2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Indice Generale
1 Funzioni elementari ............................................................................................ 1
1.1 La funzione esponenziale ............................................................................... 1
1.2 La funzione logaritmo .................................................................................... 3
1.3 La funzione potenza ....................................................................................... 5
1.4 Le funzioni trigonometriche. Le funzioni reciproche delle funzioni
trigonometriche. Funzioni inverse delle funzioni trigonometriche .......................... 6
1.5 Le funzioni iperboliche. Inverse delle funzioni iperboliche. ......................... 16
1.6 Disuguaglianze notevoli delle funzioni elementari ....................................... 23
1.7 Tabella delle derivate e degli integrali delle funzioni elementari e delle
funzioni ad esse associate. .................................................................................... 23
2 Richiami di trigonometria ................................................................................. 25
2.1 Angolo improprio ridotto ad angolo proprio ................................................. 25
2.2 Angolo proprio ridotto al primo quadrante ................................................... 26
2.3 Relazioni tra funzioni trigonometriche ed angoli particolari ......................... 26
2.4 Rappresentazione delle funzioni trigonometriche sulla circonferenza unitaria 28
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1 Funzioni elementari
Le funzioni elementari sono: la funzioni esponenziale, la funzione logaritmo, la
funzione potenza, le funzioni trigonometriche, e le funzioni iperboliche. In seguito
denoteremo con R0 l’insieme dei numeri reali meno lo zero, con R+ l’insieme dei
numeri reali non negativi (cioè R+=[0,+[) e con R0 l’insieme dei numeri reali
strettamente positivi (cioè R0 =]0,+[). Ricordiamo che una funzione non
decrescente o non crescente si dice monotona, mentre una funzione strettamente
crescente o strettamente decrescente si dice strettamente monotona.
1.1 La funzione esponenziale
Assegnato un a R0 -{1}, allora si può dimostrare che esiste un'unica funzione da R
in R0 che denotiamo con expa:R R0 che soddisfa alle seguenti tre proprietà:
(1) expa(x+y)= expa(x)expa (y) x,yR
(2) expa(1)=a
(3) expa è strettamente monotona
ed è detta esponenziale di base a. Usualmente si adopera anche la notazione:
expa(x)=ax xR
Nel caso a=e l’esponenziale viene detto esponenziale neperiano.
A partire dalla (1), (2) e (3) si possono dimostrare, le proprietà della funzione
esponenziale, di seguito riportate.
Proprietà dell’esponenziale
1) expa(0)=1
2) expa(–x)=( expa(x))–1 xR
3) exp a (xy) a xy (a y ) x (a x ) y x,yR
4) expa è una funzione convessa
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5) Se 0<a<1 allora expa è strettamente decrescente e , mentre se a>1 allora expa è
strettamente crescente
6) D(expa(x))=ln(a)expa(x)
1
7) expa(x)dx= expa(x)+cost.
ln(a)
Vediamo adesso il grafico dell’esponenziale. Nel caso a>1 il grafico è:
y
1
x
Figura 1
Mentre nel caso 0<a<1 il grafico è:
y
1
x
Figura 2
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1.2 La funzione logaritmo
Assegnato a R0 -{1}, allora si può dimostrare che esiste un'unica funzione da R in
R0 che denotiamo con loga: R0 R che soddisfa alle seguenti tre proprietà:
(1) loga(xy)= loga(x)+loga (y) x,yR
(2) loga(a)=1
(3) loga è strettamente monotona
ed è detta funzione logaritmo in base a. Per dimostrare l’esistenza della funzione
logaritmo si sceglie come loga l’inversa della funzione expa, cioè si pone loga:= exp a 1 ,
e si dimostra che questa soddisfa (1), (2), (3). Nel caso a=e si parla di logaritmo
neperiano.
A partire dalla (1), (2) e (3) si possono dimostrare, le proprietà della funzione
logaritmo, di seguito riportate.
