Mario Madafferi, Innovation Manager @Progesia SRL Società Benefit – “L’Integr...
Analisi del cinema e formazione
1. ANALISI DEL CINEMA E FORMAZIONE Mod. 3<br />Farina Nicoletta<br />Scheda filmica per una lettura in contesto di cineforum<br />Ordine di scuola:primariaClasse: VNumero alunni: 20Insegnante responsabile: Farina NicolettaFilm proposto: “La città della gioia”<br />“La visione del film ha come obiettivo, oltre che l’analisi narrativa, utile per far emergere le dinamiche di sviluppo del racconto, anche l’analisi linguistica, che permette di riconoscere il funzionamento dei codici propri dell’audiovisivo e di identificare le dinamiche stilistiche utilizzate dal regista per rappresentare certe situazioni e comunicare informazioni e sensazioni allo spettatore. “ (M. Marangi, Insegnare cinema, p. 272)paratesto La città della gioia (romanzo)La città della gioia (titolo francese La Cité de la joie, 1985) è un romanzo dello scrittore Dominique Lapierre. Da tale libro è tratto l’omonimo film. Drammatico (Gran Bretagna, 1992) Col. 135'Regia Roland JofféSoggetto Dominique LaPierreSceneggiatura Mark MedoffProdotto da Jake Eberts,Roland Joffé, Iain SmithFotografia Peter BiziouMusica Ennio MorriconePersonaggi e interpreti(Max Lowe) Patrick Swayze, (Hasari Pal) Om Puri, (Joan Bethel) Pauline Collins, (Kamla Pal) Shabana Azmi, (Amrita Pal) Ashya Dharker, (Shambu Pal) Santu Chowdhury, (Manooj Pal) Imran Badsah Khan70485124460Max Lowe è un brillante, giovane medico mericano. Ma la morte sotto i ferri di una ragazzina, sua piccola paziente, lo distrugge. Cancella in lui certezze, coraggio, voglia di vivere. Al punto che decide di lasciare gli States per fare un viaggio in India. Un percorso che non si limiterà ad essere turistico ma si rivelerà soprattutto spirituale. Un nuovo inizio, per lui.right0 O forse una nuova carica vitale. Non lo sa ancora. Di certo un modo per ritrovare se stesso e per capirsi davvero.Proprio in India la sua vicenda personale s'interseca con quella di un povero contadino. Il quale, a seguito di un'aggressione, viene condotto in una bidonville di disperati. Una sorta di ghetto, di lebbrosario di sofferenze, chiamato la città della gioia. Luogo dove questa massa di persone disperate viene immessa e dimenticata.Sopravvivono solo grazie al prodigarsi di suore e volontari,per un minimoleft0 supporto medico e religioso. E qui che Max incontra un'infermiera ed il suo grande sogno d'amore. La costruzione di una clinica, così osteggiata da un potente e crudele boss locale. Un nosocomio che assista gli infermi in modo dignitoso. Per Max comincia una nuova vita. Di medico e di uomo... È un film di straordinaria intensità emotiva basato sull'omonimo best-seller di Dominique Lapierre. A fianco di momenti lenti e descrittivi si alternano fotogrammi di rara poesia. Profilo regista e filmografia Roland Joffé nasce il 17 Novembre 1945 a Londra, Inghilterra, Gran Bretagna Film (regia)Captivity 2007Vatel 2000La lettera scarlatta (2) 1995 La città della gioia 1992 Mission 1986 Urla del silenzio 1984 quot;
Il film non è fedele al libro. C'è lo spirito de La Città della gioia, ma con Lapierre abbiamo convenuto che non si poteva fare un adattamento pedissequoquot;
(Roland Joffé)MetatestoBackground della classe coinvoltaApproccio pragmaticoProcesso didattico Visione psicologica del personaggioFasi della visione Fase conclusiva: brainstorm alunni discretamente alfabetizzati al linguaggio audiovisivo e orientati a porre attenzione al “narrato”.Struttura della narrazione: -qualcuno (o qualcosa);-fa capitare (o capita) qualcosa;-che produce dei cambiamenti. (Casetti e di Chio).Stimolare gli alunni ad attribuire senso al testo elaborando procedure che permettono di cogliere in esso significati e affetti. (modi di produzione di senso secondo Odin)Stimolare il piacere della scoperta dei nessi che si instaurano tra i codici stilistici e narrativi e gli altri elementi che producono il senso del film. (Marangi, Insegnare cinema, p.252)Comprendere gli eventi che determinano le trasformazioni del soggetto: atteggiamenti, crisi o auto chiarificazione interioreAl termine della visione e per alcuni giorni successivi, seguirà la rielaborazione dei contenuti del film sotto forma di storyboard (ricerca d’immagini o critiche su internet, produzione di cartelloni di sintesi con le parole chiave individuate nella narrazione)Lasciare che ognuno possa esprimersi liberamente evidenziando gli elementi che hanno maggiormente colpito la sensibilità di ognuno durante la visione. Critica quot;
Il mondo degli indiani poveri e derelitti, presentato con indubbia simpatia, valore, è analizzato con maggiore acume di quanto lo sia la psicologia del chirurgo americano in grave crisi spirituale ed esistenziale. Il lavoro, di notevole rilievo spettacolare, presenta, a volte, brani di esasperante lentezza che appaiono anche ripetitivi. Disturbano soluzioni di eccessivo ottimismo, come per la malattia di Hasari, per il parto d'emergenza, e la facile guarigione del labbro di Poomina. Notevoli alcune frasi pronunciate da Joan e la spiegazione al bambino della speranza, simboleggiata dal quadro quot;
La zattera della medusaquot;
, speranza che è uno dei temi fondamentali del film, come prova la decisione del medico americano di restare per sempre fra i poveri dellaquot;
Città della gioiaquot;
. Si tratta comunque di un film dignitoso, che si avvale di una pregevole e valida interpretazione soprattutto di Shabana Azmi (Kamla) e di Om Puri (Hasari), mentre poco efficace appare Patrick Swayze nel ruolo del protagonista, Max. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 114, 1982)alazioni Cinematografiche, vol. 114, 1982) <br />