2. In antichità: sophistés (sapiente) = sophos (saggio):
uomo esperto con vasta cultura generale.
Nel V secolo a.c.: facevano professione di sapienza e
insegnavano dietro compenso.
Godono di cattiva fama a causa dei giudizi sprezzanti di
Senofonte, Platone, Aristotele (falsi sapienti, prostituti della
cultura …)
Divennero sinonimo di cavillatore in malafede o maestro dei
ragionamenti capziosi.
Sofistico equivale oggi a falso, artificioso, truccato
a.s. 2011-2012 2
3. Essi operarono la rivoluzione filosofica ponendo al
centro della riflessione l’uomo e tutto il suo mondo
nell’Atene del V secolo ac. uscita vittoriosa dalla
guerra contro i persiani. La democrazia ateniese è il
necessario presupposto alla nascita dell’arte
dell’eloquenza, necessaria a rendere abili gli uomini
nelle loro faccende e nella competizione civile e
politica. Essi istruirono il ceto dirigente nell’arte
retorica (virtù politica).
a.s. 2011-2012 3
4. 1. “Illuminismo greco”: si criticano esplicitamente i miti e le
credenze della tradizione greca a favore di nozioni
razionali o almeno credute tali.
2. Per primi riconoscono il valore della cultura intesa come
formazione globale di un individuo nell’ambito di un
popolo. La virtù (educazione) dipende dal sapere che va
incrementato e diffuso.
3. Per lavoro erano continuamente in viaggio: divennero
portatori di istanze cosmopolite e panelleniche. Ebbero
chiara coscienza della varietà e molteplicità dei costumi e
dei valori umani, eliminando il dogmatismo e
l’assolutizzazione della cultura greca.
a.s. 2011-2012 4
6. Di Abdera, godette di grande fama in Grecia. Insegnò in
molte città, tra cui Atene, e fu amico di Pericle.
Le sue idee religiose spregiudicate gli procurarono parecchi
nemici e l’accusa di empietà per cui dovette fuggire da Atene.
Scrisse:
Ragionamenti demolitori
Le Antilogie
a.s. 2011-2012 6
7. “L’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in
quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono”.
L’uomo è il metro, il soggetto, il criterio del giudizio
della realtà o non realtà delle cose,
del loro modo d’essere e del loro significato.
a.s. 2011-2012 7
8. Ci sono varie interpretazioni di questo principio:
UOMO COSE
A - Individuo Oggetti percepiti
B - Umanità Realtà in generale
C - Comunità Valori
A - Ogni singolo uomo giudica la realtà in base a parametri
soggettivi (Platone).
B - Ogni uomo in quanto appartiene alla specie umana e
razionale utilizza parametri comuni.
C – ogni uomo valuta le cose secondo la mentalità e i valori
tipici della sua mentalità e cultura
a.s. 2011-2012 8
9. La lettura veritiera di Protagora si compone delle 3
prospettive precedenti:
L’uomo è misura della realtà a livelli diversi e comunque
sovrapposti:
Singolo
Specie umana
Comunità/mentalità
a.s. 2011-2012 9
10. La teoria protagorea è dunque:
UMANISMO L’uomo è sempre il soggetto,
la misura , il baricentro, il
criterio di ogni affermazione
o negazione sulla realtà
FENOMENISMO Abbiamo sempre e solo a che
fare con la realtà quale appare
a noi
RELATIVISMO Non c’è una verità assoluta,
ma la verità e il modello di
Conoscitivo e comportamento è sempre
morale relativo a chi giudica
a.s. 2011-2012 10
11. La teoria di Protagora dunque distruggeva qualsiasi credenza
in un’unica verità o in un unico sistema di valori valido
sempre e comunque, introducendo la diversità e la
eterogeneità degli ideali e dei valori che reggono la
convivenza umana.
Esempio: lo scritto anonimo Ragionamenti doppi che
sottintende sicuramente il pensiero del nostro autore: è la
teorizzazione del relativismo culturale, cioè il riconoscimento
della disparità dei valori che presiedono alle diverse civiltà
umane senza alcuna gerarchia di giudizio.
a.s. 2011-2012 11
12. Relativismo conoscitivo e morale
Equivalenza ideale delle opinioni: in teoria tutto è vero.
Eppure Protagora credeva che vi fosse un principio di scelta
all’interno delle diverse teorie.