Proprietà del logaritmo
1) loga(1)=0
2) loga(xy)=y loga(x) x R0 e yR
3) loga(x–1)=–loga(x) x R0
4) a log a ( x ) x x R0 e loga(ax)=x xR (per definizione d’inversa)
5) ax= b x log b ( a ) xR con b R0 -{1}
log b (x)
6) log a (x) x R0 con b R0 -{1}
log b (a)
log a ( x )
7) log a y ( x) x R0 e con yR0
y
8) Se 0<a<1 allora loga è strettamente decrescente ed è convessa, mentre se a>1
allora loga è strettamente crescente ed è concava
Ricordiamo che assegnata una funzione reale invertibile, allora il grafico
dell’inversa si ottiene ribaltando il grafico della funzione assegnata, attorno alla
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bisettrice del I e del III quadrante e successivamente lo si ruota di 45 gradi in senso
antiorario.
Il grafico del logaritmo nel caso 0<a<1 è:
y
1 x
Figura 3
quindi in tal caso expa è strettamente crescente. Mentre nel caso a>1 il grafico è:
y
1 x
Figura 4
Definiamo adesso una funzione, mediante composizione di una funzione
esponenziale, con una funzione logaritmica. Siano f:R R0 e g:RR due funzioni,
si pone allora per definizione:
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f ( x) g ( x ) : b g ( x ) log f ( x )
b
xR
dove b R0 -{1} è una qualunque base fissata. Ovviamente la definizione non dipende
dalla base b.
1.3 La funzione potenza
Fissato un numero reale R, allora alla funzione esponenziale è legata la funzione
potenza, che usualmente si denota con il simbolo:
( )
ed è definita a seconda del valore di , come mostrato nella tabella che segue:
exp x ( ) x se x R0 - {1}
Se R-K e
( ) : R R0 con (x ) := 0
se x 0
>0 1 se x 1
Se =0 ( ) :R0{1} con (x ) :=1 xR0
1
Se =–1 ( ) 1 :R0R0 con ( x ) 1 := xR0
x
exp x ( ) ( x) se x 0 e x 1
0 se x 0
Se I ( ) :RR con (x ) := 1 se x 1
1 se x 1
exp x ( ) x
se x 0 e x 1
exp x ( ) ( x) se x 0 e x 1
0 se x 0
Se J ( ) :RR con (x ) := 1 se x 1
1 se x 1
exp x ( ) x
se x 0 e x 1
In questo caso la funzione potenza è definita come la composizione
Se <0
delle funzioni potenza (sopra definite) ( ) e ( ) 1 , cioè:
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(x ) := x
1
xdom ( ) -{0}
Tabella 1
Dove si è posto:
2m 1
I:= : n, m N 0 : N {0} con M.C.D.( 2m 1,2n 1 ) 1
2n 1
2m
J:= : n N 0 , m N con M.C.D.( 2m,2n 1 ) 1
2n 1
K:=IJ
Ricordiamo che due numeri interi m,nN si dicono primi tra loro se M.C.D.(m,n)=1
e questo evidentemente equivale ad affermare che il rapporto m/n è ridotto ai minimi
termini (ovvero m e n non hanno divisori primi in comune diversi da 1). Si osserva
che le funzioni irrazionali sono casi particolari della funzione potenza. Facciamo
osservare inoltre che a partire dalla funzione potenza è possibile definire la funzione
modulo, come composizione della funzione ( )1 / 2 con la funzione ( ) 2 , cioè:
x : x 2
1/ 2
x 2 xR
Proprietà
Sia b R0 -{1} e R, allora vale la seguente identità:
x= b log b ( x) x R0
1.4 Le funzioni trigonometriche. Le funzioni reciproche delle funzioni
trigonometriche. Funzioni inverse delle funzioni trigonometriche
Si può dimostrare che esiste un'unica coppia di funzioni reali f,g:RR dette funzioni
circolari che soddisfano alle seguenti quattro proprietà:
(1) f2(x)+g2(x)=1 xR
(2) f(x+y)=f(x)g(y)+f(y)g(x) x,yR
(3) g(x+y)=g(x)g(y)–f(x)f(y) x,yR
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f ( x)
(4) R0 t.c. 0<f(x)<x< x]0,[
g ( x)
Tali funzioni f e g esistono poiché le funzioni sin e cos introdotte in trigonometria
(mediante la circonferenza trigonometrica), soddisfano alle suddette proprietà. Si
dimostra che tali funzioni f e g sono uniche, cioè prese due funzioni h, k che
soddisfano alle quattro proprietà allora necessariamente deve essere che {f,g}={h,k}.
