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))) check in canicattì
                         LE VASCHE. A destra, un particolare del sistema
                                 di vasche delle terme di età costantiniana
                                nel sito di Vito Soldano a Canicattì. Sotto,
                             la piantina all’ingresso dell’area archeologica




                       Le leggende plutoniche
                    narrano di ricchezze sepolte
                      da un sultano saraceno.
                     Il sito archeologico di Vito
                    Soldano, riaperto al pubblico
                      oggi svela i preziosi resti
                          dei “bagni” romani
                          e importanti reperti
                               tardobizantini
                            di Maria Enza Giannetto
                           Foto Archeoclub Canicattì




                    “
                         U
                                                      omini ca si              zioni. Leggende come quelle legate al-        Il sito archeologico Vito Soldano si tro-
                                                      cruvicava-               l’esistenza di Vito Soldano, nell’immagi-     va a sei chilometri da Canicattì, tra la
                                                      nu vivi pi               nario collettivo un feroce sultano che, a     strada statale n. 122 che collega Agri-
                                                      nun perdi-               capo del suo potente esercito, avrebbe        gento con Caltanissetta e la regia traz-
                                                      ri li ric-               occupato e distrutto un’antica città ro-      zera Canicattì-Castrofilippo, e si svilup-
                                                      chizzi”... i             mana e bizantina, imponendo il suo ti-        pa per ben 40 ettari. Si tratta di uno dei
                                                      saraceni.                rannico dominio. Certo, le leggende           pochi centri romano-bizantini indivi-
                                                      Dominato-                aleggiano e creano suggestive fascina-        duati, dove sono affiorati, in diversi pe-
                    ri abituati ad accumulare ricchezze che,                   zioni, ma spesso vengono smentite dal-        riodi, resti di città antiche e tanti reper-
                    quand’erano costretti a fuggire, preferi-                  la storia.                                    ti, soprattutto monete.
                    vano affidare alla terra, anziché ai loro                  Nel sito di Vito Soldano di Canicattì,        L’accordo, che prevede la stretta colla-
                    nemici, i propri tesori. Storie e racconti                 in provincia di Agrigento, un “tesoro”,       borazione tra la Soprintendenza di
                    su di loro, e soprattutto sulle loro fortu-                però, esiste davvero e, dopo circa 50         Agrigento e l’Archeoclub di Canicat-
                    ne, hanno contribuito ad alimentare                        anni, è stato “restituito” al pubblico. Il    tì nella manutenzione e nella gestione
                    tante leggende plutoniche (legate alla                     tesoro in questione è un’area archeolo-       dell’area archeologica, intende promuo-
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                    presunta presenza di un tesoro sotterra-                   gica ricca di notizie storiche che lo scor-   vere la conoscenza di questo sito, an-
                    neo la cui scoperta dovrebbe portare al                    so 9 settembre è stata riaperta alle visi-    cora poco noto. Snodo sulla via che
                    riscatto dell’intera Sicilia) e l’idea che la              te grazie alla convenzione stipulata tra      collegava Agrigento a Catania, una del-
                    trovatura (il ritrovamento) di qualcosa                    l’assessorato regionale dei Beni cultura-     le arterie principali della viabilità di età
                    di prezioso sia propiziata da anime                        li e dell’Identità siciliana e l’Archeoclub   imperiale, il sito archeologico di Vito
                    buone che nei sogni danno le indica-                       di Canicattì.                                 Soldano conserva ancora oggi gli impo-
I tesori nascosti
   dell’antica statio
nenti resti di un impianto termale di età     IV secolo di associare alle stazioni iti-     logiche; in entrambe si trova un edifi-
Costantiniana e di un vasto abitato, an-      nerarie strutture termali che rendessero      cio termale legato alla vita della statio
cora in gran parte da esplorare. Inoltre,     i luoghi di sosta più confortevoli. Inol-     (a Vito Soldano alcuni ambienti furono
ci sono tracce che dimostrano come,           tre, il ritrovamento di alcune tessere di     riadattati in edificio di culto cristiano
dopo l’abbandono delle terme, l’area          mosaico bianche e nere dimostra che           come dimostra il nome “Ekklesiastra”
fu occupata da impianti artigianali e fre-    l’intera area era stata interessata da un     di derivazione bizantina). E poi, anco-
quentata fino all’avanzata età bizantina.     insediamento precedente a quello tar-         ra, in entrambi i siti è stata appurata l’e-
Un luogo, il sito di Vito Soldano, che te-    doantico (da ricondurre probabilmente         sistenza di una necropoli ed entrambi
stimonia la continua presenza di genti        al I o al II secolo d.C.). Durante scavi      furono frequentati dal tardo antico al
in diverse epoche storiche perché ha          successivi, condotti nel 2003 dalla So-       medioevo, come testimoniano alcuni
spesso assunto il ruolo di centro eco-        printendenza ai Beni culturali di Agri-       reperti: il disco di terracotta, l’anello di
nomico, sociale e politico di fondamen-       gento, sono stati ritrovati reperti cera-     rame con monogramma cristologico e
tale importanza in periodi storici diver-     mici di età medievale, la cui presenza        le lucerne di tipo africano e siciliano.
