La società delle relazioni è un nuovo modello per interpretare i meccanismi che in modo funzionale si avvicendano nella società contemporanea. Un sistema efficace per valutarne i risultati. In questa sede espongo la parte introduttiva al modello quantitativo.
2. A Cosa Serve?
• Valutare in modo sociologico il grado di efficienza di un
processo relazionale e quindi di un rapporto sociale
• Fare scelte strategiche di investimento sociale
• Scegliere la relazione migliore per una più efficacia distributiva
dei benefici delle attività sociali
• Studiare il ritorno generale di un intervento sociale ad ampio
spettro
3. A Cosa Serve?
• Rappresentazione delle Relazioni Personali e Interpersonali
• Rappresentare l’efficacia delle iniziative Sociali
• Rappresentare il tasso di elasticità (capacità di reagire) del
tessuto sociale
• Rappresentare la rapidità con cui un’iniziativa sociale si può
diffondere
4. Introduzione
Sezione Introduttiva alle logiche di diffusione delle relazioni nel tessuto
sociale
Introduzione alle meccaniche quantitative (approccio semplificato)
5. Soggetti e Relazioni
• Presupposti metodologici
• Modello del micromondo
• Teoria delle relazioni diffuse
• Attività Sociali
• Le relazioni sono definite dal soddisfacimento di bisogni
• Le relazioni non possono essere unidirezionali e sono rilevate in modo
bidirezionale
• Attività non Sociali
• Le relazioni sono definite dal presupposto manifesto di bisogni
• La relazione può essere unidirezionale ma sono rilevate solo con un
costrutto teorico bidirezionale
6. Ipotesi di un effetto doppler
• Ciascun osservatore può influenzare il risultato
dell’osservazione e quindi il fenomeno
• Il costrutto dell’osservazione è quindi una proiezione
bidimensionale teorica
• Nelle scienze sociali il problema dell’interferenza è molto
elevato
• Il rischio di deviare il risultato può essere compensato dalla
scala di valutazione del sistema
• Il limitato campo osservabile rende obbligatorio un
osservazione collaborativa o storicizzata
7. Contesto Dinamico
• Il contesto dinamico non può essere rappresentato
• Il contesto dinamico può rappresentare debolezze o forze nei
nodi relazionali
• Il contesto dinamico può essere ipotizzato come una maggiore
o minore frequenza di relazione
• Il contesto dinamico caratterizza solo le relazioni multilaterali
• Il contesto dinamico non è valutabile se non bidirezionale
8. Modello Base: Relazione Singola
• Soggetti: 1
• Osservatore: 1
• Visibilità Omnia
• Relazione
Universale
9. Modello Base: Relazione Singola
L’osservatore(2) si
relaziona con il
soggetto
individuato(1)
creando un sistema
di relazione
unidirezionale non
rappresentativo.
10. Modello Base: Relazione Reale
• Soggetti: 2
• Osservatore: 1
• Visibilità Omnia
• Relazione Reale
11. Modello Base: Relazione Reale
L’osservatore(2) si
relaziona con il
soggetto(1) il quale
ha instaurato una
relazione con un
altro soggetto(3). La
relazione in oggetto
è la 1-3 che è
bidirezionale.
12. Modello Base: Relazione Reale
Luigi(1) racconta
all’osservatore (2)
dell’amicizia con
Maria (3).
13. Modello Base: Relazione Disequilibrata
L’osservatore(2) si
relaziona con il
soggetto(1) il quale
ha instaurato una
relazione con un
altro soggetto(3). La
relazione 13 è più
affidabile e frequente
rispetto alla relazione
31.
14. Modello Base: Relazione Disequilibrata
Luigi (1) racconta
all’osservatore (2)
che scrive spesso a
Maria (3) ma lei non
risponde mai ai suoi
messaggi.
15. Modello Base: Relazione Bidirezionale
Luigi (1) racconta
all’osservatore (2)
che scrive spesso a
Maria (3) ma lei non
risponde mai ai suoi
messaggi.
Maria (2) racconta
all’osservatore (2)
che Luigi (3) gli
scrive spesso ma lei
non risponde mai ai
messaggi.
16. Modello Base: Relazione Bidirezionale
Luigi (1) racconta
all’osservatore (2) che
scrive spesso a Maria
(3) ma lei non risponde
mai ai suoi messaggi.
Maria (2) racconta
all’osservatore (2) che
Luigi (3) gli scrive
spesso ma lei non
risponde mai ai
messaggi.
RELAZIONE
VERIFICATA
17. Modello Tematico
• Passaggio da Soggetti ad Elementi:
• Nodi
• Vettori
• Raccolta degli elementi comuni
• Topic
• Diffusione (sperimentale)
• Relazioni dirette (deduzione o black box)
• Interazione tra soggetti ed elementi
• Relazione passiva
• Relazione orientata
18. Modello Tematico: semplificato
Luigi (2) spedisce spesso
e-mail(3) a Maria (4).
Maria (4) utilizza la posta
elettronica (3) per lavoro.
Luigi (2) è quindi in
contatto con Maria (4)
attraverso la posta
elettronica (3).
19. Modello Tematico: semplificato
ruolo dell’osservatore
L’osservatore (1) ha
parlato solo con Luigi (2).
L’osservatore non
conosce la posta
elettronica per
esperienza personale.
20. Modello Tematico: semplificato
ruolo dell’osservatore
L’osservatore (1) ha
parlato con Luigi (2).
L’osservatore (1) ha
parlato con Maria (4).
L’osservatore non
conosce la posta
elettronica per
esperienza personale.
21. Modello Tematico: semplificato
ruolo dell’osservatore
L’osservatore (1) ha
parlato con Luigi (2).
L’osservatore (1) ha
parlato con Maria (4).
L’osservatore (1)
conosce la posta
elettronica (3) per
esperienza personale.
23. Il paradosso dell’universalità
• L’osservatore non può conoscere tutto
• L’osservatore deve essere portato a conoscenza
• L’osservatore se inserito in un contesto relazionale ne diventerà
il fulcro
• La rimozione dell’osservatore deve essere validata
• L’osservatore non è un elemento di congiunzione in fase di studio
• L’osservatore ha limitati poteri relazionali (es. non è un familiare o un
amico)
• L’osservatore non ha inserito elementi forzati di analisi (es. messaggi
virali)
• L’osservatore deve giustificare ciascun nodo e le sue radici
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