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IL GIOCO DELLA PALLACANESTRO
1 • MODELLO DI PALLACANESTRO INTEGRATO
N
ella pallacanestro, come nella vita, non si può fare a meno di
un modello di riferimento di cui si deve avere consapevolezza;
in caso contrario si evidenziano dei problemi.
La consapevolezza del modello di riferimento ne aumenta la forza
perché dà la possibilità di capire che il proprio è solo un punto di
vista tra i tanti, costringe all’umiltà della verifica di ciò che si afferma attraverso la regola della coerenza, apre al dialogo con gli altri
che possono condividere o confutare il modello. Il momento della
confutazione può rivelarsi portatore di novità che arricchiscono ed
il momento della condivisione moltiplica la sensazione di forza e
stabilità.
I modelli non sono equivalenti: un modello più complesso può
descrivere realtà più complesse.
Ad esempio, ci sono modelli in cui viene curato ogni compartimento come realtà a se stante, senza interazione con realtà pressoché
omologhe.
Così avviene, ad esempio, nel caso sotto rappresentato:
Pallacanestro
Minibasket
Pallacanestro
giovanile
Pallacanestro
senior
In questo caso ogni componente del movimento cestistico vive
autonomamente, senza interazione sostanziale tra le parti.
Il modello di riferimento è quello integrato.
In esso ogni totalità include quella inferiore ed è contenuta da
quella superiore: ad esempio, il Minibasket sarà costituito da elementi organizzativi, di contenuti tecnici che non scompariranno nel
livello superiore dell’attività giovanile o senior, ma sopravviveranno
inquadrati in una formula più evoluta e rispondente alle caratteristiche di quella frazione. Il tiro nell’attività giovanile corrisponderà
al prendere e lanciare nel Minibasket, arricchito dal movimento tecnico; nella pallacanestro senior avrà connotazioni di velocità e di
lettura dello spazio di più alto livello:
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RUOLO DELL’ALLENATORE
“Dietro la crescita di un giocatore, dietro il buon rendimento di una squadra, c’è
una persona, l’allenatore, al quale troppo spesso non viene riconosciuto il lavoro
svolto. La conoscenza dei principi (il sapere), la capacità di realizzare e contestualizzare le conoscenze (il saper fare), l’insegnare soluzioni adeguate alle situazioni
(il saper far fare), l’essere capaci di ascolto partecipativo e comunicazione proficua
(il sapersi relazionare) sono requisiti essenziali dell’allenatore.
Egli deve conoscere se stesso, imparare a conoscere gli altri ed avere il coraggio di
osare, accettandone i rischi.”
Andrea Capobianco in “Diventare coach”,
a cura di E. Messina, Sipintegrazioni
1 • L’IMPORTANZA DELL’ALLENATORE NELLA
CRESCITA DEL GIOCATORE E DELLA SQUADRA
Allenatore è il termine con cui si definisce colui che, in sport individuali o di squadra, ha competenze per preparare un atleta o una
squadra al miglior rendimento. Il termine si riconnette etimologicamente a lena, dare lena, dare forza per superare insufficienze, limiti e per esaltare pregi.
Il sostantivo coach in inglese significa, letteralmente, carrozza mentre
il verbo to coach significa istruire, preparare e, nello sport, allenare; il
coach-man è il cocchiere, cioè colui che guida la carrozza.
2 • I SAPERI DELL’ALLENATORE
Il sapere
Per allenare, ma in generale per insegnare, bisogna conoscere l’argomento; l’allenatore deve conoscere ciò che deve insegnare ai suoi giocatori. Sapere è conoscenza dei contenuti; premessa indispensabile
per poter trasmettere conoscenza è il sicuro possesso dei contenuti
della disciplina, la probità intellettuale di riconoscere l’importanza
del dubbio, della discussione e della critica positiva, saper accettare
l’evoluzione dei sogni senza preclusioni acritiche.
Saper fare
La progettazione didattica; l’improvvisazione e l’approssimazione
renderebbero il lavoro del coach improduttivo e superficiale. È indispensabile, quindi, un’accurata e puntuale progettazione.
Nella progettazione didattica va curata con attenzione la progressione didattica (la cura di inserire gli esercizi in maniera logica e formativa per arrivare all’obiettivo previsto: la strada da fare per raggiungere un obiettivo). Nella progressione didattica bisogna inserire esercizi funzionali per il raggiungimento dell’obiettivo, capire quale esercizio inserire prima e quale dopo, integrare i contenuti tecnici, fisici e
psicologici e il piano di allenamento deve essere coerente.
