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Bullismo:
Conoscerlo per Prevenirlo
Origine
Il termine bullismo deriva dall’inglese “Bullying” e si riferisce
a un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata
nel tempo, perpetuata da una persona – o da un gruppo di
persone – più potente nei confronti di un’altra persona
percepita come più debole.
“Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è
prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto,
ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive
messe in atto da parte di uno o di più compagni”.
Olweus, 1996
Statistiche in Italia
• Il comportamento è più diffuso tra i maschi che non nelle femmine
(53% contro 38%)
• Il 46% dei bulli vive i rapporti con gli altri come se avesse a che fare
con dei nemici
• I ragazzi propendono più per offese fisiche e insulti diretti
• Le ragazze sono più aduse a creare disagi psicologici, ostracismo
ed emarginazione
• Fenomeno presente nelle classi scolastiche con il 22,3% di episodi
ripetuti ed il 27,6% di episodi singoli
• Immune solo il 50% delle classi
• “Non solo bolla mediatica”.
Dati Censis, 2008
Bullismo, di cosa parliamo?
Si definisce bullismo una situazione in cui un soggetto denigra, umilia,
a volte anche con la forza, un'altra persona solitamente appartenente al
suo medesimo gruppo di pari o di riferimento.
• Intenzionalità
(Lo scopo del bullo è di offendere e/o causare un danno alla vittima)
• Persistenza nel tempo
(Gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza)
• Asimmetria
(Disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce.)
Forme di bullismo
Bullismo Diretto
Fisico
Verbale
Bullismo Indiretto
Cyber bullismo
Bullismo diretto fisico
• Prevalentemente maschile
• Consiste nel picchiare,
prendere a calci e pugni,
spingere, dare pizzicotti,
graffiare, mordere, tirare i
capelli, appropriarsi o
rovinare gli oggetti degli
altri.
Bullismo diretto verbale
• Sia maschile che
femminile
• Consiste nel minacciare,
insultare, offendere,
prendere in giro, esprimere
pensieri razzisti, estorcere
denaro o beni materiali.
Bullismo indiretto
• Prevalentemente femminile
• Consiste nel provocare un
danno psicologico
attraverso l’esclusione dal
gruppo dei coetanei,
l’isolamento, l’uso ripetuto di
smorfie e gesti volgari, la
diffusione di pettegolezzi e
calunnie sul conto della
vittima, il danneggiamento
dei rapporti di amicizia.
Cyber bullismo
• Sia maschile che
femminile
• Colpisce un ragazzo su 4 e
una ragazza su 3.
• Approfondimento dopo
bullismo.
Dati Censis, 2008
Fenomeno sia maschile che femminile
• Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia
i maschi che le femmine.
• Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei
confronti sia dei maschi che delle
femmine.
• Le prepotenze delle femmine, nel maggior
parte dei casi indirette (psicologiche), si
rivolgono prevalentemente verso altre
femmine.
I protagonisti
Il bullo Dominante
Il bullo gregario
La vittima
Gli spettatori
Bullo Dominante
• è un soggetto più forte della media;
• ha un forte bisogno di potere;
• è impulsivo e irascibile.
• ha difficoltà nel rispettare le regole;
• assume comportamenti aggressivi verso tutti;
• approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio;
• non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e
non è altruista;
• non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si
assume mai la responsabilità delle proprie azioni;
• ha un’autostima elevata;
• non soffre di ansia o insicurezza;
• il suo rendimento scolastico è basso e tende ad
abbandonare la scuola;
• è abile nello sport e nei giochi;
• gode di una buona popolarità soprattutto tra i più
piccoli per la sua maggiore forza fisica.
Bullo Gregario
•• aiuta e sostiene il bullo dominante;
• si aggrega ad altri formando un piccolo
gruppo;
• non prende l’iniziativa di dare il via alle
prepotenze;
• spesso è un soggetto ansioso e insicuro;
• ha un rendimento scolastico basso;
• non è molto popolare;
• crede che così facendo venga anche lui
considerato un vincente acquistando
popolarità;
• può provare senso di colpa
immedesimandosi nei panni della vittima
La vittima
• è un soggetto più debole dei coetanei;
• è ansioso e insicuro;
• è sensibile, prudente, tranquillo, fragile,
timoroso;
• ha una bassa autostima;
• tende ad isolarsi, incapace di difendersi e
bisognoso di protezione.
