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Rifiuti radioattivi,
lo scenario e le prospettive in Italia
                              Giuseppe Nucci
                       Amministratore Delegato




          FNI - La gestione dei rifiuti radioattivi
                         Roma, 10 marzo 2011
Sogin: mission e asset




                         •   Sogin è la Società incaricata del
                             decommissioning dei siti nucleari italiani
                             e della gestione dei rifiuti radioattivi in
                             Italia
                         •   Nel 2010 a Sogin è stato affidato il compito
                             di localizzare, realizzare e gestire il
                             Parco Tecnologico, comprensivo del
                             Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi
                         •   La Società, interamente partecipata dal
                             Ministero dell’Economia e delle Finanze,
                             opera in base agli indirizzi strategici del
                             Ministero dello Sviluppo Economico e in
                             linea con le politiche del Governo italiano
                         •   Sogin detiene il capitale di maggioranza
                             (60%)     di     Nucleco       SpA, società
                             specializzata nel trattamento e nella
                             gestione dei rifiuti radioattivi



2
Le attività di decommissioning e la gestione dei rifiuti




  I rifiuti radioattivi sono classificati in 3 categorie in base alle caratteristiche dei
     radionuclidi in essi contenuti, considerando la loro concentrazione, i tempi di decadimento e
     la potenzialità di diffusione ambientale

  I rifiuti radioattivi sono il prodotto non solo delle attività di produzione di energia
     elettrica da fonte nucleare, ma anche delle attività mediche, industriali e di ricerca

  Le attività di decommissioning hanno già prodotto uno stock di rifiuti che è mantenuto in
     sicurezza in adeguati depositi provvisori in attesa del conferimento al futuro Deposito
     Nazionale

  La realizzazione del Deposito Nazionale permetterà di accelerare le attività di
     decommissioning e di ottimizzare i tempi e i costi, riducendo la necessità di
     immagazzinamento provvisorio sui siti
L’accelerazione delle attività di decommissioning



                                   Attività di decommissioning
         7

         6
                                                                      4,8 mld
         5

         4

         3

         2

         1
                            1,7 mld

         0
          2001                                       2011                                       Green field
                                                                                                   2020




    2001-2010                1,7 mld di euro
             All’attuale ritmo il decommissioning in Italia si completerebbe in molti decenni

    2011-2020                triplicare il volume delle attività
L’accelerazione delle attività di decommissioning



       Ridefinizione organizzativa                                      Certezza sui tempi degli iter
                                                                        autorizzativi
       Committenza adeguata
       all’aumento dei volumi di                                        Criteri per processo
       investimento                                                     localizzazione Deposito
                                                     Autorità di
                                                     controllo
                                                     (Agenzia
                                     Sogin           Sicurezza
                                                     Nucleare
                                                     ISPRA)
                               Autorità per
                               l’energia elettrica    MiSE e

                               e il gas               altri Ministeri

                                                                        Indirizzi strategici
Definizione nuovo periodo
                                                                        Certezza sui tempi degli iter
regolatorio
                                                                        autorizzativi
                                                                        Criteri per processo
                                                                        localizzazione Deposito
L’accelerazione delle attività di decommissioning




Primi risultati: lo smantellamento della scatola a guanti di Casaccia


 Realizzato con successo lo smantellamento della prima delle 64 scatole a guanti contaminate
    da plutonio presso il Centro Ricerche ENEA di Casaccia, dove Sogin gestisce gli impianti Opec e
    IPU

 Una attività effettuata per la prima volta in Italia con
    l’utilizzo di tecniche in linea con le migliori esperienze
    internazionali del settore

 I rifiuti prodotti sono stati sistemati in appositi contenitori e
    pronti per essere trasferiti al futuro Deposito Nazionale
Il Deposito Nazionale




