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Qundicinale di lbere e gratuite informazonioni di : opinioni, politica e attualita’’. Fondato ed edito da Carmine Gonnella , seconda edizione n: 1 Nov. 23 /14
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’
una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori,con CIRCA 24 pagine, con un formato Pdf telematico, spediad una
vastissima mail list.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
MOTTO:
“Al Mondo non esistono diversita’ ma corpi e anime con eguale esigenze esistenziali” [cg]
Siamo operatori non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da
salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore
E-mail : lavocealternativa@gmail.com
Collaboratori:
Dall’ Italia , Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Dall’ estero, Alfonso Del Guercio
(Redazione), Carmine Gonnella (Editore e fondatore) e alla distribuzione Ilario Mario Ponzi.
Giorgio
Brignola
UN ALTRO MONDO E’
POSSIBILE P . 8
VAJNT :
L’ onda
della morte
Arnaldo De Porti
Soccorritore Vajont p. 5
Marylon
(Maria)
Rosaria
Longobardi)
Gli anagrammi in musica di
Marylon p 6
Maria
Iacuzio
NUOVE MIGRAZIONI
Dal vecchio, al nuovo P. 4/10
Il primo periodic cartaceo pellegrino , preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a patenti e amici dopo averlo letto. Siamo
operatori d’ informazione non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese
pressapochista da salotto o da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo
La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni volontarie: Via posta, pagabili a
La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent
Oppure sul conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie .
SPECIALE NONCOMITES 2014
Pagine 2 3 4 5
Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. pagina 11
Economia & Emigrazione pagina 13
RIFORMA RADICALE COMITES di Carrmine Gonnella pagina 19
Papa Francesco tuona contro la Chiesa pagina 15
C’ERA UNA VOLTA IL BELPAESE pagina 9/ 15
CRONACA pagina 7
CULTURA"Lacensuranonciferma" pagina18
LOCALNEWS Regione Campania pagina 17
ANCORA OGGI
ANCORA LUI
Pagina 12
ANCORA LUI
Berlusconi ai
pensionati:
«Avrete dentista,
veterinario,
cinema, treno e taxi gratis»
pagina 14
Vignette di ...
BIANI & APICELLA
IO STO CON GINO.....
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio-
labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle for-
mazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale
[cg]
RESTIAMO UNITI
Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza
Di Doriana Goracci pagina 16
EMIGRAZIONE
Dal vecchio al
nuovo
Maria Iacuzio –
Promoting Italian
Talent Through Ar
The story of your migration started a long time ago when you first de-
cided to go to America. Can you tell us a bit more about this?
I moved to New York with my husband. We very newly-wed and he were
relocated through his company. I wasn’t happy at first to leave London.
New York is somehow faster than London which is something that I adore
but I didn’t like the American work ethic and neither did I like to be so far
from my family and friends... Contiua a pagina 10 .
FREE FREE
192 RIFORMA RADICALE DEI COMITES di Carmine GonnellaIL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES
Elezioni Comites rinviate alla primavera
del 2015. Il sottosegretario agli Esteri con
delega agli italiani nel mondo, Mario Giro,
ha spiegato aItaliaChiamaItalia che la
decisione è stata presa per dare ai connazi-
onali più tempo per iscriversi al registro
elettorale, non certo per presentare nuove
liste. “Non si riaprirà tutta l’indizione. Per
quanto riguarda la presentazione delle liste
tutte le leggi danno il limite di un mese.
Laddove non ce ne fossero, valuteremo,
anche dal punto di vista giuridico”. Dun-
que, Giro è stato chiaro: in quelle città
liste, non ci sono tempi supplementari per
presentarne di nuove. Per il voto
dell’aprile 2015 correranno le liste presen-
tate finora. Altro discorso, ha spiegato lo
stesso sottosegretario, riguarda la circo-
scrizioni in cui non è stata presentata…
nemmeno una lista: in quei casi, appunto,
“valuteremo”.
Proprio su questo punto interviene Aldo Di
Biagio, senatore del gruppo Per l’Italia
eletto nella ripartizione estera Europa: "Mi
auguro – dichiara in una nota - che non si
vanifichi il senso dell'oculata decisione del
Ministro Gentiloni di rinviare le elezioni
dei Comites". Spiega il senatore: “qualora
si decidesse di non riaprire ovunque i ter-
mini per la presentazione di nuove liste si
perderebbe l'occasione di una vera e reale
partecipazione democratica”. E conclude:
“Non vorrei che chi è responsabile del
primo pasticcio a cui si è dovuto mettere
una toppa perseveri nel suo atteggia-
mento”.
Qualora si
decidesse di
non riaprire
ovunque i
termini per la
presentazione
di nuove liste
si perderebbe
l'occasione di
una vera e
reale
partecipazione
democratica’
Anche Claudio Micheloni, Pd, presidente
del Comitato per le questioni degli italiani
all’estero in Senato, in uncomunicato dif-
fuso l’altro giorno, spiegava: “E' evidente
che al rinvio delle elezioni deve corrispon-
dere la riapertura dei termini di presentazi-
one delle liste, ferma restando la validità di
quelle già depositate, altrimenti tale deci-
sione non avrebbe senso”.
Comites, Di Biagio (Pi):
rinvio elezioni scelta di buon
senso, salve le liste già
presentate
‘Si darà la possibilità di partecipare alla
competizione elettorale anche a chi per i
tempi oltremodo ristretti non aveva com-
pletato tutti gli adempimenti’
Aldo Di Biagio, Vice Presidente Vicario
del Gruppo Per l'Italia, commenta la deci-
sione del governo di rinviare le elezioni dei
Comites alla primavera del 2015: "Chi ha a
cuore gli interessi degli italiani all'estero
non può che esprimere soddisfazione per la
scelta del ministro degli Affari Esteri,
Paolo Gentiloni, di rinviare al 17 aprile
2015 le elezioni per il rinnovo dei
Comites", dichiara in una nota l’eletto oltre
confine, secondo cui quella del rinvio è
“una decisione di buon senso che accoglie
quanto più volte suggerito da me e da i
colleghi senatori del Comitato per le Ques-
tioni degli Italiani all'Estero”.
"Voglio chiarire - spiega Di Biagio - che il
lavoro fin qui svolto non andrà perso, ver-
ranno fatte salve le liste già presentate, ma
si darà la possibilità di partecipare alla
competizione elettorale anche a chi per i
tempi oltremodo ristretti non aveva com-
pletato tutti gli adempimenti".
"Mi auguro – conclude Di Biagio - che
questo rinvio possa dare nuova linfa ad un
meccanismo di partecipazione democ-
ratica, svincolato da logiche partitiche, che
deve coinvolgere tutti gli italiani all'estero
per dare la giusta dignità alle loro rappre-
sentanze”.
Rinvio elezioni Comites,
Micheloni (CQIE): la
politica è tornata alla
Farnesina
"Il Consiglio dei Ministri, prendendo atto
di una realtà che da più parti e fin
dall'inizio era stata denunciata come insos-
tenibile, ha deciso di riconvocare le elezi-
oni dei COMITES in data 17 aprile 2015.
Considero questa decisione, assunta dal
Ministro Gentiloni a pochi giorni dalla sua
nomina, molto opportuna, doverosa e tut-
tavia non facile, e desidero ringraziare il
Ministro stesso, il Governo nel suo in-
sieme e i Senatori - che hanno approvato
l'ordine del giorno in cui si chiedeva lo
spostamento delle elezioni - per la sensi-
bilità dimostrata nei riguardi dei cittadini
italiani residenti all'estero”.
Così Claudio Micheloni, Pd, presidente del
Comitato per le questioni degli italiani
all’estero al Senato.
Nella seduta della Camera di
giovedi’ 26 Febbraio corrente mese fu
annunciata una petizione di comune
necessita’ presentata dal sottoscritto
a nome anche del PIE. Detta petizi-
one recante il numero 607 assegnata
(come per protocollo) alla III Com-
missine Affari Esteri, nella quale si
chiedeva al parlamento italiano:
(1) Abolizione del Consiglio Generale
degli Italiani all'Estero (CGIE), organ-
ismo ormai del tutto pletorico, estre-
mamente costoso e inefficiente. Con
questo si intende esercitare un
severo controllo sulla correttezza,
sull'efficienza e sulla trasparenza
delle nostre rappresentanze all'estero
(Ambasciate, Consolati, Uffici Com-
merciali, Istituti di Cultura, Camere di
Commercio, ecc). La lotta agli sprechi
e ai soprusi andrà a beneficio di tutti
gli italiani.
(2) Una riorganizzazione dei vecchi
Comites con sistemi elettivi traspar-
enti sotto il controllo preventivo del
dipartimento estero e con la possi-
bilità, una volta alleggeriti dall'elefan-
tismo dei CGIE, di poter incaricare,
con nomine ufficiali, delegati gover-
nativi che organizzino le operazioni di
voto con funzioni ispettive e di con-
trollo. Questi nuovi organismi faranno
da strutture locali per le esigenze de-
gli Italiani ivi residenti.
(3) I compiti dei Comites debbono
restare ben distinti da quello dei Con-
solati. I Presidenti dei Comites vanno
eletti direttamente e non scelti dai
Consiglieri. Il compito del Presidente,
sarà quello di coordinatore senza
diritto di voto, mentre il potere deci-
sionale resterebbe ai Consiglieri a
maggioranza relativa con voto
segreto.
(4) Per evitare ulteriori sprechi oc-
corre spostare le sedi e le segreterie
nei Consolati. Le riunioni da tenersi
negli stessi o negli Istituti di Cultura
con dibattiti ed interrogazioni da
parte dei partecipanti.. In altre pa-
role, coinvolgere ed invogliare di più’
i cittadini e in primis i giovani.
I Presidenti dei Comites avranno il
compito di presentare agli eletti
all’estero nelle rispettive Circoscrizi-
oni, un’appropriata relazione di pro-
poste e interrogazioni, scaturita dalle
riunioni. Almeno fino a termine di
legislatura.
(5) Va istituita una Commissione di
monitoraggio dei Comites all’interno
del Comitato Permanente Italiani
all’Estero, sanzionando con dei
richiami i Comitati dormenti o poco
efficienti, dopo il terzo richiamo
prevederne la chiusura.
Ho avuto modo di leggere un po’
tutte le proposte di riforme dei Comi-
tati presentate dagli eletti all’estero
da Micheloni a Riccardo Merlo, nes-
suna di queste apportera’ un minimo
di concretezza ed efficacia ai
Comites. Ultima presentata quella di
Merlo / Gai, una proposta se non in-
utile addirittura irrisoria che darebbe
secondo questi piu’ autorevolezza e
pari opportunita’. Onorevole Merlo
(1) le devo comunicare che nei com-
piti e funzioni della legge 2003 e’ gia’
prevista una partecipazione giovanile
e femminile, basterebbe applicarla
alle liste.(2) Autorevolezza ma solo
se lo vuole il Console? Merlo:” l’at-
tribuzione di valore vincolante ai
pareri espressi dai Comites intro-
ducendo due requisiti: devono essere
presi all’unanimità dai loro membri e
devono coincidere col parere del Con-
sole; ciò darà un’indicazione non
eludibile da parte del governo, sulla
destinazione, ad esempio, dei fondi
destinati all’editoria” Onorevole
carissimo questo gia’ avviene ogni
anno poi se Lei riesce a mettere in-
sieme la meta’ dei consiglieri io mi
faccio prete. [cg]
QUESTA PROPOSTA LEGISLATIVA,
NELLA PASSATA LEGISLAZIONE E’
STATA ABBINATA AL DISEGNI DI
LEGGE TOFANI, PASSATO AL
SENATO ARENATO ALLA CAMERA
[cg]
Comites, Di Biagio (Pi): non vanificare il rinvio
deciso da Gentiloni
La Repubblica Italiana riconosce la libertà di
emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e
tutela il lavoro italiano all'estero.
NONCOMITES 2014
318 CULTURA IL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES
NONCOMITES 2014
Comites, (quasi) una sola
voce dal mondo: no a
nuove liste
Elezioni Comites rinviate, com’è noto.
Ormai se ne parla da giorni: non si voterà
più a dicembre, ma nell’aprile 2015, anche
se c’è chi è convinto che anche in prima-
vera il rinnovo dei Comitati degli italiani
all’estero salterà. Intanto il dibattito con-
tinua, all’interno del mondo politico e as-
sociativo che ruota intorno al mondo
dell’emigrazione.
Mario Giro, sottosegretario agli Esteri
con delega agli italiani nel mondo,
intervistato da ItaliaChiamaItalia ha spie-
gato: “giusto il rinvio, connazionali
avranno più tempo per iscriversi al registro
elettorale. Ma non si potranno presentare
nuove liste in quelle circoscrizioni dove
già sono state presentate una o più liste”.