• è contrario ad ogni tipo di violenza;
• ha rendimento scolastico non brillante;
• è poco abile nello sport e nel gioco;
• nega l’esistenza del problema, perché tende a
colpevolizzarsi e per questo non riesce a
confidarsi con nessuno.
Gli spettatori
Sostenitore
del bullo
Agisce in modo
da rinforzare il
comportamento
del bullo (per es.
incitandolo,
ridendo o anche
solo rimanendo a
guardare)
Difensore
della vittima
Prende le parti
della vittima
difendendola,
consolandola o
cercando di
interrompere le
prepotenze
Davanti alle
prepotenze non
fa nulla e cerca
di rimanere al
di fuori della
situazione
Maggioranza
silenziosa
Indicatori del bullo
• Prendono in giro ripetutamente ed in modo pesante, rimproverano,
intimidiscono, minacciano, ingiuriano, sbeffeggiano, mettono in
ridicolo, comandano a bacchetta;
• spingono, prendono a pugni e calci, danneggiano le cose degli altri
studenti ecc.;
• possono mettere in atto tali comportamenti nei confronti di molti
studenti, ma tendono comunque a rivolgersi in particolare agli
studenti più deboli ed indifesi;
• molti, inoltre, restano dietro le quinte ed inducono alcuni dei loro
seguaci a fungere da "manodopera".
Bullismo - Ragazzate: differenze
Per operare un’adeguata distinzione è importante considerare che tutti i
comportamenti, improntati alla goliardia ed al gioco, in cui vengono a
mancare quegli elementi caratteristici del bullismo, quali la persistenza
delle azioni vessatorie, l’intenzionalità e l’asimmetria di potere tra il
carnefice e la vittima (Olweus, 1993; Coie e Dodge, 1998; Smith et
al.1999), rientrano nella categoria delle “ragazzate”
Il termine ragazzate rimanda a quei comportamenti che non prevedono
una rigidità di ruoli nella relazione e soprattutto, in esse, manca la
volontaria intenzione di danneggiare l’altro o far del male.
Bullismo - Psicopatologia: differenze
E’ importante tracciare netti confini anche tra i comportamenti bullistici e quelle
esplosioni di violenza correlate a patologie psichiatriche frequenti in età
evolutiva. (DSM IV, TR, 2002)
• Le condotte psicopatologiche sono prevalentemente involontarie, ciò che
caratterizza il bullismo è l’intenzionalità;
• Il soggetto che presenta una psicopatologia presenta, generalmente, un
deficit nei processi empatici, il ”bullo” non usa intenzionalmente l’intelligenza
emotiva
• Il “bullo” ignora l’infelicità delle vittime, il soggetto affetto da psicopatologia
non ne ha consapevolezza;
• Il “bullo” può modificare, in breve tempo, il proprio ruolo sociale all’interno
del gruppo classe, anche senza l’intervento di uno specialista;
• Il “bullo” può contare sulla collaborazione di uno o più gregari, mentre il
soggetto affetto da psicopatologia è generalmente solo.
Indicatori della vittima
• Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti
rovinati;
• Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi;
• Non porta a casa compagni di classe o coetanei;
• Non ha nessun amico per il tempo libero;
• Non viene invitato a feste;
• Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte
percorre il tragitto più lungo;
• E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa;
• Dorme male e fa brutti sogni;
• Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e
spesso manifesta irritazione e scatti d’ira;
• Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)
Conseguenze per il bullo
Breve termine
• Basso rendimento
scolastico
• Disturbi della condotta
per incapacità di
rispettare le regole
• Difficoltà relazionali
Lungo termine
• Ripetute bocciature e
abbandono scolastico
• Comportamenti devianti e
antisociali: crimini, furti,
atti di vandalismo, abuso
di sostanze
• Violenza in famiglia e
aggressività sul lavoro
Conseguenze per la vittima
Breve termine:
Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla
mattina prima di andare a scuola)
Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia
Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico
Riluttanza nell’andare a scuola, disinvestimento nelle attività scolastiche
Svalutazione della propria identità, scarsa autostima
Lungo termine:
Psicopatologie: Depressione, Comportamenti autodistruttivi/autolesivi,
Abbandono scolastico
A livello personale: insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi
nell’adattamento socio-affettivo.
