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ATTEGGIAMENTIATTEGGIAMENTI
Dr.ssa Francesca RiccardiDr.ssa Francesca Riccardi
ATTEGGIAMENTOATTEGGIAMENTO
……è una tendenza psicologica espressaè una tendenza psicologica espressa
attraverso la valutazione di una particolareattraverso la valutazione di una particolare
entità con qualche genere di favore oentità con qualche genere di favore o
sfavore. […]sfavore. […]
Tendenza psicologicaTendenza psicologica fa riferimento ad unofa riferimento ad uno
stato interno alla personastato interno alla persona
ValutazioneValutazione fa riferimento ad ogni classe difa riferimento ad ogni classe di
risposta valutativa, sia essa manifesta o nonrisposta valutativa, sia essa manifesta o non
osservabile, cognitiva, affettiva oosservabile, cognitiva, affettiva o
comportamentale.comportamentale.
(Eagly & Chaiken, 1993)(Eagly & Chaiken, 1993)
MODELLO TRIPARTITOMODELLO TRIPARTITO
Rosenberg e Hovland, 1960Rosenberg e Hovland, 1960
COMPONENTICOMPONENTI
COGNITIVACOGNITIVA AFFETTIVAAFFETTIVA COMPORTACOMPORTA
MENTALEMENTALE
CredenzeCredenze ReazioniReazioni
emotiveemotive
Azione diAzione di
avvicinamentavvicinament
oo
allontanamenallontanamen
Gli atteggiamenti sono un costrutto psicologicoGli atteggiamenti sono un costrutto psicologico
costituito da 3 componenti:costituito da 3 componenti:
 Componente cognitiva:Componente cognitiva: informazioni e credenzeinformazioni e credenze
verso un oggettoverso un oggetto
 Componente affettiva:Componente affettiva: reazione emotiva versoreazione emotiva verso
l’oggettol’oggetto
 Componente comportamentale:Componente comportamentale: azioni diazioni di
avvicinamento o allontanamento dall’oggettoavvicinamento o allontanamento dall’oggetto
Critiche:Critiche:
 La ricerca ha studiato soprattutto la componenteLa ricerca ha studiato soprattutto la componente
valutativavalutativa
Modello tripartitoModello tripartito
Social cognition (Fazio, 1986):Social cognition (Fazio, 1986):
 Atteggiamento =Atteggiamento = struttura cognitiva costituitastruttura cognitiva costituita
dall’associazione in memoria tra ladall’associazione in memoria tra la
rappresentazione dell’oggetto e la suarappresentazione dell’oggetto e la sua
valutazionevalutazione
 Questa definizioneQuesta definizione non è in contrapposizionenon è in contrapposizione
con il modello tripartitocon il modello tripartito
L’ASPETTATIVA-VALOREL’ASPETTATIVA-VALORE
Fishbein e Ajzen, 1975 – Feather, 1982Fishbein e Ajzen, 1975 – Feather, 1982
 ATT è una valutazioneATT è una valutazione spontaneaspontanea ee inevitabileinevitabile
 ATT è determinato dalATT è determinato dal valorevalore riconosciuto agliriconosciuto agli
attributiattributi dell’oggetto +dell’oggetto + forzaforza dell’associazionedell’associazione
 ATT è influenzato solo da idee prontamenteATT è influenzato solo da idee prontamente
accessibiliaccessibili
 L’accessibilità dipende da:L’accessibilità dipende da:
frequenza di attivazione, imminenza, importanzafrequenza di attivazione, imminenza, importanza
dell’ideadell’idea
Atteggiamento = struttura cognitivaAtteggiamento = struttura cognitiva
caratterizzata da:caratterizzata da:
 Disponibilità:Disponibilità: associazione traassociazione tra
oggetto e valutazioneoggetto e valutazione
immagazzinata nella memoria aimmagazzinata nella memoria a
lungo terminelungo termine
 Accessibilità:Accessibilità: tempo e sforzotempo e sforzo
richiesti per il recupero mnestico dirichiesti per il recupero mnestico di
tale strutturatale struttura
L’atteggiamento ha la funzione di:L’atteggiamento ha la funzione di:
 Organizzare e favorire la codifica delleOrganizzare e favorire la codifica delle
informazioni in entratainformazioni in entrata
Aspetti innovativi:Aspetti innovativi:
 Introduce il concetto diIntroduce il concetto di “forza“forza
dell’associazione tra oggetto e valutazione”dell’associazione tra oggetto e valutazione”
misurato attraverso il tempo di latenza (tempomisurato attraverso il tempo di latenza (tempo
che occorre all’individuo per formulare lache occorre all’individuo per formulare la
valutazione dal momento in cui appare lovalutazione dal momento in cui appare lo
stimolo)stimolo)
Esempio:Esempio:
 Quando il legame è forte:Quando il legame è forte: attivazioneattivazione
automatica della struttura cognitivaautomatica della struttura cognitiva
 Quando il legame è debole:Quando il legame è debole:
elaborazione consapevole perelaborazione consapevole per
recuperare tale strutturarecuperare tale struttura
 Quando il legame è molto debole:Quando il legame è molto debole:
incapacità di recuperare l’associazioneincapacità di recuperare l’associazione
e formulazione della valutazione nele formulazione della valutazione nel
momento stesso (formulazione online)momento stesso (formulazione online)
Come si formano gliCome si formano gli
atteggiamenti?atteggiamenti?