Su questo, però, non tutti sono d’accordo.
Sergio Gaudio, segretario del Pd negli
Stati Uniti, in una nota dichiara: "Preso
atto della decisione del consiglio dei Min-
istri di uno slittamento della data delle
elezioni per i Comites, e' nostra decisa
opinione che questa non possa che avere
come conseguenza naturale, visto anche il
dispositivo della legge istitutiva dei Comi-
tati per gli italiani all'estero, una riapertura
di tutti i termini, compreso quello per la
presentazione delle liste, fermi restando i
diritti acquisiti, per favorire pluralismo e
partecipazione".
Della stessa opinione sono anche alcuni
eletti all’estero, in particolare in
Senato. Claudio Micheloni, Pd, nei giorni
scorsi ha scritto che non avrebbe senso un
rinvio del voto senza riaprire i termini per
presentare le liste.
Naturalmente c’è anche chi è contro tale
Ai vostri casting si sono presentate
anche ragazze molto giovani: ven-
tenni decise a reimporre la cen-
tralità del corpo come strumento
d'azione politica. Non la sorprende
questo atteggiamento, in un mo-
mento in cui si allunga il fascino di
movimenti come “Women against
feminism”?
«Nonostante la maggioranza delle gio-
vani donne non si riconosca come
femminista - complice un po' di igno-
ranza storica e una rilettura main-
stream che ha svuotato la parola dei
suoi significati piú “avanzati” - se le
ragazze di oggi hanno una maggiore
consapevolezza di quelle che chiami-
amo le politiche del corpo è proprio
grazie ad un percorso storico e di ri-
flessione delle donne. Non mi sor-
prende questo atteggiamento tra le più
giovani. Non c'è bisogno di aver un
master in studi di genere per notare
che il corpo delle donne è il territorio
simbolico più sfruttato ed espropriato:
col corpo delle donne si vende di tutto
e sul corpo delle donne si concentra
un'oppressione spaventosa. E non
parlo solo degli standard di bellezza
ma anche di quell'idea di pudore per
cui, ad esempio, allattare in uno spazio
pubblico diventa un gesto por-
nografico. Anche non avendo una co-
scienza politica o dei saperi specifici
questo paradosso è evidente. E la ribel-
lione – che può prendere forme diverse
ma che evidenzia in ogni caso la ne-
cessità di riappropriarsi del corpo e
della sessualità come spazio di libera
espressione – è un fatto inevitabile».
C'è, tra voi, chi parla esplicitamente
di censura, in Italia, nel cinema.
Anche lei è convinta che molte fan-
tasie delle donne non trovino ancora
possibilità di espressione?
«La censura è una diretta conseguenza
dell'esaltazione di quelle regole di
mercato che valorizzano ciò che è
“vendibile”, senza considerare che è
l'offerta a generare la domanda. Il
grande esperimento di marketing che è
stato “50 sfumature di grigio” (mi rifi-
uto di considerarlo un caso letterario,
se quella è letteratura io sono Virginia
Woolf) può essere considerato come
un paradigma: una storia di sottomis-
sione malamente travestita da sado-
maso viene pompata come “porno per
madri” e durante una lunga stagione
promozionale te la ritrovi su tutti i me-
dia e come referente di qualsiasi dis-
corso possibile sulla pornografia. Il li-
bro è stato venduto ovunque: edicole,
supermercati, autogrill, forse anche in
macelleria».
Sembrerebbe il contrario della cen-
sura...
«La censura non funziona più come ap-
parato repressivo che vieta esplicita-
mente, piuttosto rende invisibili le
forme dissidenti (o le ridicolizza: in
questo la televisione è maestra) ed
esalta quelle forme di “trasgressione”
che sono funzionali al mantenimento
del sistema, come la sottomissione fem-
minile al maschio ricco e potente. Vo-
glio dire che non esiste una censura che
vieta, esistono le regole di mercato che
impongono ciò che è vendibile e ciò che
non lo è, perché minimamente dissi-
dente».
È la difficoltà che Le ragazze del
porno stanno vivendo nel reperire
finanziamenti?
«Esattamente. A livello mediatico c'è
una grandissima curiosità, e un pubblico
potenzialmente enorme, ma nessun pro-
duttore si prende la responsabilità di
agevolare economicamente un'iniziativa
che potrebbe essere molto remunera-
tiva.Il potere clericale e sessuofobico
non si manifesta con la repressione di-
retta, ma agisce in maniera sotterranea,
togliendo ossigeno alle iniziative piú
avanzate. Per fortuna però le forme di
produzione culturale cambiano (si pensi
al crowdfunding) e come Ragazze del
porno siamo talmente motivate che ci
stiamo buttando anche senza rete. La
censura non ci ferma».
Intervista
DI SABINA MINARD
(da l’ Esptesso)
Slavina: "La censura non ci ferma"
Slavina è una videomaker, performer, antropologa, autrice di
“Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate” (Perrone).
E di politiche del corpo si occupa da sempre
eventualità. E’ il caso del MAIE, il
Movimento Associativo Italiani all’Estero
guidato da Ricardo Merlo. Il presidente
del Comites di Bahia e coordinatore del
MAIE locale, Juan Carlos Paglialunga,
dichiara: “Purtroppo a pochi giorni dalla
decisione del governo di posticipare le
elezioni dei Comites ad aprile, per con-
sentire ad un maggior numero di connazi-
onali di iscriversi per votare, dobbiamo
constatare che quanto avevamo previsto
sta avverandosi. Ossia che qualcuno
cominci a pensare che possano essere
anche riaperti i termini per la presentazi-
one di altre liste di candidati. Il Comites di
Bahia Blanca si oppone a questa possi-
bilità”.
Sulla stessa linea Mario Castellengo, pre-
sidente Uim: "Non avevamo dubbi sul
fatto che non ci sarebbe stata grande folla,
non giudico la scelta di rimandare le elezi-
oni, ma non si devono riaprire procedure
per liste, laddove ci sono liste non se ne
presentano altre. Sarebbe una presa in giro
per tutta la gente che si è impegnata per
raccogliere le firme entro i tempi previsti".
Fabio Porta, deputato Pd eletto nella
ripartizione estera Sud America, non la
pensa come il Pd USA: intervenendo al
quinto congresso Uim a Roma, riguardo
alla questione dei Comites, il governo – ha
spiegato - ha voluto "rispettare i diritti di
partecipazione degli italiani all'estero e il
ministro degli Esteri Gentiloni, in buona
fede, ha voluto dare qualche mese in più
per aumentare la partecipazione; forse non
erano in buona fede quei nostri colleghi
parlamentari che hanno insistito per una
proroga e che ora insistono perché ci sia
una proroga anche dei termini per la pre-
sentazione di nuove liste". Così Porta, sot-
tolineando la necessità di dare un "esempio
di serietà" a "chi si è dato da fare nella rac-
colta di firme per presentare in tempo le
liste". Poi, ha aggiunto il parlamentare
eletto all'estero, "bisognerà fare una rifles-
sione sulla rappresentanza all'estero" per-
ché "quei numeri bassi non dipendono dai
tempi, ma sono figli di un problema più
grande che la Uim ci deve aiutare a indi-
viduare per capire meglio quali sono oggi
gli italiani nel mondo e qual è il modo mig-
liore per rappresentarli".
Laura Garavini, deputata Pd eletta in
Europa, fra coloro che hanno lottato per-
ché le elezioni si svolgessero comunque
entro il 2014, spiega: "Il governo non
voleva più rimandare e aveva messo a dis-
posizione 9 milioni di euro. Questa cifra
con un 2% di iscritti sarebbe stato uno
spreco enorme. Con il rinvio di quattro
mesi avremo dati diversi? Il rischio è che si
riproponga lo stesso stato dell'arte" ma la
"sfida che ci aspetta" è "la revisione degli
organi di rappresentanza a partire dai
Comites, quelli più vicini alle esigenze
delle comunità". (RF)
( ItaliaChiamaItalia)
174 LOCALNEWS Regione CampaniaIL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES
Maria Iacuzio della lista
ItalUk di Londra replica
al Sen. Di Biagio
(Per l'Italia) che ha
dichiarato che il rinvio
delle elezioni dei Comites
"è una decisione di buon
senso" e che "si darà la
possibilità di partecipare
alla competizione
elettorale anche a chi per
i tempi oltremodo
ristretti non aveva
completato tutti gli
adempimenti
.
MARIA IACUZIO - Gentile Senatore Di
Biagio, la mia critica non ha parte politica,
così come la vostra manovra contro un
minimo di giustizia verso gli italiani
all’estero non la ha, è trasversale. Vi scrive
una vostra vittima su questa circostanza
Comites. Pertanto gentilmente passi anche
il messaggio al Senatore Micheloni, con cui
vi potete dare la mano, la prego. Il Senatore
Micheloni non dispone di twitter o altro, lui
non dialoga con il suo elettorato, gli impone
solo cose fatte: perchè lui sa. dialoga solo
nei palazzi romani. Mi piacerebbe avere da
voi anche una vostra risposta ad una sem-
plice cittadina. Questo e’ ciò che penso, io
come molti altri, con l’unica differenza che
io adesso ho il coraggio di dirlo aperta-
mente. Spero che almeno questo sia apprez-
zato.
Sulla sospensione delle elezioni Comites,
cosa già fatta, e sulla riapertura dei termini
per presentare le liste, cosa da lei sostenuta
c o m e g i u s t i z i a e d i r i t t o .
Che delusione Senatore, lei non ha idea
cosa è il diritto e la certezza del diritto, su
questa storia, nonostante il ruolo che rico-
pre. Riaprire i termini per la presentazione
delle liste, dove già ci sono liste presentate,
lede il principio in base al quale il diritto
deve ricevere una applicazione prevedibile
per tutti. Lede coloro che quelle norme
hanno rispettato, lede la legalità. Ma non
andiamo neanche nel mondo del diritto,
andiamo nel mondo dello sport. Corsa dei
200 metri: a gara finita lei propone di ri-
farla, perchè qualche suo amico non ha rag-
giunto il traguardo? O che facciamo
spostiamo il traguardo di un metro, per dare
la possibilità a qualcuno di raggiungere il
traguardo. Vede Senatore lo stato di diritto,
anche per cose piccole come i Comites, è
una cosa seria, questo non è l’asilo Mariuc-
Sen. Di Biagio, quello che lei sostiene assieme al suo collega
Micheloni è ingiusto
Salvini contestato a Salerno:
urla e insulti dai centri sociali
Urla e insulti contro Matteo Salvini al
suo arrivo a Salerno, dove il segretario
della Lega Nord si è recato oggi per
partecipare alla manifestazione
'Panorama d’Italia' presso la sede del
Comune. Solo poche settimane fa
l'auto del leader del Carroccio era stata
assaltata a pochi passi dal campo no-
madi di via Erbosa, a Bologna.
Imponente il servizio di sicurezza, con
transenne lungo il percorso, per evitare
disordini. Una volta dentro, Salvini, su
Twitter e su Facebook ha postato una
foto della sala gremita e ha scritto:
"Sala strapiena e gente in piedi a
Salerno con la Lega per parlare di la-
voro, di immigrazione, di Europa, di
futuro. E i soliti centri sociali fuori a
urlare...Dai, dai, dai!!!".
Pompei: Franceschini a stampa
estera, non date rappresentazione
tragico
Bisogna stare attenti a non dare una rap-
presentazione sbagliata di Pompei. Io ho
incontrato turisti andati a Pompei convinti
di avere poche settimane per vedere gli
scavi prima che crolli tutto, tale è stata la
rappresentazione mediatica". Lo ha detto
il ministro per i Beni e le Attività Cul-
turali ed il Turismo, Dario
Franceschini parlando stamane con i gior-
nalisti della stampa estera in Italia, che gli
avevano rivolto un invito per un colloquio
a tutto campo.
"Su Pompei è vero il contrario, come ha
spiegato in Parlamento la scorsa settimana
il generale Nistri: stiamo lavorando a
testa bassa per rispettare i tempi
dell'Unione Europea per l'utilizzo dei
105 milioni di fondi. Ma vorrei che fosse
chiaro - e per capirlo bisognerebbe vederla
Pompei - che non è che spesi quei 105
milioni di euro abbiamo risolto il problema
Pompei e inauguriamo gli scavi come
fossero un museo: Pompei si estende su
decine e decine di ettari che richiedono
una manutenzione perenne e quindi il
cantiere sarà un cantiere sempre aperto, di
manutenzione e di restauro. Ed è quello
che sta avvenendo: a Pompei, rispetto
all'action plan siglato con l'Ue che preve-
deva di rendicontare a fine 2014 2.300.000
euro, ne sono stati rendicontati 3 milioni, il
valore dei lavori in corso è fissato a 50
milioni e siamo già a 46. Dei 55 progetti
originari, 25 sono già stati banditi. Ci sono
attualmente 11 cantieri attivi per le opere
ma a breve saranno 13. Certo ci sono anni
di ritardi ma stiamo lavorando con dei
risultati anche in termini di presenze in
continua crescita", ha sottolineato il minis-
tro.
