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Milano - venerdì 14 febbraio 2014
“A startup is an organization formed to search for a repeatable
and scalable business model“
Steve Blank
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO

I. Quattro ambiti nei quali la misurazione del valore è necessaria

1. Le garanzie societarie
2. Le strategie di sviluppo

3. La formazione del bilancio
4. Le stime di performance periodiche

II. La creazione di valore : un obiettivo di validità generale
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO

LE TIPOLOGIE

VALUTAZIONI

ASSOLUTE

RELATIVE
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO

1.Le basi informative
2. L’analisi fondamentale

IL PROCESSO
P
O
S
T
U
L
A
T
I

3. L’analisi patrimoniale

4. Gli intangibili

A.
B.
C.
D.

RAZIONALITA’
OBIETTIVITA’
NEUTRALITA’
STABILITA’
I CRITERI

CRITERI ASSOLUTI / INDIRETTI

CRITERI RELATIVI / DIRETTI

a. Modello Reddituale

a. I Multipli

b. Modello Finanziario

b. Multipli Equity e multipli Asset Side

c. Modello Misto Patrimoniale Reddituale

c. Multipli di transazioni comparabili

Basano la valutazione su dati oggettivi
e su basi di razionalità, obbiettività e
neutralità.
Vi rientrano i metodi: patrimoniali,
reddituali, finanziari e misti.

Basano la valutazione su dati di mercato
e deducono il valore direttamente da
osservazioni di parametri e indicatori,
nel presupposto che rappresentino una
stima corretta del valore dell’azienda.
I DIVERSI MOLTIPLICATORI ASSET SIDE ED EQUITY SIDE

•

EV/ Ebit

•

EV/Ebitda

•

EV/UFCF

•

EV/S

•

EV/O

•

EV/ Customers

(debt)

(Enterprise value/
asset value)

Valore di mercato del
patrimonio netto
(equity value)

P/E

•

P/FCFE

•

P/CE
P/S

•

Indebitamento
finanziario netto

•

•

Valore di mercato del
capitale operativo

P/O

•

P/Customers

•

P/BV

•

P/AV

•

P/NAV
TIPOLOGIE DI MULTIPLI

E (Equity Value)

EV (Enterprise Value)

Variabile chiave del
multiplo

Grandezza di
riferimento

Multiplo

Risultato reddituale

Oggetto della stima

Utile netto

P/E (Price to
Earning)

Flusso di cassa
disponibile per gli
P/FCFE (Price to
azionisti (utili netti +
Free Cash Flow to
ammortamenti Equity)
investimenti di
Risultato finanziario
mantenimento)
Flusso di cassa della
gestione reddituale
P/CE (Price to
(utili netti +
Cash Earnings)
ammortamenti)
P/S (Price to
Fatturato
Sales)
Volumi di output,
P/O (Price to
Dimensione aziendale espressi in quantità
Output)
P/Customers
Numero clienti
(Price to
Customers)
P/BV (Price to
Patrimonio netto
Book Value)
Valori contabili
P/AV (Price to
Totale attivo
Asset Value)
Patrimonio espresso a P/NAV (Price to
Valori di rimpiazzo
valori di rimpiazzo Net Asset Value)
EV/Ebit
Risultato reddituale Utile operativo (Ebit) (Enterprise Value
to Ebit)
EV/Ebit
Margine operativo
(Enterprise Value
lordo (Ebitda)
to Ebit)

Risultato finanziario

Flusso di cassa
EV/UFCEF
operativo netto
(Enterprise Value
(Ebitda - investimenti
to Unlevered Free
di mantenimento del
Cash Flow)
capitale fisso)

Fatturato
Volumi di output,
Dimensionie aziendale espressi in quantità

Numero clienti

EV/S (Enterprise
Value to Sales)
EV/O (Enterprice
Value to Output)
EV/Customers (
Enterprise Value
to Customers)
“Gli Errori all’origine della bolla speculativa
della New Economy”
(L.Guatri)

“Errori di Metodo”
“Errori di Metodo”

 Ha messo in crisi la combinazione tipica delle valutazioni
d’impresa nel mondo anglo-sassone
 (DFC-MOLTIPLICATORI)
“Errori di Metodo”

