei canali destinati alla te- mente incentivata, il limite critico può essere levisione digitale comporta la necessità, per ragionevolmente raggiunto entro 4-5 anni l’utente, di risintonizzare i ricevitori, operazio- dall’avvio del simulcast. ne di estrema semplicità perché gestita auto- Da quanto sopra enunciato deriva che il pas- maticamente dal ricevitore. saggio al digitale dell’emittenza locale potrà Il processo di transizione dalla situazione at- avvenire solo dopo l’introduzione del simul- tuale alla situazione prevista dal futuro Piano cast analogico-digitale dei programmi nazio- digitale può essere logicamente suddiviso in nali, oppure al momento di avvio del passag- tre fasi: gio a tutto digitale. • fase di avvio, SCENARIO B: • fase di transizione analogico-digitale, avvio e sviluppo della fase di transizione in • fase di switch-off. base all’evoluzione del mercato Le caratteristiche della fase di avvio dovreb- Lo sviluppo della televisione digitale secondo bero essere le seguenti: lo schema di sviluppo “a macchia di leopar- a) impatto minimo - possibilmente nullo- sul- do” meglio si presta, rispetto al modello ba- le trasmissioni analogiche;
  • 20. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi b) massimizzazione della diffusione dei set- tiva e gestionale, diversi da quelli propri del top box e dei ricevitori digitali. sistema analogico.La transizione al digita- le contribuirà a costituire un nuovo vasto La fase di transizione analogico-digitale può sistema di comunicazione, in cui conver- essere avviata in tempi brevi, anche crean- ganno tutti i sistemi specifici che utilizzano do le condizioni per una volontaria cessione tecnologie diverse, quali cavo, satellite, del diritto a utilizzare frequenze analogiche DVB-T, DAB-T (Terrestrial Digital Audio da parte delle emittenti. Questa eventualità Broadcasting), UMTS (Universal Mobile è legata a molti fattori, la cui quantificazione Telecommunications System), x-DSL (Digi- dovrà essere oggetto di uno studio più ap- tal Subscriber Line), Internet, WLL (Wire- profondito. In ogni caso il processo di digi- less Local Loop), ecc. Si può affermare talizzazione dovrà avvenire in modo da ga- che, in questo contesto, la tecnologia as- rantire l’effettivo accesso della emittenza lo- sumerà una connotazione di “quasi-neu- cale alla nuova tecnologia. tralità” rispetto ai contenuti offerti, potendo- Per quanto riguarda i programmi, sarebbe si usare tecnologie diverse per soddisfare 20 opportuno differenziare l’offerta digitale da la domanda di uno stesso servizio. Nello quella analogica, allo scopo, in primo luogo, scenario prospettato, che gli addetti ai la- di sostenere la crescita dell’utenza. Ade- vori definiscono di “convergenza e multi- guati incentivi economici per gli operatori at- medialità”, il terminale d’utente non sarà tivi nella realizzazione del sistema della te- più un televisore o un computer, ma un ap- levisione digitale (emittenti e imprese), po- parato capace di ricevere i servizi utiliz- trebbero accelerare il passaggio a “tutto nu- zando il sistema tecnologico più adatto. merico”; è indispensabile tuttavia che la ca- Per quanto riguarda la televisione, consi- pacità produttiva dell’industria del settore derando che la normativa vigente fornisce sia tale da immettere sul mercato, nel giro di indicazioni sufficienti per l’avvio della spe- pochi anni set-top-box e ricevitori digitali a rimentazione sulle frequenze riservate al prezzi accessibili. PNAF, si segnala l’opportunità di avviare, tra le parti interessate, una fase di rifles- Problemi connessi alla gestione sione e verifica su alcuni punti che potreb- del sistema televisivo digitale bero rappresentare fattori “critici” nella fase di realizzazione. Per quest’ultima è previ- Qualunque sia la soluzione prescelta per sto infatti che: l’avvio della televisione digitale e per la transizione dall’analogico al numerico, è • sia rilasciata una concessione per ogni re- bene sottolineare che la gestione del siste- te analogica e, quindi, per ogni programma; ma televisivo digitale nel suo complesso • le frequenze siano assegnate al conces- solleva problemi specifici, di natura norma- sionario che è titolare non soltanto dell’e-
