Il progetto Terra sicura si sviluppa all\’interno del mondo della Protezione Civile e si esprime nel monitoraggio e nella ricerca di zone a rischio. Scaricate il file .pdf per saperne di più!
1. SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Comune di Cividale del Friuli
2) Codice di accreditamento: NZ 03656
3) Albo e classe di iscrizione: Regionale – Friuli Venezia 4^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Terra Sicura
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: PROTEZIONE CIVILE
Area: B04 – Ricerca e monitoraggio zone a rischio
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Contesto territoriale
Il comune di Cividale del Friuli, si estende su una superficie di 50,49 Kmq. La
popolazione residente è di 11.628 abitanti (Istat 2010) e il territorio presenta una
densità abitativa di 230,3 abitanti per Kmq.
In particolare la composizione anagrafica della popolazione è strutturata secondo le
modalità riportate nella seguente tabella:
Per Fasce di Età
Età Maschi Femmine Totale %Totale %Maschi
0-14 714 695 1.409 12,1% 50,7%
2. 15-64 3.807 3.796 7.603 65,4% 50,1%
65+ 1.066 1.550 2.616 22,5% 40,7%
Totale 5.587 6.041 11.628
Tabella 1: composizione anagrafica della popolazione residente presso il comune di
Cividale del Friuli. (Fonte: elaborazione dati Istat 2010).
Come si può evincere dalla tabella la popolazione residente presso il comune
presenta una composizione bilanciata tra le varie fasce d’età, per se la componente
senile o prossima alla senilità occupa la percentuale maggiore.
Contesto Settoriale
A Cividale del Friuli sono attualmente operative 2 stazioni meteorologiche con
trasmissione automatica dei dati, accessibili on-line: presso l'Istituto Tecnico
Agrario (sponda destra Natisone), di proprietà del Ministero delle Politiche
Agricole; in Via Firmano (sponda sinistra Natisone), di proprietà dell'OSMER
Le serie storiche di dati meteorologici sono disponibili grazie alla passione ed al
lavoro di Pietro Cicuttini: pioggia: dati disponibili dal 1912, desunti dalle rilevazioni
effettuate dall'Ufficio Idrografico Mareografico di Venezia, presso l'Acquedotto
Poiana, in Via Udine 2 (sponda destra Natisone); temperatura: dati disponibili dal
1936, desunti dalle rilevazioni effettuate presso l'Istituto Tecnico Agrario (sponda
destra Natisone).
La rete sismometrica del Friuli-Venezia Giulia è gestita dal dipartimento Centro di
Ricerche Sismologiche (CRS) dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale (OGS) con un finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia-
Giulia. La rete è stata inaugurata il 6 maggio 1977, ad un anno esatto dal terremoto
del 1976, ed è attualmente composta da 15 stazioni ubicate prevalentemente
nell'area montana e pedemontana del Friuli. Ad esse si affiancano le prime 4
stazioni della Rete Sismometrica del Veneto in corso di realizzazione. I dati raccolti,
opportunamente elaborati, consentono di individuare le aree sismicamente più
attive, di effettuare stime di pericolosità e di studiare la struttura della crosta
terrestre.
I segnali registrati da ciascuna stazione (sismogrammi) vengono inviati via radio ad
Udine presso la sede del dipartimento CRS. Da qui, sempre via radio, è possibile
effettuare l'impostazione dei parametri di funzionamento di ciascuna stazione e
controllare lo stato dell'acquisizione dati.
La rete, inoltre, ha l'importante funzione di supporto alla Protezione Civile in caso di
forti terremoti. I dati acquisiti dalle stazioni vengono costantemente analizzati da un
sistema automatico di allarme che è in grado di fornire in pochi minuti indicazioni
sulla localizzazione e sulla magnitudo degli eventi sismici avvenuti in regione alla
Sala Operativa della Protezione Civile regionale ed alle prefetture.
Domanda di servizi analoghi
Nel dettaglio, dunque, l’area d’intervento nel quale il progetto “Terra Sicura” si
colloca, fa riferimento al censimento delle situazioni a rischio (idrogeologico,
sismico, incendi), presenti sul territorio.
La domanda di un livello di sicurezza accettabile viene quindi integrata con le linee
3. di un razionale sviluppo economico e di tutela degli aspetti ambientali del territorio.
Parallelamente al censimento dei dissesti si effettuerà il censimento della
popolazione presente nelle zone a rischio. La suddetta attività è utile per predisporre
interventi preventivi a salvaguardia delle persone, programmare gli interventi di
mitigazione del rischio, per aggiornare il piano di emergenza di protezione civile.
Emerge dunque il bisogno di intensificare le azioni di prevenzione e potenziare la
capacità di intervento, migliorando l’efficienza delle strutture e dei mezzi utilizzati,
impegnati nella difesa dei territori e nelle emergenze ambientali.
Il progetto è imperniato sull’esatta conoscenza e individuazione degli “obiettivi
sensibili”, vale a dire quelle zone (territori, caratteristiche morfologiche, estensione)
che, se colpite, potrebbero generare alti rischi non solo per l'ambiente, ma anche per
le popolazioni presenti sul territorio.
Indicatori
Gli indicatori legati agli eventi cui si riferisce il progetto sono di tipo quantitativo ed
hanno finalità statistiche proiettate in un’ottica di prevenzione.
Per meglio rappresentare la realtà territoriale entro il quale è calato il progetto
“Terra Sicura”, di seguito elenchiamo gli indicatori di contesto:
• numero “obiettivi sensibili” individuati (territori con caratteristiche
morfologiche ed estensione, che se colpite dai, potrebbero generare alti
rischi)
• numero risorse censite (popolazione residente nelle aree a rischio);
• numero campagne informative realizzate.
• numero degli interventi di sostegno all'avvistamento incendi boschivi e
all'assistenza della popolazione in occasione di crisi del sistema dei trasporti
(nevicate) e più in generale in caso di emergenza;
• numero totale degli interventi in sala operativa comunale
Gli indicatori sopra indicati, rilevati in fase di start up, verranno confrontati con la
consistenza dei medesimi indicatori rilevati al termine del progetto, con conseguente
valutazione degli scostamenti (utilizzabili anche in fase di eventuale ridefinizione
progettuale).
Destinatari
I destinatari diretti del progetto “Terra Sicura” sono gli abitanti residenti nelle zone
definite a rischio.
Beneficiari
Beneficiari del progetto sono tutti quei soggetti che concorrono quotidianamente al
servizio nazionale di Protezione Civile (Forze dell’Ordine, del Soccorso, Croce
Rossa, Enti Locali, Volontariato di Protezione Civile, Enti erogatori di servizi
pubblici) che potranno beneficiare dell’aumento di conoscenza (aggiornamento dei
dati a seguito del monitoraggio effettuato) e del trasferimento di conoscenza operato
dal progetto.
4. 7) Obiettivi del progetto:
Il problema che il progetto intende affrontare, anche alla luce dei dati esplicitati nel
contesto di riferimento, riguarda la scarsa diffusione di una cultura della protezione
civile e la necessità, anche a seguito degli ultimi avvenimenti calamitosi di
sensibilizzare la cittadinanza sul tema degli incendi boschivi.
Definito, dunque, il problema, coerentemente con il contesto di riferimento, il
progetto “Terra Sicura” si propone la seguente finalità: favorire tra le nuove
generazioni e non un senso di responsabilità sociale nel rispetto del patrimonio
naturalistico e della tutela del territorio. In tal senso il progetto intende contribuire a
garantire l'aggiornamento continuo dei piani di emergenza, legati soprattutto alla
prevenzione degli incendi boschivi a ottimizzare l’organizzazione della
documentazione (beni ed edifici censiti, aree a rischio, zone sismiche..), al fine di
facilitare l’accesso e la fruizione di dati e di documenti relativi alla gestione da parte
delle sedi di Protezione Civile coinvolte nel progetto e contribuire alla tutela del
patrimonio boschivo e naturalistico, attraverso la diffusione della cultura di
protezione civile, della vita umana, e alla riduzione di danni economici e sociali
derivanti anche a seguito di incendi boschivi.
