Terza parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
3. Da sempre l’architettura svolge un ruolo fondamentale nel
processo formativo dell’identità...
• Identità “collettiva”
• Identità (anche) personale
Ambrogio Lorenzetti,
Il Buon Governo,
1338-39
domenica 15 febbraio 15
4. ...nelle mani di una dittatura diviene strumento di
governo, attraverso cui ottenere il consenso...
• Nella prima metà del 900 nessuno stato ha investito politicamente
nell’architettura pubblica come l’Italia
• Anche nel confronto con la germania nazista il fascismo esce
vincente sul piano delle realizzazioni
• La concretezza fisica, il risvolto sociale, il connotato funzionale
attirano il consenso anche delle persone più distanti dalla politica.
• L’entità degli interventi fiacca il dissenso dei critici verso il regime
Gaetano Minnucci:
Casa del Balilla Montesacro
1934
domenica 15 febbraio 15
5. ma anche come strumento per educare le masse
L’architettura partecipa al processo di totalitarizzazione della
società, volto a modificare il carattere, le abitudini, le
mentalità degli italiani
domenica 15 febbraio 15
6. Fase 1: (1922-25) Sommaria Attenzione
Fase 2: (1925-1936) Durare
Fase 3: (dopo il ’36) Osare per Educare e Plasmare
Possiamo distinguere tre fasi
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7. Fase 1: si completa, ad esempio, la Stazione
Centrale di Milano
1924-1931, secondo i disegni di Ulisse Stacchini, vincitore del
concorso del 1912 (e successive modifiche fino al 24)
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8. Forlì, cantiere della Casa GIL, 1933
Fase 2: L’Italia deve essere (e apparire) un grande
cantiere
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9. Fase 2: Architettura per durare
• Massicce iniziative a carattere urbanistico incidono
profondamente sulla struttura del territorio (sventramenti, città di
fondazione).
• Sembra affermarsi, tra il 1933 e il 1936, il razionalismo, seppur
filtrato, che trova forte impulso anche nella committenza dello
stato (es: Case del Fascio)
• Dopo il 1936 il regime inizia a richiedere un’architettura più
“romana” e autenticamente fascista, rigettando stili troppo vicini
a modelli internazionali
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10. Gli investimenti in opere pubbliche implicano un massiccio impiego di manodopera
disoccupata
A celebrare l’azione governativa nei lavori pubblici provvedono i viaggi di
inaugurazione
L’aspetto estetico gioca un ruolo decisivo:“il culto della bellezza e della forza sono
capisaldi fondamentali della concezione fascista” (Dizionario Mussoliniano, 1939)
Tra il 1929 e il 1939 Mussolini visita tutte le regioni d’Italia e 70 capoluoghi di
provincia su 89 e 320 località principali.
Per rendere più incisiva l’operazione di edificazione del mito, il palco spesso adotta
forme simboliche
Le Opere Pubbliche, parte di una strategia politica,
hanno un ruolo di primo piano
domenica 15 febbraio 15
11. La costruzione della nuova Roma
e della nuova Italia impegnò per
20 anni molti dei più originali e
dotati architetti italiani.
La costruzione della “nuova civiltà” coinvolge e
affascina gli architetti
Enrico del Debbio
Mario De Renzi
Adalberto Libera
Gaetano Minnucci
Luigi Moretti
Giuseppe Pagano
Mario Ridolfi
Mario Sironi
Marcello Piacentini
Piacentini Cini
domenica 15 febbraio 15
12. • Guerra d’Etiopia costa 40 miliardi di lire, 20/25%
incremento delle spese statali
• Impatto negativo su finanziamento opere pubbliche
• 18 Dicembre 1935: Oro alla patria
• 6 Maggio 1936: Proclamazione dell’Impero
La Guerra d’Etiopia rappresenta una cesura
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13. Dopo la conquista dell’impero l’attenzione si sposta
dalla valorizzazione dei ruderi alla costruzione di una
Roma autenticamente fascista
domenica 15 febbraio 15
14. 1934 19361935
Inizia la costruzione del mito
Evidente l’evoluzione delle foto scelte per la copertina
dei suoi scritti
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15. La consacrazione della “continuità” fra Roma fascista
e Roma antica si ha nel 1937 con la mostra Augustea
della Romanità
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16. • Mostra della Rivoluzione Fascista
(1932, 1937,1939, 1942)
• Mostra Nazionale delle Colonie Estive
(1937)
• Mostra Nazionale del Dopolavoro
(1938)
Il fascismo ha sempre avuto grande interesse per mostre e
esposizioni come luoghi di rappresentazione simbolica e di
diffusione propagandistica
Adalberto Libera, mostra nazionale delle colonie estive, 1937
domenica 15 febbraio 15
17. “far cosa d’oggi, modernissima dunque, e audace, senza
malinconici ricordi degli stili decorativi del passato”,
scartando i progetti “di una solennità romaneggiante
imbastita di falso travertino” o di “manierismo ricalcato
sul barocco” perchè “i tempi grandi non si immiseriscono
nell’imitazione, sempre mediocre, di quelli precedenti, ma
creano forme nuove ed espressioni originali ...della nostra
epoca anelante e dinamica, disancorata e
febbrile” (disposizione di Mussolini per la mostra)
La più importante la Mostra della Rivoluzione
Fascista del 1932
domenica 15 febbraio 15
18. La facciata è un attacco violento alla Roma
ottocentesca
domenica 15 febbraio 15
19. “Una facciata architettonica di spirito e di forme ottocentesche non può essere
fascita” (Mario Sironi)
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20. Dall’idea di rendere permanente la Mostra della
Rivoluzione fascista nasce il progetto del Palazzo
Littorio
Gruppo Carminati, Lingeri, Saliva,Terragni eVietti, con Bartolini, Nizzoli e Sironi
domenica 15 febbraio 15
21. La “conquista dell’Impero costituisce un punto di
svolta fondamentale
9 maggio 1936
• Momento di massimo consenso, riconosciuto
anche dagli oppositori
• Mussolini pensa di essere anche un grande capo
militare
• Inizia, e accelererà dopo lo scambio di visite con
Hitler, la costruzione del mito imperiale
domenica 15 febbraio 15
22. • Il ruolo “civilizzatore” dell’Italia fascista le deriverebbe “naturalmente” dall’essere
erede dallo spirito classico e universale della Roma antica
• i (falsi) miti della romanità favoriscono i processi di integrazione della società nello
stato fascista
• Nella fase 2 l’architettura serviva a dimostrare che l’Italia è un grande cantiere, che il
fascismo va verso il popolo, veniva usata per glorificare il regime, costruire il consenso
e quindi “durare”.
