Perché il sistema di Protezione Civile non è "uno scarica barile" come dice il sindaco di Parma Federico Pizzarotti?
La spiegazione del ruolo delle autorità, in particolare del primo cittadino, fatta dal dr. Lorenzo Alessandrini, Dipartimento di Protezione Civile, Ufficio Relazioni Istituzionali
Corso TSSA - parte 9: le emergenze urgenze pediatriche
IL RUOLO DEL SINDACO NELLE EMERGENZE
1. Il ruolo del sindaco:
competenze e strumenti
FORLI’
31 gennaio 2012
Lorenzo Alessandrini
Dipartimento della Protezione Civile
2. CAPITOLO 1
LE COMPETENZE DEL SINDACO
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 2 Istituzionali
3. E per quali motivi dovrebbe toccare proprio al Sindaco ?
Per motivi politici e amministrativi: la gente da anni paga le tasse al
comune per essere protetta con un servizio comunale di protezione civile
(D.lgs 504/92 - DM 28.5.1993)
Per motivi di responsabilità etica e storica: il comune da sempre è la
cellula organizzativa chiamata a occuparsi dei servizi alla persona e alla
comunità (art. 13 D.lgs. 267/00 Testo Unico degli Enti Locali)
Per motivi di responsabilità penale e civile: il Sindaco è autorità comunale
di protezione civile (art. 15 della legge 225/92)
Per motivi di diretto e inequivocabile obbligo giuridico a carico del primo
cittadino: il Sindaco ha l’obbligo di informare la popolazione sui pericoli da
calamità (art. 12 della legge 265/99, e ha l’obbligo di realizzare piani di
allertamento e allontanamento della popolazione dalle aree a rischio (art. 1
del D.L. 180/98)
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
3
4. Il comune è da sempre la cellula
ideale di organizzazione della
comunità, in grado di assicurare ai suoi
membri i tre maggiori valori attesi:
Ma perché proprio il comune?
benessere
qualità della vita
sicurezza
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5. Perché il comune più degli altri?
Cosa garantisce il comune al cittadino
più di chiunque altro?
L’erogazione dei servizi
La gestione dei procedimenti
La tutela degli interessi diffusi
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6. Il ruolo del comune acquista importanza
La protezione civile entra negli enti locali
Dopo l’autonomia statutaria conquistata nel 1990, è con quella impositiva del 1992
(D.lgs. 30.12.1992 n. 504) che la protezione civile diviene un servizio locale
indispensabile, da assicurare nell’ambito delle attività ordinarie, e non da delegare ad
altri soggetti in occasione delle emergenze.
Un Decreto Ministeriale di attuazione (28
maggio 1993) inserisce la Protezione Civile
fra i servizi comunali indispensabili.
Un’accelerazione definitiva al cambiamento
arriva con la legge delega Bassanini
15.3.1997 n. 59 e il D.lgs 31.3.1998 n.112,
sistema definitivamente le competenze di
province e comuni sulla scorta del nuovo
sistema istituzionale decentrato. La modifica
apportata alla Costituzione (Legge
Costituzionale 18.10.2001 n. 3) mette il
timbro finale sulla svolta.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 6 Istituzionali
7. La protezione civile entra in comune
Legge 142: (oggi confluita nel nuovo Testo Unico degli
EE.LL.) si sancisce l’autonomia dei Comuni e delle
Province dai tradizionali vincoli e controlli dello Stato.
Spetta ai comuni occuparsi dei cittadini, ma non per conto
dello Stato.
Agosto 1990
Legge 225: nasce il Servizio nazionale di protezione
civile, che indica nei comuni e nei Sindaci alcuni
protagonisti delle attività, e individua in attività da
svolgersi localmente (previsione e prevenzione) e in
alcune realtà diffuse (il volontariato) degli elementi di
forte innovazione.
Febbraio ‘92
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 7 Istituzionali
8. La protezione civile entra in comune
D. lgs 504: si sancisce l’autonomia “impositiva” dei Comuni.
Il Sindaco muove direttamente la leva fiscale, e ha l’obbligo
di restituire il gettito in termini di servizi, soprattutto quelli
definiti dalla legge come “indispensabili”.
Dicem. 1992
DM 28.5.93: Il legislatore inserisce tra i servizi indispensabili
anche la protezione civile, che diviene così un dovere per il
comune e non più per lo Stato. Una vera rivoluzione
copernicana, anche perché il servizio indispensabile non
riguarda più solo il momento del cosiddetto “soccorso”, ma
comprende le attività di prevenzione
Maggio 1993
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 8 Istituzionali
9. La protezione civile entra in comune
Marzo 1993
Marzo 1998
Legge 81: il legame tra il nuovo comune e la popolazione si
rinsalda ulteriormente con l’avvento dell’elezione diretta
del sindaco. Egli diviene ormai un punto di riferimento
popolare molto diverso rispetto al passato.
D.Lgs 112 “Bassanini”: Dopo i primi anni di controversa
applicazione della 225 e del suo sistema di ripartizione di
competenze, la riforma di decentramento e
semplificazione del Bassanini realizza una più puntuale
fotografia delle responsabilità politiche da assegnare alle
istituzioni. A seguito di alcuni disastri, il “Decreto Sarno”
comincia ad elencare alcuni obblighi reali per gli EE.LL. in
materia di prevenzione e pianificazione dell’emergenza
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 9 Istituzionali
10. La protezione civile entra in comune
Agosto 1999
Agosto 2000
Legge 265: anche il dovere di informare e avvertire la
popolazione, in precedenza compito importantissimo del
Prefetto, passa totalmente sulle spalle dei sindaci.
D.lgs. 267 Testo Unico degli Enti Locali: si riorganizza
tutto il materiale normativo inerente il funzionamento
degli Enti Locali. Si diradano alcuni dubbi sul ruolo del
comune e sul potere di decisione del sindaco nelle
situazioni più gravi.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 10 Istituzionali
11. La protezione civile entra in comune
Ottobre 2001
La prossima?
Legge Costituzionale n. 3: si mette il timbro finale sul
processo di rivoluzione copernicana dei rapporti
interistituzionali. Ciò che fino ad ora era affidato agli
enti locali per concessione, da ora in poi “spetta” a loro
di competenza. La piramide è rovesciata.
Si avvicina il nuovo Testo Unico sugli Enti Locali e sulle
città metropolitane. Ancora nuovi poteri ai sindaci dopo
quello del “Pacchetto Sicurezza”?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 11 Istituzionali
12. Nascono le autonomie locali e il federalismo
Le conseguenze della rivoluzione normativa degli anni ‘90:
riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni
rapporto più diretto con il sindaco eletto
uso della leva fiscale per i servizi
snellimento della burocrazia della P.A.
modifica dei rapporti fra enti e organi
ingresso di nuovi bisogni sociali
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 12 Istituzionali
13. Il ruolo del Sindaco
conoscenza del territorio (previsione)
attività quotidiane a favore del territorio
e della popolazione (prevenzione)
vicinanza ai luoghi colpiti in caso di
necessità (soccorso)
Conoscenze e azioni che fanno del Sindaco
la figura principale della nuova protezione
civile, soprattutto all’interno di sistemi
fondati su un forte meccanismo di
autogoverno
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 13 Istituzionali
14. Il sindaco : prossimità e responsabilità
Nel campo dei pubblici poteri i sindaci sono i
soggetti ai quali i cittadini tendono a rivolgersi di
più e con più fiducia.
La responsabilità che deriva ai sindaci dalle
attribuzioni ricevute e dal loro ruolo di
rappresentanza, impone al legislatore di
assegnare loro anche strumenti operativi
adeguati.
Tra questi, la capacità di organizzare la
mobilitazione della risposta di prossimità, è
costituita dal
“Piano Comunale di protezione civile”.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 14 Istituzionali
15. I compiti del sindaco
Per proteggere i suoi cittadini, al sindaco non è richiesto di fare miracoli
prima, durante o dopo l’emergenza, né di improvvisarsi manager
professionista dei disastri.
Tuttavia….
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 15 Istituzionali
16. I compiti del sindaco
Il Sindaco ha il dovere primario di conoscere e riconoscere, meglio di
ogni altro, i rischi presenti nel suo territorio
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 16 Istituzionali
17. I compiti del sindaco
LA PREVENZIONE
Un altro importante
dovere assegnato
dalla legge ai
comuni e ai sindaci:
la prevenzione
territoriale.
Perché la gente si
deve ritrovare così?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 17 Istituzionali
18. I compiti del sindaco
Il Sindaco ha il potere e soprattutto il dovere supremo di proteggere
direttamente la vita dei suoi cittadini.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 18 Istituzionali
19. I compiti del sindaco
Il comune deve essere il primo ente a scattare in soccorso in occasione di
una emergenza
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 19 Istituzionali
20. I compiti del sindaco
…. c’è molto da fare. Ma quanti e quali sono i compiti del sindaco?
Realizzare le attività di previsione
Realizzare gli interventi di prevenzione
Realizzare una struttura comunale
Preparare le attività di emergenza
Predisporre i piani comunali
Effettuare i primi interventi urgenti
Attivare i primi soccorsi alla popolazione
Vigilare sull'attuazione dei servizi urgenti
Utilizzare il volontariato comunale
Informare la popolazione sui rischi
Erogare un servizio ordinario di P.C.
In pochi anni si sono
decuplicati ........
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 20 Istituzionali
21. Perché il comune più degli altri?
Per i cittadini contribuenti, la Protezione
civile non può essere solo un Piano di
Emergenza, ma molto di più. Il comune
deve garantire
L’erogazione dei servizi
La gestione dei procedimenti
La tutela degli interessi diffusi
La protezione civile deve
costituire dunque un autentico
“progetto sociale” del Sindaco
per i suoi cittadini .
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 21 Istituzionali
22. La Gestione associata delle funzioni comunali
Prevista dal Testo Unico degli EELL. in diverse forme possibili. Le opportunità:
- Ottimizzazione del servizio su scala territoriale
- Condivisione solidale delle risorse
- Realizzazione di economie di scala
- Costituzione di un unico Centro Situazioni
- Pianificazione di livello intercomunale
- Scambio culturale fra amministratori e tecnici
- Finanziamenti regionali
- Omogeneizzazione strumenti territoriali
- Potenziamento delle risorse umane
- Flessibilità organizzativa
- Soluzione ai problemi dell’isolamento
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 22 Istituzionali
23. Il concetto di “coordinamento” ..….
Il coordinamento e’ sempre stato un problema di noi italiani.
Coordinamento significa armonizzare insieme
le abilità di ciascun operatore dell’emergenza.
Occorrono per questo “disponibilità” e
“addestramento”. L’alternativa è la direzione di
tipo militare.