Il metodo che definisce il valore dell’impresa sulla base:
• di una pura formula finanziaria che attualizza i flussi di cassa
attesi per il futuro (Discounted cash flow)
•Affiancata da controlli e integrazioni basata su moltiplicatori
dedotti dai mercati (transazioni comparabili)
LE FRAGILITÀ DEL METODO

 Le strette formule finanziarie sono poco adatte ad interpretare il valore
dell’azienda in termini adeguati;
 L’inettitudine dei dati contabili che stanno alla base di tali criteri ad
esprimere la dinamica dei Beni intangibili;
 I valori sono determinati da valori «proiettati» lontani nel tempo e perciò di
previsione sempre più incerta;
 La poca attenzione data alla distinzione tra valore di “capitale economico” e
“valori potenziali”;
 La sempre crescente difficoltà nell’analisi dei moltiplicatori
GLI USI IMPROPRI E PRINCIPALI ERRORI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEL DCFMOLTIPLICATORI NELLA NEW ECONOMY

 La previsione dei flussi condotta sul lungo e lunghissimo termine spesso assume
ipotesi indimostrabili sui tassi di crescita “g”;
 L’impossibilità di applicare le regole della “previsione efficiente”;
 L’inettitudine dei tassi di attualizzazione dei flussi cassa attesi di tradurre in termini
quantitativi eventuali rischi futuri difficili da stimare e prevedere;
 Utilizzo di variabili aziendali troppo grossolane (ad es. il numero dei subscriber di un
sito internet) ;
 Utilizzo di imprese comparabili non effettivamente tali.
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA
“PREVISIONE EFFICIENTE”
ALLE AZIENDE DI INTERNET

 Mancanza di una STORIA alle spalle

L’assenza di qualsiasi esperienza derivante dal
passato rende la redazione dei piani
difficilmente giudicabili
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA
“PREVISIONE EFFICIENTE”
ALLE AZIENDE DI INTERNET

 Difficoltà nell’Analisi Strategica
Derivante dalla difficoltà di tenere sotto
controllo un settore complesso e in continua
evoluzione.
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA
“PREVISIONE EFFICIENTE”
ALLE AZIENDE DI INTERNET

 Dubbi sulla capacità di implementazione dei piani
Legata alle capacità del management , alla
cultura aziendale,alla struttura organizzativa,
alle esperienze cumulate delle quali poco o
nulla si conosce in una start-up
IN CONCLUSIONE

La qualità della valutazione è frutto della qualità del processo valutativo,
la quale è riconducibile alla capacità di catturare le reali fonti di Valore, le quali
potrebbero essere:
-

Barriere all’ingresso
Il brand
La quota di mercato
Il team

Elementi (tangibili o intangibili ) pe rla generazione del prospettica del reddito o
dei flussi di cassa.
La valutazione della impresa deve muovere da interrogativi più fondamentali di
quelli richiesti da criteri di valutazione meramente finanziari.
(Luigi Guatri)
Il PROCESSO VALUTATIVO

Prime considerazioni:
Individuare le componenti dell’ impresa

Nel caso delle start up
è probabile che si tratti di
beni immateriali o concept di
prodotti
Individuare i criteri più adatti

ma ……………
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI

Il rigore valutativo richieste la sussistenza di alcune condizioni per
esprimere un valore autonomo del bene, scindibile dal complesso
aziendale.

Devono sussistere le seguenti caratteristiche:
• Trasferibilità;
• Generalità di benefici economici;
• Utilità futura per i potenziali acquirenti

I Metodi di Valutazione possono essere basati su:
1. I costi;
2. I flussi differenziali;
3. comparazioni.
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI

Condizioni per esprimere un valore autonomo

Trasferibilità del bene

Misurabilità dei benefici

Utilità per acquirenti

Metodologie applicabili

Metodi basati sui costi

Metodi basati sui flussi differenziali

Metodi basati su comparazioni

Metodo del costo
storico

Metodo dell’attualizzazione dei
risultati differenziali

Metodo dei tassi di royalities
comparabili

Metodo del costo
storico adeguato

Metodo del costo
della Perdita

Metodo dei
multipli

Metodo del costo di
riproduzione

Metodo del valore delle relazioni
con i clienti
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI

I Costi
Si basano sull’assunto che il costo sostenuto esprima
teoricamente i vantaggi futuri generati dalla presenza del bene. I
metodi sono: 1) del Costo Storico; 2) del Costo Storico adeguato;
3) del Costo di Riproduzione.
I flussi differenziali
Si basano sull’approccio reddituale e finanziario, rispettivamente
in termini di valore attuale dei flussi reddituali o di cassa attesi
che il bene immateriale può generare.
I metodi sono: 1) dell’attualizzazione dei risultati differenziali; 2)
del costo della perdita.
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI

Comparazioni
Si basano sull’approccio di mercato e desumono il valore dei beni
immateriali sulla base delle transazioni avvenute tra terzi
indipendenti.
I metodi sono:
1) dei tassi di royalties comparabili (ossia quello che un possibile
acquirente sarebbe disposto a pagare) ;
2) dei multipli (che valorizza i beni sulla base di indicatori e
moltiplicatori che derivano dall’analisi empirica);
3) del valore delle relazioni con i clienti (ossia in base alla capacità
di generare nuove risorse di fiducia e conoscenza per l’azienda.
LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO
Procedura

Indiretta
Confronto tra valore di
cessione e patrimonio netto

Con metodo sintetico
Metodo
reddituale

Metodo della stima
autonoma dell’avviamento

Diretta

Con metodo analitico
Metodi
empirici

Aziendali e di mercato

Valutazione distinta
dei singoli componenti
dell’avviamento

Valutazione
rapportata a costi
capitalizzati e sospesi

Fiscali

Valutazione
media dei
redditi dichiarati

Valutazione media dei ricavi
realizzati moltiplicati per un
coefficiente compreso tra 2 e 3
LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO

Una definizione avviamento

Complesso di condizioni immateriali prorpie della
azienda (ubicazione, organizzazione, qualità tecniche
e morali del personale, esperienza accumulata,
tradizione produttiva clientela, credito, prestigio, ecc.)
che concorrono a conferire alla gestione una data
redditività in base alla quale attribuire al capitale
economico un valore superiore rispetto a quello
di bilancio stimando analiticamente i diversi
componenti del patrimonio stesso.
(Pietro Onida)

Differenza tra valore e prezzo
LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI

Anche i Brevetti sono suscettibili di una autonoma valutazione.
Possono essere distinti in:
1. Brevetti innovativi;
2. Brevetti di perfezionamento;
3. Brevetti applicativi.

Il Brevetto può essere valutato con metodi:
1. basati sui costi;
2. economico reddituali;
3. comparativi.
LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI

DIRITTO ALL’UTILIZZO ECONOMICO DI INVENZIONI

Metodi basati sui costi

Metodi comparativi

Attualizzazione dei costi sostenuti

Mercati regolati

Costi storici
Costi di riproduzione (A,B e C)
A) Costi di Invenzione
B) Costi di Formalizzazione
C) Costi Procedurali

Moltiplicatori

Multipli di
applicazione empirica

Indicatori percentuali

Metodi economico reddituali
Attualizzazione dei risultati differenziati

Attualizzazione delle royalities

Problema della Durata Economica
LA VALUTAZIONE DEI MARCHI

Il Marchio è il segno distintivo cui è delegata la funzione di
consentire l’identificazione e il riconoscimento da parte della
clientela.
Il valore è in funzione della notorietà o più specificatamente sul:
• potenziale di differenziazione;
• potenziale di relazione;
• potenziale di estensione;
• potenziale di apprendimento.
Il Marchio può essere valutato con metodi diretti, in modo
autonomo ai sensi dell’art. 2573 del c.c., o con metodi indiretti
quali quelli:
1. basati sui costi;
2. economico reddituali;
3. comparativi.
LA VALUTAZIONE DEI MARCHI
BENE IMMATERIALE GIURIDICAMENTE TUTELATO

Metodi comparativi

Metodi basati sui costi

Valore delle relazioni
con i clienti
(fidelizzazione)

