2. Attività
Attività 1 Cosa sappiamo sulle strategie di
studio e comprensione del testo
Attività 2 Strategie e programmi sono del tutto
inconciliabili? Crea una soluzione
didattica
Attività 3 Presentazione delle strategie di
studio e comprensione del testo
4. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 4
Descrizione dell’attività
1. Introduzione dell’argomento oggetto di studio: “Le strategie di studio e comprensione del
testo”. Formazione di gruppi da tre o quattro.
2. Nel primo riquadro della Scheda 1 “Che cosa so o penso di sapere”, segna individualmente
e in modo leggibile, quello che sai o pensi di sapere sull’argomento. Non esitare a scrivere
anche cose di cui non sei certo. In questa fase va benissimo scrivere anche cose che
possono essere errate.
3. Attività di gruppo: ciascun membro del gruppo passa la propria scheda al compagno sulla
destra che, leggerà quanto riportato nel primo riquadro e aggiungerà quello che conosce
sull’argomento nel secondo riquadro “Che cosa gli altri sanno o pensano di sapere”. Nel
secondo riquadro vanno riportate informazioni diverse dal primo: possono essere le stesse
riportate sulla propria scheda o diverse. Si continua a far ruotare le schede, fino a che
tutti hanno apportato il loro contributo sulle schede di tutti gli altri membri del gruppo.
4. Ognuno riveda la propria scheda completata dagli altri e, se necessario, rivolga domande
di chiarificazione ai compagni di gruppo.
5. Il docente propone una lettura sull’argomento (vedi più avanti).
6. Il docente propone una riflessione sull’attività svolta:
– Quali aspetti dell’attività hanno facilitato di più la comprensione individuale?
– In che modo il lavoro di gruppo ha facilitato o ostacolato la comprensione individuale?
5. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 5
Cosa so su …
CHE COSA SO SU …?
Che cosa gli altri sanno o pensano di sapere? (Ogni membro del gruppo aggiunga le sue idee e conoscenze sull’argomento.
Prima di aggiungere le proprie idee, leggere tutte quelle scritte, per verificare che le proprie conoscenze non siano state già espresse in altro
modo da qualcun altro e per crearne di nuove a partire da quelle lette.)
Che cosa so o penso di sapere? (Elenca ogni cosa che conosci o che pensi di conoscere sull’argomento prima di cominciare a
leggere. Non esitare ad elencare cose su cui non sei sicuro. Va bene anche scrivere cose errate.)
Che cosa gli altri sanno o pensano di sapere? (Ogni membro del gruppo aggiunga le sue idee e conoscenze sull’argomento.
Prima di aggiungere le proprie idee, leggere tutte quelle scritte, per verificare che le proprie conoscenze non siano state già espresse in altro
modo da qualcun altro e per crearne di nuove a partire da quelle lette.)
Che cosa so o penso di sapere? (Elenca ogni cosa che conosci o che pensi di conoscere sull’argomento prima di cominciare a
leggere. Non esitare ad elencare cose su cui non sei sicuro. Va bene anche scrivere cose errate.)
Argomento: (inserisci l’argomento della lettura) ________________________________________________________________________
Compito in cui è possibile sbagliare! Scheda 1
6. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 6
Lettura
La ricerca nel settore della comprensione della
lettura ha una lunga e ricca storia. C’è molto che
possiamo dire sia sulla natura della comprensione
della lettura sia sull’insegnare a comprendere da
testo scritto. Molto di ciò che conosciamo è stato
appreso dal 1975 in poi. Perché siamo stati cosi
capaci di realizzare molto progresso in così poco
tempo? Noi crediamo che buona parte delle ragioni
che giustificano una curva di apprendimento così
ripida consiste nel fatto che vi sia stata un’assenza
di controversia circa l’opportunità di insegnare
direttamente a comprendere. Diversamente da ciò
che è stato discusso circa il processo di
decodificazione, lettura orale e prontezza di
apprendimento della lettura, coloro che hanno
studiato il problema dell’insegnare a leggere e
comprendere, hanno da sempre evitato di generare
scontri o immettere acrimonia e elementi di
amarezza, a differenza di coloro che hanno lavorato
in altri settori e aspetti del campo di indagine della
lettura.
Buona parte del lavoro sul processo di lettura-
comprensione è stata basata sull’analisi delle
condotte mentali dei buoni lettori. Noi oggi
sappiamo molto di ciò che i buoni lettori fanno
quando leggono.