  • 21. sercizio della rete (network provider), ma • previsione di content provider generici anche della produzione dei programmi da che siano soggetti a un’autorizzazione ge- trasmettere (content provider); nerale che permetta loro di produrre conte- • possano essere costituiti unicamente con- nuti e raccoglierne proventi, in forma diret- sorzi o altri tipi di associazioni per l’uso in ta o indiretta; comune di infrastrutture e impianti; • previsione di content provider soggetti ad • l’esercizio della TV digitale terrestre sia af- autorizzazione specifica che, oltre ad esse- fidato alla concessionaria del servizio pub- re content provider di tipo generico, abbia- blico e ai concessionari e autorizzati per la no il diritto di fornire contenuti specifici su TV analogica. un determinato mezzo trasmissivo (in parti- Si possono fare in proposito le seguenti colare la televisione numerica terrestre) considerazioni: sottoposta a concessione; • possibilità di configurare come network • il rilascio della concessione per una rete e provider, oltre a consorzi, anche società quindi per un programma, nel campo della con scopo di lucro, con l’obbligo di fornire 21 TV digitale, risulta molto difficoltoso in quan- l’accesso alle loro reti a chi ne faccia ri- to una rete digitale può trasmettere almeno chiesta, rispettando i criteri di trasparenza, 4 programmi; concorrenza, non discriminazione e prezzi • la previsione di poter costituire solo con- orientati ai costi per gli autorizzati specifici. sorzi per l’uso comune di infrastrutture e im- Consorzi e società possono essere costi- pianti potrebbe costituire un intralcio allo tuiti anche da concessionari e possono es- sviluppo rapido della TV digitale che richie- sere titolari della gestione di più multiplex. de modelli di business innovativi. Nella fase di sperimentazione le emittenti televisive locali potranno condividere gli im- Per rendere più flessibile ed efficace la ge- pianti attraverso intese contrattuali tra le stione del sistema televisivo digitale nel stesse emittenti; suo complesso, tenendo presente anche il • possibilità di assegnare le frequenze ai fatto che con il sistema digitale si possono network provider (consorzi e società). Per trasmettere con una sola rete almeno 4 quanto riguarda la facoltà per i concessio- programmi, la revisione del quadro norma- nari di costituire società in funzione di tivo potrebbe dunque basarsi sui seguenti network provider, sarà opportuno prevede- principi: re opportune forme di separazione contabi- le/societaria fra network provider e content • separazione della figura del content pro- provider, che tengano conto della particola- vider da quella del network provider. Que- re natura del fornitore di contenuti (emitten- st’ultimo dovrebbe gestire anche il multi- ti nazionali, locali o pay-tv). Si sottolinea plex; comunque che, nei confronti di tale even-
  • 22. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Sintesi tualità, sono state espresse riserve da par- • il concessionario, pur rimanendo titolare te di alcune associazioni di emittenti locali della concessione, cede al network provi- che sostengono l’incompatibilità dello sta- der il diritto a trasmettere su una data fre- tus di concessionari televisivi e la parteci- quenza, partecipando, come contropartita, pazione a una società di gestione di reti e al capitale del consorzio o società (network multiplex (network provider), se non nel li- provider). Il concessionario mantiene co- mite del 5% del capitale. munque il diritto di essere content provider. Altri aspetti potrebbero riguardare i rappor- ti tra network provider e content provider. CONCLUSIONI Nel caso in cui un titolare di concessione analogica rinunci, nella fase di transizione, L’introduzione della televisione digitale ter- alla trasmissione analogica del programma restre presenta vantaggi economici per l’in- concesso, si potrebbero verificare alcune tero sistema economico nazionale. In parti- situazioni di cui la futura normativa dovrà colare, il settore industriale e commerciale 22 necessariamente tener conto. dell’elettronica professionale e di consumo vede aprirsi un vasto mercato che, come • il concessionario può cedere al network evidenziato dalle analisi contenute nel pre- provider a titolo permanente il diritto di uti- sente Libro bianco, può essere stimato