2. Tempo, tempo libero e identità
•Comunità locale tradizionale
tempo lineare della vita, tempo circolare dell’anno;
giorni di festa come tappe della vita o occasioni
per celebrare e rafforzare l’identità comune
•Rivoluzione industriale
tempo del lavoro e della fabbrica
come identità la professione ed le organizzazioni
ideologico/sindacali
giorni liberi come ricreazione (della forza lavoro)
3. Tempo, tempo libero e identità
Era industriale
Vacanza per “staccare la spina” e sospendere
l’identità professionale;
Tempo libero di massa e industria del tempo libero
●Era post-industriale
Crisi delle grandi identità collettive e dei grandi miti
Società del “loisir” (otium) e ricerca del “tempo per sé”
Lavoro non più centrale
Tempo libero spazio privilegiato di relazioni sociali
4. L’identità nelle passioni
● Attraverso le mie passioni che condivido con
altri esprimo la mia identità
● Identità attraverso consumi, atteggiamenti,
letture, luoghi di incontro, eventi
L’identità nelle passioni
5. Turismo + consumo = identità
● Turismo vocazionale
● Mettere a fuoco identità diverse da
quella assegnata
● Illimitate passioni = illimitati prodotti
turistici
6. I contenuti
● Non si consumano “destinazioni”
ma esperienze ed universi di valori
● L’esperienza che si fa rivela alcuni valori di
riferimento dell’individuo e della sua comunità
vocazionale
● Nuovi operatori turistici: non offrono solo
servizi ma soprattutto contenuti
7. Definire il cliente
● Non più utilizzabili i criteri classici: uomo/donna,
ricco/povero, giovane/vecchio
● Nuovi criteri per definire il “segmento di
mercato”:
per tipo di passione e sistemi rappresentativi
gradi di intensità della passione: al centro
i “guru”, attorno cerchi di intensità
decrescente
10. Le Comunità vocazionali
Mercato individualizzato perché le passioni sono
tante ma ciò genera nuove “tribù” di passioni
comuni (es snow birds)
Comunità emozionali con legami stabili: non
moda ma stile
Sistema di codici, simboli, miti, eroi,
Social network su internet
Si formano e diffondono come virus, dentro e
non fuori o contro il sistema
11. Caratteristiche del Turismo Vocaz.
Turismo condizione essenziale per la vita
della comunità passionale
Turismo sempre più legato a club,
associazioni ecc
Il turismo concretizza e mostra la nostra
identità e appartenenza ad una tribù
12. L'Ecofield dell’ “homo turisticus”
Turismo classico modulare (spiaggia+pizza);
Turismo vocazionale sguardo reticolare al
territorio su mappe che solo i membri conoscono
Ecofield tribale
13. Il Territorio e la comunità locale
● Non si consumano destinazioni
ma esperienze
● Il turista consuma i sistemi culturali che il
territorio sa offrirgli
● Scambio di identità fra il territorio e la sua
comunità e l’ospite
● Territorio non conta per le sue risorse classiche”
ma per la narrazione che riesce a proporre
collegandole in una esperienza reale
14. Le persone
Le persone
Front office non solo info ma motivazione:
intermediario culturale
Coinvolgere le comunità già presenti sul proprio
territorio e chiedere pareri a quelle esterne
Guru attrattori turistici
15. Destinazioni turistiche
● Le Destinazioni turistiche oggi sono una
serie di reticoli vocazionali sovrapposti e
conviventi (come linee di produzione)
Nella struttura ricettiva, tribù diverse
convivono
● A nessun territorio è preclusa la possibilità
di diventare una destinazione turistica
● Crescita della domanda graduale ma
rapidissima dell’offerta di destinazioni,
16. Internet
Ispirazione per costruire il sogno
Social network, non necessariamente
siti turistici ma che alla fine generano
anche turismo
• Passaparola su internet – Buzz
• Reputazione on line
17. Il nuovo operatore turistico locale
Il nuovo operatore turistico è ponte fra la
comunità locale e comunità tribali globali
Talent scout o meglio “Trend scout”
(cacciatore di tendfenze)
Dream maker (creatore di sogni)
Catalizzatore locale
18. Talent scouting
Meglio inventare qualcosa di nuovo che
copiare marketing dell’anticipazione
I Media captano le nuove comunità emergenti
e le amplificano creano segmenti globali di
consumo, li celebrano e li promuovono
19. Le alleanze
Strategie di scelta e alleanza
Alleanze verticali di filiera di consumo
Alleanze Orizzontali e network tematici
Alleanze e sistemi locali avanzati
20. Strategie di comunicazione
Comunicare in modo diverso a comunità diverse:
stimolare partecipazione, far pregustare il sogno
Non si può dir tutto a tutti
Ogni prodotto è una narrazione dove chi racconta si
mette in gioco come in un biografia
Non si comunica solo il prodotto ma il suo contesto
Far percepire la densità della proposta ma non la
frenesia di dover far tutto
21. Gli eventi
● Incontri ed eventi rendono visibile la
comunità a sé stessa (come pre-
industriali) creazione di miti
● Evento è sia espressione di un contenuto,
sia mezzo di promozione, sia turismo esso
stesso
● Fa la differenza se coesiste con un reticolo di
offerte legate a quella passione
22. Altri strumenti
Guide e riviste tematiche
Punti di informazione che diventano tematici ed
atipici: una cantina o un enoteca per
promuovere la “filiera turistica” del vino
23. Turista impegnato
• programma la vacanza in modo da essere coinvolto in attività la
maggior parte del tempo
• Birdwatching, escursionismo, lavoro a contatto con la natura e
corsi didattici rientrano in questa categoria di attività.
• Il birdwatching è tra i passatempi all’aperto che registrare la
crescita più rapida in tutto il mondo,
• piccola parte del mercato turistico ma interessante perché
piuttosto redditizia e non solo stagionale.
• elevata consapevolezza ambientale e sociale.
24. Turista interessato
• si dedicano a un interesse particolare ma non esclusivamente
• lo coltivano attivamente e scelgono la meta di conseguenza.
• consapevolezza ambientale e sociale sebbene meno “purista”
• Passeggiate, bicicletta, visite a riserve naturali, festival ed
eventi
• grande importanza dell’offerta di queste attività per fidelizzarlo
• si ferma più a lungo ma su base più stagionale
• Passeggiate, fra le principali occupazioni degli europei, con
buone prospettive per il futuro: in Scozia, 18% della spesa
turistica.
25. Turista casuale
• raramente programma la propria vacanza in funzione di
un’attività particolare
• ma fortemente influenzato da varietà delle attrazioni e facilità di
accedervi.
• è più interessato alla località nel suo insieme (ambiente sociale
e naturale, bei panorami, villaggi attraenti, ospitalità locale) e
cose da vedere e fare.
• maggiore attrattiva sul mercato nazionale e regionale, nonché
sulle famiglie