E pertanto le funzioni f e g rimangono univocamente determinate rispettivamente da
sin e cos.
Proprietà
1) sin e cos sono funzioni periodiche, di periodo 2
2) sin è una funzione dispari e cos è una funzione pari
3) sin( x) 1 xR e cos( x) 1 xR
Le ulteriori proprietà delle funzioni sin e cos sono mostrate nel capitolo 2.
Il grafico delle funzione sin nell’intervallo [0,2] è:
y
m
+ 3/2 2– 2
/2 – x
–m
Figura 5
Il grafico delle funzione cos nell’intervallo [0,2] è:
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y
m
+ –
/2 3/2 2– 2 x
–m
Figura 6
Definiamo adesso la funzione:
sin( x)
tg:R-{k/2 : kZ}R con tg(x):= xR-{k/2 : kZ}
cos(x)
detta funzione tangente.
Proprietà
1) tg è una funzioni periodica, di periodo
2) tg è una funzione dispari
Le ulteriori proprietà della funzione tg sono mostrate nel capitolo 2. Il grafico
delle funzione tg in [–/2, /2,] è:
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11. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
y
m
–/2 – /2 x
–m
Figura 7
Trattiamo adesso tre funzioni che si definiscono come reciproche
rispettivamente di sin, cos e tg. Consideriamo la funzione:
1
sec:R-{k : kZ}R con sec(x):= x R-{k : kZ}
cos( x)
detta funzione secante.
Proprietà
1) sec è una funzioni periodica, di periodo 2
2) sec è una funzione pari
Le ulteriori proprietà della funzione sec si ottengono a partire dalle proprietà della
funzione cos riportate di seguito e nel capitolo 2.
Consideriamo la funzione:
1
cosec:R-{/2+k : kZ }R con cosec(x):= xR-{/2+k : kZ }
sin( x)
detta funzione cosecante.
Proprietà
1) cosec è una funzioni periodica, di periodo 2
2) cosec è una funzione dispari
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12. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Le ulteriori proprietà della funzione cosec si ottengono a partire dalle proprietà
della funzione sin riportate di seguito e nel capitolo 2.
Consideriamo la funzione:
1 cos( x )
cotg:R-{k : kZ }R con cotg(x):= xR-{k : kZ}
tg ( x ) sin( x)
detta funzione cotangente.
Proprietà
1) cotg è una funzioni periodica, di periodo
2) cotg è una funzione dispari
Le ulteriori proprietà della funzione cotg si ottengono a partire dalle proprietà
della funzione tg riportate di seguito e nel capitolo 2.
Relazione fondamentale
sin2()+cos2()=1
Periodicità delle funzioni trigonometriche
sin(+2k)=sin() ; cos(+2k)=cos() ; tg(+k)=tg()
Formule di addizione e sottrazione
sin( )=sin()cos() sin()cos()
cos( )=cos()cos() sin()sin()
tg ( ) tg ( )
tg ( )
1 tg ( )tg ( )
Formule di duplicazione e di n-uplicazione
Facendo uso delle formule di addizione si ottengono le formule di duplicazione:
sin(2)=2sin()cos()
cos(2)=cos2()–sin2()=2cos2()–1=1– 2sin2()
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13. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
2tg ( )
tg (2 )
1 tg 2 ( )
Iterando il ragionamento, si ottengono le formule di n-uplicazione:
sin(n)=2sin((n–1))cos()–cos((n–2))
cos(n)=2cos((n–1))cos()–sin((n–2))
tg ((n 1) ) tg ( )
tg ( )
1 tg ((n 1) )tg ( )
Formule di bisezione
1 cos( )
sin
2 2
1 cos( )
cos
2 2
1 cos( )
tg con +k
2 1 cos( )
Formule di prostafersi
sin()+sin()=2sin cos
2 2
sin()–sin()=2sin cos
2 2
cos()+cos()=2cos cos
2 2
cos()–cos()=–2sin sin
2 2
sin( )
tg() tg()=
cos( ) cos( )
Formule di Werner
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14. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Dalle formule di prostafersi si ricavano facilmente le formule:
1
sin()sin()= [cos(–)–cos(+)]
2
1
cos()cos()= [cos(–)+cos(+)]
2
1
sin()cos()= [sin(+)–sin(–)]
2
1
cos()sin()= [sin(+)–cos(–)]
2
Espressione di una funzione trigonometrica mediante le altre
A partire dalla relazione fondamentale e dalla definizione di tangente ricavano
facilmente le relazioni riportate nella tabella che segue.