Tre modalità:Tre modalità:
• Esperienza direttaEsperienza diretta
• Osservazione della esperienzaOsservazione della esperienza
altruialtrui
• ComunicazioneComunicazione
• Porta a una forte associazione inPorta a una forte associazione in
memoria tra la rappresentazionememoria tra la rappresentazione
dell’oggetto e la sua valutazionedell’oggetto e la sua valutazione
• Il ripetersi dell’esposizione rendeIl ripetersi dell’esposizione rende
l’associazione automatica (memoryl’associazione automatica (memory
based)based)
• Atteggiamento più resistente alAtteggiamento più resistente al
cambiamentocambiamento
Esperienza direttaEsperienza diretta
OsservazioneOsservazione
dell’esperienza altruidell’esperienza altrui
 L’associazione tra laL’associazione tra la
rappresentazione dell’oggetto e la suarappresentazione dell’oggetto e la sua
valutazione è meno fortevalutazione è meno forte
 Atteggiamento meno resistente alAtteggiamento meno resistente al
cambiamentocambiamento
ComunicazioneComunicazione
 Associazione tra rappresentazione eAssociazione tra rappresentazione e
oggetto molto debole, difficileoggetto molto debole, difficile
recupero dalla memoriarecupero dalla memoria
(atteggiamento formulato online)(atteggiamento formulato online)
 Atteggiamento molto meno resistenteAtteggiamento molto meno resistente
al cambiamentoal cambiamento
 Costrutti non osservabiliCostrutti non osservabili
 Inferibili da alcuni indicatori (risposteInferibili da alcuni indicatori (risposte
manifeste e comportamenti)manifeste e comportamenti)
Come si misuranoCome si misurano
gli atteggiamenti?gli atteggiamenti?
Le scale permettono di misurare:Le scale permettono di misurare:
 La natura e l’intensità delle opinioniLa natura e l’intensità delle opinioni
 La frequenza dei comportamentiLa frequenza dei comportamenti
Prime scale Thurstone e Chave (1929) ePrime scale Thurstone e Chave (1929) e
Guttman (1941)Guttman (1941)
La costruzione di queste scale prevedeva laLa costruzione di queste scale prevedeva la
presenza di giudici:presenza di giudici:
• Per valutare gli item da includere o menoPer valutare gli item da includere o meno
nella scalanella scala
• Per il calcolo scalare di ogni itemPer il calcolo scalare di ogni item
Critiche:Critiche: lungo e dispendioso lavoro dilungo e dispendioso lavoro di
preparazionepreparazione
Scala Likert (Likert, 1932):Scala Likert (Likert, 1932):
 è costituita da item (affermazioniè costituita da item (affermazioni
favorevoli o sfavorevoli) che coprono glifavorevoli o sfavorevoli) che coprono gli
aspetti rilevanti nell’area semanticaaspetti rilevanti nell’area semantica
dell’oggetto studiatodell’oggetto studiato
 i soggetti devono indicare su una scala dii soggetti devono indicare su una scala di
risposta il grado di accordo o disaccordorisposta il grado di accordo o disaccordo
con le affermazionicon le affermazioni
Esempio:Esempio: La mia famiglia dovrebbeLa mia famiglia dovrebbe
eliminare la carne dalla dietaeliminare la carne dalla dieta
Totale disaccordo 1 2 3 4 5 6 7Totale disaccordo 1 2 3 4 5 6 7
Pieno accordoPieno accordo
 Consente di effettuare operazioniConsente di effettuare operazioni
statistiche come l’aggregazione dellestatistiche come l’aggregazione delle
risposte sullo stesso oggetto, il calcolorisposte sullo stesso oggetto, il calcolo
della mediadella media
Domande aperteDomande aperte
 AutomatismoAutomatismo
 Dimensione affettiva vs. dimensione cognitivaDimensione affettiva vs. dimensione cognitiva
 AmbivalenzaAmbivalenza
 RELAZIONE CON IL COMPORTAMENTORELAZIONE CON IL COMPORTAMENTO
Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957):Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957):
 insieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) dainsieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) da
sette spazi che rappresentano una gradazione da unosette spazi che rappresentano una gradazione da uno
all’altroall’altro
 oggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionariooggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionario
Esempio:Esempio: Come giudica ilCome giudica il conformismoconformismo??
Buono ___ ___ ___ ___ ___ ___Buono ___ ___ ___ ___ ___ ___
CattivoCattivo
Bello ___ ___ ___ ___ ___ ___Bello ___ ___ ___ ___ ___ ___
BruttoBrutto
 Gli autori hanno rilevato che le coppie diGli autori hanno rilevato che le coppie di
aggettivi si raggruppano sistematicamenteaggettivi si raggruppano sistematicamente
in tre fattori:in tre fattori:
 ValutazioneValutazione
 PotenzaPotenza
 AttivitàAttività
CriticheCritiche alla validità delle scale:alla validità delle scale: le rispostele risposte
sono sotto il controllo dei soggetti.sono sotto il controllo dei soggetti.