Obiettivi specifici
In tale ottica il progetto “Terra Sicura” intende arrivare ad una situazione finale in
cui vengano raggiunti i seguenti obiettivi specifici e, dunque, più operativi
SEDE DI ATTAUZIONE – CIVIDALE DEL FRIULI
Obiettivi Specifici Indicatore Risultato Atteso
Incremento numero
interventi
Incrementare il numero degli interventi Numero di interventi.
Situazione di Arrivo:
e delle attività svolte in sala operativa
evasione della domanda di
intervento
Situazione di arrivo :
Incrementare il numero dei visitatori del Numero visitatori unici
incremento del 10% dei
sito www.gvmprotezionecivile.it
visitatori
Promuovere la cultura della Protezione Numero iniziative Situazione di Arrivo:
Civile alla cittadinanza in particolare ai informative realizzare almeno
giovani incremento del 10%
Situazione di Arrivo:
Incrementare gli interventi di controllo
Numero controlli incremento del 30% delle
e monitoraggio delle aree a rischio
attività di controllo
Situazione di Arrivo:
Incrementare l’attività di censimento
Numero beni censiti censire ulteriori laddove
delle risorse disponibili sul territorio
presenti
Target di progetto
Perché gli obiettivi risultino il più possibile chiari, specifici e congrui, va chiarito
che il target del progetto “ Terra Sicura” è da un lato il personale volontario delle
sedi di protezione civile descritte nel contesto di riferimento, al fine di gestire al
meglio le risorse umane e le strutture logistiche disponibili sul territorio e di
fronteggiare in modo diretto e organizzato le operazioni di soccorso in fase di
emergenza; dall'altro lato tutta la cittadinanza residente nel territorio coinvolto dalle
azioni progettuali.
5. Situazione di arrivo
Il progetto “Terra Sicura” si propone, con la realizzazione delle attività previste, il
raggiungimento di risultati che possano essere stabili nel tempo e che possano
segnare un primo passo verso la risoluzione del grande problema legato agli incendi
boschivi. Dall’analisi delle cause che hanno dato origine al problema, e facendo
sempre riferimento al contesto in cui si andrà ad operare, i risultati attesi si
configurano prevalentemente come una diffusione sempre più ampia e approfondita
di una cultura di protezione civile e della tutela e rispetto del territorio.
In particolare la creazione di una mappa delle potenziali fonti di rischio e
calamità presenti sul territorio provinciale ci permetterà di analizzare i fenomeni di
rischio del territorio investito dal progetto; ciò rappresenta il primo passo per
l’articolazione corretta di un piano di intervento teso a rispondere a tale esigenza.
Alla luce dei risultati attesi è evidente il forte valore qualitativo dell'intervento
richiesto ai giovani volontari, i quali dal proprio punto di vista registreranno al
termine della propria esperienza una forte crescita personale e professionale, capace
di incrementare notevolmente la propria occupabilità e di sviluppare notevoli
competenze e molteplici talenti.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
Il progetto “Terra Sicura”, come già esplicitato negli obiettivi, tende a sviluppare
nelle nuove generazioni e non solo un senso di responsabilità sociale nei confronti
del territorio e del proprio ambiente. Perché questo accada è necessario partire dal
basso esplorando bene il territorio, conoscerne i potenziali rischi e soprattutto le
risorse presenti e utilizzabili in caso di calamità naturale. Si viene così a delineare
un processo di conoscenza ed archiviazione portato avanti dalle sedi di Protezione
Civile e dagli altri soggetti coinvolti. E' in questo processo che si inserisce
l’esperienza dei volontari di Servizio Civile, i quali, adeguatamente affiancati e
coordinati dall'ente di accoglienza, proprio in virtù della forte spinta motivazionale,
tipica di un volontario, saranno capaci di portare a compimento e accrescere la
consapevolezza e la sensibilità della popolazione, circa il valore civico di una
cittadinanza attiva e partecipe dello stato dell'ambiente e del territorio.
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto intende affrontare alcuni aspetti particolarmente significativi del sistema
della protezione civile. In particolare vuole contribuire al rafforzamento del sistema
di protezione civile comunale, all'aggiornamento continuo dei piani di emergenza,
legati soprattutto ai rischi idrogeologici e alla prevenzione degli incendi boschivi e
alla diffusione della cultura di protezione civile all’intera cittadinanza con
particolare riguardo alle nuove generazioni.
Il progetto per rispondere e raggiungere gli obiettivi descritti per ciascuna sede di
servizio prevede un articolato complesso di attività, nello specifico le azioni previste
per incrementare le attività di protezione civile presso ciascuna sede saranno le
seguenti:
6. A Attività di gestione delle chiamate in arrivo, siano esse di allerta che di
richiesta informazioni o eventuali segnalazioni da parte della cittadinanza;
B Attività di raccordo e coordinamento delle squadre di volontari in servizio
esterno con le istituzioni e la Sala Operativa Regionale, anche mediante
apparati radio;
C Attività di supporto agli operatori anche nella gestione dei mezzi e del
magazzino;
D Attività di aggiornamento delle schede di attività e di gestione della Sala
operativa, riportando tutte le chiamate in entrata e uscita, orario, mittente,
motivazione ed eventuale segnalazione;
E Attività di implementazione e aggiornamento dei database in dotazione alla
sala operativa/ufficio di protezione civile.
Attività I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
mese
A
B
C
D
E
Un ulteriore attività prevista dal progetto che tende a diffondere in maniera sempre
più ampia e capillare l’attività della protezione civile sul territorio a tutta la
cittadinanza e ai suoi attori, è quella relativa al potenziamento e all’aggiornamento
continuo del sito internet.
Il progetto “Terra Sicura”, è finalizzato ad accrescere il numero di visitatori dei siti
internet del comune dedicato alla protezione civile.
Nel dettaglio il progetto prevede l’articolazione di una serie di fasi propedeutiche a
tale obiettivo. In questo senso sarà avviata una prima attività di ricerca sul
gradimento dei siti e sulle osservazioni raccolte dai visitatori, dai volontari su
eventuali modifiche e migliorie del sito. Una volta raccolti i dati sarà effettuata
un’analisi dettagliata delle risultate emerse e in linea con i risultati della ricerca si
provvederà a migliorare il sito in alcune sue parti. Inoltre sarà attivata una sezione
speciale del tutto nuova del sito rivolta a tutti i giovani cittadini dove trovare
informazioni dettagliate sulle attività di protezione civile, come diventare volontario
di protezione civile, come segnalare eventuali rischi ed emergenze, come
comportansi, etc. Parallelamente attraverso la rete dei volontari e le organizzazioni
del territorio sarà organizzata una costante azione di promozione del portale.
Il complesso delle attività finalizzato ad accrescere il numero di visitatori dei siti
internet , sono le seguenti:
F attività di ricerca sul gradimento del sito da parte dei volontari di protezione
civile e da parte di un campione di cittadini. La ricerca sarà condotta
soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Saranno raccolte le
osservazioni delle persone intervistate e i loro consigli per migliorare il sito
della protezione civile del territorio.
7. G analisi dettagliata delle risultate emerse e in linea con i risultati della ricerca
si provvederà a migliorare il sito in alcune sue parti.
H progettazione e messa on line di una sezione speciale del tutto nuova del sito
rivolta a tutti i cittadini dove trovare informazioni dettagliate sulle attività di
protezione civile, come diventare volontario di protezione civile, come
segnalare eventuali rischi ed emergenze, come comportansi, etc.
I promozione del portale attraverso l’organizzazione di una serie di attività
finalizzate allo scopo prevedendo anche il coinvolgimento di altre realtà
organizzate presenti sul territorio.
