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WEB 2.0


  alberto baresi albrici
marketing & business communication
   anno accademico 2008 /2009
01 internet
la nascita del web, il world wide web, i motori di ricerca
La storia di internet ha inizio nel 1957
3 concetti sono stati fondamentali per lo
           sviluppo di internet
L a r e t e m i l i t a r e A R PA N E T n e g l i U S A ,
 la rete commerciale NPL in Inghilterra
e la rete scientifica Cyclades in Francia
A R PA N E T a d o t t ò u n n u o v o p r o t o c o l l o p e r l e
 c o n n e s s i o n i t r a c o m p u t e r, i l “ Tr a n s m i s s i o n
                       Control Protocol”
La rete NPL sviluppò il concetto di “ packet
switching”, per cui, nei trasferimenti, i file
  venivano divisi in pacchetti più piccoli
Cyclades fece si che i computer non
intervenissero più durante le comunicazioni
  in una rete, ma che fossero solo nodi di
                trasferimento
Alla fine del 1971 Internet era composto da
15 nodi, e alla fine del 1972 aveva 37 nodi.
 Già allora la crescita avveniva a velocità
                esponenziale.
Nel 1978 venne messo a punto un protocollo
  tra rete e rete su cui ancora oggi opera
                   internet,
                   Il TCP/IP
L a n a s c i t a d e l Wo r l d W i d e We b r i s a l e a l
1 9 9 1 , g r a z i e a l l ’ i n f o r m a t i c o i n g l e s e Ti m
                       Berners Lee
Nel 1993 il WWW viene messo a disposizione
    del pubblico, ottenendo un successo
                  immediato
Nel 1998 viene definito lo standard XML che
    permette di aggiungere informazioni
 semantiche ai contenuti attraverso l’uso di
               opportuni tag
Nel 1998 nasce Google
Google diventa il motore di ricerca più
 popolare e introduce il concetto di “ page
rank”, che permette l’indicizzazione dei siti
     secondo un criterio di popolarità.
02 web 2.0
 lo sviluppo di internet, definire il web 2.0, la gerarchia del web 2.0,
web 1.0 vs web 2.0, le caratteristiche del web 2.0, modelli di business
E’ possibile individuare tre fasi della storia
                 di internet
Fase 1: utilizzo di internet limitato a causa
delle ridotte possibilità d’accesso degli utenti
F a s e 2 : a u m e n t o d e l l a d i ff u s i o n e d i i n t e r n e t e
  di utenti collegati. Nascono aziende come
E b a y, Ya h o o e A m a z o n c h e o ff r o n o c o n t e n u t i
                            e servizi
Fase 3: Internet è uno strumento sempre più
         d i ff u s o . A r r i v a i l We b 2 . 0
I l t e r m i n e We b 2 . 0 è c o n i a t o d a D a l e
                Dougherty nel 2004
I l We b 2 . 0 r a p p r e s e n t a u n a n u o v a v i s i o n e d i
                            Internet
I l We b 2 . 0 s e g n a l ’ e v o l u z i o n e d e l W W W d a
    una serie di siti statici ad un ambiente
                 globale interattivo
Il fenomeno è caratterizzato da un numero
      crescente di utenti che generano,
condividono e distribuiscono il contenuto del
                     web
E’ possibile distinguere le applicazioni del
         We b 2 . 0 i n q u a t t r o l i v e l l i
Livello 3: comprende le applicazioni che
possono esistere esclusivamente su internet
Livello 2:comprende le applicazioni che
     p o s s o n o e s i s t e r e o ff l i n e , m a s o n o
avvantaggiate esclusivamente quando hanno
                  presenza sul web
Livello 1: comprende applicazioni che
f u n z i o n a n o s e n z a p r o b l e m i o ff l i n e , m a c h e
  forniscono funzionalità aggiuntive online
Livello 0: caratterizzato da servizi che
f u n z i o n a n o b e n e s i a o p e r a n d o o ff l i n e c h e
                             online
We b 1 . 0   vs   We b 2 . 0
vs
vs
vs
P a g e Vi e w   vs   Cost per Click
Il web è una piattaforma
Dai software installati sui pc degli utenti si arriva ai software–servizi accessibili online
Il web è funzionalità