A livello sociale: ritiro, solitudine, relazioni povere.
Spunti riflessivi
Il comportamento deviante dipende, dal modo in cui fattori di rischio
(individuali, familiari, sociali) e fattori protettivi o di resilience
(individuali, familiari, sociali), in un processo di reciproca influenza
(circolarità), contribuiscono alla determinazione di un fenomeno. Il
bullismo viene considerato, in quest’ottica, un comportamento
dipendente dall’azione combinata di molteplici variabili (la struttura di
personalità del ragazzo, la tipologia familiare, le caratteristiche del
gruppo dei pari, il clima relazionale presente all’interno della scuola)
che, interagendo tra loro, co-costruiscono la condotta deviante.
Va inoltre sottolineata l’incidenza dei mass media nello sviluppo
evolutivo dei ragazzi, quando strutture di riferimento come la famiglia e
la scuola vengono meno ai propri ruoli o non riescono a mediare
attraverso una corretta educazione modelli di riferimento negativi.
Fattori di Rischio
Gruppo Classe:
1. comparazioni vantaggiose (atti deplorevoli al confronto con atti
crudeli tendono a diminuire in termini di riprovazione)
2. attribuzione di colpa (gli atti deplorevoli vengono giustificati
attribuendo la responsabilità alla vittima)
3. spostamento di responsabilità (le proprie responsabilità vengono
attribuite ad autorità superiori)
4. diffusione di responsabilità (la responsabilità individuale si disperde
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5. indifferenza e distorsione delle conseguenze dannose
Fattori di rischio
I genitori:
• Ruolo del padre
• Educazione condivisa e partecipata
• Mancanza di tempo da condividere
• Atteggiamenti bullistici dei genitori verso alcuni docenti.
• Atteggiamenti squalificanti dei genitori rispetto all’Istituzione
scolastica:
– Disinteressandosi della dimensione scolastica dei propri figli
– Connotando in maniera negativa l’attività dello studio;
– Attribuendo l’insuccesso scolastico del figlio interamente al
docente
– Sottovalutando e sminuendo le capacità del figlio
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Fattori di Rischio
Scuola:
• Applicazione non omogenea del regolamento scolastico;
• Etichettare lo studente con connotazioni negative ed umilianti,
anche di fronte ai compagni di classe;
• Rintracciare telefonicamente i familiari degli studenti, per riportare
solo comportamenti e valutazioni negative;
• Invitare esplicitamente alcuni studenti a ritirarsi da scuola o ad
iscriversi all’obbligo formativo, sollecitando in tale direzione anche i
familiari.
Come deve comportarsi la vittima? 1
a) Non reagire mai alle provocazioni del bullo, così come non
sottostare alle sue eventuali prepotenze o richieste. La cosa che più
desidera il bullo è vedere la propria vittima umiliata, arrabbiata e/o in
lacrime. La cosa migliore di fronte alle provocazioni del bullo è stare in
silenzio, non rispondere e andarsene via per chiedere aiuto ad un
adulto.
b) Se non si vuole assumere un atteggiamento così passivo, allora con
fermezza si può guardare negli occhi la persona che sta provocando e,
senza mai usare le mani, la violenza o la prepotenza, incitarla a
fermare immediatamente le provocazioni nei confronti della vittima. Di
fronte ad un bullo è bene fargli capire che se la cosa va avanti, le
maestre e la dirigenza scolastica verranno informate della cosa. E’
bene che la scuola disponga di un protocollo di intervento in occasione
di episodi di bullismo e che tutti i bambini ne siano a conoscenza e lo
abbiano discusso.
Come deve comportarsi la vittima? 2
c) Un'altra buona modalità di gestione della relazione con il bullo è
quella di spiazzarlo dicendogli frasi come: "Sono disposto a discutere
con te, ma non ho alcuna intenzione di combattere o fare la lotta.
