2. I fondamenti del corso
Gli oggetti mettono in gioco numerosi interrogativi
sul senso, la significazione e la comunicazione. Tali
interrogativi sono una sfida epistemologica per la
semiotica che si è dedicata allo studio degli oggetti.
I semiologi cercano di comprendere come gli
utensili comunicano azioni o valori, ma anche
coloro che li progettano.
Oltre a fornire un apporto teorico, la semiotica
viene in aiuto con diversi strumenti metodologici e
permette di trasformare una descrizione, più o
meno intuitiva, in un'interpretazione più completa
e fondata.
3. I fondamenti del corso
Ripercorrendo alcune ricerche significative questo
corso si propone come un'introduzione alla
semiotica generale e alla semiotica degli oggetti e
della pubblicità. Lo scopo è di indagare come gli
oggetti vengono interpretati e usati.
Il problema semiotico è non l'uso ma come gli
oggetti comunicano la propria funzione e cioè
l'organizzazione dell'interfaccia. Gli oggetti infatti
prevedono e costruiscono un utente e per mezzo
dell'interfaccia gli suggeriscono, a livello cognitivo
o sensibile, sequenze d'azione definite.
Tali analisi permettono di valutare i diversi
elementi che costituiscono l'efficacia o l'inefficacia
dell'interfaccia di un oggetto in rapporto al suo uso
possibile, trasformandolo in un oggetto funzionale
o disfunzionale.
4. L'analisi
Si può definire l'ANALISI come un insieme di
operazioni compiute su un oggetto e consistenti in
una sua scomposizione e successiva ricomposizione
al fine di individuarne meglio i principi di
costruzione e funzionamento a livello di senso.
Es. l'automobile
5. L'analisi
OGGETTO
L'analisi si presenta come un PERCORSO. Si parte
da un oggetto dotato di una sua interezza, lo si
frammenta e si ritorna poi al medesimo oggetto di
prima.
In realtà però il cammino non è circolare perchè la
risultante non è uguale al punto di partenza: il
cammino ci offre una maggiore
INTELLEGIBILITA' dell'oggetto investigato.
Es. Il film IL SESTO SENSO
6. OGGETTO
L'analisi
L'analisi come ogni percorso può essere diviso in
TAPPE.
I livelli di analisi infatti possono essere diversi
(diversi elementi presi in considerazione e diversi
modi di considerarli).
Es. Recensione di un ristorante
7. L'analisi
OGGETTO
Si possono anche scegliere degli approcci
multidiplinari che quindi prevedono l'analisi degli
stessi aspetti seguendo metodologie diverse tra
loro.
Es. Recensione di un ristorante
8. La disciplina di riferimento
OGGETTO
Ogni metodo d'analisi prevede un determinato
portato teorico alle sue spalle legato ad una certa
disciplina.
In essa troviamo un certo paradigma cioè il tipo di
elementi che vengono presi in considerazione della
realtà che si studia e il modo in cui li si studio.
Es. Analisi di un bilancio aziendale
9. La disciplina di riferimento
OGGETTO
La disciplina che abbiamo scelto come fonte del
nostro metodo è la SEMIOTICA.
Il metodo però non rappresenta la disciplina in sè
ma una sua applicazione (la semiotica della
pubblicità e la semiotica degli oggetti).
10. La disciplina di riferimento
La definizione corrente di SEMIOTICA è quella di
una disciplina che si occupa di segni. Lo stesso
nome della disciplina deriva dal greco sèmeion, che
vuol dire appunto segno.
Ma la semiotica studia non i segni in sé, ma in
quanto coinvolti in processi e azioni e il fine di
questi processi e azioni è definibile come la
comprensione.
11. La semiotica
La semiotica è la disciplina che studia in base a quali
condizioni e mediante quali dinamiche si
producono atti di comprensione, a partire dai
materiali sensibili che ne sono all'origine e che li
documentano.