La psicologia ci insegna che se proviamo a far
alzare un peso a due scimmie, non ci
riusciranno, perché non possiedono la capacità
di coordinare tra loro i rispettivi movimenti.
Molti insuccessi del passato portano questo
tratto caratteristico.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 23 Istituzionali
24. Il “sistema complesso” ….
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 24 Istituzionali
25. Un “complesso” di cui occorre assicurare la direzione
Un’orchestra in cui ognuno ha una parte e con un direttore a capo
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 25 Istituzionali
26. Quante sono le funzioni da far girare in emergenza?
Come è noto, si usa considerare l’esistenza di 9
funzioni a livello comunale, ma il numero non è così
importante. Quello che conta è il “metodo”.
Vi sono alcuni settori e alcune situazioni in cui non vi
è bisogno di particolare forme di coordinamento, e la
risposta può magari essere assicurata direttamente
dalle istituzioni ufficialmente responsabili e titolari
della competenza (es. l’Ufficio tecnico di un comune,
oppure i Vigili del Fuoco ….)
Vi sono casi invece ( e sono quelli ddeeii ddiissaassttrrii ppiiùù
eesstteessii oo cchhee aavvvveennggoonnoo iinn ccoommuunnii sspprroovvvviissttii ddii
mmeezzzzii)) iinn ccuuii uunn ccoooorrddiinnaammeennttoo ddii ppiiùù ssooggggeettttii
ppuubbbblliiccii ee pprriivvaattii aallll’’iinntteerrnnoo ddii uunnaa ““FFuunnzziioonnee”” ppuuòò
rriissuullttaarree ddeecciissiivvoo ((aadd eesseemmppiioo llaa rriissppoossttaa ssaanniittaarriiaa
nneell ssuuoo ccoommpplleessssoo oo ll’’aassssiisstteennzzaa aallllaa PPooppoollaazziioonnee))..
26 Italia – Montenegro Meeting 11-12 july 2007 Ilaria Pasqualini - DPC
27. Chi nomina i responsabili e i componenti delle Funzioni ?
A dare queste indicazioni è in genere il
Piano di Emergenza Comunale, di cui un
comune dovrebbe essere sempre dotato.
Dunque dovrebbe essere il sindaco, e
comunque il responsabile della catena di
comando, a individuare e coinvolgere
responsabili e rappresentanti fin dalle attività
di pianificazione.
Nei casi in cui un Centro Operativo si
organizza in un luogo colpito sprovvisto di
pianificazione, una eventuale iinnddiivviidduuaazziioonnee
ssaarràà ccoommppiittoo ddeell RReessppoonnssaabbiillee ccoooorrddiinnaattoorree
ddeell CCeennttrroo ddeeii SSooccccoorrssii,, cchhee lloo ssuuggggeerriirràà
ccoommuunnqquuee aall SSiinnddaaccoo..
27 Italia – Montenegro Meeting 11-12 july 2007 Ilaria Pasqualini - DPC
28. GLI STRUMENTI
PROGRAMMI E PIANI
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 28 Istituzionali
29. I 3 profili dell’attività amministrativa
programmatorio strategico
organizzatorio
gestionale operativo
Quali strategie nella protezione civile
comunale?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 29 Istituzionali
30. Gli strumenti di prevenzione del rischio …. in Comune
Strumenti per il lungo periodo
- Piani urbanistici e di assetto territoriale
- Programmi di recupero ambientale
- Grandi opere
- Programmi di messa in sicurezza
idraulica
- Norme di Edilizia antisismica
- Attività di informazione pubblica
Strumenti per il breve periodo
• Piani di emergenza
• Monitoraggio
• Formazione e addestramento
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 30 Istituzionali
31. Il sistema complesso: un problema o una risorsa?
“There is no one model of response to disaster” (United Kingdom)
“Il n’existe pas de plan type ou idéal. L’outil realisé doit etre à l’image
de l’organization élaborée et au service de l’utilisateur” (France)
“Non ci sono modelli di piani di emergenza da proporre. Non ci sono
standard. Ci può essere un metodo (Italia).
Insomma, non esiste un solo modello di
protezione civile, centrale, regionale o
locale. La grande varietà di rischi, di
condizioni locali, di forze impegnate
rendono utile la presenza di diversi
adeguati livelli di organizzazione che
interagiscono tra loro quando serve.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 31 Istituzionali
32. La pianificazione . Step n.1 : costituire gli scenari
Piano Provinciale
Legge
Regionale
Primo step. La piena conoscenza del nemico che ci insidia. Occorre
recepire formalmente le indicazioni e le procedure previste da leggi,
Piani e regolamenti per la propria pianificazione comunale urbanistica
e di protezione civile. Perché deve farlo il comune?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
32
33. L’autodiagnosi
L’evento atteso.
Dove e come mi
troverà preparato?
Sono davvero pronto?
Quali sono le mie
risorse?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 33 Istituzionali
34. Piano Comunale di Protezione Civile
Cosa serve per fare buona prevenzione nel territorio comunale?
AREE
INONDABILI
piani di emergenza
formazione operatori
opere pubbliche
pianificazione
urbanistica
istruzione scolastica
politica ambientale
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 34 Istituzionali
35. La Previsione e la Prevenzione in Protezione Civile
Non è il piano che fa il comune.
E’ il comune che fa il piano.
D.L. 180/98 Decreto Sarno:
“gli organi di protezione civile
provvedono a predisporre, per le
aree a rischio idrogeologico,
piani urgenti di emergenza
contenenti le misure per la
salvaguardia dell'incolumità
delle popolazioni interessate,
compreso il pre - allertamento,
l'allarme e la messa in salvo
preventiva”.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
36. Efficacia dei Piani Comunali di Protezione Civile
NON E’ IL PIANO A FARE IL COMUNE. E’ IL COMUNE A FARE IL PIANO
Non si costruiscono comuni virtuosi solo attraverso la realizzazione
dei piani comunali. Il processo è inverso, e passa da una necessaria
e ineludibile formazione che confluisce nella pianificazione. Avremo
adeguata formazione ed informazione alla
popolazione
condivisione del piano con tutti gli attori
coinvolti
pianificazione dell'organizzazione nella
fase di prevenzione.
preparazione dell'organizzazione per le
operazioni procedurali in fase operativa.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 36 Istituzionali
37. Piano Comunale di Protezione Civile
Cartaceo o
informatizzato?
Non fa molta
differenza.
Sono entrambi
appendici
applicative
della
professionalità
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 37 Istituzionali
38. Il paradosso del Metodo “Augustus”
A dispetto del concetto di “sintesi” che evoca, il Metodo
Augustus è ancor oggi il miglior “metodo analitico”
esistente, perché racchiude una intera e complessa
progettazione organizzativa suddivisa in tre steps
immutabili:
La raccolta, catalogazione e analisi
delle informazioni esistenti sugli
scenari
L’assunzione di precisi impegni e
obiettivi
La progettazione delle unità
organizzative e procedurali
necessarie
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
39. Piano Comunale : l’informazione alla popolazione
In tempo di pace
Cittadini !
Sul Piano di Emergenza e sui comportamenti corretti
Preventivamente sulle aree di accoglienza individuate
Durante l’emergenza
Sull’evoluzione della situazione, l’organizzazione dei soccorsi,
gli interventi di assistenza alla popolazione, le disposizioni
per la risistemazione nei centri
Su accoglienza e tendopoli, segnalazioni di pericolo,
operazioni di sopralluogo agli edifici danneggiati ......
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 39 Istituzionali
40. Piano Comunale di Protezione Civile
Informazione alla popolazione I doveri di informazione del sindaco
DPR 17.5.1988 n. 175 recante “Attuazione della direttiva CEE n. 82/501 (modificata con la Direttiva 88/610), relativa ai rischi di
incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali, ai sensi della legge 16 aprile 1987, n. 183”
Legge 19 maggio 1997, n. 137 recante "Sanatoria dei decreti-legge recanti modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 17
maggio 1988, n. 175, relativo ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali".
Art. 1…..
11. I sindaci dei comuni ove sono localizzate le attività industriali disciplinate dalla presente legge rendono immediatamente note
alla popolazione le misure di sicurezza e le norme di comportamento da seguire in caso di incidente rilevante, tramite la
distribuzione di copia delle sezioni 1, 3, 4, 5, 6 e 7 della scheda di informazione di cui al comma 9, nella forma integrale inviata dal
fabbricante, completandola della sezione 2 e successivamente sulla base delle conclusioni dell'istruttoria.
Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 recante "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti
rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose"
Art. 22 (Informazioni sulle misure di sicurezza)
4. Il comune, ove e' localizzato lo stabilimento soggetto a notifica porta tempestivamente a conoscenza della popolazione le
informazioni fornite dal gestore ai sensi dell'articolo 6, comma 5, eventualmente rese maggiormente comprensibili, fermo restando
che tali informazioni dovranno includere almeno i contenuti minimi riportati nelle sezioni 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 della scheda
informativa di cui all'allegato V.
D.P.R. 6 febbraio 1981 n. 66 recante “Regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996, recante norme sul soccorso e
l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità. Protezione civile”.
Articolo 32 Segnalazioni da parte di enti pubblici e di privati.
I sindaci, gli organi dello Stato e degli altri enti pubblici sono tenuti a segnalare immediatamente al prefetto l'insorgere di situazioni
di pericolo o il verificarsi di eventi calamitosi che abbiano comportato o possano comportare grave danno all'incolumità delle
persone o ai beni, precisandone il luogo, la natura e l'entità.
Articolo 36 Avvertimenti alla popolazione.
Allorché occorra informare le popolazioni di situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di protezione civile, vi
provvede il prefetto, che si avvale dei mezzi tecnici da individuarsi nei piani provinciali di protezione civile, e, in caso di urgenza, il
sindaco.
Legge 3 agosto 1999 n. 265
Articolo 12
1. Sono trasferite al sindaco le competenze del prefetto in materia di informazione della popolazione su situazioni di pericolo per
calamità naturali, di cui all'articolo 36 del regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981, n. 66.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 40 Istituzionali
41. La legge 265/99 - Il dovere di informazione
Legge 3 agosto 1999 n. 265
Articolo 12
1. Sono trasferite al sindaco le competenze del
prefetto in materia di informazione della
popolazione su situazioni di pericolo per calamità
naturali, di cui all'articolo 36 del regolamento di
esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996,
approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 6 febbraio 1981, n. 66.