Attualizzazione dei costi
sostenuti

Multipli di
applicazione
empirica

Costi storici
Costi storici adeguati
Costi di riproduzione
Moltiplicatori

Indicatori percentuali

Metodi economico reddituali
Attualizzazione dei
risultati differenziati

Attualizzazione
delle royalities

Differenziale
diretto

Costo della
perdita
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE

La quantificazione del Software richiede la conoscenza di:
• ciclo di sviluppo (analisi fattibilità, funzionale, tecnica, collaudo);
• imputazione dei costi alle singole fasi di sviluppo;
• imputazione con criteri oggettivi di costi pluriennali;
• adeguate tecniche di ammortamento;
• valutazione congrua e classificazione corretta dei costi in bilancio.
Inoltre occorre considerare:
1. l’estensione dell’applicazione (programmi personalizzati);
2. eventuale collegamento ad una marca di hardware;
3. Modificabilità del sistema operativo usato dal cliente;
4. Necessità di un sistema operativo specifico.
Da
ultimo
la
valutazione
non
può
prescindere
quantificazione/valutazione del capitale umano impiegato.

dalla
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE

La valutazione può essere fatta con metodi qualitativi quali:
 modello di Likert, il quale chiarisce ed esplica le interrelazioni tra
l’organizzazione ed i risultati economici;
 modello di Flamholtz, il quale invece identifica le variabili che
determinano il capitale umano senza però quantificarle.
Oppure possono essere utilizzati i metodi quantitativi, basati sui costi e
sui risultati economici, quali:
 costo storico;
 costo di sostituzione;
 risultati economici
 empirico-comparativo.
Ovviamente qualora trattasi di “Software House” la valutazione non
potrà prescindere dai contratti di manutenzione e di assistenza periodica.
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE
VALUTAZIONE DEL SOFTWARE IN SEDE DI VALUTAZIONE D’AZIENDA

Capitale umano
Qualità degli operatori professionali
Metodi
qualitativi

Metodi
quantitativi

Modello di
Likert

Metodo basato sul costo
storico

Modello di
Flamholtz

Metodo basato sul costo
di sostituzione

Diritti d’autore
Programmi creati o
modificati in azienda
Metodo basato sul costo di
sostituzione

Costi di
ricerca e
sviluppo

Altri
costi
inerenti

Metodo basato sui
risultati economici

Metodo empiricocomparativo

Per
un quinquennio

Con
coefficienti di
rettifica
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Costantino Magro
Socio
Tel. + 39 041 430164
magro@studiobma.it
Mogliano Veneto (TV)
Padova

