Nuova "Nota di Santo" sugli spettacoli del 22 Giugno e 5 Luglio 2013 in Piazza Pontida. Coro di voci bianche, orchestra giovanile, Ensemble vocale e strumentale "Gli Harmonici", "Arhat Teatro".
Gli Harmonici alle Jornades Cantemus di Sant Cugat
Nota di Santo "Concerti di Piazza Pontida 2013"
1. MAGIA
DI
VOCI,
SUONI
E
TEATRO
SOTTO
LE
STELLE
DI
PIAZZA
PONTIDA
Due
splendide
serate
(il
22
giugno
e
il
5
luglio)
musicali
hanno
visto
protagoniste
le
diverse
formazioni
“Harmonici”
della
nostra
Associazione,
che
si
sono
esibite
in
concerto
all’aperto,
nella
suggestiva
cornice
di
Piazza
Pontida,
ospiti
della
rassegna
estiva
promossa
dal
Ducato
dell’omonima
storica
piazza.
In
entrambe
le
serate,
interpreti
e
direttori
hanno
ricevuto
unanimi
consensi
da
un
folto
pubblico
che
ha
seguito
i
concerti
con
grande
interesse.
Qualche
trascurabile
inconveniente
(gli
avventori
non
troppo
silenziosi
dei
bar
adiacenti,
acustica
non
proprio
ideale
in
uno
spazio
con
interferenze
meccaniche
sonore,
che
hanno
molto
impegnato
il
supporto
tecnologico
prestato
dal
nostro
Manuel).
Il
22
giugno,
sul
palcoscenico
improvvisato
dall’organizzazione,
si
sono
alternati
il
Coro
di
Voci
Bianche
e
l’Orchestra
Giovanile,
che
si
sono
ottimamente
distinti
per
concentrazione
ed
impegno
individuale
e
collettivo,
offrendo
una
pregevole
prestazione,
connotata
da
equilibrio
ed
efficacia
interpretativa,
cresciuti
musicalmente
e
ben
condotti,
come
sempre,
dalla
direzione
di
Anna
Facoetti
e
Fabio
Alberti.
Mi
sembra
opportuno
spendere
qualche
parola
in
più
sulla
serata
del
5
luglio,
poiché
l’evento
ha
rappresentato
una
importante
novità
nel
percorso
di
sviluppo
delle
diverse
attività
dell’Associazione
“Dire,
Fare,
Musicare”.
Abbiamo
assistito
alla
prima
uscita
pubblica
di
una
neo-‐
formazione
(Ensemble
Corale
e
Strumentale
Giovanile
Gli
Harmonici)
,
che
pur
trattandosi
sempre
di
un’emanazione
diretta
degli
“Harmonici”,
ci
è
apparso
un
gruppo
“fresco”,
sicuro,
disinvolto
nel
reggere
l’attenzione
del
pubblico
(compiaciuto
anche
del
“look”
da
gala
di
musicisti
e
cantori),
pronto
anch’esso
per
iniziare
ad
affrontare
nuove
e
stimolanti
esperienze.
L’esecuzione
del
concerto
è
stato
diviso
in
due
parti,
con
un
intermezzo
in
cui
“Arhat
Teatro”,
altro
ospite
della
manifestazione,
ha
presentato
“Fiori”,
una
piccola
gemma
teatrale,
che
ha
aggiunto
altra
magia
sotto
le
stelle
della
piazza.
2. Tornando
al
concerto,
occorre
sottolineare
che
il
repertorio
molto
accattivante
eseguito
dall’Ensemble
è
frutto
della
ormai
riconosciuta
sensibilità
che
Fabio
Alberti,
nel
corso
della
sua
“ricerca”
didattica,
esprime
verso
ogni
dimensione
delle
diverse
esperienze
che
le
impronte
storiche
internazionali
della
Musica
hanno
impresso
nel
corso
dei
secoli,
ma
senza
mai
trascurare
richiami
ad
importanti
riferimenti
dell’epoca
contemporanea.
Egli
stesso
ha
preparato
gli
arrangiamenti
necessari
per
le
diverse
sezioni
strumentali,
completando
un’orchestrazione,
a
mio
avviso,
molto
ben
riuscita.
