4. • Nasce in Germania tra il 1907 e il 1926.
• In senso generale, il termine espressionismo viene usato per caratterizzare ogni
forma d'arte che, disinteressandosi della rappresentazione della realtà oggettiva
esterna, muova da un dato interiore per rappresentare il mondo soggettivo dell'artista.
• Nasce come ribellione contro le certezze ed il materialismo della borghesia liberale,
al potere nella società dell'epoca, contro il positivismo, il razionalismo, il realismo e
l’industrializzazione.
• Contro queste tendenze e questi processi non fu proclamata la ritirata in un paradiso
artificiale estetico, ma l’insurrezione in una nuova visione del mondo, la lotta per una
vita umana con le parole: “Alte Ordnung stirb!” (vecchio regime muori!), perché da lì ci
si aspettava solo “Betrug und Schein” (inganno e illusione).
• Lo spirito espressionista era pieno di rigore, aggressività, cinismo, non patetico, ma
molto grottesco.
• La pretesa dell’espressionismo di interagire direttamente nella vita con lo scopo di
cambiare le condizioni politiche e sociali rimane irreale ed astratto.
• L’estetica e il principio “l’art pour l’art” furono negati in modo assoluto.
• La confusione del mondo moderno fu percepita come non-causale e come una realtà
nemica da distruggere.
5. Parole chiavi
“Umanità”,“fraternità”, “amore”, Riunirsi in gruppi fu quindi una parte
“compassione” e “unione programmatica del movimento.
cosmica”.
Segnano la grande intensità di questo
“Grido”, “caduta” e “nostalgia” stile. Mai prima né dopo un’espressione
artistica ha suonato così forte, lacerante
e scuotente.
Importanza della soggettività, della
L’”io” riflessione sulla propria, isolata
esistenza, della riscoperta del “mondo
interiore”, negando radicalmente i valori
della borghesia.
Visioni estatiche, liberazione, che è allo
“Sogno” e “sbornia” stesso tempo un “ritrovarsi”, un
accrescimento, una “sopraelevazione”
dell’io.
Grande intensità, uomo più rivolto
La tensione tra “Dio e uomo”, all’assoluto che alla vita odierna.
6. Tre filoni fondamentali
1. L’espressionismo satirico-grottesco,
che piú dal punto di visto dei contenuti può essere nominato
“espressionismo apocalittico-visionario”,i cui massimi esponenti furono i
membri della “Brücke”.
2. L’espressionismo astratto-costruttivista.
3. L’espressionismo messianico.
7. La pittura
Invece di rappresentazioni analitiche in modo naturalistico o impressionistico, furono
eseguiti concentramenti, accumulamenti, accorciamenti di processi,affetti e pensieri,
che crearono la suggestione dell’elementare tramite cui si credeva di poter afferrare
una totalità. Si negava ogni realtà, la prospettiva e i colori reali non contavano.
Importante era unicamente l’espressione individuale, un’esperienza intima, espressa
sul piano formale tramite:
•valore sensoriale del colore, applicato in modo esuberante, che spesso sfociava
in un grido sfrenato.
•Colori forti, elementari e aggressivi, con una preferenza per il rosso.
•Modo di dipingere discontinuo, incoerente, ispirato all’arte primitiva, con grandi
pennellate.
•Grandi superfici di colori monocromi stanno una accanto all’altra, sottolineando
la pienezza, l’uguale importanza di tutti gli elementi del dipinto, non c’è spazio per
riflessi di luce, per ombre che rimandano ad una realtà reale.
L'espressionismo trae avvio dalle opere dei pittori dell'angoscia: Vincent Van Gogh,
James Ensor, Gauguin, Edvard Munch; ma trova la sua prima vera esplicazione
storica con i membri del gruppo Die Brücke.
8. Edvard Munch
Centro dell'interesse di Munch è l'uomo, il dramma del suo esistere, i suoi conflitti
psichici, le sue paure.
Tra le sue opere la più nota: Il grido.
Il titolo è significativo; non indica qualcosa che sta accadendo (un uomo che urla),
né un luogo (il ponte), ma l'espressione interiore attraverso il grido.