I buoni lettori sono lettori attivi.
Fin dal principio essi hanno in mente scopi chiari da
associare al compito di leggere. Essi costantemente
valutano (monitorano) se il testo, e la lettura dello
stesso, permettono di realizzare gli scopi che hanno
definito.
I buoni lettori usualmente danno uno sguardo
generale al testo prima di leggerlo, notando
caratteristiche quali: la struttura e le sezioni che
potrebbero essere più rilevanti o corrispondere agli
scopi conoscitivi che si sono prefissi.
Man mano che la lettura procede, essi fanno delle
previsioni circa ciò che verrà dopo.
Essi leggono selettivamente, cioè prendono
continue decisioni su ciò che stanno leggendo:
quindi cosa leggere accuratamente, cosa leggere
velocemente, cosa non leggere, cosa rileggere e
così via.
I buoni lettori costruiscono, revisionano e si
interrogano sui significati relativi alle informazioni
che assimilano durante la lettura.
I buoni lettori cercano di determinare il significato
di vocaboli e concetti poco familiari o sconosciuti
presenti nel testo, e provvedono a colmare il vuoto
di conoscenza che hanno in quel momento.
(continua)
7. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 7
Lettura
Essi richiamano, confrontano e integrano la loro
conoscenza previa con il materiale informativo
presente nel testo.
Essi fanno ipotesi sull’autore del testo, lo stile, le
convinzioni, le intenzioni, l’ambiente storico e
culturale, ecc.
Essi monitorano il loro processo di comprensione del
testo, introducendo aggiustamenti nella lettura
quando questi sono necessari.
Essi valutano la qualità e il valore del testo, e
reagiscono al testo con una varietà di modi, sia
intellettuali che emotivi.
I buoni lettori leggono differenti tipi di testo in
modi differenti.
Nel leggere i testi narrativi, i buoni lettori pongono
molta attenzione ai personaggi, ai luoghi e alle
situazioni.
Nel leggere testi espositivi, questi lettori
frequentemente riassumono e revisionano ciò che
hanno letto.
Per i buoni lettori, l'elaborazione di testi si verifica
non soltanto durante la lettura, come solitamente si
pensa che sia, ma anche durante le brevi pause
prese durante la lettura, dopo che la lettura è
cominciata, dopo che la lettura è stata ultimata.
La comprensione di un testo è un’attività
mentalmente dispendiosa, senza fine, e complessa,
ma nonostante tutto, per i buoni lettori, è allo
stesso tempo soddisfacente e produttiva.
Data la conoscenza su ciò che i buoni lettori fanno
quando leggono, sia i ricercatori che i docenti si
sono chiesti: possiamo insegnare agli alunni a
impegnarsi in queste condotte cognitive produttive?
La risposta è stata unanimemente si. Un ampio
volume di studi indicano che possiamo aiutare gli
alunni nell’acquisire le strategie e i processi
utilizzati dai buoni lettori e che questo migliora la
comprensione generale dei testi sia scolastici (cioè
quelli che vengono utilizzati per insegnare la
comprensione), sia quelli che saranno letti
autonomamente in futuro.
Esiste un’ampia, se non a volte sovrapponibile,
offerta di tecniche d’istruzione efficaci per aiutare
gli studenti ad assimilare abilità e strategie
produttive di comprensione del testo. Sembra
comunque che già il solo utilizzo di una tecnica
possa migliorare i risultati di comprensione degli
alunni. Insegnare un repertorio di strategie di
comprensione può aiutare gli alunni a diventare
buoni lettori di molti tipi di testo.
8. Attività 2
Strategie e programmi sono del
tutto inconciliabili? Crea una
soluzione didattica
9. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 9
Descrizione dell’attività
1. Si scelga una persona a cui affidare un numero (numeratore). Si indichi un posto
nell’aula nel quale accomodarsi. Si formino poi gruppi da tre (o quattro) assegnando a
ciascuno lo stesso numero dato ai numeratori.
2. Una volta in gruppo ciascuno si auto-assegni una di queste lettere: A – B – C - (D se il
gruppo è da quattro). Si scelga la soluzione didattica corrispondente alla lettera auto-
assegnata.
3. Ciascuno legge individualmente e in silenzio l’attività. Al termine della lettura la
presenti ai colleghi.
