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SHALOM - TRIMESTRALE A DIFFUSIONE NAZIONALE - Anno XI - n° 2 Maggio- 2012 - Aut. Trib. Pisa n°9/2001 del 26 marzo 2001 - Sped. Abb. Post. L.662/96 Art. 2 Comma 20/b.
                                     Direzione, redazione e amministrazione: 56028 San Miniato (Pi) - Via Carducci, 4 - Tel. +39 0571 400462 Fax +39 0571 1834775 - www.movimento-shalom.org - shalom@movimento-shalom.org Codice Fiscale 91003210506




                                                                                                                                                                                 PROGETTO
                                                                                                                                                                                 7 GENNAIO
                                                                                                                                                                                                                            Numero 2 Maggio 2012
                                                                                                                                                                                                                                                   www.movimento-shalom.org




Maggio 2012| SHALOM | 1
                          © Ph. Margherita Gronchi - Roberta all’inaugurazione del progetto “7 Gennaio”
SOMMARIO
                                          Editoriale: Voglia di legalità					                       pag.   3
                                          Nonno Nino, eroe contromano				                           pag.   4
                                          Lo Shalom e il Servizio Civile					                       pag.   4
             SHALOM:                      Grande incontro formativo tra il Movimento Shalom Onlus
     TRIMESTRALE A DIFFUSIONE             e 350 ragazzi dell’ITIS di Pontedera				                  pag.   5
        NAZIONALE Anno 12                 Il progetto Shalom “Educazione alla Pace”
         n°2 - Maggio 2012                nelle scuole italiane						pag.                                  5
            DIRETTORE:
                                          I seminatori di Pace di Shalom				                        pag.   6
         Andrea Pio Cristiani;            L’Africa è donna						pag.                                       8
                                          Progetto 7 Gennaio						pag.                                     10
     DIRETTORE RESPONSABILE:              Il Movimento Shalom a Yaoundè (Camerun)			                pag.   13
           Elia Mannucci;                 Progetto Vanda x il Togo e La Casa di Giacomo		           pag.   14
                                          L’esperienza più bella e significativa della nostra vita	 pag.   16
          Coord. Redazione:
            Elia Mannucci;
                                          Adozioni Internazionali					pag.                                 17
                                          IPS Università Shalom in Burkina Faso			                  pag.   18
             Redazione:                   Un abbraccio di solidarietà da Napoli			                  pag.   21
   Gabriella Messerini, Luca Gemi-        Il nuovo Arcivescovo della diocesi di Taranto		           pag.   22
  gnani, Chiara Baldini, Maria Grazia     Progetto “Diritto alla Vita”					                         pag.   22
    Messerini, Fabrizio Mandorlini.       “Alfiere della solidarietà”					                          pag.   23
         Direzione Redazione:
                                          Il vento caldo dell’Africa					                           pag.   23
   Via Carducci, 4 56028 San Miniato      Diario di amore, amicizia e solidarietà Shalom		          pag.   25
                  (PI);                   Come adottare a distanza					                             pag.   26
                                          I progetti di solidarietà aperti nel mondo			             pag.   27
          Amminiastrazione:
    Via Carducci, 4 56028 San Mi-
    niato (PI) tel. 0571-400462 fax
     05711834775 e-mail shalom@
        movimento-shalom.org

                  Foto:
            archivio Shalom.
   Il materiale inviato, anche se non
  pubblicato, non verrà restituito. La
 testata autorizza la riproduzione dei
  testi e delle foto e invita a citarne
                la fonte.

            Pubblicità:
  Movimento Shalom Via Carducci, 4
  56028 San Miniato (PI) tel 400462.

               Stampa:
          Grafiche Leonardo
       via Alessandro Volta, 50
        56028 San Miniato (PI)

              Tiratura:
            20mila copie.




   Foto di copertina : Roberta al
           progetto “7 Gennaio”
           Di Margherita Gronchi

2 | SHALOM | Maggio 2012
Editoriale
VOGLIA DI LEGALITÁ
 L
         ’educazione alla legalità in per noi. Lo stato attuale delle cose
         qualche modo riguarda tut- genera un senso di paura e di scon-
         ti; le regole per un’ordinata fitta per l’inadeguatezza della no-
vita civile sono riconosciute come stra democrazia. Ti senti ostaggio
valori in tutte le religioni e in tutte di poteri oppressivi ed ingiusti. La
le civiltà. Anzitutto dobbiamo edu- loro ricaduta sulla gente comune
care noi stessi perché siamo stati indebolisce la passione per la poli-
contagiati da una mentalità defor- tica che appare sporca e patrimo-
mata da tanti cattivi esempi che ci nio di approfittatori e parassiti.             Sono persuaso che l’attuale crisi
giungono proprio da coloro che do-         Le persone perbene, che ambi-        abbia le sue radici nella disumanità
vrebbero distinguersi per una vita scono ad una politica rinnovata,             dominante e che i veri responsabili
onesta e giusta. Spesso ci troviamo gratuita e incentrata su un proget-         siano i soliti manovratori spregiu-
di fronte a disonesti capaci di viola- to nazionale organico, ispirato ai       dicati della finanza che si nascon-
re le leggi impunemente cercando valori della giustizia, della sussidia-        dono in un labirinto inestricabile,
ogni mezzo per eluderle.                 rietà e della solidarietà, sollevata   si occultano, eludono le leggi, e,
   Nella società di oggi non sono, dalle perverse ideologie del passa-          con la forza del potere e del dena-
purtroppo, globalizzati i valori ri- to, appaiono come dei sentimentali         ro, rimangono impunemente ai loro
conosciuti universalmente primari, sognatori. Il mito che si erge sulla         posti. Se non si cambiano le teste
quali il rispetto degli altri ed il bene nostra inciviltà è l’uomo rampante     non ci sarà rinnovamento e, se al
comune. Nella nostra mentalità si che può tutto ed è al di sopra di             posto dei partiti oramai obsoleti,
è insinuata la                                                  tutto, che si   che ogni mese cambiano abito ri-
convinzione,                                                    toglie ogni     manendo sempre gli stessi, dessimo
ed è perver-              “ La democrazia si è                  soddisfazio-    fiducia ai gruppi e alle associazioni
so, che il bene
privato arrivi
                      indebolita e la mancanza ne s ie e rogni  de d io.
                                                                                di volontariato, ai movimenti socia-
                                                                                li e al non profit? E se cercassimo
prima del bene di legalità e l’incapacità di Sesso,                       po-   uomini non di spettacolo, ma sobri
pubblico. Così
da considerare
                        governare hanno fatto                   tere e ric-
                                                                chezza sono
                                                                                e capaci di fare politica con la stes-
                                                                                sa passione con la quale militano
come estraneo             cadere nel baratro la                 la      nuova   nelle loro aggregazioni umanitarie,
lo Stato stes-              politica italiana ”                 trinità. Que-   culturali e sociali? Qualche esempio
so, quasi fosse                                                 sti disvalori   ce l’abbiamo già! Ci vuole il corag-
cosa che non ci                                                 sono domi-      gio di andare contro corrente. Oc-
riguarda.                                nanti nella cultura odierna e tro-     corrono uomini e donne, meglio se
   La mancanza del senso di re- vano come loro efficaci maestri il              giovani, che si dedicano alla poli-
sponsabilità porta ad una cultura cinema, la televisione, la stampa e           tica con la stessa dedizione di un
egoista ed individualista. Siamo internet. L’uomo onesto, modesto,              operaio onesto che ogni giorno va a
spettatori assuefatti, e dunque in- generoso e umile, è considerato un          lavorare per vivere o di un volonta-
differenti, di fenomeni mafiosi , buono a nulla.                                rio che dona il suo tempo e le sue
di ladrocini e di corruzione che ci         È vero che sono finite le ideo-     capacità, persone che reputano
appaiono consuetudini consolidate; logie ma è altrettanto vero che è            grande privilegio e onore servire lo
si rischia una subdola ammirazio- subentrata l’anarchia morale ed un            Stato e far crescere la società nella
ne verso chi “la fa franca” arric- perverso laicismo. La democrazia si          legalità, nel benessere e nell’ugua-
chendosi sproporzionatamente alla è indebolita e la mancanza di le-             glianza.
barba di milioni di italiani che ogni galità e l’incapacità di governare,
giorno si impoveriscono di più.          abbinate all’atavico clientelismo
   Il Presidente idealista e rivoluzio- e alla insaziabile voracità, hanno                      Andrea Pio Cristiani
nario del Burkina Faso Thomas San- fatto cadere nel baratro la politica
kara prima di essere ammazzato as- italiana. Si è dovuto ricorrere a dei                Foto : Don Andrea Cristiani
seriva che è inconcepibile per una tecnici. Saranno rimessi in ordine i                             di Pino Bertelli
Nazione povera avere governanti conti dello Stato? Ma a quale prez-
straricchi. Parlava dell’Africa, ma zo? E chi verserà sangue? Sempre
il principio potrebbe valere anche i soliti.

                                                                                           Maggio 2012| SHALOM | 3
NONNO NINO
Eroe contromano
 H
         a amato Firenze, ne è stato     e forza”. Ha istruito il maxi
         amato e lo è tutt’ora. Ha       processo.
         amato Palermo, ne è stato         Ha vissuto in modo sem-
amato ma non a sufficienza.              plice. Ha saputo parlare al
  Ha scelto di fare il Giudice. Senza    cuore della gente. Ha detto              Stato. Antonino Caponnetto è mor-
dire nulla alla moglie ha sostituito     sempre in modo gentile, ma fermo,        to il 6 dicembre 2002.
Rocco Chinnici ucciso con metodo         le cose che pensava. Ha dedicato la        Ha lasciato in eredità un vertice
libanese da Cosa Nostra. Ha ottenu-      propria vita agli ideali.                antimafia ed una Fondazione che
to come Pretore al primo incarico          Ha difeso la legalità. Ha presie-      ho il sublime onore di presiedere.
la prima sentenza della Corte Co-        duto la Fondazione Sandro Pertini
stituzionale.                            aiutando la moglie del Presidente                           Salvatore Calleri
  Ha combattuto in Africa e ne è         Carla Voltolina a farla nascere. Ha
tornato pieno di incubi e schierato      difeso gli ultimi.                         Foto: in basso a sinistra Borselli-
per la pace.                               Ha ottenuto la sentenza numero                  no, Falcone e Caponnetto;
  Ha parlato ai giovani di tutta Ita-    1 e 2 della nostra Corte Costituzio-         in basso a destra Caponnetto e
lia. Ha creato il primo pool antima-     nale. Ha detto: la democrazia è la                                    Calleri
fia mettendoci quattro moschettie-       possibilità di rimettere tutto in gio-               da archivio Fondazione
ri: Falcone, Borsellino, Guarnotta,      co. Ha avuto dei funerali affollatis-                             Caponnetto
Di Lello. Ha amato sua moglie Betta      simi di gente per bene. Ha amato lo
per 61 anni fino alla morte. Ha dife-
so la Costituzione.
  Ha per primo, nella storia del
nostro Paese, fatto condannare in                           LO SHALOM e
modo definitivo oltre 400 boss ma-
fiosi. Ha pianto per la morte dei
suoi “figli” Falcone e Borsellino. Ha                    IL SERVIZIO CIVILE
                                             M
detto: “ tutto è finito”, pentendo-
                                                    i chiamo Maria Cristina, ho 22 anni e sono una dei 4 ragazzi
sene subito. Ha avuto almeno due
                                                    che da Novembre 2011 ha iniziato a svolgere l’attività di
condanne a morte da parte della
                                                    “servizio civile” presso il Movimento Shalom.
mafia, ma è morto naturalmente
                                             Nel 2007 (anno in cui Don Andrea è stato nominato arciprete di
di vecchiaia a Firenze. All’età di
                                           Fucecchio e ha portato nelle nostre vite il Movimento Shalom) ho
venticinque anni ha scritto nel suo
                                           iniziato a fare volontariato e, quest’anno, quando mi si è presentata
diario: “le difficoltà della guerra mi
                                           l’opportunità di poter far parte del gruppo di persone che quotidia-
hanno reso uomo e di questa paro-
                                           namente operano con il Movimento per la diffusione di una giustizia
la voglio essere sempre più degno.
                                           sociale globale, non ho esitato ad accettare questa “avventura”.
Questa immensa parola significa
                                             Già dalla prima settimana mi sono resa conto che il servizio civile
volontà, amore, purezza, nobiltà
                                           è un impegno non indifferente che richiede costanza, disponibilità,
                                           tempo ed energie; così, mi sono ripromessa di essere sempre all’al-
                                           tezza di questo piccolo ruolo che ricopro in questa grande associa-
                                           zione.
                                             I motivi per cui ho deciso di iniziare il servizio civile sono moltepli-
                                           ci, uno fra tutti quello di crescita personale nell’incontro giornaliero
                                           con quelle problematiche che incombono sui “meno fortunati di noi”.
                                             Sono sempre stata sensibile alle attività del Movimento ma ora che
                                           ho modo di viverle più da vicino, che vedo realtà e ascolto testimo-
                                           nianze che non credevo fossero possibili sento ancora più “mie” que-
                                           ste esperienze. Ciò mi spinge a dare sempre il meglio di me stessa e
                                           tutto questo mi rende felice e orgogliosa dell’impegno che mi sono
                                           presa.
                                             Consiglio a tutti i giovani di prendersi una pausa di riflessione e
                                           dedicare alcuni mesi della loro vita al volontariato e al servizio civile.


4 | SHALOM | Maggio 2012
Grande incontro formativo tra il
                      Movimento Shalom Onlus e 350
                         ragazzi dell’ITIS di Pontedera
 L
        a Scuola di Pace del Movi-       tempo libero; la mancanza di vo-        fare volontariato attivo.”
        mento Shalom Onlus di San        lontari o operatori di associazioni
        Miniato prosegue gli incontri    che vadano a parlare direttamente         Questo è solo uno dei tanti passi
formativi tra i suoi operatori e i ra-   con loro, che spieghino loro come e     di Shalom all’interno delle scuole
gazzi delle scuole superiori tosca-      perché fare volontariato.               toscane: altri incontri di sensibiliz-
ne, con l’obiettivo di far conoscere       Se l’incontro, forse, è stato trop-   zazione si sono già svolti e si svol-
anche alle fasce dei più giovani che     po breve per approfondire queste        geranno durante l’anno scolastico
cosa vuol dire dedicare del tempo        problematiche, a qualcuno il mes-       con gli istituti di Fucecchio, San Mi-
agli altri e impegnarsi attivamen-       saggio è arrivato forte e chiaro: al    niato, Montopoli, Castelfiorentino,
te per migliorare le condizioni di       termine in molti mi hanno chiesto       Pontedera, Empoli e Carrara, dove
vita di tanti popoli del Terzo Mon-      espressamente a chi rivolgersi per      sono già nati ottimi rapporti di col-
do, senza restare a guardare                                                     laborazione con gli insegnanti e gli
come fanno ancora in troppi.                                                     alunni.

  I protagonisti dell’ultimo                                                                  Movimento Shalom
grande incontro dedicato ai                                                                     Tel. 0571 400462
temi della pace, della solida-                                                                            e-mail:
                                                                                    shalom@movimento-shalom.org
rietà e del volontariato, sono
stati i 350 ragazzi delle clas-                                                     Foto: un incontro in una scuola,
si dell’ITIS – Istituto tecnico                                                                  da archivio Shalom
G.Marconi di Pontedera.

  “Non è stato un incontro fa-
cile” – confessa Federigo Arrighi,
responsabile del progetto scuola
Shalom - “trecentocinquanta ra-
                                                  IL PROGETTO SHALOM
gazzi sono davvero tanti e in poche
ore non abbiamo avuto modo di
                                                “EDUCAZIONE ALLA PACE”
approfondire molto gli argomenti,
ma credo che comunque sia stato
                                                 NELLE SCUOLE ITALIANE
                                             S
un momento produttivo per tutti.                   halom propone nelle scuole italiane un progetto a moduli dal
È bello poter incontrare così tan-                 titolo “Educazione alla Pace”.
ti giovani tutti insieme e avere la                  Questo progetto consiste nella sensibilizzazione di giovani
possibilità di sensibilizzarli sui va-     e giovanissimi ai valori della fratellanza, solidarietà, condivisione e
lori della fratellanza, della pace e       giustizia, attraverso percorsi educativi, stimolanti e divertenti, diver-
della solidarietà.                         sificati in riferimento all’ordine e grado delle scuole.
  L’incontro è stato molto istrutti-         Il percorso si articola in due incontri. Nel primo si informano i ra-
                                           gazzi , attraverso video o fotografie e testimonianze, delle situazioni
vo, perché ha fatto emergere le va-
                                           di disagio alimentare, sociale e educativo delle popolazioni dell’area
rie motivazioni che spingono tanti         sub-sahariana. Nel secondo incontro si coinvolgono attivamente gli
ragazzi ad allontanarsi da un pro-         studenti, con giochi di gruppo, recitazione di storie vere di coopera-
getto di impegno sociale come po-          zione e mostre fotografiche.
trebbe essere quello del volontaria-
to Shalom. Le ragioni che rendono             I DOCENTI CHE DESIDERANO INFORMAZIONI PIU’ DETTAGLIATE
problematico l’incontro tra giovani          POSSONO RICHIEDERE LA STESURA INTEGRALE DEL PROGETTO,
e volontariato sono principalmen-                DIVERSIFICATO PER OGNI ORDINE E GRADO DI SCUOLA,
te due: i troppi impegni, scolastici                     DIRETTAMENTE AL MOVIMENTO SHALOM.
                                                Tel. 0571/400462 - e-mail shalom@movimento-shalom.org
e sportivi, che non lasciano molto

