SlideShare a Scribd company logo
1 of 27
Download to read offline
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                          PROGETTAZIONE
                 DI STRUTTURE IN ACCIAIO
con le nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici:
         basi concettuali ed esempi di calcolo

                         Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi
PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO
ISBN 978-88-579-0032-2
©2010 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686 - fax 091525738
www.darioflaccovio.it info@darioflaccovio.it
Prima edizione: giugno 2010




Progettazione di strutture in acciaio : con le nuove norme tecniche e gli
eurocodici : basi concettuali ed esempi di calcolo / a cura di Stefania
Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi. - Palermo : D. Flaccovio, 2010.
ISBN 978-88-579-0032-2
1. Strutture in acciaio. I. Arangio, Stefania <1977->. II Bucchi, Francesca
III. Bontempi, Franco <1963->.
624.1821 CDD-22                                    SBN Pal0226574

CIP - Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”




In copertina: Padova, complesso “Net Center”
Committente: Progetto Acciaio srl e NET srl
Progetto architettonico: Aurelio Galfetti con Carola Barchi e AU Studio Architetturaurbanistica
Progetto strutturale: SPC srl
Costrutture metallico: Stahlbau Pichler srl
Carpenteria leggera e serramenti: Somec spa
Impresa: Edilbasso spa
Foto: Oskar da Riz




Una pubblicazione redatta da:




Fondazione Promozione Acciaio
Viale Abruzzi, 68
20131 Milano – Italia
Tel. 02.86313020
Fax. 02.86313031
www.promozioneacciaio.it

Autori:
Stefania Arangio
Francesca Bucchi
Franco Bontempi
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




Un particolare ringraziamento va a tutti i Soci di Fondazione Promozione Acciaio
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




Indice
Prefazione                                                                                     XIII
Premessa                                                                                       xv

1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio                                         1
   1.1.   Il processo di progettazione di una struttura in acciaio                              2
   1.2.   Sistema strutturale, componenti e collegamenti                                        4
   1.3.   Requisiti strutturali                                                                 5
   1.4.   Criteri di progettazione                                                              7
   1.5.   Progettazione prestazionale e prescrittiva                                            8
   1.6.   Gestione della qualità                                                                9

2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio                                     13
   2.1.   Caratteristiche dell’acciaio                                                         14
   2.2.   Classificazione e denominazione                                                      15
   2.3.   Modello di calcolo dell’acciaio                                                      16
   2.4.   Morfologia degli elementi strutturali                                                17
   2.5.   Introduzione al processo di modellazione strutturale                                 21

3. Quadro normativo e criteri di verifica                                                      25
   3.1. Quadro normativo europeo e nazionale                                                   26
   3.2. Gli Eurocodici strutturali                                                             28
   3.3. Struttura degli Eurocodici                                                             30
   3.4. Le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni                                             31
   3.5. Valutazione della sicurezza                                                            32
        3.5.1. Azioni sulle costruzioni: classificazione e descrizione in termini statistici   33
        3.5.2. Valutazione della capacità portante                                             35
        3.5.3. Verifiche di sicurezza: metodo semiprobabilistico ai coefficienti parziali      36
   3.6. Stati limite e combinazione delle azioni                                               37
        3.6.1. Azioni di calcolo agli stati limite ultimi                                      38
        3.6.2. Resistenze di calcolo agli stati limite ultimi                                  40
        3.6.3. Azioni di calcolo agli stati limite di esercizio                                41
        3.6.4. Verifiche agli stati limite di esercizio                                        42

4. Azioni sulle costruzioni                                                                    43
   4.1. Premessa                                                                               44
   4.2. Carichi permanenti                                                                     44
   4.3. Azioni antropiche                                                                      46
        4.3.1. Carichi antropici – Eurocodice 1                                                47
        4.3.2. Carichi antropici – Nuove norme tecniche (NTC 2008)                             49
   4.4. Azioni naturali: carico della neve                                                     50
        4.4.1. Carico della neve – Eurocodice 1                                                51
        4.4.2. Carico della neve – Nuove Norme Tecniche 2008                                   55
   4.5. Azioni naturali: azioni dovute al vento                                                58
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




          4.5.1. Azioni del vento – Eurocodice 1                                                   59
          4.5.2. Azioni del vento – Nuove Norme Tecniche 2008                                      75

5. Risposta delle costruzioni in acciaio e verifica degli elementi strutturali                    87
   5.1. Livelli di verifica delle membrature                                                       88
   5.2. Classificazione delle sezioni                                                              91
   5.3. Resistenze di progetto                                                                     95
   5.4. Verifiche di resistenza agli stati limite ultimi                                           95
        5.4.1. Verifica a flessione – EC3 e NTC 2008                                               96
        5.4.2. Verifica a taglio – EC3 e NTC 2008                                                  98
        5.4.3. Verifica a trazione – EC3 e NTC 2008                                               101
        5.4.4. Verifica a compressione – EC3 e NTC 2008                                           105
        5.4.5. Verifica a presso o tensoflessione – EC3 e NTC 2008                                108
        5.4.6. Verifica di instabilità a compressione – EC3 e NTC 2008                            118
        5.4.7. Verifica di instabilità a presso-flessione – EC3 e CNR 10011                       122
   5.5. Verifiche agli stati limite di esercizio                                                  128
        5.5.1. Verifiche sugli spostamenti verticali – EC3 e NTC 2008                             128
        5.5.2. Verifiche sugli spostamenti laterali – EC3 e NTC 2008                              131
        5.5.3. Stato limite di vibrazioni – EC3 e NTC 2008                                        133

6. ESEMPIO 1:
   Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando gli Eurocodici                  135
   6.1.   Premessa                                                                                136
   6.2.   Schemi statici                                                                          138
   6.3.   Analisi dei carichi                                                                     139
   6.4.   Progettazione del solaio                                                                139
          6.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura                               141
          6.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano                              144
   6.5.   Progettazione delle travi secondarie                                                    146
          6.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna                        147
          6.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo                       151
   6.6.   Progettazione delle travi principali                                                    154
          6.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna                        154
          6.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo                       159
   6.7.   Progettazione dei controventi verticali                                                 165
          6.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X              165
          6.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y              171
   6.8.   Dimensionamento e verifica delle colonne                                                176
   6.9.   Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando gli Eurocodici                               185

7. Esempio 2:
   Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando le                   NTC 2008   187
   7.1. Premessa                                                                                  188
   7.2. Schemi statici                                                                            190
   7.3. Analisi dei carichi                                                                       191
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




   7.4. Progettazione del solaio                                                       191
        7.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura                      193
        7.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano                     196
   7.5. Progettazione delle travi secondarie                                           198
        7.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna               199
        7.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo              203
   7.6. Progettazione delle travi principali                                           207
        7.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna               207
        7.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo              212
   7.7. Progettazione dei controventi verticali                                        217
        7.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X     218
        7.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y     223
   7.8. Dimensionamento e verifica delle colonne                                       228
   7.9. Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando le NTC 2008                         237

8. Confronti e conclusioni                                                             239
   8.1.   Premessa                                                                     240
   8.2.   Valutazione della domanda                                                    240
   8.3.   Valutazione della capacità                                                   242
   8.4.   Dimensionamento degli elementi strutturali                                   243
   8.5.   Sintesi dei risultati                                                        244

APPENDICI
Prodotti in acciaio per le costruzioni                                                 245
   A1. Sistemi di designazione degli acciai                                            246
   A2. Profili laminati                                                                250
       A2.1. Prodotti lunghi – sagomario                                               250
       A2.2. Prodotti cavi – sagomario                                                 272
       A2.3. Laminati mercantili                                                       298
       A2.4. Altri prodotti laminati                                                   299
   A3. Lamiere e pannelli                                                              301
       A3.1. Lamiera                                                                   301
       A3.2. Lamiere grecate                                                           302
       A3.3. Lamiere per supporti e rivestimenti                                       303
       A3.4. Pannelli metallici precoibentati                                          307
       A3.5. Normativa di riferimento                                                  309
   A4. La protezione mediante zincatura a caldo                                        309
       A4.1. Il processo di zincatura a caldo                                          309

Bibliografia                                                                           313
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




Prefazione


Il presente volume è il primo di una serie di manuali, dedicati alla progettazione e costruzione in
acciaio, che Fondazione Promozione Acciaio ha in programma di proporre come nuova iniziativa edi-
toriale per l’anno 2010.
Il progetto è finalizzato a completare il supporto tecnico già offerto agli operatori di mercato da altre
monografie pubblicate dalla Fondazione (consultare il sito: www.promozioneacciaio.it), realizzando
una collana di manuali, curati da esperti di settore, che si contraddistinguono per snellezza e prati-
cità, utili sia per la pratica professionale che per un primo approccio alle soluzioni costruttive in
acciaio da parte di studenti delle facoltà di ingegneria e di architettura.
A fronte dei recenti sviluppi del quadro normativo nazionale, riteniamo utile presentare un primo
volume che affronti l’impostazione della progettazione delle verifiche prestazionali e di sicurezza per
le costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali, proponendosi
come un utile compendio per comprendere il corretto utilizzo delle nuove normative.
Fondazione Promozione Acciaio è sostenuta dai maggiori produttori d’acciaio italiani ed europei e da
altri importanti rappresentanti della filiera tra cui trasformatori, centri di servizio e costruttori metal-
lici, uniti dallo scopo di promuovere l’impiego di acciaio nelle costruzioni ed infrastrutture.
Il progetto della Fondazione è quello di mettere al servizio degli operatori del settore delle costruzio-
ni italiano gli investimenti dei propri soci, sviluppando un’azione costante di comunicazione, infor-
mazione e supporto verso professionisti, studenti universitari, committenti pubblici e privati sulle
possibilità e i vantaggi delle soluzioni in acciaio.
Nascono così numerosi progetti di iniziative culturali e di insegnamento dedicati al mondo accade-
mico e dei professionisti, che vanno dall’organizzazione di convegni e corsi formativi, alla realizzazio-
ne di diverse iniziative editoriali, di cui il presente volume è una significativa testimonianza.
In questa fase di aggiornamenti a livello normativo e di maggiore attenzione del mondo delle costru-
zioni verso la sicurezza e la qualità costruttiva, auspichiamo che questo volume e gli altri che segui-
ranno possano contribuire significativamente a una maggiore conoscenza delle opere in acciaio,
capaci di distinguersi per gli elevati standard qualitativi offerti, oltre che per altri importanti pregi: la
sostenibilità ambientale, la rispondenza a requisiti di antisismicità, la funzionalità, le potenzialità
architettoniche, la rapidità costruttiva e la semplicità di messa in opera.
Un particolare ringraziamento va, da parte di Fondazione Promozione Acciaio e dei propri associati,
agli autori del volume, ing. Stefania Arangio, ing. Francesca Bucchi, prof. ing. Franco Bontempi e
all’Università La Sapienza di Roma.



