Oltre alla dermatite da contatto, classica manifestazione di allergia conclamata, esistono forme cliniche, attribuibili a fenomeni d’intolleranza, che si manifestano con un corredo sintomatologico più sfumato, e a volte diverso da quello della classica allergia. In questo caso, l’alimentazione assume un ruolo decisivo. Numerosi sono, infatti, i cibi contenenti discrete quantità di nichel: cacao, legumi, funghi, cipolla, pomodoro. Bisogna, inoltre, tenere in considerazione che il nichel solfato è ampiamente utilizzato come additivo negli alimenti, in particolare nei grassi idrogenati.
The effect of the Alcat Test Diet Therapy for Food Sensitivity in Patient’s w...
Intolleranze: attenti al nichel
1. Intolleranze: attenti al nichel
A cura del Dr. Marco Mancuso - Esperto in Nutrizione e intolleranze alimentari, Esperto in
ipertermia oncologica, Specialista in otorinolaringoiatria e radioterapia oncologica.
Il nome nichel, utilizzato un tempo dai minatori per definire un elemento senza valore, deriva dal
tedesco Kupfernickel (“rame del diavolo”). Il nichel è presente in maniera pressoché ubiquitaria nel
nostro ambiente. Ecco perché le manifestazioni patologiche correlate a questo metallo, in
particolare le dermatiti da contatto, sono in continuo aumento.
La diagnosi di allergia al nichel è in genere molto semplice: i dati clinici sono supportati dal patch
test, un test di provocazione cutanea, che consiste nell’apporre sulla pelle un cerotto a rilascio lento
di nichel.
Tuttavia, oltre alla dermatite da contatto, classica manifestazione di allergia conclamata, esistono
forme cliniche, attribuibili a fenomeni d’intolleranza, che si manifestano con un corredo
sintomatologico più sfumato, e a volte diverso da quello della classica allergia.
In questo caso, l’alimentazione assume un ruolo decisivo. Numerosi sono, infatti, i cibi contenenti
discrete quantità di nichel: cacao, legumi, funghi, cipolla, pomodoro. Bisogna, inoltre, tenere in
considerazione che il nichel solfato è ampiamente utilizzato come additivo negli alimenti, in
particolare nei grassi idrogenati.
I sintomi più frequentemente associati a una probabile intolleranza agli alimenti contenenti nichel
sono: cistiti, gastrite, reflusso gastro-esofageo, coliti, intestino pigro o dissenteria, gonfiore
addominale, cefalea, dermatiti del volto o diffusa, stanchezza.
Per evitare che l’assunzione di alimenti contenenti nichel aggravi una forma allergica pre-
esistente e, per alleviare in maniera davvero efficace i sintomi - soprattutto quelli gastrointestinali
- dovuti a un’intolleranza al nichel, è importante sottoporsi a una diagnosi d’intolleranza.
Presso l’Istituto di Medicina Biologica (Imbio) è possibile diagnosticare l’intolleranza al nichel
tramite ALCAT, test che consente anche di verificare la sensibilità agli additivi alimentari
compreso il nichel solfato. I risultati di ALCAT test permettono, inoltre, di mettere a punto un iter
terapeutico personalizzato, che prevede un regime alimentare adeguato, e una terapia di
supporto a scopo desensibilizzante e detossificante.
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I.M.Ge.P. - Istituto di Medicina Genetica Preventiva
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