                                                                                            Maggio 2012| SHALOM | 5
I SEMINATORI DI PACE DI SHALOM
                                                                                             PINOBERTELLI
                                         visti ridere, piangere, amare là nel-
                                                                            conversano con gli angeli, i cieli in
      “La pace non è il risultato di     le sabbie africane, nelle discariche
                                                                            utopia divengono reali... gli uomini
                                         bruciate, nelle città affogate di  possiedono i mondi che sognano.
 procedimenti politici o di trasfor-
                                         miserie profonde... li ho visti attra-
                                                                              Ero lì, in Africa, per fare un libro
                mazioni economiche       versare frontiere, confini, barriere
                                                                            fotografico in sostegno ai progetti
           e nemmeno di un puro e        di ogni sorta... più di ogni cosa li ho
                                                                            del Movimento Shalom... ho visto
     semplice spirito di tolleranza.     visti aiutare chi aveva fame, vestire
                                                                            don Donato, Massimo, Paolo... e
                                         chi era nudo, accogliere e difendere
                                                                            altri seminatori di pace che ho in-
   Sono queste le illusioni occiden-     lo straniero, il migrante. Non posso
                                                                            contrato nelle periferie invisibili
                                 tali.   dimenticare la commozione di Don   africane... lavorare alla costruzio-
   La pace postula dei mezzi omo-                                                                ne di una pace
                                                                                                 primitiva, una
                                             “È l’amore che costruisce il mondo, pace libera da
  genei a se stessa, è innanzitutto
     una conversione all’amore del
                                            perché è l’amore che tocca le anime trae da se stessa
                                                                                                 censure,      che
                           prossimo,
    senza riserva alcuna, nemmeno             dei forti… fai di ogni lacrima una le proprie con-
                                                stella e dell’amore fiori di carta
                                                                                                 vinzioni di ri-
    quella della legittima difesa”.
                                                                                                 spetto, dignità,
             Padre Ernesto Balducci
                                             colorata che accompagnano i tuoi condivisione del
                                                                                                 dolore... i car-
                                                        sorrisi nel tempo…”                      bonari di fratel-


 O
          uverture con grazia. Per                                                               lanza di Shalom
          amore, solo per amore, i       Donato, Massimo, Francesco e altri credono all’amore per gli sfrutta-
          seminatori di pace di Sha-     contrabbandieri d’amore di fronte ti, gli oppressi, gli indifesi ma so-
lom portano la loro fraternità, so-      alle lacrime indifese dei bambini pra ogni cosa credono che la sola
lidarietà, accoglienza ovunque è         in cerca di un abbraccio, un sor- rivoluzione possibile è quella della
possibile. La loro presenza sul con-     riso, un’attenzione che implicava pace e della bellezza. Quando le
tinente africano (o in altre parti del   riconoscenza, felicità,
mondo) significa per pezzi di popoli     bellezza e sconfiggeva
impoveriti, il ritorno a una vita quo-   infanzie maltrattate o
tidiana più giusta e più umana... i      vite destinate al dolo-
loro sguardi, le loro braccia, i loro    re. I tessitori di sogni
sorrisi... non guardano a etichet-       di Shalom portavano
te, marchi o generi... accolgono         addosso il vangelo del-
il diverso da sé nella semplicità e      la gioia e lo disperde-
nel sudore del loro viatico ciascu-      vano là dove la povertà
no è parte del pozzo d’acqua, della      veniva sconfitta... “Vi
scuola, dell’ospedale, dell’orfano-      lascio la mia pace; vi
trofio... che costruiscono insieme       dò la mia pace, non
alla gente che — attraverso ostacoli     quella del mondo... Vi
e sconfitte — avanza nel futuro...       dò la mia gioia. Voglio
credere in qualcosa o in qualcuno        che la mia gioia dimo-
è sempre un atto di fede... “Tutto       ri in voi e che la vostra
quello che so, l’ho imparato dall’a-     gioia sia piena”, Gio-
more” (Lev Tolstoj, diceva). La ri-      vanni (cap. 15), dice-
cerca della felicità è alla fine (o      va... la via della gioia
al principio) di ogni via che porta      passa là dove nessuno
ciascuno a sconfiggere la tristezza      l’ha mai conosciuta ma
e la cupidigia di culture/idelogie       solo sognata. Condivi-
del sopruso è l’amore dell’uomo          dere la gioia significa
per l’uomo che ci unisce al mondo        rallegrarci della picco-
e lo fa uscire dalla propria infanzia.   la felicità dell’altro, è
   Mi ricordo sì, mi ricordo dei se-     una delicatezza di cuo-
minatori di pace di Shalom... li ho      re e lo straordinario è
                                         che quando gli uomini
6 | SHALOM | Maggio 2012
cuno mi ha portato    anime deflorate, ulcerate, ferite e
                                                          nella sua capanna,    abbandonate a infanzie mai vissu-
                                                          ho mangiato il mi-    te. Sono loro che hanno restituito
                                                          glio con le mani,     i bagliori e le solitudini infinite di
                                                          bevuto    qualcosa    un’epoca della vergogna all’oblio,
                                                          che non ho saputo     e sono riusciti — malgrado l’indiffe-
                                                          mai cosa fosse…       renza di molti — a rivivere l’adole-
                                                          qualche bambino       scenza originaria... l’incantamento
                                                          mi sorrideva sgua-    dei sogni a venire custodisce l’odo-
                                                          iato e diceva che     re di buono di un tempo, quando
                                                          ero “l’uomo con la    la bellezza e la felicità erano pane
                                                          barba che guarda      per tutti e l’amore dell’uomo per
                                                          le stelle… le loro    gli altri uomini era il sale della ter-
                                                          risate   selvatiche   ra. E per finire — come anche per
genti scopriranno la fame di bellez-                      erano piene di spe-   cominciare — la bellezza della loro
za che c’è negli uomini dimenticati      ranza e traboccavano di incanta-       esistenza sconosciuta o violentata
della terra, ci sarà la rivoluzione      menti ludici… la tenerezza dei loro    che mi hanno buttato addosso, ha
della gioia e ogni uomo sarà parte       corpi antichi, ignudi come bisce al    più importanza di qualsiasi ricom-
dell’universo di pace che ha contri-     sole (Pier Paolo Pasolini, diceva),    pensa, riconoscimento televisivo o
buito a creare. L’uomo della pace        mi affascinava, era più bella del-     mercimonio dell’arte.
è l’uomo libero, l’uomo planetario       la luce, più dolce del fuoco, più        È l’amore che costruisce il mon-
(padre Ernesto Balducci, diceva)         gentile dell’acqua di barrage dove     do, perché è l’amore che tocca le
che fa della propria libertà un dono     andavo a fumare il sigaro tosca-       anime dei forti… fai di ogni lacri-
a chi sente più vicino, a chi si rico-   no in compagnia degli uccelli che      ma una stella e dell’amore fiori di
nosce nella sua dolce sensibilità, a     annunciano la notte stellata. La       carta colorata che accompagnano i
chi ama ciò che egli stesso ama…         loro felicità acerba trionfava sulla   tuoi sorrisi nel tempo… consegna il
bisogna essere pieni d’amore per         morte, sempre in agguato… i volti      tuo sogno al mondo e i tuoi silen-
amare la sofferenza e l’anima in                                                                         zi inzuppati
volo è il messaggero che porta la                                                                        d’amore,
felicità dove è stata calpestata o                “ Mi ricordo sì, mi ricordo dei                        profumeran-
mai avuta.
  Le fotografie che ho “preso” in             seminatori di pace di Shalom... li ho no di dol-
                                                                                                         cezza e di
Etiopia, Kenya, Uganda, sono fram-            visti ridere, piangere, amare là nelle rosa. Nulla è
                                                sabbie africane, nelle discariche
menti di vita, “segni” e “modi” di                                                                       stato scritto
vedere l’esistenza degli ultimi. Ho                                                                      né in cielo
condiviso la sofferenza degli altri,             bruciate, nelle città affogate di                       né in terra,
                                                           miserie profonde...”
ma anche la spontaneità, l’alle-                                                                         tutto è in-
grezza, la malinconia che uscivano                                                                       vece nell’a-
dai loro corpi in amore… le feste, le                                                                    more      che
danze, i canti in villaggi di fango e    amorevoli erano leggeri come le riu-sciamo a darci. L’amore viola
lamiere s’intrecciavano alla nascita     mie fotografie e per chi come me i limiti della sofferenza per fiorire
di piccole scuole, nuvole di bam-        è stato allevato nella pubblica via, sui sorrisi della libertà… il coraggio
bini in corsa per un po’ di ascolto,     non ha nessuna patria e non si è di amare, significa vivere anche la
un pugno di quaderni nuovi, un ve-       mai sentito da nessuna parte, lì ho diversità, accettare la solitudine,
stito pulito... il ringraziamento di     compreso che sotto la pelle degli la libertà e l’amore di noi e tra noi
uomini, donne che mi donavano il         umili c’è l’universo. Così ho cerca- che si fa vita… [l’abbiamo scritto
poco che avevano… sono immagini          to di raccontare le loro storie con i altrove e lo scriveremo sempre]
che scavalcano i confini linguistici     loro volti, gesti, sogni e fissare nel quando il sogno di libertà, amore
del reportage e vanno a delineare        tempo in rivolta dei gelsomini, l’in- e fraternità tra le genti è soltanto
un — atlante di geografia umana —        terazione tra destino individuale e quello di un solo uomo, resta solo
che ignora le convenienze sociali.       destino storico.                       un sogno… quando questo sogno en-
Ho viaggiato in aereo, in auto, in          Ricordo con l’amorevolezza sel- tra nel cuore di tanti uomini diven-
bicicletta, in groppa a un asino, a      vatica del ragazzo di strada che ta storia dell’umanità.
piedi… sempre insieme al profumo         sono stato e non ho mai tradito...
di terra e di grano di Massimo, agli     i ragazzi-soldato di Uganda... là
occhi incantati di eternità di Dona-                                                 Dal taccuino di un fotografo di
                                         dove la violenza è scritta sulla
to, allo stupore e alla meraviglia       polvere dei giorni e le favole ora-       strada (Kenya, Etiopia, Uganda),
di uomini e donne incontrati nello       li sono state uccise nel sangue dei                               marzo 2012
scambio di baci mai dimenticati...       padri e delle madri lasciati marci-
accompagnato da qualche ragazzo          re al sole... i ragazzi dagli occhi di
con la fionda tra le mani, un coltel-    ghiaccio mi hanno fatto entrare/                         Foto: Pino Bertelli
laccio o un bastone d’acacia… qual-      specchiare nella bellezza delle loro
                                                                                             Maggio 2012| SHALOM | 7
Q                                                                 L’AFRICA
          uando le vedo al mercato,
          avvolte nelle lunghe tuni-
          che colorate di verde sme-
raldo, di blu cobalto, di giallo cana-
rino, come nessuna donna italiana
avrebbe il coraggio di fare, penso
                                         da. E’ veramente difficile trovare        Detto questo, credo anche che a
che in fondo possono permetterse-
                                         un padre di famiglia che si assume      ragione si possa affermare che in
lo, perché portano dentro la sola-
                                         le sue responsabilità come uomo,        nessun altro Paese del mondo le
rità, la dignità e la forza d’animo
                                         marito e padre, ma pensa solo a se      donne hanno avuto e hanno tutt’og-
di un intero Continente. Sono le
                                         stesso e ai suoi divertimenti, e pur-   gi un ruolo centrale, da protagoni-
donne africane, a cui non impor-
                                                                                 ste positive, come in Africa. Sono
ta di omologarsi con
                                                                                 loro la spina dorsale del Paese: ma-
la gente della Nazione
                                                                                 dri, lavoratrici, forza produttrice e
che le ha accolte, che
                                                                                 riproduttrice del Continente.
non rinnegano il sa-
                                                                                   Eppure la figura femminile in Afri-
pore della loro Terra.
                                                                                 ca è ridotta a un ruolo subalterno,
E la cosa più bella, è
                                                                                 quasi invisibile, a causa di una so-
che mentre acquistano
                                                                                 cietà patriarcale dove la donna ha
magliette e verdure,
                                                                                 minori diritti rispetto all’uomo,
dietro alle grandi ac-
                                                                                 soprattutto nell’alfabetizzazione e
conciature lucide e ai
                                                                                 nella formazione.
portentosi orecchini a
ciondolo, portano sem-
                                                                                    Per questo nel 2011, 48 ONG
pre il loro bambino con
                                                                                 mondiali chiedevano di assegnare
sé. Perché, per loro,
                                                                                 il Premio Nobel Per la Pace a tutte
essere donne non è mai
                                                                                 le donne Africane, unendosi nella
scindibile dall’essere
                                                                                 Campagna Noppaw (Noble Peace
madri.
                                                                                 Prize for African Women): un pro-
                                                                                 getto che si proponeva di fare pres-
   Per un attimo ritorno
                                                                                 sioni sulle autorità per assegnare
indietro con la mente
                                                                                 un nobel collettivo alle donne d’A-
ai 35 gradi del Burkina
                                                                                 frica, volenti o nolenti, motore del
Faso, dove qualunque
                                                                                 Continente.
cosa stiano facendo,
                                                                                    Lo slogan di Noppaw era “Walking
dovunque vadano, sono
                                                                                 Africa deserves a Nobel” (L’Africa
sempre bellissime, e
                                                                                 che cammina merita un Nobel). Un
sempre col solito fa-
                                                                                 Nobel quindi all’Africa che proce-
gottino sulla schiena.
                                                                                 de, che evolve, che cresce, e allo
   Le donne che pulisco-
                                                                                 stesso tempo alle gambe, ai piedi
no e tengono in ordine
                                         troppo, molte volte i figli maschi ne   nudi delle centinaia di donne che
le case, che coltivano i fagiolini,
                                         seguono l’esempio.”                     ogni giorno nel Terzo Mondo percor-
che vendono pesce al mercato e
                                           Non c’è da mitizzare né da sovra-     rono strade infinite per la famiglia.
che percorrono con il passo caden-
                                         stimare le
zato del pomeriggio i chilometri,
                                         donne d’A-
                                         frica e non “ Sono le donne che, nel piccolo villag-
alla ricerca paziente e caparbia
dell’acqua. Sono le donne che, nel
                                         voglio per-
                                                      nei gio di lamiere sperduto nel deserto, con
piccolo villaggio di lamiere perduto
                                         dermi
nel deserto, con le lunghe braccia
morbide lavorano il karitè nero con
                                         luoghi comu-       le lunghe braccia morbide lavorano il
                                         ni diffusi in
la pietra sulla pietra. Che battono
                                         Occidente:         karitè nero con la pietra sulla pietra.
il miglio nei grandi mortai per tutta
                                         come in ogni Che battono il miglio nei grandi mortai
la famiglia. E che all’alba si alza-
                                         Paese       non
no per prime per andare a lavorare
                                         sono tutte         per tutta la famiglia. E che all’alba si
nessuno sa dove.
                                         p e r f e t t e . alzano per prime per andare a lavora-
   Come racconta Paolo Caneva,
                                         Penso pur-
referente in Etiopia del Movimen-
to Shalom: “Qui in Etiopia viviamo
                                         troppo alle                     re nessuno sa dove.”
                                         madame che
ancora una situazione dove il padre
                                         spingono i giovani alla prostituzio- Come mi ha spiegato Mami Gueye,
di famiglia detta le regole in modo
                                         ne, o alle madri che ancora costrin- un’amica Senegalese, “si dice l’A-
insindacabile e per la moglie e i
                                         gono le figlie all’infibulazione.     frica cammina con i piedi delle don-
figli non c’è possibilità di replica,
                                                                               ne. Tocca sempre alle donne fare
altrimenti le violenze si fanno stra-
8 | SHALOM | Maggio 2012
È donna
                                                                                il continente dal suo torpore cen-
                                                                                tenario: “Bisognerebbe ascoltare
                                                                                queste storie minime. Ma nessun
                                                                                telegionale sembra volerle riferire.
                                                                                   Facile e comodo sbattere in pri-
                                                                                ma pagina la miseria altrui e tacere
sacrifici per assicurare un futuro ai mercerie e molto altro, restituendo
                                                                                sulle cause che l’hanno generata.
figli. Anche quando c’è la guerra o quasi in toto tutti i finanziamenti
                                                                                Semplice e sbrigativo pubblicare un
quando gli uomini emigrano, la don- ottenuti.
                                                                                poster strappalacrime di una mam-
na resta al villaggio, a curare i figli.
                                                                                ma con il figlio che succhia un seno
In Europa la                                              Questo per loro
                                                                                avvizzito, e non raccontare le fati-
donna africa-                                           non è solo acquisire
na è spesso “ Le donne sono la vera un lavoro, equivale
                                                                                cose battaglie e le piccole vittorie
                                                                                ottenute – ogni giorno, caparbia-
dimenticata,       scommessa d’Africa, a riconquistare la li-                   mente – da milioni di donne a piedi
sottovalutata                                           bertà di sostenere la
      nascosta, e per quanto abbiamo famiglia, la dignità di
                                                                                scalzi e mani nude.”
e
ma in realtà         potuto constatare, incedere ogni gior-                                        Margherita Nieri
molte donne                                             no con la testa alta,
hanno voglia sono una scommessa con la consapevolez-
di fare, sono
innovatrici e
                               vinta.”                  za che qualcuno ha
                                                        creduto in loro, che
                                                                                  Foto: a sinistra donna burkinabè
                                                                                            di Leonardo Cappellini
le conoscenze                                           qualcuno ha voluto
                                                                                        in basso ragazza burkinabè
che imparano in Europa le utilizza- dare loro un’altra chace. Io ho co-
no per aiutare il Paese d’origine.”      nosciuto le donne del Microcredito                        di Alessio Giraldi
                                         in Burkina Faso: si accalcavano in-
   E in fondo, anche se nel 2011 il torno a don Cristiani eccitate, felici
Nobel collettivo per la Pace non c’è e commosse. Io non conosco il fran-
stato, sono state ben 2 icone sim- cese, non so che cosa dicessero, ma
bolo delle donne d’Africa a ricevere dai loro sorrisi e dalle
l’importante riconoscimento: Ellen braccia allargate, capivo che
Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee, per loro il Microcredito aveva
entrambe impegnate in Liberia. significato ben più di un
Questo vorrà pur dire qualcosa.          piccolo prestito. Citando le
                                         meravigliose parole, delicate
   Non c’è dubbio quindi che se vol- e forti insieme, di Elisa
giamo veder crescere e rinascere Kidanè, suora comboniana
l’Africa, senza nulla togliere agli eritrea scrittrice di
uomini, vale la pena puntare sulle Nigrizia, bisognerebbe
donne. Le donne sono la vera scom- raccontare le piccole
messa d’Africa, e per quanto ab- storie che ogni giorno
biamo potuto constatare, sono una tessono le donne
scommessa vinta.                         africane attraverso
   Tramite la Banca del Microcredi- le loro battaglie
to, avviata in Burkina Faso, Sene- quotidiane per
gal e Uganda, il Movimento Shalom svegliare in
sostiene ogni anno cooperative qualche modo
femminili per dare loro modo di av-
viare attività indipendenti: come è
risaputo, in Africa è molto difficile
ottenere un prestito, soprattutto
perché le Banche chiedono interes-
si altissimi. Shalom invece mette a
disposizione prestiti che poi vengo-
no restituiti maggiorati di una pic-
cola percentuale di interessi, per fi-
nanziare a loro volta altri progetti.
Solo nel 2010 si sono sostenute 87
associazioni per un totale di 1.475
donne, che hanno avviato varie ti-
pologie di attività: allevamento di
animali, vendita del pesce, apertu-
ra di negozi, attività agricole, bar,

                                                                                           Maggio 2012| SHALOM | 9
PROGETTO 7 GENNAIO
IL COLLEGIO                               biamo trovato tante figlie che oggi
                                          ci considerano loro genitori chia-
                                                                                  terreno di 5 ettari, si compone di:
                                                                                    1 edificio ad uso scuola composto
                                          mandoci mamma e papà e ci amano         da 4 aule e servizi.

