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Ruolo metabolico dei carboidrati
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     Tiziana Bacchetti
I CARBOIDRATI DISPONIBILI

FUNZIONE
                                   ENERGETICA
Carboidrati rappresentano il principale substrato energetico per l’uomo.
Il valore energetico dei carboidrati è variabile

•Fruttosio 3,74 Kcal/g
•Glucosio 3,74Kcal/g
•Saccarosio 3,95Kcal/g
•Amido 4,18 Kcal/g

Valori medi di utilità pratica sono quelli fissati dal Decreto Legislativo 16
febbraio 1993 n.77 (G.U. n. 69, 24/3/1993) che regola l’etichettatura
nutrizionale dei prodotti alimentari uniformando la legislazione italiana con
quella degli altro Paesi dell’Unione Europea: si attribuisce un valore calorico
di 4 kcal/g (17 kJ/g) ai carboidrati disponibili (amido e zuccheri).
Ruolo dei carboidrati disponibili nella dieta


•   Dal loro metabolismo non residuano sottoprodotti o intermedi metabolici
    potenzialmente dannosi

•   Alcuni tessuti come il sistema nervoso e la midollare del surrene, in
    condizioni normali utilizzano il glucosio come fonte elettiva di energia.

•   La biosponibilità di glucosio è NECESSARIA per il corretto funzionamento
    dei tessuti.

•   Il fabbisogno giornaliero di glucosio per il cervello e per il sangue (cioè
    quello essenziale) è di circa 180 g (720 calorie) per un uomo del peso di 70
    kg.
I CARBOIDRATI NELLA DIETA

Una dieta equilibrata deve
prevedere una quota di
carboidrati pari al 50-60%




                    Zuccheri semplici 10-12%
Digestione dei carboidrati
Intolleranza al lattosio
Incapacità presentata da alcuni individui di digerire il Lattosio. Questa
incapacità è dovuta alla mancata produzione della lattasi.
La lattasi intestinale solo in rarissimi casi è congenitamente deficitaria.
La malnutrizione proteico-calorica, allergie alimentari, infezioni batteriche
o virali, infestazioni parassitarie possono causare alterazioni della mucosa
intestinale e di conseguenza deficit di lattasi.
La riduzione della lattasi è un fenomeno adattativo alla riduzione del
consumo di latte. L’espressione dell’enzima lattasi è massima alla nascita
quando è massima la necessità di utilizzare il lattosio. Dopo lo
svezzamento, l'attività lattasica diminuisce rapidamente (fino ad oltre il
90%). Una percentuale della popolazione, una volta raggiunta l’età adulta
perde la capacità di esprimere questo enzima e di conseguenza di
idrolizzare il lattosio.
Su 6 miliardi di persone , circa 5,5 miliardi
posseggono poca o nulla lattasi
Può essere alleviata da:

n   Somministrazione di preparati commerciali di lattasi
n   Utilizzo di latti fermentati (yogurt)
n   Utilizzo di prodotti naturalmente a ridotto contenuto di
    lattosio o con lattosio assente (sostituti del latte, latte di
    soia, di riso..)
n   L’industria alimentare a messo a punto latte a basso
    contenuto di lattosio (latte ad alta digeribilità, HD)
LATTE HD O HIGH DIGESTIBILITY:
                                      Nel latte il lattosio predigerito ossia
                                       scisso in due zuccheri piu' facili da
                                    digerire (glucosio e galattosio) facendo
                                    passare il latte attraverso un materiale
                       future.        inerte in cui vi è absorbito l’enzima
                                                       lattasi




                                 Zymil viene ottenuto aggiungendo al un latte, una
                                     preparazione purificata e standardizzata
                                     dell’enzima lattasi, ottenuto da un ceppo
                                 selezionato di lievito. Il latte così preparato viene
    Mineral and                  quindi lasciato in sosta a 6°C, il tempo necessario
    protein fraction               per raggiungere il grado di idrolisi desiderato.
                                    ZYMIL è un prodotto delattosato in cui sono
                                              presenti tali enzimi lattasi
Assorbimento dei carboidrati

