2. TEORIE DI RIFERIMENTO ILLUSTRATE ATTRAVERSO LETEORIE DI RIFERIMENTO ILLUSTRATE ATTRAVERSO LE
MAPPE CONCETTUALIMAPPE CONCETTUALI
3. PremessaPremessa
• L’ irreversibile processo innovativo che l’ ipermedialità ha introdotto nella società e in modoL’ irreversibile processo innovativo che l’ ipermedialità ha introdotto nella società e in modo
particolare nella scuola, ha da qualche tempo vivacizzato il dibattito tra gli “addetti ai lavori”. Leparticolare nella scuola, ha da qualche tempo vivacizzato il dibattito tra gli “addetti ai lavori”. Le
diverse linee di pensiero, supportate tutte da valide ricerche, discutono delle potenzialità madiverse linee di pensiero, supportate tutte da valide ricerche, discutono delle potenzialità ma
anche delle criticità che questa nuova e rivoluzionaria forma espressiva e comunicativa attivaanche delle criticità che questa nuova e rivoluzionaria forma espressiva e comunicativa attiva
nelle menti degli alunni e degli insegnanti. Le pagine che seguono, rivolte come spunto dinelle menti degli alunni e degli insegnanti. Le pagine che seguono, rivolte come spunto di
riflessione ai docenti, illustrano in modo sintetico le teorie più importanti, necessarie e utili dariflessione ai docenti, illustrano in modo sintetico le teorie più importanti, necessarie e utili da
conoscere soprattutto in ambito didattico.conoscere soprattutto in ambito didattico.
4. MAPPE CONCETTUALI : PERCHE’?MAPPE CONCETTUALI : PERCHE’?
• Le mappa concettuale è uno strumento che da tempo ha mostrato tutta la sua valenza. NellaLe mappa concettuale è uno strumento che da tempo ha mostrato tutta la sua valenza. Nella
scuola, dalla primaria alla secondaria, sviluppa negli alunni l’attitudine a costruire connessioni frascuola, dalla primaria alla secondaria, sviluppa negli alunni l’attitudine a costruire connessioni fra
concetti, rappresentando in forma spaziale l’organizzazione della conoscenza di un argomento.concetti, rappresentando in forma spaziale l’organizzazione della conoscenza di un argomento.
• I nodi sono rappresentati da parole-concetto e le relazioni tra i nodi sono espresse da parole-I nodi sono rappresentati da parole-concetto e le relazioni tra i nodi sono espresse da parole-
legame, che illustrano in forma grafica le espressioni di significato. La posizione dei nodi è unalegame, che illustrano in forma grafica le espressioni di significato. La posizione dei nodi è una
struttura articolata per livelli gerarchici. La stesura della mappa, sintesi di molteplici studistruttura articolata per livelli gerarchici. La stesura della mappa, sintesi di molteplici studi
sull’apprendimento (Ausubel), da un punto di vista grafico non è vincolata a schemi rigidi,sull’apprendimento (Ausubel), da un punto di vista grafico non è vincolata a schemi rigidi,
naturalmente tenendo presenti indicazioni di carattere generale (Novak).naturalmente tenendo presenti indicazioni di carattere generale (Novak).
7. …. COME?
• attraverso la visualizzazione dell’oggetto della comunicazione
• attraverso la visualizzazione dei concetti principali e dei legami che essi stabiliscono
8. TIPOLOGIE DI MAPPE CONCETTUALITIPOLOGIE DI MAPPE CONCETTUALI
• Mappe cognitiveMappe cognitive
• Mappe mentaliMappe mentali
• Mappe strutturaliMappe strutturali
9. FUNZIONI DIDATTICHE DELLA MAPPAFUNZIONI DIDATTICHE DELLA MAPPA
• valutazione / autovalutazionevalutazione / autovalutazione
• rafforzamento della componente epistemologicarafforzamento della componente epistemologica
• comprensione e metacomprensionecomprensione e metacomprensione
10. ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONIORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI
– L’organizzazione delle informazioni, realizzata attraverso la condivisione e la costruzioneL’organizzazione delle informazioni, realizzata attraverso la condivisione e la costruzione
collaborativa, rappresenta un ulteriore potenziamento concettuale, in un contesto dicollaborativa, rappresenta un ulteriore potenziamento concettuale, in un contesto di
costruzione sociale della conoscenza in cui i membri del gruppo mettono a disposizionecostruzione sociale della conoscenza in cui i membri del gruppo mettono a disposizione
reciprocamente i propri saperi, per crescere cognitivamente attraverso un ruolo attivo, ri-reciprocamente i propri saperi, per crescere cognitivamente attraverso un ruolo attivo, ri-
organizzando le proprie conoscenze.organizzando le proprie conoscenze.
