1. Istituto Comprensivo “Viale G.B. Valente”
Anno scolastico 2004-2005
Progetto “ Nonni su Internet”
Promosso dal Comune di Roma
E organizzato dal Consorzio gioventù digitale
2. I Protagonisti:
I nonni
Rosina Valentini
Angelo Relucenti
Rosina Rinaldo
Antonio Maione
Pilade Mazzetti
Raffaele Gallone
Renato Olivelli
Erminia De
Roscio
Le insegnanti
Rita Bucciarelli
Delia Sammartino
Laura Scafone
Gli Alunni
Samuele Carducci
Valentina Cesario
Riccardo Colaiuda
Simona Colasanti
Stefano De Robbio
Elena Forte
Giulia Giardina
Gaetano Iannicelli
Eleonora Lippolis
Adriano Lo Verde
Giorgia Lucci
Eleonora Mandatori
Valerio Papa
Fabrizio Pucciarelli
Martina Ripari
Mirko Rossi
Samantha Terlizzi
Ilaria Villani
Stefano Volpe
4. 1Come eravamo
2 Incontriamo i nonni
3 Gli abbinamenti
6 E ora tutti al lavoro
4 I giochi
7 Natale
insieme
8 La festa finale
5 I nonni…come li vediamo
49. La Nizza
La nizza si gioca con due
bastoni di legno. La nizza è
un gioco di società, si gioca
in due o più giocatori. Per
giocare sono necessari due
bastoni di legno. Il gioco
consiste nel colpire un
bastone, chiamato nizza che
deve essere mandato più
lontano possibile, chi riesce
ad andare più distante vince
la gara. La nizza veniva
giocato negli anni 1940 45
nelle strade della città
Il gioco è stato presentato da
Nonno Angelo
50. LA BAMBOLA DI PEZZA
Le bambine di una volta
giocavano con le bambole di
pezza. Le nostre mamme con
dei ritagli di stoffa
s’inventavano bambole di tute
le grandezze, per noi erano
bellissime. Per crearle ci
volevano pezzi di stoffa,
ovatta, lana, ago,e filo; per
realizzarle minimo 5 ore . La
bambola di pezza si
realizzava in casa negli anni
1940-45
Segnalato da Rosina Rinaldo
51. GIRO D’ITALIA
Con dei tappi di birra o di Coca
Cola si organizza un gioco. Si
disegna un circuito, fatto di
curve, rettilinei, rotonde,
lungo circa 10/15 metri e largo
20 centimetri.
Lo scopo del gioco è arrivare
primi al traguardo con il minor
numero di colpi possibile. Coi i
tappi non bisogna mai uscire
dal circuito altrimenti si salta
un tiro.
Al vincitore si assegna un premio
stabilito prima
Gioco raccontato da nonna
Erminia e nonno Renato
Renato, Stefano e Sara
52. IL CAPORALE
Nonno Pilade ci ha raccontato il gioco
del Caporale.
Il gioco si fa con le palline che oggi noi
chiamami biglie.
Ogni bambino ha due biglie ne mette
una in terra, accanto a quella dei
compagni a una distanza di circa 10
centimetri.
L’ultima biglia della fila si mette più
distante dalle altre ed è chiamata
caporale.
Si fa la conta per chi deve tirare. Il
primo tira la biglia che ha in mano
per cercare di colpire le biglie che
sono per terra.
Se colpisce il caporale vince tutte le
biglie che sono per terra, se
colpisce una delle altre biglie vince
tutte le biglie che sono a destra di
quella colpita.
Buon divertimento!
Giulia e Fabrizio e nonno Pilade
53. IL PICCHIO
Il picchio è un gioco che
facevano i nostri nonni negli
anni 40/50 al tempo della
loro infanzia.
Il picchio è un oggetto di legno,
di forma affusolata, con
delle scanalature nelle quali
si deve arrotolare uno spago
e che termina con una punta
di metallo.
Quando lo spago è ben
arrotolato, si tiene il capo
con l’anulare e il mignolo
della mano destra e si lancia
per terra con decisione
cercando di colpire ed
eventualmente spaccare il
picchio dell’avversario che già
gira per terra.
I giocatori devono essere
almeno due, meglio se si
forma una squadra di quattro
o cinque persone.
Gioco ricordato da nonno
Antonio
54. LE CONTE
PALLA PALLINA…
Palla, pallina
Dove sei stata? (battendo la palla al muro)
Dalla nonnina.