I monosaccaridi derivati dalla digestione dell’amido e dei disaccaridi o già
presenti come tali negli alimenti vengono assorbiti e trasportati al fegato
attraverso la vena porta.
L’ assorbimento, quindi il trasferimento delle molecole dal lume del canale
digerente al sangue, avviene nella prima parte del digiuno.
La parete dell’intestino tenue è ricoperta da sporgenze digitiformi della
lunghezza di circa 1 mm detti VILLI INTESTINALI . Si stima che la loro
presenza aumenti di circa 8 volte la mucosa intestinale. L’epitelio che ricopre i
villi è monostratificato e composto da cellule cilindriche dette ENTEROCITI.
La membrana luminare degli enterociti è caratterizzato dal tipo “orletto a
spazzola” , per la presenza di numerose digitazioni microscopiche dette
MICROVILLI.
VILLO INTESTINALE


                    MONOSACCARIDI




                     ENTEROCITA     ORLETTO A
                                    SPAZZOLA
                                       con
                                     microvilli




                      Capillari          fegato
Trasporto del glucosio e galattosio

L’entrata di queste molecole nelle
cellule epiteliali ha luogo ad opera
di “carriers” “trasportatore del
glucosio sodio-dipendente” GLUT1
localizzati sulla membrana esterna.
Il         trasportatore         lega
contemporaneamente il Na+ e il
glucosio. La bassa concentrazione
interna rispetto a quella esterna di
questo ione provoca l’entrata del
Na+ e di conseguenza quella del
glucosio.       La     concentrazione
intracellulare di Na+ è mantenuta
bassa dalla pompa sodio-potassio
che richiede ATP.
GLUT-5 ha una Km intorno a 5mM e quindi facilmente saturabile. L’ingestione di
grandi quantità di fruttosio può provocare disturbi colici , dovuti alla
fermentazione del fruttosio da parte della flora batterica.
Regolazione metabolica dell’utilizzazione
                     dei carboidrati
I livelli plamstici di glucosio (GLICEMIA) devono rimanere sempre
costanti . La necessarietà dei carboidrati è testimoniata dal complesso e
fine meccanismo di regolazione metabolica con cui i diversi tessuti
gestiscono il glucosio e altri substrati durante il digiuno o subito dopo un
pasto.



         60-119 mg/dl plasma → glicemia normale
Fonti di glucosio :

? da cibo
? da glicogeno
? da gluconeogenesi




Figure was assumed from Devlin, T. M. (editor): Textbook of Biochemistry with Clinical
Correlations, 4th ed. Wiley-Liss, Inc., New York, 1997
Trasportatore GLUT-4
(Muscolo, Cuore,Adipociti)

In assenza di insulina il     L’insulina    permette      al
glucosio non entra nelle      glucosio di entrare nelle
cellule adipose o muscolari   cellule adipose o muscolari
< 40mg/dl glucosio plasmatico




         fosfatasi
Altrazioni nel controllo della glicemia


n   Iperglicemia e iperisulinemia a digiuno
n   Ipoglicemia a digiuno e postprandiale
Glucosio plasmatico (mg/dL)   Risposta glicemia a diversi tipi di carboidrati




                              220
                              200
                              180
                                                                              Tipica
                              160
                                                                              Zuccheri semplici
                              140
                                                                              Fibre solubili
                              120
                                                                              Amido
                              100
                               80
                               60
                                    0   15   30   45   90   120   150   180
                                                  Minutes
INDICE GLICEMICO
I carboidrati presentano un diverso effetto sul possibile incremento del
livello di glucosio nel sangue a seguito della loro assunzione.
In considerazione della ampia variabilità delle risposte glicemiche è stato
elaborato un parametro INDICE GLICEMICO per classificare gli alimenti.
Determinazione dell’indice glicemico

  IG =Area incrementale della risposta glicemica ad un determinato alimento X 100
      Area incrementale della risposta glicemica di un alimento standard (pane bianco)