36. (Avvertimenti alla popolazione)
Allorché occorra informare le popolazioni di situazioni di pericolo o
comunque connesse con esigenze di protezione civile, vi provvede il
prefetto, che si avvale dei mezzi tecnici da individuarsi nei piani
provinciali di protezione civile, e, in caso di urgenza, il sindaco.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 41 Istituzionali
42. Informazione alla popolazione
L’informazione alla popolazione e la formazione degli
operatori possono essere garantite
insegnando comportamenti di autoprotezione;
elaborando opuscoli informativi ed effettuando incontri con la
popolazione e le scuole;
stipulando accordi con radio e tv locali per garantire informazione
predisponendo nelle zone a rischio una segnaletica informativa,
anche interattiva, che sia di supporto alla gestione
dell'emergenza.
effettuando esercitazioni per circoscrizioni o agglomerati
significativi
Ricorda: art. 12 della Legge 3.8.1999 n. 265
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 42 Istituzionali
43. La comunicazione di crisi
Per essere uno strumento efficace di gestione della crisi, la
comunicazione prodotta dal sindaco e dal comune deve, in modo
ancora più rigoroso rispetto a quanto non accada in un contesto di
gestione ordinaria, soddisfare una serie di requisiti.
La comunicazione in stato di crisi deve essere:
tempestiva e il più possibile esaustiva
continuamente aggiornata
centralizzata per essere coerente
trasparente e riferita a valori etici dichiarati
rivolta sia all'interno sia all'esterno dell’organizzazione
aperta all'ascolto.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 43 Istituzionali
44. La situazione degli EE.LL.
Quali sono le criticità attuali nel sistema locale di Protezione Civile?
Si può ben affermare che la protezione civile da alcuni
anni è entrata prepotentemente a far parte del
patrimonio culturale e amministrativo delle regioni e
degli enti locali
Tuttavia esistono ancora diverse criticità
nell’attuazione delle leggi in vigore e nella compiuta
organizzazione del sistema, che sono legate a diversi
fattori
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 44 Istituzionali
45. Limiti della normativa nazionale
Legificazione regionale variegata
Nuovo centralismo di tipo regionale
Difficoltà dei comuni piccoli e di montagna
Carenza di programmazione locale
Tradizionalismo e resistenza all’innovazione
Propensione al localismo
Insofferenza verso forme di coordinamento
Carenze formative di tecnici e amministratori
Criticità evidenziate
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 45 Istituzionali
46. La suddivisione amministrativa italiana
L’Italia ha una suddivisione amministrativa eterogenea, che
condiziona necessariamente gli interventi regionali e locali.
8.104 Comuni
20 Regioni 104 Province
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 46 Istituzionali
47. Comuni sopra i 20.000 abitanti
Pianta organica completa
Presenza di polizia municipale
Gettito fiscale in abbondanza
Intensa attività edilizia
Ottime comunicazioni
Attività economiche
Presenza di associazioni
Servizi pubblici efficienti
Forza politica
Anonimato fra i cittadini
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 47 Istituzionali
48. Comuni fra i 5.000 e i 20.000 abitanti
Pianta organica sufficiente
Polizia Municipale e UTC
proporzionati
Presenza di gettito fiscale
Presenza di moderata attività edilizia
Comunicazioni e mobilità sufficienti
Presenza di attività economiche
Presenza di associazionismo locale
Servizi pubblici efficienti
Conoscenza fra i cittadini
Presenza di professionalità nell’ente
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 48 Istituzionali
49. Pianta organica insignificante
Scavalco figure più importanti
Assenza di polizia municipale
Gettito fiscale trascurabile
Attività edilizia assente
Comuni sotto i 5.000 abitanti
Sindaco part time ! Comunicazioni scarse
Assenza attività economiche
Assenza associazionismo
Servizi pubblici carenti
Conoscenza fra i cittadini
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 49 Istituzionali
50. La gestione associata delle funzioni. Perché?
-Per condividere risorse
-Per esercitare la solidarietà
-Per unire territorio e cittadini
-Per risolvere criticità
-Per aumentare l’efficienza
-Per essere più autonomi
-Per risparmiare
-Per offrire migliori servizi
-Per far pagare meno tasse
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 50 Istituzionali
51. Il sindaco del piccolo comune:
Una specie di “Harry Potter”,
così apparentemente fragile,
ma così forte, perché ricco di
tensione morale.
Sempre alla ricerca della sua
pietra filosofale: far
funzionare un comune con
pochi soldi.
I compiti del sindaco
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 51 Istituzionali
52. CONCETTO DI “SERVIZIO”
La legge n. 225/1992 non si
limita a intuire un sistema,
ma lo inquadra
organizzativamente come
SERVIZIO, per non restare
una attività “statale” fra le
tante esistenti.
Infatti “un’amministrazione pubblica organizzata per
ministeri non “eroga servizi” ma “svolge funzioni
statali”. Un’organizzazione per servizi non si prefigge di
monopolizzare la produzione e l’erogazione dei servizi
stessi, ma di renderla possibile, raccordando tutte le
strutture pubbliche (aziende, enti, istituti, agenzie) e
private per rispondere qualitativamente e
quantitativamente alla domanda sociale” (R. Di Passio).
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
53. La capacità di risposta dei piccoli comuni
E’ tempo di sviluppare e potenziare la capacità di risposta dei piccoli comuni
PROPOSTE
1) Una maggiore autonomia dei comuni nella fissazione dei limiti alle indennità di carica dei
sindaci, in modo da consentire agli eletti di sospendere la loro attività professionale per
dedicarsi a tempo pieno al mandato amministrativo.
2) Una maggiore valorizzazione della risorsa del volontariato locale, nelle forme che la
normativa nazionale e regionale consente, con una particolare attenzione per le zone non
servite da un sufficiente servizio di soccorso tecnico urgente.
3) Un potenziamento dell’esperienza della gestione associata delle funzioni non limitata ai
piccoli comuni.
4) Una maggiore spinta sulla formazione degli amministratori, del personale e degli
operatori in generale. Mentre sul piano della dotazione di attrezzature e di tecnologia
abbiamo raggiunto livelli difficilmente superabili, sul piano della qualificazione professionale
e della capacità di collaborare fra operatori possiamo fare ancora tantissimo.
In questo modo si può rendere un grande servizio al paese
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 53 Istituzionali
54. CAPITOLO 2
L’ORGANIZZAZIONE
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 54 Istituzionali
55. Organizzare e programmare nel tempo ordinario
Cosa serve per realizzare un moderno sistema comunale di protezione civile?
NORMATIVA E SISTEMA
AMMINISTRATIVO DI
RIFERIMENTO
MONITORAGGIO
DEI RISCHI
PIANIFICAZIONE
DI EMERGENZA
INDIVIDUAZIONE
DI OBIETTIVI
E RISORSE
CENTRO
OPERATIVO
PROGRAMMI
PREVISIONE
E PREVENZIONE
INFORMAZIONE
PUBBLICA
FORMAZIONE
DEGLI
OPERATORI
… quale percorso?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 55 Istituzionali
56. SSTTEEPP 11
Le fasi di sviluppo della programmazione comunale
EESSEERRCCIITTAAZZIIOONNII
IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE
PPRREEPPAARRAAZZIIOONNEE
PPRROOCCEEDDUURREE
FFOORRMMAAZZIIOONNEE
DDEEGGLLII OOPPEERRAATTOORRII
Finalità generale
Individuare:
obiettivi
risorse
processi
per sostenere le attività di
prevenzione e risposta in
emergenza.
PPRREEDDIISSPPOOSSIIZZIIOONNEE
IINNDDIIVVIIDDUUAAZZIIOONNEE
SSTTEEPP 22
RRAACCCCOOLLTTAA
IINNFFOORRMMAAZZIIOONNII
IINNDDIIVVIIDDUUAAZZIIOONNEE
DDEEII RRIISSCCHHII
SSTTEEPP 33
OOBBIIEETTTTIIVVII
SSTTEEPP 44
RRIISSOORRSSEE
SSTTEEPP 55
SSTTEEPP 66
SSTTEEPP 77
PPUUBBBBLLIICCAA
SSTTEEPP 88
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 56 Istituzionali
57. Ma, attenzione: in fondo “tutto” è protezione civile
Spesso dai Sindaci si sente parlare di scarsità di risorse
finanziarie da destinare alla protezione civile nei loro
comuni. E’ pur vero, ma non si deve scordare, tuttavia,
che per fare protezione civile, occorre soprattutto
coordinare trasversalmente l’attività ordinaria dei
diversi uffici municipali, organizzandola e
indirizzandola verso obiettivi di protezione e
salvaguardia della popolazione, senza che si abbia
necessità di individuare risorse “dedicate” al settore
specifico. Lavori pubblici, urbanistica, edilizia, scuola e
cultura, polizia locale, sanità …. “Tutta l’attività del
comune può essere orientata alla protezione civile”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 57 Istituzionali
58. EEddiliilziziaia
RRaaggioionneerriaia
PPoolilziziaia M Muunnicicipipaalele
La protezione civile: un “servizio” trasversale
Ambiente UUrrbbaannisistticicaa Ambiente
UUfffficicioio T Teeccnnicicoo e e L Laavvoorri iP Puubbbblilcicii
SSccuuoolala e e C Cuultltuurraa
SSeerrvvizizi iS Soocciaialili
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 58 Istituzionali
59. Conoscenza dei
problemi del
traffico e della
Conoscenza dei
problemi del
traffico e della
mobilità
mobilità
Attitudine al
lavoro esterno e
Attitudine al
lavoro esterno e
disagiato
disagiato
Polizia Municipale e Protezione Civile
Dimestichezza coi linguaggi
Dimestichezza coi linguaggi
delle altre strutture
delle altre strutture
operative
operative
Conoscenza
degli aspetti
giuridici
Conoscenza
degli aspetti
giuridici
Conoscenza delle
Conoscenza delle
tecniche di
tecniche di
comunicazione e di
comunicazione e di
ascolto
ascolto
Attitudine a sopportare
Attitudine a sopportare
condizioni psicofisiche particolari
condizioni psicofisiche particolari
Familiarità con l’uso
di strumenti tecnici
Familiarità con l’uso
di strumenti tecnici
Abitudine alla
copertura di turni
Abitudine alla
copertura di turni
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 59 Istituzionali
60. Fonti di finanziamento della protezione civile
Tutti chiedono: con cosa si finanzia la protezione civile comunale?
Mezzi Ordinari
Bilancio dell’Ente di parte corrente
Bilancio dell’Ente di parte investimenti
Mezzi Straordinari
Trasferimenti da Enti
Leggi speciali di spesa nazionali e regionali
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
Ordinanze di protezione civile
Mutui
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 60 Istituzionali
61. Mezzi finanziari ordinari
Risorse proprie dell’Ente
Centri di imputazione del PEG destinati specificamente alla Protezione Civile
Spese vincolate alla sicurezza pubblica
Spese afferenti ad altri settori (antincendio, agricoltura, caccia e pesca,
formazione, assetto del territorio, ecc.) anche tramite la Comunità Montana.