• In quella fase l’architettura può anche parlare linguaggi diversi, molto distanti fra loro
• Nella terza fase viene chiesto all’architettura di fare un passo ulteriore, di utilizzare un
linguaggio più consono all’elaborazione dei miti fondanti del fascismo della romanità e
dell’impero.
• La nuova architettura (es. E42) per rispondere alle istanze di una politica totalitaria,
deve essere rivolta alle masse, comprensibile ai più e non selettiva. Non sono più
accettabili quindi i progetti “modernissimi”, i materiali diversi dalla pietra
Fase 3: Osare
domenica 15 febbraio 15
23. L’occasione per avviare la
costruzione della nuova Roma
sarebbe stata la candidatura
all’Expo 42
Il duce imperiale vuole una Roma imperiale
domenica 15 febbraio 15
24. • Per essere funzionale a questo programma politico l’architettura non può essere
espressione di tante singole personalità artistiche, distanti e spesso inconciliabili, ma
deve mostrare un indirizzo unitario
• Con E42 è l’ufficio tecnico di Piacentini che realizza questa operazione, ridisegnando
le architetture, smussando le differenze, accentuando le uniformità
Per adempiere il nuovo ruolo, l’architettura deve
essere “Collettiva”
“unitario fu lo spirito che innalzò i templi greci, che elevò gli anfiteatri romani, che creò
la rifioritura classica del rinascimento”
(Piacentini, inaugurazione anno accademico, nov 1935)
domenica 15 febbraio 15
25. • I marmi sostituiscono il semplice intonaco
• Le proporzioni si fanno gigantesche
• La chiarezza iniziale delle composizioni
viene sacrificata alla scenograficità
dell’insieme.
domenica 15 febbraio 15
27. • In 20 anni il regime aveva costruito
una nuova Roma
• Restava incompiuto il progetto di
creare i “nuovi romani”
• Come gli sventramenti dovevano
eliminare dalle vestigie della Roma
antica le incrostazioni accumulate nei
secoli, così andavano eliminate dal
carattere degli italiani le incrostazioni
che nei secoli lo avevano corrotto e
degenerato.
La guerra blocca progressivamente tutti i grandi cantieri
“Io non lascerò in pace gli Italiani fino a che non avrò due metri di terra sopra di me”
(Mussolini a Galeazzo Ciano)
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29. Il mito di Mussolini costruttore di città si fonda su una reale
presenza sulla scena...
Bari, Fiera del Levante 1934
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30. ...tale presenza si allarga fino ad interferire nelle
scelte architettoniche
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31. icncn
Alla Esposizione di Architettura Nazionale, 1931, Mussolini esamina la “Tavola degli Orrori” e,
nonostante tutto esprime soddisfazione, ammirazione ed entusiasmo per il MIAR
Il suo sostegno illude i giovani architetti, ma deriva
più da calcolo politico
Iniziale sostegno al “moderno”
domenica 15 febbraio 15
32. Il RAMI proponeva un compromesso fra le nuove
idee e la tradizione dell'architettura italiana
Concezio Petrucci
Luigi Moretti
Mario Paniconi
Giulio Pediconi
Luigi Ciarrocchi
Mario De Renzi
Mario Marchi
Giuseppe Nicolosi
Oscar Seno
Mario Luciano Tufaroli
CostantinoVetriani
Alberto Calza Bini
Segr. Sindacato Architetti Fascisti
Il MIAR si sciolse sotto la minaccia dell’espulsione dei suoi iscritti
da parte del sindacato fascista degli architetti, che organizzò con il
suo segretario Alberto Calza Bini il RAMI
domenica 15 febbraio 15
33. “Mussolini viene mutando la sua opinione sull’architettura razionale”
“v’è anche la ripercussione della condanna di Hitler con questa architettura. Non
vuole accogliere proprio in Italia i rifiuti di Hitler (Alfredo Rocco, diario 1° maggio
1934)
10 Giugno 1934, a seguito delle polemiche sulla stazione di Firenze:“tengo a
precisare in modo inequivocabile che io sono per l’architettura
moderna...mi sarebbe immensamente dispiaciuto se voi aveste pensato che le
vostre opere non mi fossero piaciute...La stazione di Firenze è bellissima ed al
popolo italiano la stazione di Firenze piacerà. Darò ordine a tutti gli Enti, a tutti i
Ministeri, a quello dell’Aria, dei Lavori Pubblici, delle comunicazioni, dell’Educazione
nazionale, a tutti gli Uffici perchè si facciano costruzioni del nostro
tempo”
...ma la trascrizione della conversazione non è destinata alla pubblicazione...
Mussolini ha atteggiamento Ondivago
domenica 15 febbraio 15
34. I concorsi sono spesso “alterati”
• Vedremo intervento del duce per Palazzo del Littorio
• Forlì, per il Palazzo di giustizia, interviene e fa vincere Leoni,
ribaltando la decisione di un alto funzionario, che aveva favorito
un suo parente.
