SlideShare a Scribd company logo
1 of 50
Download to read offline
Disturbi Specifici di Apprendimento
(DSA)

Giornate di formazione rivolte ai docenti
LECCE, 29 novembre 2013
Prof. Maurizio Molendini
Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie & Disabilità - Lecce
Docente Referente Dislessia – Istituto Tecnico “G. Deledda” - Lecce
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

1
Cosa sono i Disturbi Specifici di
Apprendimento?
I DSA sono disturbi di origine neurobiologica
(definizione dell’O.M.S.)
Aree specifiche
LETTURA

SCRITTURA

CALCOLO

Senza compromissione del funzionamento intellettivo
L’insegnante con il suo metodo non può causare la dislessia, ma può aggravarne gli effetti”
[Stella]
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

2
Processi
Processi automatizzati:
sono svolti con un alto grado di velocità e accuratezza;
sono realizzati inconsciamente e richiedono un minimo
impegno attentivo.
Processi non automatizzati:
sono svolti lentamente in maniera non accurata e
richiedono un grande impegno attentivo.

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

3
LEGGERE e SCRIVERE
sono atti così semplici e automatici che risulta
difficile comprendere la fatica di un alunno con DSA
In classe …. ho un allievo che presenta alcune
caratteristiche …
troppo
frettoloso
o lento

difficoltà a
prendere appunti

dice spesso di
essere stanco

si distrae
facilmente

intelligente
ma svogliato

si muove
difficoltà a copiare
continuamente
dalla lavagna
appare disorganizzato
nelle sue attività
ha una bassa
brilla di più nelle
autostima
prove orali
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

4
Allora cosa fare?
Quindi … tutti gli alunni con un disagio e/o
scarso rendimento scolastico hanno un DSA?

è causato da fattori

esterni
(ambiente,
problematiche
familiari, …)

prof. Maurizio Molendini

In questi casi non si può parlare
di DSA, ma di

interni
(motivazione,
distraibilità sociale,
stato d’animo, …)

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

DIFFICOLTÀ
DI
APPRENDIMENTO
5
Classificazione dei DSA
I DSA sono classificati in relazione alla funzione deficitaria

mancanza di
automatismo nella lettura
DISLESSIA

prof. Maurizio Molendini

mancanza di
automatismo nella
scrittura
DISORTOGRAFIA

difficoltà nel riprodurre
il segno grafico
DISGRAFIA

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

deficit del sistema di
elaborazione dei numeri
e del calcolo
DISCALCULIA

6
L’alunno con DSA …





È intelligente
Ha avuto opportunità di imparare
Non è affettivamente disturbato
Ha i canali sensoriali integri

ma …
prof. Maurizio Molendini

è un ragazzo che non va
bene a scuola

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

7
La Dislessia Evolutiva
E’ un disturbo che compromette il processo di
automatizzazione delle procedure di transcodifica dei
grafemi nei corrispondenti fonemi;

•
•
•

comporta
difficoltà a carico della correttezza e velocità di lettura
difficoltà di elaborazione linguistica
distraibilità
a volte può essere compromessa anche
la comprensione del testo
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

8
Prova di comprensione del testo
(collettiva)

Prestazione buona

Esecuzione
incompleta

Prestazione insufficiente

Esecuzione
molto lenta

Prova di comprensione del testo
 (lettura dell’insegnante) 
(individuale)

Prestazione
insufficiente
Prestazione
buona

Prova di rapidità e correttezza
(individuale)

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

9
Incremento medio annuale della rapidità di lettura
del brano MT
dalla classe seconda della scuola primaria
alla classe terza media
(Stella, Nicoletti 2002)



Buoni lettori

0.54 sillabe/secondo



Dislessici

0.29 sillabe/secondo

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

10
Valutazione della scrittura e della competenza ortografica
(P. Tressoldi, C. Cornoldi)
Tressoldi,
Cornoldi)
Ed. Organizzazioni Speciali (1998)

composizione

grafia

ortografia

prova di
narrazione

prova di rapidità

prova di dettato

prova di
descrizione

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

11
La disortografia
La disortografia è un disturbo
della scrittura dovuto a deficit
nei processi di cifratura che
compromettono la correttezza
delle abilità. Il soggetto
disortografico commette errori
ortografici significativamente
superiori per numero e
caratteristiche rispetto a quelli
che ci si dovrebbe aspettare,
facendo riferimento al suo grado
d’istruzione.
[dalle linee guida della Consensus Conference
per i DSA – gennaio 2007]
2007]
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

12
Classificazione degli
errori ortografici


ERRORI FONOLOGICI







ERRORI NON FONOLOGICI







Scambio di grafemi
Omissione/aggiunta di lettere o
sillabe
Inversione di lettere o sillabe
Grafema inesatto

Separazione illegale
Fusione illegale
Scambio grafema omofono
Omissione/aggiunta della lettera h

ALTRI ERRORI



Omissione/aggiunta di accenti
Omissione/aggiunta di doppie

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

13
ERRORI FONOLOGICI

ERRORI NON
FONOLOGICI

ALTRI ERRORI

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

14
Correzione ortografica


Contare il numero delle parole sbagliate, non il numero degli errori
(analisi quantitativa)



Valutare la tipologia egli errori commessi (analisi qualitativa)



Non evidenziare le parole sbagliate, evidenziare le parole corrette



Non valutare l’ortografia nei compiti scritti (testi, verifiche, ecc.), ma
solo con prove di dettato ortografico



La valutazione ortografica deve essere sempre separata dagli aspetti
ideativi del testo
Per la valutazione della competenza ortografica si esegue una prova di
dettato



Rendere partecipe l’alunno durante l’analisi degli errori



Ripetere periodicamente la valutazione ortografica

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

15
La disgrafia
La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria, dovuto
a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia).
Essa comporta una grafia poco chiara, irregolare nella forma
e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile.
La disgrafia riguarda dapprima la grafia, non le regole ortografiche
e sintattiche, che possono pure essere coinvolte, se non altro
come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di
autocorrezione da parte dello scrivente.

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

16
Il soggetto disgrafico
ha difficoltà nella
copia, nella
produzione
autonoma di figure
geometriche e il
livello di sviluppo
del disegno è
spesso inadeguato
rispetto all’età.