Problema legato alla desiderabilità socialeProblema legato alla desiderabilità sociale
2)2) Misure meno dirette di misurazione:Misure meno dirette di misurazione:
 Risposta elettrogalvanica (capacità della pelle di condurreRisposta elettrogalvanica (capacità della pelle di condurre
elettricità)elettricità)
 Attività dei muscoli del visoAttività dei muscoli del viso
Vantaggi:Vantaggi:
 Risposte non influenzate dalla desiderabilità socialeRisposte non influenzate dalla desiderabilità sociale
Critiche:Critiche:
 Metodologie troppo intrusiveMetodologie troppo intrusive
3)3) Tempo di latenza nella espressione della risposta:Tempo di latenza nella espressione della risposta:
 Utilizzo di un software che permette di calcolare il tempo traUtilizzo di un software che permette di calcolare il tempo tra
l’apparizione dello stimolo sullo schermo del computer e lal’apparizione dello stimolo sullo schermo del computer e la
pressione esercitata dal soggetto su appositi tasti per lapressione esercitata dal soggetto su appositi tasti per la
rispostarisposta
MODELLO DELL’AZIONE RAGIONATAMODELLO DELL’AZIONE RAGIONATA
Fishbein e Ajzen, 1975Fishbein e Ajzen, 1975
CredenzeCredenze
circa lecirca le
conseguenzeconseguenze
AtteggiamentAtteggiament
oo
Valutazione delValutazione del
comportamentocomportamento
INTENZIONINTENZION
EE
COMPORTCOMPORT
AA
MENTOMENTO
CredenzeCredenze
circa lecirca le
norme socialinorme sociali
PercezionePercezione
aspettativeaspettative
‘altri‘altri
significativi’significativi’
Ajzen (1988) ha riformulato la teoria introducendoAjzen (1988) ha riformulato la teoria introducendo
comecome fattore causalefattore causale insieme agli atteggiamentiinsieme agli atteggiamenti
verso il comportamento e alla pressione sociale:verso il comportamento e alla pressione sociale:
 La percezione del controllo sul comportamentoLa percezione del controllo sul comportamento
Critiche:Critiche:
Secondo Fazio:Secondo Fazio:
• Il modello di Fishbein e Ajzen si applica solo quandoIl modello di Fishbein e Ajzen si applica solo quando
l’associazione tra oggetto e valutazione è debole ol’associazione tra oggetto e valutazione è debole o
non disponibilenon disponibile
• Perché quando l’associazione tra oggetto ePerché quando l’associazione tra oggetto e
valutazione è forte l’atteggiamento si attivavalutazione è forte l’atteggiamento si attiva
automaticamente e guida il comportamentoautomaticamente e guida il comportamento
 Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957)Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957)
 Processo di natura motivazionaleProcesso di natura motivazionale
 Deriva dal bisogno di mantenere coerenza tra leDeriva dal bisogno di mantenere coerenza tra le
proprie cognizioni (credenze e valori) e/oproprie cognizioni (credenze e valori) e/o
comportamenticomportamenti
EsempioEsempio: -: - credo che mettere il casco sia utilecredo che mettere il casco sia utile
-- a volte non indosso il cascoa volte non indosso il casco
Cognizione
Dissonanza3
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riportare l’equilibrioDisagio3
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Strategie per ristabilire l’equilibrio:Strategie per ristabilire l’equilibrio:
 Modificazione dell’elemento dissonante menoModificazione dell’elemento dissonante meno
resistente al cambiamentoresistente al cambiamento
Esempio: il cambiamento del comportamentoEsempio: il cambiamento del comportamento
 il soggetto modifica il comportamento e utilizza sempreil soggetto modifica il comportamento e utilizza sempre
il cascoil casco
 Cambiamento della credenza relativa all’utilità delCambiamento della credenza relativa all’utilità del
casco attraverso la percezione selettiva dellecasco attraverso la percezione selettiva delle
informazioniinformazioni
Esempio: il cambiamento di atteggiamentoEsempio: il cambiamento di atteggiamento
 il soggetto ricorda le informazioni che criticano l’utilità delil soggetto ricorda le informazioni che criticano l’utilità del
cascocasco
 Gli atteggiamenti focalizzano l’attenzione:Gli atteggiamenti focalizzano l’attenzione:
dimmi dove guardare (1973, Commissionedimmi dove guardare (1973, Commissione
Giustizia USA).Giustizia USA).
 Gli atteggiamenti restringono il campo diGli atteggiamenti restringono il campo di
attenzione delle persone, orientandoleattenzione delle persone, orientandole
verso le informazioni che sono in lineaverso le informazioni che sono in linea
con quanto credonocon quanto credono
 Gli atteggiamenti distorconoGli atteggiamenti distorcono
l’interpretazione: dimmi che cose vedere!l’interpretazione: dimmi che cose vedere!