Un’esigenza nazionale da realizzare subito

 Il Deposito Nazionale è un’esigenza nazionale attuale, in quanto l’Italia, come tutti i Paesi
    industrializzati, deve poter gestire in modo ottimale i rifiuti radioattivi provenienti da tutte le
    attività passate e presenti, industriali, mediche e di ricerca

 Il Deposito Nazionale sarà un struttura superficiale che consentirà la sistemazione definitiva
    dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività e garantirà la conservazione temporanea di quelli ad
    alta attività

 Il processo di localizzazione del Deposito Nazionale sarà possibile solo dopo la definizione
    dei criteri da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare e dei Ministeri competenti


           INVESTIMENTO PREVISTO                          RICADUTE OCCUPAZIONALI




              > 2 MLD DI EURO                              2000 POSTI DI LAVORO
Il Deposito Nazionale


Rifiuti a media e alta attività (II e III categoria) da conferire al Deposito Nazionale


                                            La ripartizione
                                            percentuale
                                            riflette le attuali
                                            valutazioni




Il deposito è progettato:

   per accogliere circa 80.000 m3 di rifiuti radioattivi condizionati a media attività provenienti
    dalle attività pregresse (di cui il 30% di produzione non Sogin es. attività mediche, industriali e di
    ricerca nucleare, CCR ISPRA e sorgenti dismesse )
    per l’immagazzinamento provvisorio di circa 12.500 m3 di rifiuti ad alta attività (di cui circa il
    30% di produzione non Sogin es. attività mediche, CCR ISPRA, sorgenti dismesse )
Il Deposito Nazionale



Il Parco Tecnologico e la ricerca sui rifiuti radioattivi

 Il legislatore ha previsto che insieme al Deposito Nazionale sia realizzato un Parco Tecnologico,
    volto a sviluppare nuove competenze e nuove tecnologie nel trattamento dei rifiuti radioattivi in Italia

 Il Parco tecnologico sarà un centro di eccellenza italiano, capace di attrarre contributi internazionali, con
    laboratori dedicati alle attività di ricerca e formazione su decommissioning e gestione dei rifiuti
    radioattivi

 La collaborazione con enti di ricerca, università e operatori industriali, sia nazionali che esteri,
    permetterà al Parco Tecnologico di integrarsi con il sistema economico e di ricerca nazionale,
    moltiplicando le ricadute positive sul territorio
Cultura della Sicurezza: la Scuola di Caorso



  La gestione dei rifiuti deve essere accompagnata costantemente da una diffusione sempre più
  capillare delle competenze e di una cultura della sicurezza


  Nel 2008 Sogin ha inaugurato la Scuola di Formazione Radioprotezione e Sicurezza presso la
  Centrale di Caorso, che dal 2011 ha ampliato la sua offerta formativa aprendo i suoi corsi anche
  a personale di istituzioni e società esterne


     Con la Scuola la Società ha avviato un processo
     formativo allineandosi alle best practice europee
     e internazionali e definendo uno standard
     qualitativo unico in Italia




10
Focus attività siti di Latina e Garigliano (CE)


       Latina                                                             Garigliano
 Smantellamenti completati:                        Ultimata la bonifica dell’edificio reattore
    isole convenzionali                            da coibente amiantato
    BOP (Balance of Plant)
    condotte primarie                             In via di realizzazione il deposito D1 per
                                                    rifiuti radioattivi
                                                   Iniziata l’attività di bonifica delle trincee
    Completato il progetto                         interrate
     preliminare di rimozione della
     grafite




                                                      Trincee




 Nuovo deposito rifiuti bassa attività
    Capacità: circa 25.000 m3
    Inizio costruzione: Nov 2008
    Completamento opere civili: Dec 2010                  D1
    Inizio esercizio: 2011
Focus attività siti di Bosco Marengo (AL) e Casaccia (RM)



