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21 giugno 2012




I media in Italia e la sfida del digitale

Rai: a quando una vera riforma?
di Gianluca Martelliano
e Davide Morisi


Con il supporto di
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Il progetto Mapping Digital Media
   All’inizio del 2011 la Open Society Foundation (OSF)
   lancia il progetto Mapping Digital Media per studiare le
   opportunità e i rischi legati alla transizione dai media
   tradizionali a quelli digitali.

   Fra i 60 paesi oggetto di ricerca, viene analizzata anche
   la situazione dei mezzi di informazione in Italia in un
   report dettagliato pubblicato nell’ottobre 2011.

   Grazie a un finanziamento della OSF, quattrogatti.info
   ha realizzato una serie di presentazioni e di video in cui
   vengono ripresi gli aspetti chiave di questo report, oltre
   a fornire nuovi dati e ulteriori prospettive di analisi.
    In questa prima presentazione ci soffermiamo sul funzionamento
               della Rai e sulle ultime proposte di riforma.
                                                                www.quattrogatti.info
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Nuove nomine, vecchie procedure
   Terminato il mandato del consiglio di
   amministrazione della Rai, è tornato alla
   ribalta il “toto nomine”.

   Mentre il Parlamento sta per scegliere i nuovi
   vertici proposti per la prima volta non solo
   dai partiti, ma anche da alcune associazioni,
   vale la pena cercare di capire come
   funziona la Rai.

   E capire, soprattutto, perché è sempre più
   urgente la riforma di una delle più importanti
   aziende pubbliche del paese.                                   Foto di ginozar




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Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Una società per azioni
   Con l’avvio delle trasmissioni televisive regolari, nel
   1954 nasce la Rai, a tutt’oggi concessionaria esclusiva
   del servizio pubblico radiotelevisivo.

   Come stabilito nel suo statuto, la Rai-Radiotelevisione
   Italiana è una società per azioni, controllata per:
   • 99, 56% dal Ministero dell'Economia,
   • 0,44% dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori).


    Il Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005) e la Legge Gasparri
    (L. 112/2004) ne definiscono il funzionamento e i compiti fondamentali,
    fra cui la produzione di trasmissioni “dedicate all’educazione,
    all’informazione, alla formazione e alla promozione culturale”.


                                                                    www.quattrogatti.info
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Chi paga?
                                                                                                 Le fonti di finanziamento
   La Rai è finanziata per oltre la metà dai                                                         della Rai nel 2010
                                                                                          (Totale ricavi: 3012 milioni di euro)
   cittadini che nel 2010, tramite il canone, hanno
   versato oltre 1 miliardo e mezzo di euro.                                              3%
                                                                                                       7%
   Anche se la quota (112 euro) è nella media
   europea, il canone Rai detiene il record di
   evasione, con un media del 25/30% contro il
   10% in Europa2.                                                                        34%                             56%

   Oltre a sostenere la funzione di servizio
   pubblico, il canone fa sì che la Rai rispetti
   l’obbligo di non superare il tetto
   pubblicitario orario del 12% in prima serata                                           Canone      Pubblicità   Diritti tv   Altro

   (mentre quello delle tv private arriva al 18%).                                                          Fonte: Bilancio Rai 2010



2. Dati ufficiali Rai, Bilancio 2010. Secondo uno studio dell’Associazione Contribuenti
                                                                                                               www.quattrogatti.info
Italiani (2012), la percentuale di evasione del canone tocca punte dell’87% in alcune regioni.
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   E chi comanda?
            Commissione parlamentare di vigilanza                                                Ministero
                        40 membri fra senatori e deputati                                      dell’Economia
                    (il presidente è indicato dall’opposizione)                            Nomina 2 membri del Cda
                      Nomina 7 membri del CdA.                                               Indica il Presidente
    Vota il presidente del CdA indicato dal Ministero dell’Economia                                del CdA



                                                   7                                 +                  2
                                        Consiglio di Amministrazione (CdA)
                            Garantisce il rispetto degli obblighi di servizio pubblico
                        9 membri (fra cui il presidente) con mandato di 3 anni rinnovabile
                                         Nomina il Direttore Generale,
                                 i direttori di rete e i direttori dei telegiornali