È vero manca una teoria forte in grado di fungere da
principio della scelta, ma si può e si deve assumere un
principio debole: l’utilità privata e pubblica delle credenze.
Essa diviene anche lo strumento di verifica delle teorie stesse.
La verità diviene il giovevole, ciò che è dimostrato
storicamente e socialmente utile all’individuo, alla comunità,
alla specie (visione umanistico – storicistica).
a.s. 2011-2012 12
13. Sofista = propagandista dell’utile; mediante la parola cerca di
modificare le opinioni in vista dell’utilità.
La retorica serviva, in un’ottica politico – educativa, a
trasformarevl’opinione meno utile e più dannosa in
un’opinione più utile e proficua.
Il sofista rischiava così di diventare uno strumento del potere
legittimando l’utile dei potenti, e ciò avverrà con la seconda
generazione.
Protagora intendeva però l’utile e le leggi nella prospettiva di
creare il benessere comune della città e la sopravvivenza della
specie (criterio di responsabilità dell’uomo).
a.s. 2011-2012 13
14. Il grande sofista Protagora accettò di insegnare legge a uno studente di nome
Euatlo.
Poiché questi era povero, i due presero i seguenti accordi: Euatlo avrebbe
ricompensato Protagora non appena avesse vinto la sua prima causa in
tribunale.
Terminati gli studi, Euatlo decise di seguire la carriera politica,
abbandonando il proposito di praticare la professione legale. Protagora, che
non aveva ancora ricevuto l'onorario pattuito, chiese a Euatlo il pagamento.
Quest'ultimo rispose che avrebbe dovuto pagare solo dopo aver vinto la sua
prima causa e ciò non era ancora avvenuto. Allora Protagora, irritatissimo,
decise di citare Euatlo in giudizio, per fargli mantenere la promessa.
Di fronte alla corte, Protagora disse che se Euatlo avesse perso la causa,
allora avrebbe dovuto obbedire al giudizio della corte e quindi pagare il
dovuto; se, invece, Euatlo avesse vinto, allora avrebbe appunto vinto la sua
prima causa e quindi, in base al vecchio accordo, avrebbe dovuto versare a
Protagora la cifra pattuita.
Euatlo, in maniera altrettanto impeccabile, dimostrando di aver appreso
brillantemente quanto insegnatogli dal Maestro, ribattè che se avesse vinto la
causa, la corte avrebbe dato ragione a lui, quindi non avrebbe dovuto nulla a
Protagora; se, invece, avesse perso la causa non avrebbe dovuto pagare,
comunque, il suo vecchio Maestro, non avendo infatti ancora vinto la sua
prima causa.
a.s. 2011-2012 14
15. Discepolo di Empedocle.
Esercitò prevalentemente ad Atene.
Opere:
Sul non essere o sulla natura
Encomio di Elena
Tre tesi fondamentali:
Nulla c’è
Se anche qualcosa c’è, non è conoscibile dall’uomo
Se anche è conoscibile, è incomunicabile agli altri
a.s. 2011-2012 15
16. Nulla esiste
La realtà, testimoniata dai sensi, non si può concettualizzare
filosoficamente. Viene negata la pensabilità logica e
ontologica dell’essere in generale, e in particolare dell’archè
o struttura metafisica di cui i vari pensatori presocratici
erano andati alla ricerca. Essa non è filosoficamente
trattabile
Se anche qualcosa c’è, non è conoscibile dall’uomo
La nostra mente non è una fotografia esatta della realtà e
dunque il nostro pensiero non rispecchia necessariamente
la realtà (non può presumere di conoscerla). È colpita al
cuore l’equazione pensiero-essere di Parmenide; è
introdotta una frattura radicale tra la mente e le cose.
a.s. 2011-2012 16
17. Se anche è conoscibile, è incomunicabile agli altri
La realtà non è esprimibile e spiegabile con il linguaggio; esso è
altra cosa rispetto alla realtà e non possiede adeguata
capacità di rivelarla o descriverla.
La tesi di Gorgia acquista valore filosofico se riferita al concetto
di Essere o di Dio:
Tali entità non ci sono, sono inconoscibili, sono inesprimibili!
Ateismo Scetticismo Agnosticismo
metafisici e teologici
a.s. 2011-2012 17
18. Scetticismo metafisico
Impotenza umana a parlare
dell’essere e delle strutture del reale.
