1. Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro
GIORNATA DEL
RINGRAZIAMENTO PER I FRUTTI DELLA TERRA
Sussidio Pastorale
10 novembre 2013
PER LA CELEBRAZIONE DOMENICALE
All’inizio della celebrazione
Dio ha donato all’uomo la terra, il mare e tutto ciò che essi contengono (Sal 146,6; At 14,15).
Ha messo a sua disposizione il cielo, così come il sole, la luna e le stelle, accordando agli uomini le piogge, i venti e tutto ciò che è nel mondo. E dopo tutto “Dio ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16) per la vita del mondo.
Queste parole esprimono in modo semplice ma effi cace la fonte della riflessione teologica relativa alla salvaguardia del creato: l’uomo infatti, è chiamato a prendersi cura del creato in
quanto esso è frutto dell’amore di Dio, che si è compiaciuto di donarlo all’uomo stesso.
Papa Francesco ci ha ricordato che ogni uomo è chiamato a rispondere alla vocazione di Dio
custodendo Cristo, gli altri e il creato.
Mentre ringraziamo il Creatore, invochiamo oggi il Signore perché l’umanità scelga di salvaguardare, custodire e redimere la creazione, imparando da Cristo ad amare la terra, a contemplare la creazione e a vedere in essa un dono di Dio e una grande responsabilità per ogni persona umana.
Atto penitenziale
Signore, ti chiediamo perdono per tutte quelle volte che non ci siamo
impegnati a custodire tutta la tua creazione che ci manifesta continuamente il
tuo amore di Padre, ma l’abbiamo rovinata con i nostri vecchi stili di vita.
Signore pietà
Cristo, ti chiediamo perdono per tutte le pratiche quotidiane di vita che ci
hanno fatto sprecare i beni della natura, non ci hanno condotto a condividerli
ma solamente utilizzandoli in un modo egoistico, escludendo i nostri fratelli e
sorelle.
Cristo pietà
Signore, ti chiediamo perdono per gli stili di vita che ci hanno fatto
inquinare l’ambiente con i nostri tanti rifiuti, senza l’impegno di ridurli, e che
ci fanno trattare la terra come una merce da speculare e non una madre che
offre tanti doni per tutte le sue creature.
2. Signore pietà.
ORAZIONE
P. Preghiamo
O Dio, fonte di ogni bene, che hai affidato all’uomo la creazione da salvaguardare e custodire, donaci il tuo Spirito di sapienza e di verità perché in un armonioso rapporto col creato,
impariamo a servirti e ad amarti sopra ogni cosa.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Invocazioni di preghiera
Rivolgiamoci al Dio dell’amore, Trinità beata, fonte della vita, che ha cura di tutte le creature:
L.: Diciamo insieme: Custodisci, Signore, la tua creazione.
– Signore, Padre creatore,
ti rendiamo grazie per il mondo,
che hai creato come dono
e che ogni giorno custodisci
come spazio fecondo di vita
e casa accogliente per la famiglia umana.
Rendici testimoni della tua presenza ospitale,
nel rinnovamento dei nostri stili di vita, nella
sostenibilità e nella sobrietà, nella ricerca di modelli
di sviluppo e di lavoro giusti e solidali.
Per questo ti invochiamo. R.
– Signore, Figlio salvatore,
ti rendiamo grazie per la tua Parola,
dono di speranza per ogni donna ed ogni uomo
anche nei tempi più oscuri.
Custodisci nel Vangelo la tua Chiesa,
perché lo annunzi come buona novella per l’intera
creazione, fonte di pace per la storia e la società.
Per questo ti invochiamo. R.
– Signore, Spirito che dona la vita,
ti rendiamo grazie per la tua presenza
al cuore delle nostre vite,
per il dono della bellezza che ogni giorno
fai germogliare nel creato.
Liberaci dall’avidità dei beni ed insegnaci
a custodire la terra nella sua integrità,
così che ancora possa sostenere la vita
delle generazioni future.
Per questo ti invochiamo. R.