I siti web non sono più silos di informazioni ma fonti di contenuto e servizi
Il web è semplice
L’accesso e l’utilizzo dei siti web è facilitato grazie a interfacce leggere e facili da usare
Il web è leggero
I modelli di sviluppo e business sono diventati leggeri grazie alla possibilità di condivisione dei
                                           contenuti
Il web è sociale
Il web è fatto dalle persone, che socializzano e spostano componenti della vita fisica online
Il web è flusso
Viene data fiducia agli utenti come co-sviluppatori e si vive in una condizione di “beta perpetuo”
Il web è flessibile
Il potere collettivo è detenuto dai piccoli siti che costituiscono la prevalenza di contenuto sul web
Il web è mixabile
La possibilità di modificare applicazioni permette di mixare applicazioni in modo da ottenerne di
                                              nuove
Il web è partecipativo
Blog, social networks e altri strumenti permettono a tutti di creare contenuti da condividere con
                                            chiunque
Il web è nelle nostre mani
La categorizzazione e la “classificazione sociale” dei contenuti li rende sempre più facilmente
                                         raggiungibili
I m o d e l l i d i b u s i n e s s n e l We b 2 . 0 s o n o 5
  Free;   nothing free;   free to use, pay for service;   freedom to pay;   freemium
Free:questo modello consiste nel far pagare
un altro attore rispetto a chi gode i benefici
   del servizio. Si basa sull’advertising.
Nothing Free: in questo modello nulla è
gratuito ma ci sono una grande varietà di
 pricing e molte forme di incentivazione
               all’acquisto
Free to use, pay for service: modello per cui
 la versione base di un software è gratuita
 mentre eventuali supporti e plug -in sono a
                 pagamento
Freedom to pay: è possibile intendere questo
  modello in due modi: l’approccio “pay for
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Il “pay for value” deriva dal free trial: si può
provare il servizio senza pagare e se piace lo
                   si acquista
Il “fundraising” è basato su donazioni libere
ed è applicabile solo ad attività online a larga
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Freemium: modello innovativo per cui il
livello base del servizio è gratuito mentre
    f u n z i o n a l i t à u l t e r i o r i s o n o o ff e r t e a
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piattaforme di social software all’interno delle
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L e a z i e n d e We b 2 . 0 d e v o n o c o m p i e r e a t t i d i
         persuasione per avere successo
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 We b 2 . 0 v i e n e e ff e t t u a t o c o n l ’ i n t e n z i o n e d i
        conseguire un vantaggio competitivo
03 strumenti del web 2.0
blog, feed rss, social network, tagging & folksonomy, podcast, mash-up, wiki
Il termine “blog” è la contrazione di web -log,
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Sono numerose le categorie di blog che si
        possono trovare in rete
Blog personali: blog nei quali l’autore parla di
    sé e dei suoi interessi. Si tratta della
         t i p o l o g i a d i b l o g p i ù d i ff u s a
Blog tematici: blog nei quali si discute di un
  argomento specifico. Sono veri e propri
   centri di aggregazione di appassionati
Blog d’attualità: blog nei quali i giornalisti
approfondiscono temi e creano relazioni con i
                  propri lettori
Photoblog: si tratta di blog dove lo scopo
principale è la pubblicazione di foto personali
Blog vetrina: si tratta di una forma di blog
 divulgativo/commerciale che permette il
     contatto con il proprio pubblico
Blog politici: blog dei quali alcuni politici si
  servono avendo scoperto i benefici e la
       visibilità che ne conseguono
Il mondo dei blog non è un fenomeno