Distruzione di ogni possibile metafisica, cosmologia,
teologia vista la sfiducia assoluta
nelle possibilità conoscitive della mente umana.
Prima vera messa in discussione della metafisica occidentale:
Lo scetticismo investe ogni campo del sapere,
pensiero e linguaggio perdono valore !
a.s. 2011-2012 18
19. Se nulla è vero, allora tutto è falso. Nessun criterio per la scelta
può essere ipotizzato (nemmeno l’utile di Protagora).
L’unica cosa che resta è il linguaggio e la sua potenza: forza
ammaliatrice, celebrata nella retorica.
Concezione tragica del reale.
L’esistenza è qualcosa di fondamentalmente irrazionale e
misterioso (contro il razionalismo ottimista di chi cercava il
logos della realtà).
Le azioni degli uomini sono guidate dalle circostanze, dalla
menzogna, dalle passioni, dall’ignoto destino: gli uomini
sono fondamentalmente incolpevoli poiché fragili e
inconsistenti davanti alla tragicità della vita (Encomio di
Elena).
a.s. 2011-2012 19
20. Primi abbozzi di una teoria della civiltà frutto di una nuova
visione progressiva della storia.
Protagora: l’uomo diviene tale entrando in società (tecniche) e
trasforma la realtà a suo vantaggio. Tecnica delle tecniche è
la politica, arte che riguarda ogni uomo (democrazia
ateniese).
Prodico di Ceo: esalta il lavoro che conduce la storia dell’uomo
alle più alte conquiste.
Antifonte: la concordia tra gli uomini è lo scopo e la condizine
della società.
Civiltà è allora sforzo progressivo di modifica dell’ambiente
naturale e sociale a vantaggio dell’uomo.
a.s. 2011-2012 20
21. Primi abbozzi di una teoria della religione.
Protagora: dio non è razionalmente affermabile o negabile,
agnosticismo religioso.
Prodico di Ceo: gli dei sono proiezioni dell’utile e del
vantaggioso.
Crizia: la religione è strumento dei potenti per controllare il
popolo.
È la rottura della visione sacrale dell’esistenza della Grecia
antica.
a.s. 2011-2012 21
22. Primi abbozzi di una teoria delle leggi che hanno ora una
origine umana e convenzionale, non divina.
Protagora: le leggi, pur convenzionali, devono essere rispettate
per mantenere la società e l’uomo che in essa vive e diviene
tale (utile).
Ippia di Elide: distingue tra legge naturale immutabile e legge
umana mutevole.
Antifonte: vera è solo la legge naturale, quella umana è
opinabile quando non decisamente falsa. La prima spinge al
giovevole e alla concordia ma viene oppressa dalle leggi
della città. Uguaglianza degli uomini.
Trasimaco di Calcedonia: la legge maschera solo gli interessi
dei potenti che così li tutelano (Crizia).
a.s. 2011-2012 22
23. Primi abbozzi di una teoria del linguaggio.
Le argomentazioni sono macrologie (discorsoi lunghi) o
brachilogie (discorsi brevi).
Eristica: obiettivo è far prevalere i propri discorsi in una contesa
tra tesi contrarie. La contesa non va necessariamente alla
ricerca della verità.
Antilogie: metodo che contrappone le tesi tra loro eliminando
la prospettiva classica che voleva un unico punto di vista
veritiero e un’unica argomentazione possibile.
Dialettica: il momento in cui ciò avviene è nel discorso con
l’avversario con lo scopo di argomentare a fini persuasivi.
a.s. 2011-2012 23
24. I sofisti misero in crisi il rapporto tra il linguaggio e la
verità/realtà . Infatti da Gorgia la parola diviene autonoma:
essa è tutto e può tutto.
È esaltata la sua capacità ammaliatrice e la retorica diviene arte
della suggestione e della persuasione; il rischio è allora che
la politica tenda a ridursi a retorica.
a.s. 2011-2012 24
25. Padre Sofronisco, scultore
Madre Fenarete, levatrice
Forse allievo di Anassagora
Fu tre volte in battaglia per Atene.
Lontano dalla vita politica per la filosofia intesa come ricerca
incessante su se stesso e gli altri, senza alcun insegnamento
regolare. La sua vita semplice e il suo aspetto fisico
stridevano con il carattere morale e la padronanza di sé.