                                                           Direttore Generale
     Direttori di rete                        Risponde al CdA della gestione aziendale e sovrintende    Direttori
         Responsabili del                      alla organizzazione e al funzionamento dell'azienda.
     palinsesto di ogni canale                                                                         telegiornali
                                                         Mandato di 3 anni, rinnovabile
                                                                                                       www.quattrogatti.info
Fonti: lo statuto della Rai, Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005)
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   La lottizzazione delle nomine
   Come mostra lo schema precedente, la politica
   controlla interamente la Rai, attraverso le
   nomine di tutti i membri del CdA da parte del
   Parlamento e del Governo.

   In Italia questo controllo politico si è tradotto
   negli anni nella cosiddetta lottizzazione,
   ovvero la spartizione dei vertici della Rai in base
   alle appartenenze di partito, lasciando spesso in
   secondo piano il valore della competenza .
   Questa gestione delle nomine appare oltretutto “incompatibile con le
   linee guida del Consiglio d’Europa sulle garanzie di indipendenza
   delle emittenti di servizio pubblico”3.


                                                                             www.quattrogatti.info
3. Vedi Open Society Foundations, “Mapping Digital Media – Italy”, pag. 10
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Tv pubblica, ma trasparente
   Nel corso degli anni si è ripetutamente parlato di una possibile
   privatizzazione dell’azienda come soluzione radicale al controllo dei partiti.
   Eppure, se guardiamo all’esperienza di altri operatori come la BBC, vediamo
   che la proprietà pubblica non significa di per sé mancanza di indipendenza.

   Come mostra lo schema seguente, a fare la differenza nella tv pubblica
   britannica sono le modalità di selezione dei vertici, che sono:
   • aperte (chiunque si può candidare tramite curriculum);
   • pubbliche (i bandi sono pubblicati online);
   • trasparenti (i curriculum di tutti i vertici sono disponibili online).

   Questi criteri, uniti alla particolare architettura della BBC, contribuiscono ad
   avere un’azienda pubblica vicina agli interessi dei cittadini e guidata da vertici
   competenti e lontani dall’ingerenza dei partiti.

                                                                        www.quattrogatti.info
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Il modello BBC: un esempio da seguire?
                                   Royal Charter, la “costituzione” della BBC
            Garantisce l’indipendenza, definisce le funzioni del BBC trust e dell’Executive Board,
                 delinea la missione del servizio pubblico: “informare, educare, divertire”



                Executive Board                                           BBC Trust
     Gestisce la BBC secondo le strategie             Definisce le strategie, approva il budget, assicura
              definite dal Trust                        che la BBC sia gestita nell’interesse pubblico

           11 membri selezionati                             12 membri selezionati attraverso
          attraverso bandi pubblici:                        un processo di selezione aperto
    • un Direttore Generale                             (I candidati selezionati ricevono l’ok del Ministero,
    •5 direttori esecutivi nominati da                       del Primo Ministro e infine della Regina)
    un apposito comitato interno;
    • 5 direttori non esecutivi                                Nomina il Direttore Generale
    esterni, nominati da un comitato                  e approva le nomine dei 5 direttori non esecutivi
    interno e approvati dal Trust.                                  dell’Executive Board

                                                                                            www.quattrogatti.info
Fonti: BBC, BBC Trust
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   La riforma che non c’è (ancora)
   Per rinnovare la Rai svincolandola effettivamente dal controllo dei partiti è
   necessario quindi un cambiamento strutturale, che faccia seguito alle
   ultime leggi di riforma4.

   Il premier Monti, dopo aver definito a inizio anno la Rai
   come “un esempio eclatante di enti che vanno
   rivisti”, nelle sue funzioni di ministro dell’Economia ad
   interim ha indicato il nuovo Presidente della Rai, Anna
   Maria Tarantola, e – forzando le procedure – il
   Direttore generale, Carlo Gubitosi.