si.                                           assimilerebbe la storia di questo sito a      I reperti numismatici ritrovati a Vito
Negli anni 1956 gli scavi condotti dal-       quella meglio conosciuta di Sofiana           Soldano si distribuiscono dall’età tardo-
                                                                                                                                           7 / novembre 2011




l’archeologa canicattinese Maria Rosa-        (in territorio di Mazzarino, nella Con-       imperiale a quella bizantina inoltrata.
ria La Lomia hanno rivelato che Vito          trada Pitrusa). Ci sono, infatti, una serie   L’esemplare più recente è, infatti, un
Soldano era “luogo idoneo” a svolgere         ricorrente di dati che permettono un          follis emesso da Eraclio a Costantino-
il ruolo di statio tardo-antica. Si tratta-   raffronto continuo: in entrambi i siti si     poli tra il 630 ed il 631 e contromarca-
va, infatti, di una struttura molto bene      riscontra un rapporto stretto tra la via-     to nel 631, probabilmente in Sicilia,
organizzata e quindi adatta all’uso del       bilità antica e le testimonianze archeo-      dallo stesso imperatore.
))) check in canicattì
                                                                                                                         info
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                                                                                                                         COME ARRIVARE. Il sito archeologico di Vito Soldano si
                                                                                                                         trova a sei chilometri da Canicattì (Agrigento), sulla la stra-
                                                                                                                         da statale n. 122, che collega Agrigento con Caltanissetta.
                                                                                                                         Il sito si sviluppa per ben 40 ettari.
                                                                                                                         ORARI. Gli orari di apertura del sito archeologico Vito Sol-
                                                                                                                         dano sono: lun-sab dalle 8.30 alle 14. Questi sono gli orari
                                                                                                                         legati a quelli dei custodi. È prevista anche l'apertura
                    I RESTI. Parti di colonne, blocchi squadrati provenienti da diversi edifici e sarcofagi              straordinaria di pomeriggio e la domenica, ma solamente
                                                                                                                         dietro prenotazione. Inoltre, per prenotare le visite guidate
                                                                                                                         bisogna contattare preventivamente il presidente dell'Ar-
                    Snodo sulla via da Catania ad Agrigento, il sito                                                     cheoclub-Canicattì, Simona Iannicelli, al 349.8604126 o
                                                                                                                         tramite la pagina Facebook "Archeoclub Canicattì". È an-
                    ha le caratteristiche delle strutture che rendevano                                                  che possibile inviare una e-mail all'indirizzo archeoclubcani-
                                                                                                                         catti@yahoo.it.
                    più confortevoli le soste nelle stazioni itinerarie
                    Oggi a Vito Soldano è possibile vedere i                    due ambienti, di cui uno absidato. Il           ghi circa 17 centimetri, del tipo usato
                    resti delle terme, quelli su cui si con-                    complesso termale comprende un                  nella tecnica edilizia tardoromana per al-
                    centrarono gli scavi del 1956 e del 2003.                   praefurnium, un ipocausto, un calida-           leggerire le strutture delle volte. Nello
                    Prima di questo interesse, questi am-                       rium e un tepidarium absidato. Nell’am-         stesso vano era stata praticata una buca
                    bienti termali erano stati utilizzati come                  biente absidato, la parte inferiore dei         profonda un metro e mezzo, probabil-
                    recinti per animali, andando incontro ad                    muri che rimane al di sotto del pavi-           mente dai contadini del luogo alla ricer-
                    un’inesorabile rovina e fu solo l’inter-                    mento, in laterizi per circa un metro di        ca di un fantomatico tesoro nascosto a
                    vento del soprintendente alle Antichità                     altezza, rimanda alle suspensurae sotto         Vito Soldano.