Non ha scritto nulla poiché la ricerca filosofica non poteva
essere condotta o continuata dopo di lui da uno scritto; esso
può comunicare una dottrina, non stimolare e dirigere una
ricerca filosofica. (vedi Fedro 275 e).
a.s. 2011-2012 25
26. Abbiamo testimonianze indirette, non sempre coerenti tra loro.
Aristofane: le Nuvole, Atene 423. intellettuale innovatore,
chiacchierone perdigiornovcorruttore dei giovani e negatore
degli Dei della città, (accomunato ai sofisti e al clima
innovatore nell’Atene del tempo).
Policrate: Accusa contro Socrate, 393. disprezzatore della
democrazia e capofila degli esponenti dell’aristocrazia
ateniese oltranzista. Corruttore dei giovani e delle credenze
dello stato.
Senofonte: moralista e predicatore, ritratto modesto e limitante
del filosofo.
Platone: maestro ammirato e rispettato.
Aristotele: scopritore del concetto e teorico della virtù come
scienza.
a.s. 2011-2012 26
27. Il mondo culturale ove agivano i sofisti: illuminismo greco.
Vi sono alcune similarità:
1. Attenzione esclusiva per l’uomo (antropologia).
2. Disinteresse per le indagini cosmologiche.
3. Ricerca nell’uomo dei criteri del pensiero e
dell’azione.
4. Mentalità razionalistica. Anticonformistica,
antitradizionalistica in grado di porre in dubbio
critico ogni asserzione.
5. Inclinazione alla dialettica e al paradosso.
a.s. 2011-2012 27
28. 1. La cultura non è una professione.
2. Ricerca e amore della verità contro il relativismo.
3. Rifiuto della filosofia come retorica ed esibizionismo
verbale.
4. Superamento del relativismo morale e conoscitivo.
5. Ricerca negli uomini delle verità comuni in grado di
avvicinare i diversi soggetti e punti di vista.
Diventa allora fondamentale il rapporto triangolare:
sofisti-Socrate-Platone
a.s. 2011-2012 28
29. Un cammino che lo pone in una posizione mediana
•Umanesimo
Sofisti
•Culturalmente simile
Socrate •Avversario implacabile
•Superamento del relativismo
Platone
a.s. 2011-2012 29
30. Partito da interessi naturalistici e cosmologici (Fedone
96), rimase deluso e si convinse che alla mente
umana sfuggano i perché ultimi delle cose; si rivolse
allora all’indagine sull’uomo cercando con la
ragione di chiarire il significato del suo essere uomo.
“Conosci te stesso”: si è uomini tra gli uomini, il
rapporto con gli altri ci costituisce: la filosofia è
dialogo interpersonale, è con-filosofia.
Colloquio incessante, ricerca continua: questo è il senso
dell’esistenza: “una vita senza esame non è degna di
essere vissuta” (Apologia di Socrate, 38a).
a.s. 2011-2012 30
31. A) Il non sapere: sapiente è solo colui che sa di non sapere.
Il filosofo genuino è colui che ha compreso che intorno alle
cause e alle strutture del Tutto nulla si può sapere con
certezza (simile all’agnosticismo di Protagora e Gorgia e in
polemica contro i fisici naturalisti).
Si può invece fare ricerca di verità sull’uomo contrastando tutti
gli uomini dogmatici che pretendono di saperla lunga
sull’uomo.
“L’ignoranza” è condizione preliminare della ricerca, la
incoraggia.
Evidenzia “So di Stimolo
Socrate
i limiti non ad
della sapere” indagare
ricerca a.s. 2011-2012 31
32. B) L’ironia: serve a rendere consapevoli gli altri della
propria ignoranza (eironéia: dissimulazione).
Vengono smascherate le posizioni preconcette, non
riflesse, supponenti per mostrare il sostanziale non
sapere in cui si trovano; il fine è provocare
nell’interlocutore dubbio e incertezza,
per iniziare la ricerca (Menone,80d)
Distruzione della presunzione di sapere attraverso una
sofistica nobile che punta alla purificazione della
mente dalle malfondate convinzioni quotidiane date
per vere in modo assoluto.
a.s. 2011-2012 32
33. Martellante rete Inconsistenza
Teatrale
di quesiti e delle verità
adulazione del
domande: dubbi e dichiarate,
sapere del
confutazioni delle vergogna e stizza
personaggio
verità dichiarate dell’interlocutore.
a.s. 2011-2012 33
34. C) La maieutica: ostetrico delle anime, aiutava gli
intelletti a partorire il loro genuino punto di vista
sulle cose (Teeteto, 151d).