                                                                                     Luca Mandirola
                                                                                      Coordinatore
                                                                              Fondazione Promozione Acciaio
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




Premessa


Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di
sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali.
A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piutto-
sto complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le proce-
dure di calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare.
Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà
legate a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di dia-
grammi di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costru-
zioni e le verifiche degli elementi strutturali in acciaio.
Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo propo-
sito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al dimensiona-
mento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli argomenti
sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.
I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura
sia ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.
Il volume è articolato in otto capitoli e una appendice.
Nel primo capitolo si parla della sicurezza e delle prestazioni delle strutture in acciaio. Dopo aver pre-
sentato brevemente e in forma idealizzata il processo di progettazione di una struttura in acciaio,
sono introdotti i principali requisiti strutturali e i criteri di progettazione volti al loro ottenimento.
Nel secondo capitolo vengono proposte considerazioni riguardo al comportamento delle strutture in
acciaio e alle modalità di modellazione del materiale e dell’organismo strutturale. In questo capitolo
è anche brevemente introdotta la struttura che viene poi calcolata nel dettaglio nei capitoli 6 e 7.
Nel terzo capitolo viene introdotto il quadro normativo tecnico europeo e nazionale. In particolare si
illustrano brevemente i contenuti dei codici utilizzati per i calcoli successivi: gli eurocodici struttura-
li (UNI EN 1990 – 1991 – 1993) e le nuove norme tecniche nazionali (D.M. 14/01/2008). È richiamato
l’approccio semiprobabilistico alle verifiche di sicurezza adottato in entrambi i codici.
Nel quarto capitolo sono presentate le procedure di calcolo proposte dagli eurocodici e dalle nuove
norme tecniche per il calcolo delle azioni sulle strutture. Le procedure sono applicate per il calcolo
delle azioni antropiche e ambientali agenti sull’edificio considerato.
Nel capitolo 5 sono introdotti i diversi livelli di verifica delle membrature e successivamente vengono
presentate nel dettaglio le varie verifiche di sicurezza. Per rendere più chiaro ed operativo il processo
di verifica, le varie procedure sono state schematizzate tramite diagrammi di flusso. Gli autori riten-
gono che questo modo di proporre i procedimenti di verifica sia quello più efficace ed efficiente, vista
la relativa complessità del quadro normativo (si veda Manuale di Progettazione strutturale, 2008).
Nei capitoli 6 e 7 vengono presentate due applicazioni: lo stesso edificio viene calcolato utilizzando
gli eurocodici strutturali e le nuove norme tecniche. Gli sviluppi logici e i vari passaggi numerici sono
presentati nel dettaglio per permettere al lettore di seguire passo passo il dimensionamento e la veri-
fica dei vari elementi strutturali.
Infine, nel capitolo 8, sono confrontati i risultati ottenuti con i due codici normativi in termini di
valutazione della domanda (calcolo delle azioni e valutazione dei coefficienti di sicurezza) e della
capacità (resistenze di progetto) e considerando le dimensioni dei vari elementi strutturali.
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo testo: in particolare il
dott. Luca Mandirola e l’ing. Monica Antinori della Fondazione Promozione Acciaio.

                                                                                                 Gli autori
                                                      Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                                       1
                        Sicurezza e prestazioni
                    delle costruzioni in acciaio
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




    Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




2   1.1. Il processo di progettazione di una struttura in acciaio
    Per definire quali sono i principi che governano il processo di progettazione di una
    struttura prima di tutto è necessario specificare cosa si intende con il termine
    “struttura”. Una definizione semplice potrebbe essere “insieme di elementi in grado
    di sopportare le azioni applicate e di trasmetterle al suolo”. Una definizione di que-
    sto tipo risulta però piuttosto vaga: infatti non spiega cosa effettivamente caratte-
    rizzi una struttura e conseguentemente non aiuta ad inquadrare quali siano i fatto-
    ri da considerare nella progettazione strutturale.
    Nella realtà il concetto di struttura è legato ad aspetti più complessi e articolati; per
    esempio è necessario considerare che:
    – una struttura è un oggetto fisico reale;
    – una struttura è un oggetto complesso che funziona come un sistema: non ha
      senso considerare solo i vari elementi separatamente;
    – una struttura non è quindi un puro assemblaggio di elementi: è proprio l’orga-
      nizzazione delle relazioni funzionali fra gli elementi che conferisce alla struttura
      il carattere di interezza.
    Alla luce delle considerazioni sopra esposte la definizione di struttura data deve
    essere più completa; ad esempio una struttura è una “entità fisica composta da ele-
    menti strutturali diversi interrelati da una organizzazione che le conferisce un carat-
    tere di sistema”.
    In questa definizione sono messi in evidenza diversi fattori che caratterizzano i pro-
    blemi strutturali ma manca ancora un aspetto caratteristico legato alle situazioni
    reali: è necessario infatti considerare che una struttura è sempre inserita in un
    ambiente di progetto che necessariamente ha un ruolo fondamentale nella determi-
    nazione delle sue caratteristiche.
    In definitiva, a partire dalla definizione più generale di sistema che è quella di “com-
    plesso di elementi che interagiscono tra loro e con l’ambiente” ci si rende conto che
    l’approccio progettuale moderno deve passare dall’analisi della struttura (intesa
    come costituita da elementi che interagiscono tra di loro) a quella del sistema strut-
    turale (elementi che interagiscono tra di loro e con l’ambiente).
    Nel caso di sistemi strutturali a scheletro portante in acciaio il processo di proget-
    tazione strutturale può essere schematizzato attraverso il diagramma di flusso in
    figura 1.1.
    Dopo aver definito la tipologia di materiale e la geometria dell’opera il processo di
    progettazione si snoda attraverso le seguenti fasi.
    – inizialmente vengono scelti modelli adeguati del materiale, della struttura e delle
      azioni;
    – successivamente viene effettuato un primo dimensionamento degli elementi
      strutturali; per questa fase vengono generalmente utilizzate regole pratiche e
      conoscenze acquisite e si ottiene dunque il cosiddetto predimensionamento;
    – la fase successiva è quella dell’analisi strutturale: in questa fase sono definite le
      possibili combinazioni delle azioni di progetto e vengono valutati gli effetti sulla
      struttura; nel caso di edifici questi vengono generalmente valutati in termini di
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                      1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio




                                                                                                3




   Figura 1.1 - Processo di progettazione di una struttura in acciaio
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




    Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




4     sollecitazioni sugli elementi strutturali ED , di spostamenti δD e di frequenze di
      vibrazione dei solai fD ; in definitiva, l’analisi strutturale permette di valutare la
      domanda D di una struttura, ossia ED , δD , fD sulla base del materiale da costruzio-
      ne, della geometria e delle azioni applicate;
    – una volta definita la domanda è necessario valutare la capacità C della struttu-
      ra: questa viene valutata in termini di resistenza RC , di spostamento limite δC e di
      frequenza di vibrazione minima fC ;
    – i due passi successivi riportati in figura 1.1 riguardano il processo di verifica: per
      ognuna delle prestazioni considerate la capacità della struttura deve essere mag-
      giore o al più uguale alla domanda:
                                                       C≥D
       La prima verifica in termini di resistenza della struttura è allo stato limite ultimo:
       consiste nel verificare che le sollecitazioni resistenti RC siano maggiori delle sol-
       lecitazioni agenti ED . Il concetto di stato limite e i relativi formati di verifica sono
       approfonditi nel capitolo 3:
                                                      RC ≥ ED
       La seconda parte delle verifiche è legata alla deformabilità della struttura in con-
       dizioni di esercizio (stato limite di esercizio): gli spostamenti degli elementi strut-
       turali δD dovuti alle azioni di progetto e le frequenze proprie dei solai fD devono
       essere inferiori a dei limiti prestabiliti δC e fC :
                                                      δC ≥ δD
                                                       fC ≥ fD
    Se le verifiche sono soddisfatte il processo di progettazione è terminato; se anche
    una sola delle relazioni risulta non verificata è necessario ripetere le varie fasi del
    processo partendo da un nuovo dimensionamento. Per ulteriori approfondimenti si
    veda Bontempi et al. (2008).
    Le varie fasi del processo di progettazione saranno discusse e approfondite all’inter-
    no del volume.


    1.2. Sistema strutturale, componenti e collegamenti
    Come introdotto precedentemente, una costruzione è un organismo composto da
    diverse parti strutturali atte a raccogliere e trasferire al suolo i carichi verticali e
    orizzontali. All’interno di una struttura, per quanto complessa, è possibile identifica-
    re delle sottostrutture che hanno uno specifico comportamento strutturale. Queste,
    a loro volta, sono costituite da componenti strutturali che possono ulteriormente
    essere suddivisi in singoli elementi (figura 1.2).
    Il corretto funzionamento di una costruzione è quindi legato a un corretto assem-
    blaggio dei vari elementi e, a livello superiore, dei vari componenti. Questo aspetto
    riveste un ruolo fondamentale nelle costruzioni in acciaio: i singoli elementi sono
    generalmente prodotti standardizzati realizzati in serie e solo una attenta progetta-
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                     1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio




zione dei collegamenti e una corretta disposizione dei componenti strutturali può                              5
assicurare un comportamento strutturale coerente e ottimale.




                        Figura 1.2 - Scomposizione di una struttura in acciaio



1.3. Requisiti strutturali
Le costruzioni devono soddisfare molteplici requisiti che garantiscono la possibilità
di poter essere utilizzate in modo corretto durante tutta la loro vita utile. Tali requi-
siti devono essere stabiliti in modo chiaro e univoco a tutti i livelli, a partire dalle
caratteristiche dei materiali da costruzione. Questo vale, ovviamente, sia per la
comunità italiana sia a livello internazionale.
A tal fine, la Direttiva 89/106/CE “Prodotti da costruzione” del Consiglio Europeo, del
21 dicembre 1988, recepita in Italia con il D.P.R. n. 246 del 21 aprile 1993, è stata
formulata con l’obiettivo di garantire la libera circolazione di tutti i materiali da
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




    Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




6   costruzione nell’Unione Europea mediante l’armonizzazione delle legislazioni nazio-
    nali nel campo dei requisiti essenziali per tali prodotti.
    La Direttiva si applica “a qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanente-
    mente incorporato in opere di costruzione, le quali comprendono gli edifici e le
    opere di ingegneria”.
    I prodotti da costruzione possono essere immessi sul mercato soltanto se idonei
    all’uso previsto. A tale riguardo, essi devono consentire la costruzione di opere che
    soddisfano, per una durata di vita economicamente accettabile, la conformità a una
    serie di requisiti riportati nell’allegato I della citata Direttiva.
    Oltre ai requisiti legati ai materiali, anche i requisiti strutturali di base sono definiti
    all’interno delle norme nazionali ed europee. Questi vengono indicati nella sezione
    2.1 dell’Eurocodice 0 (UNI EN 1990).
    Requisito essenziale è che un’opera debba essere in grado di sopportare le azioni per
    le quali è stata progettata rimanendo adeguata allo scopo per il quale è stata con-
    cepita. Il soddisfacimento di tale requisito, essenziale sia dal punto di vista della
    sicurezza (safety) che della funzionalità (serviceability), si ottiene se le strutture, sia
    a livello di singolo elemento, sia di intero sistema, soddisfano i requisiti riportati di
    seguito (UNI EN 1990, 2.1 – (2)P).

    • RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ
    L’opera deve essere concepita e costruita in modo che le azioni a cui può essere sot-
    toposta durante la costruzione e l’utilizzazione non provochino il crollo dell’intera
    opera o di una sua parte. Devono inoltre essere evitate deformazioni di importanza
    inammissibile, danni ad altre parti dell’opera o alle attrezzature principali o accesso-
    rie in seguito a una deformazione di primaria importanza degli elementi portanti.

    • FUNZIONALITÀ
    La struttura deve poter essere utilizzata con un adeguato livello di affidabilità per lo
    scopo per il quale è stata costruita durante tutta la vita utile di progetto.

    • ROBUSTEZZA
    La robustezza strutturale consiste nella capacità di evitare, nel caso di eventi ecce-
    zionali, quali incendi, esplosioni, urti o conseguenze di azioni antropiche, danni
    sproporzionati rispetto all’entità delle cause innescanti.

    • DURABILITÀ
    La struttura deve mantenere invariate, al trascorrere del tempo, le caratteristiche
    fisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture, purché venga effettuata la pre-
    vista manutenzione ordinaria. La durabilità è funzione dell’ambiente in cui la strut-
    tura è inserita e del numero di cicli di carico a cui potrà essere sottoposta. Una
    buona durabilità può essere ottenuta utilizzando materiali a ridotto degrado o asse-
    gnando dimensioni strutturali maggiorate in grado di compensare il deterioramen-
    to prevedibile dei materiali durante la vita utile di progetto, oppure mediante proce-
    dure di manutenzione programmata.
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                     1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio




• RESISTENZA AL FUOCO                                                                                          7
L’opera deve essere concepita e costruita in modo che, in caso di incendio, la capa-
cità portante dell’edificio possa essere garantita per un periodo di tempo predeter-
minato. La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno delle opere
devono essere limitate in maniera tale che gli occupanti possano lasciare l’opera o
essere soccorsi.