Risorse trasferite e finanziamenti
Trasferimenti alle regioni di cui al D. lgs 112/98 (Bassanini)
Fondo regionale di P.C. di cui all’art. 138 c.16 della Legge 388/00 (legge
finanziaria 2001)
Finanziamenti regionali per la gestione associata di funzioni comunali
Contributi da leggi regionali su presentazione di progetti
FSE su iniziative di formazione e calls europee
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 61 Istituzionali
62. Mezzi finanziari straordinari
Risorse per l’emergenza
Ordinanze P.C.M. ex art. 5 L. 225/92
Fondi rotativi e trasferimenti per emergenze dalle regioni
Ricorso al credito a seguito di interventi urgenti ex artt. 191 e 194 del T.U.
D.lgs. 267/00
Utilizzo dell’avanzo di amministrazione
Utilizzo del Fondo di Riserva alla fine dell’anno
Ripartizione fondi regionali su iniziative strutturali
Progetti obiettivo su Call Proposal della U.E.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 62 Istituzionali
63. Il programma di mandato del Sindaco
1^ deliberazione del consiglio comunale
“Dichiarazioni programmatiche dell’Amministrazione Comunale”
CONTIENE LE FINALITA’ GENERALI PER IL QUINQUENNIO
Bilancio di
previsione
1^ anno
Bilancio di
previsione
2^ anno
Bilancio di
previsione
3^ anno
Bilancio di
previsione
4^ anno
Bilancio di
previsione
5^ anno
CONTENGONO GLI OBIETTIVI ANNUALI E I RELATIVI STANZIAMENTI
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 63 Istituzionali
64. Il Programma di mandato del Sindaco
Durata del progetto e delle attivita’
Per una migliore pianificazione può risultare utile prevedere una scansione
temporale di dettaglio delle iniziative di prevenzione territoriale e in
generale alle attività di protezione civile, distribuendole nel corso del
mandato amministrativo del sindaco del comune.
Attività
n.
2008 2009 2010
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
1a
1b
2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 64 Istituzionali
65. Gli strumenti del Sindaco
Informazione pubblica
Pianificazione di emergenza
Formazione
Prevenzione
Strutture operative locali
Ufficio Tecnico
Volontariato locale
Servizi sociali
Polizia municipale
Maestranze comunali
Imprese locali
Aziende di servizi
Strutture sanitarie
Servizi amministrativi e contabili
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 65 Istituzionali
66. Il Testo Unico degli EE. LL. - Alcune attribuzioni del COMUNE
Art. 3 Autonomia dei comuni e delle province
1. Le comunità locali, ordinate in comuni e province, sono autonome.
2. Il comune e' l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e
ne promuove lo sviluppo.
3. La provincia, ente locale intermedio tra comune e regione, rappresenta la propria
comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo.
4. I comuni e le province hanno autonomia statutaria, normativa, organizzativa e
amministrativa, nonché autonomia impositiva e finanziaria nell'ambito dei propri
statuti e regolamenti e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica.
5. I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro con
legge dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiarietà. I comuni e le
province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere
adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro
formazioni sociali.
Art. 13 Funzioni
1. Spettano al comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione
ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e
alla comunità, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico,
salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o
regionale, secondo le rispettive competenze.
2. Il comune, per l'esercizio delle funzioni in ambiti territoriali adeguati, attua forme
sia di decentramento sia di cooperazione con altri comuni e con la provincia.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 66 Istituzionali
67. Funzioni del sindaco e attribuzioni delegate
La normativa prevede oggi che la “gestione” nei comuni sia posta in capo ai dirigenti
Ai sensi del Testo Unico degli EE.LL., infatti, tutte le
disposizioni che conferiscono l'adozione di atti di gestione
e di atti o provvedimenti amministrativi agli Organi di
Governo (Consiglio, Giunta e Sindaco), si intendono nel
senso che la relativa competenza spetta ai dirigenti, salvo
quanto previsto dall'articolo 50, comma 3, e dall'articolo
54 (art. 107 T.U. D.lgs 267/00, di chiara derivazione dalla
legge 59/97 “Bassanini”).
Anche la competenza del Sindaco quale autorità sanitaria
è ad esempio circoscritta ai casi in cui esista specifica
espressa previsione di legge (vd. legge 180/78) o ad atti di
tipo ordinatorio, con cui si stabiliscano obblighi e
restrizioni, svincolati da un procedimento ordinario.
Allora, in materia di protezione civile, cosa può delegare il
sindaco, in quanto Autorità Comunale, soprattutto se in
attività svincolate dal “procedimento amministrativo”?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 67 Istituzionali
68. I compiti del Sindaco in materia di protezione dei cittadini
Capo della
Amministrazione
SINDACO
Autorità Comunale Ufficiale di Governo
Assicura un servizio
comunale indispensabile di
protezione civile, secondo
una programmazione
vincolata al procedimento
amministrativo.
Svolge le funzioni e i
compiti di cui all’art. 108
del d.lgs. 112/98 e all’art.
6 della L. 225/92.
Effettua i primi interventi
urgenti e di soccorso.
Emana atti ordinatori
finalizzati alla protezione
civile.
Emana provvedimenti
contingibili ed urgenti per
emergenze sanitarie e di
igiene pubblica (art. 50
T.U.)
Informa la popolazione.
Assicura l’erogazione dei
servizi indispensabili di
competenza statale.
Emana provvedimenti
contingibili ed urgenti per
motivi di pubblica
incolumità (art. 54 T.U.)
Informa il Prefetto
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 68 Istituzionali
69. Il ruolo di “Autorità Comunale”: aggettivo o sostantivo?
Articolo 50……………….
4. Il sindaco esercita altresì le altre funzioni attribuitegli quale autorità
locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge:
[ Sanità (Legge 833/78) ]
[ Pubblica Sicurezza (Legge 121/86)]
[ Protezione Civile (Legge 225/92) ]
5. In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a
carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono
adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Negli
altri casi l'adozione dei provvedimenti d'urgenza ivi compresa la
costituzione di centri e organismi di referenza o assistenza, spetta allo
Stato o alle regioni in ragione della dimensione dell'emergenza e
dell'eventuale interessamento di più ambiti territoriali regionali.
6. In caso di emergenza che interessi il territorio di più comuni, ogni sindaco
adotta le misure necessarie fino a quando non intervengano i soggetti
competenti ai sensi del precedente comma.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 69 Istituzionali
70. I poteri del sindaco
I poteri eccezionali del sindaco
art. 32 della legge 23.12.1978 n. 833: di riforma del servizio sanitario
nazionale
art. 7 all. E della legge 20.3.1865 n. 2248: requisizione d’urgenza della
proprietà privata per grave necessità pubblica (ma in raccordo col Prefetto)
art. 835 del Codice Civile: requisizione d’urgenza
art. 49 del D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327: occupazione d’urgenza di beni
immobili di privati per esigenze di grave necessità pubblica)
art. 4 del D.L. 18 giugno 1986 n. 282: adozione di provvedimenti cautelari per
la tutela della salute pubblica, con la sospensione della produzione e della
vendita di alimenti o bevande che risultino pericolosi per la salute
Art. 12 del D.P.R. 24 maggio 1988 n. 236 artt. 4 e 5 del D.lgs
2.2.2001 n. 31): divieto di potabilità delle acque destinate al consumo umano
in caso di episodi di inquinamento
art. 13 del D.L.vo 5.2.1997 n. 22 art. 191 del D.lgs 3
aprile 2006 n. 152): ricorso a forme speciali di smaltimento di rifiuti in caso
di comprovata necessità
artt. 6 e 7 del D.Lgs 30.4.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada”:
Regolazione della circolazione per motivi di sicurezza pubblica
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 70 Istituzionali
71. Ricapitoliamo le funzioni del sindaco
Invece, ai sensi dell’articolo 54 del T.U.
… il Sindaco, stavolta come rappresentante dello Stato (Ufficiale di
Governo)
1) sovrintende:
all'emanazione degli atti di ordine pubblico e di sicurezza
pubblica, che la legge gli attribuisce;
alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e
l'ordine pubblico, informandone il prefetto;
2) adotta:
provvedimenti (anche in questo caso Ordinanze Contingibili ed
urgenti) al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che
minacciano l'incolumità dei cittadini .
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 71 Istituzionali
72. Quando si usa l’articolo 54?
Può accadere che per il raggiungimento di alcuni scopi
legati alla tutela dei cittadini, gli atti amministrativi
ordinari non siano sufficienti, e si debba ricorrere allo
strumento più forte a disposizione del sindaco:
l’ordinanza necessitata (detta anche libera o extra
ordinem), che può essere utilizzata per esigenze di
protezione civile, anche se essa non nasce per questo
tipo di esigenza.
L’Ordinanza di protezione civile del Sindaco deve
raggiungere due obiettivi principali:
1) riuscire ad esplicare immediatamente i suoi effetti
2) evitare eventuali impugnazioni (e le relative
responsabilità collegate)
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 72 Istituzionali
73. Requisiti di un’ordinanza
Quali sono gli elementi che contribuiscono ad assicurare la
legittimità e l’efficacia di un’Ordinanza Contingibile ed Urgente?
Una adeguata motivazione
Una adeguata istruttoria tecnico-amministrativa
Una efficace pubblicazione
L’indicazione degli articoli di legge da derogare
La presenza di un’urgenza reale e indifferibile
La contingibilità (evento straordinario)
La temporaneità
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 73 Istituzionali
74. Limiti di un’ordinanza
Quali invece sono i “limiti”
oltrepassati i quali un’Ordinanza
Contingibile ed Urgente appare
illegittima??
l’impossibilità di andare in contrasto con i principi costituzionali che
concorrono a determinare i principi generali dell’ordinamento o con
le materie oggetto di riserva assoluta di legge;
la necessità di trovare fondamento in una norma di legge.
la limitazione "ragionevole" degli interessi giuridicamente protetti e/o
costituzionalmente garantiti;
il nesso di strumentalità tra l’esigenza di intervento tempestivo e
l’atto straordinario;
la ragionevolezza dell’intervento e la proporzionalità tra il
provvedimento e la realtà circostante;
la temporaneità degli effetti;
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 74 Istituzionali
75. Elementi di un’ordinanza
L’ordine e la chiarezza nell’esposizione sono
elementi determinanti ai fini dell’efficacia
dell’atto.
Appare conveniente suddividere l’atto in
quattro parti.