                    di Agrigento, Ernesto De Miro, nel 1971                     le quali doveva correre l’ipocausto. Il va-     Sul tetto dell’abside fu rinvenuto un lar-
                    che mise fine al degrado e alle spolia-                     no era ingombro di vari frammenti di            go tratto di cocciopesto a testimonianza
                    zioni perpetrate nel sito. La gente del                     mattoni, orci, tegole, cocci di terra sigil-    di un piano elevato ma che più può es-
                    posto era solita chiamare tali rovine                       lata chiara, grossi frammenti di coccio-        sere letto come rivestimento esterno del-
                    “l’Ecclesiastra”. Gli scavi misero in luce                  pesto e molte anforette e tubi fittili, lun-    la calotta. Anche nell’ambiente non absi-
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LE TERME. In
                                                                questa pagina,
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                                                                scatti delle
                                                                Terme di età
                                                                Costantiniana.
                                                                Sotto l'abside
                                                                del Tepidarium,
                                                                stanza di
                                                                raffreddamento
                                                                dopo la sauna e
                                                                l’interno della
                                                                stanza del
                                                                Tepidarium

dato furono trovate anforette fittili   tà di tessere per mosaico bianche
e suspensurae. Lo scavo interessò       e nere, non ancora indagato, però.
anche la parte esterna ai due am-       Attorno al sito si estende, a Nord e
bienti. A Est e a Sud del vano si       Nord-Ovest, una vasta necropoli,
rinvennero grossi frammenti di un       formata da centinaia di grotte con-
grande pithos di rozzo impasto          tenenti da due a sette loculi. Mol-
grigiastro con pareti spesse da 5 a     te sepolture sono state violate già
7 centimetri. A Nord del vano lo        nell’antichità, altre in tempi recen-
scavo mise in evidenza un am-           ti, alcune mostrano ancora lo
biente che poi si dimostrò essere       scheletro al loro posto, altre sono
suddiviso in due vani adiacenti, di     ancora sigillate.
cui uno aveva il pavimento in ter-      Gli scavi più recenti, quelli conti-
ra battuta conservata fino all’altez-   nuati dalla Soprintendenza di Agri-
za originale. Sotto il pavimento si     gento nel 2003 hanno permesso di
trovava un cunicolo (hypocausis)        distinguere diversi periodi di fre-
che aveva l’imbocco: vano in cui        quentazione compresi tra il I seco-
tutto il suolo risultava colmo di ce-   lo a.C. e l’età moderna. Al di sotto
nere e carbonella per uno spesso-       dell’edificio termale sono stati in-
re di circa 30 centimetri. Questo       dividuati elementi riconducibili ad
rinvenimento riuscì a chiarire la       un sistema costruttivo unitario, da-
natura degli ambienti: il praefur-      tabile tra il I a.C. e il I d.C., carat-
nium, l’ipocausto, il calidarium, il    terizzato dalla presenza di un bal-
tepidarium. Fu intravisto un gran-      neum costituito da un sistema di
de ambiente con una gran quanti-        vasche comunicanti. Le terme di




                                                                                   9 / novembre 2011
))) check in canicattì                                                                          I REPERTI

                                                                                                Monete e lucerne
                                                                                                “raccontano” il sito
                                                                                                   n contrada Vito Soldano durante le campagne di

                                                                                               I   scavo condotte alla fine degli anni ’50 e an-
                                                                                                   che in episodi fortuiti precedenti all’indagi-
                                                                                               ne, sono stati rinvenuti vari reperti archeologi-
                                                                                               ci e monete. Oggi, purtroppo non sono disponi-
                                                                                               bili schede analitiche di ogni pezzo recuperato.
                                                                                               I reperti che dal Museo Archeologico Regionale
                                                                                               “San Nicola” di Agrigento attendono di essere tra-
                                                                                               sferiti in un nuovo allestimento museale annesso al contesto di sca-
                                                                                               vo, risalgono a varie epoche. Resta per ora isolato il rinvenimento for-
                                                                                               tuito di un oscillum fittile con figura di volto femminile dal diametro
                                                                                               di circa 8 cm datato al IV secolo a.C. e che dunque si configura co-
                                                                                               me un residuale. Tante i reperti pregiati, come l’anello digitale di ra-
                                                                                               me, il disco fittile, i frammenti di vetro, ma soprattutto le lucernee le
                                                              LA MASSERIA. Sopra,              lucerne di tipo africano e siciliano (la “lucerna fittile a becco tondo”
                                                              la Masseria Lombardo,
                                                                                               è stata rinvenuta in un vano della struttura termale e presenta un
                                                              recentemente restaurata
                                                              dalla Soprintendenza.
