1. A) ) Fase pre-operatoria (dai 2 ai 7 anni)
In questa fase i concetti sono “pre-concetti”, nel senso che conservano molte caratteristiche di concretezza e
sono omologhi all’azione, piuttosto che essere schematici e astratti.
Caratteristiche:
EGOCENTRISMO: vede le cose solo da suo punto di vista (esempio delle
montagne);
ACCENTRAZIONE: focalizza l’attenzione su un unico aspetto dell’oggetto del suo
ragionamento, si ferma alla superficie delle cose. Esempio della conservazione: mettiamo davanti
al bambino due vasi A e B, uguali e trasparenti, e un numero pari di biglie; gli chiediamo mettere,
usando una mano per ogni vaso, una biglia per volta nei due vasi, in modo che siano perfettamente
distribuite. Poi si prenderà il vaso B e si verseranno tutte le biglie in un vaso C, di forma e
dimensioni diverse da A e B. I bambini di 4-5 anni affermeranno che, nel caso in cui C sia più
sottile di A e B, le biglie sono aumentate; diminuite invece, nel caso in cui C è più largo di A e B.
L'errore è dovuto al fatto che egli ha tenuto conto solo del livello raggiunto dalle biglie e non
anche della forma del vaso;
STATICITA’: concentra l’attenzione sugli stati successivi di un fenomeno
piuttosto che sulle trasformazioni;
CONCRETEZZA: le rappresentazioni sono molto vicine alle azioni, quasi una copia
isomorfa degli eventi concreti;
ANIMISMO: le cose sono animate ed è attribuita loro volontà e coscienza (ed es.
“brutto il tavolo che mi ha fatto male”);
REALISMO: anche i prodotti mentali (pensiero, sogno) sono concretizzati;
FINLISMO: ogni cosa ha un suo fine (ad es. le montagne esistono per andarci a
sciare);
ARTIFICIALISMO/ANTROPOCENTRISMO: tutto ciò che si vede è opera
dell’uomo ed è stato costruito (ad es. il mare è stato scavato e riempito d’acqua).
E’ suddivisa in 2 stadi:
pre-concettuale o simbolico. Va da 2 a 4 anni.L'atteggiamento fondamentale del bambino è ancora di tipo
egocentrico, in quanto non conosce alternative alla realtà che personalmente sperimenta. Questa visione unilaterale
delle cose lo induce a credere che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri-pensieri, senza che sia
necessario fare sforzi per farsi capire.
2. Scopre la possibilità di usare i simboli. Il linguaggio diventa molto importante, perché il bambino impara ad
associare alcune parole ad oggetti o azioni. Con il gioco occupa la maggior parte della giornata, perché per lui tutto
è gioco: addirittura ripete in forma di gioco le azioni reali che sperimenta (ad es. per lui è un gioco vestirsi e
svestirsi).
Compare il GIOCO SIMBOLICO, attraverso il quale rielabora la realtà, modificandola o riproducendola sulla base
del ricordo e degli stati emotivi ad esso legati. (Vedi ad es. i giochi che implicano "fare finta" di fare qualcosa o
"giocare un ruolo").
Imita, anche se in maniera generica, tutte le persone che gli sono vicine: mpara a comportarsi come gli adulti
vogliono, prima ancora di aver compreso il concetto di "obbedienza".
Non è in grado di distinguere tra una classe di oggetti e un unico oggetto. Ad es. se durante una passeggiata vede
alcune lumache, è portato a credere che si tratti sempre dello stesso animale, non di diversi animali della stessa
specie. Gli aspetti qualitativi e quantitativi di un oggetto può percepirli solo in maniera separata, non
contemporaneamente.
Non è neppure capace di relazionare i concetti di tempo, spazio, causa. Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal
generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al
particolare). Ad es. se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato è facile che molti altri insetti che non l'hanno
molestato gli facciano ugualmente paura.
del pensiero intuitivo. Da 4 a 7 anni. E’ caratterizzato dalla ricerca delle caratteristiche che distinguono un
oggetto dall’altro e dei nessi causali che legano gli eventi. Aumenta la partecipazione e la socializzazione nella vita di
ogni giorno, in maniera creativa, autonoma, adeguata alle diverse circostanze. Entrando nella scuola materna, il
bambino sperimenta l'esistenza di altre autorità diverse dai genitori. Questo lo obbliga a rivedere le conoscenze
acquisite nelle fasi precedenti, mediante dei processi cognitivi di generalizzazione: ovvero, le conoscenze possedute,
relative ad un'esperienza specifica, vengono trasferite a quelle esperienze che, in qualche modo, possono essere
classificate nella stessa categoria.