1. Intestazione dell’ordinanza
2. Parte narrativa
3. Parte dispositiva
4. Parte finale
1 2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 75 Istituzionali
76. Elementi di un’ordinanza
1. Parte iniziale - Intestazione dell’ordinanza
Vanno indicati:
il comune di appartenenza;
l’organo che emana l’atto (il Sindaco);
la data dell’atto;
il numero progressivo assegnato all’atto
nell’apposito registro delle ordinanze
(condizione importante per la regolarità
dell’atto).
l’eventuale numero di protocollo.
1 2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 76 Istituzionali
77. Elementi di un’ordinanza
2. Parte Narrativa
a) PREMESSA
Si espone il fatto, nei tempi e nei modi, che rende
necessario l’atto
b) MOTIVAZIONE
Si espongono le motivazioni generali e particolari
dell’ordinanza, sottolineando gli effetti particolari che
rendono l’atto contingibile ed urgente le cause o i rischi
che con l’ordinanza si intendono o si ritiene di poter
rimuovere i particolari rischi derivanti da un’eventuale
inerzia di carattere tecnico-amministrativo
c) FONTI NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Si richiamano, le norme –o i singoli articoli di leggi e
regolamenti che obbligano vincolano giustificano
rafforzano l’atto di imperio del sindaco. Ricordarsi di
eventuali O.P.C.M. ex. art.5 L.225/92.
1 2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 77 Istituzionali
78. Elementi di un’ordinanza
a) ORDINE
Si dettaglia l’ordine del Sindaco specificando
i destinatari dell’atto (parte molto delicata per gli aspetti
legati alla notifica)
il dettaglio delle azioni da compiere obbligatoriamente
i tempi di decorrenza e/o scadenza da porre a carico degli
obbligati
b) MODALITA’ DI ESECUZIONE E DI NOTIFICA
Si elencano
i destinatari cui notificare l’ordinanza
gli eventuali destinatari per conoscenza
gli incaricati dell’esecuzione
gli incaricati della notifica
le modalità particolari di notifica
le eventuali sanzioni a carico degli obbligati o dei mancati
esecutori
le modalità e la tempistica di una eventuale affissione e/o
pubblicizzazione
3. Parte dispositiva
1 2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 78 Istituzionali
79. a) INDIVIDUAZIONE E NOMINA del Responsabile
del procedimento
b) CLAUSOLE DI TRASPARENZA
Si elencano preventivamente le possibilità e
i tempi di ricorso contro l’atto
c) LOCALITA’, DATA E FIRMA
Elementi di un’ordinanza
4. Parte finale
1 2
3
4
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 79 Istituzionali
80. Capitolo 4
L’emergenza
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 80 Istituzionali
81. I problemi di un sindaco in emergenza
Interruzione attività
economiche e servizi
Evento di tipo C
Sproporzione tra
necessità e
disponibilità
Estrema varietà e
novità dei bisogni
Carenze
gestionali Rischio di
reiterazione
dell’evento
Senso di
inadeguatezza e
solitudine
Disagio e
panico nella
popolazione
Squilibrio del
corpo sociale
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 81 Istituzionali
82. Le tre domande del cittadino in emergenza
PERCHE’ E’ SUCCESSO?
SUCCEDERA’ ANCORA?
COSA FA CHI GOVERNA?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 82 Istituzionali
83. La percezione pubblica del disastro
RICORDA !
Secondo Bland (1995):
"In public relations terms the real crisis is not what has
actually happened; it is what people think has happened".
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 83 Istituzionali
84. Definizione di “Calamità” – Corte dei Conti
“In senso astratto si può definire
la calamità come un evento
inevitabile, irresistibile ed
imprevedibile, causato da agenti
naturali o anche umani, che
produce danni ad una pluralità
di persone o di cose ed in
maniera così rilevante da
richiedere l’intervento
indilazionabile della pubblica
amministrazione, mediante
norme di carattere eccezionale
volte sia ad un’azione di pronto
intervento, sia,
successivamente, ad un’azione
di riparazione e ripristino dei
beni danneggiati, sia
all’assistenza alle popolazioni
colpite.”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 84 Istituzionali
85. Definizione di “gestione dell’emergenza”
La Corte dei Conti ha definito come attività
destinate a fronteggiare l’emergenza quelle
“dirette, in un rapporto di regolarità causale, ad
evitare il pericolo immediato di danni o di maggiori
danni a persone o a cose, da svolgersi in logici limiti
temporali antecedenti (prevenzione) al previsto
evento calamitoso o susseguenti (soccorso)
all’evento calamitoso stesso”.
Deliberazione n. 1711/87 della Sezione di Controllo della Corte dei Conti
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 85 Istituzionali
86. Gestire un’emergenza di protezione civile in Comune
Il principale obiettivo del sindaco in
emergenza è garantire sempre e
comunque nelle prime 72 ore, anche in
assenza di aiuti sovraordinati, i più
importanti ed urgenti interventi di
Rimozione dei pericoli principali o
residui.
Prima assistenza alla popolazione
colpita.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 86 Istituzionali
87. Gestire in un comune un’emergenza di protezione civile
I principali ostacoli del sindaco in
emergenza possono essere:
l’inevitabile sensazione di
inadeguatezza personale rispetto ai
compiti richiesti,
l’atavico timore di essere abbandonati
dagli enti sovraordinati;
l’eventuale scarsa propensione a
comunicare
la preparazione tecnica approssimativa
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 87 Istituzionali
88. Le tre domande del sindaco in emergenza
CHI DECIDE?
CHI PAGA?
CHI RISPONDE?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 88 Istituzionali
89. Il sindaco in emergenza
Le risorse gestionali del sindaco per gli interventi di protezione civile
SINDACO
Evento di tipo A
(Ordinario)
Eventi di tipo B
(Ordinario)
Evento di tipo C
(Emergenza)
Gestione in economia
Volontariato
Strutture e risorse
locali
Gestione in economia
Volontariato
Strutture e risorse locali
Intervento sussidiario di
altri enti ed organi
Gestione in economia
Volontariato
Mezzi, risorse e
strutture di carattere
straordinario sia locali
che di provenienza
esterna sussidiaria
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 89 Istituzionali
90. I compiti del sindaco
STRUMENTI GIURIDICI A DISPOSIZIONE DEL SINDACO IN PROTEZIONE
CIVILE
SINDACO
Evento di tipo A Evento di tipo B Evento di tipo C
Gestione ordinaria
dell’evento (Reg. DPR
554/99 e 384/01)
Straordinaria ma senza
poteri derogatori (art. 15
+ art. 108)
Ordinanze C & U.
derogatorie, ma solo a
protezione
dell’incolumità
Gestione ordinaria
dell’evento (Reg. DPR
554/99 e 384/01)
Straordinaria ma senza
poteri derogatori (art. 15 +
art. 108)
Ordinanze C & U.
derogatorie, ma solo a
protezione dell’incolumità
Gestione ordinaria
dell’evento (Reg. DPR
554/99 e 384/01)
Straordinaria
“senza” e anche “con”
poteri derogatori derivati
da O.P.C.M. (art. 5 L.
225)
Ordinanze C & U.
derogatorie, ma solo a
protezione
dell’incolumità
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 90 Istituzionali
91. Strutture
Strutture
operative locali
operative locali
VVoololonnttaarriaiattoo
Le risorse a disposizione del sindaco
Risorse della
pianificazione
Risorse della
pianificazione
Deroghe
normative
Deroghe
normative
Personale
comunale
Personale
comunale
CCoolllalabboorraazzioionnii SINDACO
RRisisoorrssee d di ib bilialannccioio
Provvidenze
esterne
Provvidenze
esterne
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 91 Istituzionali
92. Le ordinanze di protezione civile del Presidente del Consiglio
Una delle maggiori conquiste della sussidiarietà è la sempre più forte
affermazione del principio di leale collaborazione fra le istituzioni. Lo
Stato non si sente più semplicemente “sovraordinato” rispetto al livello
regionale. La regione è sempre più presente nella normativa di
emergenza.
Per l’organizzazione del sistema
e le attività di previsione
prevenzione, dalla formula
“sentita la Regione”, tipica
delle fasi dell’emergenza, si è
passati alla ricerca di una
“intesa preventiva” con le
Regioni stesse.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 92 Istituzionali
93. L’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri
L’Ordinanza del P.C.M. è uno strumento eccezionale, disciplinato
dall’articolo 5 della legge 225, la cui funzione è quella di favorire ed
accelerare il più possibile il superamento dell’emergenza. Essa può
essere emanata solo per esigenze di protezione civile, di norma a seguito
di dichiarazione di “Stato di emergenza”, e generalmente contiene:
Finanziamenti immediati per la gestione economica dell’emergenza.
Agevolazioni e ristori per i privati danneggiati.
Risorse per la ricostruzione pubblica.
Deroghe a svariate normative per facilitare e accelerare le procedure
gestionali.
Provvedimenti urgenti a tutela della popolazione
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 93 Istituzionali
94. I problemi del “mille proroghe” 2010
Il D.L. 225/2010 ha modificato assai profondamente la gestione emergenziale
1) Ha reso obbligatorio il concerto preventivo con il MEF riguardo alla parte
finanziaria per emanare le ordinanze di protezione civile.
2) Ha introdotto il controllo preventivo di legittimità da parte della Corte dei Conti
sugli atti dei Commissari Delegati (con possibilità però di dichiarare l’immediata
efficacia da parte dei Commissari assumendosene la responsabilità)
3) Non modifica il sistema dei controlli “a valle” già esistenti da parte della corte
dei conti.
LE CONSEGUENZE PROBABILI:
1) CESSIONE DI UN’ULTERIORE PARTE DELLA FUNZIONE DI
COORDINAMENTO, DA PARTE DELLA PRESIDENZA VERSO
ALTRI SOGGETTI (il M.E.F. oltre la REGIONE)
2) DILATAZIONE DEI TEMPI AMMINISTRATIVI, CHE
POTREBBE PORTARE A VANTAGGI IN TERMINI DI
ECONOMICITA’ E A SVANTAGGI IN TERMINI DI
TEMPESTIVITA’ ED EFFICACIA
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
94
95. “mille proroghe” e responsabilità regionali
Nel caso di territori colpiti da calamità
naturali che portano alla dichiarazione
dello stato di emergenza e richiedono
prime risposte di protezione civile, il
Presidente della Regione interessata può
aumentare i tributi, le addizionali o le
aliquote fino al massimo consentito dalla
legge, per trovare le risorse necessarie se il
bilancio della regione è insufficiente a
coprire le relative spese. L’imposta sulla
benzina può essere aumentata di 5
centesimi al litro oltre il massimo
consentito.