                                                                                               serbatoio ovale allungato, vasca chiusa, manico a nastro che pre-
                                                              L’edificio e le sue sale,        senta due solcature nel senso longitudinale, piede ad anello). Le cam-
                                                              saranno utilizzati come          pagne di scavo hanno portato alla luce reperti numismatici che con-
                                                              centro culturale dove si         fermano la frequentazione del sito in età imperiale e bizantina. Si
                                                              terranno esposizioni,            tratta di cinque esemplari databili tra il II ed il VII secolo d.C. (nella
                                                              convegni scientifici,            foto un sesterzio di Adriano), rinvenuti tutti negli ambienti della strut-
                                                              mostre. A sinistra una           tura termale. Si ha conoscenza, poi, di altri due esemplari provenien-
                                                              delle visite guidate già         ti dal territorio di Vito Soldano, databili al IV secolo d.C., si tratta, in-
                                                              organizzate in questi            fatti, di un follis di Galerio Massimiano della serie dei Vota, emesso
                                                              mesi dall’Archeoclub             a Cartagine nel 303 ca., e di un AE3 di Costanzo II emesso tra il 351
                                                              di Canicattì                     ed 361 del tipo della Fel Temp Reparatio con l’Imperatore che colpi-
                                                                                               sce il nemico caduto dal cavallo.




                     fine III - inizi IV d.C., mancano ancora       la presenza e l’attenzione di esperti, stu-           volte a chiarire alcuni aspetti della sto-
                     dei limiti settentrionali e occidentali, e     denti e curiosi, grazie al recupero dei               ria del sito.
                     presentano un’organizzazione degli             luoghi e a un intenso programma di at-                «La convenzione - ha affermato l’archi-
                     spazi di “tipo pompeiano”: apodyte-            tività curato dall’Archeoclub di Canicat-             tetto Pietro Meli, soprintendente dei Be-
                     rium-frigidarium-calidarium. Gli am-           tì in collaborazione con la Soprinten-                ni culturali di Agrigento - stipulata con
                     bienti sono raccolti in due blocchi di-        denza di Agrigento.                                   Archeoclub-Canicattì per l’area archeo-
                     stinti: a sud quelli relativi ai bagni veri    La Masseria Lombardo, recentemente                    logica di Vito Soldano può rappresenta-
                     e propri, a nord quelli accessori. Nel         restaurata dalla Soprintendenza, con le               re un’esperienza pilota e ripetibile in al-
                     2006, durante la cerimonia di inaugura-        sue sale, sarà quindi utilizzata come                 tre realtà per sensibilizzare e diffondere
                     zione dell’Archeoclub di Canicattì, la         centro culturale aperto dove si terranno              tra i cittadini la cultura della salvaguar-
                     dottoressa Armida De Miro ha fatto ri-         convegni scientifici, esposizioni, mo-                dia dei Beni culturali».