Quanto alle assemblee sindacali, che
hanno fatto trovare chiusi gli scavi in più
di un'occasione a turisti arrivati anche da
molto lontano, Franceschini aggiunge:
"Vorrei che anche qui non si generaliz-
zasse e nessun turista arrivasse a pensare:
'Non vado a Pompei perché è sempre
chiuso'. È capitato due mattine per delle
assemblee, dalle 8.30 alle 11.30, e il terzo
giorno, per la pressione mediatica che si
era generata, hanno rinunciato all'assem-
blea"
Viabilità: senso unico alternato su
statale 'Bussentina' in provincia
Salerno
Dal 24 novembre al 31 dicembre, sarà
istituito un senso unico alternato, rego-
lato da impianto semaforico, sulla
strada statale 517var “Bussentina”,
nel tratto compreso tra i km 36,500 e
36,600, nel comune di Buonabitacolo,
in provincia di Salerno.
Il provvedimento, riferisce l'Anas, si
rende necessario per consentire i lavori
di ripristino e messa in sicurezza di un
muro di sottoscarpa danneggiato da un
evento franoso. Le attività si svolger-
anno dalle 7,30 alle 17,30 esclusi i
giorni festivi e prefestivi.
L’Anas raccomanda agli automobilisti
prudenza nella guida e ricorda che
l'evoluzione della situazione del traf-
fico in tempo reale è consultabile sul
sito web http://www.stradeanas.it/
traffico oppure su tutti gli smartphone
e i tablet, grazie all`applicazione `Vai
Anas Plus`, disponibile gratuitamente
in “App store” e in “Play store”. Gli
utenti hanno poi a disposizione la web
tv www.stradeanas.tv e il numero 841-
148 ‘Pronto Anas’ per informazioni
sull’intera rete Anas.
Detenuto muore in ospedale a
Napoli, i familiari: "Pestato in
carcere"
E' morto nell'ospedale Loreto Mare di
Napoli Luigi Bartolomeo, detenuto
45enne in coma, per il quale i familiari
e l'associazione Ex detenuti organiz-
zati napoletani avevano parlato di un
pestaggio in carcere. Nei giorni se-
guenti si è fatta strada l'ipotesi che sia
stato aggredito e picchiato da due
conoscenti.
Bartolomeo era stato arrestato lo
scorso 21 ottobre perché evaso dai
domiciliari. Dopo il giudizio direttis-
simo ed essere stato condotto in car-
cere, l'uomo è stato trasportato in
ospedale in gravi condizioni. La Pro-
cura di Napoli ha aperto un fascicolo
per ricostruire la vicenda.
Fonte : adnkronos
cia. Si fa una norma che ha un effetto retrat-
tivo nel bel mezzo di elezioni e lei la
chiama ‘scelta di buon senso’? Pazzesco.
Vede in Francia, paese serio, alle ultime
elezioni politiche (no Comites), dove hanno
espresso il voto anche i francesi all’estero,
la partecipazione e’ stata del 2% e lo si e’
fatto senza tante polemiche. Non perche’ il
2% sia un qualcosa di gratificante, assoluta-
mente, ma perchè c’era una legge che aveva
avviato quel processo ed andava rispettata al
di sopra di tutto. Socrate per questa ragione,
addirittura, bevve l’estratto di cicuta. Non e’
che le chiediamo questo ma almeno si ris-
parmi felicitazioni per un qualcosa che ci
umilia come italiani all’estero.
In realtà il vero calcolo non sono i Comites,
tramite i quali lei appunto con questa
manovra si sono umiliate oltre 60mila per-
sone, ma il nuovo sistema della doppia opzi-
one, di un elettorato seppur minimo ma ver-
issimo! Un elettorato che vi fa tremare i
polsi non perchè numericamente imoprtante
ma perche VERO! In ciò si sommano le
manovre per entrare nella Camera dei Depu-
tati, essendo che per il Senato non ci sara'
piu' possibilità-abolito. Noi candidati ai
Comites ci sentiamo umiliati, ci siamo im-
pegnati tantissimo per presentare una lista e
promuovere tante sottoscrizioni, gratis
gratis gratis. Quando voi avete cercato di
sabotare l’adesione al voto e non avete in-
centivato nessuno ad iscriversi, sin
dall’inizio. Pero’ adesso è anche suo do-
vere informare tutta la gente che le elezioni
sono slittate. Sono stati spesi 2 milioni di
euro! Presi dalle tasche dei cittadini italiani,
per informare tutti, che l'elezioni erano il 19
dicembre, ed ora ci metta il suo corposo
salario e del Senatore Micheloni, insieme ad
altri compari, per dirgli che non è più così.
Io informerò tutti coloro che ci hanno sos-
tenuto perchè ho una faccia e sono una
donna onesta, ma mi viene tanta voglia di
mandarvi la mia bolletta del telefono, quella
invece non è gratis per me, invece per voi
Senatori SI.
Con tutta la sincerità
Un’italiana all’estero che parla
Fonte L’ Italiano
NONCOMITES 2014
516 RESTIAMO UNITI VAJONT : L’ onda della morte Arnaldo De Porti Soccorritore Vajont
Basta, il disastro non è un palcoscenico sul
Vajont: sono due tragedie, e sarebbe ora di
distinguerle. La prima tragedia è quella della
Diga. Tragedia vera e immane per il dolore
pubblico e privato che ha generato, per le ines-
cusabili responsabilità che sottende, per l'eva-
nescenza delle istituzioni coinvolte, per l'irri-
sorietà dei risarcimenti. Per non dire della avid-
ità degli interessi privati che l'hanno generata.
È una tragedia sotto i nostri occhi da cin-
quant'anni, circa la quale è stato detto tutto o
quasi tutto. Quello che manca, se manca, non
potrà di certo modificare il giudizio storico di
quanto è accaduto. Il fatto si è che la tragedia
del Vajont ha generato un'altra tragedia, dove
noi siamo carnefici e vittime allo stesso tempo.
Una tragedia, anche questa, evitabile e ines-
cusabile. Anche questa collettiva, con l'aggra-
vante che sembra non finire mai. È la tragedia
della retorica e del dolore usati come arma
contundente per una narrazione del territorio
bellunese come luogo minore, marginale, op-
presso, defraudato quando non deriso. Ci sono
state le Vittime del Vajont? Ebbene, anche noi
siamo vittime, pur se in un altro modo: vittime
dell'economia, della storia, della politica, vit-
time del grande su noi che siamo piccoli. Non
che questo non sia stato vero. Lo è, in parte,
anche oggi. Ma spesso la tragedia del Vajont è
stata usata per ricostruire il bellunese come
luogo di periferia a credito con lo Stato, peren-
nemente in stato di bisogno, sempre defraudato.
Se il bellunese oggi è un luogo di acrimonia
diffusa – non passa giorno che qualcuno, la
politica in primis, non si lamenti di qualcun
altro - lo si deve soprattutto al brodo culturale
che la Tragedia del Vajont ha generato. Non era
un esito scontato. Complice la politica, soprat-
tutto quella “grande”, che quando viene nel
bellunese corre a rendere omaggio alle Vittime
del Vajont. É sempre giusto rendere omaggio ai
morti, ma alcuni omaggi contengono una over-
dose di retorica del dolore della quale faremmo
bene a liberarci. Essi omaggiano il territorio
bellunese come eterna vittima, e al bellunese,
oramai, piace sentirsi vittima. Complice certa
cultura locale che sulla tragedia del Vajont, e
sulla propria presunta estraneità sociale, cul-
turale e financo morale, ha costruito miti di
libertà e di riscatto. Il Vajont come il male
assoluto degli altri, in contrapposizione ad una
propria purezza tenace e garibaldina. Cosa di
meglio, allora, ad ogni anniversario, del reggere
la bandiera dei giusti defraudati, dei preveg-
genti inascoltati, dei miseri derelitti? Oggi,
trascorsi cinquant'anni, bisognerebbe farla fi-
nita con la retorica del dolore che ci fa vittime
di continuo, usandoci come strumenti per un
altro fine. Basta con il Vajont come palcosce-
nico, soprattutto politico, ma non solo, dove si
sale ogni 9 ottobre a far comizi. Dobbiamo
andare oltre. E andare oltre non vuol dire di-
menticare, ma avere il coraggio di scrivere
un’altra storia, migliore di quella che abbiamo
alle spalle. Non è con la cultura del dolore e
della strumentalizzazione che si ricostruisce
qualcosa di duraturo. Elaboriamolo, il lutto del
Vajont, gli strumenti per farcene una ragione
storica, politica e sociale li abbiamo. Poi basta.
Poi, almeno per una volta, quando arriva il 9
ottobre, restiamo in silenzio. I cittadini sa-
pevano. E gli scienziati? Voglio raccontare due
episodi ai quali sono stato presente pochi giorni
prima del disastro. Il primo a Longarone, dove
mi sono recato da Igne, dove abitavo con mio
nonno, a render visita a un suo amico, Fran-
cesco “Checo” Pioggia. Tra le chiacchere parla-
rono della diga. Checo disse: “Bepi, questa
prima o poi ci porterà via tutti”. Detto e fatto: è
morto con tutta la famiglia. Il secondo a Villa-
nova, a casa di mio zio, dove ora si trovano i
negozio Fercas. Un'amica di mia zia che abi-
tava dove ora c'è l'azienda Teza, della famiglia
Dalla Betta, disse: “Cara Ada uno di questi
giorni mi vedrai passare davanti a casa in bar-
chetta”. Non è passata in barca, ma l'acqua se
l'è portata via con tutta la famiglia e di passag-
gio si è portata anche la madre e i due fratelli
con le famiglie. Abitavano di fronte a mio zio. I
miei parenti sono stati recuperati alle 3 del
mattino, salvi. Se queste persone comuni , e
non solo loro, presagivano questo evento per-
ché gli scienziati geologi no? Domanda ormai
stantia, ma perché l'attuale presidente degli
scienziati geologi ,che non deve esser un ra-
gazzino di primo pelo, ha aspettato questa buf-
fonata del 50° per parlare? Noi supestiti in-
vece , a parte i soliti noti facenti parte della
ghenga, sappiamo benissimo lo scopo di questa
baraonda, che nulla a che fare con noi e meno
ancora con i nostri morti, ma serve a parecchia
gente, con grande supporto dei media che nulla
a che fare con il disastro, per scopi personali
politico/ finanziari. Quanti anni dovranno pas-
sare perché qualcuno rispolveri questa storia e
indaghi sullo sperpero che è stato fatto dei soldi
dei contribuenti? Giuseppe De Cesero Lon-
garone vajont 1963-2013 Un grazie alla gente
di Cimolais e Claut nIn questi giorni di ottobre,
la triste e terribile sciagura di Lampedusa , in
cui sono morti molti innocenti e molti altri sono
profughi, le parole “compassione” e
“accoglienza” mi risuonano spesso nella mente
e, inevitabilmente, la memoria mi porta al 9 -10
ottobre1963, quando la gente del mio paese si
trovò nella stessa situazione di bisogno. Anche
da noi molti morirono travolti dall’acqua
Contnua a pagina 6
Caro Gonnella,
sono stanco di sentir cavalcare politicamente e demagogicamente il dolore e la immane disgrazia
del Vajont mentre i veri superstiti stanno a casa a piangere in composto silenzio. Io ho partecipato
come soccoritore al disastro ed oggettivamente provo vergogna (come ho scritto più volte in tanti
giornalii !!!) per le tante menzogne che vengono dette al riguardo. Ho conservato un "pezzo", letto
da qualche parte, nel quale mi identifico anche come giornalista, pezzo da me religiosamente con-
servato e che riporto in appresso
Che sia il caso di ricordare queste cose a certa gente ?
Che viene a Longarone solo per visibilità e politica ?
Che gioia poter comunicare che una
nuova scuola è stata aperta a Gaza ed è a
nome di Vittorio Arrigoni.L’Associazione
per lo sviluppo “Ghassan Kanafani”
comunica questa bellissima notizia
dicendo che sono ben 98 i bambini regis-
trati nella scuola materna e che possono
contare su sette maestre assunte per l’
occasione. La lettera comunicato inizia
così ” Compagni e amici in
Italia, I nostri calorosi saluti
a tutti voi da Gaza, dalla
terra della fermezza e
dell’eroismo.Calorosi saluti
dai bambini della scuola
materna “Vittorio Arrigoni”
per l’anima di Vittorio Ar-
rigoni, quei ragazzi ai quali,
con il vostro sostegno,
siamo riusciti a disegnare un
sorriso sui volti….” e si con-
clude con un “promettiamo a
tutti voi di tenere fede e
mantenere i principi per i
quali Vittorio il Ribelle ha
vissuto e combattuto e vi
promettiamo di insegnare ai
nostri figli il patriottismo, il
rispetto per l’umanità ed a
resistere all’oppressione
ovunque si trovi.”