Definiamo la comprensione come l'atto di
mediazione di un soggetto tra alcuni elementi
del mondo e l'universo delle proprie conoscenze.
(Eugeni 2001)
13. I materiali sensibili
Una particolare attenzione viene riservata a
materiali sensibili espressamente costruiti e
prodotti ai fini di sollecitare la comprensione (un
romanzo, un programma televisivo, un quadro,
l'intervento all'interno di una conversazione e così
via).
Lo sguardo semiotico applica dunque una ricerca
indiziaria e sintomatologica: esso spia qualunque
oggetto sensibile cercando di formulare ipotesi sulle
condizioni e le dinamiche di comprensione cui esso
potrebbe connettersi. Si tratta di uno sguardo
indiziario, che ovunque scorge comprensione e
sospetta intenzionalità comunicativa.
14. I materiali sensibili
OGGETTI
Gli oggetti del mondo in sé presentano un grado
debole di pressione interpretativa. Tuttavia già da
soli e già a livello della sola percezione essi sono in
grado di attivare processi di comprensione di base:
se mi affaccio alla finestra e vedo le nuvole cariche
scure, prima ancora si interpretarle come foriere di
tempesta dovrò riconoscerle come NUVOLE.
15. I materiali sensibili
INDIZI
Gli indizi sono porzioni del mondo esperibili
attraverso i sensi che sollecitano in modo
maggiormente determinato e a un più alto grado di
complessità l’attività interpretativa del soggetto:
essi esercitano una pressione interpretativa di grado
medio-basso. Le nuvole in quanto tali da segnalare
l’arrivo della pioggia appartengono a quest’ordine
di materiali.
16. I materiali sensibili
SEGNALI
I segnali sono oggetti percettivi parziali e isolati,
esplicitamente progettati per sollecitare
comprensione: per esempio il disegnino di una
nuvola in un quadro o una mia smorfia al cospetto
delle nuvole minacciose. Il grado di pressione
interpretativa esercitato è medio-alto.
17. I materiali sensibili
TESTI O DISCORSI
I testi o discorsi sono settori del mondo percepibile
che tendono a orientare in modo articolato e
complesso l’attività interpretativa del soggetto: la
loro pressione interpretativa è quindi forte. Per
esempio un quadro che ritrae le nuvole e da ad esse
un preciso significato che può anche esimere dalla
meteorologia.
Oppure un amico fosse con me davanti al quadro e
cercasse di convincermi che si tratta di un'opera
ispirata a Magritte.
"Pears on the Windowsill" by Nel caso dell’amico parleremo di discorsi, mentre
Marney Johnson: 30" x 24" -
Oil on Board nel caso del bollettino parleremo di testi.
18. I materiali sensibili
TESTI O DISCORSI
La differenza tra testi e discorsi è che il discorso è
agito direttamente da un soggetto e comporta la
possibilità di adattamenti alla situazione e di
feedback; il testo è al contrario fissato su un
supporto, il che lo rende fruibile a distanza di
tempo e/o di spazio rispetto alla situazione in cui è
stato prodotto e risulta normalmente dalla
interazione di differenti produttori empirici (nel
caso del quadro solo il pittore).
"Pears on the Windowsill" by
Marney Johnson: 30" x 24" -
Oil on Board
19. Il processo di analisi
Appare chiaro che un modello di analisi del testo
deve rendere conto di un processo di
interpretazione condotto dal fruitore del testo.
Questo processo coinvolge tre componenti:
- i materiali percettivi offerti dal testo
- i quadri di conoscenze e competenze previe dello
spettatore
- le sue operazioni interpretative.
L’interazione di queste tre componenti produce
alcuni costrutti cognitivi. Una volta che si è
"Pears on the Windowsill" by conclusa l’elaborazione di un determinato
Marney Johnson: 30" x 24" -
Oil on Board costrutto, inizia l’elaborazione di una costruzione
successiva e si avvia quindi una nuova interazione
delle tre componenti.