Perciò calmati e vediamo di parlarne." Spesso un approccio di questo
tipo è in grado di congelare la voglia di violenza del bullo.
d) E’ bene che la vittima cerchi sempre di avere vicino a sé qualche
buon amico al quale chiedere aiuto se un bullo vuole farle del male o
prenderla in giro. La vera forza del bullo sta nel riscontrare la totale
assenza di sostegno intorno alla sua vittima designata. L'alleanza e la
solidarietà alla vittima da parte del gruppo allargato e la riprovazione
nei confronti del bullo, lo faranno sentire solo e isolato e lo
obbligheranno a cambiare le modalità che utilizza per farsi notare dagli
amici.
Cyber bullismo
Con il termine cyberbullismo si
identificano le azioni aggressive ed
intenzionali, eseguite, attraverso
strumenti elettronici (sms, mms,
immagini, foto o video clips, chiamate
telefoniche, e-mail, chat rooms, istant
messaging, siti web, offensivi e molesti),
da una persona singola o da un gruppo,
che mirano deliberatamente a far male o
a danneggiare un coetaneo che non può
facilmente difendersi e che si ripetono nel
tempo, protraendosi per settimane, mesi
o talvolta anni.
Cyber bullismo azioni
• Happy Slapping o Cyberbashing
• CYBERMINACCE
• OUTING AND TRICKERY
• IMPERSONATION
• CYBERSTALKING
• DENIGRATION
Cyber bullismo fattori di rischio
• Rivelazione di informazioni personali
• Dipendenza da Internet
• Comportamenti sessuali a rischio
• Comunità che incoraggiano il suicidio e l’autolesionismo!
• Reclutamento da parte di siti che incitano all’odio
• Videogiochi violenti
• Social network
Caratteristiche del CYBERBULLISMO
• Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo.
• Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale, o ha un basso potere sociale,
può diventare un cyberbullying.
• I cyberbulli possono essere anonimi, fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione
di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi si sta
interagendo.
• Il materiale cyberbullistico può essere diffuso in tutto il mondo.
• Le comunicazioni online possono essere particolarmente sadiche.
• Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24.
• Alta Disinibizione: i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero
nella vita reale.
• La percezione di invisibilità da parte del cyberbullo: “Tu non puoi vedere me!”
• Mancanza di feedback tangibili sul proprio operato, “Io non posso vedere te”! e
conseguente insufficiente consapevolezza sugli effetti delle proprie azioni.
• Depersonalizzazione: le conseguenze delle proprie azioni vengono ascritte
alla “personas” o “avatars” crea
A chi rivolgersi?
Personale scolastico
Psicologo presente nell’istituto scolastico
Famiglie degli individui coinvolti
Per informazioni e supporto:
Campagna nazionale contro il fenomeno del bullismo
«Smonta il bullo»
Sito internet: www.smontailbullo.it
Numero verde 800 66 96 96
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle
14.00 alla 19.00
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Bullismo tra i_banchi 1

  • 2. Origine Il termine bullismo deriva dall’inglese “Bullying” e si riferisce a un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona – o da un gruppo di persone – più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole. “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”. Olweus, 1996
  • 3. Statistiche in Italia • Il comportamento è più diffuso tra i maschi che non nelle femmine (53% contro 38%) • Il 46% dei bulli vive i rapporti con gli altri come se avesse a che fare con dei nemici • I ragazzi propendono più per offese fisiche e insulti diretti • Le ragazze sono più aduse a creare disagi psicologici, ostracismo ed emarginazione • Fenomeno presente nelle classi scolastiche con il 22,3% di episodi ripetuti ed il 27,6% di episodi singoli • Immune solo il 50% delle classi • “Non solo bolla mediatica”. Dati Censis, 2008
  • 4. Bullismo, di cosa parliamo? Si definisce bullismo una situazione in cui un soggetto denigra, umilia, a volte anche con la forza, un'altra persona solitamente appartenente al suo medesimo gruppo di pari o di riferimento. • Intenzionalità (Lo scopo del bullo è di offendere e/o causare un danno alla vittima) • Persistenza nel tempo (Gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza) • Asimmetria (Disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce.)