   Alla vigilia delle nomine dei nuovi vertici, mentre si




                                                                                                                                Clipart di Rejon
   parla di un eventuale taglio al CdA da 9 a 5 membri,
   resta tuttora un’incognita se e come verrà riformata la
   Rai.
4. Fra queste vi sono la Legge 103/1975 (che sancisce il passaggio del controllo del servizio pubblico dal
Governo al Parlamento, confermando comunque il monopolio di Stato) e a seguire diverse norme, fra cui
                                                                                                             www.quattrogatti.info
la Legge Gasparri, che reintroduce la nomina di due membri del CdA da parte del Governo..
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Proposte di riforma (1)
   A chiedere con forza nuove modalità di selezione dei
   vertici Rai è la Open Media Coalition, la
   coalizione nata negli ultimi mesi per “coordinare lo
   sforzo della società civile italiana a difesa della libertà
   di informazione e del pluralismo dei media”.
   Attraverso la campagna “Vogliamo trasparenza” si
   chiede che “Parlamento e Governo adottino un
   sistema di selezione aperto, trasparente e
   rigoroso e si assumano così la responsabilità –
   almeno politica – delle loro scelte”5.

                                                   Anche la stessa Autorità per le garanzie nelle
                                                   comunicazioni (Agcom) sostiene di aver provato
                                                   più volte a promuovere una riforma per
                                                   svincolare la Rai “dalla somatizzata
                                                   influenza politica”, ma senza esiti positivi6.
5. Vogliamotrasparenza.it
                                                                                        www.quattrogatti.info
6. Agcom, Bilancio di mandato 2005-2012, Presentazione del Presidente Corrado Calabrò
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Proposte di riforma (2)
    MoveOn Italia, il gruppo, fondato su
    ispirazione dell’omonima organizzazione
    progressista americana, propone una
    riforma radicale in 5 punti7:

     1.      Superare l’anomalia del Ministero
             dell’Economia come azionista del servizio pubblico.
     2.      Creare un Consiglio per la Comunicazioni audiovisive al posto
             della Commissione di Vigilanza, formato da membri eletti da
             abbonati, professionisti, enti locali e Parlamento.
     3.      Il Consiglio nomina i vertici del CdA, selezionandoli mediante
             concorso.
     4.      Il Consiglio nomina i componenti dell’Agcom.
     5.      Il Consiglio si pone al servizio degli utenti.

                                                                       www.quattrogatti.info
7. Moveonitalia.wordpress.com
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Proposte di riforma (3)
   Anche secondo la Open Society
   Foundation la Rai deve essere
   oggetto di “una profonda riforma”
   a partire da quattro punti8:
    1. Introdurre un sistema di nomine che accresca le garanzie di
       competenza e indipendenza del Consiglio e del Direttore generale.
    2. Distinguere più chiaramente gli obblighi di servizio pubblico e
       iniziare il processo di privatizzazione della parte puramente
       commerciale della Rai.
    3. Garantire agli utenti la possibilità di partecipare al processo di
       formazione delle politiche del servizio pubblico.
    4. Garantire risorse sufficienti per guidare il processo di innovazione e
       digitalizzazione della tv italiana.

                                                                             www.quattrogatti.info
8. Vedi Open Society Foundations, “Mapping Digital Media – Italy”, pag. 94
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Conclusioni
   La riforma della Rai rischia di trasformarsi in una figura mitologica.
   Tutti la vogliono, ma nessuno sa né come né di cosa è fatta.
   Nel corso di quasi 40 anni di dibattito sono arrivate le radio libere,
   internet e la tv digitale. Il mondo è cambiato. La Rai un po’ meno.

   Come mostrano le proposte elencate, per cambiare la TV pubblica italiana
   basterebbe in realtà partire da tre parole d’ordine:
   • Trasparenza
   • Efficienza
   • Meritocrazia

   Poggiandosi su questi fondamenti, la Rai può ripartire, alla ricerca di una
   riforma che renda la televisione pubblica italiana davvero indipendente e
   al servizio dei cittadini.