DI DORÍ                                   di un amore generoso.
                                            Ringraziamo il Signore che ogni
                                                                                    1 edificio ad uso segreteria com-
                                                                                  posto da uffici, segreteria, aula
                                          giorno riempie il vuoto lasciato da     professori, palestra, magazzino,
IN MEMORIA                                Matteo di quest’ amore e di questa
                                          consolazione.
                                                                                  biblioteca e servizi.
                                                                                    1 edificio ad uso alloggio delle

DI MATTEO

 L
        a vita non sai mai cosa ti
        riserva, a volte può essere
        benevola, a volte terribile;
con noi è stata terribile. Non ci
sono parole per esprimere il dolore
che provi nel momento in cui ti vie-
ne a mancare tuo figlio. Un figlio
strappato alla vita in giovane età,
in modo tragico e fulmineo. E’ sta-
to così per il nostro amato Matteo.
  Succede, in alcuni casi, qualcosa
di indefinibile, eccezionale, come
un disegno già scritto. Dalla morte
ecco nascere la vita; dalla condivi-
sione e solidarietà la forza di conti-
nuare il cammino terreno.
  E’ nato così, attraverso il Movi-
mento Shalom, il progetto 7 Genna-
io, un collegio femminile nella po-

                                          IL PROGETTO
vera città di Dorì, in Burkina Faso.
  Alle mani protese di queste bam-
                                                                                  suore dell’ordine delle “Soeurde
bine ci siamo aggrappati come ad

                                          7 GENNAIO:
                                                                                  Saint Mariede Torfusuore”, coordi-
un’ancora di salvezza, ci siamo uni-
                                                                                  natrici del centro e parte del corpo
ti a loro mettendo insieme le no-
                                                                                  docente della scuola.
stre sofferenze, per ridare un senso
                                                                                    1 edificio ad uso mensa composto
                                          Scuola Secondaria
alle nostre vite.
                                                                                  da cucina, magazzino, sala da pran-
  Noi crediamo che il nostro Mat-
                                                                                  zo e servizi.
teo ci abbia guidato in tutto que-
sto, aiutare gli altri, specialmente      Femminile
                                                                                    Costo totale del progetto:
quelli più sfortunati di noi.


                                           I
                                               n Africa, come in tutti gli al-      € 260.000,00 (del costo totale fa
  La realizzazione del collegio fem-
                                               tri paesi in via di sviluppo, la   parte il costo stimato per la mensa
minile è stata per noi una grande
                                               maggioranza della popolazione      di € 45.000,00)
gioia. La riconoscenza e l’amore di
quelle bambine, alle quali abbiamo        vive in condizioni miserevoli; a po-
                                          chi è data la possibilità di risolle-     Inizio del progetto:
dato l’opportunità di cambiare la
                                          varsi dalla loro povertà materiale        La costruzione degli edifici ha
vita, ha trasformato il nostro do-
                                          e culturale. In questo scenario le      avuto inizio il 15 ottobre 2008.
lore e la nostra sofferenza per la
perdita di Matteo in strumento per        più penalizzate sono le donne. Con
assistere i più bisognosi.                il collegio femminile a Dorì, nella       Inaugurazione degli edifici sco-
  Sono rimaste scolpite nei nostri        regione nord orientale del Burkina      lastici:
cuori le parole che il vescovo di         Faso, si è voluto aiutare le ragazze      11 febbraio 2010
Dorì ci ha rivolto il giorno dell’inau-   nel loro cammino scolastico offren-
gurazione: “ chi dona con amore ha        do loro l’opportunità di un riscatto     Stato attuale dei lavori:
l’umanità intera per famiglia”.           sociale.                                 la scuola è funzionante ed attual-
  Abbiamo perso un figlio, ma ab-                                                 mente è frequentata da 150 alunni;
                                           La struttura, realizzata su un         nel 2012 gli alunni raggiungeranno
10 | SHALOM | Maggio 2012
il numero massimo di 200.                  questi due genitori acconsentirono
   E’ in fase di realizzazione l’ allog-   subito all’espianto degli organi del    BURKINA
gio delle suore. Siamo in attesa di        loro figlio, mi spiazzò completa-       FASO
valutare i preventivi di spesa per la      mente, così come mi colpì, per il
realizzazione della mensa.                 funerale, la loro caparbia volontà
                                           di raccogliere fondi per la realizza-
  Fondi raccolti:
                                           zione di un pozzo in Burkina Faso.
  Ad oggi i fondi raccolti ammonta-
no a € 270.507,78 di cui € 22.000,00       Ancor più sorpreso rimasi quando,
derivano da un contributo a fondo          in Africa, non vollero lasciar cade-
perduto erogato dalla Fondazione           re quell’appello che gli fu rivolto
                                                                                 se per la costruzione di una scuola
Monte dei Paschi di Siena.                 dai capi dei villaggi che avrebbero
                                                                                 secondaria per ragazze. La condi-
  Le risorse sono state così utiliz-       beneficiato della preziosa acqua
                                                                                 zione femminile in Africa è molto
zate:                                      del loro pozzo. Venne chiesto a loro
Pozzo € 5.500,00                                                                 difficile, le bambine provenienti da
                                           di realizzare in quella zona una
Edifici scolastici € 149.600,00                                                  famiglie povere, hanno poche, per
                                           scuola      per
Alloggio delle suore € 58.900,00                                                                   non dire nessuna
                                           i    numerosi
                                                                                                   possibilità di istru-
                                                                 “Decine e decine di
Promozione ed organizzazione
                                           bambini che
€ 17.525,54                                                                                        irsi e quindi evita-
                                           non     avreb-     migliaia di euro si sono re una vita di mi-
                                           bero potuto
  In cassa sono giacenti € 38.982,24
disponibili per la realizzazione del-      altrimenti          trasformati in ferri da             serie e di soprusi.
                                                                                                   Gabriele e Roberta
la mensa.                                  istruirsi tan- armatura e cemento, mat-
                                                                                                   conobbero presto
                                           to era la di- toni e calce, vernici e sup-
                                                                                                   l’energico vescovo
                                           stanza che li
                                           separava dal-
                                                                   pellettili. Non ci              Giovacchino e si

                                           la scuola più          restava altro che                fecero conquistare
                                                                                                   dal progetto per la
STORIA DI UN                                                  inaugurare la scuola, la realizzazione del-
                                           vicina.
                                             L’ a p p e l l o
                                           non      cadde
                                                              scuola del nostro amato la scuola nella sua
GRANDE GESTO                                                            Matteo. ”                  diocesi di Dorì. Da
                                           nel     vuoto.
                                                                                                   allora molte perso-
                                           Un giovane
                                                                                                   ne hanno lavorato

D’AMORE
                                           vescovo di una sterminata quanto
                                                                                 con impegno e dedizione a quello
                                           povera diocesi, situata al confine
                                                                                 che sembrava solo un sogno: far
                                           del deserto del Sahel, si rivolse al
                                                                                 rivivere Matteo garantendo l’ istru-


  P
         iù passa il tempo      più mi     nostro Movimento perché si attivas-
         convinco che in
         quel maledet-
to 7 gennaio del 2007
anche una parte di me
sia rimasta sull’asfalto
della Tosco Romagnola
assieme al corpo senza
vita di Matteo. Il dolore
straziante provato per
la perdita del figlio di
Gabriele e Roberta, che
fino a quel giorno aveva
condiviso con la mia fa-
miglia diciassette anni
di vita, è stato così in-
tenso che di fatto ha
impedito mi accorgessi
di quanto questa triste
esperienza mi avesse
invecchiato precoce-
mente. L’estremo atto
di amore, con il quale

                                                                                             Maggio 2012| SHALOM | 11
zione di centinaia di bambine così       Ministro della Pubblica Istruzione,      è la storia di quel grande gesto d’a-
lontane da noi. Proprio così, lui        conferendomi la carica di “Amba-         more che abbiamo voluto chiamare
che era stato uno studente model-        sciatore della Pace di Shalom”.          “7 gennaio”.
lo, sensibile, intelligente e sempre
pronto ad aiutare i compagni in dif-       Una volta scesi dai pulmini fum-                      Silvio Della Maggiore
ficoltà, attraverso il nostro lavoro,    mo accolti da due ali di bambine,
aveva la possibilità di “donare” una     alunne della scuola, vestite con           Foto: in alto Roberta, Gabriele e
                                                                                    Margherita alla perforazione del
nuova prospettiva di vita a molte        una sgargiante divisa color blu cie-
                                                                                   pozzo in memoria di Matteo, feb-
donne africane. Da quella scuola         lo, che, cantando canzoni di ben-
                                                                                                          braio 2007;
costruita in sua memoria avrebbero       venuto ci scortavano al centro del-        in basso il gruppo dei viaggiatori
potuto formarsi i nuovi insegnan-        la scena. Il Vescovo Giovacchino ci       all’inaugurazione del progetto “7
ti, gli amministratori, gli educatori    venne incontro abbracciandoci tutti                                 Gennaio”
con il compito di cambiare il vol-       come se ci conoscesse da una vita.                            febbraio 2010,
to del proprio paese e, chissà mai,      Alternando balli e canti popolari i                       da archivio Shalom
dell’Africa intera.                      relatori si susseguivano parlando da
                                         una sgangherata altana di legno.
  Per questo motivo, guidati dall’e-
nergia di Gabriele, ci siamo tuffati       Quando fu il mio turno mi accom-
a capofitto nel pianificare una serie    pagnarono Gabriele e Roberta. Per

                                                                                        ROBERTA
di incontri di sensibilizzazione nelle   l’occasione, per evitare che la com-
scuole e nelle parrocchie , abbiamo      mozione prendesse il sopravvento,

                                                                                        RIPOSA IN
distribuito salvadanai, magliette e      avevo scritto il discorso. Con un
gadget,      coordinato coreografie      groppo alla gola e la voce strozza-

                                                                                          PACE
allo stadio raccogliendo offerte,        ta dall’emozione riuscii a leggerlo,
richiesto contributi alle istituzioni    lentamente, per permettere al no-
e alle aziende, organizzato cene di      stro Jonas di tradurre in francese


                                                                                      I
autofinanziamento, lotterie, fiere       e nel dialetto locale. Mi resi subito           l 26 Marzo, in seguito ad
di beneficienza, feste della carità,     conto di non parlare a una platea di            una grave malattia, è ve-
gare ciclistiche, tornei di calcetto     persone bensì ad un solo individuo.             nuta a mancare Roberta
e, grazie alla sinergia con i volon-     Sì a lui. Proprio a lui. A Matteo. Non     Tomasi. Il cordoglio, l’affetto
tari di tante sezioni del Movimento      per chiedere il suo apprezzamento          e la vicinanza di tutto il Mo-
                                                                                    vimento Shalom alla famiglia
Shalom sparse in tutta Italia, siamo     su ciò che avevamo fatto, ma per
                                                                                    Gronchi, in particolare a Mar-
riusciti nell’intento. Il progetto “     consegnargli, in modo simbolico,
                                                                                    gherita e Gabriele, con la cer-
7 gennaio” in soli tre anni era di-      le chiavi dell’opera: la sua scuo-         tezza che l’anima di Roberta ha
ventato ormai “Ecole 7 gennaio”.         la. Dopo, Gabriele ringraziò tutti         finalmente raggiunto e abbrac-
Le raccolte di fondi e le piccole        per l’impegno profuso e ripercorse         ciato il figlio Matteo.
donazioni ottenute da un numero          commosso, tutto il cammino fatto
impressionante di persone hanno          per realizzare il progetto. Questa
fatto sì che queste, come piccoli
rivoli di acqua, abbiano potuto in-
grossare il grande fiume della soli-
darietà. Decine e decine di migliaia
di euro presto si sono trasformati in
ferri da armatura e cemento, mat-
toni e calce, vernici e suppellettili.
Non ci restava altro che inaugurare
la scuola, del nostro amato Matteo.

  Finalmente un nutrito gruppo di
persone partì dall’Italia alla volta
di Dorì per partecipare all’inaugu-
razione. Proprio per non deludere
le autorità africane presenti, il Mo-
vimento mi concesse l’onore di pre-
senziare assieme ai capi villaggio,
al Governatore della Regione ed al

12 | SHALOM | Maggio 2012
Il Movimento
         Shalom a
         YAOUNDÈ
                  (Camerun)
 Una storia che comincia

 I
     l 7 marzo 2012 a Yaoundé in Camerun è stata or-
     ganizzata una tavola rotonda universitaria. L’ar-
     gomento dell’incontro è stato: “La leadership
femminile: sfide africane”. Promossa da Don Stève
Gaston Bobongaud, leader carismatico Shalom in Afri-
ca, questa tavola rotonda si è svolta nell’Aula Magna
dell’Università Cattolica dell’Africa Centrale.

  Questo incontro aveva molti obbiettivi: 1. fare co-
noscere il Movimento Shalom agli studenti di Yaoundé;
2. iniziare una collaborazione attiva tra il Movimento
Shalom e l’Università Cattolica d’Africa Centrale; 3.
promuovere i valori Shalom nell’ambito dell’educa-
zione umana e del rispetto dei diritti delle donne; 4.
partecipare alla lotta di liberazione culturale e all’im-
pegno per i diritti della donna africana; 5. celebrare in
anticipo la Giornata Internazionale della Donna 2012.
                                                              Durante il mio intervento ho presentato il Movimen-
  La Tavola Rotonda è stata un vero successo; erano
                                                            to Shalom e il suo fondatore, Don Andrea Cristiani.
presenti circa 200 persone. Hanno partecipato all’in-
                                                            Ho parlato di tutto ciò che facciamo in Africa, anche
contro: le autorità dell’Università Cattolica dell’Afri-
                                                            nell’ambito universitario. Ho chiesto ufficialmente al
ca Centrale (il Rettore, il Decano della Facoltà delle
                                                            Rettore di promuovere una fattiva collaborazione fra il
Scienze Sociale, il Decano della Facoltà di Filosofia, il
                                                            Movimento Shalom e l’Università Cattolica dell’Africa
Vice Decano della Facoltà di Teologi); i docenti univer-
                                                            Centrale.
sitari, alcuni responsabili delle associazioni impegnate
nella promozione della donna in Africa; molte suore,
                                                              E’ stato deciso di formare un gruppo Universita-
molti sacerdoti, gli studenti.	
                                                            rio Shalom di Yaoundé. 	       Ringrazio il Movimento
                                                            Shalom per il contributo dato nell’organizzare la ta-
                                                                               vola rotonda. Ringrazio anche le
                                                                               Donne dell’Università e del CAFER
                                                                               per il loro contributo e per il loro
                                                                               impegno. Una storia è cominciata.
                                                                               Auguriamo che continui.