La verità è conquista personale, avventura della mente.
Socrate non comunica dall’esterno una dottrina
(dotto orientale), non riempie la mente dei
discepoli con un sistema di idee.
Vuole stimolare l’uomo a ritrovare nella sua interiorità
una sua verità condivisibile. È una forma di auto-
educazione.
a.s. 2011-2012 34
35. Platone: definizioni. Egli chiedeva “ti ésti” (che cosa è?)
cercando una definizione precisa di ciò che stava
cercando non accontentandosi di semplici elenchi; lo
ricordano anche Senofonte nei Memorabili (I,1,11-16)
o Platone nel Menone (72c).
Il suo discorrere era rapido e veloce, fatto di brevi battute
che chiedevano risposte precise (brachilogie).
Tal dialettica stringente aveva due effetti:
Negativo: mettere in crisi ed eliminare formule accettate
acriticamente dall’interlocutore.
Positivo: cercare una definizione soddisfacente e un
accordo linguistico concettuale tra i dialoganti.
a.s. 2011-2012 35
36. Aristotele sosteneva che: ha scoperto il concetto, cioè la
conoscenza universale e il ragionamento induttivo
(Metafisica, XIII, 4, 1078b).
Il secondo è il procedimento razionale per cui
dall’esame di un certo numero di casi particolari si
risale ad una affermazione generale che esprime la
definizione, il concetto di una cosa. Certo Socrate
mirava a pungolare le anime non certo a divenire
possessore di una conoscenza definitiva.
a.s. 2011-2012 36
37. Ignoranza e
ironia
Mezzi e
artifici
Il Dialogo Brachilogie e
socratico usa confutazione
Scopo
Ti ésti e
maieutica
a.s. 2011-2012 37
38. Confronto con i protagonisti indicati:
Contro sofisti Socrate Platone/Aristotele
• Cerca un ordine • Iniziale reazione • Una scienza
nel discorso al relativismo delle definizioni
interpersonale linguistico, o un sapere
con la necessità conoscitivo e assoluto capace
di precisare morale della di rispecchiate
linguisticamente i sofistica entità
concetti • Definizioni e metafisiche
• Necessità di concetto eterne
trovare un punto rimangono
d’accordo comunque allo
interpersonale stato esigenziale
a.s. 2011-2012 38
39. La virtù è ricerca e scienza
In Grecia la virtù dell’uomo (areté) è il suo modo di essere
ottimale e dunque il modo migliore di comportarsi nella
vita. Essa era considerata già data, garantita dalla nascita o
dagli dei.
Per i Sofisti la virtù è un valore che deve essere umanamente
conquistato con sforzo e impegno: dipende dall’educazione
(paidéia), dalla cultura.
Socrate: la virtù è una faticosa conquista; essere uomini è frutto
di un’arte difficile e importante.
a.s. 2011-2012 39
40. La virtù (arte del ben vivere e del ben comportarsi) è sempre
una forma di sapere, un prodotto della mente: per essere
uomini migliori bisogna riflettere, cercare, ragionare:
è indispensabile riflettere criticamente sull’esistenza
(filosofeggiare)
Il bene e il giusto, valori umani, scaturiranno dal nostro lucido
ragionare (… un’azione diviene buona in quanto so che ora
è bene farla. Non è un sapere già posseduto o appreso da
maestri o libri, ma esso scaturisce dal ragionare
consapevole, dalla consapevolezza di se stessi scaturita dal
ragionamento).
La vita è un’avventura disciplinata dalla ragione (razionalismo
morale).
a.s. 2011-2012 40
41. La virtù razionale può essere insegnata e comunicata a tutti,
divenendo il necessario patrimonio di ogni uomo.