Linee
e
colori
musicali
cangianti,
sfumature,
suoni
vocali
e
strumentali
sono
stati
percepiti,
nonostante
qualche
interferenza,
in
una
fusione
che
ha
creato
una
delicata
eco
sonora,
integrata
pure
da
una
calibrata
dimensione
ritmica,
che
ha
connotato
in
particolare
alcuni
dei
brani
eseguiti
in
programma.
I
testi
delle
Canzoni
e
delle
Ballate
sono
in
lingua
originale,
per
cui,
alternandosi,
i
componenti
del
Gruppo
hanno
preventivamente
esposto
la
traduzione
in
lingua
italiana,
in
modo
che
l’ascoltatore
potesse
comprendere
e
percepire
che
quella
Musica
è
l’emanazione
diretta
del
mondo
dell’anima
e
delle
parole
dei
testi,
espressa
con
immediatezza
comunicativa,
sia
che
si
tratti
di
gioia,
di
dolore
o
di
piacere
del
vivere
quotidiano.
L’esplorazione
dei
diversi
mondi
musicali
ha
contemplato
popolari
ballate
rinascimentali,
di
cui
una,
“Geordie”,
è
divenuta
notissima
attraverso
la
versione
interpretata
da
Joan
Baez
e
da
Fabrizio
De
André,
poi,
attraenti
ritmi
sudamericani,
un
canto
Yddish,
una
versione
“Vocal
Jazz”
del
famoso
What
a
wonderful
world,
fino
alla
conclusione
del
concerto
con
un
malinconico
canto
popolare
svedese.
Espongo
qui
anche
un
breve
commento
sullo
spettacolo
di
Arhat
Teatro,
di
cui
il
regista
Gigi
Castelli
e
l’attore
Samuele
Farina
sono
da
lungo
tempo
amici
e
partners
artistici
degli
Harmonici.
Forse,
qualche
spettatore
(componente
della
nostra
Associazione),
non
abituato
a
questa
forma
di
spettacolazione
sarà
rimasto
un
poco
“disorientato”,
perciò
è
necessario
precisare,
in
estrema
sintesi,
che
la
scrittura,
la
forma
e
il
linguaggio
teatrale
esercitato
da
Arhat
si
devono
annoverare
tra
le
metodologie
delle
scuole
teatrali
che
vanno
sotto
il
nome
di
“Terzo
Teatro”,
che,
tra
le
altre
cose,
basa
l’attività
di
lavoro
sul
training
laboratoriale,
sulla
ricerca
continua
delle
potenzialità
espressive
del
corpo,
svincolato
dai
canoni
esclusivamente
improntati
sul
“Teatro
della
parola”
e
che
utilizza
anche
la
danza.
3. Lo
spettacolo
“Fiori”
è
stato
dedicato
al
grande
scrittore
francese
Baudelaire,
che
scrisse
la
famosa
opera
letteraria
“I
fiori
del
male”.
Danze,
sguardi,
gesti,
tensione
muscolare,
interazione
con
i
numerosi
oggetti
scenici
carichi
di
connotazione
simbolica
provocano
nello
spettatore
evocazione
di
momenti
emotivi
diversi,
associazione
di
ricordi,
o
viaggi
dell’immaginazione
di
ognuno.
La
precisa
padronanza
corporea
dell’attore
riesce
a
fissare
e
ad
isolare
staticamente
istanti
di
immediato
impatto
estetico,
ma
concatenati
sempre
in
un
fluire
narrativo
drammaturgico
di
suggestivo
fascino
e
di
intensa
liricità.
Temi
struggenti,
evanescenze,
sfumature,
contorni
sognanti
diventano
Poesia.
Il
grande
compositore
e
musicista
Bernstein
affermava
che
“Fare
Musica
è
comunicare,
comunicare
agli
altri
la
gioia
e
il
dolore
di
viverla”.
Anche
fare
deve
comunicare
e
far
rivivere
emozioni,
perciò,
quale
migliore
connubio
di
Musica
e
Teatro
all’interno
dello
stesso
evento?
Santo
Giancotti