sin(x) cos(x) tg (x )
tg ( x )
sin(x) = sin(x) 1 cos 2 ( x )
1 tg 2 ( x)
1
cos(x) = 2
1 sin ( x) cos(x)
1 tg 2 ( x)
sin( x ) 1 cos 2 ( x)
tg (x ) = tg (x )
2
1 sin ( x ) cos( x)
Tabella 2
Espressione delle funzioni trigonometriche mediante tg(x/2)
Le espressioni che seguono sono anche dette formule di parametrizzazione
razionale.
x
2tg
sin ( x ) 2 con x+2k con kZ
2 x
1 tg
2
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15. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
x
1 tg 2
cos( x) 2 con x+2k con kZ
x
1 tg 2
2
x
2tg
tg ( x ) 2 con x+2k con kZ
x
1 tg 2
2
Concludiamo questo paragrafo introducendo le inverse rispettivamente delle
funzioni sin, cos e tg opportunamente ristrette.
Consideriamo la funzione sin nell’intervallo [–/2,/2]:
y
–/2
/2 x
Figura 8
Come si osserva dalla Figura 8 in tale intervallo sin è strettamente crescente e di
conseguenza su di esso è invertibile. Chiamiamo allora tale inversa arcoseno e la
denotiamo con arcsin, che è quindi definita in [–1,1] e a valori in [–/2,/2] cioè:
arcsin:[–1,1][–/2,/2]
Il grafico della funzione arcsin è:
y
/2
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x
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Figura 9
Consideriamo la funzione cos nell’intervallo [0,]:
y
/2 x
Figura 10
Dalla Figura 10 si osserva che in tale intervallo cos è strett. decresc. e di conseguenza
su di esso è invertibile. Chiamiamo allora tale inversa arcocoseno e la denotiamo con
arccos, che è quindi una funzione definita in [–1,1] a valori in [0,] cioè:
arccos:[–1,1][0,]
Il grafico della funzione arccos è:
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17. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
y
/2
x
Figura 11
Consideriamo la funzione tg nell’intervallo [–/2,/2]. Come si osserva dalla Figura
7 in tale intervallo la funzione tg è strettamente crescente e di conseguenza su di esso
è invertibile. Chiamiamo allora tale inversa arcotangente e la denotiamo con arctg,
che è quindi una funzione definita in [–1,1] a valori in [–/2,/2] cioè:
arctg:[–1,1] [–/2,/2]
Il grafico della funzione arctg è:
y
/2
x
–/2
Figura 12
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18. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Posto y:= 1 x 2 e z:= 1 x 2 riportiamo nella seguente tabella le relazioni
che intercorrono tra le inverse delle funzioni trigonometriche:
arcsin(x)= arccos(x)= arctg(x)=
x>0 x<0 x>0 x<0 x>0 x<0
–arcsin(–x) –arcsin(–x) –arcsin(x)+/2 –arcsin(x)+/2 arcsin(x/z) arcsin(x/z
–arcsin(y)+/2 arcsin(y)–/2 arcsin(–x)+/2 arcsin(–x)+/2 –arccos(x/z)+/2 –arccos(x/z)+/2
arccos(–x)–/2 arcccos(–x)–/2 arcsin(y) –arcsin(y)+ arccos(1/z) –arccos(1/z)
–arccos(x)+/2 –arccos(x)+/2 –arccos(–x)+ –arccos(–x)+ –arctg(–x) –arctg(–x)
arccos(y) –arcos(y) –arccos(y)+/2 arccos(y)+/2 –arctg(1/x)+/2 –arctg(1/x)–/2
arctg(x/y) arctg(x/y) –arctg(x/y)+/2 –arctg(x/y)+/2 –arctg(x)+/2 –arctg(x)+/2
1.5 Le funzioni iperboliche. Inverse delle funzioni iperboliche.
Consideriamo le seguenti due funzioni reali:
e x ex
sinh:RR con sinh(x):= xR
2
e x ex
cosh:RR con cosh(x):= xR
2
che sono dette rispettivamente seno iperbolico e coseno iperbolico. Come si evince
dalle proprietà che seguono e da altre che elencheremo alla fine del paragrafo, le
funzioni iperboliche sinh e cosh,, verificano molte relazioni simili a quelle delle
funzioni circolari sin e cos.