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

17
CAMPANELLI D’ALLARME
1. Uscire dai margini della colorazione
2. Far fatica ad usare le forbici, le
posate
3. Far fatica ad abbottonarsi

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

18
diciamo subito che

la DISCALCULIA
non riguarda la matematica, ma una parte assai esigua e strumentale
di essa
IL CALCOLO E I DISTURBI DEL CALCOLO
perché la matematica non è il (solo) calcolo e, soprattutto, il calcolo
non è la matematica né il disturbo del calcolo coincide con le difficoltà
di calcolo
per questo la discalculia si manifesta in percentuali assai modeste
nell’universo “disturbo-difficoltà”

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

19
secondo Christine Temple
la discalculia è “un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si

manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subìto
danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è
possibile che ne sia dissociata” – (la discalculia evolutiva, cit.)
Vi sono tre tipi di discalculia:
•per cifre (difficoltà nell’acquisizione dei processi lessicali sia nel sistema di
comprensione del numero che di produzione del calcolo);
•procedurale (difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi
implicati nel sistema del calcolo);
•per fatti aritmetici (difficoltà nell’acquisizione di fatti numerici all’interno del
sistema di calcolo).

Comorbilità: la discalculia è quasi sempre associata in comorbilità
alla dislessia essendo molto rari i casi finora noti di discalculia pura
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

20
Sistema di processamento dei numeri:
Comprensione e produzione;
Traduzione orale – scritto
(semantica e sintassi)

Rappresentazione
interna:
quantità, numerosità,
confronto, contare

Fatti aritmetici:
segni, tabelline,
calcoli “frequenti”

prof. Maurizio Molendini

Soluzione
di
problemi

Procedure di calcolo:
incolonnamento,
riporto, algoritmi

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

21
La diagnosi di discalculia
evolutiva si può fare

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

22
Secondo l’ ICD 10 e in accordo con quanto descritto
nel DSM-IV i sintomi delle difficoltà aritmetiche
DSMsarebbero le seguenti quantunque l’elenco contenga
affermazioni dubbie e/o equivoche
•incapacità di comprendere i concetti di particolari operazioni
•mancanza di comprensione di termini o di segni aritmetici
•mancato riconoscimento dei simboli numerici
•difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard
•difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico
che si sta considerando
•difficoltà ad allineare correttamente i numeri
•difficoltà ad inserire decimali o simboli durante i calcoli
•scorretta organizzazione spaziale dei calcoli
•incapacità ad apprendere le tabelline della moltiplicazione
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

23
Nella discalculia evolutiva si distinguono
due profili:
1. Deficit nelle componenti di cognizione numerica
(intelligenza numerica basale); la discalculia interviene sugli elementi
basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole
quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le
strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a
mente.
2. Deficit relativo alle procedure esecutive e al calcolo; la discalculia
rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto:
la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli
algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

24
Errori nei sistemi di comprensione
e di produzione
ERRORI A BASE
LESSICALE

ERRORI A BASE
SINTATTICA

prof. Maurizio Molendini

Errori che riguardano la produzione o la comprensione delle
singole cifre
Esempio: 4 al posto di 7
leggo, scrivo o dico ad alta voce “quattro” invece di “sette”

L’alunno è in grado di codificare le singole cifre ma non riesce a
stabilire i rapporti tra loro in una struttura sintattica corretta. In
genere, si tratta di errori di transcodificazione tra i diversi codici
arabico-verbale e viceversa
Esempi:
Errori dovuti al mancato riconoscimento del valore posizionale:
“trecentonovantacinque” = 310095
“seicentocinquantadue” = 6100502

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

25
Errori nel sistema del calcolo
ERRORI NEL
RECUPERO DI
FATTI
ARITMETICI

ERRORI NEL
MANTENIMENTO
E NEL RECUPERO
DI PROCEDURE

prof. Maurizio Molendini

I fatti aritmetici sono i risultati di particolari operazioni che
sono stati memorizzati e che possono essere recuperati
facilmente in base alle richieste del compito. In genere
riguardano i risultati delle tabelline e delle altre operazioni.
Esempio: 3 + 3 = 9 oppure 5x2=7.
Nella discalculia le abilità di memorizzazione e di
recupero veloce dell’informazione numerica risultano
problematiche: le difficoltà incontrate derivano dalla mancata
attivazione di una rete mentale, prodotta da
intersezioni di coppie di numeri, nella quale si trovano disposti
i risultati delle operazioni basilari.
Questi errori si riferiscono all’utilizzo di procedure e strategie
primitive che non consentono un calcolo veloce
Esempio: 2+7 si parte da 2 per aggiungere 7 invece di porre
l’addendo più grande come punto di partenza. La difficoltà a
utilizzare semplici strategie e regole di accesso diretto ai
risultati determina un carico eccessivo di memoria che
rallenta e rende faticosi i processi coinvolti nel calcolo.
CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

26
Questi errori si riferiscono alle difficoltà
ERRORI
NELL’APPLICAZIONE nell’applicazione di procedure: essi sono presenti
DELLE PROCEDURE nell’applicazione degli algoritmi delle operazioni
e possono riguardare la scorretta posizione
nell’incolonnamento, l’inversione o l’omissione di
sequenze relative all’algoritmo (es. il cambio), la
sostituzione di procedure nel passaggio da
un’operazione a un’altra (es. l’applicazione della
sequenza dell’addizione alla moltiplicazione
Esempio: 84 – 67 = 20 perché 4-7=0 e 8-6=2
ERRORI VISUO-SPAZIALI Queste difficoltà riguardano gli aspetti percettivi
Esempio: segno + visto come segno x
e i diversi livelli di organizzazione dei dati
implicati soprattutto nella scrittura di
un’operazione
Esempio: “31” letto “tredici”
errato incolonnamento, difficoltà nel seguire la
direzione procedurale
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

27
tutto ciò implica molte cose tra cui il discorso sulle misure
compensative e sulle misure dispensative esaminiamo
brevemente solo il caso della «calcolatrice» e l’associato
problema dell’ordine di grandezza dei numeri
LA CALCOLATRICE
1. ordine di grandezza dei numeri
2. confronto tra numeri
3. l’errore nell’approssimazione
4. i «numeri troppo grandi o troppo piccoli»
5. ho «digitato bene»?
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

28
L’EZIOLOGIA DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
non è nota ma si suppone che vi sia l’intervento significativo
di fattori biologici che interagiscono significativamente con
fattori non biologici
causa multifattoriale? intreccio ad incidenza diversificata tra
multifattoriale?