• 1939, Confederazione fascista dei commercianti, si sofferma e
loda il progetto diVincenzo Monaco (che insieme a Luccichenti
è l’architetto della villa di Claretta Petacci sulla Camilluccia). Il
giorno dopo il segretario chiama il Presidente “per avere
notizie”. Monaco vince...
domenica 15 febbraio 15
35. icncn
La Loggia del Capitanio diVicenza è altro esempio
dell’atteggiamento “opportunista” di Mussolini
domenica 15 febbraio 15
36. Casa Madre dei Mutilati, Marcello Piacentini, 1928
Convivono a lungo stili molto diversi
Casa del Balilla, Luigi Moretti, 1933
domenica 15 febbraio 15
37. • Nel 1937 in Libia con Ojetti matura la convinzione di un maggiore sostegno
dell’architettura alla politica
• “Chi lo dice che io non amo le colonne? Io amo le colonne!”
• E’ anche un “messaggio” a Ojetti di cui non aveva condiviso, nella prima metà degli
anni 30, le posizioni “classiciste”, e che ora assume maggior peso, sostituendo
Margherita Sarfatti come “consulente” sui temi estetici della romanità
• In cambio, Ojetti abbandona la difesa di temi come la tutela del patrimonio storico
architettonico
domenica 15 febbraio 15
38. • Visita curata nei minimi dettagli
• Città (e campagne) “allestite” lungo il percorso
• Hitler abbacinato dalle vestigia imperiali che egli venerava
come modello supremo
• Si soffermò in particolare al Pantheon
Maggio 1938:Visita di Hitler
domenica 15 febbraio 15
39. • Anche per Hitler l’architettura è, come la guerra, uno strumento per nazionalizzare
totalmente le masse
• A Monaco (1938) Hitler riferisce a Speer di aver detto a Mussolini che “i progetti
del suo architetto di stato, Piacentini, non avevano senso”
• Sicuramente segue il tema, ma cosa ha visto?
• Forse la Città Universitaria di Piacentini, conclusa nel Dicembre 1935
• Forse i progetti per E42, approvati dal duce nel 1937 ed apparsi sulla rivista
Architettura di Piacentini: una città moderna di vetro e acciaio, espressione di quella
cultura artistica “giudaico-bolscevica” che tanto detesta
• Mussolini si muove in maniera indipendente, ma l’incontro contribuisce
• a rafforzare una “virata” verso uno stile più “classico”
• a stringere i tempi in una “gara” con il furher sul piano architettonico
Si accende la competizione con Hitler
domenica 15 febbraio 15
40. “Mussolini adesso ordina a tutti romanità, monumentalità, italianità, grandiosità, solidità”
(Feb 1938, Cipriano Efisio Oppo a Alberto Alpago Novello, in giuria per E42)
“bella differenza rispetto a tre o quattro anni fa, quando s’era fermi agli scatoloni
novecento, e Mussolini li chiamava architettura fascista perchè li credeva l’architettura
dell’avvenire. Hitler ha giovato; a qulche cosa” (Ugo Ojetti)
“quando questi giovani capiranno che questa moderna non può essere l’architettura
dell’impero?” (Mussolini, riferita da Quaroni)
I giudizi di Hitler contribuiscono a radicalizzare la svolta
domenica 15 febbraio 15
41. Il più delle volte, Mussolini non interviene
direttamente, ma attraverso Marcello Piacentini
• Marcello Piacentini è la figura che più di ogni altro dominò l’architettura Italiana
durante il Regime Fascista, i maggiori incarichi pubblici sono suoi ed il suo stile
influenzerà, o in qualche modo verrà imposto non solo a molti architetti negli
incarichi minori ma anche ai maggiori razionalisti come Pagano , Libera ,
Michelucci.
• Già nei primi mesi di governo Mussolini individua in Piacentini un artista
innovatore del clima culturale romano
• Piacentini è presente in giuria in 46 delle 270 gare (tutte le maggiori). I suoi
sodali Calza Bini e Foschini registrano 37 e 28 presenze
domenica 15 febbraio 15
42. Marcello Piacentini: Ritratto di un italiano
• Frammischia l’attività professionale con investimenti speculativi in campo
immobiliare.
• Assieme a Brasini e Belluzzo (ex ministro economia) propone a Mussolini una
società mista per finanziare l’attuazione del Piano Regolatore nel centro di
Roma
• Grande mediatore, grande organizzatore, sembra aver messo in piedi un sistem
di tangenti sui cantieri sia di Milano che di Roma. Mussolini era informato ma
lasciava fare per avere in mano un’arma di ricatto
Piazza dellaVittoria, Brescia
domenica 15 febbraio 15
43. Marcello Piacentini: Ritratto di un italiano
• Cerca senza successo di scalzare Pagano dalla direzione di Domus e Casabella
• Con il GAIU (Gruppo Architetti Ingegneri Urbanisti) cerca di costituire una
società nazionale di progettazione, sotto la sua presidenza.
• I progetti avrebbero portato sempre la firma del presidente ed i proventi
ripartiti in parti uguali fra tutti i soci con eccezione del Presidente (tre volte
maggiore)
• Questa società avrebbe dovuto sfruttare la nuova legge urbanistica che impone
ai maggiori comuni lo sviluppo di in piano regolatore
Piazza dellaVittoria, Brescia
domenica 15 febbraio 15
44. • Già nei primi anni 20, prima del regime, parla di “unità di
composizione” fra la strada e la casa, della necessità di
far prevalere il collettivo sull’individuale, dell’esigenza di
imporre una restrizione alla libertà artistica del singolo.