  • 5. Forme di bullismo Bullismo Diretto Fisico Verbale Bullismo Indiretto Cyber bullismo
  • 6. Bullismo diretto fisico • Prevalentemente maschile • Consiste nel picchiare, prendere a calci e pugni, spingere, dare pizzicotti, graffiare, mordere, tirare i capelli, appropriarsi o rovinare gli oggetti degli altri.
  • 7. Bullismo diretto verbale • Sia maschile che femminile • Consiste nel minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti, estorcere denaro o beni materiali.
  • 8. Bullismo indiretto • Prevalentemente femminile • Consiste nel provocare un danno psicologico attraverso l’esclusione dal gruppo dei coetanei, l’isolamento, l’uso ripetuto di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.
  • 9. Cyber bullismo • Sia maschile che femminile • Colpisce un ragazzo su 4 e una ragazza su 3. • Approfondimento dopo bullismo. Dati Censis, 2008
  • 10. Fenomeno sia maschile che femminile • Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia i maschi che le femmine. • Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei confronti sia dei maschi che delle femmine. • Le prepotenze delle femmine, nel maggior parte dei casi indirette (psicologiche), si rivolgono prevalentemente verso altre femmine.
  • 11. I protagonisti Il bullo Dominante Il bullo gregario La vittima Gli spettatori
  • 12. Bullo Dominante • è un soggetto più forte della media; • ha un forte bisogno di potere; • è impulsivo e irascibile. • ha difficoltà nel rispettare le regole; • assume comportamenti aggressivi verso tutti; • approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio; • non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e non è altruista; • non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni; • ha un’autostima elevata; • non soffre di ansia o insicurezza; • il suo rendimento scolastico è basso e tende ad abbandonare la scuola; • è abile nello sport e nei giochi; • gode di una buona popolarità soprattutto tra i più piccoli per la sua maggiore forza fisica.
  • 13. Bullo Gregario •• aiuta e sostiene il bullo dominante; • si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo; • non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze; • spesso è un soggetto ansioso e insicuro; • ha un rendimento scolastico basso; • non è molto popolare; • crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità; • può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima
  • 14. La vittima • è un soggetto più debole dei coetanei; • è ansioso e insicuro; • è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso; • ha una bassa autostima; • tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione. • è contrario ad ogni tipo di violenza; • ha rendimento scolastico non brillante; • è poco abile nello sport e nel gioco; • nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno.
  • 15. Gli spettatori Sostenitore del bullo Agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo (per es. incitandolo, ridendo o anche solo rimanendo a guardare) Difensore della vittima Prende le parti della vittima difendendola, consolandola o cercando di interrompere le prepotenze Davanti alle prepotenze non fa nulla e cerca di rimanere al di fuori della situazione Maggioranza silenziosa
  • 16. Indicatori del bullo • Prendono in giro ripetutamente ed in modo pesante, rimproverano, intimidiscono, minacciano, ingiuriano, sbeffeggiano, mettono in ridicolo, comandano a bacchetta; • spingono, prendono a pugni e calci, danneggiano le cose degli altri studenti ecc.; • possono mettere in atto tali comportamenti nei confronti di molti studenti, ma tendono comunque a rivolgersi in particolare agli studenti più deboli ed indifesi; • molti, inoltre, restano dietro le quinte ed inducono alcuni dei loro seguaci a fungere da "manodopera".
  • 17. Bullismo - Ragazzate: differenze Per operare un’adeguata distinzione è importante considerare che tutti i comportamenti, improntati alla goliardia ed al gioco, in cui vengono a mancare quegli elementi caratteristici del bullismo, quali la persistenza delle azioni vessatorie, l’intenzionalità e l’asimmetria di potere tra il carnefice e la vittima (Olweus, 1993; Coie e Dodge, 1998; Smith et al.1999), rientrano nella categoria delle “ragazzate” Il termine ragazzate rimanda a quei comportamenti che non prevedono una rigidità di ruoli nella relazione e soprattutto, in esse, manca la volontaria intenzione di danneggiare l’altro o far del male.