                                                                  www.quattrogatti.info
Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012




   Link utili
   Open Society Foundation:
   • Mapping Digital Media – Italy
     (Report in inglese / Report in italiano, versione non aggiornata )


   Rai:
   • Statuto Sociale
   • Decalogo: il canone di abbonamento Rai
   • Bilancio 2010
   • Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005)
   • Legge Gasparri (Legge 3 maggio 2004, n.112)


   • Vogliamotrasparenza.it


   • MoveOn Italia


   • Agcom, Relazione annuale 2011
                                                                          www.quattrogatti.info
Grazie!
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inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto!




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Ringraziamo per i commenti: Mark Thompson, Francesca Fanucci
             Iginio Gagliardone e Oreste Pollicino

     Per contattare gli autori o la redazione: info@quattrogatti.info

              Per partecipare: partecipa@quattrogatti.info

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RAI: a quando una vera riforma? - quattrogatti.info

  • 1. 21 giugno 2012 I media in Italia e la sfida del digitale Rai: a quando una vera riforma? di Gianluca Martelliano e Davide Morisi Con il supporto di
  • 2. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Il progetto Mapping Digital Media All’inizio del 2011 la Open Society Foundation (OSF) lancia il progetto Mapping Digital Media per studiare le opportunità e i rischi legati alla transizione dai media tradizionali a quelli digitali. Fra i 60 paesi oggetto di ricerca, viene analizzata anche la situazione dei mezzi di informazione in Italia in un report dettagliato pubblicato nell’ottobre 2011. Grazie a un finanziamento della OSF, quattrogatti.info ha realizzato una serie di presentazioni e di video in cui vengono ripresi gli aspetti chiave di questo report, oltre a fornire nuovi dati e ulteriori prospettive di analisi. In questa prima presentazione ci soffermiamo sul funzionamento della Rai e sulle ultime proposte di riforma. www.quattrogatti.info
  • 3. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Nuove nomine, vecchie procedure Terminato il mandato del consiglio di amministrazione della Rai, è tornato alla ribalta il “toto nomine”. Mentre il Parlamento sta per scegliere i nuovi vertici proposti per la prima volta non solo dai partiti, ma anche da alcune associazioni, vale la pena cercare di capire come funziona la Rai. E capire, soprattutto, perché è sempre più urgente la riforma di una delle più importanti aziende pubbliche del paese. Foto di ginozar www.quattrogatti.info
  • 4. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Una società per azioni Con l’avvio delle trasmissioni televisive regolari, nel 1954 nasce la Rai, a tutt’oggi concessionaria esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo. Come stabilito nel suo statuto, la Rai-Radiotelevisione Italiana è una società per azioni, controllata per: • 99, 56% dal Ministero dell'Economia, • 0,44% dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori). Il Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005) e la Legge Gasparri (L. 112/2004) ne definiscono il funzionamento e i compiti fondamentali, fra cui la produzione di trasmissioni “dedicate all’educazione, all’informazione, alla formazione e alla promozione culturale”. www.quattrogatti.info
  • 5. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Chi paga? Le fonti di finanziamento La Rai è finanziata per oltre la metà dai della Rai nel 2010 (Totale ricavi: 3012 milioni di euro) cittadini che nel 2010, tramite il canone, hanno versato oltre 1 miliardo e mezzo di euro. 3% 7% Anche se la quota (112 euro) è nella media europea, il canone Rai detiene il record di evasione, con un media del 25/30% contro il 10% in Europa2. 34% 56% Oltre a sostenere la funzione di servizio pubblico, il canone fa sì che la Rai rispetti l’obbligo di non superare il tetto pubblicitario orario del 12% in prima serata Canone Pubblicità Diritti tv Altro (mentre quello delle tv private arriva al 18%). Fonte: Bilancio Rai 2010 2. Dati ufficiali Rai, Bilancio 2010. Secondo uno studio dell’Associazione Contribuenti www.quattrogatti.info Italiani (2012), la percentuale di evasione del canone tocca punte dell’87% in alcune regioni.