1.4. Criteri di progettazione
Il processo di progettazione è complesso e generalmente iterativo come illustrato
dallo schema di figura 1.1. È importante considerare una serie di criteri che posso-
no aiutare nel raggiungimento delle prestazioni richieste. Questi criteri sono ripor-
tati di seguito.

• SEMPLICITÀ
Il criterio più generale di progetto riguarda la semplicità: per l’ingegneria questo è
un valore fondamentale perché pone le basi per la certezza di comportamento.
Questo principio diventa quindi una strategia globale per non introdurre ulteriori
complessità in un ambiente già di per sé altamente incerto.

• REGOLARITÀ GEOMETRICA E SIMMETRIA
La regolarità geometrica riguarda la disposizione in pianta e in elevazione della
struttura. È consigliata l’adozione di una configurazione geometrica lineare, con
eccentricità limitate e possibili simmetrie, senza variazioni brusche di masse e rigi-
dezze. Tale regolarità dovrebbe essere considerata a diverse scale, dalla forma della
pianta fino alle connessioni tra i singoli elementi strutturali.

• IPERSTATICITÀ E RIDONDANZA
La sicurezza globale in caso di crisi di una parte del sistema strutturale deve essere
assicurata dalla presenza di percorsi di carico alternativi che permettano la creazio-
ne di diversi meccanismi resistenti e dalla presenza di vincoli e connessioni sovrab-
bondanti rispetto alla quantità strettamente necessaria.

• PREVEDIBILITÀ NEL TEMPO
È necessario utilizzare materiali e componenti strutturali il cui comportamento nel
tempo sia il più possibile prevedibile al fine di evitare alterazioni brusche del com-
portamento meccanico.

• PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Per garantire il rispetto dei requisiti sopra indicati è necessario operare una scelta
accurata dei materiali. Per poter essere utilizzati ai fini strutturali, materiali e com-
ponenti devono avere caratteristiche geometriche e meccaniche certe. Se vengono
utilizzati materiali non esplicitamente citati nelle norme il produttore ne deve
garantire prestazioni in linea con quanto richiesto dalla norma stessa.
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




    Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




8   1.5. Progettazione prestazionale e prescrittiva
    L’approccio tradizionale alla progettazione delle strutture è stato per anni di tipo
    prescrittivo: le norme tecniche per le costruzioni prevedevano che il dimensiona-
    mento e la verifica degli elementi strutturali fossero effettuati seguendo procedure
    assegnate e utilizzando valori prestabiliti. Questo tipo di approccio lascia poca
    libertà al progettista, che si trova a dover seguire delle regole in maniera quasi auto-
    matica, senza compiere delle scelte personali che potrebbero migliorare il compor-
    tamento della costruzione e quindi le sue prestazioni (figura 1.3a), portando nel
    tempo a considerare inviolabili specifiche regole tecniche e implicando il considera-
    re fissi vari parametri di progetto. L’effetto più deleterio è quello di minimizzare la
    capacità critica del progettista.
    Negli ultimi anni è stato invece registrato un numero consistente di cambiamenti e
    di innovazioni che hanno mutato l’impostazione delle attività di progettazione da
    prescrittiva a prestazionale, prima con la redazione a livello europeo degli Eurocodici
    strutturali, poi con l’introduzione di una norma nazionale a carattere prestazionale
    (prima il D.M. 1409/2005: Testo Unitario e successivamente il D.M. 14/01/2008:
    Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni).
    Tra i vari fattori che hanno portato a questo cambiamento nell’approccio progettua-
    le meritano di essere menzionati da una parte l’utilizzo sempre più intensivo nell’in-
    gegneria strutturale di strumenti avanzati di calcolo e dall’altra l’introduzione di
    materiali innovativi ad alte prestazioni. Vanno inoltre segnalati i nuovi sistemi di
    monitoraggio delle opere, significativamente meno onerosi che nel passato. Allo
    stesso tempo alcune opere progettate con i metodi tradizionali sono state oggetto
    di critiche da parte dell’opinione pubblica e degli esperti del settore perché hanno
    spesso evidenziato livelli prestazionali inadeguati alle necessità.
    L’obiettivo primario dell’impostazione progettuale basata sulle prestazioni consiste
    nel creare un sistema nel quale le prestazioni della struttura in esame siano chiara-
    mente indicate e gli utenti (committenti, proprietari, utilizzatori) siano chiaramente
    informati sulle modalità di realizzazione e sui costi di progettazione, supervisione e
    costruzione da sostenere per ottenerle.
    Nella progettazione prescrittiva i livelli di sicurezza e le prestazioni attese non sono
    richiesti esplicitamente al progettista, sono sottointesi dalle norme. Il progettista
    segue regole di calcolo e sceglie i componenti e i materiali come specificato dalle
    norme. Non esiste una verifica diretta della sicurezza e delle caratteristiche presta-
    zionali dell’opera, ma solo una garanzia indiretta per aver fatto le cose come pre-
    scritto.
    L’approccio prestazionale propone invece di definire accuratamente i requisiti di
    progetto, dichiarando i livelli di sicurezza necessari. Lascia il progettista libero di
    scegliere, in modo consapevole e coerente, fra diversi strumenti e materiali per il
    raggiungimento delle prestazioni prefissate; prevede inoltre che l’effettivo raggiun-
    gimento delle prestazioni prefissate venga verificato direttamente attraverso model-
    lazione numerica o sperimentale, fornendo quindi una conferma diretta della qua-
    lità della costruzione (figura 1.3b).
    Si noti che nella pratica, i codici normativi moderni, pur orientandosi verso una
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                        1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio




visione prestazionale, mantengono comunque alcuni aspetti prescrittivi che permet-                                9
tono di agevolare il trattamento di situazioni ordinarie.




             a)                                                b)



    Figura 1.3 - Diagramma di flusso ideale di una progettazione secondo l’approccio prescrittivo (a)
                                e secondo l’approccio prestazionale (b)




1.6. Gestione della qualità
L’Eurocodice 0 (UNI EN 1990) mette in evidenza un aspetto molto importante: la
gestione della qualità. L’esperienza pratica mostra infatti che un sistema di qualità è
uno strumento chiave per il raggiungimento di un appropriato livello di affidabilità
strutturale. Le misure di gestione della qualità sottolineate nella UNI EN 1990 riguar-
dano:
– la definizione puntuale dei requisiti di affidabilità;
– le misure organizzative;
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




     Progettazione di strutture in acciaio                                                                   Acciaio




10   – il controllo delle attività durante tutte le fasi, dalla progettazione fino a realizza-
       zione, uso e manutenzione.
     I sistemi di qualità dipendono da diversi fattori e sono quindi differenti tra loro. La
     serie CEN EN 29000 e i vari standard internazionali (ISO dalla 9000 alla 9004) concre-
     tizzano e razionalizzano vari approcci. La norma EN ISO 9001, per esempio, è stata
     sviluppata intorno a un modello dell’organizzazione a processi basato sull’utilizzo di
     alcuni principi di gestione della qualità volti al raggiungimento di prestazioni di
     “eccellenza”.
     Tra i principi specifici legati alla qualità nel campo delle costruzioni si segnalano:
     –   soddisfacimento di bisogni, usi o scopi specifici;
     –   soddisfazione del cliente;
     –   conformità con i codici normativi e le linee guida esistenti;
     –   conformità con le esigenze della società.
     La gestione della qualità è fondamentale durante tutte le fasi della vita utile della
     struttura: in figura 1.4 e in tabella 1.1 sono mostrate le varie fasi e le relative atti-
     vità di gestione della qualità.




               Figura 1.4 - Ciclo della qualità per le costruzioni (adattata da Gulvanessian et al., 2002)
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                                                    1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio




Tabella 1.1 - Processo di costruzione e gestione della qualità (adattata da Gulvanessian et al., 2002)                                        11

        Fasi del ciclo
                                                                                   Attività
        della qualità
                                Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i componenti strutturali
                                Specifiche di progetto
Concezione (Conception)         Specifiche per l’impresa
                                Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione
                                Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche
                                Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali, componenti e sotto-strutture
                                Conferma della accettabilità e della raggiungibilità delle prestazioni
Progetto (Design)
                                Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, ecc.)
                                Specifiche dei materiali
                                Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali
Appalto – Contratti
                                Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa
(Tendering)
                                Accettazione del contratto da parte del cliente
                                Controllo del processo e del prodotto
                                Campionamento e prove
Esecuzione
                                Correzione di eventuali errori in corso d’opera
                                Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella documentazione di progetto
Completamento dei lavori
                         Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo statico, ecc.)
e consegna al cliente
                                Monitoraggio delle prestazioni
                                Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento
Uso e manutenzione
                                Studio dei problemi
                                Certificazione del lavoro
Risanamento
                                Come sopra
(o demolizione)
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                                                       2
    Comportamento e modellazione
          delle strutture in acciaio
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




     Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




14   2.1. Caratteristiche dell’acciaio
     L’acciaio da costruzione è una lega composta per il 98% da ferro e da piccole per-
     centuali di carbonio, manganese, silicio, rame e cromo; il manganese e il silicio
     migliorano la saldabilità, mentre il rame e il cromo migliorano la resistenza agli
     agenti atmosferici. L’acciaio è un materiale utilizzato per formare profili, a caldo o a
     freddo, di solito standardizzati, con i quali si può assemblare una struttura tridimen-
     sionale attraverso dei collegamenti.
     Le proprietà meccaniche del materiale vengono generalmente ricavate tramite la
     prova di trazione monoassiale (secondo le norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986,
     UNI EN 10002-1:2004) su provini standardizzati per forma e dimensioni, in modo da
     rendere confrontabili le prove eseguite in tempi e luoghi diversi. La prova viene
     effettuata applicando al provino una forza assiale, prima crescente e poi decrescen-
     te, fino alla rottura del provino stesso. Considerando una fase di carico e una di sca-
     rico è possibile determinare le deformazioni elastiche e plastiche del materiale.
     Nel diagramma carico N – allungamento ∆L che si ottiene dalla prova di trazione è
     possibile distinguere quattro zone (figura 2.1):
     1. nella prima zona si evidenzia un comportamento lineare: la legge di Hooke è vali-
        da, gli allungamenti sono piccolissimi e la riduzione delle dimensioni trasversali
        del provino per l’effetto Poisson è trascurabile;




                 Figura 2.1 - Diagramma carico-deformazione della prova di trazione monoassiale
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                               2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio




2. la seconda zona è caratterizzata da un tratto ondulato con andamento medio                               15
   pressoché orizzontale dovuto all’insorgere delle deformazioni plastiche (snerva-
   mento);
3. la terza zona è caratterizzata da un ramo ascendente in cui l’aumento dell’allun-
   gamento si ottiene solo aumentando il carico (incrudimento); durante questa
   fase la contrazione trasversale del provino non è più trascurabile, cosicché si
   comincia a notare una differenza tra la tensione calcolata dividendo il carico per
   l’area effettiva ridotta e quella calcolata utilizzando l’area iniziale (ossia tra la
   misura di sforzo vero e quella ingegneristica o nominale). Il tratto crescente ter-
   mina quando la contrazione trasversale cessa di essere uniforme e si localizza in
   una zona ristretta del provino (strizione);
4. la quarta zona, ad andamento discendente, descrive la riduzione del carico di
   prova effettuata per seguire l’evoluzione delle deformazioni plastiche nel provi-
   no. A causa della strizione, la sezione del provino non è più costante, ma si
   restringe sempre di più fino a quando si verifica la rottura. In tutta la quarta
   zona la tensione effettiva aumenta, anche se il carico viene gradualmente ridot-
   to, perché prevale l’influenza della strizione che diminuisce, come si è detto, l’a-
   rea della sezione trasversale.
Dalla prova di trazione appena descritta si ricavano i parametri riportati in tabella 2.1.