Proprietà
1) cosh2(x)–sinh2(x)=1 xR
2) sinh è una funzione dispari mentre cosh è una funzione pari
3) sinh(0)=0; sinh(x)>0 x>0 e sinh(x)<0 x<0; cod(sinh)=R ;sinh è strett- cresc.
4) cosh(0)=1; cosh(x)>1 xR0 ; cod(cosh)=[1,+[ ; cosh è strett. cresc. per x>0 e
strett. decresc. per x<0
Vediamo i grafici delle funzioni sinh e cosh. Il grafico della funzione sinh è:
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y
x
Figura 13
Il grafico della funzione cosh è:
y
x
Figura 14
Definiamo adesso la funzione:
sinh( x) e x e x
tgh:RR con tgh(x):= xR
cosh(x) e x e x
detta funzione tangente iperbolica.
Proprietà
1) tgh è una funzione dispari
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20. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
2) tgh(0)=0; tgh(x)>0 x>0 e tgh(x)<0 x<0; cod(tgh)=]–1,1[ ; tgh è strett. cresc.
Il grafico della tangente iperbolica è:
y
1
x
–1
Figura 15
Concludiamo questo paragrafo introducendo le inverse rispettivamente delle
funzioni sinh, cosh e tgh.
La funzione sinh è strettamente crescente e di conseguenza è invertibile.
Chiamiamo allora tale inversa settore seno iperbolico e la denotiamo con settsinh,
che è quindi una funzione definita in R a valori in R cioè:
settsinh:RR
Ci proponiamo di trovare l’espressione analitica del settsinh. Posto y=sinh(x):
e x ex
y=
2
dobbiamo esprimere la x in funzione delle y. Poniamo t=ex (che è quindi una quantità
strettamente positiva) e otteniamo:
t t 1
y=
2
segue:
t2–2yt–1=0
e quindi:
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21. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
ty y2 1
sostituendo t=ex, scartando la soluzione con il segno – (essendo la quantità al primo
membro positiva) e successivamente passando al logaritmo neperiano, otteniamo:
x= ln y y2 1
E quindi in definitiva:
settsinh(y)= ln y
y 2 1 yR
per riferirci al piano Oxy possiamo scambiare x con y:
settsinh(x)= ln x x 2 1 xR
Il grafico di settsinh è:
y
x
Figura 16
La funzione cosh è strettamente crescente in R+ e di conseguenza è invertibile
in R0 . Chiamiamo allora tale inversa settore coseno iperbolico e la denotiamo con
settcosh, che è quindi una funzione definita in [1,+[ a valori in R+ cioè:
settcosh:[1,+[R+
Procedendo in maniera analoga al caso del settsinh, si trova che l’espressione
analitica del settcosh è:
settcosh(x)= ln x x 2 1 x[1,+[
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22. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Il grafico di settcosh è:
y
x
Figura 17
La funzione tgh è strettamente crescente e di conseguenza è invertibile.
Chiamiamo allora tale inversa settore tangente iperbolico e la denotiamo con
setttgh, che è quindi una funzione definita in ]–1,1[ a valori in R cioè:
setttgh:]–1,1[R
Procedendo in maniera analoga al caso del settsinh, si trova che l’espressione
analitica del setttgh è:
1 1 x
setttgh(x)= ln x]–1,1[
2 1 x
Il grafico di setttgh è:
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23. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
y
–1
1 x
Figura 18
Come suddetto le funzioni iperboliche soddisfano a proprietà analoghe a quelle
delle funzioni trigonometriche. In tale contesto ci limiteremo soltanto ad elencare tali
proprietà.
