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APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
Ornella Castellano
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di
insegnamento/apprendimento che nasce dalle
teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone,
principalmente, di migliorare l’apprendimento
sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Parlando di risorse si fa riferimento non solo a quelle
di tipo nozionistico, ma anche e soprattutto alle abilità e
competenze sia del docente che dei discenti.
OO: promuovere apprendimento
significativo
Si tratta di costruire la
scuola
dell'apprendimento vs
la scuola
dell'insegnamento
Dalla teoria
dell'Apprendimento
Significativo di Peter
Ausubel
È necessario distinguere tra lavoro di gruppo ed
apprendimento cooperativo. Il lavoro di gruppo
(tradizionalmente noto) consiste nel collaborare
verso un obiettivo comune.
L’apprendimento cooperativo, invece, è una
modalità specifica di lavoro di gruppo, in quanto
si basa sull’apprendimento significativo in
relazione ad altri soggetti in apprendimento.
Il lavoro di gruppo permette di lavorare
su:
◦ Apprendimento concettuale
◦ Soluzione creativa dei problemi
◦ Aumento della capacità comunicativa
◦ Coinvolgimento degli studenti
◦ Gestione delle differenze individuali
Per la gestione della classe
◦ Applicare il principio della Personalizzazione richiede in varie situazioni
la necessità che il docente svolga un lavoro specifico e particolare per
uno o più studenti, mentre il resto della classe è impegnato in altra
attività.
◦ Se la classe è abituata a lavorare autonomamente in gruppo questo
supporto specifico sarà possibile e proficuo; in caso contrario, invece,
determina seri problemi di disattenzione e rischi disciplinari.
◦ Superamento assoluto della lezione frontale
Aumentare il tempo dedicato al compito
◦ Dal Beginning Teacher Evaluation Study, lavoro di osservazione delle classi e
valutazione del rendimento scolastico negli USA del 1978, rileviamo che il 60% del
tempo scuola di bambini di 2 e 5 Primary è lavoro a tavolino.
◦ Con questo sistema tradizionale, molto molto tristemente attuale da noi [il docente
spiega un concetto nuovo e poi fa svolgere ai ragazzi una esercitazione in solitaria] il 30%
della classe –cioè tutti gli studenti con dominanza di intelligenze tecnico-pratiche- non
sono in grado di far nulla (se non copiare dal compagno) e non solo non imparano ma si
demotivano e involvono.
◦ Il lavoro di gruppo produce un comportamento più attivo, più impegnato e orientato al compito.
L’interazione permette di colmare lacune individuali.
Teorie sull’interdipendenza sociale
due modalità applicative di AC:
attività semi-strutturate o informali
numero dei membri del gruppi ristretto (2, 3)
tempo di permanenza nel gruppo relativamente breve (una lezione)
carico cognitivo leggero
bassa necessità di abilità sociali.
attività strutturate o formali
il numero dei membri del gruppo è maggiore (4, 5)
il tempo di permanenza nel gruppo è relativamente lungo (mesi)
il compito è complesso
il carico cognitivo è maggiore
è più alta la necessità di essere socialmente abili
Principi per organizzare lezioni di AC in gruppi
strutturati
(D.W. Johonson e R. T. Johonson e collaboratori -1989)
1. l’interdipendenza positiva
2. la responsabilità individuale e di gruppo
3. l’interazione promozionale faccia a faccia
4. le abilità sociali
5. la valutazione individuale e di gruppo.
L’interdipendenza positiva
◦ c’è interdipendenza positiva tra i
membri di un gruppo, quando
ognuno sa che ciò che egli fa non
rimane indifferente per gli altri, ma
danneggia o giova a tutto il gruppo e
il risultato di ognuno è condizionato
dalle azioni degli altri
◦ L’interdipendenza positiva è da
considerarsi raggiunta quando i membri
del gruppo comprendono che il rapporto
di collaborazione che li unisce è tale per
cui non può esistere successo
individuale senza successo collettivo. Il
fallimento del singolo è il fallimento del
gruppo
(Johnson, Johnson e Holubec)
1
◦ Per realizzare un tale tipo di relazione
tra i membri del gruppo, è necessario
che i compiti assegnati siano chiari e
strutturati in modo tale, che realmente
non possano essere realizzati se non
con la collaborazione effettiva di
ognuno. Non si realizza
interdipendenza positiva affidando un
compito e consegnando, ad esempio,
ad ogni ragazzo, il materiale per
realizzarlo.