Attività I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
mese
F
G
H
I
La promozione della cultura della protezione civile alla cittadinanza, rappresenta un
elemento centrale del progetto che pervade in realtà tutte le sue azioni. In
particolare, l’intervento proposto, vuole promuovere attraverso azioni specifiche di
comunicazione e tramite la diffusione dei risultati raggiunti dal progetto Terra
Sicura a tutti i cittadini, un nuova modalità di protagonismo per ciascun individuo,
più vicino al territorio e più responsabile.
Una simile azione per poter funzionare deve prevedere una serie di attività di
carattere informativo rivolte alla cittadinanza sul valore e il significato dell’impegno
in materia di protezione civile.
Pertanto per incrementare le azioni di informazione e di comunicazione alla
cittadinanza il progetto prevede le seguenti attività:
J attività di contatto con tutti i partner di progetto
K attività di informazione alla cittadinanza delle norme di comportamento
correlate alle fonti di rischio individuate;
L organizzazione di work-shop e momenti pubblici di informazione sui
potenziali rischi del territorio;
M organizzazione di momenti informativi tematici presso ciascuna sede di
servizio, sugli argomenti del progetto che prevedano una larga
partecipazione della cittadinanza;
N organizzazione di laboratori interattivi nelle scuole sul significato della
protezione civile.
O elaborazione dei dati più significativi delle attività realizzate in fase
progettuale;
P redazione, pubblicazione e diffusione di un report finale di progetto dove
siano raccolte tutte le risultanze delle attività progettuali;
Q organizzazione di una giornata finale rivolta a tutta la cittadinanza sulle
risultanze emerse dal progetto.
8. Attività I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
J
K
L
M
N
O
P
Q
L’attività di monitoraggio delle aree a rischio del territorio coinvolti dal progetto
prevede quale sua prima azione l’alfabetizzazione dei protagonisti coinvolti nelle
attività di progetto sulle procedure e sugli strumenti adottati per effettuare
l’intervello di controllo.
Il progetto prevede, preliminarmente lo studio del territorio di riferimento, i suoi
rischi latenti e reali, le zone del territorio soggette a maggior rischio, l’analisi e le
tecniche di rilevazione e monitoraggio rischi, lo studio degli strumenti di
rilevazione, le tecniche di sopralluogo.
L’attività di sopralluogo si espliciterà nel dettaglio attraverso interventi tesi a
documentare e certificare le fonti di rischio (incendi boschivi, sismico, ambientale e
idrogeologico), grazie all'intervento collaborativo di più attori del territorio (partner
e associazioni di volontariato di protezione civile).
Il complesso delle attività che tenderanno a incrementare il censimento del numero
delle aree di emergenza, legate principalmente alla prevenzione dei rischi
idrogeologici e degli incendi boschivi, sono prioritariamente le seguenti:
R attività di individuazione e mappatura delle aree territoriali investite dal
progetto con riferimento alle porzioni territoriali soggette a rischio
idrogeologico, a rischio di incendi, a rischio sismico;
S attività di programmazione e condivisione del piano di monitoraggio e
controllo del territorio mappato;
T organizzazione delle attività di sopralluogo presso le porzioni territoriali
individuate;
U attività di sopralluogo e documentazione attraverso l’ausilio di fotografie;
V attività di sopralluogo e documentazione attraverso riprese video;
W attività di sopralluogo e documentazione attraverso la compilazione di
schede di analisi e rilevazione rischi;
X raccolta e rielaborazione dei dati relativi ai sopralluoghi svolti.
9. Attività I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
R
S
T
U
V
W
X
Una volta realizzato il sopralluogo sul campo e raccolti i dati, occorre prevedere la
definizione delle procedure da attuare per organizzare i documenti, i dati, i beni
censiti e monitorati, al fine di ottimizzare il lavoro di informatizzazione e
archiviazione previsto nelle attività di progetto.
Un ulteriore azione del progetto è quella tesa a potenziare le attività di censimento
delle risorse presenti sul territorio. Un simile intervento prevede una serie di azioni e
precisamente:
Y acquisizione di elementi utili alla conoscenza in ordine ai materiali, mezzi,
posti-letto, di cui soggetti privati ed enti pubblici dispongono per l’utilizzo in
situazioni di emergenza; una simile attività avverrà anche attraverso la
predisposizione di incontri con le realtà del territorio vicine alla protezione
civile e al mondo del volontariato. Per dare forza all’attività progettuale i
volontari saranno coinvolti in una prima fase in azioni di promozione del
progetto, per far conoscere la volontà dell’ente di iniziare una nuova
campagna di informazione e raccolta di informazioni finalizzate a costruire
un sistema di soccorso/accoglienza più puntuale e preciso su tutti i territori
coinvolti dal progetto. I volontari, insomma, oltre che a raccogliere e censire
le disponibilità delle risorse, attiveranno un percorso di sensibilizzazione
teso a favorire la maggiore collaborazione possibile da parte del territorio e
dei suoi protagonisti.
Z attività di sopralluogo presso le risorse individuate per meglio reperire le
informazioni di catalogazione. L’attività di sopraluogo si espliciterà nel
dettaglio attraverso interventi tesi a documentare lo stato dell’arte attraverso:
foto, riprese video, appunti, stima, valutazione delle risorse. Una volta
terminata la fase di ricognizione delle risorse, il progetto prevede una serie di
interventi finalizzati ad informatizzare tutte le attività di protezione civile e
laddove possibile provvedere anche alla pubblicazione su internet dei lavori
svolti. Nello specifico le azioni necessarie in tal senso saranno le seguenti:
AA - attività di analisi ed elaborazione dei dati raccolti;
BB - attività di selezione ed estrazione dei dati più significativi secondo;
CC - attività di informatizzazione dei dati significativi;
DD - attività di archiviazione dei dati raccolti secondo le diverse tipologie di
rischio e la diversa strumentazione adottata in fase di raccolta;
10. EE - acquisizione in formato multimediale delle rilevazioni effettuate;
FF - pubblicazione sul sito della Protezione Civile
Attività I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
Y
Z
AA
BB
CC
DD
EE
FF
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Le risorse umane presenti nel Comune di Cividale del Friuli che garantiranno
il corretto espletamento delle attività previste dal progetto sono le seguenti:
N. 1 Responsabile del U.O. Manutenzione - Ambiente - Patrimonio - Protezione
Civile, con funzioni di coordinamento e direzione delle attività connesse al settore di
riferimento.
N. 1 Referente del Servizio Protezione Civile con funzioni di organizzazione e
realizzazione di interventi coordinati in materia di Protezione civile
N. 1 Collaboratore tecnico dell’Ufficio Protezione Civile, con funzioni di supporto
alle attività di protezione civile del Comune.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo e le attività dei volontari che concorreranno a potenziare l’attività della sala
operativa e dell’ufficio di protezione civile saranno le seguenti:
1) attività di supporto nella gestione delle chiamate in arrivo, siano esse di
allerta che di richiesta informazioni o eventuali segnalazioni da parte della
cittadinanza;
2) attività di supporto agli operatori nelle azioni di raccordo e di coordinamento
delle squadre di volontari in servizio esterno con le istituzioni e la Sala
Operativa Regionale, anche mediante apparati radio;
3) attività di supporto agli operatori anche nella gestione dei mezzi e del
magazzino;
11. 4) attività di aggiornamento delle schede di attività;
5) attività di supporto nella gestione della Sala operativa, registrando tutte le
chiamate in entrata e uscita, orario, mittente, motivazione ed eventuale
segnalazione;
6) attività di supporto nelle azioni di implementazione e aggiornamento dei
database in dotazione alla sala operativa/ufficio di protezione civile.