nel- lizzare le frequenze oggetto di concessio- l’ordine dei 60.000 miliardi. ne, a fronte del diritto di trasmettere a titolo gratuito un programma digitale per tutto il Le prospettive sono da considerare ottime tempo di validità della concessione. Inoltre, anche per i vari soggetti interessati allo svi- la restante capacità del multiplex può esse- luppo di questa tecnologia, in considerazio- re utilizzata o dallo stesso concessionario ne della vasta gamma di servizi che po- che ha ceduto la frequenza o da altri con- tranno essere offerti. La moltiplicazione tent provider direttamente o, ancora, attra- della capacità garantirà infatti nuove possi- verso accordi commerciali con il network bilità di sviluppo al settore, favorendo la na- provider. Lo stesso concessionario poi, ac- scita di una pluralità di iniziative che con- quisisce l’opzione di trasmettere contenuti sentiranno ai nuovi entranti di proporre per la restante parte del multiplex a prezzi contenuti di alto livello. orientati ai costi. Tale opzione è rivendibile Lo sviluppo di questo mercato dipende an- al network provider stesso o ad altri fornito- che, specialmente nella fase di avvio e di ri di contenuti. Si può ipotizzare che nella transizione, da una accorta politica di in- fase di sperimentazione le imprese televisi- centivazione e regolamentazione che per- ve locali possano condividere gli impianti metta di alleggerire gli oneri da sostenere attraverso intese contrattuali. in tale fase dagli operatori e dall’utenza.
  • 23. Requisiti del servizio di televisione digitale terrestre R1.1 FUNZIONI, APPLICAZIONI te base per il set-top-box, semplice, es- E SERVIZI senziale e con minimi requisiti di memo- ria; la descrizione del palinsesto fornisce I l DVB ha individuato tre famiglie di essenzialmente informazioni sul program- servizi e applicazioni per la televisio- ma in onda e su quello successivo ne digitale terrestre: (Now/Next); • enhanced broadcasting; • la seconda, di tipo multimediale, si ba- • televisione interattiva; serà sulla piattaforma domestica DVB- • accesso ad Internet. MHP in fase di normalizzazione e offrirà Le funzioni e le applicazioni di base de- all’utente un servizio più evoluto sia per scritte di seguito si riferiscono essenzial- l’interfaccia grafica di presentazione sia mente alle prime due categorie alle cui per la modalità di gestione dei contenuti specifiche tecniche il DVB conferisce ca- (foto, animazioni, preview, ecc.). Faciliterà rattere di priorità, nell’ottica di una rapida inoltre l’accesso alla programmazione te- evoluzione del mercato e dei terminali. levisiva, su base giornaliera o periodica, consentendo all'utente di personalizzare 23 1.1.1 EPG E NAVIGATORE le modalità di fruizione dei servizi secon- do i propri gusti. L’EPG (Electronic Programme Guide) è L’EPG, nella versione multimediale "aper- una funzione che conferisce reale valore ta" basata sul DVB-MHP, include il Navi- aggiunto al servizio di televisione digitale gatore e costituisce lo strumento più adat- rispetto all’analogico. L’EPG offre infatti to per introdurre e gestire l’intera famiglia all’utente una guida aggiornata in tempo di nuovi servizi che la tecnologia digitale reale dei palinsesti dei vari servizi dispo- rende disponibili, lasciando all’editore la nibili. Esso permette inoltre di avviare la massima libertà operativa e garantendo ricezione del programma scelto, navigan- all'utente l'accesso all' EPG fornito dai do all’interno del “bouquet” e di ottenere vari gestori. informazioni aggiuntive sull’evento (nome del regista, attori, trama, ecc.) direttamen- 1.1.1.1 Benefici te sullo schermo utilizzando il telecoman- do. Tramite l’EPG l’utente può anche co- L’EPG/Navigatore è una componente es- noscere e selezionare eventi a pagamen- senziale per la fruizione della crescente e to (pay-per-view), o soggetti in genere a diversificata offerta di programmi sui ca- controllo d’accesso. Dell’EPG sono previ- nali digitali (satellite, terrestre, cavo). Il ste due versioni: beneficio per l’utente è tanto più evidente • la prima, essenzialmente testuale, è de- quanto più semplice e rapido è il metodo nominata “navigatore”, utilizza il protocol- di utilizzo all’interno del bouquet di pro- lo DVB-SI, e costituisce l’interfaccia-uten- grammi.