– Signore, Trinità beata,
3. ti rendiamo grazie per l’amore di cui riempi
le nostre vite,
per le relazioni che ci legano ad ogni uomo,
ad ogni donna, ad ogni creatura.
Insegnaci a contemplare con sguardo di fede
la tua creazione,
per cogliere in essa le tracce della tua presenza
e convertirci a te.
Per questo ti invochiamo. R.
– Signore, Dio di giustizia,
rendici attenti alle gioie ed alle speranze,
alle tristezze ed alle angosce della famiglia umana,
soprattutto dei poveri,
delle vittime della crisi economica,
di tutti coloro che vivono l’esperienza della fragilità.
Fa’ di noi dei testimoni della tua vicinanza,
nell’impegno per la pace,
nella cura dei beni comuni, nella condivisione
solidale.
Per questo ti invochiamo. R.
P.: Accogli la nostra preghiera, Dio della pace:
il tuo Spirito avvolga con la forza del tuo amore
l’intero creato.
Per Cristo, nostro Signore.
Amen.
Si consiglia in questo anno della carità di curare l’offertorio con doni in natura e un angolo che sottolinei il trionfo dei frutti della nostra terra (frutta, verdura, legumi, olio, salsa,
vino, etc..). Doni da consegnare alle Caritas parrocchiali, mense cittadine e al Seminario diocesano.
OREMUS FINALE
O Padre, che chiami gli uomini a cooperare, mediante il lavoro quotidiano, al disegno immenso della tua creazione, fa’ che nello sforzo comune di costruire un mondo più giusto e
fraterno ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità, per attuare la propria vocazione e contribuire al progresso di tutti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE FINALE SUL POPOLO
P. Dio vi benedica con ogni benedizione del cielo, e vi renda puri e santi ai suoi occhi; effonda su di voi le ricchezze della sua gloria, vi ammaestri con le parole di verità vi illumini col
Vangelo di salvezza, vi faccia lieti nella carità fraterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
4. P. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito
Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
A. Amen.
P. Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
A.
Amen.
Messaggio per la 63ª Giornata nazionale del Ringraziamento
10 novembre 2013
GIOVANI PROTAGONISTI NELL’AGRICOLTURA
Carissimi giovani,
ci rivolgiamo direttamente a voi quest’anno, in occasione della Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra, come Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro.
Lo facciamo avendo davanti a noi in primo luogo l’icona di Martino, giovane ufficiale
romano, che, di fronte alle necessità di un povero infreddolito, taglia il suo mantello in due e
lo condivide, donando un raggio di sole e di calore che resterà sempre impresso nella memoria di tutti noi. San Martino ci insegna a vivere la vita come un dono, facendo sgorgare la
speranza laddove la speranza sembra non esserci.
Ci colleghiamo così alle costanti esortazioni di Papa Francesco: “Prima di tutto, vorrei
dire una cosa, a tutti voi giovani: non lasciatevi rubare la speranza! Per favore, non lasciatevela rubare! E chi ti ruba la speranza? Lo spirito del mondo, le ricchezze, lo spirito della vanità, la superbia, lo spirito del benessere, che alla fine ti porta a diventare un niente nella vita” (Discorso agli studenti delle scuole gestite dai gesuiti in Italia e in Albania, 7 giugno
2013). Questo appello è stato rilanciato ai giovani di tutto il mondo, in occasione della veglia
di preghiera a Copacabana: “Cari amici, non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli
atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore!” (Veglia di
preghiera con i giovani, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013).
Atleta era Martino, atleti siete voi, carissimi giovani, che avete scelto di restare nella
vostra terra per lavorare i campi, con dignità e qualità, per fare della vostra campagna un vero giardino. Vi siamo grati e sentiamo che questa vostra vocazione rinnova l’intera società,
perché il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani, che non vedono morire i loro sforzi, interpella i responsabili delle istituzioni. Abbiate consapevolezza di essere persone che vanno controcorrente,
come vi ha esortato il Papa: “Voi giovani, siate i primi: andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!” (Angelus, 23 giugno 2013).