Il ruolo e le attività dei volontari finalizzate ad incrementare il numero dei visitatori
del sito internet:
7) attività di ricerca sul gradimento del portale;
8) attività di supporto nella costruzione di una scheda di rilevazione del
gradimento del portale;
9) attività di contatto telefonico di tutte le sedi do associazioni, organizzazioni
presenti sul territorio, finalizzata alla compilazione della scheda di
rilevazione;
10) attività di supporto consulenziale nella compilazione della scheda di
rilevazione;
11) attività di analisi delle singole schede;
12) attività di supporto nella elaborazione dei dati in versione informatica;
13) analisi delle singole osservazioni raccolte dalla rete su eventuali modifiche e
migliorie del sito da parte dei cittadini, degli studenti e delle organizzazioni;
14) attività di supporto nell’elaborazione di un unico documento di ricerca;
15) attività di supporto nelle attività di ideazione e progettazione di una sezione
speciale del tutto nuova del sito;
16) attività di supporto nella ricerca di informazioni tematiche e specifiche sulla
protezione civile;
17) attività di supporto nella implementazione dei contenuti del portale
18) attività di supporto nella predisposizione di materiale promozionale del
portale;
19) attività di monitoraggio e valutazione delle visite giornaliere, effettuate sul
portale;
20) attività di supporto nel predisporre tempestivamente risposte esaustive e
complete alle richieste di informazioni attraverso la mail;
21) promozione del portale attraverso l’organizzazione di una serie di attività
finalizzate allo scopo prevedendo anche il coinvolgimento delle atre
12. organizzazioni presenti sul territorio
Il ruolo e le attività dei volontari che concorreranno a promuovere la diffusione della
cultura della protezione civile attraverso l’incremento delle attività di informazione
e comunicazione alla cittadinanza saranno le seguenti:
22) attività di informazione alla cittadinanza delle norme di comportamento correlate
alle fonti di rischio individuate;
23) attività di supporto nell’organizzazione di una campagna di informazione sui rischi
del territorio;
24) attività di elaborazione di schede grafiche sui singoli rischi rilevati;
25) attività di supporto nell’ideazione di un logo per la campagna di promozione del
progetto Terra Sicura;
26) attività di contatto con tutti i partner del progetto;
27) elaborazione dei dati più significativi delle attività realizzate in fase progettuale;
28) attività di selezione di tutto il materiale (video, grafico, fotografico, testuale)
raccolto durante lo svolgimento del progetto;
29) attività di supporto nella redazione di un report finale di progetto dove siano
raccolte tutte le risultanze delle attività progettuali;
30) attività di supporto nell’organizzazione di work-shop e momenti pubblici di
informazione sui potenziali rischi del territorio;
31) attività di segreteria organizzativa di tutti i momenti di promozione;
32) attività di contatto con tutte le scuole del territorio al fine di promuovere i risultati
di progetto e la partecipazione delle stesse ai momenti di informazione;
33) attività di supporto nell’organizzazione di momenti informativi tematici presso la
sede di servizio, sugli argomenti del progetto che prevedano una larga
partecipazione della cittadinanza con particolare riguardo agli studenti;
34) attività di supporto nell’ organizzazione di laboratori interattivi nelle scuole sul
significato della protezione civile;
35) attività di predisposizione di tutto il materiale didattico occorrente per la
realizzazione dei workshop tematici;
36) attività di supporto per l’organizzazione di una giornata finale rivolta a tutta la
cittadinanza sulle risultanze emerse dal progetto Terra Sicura.
37) attività di promozione presso tutte le realtà territoriali coinvolte: associazioni,
organizzazioni, scuole, cittadini, forze dell’ordine, etc.
Il ruolo e le attività dei volontari che concorreranno a incrementare gli interventi di
controllo e monitoraggio delle aree a rischio saranno le seguenti:
13. 38) attività di supporto nelle azioni di individuazione e di mappatura delle aree
territoriali investite dal progetto;
39) attività di supporto nelle azioni di selezione delle porzioni territoriali
soggette a rischio idrogeologico;
40) attività di supporto nelle azioni di selezione delle porzioni territoriali
soggette a rischio di incendi,
41) attività di supporto nelle azioni di selezione delle porzioni territoriali
soggette a rischio sismico.
42) attività di supporto nelle azioni di sopralluogo in campo per il censimento
delle fonti di rischio (sismico, ambientale, idrogeologico, etc). L’attività di
sopralluogo si espliciterà nel dettaglio attraverso interventi tesi a
documentare e certificare lo stato dell’arte attraverso foto, riprese video,
appunti, stima , valutazione dei fattori di rischio per settore di intervento;
43) attività di supporto nelle azioni di programmazione e condivisione del piano
di monitoraggio e controllo del territorio mappato;
44) attività di supporto nell’organizzazione delle attività di sopralluogo presso le
porzioni territoriali individuate;
45) attività di supporto nelle azioni di sopralluogo e documentazione attraverso
l’ausilio di fotografie;
46) attività di supporto nelle azioni di sopralluogo e documentazione attraverso
riprese video;
47) attività di supporto nelle azioni di sopralluogo e documentazione attraverso
la compilazione di schede di analisi e rilevazione rischi;
Il ruolo e le attività dei volontari che concorreranno a Incrementare l’attività di
censimento informatico delle risorse disponibili sul territorio, sono le seguenti:
48) attività di supporto nell’acquisizione di elementi utili alla conoscenza in
ordine ai materiali, mezzi, posti-letto, di cui soggetti privati ed enti pubblici
dispongono per l’utilizzo in situazioni di emergenza;
49) attività di supporto nell’organizzazione di riunioni, incontri con la
cittadinanza e le realtà del territorio vicine alla protezione civile e al mondo
del volontariato;
50) attività di supporto nelle azioni di promozione delle attività progettuali;
51) attività di supporto nelle azioni di sensibilizzazione sul tema del progetto al
fine di favorire la maggiore collaborazione possibile da parte del territorio e
14. dei suoi protagonisti.
52) acquisizione di elementi utili alla conoscenza in ordine alle risorse utili, agli
immobili di proprietà comunale, pubblici dispongono per l’utilizzo in
situazioni di emergenza
53) attività di sopralluogo presso le risorse individuate per meglio reperire le
informazioni di catalogazione. L’attività di sopraluogo si espliciterà nel
dettaglio attraverso interventi tesi a documentare lo stato dell’arte attraverso:
foto, riprese video, appunti, stima, valutazione delle risorse,
54) attività di supporto nella catalogazione dei dati e della informazioni raccolte
I volontari del servizio Civile Nazionale, in collaborazione con lo staff
tecnico del progetto, con l’ausilio dei volontari della protezione civile e
laddove possibile in completa autonomia, saranno coinvolti nelle diverse
attività di rielaborazione dati, finalizzati sia alla conoscenza delle risorse
presenti sul territorio che gli studi di fattibilità finalizzati all’individuazione
di piani per la messa in sicurezza della popolazione.
55) attività di analisi ed elaborazione dei dati raccolti;
56) attività di selezione ed estrazione dei dati più significativi secondo ;
57) attività di informatizzazione dei dati significativi;
58) attività di archiviazione dei dati raccolti secondo le diverse tipologie di
rischio e la diversa strumentazione adottata in fase di raccolta;
59) acquisizione in formato multimediale delle rilevazioni effettuate;
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 8
10) Numero posti con vitto e alloggio: 0
11) Numero posti senza vitto e alloggio: 8
0
15. 12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai
fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti.
Disponibilità e flessibilità oraria.
Partecipazione alle attività di sopralluogo e monitoraggio.
Disponibilità in caso di eventi particolari.
16. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Nominativi dei
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Responsabili Locali di
Sede di Cod.
N. vol. per Ente Accreditato
N. attuazione del Comune Indirizzo ident.
sede Cogno
progetto sede Cognome e Data di Data di
C.F. me e C.F.
nome nascita nascita
nome
U.O.
