Nel secondo dopoguerra, dopo la sconfitta del nazifascismo, gli interessi difficilmente di URSS e USA, le diverse ed incompatibili visioni del
mondo portano al formarsi di due campi antagonistici,
destinati a dar vita ad un ordine mondiale, tendenzialmente bipolare.
L’Europa ne risulta divisa in due contrapposti blocchi di alleanze, in due aree separate e ostili, ideologicamente avverse, caratterizzate da economie e sistemi
politico-ideologici alternativi e legate all’egemonia delle due grandi potenze. La frontiera che divide in due la Germania (1949) e, ancor più, il muro di Berlino che dal
1961 separa la zona sovietica da quelle occidentali della città sono l’espressione tangibile di un mondo diviso in blocchi ...
25. Maggiori perdite in assoluto Unione Sovietica, circa 23 milioni di
morti, di cui 10.400.000 soldati e 12 milioni di civili (10 per cento
della popolazione)
La Polonia perse 5,6 milioni di abitanti (22 per cento della
popolazione, il rapporto più alto)
la Germania ebbe 7,6 milioni di morti
la Jugoslavia 1.100.000
la Francia 560.000
il Commonwealth britannico 544.596
gli Stati Uniti 405.000 morti (tutti militari)
La Cina oltre 15 milioni di vittime civili e 4 milioni militari
Il Giappone ebbe 1.930.000 vittime militari e 700 mila civili
L'Italia 313 mila vittime militari e 130 mila vittime civili
Totale: 22 milioni militari e 48 milioni civili
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36. Churchill, discorso di Fulton (Missouri) del 5 marzo 1946
"Un’ombra è caduta sulle scene così recentemente illuminate
dalla vittoria degli alleati. Nessuno sa ciò che la Russia
sovietica e la sua organizzazione internazionale intendano
fare nell’immediato futuro, o quali siano i limiti, se ce ne sono,
alle loro tendenze all’espansione e al proselitismo. (…) Da
Stettino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico, è scesa sul
continente europeo una cortina di ferro. Dietro quella linea ci
sono tutte le capitali degli antichi Stati dell’Europa centrale e
orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest,
Belgrado, Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le
popolazioni che le circondano si trovano nella sfera sovietica
e sono soggette, in una forma o nell’altra, non soltanto
all’influenza sovietica, ma a un’altissima e crescente misura di
controllo di Mosca."
37.
38. Truman, discorso al Congresso (11 marzo 1947):
"Avevo dichiarato davanti al Congresso che ogni nazione si
trova ormai di fronte alla scelta tra due modi di vita
contrapposti. Uno di essi riposa sulla volontà della
maggioranza ed è caratterizzato da istituzioni libere, un
governo rappresentativo, elezioni libere, garanzie tese ad
assicurare libertà individuale, libertà di parola e di religione, e
l’assenza di ogni oppressione politica.
Quanto all’altro, riposa sulla volontà di una minoranza
imposta con la forza della maggioranza. Si appoggia sul
terrore e sull’oppressione, su una stampa e una radio sotto
controllo, elezioni truccate e soppressione delle libertà
personali. La nascita dei regimi totalitari si sviluppa al
massimo quando è morta la speranza del popolo in una vita
migliore. I popoli liberi del mondo si aspettano da noi che li
aiutiamo a salvaguardare la loro libertà".
39.
40. Andrei Zdanov (settembre 1947):
"Più ci allontaniamo dalla fine della guerra e più nettamente
appaiono le due direzioni principali della politica
internazionale del dopoguerra corrispondenti alla disposizione
in due campi principali delle forze politiche che operano
sull’area mondiale: il campo antimperialista e democratico e il
campo imperialista. Gli Stati Uniti sono la principale forza
dirigente del campo imperialista. L’Inghilterra e la Francia
sono unite agli Stati Uniti (...). Le forze antimperialiste e
antifasciste formano l’altro campo. l’URSS e i paesi di nuova
democrazia ne sono il fondamento. Il campo antimperialista si
appoggia in tutti i paesi sul movimento operaio e democratico,
sui partiti comunisti fratelli, sui combattenti dei movimenti di
liberazione nazionale e nei paesi coloniali. Un compito
particolare incombe sui partiti comunisti fratelli di Francia,
d’Inghilterra, d’Italia e degli altri paesi. Essi devono prendere
in mano la bandiera della difesa nazionale e della sovranità
dei loro stessi paesi".
41. DDR uno stato senza nazione, uno stato fondato solo sull'ideologia
43. Dopo il 1933, molti oppositori al nazismo si erano
rifugiati in Urss, anche non comunisti.