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  • 1. Milano - venerdì 14 febbraio 2014
  • 2. “A startup is an organization formed to search for a repeatable and scalable business model“ Steve Blank
  • 3. LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO I. Quattro ambiti nei quali la misurazione del valore è necessaria 1. Le garanzie societarie 2. Le strategie di sviluppo 3. La formazione del bilancio 4. Le stime di performance periodiche II. La creazione di valore : un obiettivo di validità generale
  • 4. LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO LE TIPOLOGIE VALUTAZIONI ASSOLUTE RELATIVE
  • 5. LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO 1.Le basi informative 2. L’analisi fondamentale IL PROCESSO P O S T U L A T I 3. L’analisi patrimoniale 4. Gli intangibili A. B. C. D. RAZIONALITA’ OBIETTIVITA’ NEUTRALITA’ STABILITA’
  • 6. I CRITERI CRITERI ASSOLUTI / INDIRETTI CRITERI RELATIVI / DIRETTI a. Modello Reddituale a. I Multipli b. Modello Finanziario b. Multipli Equity e multipli Asset Side c. Modello Misto Patrimoniale Reddituale c. Multipli di transazioni comparabili Basano la valutazione su dati oggettivi e su basi di razionalità, obbiettività e neutralità. Vi rientrano i metodi: patrimoniali, reddituali, finanziari e misti. Basano la valutazione su dati di mercato e deducono il valore direttamente da osservazioni di parametri e indicatori, nel presupposto che rappresentino una stima corretta del valore dell’azienda.
  • 7. I DIVERSI MOLTIPLICATORI ASSET SIDE ED EQUITY SIDE • EV/ Ebit • EV/Ebitda • EV/UFCF • EV/S • EV/O • EV/ Customers (debt) (Enterprise value/ asset value) Valore di mercato del patrimonio netto (equity value) P/E • P/FCFE • P/CE P/S • Indebitamento finanziario netto • • Valore di mercato del capitale operativo P/O • P/Customers • P/BV • P/AV • P/NAV
  • 8. TIPOLOGIE DI MULTIPLI E (Equity Value) EV (Enterprise Value) Variabile chiave del multiplo Grandezza di riferimento Multiplo Risultato reddituale Oggetto della stima Utile netto P/E (Price to Earning) Flusso di cassa disponibile per gli P/FCFE (Price to azionisti (utili netti + Free Cash Flow to ammortamenti Equity) investimenti di Risultato finanziario mantenimento) Flusso di cassa della gestione reddituale P/CE (Price to (utili netti + Cash Earnings) ammortamenti) P/S (Price to Fatturato Sales) Volumi di output, P/O (Price to Dimensione aziendale espressi in quantità Output) P/Customers Numero clienti (Price to Customers) P/BV (Price to Patrimonio netto Book Value) Valori contabili P/AV (Price to Totale attivo Asset Value) Patrimonio espresso a P/NAV (Price to Valori di rimpiazzo valori di rimpiazzo Net Asset Value) EV/Ebit Risultato reddituale Utile operativo (Ebit) (Enterprise Value to Ebit) EV/Ebit Margine operativo (Enterprise Value lordo (Ebitda) to Ebit) Risultato finanziario Flusso di cassa EV/UFCEF operativo netto (Enterprise Value (Ebitda - investimenti to Unlevered Free di mantenimento del Cash Flow) capitale fisso) Fatturato Volumi di output, Dimensionie aziendale espressi in quantità Numero clienti EV/S (Enterprise Value to Sales) EV/O (Enterprice Value to Output) EV/Customers ( Enterprise Value to Customers)
  • 9. “Gli Errori all’origine della bolla speculativa della New Economy” (L.Guatri) “Errori di Metodo”
  • 10. “Errori di Metodo”  Ha messo in crisi la combinazione tipica delle valutazioni d’impresa nel mondo anglo-sassone  (DFC-MOLTIPLICATORI)
  • 11. “Errori di Metodo” Il metodo che definisce il valore dell’impresa sulla base: • di una pura formula finanziaria che attualizza i flussi di cassa attesi per il futuro (Discounted cash flow) •Affiancata da controlli e integrazioni basata su moltiplicatori dedotti dai mercati (transazioni comparabili)
  • 12. LE FRAGILITÀ DEL METODO  Le strette formule finanziarie sono poco adatte ad interpretare il valore dell’azienda in termini adeguati;  L’inettitudine dei dati contabili che stanno alla base di tali criteri ad esprimere la dinamica dei Beni intangibili;  I valori sono determinati da valori «proiettati» lontani nel tempo e perciò di previsione sempre più incerta;  La poca attenzione data alla distinzione tra valore di “capitale economico” e “valori potenziali”;  La sempre crescente difficoltà nell’analisi dei moltiplicatori