  • 18. Bullismo - Psicopatologia: differenze E’ importante tracciare netti confini anche tra i comportamenti bullistici e quelle esplosioni di violenza correlate a patologie psichiatriche frequenti in età evolutiva. (DSM IV, TR, 2002) • Le condotte psicopatologiche sono prevalentemente involontarie, ciò che caratterizza il bullismo è l’intenzionalità; • Il soggetto che presenta una psicopatologia presenta, generalmente, un deficit nei processi empatici, il ”bullo” non usa intenzionalmente l’intelligenza emotiva • Il “bullo” ignora l’infelicità delle vittime, il soggetto affetto da psicopatologia non ne ha consapevolezza; • Il “bullo” può modificare, in breve tempo, il proprio ruolo sociale all’interno del gruppo classe, anche senza l’intervento di uno specialista; • Il “bullo” può contare sulla collaborazione di uno o più gregari, mentre il soggetto affetto da psicopatologia è generalmente solo.
  • 19. Indicatori della vittima • Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati; • Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi; • Non porta a casa compagni di classe o coetanei; • Non ha nessun amico per il tempo libero; • Non viene invitato a feste; • Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte percorre il tragitto più lungo; • E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa; • Dorme male e fa brutti sogni; • Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira; • Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)
  • 20. Conseguenze per il bullo Breve termine • Basso rendimento scolastico • Disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole • Difficoltà relazionali Lungo termine • Ripetute bocciature e abbandono scolastico • Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze • Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro
  • 21. Conseguenze per la vittima Breve termine: Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla mattina prima di andare a scuola) Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico Riluttanza nell’andare a scuola, disinvestimento nelle attività scolastiche Svalutazione della propria identità, scarsa autostima Lungo termine: Psicopatologie: Depressione, Comportamenti autodistruttivi/autolesivi, Abbandono scolastico A livello personale: insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi nell’adattamento socio-affettivo. A livello sociale: ritiro, solitudine, relazioni povere.
  • 22. Spunti riflessivi Il comportamento deviante dipende, dal modo in cui fattori di rischio (individuali, familiari, sociali) e fattori protettivi o di resilience (individuali, familiari, sociali), in un processo di reciproca influenza (circolarità), contribuiscono alla determinazione di un fenomeno. Il bullismo viene considerato, in quest’ottica, un comportamento dipendente dall’azione combinata di molteplici variabili (la struttura di personalità del ragazzo, la tipologia familiare, le caratteristiche del gruppo dei pari, il clima relazionale presente all’interno della scuola) che, interagendo tra loro, co-costruiscono la condotta deviante. Va inoltre sottolineata l’incidenza dei mass media nello sviluppo evolutivo dei ragazzi, quando strutture di riferimento come la famiglia e la scuola vengono meno ai propri ruoli o non riescono a mediare attraverso una corretta educazione modelli di riferimento negativi.
  • 23. Fattori di Rischio Gruppo Classe: 1. comparazioni vantaggiose (atti deplorevoli al confronto con atti crudeli tendono a diminuire in termini di riprovazione) 2. attribuzione di colpa (gli atti deplorevoli vengono giustificati attribuendo la responsabilità alla vittima) 3. spostamento di responsabilità (le proprie responsabilità vengono attribuite ad autorità superiori) 4. diffusione di responsabilità (la responsabilità individuale si disperde in una responsabilità collettiva) 5. indifferenza e distorsione delle conseguenze dannose
  • 24. Fattori di rischio I genitori: • Ruolo del padre • Educazione condivisa e partecipata • Mancanza di tempo da condividere • Atteggiamenti bullistici dei genitori verso alcuni docenti. • Atteggiamenti squalificanti dei genitori rispetto all’Istituzione scolastica: – Disinteressandosi della dimensione scolastica dei propri figli – Connotando in maniera negativa l’attività dello studio; – Attribuendo l’insuccesso scolastico del figlio interamente al docente – Sottovalutando e sminuendo le capacità del figlio – Mostrando un atteggiamento contraddittorio verso lo studio
  • 25. Fattori di Rischio Scuola: • Applicazione non omogenea del regolamento scolastico; • Etichettare lo studente con connotazioni negative ed umilianti, anche di fronte ai compagni di classe; • Rintracciare telefonicamente i familiari degli studenti, per riportare solo comportamenti e valutazioni negative; • Invitare esplicitamente alcuni studenti a ritirarsi da scuola o ad iscriversi all’obbligo formativo, sollecitando in tale direzione anche i familiari.