◦ In tal caso ognuno potrà svolgerlo
da solo e il gruppo non verrà
percepito come una risorsa, bensì
come un ostacolo al
raggiungimento dell’obiettivo. E’
opportuno, invece, assegnare
compiti complessi, non nel senso
di difficili, quanto di strutturati in
modo tale da realizzare nel gruppo
interdipendenza positiva.
La responsabilità individuale e di
gruppo
◦ Sia il gruppo che ogni membro devono percepire di essere responsabili per sé e
per gli altri, devono avere chiaro l’obiettivo da raggiungere e impegnarsi per
raggiungerlo. Per ottenere tale responsabilità è necessario un monitoraggio.
Poiché l’attività in gruppo è finalizzata ad una migliore prestazione dei singoli, è
necessaria una valutazione delle prestazioni sia individuali che di gruppo, per
verificare eventuali lacune. Il gruppo deve essere responsabile del
raggiungimento dei suoi obiettivi e ogni membro lo deve essere nel contribuire
con la propria parte di lavoro (cosa che impedisce lo sfruttamento del lavoro
altrui).
2
L’interazione promozionale faccia a faccia
◦ Consiste nell’incoraggiarsi a vicenda e nel collaborare insieme in modo
positivo; fa riferimento soprattutto alla fiducia di ognuno che qualsiasi
intervento è finalizzato al miglioramento del singolo e infine del lavoro
comune. Interazione promozionale vuol dire sapere che se si riceve un
feed-back negativo da un compagno questo è dato non per sminuire, ma
per permettere di migliorare. Questo aiuto reciproco si attua attraverso la
spiegazione verbale delle strategie di soluzione dei problemi, la
discussione dei concetti che si studiano, la condivisione delle proprie
conoscenze con i compagni di classe e l’integrazione dei contenuti da
apprendere con quanto già si conosce.
3
Moreno ha compreso come una persona - in
un’attività di gruppo- possa diventare Agente
Terapeutico per un’altra.
◦ UN INCONTRO A DUE:
OCCHI NEGLI OCCHI, VOLTO NEL VOLTO,
E QUANDO TU SARAI VICINO
IO PRENDERO’ I TUOI OCCHI
E LI METTERO’ AL POSTO DEI MIEI
E TU PRENDERAI I MIEI OCCHI
E LI METTERAI AL POSTO DEI TUOI,
ALLORA IO TI GUARDERO’ CON I TUOI OCCHI
E TU MI GUARDERAI COI MIEI
Jacob Levi Moreno
Tecnica delle
Psicodramma
Il Palcoscenico come spazio di elaborazione
e catarsi individuale e collettiva
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Le abilità sociali
◦ I membri del gruppo devono saper sostenere efficacemente un ruolo di
guida, prendere decisioni, creare un clima di fiducia, comunicare,
gestire i conflitti.
◦ Secondo Elizabeth Cohen (1994), le abilità fondamentali di un gruppo
che debba lavorare su compiti complessi, sono principalmente due:
“Hai diritto a chiedere aiuto a chiunque nel tuo gruppo” e “Hai il dovere
di dare aiuto a chiunque nel tuo gruppo”. Le abilità sociali, tuttavia, non
sono soltanto un presupposto del lavoro di gruppo, ma il lavoro di
gruppo può essere allo stesso tempo veicolo di educazione al vivere
sociale.
4
La valutazione del lavoro individuale
e di gruppo.