temporaneo di dimensioni limitate e la
    blogosfera è in crescita costante
La blogosfera raddoppia il suo volume ogni
             sette mesi circa
Il 37% dei blog sono usati come una sorta di
              diario personale
L e l i n g u e p i ù d i ff u s e s o n o g i a p p o n e s e ( 3 7 % )
                       e inglese (33%)
I temi più trattati sono tecnologia, politica e
                     gossip
RSS è una sigla che indica un popolare
formato utilizzato per distribuire contenuti sul
                      web
Utilizzando un feed reader è possibile
consultare contenuti inseriti in un sito web
          senza doverlo visitare
I feed RSS generano un aumento di “link
popularity” e permettono un’indicizzazione
  più frequente all’interno di un motore di
                   ricerca
Un Social Network non è una community 1.0
ma una tipologia particolare di comunità che
         abilita e facilita relazioni
Un Social Network non è un insieme di
 individui ma un insieme di relazioni tra
individui, il cui focus è la coesione delle
                   relazioni
I Social Network permettono di massimizzare
 l e p o t e n z i a l i t à d e l We b , c h e è a p p u n t o n a t o
            per collegare elementi tra loro
Il modello dei social network si basa sulla
    “teoria dei sei gradi di separazione”
Il fenomeno nasce nel 1995 con
C l a s s m a t e s . c o m e l a d e f i n i t i v a a ff e r m a z i o n e
                        avviene nel 2003
Negli ultimi mesi il successo dei social
     network è stato straordinario
Attualmente i social network più rilevanti
 sono Facebook (200milioni di utenti) e
             Myspace (130)
Le categorie principali di social network sono
     social browsing; reti d’interesse; 4 d’azione; personal social network
                                        reti
Social browsing: ogni utenti salva i propri
“preferiti” non più sul proprio PC ma su un
    server web in cui li rende pubblici
Reti d’interesse: social network tematici
 basati sulla condivisione di interessi e
   passioni e lo scambio di consigli e
               informazioni
Reti d’azione: il web sarà sempre più
 “mobile” e legato ad attività fisiche perché
sposteremo sempre più parti della nostra vita
                  su di esso
Personal social network : l’appartenenza ad
una sola rete può risultare limitante e quindi
è possibile creare un proprio social network
Il termine “tag” significa “etichetta”
Si possono definire due tipi di tagging:
            tassonomia;   folksonomia
Ta s s o n o m i a : i t a g s o n o i n s e r i t i d a g l i a u t o r i
del contenuto. Le tassonomie sono create a
    tavolino e disposte gerarchicamente
Folksonomia: classificazione non gerarchica
      realizzata dagli utenti. Il termine
 “folksonomia” significa tassonomia creata
                  dalla gente
L a f o l k s o n o m i a è t i p i c a d e l We b 2 . 0
La folksonomia consente una classificazione
rapida, favorisce la serendipity e semplifica
           l’accesso ai contenuti
Il termine “tag cloud” indica una forma di
visualizzazione dei tag che abbina ordine
      alfabetico a grado di rilevanza
Alla base dell’utilizzo di “tag cloud” c’è il
  colpo d’occhio, che aiuta ad individuare i
termine più evidenti e con maggiore rilevanza
Il podcast è un contenuto audio o video
 scaricabile da internet, che può essere
ascoltato su un computer o su un lettore
                  audio
Negli ultimi anni molte aziende hanno
    aggiunto il podcasting nelle pubbliche
relazioni e nelle comunicazioni interaziendali
Un mashup è un’applicazione online che
combina o miscela dati e servizi provenienti
 da più fonti per creare qualcosa di nuovo
Per le aziende l’utilizzo di mashup permette
 di ridurre i costi, velocizzare lo sviluppo e
          incrementare la flessibilità
Un “wiki” è un sito web che permette a
 ciascun utilizzatore di aggiungere contenuti
ma anche di modificare i contenuti già inseriti