Bosco Marengo                          Casaccia
Completata la decontaminazione delle   Impianti “Plutonio – IPU” e “Celle Calde – OPEC1” –
parti metalliche contaminate tramite   Principali attività
“pallinatrice”
                                             Decontaminazione e smantellamento di 64
                                              scatole a guanti contaminate da plutonio (la
                                              prima è stata smantellata nel dicembre 2010)
                                             OPEC1 riqualificata entro il 2012 come deposito
                                              temporaneo dei materiali nucleari
                                             L’impianto OPEC2 (mai entrato in funzione)
                                              riqualificato entro il 2012 come deposito
                                              temporaneo dei rifiuti ad alta attività
                                             Progetto per la rimozione di un serbatoio
                                              interrato contaminato entro il 2012
Focus attività siti di Caorso (PC) e Trino (VC)


                  Caorso                                                         Trino
                     Collaudo completato nel 2009
        Washing
         cabins




                                                      NaOH
                                                    degreasing
                            Decontamination tanks




 L’impianto Phadec è un impianto chimico
 progettato per decontaminare componenti                               Avvio dell’impianto entro il 2011
 metallici al livello in cui possano essere rilasciati
                                                                 L’impianto di Wet Oxidation sarà
                                                                 utilizzato   principalmente     per il
 Demolizione torri    di raffreddamento e camino
                                                                 trattamento delle resine utilizzate
 off-gas
                                                                 durante l’esercizio dell’impianto
Focus attività sito di Saluggia (VC)



   Rimozione del combustibile irraggiato     e
    trasporto verso il deposito di Avogadro
                                                     Progetto e realizzazione di un nuovo sistema
                                                      di serbatoi per I rifiuti liquidi ad alta attività

                                                     Impianto ad altissima sicurezza, realizzato
                                                      con criteri di protezione da impatto aereo

                                                     Collaudo completato nel 2008

                                                     Trasferimento dei liquidi completato nel 2009



   Solidificazione dei rifiuti liquidi
    con un nuovo impianto di
    cementazione
Focus attività sito di Trisaia (MT)


Attività da completare entro il 2011


                                                                            Avvio entro il 2012




 La fossa irreversibile
                                            Impianto di cementazione
    Costituita da 4 pozzi in cui fusti
     contenenti rifiuti prodotti dalle         L’impianto deve cementare 2,7 m3 di
     operazioni di riprocessamento sono         liquidi ad alta attività costituiti da una
     stati inglobati in un unico blocco         soluzione nitrica di uranio e torio e 48 m3
     solido di cemento                          di liquidi a più bassa attività
    Il progetto prevede la rimozione del
     blocco di cemento, la sua
     separazione in elementi che
     saranno poi sistemati in appositi
     contenitori