                     ferimento anche alle tecniche costrutti-       stre. Grazie a questo “epicentro” di sto-             «La stipula di questa convenzione - ha
                     ve, che variano dalla messa in opera a         ria, cultura e archeologia verranno co-               detto l’archeologa Simona Iannicelli,
                     secco all’opera cementizia; i pavimenti,       involte le scuole con visite guidate,                 presidente di Archeoclub-Canicattì -
                     dai mosaici al cocciopesto; le coperture       campi scuola e laboratori didattici te-               rappresenta una tappa fondamentale
                     a volta e semicupola negli ambienti cal-       matici, le agenzie turistiche presenti nel            nella storia della nostra città e della pro-
                     di, a spiovente o a terrazza negli altri       territorio e le associazioni culturali. So-           mozione dei tanti beni culturali presen-
                     ambienti. Di notevole interesse il ritro-      no già in cantiere la stampa di guide il-             ti nel territorio canicattinese. Vito Sol-
                     vamento di un quartiere artigianale,           lustrative del sito da distribuire ai visita-         dano da più di mezzo secolo non era
                     della metà del VI secolo, con fornaci          tori, la mostra permanente sulla storia               più fruibile. Si tratta una zona di gran-
                     destinate alla produzione di tegole, il        di Vito Soldano, la realizzazione di visi-            dissimo interesse archeologico, natura-
                     cui abbandono segna la definitiva fine         te guidate (calibrate sull’utenza) ai mo-             listico ed etnoantropologico. Per la co-
10 / novembre 2011




                     della “ininterrotta” occupazione del si-       numenti storico-artistici del territorio ca-          noscenza e il recupero di questo sito
                     to.                                            nicattinese, corsi di aggiornamento e                 l’Archeoclub ha operato per anni. Para-
                     Nodo viario e crocevia di storia e leg-        seminari didattici e di formazione.                   gono Vito Soldano alla Fenice che ri-
                     gende, oggi il sito archeologico si tra-       Sarà inoltre possibile effettuare, sotto la           sorge dalle sue stesse ceneri. E siamo
                     sforma in un centro di produzione arti-        direzione scientifica della Soprinten-                orgogliosi di tutte le attività in program-
                     stica e culturale destinato a richiamare       denza di Agrigento, attività di ricerca               ma». )))

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Pag 06 10 soldano

  • 1. ))) check in canicattì LE VASCHE. A destra, un particolare del sistema di vasche delle terme di età costantiniana nel sito di Vito Soldano a Canicattì. Sotto, la piantina all’ingresso dell’area archeologica Le leggende plutoniche narrano di ricchezze sepolte da un sultano saraceno. Il sito archeologico di Vito Soldano, riaperto al pubblico oggi svela i preziosi resti dei “bagni” romani e importanti reperti tardobizantini di Maria Enza Giannetto Foto Archeoclub Canicattì “ U omini ca si zioni. Leggende come quelle legate al- Il sito archeologico Vito Soldano si tro- cruvicava- l’esistenza di Vito Soldano, nell’immagi- va a sei chilometri da Canicattì, tra la nu vivi pi nario collettivo un feroce sultano che, a strada statale n. 122 che collega Agri- nun perdi- capo del suo potente esercito, avrebbe gento con Caltanissetta e la regia traz- ri li ric- occupato e distrutto un’antica città ro- zera Canicattì-Castrofilippo, e si svilup- chizzi”... i mana e bizantina, imponendo il suo ti- pa per ben 40 ettari. Si tratta di uno dei saraceni. rannico dominio. Certo, le leggende pochi centri romano-bizantini indivi- Dominato- aleggiano e creano suggestive fascina- duati, dove sono affiorati, in diversi pe- ri abituati ad accumulare ricchezze che, zioni, ma spesso vengono smentite dal- riodi, resti di città antiche e tanti reper- quand’erano costretti a fuggire, preferi- la storia. ti, soprattutto monete. vano affidare alla terra, anziché ai loro Nel sito di Vito Soldano di Canicattì, L’accordo, che prevede la stretta colla- nemici, i propri tesori. Storie e racconti in provincia di Agrigento, un “tesoro”, borazione tra la Soprintendenza di su di loro, e soprattutto sulle