◦ Tenendo presenti gli obiettivi inizialmente proposti, il gruppo
valuta ciò che ha funzionato nella direzione di essi e ciò che
invece non ha funzionato; quali comportamenti dei membri
sono risultati utili e quali no. Per migliorare progressivamente
il processo di apprendimento occorre, infatti, analizzare
attentamente le modalità di lavoro collettivo del gruppo e le
possibilità di migliorarne l’efficacia.
5
Tra i metodi di insegnamento
LEZIONE: metodo espositivo per
eccellenza che permette lo
spostamento del più elevato numero
di informazioni dell'emittente ai
riceventi. Per migliorare la ricettività
dello strumento è necessario usare
dei facilitatori della comunicazione
quali: immagini in movimento
(slide); video; documenti
OO:
Il superamento della preminenza della lezione
frontale. Si tratta di arricchire la lezione frontale
con altre forme di approccio didattico e
pedagogico: l’attività laboratoriale, la
manipolazione cognitiva, l’apprendimento
cooperativo, il tutoring tra pari e le risorse del
gruppo classe.
Tra i mediatori simbolici: La tecnica nota come “lezione” è solitamente la più diffusa tra i docenti, in quanto
permette di ottenere ”il quoziente più efficiente tra numero di informazioni trasmesse e quantità oraria”.
Per la trattazione più dettagliata dell’argomento si veda
il ppt: I MEDIATORI DIDATTICI
Secondo il costruttivismo
l’apprendimento è ri-costruzione delle
conoscenze che ognuno di noi
possiede, con ampliamenti e
arricchimenti. Si tratta di un processo
individuale che avviene in contesto
sociale.
Il costruttivismo sottolinea che
l’apprendimento avviene attraverso il
confronto delle varie mappe cognitive
presenti in ciascuno degli studenti e
nel gruppo classe.
La Lezione frontale è il metodo meno
utile secondo il costruttivismo
Un altro filone che spinge verso il superamento della
lezione frontale, è conosciuto come autobiografia
intellettuale o narrazione del sé
All’interno del gruppo classe, abbiamo dunque molte
biografie, molte forme di coinvolgimento, che
possono essere espresse e raccolte come ricchezza
di apprendimento.
La metacognizione è un altro filone che suggerisce di
superare la lezione frontale, spingendo ogni alunno nel
lavoro di gruppo, verso la riflessione e il controllo di come si
apprende, mettendo in evidenza le proprie mappe
cognitive, le proprie strategie di controllo, le proprie
valutazioni su come si è appreso (C.Cornoldi, D.Ianes). Gli
studenti metacognitivi, apprendono di più e sono più
disposti al lavoro di gruppo, basato su un controllo
reciproco di come apprendere, di quali strategie utilizzare e
di come verificare insieme i risultati ottenuti.
L’insegnante come ricercatore e come
professionista riflessivo
È il principio del docente che lavora sui compiti di
realtà e organizza setting didattici di stampo
sperimentale; che cura ricerche insieme ai propri
alunni.
Così si supera l’idea dell’insegnante quale mero
trasmettitore delle informazioni, a vantaggio del
modello del ricercatore che esplora nuove pagine
della didattica e riflette e apprende sul proprio
modo di insegnare. Questa impostazione
dell’insegnante ricercatore, ha una lunga tradizione;
è già presente ad esempio, in C. Freinet e in Mario
Lodi
Dicevamo che l’OO è costruire una scuola
dell’apprendimento vs la scuola dell’insegnamento.