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  • 1. Rifiuti radioattivi, lo scenario e le prospettive in Italia Giuseppe Nucci Amministratore Delegato FNI - La gestione dei rifiuti radioattivi Roma, 10 marzo 2011
  • 2. Sogin: mission e asset • Sogin è la Società incaricata del decommissioning dei siti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia • Nel 2010 a Sogin è stato affidato il compito di localizzare, realizzare e gestire il Parco Tecnologico, comprensivo del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi • La Società, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, opera in base agli indirizzi strategici del Ministero dello Sviluppo Economico e in linea con le politiche del Governo italiano • Sogin detiene il capitale di maggioranza (60%) di Nucleco SpA, società specializzata nel trattamento e nella gestione dei rifiuti radioattivi 2
  • 3. Le attività di decommissioning e la gestione dei rifiuti  I rifiuti radioattivi sono classificati in 3 categorie in base alle caratteristiche dei radionuclidi in essi contenuti, considerando la loro concentrazione, i tempi di decadimento e la potenzialità di diffusione ambientale  I rifiuti radioattivi sono il prodotto non solo delle attività di produzione di energia elettrica da fonte nucleare, ma anche delle attività mediche, industriali e di ricerca  Le attività di decommissioning hanno già prodotto uno stock di rifiuti che è mantenuto in sicurezza in adeguati depositi provvisori in attesa del conferimento al futuro Deposito Nazionale  La realizzazione del Deposito Nazionale permetterà di accelerare le attività di decommissioning e di ottimizzare i tempi e i costi, riducendo la necessità di immagazzinamento provvisorio sui siti
  • 4. L’accelerazione delle attività di decommissioning Attività di decommissioning 7 6 4,8 mld 5 4 3 2 1 1,7 mld 0 2001 2011 Green field 2020 2001-2010 1,7 mld di euro All’attuale ritmo il decommissioning in Italia si completerebbe in molti decenni 2011-2020 triplicare il volume delle attività
  • 5. L’accelerazione delle attività di decommissioning Ridefinizione organizzativa Certezza sui tempi degli iter autorizzativi Committenza adeguata all’aumento dei volumi di Criteri per processo investimento localizzazione Deposito Autorità di controllo (Agenzia Sogin Sicurezza Nucleare ISPRA) Autorità per l’energia elettrica MiSE e e il gas altri Ministeri Indirizzi strategici Definizione nuovo periodo Certezza sui tempi degli iter regolatorio autorizzativi Criteri per processo localizzazione Deposito
  • 6. L’accelerazione delle attività di decommissioning Primi risultati: lo smantellamento della scatola a guanti di Casaccia  Realizzato con successo lo smantellamento della prima delle 64 scatole a guanti contaminate da plutonio presso il Centro Ricerche ENEA di Casaccia, dove Sogin gestisce gli impianti Opec e IPU  Una attività effettuata per la prima volta in Italia con l’utilizzo di tecniche in linea con le migliori esperienze internazionali del settore  I rifiuti prodotti sono stati sistemati in appositi contenitori e pronti per essere trasferiti al futuro Deposito Nazionale
  • 7. Il Deposito Nazionale Un’esigenza nazionale da realizzare subito  Il Deposito Nazionale è un’esigenza nazionale attuale, in quanto l’Italia, come tutti i Paesi industrializzati, deve poter gestire in modo ottimale i rifiuti radioattivi provenienti da tutte le attività passate e presenti, industriali, mediche e di ricerca  Il Deposito Nazionale sarà un struttura superficiale che consentirà la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività e garantirà la conservazione temporanea di quelli ad alta attività  Il processo di localizzazione del Deposito Nazionale sarà possibile solo dopo la definizione dei criteri da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare e dei Ministeri competenti INVESTIMENTO PREVISTO RICADUTE OCCUPAZIONALI > 2 MLD DI EURO 2000 POSTI DI LAVORO
  • 8. Il Deposito Nazionale Rifiuti a media e alta attività (II e III categoria) da conferire al Deposito Nazionale La ripartizione percentuale riflette le attuali valutazioni Il deposito è progettato:  per accogliere circa 80.000 m3 di rifiuti radioattivi condizionati a media attività provenienti dalle attività pregresse (di cui il 30% di produzione non Sogin es. attività mediche, industriali e di ricerca nucleare, CCR ISPRA e sorgenti dismesse )  per l’immagazzinamento provvisorio di circa 12.500 m3 di rifiuti ad alta attività (di cui circa il 30% di produzione non Sogin es. attività mediche, CCR ISPRA, sorgenti dismesse )
