5. >>Rifiuti>> martedì 15 marzo 2011 5
Il caso Il caso Dalla discarica di Macchia Soprana, in provincia di Salerno, fuoriesce il rifiuto liquido
che contamina il corso d’acqua. L’impianto è finito a febbraio nell’inchiesta “Marea Nera”
Emergenza percolato a Serre
Così avvelenano il fiume Sele
Giorgio Mottola
S
e prima veniva sversato in
mare, oggi finisce diretta-
mente nel fiume. Il perco-
lato delle discariche cam-
pane è sempre più fuori control-
lo. A Serre, piccolo comune del-
la provincia di Salerno in cui sor-
ge l’invaso di Macchia Soprana,
è piena emergenza. Da mesi, il li-
quido nocivo dei rifiuti filtra at-
traverso il terreno della discari-
ca e arriva dritto nel fiume Sele.
L’acqua contaminata dal perco-
lato scorre per circa cinquecen-
to metri e viene quindi raccolta
in una diga, per poi essere uti-
lizzata nell’irrigazione dei cam-
pi della pianura. Al danno si ag-
giunge però la beffa. Il punto in
cui il rifiuto liquido entra nel fiu-
me rientra in un territorio pro-
tetto. Siamo infatti nel cuore
dell’Oasi del Wwf di Persano. Sopra il “fiume
nero” di percolato
Quando lo scorso novembre le nelle vicinanze
piogge sono state particolar- del Sele. A destra
mente intense, il rigagnolo di una rana morta in
mezzo al rifiuto
percolato, che quasi ininter- liquido. A destra
rottamente scende a valle dal- uno sversatoio di
la collina su cui è stato costru- percolato
ito l’invaso, si è trasformato in
un fiume nero. L’affluente co-
lor pece del Sele non ha porta-
to, e non porta, alcun beneficio.
Secondo quanto scrivono i ma-
gistrati della Procura di Napoli
nelle carte dell’inchiesta “Ma-
rea Nera”, il percolato di Mac-
chia Soprana sarebbe infatti «il
più nocivo della Campania». Al
suo interno è stata riscontrata
la presenza di amianto, azoto
ammoniacato e metalli pesanti.
Una vera e propria bomba eco-
logica, ancor più complicata da
gestire se ci si trova in piena
emergenza rifiuti. Per questo,
nel 2007 i dirigenti del Commis-
sariato di governo e i gestori la scorsa settimana. Il percolato Secondo i magistrati
della discarica di Serre avevano continua a fuoriuscire da Mac- i reflui liquidi dello
deciso di accorciare illegalmen- chia Soprana senza alcuna in-
te la filiera dello smaltimen- terruzione. Attraversa il terri-
stabilimento sono
to. Il rifiuto liquido di Macchia torio dell’Oasi di Persano, entra i più nocivi di tutta
Soprana veniva portato nel de- in contatto con la fauna e con- la Campania: dentro
puratore di Nola, e qui sversa- tamina l’acqua utilizzata dagli c’è anche amianto
to nel Mar Tirreno senza alcun agricoltori della Piana del Se-
pretrattamento. Una situazio- le. Le guardie ambientali del tenzione di riaprire l’impianto te. Ma quello di Macchia Sopra- lo il percolato. L’Arpac, l’agenzia
ne che è andata avanti per anni. Wwf hanno denunciato più vol- per consentire lo sversamento di na non è certamente uno stabili- regionale per l’ambiente, solo lo
L’ex prefetto Corrado Catenac- te il disastro ambientale, che si almeno altre 120 mila tonnella- mento modello. Nel 2007 Guido scorso dicembre si è accorto che
ci e la vice di Guido Bertolaso, sta verificando, con segnalazio- te di rifiuti. Ma se la magistratu- Bertolaso ne ha decretato la ria- a Serre mancavano. Il Consorzio
Marta De Gennaro, sono sta- ni ed esposti in Procura. Ma no- ra intervenisse, mettendo i sigil- pertura e l’ampliamento. Più vol- di Bacino Salerno 2, che gestisce
ti arrestati nell’ambito dell’in- nostante ci siano stati molti so- li all’invaso, la Prestigiacomo do- te l’ex capo della Protezione civi- lo sversatoio, in seguito all’impo-
chiesta, coordinata dal sostitu- pralluoghi delle forze dell’ordine, vrebbe rinunciare alla soluzione le è venuto persino a rassicurare sizione dell’ente di controllo re-
to procuratore Aldo De Chiara, non è stato finora adottato alcun più semplice. Eppure il fiume ne- gli abitanti di Serre sull’efficien- gionale, ha provveduto alla co-
e il direttore dell’impianto sa- provvedimento. ro di percolato dimostra che in za dell’impianto. Fino allo scor- struzione di quattro pozzi.