Alla fine potrete trovare
tutte le indicazioni per il
contatto.L’asilo,grazie anche
alla raccolta fondi tramite la
vendita del dvd “Restiamo
umani – the reading
movie” scritto dallo stesso Vittorio Ar-
rigoni, ha beneficiato di fondi a supporto
delle sue attività e dei futuri progetti edu-
cativi. (*)
Scrive Mariagiulia Agnoletto, psichiatra e
coordinatrice dell’Associazione Salaam
Ragazzi dell’Olivo Milano-Onlus, che dal
2001 collabora con l’associazione palesti-
nese socio-educativa Remedial Educatioon
Center con progetti di affido a distanza dei
bambini/e dei villaggi e del campo pro-
fughi del nord della striscia di Gaza: “La
mia esperienza nella striscia di Gaza è
nell’incontro con i bambini/e e le loro
famiglie e nel rapporto con i volontari e gli
operatori (educatori, insegnanti, psicologi,
clown, animatori) delle associazioni pales-
tinesi psico-educative, che quotidiana-
mente “resistono”, cercando di trasmettere,
condividere con i bambini un attaccamento
alla vita, una speranza per il futuro.A Gaza
tutti i diritti del’infanzia sono negati quo-
tidianamente: alla vita, alla libertà, alla
salute fisica e psichica, alla casa, all’is-
truzione, al gioco, alla libertà di
movimento. I bambini appaiono passivi,
ritirati o più spesso tesi, con atteggiamenti
di sfida, rabbia, che nascondono dolore,
paura, frustrazione. Infatti “i bambini delle
pietre non sono di pietra, soffrono, hanno
paura”, come diceva un amico psichiatra
palestinese. Sono bambini continuamene
traumatizzati, quindi gli educatori palesti-
nesi devono intervenire “durante il
trauma” e cercare di aumentare la resil-
ienza dei bambini: identificare il trauma,
dare un senso all’evento e alla propria rea-
zione emotiva, cercare di garantire loro
una protezione di fronte agli eventi trau-
matici successivi, per evitare che il disagio
psichico si strutturi in patologie. Permet-
tere ai bambini di esprimere emozioni,
bisogni, disagi, dare un significato alle
proprie paure, angosce, aiutarli ad uscire
dalla alienazione/rabbia, trovare soluzioni
costruttive e specialmente riconoscere e
stimolare le loro risorse positive (con
teatro, danza, pittura, narrazione, clown-
eria, psicodramma, tecniche di rilas-
samento).Ho visto le maestre accogliere i
bambini terrorizzati (come loro stesse),
dopo una notte sotto le bombe, propo-
nendo una narrazione singola e collettiva,
come valore terapeutico della testimo-
nianza e condivisione. Una possibilità di
distinguere i fatti reali da quelli
amplificati e deformati dalla
paura, piuttosto che il disegno,
come occasione per proiettare le
conseguenze emotive del trauma.
Ho visto costruire con i bambini
le lanterne e gli aquiloni, con
scritti e disegnati sopra messaggi
di pace, giustizia, desideri, sper-
anze … da far navigare in mare o
volare in cielo, oltre l’isolamento
di Gaza. Ho visto incontri tra
madri e insegnanti per costruire,
ideare, immaginare, imparare gio-
chi, canzoni, racconti da utilizzare
per sé e i propri bimbi nelle suc-
cessive situazioni di paura, ter-
rore.”
Restiamo umani
Doriana Goracci
http://www.reset-italia.net/
Si chiama “Vittorio Arrigoni”
una nuova scuola a Gaza
156 ...L’ onda della morte CULTURA C’ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE
Continua da pagina 5
e fango e pochi furono ritrovati; i superstiti fu-
rono costretti a lasciare le loro case e il paese;
raccolsero frettolosamente poche cose, quelle
che ritenevano indispensabili o quelle a cui
erano affettivamente più legati, e ,per la
maggior parte con mezzi militari, furono portati
nei paesi vicini di Cimolais e Claut. In questi
due Comuni ci fu una gara di solidarietà indici-
bile, le amministrazioni si prodigarono a mettere
a disposizione le loro strutture per accogliere gli
sfollati.
Ma la generosità più commovente fu quella
spontanea della popolazione. Ogni famiglia aprì
la propria casa per ospitare ,offrendo e condivi-
dendo ciò che avevano,
dimenticando campanilismi e difficoltà
economiche Spesso i profughi vivevano proprio
assieme ai loro ospiti, come un’unica famiglia,
ricevendo supporto materiale e morale. Questa
solidarietà non fu solo nell’immediatezza dell’e-
mergenza, ma è durata per moli anni. Io sono
“Informatore della memoria” e accompagno
gruppi sui luoghi del Vajont, raccontando
l’evento in tutte le sue sfaccettature e quasi sem-
pre parlo loro di come fummo accolti, consolati
e aiutati. In occasione del 50° Anniversario del
Vajont, voglio esprimere pubblicamente la mia
personale gratitudine e ammirazione alla gente
di Cimolais e Claut che, secondo me, vanno
meritatamente annoverati tra i soccorritori del
Vajont. Italo Filippin Erto Centro diurno a ris-
chio Non penalizzate i disabili nSono Raul, una
persona diversamente abile che usufruisce per
quattro giorni a settimana di un servizio di
trasporto che mi porta da Padola di Comelico
Superiore dove vivo, al Centro diurno di Pieve
di Cadore, dove posso partecipare a iniziative
sociali e svolgere numerose attività. La princi-
pale è comporre poesie, grazie alle quali sono
riuscito a entrare nel Club della Poesia e del
Teatro di Pieve di Cadore. Mi è giunta voce che
grazie alla spending rewiev prevista per il 2014,
il servizio dei trasporti dei Centri diurni è a
rischio. Ma noi che viviamo in montagna non
abbiamo tante possibilità e alternative per
spostarci e partecipare a queste manifestazioni.
Siamo già penalizzati dalle nostre condizioni
fisiche, applicando la spending review ci tagli-
per essere meglio compresa appieno e valoriz-
zata. Il pezzo è intitolato 'Ti arrida Amor'- . (Ti
sia propizio l'Amore). Ti arrida amor o sarai/
radiosa a mirar arti o/ ariosa trama ordirai.
Ara, a mirti sorrida o a / amori d'arti; ora sarai/
a rimar, irosa o ardita (da Anagrammi, pubbli-
cato nel 2007). Ti sarà propizio l'Amore (ti
arrida amor) o sarai raggiante nel contemplare
le arti (poesia, letteratura) oppure comporrai
saggi freschi e innovativi (ariosa trama
ordirai). Coltiva le tue passioni letterarie (ara)
così da raccogliere successi o amori verso le
arti; ora ti accingi a scrivere, con toni infiam-
manti o coraggiosi. Maria Rosaria ci ha detto
che aspirerebbe ad avere un'eco per
quest'iniziativa – una eco, cioè 'una risonanza,
un riscontro'. Perchè se ne parli… e poi aggi-
unge: Anzi, già che ci penso, mi occorrerebbe
non un'eco, ma proprio… Eco. Umberto
Eco… grande esperto di parole, soprattutto
queste, così misteriose! Ma finora non sono
riuscita a contattarlo.
Ancora altri Premi per Marylon: Nella sug-
gestiva cornice dello storico Palazzo Recupero
di Martina Franca (Ta), il giorno 18 Settembre
si è tenuto un incontro culturale presieduto
dalla Prof. Teresa Gentile, in cui la maestra
Marylon è stata insignita del Premio Internazi-
onale di Letteratura infantile e poesia 'Maestro
Egidio Gentile', premio conferitole per – come
si legge nella motivazione – 'rieducare alle
Emozioni e prevenire l'Anestesia dei cuori ' e
del Premio 'Ignazio Ciaia ', un premio in libri,
dalla Fondazione Nuove Proposte su Progetto
Giambattista Gifuni. Ed ancora , dulcis in
fundo, il 12 Ottobre a Casalnuovo di Napoli la
cantautrice Maria Aprile presenterà il suo
nuovo album, in cui è presente anche un testo
di Marylon, intitolato 'La strega Melodia' Cosa
aggiungere ancora? Ad maiora, Marylon, per
un futuro da ...favola!
Fonte: .internapoli.it
La maestra favolista di Melito,
Maria Rosaria Longobardi,
pluripremiata per le sue
straordinarie poesie ed
anagrammi
di Sabrina Della Corte
MELITO. Nel corso dell'Evento che si è
svolto il 26 Settembre scorso ad Afragola, inti-
tolato 'Suggestioni settembrine' e promosso
dall'Associazione Culturale 'La Madia dell'Arte '
del Dott. Massimo Capriola, è stato proposto,
come pezzo lirico, anche un anagramma
'poetico' della maestra favolista ed enigmista
Marylon, alias Maria Rosaria Longobardi, origi-
naria del Vomero, residente a Melito ed oper-
ante a Scampia. L'interprete straordinaria di
questo gioco di lettere (ma più che gioco di
lettere si potrebbe definire uno stupendo 'gioco
del pensiero') è stata la soprano Rosy Pinto,
accompagnata al piano dalla maestra Sandra
Lepore. Si è trattato di un esperimento letterario
-musicale originale ed unico, presentato per la
prima volta proprio a 'La Madia dell'Arte'. At-
traverso la permutazione delle lettere di una o
più parole, Marylon riesce ad arrivare a for-
marne altre, che nell'insieme le danno un testo
di senso compiuto. La serie anagrammatica
cantata è dedicata ad una persona, il cui nome e
cognome è celato in quelle diciotto lettere di
ogni verso. Straordinaria e innata la capacità che
ha Marylon di legare le parole con l'effettiva
realtà del soggetto anagrammato: una capacità
forse unica, che andrebbe studiata e analizzata,
Gli anagrammi in musica di
Marylon alle "Suggestioni
Settembrine" di Afragola
Autodefinirmi ‘cervello in fuga’
rievoca immediatamente nella mia testa
la battuta di un famoso comico ai danni
della Marini: “Signora, il suo cervello
quando è scappato?”
Perciò, non mi definirò tale. Quello di
cui sono certa è il mio status di expa-
triate: ormai da 4 anni lavoro come
fiscalista all’estero (prima ad Amster-
dam ed ora a Ginevra, con anche un
lavoretto come barman part-time in
quel di Chamonix) e di rimpatriare non
ne ho davvero voglia. Ho, anzi, sug-
gerito a mio fratello – neolaureato con
lode al Politecnico di Milano – di fare
armi e bagagli a sua volta.
La mia idea dell’Italia, dove ho la-
vorato per 6 anni e vissuto per 29, è
oggi cosi sintetizzabile: un’impareg-
giabile fucina di talenti che si trova
schiacciata tra una crisi economica
senza soluzione di continuità ed una
“res publica”governata da una classe
politica incapace (quando non corrotta-
e-incapace) passando per una società
dalla mentalità estremamente retro-
grada. Negli ultimi anni, tutta questa
zavorra è arrivata a pesare al punto
tale che la decisione di andarsene sia
diventata per molti giovani una scelta
obbligata.
Pubblicità
Del resto, per quale motivo un neolau-
reato medio – che non possa contare
sulle solite raccomandazioni
CRONACA
Papa Francesco
tuona contro la
Chiesa
affarista che
scandalizza i fedeli
Il Papa tuona contro la chiesa affarista
e lancia forte il suo anatema, nel corso
dell'omelia alla messa celebrata nella domus
di Santa Marta in Vaticano. Una Chiesa che
pensa solo a fare affari fa "peccato di scan-
dalo" , avverte Francesco commentando il
brano del Vangelo in cui Gesù caccia i mer-
canti dal Tempio, perché hanno trasformato
la casa di preghiera in un covo di ladri.
"Penso allo scandalo che possiamo fare alla
gente con il nostro atteggiamento, con le
nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio",
sottolinea il Papa, condannando lo scandalo
del commercio e della mondanità. "Quante
volte - lamenta - vediamo che entrando in una
chiesa, ancora oggi, c'è lì la lista dei prezzi! E
il popolo dei fedeli si scandalizza".
