1. CORPO E FINITUDINE Anna Mazzucchi Centro S. Maria ai Servi Fondazione don Gnocchi, Parma Quando la vita è corpo Ospedale Sacro Cuore- Don Calabria Verona, 9-10 maggio, 2008 Istituto Don Calabria
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27. Corpo e Finitudine: le amnesie globali nelle testimonianze di pazienti e famigliari
28. “ Vivo come in un ripostiglio, depositato come un manichino, senza più testa, con maschere da usare quando gli altri vengono a trovarmi; al di là della soglia la vita prosegue, senza di me e i miei genitori devono farsi del tutto carico di me” ( caso di uno psicologo divenuto amnesico globale riportato da Prigatano, 1999 )
29. BGP 60 anni, commerciante: amnesico globale conseguente ad arresto cardiaco “ Sono sempre giù di me stesso e non riesco a pensare ad altro, non ho altri pensieri. E’ un disturbo che mi lascia vuoto, che mi lascia solo…Non so chi sono… Non so dire di più”
30. Moglie di BGP ” Ogni giorno è come imparare un po’ a vivere con una persona diversa, che non conosci, che guardi come fosse uno sconosciuto, che un po’ ti fa tenerezza e un po’ ti angoscia. Col tempo si impara ad accontentarsi delle piccole cose: quando ti guarda contento, quando fa qualcosa di nuovo. Ma niente riesce più a riempire la solitudine del cuore”
31. PF, 52 anni, autotrasportatore; Amnesia conseguente a trauma cranico: “ Mi hanno chiesto come mi sento con il problema che ho dopo l’incidente. Io rispondo solo, e perdonatemi, come un cretino, perché il F. di prima non era così, non c’è più, si è perso chissà dove e io non riesco più a ritrovarlo”
32. AB 49 anni, moglie di FP : “ Chi è per me F.? E’ una persona che non riconosco più, è un altro, quasi un estraneo… ti attacchi a tutto per cercare qualche piccolo segno di come era prima…anche come mangia, come cammina. Ti prende un’angoscia, una sofferenza tremenda. Mi sento ferita, umiliata. E’ una tragedia che non finisce mai”