  • 6. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 E chi comanda? Commissione parlamentare di vigilanza Ministero 40 membri fra senatori e deputati dell’Economia (il presidente è indicato dall’opposizione) Nomina 2 membri del Cda Nomina 7 membri del CdA. Indica il Presidente Vota il presidente del CdA indicato dal Ministero dell’Economia del CdA 7 + 2 Consiglio di Amministrazione (CdA) Garantisce il rispetto degli obblighi di servizio pubblico 9 membri (fra cui il presidente) con mandato di 3 anni rinnovabile Nomina il Direttore Generale, i direttori di rete e i direttori dei telegiornali Direttore Generale Direttori di rete Risponde al CdA della gestione aziendale e sovrintende Direttori Responsabili del alla organizzazione e al funzionamento dell'azienda. palinsesto di ogni canale telegiornali Mandato di 3 anni, rinnovabile www.quattrogatti.info Fonti: lo statuto della Rai, Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005)
  • 7. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 La lottizzazione delle nomine Come mostra lo schema precedente, la politica controlla interamente la Rai, attraverso le nomine di tutti i membri del CdA da parte del Parlamento e del Governo. In Italia questo controllo politico si è tradotto negli anni nella cosiddetta lottizzazione, ovvero la spartizione dei vertici della Rai in base alle appartenenze di partito, lasciando spesso in secondo piano il valore della competenza . Questa gestione delle nomine appare oltretutto “incompatibile con le linee guida del Consiglio d’Europa sulle garanzie di indipendenza delle emittenti di servizio pubblico”3. www.quattrogatti.info 3. Vedi Open Society Foundations, “Mapping Digital Media – Italy”, pag. 10
  • 8. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Tv pubblica, ma trasparente Nel corso degli anni si è ripetutamente parlato di una possibile privatizzazione dell’azienda come soluzione radicale al controllo dei partiti. Eppure, se guardiamo all’esperienza di altri operatori come la BBC, vediamo che la proprietà pubblica non significa di per sé mancanza di indipendenza. Come mostra lo schema seguente, a fare la differenza nella tv pubblica britannica sono le modalità di selezione dei vertici, che sono: • aperte (chiunque si può candidare tramite curriculum); • pubbliche (i bandi sono pubblicati online); • trasparenti (i curriculum di tutti i vertici sono disponibili online). Questi criteri, uniti alla particolare architettura della BBC, contribuiscono ad avere un’azienda pubblica vicina agli interessi dei cittadini e guidata da vertici competenti e lontani dall’ingerenza dei partiti. www.quattrogatti.info
  • 9. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Il modello BBC: un esempio da seguire? Royal Charter, la “costituzione” della BBC Garantisce l’indipendenza, definisce le funzioni del BBC trust e dell’Executive Board, delinea la missione del servizio pubblico: “informare, educare, divertire” Executive Board BBC Trust Gestisce la BBC secondo le strategie Definisce le strategie, approva il budget, assicura definite dal Trust che la BBC sia gestita nell’interesse pubblico 11 membri selezionati 12 membri selezionati attraverso attraverso bandi pubblici: un processo di selezione aperto • un Direttore Generale (I candidati selezionati ricevono l’ok del Ministero, •5 direttori esecutivi nominati da del Primo Ministro e infine della Regina) un apposito comitato interno; • 5 direttori non esecutivi Nomina il Direttore Generale esterni, nominati da un comitato e approva le nomine dei 5 direttori non esecutivi interno e approvati dal Trust. dell’Executive Board www.quattrogatti.info Fonti: BBC, BBC Trust
  • 10. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 La riforma che non c’è (ancora) Per rinnovare la Rai svincolandola effettivamente dal controllo dei partiti è necessario quindi un cambiamento strutturale, che faccia seguito alle ultime leggi di riforma4. Il premier Monti, dopo aver definito a inizio anno la Rai come “un esempio eclatante di enti che vanno rivisti”, nelle sue funzioni di ministro dell’Economia ad interim ha indicato il nuovo Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e – forzando le procedure – il Direttore generale, Carlo Gubitosi. Alla vigilia delle nomine dei nuovi vertici, mentre si Clipart di Rejon parla di un eventuale taglio al CdA da 9 a 5 membri, resta tuttora un’incognita se e come verrà riformata la Rai. 4. Fra queste vi sono la Legge 103/1975 (che sancisce il passaggio del controllo del servizio pubblico dal Governo al Parlamento, confermando comunque il monopolio di Stato) e a seguire diverse norme, fra cui www.quattrogatti.info la Legge Gasparri, che reintroduce la nomina di due membri del CdA da parte del Governo..