 AssimilazioneAssimilazione
 ContrastoContrasto
 Decisione sulle informazioni ambigueDecisione sulle informazioni ambigue
 Gli atteggiamenti guidano ilGli atteggiamenti guidano il
comportamento attraverso lacomportamento attraverso la
formulazione di intenzioni, aiutando aformulazione di intenzioni, aiutando a
tradurre l’atteggiamento intradurre l’atteggiamento in
comportamento pianificazionecomportamento pianificazione
 Perché un atteggiamento possaPerché un atteggiamento possa
influenzare il comportamento il soggettoinfluenzare il comportamento il soggetto
ha la percezione di poter controllare taleha la percezione di poter controllare tale
comportamentocomportamento
Stereotipo eStereotipo e
PregiudizioPregiudizio
PregiudizioPregiudizio
 DaDa (praeiudicium: sentenza anticipata)(praeiudicium: sentenza anticipata)
È un giudizio precedente all’esperienza, unÈ un giudizio precedente all’esperienza, un
giudizio espresso in assenza di datigiudizio espresso in assenza di dati
sufficienti.sufficienti.
Tendenza a considerare in modoTendenza a considerare in modo
ingiustificatamente sfavorevole le personeingiustificatamente sfavorevole le persone
che appartengono ad un determinatoche appartengono ad un determinato
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StereotipoStereotipo
 DaDa (stereos – tupos: impronta rigida)(stereos – tupos: impronta rigida)
 È un insieme coerente e abbastanza rigido diÈ un insieme coerente e abbastanza rigido di
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 È il nucleo cognitivo del pregiudizio, l’insieme diÈ il nucleo cognitivo del pregiudizio, l’insieme di
quelle rappresentazioni mentali che portano aquelle rappresentazioni mentali che portano a
pensare e agire in modo sfavorevole neipensare e agire in modo sfavorevole nei
confronti di un certo gruppo sociale.confronti di un certo gruppo sociale.
StereotipiStereotipi
 Ciò che è rilevante comprendere in temaCiò che è rilevante comprendere in tema
di stereotipi è che “è stato dimostrato chedi stereotipi è che “è stato dimostrato che
l’opinione su un gruppo di popolazionel’opinione su un gruppo di popolazione
influenza il comportamento di tale gruppoinfluenza il comportamento di tale gruppo
provocando comportamenti conformi alloprovocando comportamenti conformi allo
stereotipo” (Galimberti, 1992, p. 912)stereotipo” (Galimberti, 1992, p. 912)
Sebbene spesso siano valutatiSebbene spesso siano valutati
negativamente in quanto tendono anegativamente in quanto tendono a
mantenere i pregiudizi sociali, gli stereotipimantenere i pregiudizi sociali, gli stereotipi
hanno un valore notevole perchéhanno un valore notevole perché
contengono verità sufficienti a predire ilcontengono verità sufficienti a predire il
comportamento di individui o gruppicomportamento di individui o gruppi
(Galimberti, 1992)(Galimberti, 1992)
Formazione delloFormazione dello
stereotipostereotipo
Lo stereotipo è, in altre parole una forma diLo stereotipo è, in altre parole una forma di
semplificazione della realtà: comesemplificazione della realtà: come
sostenne Lipmann (1922), il rapporto consostenne Lipmann (1922), il rapporto con
la realtà è mediato dalle immagini mentalila realtà è mediato dalle immagini mentali
che uno si costituisce di essa. Taliche uno si costituisce di essa. Tali
immagini sono spesso molto semplificateimmagini sono spesso molto semplificate
e molto rigide in quanto non sempre lae molto rigide in quanto non sempre la
mente umana “desidera” trattare la grandemente umana “desidera” trattare la grande
varietà delle forme con cui il mondo sivarietà delle forme con cui il mondo si
presentapresenta
Formazione delloFormazione dello
stereotipostereotipo
La formazione degli stereotipiLa formazione degli stereotipi
avviene, dunque, per un processoavviene, dunque, per un processo
di semplificazione della realtàdi semplificazione della realtà
 Si verifica secondo modalità culturalmenteSi verifica secondo modalità culturalmente
previste: “gli stereotipi fanno parte delpreviste: “gli stereotipi fanno parte del
gruppo e come tali vengono acquisiti daigruppo e come tali vengono acquisiti dai
singoli e utilizzati per una efficacesingoli e utilizzati per una efficace
comprensione della realtà” (p. 15)comprensione della realtà” (p. 15)
Mazzara, 1997Mazzara, 1997
Lo stereotipo si formaLo stereotipo si forma
quando…quando…
 Svolge una funzione di tipo difensivo, inSvolge una funzione di tipo difensivo, in
quanto contribuiscono al mantenimento diquanto contribuiscono al mantenimento di
una cultura e delle sue forme diuna cultura e delle sue forme di
organizzazione, così garantendoorganizzazione, così garantendo
all’individuo la salvaguardia della suaall’individuo la salvaguardia della sua
posizioneposizione
Mazzara, 1997Mazzara, 1997
 Guida la raccolta delle informazioni eGuida la raccolta delle informazioni e
l’analisi della realtà, in quanto i dati dil’analisi della realtà, in quanto i dati di
esperienza vengono già filtrati secondoesperienza vengono già filtrati secondo
le categorie rappresentate daglile categorie rappresentate dagli
stereotipi.stereotipi.