Un indice glicemico di 50 vuol dire che l'alimento innalza la glicemia di un valore pari
alla metà di quella dell'alimento di riferimento
La tabella aggiornata degli indici glicemici, quot;International table of glycemic index and glycemic
load valuesquot; (Foster-Powell et al. Am J Clin Nutr. 2003 Apr; 77(4):994
Fattori che influenzano l’indice glicemico
Fattori che influenzano l’indice glicemico

n   Natura degli zuccheri
n   Varietà dell'alimento. In molti casi tale variabilità è modesta, in altri è molto
    alta. È il caso del riso (48-112), del pane bianco (30-110), delle patate bollite
    (56-101).
n   Zona geografica di produzione (per esempio una mela coltivata in
    Danimarca o in Italia)
n   Grado di maturazione.
n   Modalità di produzione (per esempio i vari prodotti quot;industrialiquot;)
n   Conservazione e l'essiccazione
n   Metodo di cottura (per esempio bollire o cuocere al forno)
n   Durata della cottura (per esempio pasta al dente o leggermente scotta)
n   Presenza di grassi o proteine o fibre in un alimento. L’indice glicemico si
    abbassa. Questo fenomeno è dovuto al fatto che la digestione dell'alimento al
    quale sono stati aggiunti i grassi è più lenta, e quindi i carboidrati che contiene
    vanno in circolo più lentamente.
n   Presenza di sodio favorisce il trasporto del glucosio via sinporto con Na+.
E’ stato introdotto anche il concetto di CARICO GLICEMICO che
è indice glicemico moltiplicato per la quantità di carboidrati
presenti nell’ alimento; fornisce una misura della risposta
glicemica totale ad un cibo o ad un pasto

CG = IG/100 x grammi di carboidrati disponibili nella porzione


       Alimento      IG    Porzion   Carboidra   CG
                            e (g)      ti (g)
        Cavolo       72      60         1        0.7
        Brioche      67      60         23       15.4
Glycemic impact : è la quantità di glucosio (g) che potrebbe indurre
una risposta glicemica equivalente a quella indotta da una certa
quantità di alimento.




                       = 46 GGE (Glycemic glucose equivalent )




                     =7,9 GGE (Glycemic glucose equivalent )
RELAZIONE TRA CARICO GLICEMICO                         E   RISCHIO   PER
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

Oh K et al. Am J Epidemiol. 2005 ;Liu S et al. Am j Nutr. 2000
RELAZIONE TRA INDICE GLICEMICO E RISCHIO PER DIABETE
  DI TIPO 2


The Nurses’ health Study   (65 173 donne seguite per 6 anni)

Health professionals’follow up study




Iowa women’s health study no assciazione tra IG e incidenza di
diabete
RISCHIO DI INSORGENZA DEL DIABETE E DIETE A ELEVATO
       INDICE GLICEMICO: POSSIBILI MECCANISMI
                                                                  Obesità
                  Elevato carico glicemico                        Fattori genetici
                                                                  Inattività fisica


                                       Incremento post -prandiale,
                                       di acidi grassi nel plasma

        Richiesta di      Aumento glicemia
          Insulina        post pradiale          Depositi di grassi
                                                 ectopici

               (anni)
        Alterazioni                                     Resistenza
        delle cellule                                    all’insulina
          beta del
          pancreas
         (eccessiva
        secrezione
                                  Iperglicemia
        di insulina)
Steps in Development of Insulin
Resistance from High Glycemic Load

                      Rapid rise in                 Insulin peaks at
                      blood glucose                 level consistent with
                      to high levels                blood glucose levels

                                                         Repeated bouts
                                        Release of       of high
                                        corresponding    insulin levels
         Rapidly digested &             high amount
         absorbed CHO with              of insulin       Downregulation of
         high energy density                             insulin receptors

Step 1       Step 2            Step 3         Step 4        Step 5
Fruttosio

-  Viene assorbito più lentamente rispetto a glucosio e carboidrati
   contenti glucosio (amido); ha un basso indice glicemico
Piccole dosi di fruttosio
-  stimolano l’attività dell’enzima epatico glucoso-chinasi →
   ↑ uptake di glucosio da parte del fegato ;
-  Stimolano l’attività dell’enzima glicogeno sintetasi →
   ↑ sintesi di glicogeno epatico
- In condizioni di iperglicemia ripristina la capacità di regolare la
   produzione di glucosio epatico