Parlando poi durante l'udienza concessa ai
partecipanti al congresso mondiale della pas-
torale sulle migrazioni, il Papa esalta la Chi-
esa come "luogo che dà speranza e accog-
lienza". Francesco sottolinea che "purtroppo i
migranti vivono spesso situazioni di delu-
sione, di sconforto e di solitudine. In effetti, il
lavoratore migrante si trova teso tra lo
sradicamento e l’integrazione. E' anche qui
che la Chiesa cerca di essere luogo di sper-
anza: elabora programmi di formazione e di
sensibilizzazione; alza la voce in difesa dei
diritti dei migranti; offre assistenza, anche
materiale, senza esclusioni, affinché ognuno
sia trattato come figlio di Dio".
Esorta il Papa: "Nell’incontro con i migranti,
è importante adottare una prospettiva inte-
grale, in grado di valorizzarne le potenzialità
anziché vedervi solo un problema da affron-
tare e risolvere. L’autentico diritto allo
sviluppo riguarda ogni uomo e tutti gli uo-
mini, in visione integrale. Questo richiede
che si stabiliscano per tutti livelli minimi di
partecipazione alla vita della comunità
umana. Tanto più è necessario che ciò si
verifichi nella comunità cristiana, dove nes-
suno è straniero e, quindi, ognuno merita
accoglienza e sostegno".
Fonte : adnkronos.
“all’italiana”, ma solo sul proprio tal-
ento – dovrebbe scegliere proprio
questo Paese come luogo dove iniziare
la propria carriera? La gavetta è per-
cepita dal datore di lavoro come stru-
mento per sfruttare il neolaureato “a
costo zero” anziché un investimento
per entrambi, le prospettive di carri-
era sono inversamente proporzionali
allo sforzo (a maggior ragione se uno
ha avuto anche la “sfortuna” di nascere
donna e, magari, desiderare una
famiglia) e, last but not least, la pen-
sione rappresenta crescentemente una
sorta di miraggio… un premio da ero-
gare solo ai più fortunati al raggiungi-
mento dell’età pensionabile. A far da
ciliegina su questa torta già di per se’
non buonissima c’è, poi, l’attu-
ale politica “del Fare” che arriva
dopo un ventennio di politica “del Dis-
fare” con risultati del tutto identici:
tanto marketing e “poche idee, ma con-
fuse” (da cui va il mio sentitissimo
“grazie” all’attuale premier che è, dav-
vero, il degno erede del pregiudicato
con il quale ha stretto il suo patto frat-
erno!).
La conclusione è, quindi, che non ci
siano molti motivi per restare. Specie
una volta che si è toccata con mano la
meritocrazia estera, gli orari di lavoro
più umani, il miglior trattamento riser-
vato alle donne con figli, una buro-
crazia più snella, infrastrutture funzi-
onanti, etc., etc.
Perciò – e tutto sommato – io mi reputo
molto fortunata ad essere riuscita
nell’impresa di emigrare. Il “tutto som-
mato” racchiude gli inevitabili sacrifici
che questa scelta comporta: occorre
ambientarsi, imparare nuove lingue,
ristabilire un proprio network di per-
sone care, fare i salti mortali per non
perdere quelle in patria, stringere i
denti quando si sente la mancanza di un
Paese che comunque (e a prescindere)
si ama sempre alla follia… e via
dicendo. Quella di expatriate non è cer-
tamente una condizione ideale, specie
con il passare degli anni…
Ma tant’è!
Eleonora Calandri
Da: Il Fatto
Espatriare? Una scelta obbligata ai tempi del
‘disfare’
714 ANCORA LUI CRONACA
Continua a crescere il numero di italiani che vanno a vivere all'estero: nel
2013 ne sono partiti 94.126 contro i 78.941 del 2012. E se il Regno Unito è il
Paese verso cui si sono maggiormente diretti i recenti migranti italiani, con una
crescita del 71,5% rispetto all'anno precedente, a sorpresa è una regione del
Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore 'emorragia', con 16.418
partenze. E' quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fon-
dazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Gli espatriati nel 2013 sono in
maggior parte uomini (56,3%), non sposati nel 60% dei casi, e la classe di età
più rappresentata è quella che va da 18 a 34 anni (36,2%), seguita ds quella dei
35-49enni, a riprova di come la decisione di partire sia motivata in gran parte
dalla crisi economica e dalla disoccupazione. L'aumento in assoluto dei citta-
dini italiani iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, è di
141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente. Nel
mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) al primo gennaio
2014. L'Argentina è il primo Paese di residenza per tutti gli italiani, seguita da Germania, Svizzera e Francia. l 52,1% degli italiani iscritti
all'Aire è di origine meridionale. I minori iscritti all'Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all'anno precedente
(673.489). Se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8%
dell'anno passato al 39% di quest'anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal 2010) e la maggior parte risiede
Continua la fuga degli italiani all'estero: in un
anno +16,1%, Gran Bretagna preferita
Rapporto Migrantes, Lombardia prima per numero di partenze
Sversavano liquidi inquinanti di vario
genere in un torrente del fiume Tanagro.
Con questa accusa sei titolari di attività
commerciali di Sassano sono stati denun-
ciati per inquinamento ambientale. I
carabinieri della compagnia di Sala Consil-
ina hanno accertato che tre caseifici, un
autolavaggio ed un'azienda di trasformazi-
one di prodotti gastronomici, attraverso
Azienda comprava olio extra-
vergine nei supermercati e lo spac-
ciava per prodotto cilentano doc
Un’azienda
di Laure-
ana Cilento
aveva ac-
q u i s t a t o
dalla rete
di grande
distribuzi-
one 1.600
litri di olio extravergine industriale pagan-
dolo a un prezzo molto basso rispetto a
quello di mercato. Successivamente,
questo prodotto veniva imbottigliato e
venduto come, con un prezzo enorme-
mente maggiorato rispetto a quello d’ac-
quisto, come olio artigianale di qualità
dell’area del Cilento. Il titolare
dell’azienda, scoperto dai carabinieri dei
Nas e denunciato all’autorità giudiziaria, si
riforniva presso gli ipermercati della
provincia. Nei depositi sono stati ritrovati
lattine di olio, 700 bottiglie e tutto il mate-
riale necessario per il travaso. L’intero
quantitativo di prodotto, per un valore di
110mila euro, è stato sottoposto a se-
questro. Durante questi controlli i carabini-
eri hanno anche scoperto, e sequestrato, 15
tonnellate di mangime destinato ad animali
di cortile – galline, maiali e conigli – in
precarie condizioni igieniche pronto ad
essere venduto senza alcuna certificazione
sanitaria. [Il Corriere del Mezzogiorno]
condotte abusive, scaricavano direttamente
liquidi di vario genere altamente inquinanti
nel torrente Cavarelli. Nel corso d'acqua,
con preoccupante cadenza periodica, si
formava una schiuma bianca putrida che
provocava an una morìa di pesci. Nell'am-
bito della stessa operazione, ad un acheltro
titolare di un esercizio commerciale è stata
comminata una pesante multa pecuniaria
per eccesso di emissioni di acque di scarico
dall'impianto di depurazione.
[La Città di Salerno, foto repertorio, dal web
riservaseletanagroeremitamarzano.com]
Sversavano liquami
inquinanti nel fiume
Tanagro. Sei denunce
«Ai nostri amici in pensione diciamo:
non commettete l'errore che avete fatto
alle ultime elezioni europee di rasseg-
narvi e di non andare a votare perchè
l'Europa non vi è simpatica e perché
non c'era Berlusconi candidato: dovete
andare a votare. Ve lo manda a dire un
vostro coetaneo che Vi vuole bene, pro-
prio lui: Silvio Berlusconi». È quanto si
legge in un passaggio della lettera in-
viata da Silvio Berlusconi ai dirigenti
azzurri.
«Continuo a lavorare alla rifondazione
di Fi e sto cominciando a lavorare bene
alla ricostruzione di tutto il centrodestra.
Sono convinto che lo splendore di Renzi
e di questo governo sia appannato», ha
poi detto Silvio Berlusconi collegato
telefonicamente con una manifestazione
elettorale di Forza Italia a Roccella
Ionica. «Si è capito che dopo tante
promesse i risultati non ci sono. Siamo
dentro ad una purtroppo grave crisi che
non è congiunturale ma strutturale per
cui non ci saranno risultati che potranno
portare voti alla sinistra», ha aggiunto
l'ex Cavaliere.
Berlusconi chiama a raccolta il popolo
azzurro e dopo il tam tam dei giorni
scorsi decide di prendere carta e penna e
inviare una lettera per invitare tutti i
chio, soprattutto in Emilia Romagna,
di un sorpasso della Lega su Forza
Italia. Un'ipotesi che potrebbe riac-
cendere i mal di pancia dentro Forza
Italia di chi, come Raffaele Fitto, da
tempo insiste affinché il partito abbia
una posizione più dura nei confronti
del governo.
L'ex premier però preferisce tenersi
lontano dalle beghe di partito
(complice anche i problemi agli oc-
chi) invitando però i quadri azzurri a
mobilitarsi per la fine di novembre:
«Vi chiedo - scrive nella missiva -
uno sforzo organizzativo che servirà
a dare un segnale chiaro della nostra
opposizione alle politiche
economiche e fiscali di questo gov-
erno». L'obiettivo è dunque quello si
provare ad uscire dalla zona grigia in
cui è collocata Fi per colpa del patto
del Nazareno e provare a risalire nei
consensi. Ecco perchè l'ex premier
oltre a criticare «il governo del cieco
rigore» che fa «solo gli interessi del
suo elettorato», propone una sorta di
programma elettorale rivolto innanzi-
tutto ai pensionati. «Quando
torneremo al governo», promette,
alzeremo le pensioni minime a 1000
euro. Poi elenca: «Questo è ciò che ci
impegniamo a fare per voi quando
saremo di nuovo, e presto, al gov-
erno: 1) aumento delle pensioni
minime a 1000 euro per 13 mensilità;
2) no tasse sulla casa di vostra pro-
prietà; 3) no tasse sui vostri risparmi,
quelli che volete lasciare ai Vostri
figli e ai Vostri nipoti».
«Non dobbiamo permettere allo Stato
- sostiene - di allungare le sue mani
sul frutto di ciò che avete risparmiato
con una vita di lavoro e di sacrifici,
quello su cui avete già pagato im-
poste pesanti; 4) Avrete assistenza
medica gratuita: odontoiatria sociale
(impianti dentali gratis) e oftalmolo-
gia sociale (operazione della cataratta
gratis). E infine - aggiunge Berlus-
coni - convenienze varie: cinema al
pomeriggio e treno durante la setti-
mana gratuiti, bonus taxi e bonus ac-
quisti, veterinario gratuito una volta
al mese per i Vostri amici a quattro
zampe».
dal Mattino
dirigenti Fi, locali e nazionali, a or-
ganizzare una mobilitazione generale
di tutto il partito in vista del «no tax
day», la due giorni di manifestazioni
organizzate da Forza Italia su tutto il
territorio. L'ex premier però va oltre,
e insieme alla missiva allega una
serie di documenti (una sorta di pro-
gramma elettorale) con cui spiegare
ai militanti azzurri che «Forza Italia
si opporrà al salasso sulla classe me-
dia fatto dal governo Renzi»
Si tratta, mette bene in chiaro, il
Cavaliere solo di una prima ker-
messe perché l'intenzione è quella di
tornare di nuovo in piazza a prima-
vera, a ridosso delle elezioni region-
ali. Appuntamento che l'ex capo del
governo è pronto a giocare in prima
fila: «Tra poco tonerò in campo in-
n o c e n t e e a l l a g r a n d e » .
Ancora in cura per il ritorno dell'u-
veite all'occhio sinistro, ma in con-
tatto diretto con i suoi fedelissimi,
l'ex premier guarda con attenzione ai
diversi fronti aperti: la legge eletto-
rale che ha iniziato il suo cammino
in Senato, ma soprattutto il voto di
domenica in Emilia e Calabria. Nes-
suno si attende sorprese, l'unica at-
tesa è quella per i risultati con il ris-
Berlusconi ai pensionati: «Avrete
dentista, veterinario, cinema, treno
e taxi gratis»
138 ECONOMIA, IMMIGRAZIONEUN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE
Dato che gli effetti dei nuovi provvedimenti
economici del Governo si potranno apprezzare
solo alla fine del prossimo anno, non ci resta che
la possibilità di prendere in esame questo 2014
che si avvia a un’ingloriosa fine. L’ultimo tri-
mestre di quest’anno ha iniziato a evidenziare il
fenomeno della deflazione. Cioè del calo forzoso
dei prezzi al consumo. Se l’inflazione ci perse-
guita da tempo, ora la deflazione inizia a preoc-
cuparci. L’Italia arretra economicamente e non si
vedono vie d’uscita concrete. In concreto, il calo
dei prezzi, dei generi più gettonati, si avvia al -
0,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Può
sembrare poco, ma non lo è. Anche perché le
famiglie possono contare su un risparmio che
consente di terminare l’anno con qualche Euro in
più a disposizione. Anche se, in concreto, non ci
sarà Euro da accantonare. Intanto, le spese
“inderogabili” (imposte e tasse) non hanno risen-
tito della deflazione. Insomma, il fisco non perde
nulla. Con una disoccupazione superiore al 20%,
c’è da considerare anche la fitta schiera di chi ha
perso il lavoro. Del resto, l’economia familiare
resta sempre in prima linea. Per tirare avanti, si
spende di meno e i consumi sono cambiati; più
per necessità, che per convinzione. Si compra in
misura inferiore (-5% rispetto al 2013) e con
molta più attenzione. Lo conferma anche il segno
ancora negativo del PIL (Prodotto Interno
Lordo). Pure se la vita costa meno, i problemi di
fondo restano immutati. Sperare in un 2015 mig-
liore è impossibile. Nonostante la manovra
dell’Esecutivo Renzi, l’economia del Paese
resterà in fibrillazione. Per i giovani, le speranze
per un futuro migliore si sono ridotte. “Tira” solo
l’informatica ed i telefonini ad alta tecnologia.