Manutenzione Cividale Corso Paolino Pitocco
1 70035 4 23.05.1953 PTCNTN53E23F266C === === ===
– Ambiente - del Friuli d’Aquileia n.2 Antonio
Patrimonio
U.O.
Manutenzione Cividale Corso Paolino Cantarutti
2 69708 4 10.01.1957 CNTTZN57A10L483P === === ===
– Ambiente - del Friuli d’Aquileia n.2 Tiziano
Patrimonio
3
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8
9
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11
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13
14
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16
17
18
17. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La comunicazione, la promozione e la sensibilizzazione del progetto “Terra Sicura”
e delle sue attività rappresenta un elemento di assoluto valore nella dimensione
generale del progetto. La condivisione ed il collegamento con il territorio in cui si
realizzano le attività progettuali, saranno garantite attraverso una serie di azioni e di
interventi integrati. Infatti, un elemento di qualità, con valore aggiunto, è quello
relativo alla trasferibilità del valore sociale dell’intervento sul territorio ed in
particolar modo nei confronti delle nuove generazioni. L’idea è quella, attraverso la
comunicazione del progetto, di comunicarne anche e soprattutto il valore sociale che
in esso è sotteso. Per ciò che concerne quindi gli strumenti e le strategie di
promozione e sensibilizzazione dell’intervento saranno adottate tutte le forme e
modalità ritenute efficaci al raggiungimento dello scopo.
Nello specifico le attività di promozione e sensibilizzazione, tese a garantire il giusto
legame con il territorio e la sua corretta diffusione alla comunità locale, che si
andranno a realizzare saranno:
Organizzazione di INFODAY. Organizzazione di 3 INFODAY sul servizio civile
dove sarà presentata l’esperienza del servizio civile e nello specifico il progetto
Terra Sicura. In occasione delle giornate informative sarà distribuito materiale
informativo sul servizio civile.
Ogni giornata sarà articolata su 4 ore di attività più 2 ore di preparazione per un
totale di 18 ore dedicate alle azioni e attività di comunicazione e sensibilizzazione
sul servizio civile.
Gli INFODAY saranno organizzati preoccupandoci di raggiungere la più vasta
gamma di giovani possibili ma tenendo in considerazione anche la specificità del
target. Nei progetti afferenti al settore dell’ assistenza si cercherà di mirare le azioni
di sensibilizzazione ad una platea già sensibile ed incline alle attività assistenziali.
Gli INFODAY saranno organizzati durante momenti particolarmente significativi e
in tutti i territori investiti dal progetto, al fine di garantire a ciascun ente la giusta
azione di promozione e sensibilizzazione.
(La durata degli interventi di promozione e sensibilizzazione sul servizio civile sarà
di 18 ore)
Flyers. Un'altra azione di comunicazione sarà garantita attraverso la predisposizione
e realizzazione, da parte dei volontari, di un logo destinato a promuovere
l’esperienza del servizio presso il Comune e la predisposizione di Flyers che saranno
distribuiti su tutto il territorio coinvolto dal progetto, con il coinvolgimento degli
Sportelli Informagiovani, degli enti locali, dei principali luoghi di interesse
giovanile:
(La durata degli interventi di promozione e sensibilizzazione sul servizio civile sarà
di 10 ore)
Sito Internet. Il progetto sarà altresì promosso attraverso il sito del Comune di
Cividale, che ha destinato un’intera sezione al Servizio Civile Nazionale.
(La durata degli interventi di promozione e sensibilizzazione sul servizio civile sarà
di 12 ore).
L’Impegno complessivo nelle attività di comunicazione e promozione del progetto
di servizio civile Terra Sicura sarà di 40 ore.
18. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al Sistema di Reclutamento e Selezione dell’Ufficio Nazionale per il
Servizio Civile.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Si rimanda al Sistema di Monitoraggio verificato e approvato in sede di
accreditamento dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile acquisito dall’ente di 1^
Classe Associazione Nova Comunicazione NZ02356.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI Associazione Nova Comunicazione NZ02356.
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Nessun requisito aggiuntivo.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Non sono previste risorse finanziarie aggiuntive
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Non sono previste reti a sostegno del progetto.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Saranno utilizzate e destinate all’attuazione del progetto risorse tecniche e
strumentali necessarie per il completo espletamento delle attività e dei servizi
presenti nel progetto
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Assenti
19. 27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Assenti
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Assenti
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La formazione generale sarà svolta presso la sede del Comune di Cividale del Friuli.
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con servizi acquisiti da enti di servizio civile di 1^ Classe.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI Associazione Nova Comunicazione NZ02356.
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia adottata nella formazione generale è incentrata essenzialmente sul
coinvolgimento diretto dei soggetti in formazione al fine di condividere a tutti i
livelli gli argomenti ed i contenuti del progetto di formazione. Tale aspetto, si ritiene
particolarmente importante per il raggiungimento degli obiettivi espressi; infatti,
soltanto attraverso una partecipazione attiva dei ragazzi è possibile intervenire nei
processi di condivisione e di rielaborazione dei concetti trattati. Al fine di favorire
una costante e continua partecipazione attiva dei volontari si farà ricorso a
dinamiche non formali nel processo formativo attraverso tecniche di
brainstorming, animazioni, giochi di ruolo, esercitazioni, simulazioni, il T-group.
L’idea è quella che non ci si deve limitare a trasmettere idee-concetti, ma si deve
anche puntare a far acquisire consapevolezza e attitudini. Si devono fornire, laddove
possibile, risposte ai problemi sollevati ma più di tutto si deve cercare di fornire e
attivare competenze.
20. Il gruppo in formazione deve essere valorizzato come strumento di apprendimento.
La metodologia adottata sarà pertanto prevalentemente attiva, anche se nella
microprogettazione delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche ad
una metodologia più classica: la lezione frontale tesa a favorire il trasferimento di
numerose informazioni utili ai volontari al fine dell’espletamento del loro servizio .
L’intervento formativo avrà, pertanto, nelle sue diverse fasi, due distinte
caratterizzazioni :
Lezione frontale:
Le lezioni frontali affronteranno l’aspetto formativo di tipo colmativo – con lo scopo
di preparare i volontari ad assolvere a specifiche mansioni e attività previste nei
progetti attraverso l’offerta di informazioni indispensabili per gestire al meglio la
propria esperienza di volontari. Tale modalità sarà erogata per circa il 60% del
monte orario complessivo della formazione generale ed in particolare per i moduli 2,
3, 6 e 8 descritti al punto 33 relativi ai temi del dovere difesa della patria, la difesa
civile non armata e non violenta, la normativa vigente e alla Carta di Impegno Etico.
Dinamiche non formali
Il ricorso alle dinamiche non formali affronteranno l’aspetto formativo di tipo
integrativo – con lo scopo di facilitare l’inserimento e l’adattamento dei singoli
nell’organizzazione, agire in un contesto di integrazione sociale, creare senso di
appartenenza e gestire i conflitti. Tale modalità, prevede sarà erogata per circa il
40% del monte orario complessivo della formazione generale ed attraverserà
trasversalmente molti dei moduli formativi previsti con esclusione dei moduli 3 e 4
descritti al punto 33 relativi ai temi del dovere difesa della patria, la difesa civile non
armata e non violenta, la normativa vigente e alla Carta di Impegno Etico.
33) Contenuti della formazione:
21. Il Contenuto della formazione generale sarà strutturato nei seguenti moduli
formativi
1) L’identità del gruppo in formazione- Durata 4 ore
Presentazione dell’intervento formativo
- Introduzione della scaletta dell’intervento formativo, orari, luoghi, contenuti
- Illustrazione della metodologia formativa, il modello di Kolbe, strumenti
partecipativi, brainstorming, role- playing, attività laboratoriali (manufatti,
educativi, teatrali, etc.)