lernitano Michele Marino risul- La ragione sta forse nella fun- quell’impianto c’è qualcosa che so dicembre, però, la discarica Il sindaco di Serre Palmiro Cor-
ta invece indagato. zione strategica che Serre rico- non va. era completamente sprovvista netta ha per questo ingaggiato
pre nei Piani del governo. Nono- dei pozzi spia. Si tratta di buchi una battaglia contro la riaperu-
L’impianto però continua a stante l’invaso sia stato dichiara- Il liquido nero rappresenta in- nel terreno, fatti a monte e a val- ra: «Un impianto del genere non
non funzionare. La dimostra- to esaurito da tempo, il ministe- fatti una pericolosa anoma- le, indispensabili per monitorare dovrebbe esistere. È uno degli
zione è tutta nelle foto a fian- ro dell’Ambiente ha annunciato lia che non dovrebbe verificar- i contatti con la falda acquifera. scandali della gestione di Guido
co, alcune delle quali scattate fin dallo scorso settembre l’in- si in una discarica funzionan- Tengono dunque sotto control- Bertolaso».
6. 6 martedì 15 marzo 2011 >>Este
Il caso
Il caso L’impresa Pizzarotti nega: «I nostri cantieri non interessano i territori in questione».
Ma i lavori per la linea ferroviaria superveloce minacciano i villaggi di Beit Surik e Beit Iksa
Palestina, cresce la protesta
per le trivelle made in Italy
Enrico Campofreda
L’
azienda italiana Pizza-
rotti spa insieme all’israe-
liana Shapir (con la sigla
Shapir-Pizzarotti Rail-
ways) sta avviando gli scavi della
zona “C” della linea ferroviaria su-
perveloce Tel Aviv-Gerusalemme.
Un’opera gigantesca, anche co-
me business, per la quale si pre-
vede un costo complessivo di 1,67
miliardi di dollari. La realizzazio-
ne della nuova linea ferroviaria
ha sollevato negli ultimi mesi le
forti e accorate proteste delle co-
munità palestinesi di Beit Surik e
Beit Iksa, che contestano l’illega-
lità dell’infrastruttura: i cantieri,
in sostanza, sarebbero stati aperti
violando quanto prevede la quar-
ta Convenzione di Ginevra sulle La società lavora per
occupazioni militari di territori. un tratto contestato del
Alcuni chilometri della ferrovia, megatunnel lungo 30 km,
dei ponti già realizzati, dei tunnel
scavati e da scavare, infatti, vanno
che ha già causato seri
ben oltre la Linea Verde e insisto- danni. L’appello perché
no in terra cisgiordana, creando rinunci all’appalto sulla
un impianto per legge inammissi- Tel Aviv-Gerusalemme
bile nei luoghi occupati che sarà
usato esclusivamente dai cittadi- il territorio palestinese». Peccato
ni dello stato di Israele. L’enclave che un dettagliatissimo report di
di Latrun, la valle dei Cedri, i terri- “The Coalition of women for pea-
tori dei due villaggi di Beit Surik e ce” affermi ben altro. Il documen-
Beit Iksa verranno stravolti, come to comprensivo di foto, mappe, e
la loro microeconomia agricola, resoconti evidenzia come l’ultimo
senza contare l’impatto ambien- tratto della zona C, in cui Pizza-
tale già causato dall’imponente rotti è impegnata insieme al part-
attività di movimentazione ter- ner israeliano Shapir, si muoverà
ra. Il progetto avviato quindici an- nel sottosuolo della West Bank,
ni fa dall’Amministrazione civile presso il villaggio di Beit Iksa.