Certo, tra voi c’è anche chi lavora in campagna rassegnato, perché non ha trovato altro
e forse vorrebbe una realtà di lavoro diversa, magari più gratificante.Ci permettiamo di esortarvi: non rassegnatevi, ma siate protagonisti, trasformando la necessità in scelta, immettendo in essa una crescente motivazione che si farà qualità di vita per voi, per le vostre famiglie,
per i vostri paesi.
5. Pensiamo anche ai giovani immigrati, che lavorano nei campi, negli allevamenti, nella
raccolta della frutta. Anche a voi suggeriamo di fare di tutto per esprimere una qualità e una
professionalità crescente, in particolare attraverso lo studio ela conoscenza delle lingue, per
farvi apprezzare ed entrare così a fronte alta nel mercato del lavoro rurale, che vi riconosce
ormai indispensabili.
Agli imprenditori agricoli italiani chiediamo di valorizzare la passione lavorativa di chi
arriva nelle nostre terre, creando le condizioni per un’inclusione e un’integrazione graduale,
consapevoli che solo così tutti ne avranno vantaggio. Non ci sia sfruttamento, ma rispetto,
valorizzazione e dignità.
Alla luce dell’ascolto quotidiano che, come Vescovi, compiamo nelle visite pastorali,
all’interno della realtà rurale delle nostre diocesi, ci sembra poi opportuno indicare una serie
di limiti e di freni che incontrano oggi i giovani che desiderano ritornare alla terra e suggerire alcune attenzioni necessarie.
1 – Non sempre, nelle famiglie e nelle scuole,c’è stima adeguata per chi sceglie di fare l’imprenditore agricolo. Per questo è importante alimentare l’apprezzamento, da parte di tutta la
società, per il lavoro della terra, affinché sia considerato come ogni altra vocazione e tutti i
lavoratori vedano riconosciuta la stessa dignità, anche in termini economici.
2 – La burocrazia è spesso lenta e impacciata nell’attuazione di miglioramenti fondiari; le
risorse finanziarie sono difficilmente reperibili; il credito non viene concesso agevolmente
dalle banche. Tutto questo chiede che le nostre comunità cristiane accompagnino i giovani
impegnati nel lavoro dei campi. Ci permettiamo anche un appello, rispettoso ma convinto, a
chi va in pensione, affinché metta gratuitamente a disposizione dei giovani la propria esperienza imprenditoriale o amministrativa, aiutando così quel volontariato intellettuale da parte
degli adulti che è il più bel contributo per la crescita del bene comune.
3 – Perché si freni lo spopolamento dei nostri paesi di montagna, è urgente investire sulle comunicazioni, sia nelle strade che nella rete telematica: diversamente, i nostri giovani saranno
invogliati a cercare altrove possibilità di lavoro. Solo la permanenza dei giovani nei paesi,
con la formazione di nuove famiglie, rallenterà lo spopolamento dei nostri centri.
4 – Chiediamo che le associazioni e i movimenti cattolici accompagnino i giovani imprenditori agricoli, creando per loro gruppi di sostegno sparsi nel territorio, utilizzando anche le
nuove tecnologie telematiche. Nessuno da solo può pensare di restare sulla terra come imprenditore agricolo: troppe sono le fatiche e gli ostacoli. I giovani vanno spronati a fare alleanza fra le generazioni, come ci insegnano gli Orientamenti pastorali per questo decennio
(cfrnn. 29 - 32).
5 – Fondamentale resta per ogni giovane il gesto di Martino: condividere quello che abbiamo, spartirlo fraternamente, poiché la fraternità è il fondamento e la via per la pace. Solo da
questo stile di condivisione nascerà la fiducia nelle cooperative e nei consorzi, nei quali è
possibile realmente diffondere il prodotto tipico di una terra, trasformandolo da marginale a
identitario.