Tuttavia, la sua capacità di riprodurre mentalmente un avvenimento avviene nell'unica direzione in cui l'avvenimento
si è verificato.
Non è capace di reversibilità. Se mettiamo di fronte una fila di 8 vasetti di fiori e collochiamo un fiore in ogni
vasetto, il bambino dirà che il numero dei fiori e dei vasetti è lo stesso. Se però gli facciamo togliere i fiori per
farne un mazzetto, il bambino dirà che i vasetti sono più dei fiori: il maggior spazio occupato dalla fila dei vasetti ha
dominato la sua valutazione. In sostanza ciò che non ha compreso è stata l'invarianza (o conservazione) della
quantità al mutare delle condizioni percettive.
Periodo dai 3 ai 5 anni è chiamato: età dei perché.
3. 24MESI(PENSIERO SIMBOLICO)
1)CORRE BENE
2)SALE E SCENDE LE SCALE UN PASSO PER VOLTA
3)APRE LE PORTE
4)SI ARRAMPICA SUI MOBILI
5)SALTA STACCANDO I DUE PIEDI
6)FA UNA TORRE CON 7 CUBI
7)FA UN TRENO CON 4 CUBI
8)INFILA UN OGGETTO IN UN ALTRO
9)IMITA UN TRATTO VERTICALE
10)IMITA UN TRATTO CIRCOLARE NON CHIUSO
11)PIEGA LA CARTA PER IMITAZIONE
12)MANEGGIA BENE IL CUCCHIAIO
13)AIUTA A VESTIRSI
14)ASCOLTA STORIE CON FIGURE
15)DICE 30-50 PAROLE
16)USA IO E TU
17)RACCONTA ESPERIENZE RECENTI
18)GIOCA CON SCHEMI FUNZIONALI-RAPPRESENTATIVI
19)IL GIOCO SOCIALE INIZIA AD ESSERE SEMPRE PIU’ IMPORTANTE
20)INIZIA A COMPORRE SEMPLICI PUZZLES
21)COLLEGA PAROLE PER COMPORRE SEMPLICI FRASI ED ESEGUESEMPLICI ISTRUZIONI
22)DOPO ESSERE RIUSCITO AD AGGANCIARE I VAGONI TRASCINA IL TRENINO CAMMINANDO
ALL’INDIETRO E AGGIRANDO UN ANGOLO
23)GIOCA IMITANDO I RUOLI, CHE SI TRASFORMERA’ IN GIOCO INVENTIVO DI FINZIONE
24)FA UNA TORRE CON 10 CUBI
corre, ma l’equilibrio è ancora precario
indica le parti del corpo
ha un vocabolario di alcune decine di parole e inizia a combinare due parole in ogni frase
trascina i libri in giro per la casa e “legge” alle bambole
Ai bambini piacciono le storie che danno l’opportunità di identificarsi con i personaggi, che raccontano
prove da superare, che fanno ridere. Quando si passeggia con il bambino gli si possono leggere anche le
scritte, i cartelli e i segnali.
Gira bene la pagina. Trascina i libri in giro per la casa e "legge" alle bambole o al gatto inventando. Mette, da solo,
nel verso giusto una pagina con una faccia capovolta. Può correggere l'errore del lettore. Gli piacciono le storie che
danno l'opportunità di identificarsi con i personaggi, che raccontano prove da superare, che fanno ridere. Quando
si passeggia con il bambino, gli si possono leggere anche le scritte, i cartelli e i segnali
STORIE BREVI (dai 18 ai 24 mesi).
il passaggio tra le protostorie e le storie brevi è automatico, gli episodi però, in queste ultime, iniziano a
susseguirsi in misura più consistente e, non necessariamente, le immagini che le accompagnano hanno delle sequenze
immediatamente logiche, possono essere disposte con le strategie più accattivanti, con l'impaginazione più varia, a
volte non si completano nemmeno nella pagina, ma tendono a "fuoriuscire". Prevedono dunque già una buona
padronanza di lettura delle immagini.
– All'età di due anni il bambino è solitamente capace di correre bene, di salire e scendere le scale,
scalino per scalino, di aprire le porte e di eseguire altri giochi, come la palla o altro.
