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L’espressionismo



      Realizzato da:
       Basile Vittoria
    L.S. Charles Darwin
            VE
 Anno scolastico 2005/2006
INDICE



Caratteri generali
La pittura
La letteratura
Il cinema
INDICE



Caratteri generali
La pittura
La letteratura
Il cinema
•   Nasce in Germania tra il 1907 e il 1926.
•   In senso generale, il termine espressionismo viene usato per caratterizzare ogni
    forma d'arte che, disinteressandosi della rappresentazione della realtà oggettiva
    esterna, muova da un dato interiore per rappresentare il mondo soggettivo dell'artista.
•   Nasce come ribellione contro le certezze ed il materialismo della borghesia liberale,
    al potere nella società dell'epoca, contro il positivismo, il razionalismo, il realismo e
    l’industrializzazione.
•   Contro queste tendenze e questi processi non fu proclamata la ritirata in un paradiso
    artificiale estetico, ma l’insurrezione in una nuova visione del mondo, la lotta per una
    vita umana con le parole: “Alte Ordnung stirb!” (vecchio regime muori!), perché da lì ci
    si aspettava solo “Betrug und Schein” (inganno e illusione).
•   Lo spirito espressionista era pieno di rigore, aggressività, cinismo, non patetico, ma
    molto grottesco.
•   La pretesa dell’espressionismo di interagire direttamente nella vita con lo scopo di
    cambiare le condizioni politiche e sociali rimane irreale ed astratto.
•   L’estetica e il principio “l’art pour l’art” furono negati in modo assoluto.
•   La confusione del mondo moderno fu percepita come non-causale e come una realtà
    nemica da distruggere.
Parole chiavi

“Umanità”,“fraternità”, “amore”,            Riunirsi in gruppi fu quindi una parte
“compassione” e “unione                     programmatica del movimento.
cosmica”.
                                            Segnano la grande intensità di questo
“Grido”, “caduta” e “nostalgia”             stile. Mai prima né dopo un’espressione
                                            artistica ha suonato così forte, lacerante
                                            e scuotente.
                                            Importanza della soggettività, della
L’”io”                                      riflessione sulla propria, isolata
                                            esistenza, della riscoperta del “mondo
                                            interiore”, negando radicalmente i valori
                                            della borghesia.

                                            Visioni estatiche, liberazione, che è allo
“Sogno” e “sbornia”                         stesso tempo un “ritrovarsi”, un
                                            accrescimento, una “sopraelevazione”
                                            dell’io.

                                            Grande intensità, uomo più rivolto
La tensione tra “Dio e uomo”,               all’assoluto che alla vita odierna.
Tre filoni fondamentali
1. L’espressionismo satirico-grottesco,
che piú dal punto di visto dei contenuti può essere nominato
“espressionismo apocalittico-visionario”,i cui massimi esponenti furono i
membri della “Brücke”.


2. L’espressionismo astratto-costruttivista.


3. L’espressionismo messianico.
La pittura
Invece di rappresentazioni analitiche in modo naturalistico o impressionistico, furono
eseguiti concentramenti, accumulamenti, accorciamenti di processi,affetti e pensieri,
che crearono la suggestione dell’elementare tramite cui si credeva di poter afferrare
una totalità. Si negava ogni realtà, la prospettiva e i colori reali non contavano.
Importante era unicamente l’espressione individuale, un’esperienza intima, espressa
sul piano formale tramite:
•valore sensoriale del colore, applicato in modo esuberante, che spesso sfociava
in un grido sfrenato.
•Colori forti, elementari e aggressivi, con una preferenza per il rosso.
•Modo di dipingere discontinuo, incoerente, ispirato all’arte primitiva, con grandi
pennellate.
•Grandi superfici di colori monocromi stanno una accanto all’altra, sottolineando
la pienezza, l’uguale importanza di tutti gli elementi del dipinto, non c’è spazio per
riflessi di luce, per ombre che rimandano ad una realtà reale.