Cosa hai mangiato? (lanciando la palla in alto
e mimando le azioni)
Pane salato.
Cosa hai bevuto? “
“ “
L’acqua del mare.
Ti sei lavato? “
“ “
Con acqua e sapone.
(continuare battendo sempre la palla al muro)
Fai la penitenza (eseguire la penitenza)
Fai la riverenza (inchino)
Fai la giravolta (girare su se stessi)
Falla un’altra volta
Faccia in su (mimare)
Faccia in giù ( “ )
Dai un bacio
a chi vuoi tu.
MUOVENDOMI
Movendomi
Stando fermo
Con un piede
L’altro piede
Sotto gamba
L’altra gamba
Fai un salto
Fanne un altro
Con una mano
L’altra mano
Batti mano ( avanti/dietro )
Lo “ zigolo-zagolo “ ( mulinello con le
mani )
Fai la giravolta (girare su se stessi)
Falla un’altra volta
Faccia in su (mimare)
Faccia in giù ( “ )
Dai un bacio
a chi vuoi tu.
Le conte di nonna Erminia
55. IL GIOCO DELLE
BRECCOLESi gioca con cinque
breccole. All’inizio si
lanciano e ogni giocatore
deve cercare di
raccoglierle una per volta
senzq muovere le altre.
Mentre con una mano
raccoglie la breccola, con
l’altra lancia e afferra al
volo un altro sassolino
Gioco ricordato e raccontato
da nonna Rosina Valentini
56. LA CORDA
Io da bambina giocavo a
corda.
Regole:
Due bambini, uno da una
parte e un altro dall’altra
giravano una corda molto
consistente, una terza
saltava senza toccare la
corda.
Oppure con due corde, il
gioco rea molto più
difficile perché le corde si
muovevano più rapidamente
Nonna Rosina
57. BATTESIMO DELLE BAMBOLE
Prima i vestitini belli lunghi,
bianchi poi si portava nella
chiesa e si faceva il battesimo,
si tornava a casa. Avevamo un
po di invitati e si faceva il
rinfresco con caramelle e
biscotti
Gioco raccontato da nonna Iolanda
58. BOTTONELLA
Bottonella si gioca con i bottoni
piatti. Ne servono tre per
ogni giocatore. Si stabilisce
il primo giocatore che deve
battere, poi giocano tutti gli
altri. Si batte il bottone di
piatto sul muro e gli altri
giocatori battendo si devono
avvicinare ad un palmo dal
bottone degli avversari e in
questo caso si vince il
bottone dell’avversario. In
caso contrario si devono
lasciar battere gli altri che
tentano di avvicinarsi per
conquistare i bottoni degli
avversari. Il gioco finisce
quando resta un solo
giocatore che ha preso tutti
gli altri bottoni
Gioco raccontato da nonno
Raffaele
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66. PER FESTEGGIARE IN
ALLEGRIA LA FINE DI
QUESTO BEL PERCORSO
COMPIUTO INSIEME AI
NONNI CI SIAMO RECATI
ALLA CITTA’ EDUCATIVA, UN
CENTRO POLIFUNZIONALE
SITUATO NEL QUARTIERE
TUSCOLANO, DOVE ESISTONO
SPAZI ADATTI PER
ORGANIZZARE CONVEGNI E
RIUNIONI.
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82. La scuola
La mia scuola è denominata I.C.S. viale Valente. E’ situata al centro del quartiere
Collatino. Si può raggiungere percorrendo via Penazzato.
L’Istituto è a tre piani con intorno un giardino.
Varcato il cancello ci si trova in un piazzale dove si radunano le mamme che
aspettano l’uscita dei propri figli.
Superata la porta a vetri, si trova l’atrio. Di fronte ci sono quattro aule della
scuola materna con un androne, a sinistra la palestra rettangolare con un
magazzino dove si depositano gli attrezzi ginnici. A destra c’è un’altra aula della
materna. Anche la mensa è a destra:è una stanza ampia con molti tavoli, di
diversa grandezza, a seconda delle classi.
A destra e a sinistra dell’entrata ci sono due scale che conducono ai piani superiori
dove si aprono le aule delle elementari e i laboratori di informatica e di pittura,
la biblioteca e la sala video.