Formule di addizione e sottrazione per le funzioni iperboliche
sinh(x y)=sinh(x)cosh(y) sinh(x)cosh(y)
cosh(x y)=cosh(x)cosh(y) sinh(x)sinh(y)
Formule di duplicazione per le funzioni iperboliche
Facendo uso delle formule di addizione si ottengono le formule di duplicazione:
sinh(2x)=2sinh(x)cosh(x)
cosh(2x)=cosh2(x)–sinh2(x)=2cosh2(x)–1=1+ 2sinh2(x)
Formule di bisezione per le funzioni iperboliche
x cosh( x ) 1 x cosh( x) 1 x cosh( x) 1
sinh ; cosh ; tgh
2 2 2 2 2 cosh( x) 1
Formule di prostafersi per le funzioni iperboliche
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24. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
x y x y
sinh(x)–sinh(y)=2sinh cosh
2 2
x y x y
sinh(x)+sinh(y)=2sinh cosh
2 2
x y x y
cosh(x)+cosh(y)=2cos cos
2 2
x y x y
cosh(x)–cosh(y)=2sin sin
2 2
Formule di Werner per le funzioni iperboliche
Dalle formule di prostafersi si ricavano facilmente le formule:
1
sinh(x)cosh(y)= [sinh(x+y)–sinh(x–y)]
2
1
cosh(x)sinh(y)= [sinh(x+y)+sinh(x–y)]
2
1
cos(x)cos(y)= [cosh(x+y)+cosh(x–y)]
2
1
sin(x)sin(y)= [cosh(x+y)–cosh(x–y)]
2
Espressione di una funzione iperbolica mediante le altre
sinh(x) cosh(x) tgh(x )
tgh ( x)
sinh(x) = sinh(x) cosh 2 ( x ) 1
1 tgh 2 ( x)
1
cosh(x) = 1 sinh 2 ( x) cosh(x)
1 tg 2 ( x)
sinh( x) cosh 2 ( x ) 1
tgh(x ) = tgh(x )
1 sinh 2 ( x ) cosh( x )
Tabella 3
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25. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Espressione delle funzioni iperboliche mediante tgh(x/2)
Le espressioni che seguono sono anche dette formule di parametrizzazione
razionale.
x x x
2tgh 1 tgh 2 2tgh
sinh ( x ) 2 ; cosh( x) 2 ; tgh( x) 2
x x x
1 tgh 2 1 tgh 2 1 tgh 2
2 2 2
1.6 Disuguaglianze notevoli delle funzioni elementari
Per la verifica delle seguenti disuguaglianze basta ricordare che se una funzione è
convessa (concava) allora la tangente in un punto sta sempre sotto (sopra) al grafico
della funzione.
1) ln(a)x+1<expa(x) xR
2) Se 0<a<1 allora (x–1)/ln(a)<loga(x) e se a>1 allora (x–1)/ln(a)>loga(x)
3) sin(x)<x x>0 e sin(x)>x x<0
4) tg(x)>x x>0 e tg(x)<x x<0
5) sinh(x)<x x>0 e sinh(x)>x x<0
6) tgh(x)>x x>0 e tgh(x)<x x<0
1.7 Tabella delle derivate e degli integrali delle funzioni elementari e delle
funzioni ad esse associate-
f=f(x) Df f dx
x x ax
a ln(a)a
ln(a )
1 x
loga(x) [ln(x)–1]
ln(a) x ln(a)
sin(x) cos(x) –cos(x)
cos(x) –sin(x) sin(x)
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1
tg(x) 2
=1+tg2(x) –ln[cos(x)]
cos ( x)
cos( x)
cosec(x) – ln[cosec(x)–cotg(x)]
sin 2 ( x)
sin( x)
sec(x) ln[sec(x)+tg(x)]
cos 2 ( x )
1
cotg(x) – 2
= –[1+cotg2(x)] ln[sin(x)]
sin ( x)
1
arcsin(x) 2 x arcsin(x)+ 1 x 2
1 x
1
arccos(x) – x arccos(x)– 1 x 2
2
1 x
1 1
arctg(x) x arctg(x)– ln(1+x2)
1 x2 2
sinh(x) cosh(x) cosh(x)
cosh(x) sinh(x) sinh(x)
1
tgh(x) 2
=1–tg2(x) ln(cosh(x))
cosh ( x)
1
settsinh(x) 2 x settsinh(x)– x 2 1
x 1
1
settcosh(x) 2 x settcosh(x)– x 2 1
x 1
1 1
setttgh(x) x setttgh(x)+ ln(1–x2)
1 x2 2
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2 Richiami di trigonometria
2.1 Angolo improprio ridotto ad angolo proprio
Diciamo che un angolo (positivo o negativo) è proprio se non è superiore ad un
angolo giro (angolo d’ampiezza 2), in caso contrario l’angolo è detto improprio. Se
è un angolo proprio negativo, allora diciamo che l’angolo 2+ è il suo
corrispondente angolo proprio positivo (vedi Figura 19).