• Dopo il consolidamento della dittatura cerca di
riesumare (per se) la figura del “Dittatore edile”:
Era da sempre grande teorico di una architettura unitaria
“io vagheggio addirittura un dittatore edile a Roma, una persona che abbia come
presso gli antichi l’abilità e sappia assumersi la responsabilità delle cose ordinate”
domenica 15 febbraio 15
45. Il Ministro
• ha creato un dipartimento per l’arte
contemporanea
• ha promesso il proprio sostegno “affinchè
una architettura schiettamente moderna dia
alle nostre città il volto dei nostri tempi”
• ha fatto scrivere una nuova Carta del
Restauro (redatta da Argan nel 39), che
contiene persino la pretesa di vietare per
legge le nuove costruzioni in stile. Il che
significa la bocciatura di tutta l’architettura
fatta di archi e di colonne
Nel 1942 Frattura Mussolini-Bottai
domenica 15 febbraio 15
46. • A fine 1942 Piacentini inizia a smarcarsi da Mussolini “divenuto un
rammollito e contornato da troppa gente assolutamente incompetente”
• Attacca Claretta Petacci, fa commenti “disfattisti”
• Dopo l’8 settembre si rifiuta di andare al nord e aderire alla Repubblica
Sociale, per questo viene brevemente incarcerato e liberato per
intercessione del futuro Papa Montini
• Nel processo di epurazione negherà di aver avuto “amicizia personale
con Mussolini”
Anche Piacentini si smarca
domenica 15 febbraio 15
48. Le case del Fascio
• Circa 11,000 in Italia
• Di queste, 5000 circa in edifici
costruiti ad hoc
• Non solo in stile “razionalista”
ma anche in stile “900” e
“storicista”
domenica 15 febbraio 15
56. Gli interni
Philippe Daverio, PassePartout, clip tratta dalla puntata del 10 Agosto 2008
disponibile al link http://youtu.be/p7n67wN1lQ4
domenica 15 febbraio 15
58. Giuseppe Terragni
Casa del Fascio Portuense-monteverde
Quella mostrata è una selezione, rielaborata, delle immagini della tesi di
laurea di Alessandra Bolli, disponibile al link: https://vimeo.com/76855017
domenica 15 febbraio 15
59. Giuseppe Terragni - Casa del
Fascio Portuense-monteverde
1939 (non realizzato)
Via Rolli/Via Portuense,
dopo Ponte Testaccio
domenica 15 febbraio 15
60. Casa del Fascio - Torino Maramotti
Giuseppe Canestri,1936
domenica 15 febbraio 15
62. • Le città di fondazione del periodo fascista hanno caratteristiche peculiari
legate alle teorie urbanistiche dell'epoca.
• Si inizia in Italia nel 1928, anno di fondazione di Mussolinia, oggi Arborea, e nei
territori dell'Impero dopo la sua fondazione (1936)
• Tali centri fanno parte del più vasto fenomeno delle bonifiche integrali
• Solo alcuni di questi hanno però la complessità del centro urbano residenziale.
• Gli insediamenti avevano spesso modesta estensione territoriale e demografica
Ruolo centrale hanno anche le città di fondazione ed i
riassetti urbanistici
Centro Rurale D’Annunzio, Libia
domenica 15 febbraio 15
63. • Le case rurali sono poste direttamente sul terreno assegnato alla famiglia colonica.
• Il centro di aggregazione non aveva carattere residenziale, ma comprendeva edifici
pubblici
✦ chiesa
✦ casa del fascio
✦ ambulatorio
✦ municipio (a volte)
✦ caserma della milizia
✦ scuola)
✦ servizi (consorzio agrario, spaccio, barbiere, locanda)
organizzati intorno ad una piazza o ad un asse viario.
Un centro servizi è posto all'interno dell’area
d'insediamento agricolo
Centro Rurale D’Annunzio, Libia
domenica 15 febbraio 15
64. I nuovi centri, in particolar modo i più grandi, erano costruiti a partire da un modello
base:
• una piazza centrale, con la "Torre Littoria"
• attorno alla piazza gli edifici pubblici principali (il municipio, la chiesa, la casa del
fascio, la caserma della MiliziaVolontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN),
l'ufficio postale, la scuola etc.).
• Intorno a questo nucleo centrale si estendevano, nei centri più grandi, i
quartieri abitati veri e propri, mentre nei centri rurali si passava direttamente
alle campagne appoderate.
Struttura Urbanistica
aprilia
domenica 15 febbraio 15
65. • Mussolinia (1928) nasce eclettica e, dopo la morte di Avanzini, riceve elementi
razionalisti
• Littoria (1932) fu progettata in uno stile eclettico e monumentale in cui spiccano
solo due edifici di Angiolo Mazzoni che richiamano il futurismo.
• Per Sabaudia (1934), viene bandito un concorso vinto da un gruppo di giovani
progettisti che propone un linguaggio razionalista, sia pure con qualche elemento
novecentista.
• Pontinia (1934-35), viene affidata all'ufficio tecnico dell’ONC, per evitare le
polemiche che avevano provocato anche una gazzarra in Parlamento.
• Per Aprilia (1935) e Pomezia (1938-39) si ritorna al concorso a cui partecipano
progetti molto interessanti (Libera e Muratori-Quaroni), anche se vincono i
progetti del collettivo 2PST (Concezio Petrucci, Mario (Mosè) Tufaroli, Emanuele
Filiberto Paolini e Riccardo Silenzi)
Il razionalismo europeo più rigoroso convive con il
c.d. stile "novecento" che rilegge la tradizione
Villaggio Buonsignore,Agrigento
domenica 15 febbraio 15
70. • Nel dicembre 1918: la Banca Commerciale Italiana
fonda Società Bonifiche Sarde.
• La S.B.S. nasceva con lo scopo di trasformare
radicalmente un’area estesa quasi ventimila ettari.