  • 26. Come deve comportarsi la vittima? 1 a) Non reagire mai alle provocazioni del bullo, così come non sottostare alle sue eventuali prepotenze o richieste. La cosa che più desidera il bullo è vedere la propria vittima umiliata, arrabbiata e/o in lacrime. La cosa migliore di fronte alle provocazioni del bullo è stare in silenzio, non rispondere e andarsene via per chiedere aiuto ad un adulto. b) Se non si vuole assumere un atteggiamento così passivo, allora con fermezza si può guardare negli occhi la persona che sta provocando e, senza mai usare le mani, la violenza o la prepotenza, incitarla a fermare immediatamente le provocazioni nei confronti della vittima. Di fronte ad un bullo è bene fargli capire che se la cosa va avanti, le maestre e la dirigenza scolastica verranno informate della cosa. E’ bene che la scuola disponga di un protocollo di intervento in occasione di episodi di bullismo e che tutti i bambini ne siano a conoscenza e lo abbiano discusso.
  • 27. Come deve comportarsi la vittima? 2 c) Un'altra buona modalità di gestione della relazione con il bullo è quella di spiazzarlo dicendogli frasi come: "Sono disposto a discutere con te, ma non ho alcuna intenzione di combattere o fare la lotta. Perciò calmati e vediamo di parlarne." Spesso un approccio di questo tipo è in grado di congelare la voglia di violenza del bullo. d) E’ bene che la vittima cerchi sempre di avere vicino a sé qualche buon amico al quale chiedere aiuto se un bullo vuole farle del male o prenderla in giro. La vera forza del bullo sta nel riscontrare la totale assenza di sostegno intorno alla sua vittima designata. L'alleanza e la solidarietà alla vittima da parte del gruppo allargato e la riprovazione nei confronti del bullo, lo faranno sentire solo e isolato e lo obbligheranno a cambiare le modalità che utilizza per farsi notare dagli amici.
  • 28. Cyber bullismo Con il termine cyberbullismo si identificano le azioni aggressive ed intenzionali, eseguite, attraverso strumenti elettronici (sms, mms, immagini, foto o video clips, chiamate telefoniche, e-mail, chat rooms, istant messaging, siti web, offensivi e molesti), da una persona singola o da un gruppo, che mirano deliberatamente a far male o a danneggiare un coetaneo che non può facilmente difendersi e che si ripetono nel tempo, protraendosi per settimane, mesi o talvolta anni.
  • 29. Cyber bullismo azioni • Happy Slapping o Cyberbashing • CYBERMINACCE • OUTING AND TRICKERY • IMPERSONATION • CYBERSTALKING • DENIGRATION
  • 30. Cyber bullismo fattori di rischio • Rivelazione di informazioni personali • Dipendenza da Internet • Comportamenti sessuali a rischio • Comunità che incoraggiano il suicidio e l’autolesionismo! • Reclutamento da parte di siti che incitano all’odio • Videogiochi violenti • Social network
  • 31. Caratteristiche del CYBERBULLISMO • Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo. • Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale, o ha un basso potere sociale, può diventare un cyberbullying. • I cyberbulli possono essere anonimi, fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi si sta interagendo. • Il materiale cyberbullistico può essere diffuso in tutto il mondo. • Le comunicazioni online possono essere particolarmente sadiche. • Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24. • Alta Disinibizione: i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero nella vita reale. • La percezione di invisibilità da parte del cyberbullo: “Tu non puoi vedere me!” • Mancanza di feedback tangibili sul proprio operato, “Io non posso vedere te”! e conseguente insufficiente consapevolezza sugli effetti delle proprie azioni. • Depersonalizzazione: le conseguenze delle proprie azioni vengono ascritte alla “personas” o “avatars” crea
  • 32. A chi rivolgersi? Personale scolastico Psicologo presente nell’istituto scolastico Famiglie degli individui coinvolti Per informazioni e supporto: Campagna nazionale contro il fenomeno del bullismo «Smonta il bullo» Sito internet: www.smontailbullo.it Numero verde 800 66 96 96 Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alla 19.00