linguaggio

disturbi

Capacità di
automazione

Sistema
uditivo

Sistema visuo-prassico

Disfunzionamento delle memorie di
lavoro e della memoria a lungo termine

Disturbo della rapidità di
elaborazione dell’informazione
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

29
Disturbi linguistici (61%)
Come disordini di tipo

e i disturbi del sistema visuo/prassico (11%)
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

30
DOVE LA METAFONOLOGIA

 è l’abilità di individuare i singoli suoni delle parole
anche quando sono coarticolati
 è la capacità di intervenire sui singoli suoni
per comprendere, anticipare o modificare le parole
Ovvero
 1. riconoscimento della struttura linguistica della parola
 2. riconoscimento di rime
 3. capacità di segmentare (sillabe-fonemi)
(sillabe 4. capacità di fondere
 5. riconoscimento di fonemi

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

31
così che la competenza metafonologica viene definita come
una particolare conoscenza metalinguistica che consiste
nella capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i
fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato,
operando con gli stessi adeguate trasformazioni (umberta
bortolini, 1995)
bortolini, 1995)
COMPETENZA
METAFONOLOGICA

CONOSCENZA
METALINGUISTICA

e la competenza metalinguistica come la capacità , propria
dell’ essere umano di elaborare, formulare, comunicare
pensieri e valutazioni che abbiano come oggetto il linguaggio
in genere, lingue specifiche, le varietà di una lingua, i
significati e le forme di un testo, di una frase, di una parola.
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

32
Come riconoscere i DSA?
SINTOMI PRECOCI
1. Ritardo nel linguaggio
2. Confusione delle parole che hanno una pronuncia
simile
3. Difficoltà di espressione
4. Difficoltà di identificare le lettere
5. Difficoltà a identificare i suoni associati alle lettere
6. Familiarità per quanto concerne problemi di lettura e
scrittura

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

33
Caratteristiche più frequenti degli alunni con DSA
−
−
−
−
−
−
−
−
−

Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di compiti e
verifiche, ecc.)
ecc.
Errori ortografici
Capacità di attenzione piuttosto breve
Memorizzazione difficoltosa di tabelline, sequenze numeriche,
giorni della settimana, mesi, ecc
Vocabolario povero
Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile, difficoltà
nell’allacciarsi le scarpe, pressione della penna non corretta,
ecc.
ecc.)
Organizzazione spaziale deficitaria (sul foglio, orientamento
interno e stradale, confusione tra destra e sinistra, ecc.)
ecc.
Organizzazione temporale difettosa (impara a leggere l’orologio
tardi, spesso non sa in quale mese si trova o la data del suo
compleanno)
Spesso disturba i compagni, fa a botte o non parla e si chiude in se
stesso
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

34
Cosa fare se si ha il sospetto di un DSA in classe?
Lo schema, tratto dalle Linee Guida, sintetizza le varie fasi, previste
dalla Legge, che vedono coinvolte la scuola, le famiglie e i servizi.
Legge,
servizi.

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

35
Intervento

Abilitazione
Potenziamento
strumentale

Strategico

Misure
dispensative

Gradualità

prof. Maurizio Molendini

Strumenti
compensativi

Controllo
Metacognitivo

Mediatori
didattici
CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

36
Intervento abilitativo e di
potenziamento strumentale
Gradualità:
Gradualità: La componente di “gradualità” dell’intervento
costituisce una modalità di lavoro che si situa in un’area
“prossimale” rispetto alle abilità possedute dal bambino
Tale caratteristica metodologica consente al bambino di
svolgere il compito assegnato riducendo il rischio che si
attivino sentimenti di frustrazione (perché troppo
complesso) o di demotivazione (perché troppo semplice)

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

37
Intervento strategico
(Strumenti compensativi - Misure
dispensative - Strategie meta cognitive)
cognitive)
Mediatori didattici: Gli strumenti e le misure di tipo
didattici:
compensativo riguardano gli aspetti metodologici del
lavoro.
lavoro. In questo senso, sono da considerare dei
“mediatori didattici”, che non risolvono il problema, ma
permettono al bambino di contenerlo, compensarlo,
aggirarlo e quindi gli consentono di raggiungere, in
relazione alle potenzialità personali, gli obiettivi di
apprendimento previsti per la classe frequentata.
frequentata.
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

38
Intervento abilitativo e di
potenziamento strumentale

Ipotesi di programmazione dell’intervento
1. Valutazione iniziale
2. Individuazione degli aspetti carenti

3. Scelta dell’area o delle aree di intervento
4. Intervento:
Intervento:
4.1 Scelta dei materiali, delle attività, dei programmi
4.2

Definizione della durata, dei tempi di lavoro, della
frequenza, degli aspetti organizzativi e metodologici

5.Valutazione finale (efficienza/efficacia immediata)
5.Valutazione
6.Periodo “neutro”
6.Periodo
7.Valutazione a distanza (efficienza/efficacia residue consolidate)
7.Valutazione
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

39
“Messa a fuoco” delle potenzialità e non delle difficoltà
La ricerca del miglioramento
della padronanza delle abilità strumentali
deve essere condotta nei limiti di ciò che è modificabile
attraverso l’insegnamento e l’apprendimento.
Ciò che non è modificabile, va “aggirato”
con l’adozione di strumenti e misure
di tipo compensativo e dispensativo

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

40
Intervento strategico
Strumenti compensativi - Misure dispensative
Strategie metacognitive


Consultazione del testo
 Riferimenti visivi
 Presenza di un “lettore”



Vocabolario
 CD



Lettura a voce alta
 Virtualmente da escludere



Dettatura
 Rallentarne la rapidità se eseguita in classe
 Eseguirla individualmente se finalizzata alla verifica
ortografica

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

41
Intervento strategico
Strumenti compensativi - Misure dispensative
Strategie metacognitive


Tabella pitagorica
 Per eseguire moltiplicazioni e divisioni



Calcolatrice
 Per eseguire espressioni aritmetiche, calcoli di formule, problemi



Tempi più lunghi
 Per l’esecuzione del compito
 (Oppure: riduzione del carico di lavoro)



Dvd, Videocassette, Audiocassette, mp3
 Per attività di studio



Costruzione di mappe e di schemi
 Per attività di studio



Videoscrittura

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

42
Comprensione del testo


L’insegnante:


Informa
• Sul tipo di testo che viene proposto, in modo da attivare uno
schema di riferimento per la comprensione (lo schema di
riferimento consente l’attivazione di aspettative)



Chiede
• Di fare ipotesi sul contenuto del brano in base al titolo, alle
illustrazioni e ad altri elementi contestuali



Ferma la lettura
• Per porre domande su ciò che è stato letto
• Per chiedere di fare ipotesi sullo svolgimento

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

43
Comprensione del testo


Le domande di comprensione:


Le domande inserite nel testo migliorano la comprensione e
l’apprendimento



Le domande di carattere concettuale acquistano maggiore
significatività se poste prima di leggere il testo, perché favoriscono
la costruzione di una traccia di lettura



Le domande prima della lettura creano aspettative, focalizzano
l’attenzione sull’argomento, stimolano previsioni su ciò che si sta
leggendo

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

44
Intervento strategico
Strumenti compensativi - Misure dispensative
Strategie metacognitive

Editor di testi in grado di interagire con una sintesi
vocale che trasforma il computer in un lettore.
Nella modalità di ascolto la persona che utilizza il
software può regolare la velocità di lettura e i
tempi delle pause, può decidere di ascoltare solo
alcuni paragrafi o solo le parti di testo evidenziate.
Nell’ambiente
Nell’ambiente di scrittura è funzionante il controllo
ortografico, che consente il confronto tra la parola
errata e il dizionario incorporato.
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

45
L’incidenza dei disturbi specifici di lettura
nella scuola superiore
(M. Roberto, F. Pianta, G. Stella; 2005)

I soggetti con disturbo specifico di lettura,
pur avendo capacità visuo-percettive e cognitive normali,
visuoche quindi li rendono potenzialmente in grado
di affrontare percorsi scolastici a qualsiasi livello,
si concentrano negli istituti di livello più modesto
determinando così una stretta relazione
tra la presenza di una caratteristica personale
e la scelta del tipo di indirizzo scolastico

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

46
Siti utili
www.aiditalia.org
Associazione Italiana Dislessia
www.aidaiassociazione.com
Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività
www.aifaonlus.it
Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus
www.airipa.it
Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella
Psicopatologia dell’Apprendimento
www.libroparlato.org
www.anastasis.it
www.erickson.it
CTS Lecce A.S. 2013 - 2014
prof. Maurizio Molendini

47
CmapTools.lnk
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

48
Fonti utilizzate in questa presentazione
“Disturbi, difficoltà e … dintorni della matematica come affrontarli?”
Roberto Imperiale (università della Valle D’Aosta)
D’Aosta)
vicepresidente nazionale GRIMeD (gruppo ricerca matematica e
difficoltà)
“Dislessia e disturbi specifici di apprendimento” - Proposte didattiche
per gli alunni dislessici
Lorenzo Caligaris - Scuola Primaria Clinica Neuropsichiatrica – Milano
Formatore AID

prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

49
Grazie per l’attenzione!
www.ctslecce.it

ctslecce@libero.it
prof. Maurizio Molendini

CTS Lecce A.S. 2013 - 2014

50

More Related Content

Similar to Corso sui Disturbi Specifici di Apprendimento 29 nov 2013

diff in matematica
 diff in matematica diff in matematica
diff in matematicaimartini
 
DSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento
DSA: Disturbi Specifici dell'ApprendimentoDSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento
DSA: Disturbi Specifici dell'ApprendimentoGiovanni Mercogliano
 
Corso dsa petrella
Corso dsa petrellaCorso dsa petrella
Corso dsa petrellaimartini
 
Disturbi Specifici di Apprendimento
Disturbi Specifici di ApprendimentoDisturbi Specifici di Apprendimento
Disturbi Specifici di ApprendimentoLiviana Da Re
 
2 dsa silvestri_tipologie
2 dsa silvestri_tipologie2 dsa silvestri_tipologie
2 dsa silvestri_tipologieimartini
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminarioimartini
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminarioimartini
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminarioimartini
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminarioimartini
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminarioimartini
 
DSA e il metodo metacognitivo
DSA e il metodo metacognitivoDSA e il metodo metacognitivo
DSA e il metodo metacognitivoClementoni Marisa
 
Diapositive milo
Diapositive miloDiapositive milo
Diapositive miloimartini
 
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro m
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro mDisabilita e disturbo dott.ssa bizzaro m
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro mimartini
 
4 bis dispensa calcolo primaria
4 bis dispensa calcolo primaria4 bis dispensa calcolo primaria
4 bis dispensa calcolo primariaLucia Amoruso
 
Perticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vPerticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vimartini
 
Perticone g diff_in_matematica
Perticone g diff_in_matematicaPerticone g diff_in_matematica
Perticone g diff_in_matematicaimartini
 
Perticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cPerticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cimartini
 
Perticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vPerticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vimartini
 
Perticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cPerticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cimartini
 

Similar to Corso sui Disturbi Specifici di Apprendimento 29 nov 2013 (20)

diff in matematica
 diff in matematica diff in matematica
diff in matematica
 
DSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento
DSA: Disturbi Specifici dell'ApprendimentoDSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento
DSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento
 
Intelligenza numerica
Intelligenza numerica Intelligenza numerica
Intelligenza numerica
 
Corso dsa petrella
Corso dsa petrellaCorso dsa petrella
Corso dsa petrella
 
Disturbi Specifici di Apprendimento
Disturbi Specifici di ApprendimentoDisturbi Specifici di Apprendimento
Disturbi Specifici di Apprendimento
 
2 dsa silvestri_tipologie
2 dsa silvestri_tipologie2 dsa silvestri_tipologie
2 dsa silvestri_tipologie
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminario
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminario
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminario
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminario
 
Matematica seminario
Matematica seminarioMatematica seminario
Matematica seminario
 
DSA e il metodo metacognitivo
DSA e il metodo metacognitivoDSA e il metodo metacognitivo
DSA e il metodo metacognitivo
 
Diapositive milo
Diapositive miloDiapositive milo
Diapositive milo
 
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro m
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro mDisabilita e disturbo dott.ssa bizzaro m
Disabilita e disturbo dott.ssa bizzaro m
 
4 bis dispensa calcolo primaria
4 bis dispensa calcolo primaria4 bis dispensa calcolo primaria
4 bis dispensa calcolo primaria
 
Perticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vPerticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica v
 
Perticone g diff_in_matematica
Perticone g diff_in_matematicaPerticone g diff_in_matematica
Perticone g diff_in_matematica
 
Perticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cPerticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica c
 
Perticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica vPerticone g diff_in_matematica v
Perticone g diff_in_matematica v
 
Perticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica cPerticone g diff_in_matematica c
Perticone g diff_in_matematica c
 

More from Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie & Disabilità Lecce

More from Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie & Disabilità Lecce (20)

Intervento iniziale di CAA nelle persone con BCC - prof. M. Molendini - CTS ...
Intervento  iniziale di CAA nelle persone con BCC - prof. M. Molendini - CTS ...Intervento  iniziale di CAA nelle persone con BCC - prof. M. Molendini - CTS ...
Intervento iniziale di CAA nelle persone con BCC - prof. M. Molendini - CTS ...
 