                                                                                     Don Steve Gaston Bobongaud
                                                                                     Docente Università Cattolica
                                                                                                d’Africa Centrale

                                                                                         Foto: bambini Congolesi,
                                                                                               da archivio Shalom




                                                                                         Maggio 2012| SHALOM | 13
Progetto VANDA X IL TOGO
         & LA CASA DI GIACOMO
Già posta la prima pietra.
Intervista all’Architetto Bellarmino Bellucci

 R
         icordo ancora perfettamen-     e Giovanni D’Auria di Unicoop Tir-       torneranno in Togo, dove avvie-
         te quando Isidoro, un gio-     reno.                                    ranno le attività all’interno della
         vane togolese del Consorzio      L’Architetto Bellarmino Bellucci,      pizzeria-panetteria congiuntamen-
Etruria che ci aiutava per l’apertu-    vicepresidente Shalom, ci ha rac-        te ad altri operatoti di Unicoop.
ra del Il Mondo in Vetrina, il Centro   contato in un’intervista il viaggio in   Nelle annesse aule di formazione,
di Cooperazione Internazionale e        Togo e il progetto avviato da Sha-       altri giovani locali impareranno a
Commercio Equo di Fucecchio, mi         lom e Unicoop.                           lavorare il pane, un mestiere che
annunciò entusiasticamente che                                                   ci auguriamo porti loro un lavoro e
voleva parlare a Don Andrea Cri-          Qual è l’origine del nome del          un futuro migliore. Saranno anche
stiani del suo Paese, ilTogo, perché    progetto e in che cosa consisterà?       promossi veri e propri corsi di for-
anche lì c’era povertà, anche lì c’e-     B.B: Il progetto è dedicato per la     mazione al cooperativismo per pro-
ra bisogno di Shalom.                   parte che riguarda la scuola di for-     porre un modo alternativo di fare
   Allora pareva solo un’idea lon-      mazione alla pace e il laboratorio       economia, basato non sul profitto
tana, una speranza del cuore, ma        per la produzione di pane alla me-       ma sulla centralità della persona e
come accade di solito in Casa Sha-      moria di Vanda Spoto, consigliere di     sull’aspirazione all’uguaglianza.
lom, quello di Isidoro non è rimasto    amministrazione di Unicoop Tirreno         Nel tempo, quando la nuova at-
solo un sogno nel cassetto: a quel      e fervida sostenitrice di Shalom e       tività sarà avviata, i proventi ser-
richiamo d’aiuto seguirono proget-      per l’ostello-foresteria a Giacomo       viranno ad auto-finanziare lo stes-
ti su carta, viaggi di conoscenza e     Bandini, giovane di San Miniato          so Centro e a dare lavoro ad altri
s’iniziò a tessere                                                                              giovani del luogo,
la tela per avviare                                                                             promuovendo lo svi-
anche in Togo una                                                                               luppo della zona.
grande iniziativa di                                                                              Un progetto simile
cooperazione inter-                                                                             è già da diversi anni
nazionale.                                                                                      attivo e perfetta-
   Oggi, i lavori sono                                                                          mente funzionante
già cominciati e il                                                                             in Burkina Faso, e
sogno di Isidoro per                                                                            tale è stato il suo
il suo Paese diverrà                                                                            successo che abbia-
presto una realtà                                                                               mo deciso di tenta-
concreta: ai primi di                                                                           re di replicarlo in
marzo, infatti, una                                                                             Togo.
spedizione guidata
da Don Cristiani si                                                                               Quando prevede-
è recata in Togo per                                                                           te che sarà conclu-
la posa della prima                                                                            so?
pietra del Progetto                                                                               B.B: Se tutto pro-
“Vanda X il Togo e                                                                             cederà come spe-
La Casa di Giaco-                                                                              riamo, contiamo di
mo”, realizzato in parte con il con-    scomparso tragicamente nel 2010          aprire le attività del Centro nel
tributo di Unicoop Tirreno.             in seguito a un incidente.               marzo 2013.
   Alla spedizione hanno preso par-       In un primo step due operatori
te oltre a don Andrea Cristiani, don    togolesi si recheranno in Campania         Il progetto sarà avviato a 15
donato Agostinelli, Alberto Corra-      presso Unicoop Tirreno per appren-       km da Lomè, la capitale del Togo.
detti, Franca Baldini, Claudio Ago-     dere l’arte della lavorazione del        Perchè proprio qui?
stini e Bellarmino Bellucci, tutti      pane, della pasta, dei dolci e del-        B.B: La località è molto bella,
membri Shalom, e Massimo Favilli        la pizza. Nella seconda fase questi      con grandi palme e un mare incan-
14 | SHALOM | Maggio 2012
ri con pale eoliche o pannelli solari,   Shalom in molti Paesi Africani.
  TOGO                                   oppure promuovere la produzione            Per questo Shalom organizzerà
                                         e la vendita di altri prodotti locali,   entro il 2013 la prima Conferenza
                                         come la frutta. Le potenzialità e le     inter-africana per riunire tutti i
                                         strade da percorrere sono davvero        gruppi Shalom in Africa in un evento
                                         tante: siamo molto ottimisti.            che serva come momento di scam-
                                                                                  bio culturale sui valori e i principi
                                           Quali altre attività avete svolto      della Cooperazione Internazionale.
                                         durante il viaggio in Togo?
                                           B.B: Durante il viaggio non solo                          Margherita Nieri
tevole. La panetteria-pizzeria e         abbiamo posto la prima pietra del-
l’ostello potranno intercettare, in                                                 Foto: la prima pietra del Proget-
                                         le strutture come pianificato, ma
futuro, i flussi turistici che daranno                                                      to di Bellarmino Bellucci,
                                         abbiamo anche avuto la possibilità                       il muro del Progetto
al Centro la possibilità di guada-       di intessere rapporti con le Autori-                         di Isidoro Amavi
gnare e di crescere in modo autoso-      tà e le Istituzioni locali, che han-
stenibile, valorizzando allo stesso      no accolto con grande gratitudine
tempo questa zona del Paese.             Shalom.
  Il Togo è un Paese molto ricco dal
punto di vista delle risorse naturali,
                                           Il viaggio è stato anche l’occasio-         Segui il Movimento
                                         ne per incontrare i Gruppi Shalom
per questo stiamo pensando di av-        del Togo, del Benin e del Burkina                Shalom su :
viare anche un progetto di produ-        Faso: ci sono infatti nutriti gruppi
zione di energia eco-sostenibile per     di persone che si adoperano e ade-
lo stesso Centro polivalente, maga-      riscono ai valori umani promossi da




                                                                                            Maggio 2012| SHALOM | 15
L’ esperienza più
                                                                                  missione delle suore SIC,nel quar-
                                                                                  tiere periferico di Tampouy. Compa-
                                                                                  gnia , conforto e cure non ci sono di


bella e significativa
                                                                                  certo mancati grazie a Suor Sabine,
                                                                                  alla Mamy Elisabeth che tutti i gior-
                                                                                  ni ci preparava pietanze squisite, e


della nostra vita
                                                                                  a tutti gli altri che lavorano presso
                                                                                  questa struttura che funziona anche
                                                                                  come mensa per oltre 250 bambini;
                                                                                  grazie anche ai “compagni di viag-


 S
        alve a tutti, siamo la fami-    incontrando i Burkinabe’, ti ritrovi      gio” persone volontarie conosciute
        glia Serafini, fino al 2011     di fronte a persone con tanta di-         alla missione che ci hanno tenuto in
        eravamo in due e... dai pri-    gnità, che vivono aiutandosi l’uno        allegria e ogni tanto ci trastullava-
mi giorni del 2012, dopo tanta at-      con l’altro e ti rendi conto che in       no le due pesti. Ricordiamo ancora
tesa, siamo diventati quattro. Ci       quel paese la povertà unisce.             emozionati quanto era bello stare
presentiamo Mamma Elisabetta,             La mattina seguente al giorno           seduti sulle sdraio sotto nel por-
Babbo Luca, la dol-                                                               tico della missione a parlare sot-
ce Yvette e Yves il                                                               to le stelle! Il Burkina è un posto
terribile (gemelli di                                                             dove il tempo passa, anche se non
6 anni). Ci siamo in-                                                             hai niente da fare. Hai tempo per
contrati e conosciuti                                                             riflettere, ti senti piu’ vicino a te
in un paese lontano,                                                              stesso e legato indissolubilmente
tanto diverso dal no-                                                             con le persone incontrate durante
stro da sembrare ad-                                                              il soggiorno. In Burkina ti accado-
dirittura di un altro                                                             no sempre “inconvenienti”, ma non
mondo. Il paese na-                                                               puoi essere stressato dai ritmi; non
tale dei nostri figli è                                                           è un posto da stress, nonostante tu
il Burkina Faso, uno                                                              possa avere uno o due figli “rom-
dei paesi più poveri                                                              piscatole” ,che …ti stanno addosso
al mondo ma nel qua-                                                              tutto il giorno (proprio fisicamente)
le si fanno incontri                                                              ed e’ caldo ...e l’ultima cosa che
straordinari. La no-                                                              avresti voluto erano due termosifo-
stra permanenza che,                                                              ni mobili che ti abbracciavano e ti
per vari “contrattem-                                                             facevano sudare ancora di più... o
pi”, è stata di quaranta giorni, è      dell’incontro con i nostri figli, l’i-    forse sì ...tutto quello che volevi e
stata fino ad ora l’esperienza più      stitutrice dell’orfanotrofio ci ha        vogliamo ancora è stare attaccati a
bella e significativa della nostra      portato a fare una passeggiata per        loro e far sapere a tutti quelli che
vita. Siamo partiti dopo oltre un       Réo, ci ha fatto da guida e siamo         li hanno conosciuti e accuditi (per
anno da quando avevamo avuto            arrivati fino alle scuole , incredibil-   poco o per tanto tempo) che cre-
l’abbinamento con i minori adotta-      mente tutti ci salutavano, ci strin-      scono e stanno bene.
bili, un tempo lunghissimo interval-    gevano la mano e ci dicevano: “ben
lato da pochissime notizie sui bam-     arrivati ...finalmente i genitori di                         Serafini’s family
bini, ma quando poi siamo arrivati      Yves e Yvette!”
in Burkina ci siamo resi conto che         E’ stato proprio come se tutto il                  Foto : famiglia Serafini
effettivamente non è un luogo dove      villaggio ci aspettasse e conoscesse                          in Burkina Faso
puoi ottenere tutto e subito come       la storia dei bambini, tutti sincera-                     da archivio Shalom
siamo abituati noi. I nostri bambi-     mente felici per la sorte di questi
ni abitavano a Rèo, un villaggio a      due gemelli. Prima
circa 120 km dalla capitale, e per      di rientrare nella
raggiungerli abbiamo viaggiato in       capitale nel saluta-
auto per strade sterrate per quasi      re tutti quelli che
tre ore. Nel tragitto abbiamo visto     in questi sei anni
poveri villaggi con capanne di fan-     si sono presi cura
go, motorini e biciclette carichi di    di Yves e Yvette,
merci, dai polli ai maiali, ragazzini   abbiamo pianto. Il
magrissimi e sporchi, ricoperti del-    resto della perma-
la polvere rossa del Burkina, alberi    nenza lo abbiamo
spogli di foglie, baobab che mostra-    trascorso a Ouaga-
vano solo i nidi dei condor. Eppure,    dougou, presso la
16 | SHALOM | Maggio 2012
MOMENTI DI
                                                      ADOZIONI
PREGHIERA                                       INTERNAZIONALI
                                I
 Incontro preghiera per la          l Movimento Shalom Onlus, con
                                                                          R. D.
Pace - Collegalli ore 17.30         delibera n. 17/2009/AE/EST del
                                    10.09.2009, veniva autorizzato        CONGO
       6 Maggio 2012            dalla Commissione Adozioni Inter-
                                nazionali a svolgere le attività di
       3 Giugno 2012
                                adozione internazionale ai sensi
      7 Ottobre 2012
                                della legge 184/83, come modifica-
     4 Novembre 2012            ta dalla legge 476/98, in Repubbli-
     2 Dicembre 2012            ca Democratica del Congo.
                                Il procedimento di accreditamento
                                dell’Ente nel Paese Africano è stato
                                lungo, poiché appariva necessario,       la quale Shalom, previa autorizza-
                                                                         zione della Commissione Adozioni
CALENDARIO
                                considerata la complessità e l’in-
                                stabilità del Paese medesimo, ot-        Internazionali, ha curato solo la
                                tenere dei documenti che in modo         parte finale della procedura adot-

 ATTIVITÁ                       chiaro e inopinabile riconoscessero
                                a Shalom la possibilità di svolgere
                                                                         tiva nella Repubblica Democratica
                                                                         del Congo. L’Ente ha assunto n.5
                                attività di adozione internazionale      incarichi per la procedura di ado-
ATTIVITA’ GENERALI              in quel paese.                           zione internazionale in quel pae-
                                Il 26.10.2011 il Ministero del Gene-     se e attualmente le coppie stanno
                                re, della Famiglia e del Fanciullo       preparando i documenti per poter
        1° Maggio
                                rilasciava certificato di registrazio-   depositare la domanda di adozione
    RADUNO GENERALE                                                      presso il Ministero competente.
    MOVIMENTO SHALOM            ne delle ONG n°840/MIN.GEFAE/
                                SG.GEFAE/DCOORSE/049/2011, ri-
        Collegalli                                                                      Per la Commissione
                                conoscendo definitivamente all’En-
                                te operatività nel settore della            Adozioni Internazionali Shalom
         2 Giugno               promozione e protezione dei diritti
Presentazione Campi estivi a    dei fanciulli ed in particolar modo a                    Barbara Guerrucci
    Aereoclub Capannoli         svolgere attività di adozione inter-
                                nazionale, Assistenza e promozione
       15/17 Giugno             Sociale.
Gita sul Gargano e visita ai    Nel dicembre 2011 veniva
    luoghi di Padre Pio         informata la Commissio-
                                ne Adozioni Internazionali
                                dell’avvenuto accredita-
        22 Giugno               mento e dell’intenzione
Un boccone per un mattone       dell’Ente di operare nella
        Fucecchio               Repubblica      Democratica
                                del Congo.
         1 Luglio               La Commissione Adozioni
Cena e musica sotto le stelle   Internazionali Shalom si è
          Forcoli               riunita più volte per con-
                                cordare le modalità ope-
                                rative e soprattutto indi-
  Giugno-Luglio-Agosto
                                viduare gli orfanotrofi con
   ATTIVITÀ ESTIVE per          cui collaborare. Importan-
ragazzi, giovani e famiglie.    te è stato l’aiuto di Padre
     Viaggi umanitari           Emanuele, cappellano di
                                Mons. Cristiani, il quale,
      14/21 Novembre            essendo congolese, cono-
  Pellegrinaggio di pace in     sce molto bene la realtà e
         Terra Santa            le dinamiche locali.
                                Il 19.03.2012 è rientrata in
                                Italia la prima coppia, per

                                                                                  Maggio 2012| SHALOM | 17
IPS UNIVERSITÁ SHALOM
IN BURKINA FASO
 P
         erchè l’Istitute Polytech- sono sia una università pubblica sia       borsate).
         nique Shalom (IPS)? Perchè (tante) università private.                   Per quanto riguarda le numerose
         un’altra università privata     In realtà l’università pubblica di    università private, il panorama è
a Ouagadougou (Burkina Faso)? Que- Ouagadougou è a pagamento (an-              ancora più complesso.
sta domanda se la                                                                                      Molte univer-
pongono in tanti,                                                                                    sità hanno rette
quando       sentono                                                                                 molto elevate,
parlare dell’Insti-                                                                                  quindi sono for-
tut Polytechnique                                                                                    temente discri-
Shalom, la nuova                                                                                     minanti, altre
sfida del Movimen-                                                                                   università non
to Shalom. Edou-                                                                                     offrono    stan-
ard Minoungou è                                                                                      dard didattici
il segretario ge-                                                                                    accettabili per-
nerale dell’IPS, ed                                                                                  tanto rilasciano
è la sua anima, il                                                                                   titoli di studio
suo promotore e                                                                                      che non vengo-
il suo sostenitore                                                                                   no riconosciuti
più accanito.                                                                                        dallo stato e
  Edouard, perso-                                                                                    sono pertanto
na calma e deter-                                                                                    privi di valore
minata,       quando                                                                                 legale,    altre
parla dell’IPS di-                                                                                   università sono
venta passionale                                                                                     marcatamente
e via via che spiega come funziona che se con rette meno elevate delle         ideologiche.
quest’università, e quali le sue fi- università private) ed è superaffol-         All’IPS gli standard di formazione
nalità e le sue difficoltà, fa capire lata, di conseguenza la docenza ne       sono di qualità, i professori vengo-
che l’IPS è un progetto, una sfida, risente cosi come l’apprendimento.         no selezionati tra i migliori di cui
un sogno nato in Burkina dai mem- Inoltre spesso gli scioperi e le mani-       dispone il paese, si stanno inoltre
bri locali del Movimento, e condivi- festazioni sospendono le lezioni per      aprendo collaborazioni con orga-
so da tutti                                                   settimane        nizzazioni ed enti che operano sul
quelli che                                                    intere,     ed   territorio, in modo da offrire agli
oggi vi lavo-         “All’IPS gli standard di                addirittura      studenti più meritevoli la possibi-
rano , inclu-                                                 negli ultimi     lità di fare stage e tesi. Inoltre un
si i profes- formazione sono di qualità, i anni l’anno                         altro punto di forza è la presenza di
sori i quali a          professori vengono                    accademico       docenti di nazionalità diversa (ita-

                   selezionati tra i migliori di in primave-
causa delle                                                   è     iniziato   liani, burkinabé). Grazie a questo
difficoltà                                                                     melange, la formazione integra,
e c o n o m i - cui dispone il paese, si stanno ra inoltrata                   da un lato nuovi strumenti, soprat-
che hanno
accettato
                           inoltre aprendo                    a causa dei
                                                              ritardi accu-
                                                                               tutto in termini di tecnologie, e al
                                                                               tempo stesso garantisce un’ appro-
di ridurre i             collaborazioni con                   mulati ogni      fondita conoscenza del territorio,
loro com-
pensi      per
                   organizzazioni ed enti che didattica e     anno nella       delle tecniche tradizionali e del
                                                                               contesto socioculturale, elementi
far fronte          operano sul territorio, in                nelle sessio-    fondamentali nell’apprendimento
alle spese.
  Resta però
                 modo da offrire agli studenti e ogni anno    ni d’esame,      di discipline come l’agro-economia
                                                                               e la gestione locale delle risorse
la domanda più meritevoli la possibilità di si                       paven-    idriche. Infine è stata creata una
sul perché                fare stage e tesi.”                 ta il rischio    rete di borse di studi per non ve-
la necessità                                                  “dell’année      nir meno all’ideale di solidarietà e
di un’altra                                                   blanche”         giustizia sociale di cui il Movimen-
università, quando a Ouagadou- cioè dell’anno di lezioni sospese               to Shalom si fa portatore, e offrire
gou, la capitale del Burkina Faso ci (ma comunque pagate e non rim-            quindi una chance anche agli stu-

18 | SHALOM | Maggio 2012
denti che non hanno le possibilità sistema didattico dell’università di
economiche per accedere a questo Pisa, e per apprendere il modello            BURKINA
tipo di formazione d’eccellenza.     del bilancio certificato con alcuni      FASO
  Si capisce                                                 funzionari
allora perché      “Le università toscane e la della Re-
tutti, da Don                                                gione To-
Andrea,     da Regione Toscana non faranno scana, per-
Edouard fino      mancare il loro contributo e ché quello
ai professori                                                che voglia-
stessi, sono il loro appoggio all’università mo fare, è
orgogliosi           Shalom in Burkina Faso.”                far cresce-     tare e realizzare un modello di dif-
dell’IPS,     e                                              re l’IPS fino   fusione dei saperi in altri paesi dell’
nessuno      di                                              ad avere        Africa sahariana, che oggi vede cre-
loro nutre dubbi sul successo di uno standard organizzativo e didat-         scere enormemente le difficoltà di
questa avventura, nonostante le tico di tipo “Europeo”, in modo da           sviluppo sia economica ma soprat-
difficoltà (in primo luogo econo- aprire la possibilità di collaborazio-     tutto culturale.
miche, come ogni nuova impresa). ni con le principali università .
Sono tutti consapevoli che un pro-     Ecco che allora emerge chiaro il
                                                                                  Perilli Nicola, docente dell’U-
getto formativo è un processo co- ruolo che le università toscane pos-
                                                                               niversità di Pisa e membro Onlus
stoso e di lungo termine, tuttavia sono giocare in questo progetto.
                                                                                                       Acquifera.
realizzare un’ università di qualità Shalom nasce in Toscana ed i tosca-
                                                                                     Pacini Costanza, insegnante
ed accessibile anche a coloro che - ni sono stati la linfa vitale che ha
pur avendone le capacità - non ne fatto crescere il Movimento, che              di italiano e membro di Shalom
hanno le possibilità economiche, oggi è presente anche in molte al-                                        Italia.
vuol dire riscatto e proiezione ver- tre regioni italiane.                      Guarnieri Laura, Master Spécia-
so il futuro, dare una opportunità     Tutti noi che oggi siamo coinvol-            lisé en Gestion Intégrée Res-
a tanti ragazzi, contribuire a far ti nel progetto IPS siamo sicuri che            sources en Eau Université 2IE
crescere il paese e partecipare al le università toscane e la Regione                        (Ouagadougou, BF).
rinnovamento della sua classe diri- Toscana non faranno mancare il
gente.                               loro contributo e il loro appoggio,          Foto: giovani studenti all’IPS,
  Edouard resterà in Toscana per perché è attraverso questa piccola                          da archivio Shalom
qualche settimana per analizzare il realtà che si può iniziare a proget-