  • 13. GLI USI IMPROPRI E PRINCIPALI ERRORI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEL DCFMOLTIPLICATORI NELLA NEW ECONOMY  La previsione dei flussi condotta sul lungo e lunghissimo termine spesso assume ipotesi indimostrabili sui tassi di crescita “g”;  L’impossibilità di applicare le regole della “previsione efficiente”;  L’inettitudine dei tassi di attualizzazione dei flussi cassa attesi di tradurre in termini quantitativi eventuali rischi futuri difficili da stimare e prevedere;  Utilizzo di variabili aziendali troppo grossolane (ad es. il numero dei subscriber di un sito internet) ;  Utilizzo di imprese comparabili non effettivamente tali.
  • 14. IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET  Mancanza di una STORIA alle spalle L’assenza di qualsiasi esperienza derivante dal passato rende la redazione dei piani difficilmente giudicabili
  • 15. IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET  Difficoltà nell’Analisi Strategica Derivante dalla difficoltà di tenere sotto controllo un settore complesso e in continua evoluzione.
  • 16. IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET  Dubbi sulla capacità di implementazione dei piani Legata alle capacità del management , alla cultura aziendale,alla struttura organizzativa, alle esperienze cumulate delle quali poco o nulla si conosce in una start-up
  • 17. IN CONCLUSIONE La qualità della valutazione è frutto della qualità del processo valutativo, la quale è riconducibile alla capacità di catturare le reali fonti di Valore, le quali potrebbero essere: - Barriere all’ingresso Il brand La quota di mercato Il team Elementi (tangibili o intangibili ) pe rla generazione del prospettica del reddito o dei flussi di cassa. La valutazione della impresa deve muovere da interrogativi più fondamentali di quelli richiesti da criteri di valutazione meramente finanziari. (Luigi Guatri)
  • 18. Il PROCESSO VALUTATIVO Prime considerazioni: Individuare le componenti dell’ impresa Nel caso delle start up è probabile che si tratti di beni immateriali o concept di prodotti Individuare i criteri più adatti ma ……………
  • 19. LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI Il rigore valutativo richieste la sussistenza di alcune condizioni per esprimere un valore autonomo del bene, scindibile dal complesso aziendale. Devono sussistere le seguenti caratteristiche: • Trasferibilità; • Generalità di benefici economici; • Utilità futura per i potenziali acquirenti I Metodi di Valutazione possono essere basati su: 1. I costi; 2. I flussi differenziali; 3. comparazioni.
  • 20. LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI Condizioni per esprimere un valore autonomo Trasferibilità del bene Misurabilità dei benefici Utilità per acquirenti Metodologie applicabili Metodi basati sui costi Metodi basati sui flussi differenziali Metodi basati su comparazioni Metodo del costo storico Metodo dell’attualizzazione dei risultati differenziali Metodo dei tassi di royalities comparabili Metodo del costo storico adeguato Metodo del costo della Perdita Metodo dei multipli Metodo del costo di riproduzione Metodo del valore delle relazioni con i clienti
  • 21. LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI I Costi Si basano sull’assunto che il costo sostenuto esprima teoricamente i vantaggi futuri generati dalla presenza del bene. I metodi sono: 1) del Costo Storico; 2) del Costo Storico adeguato; 3) del Costo di Riproduzione. I flussi differenziali Si basano sull’approccio reddituale e finanziario, rispettivamente in termini di valore attuale dei flussi reddituali o di cassa attesi che il bene immateriale può generare. I metodi sono: 1) dell’attualizzazione dei risultati differenziali; 2) del costo della perdita.
  • 22. LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI Comparazioni Si basano sull’approccio di mercato e desumono il valore dei beni immateriali sulla base delle transazioni avvenute tra terzi indipendenti. I metodi sono: 1) dei tassi di royalties comparabili (ossia quello che un possibile acquirente sarebbe disposto a pagare) ; 2) dei multipli (che valorizza i beni sulla base di indicatori e moltiplicatori che derivano dall’analisi empirica); 3) del valore delle relazioni con i clienti (ossia in base alla capacità di generare nuove risorse di fiducia e conoscenza per l’azienda.
  • 23. LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO Procedura Indiretta Confronto tra valore di cessione e patrimonio netto Con metodo sintetico Metodo reddituale Metodo della stima autonoma dell’avviamento Diretta Con metodo analitico Metodi empirici Aziendali e di mercato Valutazione distinta dei singoli componenti dell’avviamento Valutazione rapportata a costi capitalizzati e sospesi Fiscali Valutazione media dei redditi dichiarati Valutazione media dei ricavi realizzati moltiplicati per un coefficiente compreso tra 2 e 3