Occorre passare da un modello di appr./ins di tipo
individualistico-competitivo ad un altro di tipo
collaborativo-democratico (Dewey)
La funzione docente si esplica nell’azione della
mediazione. L’insegnante è un mediatore, non un
trasmettitore, una persona che interpreta il bisogno
formativo di ciascun allievo, che ne intuisce e ne
rispetta lo stile cognitivo personale e che prende per
mano i propri allievi dal punto dove sono in questo
momento e li porta, li conduce verso nuove
prospettive, utilizzando tutti i possibili mediatori
culturali. Siamo nella Teoria dell’Area dello sviluppo
prossimale di Vygotskij
Organizzare una lezione in modalità
cooperativa
◦ - Specificare gli obiettivi della lezione
◦ - Prendere decisioni preliminari
◦ - Spiegare l’obiettivo e il tipo di interdipendenza
◦ - Controllare gli studenti durante l’apprendimento ed intervenire
all’interno dei gruppi per assisterli verso il raggiungimento dell’obiettivo
e incrementare le abilità interpersonali
◦ - Valutare il buon funzionamento del gruppo riguardo l’apprendimento e
l’aiuto reciproco
Le attività semi-strutturate
◦ L’ Apprendimento Cooperativo semi-strutturato o informale è caratterizzato da lezioni
a gruppi di due allievi. In genere la lezione è organizzata in modo che gli studenti
lavorino insieme ad un compito comune in un periodo che può variare da alcuni
minuti ad un’intera ora di lezione. I lavori in coppia possono essere strutturati in
modo da fornire supporto alla spiegazione o supporto allo studio.
◦ I lavori di coppia a supporto della spiegazione, hanno lo scopo di rendere più attivi
gli alunni durante la lezione frontale, evitare che rimangano passivi, ma stimolarli
all’ascolto attivo e all’elaborazione pressocchè immediata di ciò che viene proposto.
Lavori di coppia a supporto della spiegazione
Lavori di coppia a supporto dello studio
◦ I lavori di coppia a supporto dello studio, intendono favorire una effettiva
appropriazione dei contenuti da apprendere, a partire dal supporto e dal
confronto con il compagno. Dover pensare a domande da fare al compagno
su quanto si sta studiando, ad esempio, è una delle modalità di supporto allo
studio in lavoro di coppia. In questo modo, come è intuibile, il ragazzo è
stimolato a dover riflettere e a dover elaborare in profondità il contenuto che
va apprendendo per poter formulare delle domande rispetto ad esso. Il
confronto con il compagno, poi, favorisce la messa a fuoco di elementi che
possono sfuggire nello studio individuale
Organizzare i gruppi cooperativi. Ruoli, funzioni, attività.
Elizabeth G. Cohen. Libro. Erikson
Cornoldi Cardoso Caratteristiche dell’apprendimento cooperativo
◦ Interdipendenza positiva (“io ho bisogno dei miei compagni per portare a termine il lavoro, ma anche loro
hanno bisogno di me”). Riguarda la necessità di lavorare insieme per un progetto comune e l’importanza di
poter dare un contributo utile per l’obiettivo collettivo (l’enfasi è sul dare e non sul ricevere).
◦ Interazione come promozione del reciproco apprendimento, incoraggiamento, conoscenza reciproca,
facilitazione degli sforzi reciproci per raggiungere obiettivi comuni.
◦ Responsabilità sia verso sé stessi sia verso il gruppo. I contributi di ogni ragazzo vanno stimati e resi
pubblici per qualità e quantità in funzione del raggiungimento dell’obiettivo comune. Ciò permette la
valorizzazione dell’impegno e della dedizione personale.
◦ La competenza nelle abilità sociali di ciascuno per il funzionamento del gruppo: comunicazione,
condivisione, positività, gestione dei conflitti.
◦ La revisione metacognitiva, occorre riflettere continuamente sui risultati ottenuti e sui processi attuati, per
trovare le strade più efficaci e correggere i punti deboli, valorizzando invece quelli forti; è importante che si
sviluppi anche questa capacità di autovalutarsi
LO SAPEVATE CHE IMPARIAMO IL…
◦ 10% di ciò che leggiamo
◦ 20% di ciò che ascoltiamo
◦ 30% di ciò che vediamo
◦ 50% di ciò che vediamo e sentiamo
◦ 70% di ciò che discutiamo con gli altri
◦ 80% di ciò che abbiamo esperienza diretta
◦ 95% di ciò che spieghiamo ad altri
The jigsaw classroom
◦ Letteralmente Gioco ad incastro, puzzle
◦ Si tratta di una tecnica di apprendimento cooperativo ideata dal dott. Elliot Aronson nel 1970 in
USA
◦ Come un gioco ad incastro, ad ogni alunno viene assegnato un compito che è essenziale al
gruppo, senza il quale il gruppo viene penalizzato
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Apprendimento cooperativo

  • 2.