                                                                                        Maggio 2012| SHALOM | 19
20 | SHALOM | Maggio 2012
Un abbrccio di solidarietà da
                   NAPOLI
           Le attività del gruppo Shalom di Napoli

 I
     l gruppo Shalom di Napoli insieme al Dirigente
     scolastico Giuseppe Misso, ai docenti, al per-
     sonale tutto, agli alunni della sede centrale
e succursale dell’Istituto “ Giustino Fortunato “
sostiene anche quest’anno con il progetto “Africa
mia” le popolazioni africane.
      La sezione di Shalom di Napoli, da 10 anni in-
fatti si adopera a sensibilizzare adulti e giovani
su alcuni progetti di cooperazione internazionale.
      Ricordiamo le ultime iniziative:
  •	 Incontro di sensibilizzazione del 17/10/11
di Lucia Parente con i giovani del Progetto Africa
dell’Ist.Fortunato ( Sede Centrale) e proiezione
del video “ Viaggio in Burkina 2011” .
  •	 Partecipazione alla Manifestazione nazionale         La somma raccolta di 908,00 euro sarà devoluta
“Mele per la Pace”con stand in Via Alvino e ven-        al Progetto Microcredito, per finanziare le attività
dita tra i sostenitori e gli amici “ per il progetto    delle donne Burkinabè nel campo dell’artigianato,
la “Casa di Giacomo”in Togo e che ha realizzato la      dell’agricoltura o del piccolo commercio.
somma di €1300,00.                                        •	 Incontro del 13/02/2012 di sensibilizzazione
  •	 Torneo di burraco del 30/11/11 presso il Cir-      e proiezione di un video sulla realtà del Burkina
colo del Tennis Vomero grazie al quale ha realiz-       della responsabile Donata Monti e della socia stori-
zato la somma di € 850,00 devoluto per l’arredo         ca Rita Migliaccio con gli alunni del progetto Afri-
del CENTRO DI MATERNITA’di Koudougou in Burkina         ca della succursale di Soccavo dell’Ist. Fortunato.
Faso, progetto” Diritto alla vita” della sezione Sha-   Estrazione del vincitore della mini lotteria “Africa
lom Puglia.                                             mia”.
  •	 Partecipazione all’organizzazione con il Co-         Gli obiettivi raggiunti ci incoraggiano e ci spin-
mune di Napoli dello spettacolo in ricordo di Vanda     gono ad organizzare altre iniziative. Nostro desi-
Spoto “La sua Africa” del 14/12/11 presso il Te-        derio è di coinvolgere sempre più le Istituzioni,
atro Mediterraneo di Napoli al quale hanno preso        le Parrocchie, le scuole , attraverso momenti di
parte Don Andrea Pio Cristiani e Don Donato Ago-        riflessione, di gioco e di informazione, per far co-
stinelli. Il ricavato della serata è stato devoluto     noscere meglio la missione e i valori alla base del
al Progetto “Un’ Ambulanza in Burkina” promosso         Movimento Shalom onlus.
dalla sezione Shalom di Benevento.                                  Attraverso la solidarietà, la lotta all’in-
  •	 Il consueto “Mercatino della Solidarietà”          differenza e l’amore per il prossimo vorremmo
che si è tenuto dal 19 al 21 dicembre 2011 in Via       aiutare i nostri giovani e tutti coloro che vorranno
Luca Giordano, inserito nelle manifestazioni del        impegnarsi con noi, a riscoprire la gioia di una vita
Comune di Napoli-Municipalità V per le Festività        basata su sani valori.
natalizie.L’attività è proseguita nel mese di Gen-
naio presso la sede Succursale dell’Ist. Fortunato.                Donata Monti e gli amici Shalom Napoli
    Lo stand allestito ha visto, accanto ad oggetti
                                                                          Foto: volontari Shalom di Napoli,
di riciclo, anche manufatti realizzati da alunni e
                                                                                        da archivio Shalom
docenti, come cappelli, sciarpe e collane di lana,
saponi di varie profumazioni ed anche presepi di
legno e sughero nella tipica tradizione partenopea,
che hanno suscitato molti apprezzamenti.

                                                                                     Maggio 2012| SHALOM | 21
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Giornale 2 del 2012 rid