L'espressionismo trae avvio dalle opere dei pittori dell'angoscia: Vincent Van Gogh,
James Ensor, Gauguin, Edvard Munch; ma trova la sua prima vera esplicazione
storica con i membri del gruppo Die Brücke.
Edvard Munch
Centro dell'interesse di Munch è l'uomo, il dramma del suo esistere, i suoi conflitti
psichici, le sue paure.
Tra le sue opere la più nota: Il grido.
Il titolo è significativo; non indica qualcosa che sta accadendo (un uomo che urla),
né un luogo (il ponte), ma l'espressione interiore attraverso il grido.
Il grido è la reazione istintiva, l'urlo originario, antico come l'uomo, che esprime un
complesso inestricabile di sentimenti, di paure, di insicurezza, di smarrimento, di
angoscia.
LA STORIA

•Fondato il 7 giugno 1905 da 4 studenti dell’architettura: Ernst Ludwig Kirchner,
Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl (1880-1966).
Successivamente si unirono al gruppo Max Pechstein, Emil Nolde e Otto Müller.
•Il nome deriva da Schmidt-Rottluff, che non intendeva l’espressione come
programma, ma come un legame tra vari stili dell’arte, quindi come un ponte “da
una riva all’altra”.
•Il gruppo fondato a Dresda era uno dei più importanti rappresentanti
dell’espressionismo tedesco.
•Nel 1911 tutto il gruppo si trasferisce a Berlino.
•Il 27 maggio 1913 si sciolse ufficialmente.
•Nel 1933 tutti i membri furono diffamati come "entartet“ (degenerato) e molti dei
loro quadri vennero distrutti.
IL PROGRAMMA

•Nell’espressionismo della “Brücke“ colore e forme tendono verso
l’espressione pura.
•I motivi raffiguranti come paesaggi o nudi nella natura risp. In libero
movimento diventarono l’espressione della percezione interiore del
mondo e della sensazione soggettiva degli artisti.
•Questa accentuazione dell’espressione fu raggiunta formalmente
tramite la riduzione delle forme all’essenziale.
•La prospettiva tradizionale e le proporzioni accademiche furono
trascurate ed anche questo aumentò l’immediatezza.
•Importante ed ispirante fu la considerazione dell’arte primitiva.
•Anche il colore si allontanò ben presto dalla natura e fu impegnato per
esprimere in modo puro l’emozione:
•Fu applicato con gesti impulsivi e spontanei
Ernst Ludwig Kirchner

•Al centro delle sue opere stavano rappresentazioni di nudi femminili nella
natura tramite immagini impulsive in forti colori.

•Negli anni 1913 al 1915 serie di famosi quadri della metropoli, con la
rappresentazione della vita frenetica della Berlino moderna in pennellate
nervose ed agitate.

•Nel 1918 trasferimento a Davos (Svizzera), dove si dedicò al tema del
paesaggio montagnoso.

•Nel 1937 fu diffamato dai nazionalsocialisti come artista degenerato (entartet)
e i suoi quadri nei musei furono sequestrati.

•Il 15 giugno 1938 Kirchner si suicidò.
Il mulino a Moritzburg, 1910
       Contrapporsi di linee di opposta direzione che sembra ricercare
       un equilibrio di tipo geometrico che ricorda Mondrian.

       Il cielo scuro è invece vicino ai paesaggi di Van Gogh.

       I toni cupi esaltano la violenza espressiva dei colori primari.

       Il vento, che si visualizza nella direzione delle pennellate,
       imprime la stessa energia burrascosa che emana il grigio del
       cielo, foriera di tempeste emotive .

       Kirchner penetra il soggetto del quadro, comunicando una
       simbologia pulsionale che fa tutt’uno con gli oggetti rappresentati
       Gli alberi , le case, il cielo e le pale del mulino sono infatti
       indistinguibili dalle pennellate dense che li costruiscono e queste
       a loro volta rivelano il compiacimento fisico per una stesura che
       rimane gesto evidente nella trama convulsa, dove esse
       rimangono percepibili come interventi separati e mai
       ricomponibili in nessun effetto omogeneo di superficie .

       L’atto del dipingere è per lui perciò il processo che fonde se
       stesso con la realtà raffigurata, trasformando entrambi in un
       sentimento d’essere costruito sulla proiezione di se in una
       natura non più “indifferente” perché conquistata dalla propria
       energia emotiva.
Nollendorf Plaz, 1912 Berlino

        Il dipinto è uno dei più significativi quadri berlinesi.

        I colori abbandonano i toni violenti del periodo di Dresda. Qui
        infatti il paesaggio cittadino è risolto con soli due toni di giallo e
        verde che sono diluiti e sporchi tanto da risultare aridi e spenti,
        malgrado il rapporto di contrasto simultaneo.