                    da altri
L’ e s e m p i o p i ù f a m o s o d i w i k i è W i k i p e d i a
In Wikipedia chiunque può contribuire alla
crescita dell’enciclopedia operando aggiunte
                 e correzioni
04 advertising 2.0
  10 must 2.0,   14 esempi di marketing 2.0
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                                                  spazi
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I nuovi formati online renderanno più favorevoli i consumatori a scambiare la pubblicità con la gratuità
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Contenuti premium gratuiti danno opportunità alle marche di creare esperienze, meccanismi di
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Interazione
E’ possibile interagire con i consumatori, in particolare nei luoghi che essi frequentano
Vi r a l i z z a z i o n e
Non bisogna avere timore di distribuire informazioni sulla propria marca in canali non controllabili
Local & Global
La convenzione di lavorare all’interno di un mercato perderà rilievo e sarà necessaria una prospettiva
                                                globale
Cross Media
La progettazione della comunicazione sarà sempre più importante in una chiave cross-mediale
Rich media
Ormai la banda c’è e non è più necessario rinunciare alla ricchezza dei video
Fidelizzazione
Il Web 2.0 permette un processo di fidelizzazione efficace del proprio pubblico
Sorpresa
Il mix di strumenti a disposizione nel Web 2.0 permette di dare in ogni istante qualcosa di inaspettato
14 esempi di marketing 2.0
Blog: Johnson & Johnson
Ta g g i n g : A d o b e
Aggregatori: EMC Corporation
Vo t i n g : S t a r b u c k s
Forum: IBM
Mashup: Nike
Micro-blogging: RedBull
Vi d e o : T h e H o m e D e p o t
Photosharing: British government
Presentation sharing: Daimler
Social Network: British Airways
Social Network: Apple
Vi r t u a l Wo r l d : N a t i o n a l G e o g r a p h i c C h a n n e l
W i d g e t : Ta r g e t
WEB 2.0


  alberto baresi albrici
marketing & business communication
   anno accademico 2008 /2009

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Web 2.0

  • 1. WEB 2.0 alberto baresi albrici marketing & business communication anno accademico 2008 /2009
  • 2. 01 internet la nascita del web, il world wide web, i motori di ricerca
  • 3. La storia di internet ha inizio nel 1957
  • 4. 3 concetti sono stati fondamentali per lo sviluppo di internet
  • 5. L a r e t e m i l i t a r e A R PA N E T n e g l i U S A , la rete commerciale NPL in Inghilterra e la rete scientifica Cyclades in Francia
  • 6. A R PA N E T a d o t t ò u n n u o v o p r o t o c o l l o p e r l e c o n n e s s i o n i t r a c o m p u t e r, i l “ Tr a n s m i s s i o n Control Protocol”
  • 7. La rete NPL sviluppò il concetto di “ packet switching”, per cui, nei trasferimenti, i file venivano divisi in pacchetti più piccoli
  • 8. Cyclades fece si che i computer non intervenissero più durante le comunicazioni in una rete, ma che fossero solo nodi di trasferimento
  • 9. Alla fine del 1971 Internet era composto da 15 nodi, e alla fine del 1972 aveva 37 nodi. Già allora la crescita avveniva a velocità esponenziale.
  • 10. Nel 1978 venne messo a punto un protocollo tra rete e rete su cui ancora oggi opera internet, Il TCP/IP
  • 11. L a n a s c i t a d e l Wo r l d W i d e We b r i s a l e a l 1 9 9 1 , g r a z i e a l l ’ i n f o r m a t i c o i n g l e s e Ti m Berners Lee
  • 12. Nel 1993 il WWW viene messo a disposizione del pubblico, ottenendo un successo immediato
  • 13. Nel 1998 viene definito lo standard XML che permette di aggiungere informazioni semantiche ai contenuti attraverso l’uso di opportuni tag
  • 14. Nel 1998 nasce Google
  • 15. Google diventa il motore di ricerca più popolare e introduce il concetto di “ page rank”, che permette l’indicizzazione dei siti secondo un criterio di popolarità.