Mazzara, 1997Mazzara, 1997
Le scienze sociali hanno specificatoLe scienze sociali hanno specificato
come, in genere, il pregiudizio :come, in genere, il pregiudizio :
 si riferisca non tanto a fatti o eventi,si riferisca non tanto a fatti o eventi,
quanto a gruppi sociali, sebbene sianoquanto a gruppi sociali, sebbene siano
comuni anche giudizi dati sucomuni anche giudizi dati su
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Atteggiamenti

  • 2. ATTEGGIAMENTOATTEGGIAMENTO ……è una tendenza psicologica espressaè una tendenza psicologica espressa attraverso la valutazione di una particolareattraverso la valutazione di una particolare entità con qualche genere di favore oentità con qualche genere di favore o sfavore. […]sfavore. […] Tendenza psicologicaTendenza psicologica fa riferimento ad unofa riferimento ad uno stato interno alla personastato interno alla persona ValutazioneValutazione fa riferimento ad ogni classe difa riferimento ad ogni classe di risposta valutativa, sia essa manifesta o nonrisposta valutativa, sia essa manifesta o non osservabile, cognitiva, affettiva oosservabile, cognitiva, affettiva o comportamentale.comportamentale. (Eagly & Chaiken, 1993)(Eagly & Chaiken, 1993)
  • 3. MODELLO TRIPARTITOMODELLO TRIPARTITO Rosenberg e Hovland, 1960Rosenberg e Hovland, 1960 COMPONENTICOMPONENTI COGNITIVACOGNITIVA AFFETTIVAAFFETTIVA COMPORTACOMPORTA MENTALEMENTALE CredenzeCredenze ReazioniReazioni emotiveemotive Azione diAzione di avvicinamentavvicinament oo allontanamenallontanamen
  • 4. Gli atteggiamenti sono un costrutto psicologicoGli atteggiamenti sono un costrutto psicologico costituito da 3 componenti:costituito da 3 componenti:  Componente cognitiva:Componente cognitiva: informazioni e credenzeinformazioni e credenze verso un oggettoverso un oggetto  Componente affettiva:Componente affettiva: reazione emotiva versoreazione emotiva verso l’oggettol’oggetto  Componente comportamentale:Componente comportamentale: azioni diazioni di avvicinamento o allontanamento dall’oggettoavvicinamento o allontanamento dall’oggetto Critiche:Critiche:  La ricerca ha studiato soprattutto la componenteLa ricerca ha studiato soprattutto la componente valutativavalutativa Modello tripartitoModello tripartito
  • 5. Social cognition (Fazio, 1986):Social cognition (Fazio, 1986):  Atteggiamento =Atteggiamento = struttura cognitiva costituitastruttura cognitiva costituita dall’associazione in memoria tra ladall’associazione in memoria tra la rappresentazione dell’oggetto e la suarappresentazione dell’oggetto e la sua valutazionevalutazione  Questa definizioneQuesta definizione non è in contrapposizionenon è in contrapposizione con il modello tripartitocon il modello tripartito
  • 6. L’ASPETTATIVA-VALOREL’ASPETTATIVA-VALORE Fishbein e Ajzen, 1975 – Feather, 1982Fishbein e Ajzen, 1975 – Feather, 1982  ATT è una valutazioneATT è una valutazione spontaneaspontanea ee inevitabileinevitabile  ATT è determinato dalATT è determinato dal valorevalore riconosciuto agliriconosciuto agli attributiattributi dell’oggetto +dell’oggetto + forzaforza dell’associazionedell’associazione  ATT è influenzato solo da idee prontamenteATT è influenzato solo da idee prontamente accessibiliaccessibili  L’accessibilità dipende da:L’accessibilità dipende da: frequenza di attivazione, imminenza, importanzafrequenza di attivazione, imminenza, importanza dell’ideadell’idea
  • 7. Atteggiamento = struttura cognitivaAtteggiamento = struttura cognitiva caratterizzata da:caratterizzata da:  Disponibilità:Disponibilità: associazione traassociazione tra oggetto e valutazioneoggetto e valutazione immagazzinata nella memoria aimmagazzinata nella memoria a lungo terminelungo termine  Accessibilità:Accessibilità: tempo e sforzotempo e sforzo richiesti per il recupero mnestico dirichiesti per il recupero mnestico di tale strutturatale struttura
  • 8. L’atteggiamento ha la funzione di:L’atteggiamento ha la funzione di:  Organizzare e favorire la codifica delleOrganizzare e favorire la codifica delle informazioni in entratainformazioni in entrata Aspetti innovativi:Aspetti innovativi:  Introduce il concetto diIntroduce il concetto di “forza“forza dell’associazione tra oggetto e valutazione”dell’associazione tra oggetto e valutazione” misurato attraverso il tempo di latenza (tempomisurato attraverso il tempo di latenza (tempo che occorre all’individuo per formulare lache occorre all’individuo per formulare la valutazione dal momento in cui appare lovalutazione dal momento in cui appare lo stimolo)stimolo)
  • 9. Esempio:Esempio:  Quando il legame è forte:Quando il legame è forte: attivazioneattivazione automatica della struttura cognitivaautomatica della struttura cognitiva  Quando il legame è debole:Quando il legame è debole: elaborazione consapevole perelaborazione consapevole per recuperare tale strutturarecuperare tale struttura  Quando il legame è molto debole:Quando il legame è molto debole: incapacità di recuperare l’associazioneincapacità di recuperare l’associazione e formulazione della valutazione nele formulazione della valutazione nel momento stesso (formulazione online)momento stesso (formulazione online)
  • 10. Come si formano gliCome si formano gli atteggiamenti?atteggiamenti? Tre modalità:Tre modalità: • Esperienza direttaEsperienza diretta • Osservazione della esperienzaOsservazione della esperienza altruialtrui • ComunicazioneComunicazione
  • 11. • Porta a una forte associazione inPorta a una forte associazione in memoria tra la rappresentazionememoria tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazionedell’oggetto e la sua valutazione • Il ripetersi dell’esposizione rendeIl ripetersi dell’esposizione rende l’associazione automatica (memoryl’associazione automatica (memory based)based) • Atteggiamento più resistente alAtteggiamento più resistente al cambiamentocambiamento Esperienza direttaEsperienza diretta
  • 12. OsservazioneOsservazione dell’esperienza altruidell’esperienza altrui  L’associazione tra laL’associazione tra la rappresentazione dell’oggetto e la suarappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione è meno fortevalutazione è meno forte  Atteggiamento meno resistente alAtteggiamento meno resistente al cambiamentocambiamento
  • 13. ComunicazioneComunicazione  Associazione tra rappresentazione eAssociazione tra rappresentazione e oggetto molto debole, difficileoggetto molto debole, difficile recupero dalla memoriarecupero dalla memoria (atteggiamento formulato online)(atteggiamento formulato online)  Atteggiamento molto meno resistenteAtteggiamento molto meno resistente al cambiamentoal cambiamento
  • 14.  Costrutti non osservabiliCostrutti non osservabili  Inferibili da alcuni indicatori (risposteInferibili da alcuni indicatori (risposte manifeste e comportamenti)manifeste e comportamenti) Come si misuranoCome si misurano gli atteggiamenti?gli atteggiamenti?