  • 1. SHALOM - TRIMESTRALE A DIFFUSIONE NAZIONALE - Anno XI - n° 2 Maggio- 2012 - Aut. Trib. Pisa n°9/2001 del 26 marzo 2001 - Sped. Abb. Post. L.662/96 Art. 2 Comma 20/b. Direzione, redazione e amministrazione: 56028 San Miniato (Pi) - Via Carducci, 4 - Tel. +39 0571 400462 Fax +39 0571 1834775 - www.movimento-shalom.org - shalom@movimento-shalom.org Codice Fiscale 91003210506 PROGETTO 7 GENNAIO Numero 2 Maggio 2012 www.movimento-shalom.org Maggio 2012| SHALOM | 1 © Ph. Margherita Gronchi - Roberta all’inaugurazione del progetto “7 Gennaio”
  • 2. SOMMARIO Editoriale: Voglia di legalità pag. 3 Nonno Nino, eroe contromano pag. 4 Lo Shalom e il Servizio Civile pag. 4 SHALOM: Grande incontro formativo tra il Movimento Shalom Onlus TRIMESTRALE A DIFFUSIONE e 350 ragazzi dell’ITIS di Pontedera pag. 5 NAZIONALE Anno 12 Il progetto Shalom “Educazione alla Pace” n°2 - Maggio 2012 nelle scuole italiane pag. 5 DIRETTORE: I seminatori di Pace di Shalom pag. 6 Andrea Pio Cristiani; L’Africa è donna pag. 8 Progetto 7 Gennaio pag. 10 DIRETTORE RESPONSABILE: Il Movimento Shalom a Yaoundè (Camerun) pag. 13 Elia Mannucci; Progetto Vanda x il Togo e La Casa di Giacomo pag. 14 L’esperienza più bella e significativa della nostra vita pag. 16 Coord. Redazione: Elia Mannucci; Adozioni Internazionali pag. 17 IPS Università Shalom in Burkina Faso pag. 18 Redazione: Un abbraccio di solidarietà da Napoli pag. 21 Gabriella Messerini, Luca Gemi- Il nuovo Arcivescovo della diocesi di Taranto pag. 22 gnani, Chiara Baldini, Maria Grazia Progetto “Diritto alla Vita” pag. 22 Messerini, Fabrizio Mandorlini. “Alfiere della solidarietà” pag. 23 Direzione Redazione: Il vento caldo dell’Africa pag. 23 Via Carducci, 4 56028 San Miniato Diario di amore, amicizia e solidarietà Shalom pag. 25 (PI); Come adottare a distanza pag. 26 I progetti di solidarietà aperti nel mondo pag. 27 Amminiastrazione: Via Carducci, 4 56028 San Mi- niato (PI) tel. 0571-400462 fax 05711834775 e-mail shalom@ movimento-shalom.org Foto: archivio Shalom. Il materiale inviato, anche se non pubblicato, non verrà restituito. La testata autorizza la riproduzione dei testi e delle foto e invita a citarne la fonte. Pubblicità: Movimento Shalom Via Carducci, 4 56028 San Miniato (PI) tel 400462. Stampa: Grafiche Leonardo via Alessandro Volta, 50 56028 San Miniato (PI) Tiratura: 20mila copie. Foto di copertina : Roberta al progetto “7 Gennaio” Di Margherita Gronchi 2 | SHALOM | Maggio 2012
  • 3. Editoriale VOGLIA DI LEGALITÁ L ’educazione alla legalità in per noi. Lo stato attuale delle cose qualche modo riguarda tut- genera un senso di paura e di scon- ti; le regole per un’ordinata fitta per l’inadeguatezza della no- vita civile sono riconosciute come stra democrazia. Ti senti ostaggio valori in tutte le religioni e in tutte di poteri oppressivi ed ingiusti. La le civiltà. Anzitutto dobbiamo edu- loro ricaduta sulla gente comune care noi stessi perché siamo stati indebolisce la passione per la poli- contagiati da una mentalità defor- tica che appare sporca e patrimo- mata da tanti cattivi esempi che ci nio di approfittatori e parassiti. Sono persuaso che l’attuale crisi giungono proprio da coloro che do- Le persone perbene, che ambi- abbia le sue radici nella disumanità vrebbero distinguersi per una vita scono ad una politica rinnovata, dominante e che i veri responsabili onesta e giusta. Spesso ci troviamo gratuita e incentrata su un proget- siano i soliti manovratori spregiu- di fronte a disonesti capaci di viola- to nazionale organico, ispirato ai dicati della finanza che si nascon- re le leggi impunemente cercando valori della giustizia, della sussidia- dono in un labirinto inestricabile, ogni mezzo per eluderle. rietà e della solidarietà, sollevata si occultano, eludono le leggi, e, Nella società di oggi non sono, dalle perverse ideologie del passa- con la forza del potere e del dena- purtroppo, globalizzati i valori ri- to, appaiono come dei sentimentali ro, rimangono impunemente ai loro conosciuti universalmente primari, sognatori. Il mito che si erge sulla posti. Se non si cambiano le teste quali il rispetto degli altri ed il bene nostra inciviltà è l’uomo rampante non ci sarà rinnovamento e, se al comune. Nella nostra mentalità si che può tutto ed è al di sopra di posto dei partiti oramai obsoleti, è insinuata la tutto, che si che ogni mese cambiano abito ri- convinzione, toglie ogni manendo sempre gli stessi, dessimo ed è perver- “ La democrazia si è soddisfazio- fiducia ai gruppi e alle associazioni so, che il bene privato arrivi indebolita e la mancanza ne s ie e rogni de d io. di volontariato, ai movimenti socia- li e al non profit? E se cercassimo prima del bene di legalità e l’incapacità di Sesso, po- uomini non di spettacolo, ma sobri pubblico. Così da considerare governare hanno fatto tere e ric- chezza sono e capaci di fare politica con la stes- sa passione con la quale militano come estraneo cadere nel baratro la la nuova nelle loro aggregazioni umanitarie, lo Stato stes- politica italiana ” trinità. Que- culturali e sociali? Qualche esempio so, quasi fosse sti disvalori ce l’abbiamo già! Ci vuole il corag- cosa che non ci sono domi- gio di andare contro corrente. Oc- riguarda. nanti nella cultura odierna e tro- corrono uomini e donne, meglio se La mancanza del senso di re- vano come loro efficaci maestri il giovani, che si dedicano alla poli- sponsabilità porta ad una cultura cinema, la televisione, la stampa e tica con la stessa dedizione di un egoista ed individualista. Siamo internet. L’uomo onesto, modesto, operaio onesto che ogni giorno va a spettatori assuefatti, e dunque in- generoso e umile, è considerato un lavorare per vivere o di un volonta- differenti, di fenomeni mafiosi , buono a nulla. rio che dona il suo tempo e le sue di ladrocini e di corruzione che ci È vero che sono finite le ideo- capacità, persone che reputano appaiono consuetudini consolidate; logie ma è altrettanto vero che è grande privilegio e onore servire lo si rischia una subdola ammirazio- subentrata l’anarchia morale ed un Stato e far crescere la società nella ne verso chi “la fa franca” arric- perverso laicismo. La democrazia si legalità, nel benessere e nell’ugua- chendosi sproporzionatamente alla è indebolita e la mancanza di le- glianza. barba di milioni di italiani che ogni galità e l’incapacità di governare, giorno si impoveriscono di più. abbinate all’atavico clientelismo Il Presidente idealista e rivoluzio- e alla insaziabile voracità, hanno Andrea Pio Cristiani nario del Burkina Faso Thomas San- fatto cadere nel baratro la politica kara prima di essere ammazzato as- italiana. Si è dovuto ricorrere a dei Foto : Don Andrea Cristiani seriva che è inconcepibile per una tecnici. Saranno rimessi in ordine i di Pino Bertelli Nazione povera avere governanti conti dello Stato? Ma a quale prez- straricchi. Parlava dell’Africa, ma zo? E chi verserà sangue? Sempre il principio potrebbe valere anche i soliti. Maggio 2012| SHALOM | 3
  • 4. NONNO NINO Eroe contromano H a amato Firenze, ne è stato e forza”. Ha istruito il maxi amato e lo è tutt’ora. Ha processo. amato Palermo, ne è stato Ha vissuto in modo sem- amato ma non a sufficienza. plice. Ha saputo parlare al Ha scelto di fare il Giudice. Senza cuore della gente. Ha detto Stato. Antonino Caponnetto è mor- dire nulla alla moglie ha sostituito sempre in modo gentile, ma fermo, to il 6 dicembre 2002. Rocco Chinnici ucciso con metodo le cose che pensava. Ha dedicato la Ha lasciato in eredità un vertice libanese da Cosa Nostra. Ha ottenu- propria vita agli ideali. antimafia ed una Fondazione che to come Pretore al primo incarico Ha difeso la legalità. Ha presie- ho il sublime onore di presiedere. la prima sentenza della Corte Co- duto la Fondazione Sandro Pertini stituzionale. aiutando la moglie del Presidente Salvatore Calleri Ha combattuto in Africa e ne è Carla Voltolina a farla nascere. Ha tornato pieno di incubi e schierato difeso gli ultimi. Foto: in basso a sinistra Borselli- per la pace. Ha ottenuto la sentenza numero no, Falcone e Caponnetto; Ha parlato ai giovani di tutta Ita- 1 e 2 della nostra Corte Costituzio- in basso a destra Caponnetto e lia. Ha creato il primo pool antima- nale. Ha detto: la democrazia è la Calleri fia mettendoci quattro moschettie- possibilità di rimettere tutto in gio- da archivio Fondazione ri: Falcone, Borsellino, Guarnotta, co. Ha avuto dei funerali affollatis- Caponnetto Di Lello. Ha amato sua moglie Betta simi di gente per bene. Ha amato lo per 61 anni fino alla morte. Ha dife- so la Costituzione. Ha per primo, nella storia del nostro Paese, fatto condannare in LO SHALOM e modo definitivo oltre 400 boss ma- fiosi. Ha pianto per la morte dei suoi “figli” Falcone e Borsellino. Ha IL SERVIZIO CIVILE M detto: “ tutto è finito”, pentendo- i chiamo Maria Cristina, ho 22 anni e sono una dei 4 ragazzi sene subito. Ha avuto almeno due che da Novembre 2011 ha iniziato a svolgere l’attività di condanne a morte da parte della “servizio civile” presso il Movimento Shalom. mafia, ma è morto naturalmente Nel 2007 (anno in cui Don Andrea è stato nominato arciprete di di vecchiaia a Firenze. All’età di Fucecchio e ha portato nelle nostre vite il Movimento Shalom) ho venticinque anni ha scritto nel suo iniziato a fare volontariato e, quest’anno, quando mi si è presentata diario: “le difficoltà della guerra mi l’opportunità di poter far parte del gruppo di persone che quotidia- hanno reso uomo e di questa paro- namente operano con il Movimento per la diffusione di una giustizia la voglio essere sempre più degno. sociale globale, non ho esitato ad accettare questa “avventura”. Questa immensa parola significa Già dalla prima settimana mi sono resa conto che il servizio civile volontà, amore, purezza, nobiltà è un impegno non indifferente che richiede costanza, disponibilità, tempo ed energie; così, mi sono ripromessa di essere sempre all’al- tezza di questo piccolo ruolo che ricopro in questa grande associa- zione. I motivi per cui ho deciso di iniziare il servizio civile sono moltepli- ci, uno fra tutti quello di crescita personale nell’incontro giornaliero con quelle problematiche che incombono sui “meno fortunati di noi”. Sono sempre stata sensibile alle attività del Movimento ma ora che ho modo di viverle più da vicino, che vedo realtà e ascolto testimo- nianze che non credevo fossero possibili sento ancora più “mie” que- ste esperienze. Ciò mi spinge a dare sempre il meglio di me stessa e tutto questo mi rende felice e orgogliosa dell’impegno che mi sono presa. Consiglio a tutti i giovani di prendersi una pausa di riflessione e dedicare alcuni mesi della loro vita al volontariato e al servizio civile. 4 | SHALOM | Maggio 2012
  • 5. Grande incontro formativo tra il Movimento Shalom Onlus e 350 ragazzi dell’ITIS di Pontedera L a Scuola di Pace del Movi- tempo libero; la mancanza di vo- fare volontariato attivo.” mento Shalom Onlus di San lontari o operatori di associazioni Miniato prosegue gli incontri che vadano a parlare direttamente Questo è solo uno dei tanti passi formativi tra i suoi operatori e i ra- con loro, che spieghino loro come e di Shalom all’interno delle scuole gazzi delle scuole superiori tosca- perché fare volontariato. toscane: altri incontri di sensibiliz- ne, con l’obiettivo di far conoscere Se l’incontro, forse, è stato trop- zazione si sono già svolti e si svol- anche alle fasce dei più giovani che po breve per approfondire queste geranno durante l’anno scolastico cosa vuol dire dedicare del tempo problematiche, a qualcuno il mes- con gli istituti di Fucecchio, San Mi- agli altri e impegnarsi attivamen- saggio è arrivato forte e chiaro: al niato, Montopoli, Castelfiorentino, te per migliorare le condizioni di termine in molti mi hanno chiesto Pontedera, Empoli e Carrara, dove vita di tanti popoli del Terzo Mon- espressamente a chi rivolgersi per sono già nati ottimi rapporti di col- do, senza restare a guardare laborazione con gli insegnanti e gli come fanno ancora in troppi. alunni. I protagonisti dell’ultimo Movimento Shalom grande incontro dedicato ai Tel. 0571 400462 temi della pace, della solida- e-mail: shalom@movimento-shalom.org rietà e del volontariato, sono stati i 350 ragazzi delle clas- Foto: un incontro in una scuola, si dell’ITIS – Istituto tecnico da archivio Shalom G.Marconi di Pontedera. “Non è stato un incontro fa- cile” – confessa Federigo Arrighi, responsabile del progetto scuola Shalom - “trecentocinquanta ra- IL PROGETTO SHALOM gazzi sono davvero tanti e in poche ore non abbiamo avuto modo di “EDUCAZIONE ALLA PACE” approfondire molto gli argomenti, ma credo che comunque sia stato NELLE SCUOLE ITALIANE S un momento produttivo per tutti. halom propone nelle scuole italiane un progetto a moduli dal È bello poter incontrare così tan- titolo “Educazione alla Pace”. ti giovani tutti insieme e avere la Questo progetto consiste nella sensibilizzazione di giovani possibilità di sensibilizzarli sui va- e giovanissimi ai valori della fratellanza, solidarietà, condivisione e lori della fratellanza, della pace e giustizia, attraverso percorsi educativi, stimolanti e divertenti, diver- della solidarietà. sificati in riferimento all’ordine e grado delle scuole. L’incontro è stato molto istrutti- Il percorso si articola in due incontri. Nel primo si informano i ra- gazzi , attraverso video o fotografie e testimonianze, delle situazioni vo, perché ha fatto emergere le va- di disagio alimentare, sociale e educativo delle popolazioni dell’area rie motivazioni che spingono tanti sub-sahariana. Nel secondo incontro si coinvolgono attivamente gli ragazzi ad allontanarsi da un pro- studenti, con giochi di gruppo, recitazione di storie vere di coopera- getto di impegno sociale come po- zione e mostre fotografiche. trebbe essere quello del volontaria- to Shalom. Le ragioni che rendono I DOCENTI CHE DESIDERANO INFORMAZIONI PIU’ DETTAGLIATE problematico l’incontro tra giovani POSSONO RICHIEDERE LA STESURA INTEGRALE DEL PROGETTO, e volontariato sono principalmen- DIVERSIFICATO PER OGNI ORDINE E GRADO DI SCUOLA, te due: i troppi impegni, scolastici DIRETTAMENTE AL MOVIMENTO SHALOM. Tel. 0571/400462 - e-mail shalom@movimento-shalom.org e sportivi, che non lasciano molto Maggio 2012| SHALOM | 5
  • 6. I SEMINATORI DI PACE DI SHALOM PINOBERTELLI visti ridere, piangere, amare là nel- conversano con gli angeli, i cieli in “La pace non è il risultato di le sabbie africane, nelle discariche utopia divengono reali... gli uomini bruciate, nelle città affogate di possiedono i mondi che sognano. procedimenti politici o di trasfor- miserie profonde... li ho visti attra- Ero lì, in Africa, per fare un libro mazioni economiche versare frontiere, confini, barriere fotografico in sostegno ai progetti e nemmeno di un puro e di ogni sorta... più di ogni cosa li ho del Movimento Shalom... ho visto semplice spirito di tolleranza. visti aiutare chi aveva fame, vestire don Donato, Massimo, Paolo... e chi era nudo, accogliere e difendere altri seminatori di pace che ho in- Sono queste le illusioni occiden- lo straniero, il migrante. Non posso contrato nelle periferie invisibili tali. dimenticare la commozione di Don africane... lavorare alla costruzio- La pace postula dei mezzi omo- ne di una pace primitiva, una “È l’amore che costruisce il mondo, pace libera da genei a se stessa, è innanzitutto una conversione all’amore del perché è l’amore che tocca le anime trae da se stessa censure, che prossimo, senza riserva alcuna, nemmeno dei forti… fai di ogni lacrima una le proprie con- stella e dell’amore fiori di carta vinzioni di ri- quella della legittima difesa”. spetto, dignità, Padre Ernesto Balducci colorata che accompagnano i tuoi condivisione del dolore... i car- sorrisi nel tempo…” bonari di fratel- O uverture con grazia. Per lanza di Shalom amore, solo per amore, i Donato, Massimo, Francesco e altri credono all’amore per gli sfrutta- seminatori di pace di Sha- contrabbandieri d’amore di fronte ti, gli oppressi, gli indifesi ma so- lom portano la loro fraternità, so- alle lacrime indifese dei bambini pra ogni cosa credono che la sola lidarietà, accoglienza ovunque è in cerca di un abbraccio, un sor- rivoluzione possibile è quella della possibile. La loro presenza sul con- riso, un’attenzione che implicava pace e della bellezza. Quando le tinente africano (o in altre parti del riconoscenza, felicità, mondo) significa per pezzi di popoli bellezza e sconfiggeva impoveriti, il ritorno a una vita quo- infanzie maltrattate o tidiana più giusta e più umana... i vite destinate al dolo- loro sguardi, le loro braccia, i loro re. I tessitori di sogni sorrisi... non guardano a etichet- di Shalom portavano te, marchi o generi... accolgono addosso il vangelo del- il diverso da sé nella semplicità e la gioia e lo disperde- nel sudore del loro viatico ciascu- vano là dove la povertà no è parte del pozzo d’acqua, della veniva sconfitta... “Vi scuola, dell’ospedale, dell’orfano- lascio la mia pace; vi trofio... che costruiscono insieme dò la mia pace, non alla gente che — attraverso ostacoli quella del mondo... Vi e sconfitte — avanza nel futuro... dò la mia gioia. Voglio credere in qualcosa o in qualcuno che la mia gioia dimo- è sempre un atto di fede... “Tutto ri in voi e che la vostra quello che so, l’ho imparato dall’a- gioia sia piena”, Gio- more” (Lev Tolstoj, diceva). La ri- vanni (cap. 15), dice- cerca della felicità è alla fine (o va... la via della gioia al principio) di ogni via che porta passa là dove nessuno ciascuno a sconfiggere la tristezza l’ha mai conosciuta ma e la cupidigia di culture/idelogie solo sognata. Condivi- del sopruso è l’amore dell’uomo dere la gioia significa per l’uomo che ci unisce al mondo rallegrarci della picco- e lo fa uscire dalla propria infanzia. la felicità dell’altro, è Mi ricordo sì, mi ricordo dei se- una delicatezza di cuo- minatori di pace di Shalom... li ho re e lo straordinario è che quando gli uomini 6 | SHALOM | Maggio 2012
  • 7. cuno mi ha portato anime deflorate, ulcerate, ferite e nella sua capanna, abbandonate a infanzie mai vissu- ho mangiato il mi- te. Sono loro che hanno restituito glio con le mani, i bagliori e le solitudini infinite di bevuto qualcosa un’epoca della vergogna all’oblio, che non ho saputo e sono riusciti — malgrado l’indiffe- mai cosa fosse… renza di molti — a rivivere l’adole- qualche bambino scenza originaria... l’incantamento mi sorrideva sgua- dei sogni a venire custodisce l’odo- iato e diceva che re di buono di un tempo, quando ero “l’uomo con la la bellezza e la felicità erano pane barba che guarda per tutti e l’amore dell’uomo per le stelle… le loro gli altri uomini era il sale della ter- risate selvatiche ra. E per finire — come anche per genti scopriranno la fame di bellez- erano piene di spe- cominciare — la bellezza della loro za che c’è negli uomini dimenticati ranza e traboccavano di incanta- esistenza sconosciuta o violentata della terra, ci sarà la rivoluzione menti ludici… la tenerezza dei loro che mi hanno buttato addosso, ha della gioia e ogni uomo sarà parte corpi antichi, ignudi come bisce al più importanza di qualsiasi ricom- dell’universo di pace che ha contri- sole (Pier Paolo Pasolini, diceva), pensa, riconoscimento televisivo o buito a creare. L’uomo della pace mi affascinava, era più bella del- mercimonio dell’arte. è l’uomo libero, l’uomo planetario la luce, più dolce del fuoco, più È l’amore che costruisce il mon- (padre Ernesto Balducci, diceva) gentile dell’acqua di barrage dove do, perché è l’amore che tocca le che fa della propria libertà un dono andavo a fumare il sigaro tosca- anime dei forti… fai di ogni lacri- a chi sente più vicino, a chi si rico- no in compagnia degli uccelli che ma una stella e dell’amore fiori di nosce nella sua dolce sensibilità, a annunciano la notte stellata. La carta colorata che accompagnano i chi ama ciò che egli stesso ama… loro felicità acerba trionfava sulla tuoi sorrisi nel tempo… consegna il bisogna essere pieni d’amore per morte, sempre in agguato… i volti tuo sogno al mondo e i tuoi silen- amare la sofferenza e l’anima in zi inzuppati volo è il messaggero che porta la d’amore, felicità dove è stata calpestata o “ Mi ricordo sì, mi ricordo dei profumeran- mai avuta. Le fotografie che ho “preso” in seminatori di pace di Shalom... li ho no di dol- cezza e di Etiopia, Kenya, Uganda, sono fram- visti ridere, piangere, amare là nelle rosa. Nulla è sabbie africane, nelle discariche menti di vita, “segni” e “modi” di stato scritto vedere l’esistenza degli ultimi. Ho né in cielo condiviso la sofferenza degli altri, bruciate, nelle città affogate di né in terra, miserie profonde...” ma anche la spontaneità, l’alle- tutto è in- grezza, la malinconia che uscivano vece nell’a- dai loro corpi in amore… le feste, le more che danze, i canti in villaggi di fango e amorevoli erano leggeri come le riu-sciamo a darci. L’amore viola lamiere s’intrecciavano alla nascita mie fotografie e per chi come me i limiti della sofferenza per fiorire di piccole scuole, nuvole di bam- è stato allevato nella pubblica via, sui sorrisi della libertà… il coraggio bini in corsa per un po’ di ascolto, non ha nessuna patria e non si è di amare, significa vivere anche la un pugno di quaderni nuovi, un ve- mai sentito da nessuna parte, lì ho diversità, accettare la solitudine, stito pulito... il ringraziamento di compreso che sotto la pelle degli la libertà e l’amore di noi e tra noi uomini, donne che mi donavano il umili c’è l’universo. Così ho cerca- che si fa vita… [l’abbiamo scritto poco che avevano… sono immagini to di raccontare le loro storie con i altrove e lo scriveremo sempre] che scavalcano i confini linguistici loro volti, gesti, sogni e fissare nel quando il sogno di libertà, amore del reportage e vanno a delineare tempo in rivolta dei gelsomini, l’in- e fraternità tra le genti è soltanto un — atlante di geografia umana — terazione tra destino individuale e quello di un solo uomo, resta solo che ignora le convenienze sociali. destino storico. un sogno… quando questo sogno en- Ho viaggiato in aereo, in auto, in Ricordo con l’amorevolezza sel- tra nel cuore di tanti uomini diven- bicicletta, in groppa a un asino, a vatica del ragazzo di strada che ta storia dell’umanità. piedi… sempre insieme al profumo sono stato e non ho mai tradito... di terra e di grano di Massimo, agli i ragazzi-soldato di Uganda... là occhi incantati di eternità di Dona- Dal taccuino di un fotografo di dove la violenza è scritta sulla to, allo stupore e alla meraviglia polvere dei giorni e le favole ora- strada (Kenya, Etiopia, Uganda), di uomini e donne incontrati nello li sono state uccise nel sangue dei marzo 2012 scambio di baci mai dimenticati... padri e delle madri lasciati marci- accompagnato da qualche ragazzo re al sole... i ragazzi dagli occhi di con la fionda tra le mani, un coltel- ghiaccio mi hanno fatto entrare/ Foto: Pino Bertelli laccio o un bastone d’acacia… qual- specchiare nella bellezza delle loro Maggio 2012| SHALOM | 7