Almeno mille di essi furono eliminati nel corso
delle purghe staliniane.
Dopo il patto Ribbentrop-Molotov, 600 oppositori
furono “restituiti” ai nazisti.
44. In Urss, rimasero solo gli oppositori risparmiati da
Stalin, queli che ne avevano accettato le idee ed
avevano collaborato durante le purghe
denunciando i propri compagni.
Una dozzina di essi furono portati nelle località
tedesche occupate dall'Armata Rossa, tra essi
Walter Ulbricht
45.
46. Già a Casablanca (gennaio 1943) gli Alleati erano
stati d'accordo nell'imporre alla Germania una
resa senza condizioni: il suo futuro sarebbe stato
nelle loro mani ...
47. Finito il conflitto, gli Alleati erano d'accordo:
sull'idea di una Germania fortemente decentrata
(federale), abbandonando l'idea del “piano
Morgenthau”,
sulla “denazificazione” (Norimberga ...)
sulla rinascita della vita politica
48. Stalin, 9 maggio '45:
“L'Unione Sovietica celebra la vittoria, ma non ha
l'intenzione di smembrare o di distruggere la
Germania”
49.
50.
51.
52. German expellees and refugees
from Number
Eastern Germany 7.122.000
Danzig 279.000
Poland 661.000
Czechoslovakia 2.911.000
Estonia, Latvia, Lithuania 165.000
USSR 90.000
Hungary 199.000
Romania 228.000
Yugoslavia 271.000
53. In questo contesto, più pesante per le zone della
Germania occupate dall'Armata Rossa,
in vista delle elezioni amministrative
(acqua, luce, gas, abitazioni ...),
furono permessi i partiti: prima il KPD, ma anche il
SPD, la CDU e il LDPD (liberaldemocratico)
54. A capo di ciascun partito, una personalità
notoriamente antinazista, ma non comunista:
ai comunisti dovevano andare tutti gli incarichi di
vice-...
“l'aspetto deve essere democratico, ma saremo
noi ad avere tutto in mano” (W. Ulbricht)
55.
56. Ma così la strada del SPD si divise
tra Germania Est ed Ovest:
nell'aprile 1946, SPD e KPD si fusero nel SED
(Partito Socialista Unitario),
non fu così nella parte occidentale
Il SED prevedeva una “via tedesca al socialismo”,
pur affermando di voler rispettare le “libertà
borghesi” e il diritto di sciopero
57. Nelle elezioni dell'autunno 1946
i risultati furono deludenti per il SED
(in due länder, si trovò in netta minoranza):
il partito adottò una struttura più stalinista,
facendo sorgere rapidamente organizzazioni di
massa (sindacato unitario, lega delle donne, dei
giovani, della cultura …) saldamente in mano al
partito
58.
59.
60. Avviato dal luglio '47, il Piano Marshall fu
applicato ai settori inglese, americano e francese
della Germania; nel settore russo, venne creata
una “commissione economica”
61. Nel giugno 1948, gli alleati occidentali decisero di
unificare i loro territori in vista di uno stato tedesco
unitario
e attuarono una riforma monetaria (DM) per
rimediare all'inflazione dovuta all'emissione
incontrollata di banconote da parte dei sovietici ...
62. I sovietici temevano che la nuova valuta,
attraverso Berlino,
avrebbe ancor più indebolito la (loro) moneta di
occupazione ...
67. Concluso vittoriosamente il braccio di ferro, il 23
maggio 1949, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia
cedettero la sovranità delle rispettive zone di
occupazione alla neocostituita RepubblicaRepubblica
Federale di GermaniaFederale di Germania.
A seguito delle elezioni in agosto, il primo governo
federale venne formato il 20 settembre 1949, da
Konrad Adenauer
68.
69.
70. Poco dopo, il 7 ottobre 1949, anche l'URSS
cedeva la sovranità della propria zona di
occupazione alla neocostituita
Repubblica Democratica TedescaRepubblica Democratica Tedesca
71.
72. Non nacque da una rivoluzione o dall'accordo
delle potenze vincitrici, ma dai loro contrasti e
dalla mancata visione comune sul futuro della
Germania
73. Einwohner und
Berufstätige der DDR
in Millionen Menschen
Jahr Einwohner
Berufstätige
(ohne Lehrlinge)
1950 18.388 7.196
1960 17.188 7.686
1970 17.068 7.769
1980 16.740 8.225
1988 16.675 8.594
Gli uomini erano il 43%; Berlino, Dresda, Lipsia, Erfurt parzialmente o totalmente distrutte
74. Fino al 1957, il “governo di Pankow” venne
riconosciuto solo dagli stati comunisti
“dottrina Hallstein”: tutta la Germania era
rappresentata dalla BDR, chi riconosceva la DDR
rompeva i rapporti con la BDR
75. “Risorta dalle rovine, rivolta all'avvenire, per te
vogliamo agire, Germania, patria unita”
Agli inizi della DDR, era ancora questo l'obiettivo,
ma dopo 20 anni di economia pianificata dallo
stato e di costituzione “democratica” (Fronte
Nazionale Democratico = solo SED), l'inno
nazionale fu solo suonato ma non cantato
76. Restrizioni agli altri partiti, lista unica
predeterminata alle elezioni, purghe periodiche
(accuse di “titoismo”) e Stasi
77.