  • 15. Le scale permettono di misurare:Le scale permettono di misurare:  La natura e l’intensità delle opinioniLa natura e l’intensità delle opinioni  La frequenza dei comportamentiLa frequenza dei comportamenti Prime scale Thurstone e Chave (1929) ePrime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941)Guttman (1941) La costruzione di queste scale prevedeva laLa costruzione di queste scale prevedeva la presenza di giudici:presenza di giudici: • Per valutare gli item da includere o menoPer valutare gli item da includere o meno nella scalanella scala • Per il calcolo scalare di ogni itemPer il calcolo scalare di ogni item Critiche:Critiche: lungo e dispendioso lavoro dilungo e dispendioso lavoro di preparazionepreparazione
  • 16. Scala Likert (Likert, 1932):Scala Likert (Likert, 1932):  è costituita da item (affermazioniè costituita da item (affermazioni favorevoli o sfavorevoli) che coprono glifavorevoli o sfavorevoli) che coprono gli aspetti rilevanti nell’area semanticaaspetti rilevanti nell’area semantica dell’oggetto studiatodell’oggetto studiato  i soggetti devono indicare su una scala dii soggetti devono indicare su una scala di risposta il grado di accordo o disaccordorisposta il grado di accordo o disaccordo con le affermazionicon le affermazioni
  • 17. Esempio:Esempio: La mia famiglia dovrebbeLa mia famiglia dovrebbe eliminare la carne dalla dietaeliminare la carne dalla dieta Totale disaccordo 1 2 3 4 5 6 7Totale disaccordo 1 2 3 4 5 6 7 Pieno accordoPieno accordo  Consente di effettuare operazioniConsente di effettuare operazioni statistiche come l’aggregazione dellestatistiche come l’aggregazione delle risposte sullo stesso oggetto, il calcolorisposte sullo stesso oggetto, il calcolo della mediadella media
  • 18. Domande aperteDomande aperte  AutomatismoAutomatismo  Dimensione affettiva vs. dimensione cognitivaDimensione affettiva vs. dimensione cognitiva  AmbivalenzaAmbivalenza  RELAZIONE CON IL COMPORTAMENTORELAZIONE CON IL COMPORTAMENTO
  • 19. Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957):Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957):  insieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) dainsieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) da sette spazi che rappresentano una gradazione da unosette spazi che rappresentano una gradazione da uno all’altroall’altro  oggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionariooggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionario Esempio:Esempio: Come giudica ilCome giudica il conformismoconformismo?? Buono ___ ___ ___ ___ ___ ___Buono ___ ___ ___ ___ ___ ___ CattivoCattivo Bello ___ ___ ___ ___ ___ ___Bello ___ ___ ___ ___ ___ ___ BruttoBrutto
  • 20.  Gli autori hanno rilevato che le coppie diGli autori hanno rilevato che le coppie di aggettivi si raggruppano sistematicamenteaggettivi si raggruppano sistematicamente in tre fattori:in tre fattori:  ValutazioneValutazione  PotenzaPotenza  AttivitàAttività CriticheCritiche alla validità delle scale:alla validità delle scale: le rispostele risposte sono sotto il controllo dei soggetti.sono sotto il controllo dei soggetti. Problema legato alla desiderabilità socialeProblema legato alla desiderabilità sociale
  • 21. 2)2) Misure meno dirette di misurazione:Misure meno dirette di misurazione:  Risposta elettrogalvanica (capacità della pelle di condurreRisposta elettrogalvanica (capacità della pelle di condurre elettricità)elettricità)  Attività dei muscoli del visoAttività dei muscoli del viso Vantaggi:Vantaggi:  Risposte non influenzate dalla desiderabilità socialeRisposte non influenzate dalla desiderabilità sociale Critiche:Critiche:  Metodologie troppo intrusiveMetodologie troppo intrusive 3)3) Tempo di latenza nella espressione della risposta:Tempo di latenza nella espressione della risposta:  Utilizzo di un software che permette di calcolare il tempo traUtilizzo di un software che permette di calcolare il tempo tra l’apparizione dello stimolo sullo schermo del computer e lal’apparizione dello stimolo sullo schermo del computer e la pressione esercitata dal soggetto su appositi tasti per lapressione esercitata dal soggetto su appositi tasti per la rispostarisposta
  • 22. MODELLO DELL’AZIONE RAGIONATAMODELLO DELL’AZIONE RAGIONATA Fishbein e Ajzen, 1975Fishbein e Ajzen, 1975 CredenzeCredenze circa lecirca le conseguenzeconseguenze AtteggiamentAtteggiament oo Valutazione delValutazione del comportamentocomportamento INTENZIONINTENZION EE COMPORTCOMPORT AA MENTOMENTO CredenzeCredenze circa lecirca le norme socialinorme sociali PercezionePercezione aspettativeaspettative ‘altri‘altri significativi’significativi’