        Il nero dei segni spessi si sovrappone al colore per definire
        l’immagine senza fondersi mai né accordarsi con la stesura
        cromatica delle superfici.

        Le figure nere indifferenziate suggeriscono un’idea di movimento.
        Il crocevia delle strade rappresentate con una visione
        planimetrica dall’alto accentua l’immateriale sensazione di vortice
        irreale nel quale tutto è risucchiato.

        La Berlino di Kirchner è la città antifuturista perché in essa i colori
        sono stridenti e cupi, il movimento annienta l’individualità delle
        persone e la visione aerea dello spazio crea un vortice che
        frantuma ogni consistenza esistenziale, trasmettendo un
        minaccioso sentore d’angoscia.
Berliner Straßenszene   (scena di una strada di Berlino)   1913
Zwei Frauen auf der Strasse (due donne sulla strada), 1914
Erich Heckel


•Come gli altri artisti della “Brücke” anche Heckel cercò la natura
incontaminata lontana dalla civiltà e le estati furono passate maggiormente al
mare del nord.

•A causa del trasferimento nella metropoli nel 1911 i suoi quadri divennero più
melanconici: i colori diventarono più cupi, nuovi motivi erano figure malate,
melanconiche, riflessive, che spesso si trovano nel letto.

•Anche lui fu diffamato come “entartet” e molte delle sue opere sono state
distrutte durante la guerra.
Ragazza Sofferente 1914  

      I colori sono quelli scuri della svolta berlinese.

      Il pavimento a listelli di legno richiama effetti materici delle
      contemporanee nature morte cubiste, come pure lo squadrarsi
      del viso della donna, risolto in sezioni geometriche che tengono
      conto della resa plastica dello scorcio secondo le facce di un
      cubo.

      Anche nel fondo azzurro e nel suo articolarsi con le forme
      circolari che esaltano il contrasto con il giallo, traspare il
      rapporto con certi esiti del cubismo.

      Su tutto prevale però il tono del nero con il quale si sporcano
      gli azzurri e i gialli in commistioni che ne spengono la
      trasparenza e sottraggono ogni valenza luminosa al colore.

      Infatti ,malgrado la sua resa contraria ad ogni mimesi
      naturalistica e nonostante la sua fortissima pregnanza
      esistenziale, questa figura rimane sempre individuata rispetto
      ad un suo essere “persona”, motivo per cui l’immagine non si
      trasfigura in nessun trascendimento astraente, né di tipo
      spaziale né di tipo spirituale.
Scena d’atelier, 1910-11
      L’opera, dell’ultimo periodo di Dresda, già evidenzia il più stretto
      rapporto con la pittura di Matisse.

      Il motivo dello spazio interno di una stanza dilatato a matrice
      figurativa della composizione, tipico della pittura di Matisse, è qui
      l’elemento più nuovo della pittura di Heckel che lo risolve, a livello
      compositivo , nel ripetersi delle medesime forme circolari nella
      stuoia , nei motivi decorativi del tappeto e delle pareti ,oltre che
      nelle anatomie delle figure .

      A livello cromatico l’assimilazione dei modi del pittore francese si
      rivela nella riduzione dei colori ai toni fondamentali del rosso
      dell’arancione e del verde, stesi in campiture piatte di intensissima
      luminosità.
      La struttura dell’immagine mantiene però un interesse per il
      rapporto di situazione definito dalla relazione tra le figure, che lo
      allontana dalla figurazione più astraente di Matisse,

      Anche in questa fase apparentemente più decorativa, la pittura di
      Heckel rimane sempre più coinvolta nella realtà fenomenica. In
      Heckel , infatti, il tono puro dei colori e le nitide semplificazioni
      formali non conducono ad un trascendimento estetico della realtà
      fenomenica, ma ad un’intensificarsi esaltato del proprio sentimento
      d’essere in un luogo e in rapporto ad una situazione.
Mann und Mädchen   (maschio e femmina),   1911
Rote Häuser (case rosse) , 1908
Karl Schmidt-Rottluff

•Negli anni 1907 al 1912 passò le estati regolarmente sulla costa del mare del
nord. Questa sua tendenza a ritirarsi in regioni tranquille lontano da qualsiasi
disturbo era tipico per la sua personalità e là ha trovato il suo stile.