CORSO FORMAZIONE SPECIFICA SUI BISOGNI EDUCATIVI DEI SOGGETTI CON SINDROME D...
CORSO FORMAZIONE  SPECIFICA SUI BISOGNI EDUCATIVI DEI SOGGETTI CON SINDROME D...CORSO FORMAZIONE  SPECIFICA SUI BISOGNI EDUCATIVI DEI SOGGETTI CON SINDROME D...
CORSO FORMAZIONE SPECIFICA SUI BISOGNI EDUCATIVI DEI SOGGETTI CON SINDROME D...
 
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva 1pt - formazione ...
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva   1pt - formazione ...Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva   1pt - formazione ...
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva 1pt - formazione ...
 
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva 2pt - formazione ...
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva   2pt - formazione ...Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva   2pt - formazione ...
Ausili e tecnologie a supporto di una didattica inclusiva 2pt - formazione ...
 
Convegno "Scuola e Territorio: non solo Parole ma Patti"
Convegno "Scuola e Territorio: non solo Parole ma Patti"Convegno "Scuola e Territorio: non solo Parole ma Patti"
Convegno "Scuola e Territorio: non solo Parole ma Patti"
 
Comunicazione scuola interna ed esterna rapporti scuola con istituzione pub...
Comunicazione scuola interna ed esterna   rapporti scuola con istituzione pub...Comunicazione scuola interna ed esterna   rapporti scuola con istituzione pub...
Comunicazione scuola interna ed esterna rapporti scuola con istituzione pub...
 
Corso CAA maggio 2015
Corso CAA maggio 2015Corso CAA maggio 2015
Corso CAA maggio 2015
 
Competenza digitale per usare con spirito critico le TIC
Competenza digitale per usare con spirito critico le TICCompetenza digitale per usare con spirito critico le TIC
Competenza digitale per usare con spirito critico le TIC
 
Cos'è geogebra
Cos'è geogebraCos'è geogebra
Cos'è geogebra
 
Lezione posizionamento lim in classe
Lezione posizionamento lim in classeLezione posizionamento lim in classe
Lezione posizionamento lim in classe
 
Lezione 2 insiemi numerici
Lezione 2 insiemi numericiLezione 2 insiemi numerici
Lezione 2 insiemi numerici
 
Lezione 1 insiemi numerici
Lezione 1 insiemi numericiLezione 1 insiemi numerici
Lezione 1 insiemi numerici
 
Lezione insiemi
Lezione insiemiLezione insiemi
Lezione insiemi
 
Workspace lezione 20 aprile 2012
Workspace lezione 20 aprile 2012Workspace lezione 20 aprile 2012
Workspace lezione 20 aprile 2012
 
Servizi sanitari scuola [dr.ssa Penge - Puglia]
Servizi sanitari scuola [dr.ssa Penge - Puglia]Servizi sanitari scuola [dr.ssa Penge - Puglia]
Servizi sanitari scuola [dr.ssa Penge - Puglia]
 
Consensus Conference sui DSA [dr.ssa Lopez - Puglia]
Consensus Conference sui DSA  [dr.ssa Lopez - Puglia]Consensus Conference sui DSA  [dr.ssa Lopez - Puglia]
Consensus Conference sui DSA [dr.ssa Lopez - Puglia]
 
Normativa DSA [dr.ssa Rossi - Puglia]
Normativa DSA [dr.ssa Rossi - Puglia]Normativa DSA [dr.ssa Rossi - Puglia]
Normativa DSA [dr.ssa Rossi - Puglia]
 
DSA & Matematica [prof. Imperiale]
DSA & Matematica [prof. Imperiale]DSA & Matematica [prof. Imperiale]
DSA & Matematica [prof. Imperiale]
 
Aidpn iscrizioneon-linelibroaid-110509072706-phpapp01
Aidpn iscrizioneon-linelibroaid-110509072706-phpapp01Aidpn iscrizioneon-linelibroaid-110509072706-phpapp01
Aidpn iscrizioneon-linelibroaid-110509072706-phpapp01
 