  • 23. Ajzen (1988) ha riformulato la teoria introducendoAjzen (1988) ha riformulato la teoria introducendo comecome fattore causalefattore causale insieme agli atteggiamentiinsieme agli atteggiamenti verso il comportamento e alla pressione sociale:verso il comportamento e alla pressione sociale:  La percezione del controllo sul comportamentoLa percezione del controllo sul comportamento Critiche:Critiche: Secondo Fazio:Secondo Fazio: • Il modello di Fishbein e Ajzen si applica solo quandoIl modello di Fishbein e Ajzen si applica solo quando l’associazione tra oggetto e valutazione è debole ol’associazione tra oggetto e valutazione è debole o non disponibilenon disponibile • Perché quando l’associazione tra oggetto ePerché quando l’associazione tra oggetto e valutazione è forte l’atteggiamento si attivavalutazione è forte l’atteggiamento si attiva automaticamente e guida il comportamentoautomaticamente e guida il comportamento
  • 24.  Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957)Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957)  Processo di natura motivazionaleProcesso di natura motivazionale  Deriva dal bisogno di mantenere coerenza tra leDeriva dal bisogno di mantenere coerenza tra le proprie cognizioni (credenze e valori) e/oproprie cognizioni (credenze e valori) e/o comportamenticomportamenti EsempioEsempio: -: - credo che mettere il casco sia utilecredo che mettere il casco sia utile -- a volte non indosso il cascoa volte non indosso il casco Cognizione Dissonanza3 Desiderio di riportare l’equilibrioDisagio3 Comportamento
  • 25. Strategie per ristabilire l’equilibrio:Strategie per ristabilire l’equilibrio:  Modificazione dell’elemento dissonante menoModificazione dell’elemento dissonante meno resistente al cambiamentoresistente al cambiamento Esempio: il cambiamento del comportamentoEsempio: il cambiamento del comportamento  il soggetto modifica il comportamento e utilizza sempreil soggetto modifica il comportamento e utilizza sempre il cascoil casco  Cambiamento della credenza relativa all’utilità delCambiamento della credenza relativa all’utilità del casco attraverso la percezione selettiva dellecasco attraverso la percezione selettiva delle informazioniinformazioni Esempio: il cambiamento di atteggiamentoEsempio: il cambiamento di atteggiamento  il soggetto ricorda le informazioni che criticano l’utilità delil soggetto ricorda le informazioni che criticano l’utilità del cascocasco
  • 26.  Gli atteggiamenti focalizzano l’attenzione:Gli atteggiamenti focalizzano l’attenzione: dimmi dove guardare (1973, Commissionedimmi dove guardare (1973, Commissione Giustizia USA).Giustizia USA).  Gli atteggiamenti restringono il campo diGli atteggiamenti restringono il campo di attenzione delle persone, orientandoleattenzione delle persone, orientandole verso le informazioni che sono in lineaverso le informazioni che sono in linea con quanto credonocon quanto credono
  • 27.  Gli atteggiamenti distorconoGli atteggiamenti distorcono l’interpretazione: dimmi che cose vedere!l’interpretazione: dimmi che cose vedere!  AssimilazioneAssimilazione  ContrastoContrasto  Decisione sulle informazioni ambigueDecisione sulle informazioni ambigue
  • 28.  Gli atteggiamenti guidano ilGli atteggiamenti guidano il comportamento attraverso lacomportamento attraverso la formulazione di intenzioni, aiutando aformulazione di intenzioni, aiutando a tradurre l’atteggiamento intradurre l’atteggiamento in comportamento pianificazionecomportamento pianificazione
  • 29.  Perché un atteggiamento possaPerché un atteggiamento possa influenzare il comportamento il soggettoinfluenzare il comportamento il soggetto ha la percezione di poter controllare taleha la percezione di poter controllare tale comportamentocomportamento
  • 31. PregiudizioPregiudizio  DaDa (praeiudicium: sentenza anticipata)(praeiudicium: sentenza anticipata) È un giudizio precedente all’esperienza, unÈ un giudizio precedente all’esperienza, un giudizio espresso in assenza di datigiudizio espresso in assenza di dati sufficienti.sufficienti. Tendenza a considerare in modoTendenza a considerare in modo ingiustificatamente sfavorevole le personeingiustificatamente sfavorevole le persone che appartengono ad un determinatoche appartengono ad un determinato gruppo socialegruppo sociale
  • 32. StereotipoStereotipo  DaDa (stereos – tupos: impronta rigida)(stereos – tupos: impronta rigida)  È un insieme coerente e abbastanza rigido diÈ un insieme coerente e abbastanza rigido di credenze negative che un certo gruppocredenze negative che un certo gruppo condivide rispetto ad un altro gruppo o categoriacondivide rispetto ad un altro gruppo o categoria socialesociale  È il nucleo cognitivo del pregiudizio, l’insieme diÈ il nucleo cognitivo del pregiudizio, l’insieme di quelle rappresentazioni mentali che portano aquelle rappresentazioni mentali che portano a pensare e agire in modo sfavorevole neipensare e agire in modo sfavorevole nei confronti di un certo gruppo sociale.confronti di un certo gruppo sociale.