Il territorio era in gran parte occupato da stagni ed
acquitrini.
• Bisognava rendere produttive le terre strappate alla
palude
• Si crearono aziende familiari contadine ricorrendo a
coloni continentali – padani specialmente –
• Il 29 ottobre 1928 veniva inaugurato il “Villaggio
Mussolini”
• 1930 diviene comune autonomo con il nome di
Mussolinia di Sardegna, la prima città di fondazione
creata dal fascismo. Stile storicista
• 1932: prematura scomparsa architetto Carlo
Avanzini. Subentra Giovanni Battista Ceas che
introduce stile razionalista
• Il 17 febbraio 1944: cambia nome e “nasce”
Arborea.
domenica 15 febbraio 15
97. aprilia
It was just before dawn
One miserable morning in black 'forty four.
When the forward commander
Was told to sit tight
When he asked that his men be withdrawn.
And the Generals gave thanks
As the other ranks held back
The enemy tanks for a while.
And the Anzio bridgehead
Was held for the price
Of a few hundred ordinary lives.
And kind old King George
Sent Mother a note
When he heard that father was gone.
It was, I recall,
In the form of a scroll,
With gold leaf and all.
And I found it one day
In a drawer of old photographs, hidden away.
And my eyes still grow damp to remember
His Majesty signed
With his own rubber stamp.
It was dark all around.
There was frost in the ground
When the tigers broke free.
And no one survived
From the Royal Fusiliers Company C.
They were all left behind,
Most of them dead,
The rest of them dying.
And that's how the High Command
Took my daddy from me.
When the Tigers Broke Free
Roger Waters, leader dei Pink Floyd, ha scritto la
canzone in memoria del padre caduto a Aprilia
(https://www.youtube.com/watch?v=19MLI6dLq0E)
Nota: il testo inizia al minuto 1:23
domenica 15 febbraio 15
107. Il fascismo non nacque con il culto di Roma, tutt’altro
• Atteggiamento diverso di Mussolini verso
• la “Roma reale”
• la Roma antica
• la nuova Roma Imperiale
• La marcia su Roma fu l’inizio di una lunga marcia contro la
Roma reale per trasformarla al fine di costruire la Roma
Fascista
• Il mito fascista della romanità era un mito proiettato verso il
futuro, verso la creazione di una nuova grande Italia ad opera
di una nuova razza di Italiani che dovevano essere i Romani
della modernità.
domenica 15 febbraio 15
108. ...del resto nemmeno il Fascio era di ispirazione romana
Il fascio era originariamente inteso, nel
linguaggio della sinistra, come “associazione”
Quando fu introdotto
richiamava quello
“repubblicano” della rivoluzione
francese
Dopo il 1923 il simbolo viene “romanizzato”, divenne
simbolo non di libertà ma di autorità, disciplina, gerarchia
e, grazie alla complicità/ignavia di molti antichisti si costruì
una immagine antistorica di Roma come antecedente del
fascismo
domenica 15 febbraio 15
109. La “vecchia” Roma era incompatibile con la
“nuova” Italia
• Per gli squadristi Roma ed i romani rappresentavano la quintessenza della
vecchia Italia indolente, decadente, pavida e corrotta, che essi volevano
combattere e distruggere per portare al potere la nuova Italia nata dalla
Grande Guerra
• Il colore locale, il pittoresco dei vecchi quartieri, che tanto seduceva gli
stranieri, era per i fascisti l’aspetto più detestabile di una città vecchia,
angusta , indolente, sonnacchiosa
• Roma appariva come un agglomerato di quartieri che si erano accumulati
disordinatamente nei secoli, crescendo gli uni accanto agli altri.
• Le rovine romane erano sepolte sotto costruzioni di epoche successive.
• Vagavano galline e animali da cortile. In PiazzaVenezia passavano le greggi
transumanti
domenica 15 febbraio 15
110. Mano a mano Mussolini cambia atteggiamento
verso la città
• Roma ha bisogno di essere “voronofizzata” un po’. E’ troppo vecchia, troppo
scettica, troppo stanca. (Mussolini)
• “Noi non siamo passatisti, assolutamente legati ai sassi e alle macerie. Nelle città
moderne tutto deve trasformarsi.Ai tram alle automobili, ai motori le vecchie
strade delle nostre città non resistono più. Poichè in esse passa il flutto delle
civiltà. Si può distruggere per ricreare il più bello, grande e nuovo, ma mai
distruggere col gusto del selvaggio, che spezza una macchina per vedere cosa c’è
dentro.”(Mussolini, Opera Omnia, vol. XV, p219)
• Nel 1924 ogni rancore sembra scomparso
• “Roma lavora! A Roma vi sono per lo meno centomila autentici lavoratori: forse
più equilibrati, più coscienti più devoti al loro dovere che altrove (Mussolini,
Opera Omnia, vol. XX, p228-29)
Uscita traforo, largo Tritone,1920 ca.