In questa Giornata ci sentiamo particolarmente vicini, nelle nostre Chiese locali, a tutti
gli agricoltori d’Italia. Ci uniamo a loro anzitutto nella preghiera, richiamata emblematicamente nel momento dell’Angelus, come ritratto ad esempio nella famosa tela del pittore Jean
-François Millet. Agli agricoltori desideriamo esprimere poi la nostra gratitudine per la loro
fatica. Il nostro grazie si unisce al Magnificat di Maria di Nazareth, giovane come voi, carissimi! Pronta allo stupore e sollecita verso la cugina Elisabetta, Maria ci rassicura con il suo
canto di lode, perché anche i piccoli e i poveri possono vincere nella battaglia della vita. Vi
6. indichiamo anche la figura di San Giuseppe, definito dal Papa “custode, perché sa ascoltare
Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda e sa prendere le decisioni più sagge”
Vi benediciamo con affetto.
La Commissione Episcopale
per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace
ALCUNI GIOCHI con la NATURA per RAGAZZI
I GALLETTI DEL POLLAIO
4 sedie non molto distanti tra loro, costituiranno i limiti del campo da gioco, ovvero del ring. Al centro 2
bambini faranno il loro mach. Non c’è da picchiarsi. Braccia conserte e un piede sollevato, con piccole spinte dovranno far uscire dal ring l’avversario o fargli perdere l’equilibrio per costringerlo a mettere un piede
per terra.
VOLA, VOLA FARFALLINA
Fate cadere dall’alto una piuma. Ondeggerà un poco qua e poco là, prima di toccare per terra. Ogni bambino
a turno, soffierà a pieni polmoni sotto la piuma per non farla cadere.
ACQUA , TERRA E CIELO
I bambini si mettono in cerchio intorno a chi guida il gioco, ma almeno a 5-6 passi da lui. Questi lancia la
palla a turno a ciascun bambino e nello stesso tempo dirà “acqua, oppure terra o cielo”. Chi ha ricevuto la
palla deve rilanciargliela gridando il nome di un animale e o oggetto che sta nell’ambiente chiamato.
LA VOLPE TRA I BIRILLI
Si dispongono tanti bambini in riga distanziati su due linee parallele. Un bambino, che sarà la volpe inizia a
correre. Un altro bambino che sarà invece l’acchiappa volpe, conta fino a 3 e poi parte all’inseguimento. La
volpe deve correre a zig-zag tra i bambini disposti in una fila e poi nell’altra. Vince la volpe che dopo tre
giri completi riesce a non farsi acchiappare.
ANCHE LE LUMACHE SONO ENTRATE NELL'ARCA DI NOÈ
Gioco da giocare... all'aperto e al chiuso
N. giocatori: da 1 a 999
Età: da 1 a 99
Durata media: 30' minuti
Tipo gioco: gara, grande gioco, parole, carta e penna
Ambientazione:
Quando Noè chiamò a raccolta gli animali per l'imminente diluvio tutti si precipitarono da ogni dove. Naturalmente quelli velocissimi o veloci arrivarono certamente prima ma... non ricordarono nulla dei posti che
avevano attraversato, delle persone che avevano visto...ecc... solo le lumache (che comunque arrivarono in
tempo) poterono raccontare cose meravigliose…
Materiale necessario:
al chiuso
- un poster (quadro-foto-ecc.)
- foglio e matita per ogni partecipante
all'aperto
- mappa del percorso
- foglio e matita
Regole:
Non viene mai specificato che chi arriva ultimo...o, se non ultimo, con la maggior parte di elementi, vince.
Gioco contro la frenesia della vita moderna
7. Al chiuso: si determina un tempo. Si mette a disposizione un poster (argomento che interessi la tipologia del
gruppo) oppure l'ambiente in cui ci si trova, e si fanno raccogliere il maggior numero di elementi (scritti).
All'aperto: si fornisce un mappa del percorso da effettuare per arrivare all'Arca, dando un max di tempo,
carta e penna.
Vince chi... si è appuntato il maggior numero di elementi anche se è arrivato ultimo.