  • 24. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Requisiti del servizio di televisione digitale terrestre 1.1.1.2 Costi può essere propria del STB (Set-Top- Box), e può quindi essere definita dal co- Il costo per l’utente si riflette direttamente struttore del ricevitore - si parla in questo sul set-top-box che, specie nel caso di un caso di “EPG residente” - o specifica per servizio EPG multimediale, richiede una il fornitore di servizio. In questo secondo buona capacità di memoria e di elabora- caso, occorre che il STB disponga di uno zione (prestazioni grafiche, software di strato software d’interfaccia standard (API navigazione, ecc.), sia per la gestione dei - vedi 3.10) che consenta il funzionamen- dati in esame sia per la consultazione. to su diversi ricevitori dell' EPG fornito dai In termini di banda occupata - o bit-rate ri- vari fornitori di servizio. Sono in corso di chiesto – i parametri da considerare sono: definizione due diverse normative interna- zionali che definiscono questo strato • quantità di informazioni che si vogliono software: EuroMHEG e DVB-Java. Lo fornire all’utente; standard DVB-Java, che rappresenta il • modalità di presentazione (testuale o “cuore” della futura piattaforma multime- 24 multimediale); diale domestica (MHP) è basato sulla tec- • numero di servizi nel bouquet; nologia più avanzata attualmente disponi- • descrizione del palinsesto e tempi di ag- bile e dovrebbe quindi garantire prestazio- giornamento: su base giornaliera ni superiori. Supporta come estensione (Now/Next) oppure su base settimanale compatibile il linguaggio EuroMHEG, le e/o mensile. cui specifiche tecniche sono state recen- temente definite dal DigiTAG, e che po- L’EPG di un bouquet T- DVB può quindi trebbe essere disponibile a breve. richiedere un bit-rate variabile da poche In relazione al servizio audio, che verrà decine di Kbit/s, nel caso del Navigatore, discusso in seguito, è opportuno sottoli- a 0,5 ÷ 1 Mbit/s o forse più. neare che l’EPG è in grado di offrire un I costi di produzione dipendono dalla pos- valido supporto alla configurazione multi- sibilità o meno di automatizzare il proces- lingua, poiché permette di associare so di codifica e messa in onda delle infor- informazioni specifiche a ogni singolo ca- mazioni partendo dai palinsesti (giornalie- nale audio. ri, settimanali, mensili). Inoltre l’edizione e la gestione di un EPG multimediale, in lin- guaggio MHEG-5 (impiegato nei servizi 1.1.2 S UPER TELETEXT DVB-T in Gran Bretagna), EUROMHEG (versione europea di MHEG-5 sviluppata La normativa DVB prevede la trasmissio- dal DigiTAG) o DVB-Java, richiede l’im- ne “trasparente” delle pagine di Teletext piego di una apposita redazione. convenzionale fornite dagli attuali canali La modalità di visualizzazione dell'EPG televisivi analogici (ad es. il Televideo-RAI
  • 25. e il Mediavideo - Mediaset). In ricezione, zata per la trasmissione. le righe dati Teletext vengono reinserite A titolo di esempio si consideri che il Tele- sul segnale PAL in uscita dal set-top-box text analogico, trasmesso su 11 righe di e inviate attraverso la presa SCART al te- cancellazione di quadro del segnale tele- levisore equipaggiato con decodificatore visivo e con una durata del ciclo di circa Teletext. In alcuni casi la decodifica Tele- 20 secondi, utilizza un flusso dati netto di text è effettuata direttamente all'interno circa 250 Kbit/s. La banda utilizzata dal del set-top-box. Super Teletext digitale sarà sicuramente Anche per il servizio Teletext digitale (Su- superiore (almeno 0.5 ÷ 1 Mbit/s). Da un per Teletext) valgono alcune delle consi- punto di vista pratico si può ritenere che la derazioni fatte per l’EPG multimediale: i configurazione e la gestione editoriale contenuti sono arricchiti nella veste grafi- delle redazioni dell’EPG multimediale e ca e la modalità di navigazione è simile a del Super Teletext sono le stesse. quella offerta dai browser Internet, anche se realizzata con un diverso linguaggio. 