Stefano De Robbio
83. L’androne è spazioso e luminoso: le
finestre dipinte da noi occupano
tutta la parete di fondo. Se ti
avvicini quando sono aperte senti
l’odore dell’erba che proviene dal
giardino.
E’ pulito, anzi lo era prima che i
nonni ci insegnassero il gioco del
“Giro d’Italia” perché per giocarci
abbiamo fatto una pista con un
pennarello.
Le pareti sono di un colore chiaro.
Noi siamo sempre molto contenti di
andarci a giocare.
Quando usciamo dall’aula, a
ricreazione, un gruppo di maschi
gioca con un vecchio polsino a
pallavolo e l’altro gioca a
nascondino.
La maestra dice:
Non correte!
L’androne è un piccolo parco dei
divertimenti!
Stefano Volpe
L’androne
84. E’ un ambiente spazioso e accogliente; è
un po’ buio per le tende pesanti che
coprono le finestre e per la vernice nera
che è stata passata su qualche vetro per
oscurare l’aula quando dobbiamo vedere
filmati e diapositive.
Lungo le pareti sono disposti molti
computer, cinque su un lato, cinque
sull’altro e due lungo la parete a destra
della porta; uno dei due è il server che
è messo in modo da sembrare il
“capotavola”, il “padrone di casa”.
Davanti ad ogni postazione ci sono due o
tre sedie, qualcuna è girevole, altre no.
Quando entriamo, ci precipitiamo tutti
verso le sedia con le rotelle. Chi non
riesce a sedersi su di esse, si arrabbia.
E le maestre gridano:
Calma! Non correte! Volete tornare in
classe?
Il fatto è che noi siamo sempre molto
contenti di recarci nell’aula multimediale.
Aula d’informatica
85. NONNO ANTONIO
Il “mio” nonno è una persona molto
seria, che non apprezza gli scherzi
quando è troppo preso ad imparare
l’uso del computer. Non si veste mai
sportivo,ma sempre con camicia,
giacca e cravatta.Il suo viso è
magro, con occhi marroni e porta gli
occhiali..E’ molto alto infatti è più
alto delle mie maestre Rita e Delia.
Quando entriamo nell’aula computer, i
miei compagni corrono per andare
vicino al loro nonno, io lo cerco, non
lo vedo subito perché lui è seduto a
scrivere. Poi si volta e mi vede e mi
fa un cenno di avvicinarmi.
Quando nell’aula computer, è venuta
Cecilia, la persona che ha organizzato
il progetto con i nonni, ci ha dato
delle schede su cui scrivere i giochi
che i nonni facevano da piccoli.
Nonno Antonio ha scelto il picchio. La
lezione successiva lo abbiamo portato
in classe e abbiamo visto come
funziona. Simona Colasanti
86. NONNO RENATO
Ho conosciuto un nonno “tra
virgolette”. Si tratta di un nonno
adottato per realizzare un progetto
intitolato “NONNI SU INTERNET”.
Ha gli occhi celesti, i capelli bianchi con
alcuni fili grigi, però il suo aspetto è
giovanile.
Nonno Renato mi ha sorpreso per la sua
voglia di apprendere, di partecipare, ma
soprattutto per la sua gentilezza e
simpatia.
L’ultimo giorno prima delle vacanze
natalizie mi ha fatto un regalo,
sorprendendomi ancora una volta.
Quando l’ho ricevuto ho gridato, facendo
girare i miei compagni:
- Grazie non c’era bisogno!
Poi ho detto felice tornando in classe :
- Ti ricambierò !
Mi diverto molto con il nonno “tra
virgolette” a scrivere sul computer alcuni
“sfottò” sulle nostre squadre del cuore.
Cosa che ci riesce molto bene essendo lui
“romanista” e io
“laziale” Stefano De Robbio
87. NONNO RAFFAELE
Il “mio” nonno si chiama Raffaele,
è molto simpatico e divertente.
Sorride molto spesso con me ed
Ilaria, la mia compagna di scuola.
Quando noi andiamo nell’aula
multimediale, lui ascolta le mie
parole e lavora con attenzione con
la tastiera e il mouse.
Si mette spesso un profumo buono
e mi piace stargli vicino.
E’ intelligente perché impara in
fretta ciò che noi tutor gli
insegniamo.
Eleonora Mandatori
88. NONNA IOLANDA
La “mia” nonna si chiama
Iolanda . Per aprire il
file ci chiede come fare
a me e Martina, la mia
compagna .