israeliana - frenato dalle proteste Per realizzare quella tratta so-
pacifiste ed ecologiste oltre che Qui sopra: uno dei viadotti della no indispensabili sia il know-out
linea ferroviaria ad alta velocità
da difficoltà tecniche, giuridiche e Tel Aviv-Gerusalemme. A destra: dei tecnici italiani sia i macchi-
politiche - è proseguito nonostan- l’impatto ambientale dei lavori di nari di cui la Pizzarotti (come la
te un pronunciamento contrario movimentazione terra. Accanto: il Deutsche Bahn e la Moscow Me-
cantiere della Pizzarotti, impegnata
della Corte Suprema d’Israele sul- in partenariato con la società Shapir
trostroy) dispone: le Tbm, le tal-
la questione dello sconfinamento. nei lavori di un tratto del megatunnel pe capaci di scavare fori da 1 a 16
Ma le modifiche a un primo trac- contestato dalle comunità palestinesi metri di diametro senza recare
ciato a ridosso di colonie ebrai- grande disturbo al terreno.
che hanno prodotto dal 2005 l’at- vato il tunnel di 3,5 km della trat- Nessuna impresa israeliana pos-
tuale piano, sostenuto dallo stes- ta B che ha attraversato l’encla- siede questi costosissimi macchi-
so esercito di Tel Aviv. ve di Latrun nella West Bank, un nari e il governo di Tel Aviv, per re-
Una parte della tratta “C” in cui territorio dove l’occupazione ci- alizzare l’imponente infrastruttu-
è impegnata Shapir&Pizzarotti vile della colonia ebraica di Mevo ra, deve fare necessariamente ri-
Railways si sviluppa, infatti, a ri- Horon s’affianca da tempo a quel- corso a cordate internazionali.
dosso della Linea Verde in una la militare dell’Idf. La beffa è che Nasce da qui la richiesta, rinnova-
no man’s land dove Tsahal ha per- i 530 mila metri cubi di terra già ta alla Pizzarotti da parte delle as-
messo comunque l’esecuzione dei estratti e i molti che s’estrarran- sociazioni impegnate accanto al-
lavori. Soltanto l’ultimo tratto dei no nella zona C grazie alle turbi- le comunità palestinesi: verifichi
30 km del tunnel sotterraneo (sa- ne fornite dalla Pizzarotti spa, po- lemme, dove alcuni di loro lavora- go «non è frutto di reticenza a for- meglio le mappe del progetto, se
rà il più lungo di Israele) della zo- tranno essere venduti. no. Anche per queste ragioni, da nire dettagli, quanto la conferma necessario, e una volta accerta-
na “C” entra nel territorio palesti- I ricavi andranno nelle casse tempo viene sollecitato, da parte che la Pizzarotti svolge nell’ambi- to che, effettivamente, quel trat-
nese fra Beit Surik e Beit Iksa, ma dell’amministrazione civile israe- delle associazioni che sostengono to del progetto un ruolo assoluta- to di tunnel interessa anche i ter-
è quanto basta per chiamare in liana e potrebbero servire per le la causa palestinese, la rinuncia mente secondario (…) che la no- ritori della West Bank, a differen-
causa anche l’impegno dell’azien- edificazioni di nuove colonie, co- all’appalto da parte della Pizza- stra impresa è mandante in un za di quanto affermato nella no-
da italiana, che ha sostituito nella me quella di Har Hadar che fron- rotti. Sollecitazioni e richieste di gruppo temporaneo di imprese, ta dell’ufficio stampa, ritiri le sue
partnership con Shapir l’austriaca teggia e soffoca Beit Surik ben ol- chiarimenti, rilanciate anche da contrattate per la sola esecuzio- trivelle. Potrebbe ancora impedi-
Voestalpine, ritiratasi nell’ottobre tre la Linea Verde. Agli abitan- Terra, che finora hanno prodotto ne di un tratto, esclusivamente re che i 4.000 abitanti di Beit Su-
scorso. Le altre società coinvolte ti di questo villaggio, già privati solo una lettera dell’ufficio stam- in galleria, pertanto con impatto rik finiscano come quelli di Beit
nella realizzazione dell’opera so- dei campi dove coltivavano ulivi e pa del gruppo. Dopo avere rifiu- ambientale pressoché nullo. Inol- Nuba a Latrun: sfrattati dalla loro
no la Deutsche Bahn e la Moscow prugne, non è consentito neppu- tato una richiesta d’intervista, in tre il nostro lotto con mandataria stessa terra, per fare spazio a un
Metrostroy. Quest’ultima ha sca- re il pendolarismo verso Gerusa- quella nota si afferma che il dinie- un’impresa locale non passa per treno super veloce.