                       Effetti positivi
Metabolismo del fruttosio




  aldolase B   Aldolase B




TRIGLICERIDE
Caratteristiche metaboliche del fruttosio
• Il fruttosio entra nella glicolisi a livello dei triosi fosfati. Pertanto il metabolismo
  del fruttosio bypassa i principali controlli della glicolisi a livello della
  fosfofruttochinasi. Quindi se presente in eccesso viene immesso comunque
  nella glicolisi senza controllo portando a scompensi metabolici. (iperlipemia)
•    La formazione di elevate quantità di fruttosio 1P può portare ad una deplezione
    di Pi con conseguente diminuzione di ATP , con conseguente attivazione della
    glicolisi e produzione di lattato.
• Assunzione di fruttosio, non influenza direttamente la glicemia, pertanto non
  provoca una immediata risposta insulinemica. L’insulina è coinvolta nella
  regolazione del controllo dell’appetito e della spesa energetica (feed back
  negativo; leptina)
Caratteristiche metaboliche del fruttosio
• Il fruttosio entra nella glicolisi a livello dei triosi fosfati. Pertanto il metabolismo
  del fruttosio bypassa i principali controlli della glicolisi a livello della
  fosfofruttochinasi. Quindi se presente in eccesso viene immesso comunque
  nella glicolisi senza controllo portando a scompensi metabolici. (iperlipemia)
•    La formazione di elevate quantità di fruttosio 1P può portare ad una deplezione
    di Pi con conseguente diminuzione di ATP , con conseguente attivazione della
    glicolisi e produzione di lattato.
• Assunzione di fruttosio, non influenza direttamente la glicemia, pertanto non
  provoca una immediata risposta insulinemica. L’insulina è coinvolta nella
  regolazione del controllo dell’appetito e della spesa energetica (feed back
  negativo; leptina)




Assunzione eccessiva di fruttosio è messo in relazione
-obesità
-iperlipidemia
Il consumo di fruttosio pari al 20% dell’energia tot causa un increamneto del
colestreolo totale e associato alle LDL (Hollenbeck et al. 1993)
United States
                   Department of
                   Agriculture
                   surveys of
                   individuals
                   11–18 years of
                   age
                   (n = 12 498).




Cavadini C et al. Arch Dis Child 2000

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Ruolo Metabolico dei Carboidrati Disponibili