4. Durante la presentazione il gruppo discuta “che cosa c’è di simile e di diverso” nelle
attività. Il numeratore sintetizzi i risultati della discussione di gruppo.
5. Adesso i gruppi saranno divisi.
• I numeratori dei gruppi si riuniranno tutti insieme. In questo nuovo gruppo
presenteranno i loro risultati con lo scopo di migliorare le analisi. Per fare
questo ciascuno utilizzerà la Scheda 1 (vedi di seguito). Questo è il gruppo
degli “analisti”.
• Gli altri due, per conoscere meglio i modelli di attività leggeranno e
discuteranno le sequenze di applicazione riportate nella Scheda 2. Sulla base
della Scheda 3 produrranno un adattamento dell’attività ad un contenuto
disciplinare. Questi gruppi si chiamano “progettisti”.
6. Al termine, progettisti e analisti scambiano i risultati de loro lavoro. Iniziano gli
analisti. Poi seguono i progettisti. Durante l’ascolto dei progettisti, gli analisti
dovranno esercitare una funzione critica, ponendo delle domande di chiarimento su
questi aspetti.
• Capire se nelle attività ci sono compiti di lettura e comprensione
• Capire se sono attività finalizzate all’insegnamento delle strategie
• Capire se la logica (le diverse operazioni e/o fasi) è valida
10. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 10
Scheda 1 – Gruppo Analisti
Soluzione A Soluzione B Soluzione C Soluzione D
Strategie
cognitive
attivate
Strategie
cognitive
insegnate
Strumenti e
attività di
apprendime
nto
Materiali
11. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 11
Scheda 2 – Gruppo progettisti
• Per conoscere meglio i modelli di
attività consulta la lettura “Studio
strategico dei contenuti disciplinari”.
– Per la Soluzione A leggi da pag. 8.
– Per la Soluzione B leggi da pag. 10.
– Per la Soluzione C leggi da pag. 17.
– Per la Soluzione D leggi da pag. 9.
12. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 12
Scheda 3 – Gruppo progettisti
SCHEDA DI PROGETTAZIONE
Scuola:
Ambito disciplinare/Disciplina Numero
studenti
Durata
attività
Classe:
Contenuto disciplinare Strategie cognitive insegnate
Strumenti e/o Attività
di apprendimento
Materiali
Qual è l’argomento oggetto
di apprendimento?
Quali strategie cognitive voglio insegnare?
Avere strategie quando si incontrano parole
nuove
Connettere le nuove conoscenze per dare
significato
Prevedere il contenuto del testo
Valutare continuamente la comprensione del
testo
Creare immagini su quanto si sta leggendo
Sintetizzare periodicamente ciò che si legge
Usare la struttura e i diversi indicatori del testo
Pianificare la lettura
Quali strumenti o
attività utilizzo per
insegnare i contenuti
disciplinari e le
strategie cognitive?
Quali materiali devo
predisporre?
Quali materiali devono
avere gli studenti?
13. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 13
Scheda 3 – Gruppo progettisti
Sequenza di applicazione: fasi e tempi
Descrivo i singoli passi e indico i tempi che seguirò durante l’applicazione dell’attività in classe
15. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 15
Premesse
• Le strategie cognitive si sviluppano
all’interno di attività finalizzate e con
il ricorso a strumenti specifici.
• Le strategie cognitive hanno una
maggiore probabilità di maturare
quando vengono apprese nell’ambito
dei saperi curricolari.
16. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 16
Quali strategie insegnare?
1.Saper operare quando si incontrano
parole nuove
2.Connettere le nuove conoscenze per
capire il significato
3.Prevedere il contenuto del testo
4.Valutare continuamente la
comprensione del testo
17. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 17
Quali strategie insegnare?
5. Creare immagini su quanto si sta
leggendo
6. Sintetizzare periodicamente ciò che
si legge
7. Usare la struttura e i diversi
indicatori del testo
8. Pianificare la lettura
18. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 18
Strategie e strumenti
Strumenti
Strategie cognitive
Conoscere
parole
nuove
Connette
re nuove
conoscen
ze
Preveder
e il
contenut
o del
testo
Valutare
la
comprens
ione del
testo
Creare
immagini
Sintetizz
are
periodica
mente
Usare la
struttura
e i diversi
indicatori
del testo
Pianificar
e la
lettura
Analisi della
parola
x
Le parole nella
parola
x x
Che cosa
conosco su …?
x x
Verifico le
conoscenze
x x
Reazione a
catena
x x x
Lisca di pesce x x
Riflessione sul
testo
x x x
Piano di lettura x x x
Sei sicuro? x x
19. febbraio ’07 Percorso 1 - Unità 4 19
La lettura è un processo lineare
Consapevolezza fonemica
Grafema/Fonema
Riconoscimento delle parole
Fluenza articolatoria
Comprensione
Comprensione avanzata
La percezione dei suoni che costituiscono il linguaggio.