•Dopo il trasferimento a Berlino nel 1911 si è ispirato al cubismo, al futurismo e
all’arte primitiva.

•Dopo lo scioglimento della “Brücke“ nel 1913 Schmidt-Rottluff ha sviluppato un
linguaggio formale pomposo e monumentale.

•Come artista degenerato venne sanzionato nel 1936 con il divieto di esporre e nel
1941 il divieto di dipingere.

•Deceduto nel 1976 all’età di 92 anni.
Torre rossa nel parco, 1910

        Il dipinto , realizzato sul finire del periodo di Dresda, sperimenta
       una possibilità di esprimere l’intensità emotiva del rapporto con il
       reale tramite una maggiore accensione cromatica che si
       accompagna ad una notevole diminuzione dello spessore della
       materia pittorica.

       Questo permette di usare una pennellata più lunga ,che
       stendendosi con ritmi dinamici, assume un valore compositivo
       autonomo rispetto alla figurazione, all’interno del quale il nero
       diviene segno possente che non chiude la forma ma ne esalta il
       valore cromatico.

       L’influsso evidentemente più marcato della pittura francese si
       palesa in quest’opera nell’ accendersi più nitido dei colori
       fondamentali e nel nuovo interesse per la linea nera che può
       essere messo in rapporto con Gauguin, anche se Rotluff la usa
       oltre il limite dei contorni e indipendentemente dal definirsi delle
       zone di colore.
Sera blu, 1920

L’immagine dimostra l’evoluzione dell’interesse per il valore
decorativo delle forme che sono studiate in rapporto alla ricerca
di un equilibrio tra superficie e colore.

Questa ricerca si avvicina a certe potenzialità della pittura di
Matisse che conducono Rottluf oltre i precedenti limiti di
individuazione oggettuale delle figure.

Infatti le due donne , viste di schiena, sembrano volare dentro il
paesaggio al quale si armonizzano con la forma del corpo più
che con il colore uguale solo a quello della luna con la quale
instaurano una rispondenza di valore simbolico oltre che
compositivo.

Le figure non sono più individuate come donne ma come
presenze impersonali e lo spazio non è più il luogo del conflitto
del loro essere nel mondo ma la promessa di un'armonia
spirituale lontana dal divenire convulso della realtà.
Karl Schmidt-Rottluff: Gutshof in Dangast, 1910
Drei rote Akte, 1913
IL CINEMA

•Angoli acuti, ombre marcate e recitazione spigolosa sono i capisaldi dell'espressionismo
cinematografico.
•Prominente fu l'uso di fondali dipinti (di derivazione teatrale), che portò ad una
subordinazione dei personaggi, che alle scenografie dovevano adattarsi.
•La scena, libera dalla macchina illusionistica ottocentesca, doveva consentire l'incontro
delle potenze dell'immaginazione e
•Vennero utilizzate nuove tecniche di illuminazione. Molto frequnte l'uso di flash subitanei,
di fasci di luce ristretti che isolavano i soggetti, di contrasti e di giochi di ombre allungate e
ingigantite.
•Venne rivalutata l'individualità emotiva dell'artista e del mondo soggettivo.
•Grande importanza venne data alla psicanalisi, al pensiero del sospetto, alla messa in
dubbio della coscienza e alla centralità epistemologica dell'inconscio e dell'io profondo.
La letteratura
•   Coesistenza di estrema riduzione ed eccessivi rafforzamenti retorici.
•   La lingua si stacca dalla tradizione, dallo statico e regolare, dagli schemi.
•   La deformazione delle parole, delle frasi e delle immagini crea una forma di
    collegamento che esprime l’elementare, il necessario, il dimenticato.
    Si rifiutò tutto ciò che sembrava armonioso, rotondo e finito.
•   Metafore e immagini in un filo a-logico, non-causale, associativo riflettono il mondo
    dei sogni, della realtà interiore.
•   La miscela tra il comico e il tragico, il grottesco nella disperazione danno un tono
    aspro alle opere.
•   Molto frequente l’uso degli enjambements e di verbi che denotano urlo e urto,
    lacerazione e rottura: "brechen"= rompere, "stossen"= urtare, "reissen"= lacerare,
    (opposti agli impressionistici "wehen"= alitare, "schweben"= levitare, "gleiten"=
    scivolare), per esprimere la violenza del moto.
•   Per questo modo di creare si presta al meglio la poesia, come opera breve,
    essenziale e artificiale, e il dramma con le sue possibilità di esprimere forti sentimenti
    con gesti, movimenti e mimica. Il romanzo fu scelto solo da pochi autori.
•   Il movimento espressionista influenzo più o meno vastamente sia la letteratura
    europea sia americana. I maggiori esponenti (tedeschi) furono il poeta Klabund, il
    drammaturgo Kaiser e i narratori Döblin, Frank e Werfel.