78.
79. 17 giugno 1953, scioperi (formalmente legittimi) a
Berlino, Lipsia, Halle: richieste economiche,
dimissioni del governo e libere elezioni:
prima rivolta operaia contro un regime comunista
80. Bertolt Brecht allora tacque
diversi anni dopo fu pubblicato un suo scritto di
allora: “non sarebbe più semplice che il governo
sciogliesse il popolo e ne eleggesse un altro?”
81.
82. Seguì una repressione pesante; tra gli altri fu
colpito il ministro della giustizia, Max Fechner, reo
di aver ricordato che il diritto di sciopero era
previsto dalla costituzione
83.
84.
85.
86. “Votare con i piedi”
Nel 1959, duemila persone al giorno lasciavano la
DDR attraverso Berlino: in 10 anni la DDR era
stata abbandonata da 2,5 milioni di cittadini
88. Il muro “aveva inferto una sconfitta
all'imperialismo tedesco occidentale”
“avrebbe impedito l'ingresso in DDR di sabotatori
ed agitatori fascisti”
obbligatorio chiamarlo “vallo antifascista”
111. Trattato con la DDR:
pagamento annuo di una forte somma
(pedaggio uso autostrade “Transit”)
e rapporti di import-export
(scambio intertedesco in realtà con l'Europa)
112.
113.
114.
115. VII lezione
Il mondo diviso dalla Guerra FreddaIl mondo diviso dalla Guerra Fredda
130. Programma economico:
collettivizzazione dell'agricoltura e sviluppo della
piccola industria rurale a base collettivista (le
Comuni), per compiere una rapidissima
industrializzazione del paese, convertendo i
contadini in operai.
Nel mezzo del “grande balzo in avanti”, (scambio
derrate/tecnologia ?) Khrushchev ritirò il sostegno,
poiché voleva uno sviluppo economico a partire
dall'industria pesante (modello russo)
131. In realtà, fra il 1959 e il 1962 una gravissima
carestia colpì la Cina.
La cifra ufficiale riconosciuta è di 14 milioni di
morti per fame; un visitatore sovietico: "era
evidente che in Cina c'era la carestia, bastava
guardare gli alberi"
132. Nel 1961, al XXII Congresso, il PCUS aveva
rinunciato alla dittatura del proletariato
Zhou Enlai, rappresentante del PCC, lasciò
Mosca indignato, ponendo provocatoriamente
corone di fiori al mausoleo di Lenin e Stalin.
133. Già nel 1959, Khrushchev: “quello cinese, non è
uno sviluppo marxista”
Gran parte dei partiti comunisti occidentali si
schierarono a favore dell'URSS (non l'Albania ...)
Dalla seconda metà degli anni sessanta, Mao
lanciò la direttiva di creare "partiti autenticamente
marxisti-leninisti", contro le "dirigenze revisionsite"
dei partiti comunisti storici.
Da qui nasceranno i partiti maoisti ...
134.
135.
136. Il confronto politico-ideologico proseguì in Africa,
dove sia l'URSS che la Cina sostennero partiti e
movimenti di liberazione nazionale, come in
Zimbabwe, Angola e Mozambico.
Anche la Cambogia, dopo la presa del potere di
Pol Pot (1976), divenne un nuovo alleato della
Cina, mentre all'URSS si allineò Cuba.
137.
138. al termine della II Guerra Mondiale, i sovietici
occuparono la Manciuria, le isole Curili, l'isola di
Sakhalin e la penisola coreana fino al 38º
parallelo, dove incontrarono
gli americani che stavano occupando la regione
meridionale.
Al momento della resa nipponica (settembre
1945), tutte le potenze vincitrici
accettarono la spartizione, in attesa di un governo
nazionale
139.
140. Tuttavia, nel quadro della guerra fredda nessun
governo unitario poté esser eletto.