A questa età incomincia ad acquistare il controllo degli sfinteri ed a fare i suoi bisogni nel vaso.
24 mesi: prima grammatica
Il sistema simbolico gli permette al bambino di iniziare a riflettere sulle situazioni e sulle conseguenze delle sue
azioni, prima di agire. Manifesta il suo punto di vista.
Il sistema simbolico gli permette al bambino di iniziare a riflettere sulle situazioni e sulle conseguenze delle sue
azioni, prima di agire. Manifesta il suo punto di vista.
4. Autonomia (dai 2 ai 4 anni) Fase del “NO” (esercita il suo controllo), scopre la sua immagine e ha autocoscienza.
Volontà e autodeterminazione a livello cognitivo; questa fase serve per sviluppare l’autonomia. L’importante è non
entrare in conflitto(lotta di potere), dando alternative e invitandolo a partecipare. Supervisionare le sue attività e
fornirgli gli strumenti.
ECOLALIA
Considerazioni generali
Dalla ripetizione della stessa sillaba il bambino ottiene variazioni sonore grazie al prolungamento della vocale, al
rallentamento e all' accelerazione del ritmo di emissione del fiato, giungendo alla produzione di una sillaba del tutto
nuova.
Durante la fase della lallazione o immediatamente dopo esordisce il periodo dell'ecolalia rappresentato dal
tentativo del bambino di imitare i modelli sonori appena uditi. All'iniziale ecolalia tonematica (centrata
sull'intonazione, accentazione e scelta di ritmi omogenei), seguono melodie ritmiche diverse utilizzati per indicare
intenzioni e desideri differenti. Il bambino vocalizza le sue emozioni prima di potere esprimere i suoi pensieri.
Grazie a repertori ritmici, a modulazioni di tono e di intensità il bambino raggiunge una comunicazione più
intenzionale.
Da questa maturazione del sistema vocalico (dall'inizio fino a questo momento) procedono sistemi fondamentali per
la comunicazione, modificati nel corso della vita: il sollievo dal disagio attraverso il pianto o il grido, l'espressione
delle emozioni attraverso l'utilizzo dell'intonazione e della frase (si pensi ai registri che il bambino utilizza a livello
sociale per trasformare i propri enunciati in espressioni di collera, ansia, gioia, etc.).
Infine il sistema di coordinamento vocale attraverso il controllo uditivo e propriocettivo delle varie posture del
tratto vocale impegnato nella produzione delle parole, gli consentiranno di impadronirsi compiutamente del
complesso sistema fonologica della lingua.
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STADIO INTERLINGUISTICO PRIMARIO
dai 18 ai 36 mesi
Considerazioni generali
Il linguaggio in questo periodo stimola ed organizza funzionalmente i pensieri e i suoi oggetti, senza tuttavia
consentire al bambino di utilizzarli per finalità operative senza avere un riferimento concreto. Molta di questa fase
viene impiegata per sviluppare e consolidare il sistema fonologico, sintattico e il vocabolario, precisando i contenuti
mentali.
L'intenzione comunicativa del bambino si sviluppa e di arricchisce differenziandosi. Fra il 12° e il 20° mese il
bambino tocca gli oggetti denominadoli, chiede aiuto attraverso il gesto, chiama per attirare l'attenzione, saluta
con la mano anche quando va via pronunciando la parola ciao, risponde in maniera elementare, resiste e protesta,
ripete quello che sente dire esercitando ludicamente nell'esercizio vocalico.
Il bambino procedendo ancora oltre inaugura il suo "domandare" notizie sull'ambiente circostante, gioca a far finta
immaginando, tentando di raccontare. Aumentano i suoi contatti e scambi comunicativi con gli altri, variando e
modulando il livello delle sue risposte e delle sue comunicazioni a seconda delle persona o delle situazioni in cui si
trova.
Dai due anni aumentano le frasi complesse, l'utilizzo delle congiunzioni (e, ma, perchè) consente di costruire più
frasi semplici di seguito oppure d'innestare un pensiero nell'altro. I bambini comprendono domande che
comportano una risposta affermativa o negativa quando introdotto da pronomi o avverbi interrogativi. Procedono
invece più gradualmente le frasi negative rispetto a quelle affermative, anche se nella fase olofrastica è presente
nel bambino l'espressione di una negazione (no latte!..).