Lavoro sul gruppo in formazione ( aspettative e motivazioni su SCN)
- La dimensione e l’identità del Gruppo
- Le dinamiche che si presentano all’interno del gruppo
- Gruppo auto-centrato, gruppo di lavoro e team;
- Gestione del Conflitto
- Analisi delle aspettative
- Motivazioni e obiettivi individuali;
2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione
storica, affinità e differenze tra le due realtà - Durata :4 ore
- Storia del servizio civile e dell’obiezione di coscienza;
- Studio e Analisi delle Leggi: 772/72; 230/98 e legge n. 64/01;
- Caratteristiche e ordinamento del servizio civile, principi ordinamenti della
obiezione di coscienza
- Fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale,
- Lettera ai Cappellani Militari e Lettera ai giudici di Don Milani;
- Affinità e differenze tra il servizio civile e l’obiezione di coscienza
3) Il dovere di difesa della Patria - Durata: 4 ore
- Difesa della Patria come diritto dovere del cittadino (articolo 52 della
Costituzione italiana) anche e soprattutto con mezzi non violenti, e nella
difesa dei diritti umani;
- In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte
Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al
concetto di difesa civile o difesa non armata.
- Storia del pacifismo e della non violenza;
- Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;
- Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea
- Ordinamento Nazioni Unite
4) La Difesa civile non armata e non violenta - Durata: 4 ore
- Art. 11 della Costituzione Italiana:Diversità religiosa, economica e sociale
tra conflitti ed incontri
- Tolleranza e solidarietà
- La Costituzione Italiana come strumento per riconoscere i diritti e costruire
la Pace
- Le operazioni di polizia internazionale;
- Concetti di peacekeeping, peace-enforcing, peacebuilding;
- Diversità religiosa, economica e sociale tra conflitti ed incontri
22. 5) La protezione Civile - Durata: 4 ore
- L’impegno in protezione civile come esempio di cittadinanza attiva;
- I rischi;
- Il Sistema Informativo territoriale
- Gestione dell’emergenza e prova pratica di gestione dell’emergenza
- Psicologia delle catastrofi
- Comunicazione in emergenza e informazione alla popolazione sui
comportamenti
6) La solidarietà e le forme di cittadinanza - Durata: 4 ore
- Principio costituzionale di Solidarietà Sociale – Art. 2 Costituzione Italiana
- Principio Costituzionale di Sussidiarietà Art 117 – Costituzione Italiana
- Principi di libertà sanciti dalla Costituzione;
- Le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nei
vari ambiti in cui opera il servizio civile;
- Il Terzo Settore nell’ambito del welfare;
- Consapevolezza e Responsabilità civica;
7) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato - Durata: 4 ore
- Il Terzo Settore nell’ambito del welfare;
- Il Servizio Civile in relazione al Terzo Settore
- Consapevolezza e Responsabilità civica;
8) La normativa vigente la carta di impegno etico - Durata: 4 ore
- La Carta d’Impegno Etico;
- Legge 64/2001;
- Decreto Legislativo 77/2002;
9) Diritti e doveri del volontario del servizio civile - Durata: 4 ore
- DPCM 4 febbraio 2009: “Prontuario concernente la disciplina dei rapporto
tra enti e volontari del servizio civile nazionale”. Sul GURi n. 70 del 25.03.2009
- DPCM 6 febbraio 2009: “Prontuario contenente le disposizioni per lo
svolgimento delle funzioni di controllo e verifica sull’attuazione dei progetti di
servizio civile nazionale. Doveri degli enti di servizio civile e infrazioni punibili
con le sanzioni amministrative previste dall’art. 3 bis della legge 6 marzo 2001,
n. 64” (GURI n. 109 del 13 Maggio 2009)
- Conoscenza degli aspetti normativi relativamente al servizio civile volontario.
Sono temi relativi a questa area ad esempio la legge 64/2001 e le circolari
attuative, i diritti e doveri del volontario ed i diritti- doveri degli Enti
- Il Contratto di servizio civile;
10) Presentazione dell’Ente - Durata: 4 ore
- Presentazione degli enti
Storia
Lo statuto
I Valori
23. La mission
La Struttura Organizzativa
La Metodologia di lavoro
La rete istituzionale e civile
Azioni e progetti
Presentazione Ente
Il concetto di rete e partenariato civile;
La funzione civile del Comune;
11 Il lavoro per progetti - Durata: 4 ore
- Il progetto di Servizio Civile
- Gli obiettivi e le azioni
- Il Ruolo e le attività dei volontari
- Il valore sociale del progetto d’impiego
- Indicatori di efficacia ed Esiti Attesi
Strumenti di verifica e di valutazione della crescita del volontario
34) Durata:
44 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione sarà realizzata presso la sede di attuazione del progetto
36) Modalità di attuazione:
Affidata agli operatori locali di progetto.
La formazione specifica sarà erogata , in un’ottica di forte integrazione tra le risorse
umane coinvolte nel progetto, e in coerenza con quanto previsto nel sistema di
Formazione dell’Associazione Nova Comunicazione, con il supporto degli operatori
locali di progetto che da subito avranno una funzione valoriale di strategica
importanza per la riuscita del progetto. Gli Olp, infatti, esperti nel settore specifico
di intervento, saranno coinvolti in azioni tese a garantire il trasferimento del proprio
Know-how ai volontari e a garantire il corretto approccio pratico a tutte le
operazioni tecniche legate al database e alla intranet.
L’approccio interattivo tra il formatore e i volontari garantirà la giusta trasmissione
di conoscenze indispensabili per una buona riuscita del progetto.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
- arch. Antonio Pitocco nato a Moggio Udinese (UD) il 23.05.1953 –
Responsabile U.O. Manutenzione – Ambiente – Patrimonio;
- p.a. Tiziano Cantarutti nato a Udine il 10.01.1957 – Responsabile Comunale
Servizio Protezione Civile.
24. 38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
- Responsabile U.O. Manutenzione – Ambiente – Patrimonio;
- Responsabile Comunale Servizio Protezione Civile.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia adottata sarà prevalentemente di tipo attivo e nello specifico si
adotterà la metodologia dell’Action Learning. Le tecniche previste, infatti, sono
tranne che per il primo modulo formativo dove si adotterà una tecnica frontale, per
gli altri moduli, si adotterà una metodologia che si caratterizza per un approccio
esperenziale; attraverso l’action learning è possibile vivere l’esperienza diretta dei
processi relazionali e gestionali che caratterizzano il nostro modo di agire. Ogni
tematica viene affrontata legando la teoria con l’esperienza diretta dei singoli
attraverso attività di simulazione role playing che permettono l’uso di strumenti utili
al potenziamento delle abilità personali e professionali
40) Contenuti della formazione:
Le tematiche affrontate durante la formazione specifica fanno riferimento alle
maggiori cause di rischio ambientale rilevabili nel territorio coinvolto dal progetto.
In particolare, la formazione specifica prevede i seguenti contenuti:
Modulo introduttivo dove saranno trattati i seguenti contenuti in linea generale: Il
sistema nazionale di protezione civile (storia ed evoluzione; componenti del sistema,
ecc.); Il Dipartimento della Protezione civile (riferimenti normativi, compiti,
organizzazione e attività); La protezione civile nella dimensione internazionale
(cooperazione, assistenza umanitaria, ecc.); Il ruolo dei cittadini nella prevenzione
dei rischi; Il ruolo dei cittadini nelle catastrofi nazionali e internazionali (storia e
caratteristiche); Il volontariato di protezione civile (storia e caratteristiche).
Durata: 10 ore
Formatore Specifico:
1. Modulo Formativo: Pianificazione e gestione delle emergenze; Elementi di
primo soccorso ed assistenza psicologica in caso di emergenza; Tecniche e
strumenti per la gestione delle chiamate e delle segnalazioni; Tecniche di
coordinamento dei soccorsi in caso di emergenza; Il sistema nazionale dei
centri funzionali: inquadramento normativo; Gli “Indirizzi operativi”: finalità,
compiti generali e strumenti (schede, banche dati,..); Compiti, funzioni ed
organizzazione della rete dei Centri Funzionali per le finalità di protezione
civile e dei Centri di Competenza.