Nel 1947 l'ONU fissò le date per le elezioni
generali, ma ai suoi funzionari fu impedito
l'ingresso nella zona d'occupazione
sovietica
141. Si arriva così alla nascita della Repubblica
Popolare di Corea (PRK),
comunista secondo il modello sovietico
(allora unico),
mentre il 13 agosto 1948 il governo sudcoreano
venne istituito e cominciò la
repressione dei comunisti
142.
143. Fra il 1946 ed il 1949, oltre 10.000 giovani ufficiali
nordcoreani avevano
studiato nelle accademie militari cinesi.
Nel biennio 1947 - 1949 due divisioni di "volontari"
nordcoreani avevano combattuto nella guerra
civile cinese a fianco dei comunisti di Mao Tse
Tung contro di Chiang Kai Shek
144. dall'ottobre 1949, in concomitanza con la vittoria
dei comunisti in Cina, i nordcoreani iniziarono ad
organizzare una "guerra di liberazione"
145.
146. nel 1950, l'esercito nord-coreano invade la Corea
del Sud
All'invasione seguì una
rapida risposta dell'ONU: su suo mandato, gli Stati
Uniti (che non
dichiararono mai guerra) ed altri 17 paesi
intervennero nel tentativo di
liberare il paese occupato
147.
148.
149.
150.
151. la Cina partecipò ai combattimenti inviando in
Corea oltre 180.000 soldati del XIII Gruppo
d'Armata, alle cui spalle
erano pronti altri 120.000 uomini di rincalzo, in
breve le truppe dell'ONU furono ricacciate al di là
del 38º parallelo, facendo
svanire le speranze di MacArthur in una facile
vittoria
152.
153.
154. Il numero delle vittime causate dal conflitto è
stimato in circa quattro
milioni, tra morti, feriti e dispersi,
metà dei quali civili
180. il mattino del 5 agosto 1964 quando il presidente
Lyndon B. Johnson, con un discorso lungo
appena tredici paragrafi letto di fronte al
Congresso, scagliò l'America nella bufera del
Vietnam. Esordì con queste parole: «Ieri sera ho
annunciato al popolo americano che il regime
nord vietnamita ha attaccato ancora una volta e
deliberatamente navi della marina americana in
acque internazionali..".
181. la causa scatenante della Guerra dei Diecimila
giorni, la più lunga nella storia degli Stati Uniti
costata 200 miliardi di dollari, la vita di 58 mila
americani e di tre milioni di vietnamiti, la
devastazione del Vietnam martellato da 7 milioni
di tonnellate di bombe, tre volte più della Seconda
guerra mondiale
182. Due giorni dopo, il 7 agosto, assieme ai voti del
Congresso Johnson ottenne l'approvazione di un
intervento illimitato. Scattò la campagna dei
bombardamenti aerei. La Risoluzione del
Tonchino nacque cosi: per "prevenire ogni
aggressione contro l'America.... preservare la
pace e la sicurezza internazionale"
183. Il tentativo della Francia (1945-54) di riprendere
possesso dei vecchi territori coloniali, perduti
durante la seconda guerra mondiale a seguito
dell'occupazione giapponese, aveva provocato la
dura resistenza del movimento nazionalista
Vietminh, strettamente legato alle potenze
comuniste cinese e sovietica e guidato da un
capo notevole come Ho Chi Minh[8].
184. alla Conferenza di pace di Ginevra[11] che si
concluse nel luglio 1954 in modo insoddisfacente
per il movimento Vietminh (anche a causa della
tendenza al compromesso da parte di Cina e
Unione Sovietica): la penisola indocinese venne,
infatti, divisa in quattro stati indipendenti: Laos,
Cambogia, Vietnam del Nord e Vietnam del
Sud[12]
185. nel Vietnam del Nord si costituì una repubblica
popolare di tipo comunista guidata da Ho Chi
Minh e dal movimento Vietminh (con capitale
Hanoi), strettamente legata alla Cina e all'Unione
Sovietica, mentre nel Vietnam del Sud si instaurò
il governo autoritario del presidente cattolico Ngô
Đình Diệm (con capitale Saigon), appoggiato
economicamente e militarmente dagli Stati Uniti.
186. « Abbiamo un problema: rendere credibile la
nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per
dimostrarla »
(John F. Kennedy al direttore del New York Times,
James Reston, nel giugno 1961[39])
187. La politica del presidente Kennedy, già delineata
nella campagna per la presidenza del 1960,
riteneva indispensabile, di fronte all'indebolimento
della posizione statunitense a livello mondiale e
dopo lo scacco di Cuba, una dimostrazione di
potenza politico-militare nel Sud-est asiatico,
ritenuto un banco di prova della determinazione
americana a sostenere la lotta contro la
sovversione comunista