La competenza comunicativa e le routine sociali aumentano con quell'elementare conversazione tra la mamma e il
bambino in cui la prima arricchisce e amplia i tentativi minimi del figlio interpretandoli affettivamente e
realisticamente. Il dialogo con i "grandi" indirettamente amplia e modella la produzione verbale del bambino,
mentre con i suoi pari assume più le caratteristiche di un soliloquio o monologo parallelo di tipo egocentrico
(piagetiano).
I° periodo
Periodo della parola-frase (olofrase). Indicativamente dalla fine del primo al secondo
anno. Il bambino è strettamente legato all'intelligenza linguistica e ai modelli di
comunicazione dei genitori.
Intorno ai dodici mesi inizia il periodo baby-talk che continua fino circa i trentasei
mesi, dividendosi in sub-stadi secondo alcuni studiosi. Il bambino impara a produrre le
prime parole comprendendo comandi semplici e poco articolati. Verso i diciotto mesi
compaiono le prime parole senza alcuna fisionomia fonologica e semantica (significato)
12-24 mesi
5. tipica del linguaggio adulto.
Nomi e interiezioni costituiscono insieme circa il 50/60% del patrimonio verbale di un
bambino di circa 18 mesi, proporzione che decresce con il passare dell'età.
Progressivamente aumentano la frequenza dei pronomi, dei verbi, degli aggettivi, delle
congiunzioni e preposizioni.
II° periodo
Periodo dell'elaborazione delocutoria. Il discorso del bambino avviene in terza
persona, esprime giudizi elementari, ricorda nomi e cose senza la loro presenza. Al
bambino che tenta di parlare come i genitori mancano la grammatica e la sintassi, non
precisione circa le coordinate spaziali e temporali.
PERIODO PREOPERATORIO: sono necessari 5 anni per arrivare al periodo delle operazioni concrete: il percorso è
lungo perché il bambino deve costruire tutto sul piano della rappresentazione, passando attraverso:
• Egocentrismo
• Rigidità di pensiero
• Ragionamento semi-logico
• Limitata cognizione sociale
Il bambino arriva a una compiuta capacità di
rappresentazione attraverso 5 condotte
diagnostiche:
• Immagini mentali
• Gioco simbolico
• Disegno
• Imitazione differita
Linguaggio: è la conquista più grande, acquisizione della funzione semiotica
I bimbi riescono a salire e scendere le scale alternando i piedi e a camminare all'indietro. La nuova abilità motoria
consente loro di esplorare autonomamente l'ambiente che li circonda.
In un certo senso questa è l'età in cui i bambini conquistano la loro indipendenza, per soddisfare la loro curiosità.
Ma questa autonomia spesso li porta a fare i "capricci", perché se da un lato acquistano sicurezza, dall'altro
sentono di perdere il senso di sicurezza instillato dai genitori.
Sono in grado di lavarsi le mani da soli e di controllare la pipì, almeno durante il giorno, un altro segno di
autonomia.
Il linguaggio si arricchisce di tantissime parole, anche perché parlano in continuazione e arrivano a pronunciare
brevi frasi di due o tre parole, imparando nell'ordine: sostantivi, verbi e aggettivi. Non tutte le parole che dicono
però sono comprensibili dagli adulti.
Ormai hanno preso piena coscienza di sé, dicono "io" e "me" e guardando uno specchio riconoscono la propria
immagine, così come riconoscono gli oggetti e li ricordano anche quando non li hanno davanti. Oltre alla memoria,
l'intelligenza dei bimbi è dimostrata anche da un atteggiamento più riflessivo, simile a quello degli adulti.
E' molto agile. Cammina in avanti, lateralmente e indietro. E' in grado
di correre.
6. E' in grado di tirare un giocattolo con la cordicella o spinge
giocattolo con le rotelle.
Usa i piedi per muoversi con il triciclo.
Coordina il movimento del polso per lasciare andare un ogge
E' in grado di inserire qualunque forma nel suo cercaforme
una palla.
E' in grado di sovrapporre un blocco ad un altro.
Potrebbe avere un vocabolario che va dalle 50 alle 200 par
settimane potrebbe aggiungere tantissime nuove parole, e
nessuna.
Prova e fa pratica costantemente.
E' in grado di seguire semplici indicazioni.
2aa
1) si indica quando chiediamo:” Dov’è…(il suo nome)
2) infila 5 pioli nella tavola su richiesta
3) combina oggetti con le figure degli stessi oggetti
4) indica la figura di cui si è fatto il nome
5) gira le pagine di un libro, anche due o tre alla volta, per trovare la figura di cui si è fatto il
nome