1.1.3 S OTTOTITOLI Compatibilmente con la capacità di me- 25 moria e di elaborazione del set-top-box è I sottotitoli possono essere trasmessi sui possibile introdurre un Super Teletext in canali di diffusione digitali in modalità Te- grado di fornire immagini, grafici, ipertesti letext standard – ciò che permette di uti- (HTML), clip audio e video, streaming au- lizzare la programmazione già sottotitola- dio e video, giochi, telesoftware. ta per l’analogico - oppure in modalità DVB propria del Super Teletext, che con- 1.1.2.1 Benefici sente di arricchire sensibilmente la qua- lità grafica. Il servizio Teletext digitale offrirà presta- zioni sicuramente superiori a quelle del- 1.1.3.1 Benefici l’attuale servizio analogico. Elevate pre- stazioni grafiche e multimediali e ridotto La sottotitolatura in lingua originale dei tempo di accesso all’informazione saran- programmi televisivi effettuata in modalità no caratteristiche essenziali del nuovo Teletext (ad es. Pagina 777 di Televideo) servizio. è un servizio dedicato essenzialmente ai non udenti. Essa è correntemente impie- 1.1.2.2 Costi gata da alcuni operatori satellitari anche in versione multilingue per fornire la tra- Quanto più esteso è l’utilizzo del multime- duzione del parlato in lingua diversa da diale, tanto più alti sono i costi in termini di quella originale. La modalità DVB è parti- risorse del STB d’utente (memoria e colarmente adatta a soddisfare questa software di navigazione) e di banda utiliz- esigenza.
  • 26. il libro bianco sulla televisione digitale terrestre Requisiti del servizio di televisione digitale terrestre 1.1.3.2 Costi riprese sportive (calcio, tennis, ecc.). Può rappresentare quindi un fattore premiante Per visualizzare i sottotitoli, gli utenti ne- per lo sviluppo della televisione digitale cessitano soltanto di un set-top-box capa- terrestre. L’utente dovrà tuttavia munirsi di ce di decodificarli. L’attivazione della mo- display piatti al plasma di dimensioni ade- dalità sottotitoli può avvenire o meno at- guate (almeno 28”), ancora piuttosto co- traverso l’EPG/Navigatore. In genere il stosi. Il mercato offre tuttavia anche rice- flusso dati associato ai servizi sottotitoli è vitori domestici da (16:9), di dimensione di poche decine di bit/s per lingua: la tra- massima di 32” con tecnologia convenzio- ma DVB permette comunque di ottimizza- nale a CRT (???), a prezzi accessibili (fra re e gestire al meglio il servizio. I costi di 1,5 e 4 milioni di lire). produzione del servizio sottotitoli su cana- le digitale, in modalità Teletext, sono simi- 1.1.4.2 Costi li a quelli attualmente richiesti dal servizio sottotitoli analogico. La sottotitolatura Il costo aggiuntivo per l’utente è imputabi- 26 multilingue richiede ovviamente una ade- le all’acquisto dello schermo piatto al pla- guata struttura editoriale. In entrambi i sma, disponibile esclusivamente nel for- casi, Teletext convenzionale e DVB, la mato (16:9). I set-top-box digitali consen- sottotitolatura è associata solitamente, tono di riprodurre correttamente immagini per necessità pratiche, a una programma- riprese in (4:3) o (16:9) o su schermi di zione non in diretta. entrambi i formati, grazie a un’opportuna segnalazione del formato inserita durante 1.1.4 ASPETTO DELL’IMMAGINE (16:9 ; 4:3) la programmazione. Nel caso di trasmissione in (16:9), l’uten- La televisione, nata con una geometria del- te con schermo (4:3) riceverà dal set-top- l’immagine nel formato (4:3) – laddove per box un’immagine in formato “letter-box” formato si intende il rapporto fra le dimen- costituita da un numero ridotto di righe vi- sioni orizzontale e verticale dell’immagine - sualizzate (con fasce nere nella parte su- sperimenta, ormai da alcuni anni, l’utilizzo periore e inferiore dello schermo), con del formato (16:9), più vicino a quelli nor- conseguente riduzione della risoluzione malmente adottati in cinematografia: verticale dell’immagine stessa. Nel caso (17:9) su schermo panoramico o su grande invece di trasmissioni in (4:3), l’utente schermo e (21:9) nel cinemascope. che dispone di uno schermo (16:9) vedrà l’immagine contornata da strisce verticali 1.1.4.1 Benefici nere a sinistra e a destra. Nella pratica corrente della produzione te- Il formato (16:9) è particolarmente adatto levisiva il bit-rate richiesto per la codifica alla trasposizione televisiva di film e alle MPEG-2 delle immagini nei due formati
  • 27. (16:9) e (4:3) è sostanzialmente uguale. • colonna internazionale stereo, associata In produzione, la ripresa in (16:9) compor- a più canali di commento multilingue, rea- ta l’utilizzo di telecamere e monitor con il lizzata utilizzando lo standard MPEG-2 suddetto formato. Già da alcuni anni sono Layer 2 (estensione di MPEG-1). disponibili apparati video operanti nei due formati (4:3) e (16:9). Qualche attenzione La prima configurazione, al pari di quanto meritano i monitor, poiché quelli bi-stan- gia avviene sui satelliti analogici - dove un dard, ma con schermo (4:3) non sembra- segnale video può avere associate più no adatti per le sale di regia. sottoportanti audio (ad es. Wegener) - ha L’impiego del formato (16:9) richiede la una applicabilità generale, in quanto le modifica delle tecniche di ripresa televisi- colonne sonore nelle varie lingue sono in- va, poiché una ripresa ottimale in (4:3) dipendenti fra loro. Può essere utile per non corrisponde ad una ripresa ottimale in film e fiction e in generale per materiale (16:9) e viceversa. preconfezionato. Il bit-rate richiesto cre- sce linearmente con il numero di lingue 1.1.5 AUDIO supportate, avendo ogni coppia stereo, 27 per ciascuna lingua, un bit rate tipico di Nello standard DVB il segnale audio ste- 192 kbit/s. Il costo aggiuntivo per l’utente reofonico, campionato a 48 KHz, viene è nullo. Il costo per l’emittente è rappre- codificato secondo il MPEG-1 Layer 2, lo sentato dal doppiaggio. standard già impiegato nei servizi radiofo- La seconda configurazione è invece adat- nici DAB. In aggiunta al servizio stereo di ta alla trasmissione con copertura interna- base sono previste altre due modalità zionale di eventi dal vivo, quali manifesta- operative. zioni sportive o concerti. In questo caso si ha un’occupazione di banda inferiore alla 1.1.5.1 Servizi multilingue precedente poiché si trasmette un segna- le stereo di qualità (ad es. 192 kbit/s) per I servizi multilingue sono interessanti so- la colonna internazionale e un numero di prattutto nel caso di trasmissioni satellita- segnali vocali mono a banda ridotta (64 ri (DVB-S) con copertura sovranazionale: kbit/s) per i commenti giornalistici nelle per la trasmissione su reti terrestri l’uso è varie lingue. Questa configurazione, non limitato alle aree bilingue. particolarmente interessante nel caso di Le modalità operative che permettono di servizi DVB-T, richiede all'utente di utiliz- realizzare tali servizi sono due: zare un set-top-box di nuova generazione ancora non disponibile sul mercato. I rice- • Simulcast di più colonne sonore stereo, vitori DVB attuali (satellite, terrestre, ca- secondo lo standard MPEG-1 Layer 2 vo) decodificano solo segnali codificati in adottato dal DVB; MPEG-1 Layer 2 e non sono quindi com-