Tabella 2.1 - Parametri ricavabili dalla prova di trazione monoassiale

    ft   Tensione di rottura
    fy   Tensione di snervamento
    E    Modulo di elasticità tangenziale (o di Young)
    et   Allungamento percentuale a rottura




2.2. Classificazione e denominazione
Nelle normative nazionali ed europee si considerano le seguenti classi di acciaio da
carpenteria per la realizzazione di profilati laminati a caldo a sezione aperta.
(NTC 2008, tabella 11.3.IX; UNI EN 1993, prospetto 3.1):
–   S 235 (Fe 360)
–   S 275 (Fe 430)
–   S 355 (Fe 510)
–   S 460.
Il valore dopo la S (steel ) indica la tensione caratteristica di snervamento. Tra paren-
tesi è indicata la denominazione che gli stessi acciai avevano nelle normative prece-
denti nelle quali però il numero utilizzato nella sigla indicava il valore della tensio-
ne di rottura.
Si noti che nelle nuove norme è stata inclusa nella gamma degli acciai normalmen-
te impiegabili anche la classe S 460 che prima non era considerata.
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




     Progettazione di strutture in acciaio                                                               Acciaio




16   Secondo le norme europee l’acciaio è denominato attraverso una sigla che ne rias-
     sume le caratteristiche principali, ad esempio:

     EN   10025-2 S 235 J2 + Z25 + M

     dove
     EN 10025-2      = normativa europea di riferimento
     S               = simbolo dell’acciaio strutturale
     235             = tensione di snervamento espressa in N/mm2
     J2              = sigla per la resilienza per intaglio
     Z25             = simbolo che indica richieste particolari (in questo caso la riduzione
                       dell’area del 25%)
     M               = simbolo che indica le condizioni di trattamento (laminazione termo
                       meccanica).

     In figura 2.2 sono schematizzate le sigle più utilizzate per gli acciai strutturali, men-
     tre negli allegati riportati alla fine del testo è fornita la legenda completa dei sim-
     boli utilizzati dai vari sistemi di designazione.




           Figura 2.2 - Schema per la denominazione degli acciai per uso strutturale (Fondazione Promozione Acciaio)




     2.3. Modello di calcolo dell’acciaio
     Per la progettazione di strutture in acciaio si considera un comportamento del mate-
     riale semplificato (figura 2.3): il secondo tratto della curva mostrata in figura 2.1 viene
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                            2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio




semplificato con un tratto rettilineo a partire dalla tensione di snervamento, trascu-                   17
rando quindi l’incremento di tensione che si ha successivamente fino alla rottura.




                     Figura 2.3 - Diagramma tensioni-deformazioni semplificato




2.4. Morfologia degli elementi strutturali
Una struttura è costituita da un insieme di elementi soggetti a carichi verticali e
orizzontali che, opportunamente organizzati, sono in grado di resistere alle azioni
esterne trasferendole a terra.
Un edificio in acciaio è generalmente costituito dai seguenti componenti struttura-
li (figura 2.4):
–   solai;
–   travi;
–   colonne;
–   controventi.
Esistono poi elementi strutturali secondari ed elementi non strutturali come le tam-
ponature che servono a delimitare la superficie tridimensionale.
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




     Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




18




                             Figura 2.4 - Elementi resistenti di una struttura in acciaio



     I solai sono strutture bidimensionali orizzontali in grado di trasferire i carichi agen-
     ti sugli altri componenti strutturali. La tipologia di solaio tipicamente utilizzata per
     le costruzioni in acciaio è costituita da una lamiera grecata, fissata alle travi trami-
     te appositi bottoni di saldatura, all’interno della quale viene disposta una rete elet-
     trosaldata e viene gettata una soletta di calcestruzzo alleggerito (figura 2.5). Le
     lamiere sono ottenute mediante sagomatura a freddo di nastri di lamiere di spesso-
     re variabile tra 5 e 20 decimi di millimetro e vengono generalmente fornite in ele-
     menti di lunghezza circa pari a 6 m; tale limitazione è legata ad esigenze di traspor-
     to e montaggio.
     Le travi sono elementi in cui una dimensione è prevalente rispetto alle altre due.
     Sono elementi prevalentemente inflessi, soggetti quindi a sforzo di taglio e momen-
     to flettente. Negli impalcati degli edifici in acciaio solitamente si dispone una ordi-
     tura costituita da travi secondarie, su cui è appoggiato il solaio, e da travi principa-
     li che sopportano i carichi trasmessi dalle travi secondarie e li trasferiscono alle
     colonne.
     Le colonne sono elementi strutturali prevalentemente compressi o presso-inflessi.
     Sopportano il carico proveniente dagli orizzontamenti e lo trasferiscono alle strut-
     ture di fondazione.
     I profili commerciali più diffusi per la realizzazione di travi e colonne, le cui caratte-
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




                                            2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio




                                                                                                         19




                                  Figura 2.5 - Solaio in lamiera grecata



ristiche geometriche e meccaniche sono riportate nel dettaglio negli allegati, sono i
seguenti:
– profili IPE: sono profili a doppia T ad ali parallele in cui l’altezza h della sezione è
  circa il doppio della base b (h ≅ 2b). Dato che il momento di inerzia in una dire-
  zione è notevolmente maggiore di quello nell’altra direzione, questo profilo è
  efficiente per sopportare sollecitazioni di tipo flessionale agenti marcatamente in
  una direzione, come quelle a cui sono soggette le travi. I profili IPE vengono pro-
  dotti con lunghezze fino a 12 m; per coprire luci maggiori è necessario realizza-
  re profili composti le cui dimensioni e caratteristiche inerziali sono definite caso
  per caso;
– profili HE: sono profili a doppia T in cui le misure dell’altezza h e della base b
  sono molto simili (h ≅ b). Queste sezioni presentano un buon comportamento nei
  confronti dei fenomeni di instabilità poiché posseggono caratteristiche inerziali
  simili nelle due direzioni; per questo motivo sono spesso utilizzate per realizzare
  le colonne. Esistono, in ordine decrescente di resistenza, tre differenti classi di
  profili HE (figura 2.6): tipo pesante M, normale B, leggero A.
I controventi sono elementi inseriti sia nel piano verticale che orizzontale per elimi-
nare le labilità di una struttura a ritti pendolari nei confronti delle azioni orizzontali.
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati




     Progettazione di strutture in acciaio                                                              Acciaio




20




                                             Figura 2.6 - Profili di tipo HE


     Infatti, nel tipico schema a ritti pendolari, si ipotizza che i vari elementi siano collega-
     ti tra di loro tramite vincoli assimilabili a cerniere; l’organismo strutturale risultante è
     in grado di sopportare i carichi verticali ma risulta labile per azioni orizzontali.
     Inserendo elementi di controventamento questa labilità viene eliminata (figura 2.7).




                               Figura 2.7 - Schema di una struttura a ritti pendolari


     Un’altra soluzione per eliminare la labilità nei confronti delle azioni orizzontali è
     quella di progettare nodi rigidi tra gli elementi strutturali in grado di trasmettere
     sforzo assiale, taglio e momento, realizzando così una tipologia strutturale denomi-
     nata a telaio (figura 2.8).




                                             Figura 2.8 - Schema a telaio

More Related Content

What's hot

costruzione di ponti in cemento armato
costruzione di ponti in cemento armatocostruzione di ponti in cemento armato
costruzione di ponti in cemento armatoFranco Bontempi
 
costruzione di ponti in acciaio
costruzione di ponti in acciaiocostruzione di ponti in acciaio
costruzione di ponti in acciaioFranco Bontempi
 
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8Franco Bontempi Org Didattica
 
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANO
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOCostruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANO
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOFranco Bontempi
 
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1Franco Bontempi
 
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle Costruzioni
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle CostruzioniConcorso Roma La Sapienza Tecnica delle Costruzioni
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle CostruzioniFranco Bontempi
 
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdf
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdfPGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdf
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdfFranco Bontempi
 
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdfFranco Bontempi
 
radogna appunti.Image.Marked.pdf
radogna appunti.Image.Marked.pdfradogna appunti.Image.Marked.pdf
radogna appunti.Image.Marked.pdfFranco Bontempi
 

What's hot (20)

Costruzione di ponti in acciaio
Costruzione di ponti in acciaioCostruzione di ponti in acciaio
Costruzione di ponti in acciaio
 
Calcolo della precompressione: DOMINI e STRAUS7
Calcolo della precompressione: DOMINI e STRAUS7Calcolo della precompressione: DOMINI e STRAUS7
Calcolo della precompressione: DOMINI e STRAUS7
 
Costruzioni Metalliche - De Cesare Sbaraglia
Costruzioni Metalliche - De Cesare SbaragliaCostruzioni Metalliche - De Cesare Sbaraglia
Costruzioni Metalliche - De Cesare Sbaraglia
 
Piastre e tubi - Samuele Ferretti
Piastre e tubi - Samuele FerrettiPiastre e tubi - Samuele Ferretti
Piastre e tubi - Samuele Ferretti
 
costruzione di ponti in cemento armato
costruzione di ponti in cemento armatocostruzione di ponti in cemento armato
costruzione di ponti in cemento armato
 
costruzione di ponti in acciaio
costruzione di ponti in acciaiocostruzione di ponti in acciaio
costruzione di ponti in acciaio
 
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7 (parte 2) & 8
 
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANO
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOCostruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANO
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANO
 
TdC ex_10_2013_acciaio
TdC ex_10_2013_acciaioTdC ex_10_2013_acciaio
TdC ex_10_2013_acciaio
 
Bontempi cv 2012 totale
Bontempi cv 2012 totaleBontempi cv 2012 totale
Bontempi cv 2012 totale
 
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
 
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7-parte 1
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7-parte 1Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7-parte 1
Tecnica delle Costruzioni - Esercitazione 7-parte 1
 
TPP 2021/22
TPP 2021/22TPP 2021/22
TPP 2021/22
 
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle Costruzioni
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle CostruzioniConcorso Roma La Sapienza Tecnica delle Costruzioni
Concorso Roma La Sapienza Tecnica delle Costruzioni
 
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdf
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdfPGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdf
PGS - lezione 04 - MODELLAZIONI DISCRETE.pdf
 
TDC 2021/22
TDC 2021/22TDC 2021/22
TDC 2021/22
 
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf
84-91 UNI RM - Bontempi REV.pdf
 
Costruzione di Ponti - Ceradini
Costruzione di Ponti - CeradiniCostruzione di Ponti - Ceradini
Costruzione di Ponti - Ceradini
 
radogna appunti.Image.Marked.pdf
radogna appunti.Image.Marked.pdfradogna appunti.Image.Marked.pdf
radogna appunti.Image.Marked.pdf
 
Domande scritte di Tecnica delle Costruzioni
Domande scritte di Tecnica delle CostruzioniDomande scritte di Tecnica delle Costruzioni
Domande scritte di Tecnica delle Costruzioni
 

Similar to PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

Linee Guida Calcestruzzo Strutturale Messa In Opera E Prove Non Distruttive
Linee Guida Calcestruzzo Strutturale   Messa In Opera E Prove Non DistruttiveLinee Guida Calcestruzzo Strutturale   Messa In Opera E Prove Non Distruttive
Linee Guida Calcestruzzo Strutturale Messa In Opera E Prove Non DistruttiveEugenio Agnello
 
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggiInail guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggiMauro Bassotti
 
139 2015 inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
139   2015   inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi139   2015   inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
139 2015 inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggihttp://www.studioingvolpi.it
 
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...Daniele Naibo
 
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienza
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienzaStrutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienza
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienzaStroNGER2012
 
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempiFranco Bontempi Org Didattica
 