Le Mappe
Le MappeLe Mappe
Le Mappe
 

Corso sui Disturbi Specifici di Apprendimento 29 nov 2013

  • 1. Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Giornate di formazione rivolte ai docenti LECCE, 29 novembre 2013 Prof. Maurizio Molendini Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie & Disabilità - Lecce Docente Referente Dislessia – Istituto Tecnico “G. Deledda” - Lecce prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 1
  • 2. Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento? I DSA sono disturbi di origine neurobiologica (definizione dell’O.M.S.) Aree specifiche LETTURA SCRITTURA CALCOLO Senza compromissione del funzionamento intellettivo L’insegnante con il suo metodo non può causare la dislessia, ma può aggravarne gli effetti” [Stella] prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 2
  • 3. Processi Processi automatizzati: sono svolti con un alto grado di velocità e accuratezza; sono realizzati inconsciamente e richiedono un minimo impegno attentivo. Processi non automatizzati: sono svolti lentamente in maniera non accurata e richiedono un grande impegno attentivo. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 3
  • 4. LEGGERE e SCRIVERE sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un alunno con DSA In classe …. ho un allievo che presenta alcune caratteristiche … troppo frettoloso o lento difficoltà a prendere appunti dice spesso di essere stanco si distrae facilmente intelligente ma svogliato si muove difficoltà a copiare continuamente dalla lavagna appare disorganizzato nelle sue attività ha una bassa brilla di più nelle autostima prove orali prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 4
  • 5. Allora cosa fare? Quindi … tutti gli alunni con un disagio e/o scarso rendimento scolastico hanno un DSA? è causato da fattori esterni (ambiente, problematiche familiari, …) prof. Maurizio Molendini In questi casi non si può parlare di DSA, ma di interni (motivazione, distraibilità sociale, stato d’animo, …) CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO 5
  • 6. Classificazione dei DSA I DSA sono classificati in relazione alla funzione deficitaria mancanza di automatismo nella lettura DISLESSIA prof. Maurizio Molendini mancanza di automatismo nella scrittura DISORTOGRAFIA difficoltà nel riprodurre il segno grafico DISGRAFIA CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 deficit del sistema di elaborazione dei numeri e del calcolo DISCALCULIA 6
  • 7. L’alunno con DSA …     È intelligente Ha avuto opportunità di imparare Non è affettivamente disturbato Ha i canali sensoriali integri ma … prof. Maurizio Molendini è un ragazzo che non va bene a scuola CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 7
  • 8. La Dislessia Evolutiva E’ un disturbo che compromette il processo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei grafemi nei corrispondenti fonemi; • • • comporta difficoltà a carico della correttezza e velocità di lettura difficoltà di elaborazione linguistica distraibilità a volte può essere compromessa anche la comprensione del testo prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 8
  • 9. Prova di comprensione del testo (collettiva) Prestazione buona Esecuzione incompleta Prestazione insufficiente Esecuzione molto lenta Prova di comprensione del testo  (lettura dell’insegnante)  (individuale) Prestazione insufficiente Prestazione buona Prova di rapidità e correttezza (individuale) prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 9
  • 10. Incremento medio annuale della rapidità di lettura del brano MT dalla classe seconda della scuola primaria alla classe terza media (Stella, Nicoletti 2002)  Buoni lettori 0.54 sillabe/secondo  Dislessici 0.29 sillabe/secondo prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 10
  • 11. Valutazione della scrittura e della competenza ortografica (P. Tressoldi, C. Cornoldi) Tressoldi, Cornoldi) Ed. Organizzazioni Speciali (1998) composizione grafia ortografia prova di narrazione prova di rapidità prova di dettato prova di descrizione prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 11
  • 12. La disortografia La disortografia è un disturbo della scrittura dovuto a deficit nei processi di cifratura che compromettono la correttezza delle abilità. Il soggetto disortografico commette errori ortografici significativamente superiori per numero e caratteristiche rispetto a quelli che ci si dovrebbe aspettare, facendo riferimento al suo grado d’istruzione. [dalle linee guida della Consensus Conference per i DSA – gennaio 2007] 2007] prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 12
  • 13. Classificazione degli errori ortografici  ERRORI FONOLOGICI      ERRORI NON FONOLOGICI      Scambio di grafemi Omissione/aggiunta di lettere o sillabe Inversione di lettere o sillabe Grafema inesatto Separazione illegale Fusione illegale Scambio grafema omofono Omissione/aggiunta della lettera h ALTRI ERRORI   Omissione/aggiunta di accenti Omissione/aggiunta di doppie prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 13
  • 14. ERRORI FONOLOGICI ERRORI NON FONOLOGICI ALTRI ERRORI prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 14
  • 15. Correzione ortografica  Contare il numero delle parole sbagliate, non il numero degli errori (analisi quantitativa)  Valutare la tipologia egli errori commessi (analisi qualitativa)  Non evidenziare le parole sbagliate, evidenziare le parole corrette  Non valutare l’ortografia nei compiti scritti (testi, verifiche, ecc.), ma solo con prove di dettato ortografico   La valutazione ortografica deve essere sempre separata dagli aspetti ideativi del testo Per la valutazione della competenza ortografica si esegue una prova di dettato  Rendere partecipe l’alunno durante l’analisi degli errori  Ripetere periodicamente la valutazione ortografica prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 15
  • 16. La disgrafia La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria, dovuto a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). Essa comporta una grafia poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile. La disgrafia riguarda dapprima la grafia, non le regole ortografiche e sintattiche, che possono pure essere coinvolte, se non altro come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione da parte dello scrivente. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 16
  • 17. Il soggetto disgrafico ha difficoltà nella copia, nella produzione autonoma di figure geometriche e il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato rispetto all’età. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 17
  • 18. CAMPANELLI D’ALLARME 1. Uscire dai margini della colorazione 2. Far fatica ad usare le forbici, le posate 3. Far fatica ad abbottonarsi prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 18
  • 19. diciamo subito che la DISCALCULIA non riguarda la matematica, ma una parte assai esigua e strumentale di essa IL CALCOLO E I DISTURBI DEL CALCOLO perché la matematica non è il (solo) calcolo e, soprattutto, il calcolo non è la matematica né il disturbo del calcolo coincide con le difficoltà di calcolo per questo la discalculia si manifesta in percentuali assai modeste nell’universo “disturbo-difficoltà” prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 19