loro fortu- però, esiste davvero e, dopo circa 50 Agrigento e l’Archeoclub di Canicat- ne, hanno contribuito ad alimentare anni, è stato “restituito” al pubblico. Il tì nella manutenzione e nella gestione tante leggende plutoniche (legate alla tesoro in questione è un’area archeolo- dell’area archeologica, intende promuo- 6 / novembre 2011 presunta presenza di un tesoro sotterra- gica ricca di notizie storiche che lo scor- vere la conoscenza di questo sito, an- neo la cui scoperta dovrebbe portare al so 9 settembre è stata riaperta alle visi- cora poco noto. Snodo sulla via che riscatto dell’intera Sicilia) e l’idea che la te grazie alla convenzione stipulata tra collegava Agrigento a Catania, una del- trovatura (il ritrovamento) di qualcosa l’assessorato regionale dei Beni cultura- le arterie principali della viabilità di età di prezioso sia propiziata da anime li e dell’Identità siciliana e l’Archeoclub imperiale, il sito archeologico di Vito buone che nei sogni danno le indica- di Canicattì. Soldano conserva ancora oggi gli impo-
  • 2. I tesori nascosti dell’antica statio nenti resti di un impianto termale di età IV secolo di associare alle stazioni iti- logiche; in entrambe si trova un edifi- Costantiniana e di un vasto abitato, an- nerarie strutture termali che rendessero cio termale legato alla vita della statio cora in gran parte da esplorare. Inoltre, i luoghi di sosta più confortevoli. Inol- (a Vito Soldano alcuni ambienti furono ci sono tracce che dimostrano come, tre, il ritrovamento di alcune tessere di riadattati in edificio di culto cristiano dopo l’abbandono delle terme, l’area mosaico bianche e nere dimostra che come dimostra il nome “Ekklesiastra” fu occupata da impianti artigianali e fre- l’intera area era stata interessata da un di derivazione bizantina). E poi, anco- quentata fino all’avanzata età bizantina. insediamento precedente a quello tar- ra, in entrambi i siti è stata appurata l’e- Un luogo, il sito di Vito Soldano, che te- doantico (da ricondurre probabilmente sistenza di una necropoli ed entrambi stimonia la continua presenza di genti al I o al II secolo d.C.). Durante scavi furono frequentati dal tardo antico al in diverse epoche storiche perché ha successivi, condotti nel 2003 dalla So- medioevo, come testimoniano alcuni spesso assunto il ruolo di centro eco- printendenza ai Beni culturali di Agri- reperti: il disco di terracotta, l’anello di nomico, sociale e politico di fondamen- gento, sono stati ritrovati reperti cera- rame con monogramma cristologico e tale importanza in periodi storici diver- mici di età medievale, la cui presenza le lucerne di tipo africano e siciliano. si. assimilerebbe la storia di questo sito a I reperti numismatici ritrovati a Vito Negli anni 1956 gli scavi condotti dal- quella meglio conosciuta di Sofiana Soldano si distribuiscono dall’età tardo- 7 / novembre 2011 l’archeologa canicattinese Maria Rosa- (in territorio di Mazzarino, nella Con- imperiale a quella bizantina inoltrata. ria La Lomia hanno rivelato che Vito trada Pitrusa). Ci sono, infatti, una serie L’esemplare più recente è, infatti, un Soldano era “luogo idoneo” a svolgere ricorrente di dati che permettono un follis emesso da Eraclio a Costantino- il ruolo di statio tardo-antica. Si tratta- raffronto continuo: in entrambi i siti si poli tra il 630 ed il 631 e contromarca- va, infatti, di una struttura molto bene riscontra un rapporto stretto tra la via- to nel 631, probabilmente in Sicilia, organizzata e quindi adatta all’uso del bilità antica e le testimonianze archeo- dallo stesso imperatore.
  • 3. ))) check in canicattì info Il sito COME ARRIVARE. Il sito archeologico di Vito Soldano si trova a sei chilometri da Canicattì (Agrigento), sulla la stra- da statale n. 122, che collega Agrigento con Caltanissetta. Il sito si sviluppa per ben 40 ettari. ORARI. Gli orari di apertura del sito archeologico Vito Sol- dano sono: lun-sab dalle 8.30 alle 14. Questi sono gli orari legati a quelli dei custodi. È prevista anche l'apertura I RESTI. Parti di colonne, blocchi squadrati provenienti da diversi edifici e sarcofagi straordinaria di pomeriggio e la domenica, ma solamente dietro prenotazione. Inoltre, per prenotare le visite guidate bisogna contattare preventivamente il presidente dell'Ar- Snodo sulla via da Catania ad Agrigento, il sito cheoclub-Canicattì, Simona Iannicelli, al 349.8604126 o tramite la pagina Facebook "Archeoclub Canicattì". È an- ha le caratteristiche delle strutture che rendevano che