  • 8. Q L’AFRICA uando le vedo al mercato, avvolte nelle lunghe tuni- che colorate di verde sme- raldo, di blu cobalto, di giallo cana- rino, come nessuna donna italiana avrebbe il coraggio di fare, penso da. E’ veramente difficile trovare Detto questo, credo anche che a che in fondo possono permetterse- un padre di famiglia che si assume ragione si possa affermare che in lo, perché portano dentro la sola- le sue responsabilità come uomo, nessun altro Paese del mondo le rità, la dignità e la forza d’animo marito e padre, ma pensa solo a se donne hanno avuto e hanno tutt’og- di un intero Continente. Sono le stesso e ai suoi divertimenti, e pur- gi un ruolo centrale, da protagoni- donne africane, a cui non impor- ste positive, come in Africa. Sono ta di omologarsi con loro la spina dorsale del Paese: ma- la gente della Nazione dri, lavoratrici, forza produttrice e che le ha accolte, che riproduttrice del Continente. non rinnegano il sa- Eppure la figura femminile in Afri- pore della loro Terra. ca è ridotta a un ruolo subalterno, E la cosa più bella, è quasi invisibile, a causa di una so- che mentre acquistano cietà patriarcale dove la donna ha magliette e verdure, minori diritti rispetto all’uomo, dietro alle grandi ac- soprattutto nell’alfabetizzazione e conciature lucide e ai nella formazione. portentosi orecchini a ciondolo, portano sem- Per questo nel 2011, 48 ONG pre il loro bambino con mondiali chiedevano di assegnare sé. Perché, per loro, il Premio Nobel Per la Pace a tutte essere donne non è mai le donne Africane, unendosi nella scindibile dall’essere Campagna Noppaw (Noble Peace madri. Prize for African Women): un pro- getto che si proponeva di fare pres- Per un attimo ritorno sioni sulle autorità per assegnare indietro con la mente un nobel collettivo alle donne d’A- ai 35 gradi del Burkina frica, volenti o nolenti, motore del Faso, dove qualunque Continente. cosa stiano facendo, Lo slogan di Noppaw era “Walking dovunque vadano, sono Africa deserves a Nobel” (L’Africa sempre bellissime, e che cammina merita un Nobel). Un sempre col solito fa- Nobel quindi all’Africa che proce- gottino sulla schiena. de, che evolve, che cresce, e allo Le donne che pulisco- stesso tempo alle gambe, ai piedi no e tengono in ordine troppo, molte volte i figli maschi ne nudi delle centinaia di donne che le case, che coltivano i fagiolini, seguono l’esempio.” ogni giorno nel Terzo Mondo percor- che vendono pesce al mercato e Non c’è da mitizzare né da sovra- rono strade infinite per la famiglia. che percorrono con il passo caden- stimare le zato del pomeriggio i chilometri, donne d’A- frica e non “ Sono le donne che, nel piccolo villag- alla ricerca paziente e caparbia dell’acqua. Sono le donne che, nel voglio per- nei gio di lamiere sperduto nel deserto, con piccolo villaggio di lamiere perduto dermi nel deserto, con le lunghe braccia morbide lavorano il karitè nero con luoghi comu- le lunghe braccia morbide lavorano il ni diffusi in la pietra sulla pietra. Che battono Occidente: karitè nero con la pietra sulla pietra. il miglio nei grandi mortai per tutta come in ogni Che battono il miglio nei grandi mortai la famiglia. E che all’alba si alza- Paese non no per prime per andare a lavorare sono tutte per tutta la famiglia. E che all’alba si nessuno sa dove. p e r f e t t e . alzano per prime per andare a lavora- Come racconta Paolo Caneva, Penso pur- referente in Etiopia del Movimen- to Shalom: “Qui in Etiopia viviamo troppo alle re nessuno sa dove.” madame che ancora una situazione dove il padre spingono i giovani alla prostituzio- Come mi ha spiegato Mami Gueye, di famiglia detta le regole in modo ne, o alle madri che ancora costrin- un’amica Senegalese, “si dice l’A- insindacabile e per la moglie e i gono le figlie all’infibulazione. frica cammina con i piedi delle don- figli non c’è possibilità di replica, ne. Tocca sempre alle donne fare altrimenti le violenze si fanno stra- 8 | SHALOM | Maggio 2012
  • 9. È donna il continente dal suo torpore cen- tenario: “Bisognerebbe ascoltare queste storie minime. Ma nessun telegionale sembra volerle riferire. Facile e comodo sbattere in pri- ma pagina la miseria altrui e tacere sacrifici per assicurare un futuro ai mercerie e molto altro, restituendo sulle cause che l’hanno generata. figli. Anche quando c’è la guerra o quasi in toto tutti i finanziamenti Semplice e sbrigativo pubblicare un quando gli uomini emigrano, la don- ottenuti. poster strappalacrime di una mam- na resta al villaggio, a curare i figli. ma con il figlio che succhia un seno In Europa la Questo per loro avvizzito, e non raccontare le fati- donna africa- non è solo acquisire na è spesso “ Le donne sono la vera un lavoro, equivale cose battaglie e le piccole vittorie ottenute – ogni giorno, caparbia- dimenticata, scommessa d’Africa, a riconquistare la li- mente – da milioni di donne a piedi sottovalutata bertà di sostenere la nascosta, e per quanto abbiamo famiglia, la dignità di scalzi e mani nude.” e ma in realtà potuto constatare, incedere ogni gior- Margherita Nieri molte donne no con la testa alta, hanno voglia sono una scommessa con la consapevolez- di fare, sono innovatrici e vinta.” za che qualcuno ha creduto in loro, che Foto: a sinistra donna burkinabè di Leonardo Cappellini le conoscenze qualcuno ha voluto in basso ragazza burkinabè che imparano in Europa le utilizza- dare loro un’altra chace. Io ho co- no per aiutare il Paese d’origine.” nosciuto le donne del Microcredito di Alessio Giraldi in Burkina Faso: si accalcavano in- E in fondo, anche se nel 2011 il torno a don Cristiani eccitate, felici Nobel collettivo per la Pace non c’è e commosse. Io non conosco il fran- stato, sono state ben 2 icone sim- cese, non so che cosa dicessero, ma bolo delle donne d’Africa a ricevere dai loro sorrisi e dalle l’importante riconoscimento: Ellen braccia allargate, capivo che Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee, per loro il Microcredito aveva entrambe impegnate in Liberia. significato ben più di un Questo vorrà pur dire qualcosa. piccolo prestito. Citando le meravigliose parole, delicate Non c’è dubbio quindi che se vol- e forti insieme, di Elisa giamo veder crescere e rinascere Kidanè, suora comboniana l’Africa, senza nulla togliere agli eritrea scrittrice di uomini, vale la pena puntare sulle Nigrizia, bisognerebbe donne. Le donne sono la vera scom- raccontare le piccole messa d’Africa, e per quanto ab- storie che ogni giorno biamo potuto constatare, sono una tessono le donne scommessa vinta. africane attraverso Tramite la Banca del Microcredi- le loro battaglie to, avviata in Burkina Faso, Sene- quotidiane per gal e Uganda, il Movimento Shalom svegliare in sostiene ogni anno cooperative qualche modo femminili per dare loro modo di av- viare attività indipendenti: come è risaputo, in Africa è molto difficile ottenere un prestito, soprattutto perché le Banche chiedono interes- si altissimi. Shalom invece mette a disposizione prestiti che poi vengo- no restituiti maggiorati di una pic- cola percentuale di interessi, per fi- nanziare a loro volta altri progetti. Solo nel 2010 si sono sostenute 87 associazioni per un totale di 1.475 donne, che hanno avviato varie ti- pologie di attività: allevamento di animali, vendita del pesce, apertu- ra di negozi, attività agricole, bar, Maggio 2012| SHALOM | 9
  • 10. PROGETTO 7 GENNAIO IL COLLEGIO biamo trovato tante figlie che oggi ci considerano loro genitori chia- terreno di 5 ettari, si compone di: 1 edificio ad uso scuola composto mandoci mamma e papà e ci amano da 4 aule e servizi. DI DORÍ di un amore generoso. Ringraziamo il Signore che ogni 1 edificio ad uso segreteria com- posto da uffici, segreteria, aula giorno riempie il vuoto lasciato da professori, palestra, magazzino, IN MEMORIA Matteo di quest’ amore e di questa consolazione. biblioteca e servizi. 1 edificio ad uso alloggio delle DI MATTEO L a vita non sai mai cosa ti riserva, a volte può essere benevola, a volte terribile; con noi è stata terribile. Non ci sono parole per esprimere il dolore che provi nel momento in cui ti vie- ne a mancare tuo figlio. Un figlio strappato alla vita in giovane età, in modo tragico e fulmineo. E’ sta- to così per il nostro amato Matteo. Succede, in alcuni casi, qualcosa di indefinibile, eccezionale, come un disegno già scritto. Dalla morte ecco nascere la vita; dalla condivi- sione e solidarietà la forza di conti- nuare il cammino terreno. E’ nato così, attraverso il Movi- mento Shalom, il progetto 7 Genna- io, un collegio femminile nella po- IL PROGETTO vera città di Dorì, in Burkina Faso. Alle mani protese di queste bam- suore dell’ordine delle “Soeurde bine ci siamo aggrappati come ad 7 GENNAIO: Saint Mariede Torfusuore”, coordi- un’ancora di salvezza, ci siamo uni- natrici del centro e parte del corpo ti a loro mettendo insieme le no- docente della scuola. stre sofferenze, per ridare un senso 1 edificio ad uso mensa composto Scuola Secondaria alle nostre vite. da cucina, magazzino, sala da pran- Noi crediamo che il nostro Mat- zo e servizi. teo ci abbia guidato in tutto que- sto, aiutare gli altri, specialmente Femminile Costo totale del progetto: quelli più sfortunati di noi. I n Africa, come in tutti gli al- € 260.000,00 (del costo totale fa La realizzazione del collegio fem- tri paesi in via di sviluppo, la parte il costo stimato per la mensa minile è stata per noi una grande maggioranza della popolazione di € 45.000,00) gioia. La riconoscenza e l’amore di quelle bambine, alle quali abbiamo vive in condizioni miserevoli; a po- chi è data la possibilità di risolle- Inizio del progetto: dato l’opportunità di cambiare la varsi dalla loro povertà materiale La costruzione degli edifici ha vita, ha trasformato il nostro do- e culturale. In questo scenario le avuto inizio il 15 ottobre 2008. lore e la nostra sofferenza per la perdita di Matteo in strumento per più penalizzate sono le donne. Con assistere i più bisognosi. il collegio femminile a Dorì, nella Inaugurazione degli edifici sco- Sono rimaste scolpite nei nostri regione nord orientale del Burkina lastici: cuori le parole che il vescovo di Faso, si è voluto aiutare le ragazze 11 febbraio 2010 Dorì ci ha rivolto il giorno dell’inau- nel loro cammino scolastico offren- gurazione: “ chi dona con amore ha do loro l’opportunità di un riscatto Stato attuale dei lavori: l’umanità intera per famiglia”. sociale. la scuola è funzionante ed attual- Abbiamo perso un figlio, ma ab- mente è frequentata da 150 alunni; La struttura, realizzata su un nel 2012 gli alunni raggiungeranno 10 | SHALOM | Maggio 2012
  • 11. il numero massimo di 200. questi due genitori acconsentirono E’ in fase di realizzazione l’ allog- subito all’espianto degli organi del BURKINA gio delle suore. Siamo in attesa di loro figlio, mi spiazzò completa- FASO valutare i preventivi di spesa per la mente, così come mi colpì, per il realizzazione della mensa. funerale, la loro caparbia volontà di raccogliere fondi per la realizza- Fondi raccolti: zione di un pozzo in Burkina Faso. Ad oggi i fondi raccolti ammonta- no a € 270.507,78 di cui € 22.000,00 Ancor più sorpreso rimasi quando, derivano da un contributo a fondo in Africa, non vollero lasciar cade- perduto erogato dalla Fondazione re quell’appello che gli fu rivolto se per la costruzione di una scuola Monte dei Paschi di Siena. dai capi dei villaggi che avrebbero secondaria per ragazze. La condi- Le risorse sono state così utiliz- beneficiato della preziosa acqua zione femminile in Africa è molto zate: del loro pozzo. Venne chiesto a loro Pozzo € 5.500,00 difficile, le bambine provenienti da di realizzare in quella zona una Edifici scolastici € 149.600,00 famiglie povere, hanno poche, per scuola per Alloggio delle suore € 58.900,00 non dire nessuna i numerosi possibilità di istru- “Decine e decine di Promozione ed organizzazione bambini che € 17.525,54 irsi e quindi evita- non avreb- migliaia di euro si sono re una vita di mi- bero potuto In cassa sono giacenti € 38.982,24 disponibili per la realizzazione del- altrimenti trasformati in ferri da serie e di soprusi. Gabriele e Roberta la mensa. istruirsi tan- armatura e cemento, mat- conobbero presto to era la di- toni e calce, vernici e sup- l’energico vescovo stanza che li separava dal- pellettili. Non ci Giovacchino e si la scuola più restava altro che fecero conquistare dal progetto per la STORIA DI UN inaugurare la scuola, la realizzazione del- vicina. L’ a p p e l l o non cadde scuola del nostro amato la scuola nella sua GRANDE GESTO Matteo. ” diocesi di Dorì. Da nel vuoto. allora molte perso- Un giovane ne hanno lavorato D’AMORE vescovo di una sterminata quanto con impegno e dedizione a quello povera diocesi, situata al confine che sembrava solo un sogno: far del deserto del Sahel, si rivolse al rivivere Matteo garantendo l’ istru- P iù passa il tempo più mi nostro Movimento perché si attivas- convinco che in quel maledet- to 7 gennaio del 2007 anche una parte di me sia rimasta sull’asfalto della Tosco Romagnola assieme al corpo senza vita di Matteo. Il dolore straziante provato per la perdita del figlio di Gabriele e Roberta, che fino a quel giorno aveva condiviso con la mia fa- miglia diciassette anni di vita, è stato così in- tenso che di fatto ha impedito mi accorgessi di quanto questa triste esperienza mi avesse invecchiato precoce- mente. L’estremo atto di amore, con il quale Maggio 2012| SHALOM | 11
  • 12. zione di centinaia di bambine così Ministro della Pubblica Istruzione, è la storia di quel grande gesto d’a- lontane da noi. Proprio così, lui conferendomi la carica di “Amba- more che abbiamo voluto chiamare che era stato uno studente model- sciatore della Pace di Shalom”. “7 gennaio”. lo, sensibile, intelligente e sempre pronto ad aiutare i compagni in dif- Una volta scesi dai pulmini fum- Silvio Della Maggiore ficoltà, attraverso il nostro lavoro, mo accolti da due ali di bambine, aveva la possibilità di “donare” una alunne della scuola, vestite con Foto: in alto Roberta, Gabriele e Margherita alla perforazione del nuova prospettiva di vita a molte una sgargiante divisa color blu cie- pozzo in memoria di Matteo, feb- donne africane. Da quella scuola lo, che, cantando canzoni di ben- braio 2007; costruita in sua memoria avrebbero venuto ci scortavano al centro del- in basso il gruppo dei viaggiatori potuto formarsi i nuovi insegnan- la scena. Il Vescovo Giovacchino ci all’inaugurazione del progetto “7 ti, gli amministratori, gli educatori venne incontro abbracciandoci tutti Gennaio” con il compito di cambiare il vol- come se ci conoscesse da una vita. febbraio 2010, to del proprio paese e, chissà mai, Alternando balli e canti popolari i da archivio Shalom dell’Africa intera. relatori si susseguivano parlando da una sgangherata altana di legno. Per questo motivo, guidati dall’e- nergia di Gabriele, ci siamo tuffati Quando fu il mio turno mi accom- a capofitto nel pianificare una serie pagnarono Gabriele e Roberta. Per ROBERTA di incontri di sensibilizzazione nelle l’occasione, per evitare che la com- scuole e nelle parrocchie , abbiamo mozione prendesse il sopravvento, RIPOSA IN distribuito salvadanai, magliette e avevo scritto il discorso. Con un gadget, coordinato coreografie groppo alla gola e la voce strozza- PACE allo stadio raccogliendo offerte, ta dall’emozione riuscii a leggerlo, richiesto contributi alle istituzioni lentamente, per permettere al no- e alle aziende, organizzato cene di stro Jonas di tradurre in francese I autofinanziamento, lotterie, fiere e nel dialetto locale. Mi resi subito l 26 Marzo, in seguito ad di beneficienza, feste della carità, conto di non parlare a una platea di una grave malattia, è ve- gare ciclistiche, tornei di calcetto persone bensì ad un solo individuo. nuta a mancare Roberta e, grazie alla sinergia con i volon- Sì a lui. Proprio a lui. A Matteo. Non Tomasi. Il cordoglio, l’affetto tari di tante sezioni del Movimento per chiedere il suo apprezzamento e la vicinanza di tutto il Mo- vimento Shalom alla famiglia Shalom sparse in tutta Italia, siamo su ciò che avevamo fatto, ma per Gronchi, in particolare a Mar- riusciti nell’intento. Il progetto “ consegnargli, in modo simbolico, gherita e Gabriele, con la cer- 7 gennaio” in soli tre anni era di- le chiavi dell’opera: la sua scuo- tezza che l’anima di Roberta ha ventato ormai “Ecole 7 gennaio”. la. Dopo, Gabriele ringraziò tutti finalmente raggiunto e abbrac- Le raccolte di fondi e le piccole per l’impegno profuso e ripercorse ciato il figlio Matteo. donazioni ottenute da un numero commosso, tutto il cammino fatto impressionante di persone hanno per realizzare il progetto. Questa fatto sì che queste, come piccoli rivoli di acqua, abbiano potuto in- grossare il grande fiume della soli- darietà. Decine e decine di migliaia di euro presto si sono trasformati in ferri da armatura e cemento, mat- toni e calce, vernici e suppellettili. Non ci restava altro che inaugurare la scuola, del nostro amato Matteo. Finalmente un nutrito gruppo di persone partì dall’Italia alla volta di Dorì per partecipare all’inaugu- razione. Proprio per non deludere le autorità africane presenti, il Mo- vimento mi concesse l’onore di pre- senziare assieme ai capi villaggio, al Governatore della Regione ed al 12 | SHALOM | Maggio 2012
  • 13. Il Movimento Shalom a YAOUNDÈ (Camerun) Una storia che comincia I l 7 marzo 2012 a Yaoundé in Camerun è stata or- ganizzata una tavola rotonda universitaria. L’ar- gomento dell’incontro è stato: “La leadership femminile: sfide africane”. Promossa da Don Stève Gaston Bobongaud, leader carismatico Shalom in Afri- ca, questa tavola rotonda si è svolta nell’Aula Magna dell’Università Cattolica dell’Africa Centrale. Questo incontro aveva molti obbiettivi: 1. fare co- noscere il Movimento Shalom agli studenti di Yaoundé; 2. iniziare una collaborazione attiva tra il Movimento Shalom e l’Università Cattolica d’Africa Centrale; 3. promuovere i valori Shalom nell’ambito dell’educa- zione umana e del rispetto dei diritti delle donne; 4. partecipare alla lotta di liberazione culturale e all’im- pegno per i diritti della donna africana; 5. celebrare in anticipo la Giornata Internazionale della Donna 2012. Durante il mio intervento ho presentato il Movimen- La Tavola Rotonda è stata un vero successo; erano to Shalom e il suo fondatore, Don Andrea Cristiani. presenti circa 200 persone. Hanno partecipato all’in- Ho parlato di tutto ciò che facciamo in Africa, anche contro: le autorità dell’Università Cattolica dell’Afri- nell’ambito universitario. Ho chiesto ufficialmente al ca Centrale (il Rettore, il Decano della Facoltà delle Rettore di promuovere una fattiva collaborazione fra il Scienze Sociale, il Decano della Facoltà di Filosofia, il Movimento Shalom e l’Università Cattolica dell’Africa Vice Decano della Facoltà di Teologi); i docenti univer- Centrale. sitari, alcuni responsabili delle associazioni impegnate nella promozione della donna in Africa; molte suore, E’ stato deciso di formare un gruppo Universita- molti sacerdoti, gli studenti. rio Shalom di Yaoundé. Ringrazio il Movimento Shalom per il contributo dato nell’organizzare la ta- vola rotonda. Ringrazio anche le Donne dell’Università e del CAFER per il loro contributo e per il loro impegno. Una storia è cominciata. Auguriamo che continui. Don Steve Gaston Bobongaud Docente Università Cattolica d’Africa Centrale Foto: bambini Congolesi, da archivio Shalom Maggio 2012| SHALOM | 13