Se poi queste misure non sono sufficienti, o
se la calamità ha rilevanza nazionale, la
Regione può accedere al Fondo nazionale
per la protezione civile.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 95 Istituzionali
96. Cosa prevede il Testo Unico?
Articolo 149 comma 6^ D.lgs 18.8.2000 n. 267
“Lo Stato assegna specifici contributi per
fronteggiare situazioni eccezionali”
EMERGENZA
tipo C
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
96
97. Federalismo e protezione civile. IL “Milleproroghe”
Il Decreto “Milleproroghe” del 2010 può esser considerato una prova generale di
federalismo amministrativo, che apporta luci ed ombre al sistema dal punto di vista
“politico”.
LUCI
1) Maggiore autonomia e coinvolgimento decisionale e di responsabilità per le regioni
2) Minore possibilità di una gestione “maliziosa” delle risorse nazionali da parte degli
enti territoriali
3) Maggiore potere alle Regioni, allo strumento della Conferenza, e recupero di un ruolo
di puro coordinamento per il DPC
OMBRE
1) Perdita di ruolo del DPC negli interventi diretti
2) Rischio di una eccessiva differenziazione qualitativa e perequativa degli interventi a
seconda delle regioni
3) Aumento dei meccanismi di controllo amministrativo e finanziario sugli atti
amministrativi
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 97 Istituzionali
98. Un esempio: il primo annullamento all’Aquila
A seguito della nuova disposizione, gli atti del commissario vanno controllati
preventivamente, non sul piano dell’utilizzo delle risorse pubbliche (controllo a
valle), bensì su quello della legittimità intrinseca dell’atto, da verificare prima
della sua efficacia. Il rischio di un eccesso di “lettura” degli atti da parte di
abili burocrati era dietro l’angolo, e puntualmente si è verificato.
Una delle prime “vittime” del decreto è stato un provvedimento del
Commissario per la ricostruzione in Abruzzo, che è stato annullato perché “i
poteri assegnati al commissario possono essere trasferiti solo ad organi
monocratici (i sindaci) e non a organi quali la Giunta o il consiglio comunale”.
Nonostante il sindaco per l’attuazione dei propri adempimenti si avvalga
comunque del comune, e si assicuri un passaggio in giunta o in consiglio per
essere sostenuto politicamente dalla propria comunità, per la C.d.C. il comune
non può essere investito da una delega del commissario. Il sindaco sì.
Molti la considerano una questione oziosa e una perdita di tempo.
Chi non ricorda il temutissimo CO.RE.CO.?
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 98 Istituzionali
99. Procedure dell’emergenza
CCOOMMUUNNEE SSeeggnnaallaa ll’’eemmeerrggeennzzaa aallllaa RReeggiioonnee
RRiicchhiieeddee lloo ““SSttaattoo ddii EEmmeerrggeennzzaa”” aall Goovveerrnnoo
DDeelliibbeerraa lloo ““SSttaattoo ddii EEmmeerrggeennzzaa””
DDiicchhiiaarraa lloo SSttaattoo ddii EEmmeerrggeennzzaa ccoonn DDPPCCMM
RREEGGIOIONNEE
EEmmaannaa uunnaa oo ppiiùù OOrrddiinnaannzzee
CONSIGLIO DEI
CONSIGLIO DEI
MINISTRI
MINISTRI
PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO
PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 99 Istituzionali
100. Come si richiede lo stato di emergenza
COMUNE di ___________
Provincia di _________
- Alla Regione ___________
e p.c. - Al Dipartimento della Protezione Civile
e p.c. - Al Prefetto di ________
Oggetto: Richiesta dichiarazione stato di emergenza.
Attesa gravissima situazione determinatasi, causa evento_------------- del
------------------- , che ha interessato il territorio comunale, e riscontrata
l’impossibilità di fronteggiare l’evento con mezzi e poteri ordinari, si rappresenta
l’urgente necessità di richiedere al competente organo la “dichiarazione di stato
emergenza”, ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della legge 24.2.1992 n. 225, nonché
l’attivazione urgente degli interventi di cui all’articolo 3 della legge 27.12.2002 n.
286. L’area interessata comprende le frazioni/località di
_______________________________. E’ in corso l’accertamento e la valutazione dei danni,
stimati provvisoriamente nel modo seguente:
_________________________________________________________________________________
In attesa di ulteriori opportune determinazioni si richiede, ai sensi dell’art. 15 comma
4 della sopracitata legge 225/92, l’impiego di forze e risorse aggiuntive per
l’affrontamento dell’emergenza. Si comunica altresì di aver provveduto, ai sensi
dell’art. 15 comma 3 della medesima Legge 225/92, a garantire i primi interventi di
soccorso e di assistenza a favore delle popolazioni colpite.
li______________________
IL SINDACO
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 100 Istituzionali
101. Come si richiede lo stato di emergenza 2
COMUNE di ___________
Provincia di _________
- Al Dipartimento della Protezione Civile
e p.c. - Alla Regione ___________
e p.c. - Al Prefetto di ________
Oggetto: Richiesta applicazione art. 3 della Legge 27.12.2002 n. 286
Attesa gravissima situazione determinatasi, causa evento_------------- del
------------------- , che ha interessato il territorio comunale, e riscontrata
l’impossibilità di fronteggiare l’evento con mezzi e poteri ordinari, nelle more
dell’eventuale richiesta al competente organo della “dichiarazione di stato emergenza” ex
articolo 5, comma 1, della legge 24.2.1992 n. 225, si richiede l’attivazione urgente
degli interventi di cui all’articolo 3 della legge 27.12.2002 n. 286. L’area interessata
comprende le frazioni/località di _______________________________. E’ in corso
l’accertamento e la valutazione dei danni, stimati provvisoriamente nel modo seguente:
_________________________________________________________________________________
In attesa di ulteriori opportune determinazioni si richiede, ai sensi dell’art. 15 comma
4 della sopracitata legge 225/92, l’impiego di forze e risorse aggiuntive per
l’affrontamento dell’emergenza. Si comunica altresì di aver provveduto, ai sensi
dell’art. 15 comma 3 della medesima Legge 225/92, a garantire i primi interventi di
soccorso e di assistenza a favore delle popolazioni colpite.
li______________________
IL SINDACO
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 101 Istituzionali
102. Le ordinanze di protezione civile del Presidente del Consiglio
Le ordinanze di protezione civile del Presidente del Consiglio consentono al Sindaco di
Ottenere le provvidenze economiche con cui finanziare gli interventi urgenti;
Agire in un regime derogatorio efficacissimo per la gestione dell’emergenza;
Esercitare con pienezza di poteri le attribuzioni dell’art. 15 della legge 225/92;
Dare risposte operative e amministrative non consentite nell’ordinario;
Garantire ristori economici e agevolazioni fiscali e burocratiche ai privati;
Gestire l’amministrazione locale per qualche tempo con maggiore flessibilità;
Sospendere temporaneamente le principali scadenze amministrative comunali;
Mettere il comune al riparo da possibili sbilanci o dissesti finanziari;
Organizzare la ricostruzione e il suo più puntuale ed efficace finanziamento;
IMPORTANTE: Per garantire la migliore conduzione possibile
dell’emergenza da parte dei poteri locali, l’Ordinanza del P.C.M. non va da
questi attesa messianicamente. La sua elaborazione va, anzi, governata da
Regione ed EE.LL., attraverso la segnalazione puntuale e tempestiva delle
diverse necessità gestionali per un loro inserimento nel testo originale. Ciò
eviterà ritardi e obbligo di interventi successivi con ulteriori ordinanze.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 102 Istituzionali
103. Cosa succede di solito a un sindaco colpito?
Ampi strati di popolazione da assistere
Presenza numerosa di anziani e bambini
Rottura delle comunicazioni telefoniche
Interruzioni all’alta tensione elettrica
Guasti gravi alla bassa tensione elettrica
Acquedotto: tubazioni, pompe, falde
Esondazioni dei fiumi
Presenza di rifiuti, macerie e detriti
Gravi problemi igienico - sanitari
Interruzione dei servizi essenziali
Panico e disagio fra la popolazione
Carenze di generi di prima necessità
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 103 Istituzionali
104. Quali le deroghe importanti che servono ai sindaci ?
Legge sugli appalti
Testo Unico
Scadenze finanziarie di bilancio
Permessi agli amministratori
Divieto di assunzione
Norme vincolanti (L. 241/90, D.lgs. 165/01)
Escavazione dei fiumi
Patto di stabilità interno
V.I.A. , vincoli urbanistici e di parco
Norme regionali
Contratti di lavoro
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 104 Istituzionali
105. Un esempio: La deroga al V.I.A. per decreto
Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Codice dei contratti pubblici
Art. 182
Sono esclusi dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale gli interventi destinati alla difesa nazionale in
vista di un pericolo imminente ovvero in seguito a
calamità per le quali sia stato dichiarato lo stato di
emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio
1992, n. 225. I provvedimenti di esclusione sono emanati
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio, di concerto con i Ministri interessati, nel
rispetto delle norme vigenti che garantiscono il diritto alla
informazione sull'intervento e sulla eventuale deroga.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 105 Istituzionali
106. Un esempio importantissimo di deroga: IL PATTO DI STABILITA’
DECRETO-LEGGE 28 aprile 2009 , n. 39 (Emergenza Abruzzo 2009)
Art. 6
1. Al fine di agevolare la ripresa delle attività nelle zone colpite
dal sisma del 6 aprile 2009 mediante il differimento di
adempimenti onerosi per gli enti pubblici, le famiglie, i lavoratori e
le imprese, sono disposti:
………….
o) l'esclusione dal patto di stabilità interno relativo agli anni 2009 e
2010 delle spese sostenute dalla regione Abruzzo, dalla provincia
di L'Aquila e dai comuni di cui all'articolo 1 per fronteggiare gli
eccezionali eventi sismici;
p) l'esclusione dal patto di stabilità interno relativo agli anni 2009 e
2010 degli enti locali indicati alla lettera o) delle entrate allo stesso
titolo acquisite da altri enti o soggetti pubblici o privati;
106
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
107. Anche i Segretari Comunali nell’Ordinanza del P.C.M.
ART. 11
1. L’Agenzia dei segretari comunali è
autorizzata, a porre a disposizione delle
amministrazioni comunali di cui
all’articolo 1, in cui non risulti assegnato
permanentemente un segretario
comunale, i segretari comunali non
titolari di sede per l’intera durata dello
stato di emergenza. L’assegnazione è
disposta, previa presentazione di apposita
istanza ad opera delle competenti
amministrazioni comunali, entro 15
giorni dalla richiesta attingendo
prioritariamente alla sezione della
regione Molise e, in caso di
indisponibilità, attingendo alle altre
sezioni regionali in deroga agli articoli 98
e 99 del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267.