Tra i Paesi UE, siamo quello che dedica maggior
tempo a Internet. Per la telefonia mobile la crisi
non si sente. Sono le famiglie a supportarne la
spesa a vantaggio dei figli senza lavoro incapaci,
però, di rinunciare a un “messaggino” (SMS).
Pur senza voler fare i conti in tasca a nessuno,
nel 2014, la spesa per generi alimentari è calata
del 3% rispetto all’anno precedente e del 20%
rispetto all’ultimo anno della Lira (2001). Sono
le famiglie “giovani”, in ogni caso, le più colpite.
Sotto i 40 anni, la crisi obbliga a un “aiutino”
da parte dei nonni che hanno la fortuna d’aver
maturato una pensione. finanche se modesta.
Fermo, appunto, il concetto che il poco si
conta. Di fatto, però, il 70% degli italiani di-
chiara d’aver ridotto le spese non assoluta-
mente indispensabili. Di male in peggio la
spesa sanitaria che è scesa ai livelli del 2007
(valore medio Euro 458 pro capite). Con una
riduzione, stimato su base annua, mai inferiore
a Euro 50 l’anno. Con questi valori, è improb-
abile che il 2015, pur con la manovra Renzi,
possa essere il primo dei cinque anni che
dovrebbero farci rivedere la “luce”. A noi non
resta che continuare a monitorare, senza illu-
sioni, il fronte economico nazionale con la
speranza d’intravedere effettivi segnali in con-
trotendenza.
Giorgio Brignola
UN
ALTRO MONDO
Il problema dell’inserimento dei giovani nel
mondo del lavoro in Italia è sempre stato, per
sua natura, assai complesso. Analizzare le varie
cause che hanno implicato, ed implicano, un
insufficiente assorbimento di nuove leve di
lavoro non è semplice, ma non impossibile.
Facendo riferimento allo scorso anno, circa
700.000 giovani ( 18/25 anni), in parte qualifi-
cati, non hanno trovato una qualsiasi occupazi-
one. Se a questo numero si aggiungono i disoc-
cupati ed in cassintegrati, la situazione si fa
preoccupante. Neppure Monti, secondo noi,
riuscirà a trovare nuovi spazi occupazionali.
Neanche “inventandoli”. Sembra di vivere in
un altro mondo. Più del 20% dei nostri giovani
non trova lavoro o, peggio, lo ha anche perduto.
Nel problema della disoccupazione, in gener-
ale, non solo c’è da tener conto della nostra
incerta espansione economica, ma anche di una
certa disinformazione sul rapporto richiesta/
offerta di lavoro. Pur allontanandosi il cambio
generazionale, a causa della riforma previden-
ziale, il mercato è privo d’indiscusse figure
professionali che potrebbero, invece, essere
riscoperte. Sull’emergenza lavoro, a nostro
avviso, manca ancora una più capillare infor-
mazione da parte degli imprenditori e degli
aspiranti ad un’occupazione. Non è una ques-
tione d’intesa, ma di collaborazione. La pro-
grammazione del lavoro non sembra entrare
nell’ottica della produttività nazionale. Ovvia-
mente quella privata. Ne deriva che anche la
riqualificazione professionale, dopo una certa
età, appare inconcludente; se non apertamente
rifiutata. Dopo la scuola dell’obbligo, che resta
una realtà comune a tutti, oltre alla scuola media
superiore, esistono i corsi di formazione profes-
sionali che sono gestiti, almeno per ora, dalle
amministrazioni provinciali d’Italia. La loro
durata triennale, completamente gratuita, con-
sente, se non la matematica certezza, una buona
garanzia di trovare un’attività meno precaria.
Non sarebbe male riscoprire, con tutte le dovute
garanzie, anche l’apprendistato nel settore
dell’artigianato e delle sue attività correlate. Il
“pezzo di carta” conta sempre di meno e si può,
in ogni caso, ottenerlo anche esercitando un’at-
tività lavorativa retribuita. Essere occupati a
sedici anni non è un disonore; piuttosto, pot-
rebbe essere un incentivo a migliorare la propria
posizione lavorativa nel futuro. Siamo entrati
nel “secolo tecnologico, ma noi abbiamo fatto
poca strada. A questo livello, la buona volontà
non basta. E'necessario fare molto di più e di
meglio. Dovrebbero essere gli enti pubblici a
fare più adeguatamente la loro parte. Non solo
favorendo l’occupazione a costi contenuti per il
datore di lavoro, ma anche richiedendo una sorta
di nuova normativa che contenga il fenomeno
della disoccupazione a livelli meno patologici.
Insomma, non resta che incentivare l’occupazi-
one. Non c’è futuro per l’Italia, se mancano le
possibilità occupazionali per gli italiani. Non
esistono mestieri che i nostri giovani rifiutano a
priori. E’ assurdo soli il pensarlo. Lavorare,
oltre che un diritto è anche un dovere. Utile per
noi e per gli altri. Ai tempi di Brunetta era la
Pubblica Amministrazione ad essere nell’occhio
del mirino. Per il Privato è tutta un’altra storia.
La realtà è differente anche perché chi investe
del suo vuole delle garanzie che, con i tempi che
corrono, nessuno può più concedere. Il Minis-
tero del Lavoro, oggi come ieri, ha dei limiti che
non possono essere ignorati. I “tecnici”, per
bravi che siano, non sono in grado di incremen-
tare l’occupazione, quando è l’economia, in
generale, a non consentirlo. Del resto, le stesse
forze sociali si sono, da sempre, impegnate nella
tutela del lavoratore, ma non sono state in grado
d’imbastire una concertazione sulle figure che
non hanno trovato occupazione alcuna. A nostro
avviso, c’è da fare una netta distinzione tra
“disoccupato”, inteso come licenziato, da chi è
alla ricerca di una “prima”occupazione. Del
resto, senza lavoro non c’è futuro. Non è possi-
bile fare progetti. E'assurdo pensare a formarsi
una famiglia. Mancando una certa tranquillità
economica, la vita perde molto della sua qualità
e le demotivazioni aumentano. L’Esecutivo
Monti ha da tener conto anche di queste rifles-
sioni.
Perché prima di pretendere bisognerebbe dare.
Attenzione: l’impopolarità non favorisce né
l’Italia, né, tanto meno, gli italiani.
2014: ANNO
FATALE
Nonostante la manovra dell’Esecutivo Renzi,
l’economia del Paese resterà in fibrillazione.
I GENOVESI , TIRCHI MA ONESTI !
Renzi rilancia: "Via gli scontrini
fiscali". Irregolari in oltre la metà
dei negozi
Avranno vita breve gli scontrini fiscali.
Il premier Matteo Renzitorna a indicare
uno degli obiettivi della delega fiscale.
"Cambiamo l'Agenzia delle Entrate, che
smette di essere un gufo o un avvoltoio
appollaiato sulla spalla e diventa il con-
sulente di una azienda o di una persona",
spiega, alla presentazione dei 100 digital
champions locali. E aggiunge: "Andiamo
nella logica di eliminare gli scontrini con
la tracciabilità, così non c'è più la logica
della Agenzia delle Entrate fuori dal ne-
gozio che ti pizzica ma c'è un nuovo rap-
porto tra cittadino e Agenzia".
La svolta pianificata dal Governo arriva
anche alla luce dei dati sempre più elo-
quenti sulla mancata emissione di ricevute
fiscali: in media, secondo quando emerge
da un'indagine dell'Adnkronos effettuata
con la collaborazione di diverse associazi-
oni di categoria e dei consumatori sul terri-
torio, in Italia più di un negozio su due (il
55%) non fa scontrini o li fa irregolari.
Il fenomeno raggiunge punte prossime
all'evasione totale a Napoli (83%), men-
tre Genova si conferma la città a più alto
tasso di lealtà fiscale, con 'solo' il 18% di
irregolarità. Intorno alla media Roma, Mi-
lano e Palermo, con percentuali che oscil-
lano fra il 45% e il 50%. In un mese di
monitoraggio, dal 15 settembre al 15 otto-
bre 2014, viene tratteggiata la geografia
dell'evasione fiscale quotidiana, quella che
nasce da piccoli importi ma che accumula
cifre consistenti su tutto il territorio nazion-
ale: dai conti della pizzeria appuntanti sul
bordo di una tovaglia di carta, al classico
cornetto e cappuccino pagato direttamente
al bancone del bar. Fino ai macellai, ai frut-
tivendoli e agli alimentari che tengono
spento il registratore di cassa.
Fonte .adnkronos
Immigrati, Alfano: ‘avamposti Ue in Africa per
capire chi ha diritto ad asilo’
Angelino Alfano, ministro dell’Interno, nel
corso di una audizione al Comitato Schen-
gen, ha parlato anche di immigrazione. Per
il rappresentante del governo italiano “il
nostro nuovo obiettivo, la nostra nuova
priorità è quella di affidare l'esame dei mi-
granti richiedenti asilo ad avamposti
dell'Unione Europea in Africa, cooperati
dalle organizzazioni umanitarie internazi-
onali, per fare sì che lì avvenga lo screen-
ing tra chi abbia diritto e chi no".
Secondo il titolare del Viminale questo permetterebbe "in collaborazione con Unhcr e
l'organizzazione internazionale dei migranti, di decidere, secondo preventivi accordi
tra gli stati membri, anche la destinazione del migrante" in modo da garantire una
"equa distribuzione tra i Paesi europei dei migranti che richiedono asilo".
Il ministro dell'Interno ha poi sottolineato gli sforzi del governo "per ottenere una ap-
plicazione più flessibile del regolamento di Dublino, in favore dei minori e dei ricongi-
ungimenti familiari".
Per quanto concerne l'operazione Triton, Alfano ne ha sottolineato il carattere europeo
e non solo italiano, come era invece 'Mare nostrum'. Triton, ha spiegato poi il ministro,
si dispiega nel Mediterraneo centrale e in parte nello Ionio, oltre al canale di Sicilia
interessa la parte ionica della Calabria, parte della Puglia e la Sardegna meridionale.
Inoltre, gli assetti di Malta hanno messo a disposizione anche mezzi per la distruzione
dei barconi che potrebbero essere riutilizzati dai trafficanti.
Fonte: ItaliaChiamaItalia
Anche noi eravamo
stranieri
Se siete in America da più di cinque anni, se avete figli americani o residenti, se vi registrate,
non avete precedenti penali e siete disposti a pagare le tasse, allora potete rimanere nel paese,
senza paura di essere deportati. Potete uscire dall'ombra ed essere a posto con la legge". Così
Barack Obama, nell'atteso discorso pronunciato la notte scorsa alla Casa Bianca, ha annunciato
la firma delle le misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati 4, forse 5, milioni di im-
migrati senza documenti, applicando così una parte della riforma dell'immigrazione che i repub-
blicani dal giugno del 2013 tengono bloccata al Congresso.
Una mossa che sta provocando le ire e gli attacchi dei repubblicani da una parte, ma la gioia e
l'immensa soddisfazione della comunità ispanica dall'altra. Una folla di persone ha aspettato
infatti, nonostante le temperature polari che si registrano in questi giorni negli Stati Uniti, fuori
dalla Casa Bianca l'annuncio di Obama, scadendo slogan in spagnolo, come 'si se pudo', la
traduzione dello storico slogan della vittoria elettorale del 2008 'Yes, we can', e "Obama, amigo,
el pueblo esta contigo".