  • 24. LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO Una definizione avviamento Complesso di condizioni immateriali prorpie della azienda (ubicazione, organizzazione, qualità tecniche e morali del personale, esperienza accumulata, tradizione produttiva clientela, credito, prestigio, ecc.) che concorrono a conferire alla gestione una data redditività in base alla quale attribuire al capitale economico un valore superiore rispetto a quello di bilancio stimando analiticamente i diversi componenti del patrimonio stesso. (Pietro Onida) Differenza tra valore e prezzo
  • 25. LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI Anche i Brevetti sono suscettibili di una autonoma valutazione. Possono essere distinti in: 1. Brevetti innovativi; 2. Brevetti di perfezionamento; 3. Brevetti applicativi. Il Brevetto può essere valutato con metodi: 1. basati sui costi; 2. economico reddituali; 3. comparativi.
  • 26. LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI DIRITTO ALL’UTILIZZO ECONOMICO DI INVENZIONI Metodi basati sui costi Metodi comparativi Attualizzazione dei costi sostenuti Mercati regolati Costi storici Costi di riproduzione (A,B e C) A) Costi di Invenzione B) Costi di Formalizzazione C) Costi Procedurali Moltiplicatori Multipli di applicazione empirica Indicatori percentuali Metodi economico reddituali Attualizzazione dei risultati differenziati Attualizzazione delle royalities Problema della Durata Economica
  • 27. LA VALUTAZIONE DEI MARCHI Il Marchio è il segno distintivo cui è delegata la funzione di consentire l’identificazione e il riconoscimento da parte della clientela. Il valore è in funzione della notorietà o più specificatamente sul: • potenziale di differenziazione; • potenziale di relazione; • potenziale di estensione; • potenziale di apprendimento. Il Marchio può essere valutato con metodi diretti, in modo autonomo ai sensi dell’art. 2573 del c.c., o con metodi indiretti quali quelli: 1. basati sui costi; 2. economico reddituali; 3. comparativi.
  • 28. LA VALUTAZIONE DEI MARCHI BENE IMMATERIALE GIURIDICAMENTE TUTELATO Metodi comparativi Metodi basati sui costi Valore delle relazioni con i clienti (fidelizzazione) Attualizzazione dei costi sostenuti Multipli di applicazione empirica Costi storici Costi storici adeguati Costi di riproduzione Moltiplicatori Indicatori percentuali Metodi economico reddituali Attualizzazione dei risultati differenziati Attualizzazione delle royalities Differenziale diretto Costo della perdita
  • 29. LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE La quantificazione del Software richiede la conoscenza di: • ciclo di sviluppo (analisi fattibilità, funzionale, tecnica, collaudo); • imputazione dei costi alle singole fasi di sviluppo; • imputazione con criteri oggettivi di costi pluriennali; • adeguate tecniche di ammortamento; • valutazione congrua e classificazione corretta dei costi in bilancio. Inoltre occorre considerare: 1. l’estensione dell’applicazione (programmi personalizzati); 2. eventuale collegamento ad una marca di hardware; 3. Modificabilità del sistema operativo usato dal cliente; 4. Necessità di un sistema operativo specifico. Da ultimo la valutazione non può prescindere quantificazione/valutazione del capitale umano impiegato. dalla
  • 30. LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE La valutazione può essere fatta con metodi qualitativi quali:  modello di Likert, il quale chiarisce ed esplica le interrelazioni tra l’organizzazione ed i risultati economici;  modello di Flamholtz, il quale invece identifica le variabili che determinano il capitale umano senza però quantificarle. Oppure possono essere utilizzati i metodi quantitativi, basati sui costi e sui risultati economici, quali:  costo storico;  costo di sostituzione;  risultati economici  empirico-comparativo. Ovviamente qualora trattasi di “Software House” la valutazione non potrà prescindere dai contratti di manutenzione e di assistenza periodica.
  • 31. LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE VALUTAZIONE DEL SOFTWARE IN SEDE DI VALUTAZIONE D’AZIENDA Capitale umano Qualità degli operatori professionali Metodi qualitativi Metodi quantitativi Modello di Likert Metodo basato sul costo storico Modello di Flamholtz Metodo basato sul costo di sostituzione Diritti d’autore Programmi creati o modificati in azienda Metodo basato sul costo di sostituzione Costi di ricerca e sviluppo Altri costi inerenti Metodo basato sui risultati economici Metodo empiricocomparativo Per un quinquennio Con coefficienti di rettifica