Ordinanza PCM 3253/02 – Sisma
Molise)
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 107 Istituzionali
108. Principali elementi della gestione
Quali sono le principali attività da garantire in un comune in emergenza ?
1. Manovre di bilancio ove possibile
2. Gestione di interventi in economia
3. Attività di raccordo e coordinamento
4. Censimento dei danni
5. Superamento e riorganizzazione
6. Piani di intervento per la ricostruzione
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 108 Istituzionali
109. Coordina gli interventi tecnici di
emergenza (somma urgenza)
Priorità gestionali dell’emergenza
TTEECCNNICICOO
SSININDDAACCOO
CCOOMMAANNDDAANNTTEE
AAttttiivvaa iill ppiiaannoo ddii eemmeerrggeennzzaa
SSeeggnnaallaa ll’’eemmeerrggeennzzaa aaggllii aallttrrii oorrggaannii
TTiieennee iinnffoorrmmaattaa llaa ppooppoollaazziioonnee
FFaa ddeelliibbeerraarree ii pprriimmii aattttii uurrggeennttii
AAssssiiccuurraa mmoobbiilliittàà ee ssiiccuurreezzzzaa
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 109 Istituzionali
110. Il coordinamento e il raccordo politico
La performance del sindaco
Il sindaco di un comune impegnato in protezione civile
non deve mai dimenticare alcuni obiettivi
irrinunciabili della gestione emergenziale:
Far girare e convivere le risorse professionali e
umane coinvolte nel sistema dei soccorsi.
Incitare la popolazione a tenere alto il morale.
Guidare efficacemente il comune verso il
ritorno alla normalità nei servizi cittadini.
Impegnarsi in una intensa attività di
management e di comunicazione istituzionale e
pubblica.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 110 Istituzionali
111. Chi paga gli interventi delle prime ore ?
METODO DI GESTIONE DELLE SPESE: INTRA O EXTRA BILANCIO?
Le prassi più utilizzate nei comuni negli ultimi anni
1) Ci sono i soldi: si fa una variazione al Bilancio e si rientra nella gestione”.
2) Non ci sono subito i soldi: si attivano gli interventi di somma urgenza e si
regolarizzano le spese entro 30 gg. (art. 191 c. 3^ del D. lgs 267/00)
3) Non ci sono soldi, non si fanno variazioni, si imposta come somma urgenza
e poi non si regolarizza, attuando una gestione fuori bilancio (artt. 191,
194 e 202 del T.U. D.lgs 267/00)
4) Espedienti amministrativi e finanza creativa ….
Qual è l’utilità della VARIAZIONE al BILANCIO e al PEG?
Essa serve a far rientrare tra le attività tipiche della
“gestione” ogni intervento o azione tecnica e
amministrativa di emergenza (verbali di somma
urgenza, interventi delle ditte, eventuali affidamenti
diretti, ecc.), non previsto nel PEG annuale e quindi non
coperto finanziariamente (l’atto è nullo di fatto).
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 111 Istituzionali
112. Gli interventi di somma urgenza e i limiti di spesa
Nelle prime ore gli interventi (sgomberi, trasporti,
ripuliture, ecc.) potrebbero non comportare una
spesa enorme. Infatti non si tratta ancora di
provvedere alla ricostruzione.
Dunque, nell’attesa delle provvidenze dello stato o
della regione, potrebbe essere sufficiente attuare i
primi provvedimenti urgenti con il ricorso ai
regolamenti di cui al D.lgs. 163/06, al DPR 554/99
e al DPR 384/01, senza aggravare la struttura con
verbali di somma urgenza, atti di cottimo, atti in
sanatoria) oppure a strumenti eccezionali come le
ordinanze sindacali per forzare le procedure.
IN CASI ECCEZIONALI, OVE I REGOLAMENTI NON
SIANO SUFFICIENTI, IL SINDACO POTRA’ DEROGARE
CON PROPRIA ORDINANZA AI LIMITI DI SPESA PER
GLI AFFIDAMENTI DIRETTI (aut. Vigilanza. LL.PP.).
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 112 Istituzionali
113. Gli interventi di somma urgenza e i limiti di spesa
Per le prime ore di gestione, in attesa che un’Ordinanza PCM stabilisca la
possibilità di deroghe alla normativa, si possono utilizzare le possibilità
ordinarie previste per l’urgenza dal D. lgs 163/06.
AFFIDAMENTI DIRETTI REGOLAMENTARI
€ 40.000 per lavori (es.)
€ 20.000 per servizi e forniture (es.)
con disponibilità di bilancio
AFFIDAMENTI DIRETTI SOMMA URGENZA
€ 200.000 per lavori (es.)
Anche senza disponibilità di
bilancio
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 113 Istituzionali
114. I regolamenti per i lavori e le forniture
I regolamenti comunali per i lavori e le forniture in economia
sono emanati dal Consiglio Comunale nell'ambito
dell'autonomia prevista dagli articoli 117 c. 6^ e 118, c. 1^ e
2^ della Costituzione, e degli articoli 3, comma 4, e 7 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al fine di
disciplinare le modalità, i limiti e le procedure per
l'esecuzione di lavori, la fornitura di beni e la prestazione di
servizi, in economia, nel rispetto delle procedure previste
dall'articolo 125 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163, nell'ambito dei principi di buon andamento e
imparzialità dell'amministrazione di cui all'articolo 97 della
Costituzione e dei principi desumibili dal diritto comunitario
comunque vigente nell'ordinamento.
Nel Regolamento è opportuno prevedere apposite
procedure legate alla gestione dell’emergenza.
Esempio: Comune di Sala Consilina
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 114 Istituzionali
115. Quando sono possibili gli interventi “in economia”?
Le forniture e i servizi in economia sono
ammessi in caso di
d) urgenza, determinata da eventi
oggettivamente imprevedibili, al fine di
scongiurare situazioni di pericolo per
persone, animali o cose, ovvero per l'igiene
e salute pubblica, ovvero per il patrimonio
storico, artistico, culturale.
115
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
116. Gli interventi di somma urgenza e i limiti di spesa
Art. 147
(Provvedimenti in casi di somma urgenza)
1. In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, il soggetto fra il
responsabile del procedimento e il tecnico che si reca prima sul luogo, può disporre,
contemporaneamente alla redazione del verbale di cui all'articolo 146, la immediata
esecuzione dei lavori entro il limite di 200.000 Euro o comunque di quanto
indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità.
2. L'esecuzione dei lavori di somma urgenza può essere affidata in forma diretta ad una
o più imprese individuate dal responsabile del procedimento o dal tecnico, da questi
incaricato.
3. Il prezzo delle prestazioni ordinate è definito consensualmente con l’affidatario; in
difetto di preventivo accordo si procede con il metodo previsto all'articolo 136, comma
5.
4. Il responsabile del procedimento o il tecnico incaricato compila entro dieci giorni
dall’ordine di esecuzione dei lavori una perizia giustificativa degli stessi e la trasmette,
unitamente al verbale di somma urgenza, alla stazione appaltante che provvede alla
copertura della spesa e alla approvazione dei lavori.
5. Qualora un'opera o un lavoro intrapreso per motivi di somma urgenza non riporti
l'approvazione del competente organo della stazione appaltante, si procede alla
liquidazione delle spese relative alla parte dell’opera o dei lavori realizzati.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 116 Istituzionali
117. Gli interventi di somma urgenza e i limiti di spesa
PROCEDURA E PRASSI PER GLI INTERVENTI DI SOMMA URGENZA
- Il tecnico si reca sul posto e redige un verbale con le necessità
- Il tecnico redige un atto di affidamento diretto alle ditte incaricate
- Entro dieci giorni redige la perizia definitiva e la trasmette all’Ufficio
- Sempre entro dieci giorni stipula l’atto di cottimo fiduciario con la
ditta
- Entro trenta giorni si regolarizza l’impegno contabile con
provvedimento amministrativo.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 117 Istituzionali
118. Il Regolamento comunale
Art. 21 - Interventi d'urgenza o lavori di somma urgenza
ordinati dal Sindaco
1. Qualora gli interventi d'urgenza di cui all'articolo 19
o i lavori di somma urgenza di cui all'articolo 20 siano
ordinati dal Sindaco nell'esercizio dei poteri di
ordinanza di cui all'articolo 54, comma 2, del decreto
legislativo n. 267 del 2000, lo stesso Sindaco può
disporre gli adempimenti e le indicazioni ai sensi del
presente regolamento per l'attuazione dell'ordinanza
medesima, in deroga alle competenze di cui agli
articoli 11, 19 e 20, qualora non possa indugiarsi nella
redazione degli atti formali.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 118 Istituzionali
119. I meccanismi della spesa. Norme di principio.
D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 170
Art. 22. Principi per l'assunzione di impegni e per l'effettuazione di spese
1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato
sul competente stanziamento del bilancio di previsione e l'attestazione della copertura
finanziaria.
2. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento
eccezionale o imprevedibile, l'ordinazione fatta a terzi e' regolarizzata, a pena di
decadenza, entro trenta giorni e comunque entro il 31 dicembre dell'anno in corso se a
tale data non sia scaduto il predetto termine.
D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico)
Articolo 191 - Regole per l'assunzione di impegni e per l'effettuazione di spese
1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato
sul competente intervento o capitolo del bilancio di previsione e l'attestazione della
copertura finanziaria di cui all'articolo 153, comma 5.
3. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento
eccezionale o imprevedibile, l'ordinazione fatta a terzi e' regolarizzata, a pena di
decadenza, entro trenta giorni e comunque entro il 31 dicembre dell'anno in corso se a
tale data non sia scaduto il predetto termine.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 119 Istituzionali
120. Gli impegni di spesa. L’obbligo della copertura finanziaria
D.lgs. 170/06
Art. 22. Principi per l'assunzione di impegni e per l'effettuazione di
spese
1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno
contabile registrato sul competente stanziamento del bilancio di
previsione e l'attestazione della copertura finanziaria. Dell'impegno
viene data comunicazione al terzo interessato.
2. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un
evento eccezionale o imprevedibile, l'ordinazione fatta a terzi e'
regolarizzata, a pena di decadenza, entro trenta giorni e comunque
entro il 31 dicembre dell'anno in corso se a tale data non sia scaduto il
predetto termine.
3. Nel caso in cui vi e' stata l'acquisizione di beni e servizi in violazione
dei principi per l'assunzione degli impegni e per l'effettuazione delle
spese, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della
controprestazione, tra il privato fornitore e l'amministratore,
funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura, fatto salvo
il possibile riconoscimento quale debito fuori bilancio dell'ente.