  • 1. Ruolo metabolico dei carboidrati disponibili Tiziana Bacchetti
  • 2. I CARBOIDRATI DISPONIBILI FUNZIONE ENERGETICA Carboidrati rappresentano il principale substrato energetico per l’uomo. Il valore energetico dei carboidrati è variabile •Fruttosio 3,74 Kcal/g •Glucosio 3,74Kcal/g •Saccarosio 3,95Kcal/g •Amido 4,18 Kcal/g Valori medi di utilità pratica sono quelli fissati dal Decreto Legislativo 16 febbraio 1993 n.77 (G.U. n. 69, 24/3/1993) che regola l’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari uniformando la legislazione italiana con quella degli altro Paesi dell’Unione Europea: si attribuisce un valore calorico di 4 kcal/g (17 kJ/g) ai carboidrati disponibili (amido e zuccheri).
  • 3. Ruolo dei carboidrati disponibili nella dieta • Dal loro metabolismo non residuano sottoprodotti o intermedi metabolici potenzialmente dannosi • Alcuni tessuti come il sistema nervoso e la midollare del surrene, in condizioni normali utilizzano il glucosio come fonte elettiva di energia. • La biosponibilità di glucosio è NECESSARIA per il corretto funzionamento dei tessuti. • Il fabbisogno giornaliero di glucosio per il cervello e per il sangue (cioè quello essenziale) è di circa 180 g (720 calorie) per un uomo del peso di 70 kg.
  • 4.
  • 5. I CARBOIDRATI NELLA DIETA Una dieta equilibrata deve prevedere una quota di carboidrati pari al 50-60% Zuccheri semplici 10-12%
  • 7. Intolleranza al lattosio Incapacità presentata da alcuni individui di digerire il Lattosio. Questa incapacità è dovuta alla mancata produzione della lattasi. La lattasi intestinale solo in rarissimi casi è congenitamente deficitaria. La malnutrizione proteico-calorica, allergie alimentari, infezioni batteriche o virali, infestazioni parassitarie possono causare alterazioni della mucosa intestinale e di conseguenza deficit di lattasi. La riduzione della lattasi è un fenomeno adattativo alla riduzione del consumo di latte. L’espressione dell’enzima lattasi è massima alla nascita quando è massima la necessità di utilizzare il lattosio. Dopo lo svezzamento, l'attività lattasica diminuisce rapidamente (fino ad oltre il 90%). Una percentuale della popolazione, una volta raggiunta l’età adulta perde la capacità di esprimere questo enzima e di conseguenza di idrolizzare il lattosio.
  • 8.
  • 9.
  • 10. Su 6 miliardi di persone , circa 5,5 miliardi posseggono poca o nulla lattasi
  • 11. Può essere alleviata da: n Somministrazione di preparati commerciali di lattasi n Utilizzo di latti fermentati (yogurt) n Utilizzo di prodotti naturalmente a ridotto contenuto di lattosio o con lattosio assente (sostituti del latte, latte di soia, di riso..) n L’industria alimentare a messo a punto latte a basso contenuto di lattosio (latte ad alta digeribilità, HD)
  • 12. LATTE HD O HIGH DIGESTIBILITY: Nel latte il lattosio predigerito ossia scisso in due zuccheri piu' facili da digerire (glucosio e galattosio) facendo passare il latte attraverso un materiale future. inerte in cui vi è absorbito l’enzima lattasi Zymil viene ottenuto aggiungendo al un latte, una preparazione purificata e standardizzata dell’enzima lattasi, ottenuto da un ceppo selezionato di lievito. Il latte così preparato viene Mineral and quindi lasciato in sosta a 6°C, il tempo necessario protein fraction per raggiungere il grado di idrolisi desiderato. ZYMIL è un prodotto delattosato in cui sono presenti tali enzimi lattasi
  • 13. Assorbimento dei carboidrati I monosaccaridi derivati dalla digestione dell’amido e dei disaccaridi o già presenti come tali negli alimenti vengono assorbiti e trasportati al fegato attraverso la vena porta. L’ assorbimento, quindi il trasferimento delle molecole dal lume del canale digerente al sangue, avviene nella prima parte del digiuno. La parete dell’intestino tenue è ricoperta da sporgenze digitiformi della lunghezza di circa 1 mm detti VILLI INTESTINALI . Si stima che la loro presenza aumenti di circa 8 volte la mucosa intestinale. L’epitelio che ricopre i villi è monostratificato e composto da cellule cilindriche dette ENTEROCITI. La membrana luminare degli enterociti è caratterizzato dal tipo “orletto a spazzola” , per la presenza di numerose digitazioni microscopiche dette MICROVILLI.