  • 16. 02 web 2.0 lo sviluppo di internet, definire il web 2.0, la gerarchia del web 2.0, web 1.0 vs web 2.0, le caratteristiche del web 2.0, modelli di business
  • 17. E’ possibile individuare tre fasi della storia di internet
  • 18. Fase 1: utilizzo di internet limitato a causa delle ridotte possibilità d’accesso degli utenti
  • 19. F a s e 2 : a u m e n t o d e l l a d i ff u s i o n e d i i n t e r n e t e di utenti collegati. Nascono aziende come E b a y, Ya h o o e A m a z o n c h e o ff r o n o c o n t e n u t i e servizi
  • 20. Fase 3: Internet è uno strumento sempre più d i ff u s o . A r r i v a i l We b 2 . 0
  • 21. I l t e r m i n e We b 2 . 0 è c o n i a t o d a D a l e Dougherty nel 2004
  • 22. I l We b 2 . 0 r a p p r e s e n t a u n a n u o v a v i s i o n e d i Internet
  • 23. I l We b 2 . 0 s e g n a l ’ e v o l u z i o n e d e l W W W d a una serie di siti statici ad un ambiente globale interattivo
  • 24. Il fenomeno è caratterizzato da un numero crescente di utenti che generano, condividono e distribuiscono il contenuto del web
  • 25. E’ possibile distinguere le applicazioni del We b 2 . 0 i n q u a t t r o l i v e l l i
  • 26. Livello 3: comprende le applicazioni che possono esistere esclusivamente su internet
  • 27. Livello 2:comprende le applicazioni che p o s s o n o e s i s t e r e o ff l i n e , m a s o n o avvantaggiate esclusivamente quando hanno presenza sul web
  • 28. Livello 1: comprende applicazioni che f u n z i o n a n o s e n z a p r o b l e m i o ff l i n e , m a c h e forniscono funzionalità aggiuntive online
  • 29. Livello 0: caratterizzato da servizi che f u n z i o n a n o b e n e s i a o p e r a n d o o ff l i n e c h e online
  • 30. We b 1 . 0 vs We b 2 . 0
  • 31. vs
  • 32. vs
  • 33. vs
  • 34. P a g e Vi e w vs Cost per Click
  • 35. Il web è una piattaforma Dai software installati sui pc degli utenti si arriva ai software–servizi accessibili online
  • 36. Il web è funzionalità I siti web non sono più silos di informazioni ma fonti di contenuto e servizi
  • 37. Il web è semplice L’accesso e l’utilizzo dei siti web è facilitato grazie a interfacce leggere e facili da usare
  • 38. Il web è leggero I modelli di sviluppo e business sono diventati leggeri grazie alla possibilità di condivisione dei contenuti
  • 39. Il web è sociale Il web è fatto dalle persone, che socializzano e spostano componenti della vita fisica online
  • 40. Il web è flusso Viene data fiducia agli utenti come co-sviluppatori e si vive in una condizione di “beta perpetuo”
  • 41. Il web è flessibile Il potere collettivo è detenuto dai piccoli siti che costituiscono la prevalenza di contenuto sul web
  • 42. Il web è mixabile La possibilità di modificare applicazioni permette di mixare applicazioni in modo da ottenerne di nuove
  • 43. Il web è partecipativo Blog, social networks e altri strumenti permettono a tutti di creare contenuti da condividere con chiunque
  • 44. Il web è nelle nostre mani La categorizzazione e la “classificazione sociale” dei contenuti li rende sempre più facilmente raggiungibili
  • 45. I m o d e l l i d i b u s i n e s s n e l We b 2 . 0 s o n o 5 Free; nothing free; free to use, pay for service; freedom to pay; freemium
  • 46. Free:questo modello consiste nel far pagare un altro attore rispetto a chi gode i benefici del servizio. Si basa sull’advertising.
  • 47. Nothing Free: in questo modello nulla è gratuito ma ci sono una grande varietà di pricing e molte forme di incentivazione all’acquisto
  • 48. Free to use, pay for service: modello per cui la versione base di un software è gratuita mentre eventuali supporti e plug -in sono a pagamento
  • 49. Freedom to pay: è possibile intendere questo modello in due modi: l’approccio “pay for value” e l’approccio “fundraising”
  • 50. Il “pay for value” deriva dal free trial: si può provare il servizio senza pagare e se piace lo si acquista
  • 51. Il “fundraising” è basato su donazioni libere ed è applicabile solo ad attività online a larga base di condivisione
  • 52. Freemium: modello innovativo per cui il livello base del servizio è gratuito mentre f u n z i o n a l i t à u l t e r i o r i s o n o o ff e r t e a pagamento.