E’molto simpatica perché
mi tocca sempre in faccia
per farmi delle piccole
carezze. Nonna Iolanda
ha i capelli marroni e gli
occhi di color verde
chiaro. Porta sempre i
capelli sciolti e una gonna
verde.
Un giorno tutti nonni e le
nonne ci hanno raccontato
quali giochi facevano da
piccoli. Nonna Iolanda ci
ha detto che giocava con
le bambole di pezza. Le
portavano in chiesa e le
battezzavano per davvero.
Poi a casa facevano la
festa con caramelle dolci.
Eleonora
89. NONNA ROSINA
Prima delle vacanze di Natale noi abbiamo
iniziato un progetto: “Nonni su Internet”.
Sono venuti alcuni nonno nella nostra scuola,
ai quali noi dovevamo fare da tutor e loro
dovevano essere gli “alunni”.Noi dovevamo
insegnare loro come usare il computer e loro
dovevano insegnare a noi i giochi che facevano
da piccoli.
La più simpatica delle nonne è nonna Rosina.
Io me ne sono accorta da come giocava con
Giorgia, Gaetano e Stefano V. nonna Rosina
ha sempre il sorriso sulle labbra, sia quando
entra nell’aula multimediale e sia quando
qualcuno le parla.Lei sta sempre ad ascoltare
con attenzione e quando i suoi “nipotini” le
spiegano le cose, lei impara in fretta.
Anche se non è la mia nonna vera e nemmeno
la nonna a cui insegno le cose, le voglio bene
ugualmente.
Nonna rosina veste sempre elegante e viene
sempre con gonne diverse e maglioni. Quando
li vedo resto stupita perché son sempre molto
originali e con disegni strani.
Io le dico:
Che belli questi maglioni!
E lei mi risponde:
Grazie, sei molto gentile.
Martina Ripari
90. NONNO PILADE
Grazie a questa esperienza ho
avuto il piacere di conoscere un
nonno speciale. Si chiama
Mazzetti Pilade ,è simpatico con
il suo pancione e la sua risata
contagiosa con lui e la mia
compagna Giulia ci divertiamo a
giocare con il computer ,e a
scambiarci idee. A nonno Pilade
piace raccontarci i giochi che
faceva da piccolo e noi lo
ascoltiamo per poi rifarli quando
è finita la lezione non vediamo
l’ora di rivederci il giovedì
prossimo. La prima volta che l’ho
visto , fin dal quel momento mi
è sembrato simpatico. Non si
spaventa delle difficoltà: quando usa
il computer e sbaglia, scoppia a
ridere e dice:
Va bene, ci riproviamo
Fabrizio Pucciarelli Fabrizio
91. NONNA ROSINA
Io volevo un nonno maschio invece
lavoro con una nonna femmina, ma
non fa niente perché lei è molto
simpatica.
Ha gli occhi marroni, i capelli tra
il rossiccio ed il biondo.
Lei è un po’ grassottella ed è
molto divertente.
Si chiama Rosina Valentini.
Certe volte quando le devo far
vedere qualcosa al computer e
metto le mani sulla tastiera, mi dà
delle piccole botte e mi dice:
Stai fermo per una buona volta! –
scherzando.
Mi fa ridere quando sta scrivendo
qualcosa e non trova la lettera.
Allora io e i miei compagni le
diciamo:
Eccola! Eccola!
Oppure quando schiaccia due
lettere insieme e le viene una
parola stranissima.
Gaetano
Iannicelli
92. NONNA ROSINA
È una signora molto gentile e garbata che
capisce
subito ogni cosa che le dici.
Porta sempre gli occhiali quando sta
davanti al
computer, perché dice che non ci vede.
È un po’ cicciottella, ma non tanto.
Ha i capelli tra il rossiccio e il biondo. Gli
occhi sono marroni, il suo viso è pulito,
senza
trucco. Manda serenità.
La “mia” nonna mi fa divertire molto. Un
giorno
mi stava insegnando il gioco dei “ sassolini
“ che
lei si divertiva a fare da piccola. Io non
riuscivo a giocare.
Nonna Rosina mi disse di provarci a terra.
Mentre giocavo la chiamai dicendole se lo
faceva anche lei con me, ma lei rispose di
no perché sennò si “incriccava”. La cosa
mi fece ridere molto.