domenica 15 febbraio 15
111. “Il governo fascista presenterà per la
nuova Italia una nuova Roma imperiale”
(Gran consiglio, mar. 1923)
Marcello Piacentini - Grande Roma
domenica 15 febbraio 15
112. L’idea di intervenire sulla città di Roma viene
concepita fra il 1922 e 23 insieme a a Margherita
Sarfatti
Benito Mussolini e Margherita Sarfatti con Luigi Siciliani,
sottosegretario alle Belle Arti (1923)
domenica 15 febbraio 15
113. Cambiare Roma per cambiare l’Italia
Mussolini distingue chiaramente i problemi della capitale
in:
• Problemi della necessità (case e comunicazioni)
• Problemi della grandezza, per i quali il Duce fornisce già
la soluzione “Bisogna liberare dalle deturpazioni
mediocri tutta la Roma antica, ma accanto all’antica e
alla medievale, bisogna creare la monumentale Roma del
ventesimo secolo (21 Aprile 1924)
domenica 15 febbraio 15
114. Il duce si mise subito all’opera per fare abbattere quanto
più era possibile della Roma che detestava: soprattutto gli
ammassi di vecchie e fatiscenti abitazioni, che nel corso
dei secoli si erano ammucchiati sui ruderi dei Fori
Imperiali
domenica 15 febbraio 15
115. Clip Tratta dal Programma La Nuova Roma del Duce, di Emilio Gentile per la serie “Il tempo
e la Storia, RAI Storia, disponibile al link http://www.raistoria.rai.it/articoli/la-nuova-roma-
del-duce/25767/default.aspx
domenica 15 febbraio 15
116. La liberazione dei fori dalle case medievali era già
prevista nel piano del 1913 di Corrado Ricci,
Direttore Generale delle Belle Arti
Croce
Faccioli
Ricci
domenica 15 febbraio 15
117. Brasini Piazza Colonna-Foro Mussolini, 1925
Armando Brasini si propone, con un progetto di
grosse demolizioni, che unisce l’ansia futurista del
piccone con una visione antichizzante
domenica 15 febbraio 15
122. Brasini ha realizzato costumi e scenografie del
QuoVadis (1924)
domenica 15 febbraio 15
123. Armando Brasini, Palazzo INAIL, 1931
"un autentico infortunio capitato proprio alle
Assicurazioni agli Infortuni"
Benito Mussolini, 28 marzo 1932
domenica 15 febbraio 15
124. «facciata pretenziosa e volgare e la tettoia in vetri orribile perché è
una cosa industriale, brutta, meschina, comprata un tanto al metro,
appiccicata là a far da testimonianza alla taccagneria che ha
presieduto al compimento di tutta la parte ornamentale!»
Gabriele D’Annunzio
Teatro Drammatico Nazionale Francesco Azzurri, 1886
domenica 15 febbraio 15
125. Stazione
Termini
Il GUR Gruppo Urbanisti Romani propose nel
1929 lo spostamento ad est del centro della città
ed una serie di centri satellite serviti da una rete
stradale e ferroviaria di tipo metropolitano
Si scontrano varie fazioni
domenica 15 febbraio 15
126. Il piano di Piacentini è contro la
tendenza a creare un nuovo centro
nella città antica
Al centro la mole littoria, più
“sobria” di quella di Palanti
domenica 15 febbraio 15
128. Più alto edificio al mondo, prima dell’Empire
State building
domenica 15 febbraio 15
129. Armando Brasini
Mole Littoria, 1937
(progetto)
Anche Brasini
propose una imponente
Mole Littoria
domenica 15 febbraio 15
130. Sventramento e ricostruzione romanesco-babilonese del centro di Roma, a oriente del
Corso, secondo il progetto del “Gruppo La Burbera”, Del Debbio, Fasolo, Aschieri ed
altri, capeggiato da G. Giovannoni, strenuo difensore degli ambienti antichi
Il piano “la Burbera” prevede forti diradamenti ed una
impostazione monumentale e retorica
domenica 15 febbraio 15
132. • Rinnega il decentramento
• Favorisce una disordinata espansione “a macchia
d’olio”
• Incrementa la densità edilizia in tutte le zone
• Per il centro prevede sventramenti e liberazioni
archeologiche, realizzazione di assi di
attraversamento e l’apertura di Corso del
Rinascimento
Piano Regolatore 1931
domenica 15 febbraio 15
134. Clip tratta dalla puntata “Il Piccone Risanatore: le opere pubbliche del ventennio”
disponibile al link http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/
ContentItem-31bc8834-4d28-4b0b-8333-33bd02670477.html
domenica 15 febbraio 15
135. I Fori sono il primo grande diradamento
realizzato dal regime
domenica 15 febbraio 15
136. I Fori sono il primo grande diradamento
realizzato dal regime
domenica 15 febbraio 15
137. I Fori sono il primo grande diradamento
realizzato dal regime
domenica 15 febbraio 15
138. I Fori sono il primo grande diradamento
realizzato dal regime
domenica 15 febbraio 15
141. Via dell’Impero (Fori Imperiali)
• La strada è ottenuta intervenendo pesantemente nella zona di rispetto
archeologica.
• Viene ri-seppellito sotto la strada e sotto le aiuole l’84% dei 76,000 metri
quadrati di scavi. Ne rimase visibile solo il 15%
• Sbancata la collina dellaVelia, gettando nella discarica migliaia di metri cubi
di materiali di epoca romana
• Nel decennale della marcia su Roma, il 28 Ottobre 1932, Mussolini la
percorre a cavallo con pennacchio bianco
Sbancamento collinaVelia
domenica 15 febbraio 15
142. Clip Tratta dal Programma La Nuova Roma del Duce, di Emilio Gentile per la serie “Il tempo
e la Storia, RAI Storia, disponibile al link http://www.raistoria.rai.it/articoli/la-nuova-roma-
del-duce/25767/default.aspx
domenica 15 febbraio 15
143. Mussolini come i Barberini...
Dei ruderi della Roma antica il duce recuperava tutto quanto poteva
contribuire alla costruzione della Roma mussolinea, senza riguardo per
quanto, delle vestigia della Roma imperiale, medievale o rinascimentale, era
distrutto, pur di far spazio alla nuova Roma da lui immaginata.