Il grido è la reazione istintiva, l'urlo originario, antico come l'uomo, che esprime un
complesso inestricabile di sentimenti, di paure, di insicurezza, di smarrimento, di
angoscia.
9. LA STORIA
•Fondato il 7 giugno 1905 da 4 studenti dell’architettura: Ernst Ludwig Kirchner,
Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl (1880-1966).
Successivamente si unirono al gruppo Max Pechstein, Emil Nolde e Otto Müller.
•Il nome deriva da Schmidt-Rottluff, che non intendeva l’espressione come
programma, ma come un legame tra vari stili dell’arte, quindi come un ponte “da
una riva all’altra”.
•Il gruppo fondato a Dresda era uno dei più importanti rappresentanti
dell’espressionismo tedesco.
•Nel 1911 tutto il gruppo si trasferisce a Berlino.
•Il 27 maggio 1913 si sciolse ufficialmente.
•Nel 1933 tutti i membri furono diffamati come "entartet“ (degenerato) e molti dei
loro quadri vennero distrutti.
10. IL PROGRAMMA
•Nell’espressionismo della “Brücke“ colore e forme tendono verso
l’espressione pura.
•I motivi raffiguranti come paesaggi o nudi nella natura risp. In libero
movimento diventarono l’espressione della percezione interiore del
mondo e della sensazione soggettiva degli artisti.
•Questa accentuazione dell’espressione fu raggiunta formalmente
tramite la riduzione delle forme all’essenziale.
•La prospettiva tradizionale e le proporzioni accademiche furono
trascurate ed anche questo aumentò l’immediatezza.
•Importante ed ispirante fu la considerazione dell’arte primitiva.
•Anche il colore si allontanò ben presto dalla natura e fu impegnato per
esprimere in modo puro l’emozione:
•Fu applicato con gesti impulsivi e spontanei
11. Ernst Ludwig Kirchner
•Al centro delle sue opere stavano rappresentazioni di nudi femminili nella
natura tramite immagini impulsive in forti colori.
•Negli anni 1913 al 1915 serie di famosi quadri della metropoli, con la
rappresentazione della vita frenetica della Berlino moderna in pennellate
nervose ed agitate.
•Nel 1918 trasferimento a Davos (Svizzera), dove si dedicò al tema del
paesaggio montagnoso.
•Nel 1937 fu diffamato dai nazionalsocialisti come artista degenerato (entartet)
e i suoi quadri nei musei furono sequestrati.
•Il 15 giugno 1938 Kirchner si suicidò.
12. Il mulino a Moritzburg, 1910
Contrapporsi di linee di opposta direzione che sembra ricercare
un equilibrio di tipo geometrico che ricorda Mondrian.
Il cielo scuro è invece vicino ai paesaggi di Van Gogh.
I toni cupi esaltano la violenza espressiva dei colori primari.
Il vento, che si visualizza nella direzione delle pennellate,
imprime la stessa energia burrascosa che emana il grigio del
cielo, foriera di tempeste emotive .
Kirchner penetra il soggetto del quadro, comunicando una
simbologia pulsionale che fa tutt’uno con gli oggetti rappresentati
Gli alberi , le case, il cielo e le pale del mulino sono infatti
indistinguibili dalle pennellate dense che li costruiscono e queste
a loro volta rivelano il compiacimento fisico per una stesura che
rimane gesto evidente nella trama convulsa, dove esse
rimangono percepibili come interventi separati e mai
ricomponibili in nessun effetto omogeneo di superficie .
L’atto del dipingere è per lui perciò il processo che fonde se
stesso con la realtà raffigurata, trasformando entrambi in un
sentimento d’essere costruito sulla proiezione di se in una
natura non più “indifferente” perché conquistata dalla propria
energia emotiva.
13. Nollendorf Plaz, 1912 Berlino
Il dipinto è uno dei più significativi quadri berlinesi.
I colori abbandonano i toni violenti del periodo di Dresda. Qui
infatti il paesaggio cittadino è risolto con soli due toni di giallo e
verde che sono diluiti e sporchi tanto da risultare aridi e spenti,
malgrado il rapporto di contrasto simultaneo.
Il nero dei segni spessi si sovrappone al colore per definire
l’immagine senza fondersi mai né accordarsi con la stesura
cromatica delle superfici.