  • 14. VILLO INTESTINALE MONOSACCARIDI ENTEROCITA ORLETTO A SPAZZOLA con microvilli Capillari fegato
  • 15. Trasporto del glucosio e galattosio L’entrata di queste molecole nelle cellule epiteliali ha luogo ad opera di “carriers” “trasportatore del glucosio sodio-dipendente” GLUT1 localizzati sulla membrana esterna. Il trasportatore lega contemporaneamente il Na+ e il glucosio. La bassa concentrazione interna rispetto a quella esterna di questo ione provoca l’entrata del Na+ e di conseguenza quella del glucosio. La concentrazione intracellulare di Na+ è mantenuta bassa dalla pompa sodio-potassio che richiede ATP.
  • 16. GLUT-5 ha una Km intorno a 5mM e quindi facilmente saturabile. L’ingestione di grandi quantità di fruttosio può provocare disturbi colici , dovuti alla fermentazione del fruttosio da parte della flora batterica.
  • 17. Regolazione metabolica dell’utilizzazione dei carboidrati I livelli plamstici di glucosio (GLICEMIA) devono rimanere sempre costanti . La necessarietà dei carboidrati è testimoniata dal complesso e fine meccanismo di regolazione metabolica con cui i diversi tessuti gestiscono il glucosio e altri substrati durante il digiuno o subito dopo un pasto. 60-119 mg/dl plasma → glicemia normale
  • 18. Fonti di glucosio : ? da cibo ? da glicogeno ? da gluconeogenesi Figure was assumed from Devlin, T. M. (editor): Textbook of Biochemistry with Clinical Correlations, 4th ed. Wiley-Liss, Inc., New York, 1997
  • 19.
  • 20. Trasportatore GLUT-4 (Muscolo, Cuore,Adipociti) In assenza di insulina il L’insulina permette al glucosio non entra nelle glucosio di entrare nelle cellule adipose o muscolari cellule adipose o muscolari
  • 21.
  • 22. < 40mg/dl glucosio plasmatico fosfatasi
  • 23. Altrazioni nel controllo della glicemia n Iperglicemia e iperisulinemia a digiuno n Ipoglicemia a digiuno e postprandiale
  • 24.
  • 25. Glucosio plasmatico (mg/dL) Risposta glicemia a diversi tipi di carboidrati 220 200 180 Tipica 160 Zuccheri semplici 140 Fibre solubili 120 Amido 100 80 60 0 15 30 45 90 120 150 180 Minutes
  • 26. INDICE GLICEMICO I carboidrati presentano un diverso effetto sul possibile incremento del livello di glucosio nel sangue a seguito della loro assunzione. In considerazione della ampia variabilità delle risposte glicemiche è stato elaborato un parametro INDICE GLICEMICO per classificare gli alimenti.
  • 27. Determinazione dell’indice glicemico IG =Area incrementale della risposta glicemica ad un determinato alimento X 100 Area incrementale della risposta glicemica di un alimento standard (pane bianco) Un indice glicemico di 50 vuol dire che l'alimento innalza la glicemia di un valore pari alla metà di quella dell'alimento di riferimento
  • 28. La tabella aggiornata degli indici glicemici, quot;International table of glycemic index and glycemic load valuesquot; (Foster-Powell et al. Am J Clin Nutr. 2003 Apr; 77(4):994
  • 29. Fattori che influenzano l’indice glicemico
  • 30. Fattori che influenzano l’indice glicemico n Natura degli zuccheri n Varietà dell'alimento. In molti casi tale variabilità è modesta, in altri è molto alta. È il caso del riso (48-112), del pane bianco (30-110), delle patate bollite (56-101). n Zona geografica di produzione (per esempio una mela coltivata in Danimarca o in Italia) n Grado di maturazione. n Modalità di produzione (per esempio i vari prodotti quot;industrialiquot;) n Conservazione e l'essiccazione n Metodo di cottura (per esempio bollire o cuocere al forno) n Durata della cottura (per esempio pasta al dente o leggermente scotta) n Presenza di grassi o proteine o fibre in un alimento. L’indice glicemico si abbassa. Questo fenomeno è dovuto al fatto che la digestione dell'alimento al quale sono stati aggiunti i grassi è più lenta, e quindi i carboidrati che contiene vanno in circolo più lentamente. n Presenza di sodio favorisce il trasporto del glucosio via sinporto con Na+.
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34. E’ stato introdotto anche il concetto di CARICO GLICEMICO che è indice glicemico moltiplicato per la quantità di carboidrati presenti nell’ alimento; fornisce una misura della risposta glicemica totale ad un cibo o ad un pasto CG = IG/100 x grammi di carboidrati disponibili nella porzione Alimento IG Porzion Carboidra CG e (g) ti (g) Cavolo 72 60 1 0.7 Brioche 67 60 23 15.4