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DISEGNARE IL BASKET
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P
er poter comunicare in modo efficace e funzionale è necessario
un linguaggio comune che deve essere conosciuto in modo perfetto da tutti. Il linguaggio, infatti, è il mezzo che consente all’emittente di trasmettere al ricevente un concetto, un’indicazione, un
ordine, un suggerimento ed al ricevente di rispondere, mettere in
pratica, eseguire.
Tante volte è sufficiente spiegare con l’aiuto di semplici diagrammi
per dare maggiore chiarezza a ciò che si dice o a ciò che si scrive. Altre
volte il codice è più complesso, le situazioni vengono rappresentate
con immagini e si utilizza un linguaggio simbolico più ricco e articolato.
L’uso della rappresentazione iconico-simbolica presuppone la condivisione dei simboli utilizzati perché i messaggi passino in modo chiaro, diretto ed immediato.
I simboli che in seguito vengono illustrati devono essere conosciuti in
modo perfetto per non compromettere la comunicazione.
È superfluo ricordare che questo linguaggio viene usato anche in
momenti altamente stressanti, come ad esempio negli ultimi minuti
di una partita per spiegare un’azione di gioco; quindi una conoscenza molto buona dà più certezze nella trascrizione sulla lavagna e
sulla corretta lettura anche in momenti concitati e di stress.
1
Attaccante con palla
1
Attaccante senza palla
X1 Difensore
Blocco
Movimento senza palla
Passaggio
Passaggio consegnato
Palleggio
Tiro
Arresto
C
A
Coach-Assistente
Birillo
R
Rimbalzo
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I FONDAMENTALI OFFENSIVI SENZA PALLA
I FONDAMENTALI OFFENSIVI SENZA PALLA
L
a pallacanestro si è affermata come gioco di squadra nel quale
ogni azione difensiva od offensiva vede il coinvolgimento di tutti
i cinque giocatori di ciascuna squadra. Ciò in un contesto in cui un
solo giocatore ha la possibilità di avere il pallone fra le mani, mentre
tutti gli altri compagni dovranno effettuare movimenti funzionali a
vantaggio della squadra, pur non essendo in possesso di palla.
La squadra che attacca persegue lo scopo di andare al tiro da una
posizione vantaggiosa, con il giocatore “giusto”, per far sì che quel
tiro sia ad alta possibilità di realizzazione. Il posizionamento e i movimenti degli attaccanti senza palla, grazie ad un’attenta lettura degli
avversari, devono mirare a favorire l’obiettivo indicato.
I movimenti senza palla, nel contesto 5vs5, vengono utilizzati per:
• prendere vantaggio;
• mantenere vantaggio.
Nello svolgimento di un’azione d’attacco la capacità di posizionarsi e
muoversi senza palla spesso rende l’azione efficace o meno. A volte,
purtroppo, l’atleta bravo a giocare senza palla non viene “visto” o
non viene valorizzato nel modo giusto: sarà compito degli allenatori
rinforzare ed esaltare il ragazzo capace di giocare senza possesso
della palla in modo funzionale per l’attacco.
39
Saper giocare senza
palla è segno di grande
forza caratteriale, di grande
tenacia, di notevole
spessore umano. Poche
volte viene attribuito
il giusto merito al giocatore
capace di muoversi
senza palla per il bene
della squadra, dando
al gioco l’armonia necessaria
in uno sport di squadra
come la pallacanestro.
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I FONDAMENTALI DIFENSIVI
1 • CONCETTI DIFENSIVI
X1
DESCRIZIONE
Per una buona difesa sono senza dubbio fondamentali: mentalità, capacità fisiche
e capacità tecniche. Troppe volte si cerca di far passare la difesa esclusivamente
come una questione di mentalità, ma non bisogna invece nascondere l’importanza
dei fondamentali (la tecnica e la tattica) difensivi: essi sono in teoria più semplici
perché i giocatori non si muovono con lo strumento palla in mano.
Come quelli offensivi, anche questa tipologia di fondamentali va inserita nel gioco:
quindi anche per quanto riguarda la difesa, sarà molto importante capire il gioco e
saper utilizzare i fondamentali adatti alla situazione.
Capire il gioco significa saper declinare i postulati (spazio-tempo ed autonomia-collaborazione ed equilibrio) nelle varie situazioni che si incontrano.
Per poter rendere funzionale la difesa bisogna conoscere le tre linee fondamentali
per il posizionamento:
• linea della palla: è la linea parallela alla linea di fondo che passa attraverso il
pallone;
• linea di penetrazione: è la linea che unisce il giocatore in possesso palla con il
canestro;
• linea di passaggio: è la linea che unisce il giocatore con pallone con il giocatore senza palla.
pe
di
gio
ag
Lin
ea
ass
ip
d
ea
ne
tra
zio
n
e
Lin
Linea della palla
191
La difesa è essenziale per
un gioco di squadra vincente,
anche se meno esaltante
di una schiacciata che
manda in visibilio il pubblico.