  • 11. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Proposte di riforma (1) A chiedere con forza nuove modalità di selezione dei vertici Rai è la Open Media Coalition, la coalizione nata negli ultimi mesi per “coordinare lo sforzo della società civile italiana a difesa della libertà di informazione e del pluralismo dei media”. Attraverso la campagna “Vogliamo trasparenza” si chiede che “Parlamento e Governo adottino un sistema di selezione aperto, trasparente e rigoroso e si assumano così la responsabilità – almeno politica – delle loro scelte”5. Anche la stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) sostiene di aver provato più volte a promuovere una riforma per svincolare la Rai “dalla somatizzata influenza politica”, ma senza esiti positivi6. 5. Vogliamotrasparenza.it www.quattrogatti.info 6. Agcom, Bilancio di mandato 2005-2012, Presentazione del Presidente Corrado Calabrò
  • 12. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Proposte di riforma (2) MoveOn Italia, il gruppo, fondato su ispirazione dell’omonima organizzazione progressista americana, propone una riforma radicale in 5 punti7: 1. Superare l’anomalia del Ministero dell’Economia come azionista del servizio pubblico. 2. Creare un Consiglio per la Comunicazioni audiovisive al posto della Commissione di Vigilanza, formato da membri eletti da abbonati, professionisti, enti locali e Parlamento. 3. Il Consiglio nomina i vertici del CdA, selezionandoli mediante concorso. 4. Il Consiglio nomina i componenti dell’Agcom. 5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti. www.quattrogatti.info 7. Moveonitalia.wordpress.com
  • 13. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Proposte di riforma (3) Anche secondo la Open Society Foundation la Rai deve essere oggetto di “una profonda riforma” a partire da quattro punti8: 1. Introdurre un sistema di nomine che accresca le garanzie di competenza e indipendenza del Consiglio e del Direttore generale. 2. Distinguere più chiaramente gli obblighi di servizio pubblico e iniziare il processo di privatizzazione della parte puramente commerciale della Rai. 3. Garantire agli utenti la possibilità di partecipare al processo di formazione delle politiche del servizio pubblico. 4. Garantire risorse sufficienti per guidare il processo di innovazione e digitalizzazione della tv italiana. www.quattrogatti.info 8. Vedi Open Society Foundations, “Mapping Digital Media – Italy”, pag. 94
  • 14. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Conclusioni La riforma della Rai rischia di trasformarsi in una figura mitologica. Tutti la vogliono, ma nessuno sa né come né di cosa è fatta. Nel corso di quasi 40 anni di dibattito sono arrivate le radio libere, internet e la tv digitale. Il mondo è cambiato. La Rai un po’ meno. Come mostrano le proposte elencate, per cambiare la TV pubblica italiana basterebbe in realtà partire da tre parole d’ordine: • Trasparenza • Efficienza • Meritocrazia Poggiandosi su questi fondamenti, la Rai può ripartire, alla ricerca di una riforma che renda la televisione pubblica italiana davvero indipendente e al servizio dei cittadini. www.quattrogatti.info
  • 15. Rai: a quando una vera riforma? – 21 giugno 2012 Link utili Open Society Foundation: • Mapping Digital Media – Italy (Report in inglese / Report in italiano, versione non aggiornata ) Rai: • Statuto Sociale • Decalogo: il canone di abbonamento Rai • Bilancio 2010 • Testo Unico della radiotelevisione (d. lgs. 177/2005) • Legge Gasparri (Legge 3 maggio 2004, n.112) • Vogliamotrasparenza.it • MoveOn Italia • Agcom, Relazione annuale 2011 www.quattrogatti.info
  • 16. Grazie! Se hai apprezzato la presentazione, inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto! www.quattrogatti.info Ringraziamo per i commenti: Mark Thompson, Francesca Fanucci Iginio Gagliardone e Oreste Pollicino Per contattare gli autori o la redazione: info@quattrogatti.info Per partecipare: partecipa@quattrogatti.info