La decisione di Obama di aggirare il blocco del Congresso infatti mette al riparo quasi la metà
degli 11,3 milioni di immigrati senza documenti dall'incubo della deportazione. In particolare le
misure tutelano i 3,7 milioni di genitori di bambini nati in America, e quindi cittadini, o residenti
legali, insieme a 300mila persone arrivate da bambini nel paese. In questo modo, ha detto ancora
Obama, si fermano le politiche che negli ultimi anni hanno "lacerato le famiglie", permettendo
alle forze dell'ordine di concentrarsi nella deportazione "dei criminali non delle famiglie". "Le
Scritture ci dicono che non dobbiamo opprimere gli stranieri, e noi conosciamo il cuore degli
stranieri, perché siamo stati stranieri anche noi un tempo" ha detto ancora il presidente citando la
Bibbia e ricordando che l'America è nel cuore una nazione di immigrati.
Fonte: adnkronos
912 ANCORA OGGI, ANCORA LUI C‘ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE
SE IL PAESE NON CRESCE DAL 1995 E’ TO-
TALMENTE COLPA DELLA POLITICA E DA
QUANDO IL MONDO DEL
LAVORO E’ SCESO IN POLITICA N’ E’
PARIMENTI COLPEVOLE [cg]
Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la
politica generale del Governo e ne è responsabile.
Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministra-
tivo, promovendo e coordinando l'attività dei minis-
try, per gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per-
sona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese
IL VOTO E’ UN PRINCIPIO DEMOCRATICO
VIRTUOSO E NON VIRTUALE
Io da “povero” Cultore della Costittuzione italiana
dei nostri padri costituenti, insisto ad esaltare la
virtuosita’ del voto. Il voto e’ innanzitutto personale
e libero. Personale perche’ applicato dalla persona
alla personaa, libero perche’ dovrebbe eseere esente
da ogni imposizioni da parte dei governanti. Questo
e’ un principio che vale parimenti sia per il cittadino
che espime il suo voto a suffragio universale e di-
retto, che per il legislatore con il libero mandato. Un
principio democratico che dal mattarellum ad oggi( e
domain) e’ stato violato e letteralmente “rottamato”
dalla politica. Si e’ illuso l’ attuale legislatore che
con I vari premi di maggioranze, liste bloccate e
livelli di sbarramenti avrebbe avuto piu’ govern-
abilita’, quanto tutti sappiamo che nell’ ultimo ven-
tennio, si e’ governicchiato a forza di decreti e ques-
tioni di fiducie e se insiste su questa strada, il pros-
simo ventennio sara’ ancor piu’ complicate
LA VERA SBUROCRATIZZAZIONE
INIZIA A CASA
Oggi con Matteo Renzi si parla tanto di sburocratiz-
zare l' amministrazione della cosa pubblica e i nostri
politici non hanno ancora capito che laddove ci sono
meno competenze locali v'e' meno burocrazia e piu'
legalita' e trasparenza.
In altre parole, il problema non e' se un ente locale
vada eletto oppure no' , ma sono le loro competenze
sulk territorio che spesso si incrociono, dando il via
allo scarica barili, tra un ente e l' altro. Faccio un
esempio, hanno abolito le province ma le loro compe-
tenze sono rinaste, quindi non cambiera' assoluta-
mente niente.
Ecco perche' e' auspicabile una riforma del Titolo V,
che vada nella direzione di una razionalizzazione delle
competenze, abolendo in primis le regioni, onde ap-
punto evitare conflitti con le amministrazioni
comunale e provinciale, con una ridisctribuizione
delle loro attuali competernze territoriali. Quelle piu'
dirette con i cittadini ai comuni, le altre alle amminis-
trazioni provinciale [cg]
LO STATO VIENE MENO QUANDO VIENE
MENO IL PRINCIPIO SOLIDARISTA
Il principio solidarista non l’ abbiamo inventato noi
“sporchi” comunisti, come ridirebbe il Cav. e quando
ne parliamo o ne trattiamo le tematiche, ci riferiamo
innanzitutto all’ articolo 2 della Costituzione Italiana:
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio-
labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà
politica, economica e sociale.”
Uno dei principi fondamentali inderogalibe costituzi-
onali a cui nessuno si dovrebbe sentire immune, tassa-
tivo sopratutto per la politica!
[cg]
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA A
PARTECIPAZIONE DIRETTA DI TUTTI I CIT-
TADINI ALLA VITA SOCIO/POLITICA DEL
PAESE
Sia il bipolarismo, sia la questione di fiducia non sono
mai stati contemplati dalla nostra Costituzione. La
nosta democrazia era ed e' basata sulla rappresenta-
tivita' a partecipazione diretta dei cittadini alla vita
socio/politica del Paese, il resto se lo sono inventato i
nuovi legislatori a partire dalla questione di fiducia
inserita INCOSTITUZIONALMENTE ( senza cam-
biare un solo comma della Costiutuzione) nel regola-
mento di Camera e Senato, nel 1970, prima alla Cam-
era e poi al Senato.
Con o senza la modifica del Senato e la nuova legge
eletorale, la nostra Repubblica restera’ una De-
mocrazia Rappresentativa a partecipazione diretta di
tutti I cittadini alla vita socio/politica del Paese [cg]
LA CULTURA ITALIANA E’
ANCHE COSTITUZIONE
Da un po’ di tempo in Italia si parla troppo di Costi-
tuzione senza averne un minimo di cognizione reale.
Ieri sera ho assidtito ad un piccolo dibattito televisivo
tra la Onorevola di Forza Italia Santanche, con il
“cosidetto” filosofo e professore Cacciari. La
Santanche accusava il Capo dello Stato di violazione
della Costituzione. L’ argomento era in riguardo alle
dimissioni del 2011 del ex-Cavaliere e Capo del
Governo Silvio Berlusconi:” Napolitano doveva sec-
ondo Lei sciogliere le Camere e mandare tutti alle
urne. Cacciari dal canto suo, ha solo menzionato la
Costituzione, senza fare nessun riferimento all’ arti-
colo in questione. Questa disinformazione cultural e
dovuta ad una ignoranza da parte della politica e non
solo, riguardo ai nostril dettami costituzionali repub-
blicani.
Se il Capo dello Stato, scioglie le Camere senza prima
aver ascoltato il parere vincolante dei presidenti delle
Camere, violerebbe la Costituzione e quindi potrebbe
essere messo sotto accusa per attentato alla Costituzi-
one, perche’ il Capo dello Stato: “può, sentiti i loro
Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di
esse. Quindi cari politici e non solo, prima di fare
delle accuse o sparare fregnate in television, informat-
evi, perche’ in base alla nostra Costituzione nessuno
ha poteri assoluti !!! [cg]
IN ITALIA E’ SEMPRE VENUTO MENO IL
PRINCIPIO PLURALISTA ...
REPUBBLICANO
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua person-
alità, e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale.
Quando si parla di democrazia partecipativa si parla
del principio costituzionale pluralista che “avrebbe
dovuto esaltare la comunita’ nel suo insieme. Questo
principio nel corso dei decenni e’ stato “trascurato” e
sopraffatto dal principio personalista della politica.
“ Giuro di essere fedele alla repubblica, di osservare
lealmente la Costituzione e le leggi e di esrcitare la
mie funzioni nell’ interesse esclusivo della Nazione” e
aggiungo...” di adempierle, con disciplina ed onore.
Ecco signori oggi la disciplina e l’ onore da parte dei
nostri politici ( mi scuso per il mio pessimo latino)
sono andati letteralmente a puttane [cg]
DAL PASSATO NON SI ESCE SPAZANDO GLI ERRORI
POLITICI E AMMINISTRATIVI SOTTO ...
IL TAPPETO
L' Itaia a differenza di altre democrazie moderne e' l'
unica ad avere ancora un piede nel passato ed uno nel
presente, perche' da decenni non fa altro che spazzare
gli errori politici e amministrativi sotto il tappeto e
Matteo Renzi non rappresenta il nuovo, bensi' la con-
tinuazione del vecchio [cg]
Da:" Il Costiuente ha sempre
ragione"
LO STATALISTA E' QUEL GOVERNANTE CHE
GESTISCE E AMMINISTRA LA COSA PUB-
BLICA NELL'INTERESSE ESCLUSIVO DELLA
NAZIONE, MENTRE LO STATISTA E' COLUI
CHE LA GESTISCE E L' HA AMMINISTRA PER
PARTITO PRESO. [cg]
La ragione di base per cui i nostri padri re-
pubblicani, riconobbero il diritto a tutti i citta-
dini di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a deter-
minare la politica nazionale, con il finanzia-
mento pubblico, era per evitare in primis su-
premazia partitocratica, in secondo luogo per
evitare di lasciare la politica nelle esclusive
mani dei poteri fort [cg]
Senza deterrenza in politica la questione mo-
rale politico/amministrativa, l’ avremo sempre
con noi ! E’ da alcuni decenni che si parla di
questione morale e’ ancora la politica non e’
riuscita a risolverla. Eppure basterebbe intro-
durre il reato di lesa sovranita’ Ci sono alcuni
articolo della Costituzione che per carpiene la
loro essenza andrebbero riformulati, nel caso
specifico:
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue funzioni senza vin-
colo di mandato, non puo’ essere chiamato a
rispondere delle opinioni espresse e dei voti
dati nell'esercizio delle sue funzioni. La mozi-
one di sfiducia deve essere firmata da almeno
un decimo dei componenti della Camera e non
può essere messa in discussione prima di tre
giorni dalla sua presentazione.”
Mentre la questione di fiducia e’ unanime, la
mozione di sfiducia e’ rivolta eslusivamente ai
governanti. Dicasi governanti, la maggioranza
in parlamento. Alcuni anni fa giustamente la
Consulta, estese la mozione di sfiducia anche
ai ministri e sotto e non solo al Primo Minis-
tro. Adesso tutti sappiamo che il governo e’
composto non solo dal consiglio dei ministri,
ma anche dalla maggioranza di lista o di coal-
izione del governo, che in base all’ articolo 94,
concedo o non la fiducia.
Se un parlamentare dell’ opposizioni cambia
casacca non reca nessun danno alla legislatura,
mentre se lo fa uno della maggioranza di gov-
erno mette in seria difficolta’ l’ organo legisla-
tivo e qundi la democrazia, ecco perche’ i
nostri padri costituenti, non hanno mai con-
templato veti di nessun genere, a parte appunto
delle mozioni di sfiducia.
Veniamo alla soluzione, ossia il reato di lesa
sovranita’: “ La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.
Premettendo che il primo comma dell’ articolo
68:” I membri del Parlamento non possono
essere chiamati a rispondere delle opinioni
espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro
funzioni.”, non significa immunita o peggio
impunita’. Significa semplicemente liberta’ d’
espessione e di libero voto senza vincolo di
mandato, nel corso della legislatura. In base a
questo principio, non vedo nessun motivo per
cui un parlamentare dissidente della maggio-
ranza di governo, dovrebbe dimettersi, cac-
ciato o cambiare casacca politica, creando
gruppi e sotto gruppi.. In conclusione, la ques-
tione morale e’ uguale a questione di ficucia e
senza una forma di deterrenza la questione
morale politico / amministrativa, l’ avremo
sempre con noi Il reato di lesa sovranita’ non
e’ altro che un’ ulterior estenzione della mozi-
oni di sfiducie a tutti i parlamenatri della
maggioranza, questo porterebbe non solo de-
terrenza , ma piu’ governabilta’ ed etica anche
in politica.
[cg]
ANCORA LUI : Facciamo presente che
Berluisconi e’ decaduto grazie ad una
legge dello stato, votata anche dal suo
partito.Se nella legge c’erano stati dubbi
di incostituzionalita’ non dovevano vo-
tarla La Corte Europea dei Diritti Umani,
non potra’ che rigettare tutti i suoi ricorsi
[cg]
Berlusconi all'attacco di Renzi,
presto di nuovo in campo alla
grande e innocente
Forza Italia in campo e in piazza contro le
tasse sulla casa come "segnale chiaro" di op-
posizione al governo di Matteo Renzi che
"salassa" il ceto medio. Silvio Berlusconi
scrive ai parlamentari e ai coordinatori azzurri
richiamandoli all'appuntamento del 29 e 30
novembre come simbolo di un nuovo protago-
nismo del partito sul territorio.
E lo fa con una lettera in cui il saluto suona
come un grido di battaglia:"Un abbraccio af-
fettuoso (tra poco torno in campo innocente e
alla grande!)". Si fa più forte, quindi, l'aspetta-
tiva di una decisione favorevole in sede euro-
pea sui ricorsi presentati contro la sentenza che
ha decretato l'incandidabilità del Cav.
L'ex premier sottolinea che lo sforzo organiz-
zativo della manifestazione "servirà a dare un
segnale chiaro della nostra opposizione alle
politiche economiche e fiscali di questo gov-
erno e della nostra volontà di presidiare con
determinazione gli interessi legittimi delle
famiglie e delle imprese italiane".