(vd. anche art. 191 D.lgs. 267/00)
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 120 Istituzionali
121. I meccanismi della spesa. Norme di principio.
D. Lgs 18 agosto 2000 n. 267 (Testo
Unico)
Articolo 191 - Regole per l'assunzione di
impegni e per l'effettuazione di spese
4. Nel caso in cui vi e' stata l'acquisizione
di beni e servizi in violazione dell'obbligo
indicato nei commi 1, 2 e 3, il rapporto
obbligatorio intercorre, ai fini della
controprestazione e per la parte non
riconoscibile ai sensi dell'articolo 194,
comma 1, lettera e), tra il privato
fornitore e l'amministratore finanziario o
dipendente che hanno consentito la
fornitura. Per le esecuzioni reiterate o
continuative detto effetto si estende a
coloro che hanno reso possibili le singole
prestazioni.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 121 Istituzionali
122. Il ricorso all’indebitamento
D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267
Articolo 194 - Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio
1. Con deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa
periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la
legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:
………
………
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3
dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per
l'ente, nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente
provvedersi a norma dell'articolo 193, comma 3, l'ente locale può far ricorso a mutui
ai sensi degli articoli 202 e seguenti. Nella relativa deliberazione consiliare viene
dettagliatamente motivata l'impossibilita' di utilizzare altre risorse.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 122 Istituzionali
123. Il ricorso all’indebitamento
D.Lgs 12 aprile 2006 n. 170
Art. 26. - Principi per il ricorso all'indebitamento
1. Il ricorso all'indebitamento da parte degli enti locali e' ammesso
esclusivamente nelle forme e nei limiti previsti dalle leggi vigenti in materia
e per la realizzazione degli investimenti. Può essere fatto ricorso
all'indebitamento per il finanziamento dei debiti fuori bilancio correlati a
spese di investimento e per altre destinazioni di legge.
D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267
Articolo 202 - Ricorso all'indebitamento
1. Il ricorso all'indebitamento da parte degli enti locali e' ammesso
esclusivamente nelle forme previste dalle leggi vigenti in materia e per la
realizzazione degli investimenti. Può essere fatto ricorso a mutui passivi per
il finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 194 e per altre
destinazioni di legge.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 123 Istituzionali
124. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Il “patto di stabilità” esiste dal 1999. Un vero e proprio freno alle spese.
Da allora, per “deviare” dalle regole ferree del patto, in ordine alle spese
in emergenza (compreso il ricorso al credito), occorreva ricorrere alle
“deroghe”:
ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18 aprile 2003
Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni
conseguenti agli eventi meteorologici verificatisi nei giorni 23, 24 e 25 gennaio
2003, nel territorio della regione Abruzzo. (Ordinanza PCM 3281/03).
………….
Art. 10.
1. Per i comuni individuati ai sensi dell'art. 1, gli effetti derivanti sui
rispettivi bilanci in termini di entrate e di spese riferibili agli eventi
eccezionali di cui alle premesse non vengono considerati ai fini del patto
di stabilità per l'anno di competenza.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 124 Istituzionali
125. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Il legislatore ha poi pensato ad una norma ordinaria
Legge 311/2004 (Finanziaria 2005)
Comma 24.
Il complesso delle spese di cui ai commi 22 e 23 (il limite del
patto) è calcolato, sia per la gestione di competenza che per
quella di cassa, quale somma tra le spese correnti e quelle in
conto capitale al netto delle:
………
……
f) spese per calamità naturali per le quali sia stato dichiarato lo
stato di emergenza nonché quelle sostenute dai comuni per il
completamento dell’attuazione delle ordinanze emanate dal
Presidente del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazioni di
stato di emergenza.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 125 Istituzionali
126. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Legge 266/2005 (Finanziaria 2006)
Commi 142-143.
sia per le spese correnti che per le spese in conto capitale, si fa
eccezione per
“spese per calamità naturali per le quali sia stato
dichiarato lo stato di emergenza nonché quelle
sostenute dai comuni per il completamento
dell’attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente
del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazione
dello stato di emergenza;”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 126 Istituzionali
127. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Qualcuno esagera? Allora il legislatore aggiusta il tiro:
Legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007)
Comma 683-bis (introdotto dall'articolo 1-bis della legge n. 127 del 2007)
Confermata dalla finanziaria 2008
“Limitatamente all'anno 2007, nel saldo finanziario utile per il
rispetto del patto di stabilità interno non sono considerate le
spese in conto capitale e di parte corrente sostenute dai
comuni per il completamento dell'attuazione delle ordinanze
emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di
dichiarazione dello stato di emergenza. Con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri sono individuati le spese
di cui al periodo precedente, i comuni interessati e la misura
riconosciuta a favore di ogni singolo comune entro l'importo
complessivo di 5 milioni di euro per l'anno 2007”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 127 Istituzionali
128. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Un passaggio sempre più stretto …
Legge n. 220 del 13 dicembre 2010 (Legge di stabilità 2011)
Art. 1 commi 94 e 95 Stati di emergenza.
Non rientrano nel patto le spese sostenute dai comuni e dalle province per
attuare le ordinanze emanate dal presidente del Consiglio dei ministri a
seguito di dichiarazione dello stato di emergenza;
Delibera n. 6/2011 Sezioni Riunite della Corte dei Conti
“In base alla disciplina normativa deve ritenersi che la spesa
pagata da un ente locale per pese in conto capitale effettuate
con risorse proprie, anche se riconducibile ad un evento
esterno quale una calamità naturale in relazione alla quale sia
stata emanata un’Ordinanza di protezione civile, debba essere
conteggiata ai fini del raggiungimento degli obiettivi del
Patto.”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni Istituzionali
129. Spese di emergenza e “patto di stabilità”
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 129 Istituzionali
130. Il controllo di gestione sulle attività di emergenza
“Il controllo successivo sulla gestione deve essere eseguito, non già in base a
parametri di stretta legalità, ma con riferimento ai risultati effettivamente
raggiunti, collegati agli obiettivi programmati nelle leggi e nel bilancio,
tenendo conto delle procedure e dei mezzi utilizzati per il loro
raggiungimento”, essendo il fine ultimo di tale controllo quello “di favorire una
maggiore funzionalità nella pubblica amministrazione attraverso la valutazione
complessiva dell’economicità/efficienza dell’azione amministrativa e
dell’efficacia dei servizi erogati.”
Finalità del controllo di tale tipo è, sempre secondo la Corte costituzionale,
quello di accertare “la rispondenza dei risultati delle attività amministrative
agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e
tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa” e di operare ex post “tra
la situazione effettivamente realizzata con l’attività amministrativa e la
situazione ipotizzata dal legislatore come obiettivo da realizzare, in modo da
verificare, ai fini della valutazione del conseguimento dei risultati, se le
procedure e i mezzi utilizzati, esaminati in comparazione con quelli apprestati
in situazioni omogenee, siano stati frutto di scelte ottimali dal punto di vista
dei costi economici, della speditezza dell’esecuzione e dell’efficienza
organizzativa, nonché dell’efficacia dal punto di vista dei risultati".
Corte dei Conti – sezione regionale Emilia Romagna. Indagine sulla gestione
dell’emergenza negli anni 99-2001
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 130 Istituzionali
131. Utilizzo dei fondi della protezione civile
Art. 23 sexies della legge 30 marzo 1998, n.
61, di conversione del decreto legge 30
gennaio 1998, n. 6:
le economie realizzate dalle Regioni e dagli
Enti locali sulle somme derivanti da mutui
contratti per interventi di protezione civile
possono essere utilizzate dagli enti medesimi,
di intesa con il Dipartimento della protezione
civile, anche per altri eventi calamitosi.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 131 Istituzionali
132. I POTERI
CAPITOLO 6
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 132 Istituzionali
133. I poteri extra ordinem del sindaco
I provvedimenti derogatori del sindaco sono sindacabili?
Il giudice penale può verificare la sussistenza ed i
limiti del potere extra ordinem del sindaco
(costituiti dai principi costituzionali, dalle norme
primarie imperative, dai principi generali
dell'ordinamento giuridico, etc.), mentre non può
sindacare invece il rispetto delle regole del suo
corretto esercizio, non vertendosi in un'ipotesi di
atto costituente elemento normativo della
fattispecie di reato, la cui verifica di legittimità e di
congruità nel merito è riservata ai T.A.R., ai sensi
dell'art. 7, comma 1, l. n. 1034/1971 e dell'art. 1, n.
3, del t.u. 26-8-1924, 1508.
Cass. Penale 486/96
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 133 Istituzionali
134. I poteri di deroga del sindaco
Il principio di derogabilità «delle
disposizioni vigenti» si estende a quelle
amministrative statali, alle prescrizioni
tecniche di indirizzo e coordinamento,
alle circolari regionali sulle modalità di
gestione e al significato della nozione di
«temporaneità».
l'eccesso di potere nelle sue diverse
manifestazioni è un sindacato del tutto
sottratto ai poteri del giudice penale»
Per la eventuale “carenza di potere”,
che inerisce all'esistenza stessa del
potere, è del tutto legittimo il sindacato
da parte del giudice penale.
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 134 Istituzionali
135. I poteri derogatori del sindaco quale Ufficiale di Governo
Il sindaco, quale Ufficiale di Governo, è investito di un'autonoma e
distinta potestà pubblica, in materie di competenza statale, che
prevale (sulla) e deroga alla competenza regionale per la necessità di
immediata e tempestiva tutela di interessi pubblici (salute o ambiente)
che, in ragione della situazione di emergenza, non potrebbero essere
protetti, in modo altrettanto adeguato, ricorrendo alla via ordinaria.
Il giudice penale ha sindacato sulla sussistenza e sui limiti del potere
extra ordinem del sindaco, non invece sul rispetto delle regole del suo
corretto esercizio, non vertendosi in un'ipotesi di atto costituente
elemento normativo della fattispecie di reato, fermo restando l'ampio
controllo di legittimità e merito dell'ordinanza contingibile, riservato
ai Tribunali amministrativi regionali.
L'esercizio di una funzione pubblica (potere-dovere di provvedere in
via d'urgenza) autonomamente attribuita dalla legge, non consente di
sussumere la condotta del sindaco, che si esprime in un atto
amministrativo ad intensa discrezionalità, nella fattispecie
dell'esercizio del diritto e dell’adempimento di un dovere, ai sensi e
per gli effetti di cui all'art. 51 c.p. ovvero in quella tipica del fatto
commesso in stato di necessità, ex art. 54 stesso codice, non
potendosi comunque confondere né identificare - necessariamente - i
presupposti di fatto richiesti da quest'ultimo disposto con quelli propri
dell'ordinanza de qua (assai più ampi). Cass. Pen. 486/96
Protezione civile e sistema amministrativo Lorenzo Alessandrini – DPC – Ufficio Relazioni 135 Istituzionali