  • 33. StereotipiStereotipi  Ciò che è rilevante comprendere in temaCiò che è rilevante comprendere in tema di stereotipi è che “è stato dimostrato chedi stereotipi è che “è stato dimostrato che l’opinione su un gruppo di popolazionel’opinione su un gruppo di popolazione influenza il comportamento di tale gruppoinfluenza il comportamento di tale gruppo provocando comportamenti conformi alloprovocando comportamenti conformi allo stereotipo” (Galimberti, 1992, p. 912)stereotipo” (Galimberti, 1992, p. 912)
  • 34. Sebbene spesso siano valutatiSebbene spesso siano valutati negativamente in quanto tendono anegativamente in quanto tendono a mantenere i pregiudizi sociali, gli stereotipimantenere i pregiudizi sociali, gli stereotipi hanno un valore notevole perchéhanno un valore notevole perché contengono verità sufficienti a predire ilcontengono verità sufficienti a predire il comportamento di individui o gruppicomportamento di individui o gruppi (Galimberti, 1992)(Galimberti, 1992)
  • 35. Formazione delloFormazione dello stereotipostereotipo Lo stereotipo è, in altre parole una forma diLo stereotipo è, in altre parole una forma di semplificazione della realtà: comesemplificazione della realtà: come sostenne Lipmann (1922), il rapporto consostenne Lipmann (1922), il rapporto con la realtà è mediato dalle immagini mentalila realtà è mediato dalle immagini mentali che uno si costituisce di essa. Taliche uno si costituisce di essa. Tali immagini sono spesso molto semplificateimmagini sono spesso molto semplificate e molto rigide in quanto non sempre lae molto rigide in quanto non sempre la mente umana “desidera” trattare la grandemente umana “desidera” trattare la grande varietà delle forme con cui il mondo sivarietà delle forme con cui il mondo si presentapresenta
  • 36. Formazione delloFormazione dello stereotipostereotipo La formazione degli stereotipiLa formazione degli stereotipi avviene, dunque, per un processoavviene, dunque, per un processo di semplificazione della realtàdi semplificazione della realtà
  • 37.  Si verifica secondo modalità culturalmenteSi verifica secondo modalità culturalmente previste: “gli stereotipi fanno parte delpreviste: “gli stereotipi fanno parte del gruppo e come tali vengono acquisiti daigruppo e come tali vengono acquisiti dai singoli e utilizzati per una efficacesingoli e utilizzati per una efficace comprensione della realtà” (p. 15)comprensione della realtà” (p. 15) Mazzara, 1997Mazzara, 1997 Lo stereotipo si formaLo stereotipo si forma quando…quando…
  • 38.  Svolge una funzione di tipo difensivo, inSvolge una funzione di tipo difensivo, in quanto contribuiscono al mantenimento diquanto contribuiscono al mantenimento di una cultura e delle sue forme diuna cultura e delle sue forme di organizzazione, così garantendoorganizzazione, così garantendo all’individuo la salvaguardia della suaall’individuo la salvaguardia della sua posizioneposizione Mazzara, 1997Mazzara, 1997
  • 39.  Guida la raccolta delle informazioni eGuida la raccolta delle informazioni e l’analisi della realtà, in quanto i dati dil’analisi della realtà, in quanto i dati di esperienza vengono già filtrati secondoesperienza vengono già filtrati secondo le categorie rappresentate daglile categorie rappresentate dagli stereotipi.stereotipi. Mazzara, 1997Mazzara, 1997
  • 40. Le scienze sociali hanno specificatoLe scienze sociali hanno specificato come, in genere, il pregiudizio :come, in genere, il pregiudizio :  si riferisca non tanto a fatti o eventi,si riferisca non tanto a fatti o eventi, quanto a gruppi sociali, sebbene sianoquanto a gruppi sociali, sebbene siano comuni anche giudizi dati sucomuni anche giudizi dati su accadimenti della vita quotidiana o suaccadimenti della vita quotidiana o su relazioni interpersonalirelazioni interpersonali  si caratterizzi come giudizio di tiposi caratterizzi come giudizio di tipo negativo che tende a penalizzarenegativo che tende a penalizzare l’oggetto del giudizio stessol’oggetto del giudizio stesso