  • 14. Progetto VANDA X IL TOGO & LA CASA DI GIACOMO Già posta la prima pietra. Intervista all’Architetto Bellarmino Bellucci R icordo ancora perfettamen- e Giovanni D’Auria di Unicoop Tir- torneranno in Togo, dove avvie- te quando Isidoro, un gio- reno. ranno le attività all’interno della vane togolese del Consorzio L’Architetto Bellarmino Bellucci, pizzeria-panetteria congiuntamen- Etruria che ci aiutava per l’apertu- vicepresidente Shalom, ci ha rac- te ad altri operatoti di Unicoop. ra del Il Mondo in Vetrina, il Centro contato in un’intervista il viaggio in Nelle annesse aule di formazione, di Cooperazione Internazionale e Togo e il progetto avviato da Sha- altri giovani locali impareranno a Commercio Equo di Fucecchio, mi lom e Unicoop. lavorare il pane, un mestiere che annunciò entusiasticamente che ci auguriamo porti loro un lavoro e voleva parlare a Don Andrea Cri- Qual è l’origine del nome del un futuro migliore. Saranno anche stiani del suo Paese, ilTogo, perché progetto e in che cosa consisterà? promossi veri e propri corsi di for- anche lì c’era povertà, anche lì c’e- B.B: Il progetto è dedicato per la mazione al cooperativismo per pro- ra bisogno di Shalom. parte che riguarda la scuola di for- porre un modo alternativo di fare Allora pareva solo un’idea lon- mazione alla pace e il laboratorio economia, basato non sul profitto tana, una speranza del cuore, ma per la produzione di pane alla me- ma sulla centralità della persona e come accade di solito in Casa Sha- moria di Vanda Spoto, consigliere di sull’aspirazione all’uguaglianza. lom, quello di Isidoro non è rimasto amministrazione di Unicoop Tirreno Nel tempo, quando la nuova at- solo un sogno nel cassetto: a quel e fervida sostenitrice di Shalom e tività sarà avviata, i proventi ser- richiamo d’aiuto seguirono proget- per l’ostello-foresteria a Giacomo viranno ad auto-finanziare lo stes- ti su carta, viaggi di conoscenza e Bandini, giovane di San Miniato so Centro e a dare lavoro ad altri s’iniziò a tessere giovani del luogo, la tela per avviare promuovendo lo svi- anche in Togo una luppo della zona. grande iniziativa di Un progetto simile cooperazione inter- è già da diversi anni nazionale. attivo e perfetta- Oggi, i lavori sono mente funzionante già cominciati e il in Burkina Faso, e sogno di Isidoro per tale è stato il suo il suo Paese diverrà successo che abbia- presto una realtà mo deciso di tenta- concreta: ai primi di re di replicarlo in marzo, infatti, una Togo. spedizione guidata da Don Cristiani si Quando prevede- è recata in Togo per te che sarà conclu- la posa della prima so? pietra del Progetto B.B: Se tutto pro- “Vanda X il Togo e cederà come spe- La Casa di Giaco- riamo, contiamo di mo”, realizzato in parte con il con- scomparso tragicamente nel 2010 aprire le attività del Centro nel tributo di Unicoop Tirreno. in seguito a un incidente. marzo 2013. Alla spedizione hanno preso par- In un primo step due operatori te oltre a don Andrea Cristiani, don togolesi si recheranno in Campania Il progetto sarà avviato a 15 donato Agostinelli, Alberto Corra- presso Unicoop Tirreno per appren- km da Lomè, la capitale del Togo. detti, Franca Baldini, Claudio Ago- dere l’arte della lavorazione del Perchè proprio qui? stini e Bellarmino Bellucci, tutti pane, della pasta, dei dolci e del- B.B: La località è molto bella, membri Shalom, e Massimo Favilli la pizza. Nella seconda fase questi con grandi palme e un mare incan- 14 | SHALOM | Maggio 2012
  • 15. ri con pale eoliche o pannelli solari, Shalom in molti Paesi Africani. TOGO oppure promuovere la produzione Per questo Shalom organizzerà e la vendita di altri prodotti locali, entro il 2013 la prima Conferenza come la frutta. Le potenzialità e le inter-africana per riunire tutti i strade da percorrere sono davvero gruppi Shalom in Africa in un evento tante: siamo molto ottimisti. che serva come momento di scam- bio culturale sui valori e i principi Quali altre attività avete svolto della Cooperazione Internazionale. durante il viaggio in Togo? B.B: Durante il viaggio non solo Margherita Nieri tevole. La panetteria-pizzeria e abbiamo posto la prima pietra del- l’ostello potranno intercettare, in Foto: la prima pietra del Proget- le strutture come pianificato, ma futuro, i flussi turistici che daranno to di Bellarmino Bellucci, abbiamo anche avuto la possibilità il muro del Progetto al Centro la possibilità di guada- di intessere rapporti con le Autori- di Isidoro Amavi gnare e di crescere in modo autoso- tà e le Istituzioni locali, che han- stenibile, valorizzando allo stesso no accolto con grande gratitudine tempo questa zona del Paese. Shalom. Il Togo è un Paese molto ricco dal punto di vista delle risorse naturali, Il viaggio è stato anche l’occasio- Segui il Movimento ne per incontrare i Gruppi Shalom per questo stiamo pensando di av- del Togo, del Benin e del Burkina Shalom su : viare anche un progetto di produ- Faso: ci sono infatti nutriti gruppi zione di energia eco-sostenibile per di persone che si adoperano e ade- lo stesso Centro polivalente, maga- riscono ai valori umani promossi da Maggio 2012| SHALOM | 15
  • 16. L’ esperienza più missione delle suore SIC,nel quar- tiere periferico di Tampouy. Compa- gnia , conforto e cure non ci sono di bella e significativa certo mancati grazie a Suor Sabine, alla Mamy Elisabeth che tutti i gior- ni ci preparava pietanze squisite, e della nostra vita a tutti gli altri che lavorano presso questa struttura che funziona anche come mensa per oltre 250 bambini; grazie anche ai “compagni di viag- S alve a tutti, siamo la fami- incontrando i Burkinabe’, ti ritrovi gio” persone volontarie conosciute glia Serafini, fino al 2011 di fronte a persone con tanta di- alla missione che ci hanno tenuto in eravamo in due e... dai pri- gnità, che vivono aiutandosi l’uno allegria e ogni tanto ci trastullava- mi giorni del 2012, dopo tanta at- con l’altro e ti rendi conto che in no le due pesti. Ricordiamo ancora tesa, siamo diventati quattro. Ci quel paese la povertà unisce. emozionati quanto era bello stare presentiamo Mamma Elisabetta, La mattina seguente al giorno seduti sulle sdraio sotto nel por- Babbo Luca, la dol- tico della missione a parlare sot- ce Yvette e Yves il to le stelle! Il Burkina è un posto terribile (gemelli di dove il tempo passa, anche se non 6 anni). Ci siamo in- hai niente da fare. Hai tempo per contrati e conosciuti riflettere, ti senti piu’ vicino a te in un paese lontano, stesso e legato indissolubilmente tanto diverso dal no- con le persone incontrate durante stro da sembrare ad- il soggiorno. In Burkina ti accado- dirittura di un altro no sempre “inconvenienti”, ma non mondo. Il paese na- puoi essere stressato dai ritmi; non tale dei nostri figli è è un posto da stress, nonostante tu il Burkina Faso, uno possa avere uno o due figli “rom- dei paesi più poveri piscatole” ,che …ti stanno addosso al mondo ma nel qua- tutto il giorno (proprio fisicamente) le si fanno incontri ed e’ caldo ...e l’ultima cosa che straordinari. La no- avresti voluto erano due termosifo- stra permanenza che, ni mobili che ti abbracciavano e ti per vari “contrattem- facevano sudare ancora di più... o pi”, è stata di quaranta giorni, è dell’incontro con i nostri figli, l’i- forse sì ...tutto quello che volevi e stata fino ad ora l’esperienza più stitutrice dell’orfanotrofio ci ha vogliamo ancora è stare attaccati a bella e significativa della nostra portato a fare una passeggiata per loro e far sapere a tutti quelli che vita. Siamo partiti dopo oltre un Réo, ci ha fatto da guida e siamo li hanno conosciuti e accuditi (per anno da quando avevamo avuto arrivati fino alle scuole , incredibil- poco o per tanto tempo) che cre- l’abbinamento con i minori adotta- mente tutti ci salutavano, ci strin- scono e stanno bene. bili, un tempo lunghissimo interval- gevano la mano e ci dicevano: “ben lato da pochissime notizie sui bam- arrivati ...finalmente i genitori di Serafini’s family bini, ma quando poi siamo arrivati Yves e Yvette!” in Burkina ci siamo resi conto che E’ stato proprio come se tutto il Foto : famiglia Serafini effettivamente non è un luogo dove villaggio ci aspettasse e conoscesse in Burkina Faso puoi ottenere tutto e subito come la storia dei bambini, tutti sincera- da archivio Shalom siamo abituati noi. I nostri bambi- mente felici per la sorte di questi ni abitavano a Rèo, un villaggio a due gemelli. Prima circa 120 km dalla capitale, e per di rientrare nella raggiungerli abbiamo viaggiato in capitale nel saluta- auto per strade sterrate per quasi re tutti quelli che tre ore. Nel tragitto abbiamo visto in questi sei anni poveri villaggi con capanne di fan- si sono presi cura go, motorini e biciclette carichi di di Yves e Yvette, merci, dai polli ai maiali, ragazzini abbiamo pianto. Il magrissimi e sporchi, ricoperti del- resto della perma- la polvere rossa del Burkina, alberi nenza lo abbiamo spogli di foglie, baobab che mostra- trascorso a Ouaga- vano solo i nidi dei condor. Eppure, dougou, presso la 16 | SHALOM | Maggio 2012
  • 17. MOMENTI DI ADOZIONI PREGHIERA INTERNAZIONALI I Incontro preghiera per la l Movimento Shalom Onlus, con R. D. Pace - Collegalli ore 17.30 delibera n. 17/2009/AE/EST del 10.09.2009, veniva autorizzato CONGO 6 Maggio 2012 dalla Commissione Adozioni Inter- nazionali a svolgere le attività di 3 Giugno 2012 adozione internazionale ai sensi 7 Ottobre 2012 della legge 184/83, come modifica- 4 Novembre 2012 ta dalla legge 476/98, in Repubbli- 2 Dicembre 2012 ca Democratica del Congo. Il procedimento di accreditamento dell’Ente nel Paese Africano è stato lungo, poiché appariva necessario, la quale Shalom, previa autorizza- zione della Commissione Adozioni CALENDARIO considerata la complessità e l’in- stabilità del Paese medesimo, ot- Internazionali, ha curato solo la tenere dei documenti che in modo parte finale della procedura adot- ATTIVITÁ chiaro e inopinabile riconoscessero a Shalom la possibilità di svolgere tiva nella Repubblica Democratica del Congo. L’Ente ha assunto n.5 attività di adozione internazionale incarichi per la procedura di ado- ATTIVITA’ GENERALI in quel paese. zione internazionale in quel pae- Il 26.10.2011 il Ministero del Gene- se e attualmente le coppie stanno re, della Famiglia e del Fanciullo preparando i documenti per poter 1° Maggio rilasciava certificato di registrazio- depositare la domanda di adozione RADUNO GENERALE presso il Ministero competente. MOVIMENTO SHALOM ne delle ONG n°840/MIN.GEFAE/ SG.GEFAE/DCOORSE/049/2011, ri- Collegalli Per la Commissione conoscendo definitivamente all’En- te operatività nel settore della Adozioni Internazionali Shalom 2 Giugno promozione e protezione dei diritti Presentazione Campi estivi a dei fanciulli ed in particolar modo a Barbara Guerrucci Aereoclub Capannoli svolgere attività di adozione inter- nazionale, Assistenza e promozione 15/17 Giugno Sociale. Gita sul Gargano e visita ai Nel dicembre 2011 veniva luoghi di Padre Pio informata la Commissio- ne Adozioni Internazionali dell’avvenuto accredita- 22 Giugno mento e dell’intenzione Un boccone per un mattone dell’Ente di operare nella Fucecchio Repubblica Democratica del Congo. 1 Luglio La Commissione Adozioni Cena e musica sotto le stelle Internazionali Shalom si è Forcoli riunita più volte per con- cordare le modalità ope- rative e soprattutto indi- Giugno-Luglio-Agosto viduare gli orfanotrofi con ATTIVITÀ ESTIVE per cui collaborare. Importan- ragazzi, giovani e famiglie. te è stato l’aiuto di Padre Viaggi umanitari Emanuele, cappellano di Mons. Cristiani, il quale, 14/21 Novembre essendo congolese, cono- Pellegrinaggio di pace in sce molto bene la realtà e Terra Santa le dinamiche locali. Il 19.03.2012 è rientrata in Italia la prima coppia, per Maggio 2012| SHALOM | 17
  • 18. IPS UNIVERSITÁ SHALOM IN BURKINA FASO P erchè l’Istitute Polytech- sono sia una università pubblica sia borsate). nique Shalom (IPS)? Perchè (tante) università private. Per quanto riguarda le numerose un’altra università privata In realtà l’università pubblica di università private, il panorama è a Ouagadougou (Burkina Faso)? Que- Ouagadougou è a pagamento (an- ancora più complesso. sta domanda se la Molte univer- pongono in tanti, sità hanno rette quando sentono molto elevate, parlare dell’Insti- quindi sono for- tut Polytechnique temente discri- Shalom, la nuova minanti, altre sfida del Movimen- università non to Shalom. Edou- offrono stan- ard Minoungou è dard didattici il segretario ge- accettabili per- nerale dell’IPS, ed tanto rilasciano è la sua anima, il titoli di studio suo promotore e che non vengo- il suo sostenitore no riconosciuti più accanito. dallo stato e Edouard, perso- sono pertanto na calma e deter- privi di valore minata, quando legale, altre parla dell’IPS di- università sono venta passionale marcatamente e via via che spiega come funziona che se con rette meno elevate delle ideologiche. quest’università, e quali le sue fi- università private) ed è superaffol- All’IPS gli standard di formazione nalità e le sue difficoltà, fa capire lata, di conseguenza la docenza ne sono di qualità, i professori vengo- che l’IPS è un progetto, una sfida, risente cosi come l’apprendimento. no selezionati tra i migliori di cui un sogno nato in Burkina dai mem- Inoltre spesso gli scioperi e le mani- dispone il paese, si stanno inoltre bri locali del Movimento, e condivi- festazioni sospendono le lezioni per aprendo collaborazioni con orga- so da tutti settimane nizzazioni ed enti che operano sul quelli che intere, ed territorio, in modo da offrire agli oggi vi lavo- “All’IPS gli standard di addirittura studenti più meritevoli la possibi- rano , inclu- negli ultimi lità di fare stage e tesi. Inoltre un si i profes- formazione sono di qualità, i anni l’anno altro punto di forza è la presenza di sori i quali a professori vengono accademico docenti di nazionalità diversa (ita- selezionati tra i migliori di in primave- causa delle è iniziato liani, burkinabé). Grazie a questo difficoltà melange, la formazione integra, e c o n o m i - cui dispone il paese, si stanno ra inoltrata da un lato nuovi strumenti, soprat- che hanno accettato inoltre aprendo a causa dei ritardi accu- tutto in termini di tecnologie, e al tempo stesso garantisce un’ appro- di ridurre i collaborazioni con mulati ogni fondita conoscenza del territorio, loro com- pensi per organizzazioni ed enti che didattica e anno nella delle tecniche tradizionali e del contesto socioculturale, elementi far fronte operano sul territorio, in nelle sessio- fondamentali nell’apprendimento alle spese. Resta però modo da offrire agli studenti e ogni anno ni d’esame, di discipline come l’agro-economia e la gestione locale delle risorse la domanda più meritevoli la possibilità di si paven- idriche. Infine è stata creata una sul perché fare stage e tesi.” ta il rischio rete di borse di studi per non ve- la necessità “dell’année nir meno all’ideale di solidarietà e di un’altra blanche” giustizia sociale di cui il Movimen- università, quando a Ouagadou- cioè dell’anno di lezioni sospese to Shalom si fa portatore, e offrire gou, la capitale del Burkina Faso ci (ma comunque pagate e non rim- quindi una chance anche agli stu- 18 | SHALOM | Maggio 2012
  • 19. denti che non hanno le possibilità sistema didattico dell’università di economiche per accedere a questo Pisa, e per apprendere il modello BURKINA tipo di formazione d’eccellenza. del bilancio certificato con alcuni FASO Si capisce funzionari allora perché “Le università toscane e la della Re- tutti, da Don gione To- Andrea, da Regione Toscana non faranno scana, per- Edouard fino mancare il loro contributo e ché quello ai professori che voglia- stessi, sono il loro appoggio all’università mo fare, è orgogliosi Shalom in Burkina Faso.” far cresce- tare e realizzare un modello di dif- dell’IPS, e re l’IPS fino fusione dei saperi in altri paesi dell’ nessuno di ad avere Africa sahariana, che oggi vede cre- loro nutre dubbi sul successo di uno standard organizzativo e didat- scere enormemente le difficoltà di questa avventura, nonostante le tico di tipo “Europeo”, in modo da sviluppo sia economica ma soprat- difficoltà (in primo luogo econo- aprire la possibilità di collaborazio- tutto culturale. miche, come ogni nuova impresa). ni con le principali università . Sono tutti consapevoli che un pro- Ecco che allora emerge chiaro il Perilli Nicola, docente dell’U- getto formativo è un processo co- ruolo che le università toscane pos- niversità di Pisa e membro Onlus stoso e di lungo termine, tuttavia sono giocare in questo progetto. Acquifera. realizzare un’ università di qualità Shalom nasce in Toscana ed i tosca- Pacini Costanza, insegnante ed accessibile anche a coloro che - ni sono stati la linfa vitale che ha pur avendone le capacità - non ne fatto crescere il Movimento, che di italiano e membro di Shalom hanno le possibilità economiche, oggi è presente anche in molte al- Italia. vuol dire riscatto e proiezione ver- tre regioni italiane. Guarnieri Laura, Master Spécia- so il futuro, dare una opportunità Tutti noi che oggi siamo coinvol- lisé en Gestion Intégrée Res- a tanti ragazzi, contribuire a far ti nel progetto IPS siamo sicuri che sources en Eau Université 2IE crescere il paese e partecipare al le università toscane e la Regione (Ouagadougou, BF). rinnovamento della sua classe diri- Toscana non faranno mancare il gente. loro contributo e il loro appoggio, Foto: giovani studenti all’IPS, Edouard resterà in Toscana per perché è attraverso questa piccola da archivio Shalom qualche settimana per analizzare il realtà che si può iniziare a proget- Maggio 2012| SHALOM | 19
  • 20. 20 | SHALOM | Maggio 2012
  • 21. Un abbrccio di solidarietà da NAPOLI Le attività del gruppo Shalom di Napoli I l gruppo Shalom di Napoli insieme al Dirigente scolastico Giuseppe Misso, ai docenti, al per- sonale tutto, agli alunni della sede centrale e succursale dell’Istituto “ Giustino Fortunato “ sostiene anche quest’anno con il progetto “Africa mia” le popolazioni africane. La sezione di Shalom di Napoli, da 10 anni in- fatti si adopera a sensibilizzare adulti e giovani su alcuni progetti di cooperazione internazionale. Ricordiamo le ultime iniziative: • Incontro di sensibilizzazione del 17/10/11 di Lucia Parente con i giovani del Progetto Africa dell’Ist.Fortunato ( Sede Centrale) e proiezione del video “ Viaggio in Burkina 2011” . • Partecipazione alla Manifestazione nazionale La somma raccolta di 908,00 euro sarà devoluta “Mele per la Pace”con stand in Via Alvino e ven- al Progetto Microcredito, per finanziare le attività dita tra i sostenitori e gli amici “ per il progetto delle donne Burkinabè nel campo dell’artigianato, la “Casa di Giacomo”in Togo e che ha realizzato la dell’agricoltura o del piccolo commercio. somma di €1300,00. • Incontro del 13/02/2012 di sensibilizzazione • Torneo di burraco del 30/11/11 presso il Cir- e proiezione di un video sulla realtà del Burkina colo del Tennis Vomero grazie al quale ha realiz- della responsabile Donata Monti e della socia stori- zato la somma di € 850,00 devoluto per l’arredo ca Rita Migliaccio con gli alunni del progetto Afri- del CENTRO DI MATERNITA’di Koudougou in Burkina ca della succursale di Soccavo dell’Ist. Fortunato. Faso, progetto” Diritto alla vita” della sezione Sha- Estrazione del vincitore della mini lotteria “Africa lom Puglia. mia”. • Partecipazione all’organizzazione con il Co- Gli obiettivi raggiunti ci incoraggiano e ci spin- mune di Napoli dello spettacolo in ricordo di Vanda gono ad organizzare altre iniziative. Nostro desi- Spoto “La sua Africa” del 14/12/11 presso il Te- derio è di coinvolgere sempre più le Istituzioni, atro Mediterraneo di Napoli al quale hanno preso le Parrocchie, le scuole , attraverso momenti di parte Don Andrea Pio Cristiani e Don Donato Ago- riflessione, di gioco e di informazione, per far co- stinelli. Il ricavato della serata è stato devoluto noscere meglio la missione e i valori alla base del al Progetto “Un’ Ambulanza in Burkina” promosso Movimento Shalom onlus. dalla sezione Shalom di Benevento. Attraverso la solidarietà, la lotta all’in- • Il consueto “Mercatino della Solidarietà” differenza e l’amore per il prossimo vorremmo che si è tenuto dal 19 al 21 dicembre 2011 in Via aiutare i nostri giovani e tutti coloro che vorranno Luca Giordano, inserito nelle manifestazioni del impegnarsi con noi, a riscoprire la gioia di una vita Comune di Napoli-Municipalità V per le Festività basata su sani valori. natalizie.L’attività è proseguita nel mese di Gen- naio presso la sede Succursale dell’Ist. Fortunato. Donata Monti e gli amici Shalom Napoli Lo stand allestito ha visto, accanto ad oggetti Foto: volontari Shalom di Napoli, di riciclo, anche manufatti realizzati da alunni e da archivio Shalom docenti, come cappelli, sciarpe e collane di lana, saponi di varie profumazioni ed anche presepi di legno e sughero nella tipica tradizione partenopea, che hanno suscitato molti apprezzamenti. Maggio 2012| SHALOM | 21