possibile inviare una e-mail all'indirizzo archeoclubcani- catti@yahoo.it. più confortevoli le soste nelle stazioni itinerarie Oggi a Vito Soldano è possibile vedere i due ambienti, di cui uno absidato. Il ghi circa 17 centimetri, del tipo usato resti delle terme, quelli su cui si con- complesso termale comprende un nella tecnica edilizia tardoromana per al- centrarono gli scavi del 1956 e del 2003. praefurnium, un ipocausto, un calida- leggerire le strutture delle volte. Nello Prima di questo interesse, questi am- rium e un tepidarium absidato. Nell’am- stesso vano era stata praticata una buca bienti termali erano stati utilizzati come biente absidato, la parte inferiore dei profonda un metro e mezzo, probabil- recinti per animali, andando incontro ad muri che rimane al di sotto del pavi- mente dai contadini del luogo alla ricer- un’inesorabile rovina e fu solo l’inter- mento, in laterizi per circa un metro di ca di un fantomatico tesoro nascosto a vento del soprintendente alle Antichità altezza, rimanda alle suspensurae sotto Vito Soldano. di Agrigento, Ernesto De Miro, nel 1971 le quali doveva correre l’ipocausto. Il va- Sul tetto dell’abside fu rinvenuto un lar- che mise fine al degrado e alle spolia- no era ingombro di vari frammenti di go tratto di cocciopesto a testimonianza zioni perpetrate nel sito. La gente del mattoni, orci, tegole, cocci di terra sigil- di un piano elevato ma che più può es- posto era solita chiamare tali rovine lata chiara, grossi frammenti di coccio- sere letto come rivestimento esterno del- “l’Ecclesiastra”. Gli scavi misero in luce pesto e molte anforette e tubi fittili, lun- la calotta. Anche nell’ambiente non absi- 8 / novembre 2011
  • 4. LE TERME. In questa pagina, da sinistra due scatti delle Terme di età Costantiniana. Sotto l'abside del Tepidarium, stanza di raffreddamento dopo la sauna e l’interno della stanza del Tepidarium dato furono trovate anforette fittili tà di tessere per mosaico bianche e suspensurae. Lo scavo interessò e nere, non ancora indagato, però. anche la parte esterna ai due am- Attorno al sito si estende, a Nord e bienti. A Est e a Sud del vano si Nord-Ovest, una vasta necropoli, rinvennero grossi frammenti di un formata da centinaia di grotte con- grande pithos di rozzo impasto tenenti da due a sette loculi. Mol- grigiastro con pareti spesse da 5 a te sepolture sono state violate già 7 centimetri. A Nord del vano lo nell’antichità, altre in tempi recen- scavo mise in evidenza un am- ti, alcune mostrano ancora lo biente che poi si dimostrò essere scheletro al loro posto, altre sono suddiviso in due vani adiacenti, di ancora sigillate. cui uno aveva il pavimento in ter- Gli scavi più recenti, quelli conti- ra battuta conservata fino all’altez- nuati dalla Soprintendenza di Agri- za originale. Sotto il pavimento si gento nel 2003 hanno permesso di trovava un cunicolo (hypocausis) distinguere diversi periodi di fre- che aveva l’imbocco: vano in cui quentazione compresi tra il I seco- tutto il suolo risultava colmo di ce- lo a.C. e l’età moderna. Al di sotto nere e carbonella per uno spesso- dell’edificio termale sono stati in- re di circa 30 centimetri. Questo dividuati elementi riconducibili ad rinvenimento riuscì a chiarire la un sistema costruttivo unitario, da- natura degli ambienti: il praefur- tabile tra il I a.C. e il I d.C., carat- nium, l’ipocausto, il calidarium, il terizzato dalla presenza di un bal- tepidarium. Fu intravisto un gran- neum costituito da un sistema di de ambiente con una gran quanti- vasche comunicanti. Le terme di 9 / novembre 2011
  • 5. ))) check in canicattì I REPERTI Monete e lucerne “raccontano” il sito n contrada Vito Soldano durante le campagne di I scavo condotte alla fine degli anni ’50 e an- che in episodi fortuiti precedenti all’indagi- ne, sono stati rinvenuti vari reperti archeologi- ci e monete. Oggi, purtroppo non sono disponi- bili schede analitiche di ogni pezzo recuperato. I reperti che dal Museo Archeologico Regionale “San Nicola” di Agrigento attendono di essere tra- sferiti in un nuovo allestimento museale annesso al contesto di sca- vo, risalgono a varie epoche. Resta per ora isolato il rinvenimento for- tuito di un oscillum fittile con figura di volto femminile dal diametro di circa 8 cm datato al IV secolo a.C. e che dunque si configura co- me un residuale. Tante i reperti pregiati, come l’anello digitale di ra- me, il disco fittile, i frammenti di vetro, ma soprattutto le lucernee le LA MASSERIA. Sopra, lucerne di tipo