  • 9. Il Deposito Nazionale Il Parco Tecnologico e la ricerca sui rifiuti radioattivi  Il legislatore ha previsto che insieme al Deposito Nazionale sia realizzato un Parco Tecnologico, volto a sviluppare nuove competenze e nuove tecnologie nel trattamento dei rifiuti radioattivi in Italia  Il Parco tecnologico sarà un centro di eccellenza italiano, capace di attrarre contributi internazionali, con laboratori dedicati alle attività di ricerca e formazione su decommissioning e gestione dei rifiuti radioattivi  La collaborazione con enti di ricerca, università e operatori industriali, sia nazionali che esteri, permetterà al Parco Tecnologico di integrarsi con il sistema economico e di ricerca nazionale, moltiplicando le ricadute positive sul territorio
  • 10. Cultura della Sicurezza: la Scuola di Caorso La gestione dei rifiuti deve essere accompagnata costantemente da una diffusione sempre più capillare delle competenze e di una cultura della sicurezza Nel 2008 Sogin ha inaugurato la Scuola di Formazione Radioprotezione e Sicurezza presso la Centrale di Caorso, che dal 2011 ha ampliato la sua offerta formativa aprendo i suoi corsi anche a personale di istituzioni e società esterne Con la Scuola la Società ha avviato un processo formativo allineandosi alle best practice europee e internazionali e definendo uno standard qualitativo unico in Italia 10
  • 11. Focus attività siti di Latina e Garigliano (CE) Latina Garigliano Smantellamenti completati:  Ultimata la bonifica dell’edificio reattore  isole convenzionali da coibente amiantato  BOP (Balance of Plant)  condotte primarie  In via di realizzazione il deposito D1 per rifiuti radioattivi  Iniziata l’attività di bonifica delle trincee  Completato il progetto interrate preliminare di rimozione della grafite Trincee Nuovo deposito rifiuti bassa attività  Capacità: circa 25.000 m3  Inizio costruzione: Nov 2008  Completamento opere civili: Dec 2010 D1  Inizio esercizio: 2011
  • 12. Focus attività siti di Bosco Marengo (AL) e Casaccia (RM) Bosco Marengo Casaccia Completata la decontaminazione delle Impianti “Plutonio – IPU” e “Celle Calde – OPEC1” – parti metalliche contaminate tramite Principali attività “pallinatrice”  Decontaminazione e smantellamento di 64 scatole a guanti contaminate da plutonio (la prima è stata smantellata nel dicembre 2010)  OPEC1 riqualificata entro il 2012 come deposito temporaneo dei materiali nucleari  L’impianto OPEC2 (mai entrato in funzione) riqualificato entro il 2012 come deposito temporaneo dei rifiuti ad alta attività  Progetto per la rimozione di un serbatoio interrato contaminato entro il 2012
  • 13. Focus attività siti di Caorso (PC) e Trino (VC) Caorso Trino Collaudo completato nel 2009 Washing cabins NaOH degreasing Decontamination tanks L’impianto Phadec è un impianto chimico progettato per decontaminare componenti Avvio dell’impianto entro il 2011 metallici al livello in cui possano essere rilasciati L’impianto di Wet Oxidation sarà utilizzato principalmente per il Demolizione torri di raffreddamento e camino trattamento delle resine utilizzate off-gas durante l’esercizio dell’impianto
  • 14. Focus attività sito di Saluggia (VC)  Rimozione del combustibile irraggiato e trasporto verso il deposito di Avogadro  Progetto e realizzazione di un nuovo sistema di serbatoi per I rifiuti liquidi ad alta attività  Impianto ad altissima sicurezza, realizzato con criteri di protezione da impatto aereo  Collaudo completato nel 2008  Trasferimento dei liquidi completato nel 2009  Solidificazione dei rifiuti liquidi con un nuovo impianto di cementazione
  • 15. Focus attività sito di Trisaia (MT) Attività da completare entro il 2011 Avvio entro il 2012 La fossa irreversibile Impianto di cementazione  Costituita da 4 pozzi in cui fusti contenenti rifiuti prodotti dalle  L’impianto deve cementare 2,7 m3 di operazioni di riprocessamento sono liquidi ad alta attività costituiti da una stati inglobati in un unico blocco soluzione nitrica di uranio e torio e 48 m3 solido di cemento di liquidi a più bassa attività  Il progetto prevede la rimozione del blocco di cemento, la sua separazione in elementi che saranno poi sistemati in appositi contenitori