– Mappe di argomenti diversi possono essere collegate tra loro attraverso l’ iterdisciplinarità eMappe di argomenti diversi possono essere collegate tra loro attraverso l’ iterdisciplinarità e
la trasversalità dei percorsi.la trasversalità dei percorsi.
15. 4. Individuazione dei collegamenti tra i concetti4. Individuazione dei collegamenti tra i concetti
16. 5. Revisione e verifica della mappa5. Revisione e verifica della mappa
17.
18. L’ APPRENDIMENTO MULTIMEDIALE SECONDO LAL’ APPRENDIMENTO MULTIMEDIALE SECONDO LA
TEORIA DI MAYER (2001)TEORIA DI MAYER (2001)
Mayer ha sviluppato un modello che tiene conto delle teorie dei suoi predecessori eMayer ha sviluppato un modello che tiene conto delle teorie dei suoi predecessori e
sostiene che una teoria cognitiva dell’apprendimento multimediale non possasostiene che una teoria cognitiva dell’apprendimento multimediale non possa
prescindere da 3 assunzioni di base:prescindere da 3 assunzioni di base:
19. Concetto del carico cognitivo di Chandler eConcetto del carico cognitivo di Chandler e
SwellerSweller
22. Mayer è giunto ad illustrare 6 principi fondamentaliMayer è giunto ad illustrare 6 principi fondamentali
dell’apprendimento multimediale:dell’apprendimento multimediale:
28. 6. Principio della personalizzazione6. Principio della personalizzazione
29. DIFFERENZE INDIVIDUALI E TRA I MEDIA NELL’APPRENDIMENTODIFFERENZE INDIVIDUALI E TRA I MEDIA NELL’APPRENDIMENTO
• Un formato multimediale sarà in grado di favorire l’apprendimento quanto più esso siaUn formato multimediale sarà in grado di favorire l’apprendimento quanto più esso sia
in grado di rispondere alle esigenze del sistema cognitivo di ogni singola persona. Nein grado di rispondere alle esigenze del sistema cognitivo di ogni singola persona. Ne
deriva che non tutte le presentazioni ipermediali sono efficaci allo stesso modo.deriva che non tutte le presentazioni ipermediali sono efficaci allo stesso modo.
Inoltre vanno considerate, come anche Mayer sostiene, le differenze individuali cheInoltre vanno considerate, come anche Mayer sostiene, le differenze individuali che
gli individui posseggono, intese come conoscenze generali e capacità visuo-spazialigli individui posseggono, intese come conoscenze generali e capacità visuo-spaziali
causa del diverso impatto che una presentazione ipermediale può avere. Colui checausa del diverso impatto che una presentazione ipermediale può avere. Colui che
apprende è il principale attore nel processo di acquisizione delle conoscenzeapprende è il principale attore nel processo di acquisizione delle conoscenze
indipendentemente dal tipo di mezzo utilizzato.indipendentemente dal tipo di mezzo utilizzato.
30. Criticità ipermedialiCriticità ipermediali
Diversi studi in ambito pedagogico e psicologico, pongono dubbiDiversi studi in ambito pedagogico e psicologico, pongono dubbi
sull’efficacia, sul valore e sulla produttività della comunicazionesull’efficacia, sul valore e sulla produttività della comunicazione
basata sull’ ipermedialità. Vengono sottolineati, in modo particolare,basata sull’ ipermedialità. Vengono sottolineati, in modo particolare,
problemi di carattere intellettivo, cognitivo e psicologico, a causaproblemi di carattere intellettivo, cognitivo e psicologico, a causa
della frammentazione del testo, della distrazione (legata alladella frammentazione del testo, della distrazione (legata alla
frammentazione), del multitasking.frammentazione), del multitasking.
31.
32.
33. Teoria del carico cognitivo ( Chandler e Sweller 1991)
• Essa si focalizza sul concetto di risorse cognitive disponibili e su come esse vengano
utilizzate durante l’apprendimento e direzionate verso gli obiettivi specifici
dell’apprendimento stesso, in modo da non determinare un sovraccarico cognitivo
34. BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA
• Tags: media, conoscenza di G. Cecchinato
• N. Carr :Internet ci rende stupidi? Ed. R. Cortina
• Mammarella, Cornoldi, Pazzaglia :Psicologia dell’apprendimento multimediale, Il Mulino, 2004
• Lezioni prof. Cecchinato in http://prezi.com/6gcf1_u0_6fu/tecnologie-dei-media-digitali-lezione-1