Durata: 10 ore
Formatori Specifici:
Il primo modulo formativo andrà a garantire la copertura delle seguenti attività di
progetto:
A Attività di gestione delle chiamate in arrivo, siano esse di allerta che di
25. richiesta informazioni o eventuali segnalazioni da parte della cittadinanza;
B Attività di raccordo e coordinamento delle squadre di volontari in servizio
esterno con le istituzioni e la Sala Operativa Regionale, anche mediante
apparati radio;
C Attività di supporto agli operatori anche nella gestione dei mezzi e del
magazzino;
D Attività di aggiornamento delle schede di attività e di gestione della Sala
operativa, riportando tutte le chiamate in entrata e uscita, orario, mittente,
motivazione ed eventuale segnalazione;
E Attività di implementazione e aggiornamento dei database in dotazione alla
sala operativa/ufficio di protezione civile.
2. Modulo Formativo: Tecniche e strumenti di indagine nei sondaggi;
Tecniche di sviluppo siti web; Criteri e modalità di redazione di materiale
pubblicitario; Strumenti per la progettazione di campagne di comunicazione e
mass media; Tecnica di ripresa e montaggio dei video; Tecniche di fotografia.
Durata: 6 ore.
Formatore Specifico:
Il secondo modulo formativo andrà a garantire la copertura delle seguenti attività di
progetto:
F Attività di ricerca sul gradimento del sito da parte dei volontari di protezione
civile e da parte di un campione di cittadini.
G Analisi dettagliata delle risultanze emerse e in linea con i risultati della
ricerca si provvederà a migliorare il sito in alcune sue parti.
H Progettazione e messa on line di una sezione speciale del tutto nuova del sito
rivolta a tutti i cittadini dove trovare informazioni dettagliate sulle attività di
protezione civile, come diventare volontario di protezione civile, come
segnalare eventuali rischi ed emergenze, come comportarsi, etc.
I Promozione del portale attraverso l’organizzazione di una serie di attività
finalizzate allo scopo prevedendo anche il coinvolgimento di altre realtà
organizzate presenti sul territorio;
U Attività di sopralluogo e documentazione attraverso l’ausilio di fotografie;
V Attività di sopralluogo e documentazione attraverso riprese video;
EE Acquisizione in formato multimediale delle rilevazioni effettuate;
FF Pubblicazione sul sito della Protezione Civile .
26. 3. Modulo Formativo: Il concetto di rischio; La mappa dei rischi in Italia
(sismico, idrogeologico, industriale, vulcanico, ecc.); Zone di allerta, soglie,
livelli di criticità e livelli di allerta; Misure di previsione e prevenzione non
strutturate finalizzate alla riduzione del rischio idrogeologico ed idraulico
elevato ai sensi del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, con
modificazioni, nella legge 3 agosto 1998, n. 267, ed al governo delle piene;
Previsione e prevenzione del rischio idrogeologico: il quadro normativo
vigente, definizione del rischio idrogeologico, definizione degli scenari di
rischio, interventi non strutturali di riduzione del rischio; Vulcanologia e
rischio vulcanico; Previsione delle eruzioni: il monitoraggio delle aree
vulcaniche attive; La pianificazione d’emergenza: il caso del Vesuvio; La
gestione delle emergenze vulcaniche; Il rischio da vulcanismo secondario:
gas hazard; L’utilizzo del GIS a supporto della prevenzione del rischio in
aree vulcaniche; Rischio incendi: La legge 353/2000 (Legge quadro in
materia di incendi boschivi); Linee Guida per la redazione dei piani regionali
di programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli
incendi boschivi.
Durata: 20 ore.
Formatore specifico:
Il terzo modulo formativo andrà a garantire la copertura delle seguenti attività di
progetto:
J Attività di contatto con tutti i partner del progetto;
K Attività di informazione alla cittadinanza delle norme di comportamento correlate
alle fonti di rischio individuate;
R Attività di individuazione e mappatura delle aree territoriali investite dal
progetto con riferimento alle porzioni territoriali soggette a rischio
idrogeologico, a rischio di incendi, a rischio sismico.
4. Modulo Formativo: Strumentazione tecnica in uso; Tecniche di
monitoraggio del territorio; Modalità d’effettuazione del sopralluogo e
tecniche per il reperimento dei dati; Tecniche di analisi ed elaborazione dati;
Tecniche di informatizzazione e catalogazione dei dati.
Durata: 10 ore.
Formatore specifico:
Il quarto modulo formativo andrà a garantire la copertura delle seguenti attività di
progetto:
O Elaborazione dei dati più significativi delle attività realizzate in fase progettuale;
S Attività di programmazione e condivisione del piano di monitoraggio e
controllo del territorio mappato;
T Organizzazione delle attività di sopralluogo presso le porzioni territoriali
individuate;
27. U Attività di sopralluogo e documentazione attraverso l’ausilio di fotografie;
V Attività di sopralluogo e documentazione attraverso riprese video;
W Attività di sopralluogo e documentazione attraverso la compilazione di
schede di analisi e rilevazione rischi;
X Raccolta e rielaborazione dei dati relativi ai sopralluoghi svolti;
Y Acquisizione di elementi utili alla conoscenza in ordine ai materiali, mezzi,
posti-letto, … di cui soggetti privati ed enti pubblici dispongono per
l’utilizzo in situazioni di emergenza;
Z Attività di sopralluogo presso le risorse individuate per meglio reperire le
informazioni di catalogazione.
AAAttività di analisi ed elaborazione dei dati raccolti;
BB Attività di selezione ed estrazione dei dati più significativi;
CC Attività di informatizzazione dei dati significativi;
DDAttività di archiviazione dei dati raccolti secondo le diverse tipologie di
rischio e la diversa strumentazione adottata in fase di raccolta.
5. Modulo Formativo: La costruzione di un report: struttura e tecniche di
classificazione delle informazioni; Metodologie, tecniche e strumenti per
l’ideazione e l’organizzazione di laboratori tematici ed eventi pubblici;
Tecniche per la conduzione di una campagna promozionale e di
sensibilizzazione.
Durata: 20 ore.
Formatore Specifico:
Il quinto modulo formativo andrà a garantire la copertura delle seguenti attività di
progetto:
L Organizzazione di work-shop e momenti pubblici di informazione sui potenziali
rischi del territorio;
M Organizzazione di seminari informativi tematici sugli argomenti del progetto che
prevedano una larga partecipazione della cittadinanza;
N Organizzazione di laboratori interattivi nelle scuole sul significato della protezione
civile.
P Redazione, pubblicazione e diffusione di un report finale di progetto dove siano
raccolte tutte le risultanze delle attività progettuali;
28. Q Organizzazione di una giornata finale rivolta a tutta la cittadinanza sulle risultanze
emerse dal progetto.
41) Durata:
76 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Le verifiche relative all’azione di formazione saranno tre e precisamente distribuite
ex ante, in itinere ed ex post rispetto alla formazione dei volontari. Le azioni di
monitoraggio descritte saranno rivolte sia alla formazione generale sia a quella
specifica.
La verifica ex ante tenderà a registrare la situazione di partenza di ciascun
volontario.
In Itinere: durante le attività di formazione per capire se la metodologia adottata
risulta essere efficace rispetto alle caratteristiche e potenzialità dei discenti, Tale
verifica permetterà laddove si dovessero registrare carenze di apprendimento, di
modificare in corsa il progetto formativo e renderlo il più efficace possibile rispetto
ai profili dei discenti;
Ex post: si tenderà a registrare il grado di apprendimento del gruppo e di ciascun
volontario.