Ogni uomo deve imparare bene il mestiere di vivere, la scienza
del bene e del male:
Da ciò emerge come essere uomini = essere filosofi
Dunque la virtù è unica poiché tutte le singole virtù sono
manifestazioni dell’unica scienza del bene (es. essere
coraggiosi significa sapere quando esserlo). Le virtù umane
coincidono con i valori dell’interiorità e delle ragione, in ciò
operando una vera rivoluzione della tavola dei valori poiché
l’apice sta ora nei valori dell’anima (Reale-Antiseri). Non è
però un insegnamento ascetico (Nietzsche).
a.s. 2011-2012 41
42. virtù
•È scienza
virtù
•È insegnabile
virtù
•È unica
Il vizio è IGNORANZA: nessuno
pecca volontariamente
a.s. 2011-2012 42
43. La virtù umana coincide con i valori dell’interiorità e della
ragione, operando una rivoluzione: i veri valori coincidono
con quelli “dell’anima” e non con le cose esteriori
(mondanità) o con quelli legati al corpo.
La morale non è fanatico esercizio di automortificazione
(Nietzsche) ma un modo d’esser che mira alla utilità, felicità
della vita.
La virtù socratica è potenziamento tramite la ragione (calcolo
intelligente finalizzato a rendere migliore la nostra vita)
dell’uomo.
La ragione con il suo calcolo intelligente pone ordine nel caos
degli istinti. La ragione disciplina la vita!
a.s. 2011-2012 43
44. Virtù = arte del saper vivere, ma saper vivere con gli
altri poiché l’uomo è essere sociale.
La politica è
Non dominio, predominio del prossimo
ma
Ragionare insieme per il bene della città
a.s. 2011-2012 44
45. Chi fa il male, lo fa
per ignoranza del
bene
È preferibile
subire il male
che commetterlo
Poiché solo la virtù e
Nessuno pecca la giustizia rendono
volontariamente l’uomo felice
a.s. 2011-2012 45
47. Accusato di Intellettualismo etico:
Socrate dimentica
Volontà
umana
Istinti e
affettività
… avrebbe esagerato la potenza della ragione
a.s. 2011-2012 47
48. Accusato di Formalismo etico:
Non definisce in concreto la virtù,
non specifica quale sia il comportamento concreto
che l’uomo deve tenere.
Ma Socrate non vuole dare formule o concetti eterni
del bene, bensì sfuggire al relativismo morale (che
lascia l’uomo privo si saldi criteri etici) attraverso
l’uso della ragione che nel concreto e vissuto
personale rispetta la propria e l’altrui dignità umana.
a.s. 2011-2012 48
49. Ossequio formale agli dei
della tradizione che sono
manifestazioni dell’unico
dio
La mente dell’uomo è
un’attuazione particolare
della mente divina
universale e dell’ordine che
governa il mondo
La divinità è custode del
destino degli uomini e
difesa dei valori morali
a.s. 2011-2012 49
50. Denunciato da Meleto, Anito e Licone:
non riconosce gli dei tradizionali, ne introduce di nuovi
corrompe i giovani
Si difese esaltando il compito educativo della sua missione.
La sua morte ha costituito “un mito” a cui la popolarità di
Socrate nei secoli a venire deve molto.
Morì, 399 ac, nella restaurata democrazia (dopo i Trenta tiranni
– 404 ac) che aveva assunto una fisionomia conservatrice
tesa a ricordare e conservare il passato glorioso di Atene e la
religione tradizionale come baluardo ideale di coesione
sociale. Socrate era poi fautore di una linea che voleva il
potere affidato a persone competenti, dunque non a tutti,
ed era stato amico di alcuni che avevano ordito il colpo di
stato dei Trenta tiranni. a.s. 2011-2012 50
51. Essa dice:
La piena fedeltà di Socrate a se stesso e ai suoi principi etici
(aveva insegnato la giustizia e il rispetto delle leggi della città)
L’uomo infatti emerge dall’animalità istintiva e caotica solo in
un contesto comunitario retto da leggi. L’uomo è tale in
quanto figlio delle leggi della sua città, leggi che può
cambiare e migliorare ma mai violare (preferì morire per
fedeltà alle leggi che vivere violandole)
L’intellettuale soccombe tragicamente di fronte al potere
organizzato delle forze politiche.
a.s. 2011-2012 51
52. Non scrisse nulla
Colui che sa di
non sapere
ironia maieutica
Rendere coscienti
del presunto
Domanda che sapere nel dialogo Far partorire le
cos’è? Per anime
mostrare falsità
del sapere
Prendersi cura
della propria
Virtù conoscenza anima
di ciò che è bene o
male La filosofia rende
felici e giusta la
città È un metodo
Chi conosce il
cooperativo: una
bene non può
ricerca filosofica che
commettere il
ha come obiettivo la
male
a.s. 2011-2012 verità 52