  • 35. Glycemic impact : è la quantità di glucosio (g) che potrebbe indurre una risposta glicemica equivalente a quella indotta da una certa quantità di alimento. = 46 GGE (Glycemic glucose equivalent ) =7,9 GGE (Glycemic glucose equivalent )
  • 36. RELAZIONE TRA CARICO GLICEMICO E RISCHIO PER PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI Oh K et al. Am J Epidemiol. 2005 ;Liu S et al. Am j Nutr. 2000
  • 37. RELAZIONE TRA INDICE GLICEMICO E RISCHIO PER DIABETE DI TIPO 2 The Nurses’ health Study (65 173 donne seguite per 6 anni) Health professionals’follow up study Iowa women’s health study no assciazione tra IG e incidenza di diabete
  • 38. RISCHIO DI INSORGENZA DEL DIABETE E DIETE A ELEVATO INDICE GLICEMICO: POSSIBILI MECCANISMI Obesità Elevato carico glicemico Fattori genetici Inattività fisica Incremento post -prandiale, di acidi grassi nel plasma Richiesta di Aumento glicemia Insulina post pradiale Depositi di grassi ectopici (anni) Alterazioni Resistenza delle cellule all’insulina beta del pancreas (eccessiva secrezione Iperglicemia di insulina)
  • 39. Steps in Development of Insulin Resistance from High Glycemic Load Rapid rise in Insulin peaks at blood glucose level consistent with to high levels blood glucose levels Repeated bouts Release of of high corresponding insulin levels Rapidly digested & high amount absorbed CHO with of insulin Downregulation of high energy density insulin receptors Step 1 Step 2 Step 3 Step 4 Step 5
  • 40.
  • 41.
  • 42. Fruttosio - Viene assorbito più lentamente rispetto a glucosio e carboidrati contenti glucosio (amido); ha un basso indice glicemico Piccole dosi di fruttosio - stimolano l’attività dell’enzima epatico glucoso-chinasi → ↑ uptake di glucosio da parte del fegato ; - Stimolano l’attività dell’enzima glicogeno sintetasi → ↑ sintesi di glicogeno epatico - In condizioni di iperglicemia ripristina la capacità di regolare la produzione di glucosio epatico Effetti positivi
  • 43. Metabolismo del fruttosio aldolase B Aldolase B TRIGLICERIDE
  • 44. Caratteristiche metaboliche del fruttosio • Il fruttosio entra nella glicolisi a livello dei triosi fosfati. Pertanto il metabolismo del fruttosio bypassa i principali controlli della glicolisi a livello della fosfofruttochinasi. Quindi se presente in eccesso viene immesso comunque nella glicolisi senza controllo portando a scompensi metabolici. (iperlipemia) • La formazione di elevate quantità di fruttosio 1P può portare ad una deplezione di Pi con conseguente diminuzione di ATP , con conseguente attivazione della glicolisi e produzione di lattato. • Assunzione di fruttosio, non influenza direttamente la glicemia, pertanto non provoca una immediata risposta insulinemica. L’insulina è coinvolta nella regolazione del controllo dell’appetito e della spesa energetica (feed back negativo; leptina)
  • 45.
  • 46.
  • 47. Caratteristiche metaboliche del fruttosio • Il fruttosio entra nella glicolisi a livello dei triosi fosfati. Pertanto il metabolismo del fruttosio bypassa i principali controlli della glicolisi a livello della fosfofruttochinasi. Quindi se presente in eccesso viene immesso comunque nella glicolisi senza controllo portando a scompensi metabolici. (iperlipemia) • La formazione di elevate quantità di fruttosio 1P può portare ad una deplezione di Pi con conseguente diminuzione di ATP , con conseguente attivazione della glicolisi e produzione di lattato. • Assunzione di fruttosio, non influenza direttamente la glicemia, pertanto non provoca una immediata risposta insulinemica. L’insulina è coinvolta nella regolazione del controllo dell’appetito e della spesa energetica (feed back negativo; leptina) Assunzione eccessiva di fruttosio è messo in relazione -obesità -iperlipidemia
  • 48.
  • 49. Il consumo di fruttosio pari al 20% dell’energia tot causa un increamneto del colestreolo totale e associato alle LDL (Hollenbeck et al. 1993)
  • 50.
  • 51. United States Department of Agriculture surveys of individuals 11–18 years of age (n = 12 498). Cavadini C et al. Arch Dis Child 2000