  • 20. secondo Christine Temple la discalculia è “un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subìto danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata” – (la discalculia evolutiva, cit.) Vi sono tre tipi di discalculia: •per cifre (difficoltà nell’acquisizione dei processi lessicali sia nel sistema di comprensione del numero che di produzione del calcolo); •procedurale (difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi implicati nel sistema del calcolo); •per fatti aritmetici (difficoltà nell’acquisizione di fatti numerici all’interno del sistema di calcolo). Comorbilità: la discalculia è quasi sempre associata in comorbilità alla dislessia essendo molto rari i casi finora noti di discalculia pura prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 20
  • 21. Sistema di processamento dei numeri: Comprensione e produzione; Traduzione orale – scritto (semantica e sintassi) Rappresentazione interna: quantità, numerosità, confronto, contare Fatti aritmetici: segni, tabelline, calcoli “frequenti” prof. Maurizio Molendini Soluzione di problemi Procedure di calcolo: incolonnamento, riporto, algoritmi CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 21
  • 22. La diagnosi di discalculia evolutiva si può fare prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 22
  • 23. Secondo l’ ICD 10 e in accordo con quanto descritto nel DSM-IV i sintomi delle difficoltà aritmetiche DSMsarebbero le seguenti quantunque l’elenco contenga affermazioni dubbie e/o equivoche •incapacità di comprendere i concetti di particolari operazioni •mancanza di comprensione di termini o di segni aritmetici •mancato riconoscimento dei simboli numerici •difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard •difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando •difficoltà ad allineare correttamente i numeri •difficoltà ad inserire decimali o simboli durante i calcoli •scorretta organizzazione spaziale dei calcoli •incapacità ad apprendere le tabelline della moltiplicazione prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 23
  • 24. Nella discalculia evolutiva si distinguono due profili: 1. Deficit nelle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale); la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. 2. Deficit relativo alle procedure esecutive e al calcolo; la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 24
  • 25. Errori nei sistemi di comprensione e di produzione ERRORI A BASE LESSICALE ERRORI A BASE SINTATTICA prof. Maurizio Molendini Errori che riguardano la produzione o la comprensione delle singole cifre Esempio: 4 al posto di 7 leggo, scrivo o dico ad alta voce “quattro” invece di “sette” L’alunno è in grado di codificare le singole cifre ma non riesce a stabilire i rapporti tra loro in una struttura sintattica corretta. In genere, si tratta di errori di transcodificazione tra i diversi codici arabico-verbale e viceversa Esempi: Errori dovuti al mancato riconoscimento del valore posizionale: “trecentonovantacinque” = 310095 “seicentocinquantadue” = 6100502 CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 25
  • 26. Errori nel sistema del calcolo ERRORI NEL RECUPERO DI FATTI ARITMETICI ERRORI NEL MANTENIMENTO E NEL RECUPERO DI PROCEDURE prof. Maurizio Molendini I fatti aritmetici sono i risultati di particolari operazioni che sono stati memorizzati e che possono essere recuperati facilmente in base alle richieste del compito. In genere riguardano i risultati delle tabelline e delle altre operazioni. Esempio: 3 + 3 = 9 oppure 5x2=7. Nella discalculia le abilità di memorizzazione e di recupero veloce dell’informazione numerica risultano problematiche: le difficoltà incontrate derivano dalla mancata attivazione di una rete mentale, prodotta da intersezioni di coppie di numeri, nella quale si trovano disposti i risultati delle operazioni basilari. Questi errori si riferiscono all’utilizzo di procedure e strategie primitive che non consentono un calcolo veloce Esempio: 2+7 si parte da 2 per aggiungere 7 invece di porre l’addendo più grande come punto di partenza. La difficoltà a utilizzare semplici strategie e regole di accesso diretto ai risultati determina un carico eccessivo di memoria che rallenta e rende faticosi i processi coinvolti nel calcolo. CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 26
  • 27. Questi errori si riferiscono alle difficoltà ERRORI NELL’APPLICAZIONE nell’applicazione di procedure: essi sono presenti DELLE PROCEDURE nell’applicazione degli algoritmi delle operazioni e possono riguardare la scorretta posizione nell’incolonnamento, l’inversione o l’omissione di sequenze relative all’algoritmo (es. il cambio), la sostituzione di procedure nel passaggio da un’operazione a un’altra (es. l’applicazione della sequenza dell’addizione alla moltiplicazione Esempio: 84 – 67 = 20 perché 4-7=0 e 8-6=2 ERRORI VISUO-SPAZIALI Queste difficoltà riguardano gli aspetti percettivi Esempio: segno + visto come segno x e i diversi livelli di organizzazione dei dati implicati soprattutto nella scrittura di un’operazione Esempio: “31” letto “tredici” errato incolonnamento, difficoltà nel seguire la direzione procedurale prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 27
  • 28. tutto ciò implica molte cose tra cui il discorso sulle misure compensative e sulle misure dispensative esaminiamo brevemente solo il caso della «calcolatrice» e l’associato problema dell’ordine di grandezza dei numeri LA CALCOLATRICE 1. ordine di grandezza dei numeri 2. confronto tra numeri 3. l’errore nell’approssimazione 4. i «numeri troppo grandi o troppo piccoli» 5. ho «digitato bene»? prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 28
  • 29. L’EZIOLOGIA DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI non è nota ma si suppone che vi sia l’intervento significativo di fattori biologici che interagiscono significativamente con fattori non biologici causa multifattoriale? intreccio ad incidenza diversificata tra multifattoriale? linguaggio disturbi Capacità di automazione Sistema uditivo Sistema visuo-prassico Disfunzionamento delle memorie di lavoro e della memoria a lungo termine Disturbo della rapidità di elaborazione dell’informazione prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 29
  • 30. Disturbi linguistici (61%) Come disordini di tipo e i disturbi del sistema visuo/prassico (11%) prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 30
  • 31. DOVE LA METAFONOLOGIA è l’abilità di individuare i singoli suoni delle parole anche quando sono coarticolati è la capacità di intervenire sui singoli suoni per comprendere, anticipare o modificare le parole Ovvero  1. riconoscimento della struttura linguistica della parola  2. riconoscimento di rime  3. capacità di segmentare (sillabe-fonemi) (sillabe 4. capacità di fondere  5. riconoscimento di fonemi prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 31
  • 32. così che la competenza metafonologica viene definita come una particolare conoscenza metalinguistica che consiste nella capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando con gli stessi adeguate trasformazioni (umberta bortolini, 1995) bortolini, 1995) COMPETENZA METAFONOLOGICA CONOSCENZA METALINGUISTICA e la competenza metalinguistica come la capacità , propria dell’ essere umano di elaborare, formulare, comunicare pensieri e valutazioni che abbiano come oggetto il linguaggio in genere, lingue specifiche, le varietà di una lingua, i significati e le forme di un testo, di una frase, di una parola. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 32
  • 33. Come riconoscere i DSA? SINTOMI PRECOCI 1. Ritardo nel linguaggio 2. Confusione delle parole che hanno una pronuncia simile 3. Difficoltà di espressione 4. Difficoltà di identificare le lettere 5. Difficoltà a identificare i suoni associati alle lettere 6. Familiarità per quanto concerne problemi di lettura e scrittura prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 33