Profili di ancoraggio ETA CE
Profili di ancoraggio ETA CEProfili di ancoraggio ETA CE
Profili di ancoraggio ETA CESilvia Locatelli
 
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019netengineering
 
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizio
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizioUn metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizio
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizioClaudio Bortone
 
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTI
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTIMETODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTI
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTIFranco Bontempi
 
Tesi Magistrale Cristian Pira
Tesi Magistrale Cristian PiraTesi Magistrale Cristian Pira
Tesi Magistrale Cristian Pirathinfilmsworkshop
 
Diagnostica ed indagini strutturali
Diagnostica ed indagini strutturaliDiagnostica ed indagini strutturali
Diagnostica ed indagini strutturaliServizi a rete
 
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...Confartigianato Imprese Varese Campiotti
 

Similar to PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO (20)

Linee Guida Calcestruzzo Strutturale Messa In Opera E Prove Non Distruttive
Linee Guida Calcestruzzo Strutturale   Messa In Opera E Prove Non DistruttiveLinee Guida Calcestruzzo Strutturale   Messa In Opera E Prove Non Distruttive
Linee Guida Calcestruzzo Strutturale Messa In Opera E Prove Non Distruttive
 
48 2017 ponteggi-metallicifissi - 2017
48   2017   ponteggi-metallicifissi - 201748   2017   ponteggi-metallicifissi - 2017
48 2017 ponteggi-metallicifissi - 2017
 
48 2017 ponteggi-metallicifissi - 2017
48   2017   ponteggi-metallicifissi - 201748   2017   ponteggi-metallicifissi - 2017
48 2017 ponteggi-metallicifissi - 2017
 
227 istruzioni cnr-dt212_2013_14maggio2014
227   istruzioni cnr-dt212_2013_14maggio2014227   istruzioni cnr-dt212_2013_14maggio2014
227 istruzioni cnr-dt212_2013_14maggio2014
 
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggiInail guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
Inail guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
 
139 2015 inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
139   2015   inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi139   2015   inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
139 2015 inail-guida-resistenza-collegamenti-ponteggi
 
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...
Misura della resistenza degli aghi di uno zoccolo usato per il test di moduli...
 
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienza
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienzaStrutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienza
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienza
 
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi
2015 corso dottorato OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE franco bontempi
 
Profili di ancoraggio ETA CE
Profili di ancoraggio ETA CEProfili di ancoraggio ETA CE
Profili di ancoraggio ETA CE
 
Tesi Andrea Frigo
Tesi Andrea FrigoTesi Andrea Frigo
Tesi Andrea Frigo
 
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019
NET Engineering al IV Forum Internazionale OICE sul BIM 2019
 
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizio
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizioUn metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizio
Un metodo di progettazione di reti locali con esigenze di qualità del servizio
 
Cerchiatura
CerchiaturaCerchiatura
Cerchiatura
 
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTI
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTIMETODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTI
METODI E STRUMENTI NELLA DIAGNOSTICA DELLE STRUTTURE ESISTENTI
 
Tesi Magistrale Cristian Pira
Tesi Magistrale Cristian PiraTesi Magistrale Cristian Pira
Tesi Magistrale Cristian Pira
 
Diagnostica ed indagini strutturali
Diagnostica ed indagini strutturaliDiagnostica ed indagini strutturali
Diagnostica ed indagini strutturali
 
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...
La marcatura dei componenti strutturali in acciaio secondo la EN 1090-1 e il ...
 
Norme Tecniche 2008
Norme Tecniche 2008Norme Tecniche 2008
Norme Tecniche 2008
 
Fv
FvFv
Fv
 

More from Franco Bontempi

PGS - lezione 63 - robustness.pdf
PGS - lezione 63 - robustness.pdfPGS - lezione 63 - robustness.pdf
PGS - lezione 63 - robustness.pdfFranco Bontempi
 
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdf
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdfPGS - lezione 60 - evidences of failures.pdf
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdfFranco Bontempi
 
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzione
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzioneLa realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzione
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzioneFranco Bontempi
 
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.Franco Bontempi
 
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELS
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELSRISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELS
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELSFranco Bontempi
 
Approccio sistemico al progetto dei grandi ponti
Approccio sistemico al progetto dei grandi pontiApproccio sistemico al progetto dei grandi ponti
Approccio sistemico al progetto dei grandi pontiFranco Bontempi
 
PGS - lezione D - grandi strutture.pdf
PGS - lezione D - grandi strutture.pdfPGS - lezione D - grandi strutture.pdf
PGS - lezione D - grandi strutture.pdfFranco Bontempi
 
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdf
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdfPGS - lezione F - ingegneria forense.pdf
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdfFranco Bontempi
 
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdf
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdfPGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdf
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdfFranco Bontempi
 
Fenomeni di instabilita'
Fenomeni di instabilita'Fenomeni di instabilita'
Fenomeni di instabilita'Franco Bontempi
 
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaio
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaioIntroduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaio
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaioFranco Bontempi
 
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdf
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdfFB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdf
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdfFranco Bontempi
 
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - Antenne
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - AntenneGestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - Antenne
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - AntenneFranco Bontempi
 
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdf
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfPGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdf
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfFranco Bontempi
 
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZA
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZAProgettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZA
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZAFranco Bontempi
 
PGS - lezione B - robustness.pdf
PGS - lezione B - robustness.pdfPGS - lezione B - robustness.pdf
PGS - lezione B - robustness.pdfFranco Bontempi
 

More from Franco Bontempi (20)

PGS - lezione 63 - robustness.pdf
PGS - lezione 63 - robustness.pdfPGS - lezione 63 - robustness.pdf
PGS - lezione 63 - robustness.pdf
 
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdf
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdfPGS - lezione 60 - evidences of failures.pdf
PGS - lezione 60 - evidences of failures.pdf
 
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzione
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzioneLa realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzione
La realtà dei ponti e dei viadotti: controllo e manutenzione
 
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.
 
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELS
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELSRISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELS
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELS
 
Approccio sistemico al progetto dei grandi ponti
Approccio sistemico al progetto dei grandi pontiApproccio sistemico al progetto dei grandi ponti
Approccio sistemico al progetto dei grandi ponti
 
PGS - lezione D - grandi strutture.pdf
PGS - lezione D - grandi strutture.pdfPGS - lezione D - grandi strutture.pdf
PGS - lezione D - grandi strutture.pdf
 
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdf
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdfPGS - lezione F - ingegneria forense.pdf
PGS - lezione F - ingegneria forense.pdf
 
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdf
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdfPGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdf
PGS - lezione C - controllo e manutenzione.pdf
 
PSA_MF_05_05_23.pdf
PSA_MF_05_05_23.pdfPSA_MF_05_05_23.pdf
PSA_MF_05_05_23.pdf
 
PSA_MF_04_05_23.pdf
PSA_MF_04_05_23.pdfPSA_MF_04_05_23.pdf
PSA_MF_04_05_23.pdf
 
Fenomeni di instabilita'
Fenomeni di instabilita'Fenomeni di instabilita'
Fenomeni di instabilita'
 
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaio
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaioIntroduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaio
Introduzione al Calcolo Elasto – Plastico «a freddo» delle strutture in acciaio
 
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdf
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdfFB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdf
FB - PSA Esercitazione 1_12_18-II parte.pdf
 
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - Antenne
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - AntenneGestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - Antenne
Gestione di Ponti e Grandi Strutture: Spalle - Pile - Antenne
 
Esplosioni.
Esplosioni.Esplosioni.
Esplosioni.
 
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdf
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfPGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdf
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdf
 
INCENDIO
INCENDIOINCENDIO
INCENDIO
 
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZA
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZAProgettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZA
Progettazione Strutturale Antincendio. ROBUSTEZZA
 
PGS - lezione B - robustness.pdf
PGS - lezione B - robustness.pdfPGS - lezione B - robustness.pdf
PGS - lezione B - robustness.pdf
 

Recently uploaded

XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativovaleriodinoia35
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxOrianaOcchino
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaPierLuigi Albini
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieVincenzoPantalena1
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 

Recently uploaded (9)

XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 

PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

  • 1. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO con le nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici: basi concettuali ed esempi di calcolo Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi
  • 2. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO ISBN 978-88-579-0032-2 ©2010 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686 - fax 091525738 www.darioflaccovio.it info@darioflaccovio.it Prima edizione: giugno 2010 Progettazione di strutture in acciaio : con le nuove norme tecniche e gli eurocodici : basi concettuali ed esempi di calcolo / a cura di Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi. - Palermo : D. Flaccovio, 2010. ISBN 978-88-579-0032-2 1. Strutture in acciaio. I. Arangio, Stefania <1977->. II Bucchi, Francesca III. Bontempi, Franco <1963->. 624.1821 CDD-22 SBN Pal0226574 CIP - Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” In copertina: Padova, complesso “Net Center” Committente: Progetto Acciaio srl e NET srl Progetto architettonico: Aurelio Galfetti con Carola Barchi e AU Studio Architetturaurbanistica Progetto strutturale: SPC srl Costrutture metallico: Stahlbau Pichler srl Carpenteria leggera e serramenti: Somec spa Impresa: Edilbasso spa Foto: Oskar da Riz Una pubblicazione redatta da: Fondazione Promozione Acciaio Viale Abruzzi, 68 20131 Milano – Italia Tel. 02.86313020 Fax. 02.86313031 www.promozioneacciaio.it Autori: Stefania Arangio Francesca Bucchi Franco Bontempi
  • 3. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Un particolare ringraziamento va a tutti i Soci di Fondazione Promozione Acciaio
  • 4. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Indice Prefazione XIII Premessa xv 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio 1 1.1. Il processo di progettazione di una struttura in acciaio 2 1.2. Sistema strutturale, componenti e collegamenti 4 1.3. Requisiti strutturali 5 1.4. Criteri di progettazione 7 1.5. Progettazione prestazionale e prescrittiva 8 1.6. Gestione della qualità 9 2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio 13 2.1. Caratteristiche dell’acciaio 14 2.2. Classificazione e denominazione 15 2.3. Modello di calcolo dell’acciaio 16 2.4. Morfologia degli elementi strutturali 17 2.5. Introduzione al processo di modellazione strutturale 21 3. Quadro normativo e criteri di verifica 25 3.1. Quadro normativo europeo e nazionale 26 3.2. Gli Eurocodici strutturali 28 3.3. Struttura degli Eurocodici 30 3.4. Le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 31 3.5. Valutazione della sicurezza 32 3.5.1. Azioni sulle costruzioni: classificazione e descrizione in termini statistici 33 3.5.2. Valutazione della capacità portante 35 3.5.3. Verifiche di sicurezza: metodo semiprobabilistico ai coefficienti parziali 36 3.6. Stati limite e combinazione delle azioni 37 3.6.1. Azioni di calcolo agli stati limite ultimi 38 3.6.2. Resistenze di calcolo agli stati limite ultimi 40 3.6.3. Azioni di calcolo agli stati limite di esercizio 41 3.6.4. Verifiche agli stati limite di esercizio 42 4. Azioni sulle costruzioni 43 4.1. Premessa 44 4.2. Carichi permanenti 44 4.3. Azioni antropiche 46 4.3.1. Carichi antropici – Eurocodice 1 47 4.3.2. Carichi antropici – Nuove norme tecniche (NTC 2008) 49 4.4. Azioni naturali: carico della neve 50 4.4.1. Carico della neve – Eurocodice 1 51 4.4.2. Carico della neve – Nuove Norme Tecniche 2008 55 4.5. Azioni naturali: azioni dovute al vento 58
  • 5. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 4.5.1. Azioni del vento – Eurocodice 1 59 4.5.2. Azioni del vento – Nuove Norme Tecniche 2008 75 5. Risposta delle costruzioni in acciaio e verifica degli elementi strutturali 87 5.1. Livelli di verifica delle membrature 88 5.2. Classificazione delle sezioni 91 5.3. Resistenze di progetto 95 5.4. Verifiche di resistenza agli stati limite ultimi 95 5.4.1. Verifica a flessione – EC3 e NTC 2008 96 5.4.2. Verifica a taglio – EC3 e NTC 2008 98 5.4.3. Verifica a trazione – EC3 e NTC 2008 101 5.4.4. Verifica a compressione – EC3 e NTC 2008 105 5.4.5. Verifica a presso o tensoflessione – EC3 e NTC 2008 108 5.4.6. Verifica di instabilità a compressione – EC3 e NTC 2008 118 5.4.7. Verifica di instabilità a presso-flessione – EC3 e CNR 10011 122 5.5. Verifiche agli stati limite di esercizio 128 5.5.1. Verifiche sugli spostamenti verticali – EC3 e NTC 2008 128 5.5.2. Verifiche sugli spostamenti laterali – EC3 e NTC 2008 131 5.5.3. Stato limite di vibrazioni – EC3 e NTC 2008 133 6. ESEMPIO 1: Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando gli Eurocodici 135 6.1. Premessa 136 6.2. Schemi statici 138 6.3. Analisi dei carichi 139 6.4. Progettazione del solaio 139 6.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura 141 6.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano 144 6.5. Progettazione delle travi secondarie 146 6.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna 147 6.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo 151 6.6. Progettazione delle travi principali 154 6.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna 154 6.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo 159 6.7. Progettazione dei controventi verticali 165 6.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X 165 6.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y 171 6.8. Dimensionamento e verifica delle colonne 176 6.9. Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando gli Eurocodici 185 7. Esempio 2: Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando le NTC 2008 187 7.1. Premessa 188 7.2. Schemi statici 190 7.3. Analisi dei carichi 191
  • 6. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 7.4. Progettazione del solaio 191 7.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura 193 7.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano 196 7.5. Progettazione delle travi secondarie 198 7.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna 199 7.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo 203 7.6. Progettazione delle travi principali 207 7.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna 207 7.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo 212 7.7. Progettazione dei controventi verticali 217 7.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X 218 7.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y 223 7.8. Dimensionamento e verifica delle colonne 228 7.9. Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando le NTC 2008 237 8. Confronti e conclusioni 239 8.1. Premessa 240 8.2. Valutazione della domanda 240 8.3. Valutazione della capacità 242 8.4. Dimensionamento degli elementi strutturali 243 8.5. Sintesi dei risultati 244 APPENDICI Prodotti in acciaio per le costruzioni 245 A1. Sistemi di designazione degli acciai 246 A2. Profili laminati 250 A2.1. Prodotti lunghi – sagomario 250 A2.2. Prodotti cavi – sagomario 272 A2.3. Laminati mercantili 298 A2.4. Altri prodotti laminati 299 A3. Lamiere e pannelli 301 A3.1. Lamiera 301 A3.2. Lamiere grecate 302 A3.3. Lamiere per supporti e rivestimenti 303 A3.4. Pannelli metallici precoibentati 307 A3.5. Normativa di riferimento 309 A4. La protezione mediante zincatura a caldo 309 A4.1. Il processo di zincatura a caldo 309 Bibliografia 313
  • 7. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Prefazione Il presente volume è il primo di una serie di manuali, dedicati alla progettazione e costruzione in acciaio, che Fondazione Promozione Acciaio ha in programma di proporre come nuova iniziativa edi- toriale per l’anno 2010. Il progetto è finalizzato a completare il supporto tecnico già offerto agli operatori di mercato da altre monografie pubblicate dalla Fondazione (consultare il sito: www.promozioneacciaio.it), realizzando una collana di manuali, curati da esperti di settore, che si contraddistinguono per snellezza e prati- cità, utili sia per la pratica professionale che per un primo approccio alle soluzioni costruttive in acciaio da parte di studenti delle facoltà di ingegneria e di architettura. A fronte dei recenti sviluppi del quadro normativo nazionale, riteniamo utile presentare un primo volume che affronti l’impostazione della progettazione delle verifiche prestazionali e di sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali, proponendosi come un utile compendio per comprendere il corretto utilizzo delle nuove normative. Fondazione Promozione Acciaio è sostenuta dai maggiori produttori d’acciaio italiani ed europei e da altri importanti rappresentanti della filiera tra cui trasformatori, centri di servizio e costruttori metal- lici, uniti dallo scopo di promuovere l’impiego di acciaio nelle costruzioni ed infrastrutture. Il progetto della Fondazione è quello di mettere al servizio degli operatori del settore delle costruzio- ni italiano gli investimenti dei propri soci, sviluppando un’azione costante di comunicazione, infor- mazione e supporto verso professionisti, studenti universitari, committenti pubblici e privati sulle possibilità e i vantaggi delle soluzioni in acciaio. Nascono così numerosi progetti di iniziative culturali e di insegnamento dedicati al mondo accade- mico e dei professionisti, che vanno dall’organizzazione di convegni e corsi formativi, alla realizzazio- ne di diverse iniziative editoriali, di cui il presente volume è una significativa testimonianza. In questa fase di aggiornamenti a livello normativo e di maggiore attenzione del mondo delle costru- zioni verso la sicurezza e la qualità costruttiva, auspichiamo che questo volume e gli altri che segui- ranno possano contribuire significativamente a una maggiore conoscenza delle opere in acciaio, capaci di distinguersi per gli elevati standard qualitativi offerti, oltre che per altri importanti pregi: la sostenibilità ambientale, la rispondenza a requisiti di antisismicità, la funzionalità, le potenzialità architettoniche, la rapidità costruttiva e la semplicità di messa in opera. Un particolare ringraziamento va, da parte di Fondazione Promozione Acciaio e dei propri associati, agli autori del volume, ing. Stefania Arangio, ing. Francesca Bucchi, prof. ing. Franco Bontempi e all’Università La Sapienza di Roma. Luca Mandirola Coordinatore Fondazione Promozione Acciaio
  • 8. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Premessa Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali. A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piutto- sto complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le proce- dure di calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare. Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di dia- grammi di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costru- zioni e le verifiche degli elementi strutturali in acciaio. Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo propo- sito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al dimensiona- mento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi. I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze. Il volume è articolato in otto capitoli e una appendice. Nel primo capitolo si parla della sicurezza e delle prestazioni delle strutture in acciaio. Dopo aver pre- sentato brevemente e in forma idealizzata il processo di progettazione di una struttura in acciaio, sono introdotti i principali requisiti strutturali e i criteri di progettazione volti al loro ottenimento. Nel secondo capitolo vengono proposte considerazioni riguardo al comportamento delle strutture in acciaio e alle modalità di modellazione del materiale e dell’organismo strutturale. In questo capitolo è anche brevemente introdotta la struttura che viene poi calcolata nel dettaglio nei capitoli 6 e 7. Nel terzo capitolo viene introdotto il quadro normativo tecnico europeo e nazionale. In particolare si illustrano brevemente i contenuti dei codici utilizzati per i calcoli successivi: gli eurocodici struttura- li (UNI EN 1990 – 1991 – 1993) e le nuove norme tecniche nazionali (D.M. 14/01/2008). È richiamato l’approccio semiprobabilistico alle verifiche di sicurezza adottato in entrambi i codici. Nel quarto capitolo sono presentate le procedure di calcolo proposte dagli eurocodici e dalle nuove norme tecniche per il calcolo delle azioni sulle strutture. Le procedure sono applicate per il calcolo delle azioni antropiche e ambientali agenti sull’edificio considerato. Nel capitolo 5 sono introdotti i diversi livelli di verifica delle membrature e successivamente vengono presentate nel dettaglio le varie verifiche di sicurezza. Per rendere più chiaro ed operativo il processo di verifica, le varie procedure sono state schematizzate tramite diagrammi di flusso. Gli autori riten- gono che questo modo di proporre i procedimenti di verifica sia quello più efficace ed efficiente, vista la relativa complessità del quadro normativo (si veda Manuale di Progettazione strutturale, 2008). Nei capitoli 6 e 7 vengono presentate due applicazioni: lo stesso edificio viene calcolato utilizzando gli eurocodici strutturali e le nuove norme tecniche. Gli sviluppi logici e i vari passaggi numerici sono presentati nel dettaglio per permettere al lettore di seguire passo passo il dimensionamento e la veri- fica dei vari elementi strutturali. Infine, nel capitolo 8, sono confrontati i risultati ottenuti con i due codici normativi in termini di valutazione della domanda (calcolo delle azioni e valutazione dei coefficienti di sicurezza) e della capacità (resistenze di progetto) e considerando le dimensioni dei vari elementi strutturali. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo testo: in particolare il dott. Luca Mandirola e l’ing. Monica Antinori della Fondazione Promozione Acciaio. Gli autori Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi
  • 9. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1 Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio
  • 10. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 2 1.1. Il processo di progettazione di una struttura in acciaio Per definire quali sono i principi che governano il processo di progettazione di una struttura prima di tutto è necessario specificare cosa si intende con il termine “struttura”. Una definizione semplice potrebbe essere “insieme di elementi in grado di sopportare le azioni applicate e di trasmetterle al suolo”. Una definizione di que- sto tipo risulta però piuttosto vaga: infatti non spiega cosa effettivamente caratte- rizzi una struttura e conseguentemente non aiuta ad inquadrare quali siano i fatto- ri da considerare nella progettazione strutturale. Nella realtà il concetto di struttura è legato ad aspetti più complessi e articolati; per esempio è necessario considerare che: – una struttura è un oggetto fisico reale; – una struttura è un oggetto complesso che funziona come un sistema: non ha senso considerare solo i vari elementi separatamente; – una struttura non è quindi un puro assemblaggio di elementi: è proprio l’orga- nizzazione delle relazioni funzionali fra gli elementi che conferisce alla struttura il carattere di interezza. Alla luce delle considerazioni sopra esposte la definizione di struttura data deve essere più completa; ad esempio una struttura è una “entità fisica composta da ele- menti strutturali diversi interrelati da una organizzazione che le conferisce un carat- tere di sistema”. In questa definizione sono messi in evidenza diversi fattori che caratterizzano i pro- blemi strutturali ma manca ancora un aspetto caratteristico legato alle situazioni reali: è necessario infatti considerare che una struttura è sempre inserita in un ambiente di progetto che necessariamente ha un ruolo fondamentale nella determi- nazione delle sue caratteristiche. In definitiva, a partire dalla definizione più generale di sistema che è quella di “com- plesso di elementi che interagiscono tra loro e con l’ambiente” ci si rende conto che l’approccio progettuale moderno deve passare dall’analisi della struttura (intesa come costituita da elementi che interagiscono tra di loro) a quella del sistema strut- turale (elementi che interagiscono tra di loro e con l’ambiente). Nel caso di sistemi strutturali a scheletro portante in acciaio il processo di proget- tazione strutturale può essere schematizzato attraverso il diagramma di flusso in figura 1.1. Dopo aver definito la tipologia di materiale e la geometria dell’opera il processo di progettazione si snoda attraverso le seguenti fasi. – inizialmente vengono scelti modelli adeguati del materiale, della struttura e delle azioni; – successivamente viene effettuato un primo dimensionamento degli elementi strutturali; per questa fase vengono generalmente utilizzate regole pratiche e conoscenze acquisite e si ottiene dunque il cosiddetto predimensionamento; – la fase successiva è quella dell’analisi strutturale: in questa fase sono definite le possibili combinazioni delle azioni di progetto e vengono valutati gli effetti sulla struttura; nel caso di edifici questi vengono generalmente valutati in termini di
  • 11. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio 3 Figura 1.1 - Processo di progettazione di una struttura in acciaio
  • 12. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 4 sollecitazioni sugli elementi strutturali ED , di spostamenti δD e di frequenze di vibrazione dei solai fD ; in definitiva, l’analisi strutturale permette di valutare la domanda D di una struttura, ossia ED , δD , fD sulla base del materiale da costruzio- ne, della geometria e delle azioni applicate; – una volta definita la domanda è necessario valutare la capacità C della struttu- ra: questa viene valutata in termini di resistenza RC , di spostamento limite δC e di frequenza di vibrazione minima fC ; – i due passi successivi riportati in figura 1.1 riguardano il processo di verifica: per ognuna delle prestazioni considerate la capacità della struttura deve essere mag- giore o al più uguale alla domanda: C≥D La prima verifica in termini di resistenza della struttura è allo stato limite ultimo: consiste nel verificare che le sollecitazioni resistenti RC siano maggiori delle sol- lecitazioni agenti ED . Il concetto di stato limite e i relativi formati di verifica sono approfonditi nel capitolo 3: RC ≥ ED La seconda parte delle verifiche è legata alla deformabilità della struttura in con- dizioni di esercizio (stato limite di esercizio): gli spostamenti degli elementi strut- turali δD dovuti alle azioni di progetto e le frequenze proprie dei solai fD devono essere inferiori a dei limiti prestabiliti δC e fC : δC ≥ δD fC ≥ fD Se le verifiche sono soddisfatte il processo di progettazione è terminato; se anche una sola delle relazioni risulta non verificata è necessario ripetere le varie fasi del processo partendo da un nuovo dimensionamento. Per ulteriori approfondimenti si veda Bontempi et al. (2008). Le varie fasi del processo di progettazione saranno discusse e approfondite all’inter- no del volume. 1.2. Sistema strutturale, componenti e collegamenti Come introdotto precedentemente, una costruzione è un organismo composto da diverse parti strutturali atte a raccogliere e trasferire al suolo i carichi verticali e orizzontali. All’interno di una struttura, per quanto complessa, è possibile identifica- re delle sottostrutture che hanno uno specifico comportamento strutturale. Queste, a loro volta, sono costituite da componenti strutturali che possono ulteriormente essere suddivisi in singoli elementi (figura 1.2). Il corretto funzionamento di una costruzione è quindi legato a un corretto assem- blaggio dei vari elementi e, a livello superiore, dei vari componenti. Questo aspetto riveste un ruolo fondamentale nelle costruzioni in acciaio: i singoli elementi sono generalmente prodotti standardizzati realizzati in serie e solo una attenta progetta-
  • 13. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio zione dei collegamenti e una corretta disposizione dei componenti strutturali può 5 assicurare un comportamento strutturale coerente e ottimale. Figura 1.2 - Scomposizione di una struttura in acciaio 1.3. Requisiti strutturali Le costruzioni devono soddisfare molteplici requisiti che garantiscono la possibilità di poter essere utilizzate in modo corretto durante tutta la loro vita utile. Tali requi- siti devono essere stabiliti in modo chiaro e univoco a tutti i livelli, a partire dalle caratteristiche dei materiali da costruzione. Questo vale, ovviamente, sia per la comunità italiana sia a livello internazionale. A tal fine, la Direttiva 89/106/CE “Prodotti da costruzione” del Consiglio Europeo, del 21 dicembre 1988, recepita in Italia con il D.P.R. n. 246 del 21 aprile 1993, è stata formulata con l’obiettivo di garantire la libera circolazione di tutti i materiali da
  • 14. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 6 costruzione nell’Unione Europea mediante l’armonizzazione delle legislazioni nazio- nali nel campo dei requisiti essenziali per tali prodotti. La Direttiva si applica “a qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanente- mente incorporato in opere di costruzione, le quali comprendono gli edifici e le opere di ingegneria”. I prodotti da costruzione possono essere immessi sul mercato soltanto se idonei all’uso previsto. A tale riguardo, essi devono consentire la costruzione di opere che soddisfano, per una durata di vita economicamente accettabile, la conformità a una serie di requisiti riportati nell’allegato I della citata Direttiva. Oltre ai requisiti legati ai materiali, anche i requisiti strutturali di base sono definiti all’interno delle norme nazionali ed europee. Questi vengono indicati nella sezione 2.1 dell’Eurocodice 0 (UNI EN 1990). Requisito essenziale è che un’opera debba essere in grado di sopportare le azioni per le quali è stata progettata rimanendo adeguata allo scopo per il quale è stata con- cepita. Il soddisfacimento di tale requisito, essenziale sia dal punto di vista della sicurezza (safety) che della funzionalità (serviceability), si ottiene se le strutture, sia a livello di singolo elemento, sia di intero sistema, soddisfano i requisiti riportati di seguito (UNI EN 1990, 2.1 – (2)P). • RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ L’opera deve essere concepita e costruita in modo che le azioni a cui può essere sot- toposta durante la costruzione e l’utilizzazione non provochino il crollo dell’intera opera o di una sua parte. Devono inoltre essere evitate deformazioni di importanza inammissibile, danni ad altre parti dell’opera o alle attrezzature principali o accesso- rie in seguito a una deformazione di primaria importanza degli elementi portanti. • FUNZIONALITÀ La struttura deve poter essere utilizzata con un adeguato livello di affidabilità per lo scopo per il quale è stata costruita durante tutta la vita utile di progetto. • ROBUSTEZZA La robustezza strutturale consiste nella capacità di evitare, nel caso di eventi ecce- zionali, quali incendi, esplosioni, urti o conseguenze di azioni antropiche, danni sproporzionati rispetto all’entità delle cause innescanti. • DURABILITÀ La struttura deve mantenere invariate, al trascorrere del tempo, le caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture, purché venga effettuata la pre- vista manutenzione ordinaria. La durabilità è funzione dell’ambiente in cui la strut- tura è inserita e del numero di cicli di carico a cui potrà essere sottoposta. Una buona durabilità può essere ottenuta utilizzando materiali a ridotto degrado o asse- gnando dimensioni strutturali maggiorate in grado di compensare il deterioramen- to prevedibile dei materiali durante la vita utile di progetto, oppure mediante proce- dure di manutenzione programmata.
  • 15. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio • RESISTENZA AL FUOCO 7 L’opera deve essere concepita e costruita in modo che, in caso di incendio, la capa- cità portante dell’edificio possa essere garantita per un periodo di tempo predeter- minato. La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno delle opere devono essere limitate in maniera tale che gli occupanti possano lasciare l’opera o essere soccorsi. 1.4. Criteri di progettazione Il processo di progettazione è complesso e generalmente iterativo come illustrato dallo schema di figura 1.1. È importante considerare una serie di criteri che posso- no aiutare nel raggiungimento delle prestazioni richieste. Questi criteri sono ripor- tati di seguito. • SEMPLICITÀ Il criterio più generale di progetto riguarda la semplicità: per l’ingegneria questo è un valore fondamentale perché pone le basi per la certezza di comportamento. Questo principio diventa quindi una strategia globale per non introdurre ulteriori complessità in un ambiente già di per sé altamente incerto. • REGOLARITÀ GEOMETRICA E SIMMETRIA La regolarità geometrica riguarda la disposizione in pianta e in elevazione della struttura. È consigliata l’adozione di una configurazione geometrica lineare, con eccentricità limitate e possibili simmetrie, senza variazioni brusche di masse e rigi- dezze. Tale regolarità dovrebbe essere considerata a diverse scale, dalla forma della pianta fino alle connessioni tra i singoli elementi strutturali. • IPERSTATICITÀ E RIDONDANZA La sicurezza globale in caso di crisi di una parte del sistema strutturale deve essere assicurata dalla presenza di percorsi di carico alternativi che permettano la creazio- ne di diversi meccanismi resistenti e dalla presenza di vincoli e connessioni sovrab- bondanti rispetto alla quantità strettamente necessaria. • PREVEDIBILITÀ NEL TEMPO È necessario utilizzare materiali e componenti strutturali il cui comportamento nel tempo sia il più possibile prevedibile al fine di evitare alterazioni brusche del com- portamento meccanico. • PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Per garantire il rispetto dei requisiti sopra indicati è necessario operare una scelta accurata dei materiali. Per poter essere utilizzati ai fini strutturali, materiali e com- ponenti devono avere caratteristiche geometriche e meccaniche certe. Se vengono utilizzati materiali non esplicitamente citati nelle norme il produttore ne deve garantire prestazioni in linea con quanto richiesto dalla norma stessa.
  • 16. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 8 1.5. Progettazione prestazionale e prescrittiva L’approccio tradizionale alla progettazione delle strutture è stato per anni di tipo prescrittivo: le norme tecniche per le costruzioni prevedevano che il dimensiona- mento e la verifica degli elementi strutturali fossero effettuati seguendo procedure assegnate e utilizzando valori prestabiliti. Questo tipo di approccio lascia poca libertà al progettista, che si trova a dover seguire delle regole in maniera quasi auto- matica, senza compiere delle scelte personali che potrebbero migliorare il compor- tamento della costruzione e quindi le sue prestazioni (figura 1.3a), portando nel tempo a considerare inviolabili specifiche regole tecniche e implicando il considera- re fissi vari parametri di progetto. L’effetto più deleterio è quello di minimizzare la capacità critica del progettista. Negli ultimi anni è stato invece registrato un numero consistente di cambiamenti e di innovazioni che hanno mutato l’impostazione delle attività di progettazione da prescrittiva a prestazionale, prima con la redazione a livello europeo degli Eurocodici strutturali, poi con l’introduzione di una norma nazionale a carattere prestazionale (prima il D.M. 1409/2005: Testo Unitario e successivamente il D.M. 14/01/2008: Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni). Tra i vari fattori che hanno portato a questo cambiamento nell’approccio progettua- le meritano di essere menzionati da una parte l’utilizzo sempre più intensivo nell’in- gegneria strutturale di strumenti avanzati di calcolo e dall’altra l’introduzione di materiali innovativi ad alte prestazioni. Vanno inoltre segnalati i nuovi sistemi di monitoraggio delle opere, significativamente meno onerosi che nel passato. Allo stesso tempo alcune opere progettate con i metodi tradizionali sono state oggetto di critiche da parte dell’opinione pubblica e degli esperti del settore perché hanno spesso evidenziato livelli prestazionali inadeguati alle necessità. L’obiettivo primario dell’impostazione progettuale basata sulle prestazioni consiste nel creare un sistema nel quale le prestazioni della struttura in esame siano chiara- mente indicate e gli utenti (committenti, proprietari, utilizzatori) siano chiaramente informati sulle modalità di realizzazione e sui costi di progettazione, supervisione e costruzione da sostenere per ottenerle. Nella progettazione prescrittiva i livelli di sicurezza e le prestazioni attese non sono richiesti esplicitamente al progettista, sono sottointesi dalle norme. Il progettista segue regole di calcolo e sceglie i componenti e i materiali come specificato dalle norme. Non esiste una verifica diretta della sicurezza e delle caratteristiche presta- zionali dell’opera, ma solo una garanzia indiretta per aver fatto le cose come pre- scritto. L’approccio prestazionale propone invece di definire accuratamente i requisiti di progetto, dichiarando i livelli di sicurezza necessari. Lascia il progettista libero di scegliere, in modo consapevole e coerente, fra diversi strumenti e materiali per il raggiungimento delle prestazioni prefissate; prevede inoltre che l’effettivo raggiun- gimento delle prestazioni prefissate venga verificato direttamente attraverso model- lazione numerica o sperimentale, fornendo quindi una conferma diretta della qua- lità della costruzione (figura 1.3b). Si noti che nella pratica, i codici normativi moderni, pur orientandosi verso una