  • 53. L’ “ e n t e r p r i s e 2 . 0 ” è d e f i n i t a c o m e “ l ’ u s o d i piattaforme di social software all’interno delle società o tra esse e i loro partner e clienti
  • 54. L e a z i e n d e We b 2 . 0 d e v o n o c o m p i e r e a t t i d i persuasione per avere successo
  • 55. Le aziende adottano un modello di persuasione la cui peculiarità è la vicendevole influenza diretta tra le persone
  • 56. L’ i n v e s t i m e n t o d e l l e a z i e n d e n e l l e t e c n o l o g i e We b 2 . 0 v i e n e e ff e t t u a t o c o n l ’ i n t e n z i o n e d i conseguire un vantaggio competitivo
  • 57. 03 strumenti del web 2.0 blog, feed rss, social network, tagging & folksonomy, podcast, mash-up, wiki
  • 58. Il termine “blog” è la contrazione di web -log, ovvero traccia sulla rete
  • 59. Sono numerose le categorie di blog che si possono trovare in rete
  • 60. Blog personali: blog nei quali l’autore parla di sé e dei suoi interessi. Si tratta della t i p o l o g i a d i b l o g p i ù d i ff u s a
  • 61. Blog tematici: blog nei quali si discute di un argomento specifico. Sono veri e propri centri di aggregazione di appassionati
  • 62. Blog d’attualità: blog nei quali i giornalisti approfondiscono temi e creano relazioni con i propri lettori
  • 63. Photoblog: si tratta di blog dove lo scopo principale è la pubblicazione di foto personali
  • 64. Blog vetrina: si tratta di una forma di blog divulgativo/commerciale che permette il contatto con il proprio pubblico
  • 65. Blog politici: blog dei quali alcuni politici si servono avendo scoperto i benefici e la visibilità che ne conseguono
  • 66. Il mondo dei blog non è un fenomeno temporaneo di dimensioni limitate e la blogosfera è in crescita costante
  • 67. La blogosfera raddoppia il suo volume ogni sette mesi circa
  • 68. Il 37% dei blog sono usati come una sorta di diario personale
  • 69. L e l i n g u e p i ù d i ff u s e s o n o g i a p p o n e s e ( 3 7 % ) e inglese (33%)
  • 70. I temi più trattati sono tecnologia, politica e gossip
  • 71. RSS è una sigla che indica un popolare formato utilizzato per distribuire contenuti sul web
  • 72. Utilizzando un feed reader è possibile consultare contenuti inseriti in un sito web senza doverlo visitare
  • 73. I feed RSS generano un aumento di “link popularity” e permettono un’indicizzazione più frequente all’interno di un motore di ricerca
  • 74. Un Social Network non è una community 1.0 ma una tipologia particolare di comunità che abilita e facilita relazioni
  • 75. Un Social Network non è un insieme di individui ma un insieme di relazioni tra individui, il cui focus è la coesione delle relazioni
  • 76. I Social Network permettono di massimizzare l e p o t e n z i a l i t à d e l We b , c h e è a p p u n t o n a t o per collegare elementi tra loro
  • 77. Il modello dei social network si basa sulla “teoria dei sei gradi di separazione”
  • 78. Il fenomeno nasce nel 1995 con C l a s s m a t e s . c o m e l a d e f i n i t i v a a ff e r m a z i o n e avviene nel 2003
  • 79. Negli ultimi mesi il successo dei social network è stato straordinario
  • 80. Attualmente i social network più rilevanti sono Facebook (200milioni di utenti) e Myspace (130)
  • 81. Le categorie principali di social network sono social browsing; reti d’interesse; 4 d’azione; personal social network reti
  • 82. Social browsing: ogni utenti salva i propri “preferiti” non più sul proprio PC ma su un server web in cui li rende pubblici
  • 83. Reti d’interesse: social network tematici basati sulla condivisione di interessi e passioni e lo scambio di consigli e informazioni