Giorgia Lucci
93. NONNO PILADE
Nonno Pilade l’ho conosciuto
al progetto nonni su
Internet:bambini saremo i loro
tutor e insegneremo loro ad
usare il computer. .
Nonno Pilade è un signore
robusto, ha i capelli grigi e gli
occhi verdi.
Un giorno mentre scrivevamo al
computer ha scritto :” ho gli
occhi verdi come le mie
tasche”.
A Fabrizio , un mio compagno
di classe, piace giocare a
flipper e a me mi piace
scrivere,
Giulia Giardina
94. NONNO RAFFAELE
Nonno Raffaele è magro, ha gli occhi
verdastri e i capelli grigi, ha il naso
piuttosto grande con tanti puntini neri.
Il viso è scavato, la bocca è color rosa
carne. Indossa spesso una camicia e
sopra un maglione a rombi e dei
pantaloni scuri.
Nonno Raffaele è molto simpatico e ci
fa divertire quando stiamo con lui.
Ci fa ridere quando dice: io sono un
nonno! E per me voi siete le mie
nipotine!
Fa battute simpatiche, ci ha
raccontato alcune cose della sua
famiglia.
Per esempio quando ci dice: lo sapete
che io ho una nipotina che si chiama
Eleonora e che mia moglie ha gli occhi
celesti come voi. Ci saluta sempre
allegramente e dice:
Ciao Ilaria, ciao Eleonora!
Il primo giorno che l’ho visto mi è
subito sembrato simpatico e divertente
perché a sempre il sorriso sulle labbra.
È proprio un nonno speciale.
Ilaria Villani
95. NONNA ROSINA
Rosina ha i capelli biondi, con
tanti riccioloni che le scendono
fino sugli occhi piccolini, di color
verde chiaro, coperti da
grandissimi occhiali.
E’ un po’ bassetta e cicciotella.
Quando io le spiego lei è sempre
attentissima ed impara molto in
fretta.
Viene sempre con una borsetta
nera ed un maglione rosso con
dei pantaloni sportivi.
A differenza dei miei nonni veri,
non si spaventa ad usare le cose
moderne, infatti sono sicuro che
riuscirebbe a giocare anche con
la Playstation.
E’ anche un’ottima sarta. Infatti
nel progetto lei è l’addetta alla
“bambola di pezza”. Il giorno in
cui i nonni ci hanno parlato dei
loro giochi, lei ci ha descritto la
procedura per realizzare una
bambola di pezza.
Riccardo
96. Nonna Rosina
La più simpatica di tutti,
secondo me, si chiama
nonna Rosina. Ha gli
occhiali, i capelli ricci, il
naso piccolo, la bocca
grande.
Porta quasi sempre i
pantaloni neri e una
maglietta comoda.
Rosina è molto dolce, ci
tratta bene, si rivolge a
noi sorridendo, ha una
voce pacata e gentile
Samantha Terlizzi
97. NONNO ANTONIO
Ogni settimana noi ci rechiamo all’aula di
informatica per insegnare ai nonni del
Centro Anziani di Villa Gordiani ad
usare il computer. Il mio “nonno” si
chiama Antonio. Nonno Antonio ha gli
occhi marroni, i capelli brizzolati e il
naso a patata. Porta gli occhiali e si
veste sempre elegante. Nonno Antonio e
simpatico e divertente. Io gli insegno
ad usare il computer ed lui mi parla
dei suoi tempi, di quando era piccolo e
di come giocava. Un giorno stavamo
scrivendo e, ad un tratto, apparve sullo
schermo, sotto una parola una linea
rossa. Ma la parola era scritta bene e
“nonno” Antonio disse:
- CHE SUCCEDE?
Poi spari e lui dise:
- Ed ora dove è andata?
I nonni hanno insegnato a me e ai miei
compagni tutti i giochi che facevano da
piccoli: il giro d’Italia, il picchio, lo
spaccapicchio, un gioco con i sassi,la
nizza, come fare le bambole di pezza.
Sono felice di fare questo progetto anche
perchè non ho conosciuti i miei nonni.
Valerio Papa
98. NONNA ROSINA
Ogni settimana incontro nonna
Rosina nell’aula multimediale perché
voglio insegnarle come si usa il
computer.
Un giorno stavamo nell’aula e le ho
spiegato come si usano la tastiera
e il mouse.