Associazione tra lettere e suoni vocalici o consonantici.
Sintesi dei suoni sillabici all’interno di una parola.
Intonazione ed espressione, accuratezza e velocità nel
riconoscere singole parole nel testo.
Attribuire un significato allo scritto.
Sintetizzare, valutare, interpretare, giungere a delle
conclusioni valide.
Editor's Notes
Consapevolezza fonemica La percezione dei suoni che costituiscono il linguaggio. È un presupposto fondamentale ai fini dell’avviamento alla lettura. «Secondo la maggior parte delle attuali teorie sullo sviluppo delle abilità di lettura, la consapevolezza fonemica è un presupposto essenziale ai fini di questo apprendimento, poiché la capacità di acquisire le associazioni suono-lettera per la decodifica delle parole scritte è direttamente connessa alla conoscenza dei suoni del linguaggio» (Gerber, A. e Klein, E.R. (2006), Avviamento alla lettura attraverso il linguaggio: un percorso fonologico per parlare meglio e imparare a leggere, Difficoltà di Apprendimento, 11(3), pp. 347-356) (p. 348). Grafema/Fonema Associazione tra lettere e suoni vocalici o consonantici. Il lettore impara a creare corrispondenze Riconoscimento delle parole Fluenza articolatoria La fluenza articolatoria è l’abilità di leggere un testo non solo accuratamente ma anche velocemente e senza sforzo, in sintesi leggere scorrevolmente un testo. La fluenza articolatoria è caratterizzata da un’appropriata intonazione ed espressione, così come da una alto grado di accuratezza e velocità nel riconoscere singole parole nel testo. Un accurata decodificazione delle parole è necessaria, sebbene non sufficiente, per lo sviluppo della fluenza articolatoria. Dunque uno studente che legge speditamente, ma con molti errori di codificazione delle parole, non è fluente. La fluenza articolatoria è importante per tre ragioni. Se gli studenti sperimentano una certa difficoltà nella lettura delle parole, essi tenderanno a perdere la comprensione del testo. Gli studenti con una fluenza articolatoria scarsa, sperimenteranno la lettura come difficile e onerosa, la conseguenza è che essi perderanno presto la voglia di leggere. L’assenza di motivazione nella lettura, produrrà una scarsa pratica di lettura, che è uno dei tratti dei cattivi lettori. Gli studenti con una scarsa fluenza sperimentare delle serie difficoltà nella scuola secondaria ad affrontare l’alto numero di discipline il cui apprendimento è principalmente basato sulla lettura di testi. Tra gli studenti con disabilità di apprendimento, si osservano due problemi ricorrenti. Alcuni studenti hanno difficoltà a leggere accuratamente le parole e hanno una scorrevolezza sul testo lenta e laboriosa. Altri studenti possono avere una soddisfacente codificazione delle parole, soprattutto dopo aver partecipato a programmi di riabilitazione fonemica, ma leggono lentamente rispetto ad altri studenti della stessa età. Il deficit legato alla scarsa fluenza articolatoria può essere attribuito a diversi fattori Un’assenza sistematica di esposizione visiva a parole scritte. Gli studenti con disturbo specifico di lettura ricevono un’esposizione significativamente inferiore alle parole (sia a scuola e sia a casa) rispetto ai pari età considerati buoni lettori. L’effetto cumulativo di una scarsa esposizione testuale è molto difficile da affrontare. Altri ricercatore hanno attribuito la difficoltà a deficit relativi alla velocità con sui gli studenti riconoscono le parole, con cui richiamano i nomi di oggetti familiari, come lettere e numeri. Altri ricercatori sostengono che difficoltà nella fluenza articolatoria siano riconducibili ad un singolo deficit fonologico, il fattore centrale che determina buona parte delle difficoltà di lettura e comprensione. ( Louise Spear-Swerling, (2006) Preventing and Remediating Difficulties with Reading Fluency, LD On LINE April 2006 , http://www.ldonline.org/spearswerling/8811).