  • 84. Reti d’azione: il web sarà sempre più “mobile” e legato ad attività fisiche perché sposteremo sempre più parti della nostra vita su di esso
  • 85. Personal social network : l’appartenenza ad una sola rete può risultare limitante e quindi è possibile creare un proprio social network
  • 86. Il termine “tag” significa “etichetta”
  • 87. Si possono definire due tipi di tagging: tassonomia; folksonomia
  • 88. Ta s s o n o m i a : i t a g s o n o i n s e r i t i d a g l i a u t o r i del contenuto. Le tassonomie sono create a tavolino e disposte gerarchicamente
  • 89. Folksonomia: classificazione non gerarchica realizzata dagli utenti. Il termine “folksonomia” significa tassonomia creata dalla gente
  • 90. L a f o l k s o n o m i a è t i p i c a d e l We b 2 . 0
  • 91. La folksonomia consente una classificazione rapida, favorisce la serendipity e semplifica l’accesso ai contenuti
  • 92. Il termine “tag cloud” indica una forma di visualizzazione dei tag che abbina ordine alfabetico a grado di rilevanza
  • 93. Alla base dell’utilizzo di “tag cloud” c’è il colpo d’occhio, che aiuta ad individuare i termine più evidenti e con maggiore rilevanza
  • 94. Il podcast è un contenuto audio o video scaricabile da internet, che può essere ascoltato su un computer o su un lettore audio
  • 95. Negli ultimi anni molte aziende hanno aggiunto il podcasting nelle pubbliche relazioni e nelle comunicazioni interaziendali
  • 96. Un mashup è un’applicazione online che combina o miscela dati e servizi provenienti da più fonti per creare qualcosa di nuovo
  • 97. Per le aziende l’utilizzo di mashup permette di ridurre i costi, velocizzare lo sviluppo e incrementare la flessibilità
  • 98. Un “wiki” è un sito web che permette a ciascun utilizzatore di aggiungere contenuti ma anche di modificare i contenuti già inseriti da altri
  • 99. L’ e s e m p i o p i ù f a m o s o d i w i k i è W i k i p e d i a
  • 100. In Wikipedia chiunque può contribuire alla crescita dell’enciclopedia operando aggiunte e correzioni
  • 101. 04 advertising 2.0 10 must 2.0, 14 esempi di marketing 2.0
  • 103. Servizi gratuiti e utili Le marche possono approfittare della facilità di creazione di contenuti spendendo meno in acquisto di spazi
  • 104. Nuovi formati online I nuovi formati online renderanno più favorevoli i consumatori a scambiare la pubblicità con la gratuità
  • 105. Contenuti premium Contenuti premium gratuiti danno opportunità alle marche di creare esperienze, meccanismi di identificazione
  • 106. Interazione E’ possibile interagire con i consumatori, in particolare nei luoghi che essi frequentano
  • 107. Vi r a l i z z a z i o n e Non bisogna avere timore di distribuire informazioni sulla propria marca in canali non controllabili
  • 108. Local & Global La convenzione di lavorare all’interno di un mercato perderà rilievo e sarà necessaria una prospettiva globale
  • 109. Cross Media La progettazione della comunicazione sarà sempre più importante in una chiave cross-mediale
  • 110. Rich media Ormai la banda c’è e non è più necessario rinunciare alla ricchezza dei video
  • 111. Fidelizzazione Il Web 2.0 permette un processo di fidelizzazione efficace del proprio pubblico
  • 112. Sorpresa Il mix di strumenti a disposizione nel Web 2.0 permette di dare in ogni istante qualcosa di inaspettato
  • 113. 14 esempi di marketing 2.0
  • 114. Blog: Johnson & Johnson
  • 115. Ta g g i n g : A d o b e
  • 117. Vo t i n g : S t a r b u c k s
  • 121. Vi d e o : T h e H o m e D e p o t
  • 126. Vi r t u a l Wo r l d : N a t i o n a l G e o g r a p h i c C h a n n e l
  • 127. W i d g e t : Ta r g e t
  • 128. WEB 2.0 alberto baresi albrici marketing & business communication anno accademico 2008 /2009