La valutazione avviene in base all'attenzione che ci si mette nel fare un tratto di strada e non alla velocità.
In caso di pari merito si decide il vincitore facendogli raccontare in modo fantasioso (non come elenco di
cose) quello che ha visto: a questo punto il giudice decide.
Valori educativi: La lentezza il più delle volte è un pregio
PER PREGARE IN GRUPPO
ANTIFONA
S. Signore, nostro Dio, grande è il tuo nome.
SALMO (cfr Salmo 8)
Signore, nostro Dio,
grande è il tuo nome
su tutta la terra,
nell’universo intero.
La tua forza si rivela
nella semplicità dei piccoli:
anche i più violenti
da loro sono vinti.
Signore, quando guardo il cielo stellato,
quando contemplo le notti di luna
e penso che il Creatore sei tu,
allora io ti domando:
Com’ è grande il valore dell’uomo,
se ti ricordi sempre di lui
e con tenerezza, lo cerchi. T. Gloria al...
-----------------------------------------ANTIFONA
S. Dall’aurora, Signore, io cerco il tuo volto.
SALMO (cfr Salmo 148)
S. Ti lodo, Signore
del cielo e della terra.
T. Lodate il Signore tutti voi
che state alla sua presenza
S. Ti loda il sole e la luna,
o Signore,
ti lodano le stelle lucenti,
le acque del mare e dei fiumi.
T. Lodate tutti il Signore
Egli ha scritto la sua legge nel nostro cuore.
S. Ti lodano, o Signore, il fuoco,
la neve, il vento, le piante
e tutte le creature viventi.
T. Lodate il Signore voi potenti
della terra, i giovani e i vecchi;
8. i bambini e i ragazzi.
S. IL tuo nome è grande,
la tua gloria risplende ovunque.
Voi miei amici, lodate il Signore.
T. Un canto eleviamo a Dio
creatore e invitiamo a lodarlo
tutti i popoli della terra.
CINEMATOGRAFIA
PER CONTINUARE A RIFLETTERE …!!!
Il pianeta verde - Coline Serreau
Una popolazione umana evoluta che da secoli abita il pianeta verde, ha il potere di trasmettere telepaticamente agli umani, scendendo ogni tanto sulla terra e stupendosi, ogni volta, dei
progressi/regressi dei terrestri: traffico e inquinamento, consumo delle risorse naturali,
frenesia.
Un messaggio in chiave umoristica di amore per la natura e di urgenza di cambiare prospettiva nei confronti del pianeta.
Wall-E - Pixar Animation Studios
Una triste quanto veritiera previsione di un futuro non tanto lontano, in cui la terra è sommersa di rifiuti e gli umani sono migrati altrove, persi nello spazio e senza più un'identità e
una somiglianza con l'uomo originario. Solo sul pianeta, il robottino pulitore Wall-E raccoglie e
compatta in eterno rifiuti, fino a che…
Erin Brokovich - Steven Soderbergh
Erin Brockovich indaga sulla Pacific Gas and Electric Company che ha contaminato le falde
acquifere di una cittadina californiana, provocando tumori ai residenti. Sostenuta dal suo
principale, vince la battaglia legale, ottenendo per i 260 querelanti indennizzi per 333 milioni
di dollari.
No impact man - Colin Beavan
Il documentario dell'anno a impatto zero vissuto dal giornalista Colin Beavan. L'esperienza,
votata a una vita a bassissimo impatto ambientale, è diventata un documentario che si è diffuso in tutto il mondo. Colin Beavan racconta le difficoltà e le esperienze di un newyorchese a
impatto zero.
WaterWorld - Kevin Reynolds
I ghiacci si sono sciolti e tutte le terre sono state sommerse dall'acqua. I pochi sopravvissuti
vivono nell'anarchia e sopravvivono dei pochi doni del mare immenso, nella continua ricerca di
una leggendaria terra emersa.
Anche questa un'utopia oppure la previsione di un futuro non troppo lontano?