  • 3. L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe. Parlando di risorse si fa riferimento non solo a quelle di tipo nozionistico, ma anche e soprattutto alle abilità e competenze sia del docente che dei discenti.
  • 4. OO: promuovere apprendimento significativo Si tratta di costruire la scuola dell'apprendimento vs la scuola dell'insegnamento Dalla teoria dell'Apprendimento Significativo di Peter Ausubel
  • 5.
  • 6. È necessario distinguere tra lavoro di gruppo ed apprendimento cooperativo. Il lavoro di gruppo (tradizionalmente noto) consiste nel collaborare verso un obiettivo comune. L’apprendimento cooperativo, invece, è una modalità specifica di lavoro di gruppo, in quanto si basa sull’apprendimento significativo in relazione ad altri soggetti in apprendimento.
  • 7. Il lavoro di gruppo permette di lavorare su: ◦ Apprendimento concettuale ◦ Soluzione creativa dei problemi ◦ Aumento della capacità comunicativa ◦ Coinvolgimento degli studenti ◦ Gestione delle differenze individuali
  • 8. Per la gestione della classe ◦ Applicare il principio della Personalizzazione richiede in varie situazioni la necessità che il docente svolga un lavoro specifico e particolare per uno o più studenti, mentre il resto della classe è impegnato in altra attività. ◦ Se la classe è abituata a lavorare autonomamente in gruppo questo supporto specifico sarà possibile e proficuo; in caso contrario, invece, determina seri problemi di disattenzione e rischi disciplinari. ◦ Superamento assoluto della lezione frontale
  • 9.
  • 10. Aumentare il tempo dedicato al compito ◦ Dal Beginning Teacher Evaluation Study, lavoro di osservazione delle classi e valutazione del rendimento scolastico negli USA del 1978, rileviamo che il 60% del tempo scuola di bambini di 2 e 5 Primary è lavoro a tavolino. ◦ Con questo sistema tradizionale, molto molto tristemente attuale da noi [il docente spiega un concetto nuovo e poi fa svolgere ai ragazzi una esercitazione in solitaria] il 30% della classe –cioè tutti gli studenti con dominanza di intelligenze tecnico-pratiche- non sono in grado di far nulla (se non copiare dal compagno) e non solo non imparano ma si demotivano e involvono. ◦ Il lavoro di gruppo produce un comportamento più attivo, più impegnato e orientato al compito. L’interazione permette di colmare lacune individuali.
  • 11. Teorie sull’interdipendenza sociale due modalità applicative di AC: attività semi-strutturate o informali numero dei membri del gruppi ristretto (2, 3) tempo di permanenza nel gruppo relativamente breve (una lezione) carico cognitivo leggero bassa necessità di abilità sociali. attività strutturate o formali il numero dei membri del gruppo è maggiore (4, 5) il tempo di permanenza nel gruppo è relativamente lungo (mesi) il compito è complesso il carico cognitivo è maggiore è più alta la necessità di essere socialmente abili
  • 12. Principi per organizzare lezioni di AC in gruppi strutturati (D.W. Johonson e R. T. Johonson e collaboratori -1989) 1. l’interdipendenza positiva 2. la responsabilità individuale e di gruppo 3. l’interazione promozionale faccia a faccia 4. le abilità sociali 5. la valutazione individuale e di gruppo.