Le figure nere indifferenziate suggeriscono un’idea di movimento.
Il crocevia delle strade rappresentate con una visione
planimetrica dall’alto accentua l’immateriale sensazione di vortice
irreale nel quale tutto è risucchiato.
La Berlino di Kirchner è la città antifuturista perché in essa i colori
sono stridenti e cupi, il movimento annienta l’individualità delle
persone e la visione aerea dello spazio crea un vortice che
frantuma ogni consistenza esistenziale, trasmettendo un
minaccioso sentore d’angoscia.
16. Erich Heckel
•Come gli altri artisti della “Brücke” anche Heckel cercò la natura
incontaminata lontana dalla civiltà e le estati furono passate maggiormente al
mare del nord.
•A causa del trasferimento nella metropoli nel 1911 i suoi quadri divennero più
melanconici: i colori diventarono più cupi, nuovi motivi erano figure malate,
melanconiche, riflessive, che spesso si trovano nel letto.
•Anche lui fu diffamato come “entartet” e molte delle sue opere sono state
distrutte durante la guerra.
17. Ragazza Sofferente 1914
I colori sono quelli scuri della svolta berlinese.
Il pavimento a listelli di legno richiama effetti materici delle
contemporanee nature morte cubiste, come pure lo squadrarsi
del viso della donna, risolto in sezioni geometriche che tengono
conto della resa plastica dello scorcio secondo le facce di un
cubo.
Anche nel fondo azzurro e nel suo articolarsi con le forme
circolari che esaltano il contrasto con il giallo, traspare il
rapporto con certi esiti del cubismo.
Su tutto prevale però il tono del nero con il quale si sporcano
gli azzurri e i gialli in commistioni che ne spengono la
trasparenza e sottraggono ogni valenza luminosa al colore.
Infatti ,malgrado la sua resa contraria ad ogni mimesi
naturalistica e nonostante la sua fortissima pregnanza
esistenziale, questa figura rimane sempre individuata rispetto
ad un suo essere “persona”, motivo per cui l’immagine non si
trasfigura in nessun trascendimento astraente, né di tipo
spaziale né di tipo spirituale.
18. Scena d’atelier, 1910-11
L’opera, dell’ultimo periodo di Dresda, già evidenzia il più stretto
rapporto con la pittura di Matisse.
Il motivo dello spazio interno di una stanza dilatato a matrice
figurativa della composizione, tipico della pittura di Matisse, è qui
l’elemento più nuovo della pittura di Heckel che lo risolve, a livello
compositivo , nel ripetersi delle medesime forme circolari nella
stuoia , nei motivi decorativi del tappeto e delle pareti ,oltre che
nelle anatomie delle figure .
A livello cromatico l’assimilazione dei modi del pittore francese si
rivela nella riduzione dei colori ai toni fondamentali del rosso
dell’arancione e del verde, stesi in campiture piatte di intensissima
luminosità.
La struttura dell’immagine mantiene però un interesse per il
rapporto di situazione definito dalla relazione tra le figure, che lo
allontana dalla figurazione più astraente di Matisse,
Anche in questa fase apparentemente più decorativa, la pittura di
Heckel rimane sempre più coinvolta nella realtà fenomenica. In
Heckel , infatti, il tono puro dei colori e le nitide semplificazioni
formali non conducono ad un trascendimento estetico della realtà
fenomenica, ma ad un’intensificarsi esaltato del proprio sentimento
d’essere in un luogo e in rapporto ad una situazione.
21. Karl Schmidt-Rottluff
•Negli anni 1907 al 1912 passò le estati regolarmente sulla costa del mare del
nord. Questa sua tendenza a ritirarsi in regioni tranquille lontano da qualsiasi
disturbo era tipico per la sua personalità e là ha trovato il suo stile.
•Dopo il trasferimento a Berlino nel 1911 si è ispirato al cubismo, al futurismo e
all’arte primitiva.
•Dopo lo scioglimento della “Brücke“ nel 1913 Schmidt-Rottluff ha sviluppato un
linguaggio formale pomposo e monumentale.
•Come artista degenerato venne sanzionato nel 1936 con il divieto di esporre e nel
1941 il divieto di dipingere.
•Deceduto nel 1976 all’età di 92 anni.