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Espressionismo

  • 1. L’espressionismo Realizzato da: Basile Vittoria L.S. Charles Darwin VE Anno scolastico 2005/2006
  • 4. Nasce in Germania tra il 1907 e il 1926. • In senso generale, il termine espressionismo viene usato per caratterizzare ogni forma d'arte che, disinteressandosi della rappresentazione della realtà oggettiva esterna, muova da un dato interiore per rappresentare il mondo soggettivo dell'artista. • Nasce come ribellione contro le certezze ed il materialismo della borghesia liberale, al potere nella società dell'epoca, contro il positivismo, il razionalismo, il realismo e l’industrializzazione. • Contro queste tendenze e questi processi non fu proclamata la ritirata in un paradiso artificiale estetico, ma l’insurrezione in una nuova visione del mondo, la lotta per una vita umana con le parole: “Alte Ordnung stirb!” (vecchio regime muori!), perché da lì ci si aspettava solo “Betrug und Schein” (inganno e illusione). • Lo spirito espressionista era pieno di rigore, aggressività, cinismo, non patetico, ma molto grottesco. • La pretesa dell’espressionismo di interagire direttamente nella vita con lo scopo di cambiare le condizioni politiche e sociali rimane irreale ed astratto. • L’estetica e il principio “l’art pour l’art” furono negati in modo assoluto. • La confusione del mondo moderno fu percepita come non-causale e come una realtà nemica da distruggere.
  • 5. Parole chiavi “Umanità”,“fraternità”, “amore”, Riunirsi in gruppi fu quindi una parte “compassione” e “unione programmatica del movimento. cosmica”. Segnano la grande intensità di questo “Grido”, “caduta” e “nostalgia” stile. Mai prima né dopo un’espressione artistica ha suonato così forte, lacerante e scuotente. Importanza della soggettività, della L’”io” riflessione sulla propria, isolata esistenza, della riscoperta del “mondo interiore”, negando radicalmente i valori della borghesia. Visioni estatiche, liberazione, che è allo “Sogno” e “sbornia” stesso tempo un “ritrovarsi”, un accrescimento, una “sopraelevazione” dell’io. Grande intensità, uomo più rivolto La tensione tra “Dio e uomo”, all’assoluto che alla vita odierna.
  • 6. Tre filoni fondamentali 1. L’espressionismo satirico-grottesco, che piú dal punto di visto dei contenuti può essere nominato “espressionismo apocalittico-visionario”,i cui massimi esponenti furono i membri della “Brücke”. 2. L’espressionismo astratto-costruttivista. 3. L’espressionismo messianico.
  • 7. La pittura Invece di rappresentazioni analitiche in modo naturalistico o impressionistico, furono eseguiti concentramenti, accumulamenti, accorciamenti di processi,affetti e pensieri, che crearono la suggestione dell’elementare tramite cui si credeva di poter afferrare una totalità. Si negava ogni realtà, la prospettiva e i colori reali non contavano. Importante era unicamente l’espressione individuale, un’esperienza intima, espressa sul piano formale tramite: •valore sensoriale del colore, applicato in modo esuberante, che spesso sfociava in un grido sfrenato. •Colori forti, elementari e aggressivi, con una preferenza per il rosso. •Modo di dipingere discontinuo, incoerente, ispirato all’arte primitiva, con grandi pennellate. •Grandi superfici di colori monocromi stanno una accanto all’altra, sottolineando la pienezza, l’uguale importanza di tutti gli elementi del dipinto, non c’è spazio per riflessi di luce, per ombre che rimandano ad una realtà reale. L'espressionismo trae avvio dalle opere dei pittori dell'angoscia: Vincent Van Gogh, James Ensor, Gauguin, Edvard Munch; ma trova la sua prima vera esplicazione storica con i membri del gruppo Die Brücke.
  • 8. Edvard Munch Centro dell'interesse di Munch è l'uomo, il dramma del suo esistere, i suoi conflitti psichici, le sue paure. Tra le sue opere la più nota: Il grido. Il titolo è significativo; non indica qualcosa che sta accadendo (un uomo che urla), né un luogo (il ponte), ma l'espressione interiore attraverso il grido. Il grido è la reazione istintiva, l'urlo originario, antico come l'uomo, che esprime un complesso inestricabile di sentimenti, di paure, di insicurezza, di smarrimento, di angoscia.
