2. Che cos’è l’Open Data
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Con il termine open data
facciamo riferimento ad una
filosofia, che è al tempo stesso
una pratica, la quale implica
che alcune tipologie di dati
siano pubblicamente
accessibili sul web, senza
nessuna restrizione in termini
di copyright, brevetti o altre
forme di controllo che ne
limitino la riproduzione.
L’open data fa riferimento alla
più ampia disciplina dell’open
government, la PA aperta.
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3. Open Government: partiamo dai
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dati
L’apertura delle banche
dati pubbliche alle altre
amministrazioni, enti
pubblici, ai cittadini, alle
imprese ed alle
organizzazioni è uno dei
modi per migliorare la
trasparenza e
l’efficienza
dell’amministrazione
pubblica ed è
un’opportunità per
creare servizi a valore
aggiunto.
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4. Formati aperti
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Affinché si possano definire open data, i dati
devono essere distribuiti (liberamente) mediante
formati aperti.
Si definiscono perciò «aperti» i documenti che
siano:
elettronici, cioè in formato digitale;
online, ovvero disponibili in rete;
«indipendenti dalla piattaforma»;
«machine-readable», vale a dire dati che possono
essere processati meccanicamente da un computer.
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5. Quali formati utilizzare?
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Può essere
Specifiche
Formato estratto il Machine-Readable Formato aperto?
disponibili?
testo?
Plain Text (.txt) Sì Sì Sì Sì
Comma Separated Value (.csv o .txt) Sì Sì Sì Sì
Hyper Text Markup Language (.html o .htm) Sì Sì Sì Sì
Extensible Markup Language (.xml) Sì Sì Sì Sì
Resource Description Framework (.rdf) Sì Sì Sì Sì
Open Document Format (.odt, .ods, etc) Sì No Sì Sì
Microsoft Word (.doc o .docx) Sì No Sì No
Microsoft Excel (.xls o .xlsx) Sì Sì Sì No
Portable Document Format (.pdf) No No Sì Sì
Image files (.jpg, .tif, etc) No No Sì Sì
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6. Le licenze d’uso
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Gli open data devono avere una licenza che
permetta il riuso dei dati senza limitazioni.
Esistono alcune licenze già definite per lo scopo,
come le Creative Commons (CC), la ODbL - Open
Database License e la recente IODL - Italian
Open Data License.
Attenzione: è possibile utilizzare i dati anche per
scopo di lucro (es. attività d’impresa, sviluppo di
app).
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7. Italian Open Data License
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E’ permesso:
consultare, estrarre, scaricare, copiare, pubblicare,
distribuire e trasmettere le informazioni;
creare un lavoro derivato, per esempio attraverso la
combinazione con altre informazioni (cosiddetto mash-
up), includendole in un prodotto o sviluppando
un’applicazione informatica che le utilizzi come base di
dati.
In cambio l’utilizzatore deve indicare la fonte, la
denominazione del soggetto che eroga i dati, inoltre
eventuali sviluppi dei dati devono essere
ripubblicati con la stessa tipologia di licenza o con
altra ritenuta compatibile (CC).
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8. Perché l’open data?
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Miglioramento dei
servizi pubblici
Crescita economica
Trasparenza
Governo del territorio
Innovazione
Efficienza
Permettere a tutti di
conoscere e
valorizzare i dati
pubblici
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9. L’open data nel mondo
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data.gov
data.gc.ca
data.gov.au
Sono alcune
delle
piattaforme più
importanti.
Dataset estesi,
anche in tempo
reale (traffico,
servizi pubblici,
ambiente, etc).
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10. L’open data in Europa
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data.gov.uk
data.gouv.fr
data.norge.no
UE ha
stanziato 100
milioni di euro
in tre anni per
la definizione
di un portale
europeo unico
sugli open
data.
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11. L’open data in Italia
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dati.gov.it
dati.camera.it
dati.emilia-romagna.it
dati.piemonte.it
Interesse
crescente da
parte della PA
e delle PAL sul
tema degli
open data.
Piattaforma
unica.
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12. L’open data nelle aziende
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data.enel.com
L’unico
esempio
interessante di
utilizzo di open
data in ambito
privato, con
licenza CC.
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13. Quali dati «liberare» per primi?
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Spesa della Pubblica Amministrazione
Ambiente e salute
Tassi criminalità
…
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14. Where does my money go?
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Ottima piattaforma
open data che indica
ai cittadini inglesi
come vengono spesi
i soldi delle loro
tasse.
http://wheredoesmymoneygo.org
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15. DBpedia
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Non solo PA e PAL.
DBpedia raccoglie dati
strutturati estrapolati
da Wikipedia. Ogni
informazione è
taggata e messa in
relazione ad altre
grazie a filtri e tipi.
Un eccellente esempio
di web semantico.
http://dbpedia.org
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16. CKAN Italia
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CKAN Italia è un
catalogo di dataset e
progetti liberi (ma è
presente qualcosa di
non libero).
Combina diverse
funzionalità: catalogo,
motore di ricerca e
wiki. Il catalogo è
simile a un freshmeat
ma per open data.
http://it.ckan.net
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17. I.Stat
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I.Stat è un
datawarehouse
comprendente
dataset rilasciati
ufficialmente, e con
cadenza periodica
direttamente
dall’ISTAT.
http://dati.istat.it
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18. Biennale Democrazia
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Un esempio di
«laboratorio
pubblico» con
soggetti
(pubblici/privati) che
raccolgono dataset
cittadini, legati alla
città di Torino.
http://biennaledemocrazia.it/dataset
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19. ScraperWiki
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Al limite della legalità.