La modalità di verifica
Si ritiene utile, al fine di garantire un servizio puntuale ed efficace, procedere alla
valutazione della didattica, dell’apprendimento e della trasferibilità dei concetti
espressi
Gli Strumenti di verifica
Il criterio generale alla base della scelta degli strumenti della valutazione
va riferito al tipo di informazioni che si intende raccogliere:
di tipo quantitativo: consente di ragionare per punteggi. Lo strumento di ricerca
adatto a tale ordine di informazioni è il questionario strutturato, con domande
chiuse, per il quale è prevista una consolidata procedura di elaborazione statistica
dei dati ottenuti;
di tipo qualitativo: consente di ragionare per descrizioni. Lo strumento utilizzabile in
questo caso è l’intervista, costruita con domande aperte, e che implica un dialogo
aperto tra soggetti e ricercatori, per la quale è prevista è prevista una procedura di
analisi di contenuto dei dati raccolti.
Nell’articolazione del progetto d’indagine e nella strutturazione degli strumenti
occorrerà, tuttavia, di volta in volta tener conto degli specifici oggetti d’indagine.
a) Valutazione della didattica: la valutazione della didattica misura il risultato
conseguito dalla formazione in termini di gradimento/apprezzamento dichiarato dai
partecipanti. Quello che si indaga è il grado di soddisfazione per l’esperienza
29. formativa vissuta, che può rappresentare anche una misura della qualità riconosciuta
a tale esperienza, della sua efficacia.
I differenti strumenti che possono essere utilizzati sono:
Strumenti quantitativi analitici: fanno riferimento al questionario completo, che
indaga a 360° il progetto. Le domande del questionario potranno variare a seconda
degli aspetti considerati, ma in ogni modo si fa sostanzialmente riferimento a tre
soluzioni metodologiche:
Scale di reazione (al soggetto è richiesta una valutazione in base a coppie di
aggettivi opposti, utilizzando una scala di valori).
Scale di punteggio (al soggetto è richiesto di esprimere il proprio giudizio per
ciascun item, utilizzando una scala di valori progressivi).
Scale di opinione (vengono presentate al soggetto delle affermazioni, rispetto alle
quali può essere richiesto di esprimere il grado di accordo/disaccordo).
Strumenti quantitativi sintetici: fanno riferimento ad un breve questionario
finalizzato ad esplorare la valutazione complessiva condivisa dai partecipanti circa
l’esperienza formativa. In questo caso la soluzione metodologica più opportuna
ripropone la formula delle scale di reazione, e assume la forma di un differenziale
semantico (coppie di aggettivi opposti).
Strumenti qualitativi sintetici: tale tipologia si traduce in un breve questionario di
autoriflessione, composto da un numero ridotto di domande aperte, finalizzato di a
raccogliere opinioni di ordine prevalentemente generale sull’esperienza formativa
considerata nella sua globalità.
Strumenti qualitativi analitici: si propongono di attivare un momento di
autoriflessione orientato a raccogliere opinioni e valutazioni in forma descrittiva,
puntando tuttavia a cogliere un più completo livello di profondità di analisi, ovvero
ad indagare nel dettaglio molteplici aspetti dell’esperienza formativa. Sarà
necessario quindi in questo caso far riferimento ad un’intervista di autoriflessione,
articolata e capace di individuare molteplici sfumature di vissuto.
b)Valutazione dell’apprendimento: si tratta in questo caso di misurare i contenuti
di ciò che è stato appreso con riferimento sia agli obiettivi didattici proposti, sia agli
argomenti trattati dall’azione formativa.
Gli strumenti che possono essere utilizzati vanno differenziati in funzione di due
criteri principali: il primo fa riferimento alla distinzione tra misurazione quantitativa
e qualitativa, e il secondo rimanda alle caratteristiche più specifiche che distinguono
la natura di tre tipi di sapere oggetto della valutazione: conoscenze, capacità e
qualità.
Gli strumenti quantitativi che misurano i risultati ottenuti in termini di conoscenze
acquisite, si riassumono sostanzialmente nella formula propria di un test di livello.
Si tratta di un insieme di domande altamente formalizzato, capace di segmentare gli
argomenti trattati in singole unità di informazione.
Gli strumenti quantitativi per la valutazione dell’apprendimento di capacità/qualità
assumono la forma di un questionario di follow-up che si propone di misurare
specifici atteggiamenti e comportamenti che possono essere considerati indicatori
del grado con cui tali capacità/qualità sono possedute dai soggetti.
Gli strumenti qualitativi per la valutazione dell’apprendimento di capacità/qualità si
riassumono nella forma di una intervista di autovalutazione, finalizzata a raccogliere
opinioni e giudizi personali in forma descrittiva attraverso un colloquio diretto con i
30. soggetti, volto a ricostruire gli esiti dell’esperienza formativa.
c) Valutazione della trasferibilità: essa dovrebbe consentire di esplorare quali
contenuto di cambiamento rappresentino un effettivo miglioramento dei modi di fare
e operare, dall’altro quali di essi siano concretamente utilizzati e applicati. In questo
caso gli strumenti utilizzabili vanno differenziati sia rispetto al criterio che distingue
la misurazione quantitativa da quella qualitativa, sia in riferimento all’oggetto di
indagine, distinguendo tra prestazioni e comportamenti.
Gli strumenti quantitativi che misurano il cambiamento ottenuto in termini di
miglioramento della prestazione di lavoro si riassumono sostanzialmente nella forma
di una griglia di analisi, che richiede di valutare il grado in cui la formazione ha
concretamente contribuito agli specifici risultati di lavoro conseguiti. È quasi
sempre consigliato di affiancare alla griglia una intervista di autovalutazione, in
modo tale da permettere ai soggetti di esplorare dal proprio punto di vista il legame
tra formazione e cambiamento.
Gli strumenti quantitativi per la valutazione del cambiamento dei comportamenti
organizzativi ripropongono il questionario di follow-up come soluzione
metodologica appropriata.
Gli strumenti qualitativi per la valutazione della trasferibilità si traducono nella
forma di una intervista di autovalutazione, del tutto analoga a quella descritta per
l’apprendimento.
Il Follow-up
Per follow-up si intende la ripresa dei lavori a distanza di tempo dalla conclusione
del percorso formativo. In questo modo è possibile raccogliere feed-back relativi ai
bisogni ancora attivi e, quindi, scoprire le aree di criticità, le tematiche e le
competenze non ancora sviluppate, per verificare se il percorso formativo ha avuto
effetti e prodotto risultati coerenti con gli obiettivi iniziali.
Le finalità alle quali tale attività risponde sono molteplici:
La valutazione dell’efficacia dell’intervento formativo: di come quindi le
competenze e le capacità che il percorso ha inteso trasferire ai partecipanti siano
state realmente acquisite, consentendo lo sviluppo personale.
La realizzazione dell’ accompagnamento al ruolo dei partecipanti: percorso
attraverso il quale ogni partecipante viene affiancato nel trasferire le tematiche
trattate in aula nel proprio contesto lavorativo;
La risposta all’esigenza di formazione continua: che può essere soddisfatta
solamente se si ha la possibilità di riprendere e rielaborare con i partecipanti le
tematiche trattate nei corsi.
Oggetto del Follow-up potrà pertanto essere:
la verifica delle competenze acquisite e messe in atto nello svolgimento del lavoro;
il confronto su casi reali affrontati dai partecipanti;
la consulenza d’aula per la risoluzione dei problemi professionali, operativi e
relazionali incontrati l’approfondimento di alcuni temi sviluppati durante il percorso
formativo.
La scelta del singolo strumento di valutazione sarà calibrata rispetto alle dinamiche
che sorgeranno all’interno del gruppo e alle singole caratteristiche dei discenti,
cercando di adottare degli strumenti descritti quelli più pertinenti e aderente ai
profili dei discenti.
Cividale del Friuli 23.03.2011
IL SINDACO
rag. Stefano Balloch