Lavorare con lena, con
caparbia attenzione senza
un riconoscimento
immediato è prova
di sicurezza personale
e di forza di carattere che
si traducono in positivi
comportamenti quotidiani.
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I FONDAMENTALI NEL GIOCO
I
l dibattito se siano più importanti i fondamentali o la conoscenza
del gioco è sempre molto acceso: è meglio insegnare il fondamentale o il gioco? È più efficace insegnare prima i fondamentali e poi il
gioco oppure il contrario? Anche la pallacanestro è troppe volte succube delle “mode”, perciò a queste domande si risponde in base alle
tendenze del momento.
Risulta fondamentale, invece, soffermarsi con attenzione su questo
concetto, ricordando che non si può giocare senza conoscere il
gioco, ma allo stesso tempo non si può giocare senza avere gli strumenti adatti. Ad esempio, leggendo il posizionamento difensivo e
individuando correttamente lo spazio vantaggioso, bisogna avere
anche gli strumenti adatti per attaccare quello spazio nel tempo
giusto.
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MINIBASKET
1 • LO SVILUPPO DEI PRE-REQUISITI IN UN MODELLO
INTEGRATO DI PALLACANESTRO
L
e considerazioni riferite al Minibasket, nel modello di Pallacanestro
integrata verso la quale si orientano le azioni di formazione ed
aggiornamento dei diversi settori tecnici della Federazione Italiana
Pallacanestro, devono confermare tali principi di integrazione e la
volontà di descrivere un percorso formativo unico, graduale e progressivo, dai 5 ai 19 anni.
L’azione condivisa dei settori tecnici federali – Minibasket e Basket
Giovanile – ha trovato forza e sostegno in due diverse fasi applicative:
• il modulo “Dal Basket al Minibasket” affidato al CNA nella 2a
annualità del corso Istruttori Nazionali Minibasket;
• il modulo “L’incontro tra Minibasket e Basket” a cura del
Minibasket;
• nei corsi allievi allenatori provinciali.
Questi interventi, oltre che funzionali allo sviluppo dei programmi
specifici in cui vengono inseriti, sono essenziali per accompagnare,
sul territorio, un “cambiamento culturale” e per fare in modo che
l’azione di integrazione tra i diversi settori tecnici venga testimoniata e si realizzi poi soprattutto all’interno delle società sportive.
Partire dalla condivisione dei principi di integrazione tra Minibasket
e Basket è il principio sul quale si fondano tutte le osservazioni didattiche e metodologiche che verranno fatte, descrivendo nella pratica
come il Basket giovanile e il Minibasket, che nelle azioni quotidiane
delle società sportive e dei centri Minibasket sono troppo spesso
distinti e distanti tra loro, possano in realtà coesistere, se riconoscono di essere parti di una totalità comune.
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LA PREPARAZIONE FISICA
245
1 • CENNI SUL MODELLO PRESTATIVO
L
o studio del modello prestativo è il primo passo per andare a
definire quelli che sono i metodi più efficaci di allenamento per
qualsiasi disciplina sportiva. Si cerca di definire quelle che sono le
principali richieste energetiche, le espressioni muscolari maggiormente utilizzate e quale tipologia di gestualità tecnica ed atletica
serva per ottenere la massima efficacia.
La pallacanestro può essere definita come uno sport aerobico-anaerobico alternato, che richiede alta intensità con recupero casuale
(sprint, salti, accelerazioni, decelerazioni, ecc.), ottima capacità di
controllo corporeo (cambi di senso, cambi di direzione, blocchi,
tagliafuori, ecc.), elevati livelli di forza reattiva ed esplosività muscolare ed una grande coordinazione specifica, in relazione ai ruoli ricoperti in campo e alle richieste tecnico-tattiche del gioco.
Il sistema anaerobico (cioè che non richiede ossigeno) è predominante, mentre quello aerobico (corsa a bassa velocità, cammino,
situazioni di recupero durante le pause di gioco) viene utilizzato
come supporto.
Il giocatore deve avere una buona efficienza cardiovascolare generale, ma capacità come la forza, la stabilizzazione articolare, il riuscire ad accelerare e decelerare in spazi brevi e con continui cambi
di senso e direzione, il mantenere un buon controllo corporeo
anche dopo dei contatti, sono le caratteristiche fondamentali del
gioco della pallacanestro.
% FREQUENZA CARDIACA
%
FB
FM
FA
FCmax
Calcio
20-40
20-50
30-40
15-20
Rugby
30-50
30-60
20-30
15-20
10-20
30-50
50-60
20-30
30-50
20-30
10-20
30-50
50-6
Pallacanestro
Pallavolo
Pallamano
10-20