Il duce, in pratica, non agì diversamente da quanti, nei secoli passati, avevano
attinto alle alle rovine romane materiale per edificare, a Roma e altrove,
palazzi, chiese e case.
domenica 15 febbraio 15
145. Nascono 12 “Borgate” ufficiali per accogliere le
famiglie dislocate dalle demolizioni del centro
• Primavalle (via Pietro Maffi, piazza Alfonso Capecelatro, via e piazza Federico
Borromeo);
• Val Melaina (via diVal Melaina);
• Tufello (via delle Isole Curzolane);
• San Basilio (via del Casale di San Basilio, via Recanati);
• Pietralata (via di Pietralata, via del Peperino);
• Tiburtino III (via di Grotta di Gregna, piazza Santa Maria del Soccorso, via
Tiburtina);
• Prenestina (via di Portonaccio);
• Quarticciolo (via Lucera - od.Viale Palmiro Togliatti – viale Alessandrino);
• Gordiani (via dei Gordiani);
• Tor Marancia (via di Tor Marancia);
• Trullo (via della Magliana, via del Trullo);
• Acilia (via del Mare, via di Acilia).
Val Melaina,Tufello, Ladri di Biciclette, 1948
domenica 15 febbraio 15
146. Clip Tratta dal Programma La Nuova Roma del Duce, di Emilio Gentile per la serie “Il tempo
e la Storia, RAI Storia, disponibile al link http://www.raistoria.rai.it/articoli/la-nuova-roma-
del-duce/25767/default.aspx
domenica 15 febbraio 15
151. Propaganda contro Realtà
Clip Istituto Luce sui nuovi quartieri alla periferia di Roma http://youtu.be/x8kiOlubsC4
Per contrasto, clip da “Il Piccone Risanatore: Le opere pubbliche delVentennio”,
Correva l’anno del 21/07/2014 disponibile al link
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/
ContentItem-31bc8834-4d28-4b0b-8333-33bd02670477.html
domenica 15 febbraio 15
159. ...ma l’abbattimento della “spina” è un tema
discusso da secoli...
• La storia di S. Pietro è una storia di “demolizioni”
• L’accesso “monumentale” alla piazza è un “problema”
sin dal 400
• Non era ritenuta adeguata nemmeno la soluzione dei
colonnati del Bernini (1656-67) che prevedeva un terzo
braccio di chiusura mai realizzato, con l’abbattimento di
circa 100 metri di Borgo
• Nel 1694 Carlo Fontana già propose l’abbattimento
delle costruzioni fra le due vie di Borgo vecchio e
Borgo nuovo dallo spiazzo di Castel S.Angelo.
• Nel 1776 Cosimo Morelli (Palazzo Braschi) presentà un
altro progetto sostenuto dall’amministrazion francese
Progetto Morelli
domenica 15 febbraio 15
160. ...proposto in modo ricorrente...
• Nel 1812 analogo progetto diValadier
• 1849 durante la Repubblica Romana
abbattuto primo edificio della spina, dal lato
di Castel S.Angelo
• 1850 Domenico Capranica propone
abbattimento della spina dei borghi
• Piano Regolatore del 1873 prevede
l’abbattimento della spina
ProgettoValadier
domenica 15 febbraio 15
161. ...fino a tempi molto recenti
• 1886 Andrea BusiriVici progetta la
demolizione della Spina sostituendola
con una lunga Galleria, richiamando
così l’antica Portica.
• Demolizione prevista anche in piano
regolatore del 1887, criticato (Casa
Raffaello)
• Progetto Gugler 1915
• Progetto Brasini 1916
Progetto Brasini
Galleria Leoniana
BusiriVici
domenica 15 febbraio 15
162. L’euforia per la rinascita della Roma imperiale incitò a
proseguire le demolizioni
domenica 15 febbraio 15
164. Corso Rinascimento e Piazza Navona
“tutto il pittoresco sudicio è affidato a sua
maestà il piccone, tutto questo pittoresco è
destinato a crollare e deve crollare in nome
della decenza, della igiene e, se volete, anche
della bellezza della capitale”
domenica 15 febbraio 15
165. Veduta delle demolizioni
dell isolato compreso tra via
dei Sediari e vicolo del
Melone
Scorcio di via dei Sediari verso
S. Andrea della Valle, con a
sinistra le demolizioni
dell isolato corrispondente al
lotto I
Veduta del cantiere del
primo lotto dall alto
della chiesa di S.
Andrea della Valle
domenica 15 febbraio 15
166. Hausmann - Sventramenti Parigi
Abbattimenti e aperture non sono una invenzione
del fascismo
domenica 15 febbraio 15
168. L’occasione per avviare la
costruzione della nuova Roma
imperiale sarebbe stata la
candidatura all’Expo 42
domenica 15 febbraio 15
169. Localizzazione
Clip Tratta dal Programma La Nuova Roma del Duce, di Emilio Gentile per la serie “Il tempo
e la Storia, RAI Storia, disponibile al link http://www.raistoria.rai.it/articoli/la-nuova-roma-
del-duce/25767/default.aspx
domenica 15 febbraio 15
170. La sovrintendenza della parte urbanistica,
architettonica ed artistica fu affidata a Oppo e
Piacentini
• Come per la Mostra della Rivoluzione Fascista si mirava a colpire
l’immaginazione del visitatore
• Lo stile doveva ubbidire “a criteri di grandiosità e monumentalità”
• Il complesso architettonico permanente comprendeva:
• Uffici Eur
• Piazza Imperiale
• Palazzo della Civiltà Italiana
• Palazzo dei Congressi
• Palazzo delle Forze Armate
• Chiesa Pietro e Paolo
• Sedi permanenti per Mostra della Romanità ed altre mostre
domenica 15 febbraio 15
171. “un gruppo dei più intelligenti e giovani architetti d’Italia capeggiati dal più illustre
architetto oggi esistente nel regno [Piacentini] dovrà studiare un piano regolatore ed
un progetto tecnico tale da costituire un complesso artistico prettamente nuovo, di
gusto essenzialmente fascista”
domenica 15 febbraio 15
172. I più grandi edifici dell’Esposizione ... penso dovrebbero tutti insieme costituire un
immenso Foro. Lei immagini di collocarsi nel mezzo del foro romano, tra piazze,
colonnati, passaggi, archi, etc. e di vedere in fondo a sinistra il Colosseo e in fondo a
destra il Campidoglio. Un’analoga visione classica, ma moderna, modernissima: e qui
raccolte tutte le mostre di esaltazione e della Civiltà latina e fascista.