africano e siciliano (la “lucerna fittile a becco tondo” la Masseria Lombardo, è stata rinvenuta in un vano della struttura termale e presenta un recentemente restaurata dalla Soprintendenza. serbatoio ovale allungato, vasca chiusa, manico a nastro che pre- L’edificio e le sue sale, senta due solcature nel senso longitudinale, piede ad anello). Le cam- saranno utilizzati come pagne di scavo hanno portato alla luce reperti numismatici che con- centro culturale dove si fermano la frequentazione del sito in età imperiale e bizantina. Si terranno esposizioni, tratta di cinque esemplari databili tra il II ed il VII secolo d.C. (nella convegni scientifici, foto un sesterzio di Adriano), rinvenuti tutti negli ambienti della strut- mostre. A sinistra una tura termale. Si ha conoscenza, poi, di altri due esemplari provenien- delle visite guidate già ti dal territorio di Vito Soldano, databili al IV secolo d.C., si tratta, in- organizzate in questi fatti, di un follis di Galerio Massimiano della serie dei Vota, emesso mesi dall’Archeoclub a Cartagine nel 303 ca., e di un AE3 di Costanzo II emesso tra il 351 di Canicattì ed 361 del tipo della Fel Temp Reparatio con l’Imperatore che colpi- sce il nemico caduto dal cavallo. fine III - inizi IV d.C., mancano ancora la presenza e l’attenzione di esperti, stu- volte a chiarire alcuni aspetti della sto- dei limiti settentrionali e occidentali, e denti e curiosi, grazie al recupero dei ria del sito. presentano un’organizzazione degli luoghi e a un intenso programma di at- «La convenzione - ha affermato l’archi- spazi di “tipo pompeiano”: apodyte- tività curato dall’Archeoclub di Canicat- tetto Pietro Meli, soprintendente dei Be- rium-frigidarium-calidarium. Gli am- tì in collaborazione con la Soprinten- ni culturali di Agrigento - stipulata con bienti sono raccolti in due blocchi di- denza di Agrigento. Archeoclub-Canicattì per l’area archeo- stinti: a sud quelli relativi ai bagni veri La Masseria Lombardo, recentemente logica di Vito Soldano può rappresenta- e propri, a nord quelli accessori. Nel restaurata dalla Soprintendenza, con le re un’esperienza pilota e ripetibile in al- 2006, durante la cerimonia di inaugura- sue sale, sarà quindi utilizzata come tre realtà per sensibilizzare e diffondere zione dell’Archeoclub di Canicattì, la centro culturale aperto dove si terranno tra i cittadini la cultura della salvaguar- dottoressa Armida De Miro ha fatto ri- convegni scientifici, esposizioni, mo- dia dei Beni culturali». ferimento anche alle tecniche costrutti- stre. Grazie a questo “epicentro” di sto- «La stipula di questa convenzione - ha ve, che variano dalla messa in opera a ria, cultura e archeologia verranno co- detto l’archeologa Simona Iannicelli, secco all’opera cementizia; i pavimenti, involte le scuole con visite guidate, presidente di Archeoclub-Canicattì - dai mosaici al cocciopesto; le coperture campi scuola e laboratori didattici te- rappresenta una tappa fondamentale a volta e semicupola negli ambienti cal- matici, le agenzie turistiche presenti nel nella storia della nostra città e della pro- di, a spiovente o a terrazza negli altri territorio e le associazioni culturali. So- mozione dei tanti beni culturali presen- ambienti. Di notevole interesse il ritro- no già in cantiere la stampa di guide il- ti nel territorio canicattinese. Vito Sol- vamento di un quartiere artigianale, lustrative del sito da distribuire ai visita- dano da più di mezzo secolo non era della metà del VI secolo, con fornaci tori, la mostra permanente sulla storia più fruibile. Si tratta una zona di gran- destinate alla produzione di tegole, il di Vito Soldano, la realizzazione di visi- dissimo interesse archeologico, natura- cui abbandono segna la definitiva fine te guidate (calibrate sull’utenza) ai mo- listico ed etnoantropologico. Per la co- 10 / novembre 2011 della “ininterrotta” occupazione del si- numenti storico-artistici del territorio ca- noscenza e il recupero di questo sito to. nicattinese, corsi di aggiornamento e l’Archeoclub ha operato per anni. Para- Nodo viario e crocevia di storia e leg- seminari didattici e di formazione. gono Vito Soldano alla Fenice che ri- gende, oggi il sito archeologico si tra- Sarà inoltre possibile effettuare, sotto la sorge dalle sue stesse ceneri. E siamo sforma in un centro di produzione arti- direzione scientifica della Soprinten- orgogliosi di tutte le attività in program- stica e culturale destinato a richiamare denza di Agrigento, attività di ricerca ma». )))