  • 17. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio visione prestazionale, mantengono comunque alcuni aspetti prescrittivi che permet- 9 tono di agevolare il trattamento di situazioni ordinarie. a) b) Figura 1.3 - Diagramma di flusso ideale di una progettazione secondo l’approccio prescrittivo (a) e secondo l’approccio prestazionale (b) 1.6. Gestione della qualità L’Eurocodice 0 (UNI EN 1990) mette in evidenza un aspetto molto importante: la gestione della qualità. L’esperienza pratica mostra infatti che un sistema di qualità è uno strumento chiave per il raggiungimento di un appropriato livello di affidabilità strutturale. Le misure di gestione della qualità sottolineate nella UNI EN 1990 riguar- dano: – la definizione puntuale dei requisiti di affidabilità; – le misure organizzative;
  • 18. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 10 – il controllo delle attività durante tutte le fasi, dalla progettazione fino a realizza- zione, uso e manutenzione. I sistemi di qualità dipendono da diversi fattori e sono quindi differenti tra loro. La serie CEN EN 29000 e i vari standard internazionali (ISO dalla 9000 alla 9004) concre- tizzano e razionalizzano vari approcci. La norma EN ISO 9001, per esempio, è stata sviluppata intorno a un modello dell’organizzazione a processi basato sull’utilizzo di alcuni principi di gestione della qualità volti al raggiungimento di prestazioni di “eccellenza”. Tra i principi specifici legati alla qualità nel campo delle costruzioni si segnalano: – soddisfacimento di bisogni, usi o scopi specifici; – soddisfazione del cliente; – conformità con i codici normativi e le linee guida esistenti; – conformità con le esigenze della società. La gestione della qualità è fondamentale durante tutte le fasi della vita utile della struttura: in figura 1.4 e in tabella 1.1 sono mostrate le varie fasi e le relative atti- vità di gestione della qualità. Figura 1.4 - Ciclo della qualità per le costruzioni (adattata da Gulvanessian et al., 2002)
  • 19. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio Tabella 1.1 - Processo di costruzione e gestione della qualità (adattata da Gulvanessian et al., 2002) 11 Fasi del ciclo Attività della qualità Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i componenti strutturali Specifiche di progetto Concezione (Conception) Specifiche per l’impresa Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali, componenti e sotto-strutture Conferma della accettabilità e della raggiungibilità delle prestazioni Progetto (Design) Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, ecc.) Specifiche dei materiali Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali Appalto – Contratti Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa (Tendering) Accettazione del contratto da parte del cliente Controllo del processo e del prodotto Campionamento e prove Esecuzione Correzione di eventuali errori in corso d’opera Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella documentazione di progetto Completamento dei lavori Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo statico, ecc.) e consegna al cliente Monitoraggio delle prestazioni Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento Uso e manutenzione Studio dei problemi Certificazione del lavoro Risanamento Come sopra (o demolizione)
  • 20. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 2 Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio
  • 21. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 14 2.1. Caratteristiche dell’acciaio L’acciaio da costruzione è una lega composta per il 98% da ferro e da piccole per- centuali di carbonio, manganese, silicio, rame e cromo; il manganese e il silicio migliorano la saldabilità, mentre il rame e il cromo migliorano la resistenza agli agenti atmosferici. L’acciaio è un materiale utilizzato per formare profili, a caldo o a freddo, di solito standardizzati, con i quali si può assemblare una struttura tridimen- sionale attraverso dei collegamenti. Le proprietà meccaniche del materiale vengono generalmente ricavate tramite la prova di trazione monoassiale (secondo le norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986, UNI EN 10002-1:2004) su provini standardizzati per forma e dimensioni, in modo da rendere confrontabili le prove eseguite in tempi e luoghi diversi. La prova viene effettuata applicando al provino una forza assiale, prima crescente e poi decrescen- te, fino alla rottura del provino stesso. Considerando una fase di carico e una di sca- rico è possibile determinare le deformazioni elastiche e plastiche del materiale. Nel diagramma carico N – allungamento ∆L che si ottiene dalla prova di trazione è possibile distinguere quattro zone (figura 2.1): 1. nella prima zona si evidenzia un comportamento lineare: la legge di Hooke è vali- da, gli allungamenti sono piccolissimi e la riduzione delle dimensioni trasversali del provino per l’effetto Poisson è trascurabile; Figura 2.1 - Diagramma carico-deformazione della prova di trazione monoassiale
  • 22. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio 2. la seconda zona è caratterizzata da un tratto ondulato con andamento medio 15 pressoché orizzontale dovuto all’insorgere delle deformazioni plastiche (snerva- mento); 3. la terza zona è caratterizzata da un ramo ascendente in cui l’aumento dell’allun- gamento si ottiene solo aumentando il carico (incrudimento); durante questa fase la contrazione trasversale del provino non è più trascurabile, cosicché si comincia a notare una differenza tra la tensione calcolata dividendo il carico per l’area effettiva ridotta e quella calcolata utilizzando l’area iniziale (ossia tra la misura di sforzo vero e quella ingegneristica o nominale). Il tratto crescente ter- mina quando la contrazione trasversale cessa di essere uniforme e si localizza in una zona ristretta del provino (strizione); 4. la quarta zona, ad andamento discendente, descrive la riduzione del carico di prova effettuata per seguire l’evoluzione delle deformazioni plastiche nel provi- no. A causa della strizione, la sezione del provino non è più costante, ma si restringe sempre di più fino a quando si verifica la rottura. In tutta la quarta zona la tensione effettiva aumenta, anche se il carico viene gradualmente ridot- to, perché prevale l’influenza della strizione che diminuisce, come si è detto, l’a- rea della sezione trasversale. Dalla prova di trazione appena descritta si ricavano i parametri riportati in tabella 2.1. Tabella 2.1 - Parametri ricavabili dalla prova di trazione monoassiale ft Tensione di rottura fy Tensione di snervamento E Modulo di elasticità tangenziale (o di Young) et Allungamento percentuale a rottura 2.2. Classificazione e denominazione Nelle normative nazionali ed europee si considerano le seguenti classi di acciaio da carpenteria per la realizzazione di profilati laminati a caldo a sezione aperta. (NTC 2008, tabella 11.3.IX; UNI EN 1993, prospetto 3.1): – S 235 (Fe 360) – S 275 (Fe 430) – S 355 (Fe 510) – S 460. Il valore dopo la S (steel ) indica la tensione caratteristica di snervamento. Tra paren- tesi è indicata la denominazione che gli stessi acciai avevano nelle normative prece- denti nelle quali però il numero utilizzato nella sigla indicava il valore della tensio- ne di rottura. Si noti che nelle nuove norme è stata inclusa nella gamma degli acciai normalmen- te impiegabili anche la classe S 460 che prima non era considerata.
  • 23. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 16 Secondo le norme europee l’acciaio è denominato attraverso una sigla che ne rias- sume le caratteristiche principali, ad esempio: EN 10025-2 S 235 J2 + Z25 + M dove EN 10025-2 = normativa europea di riferimento S = simbolo dell’acciaio strutturale 235 = tensione di snervamento espressa in N/mm2 J2 = sigla per la resilienza per intaglio Z25 = simbolo che indica richieste particolari (in questo caso la riduzione dell’area del 25%) M = simbolo che indica le condizioni di trattamento (laminazione termo meccanica). In figura 2.2 sono schematizzate le sigle più utilizzate per gli acciai strutturali, men- tre negli allegati riportati alla fine del testo è fornita la legenda completa dei sim- boli utilizzati dai vari sistemi di designazione. Figura 2.2 - Schema per la denominazione degli acciai per uso strutturale (Fondazione Promozione Acciaio) 2.3. Modello di calcolo dell’acciaio Per la progettazione di strutture in acciaio si considera un comportamento del mate- riale semplificato (figura 2.3): il secondo tratto della curva mostrata in figura 2.1 viene
  • 24. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio semplificato con un tratto rettilineo a partire dalla tensione di snervamento, trascu- 17 rando quindi l’incremento di tensione che si ha successivamente fino alla rottura. Figura 2.3 - Diagramma tensioni-deformazioni semplificato 2.4. Morfologia degli elementi strutturali Una struttura è costituita da un insieme di elementi soggetti a carichi verticali e orizzontali che, opportunamente organizzati, sono in grado di resistere alle azioni esterne trasferendole a terra. Un edificio in acciaio è generalmente costituito dai seguenti componenti struttura- li (figura 2.4): – solai; – travi; – colonne; – controventi. Esistono poi elementi strutturali secondari ed elementi non strutturali come le tam- ponature che servono a delimitare la superficie tridimensionale.
  • 25. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 18 Figura 2.4 - Elementi resistenti di una struttura in acciaio I solai sono strutture bidimensionali orizzontali in grado di trasferire i carichi agen- ti sugli altri componenti strutturali. La tipologia di solaio tipicamente utilizzata per le costruzioni in acciaio è costituita da una lamiera grecata, fissata alle travi trami- te appositi bottoni di saldatura, all’interno della quale viene disposta una rete elet- trosaldata e viene gettata una soletta di calcestruzzo alleggerito (figura 2.5). Le lamiere sono ottenute mediante sagomatura a freddo di nastri di lamiere di spesso- re variabile tra 5 e 20 decimi di millimetro e vengono generalmente fornite in ele- menti di lunghezza circa pari a 6 m; tale limitazione è legata ad esigenze di traspor- to e montaggio. Le travi sono elementi in cui una dimensione è prevalente rispetto alle altre due. Sono elementi prevalentemente inflessi, soggetti quindi a sforzo di taglio e momen- to flettente. Negli impalcati degli edifici in acciaio solitamente si dispone una ordi- tura costituita da travi secondarie, su cui è appoggiato il solaio, e da travi principa- li che sopportano i carichi trasmessi dalle travi secondarie e li trasferiscono alle colonne. Le colonne sono elementi strutturali prevalentemente compressi o presso-inflessi. Sopportano il carico proveniente dagli orizzontamenti e lo trasferiscono alle strut- ture di fondazione. I profili commerciali più diffusi per la realizzazione di travi e colonne, le cui caratte-
  • 26. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati 2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio 19 Figura 2.5 - Solaio in lamiera grecata ristiche geometriche e meccaniche sono riportate nel dettaglio negli allegati, sono i seguenti: – profili IPE: sono profili a doppia T ad ali parallele in cui l’altezza h della sezione è circa il doppio della base b (h ≅ 2b). Dato che il momento di inerzia in una dire- zione è notevolmente maggiore di quello nell’altra direzione, questo profilo è efficiente per sopportare sollecitazioni di tipo flessionale agenti marcatamente in una direzione, come quelle a cui sono soggette le travi. I profili IPE vengono pro- dotti con lunghezze fino a 12 m; per coprire luci maggiori è necessario realizza- re profili composti le cui dimensioni e caratteristiche inerziali sono definite caso per caso; – profili HE: sono profili a doppia T in cui le misure dell’altezza h e della base b sono molto simili (h ≅ b). Queste sezioni presentano un buon comportamento nei confronti dei fenomeni di instabilità poiché posseggono caratteristiche inerziali simili nelle due direzioni; per questo motivo sono spesso utilizzate per realizzare le colonne. Esistono, in ordine decrescente di resistenza, tre differenti classi di profili HE (figura 2.6): tipo pesante M, normale B, leggero A. I controventi sono elementi inseriti sia nel piano verticale che orizzontale per elimi- nare le labilità di una struttura a ritti pendolari nei confronti delle azioni orizzontali.
  • 27. Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati Progettazione di strutture in acciaio Acciaio 20 Figura 2.6 - Profili di tipo HE Infatti, nel tipico schema a ritti pendolari, si ipotizza che i vari elementi siano collega- ti tra di loro tramite vincoli assimilabili a cerniere; l’organismo strutturale risultante è in grado di sopportare i carichi verticali ma risulta labile per azioni orizzontali. Inserendo elementi di controventamento questa labilità viene eliminata (figura 2.7). Figura 2.7 - Schema di una struttura a ritti pendolari Un’altra soluzione per eliminare la labilità nei confronti delle azioni orizzontali è quella di progettare nodi rigidi tra gli elementi strutturali in grado di trasmettere sforzo assiale, taglio e momento, realizzando così una tipologia strutturale denomi- nata a telaio (figura 2.8). Figura 2.8 - Schema a telaio