  • 9. LA STORIA •Fondato il 7 giugno 1905 da 4 studenti dell’architettura: Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl (1880-1966). Successivamente si unirono al gruppo Max Pechstein, Emil Nolde e Otto Müller. •Il nome deriva da Schmidt-Rottluff, che non intendeva l’espressione come programma, ma come un legame tra vari stili dell’arte, quindi come un ponte “da una riva all’altra”. •Il gruppo fondato a Dresda era uno dei più importanti rappresentanti dell’espressionismo tedesco. •Nel 1911 tutto il gruppo si trasferisce a Berlino. •Il 27 maggio 1913 si sciolse ufficialmente. •Nel 1933 tutti i membri furono diffamati come "entartet“ (degenerato) e molti dei loro quadri vennero distrutti.
  • 10. IL PROGRAMMA •Nell’espressionismo della “Brücke“ colore e forme tendono verso l’espressione pura. •I motivi raffiguranti come paesaggi o nudi nella natura risp. In libero movimento diventarono l’espressione della percezione interiore del mondo e della sensazione soggettiva degli artisti. •Questa accentuazione dell’espressione fu raggiunta formalmente tramite la riduzione delle forme all’essenziale. •La prospettiva tradizionale e le proporzioni accademiche furono trascurate ed anche questo aumentò l’immediatezza. •Importante ed ispirante fu la considerazione dell’arte primitiva. •Anche il colore si allontanò ben presto dalla natura e fu impegnato per esprimere in modo puro l’emozione: •Fu applicato con gesti impulsivi e spontanei
  • 11. Ernst Ludwig Kirchner •Al centro delle sue opere stavano rappresentazioni di nudi femminili nella natura tramite immagini impulsive in forti colori. •Negli anni 1913 al 1915 serie di famosi quadri della metropoli, con la rappresentazione della vita frenetica della Berlino moderna in pennellate nervose ed agitate. •Nel 1918 trasferimento a Davos (Svizzera), dove si dedicò al tema del paesaggio montagnoso. •Nel 1937 fu diffamato dai nazionalsocialisti come artista degenerato (entartet) e i suoi quadri nei musei furono sequestrati. •Il 15 giugno 1938 Kirchner si suicidò.
  • 12. Il mulino a Moritzburg, 1910 Contrapporsi di linee di opposta direzione che sembra ricercare un equilibrio di tipo geometrico che ricorda Mondrian. Il cielo scuro è invece vicino ai paesaggi di Van Gogh. I toni cupi esaltano la violenza espressiva dei colori primari. Il vento, che si visualizza nella direzione delle pennellate, imprime la stessa energia burrascosa che emana il grigio del cielo, foriera di tempeste emotive . Kirchner penetra il soggetto del quadro, comunicando una simbologia pulsionale che fa tutt’uno con gli oggetti rappresentati Gli alberi , le case, il cielo e le pale del mulino sono infatti indistinguibili dalle pennellate dense che li costruiscono e queste a loro volta rivelano il compiacimento fisico per una stesura che rimane gesto evidente nella trama convulsa, dove esse rimangono percepibili come interventi separati e mai ricomponibili in nessun effetto omogeneo di superficie . L’atto del dipingere è per lui perciò il processo che fonde se stesso con la realtà raffigurata, trasformando entrambi in un sentimento d’essere costruito sulla proiezione di se in una natura non più “indifferente” perché conquistata dalla propria energia emotiva.
  • 13. Nollendorf Plaz, 1912 Berlino Il dipinto è uno dei più significativi quadri berlinesi. I colori abbandonano i toni violenti del periodo di Dresda. Qui infatti il paesaggio cittadino è risolto con soli due toni di giallo e verde che sono diluiti e sporchi tanto da risultare aridi e spenti, malgrado il rapporto di contrasto simultaneo. Il nero dei segni spessi si sovrappone al colore per definire l’immagine senza fondersi mai né accordarsi con la stesura cromatica delle superfici. Le figure nere indifferenziate suggeriscono un’idea di movimento. Il crocevia delle strade rappresentate con una visione planimetrica dall’alto accentua l’immateriale sensazione di vortice irreale nel quale tutto è risucchiato. La Berlino di Kirchner è la città antifuturista perché in essa i colori sono stridenti e cupi, il movimento annienta l’individualità delle persone e la visione aerea dello spazio crea un vortice che frantuma ogni consistenza esistenziale, trasmettendo un minaccioso sentore d’angoscia.