Nonna Rosina ha i capelli biondi
con riccetti un po’ all’insù. Non è
molto robusta nonna Rosina. Ha gli
occhi verde chiaro ed è molto
simpatica. E’ brava, attenta e
dolce.
Un giorno stavamo giocando al
computer Riccardo, lei ed io,
quando lei ha sbagliato e ha detto:
-Dai, riproviamo.
- Samuele mi insegni ad usare il
computer? Dove è la lettera “c”? e
la lettera “e”? – domandava
sempre le prime volte.
Ora è diventata molto più brava.
Samuele Carducci
99. Nonna Erminia
Ogni settimana incontro nonna
Erminia nell’ aula multimediale, provo
a insegnarle il computer.
La “mia” nonna è diversa dalle altre:
ha un carattere simpatico,
Ma certe volte all’inizio non riusciva
ad usare il mouse. Quando le spiego
le cose e incontra qualche difficoltà
si mette a posto i capelli lisci egrigi
e si guarda le scarpe nere con i
tacchi bassi.
E’ elegante ; indossa una giacchetta
di lana rossa e una borsa nera di
pelle.
Non parla molto ma è intelligente. Mi
guarda sempre attentamente
quando le parlo sull’ uso del
computer.
Non è severa, fa tutto prima che io
glielo spieghi. E’ gentile con me.
Mi ricordo una volta quando le stavo
insegnando ad usare il mouse e non
riusciva ad andare con la freccetta
sui giochi, ha detto: “ E’ così
difficile che solo uno scienziato ci
riesce”
io le ho risposto “ Basta cliccarci
sopra due volte”.
Ma poi ce l’ ha fatta.
100. NONNO RENATO
Si chiama Renato Olivelli. E’ un
nonno simpatico e divertente.
Ride molto.
Quando andiamo in aula
computer, lui mi ascolta
attentamente e poi lavora
velocemente con la tastiera e il
mouse.
Ha un odore molto gradevole ed
è piacevole stargli vicino.
E’ molto intelligente perché
impara in fretta quello che io e
il mio compagno vogliamo
insegnargli.
Sara Macrì
101. NONNA ROSINA
Ogni giovedì sono più contento del
solito di andare a scuola perché
finalmente, dopo una settimana, la
posso vedere.
E’ una donna paffutella, con dei capelli
biondi e un po’ rossicci: sembra
“Riccioli d’oro”, si chiama Rosina.
Appena arrivo con i miei due amici e ci
sediamo vicino a lei, dice:
Che posso scrivere?
Noi le diciamo di scrivere l’avviso
appeso alla parete e poi scoppiamo a
ridere.
Una volta, per sbaglio, ho schiacciato
col gomito una lettera, mentre nonna
Rosina ne scrivere un’altra e nessuno
se ne era accorto. Alla fine abbiamo
stampato una parola strana.
Nonna Rosina ha due abitudini. Una è
come la mia: si mette gli stessi vestiti
i giorni seguenti e l’altra è di portare
gli occhiali da sole anche quando non
c’è o quando piove
Stefano Volpe
102. NONNO ANGELO
Nonno Angelo ha 80 anni. E’ alto e
magro, porta gli occhiali e ha i capelli
di colore bianco e grigio.
E’ molto gentile e molto educato e non
sbaglia quasi mai quando deve usare il
computer.
Mi fa ridere quando mi fa i complimenti
e quando sto con lui mi sento bene
come se stessi con nonno Luciano, il
mio nonno vero.
Un giovedì dovevamo andare in aula
computer e nonno Angelo mi ha detto:
Che bel viso che hai stamattina!
Angelo mi dice che vuole cominciare
subito e io gli chiedo:
Perché non accendi il computer?
Subito, Elena, non vedo l’ora di
cominciare.
Perché non andiamo a scrivere?
E nonno Angelo:
- Ma perché mi fai tutte queste
domande? Al contrario sono io che ti
devo fare le domande per imparare!
E ci mettiamo a ridere.
103. NONNA ERMINIA
La “mia” nonna si chiama Erminia ed è
molto simpatica.
Porta sempre una borsetta nera ed un
vestito rosso: è molto elegante.
E’ intelligente perché se le dico qualcosa
capisce subito e quando sbaglia mi dice:
Oh, è vero. Hai ragione!
Ha sempre il sorriso sulle labbra e mi
sono affezionato a lei.
Mirko Rossi