  • 13. L’interdipendenza positiva ◦ c’è interdipendenza positiva tra i membri di un gruppo, quando ognuno sa che ciò che egli fa non rimane indifferente per gli altri, ma danneggia o giova a tutto il gruppo e il risultato di ognuno è condizionato dalle azioni degli altri ◦ L’interdipendenza positiva è da considerarsi raggiunta quando i membri del gruppo comprendono che il rapporto di collaborazione che li unisce è tale per cui non può esistere successo individuale senza successo collettivo. Il fallimento del singolo è il fallimento del gruppo (Johnson, Johnson e Holubec) 1
  • 14. ◦ Per realizzare un tale tipo di relazione tra i membri del gruppo, è necessario che i compiti assegnati siano chiari e strutturati in modo tale, che realmente non possano essere realizzati se non con la collaborazione effettiva di ognuno. Non si realizza interdipendenza positiva affidando un compito e consegnando, ad esempio, ad ogni ragazzo, il materiale per realizzarlo. ◦ In tal caso ognuno potrà svolgerlo da solo e il gruppo non verrà percepito come una risorsa, bensì come un ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo. E’ opportuno, invece, assegnare compiti complessi, non nel senso di difficili, quanto di strutturati in modo tale da realizzare nel gruppo interdipendenza positiva.
  • 15. La responsabilità individuale e di gruppo ◦ Sia il gruppo che ogni membro devono percepire di essere responsabili per sé e per gli altri, devono avere chiaro l’obiettivo da raggiungere e impegnarsi per raggiungerlo. Per ottenere tale responsabilità è necessario un monitoraggio. Poiché l’attività in gruppo è finalizzata ad una migliore prestazione dei singoli, è necessaria una valutazione delle prestazioni sia individuali che di gruppo, per verificare eventuali lacune. Il gruppo deve essere responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi e ogni membro lo deve essere nel contribuire con la propria parte di lavoro (cosa che impedisce lo sfruttamento del lavoro altrui). 2
  • 16. L’interazione promozionale faccia a faccia ◦ Consiste nell’incoraggiarsi a vicenda e nel collaborare insieme in modo positivo; fa riferimento soprattutto alla fiducia di ognuno che qualsiasi intervento è finalizzato al miglioramento del singolo e infine del lavoro comune. Interazione promozionale vuol dire sapere che se si riceve un feed-back negativo da un compagno questo è dato non per sminuire, ma per permettere di migliorare. Questo aiuto reciproco si attua attraverso la spiegazione verbale delle strategie di soluzione dei problemi, la discussione dei concetti che si studiano, la condivisione delle proprie conoscenze con i compagni di classe e l’integrazione dei contenuti da apprendere con quanto già si conosce. 3
  • 17. Moreno ha compreso come una persona - in un’attività di gruppo- possa diventare Agente Terapeutico per un’altra. ◦ UN INCONTRO A DUE: OCCHI NEGLI OCCHI, VOLTO NEL VOLTO, E QUANDO TU SARAI VICINO IO PRENDERO’ I TUOI OCCHI E LI METTERO’ AL POSTO DEI MIEI E TU PRENDERAI I MIEI OCCHI E LI METTERAI AL POSTO DEI TUOI, ALLORA IO TI GUARDERO’ CON I TUOI OCCHI E TU MI GUARDERAI COI MIEI Jacob Levi Moreno Tecnica delle Psicodramma Il Palcoscenico come spazio di elaborazione e catarsi individuale e collettiva Teatro sociale
  • 18. Le abilità sociali ◦ I membri del gruppo devono saper sostenere efficacemente un ruolo di guida, prendere decisioni, creare un clima di fiducia, comunicare, gestire i conflitti. ◦ Secondo Elizabeth Cohen (1994), le abilità fondamentali di un gruppo che debba lavorare su compiti complessi, sono principalmente due: “Hai diritto a chiedere aiuto a chiunque nel tuo gruppo” e “Hai il dovere di dare aiuto a chiunque nel tuo gruppo”. Le abilità sociali, tuttavia, non sono soltanto un presupposto del lavoro di gruppo, ma il lavoro di gruppo può essere allo stesso tempo veicolo di educazione al vivere sociale. 4
  • 19. La valutazione del lavoro individuale e di gruppo. ◦ Tenendo presenti gli obiettivi inizialmente proposti, il gruppo valuta ciò che ha funzionato nella direzione di essi e ciò che invece non ha funzionato; quali comportamenti dei membri sono risultati utili e quali no. Per migliorare progressivamente il processo di apprendimento occorre, infatti, analizzare attentamente le modalità di lavoro collettivo del gruppo e le possibilità di migliorarne l’efficacia. 5
  • 20. Tra i metodi di insegnamento LEZIONE: metodo espositivo per eccellenza che permette lo spostamento del più elevato numero di informazioni dell'emittente ai riceventi. Per migliorare la ricettività dello strumento è necessario usare dei facilitatori della comunicazione quali: immagini in movimento (slide); video; documenti OO: Il superamento della preminenza della lezione frontale. Si tratta di arricchire la lezione frontale con altre forme di approccio didattico e pedagogico: l’attività laboratoriale, la manipolazione cognitiva, l’apprendimento cooperativo, il tutoring tra pari e le risorse del gruppo classe.