  • 14. Berliner Straßenszene (scena di una strada di Berlino) 1913
  • 15. Zwei Frauen auf der Strasse (due donne sulla strada), 1914
  • 16. Erich Heckel •Come gli altri artisti della “Brücke” anche Heckel cercò la natura incontaminata lontana dalla civiltà e le estati furono passate maggiormente al mare del nord. •A causa del trasferimento nella metropoli nel 1911 i suoi quadri divennero più melanconici: i colori diventarono più cupi, nuovi motivi erano figure malate, melanconiche, riflessive, che spesso si trovano nel letto. •Anche lui fu diffamato come “entartet” e molte delle sue opere sono state distrutte durante la guerra.
  • 17. Ragazza Sofferente 1914   I colori sono quelli scuri della svolta berlinese. Il pavimento a listelli di legno richiama effetti materici delle contemporanee nature morte cubiste, come pure lo squadrarsi del viso della donna, risolto in sezioni geometriche che tengono conto della resa plastica dello scorcio secondo le facce di un cubo. Anche nel fondo azzurro e nel suo articolarsi con le forme circolari che esaltano il contrasto con il giallo, traspare il rapporto con certi esiti del cubismo. Su tutto prevale però il tono del nero con il quale si sporcano gli azzurri e i gialli in commistioni che ne spengono la trasparenza e sottraggono ogni valenza luminosa al colore. Infatti ,malgrado la sua resa contraria ad ogni mimesi naturalistica e nonostante la sua fortissima pregnanza esistenziale, questa figura rimane sempre individuata rispetto ad un suo essere “persona”, motivo per cui l’immagine non si trasfigura in nessun trascendimento astraente, né di tipo spaziale né di tipo spirituale.
  • 18. Scena d’atelier, 1910-11 L’opera, dell’ultimo periodo di Dresda, già evidenzia il più stretto rapporto con la pittura di Matisse. Il motivo dello spazio interno di una stanza dilatato a matrice figurativa della composizione, tipico della pittura di Matisse, è qui l’elemento più nuovo della pittura di Heckel che lo risolve, a livello compositivo , nel ripetersi delle medesime forme circolari nella stuoia , nei motivi decorativi del tappeto e delle pareti ,oltre che nelle anatomie delle figure . A livello cromatico l’assimilazione dei modi del pittore francese si rivela nella riduzione dei colori ai toni fondamentali del rosso dell’arancione e del verde, stesi in campiture piatte di intensissima luminosità. La struttura dell’immagine mantiene però un interesse per il rapporto di situazione definito dalla relazione tra le figure, che lo allontana dalla figurazione più astraente di Matisse, Anche in questa fase apparentemente più decorativa, la pittura di Heckel rimane sempre più coinvolta nella realtà fenomenica. In Heckel , infatti, il tono puro dei colori e le nitide semplificazioni formali non conducono ad un trascendimento estetico della realtà fenomenica, ma ad un’intensificarsi esaltato del proprio sentimento d’essere in un luogo e in rapporto ad una situazione.
  • 19. Mann und Mädchen (maschio e femmina), 1911
  • 20. Rote Häuser (case rosse) , 1908
  • 21. Karl Schmidt-Rottluff •Negli anni 1907 al 1912 passò le estati regolarmente sulla costa del mare del nord. Questa sua tendenza a ritirarsi in regioni tranquille lontano da qualsiasi disturbo era tipico per la sua personalità e là ha trovato il suo stile. •Dopo il trasferimento a Berlino nel 1911 si è ispirato al cubismo, al futurismo e all’arte primitiva. •Dopo lo scioglimento della “Brücke“ nel 1913 Schmidt-Rottluff ha sviluppato un linguaggio formale pomposo e monumentale. •Come artista degenerato venne sanzionato nel 1936 con il divieto di esporre e nel 1941 il divieto di dipingere. •Deceduto nel 1976 all’età di 92 anni.