  • 34. Caratteristiche più frequenti degli alunni con DSA − − − − − − − − − Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di compiti e verifiche, ecc.) ecc. Errori ortografici Capacità di attenzione piuttosto breve Memorizzazione difficoltosa di tabelline, sequenze numeriche, giorni della settimana, mesi, ecc Vocabolario povero Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile, difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, pressione della penna non corretta, ecc. ecc.) Organizzazione spaziale deficitaria (sul foglio, orientamento interno e stradale, confusione tra destra e sinistra, ecc.) ecc. Organizzazione temporale difettosa (impara a leggere l’orologio tardi, spesso non sa in quale mese si trova o la data del suo compleanno) Spesso disturba i compagni, fa a botte o non parla e si chiude in se stesso prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 34
  • 35. Cosa fare se si ha il sospetto di un DSA in classe? Lo schema, tratto dalle Linee Guida, sintetizza le varie fasi, previste dalla Legge, che vedono coinvolte la scuola, le famiglie e i servizi. Legge, servizi. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 35
  • 37. Intervento abilitativo e di potenziamento strumentale Gradualità: Gradualità: La componente di “gradualità” dell’intervento costituisce una modalità di lavoro che si situa in un’area “prossimale” rispetto alle abilità possedute dal bambino Tale caratteristica metodologica consente al bambino di svolgere il compito assegnato riducendo il rischio che si attivino sentimenti di frustrazione (perché troppo complesso) o di demotivazione (perché troppo semplice) prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 37
  • 38. Intervento strategico (Strumenti compensativi - Misure dispensative - Strategie meta cognitive) cognitive) Mediatori didattici: Gli strumenti e le misure di tipo didattici: compensativo riguardano gli aspetti metodologici del lavoro. lavoro. In questo senso, sono da considerare dei “mediatori didattici”, che non risolvono il problema, ma permettono al bambino di contenerlo, compensarlo, aggirarlo e quindi gli consentono di raggiungere, in relazione alle potenzialità personali, gli obiettivi di apprendimento previsti per la classe frequentata. frequentata. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 38
  • 39. Intervento abilitativo e di potenziamento strumentale Ipotesi di programmazione dell’intervento 1. Valutazione iniziale 2. Individuazione degli aspetti carenti 3. Scelta dell’area o delle aree di intervento 4. Intervento: Intervento: 4.1 Scelta dei materiali, delle attività, dei programmi 4.2 Definizione della durata, dei tempi di lavoro, della frequenza, degli aspetti organizzativi e metodologici 5.Valutazione finale (efficienza/efficacia immediata) 5.Valutazione 6.Periodo “neutro” 6.Periodo 7.Valutazione a distanza (efficienza/efficacia residue consolidate) 7.Valutazione prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 39
  • 40. “Messa a fuoco” delle potenzialità e non delle difficoltà La ricerca del miglioramento della padronanza delle abilità strumentali deve essere condotta nei limiti di ciò che è modificabile attraverso l’insegnamento e l’apprendimento. Ciò che non è modificabile, va “aggirato” con l’adozione di strumenti e misure di tipo compensativo e dispensativo prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 40
  • 41. Intervento strategico Strumenti compensativi - Misure dispensative Strategie metacognitive  Consultazione del testo  Riferimenti visivi  Presenza di un “lettore”  Vocabolario  CD  Lettura a voce alta  Virtualmente da escludere  Dettatura  Rallentarne la rapidità se eseguita in classe  Eseguirla individualmente se finalizzata alla verifica ortografica prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 41
  • 42. Intervento strategico Strumenti compensativi - Misure dispensative Strategie metacognitive  Tabella pitagorica  Per eseguire moltiplicazioni e divisioni  Calcolatrice  Per eseguire espressioni aritmetiche, calcoli di formule, problemi  Tempi più lunghi  Per l’esecuzione del compito  (Oppure: riduzione del carico di lavoro)  Dvd, Videocassette, Audiocassette, mp3  Per attività di studio  Costruzione di mappe e di schemi  Per attività di studio  Videoscrittura prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 42
  • 43. Comprensione del testo  L’insegnante:  Informa • Sul tipo di testo che viene proposto, in modo da attivare uno schema di riferimento per la comprensione (lo schema di riferimento consente l’attivazione di aspettative)  Chiede • Di fare ipotesi sul contenuto del brano in base al titolo, alle illustrazioni e ad altri elementi contestuali  Ferma la lettura • Per porre domande su ciò che è stato letto • Per chiedere di fare ipotesi sullo svolgimento prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 43
  • 44. Comprensione del testo  Le domande di comprensione:  Le domande inserite nel testo migliorano la comprensione e l’apprendimento  Le domande di carattere concettuale acquistano maggiore significatività se poste prima di leggere il testo, perché favoriscono la costruzione di una traccia di lettura  Le domande prima della lettura creano aspettative, focalizzano l’attenzione sull’argomento, stimolano previsioni su ciò che si sta leggendo prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 44
  • 45. Intervento strategico Strumenti compensativi - Misure dispensative Strategie metacognitive Editor di testi in grado di interagire con una sintesi vocale che trasforma il computer in un lettore. Nella modalità di ascolto la persona che utilizza il software può regolare la velocità di lettura e i tempi delle pause, può decidere di ascoltare solo alcuni paragrafi o solo le parti di testo evidenziate. Nell’ambiente Nell’ambiente di scrittura è funzionante il controllo ortografico, che consente il confronto tra la parola errata e il dizionario incorporato. prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 45
  • 46. L’incidenza dei disturbi specifici di lettura nella scuola superiore (M. Roberto, F. Pianta, G. Stella; 2005) I soggetti con disturbo specifico di lettura, pur avendo capacità visuo-percettive e cognitive normali, visuoche quindi li rendono potenzialmente in grado di affrontare percorsi scolastici a qualsiasi livello, si concentrano negli istituti di livello più modesto determinando così una stretta relazione tra la presenza di una caratteristica personale e la scelta del tipo di indirizzo scolastico prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 46
  • 47. Siti utili www.aiditalia.org Associazione Italiana Dislessia www.aidaiassociazione.com Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività www.aifaonlus.it Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus www.airipa.it Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento www.libroparlato.org www.anastasis.it www.erickson.it CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 prof. Maurizio Molendini 47
  • 48. CmapTools.lnk prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 48
  • 49. Fonti utilizzate in questa presentazione “Disturbi, difficoltà e … dintorni della matematica come affrontarli?” Roberto Imperiale (università della Valle D’Aosta) D’Aosta) vicepresidente nazionale GRIMeD (gruppo ricerca matematica e difficoltà) “Dislessia e disturbi specifici di apprendimento” - Proposte didattiche per gli alunni dislessici Lorenzo Caligaris - Scuola Primaria Clinica Neuropsichiatrica – Milano Formatore AID prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 49
  • 50. Grazie per l’attenzione! www.ctslecce.it ctslecce@libero.it prof. Maurizio Molendini CTS Lecce A.S. 2013 - 2014 50