  • 21. Tra i mediatori simbolici: La tecnica nota come “lezione” è solitamente la più diffusa tra i docenti, in quanto permette di ottenere ”il quoziente più efficiente tra numero di informazioni trasmesse e quantità oraria”. Per la trattazione più dettagliata dell’argomento si veda il ppt: I MEDIATORI DIDATTICI
  • 22. Secondo il costruttivismo l’apprendimento è ri-costruzione delle conoscenze che ognuno di noi possiede, con ampliamenti e arricchimenti. Si tratta di un processo individuale che avviene in contesto sociale. Il costruttivismo sottolinea che l’apprendimento avviene attraverso il confronto delle varie mappe cognitive presenti in ciascuno degli studenti e nel gruppo classe. La Lezione frontale è il metodo meno utile secondo il costruttivismo Un altro filone che spinge verso il superamento della lezione frontale, è conosciuto come autobiografia intellettuale o narrazione del sé All’interno del gruppo classe, abbiamo dunque molte biografie, molte forme di coinvolgimento, che possono essere espresse e raccolte come ricchezza di apprendimento. La metacognizione è un altro filone che suggerisce di superare la lezione frontale, spingendo ogni alunno nel lavoro di gruppo, verso la riflessione e il controllo di come si apprende, mettendo in evidenza le proprie mappe cognitive, le proprie strategie di controllo, le proprie valutazioni su come si è appreso (C.Cornoldi, D.Ianes). Gli studenti metacognitivi, apprendono di più e sono più disposti al lavoro di gruppo, basato su un controllo reciproco di come apprendere, di quali strategie utilizzare e di come verificare insieme i risultati ottenuti.
  • 23. L’insegnante come ricercatore e come professionista riflessivo È il principio del docente che lavora sui compiti di realtà e organizza setting didattici di stampo sperimentale; che cura ricerche insieme ai propri alunni. Così si supera l’idea dell’insegnante quale mero trasmettitore delle informazioni, a vantaggio del modello del ricercatore che esplora nuove pagine della didattica e riflette e apprende sul proprio modo di insegnare. Questa impostazione dell’insegnante ricercatore, ha una lunga tradizione; è già presente ad esempio, in C. Freinet e in Mario Lodi Dicevamo che l’OO è costruire una scuola dell’apprendimento vs la scuola dell’insegnamento. Occorre passare da un modello di appr./ins di tipo individualistico-competitivo ad un altro di tipo collaborativo-democratico (Dewey) La funzione docente si esplica nell’azione della mediazione. L’insegnante è un mediatore, non un trasmettitore, una persona che interpreta il bisogno formativo di ciascun allievo, che ne intuisce e ne rispetta lo stile cognitivo personale e che prende per mano i propri allievi dal punto dove sono in questo momento e li porta, li conduce verso nuove prospettive, utilizzando tutti i possibili mediatori culturali. Siamo nella Teoria dell’Area dello sviluppo prossimale di Vygotskij
  • 24. Organizzare una lezione in modalità cooperativa ◦ - Specificare gli obiettivi della lezione ◦ - Prendere decisioni preliminari ◦ - Spiegare l’obiettivo e il tipo di interdipendenza ◦ - Controllare gli studenti durante l’apprendimento ed intervenire all’interno dei gruppi per assisterli verso il raggiungimento dell’obiettivo e incrementare le abilità interpersonali ◦ - Valutare il buon funzionamento del gruppo riguardo l’apprendimento e l’aiuto reciproco