Una comunità fatta in
gran parte da hacker
che provano a
recuperare open data
quando questi non
vengono messi a
disposizione degli
utenti.
https://scraperwiki.com
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20. Datagov.it
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Una delle prime
associazioni italiane
per l’open data.
Raccoglie e rimanda a
dataset di importanza
pubblica.
Hanno definito il
primo manifesto per
l’Open Government
italiano.
http://www.datagov.it/data-sets-italiani
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21. Spaghetti Open Data
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Piattaforma
collaborativa definita
da un gruppo di
cittadini italiani
interessati al rilascio
di dati pubblici in
formato aperto.
http://www.spaghettiopendata.org
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22. Linked Open Data
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Associazione senza
fine di lucro che
punta alla
liberalizzazione dei
dati di interesse
pubblico e alla loro
interconnessione
(semantic web).
http://www.linkedopendata.it
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23. OpenDataBLOG
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Un blog tutto italiano
a cura de «Il Sole 24
Ore» che affronta la
tematica dell’open
data in Italia.
Ottime le risorse e
gli articoli pubblicati.
http://opendatablog.ilsole24ore.com
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25. Le 5 stelle di Tim Berners-Lee
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Tim Berners-Lee è da tempo promotore
dell’utilizzo di dati in formato aperto sul Web,
nel 2006 in un suo articolo ha definito un
sistema di rating a 5 stelle, per attribuire un
punteggio alle modalità di esposizione dei dati
sui siti Web.
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26. The 5 stars of open linked data
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make your stuff available on the web (whatever format)
★ dati pubblicati sul Web (in qualsiasi formato) con licenza libera
make it available as structured data (e.g. excel instead of
image scan of a table)
★★ dati in formato strutturato, leggibili da computer (es. dati in formato Excel anziché come scansione
grafica di una tabella di numeri)
non-proprietary format (e.g. csv instead of excel)
★★★ come sopra, ma con l’utilizzo di formati non proprietari (es. CSV al posto di Excel)
use URLs to identify things, so that people can point at
your stuff
★★★★ tutte le caratteristiche precedenti, utilizzando inoltre standard W3C aperti (quali RDF e SPARQL)
per identificare le entità, permettendo così ad altri utenti di puntare ai dati esposti
link your data to other people’s data to provide context
★★★★★ tutte le caratteristiche precedenti, contestualizzando i dati attraverso link verso altri dati in rete
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27. Quali applicazioni?
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Prodotti e aziende beneficiano dei dati aperti. Es. la
piattaforma husetsweb.dk aiuta a individuare i
modi migliori per risparmiare energia elettrica
(confrontando tariffe e prodotti) con dati recuperati
grazie dal riutilizzo di informazioni catastali,
incentivi governativi e registro delle imprese locali.
Google Translate utilizza l’enorme archivio di
documenti dell’Unione Europea, disponibili in tutte
le lingue d’Europa, per affinare gli algoritmi di
traduzione automatica, aumentando così
l’affidabilità del servizio offerto.
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28. Apps4Italy
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Apps4Italy è un programma aperto a tutti i
cittadini e sviluppatori che mira alla
progettazione di applicazioni utili e interessanti
basate sull’utilizzo di dati pubblici, capaci di
mostrare a tutta la società il valore del
patrimonio informativo pubblico.
40.000 euro per le prime 3 applicazioni più
interessanti a chiusura concorso:
http://www.appsforitaly.org
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29. Apps for Democracy
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Sono un «po’» più
avanti di noi.
Campagna per lo
sviluppo di applicazioni
che utilizzano dati
provenienti da
data.dc.gov, nel 2009
c’erano già più di 49 app
approvate per differenti
mobile OS e Web.
http://www.appsfordemocracy.org
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30. Bene. Quanto costa fare open data?
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L’amministrazione o il soggetto promotore
possiede già i dati da «liberare».
Le licenze d’uso sono pronte per la libera
realizzazione.
Generalmente server e spazio hosting non
rappresentano un problema.
Ci sono numerose tecnologie open source che
favoriscono la pubblicazione dei dati.
E’ tutto gratis, o quasi.
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31. Il valore dell’open data
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Nuove combinazioni di dati possono generare nuova
conoscenza e nuovi sviluppi, da applicare in ambiti
completamente nuovi.
Dal punto di vista economico i dati aperti hanno
un’importanza strategica. Svariati studi hanno stimato
il valore economico dei dati aperti in diverse decine di
milioni di euro ogni anno, nella sola Europa
(monitoraggi, valutazioni, servizi, applicazioni, etc)
Non è semplice definire dove e quando sarà creato
nuovo valore, l’innovazione arriva anche in luoghi meno
aspettati: http://farmsubsidy.org/IT/location/0/
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33. Gli sviluppi futuri: open data e web
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semantico
L‘open data è una filosofia che agevola il percorso
d’arrivo al «nuovo» concetto di web semantico. E’
solo attraverso la creazione di linked data, che i
soggetti e le macchine possano esplorare l’intera
rete di dati strutturati.
L'utilizzo di URI per mappare i contenuti li rende
facilmente rintracciabili e collegabili ad ulteriori dati
in modo da creare un contesto, una rete, fatta di
informazioni semanticamente rilevanti. E’ questa la
vera sfida.
Luigi Busti
34. Linked Data - Connect distributed
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data across the Web
http://linkeddata.org
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