22. Torre rossa nel parco, 1910
Il dipinto , realizzato sul finire del periodo di Dresda, sperimenta
una possibilità di esprimere l’intensità emotiva del rapporto con il
reale tramite una maggiore accensione cromatica che si
accompagna ad una notevole diminuzione dello spessore della
materia pittorica.
Questo permette di usare una pennellata più lunga ,che
stendendosi con ritmi dinamici, assume un valore compositivo
autonomo rispetto alla figurazione, all’interno del quale il nero
diviene segno possente che non chiude la forma ma ne esalta il
valore cromatico.
L’influsso evidentemente più marcato della pittura francese si
palesa in quest’opera nell’ accendersi più nitido dei colori
fondamentali e nel nuovo interesse per la linea nera che può
essere messo in rapporto con Gauguin, anche se Rotluff la usa
oltre il limite dei contorni e indipendentemente dal definirsi delle
zone di colore.
23. Sera blu, 1920
L’immagine dimostra l’evoluzione dell’interesse per il valore
decorativo delle forme che sono studiate in rapporto alla ricerca
di un equilibrio tra superficie e colore.
Questa ricerca si avvicina a certe potenzialità della pittura di
Matisse che conducono Rottluf oltre i precedenti limiti di
individuazione oggettuale delle figure.
Infatti le due donne , viste di schiena, sembrano volare dentro il
paesaggio al quale si armonizzano con la forma del corpo più
che con il colore uguale solo a quello della luna con la quale
instaurano una rispondenza di valore simbolico oltre che
compositivo.
Le figure non sono più individuate come donne ma come
presenze impersonali e lo spazio non è più il luogo del conflitto
del loro essere nel mondo ma la promessa di un'armonia
spirituale lontana dal divenire convulso della realtà.
26. IL CINEMA
•Angoli acuti, ombre marcate e recitazione spigolosa sono i capisaldi dell'espressionismo
cinematografico.
•Prominente fu l'uso di fondali dipinti (di derivazione teatrale), che portò ad una
subordinazione dei personaggi, che alle scenografie dovevano adattarsi.
•La scena, libera dalla macchina illusionistica ottocentesca, doveva consentire l'incontro
delle potenze dell'immaginazione e
•Vennero utilizzate nuove tecniche di illuminazione. Molto frequnte l'uso di flash subitanei,
di fasci di luce ristretti che isolavano i soggetti, di contrasti e di giochi di ombre allungate e
ingigantite.
•Venne rivalutata l'individualità emotiva dell'artista e del mondo soggettivo.
•Grande importanza venne data alla psicanalisi, al pensiero del sospetto, alla messa in
dubbio della coscienza e alla centralità epistemologica dell'inconscio e dell'io profondo.
27. La letteratura
• Coesistenza di estrema riduzione ed eccessivi rafforzamenti retorici.
• La lingua si stacca dalla tradizione, dallo statico e regolare, dagli schemi.
• La deformazione delle parole, delle frasi e delle immagini crea una forma di
collegamento che esprime l’elementare, il necessario, il dimenticato.
Si rifiutò tutto ciò che sembrava armonioso, rotondo e finito.
• Metafore e immagini in un filo a-logico, non-causale, associativo riflettono il mondo
dei sogni, della realtà interiore.
• La miscela tra il comico e il tragico, il grottesco nella disperazione danno un tono
aspro alle opere.
• Molto frequente l’uso degli enjambements e di verbi che denotano urlo e urto,
lacerazione e rottura: "brechen"= rompere, "stossen"= urtare, "reissen"= lacerare,
(opposti agli impressionistici "wehen"= alitare, "schweben"= levitare, "gleiten"=
scivolare), per esprimere la violenza del moto.
• Per questo modo di creare si presta al meglio la poesia, come opera breve,
essenziale e artificiale, e il dramma con le sue possibilità di esprimere forti sentimenti
con gesti, movimenti e mimica. Il romanzo fu scelto solo da pochi autori.
• Il movimento espressionista influenzo più o meno vastamente sia la letteratura
europea sia americana. I maggiori esponenti (tedeschi) furono il poeta Klabund, il
drammaturgo Kaiser e i narratori Döblin, Frank e Werfel.