  • 25. Le attività semi-strutturate ◦ L’ Apprendimento Cooperativo semi-strutturato o informale è caratterizzato da lezioni a gruppi di due allievi. In genere la lezione è organizzata in modo che gli studenti lavorino insieme ad un compito comune in un periodo che può variare da alcuni minuti ad un’intera ora di lezione. I lavori in coppia possono essere strutturati in modo da fornire supporto alla spiegazione o supporto allo studio. ◦ I lavori di coppia a supporto della spiegazione, hanno lo scopo di rendere più attivi gli alunni durante la lezione frontale, evitare che rimangano passivi, ma stimolarli all’ascolto attivo e all’elaborazione pressocchè immediata di ciò che viene proposto. Lavori di coppia a supporto della spiegazione
  • 26. Lavori di coppia a supporto dello studio ◦ I lavori di coppia a supporto dello studio, intendono favorire una effettiva appropriazione dei contenuti da apprendere, a partire dal supporto e dal confronto con il compagno. Dover pensare a domande da fare al compagno su quanto si sta studiando, ad esempio, è una delle modalità di supporto allo studio in lavoro di coppia. In questo modo, come è intuibile, il ragazzo è stimolato a dover riflettere e a dover elaborare in profondità il contenuto che va apprendendo per poter formulare delle domande rispetto ad esso. Il confronto con il compagno, poi, favorisce la messa a fuoco di elementi che possono sfuggire nello studio individuale Organizzare i gruppi cooperativi. Ruoli, funzioni, attività. Elizabeth G. Cohen. Libro. Erikson
  • 27. Cornoldi Cardoso Caratteristiche dell’apprendimento cooperativo ◦ Interdipendenza positiva (“io ho bisogno dei miei compagni per portare a termine il lavoro, ma anche loro hanno bisogno di me”). Riguarda la necessità di lavorare insieme per un progetto comune e l’importanza di poter dare un contributo utile per l’obiettivo collettivo (l’enfasi è sul dare e non sul ricevere). ◦ Interazione come promozione del reciproco apprendimento, incoraggiamento, conoscenza reciproca, facilitazione degli sforzi reciproci per raggiungere obiettivi comuni. ◦ Responsabilità sia verso sé stessi sia verso il gruppo. I contributi di ogni ragazzo vanno stimati e resi pubblici per qualità e quantità in funzione del raggiungimento dell’obiettivo comune. Ciò permette la valorizzazione dell’impegno e della dedizione personale. ◦ La competenza nelle abilità sociali di ciascuno per il funzionamento del gruppo: comunicazione, condivisione, positività, gestione dei conflitti. ◦ La revisione metacognitiva, occorre riflettere continuamente sui risultati ottenuti e sui processi attuati, per trovare le strade più efficaci e correggere i punti deboli, valorizzando invece quelli forti; è importante che si sviluppi anche questa capacità di autovalutarsi
  • 28. LO SAPEVATE CHE IMPARIAMO IL… ◦ 10% di ciò che leggiamo ◦ 20% di ciò che ascoltiamo ◦ 30% di ciò che vediamo ◦ 50% di ciò che vediamo e sentiamo ◦ 70% di ciò che discutiamo con gli altri ◦ 80% di ciò che abbiamo esperienza diretta ◦ 95% di ciò che spieghiamo ad altri
  • 29. The jigsaw classroom ◦ Letteralmente Gioco ad incastro, puzzle ◦ Si tratta di una tecnica di apprendimento cooperativo ideata dal dott. Elliot Aronson nel 1970 in USA ◦ Come un gioco ad incastro, ad ogni alunno viene assegnato un compito che è essenziale al gruppo, senza il quale il gruppo viene penalizzato ◦ Prevede la costituzione di gruppi di base e gruppi tecnici ◦ http:/jigsaw.org