  • 22. Torre rossa nel parco, 1910 Il dipinto , realizzato sul finire del periodo di Dresda, sperimenta una possibilità di esprimere l’intensità emotiva del rapporto con il reale tramite una maggiore accensione cromatica che si accompagna ad una notevole diminuzione dello spessore della materia pittorica. Questo permette di usare una pennellata più lunga ,che stendendosi con ritmi dinamici, assume un valore compositivo autonomo rispetto alla figurazione, all’interno del quale il nero diviene segno possente che non chiude la forma ma ne esalta il valore cromatico. L’influsso evidentemente più marcato della pittura francese si palesa in quest’opera nell’ accendersi più nitido dei colori fondamentali e nel nuovo interesse per la linea nera che può essere messo in rapporto con Gauguin, anche se Rotluff la usa oltre il limite dei contorni e indipendentemente dal definirsi delle zone di colore.
  • 23. Sera blu, 1920 L’immagine dimostra l’evoluzione dell’interesse per il valore decorativo delle forme che sono studiate in rapporto alla ricerca di un equilibrio tra superficie e colore. Questa ricerca si avvicina a certe potenzialità della pittura di Matisse che conducono Rottluf oltre i precedenti limiti di individuazione oggettuale delle figure. Infatti le due donne , viste di schiena, sembrano volare dentro il paesaggio al quale si armonizzano con la forma del corpo più che con il colore uguale solo a quello della luna con la quale instaurano una rispondenza di valore simbolico oltre che compositivo. Le figure non sono più individuate come donne ma come presenze impersonali e lo spazio non è più il luogo del conflitto del loro essere nel mondo ma la promessa di un'armonia spirituale lontana dal divenire convulso della realtà.
  • 24. Karl Schmidt-Rottluff: Gutshof in Dangast, 1910
  • 26. IL CINEMA •Angoli acuti, ombre marcate e recitazione spigolosa sono i capisaldi dell'espressionismo cinematografico. •Prominente fu l'uso di fondali dipinti (di derivazione teatrale), che portò ad una subordinazione dei personaggi, che alle scenografie dovevano adattarsi. •La scena, libera dalla macchina illusionistica ottocentesca, doveva consentire l'incontro delle potenze dell'immaginazione e •Vennero utilizzate nuove tecniche di illuminazione. Molto frequnte l'uso di flash subitanei, di fasci di luce ristretti che isolavano i soggetti, di contrasti e di giochi di ombre allungate e ingigantite. •Venne rivalutata l'individualità emotiva dell'artista e del mondo soggettivo. •Grande importanza venne data alla psicanalisi, al pensiero del sospetto, alla messa in dubbio della coscienza e alla centralità epistemologica dell'inconscio e dell'io profondo.
  • 27. La letteratura • Coesistenza di estrema riduzione ed eccessivi rafforzamenti retorici. • La lingua si stacca dalla tradizione, dallo statico e regolare, dagli schemi. • La deformazione delle parole, delle frasi e delle immagini crea una forma di collegamento che esprime l’elementare, il necessario, il dimenticato. Si rifiutò tutto ciò che sembrava armonioso, rotondo e finito. • Metafore e immagini in un filo a-logico, non-causale, associativo riflettono il mondo dei sogni, della realtà interiore. • La miscela tra il comico e il tragico, il grottesco nella disperazione danno un tono aspro alle opere. • Molto frequente l’uso degli enjambements e di verbi che denotano urlo e urto, lacerazione e rottura: "brechen"= rompere, "stossen"= urtare, "reissen"= lacerare, (opposti agli impressionistici "wehen"= alitare, "schweben"= levitare, "gleiten"= scivolare), per esprimere la violenza del moto. • Per questo modo di creare si presta al meglio la poesia, come opera breve, essenziale e artificiale, e il dramma con le sue possibilità di esprimere forti sentimenti con gesti, movimenti e mimica. Il romanzo fu scelto solo da pochi autori. • Il movimento espressionista influenzo più o meno vastamente sia la letteratura europea sia americana. I maggiori esponenti (tedeschi) furono il poeta Klabund, il drammaturgo Kaiser e i narratori Döblin, Frank e Werfel.