Rendering tratto dalla Clip: E42 e EUR, di Leonardo Tiberi, disponibile al link
http://youtu.be/IIcpyADKvaY
domenica 15 febbraio 15
173. Piacentini firma ma resta defilato
Progetti di massima vetro e acciaio (Pagano)
domenica 15 febbraio 15
175. Piacentini
• diviene capo del servizio architettura, di fatto estromettendo gli altri
quattro architetti (Pagano, Piccinato, Rossi,Vietti)
• controlla tutti i concorsi (Palazzo della Civiltà, Palazzo dei Congressi,
Piazza Imperiale)
I bandi di concorso prescrivono un “sentimento classico
e monumentale”
domenica 15 febbraio 15
187. Di nuovo, un edificio di grande modernità...non
realizzato
domenica 15 febbraio 15
188. Se avesse “vinto” Pagano
Come avrebbe potuto essere E42...
Schizzo tratto da Il "piccolo codice" di
GIUSEPPE PAGANO per la città
corporativa e altre visioni urbane
domenica 15 febbraio 15
190. • Per Pagano l’architettura classicista dell’E42 è anti
educativa, falsa e disonesta e pertanto non può
essere neppure fascista.
• Pagano, accecato dalla fede politica, non incolpa
direttamente il duce
• Gli vengono offerte 26,000 lire all’anno per un
“consenso silenzioso” di tre anni.
• Alla scadenza dei tre anni, da Costruzioni-Casabella
partono bordate contro Piacentini e l’E42 (critiche
estetiche, denunce di sprechi e corruzione).
• La rivista è sequestrata.
• Piacentini cerca di ottenere la sostituzione di
Pagano come direttore della Rivista
Pagano, deluso, inizia una forte polemica
domenica 15 febbraio 15
191. “In arte come nello scrivere e nel parlare bisogna essere capiti,prima
di tutto capiti!” (Mussolini, dai taccuini di Ugo Ojetti)
Si utilizzano archi e colonne perchè si vuole costruire
fuori Roma una nuova città classica
domenica 15 febbraio 15
192. • Da un lato appare alla luce del sole, facendo sopralluoghi, approvando davanti alla
stampa, elevandosi a garante dei meccanismi concorsuali, mostrando teatralmente la
trasparenza e l’immediatezza delle proprie decisioni.
• Dall’altra tesse trame sotterranee. Procede con incontri riservati, per interposta
persona (in particolare Piacentini).
• Inganna i fascisti devoti come Terragni e Pagano che “ci credono”
Come al solito, atteggiamento ambiguo di Mussolini
Vittorio Cini accompagna Benito Mussolini alla posa della prima
pietra della Chiesa dei SS Pietro e Paolo, 1939
domenica 15 febbraio 15
193. sotto l’arco di Libera
Piacentini riserva a sè il monumento più simbolico di
E42: l’Ara Pacis
domenica 15 febbraio 15
194. icncn
Il “gateway to the West”
Saint Louis, Missouri
Eero Saarinen, 1947
domenica 15 febbraio 15
195. Il palazzo della civiltà Italiana era il centro ideale della
esposizione
Guerrini, LaPadula, Romano
domenica 15 febbraio 15
196. Guerrini, LaPadula, Romano
Si dice che il numero di archi sia stato pensato
per piaggeria nei confronti del duce
domenica 15 febbraio 15
197. Guerrini, LaPadula, Romano
Si dice che il numero di archi sia stato pensato
per piaggeria nei confronti del duce
domenica 15 febbraio 15
200. icncn
Imitazioni/Ispirazioni
E.D. Stone, Perpetual Savings and Loan Association, Office
Building and Bank, Los Angeles, California, 1961
Giulio Iacchetti - Magis 2013
Progetto per Arco degli Eroi, Mosca (non costruito)
domenica 15 febbraio 15
201. Grandi suggestioni
per il cinema
"Le tentazioni del dottor Antonio",
l'episodio di "Boccaccio 70"
(Federico Fellini)
Clip disponibili al link
http://youtu.be/ujM3RtRTdVs
domenica 15 febbraio 15
202. Palazzo della Civiltà Italiana, come poteva essere
Progetto BBPR (Beljioso, Banfi, Peressutti, Rogers)
domenica 15 febbraio 15
203. Publio Morbiducci, Palazzo degli Uffici
L’apoteosi di Mussolini come
culmine di due millenni di
storia si trova nel
bassorilievo “La storia di
Roma attraverso le opere
edilizie”
domenica 15 febbraio 15
204. 28 Aprile Mussolini posa primo pino
I lavori iniziarono nel 1937 con la costruzione del villaggio
per gli operai
I lavori sono interrotti progressivamente nel 1941
domenica 15 febbraio 15
206. 1952/53
• Negli anni 50 Piacentini viene nominato sovrintendente all’urbanistica
• Dopo il 1951 verranno completati:
• Palazzo dei Congressi
• Museo delle Civiltà Italiana
• Chiesa SS. Pietro e Paolo
• Lo stesso accade per
• via della Conciliazione
• Farnesina
Dopo la guerra
domenica 15 febbraio 15
207. Italo Griselli,
Giovane che fa il saluto fascista,1939
Trasformato nel dopoguerra in Pugile,
genio dello sport
domenica 15 febbraio 15