2+
Figura 19
Premettiamo che dato un numero kR denotiamo con [k] la sua parte intera (ad
esempio [2.67]=2).
Sia un angolo improprio, diciamo allora riduzione ad angolo proprio di ,
l’angolo:
=–2m con m:=[/2]
quindi si può anche scrivere come:
=+2m
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2.2 Angolo proprio ridotto al primo quadrante
La riduzione al primo quadrante di un angolo è l’angolo compreso tra 0 e /2, in
corrispondenza del quale le funzioni sin e cos assumono in valore assoluto lo stesso
valore rispetto all’angolo dato. E quindi se è un angolo proprio positivo, in base a
quanto detto la sua riduzione al primo quadrante è:
se 0
2
se
2
:
3
se
2
3
2 se 2
2
Se è un angolo improprio positivo la sua riduzione al primo quadrante è la
riduzione al primo quadrante, della sua riduzione ad angolo proprio.
Se è un angolo proprio negativo la sua riduzione al primo quadrante è la riduzione
al primo quadrante del suo corrispondente angolo proprio positivo 2+ (o
equivalentemente del suo opposto –).
Evidentemente se è un angolo proprio e è la sua riduzione allora:
se 0
2
se
2
3
se
2
3
2 se 2
2
2.3 Relazioni tra funzioni trigonometriche ed angoli particolari
Assegnato un angolo qualunque (proprio, improprio, negativo, …), diamo alcune
definizioni.
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29. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
Due angoli si dicono supplementari se la loro somma è , ossia e –. In
corrispondenza a tali angoli si ha che:
sin(–)=sin()
cos(–)=–cos()
tg(–)=–tg()
In corrispondenza di angoli la cui differenza è , ossia e +. si ha che:
sin(+)=–sin()
cos(+)=–cos()
tg(+)=tg()
Due angoli si dicono esplementari se la loro somma è 2, ossia e 2–. In
corrispondenza a tali angoli si ha che:
sin(2–)=–sin()
cos(2–)=cos()
tg(2–)=–tg()
Si dicono angoli associati ad un dato angolo i seguenti tre angoli: l’angolo
supplementare, l’angolo che differisce di e l’angolo esplementare. Si osserva che in
corrispondenza degli angoli associati le funzioni sin e cos assumono lo stesso valore a
meno del segno cioè in valore assoluto. Quindi incidentalmente osserviamo che la
riduzione al primo quadrante si un angolo proprio positivo non è altro che il suo
angolo associato compreso tra 0 e /2.
Due angoli si dicono opposti se la loro somma è 0, ossia e –. In corrispondenza a
tali angoli si ha che:
sin(–)=–sin()
cos(–)=cos()
tg(–)=–tg()
Due angoli si dicono complementari se la loro somma è /2, ossia e /2–. In
corrispondenza a tali angoli si ha che:
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30. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA (SANTI CALTABIANO)
sin cos( )
2
cos sin( )
2
tg cotg ( )
2
In corrispondenza di angoli la cui differenza è /2, ossia e /2+. si ha che:
sin cos( )
2
cos sin( )
2
tg cotg ( )
2
2.4 Rappresentazione delle funzioni trigonometriche sulla circonferenza unitaria
F D
G H
B
O A C E
Figura 20
Con riferimento alla Figura 20 valgono le seguenti identità:
sin()= AB ; cos()= OA ; tg()= CD
cosec()= OF ; sec()= OE ; cotg()= GH
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