In uno degli allegati alla lettera, Berlusconi
traccia le linee portanti dell'attacco frontale
all'esecutivo: "La politica economica del gov-
erno Renzi, così come quella dei due governi
che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati
dai cittadini, ha tartassato soprattutto la classe
media italiana" e con i governi del "cieco
rigore prima, con i governi guidati dalla sinis-
tra poi, la classe media è quella che ha pagato
il conto della varie manovre".
Prima il "finto risanamento" del governo
Monti, poi la redistribuzione del reddito prati-
cata da Matteo Renzi "a favore del suo elet-
torato di riferimento" ed ecco che, grazie
anche alla legge di stabilità, per la classe me-
dia è stato un "salasso".
Per questo Fi ha presentato un emendamento
alla manovra volto "a riportare la tassazione
sugli immobili al livello del governo Berlus-
coni del 2008", quando sugli immobili delle
famiglie e delle imprese "gravavano circa 11
miliardi di euro di imposte, oggi sono circa
33/34 miliardi".
Fonte: adnkronos
Ancora oggi "La questione morale esiste da tempo,
ma ormai essa e' diventata la questione politica
prima ed essenziale perche' dalla sua soluzione
dipende la ripresa di iducia nelle istituzioni, la effet-
tiva governabilita' del paese e la tenuta del regime
democratico."
Enrico Berlinguer
Da:”Seguendo Enrico”
QUESTIONE MORALE = QUESTIONE DI FIDUCIA
1110 NUOVE MIGRAZIONI: Dal vecchio , al nuovo GIORGIO NAPOLITANO Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Bocconi di Milano
I moved back to London as a mum. I had my
daughter and I strongly believe that it’s easy to
be a mum in London compared to Manhattan,
where I was living in New York. I hardly saw
any children there. In London, there are plenty
of mums and children and this creates occa-
sions for new friendships. I missed the intel-
lectual stimulation of work so I started writing
for a publishing house from home, when my
daughter was six months old. I discovered
soon after that I was expecting my son and I
had to stop working due to a difficult preg-
nancy. I then retrained to become a teacher
and tried to fit the work around my children.
Now you are helping a lot of Italian people
to ease their journey of being a migrant in a
new country. How did this initiative come
about?
I helped a friend who had been a victim of
domestic violence. I phoned the Italian consu-
late many times, trying to speak to the previ-
ous Console. His office ignored my requests of
help for information, as I was just a friend of
this person. At that moment I realised the im-
portance of representing people through an
Association. Six months later I founded the
Italian British Association.
For every migrant, one of the most difficult
things is finding a job – how do you remem-
ber dealing with this challenge in your be-
ginning?
I moved to London eighteen years ago and I
believe that at the time there was a bit less
competition than there is now. I was also
younger and more aggressive and that does
help!
What are the biggest challenges you have
faced to succeed in London?
Having two young children and no family
around to help. The cost of child care is huge
and stretches me to my limit.
What is your strong point which keeps you
working so hard?
Maria Iacuzio is from Italy and migrated at a
very young age. Her story of migration is a
long journey and it includes many changes in
her life. Now she is based in London, a mother
of two young children, a part-time teacher and
a freelance radio journalist.
Maria is very involved in the Italo-British
community with various activities, including
organising a conference at Camden Town Hall
for next year on domestic violence and its
impact on immigrants, with the support of the
Italian Mayor Lazzaro Pietragnoli. You will
discover more about Maria through this inter-
view.
The story of your migration started a long
time ago when you first decided to go to
America. Can you tell us a bit more about
this?
I moved to New York with my husband. We
very newly-wed and he were relocated through
his company. I wasn’t happy at first to leave
London. New York is somehow faster than
London which is something that I adore but I
didn’t like the American work ethic and nei-
ther did I like to be so far from my family and
friends.
To have only two weeks holidays a year is
very dysfunctional when you come from
Europe and I missed my family terribly. I got a
job at the bureau of “Il Sole 24 Ore” the finan-
cial paper of Italy, as the Editor assistant. I
accepted the long hours and I loved the chal-
lenge of the job and the pressure of the dead-
lines, but I reckon that I coped well with it all
because I had no children at the time. I would-
n’t like to sacrifice my children for my job.
How did you find London after this experi-
ence?
London is somehow home for me. I moved
here as a postgraduate student and I have beau-
tiful memories of my student life. It was here
that I met my husband and I feel especially
that I can easily go back and forward to Italy,
as it is important for me to be on the same time
zone.
How long did it take you to settle in a new
country?
I can lift the spirit of many Italian artists that we
help through the Association. We have a project
called “Exhibition for £1 a day” where they can
manage to get noticed and sell some of their
artwork in England. We also encourage those
artists to teach art workshops for children. We
are trying to take them out of some basic jobs
as waiters or kitchen porters, and to make them
focus on their skills and talents.
Are you happy with the life you are leading
now?
Yes I am. I still think that we could organise
more activities if we had a venue for the asso-
ciation. All the activities we do at the moment
are self-funded. However, the particular field of
our work has been recognised by the director
Luca Vullo, who has included our Association
in his documentary “Influx” on the Italians liv-
ing in London. Influx will be out in January. We
can’t wait to watch it.
What is your vision in the future?
Do more to facilitate the integration of the Ital-
ians living in the UK. I would like to create an
independent ‘Italian House’ supported by pri-
vate investors, to promote our culture and our
arts. I am also a candidate running for election
to the Comites (Committee of Italians Living
Abroad) that will take place in December. The
Comities need huge innovations and modernisa-
tion too. The last election happened 10 years
ago and they don’t have women representatives
or young people. People that work in the volun-
tary association have the proper understanding
of what the needs of the Ex-pats are as we deal
with the migrants needs every day. I hope we
will have a fair election and that people will
understand that this is the time to choose the
right candidates to represent them.
Who is Maria Iacuzio?
Maria Iacuzio is the founder of the Italian Brit-
ish Association. A women’s association that
promotes Italian art, culture and language in
England and working with other Italian Associa-
tions and cultural centres around the
world. Maria comes from a small town near
Salerno in the South of Italy. She studied at
Salerno’s University and achieved a first class
degree in Political Science. Coming from a mi-
grant working class family with three children,
she was the first that graduated in her family.
Maria first came to England with a post gradu-
ate scholarship to study Politics at Reading Uni-
versity, with a plan to return to Italy for a PhD
in History of Political Parties but she then de-
cided to stay and live in the UK.
Fonte: www.migrantwoman.com
Maria Iacuzio – Promoting Italian Talent Through Ar
"Il senso della Costituzione e delle
istituzioni devono essere sempre il
perno attorno a cui far ruotare
ogni impegno pubblico e ogni
scelta politica".
Lo ha detto Giorgio Napolitano nel videomes-
saggio in occasione della commemorazione di
Giovanni Spadolini, a 20
anni dalla morte, alla Boc-
coni di Milano. "Il bicam-
eralismo non è stata
un’esperienza né troppo
facile né idilliaca", ha poi
aggiunto Napolitano nel
suo intervento, in collega-
mento dal Quirinale Ri-
cordo di Spadolini - "Ma
veramente per gli italiani
più giovani di noi e molto
più giovani di noi che
ancora guardano dall’est-
erno la politica, o che, sia
pur molto giovani, sono
entrati in politica, personalità come quella di
Giovanni Spadolini che oggi onoriamo ap-
partengono ad un’era geologica che può inter-
essarci solo se facciamo gli 'archeologi'? E’ un
pregiudizio grave da rimuovere", ha detto il
Capo dello Stato, ricordando Giovanni Spado-
lini: "Per dare risposte lungimiranti ai prob-
lemi della politica italiana dobbiamo riflettere
sull'attività di uomini come lui".
Ruolo del Quirinale e del Parlamento - Ri-
forme e difesa del Parlamento sono punti fermi
della Presidenza della Repubblica da più di 20
anni, ha detto poi Napolitano. "Nel biennio
1992-1993, una fase cruciale per la storia della
Repubblica, con lo scandalo di Tangentopoli,
eravamo -ha ricordato ancora- presidenti dei
due rami del Parlamento. Ci univano profonda-
mente il senso della Costituzione, delle istituzi-
oni e l'ammirazione per l'Assemblea Costitu-
ente". E l'azione di entrambi era imperniata
sull'"affermazione piena del controllo di le-
galità, sulla difesa del Parlamento da una cam-
pagna condotta da alcune forze politiche che
sostenevano che il Parlamento nel suo com-
plesso fosse corresponsabile e quindi delegitti-
mato e potesse solo decidere sulle autorizzazi-
oni a procedere: in un momento in cui alcune
forze sostenevano fosse delegittimato, e su un
programma di riforme da portare avanti". La
necessità di riforme per modernizzare il
Paese "era stata indicata da Scalfaro nel suo
discorso al Parlamento dopo l'elezione": il
capo dello Stato "aveva chiesto a me e a Spa-
dolini" di promuovere quella che poi sarebbe
divenuta la Commissione bilaterale.
Fonte adnkronos
PAROLE SUE "Il senso della Costituzione e delle istituzioni devono essere sempre il perno attorno a cui far ruotare ogni impegno pubblico e ogni
scelta politica" Invece la Costituzione parla un altra lingua )1 Isenatori sono eletti a suffragio universale e diretto ) 2La funzione legislativa è eserci-
tata collettivamente dalle due Camere. )3 Ed e' Lui che autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. [cg]
I COMPITI DEL CAPO DELLO
STATO
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello
Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa
la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei
disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi
valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti
dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzion-
ari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici,
ratifica i trattati internazionali, previa, quando
occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il
Consiglio supremo di difesa costituito secondo
la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato
dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistra-
tura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
Il Presidente della Repub-
blica può, sentiti i loro
Presidenti, sciogliere le
Camere o anche una sola di
esse.
I COMPITI DEL PRIMO
MINISTRO
Il Governo deve avere la fiducia delle due
Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia
mediante mozione motivata e votata per appello
nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Gov-
erno si presenta alle Camere per ottenerne la
fiducia.
Il voto contrario di una o di entrambe le Camere
su una proposta del Governo non importa ob-
bligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da
almeno un decimo dei componenti della Camera
e non può essere messa in discussione prima di
tre giorni dalla sua presentazione.
Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la
politica generale del Governo e ne è responsa-
bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed
amministrativo, promovendo e coordinando
l'attività dei ministri.
I ministri sono responsabili collegialmente degli
atti del Consiglio dei ministri, e individualmente
degli atti dei loro dicasteri.
IL PARLAMENTO
Dovrebbe in primis garantire che sia il
Capo dello Stato, sia il Primo Ministro
rispettino i diritti e doveri sanciti dalla
costituzione a tutti i cittadini
La funzione legislativa è
esercitata collettivamente
dalle due Camere.
Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni

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  • 1. Qundicinale di lbere e gratuite informazonioni di : opinioni, politica e attualita’’. Fondato ed edito da Carmine Gonnella , seconda edizione n: 1 Nov. 23 /14 CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori,con CIRCA 24 pagine, con un formato Pdf telematico, spediad una vastissima mail list. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” MOTTO: “Al Mondo non esistono diversita’ ma corpi e anime con eguale esigenze esistenziali” [cg] Siamo operatori non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : lavocealternativa@gmail.com Collaboratori: Dall’ Italia , Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Dall’ estero, Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (Editore e fondatore) e alla distribuzione Ilario Mario Ponzi. Giorgio Brignola UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE P . 8 VAJNT : L’ onda della morte Arnaldo De Porti Soccorritore Vajont p. 5 Marylon (Maria) Rosaria Longobardi) Gli anagrammi in musica di Marylon p 6 Maria Iacuzio NUOVE MIGRAZIONI Dal vecchio, al nuovo P. 4/10 Il primo periodic cartaceo pellegrino , preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a patenti e amici dopo averlo letto. Siamo operatori d’ informazione non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto o da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni volontarie: Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent Oppure sul conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . SPECIALE NONCOMITES 2014 Pagine 2 3 4 5 Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. pagina 11 Economia & Emigrazione pagina 13 RIFORMA RADICALE COMITES di Carrmine Gonnella pagina 19 Papa Francesco tuona contro la Chiesa pagina 15 C’ERA UNA VOLTA IL BELPAESE pagina 9/ 15 CRONACA pagina 7 CULTURA"Lacensuranonciferma" pagina18 LOCALNEWS Regione Campania pagina 17 ANCORA OGGI ANCORA LUI Pagina 12 ANCORA LUI Berlusconi ai pensionati: «Avrete dentista, veterinario, cinema, treno e taxi gratis» pagina 14 Vignette di ... BIANI & APICELLA IO STO CON GINO..... La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio- labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle for- mazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale [cg] RESTIAMO UNITI Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza Di Doriana Goracci pagina 16 EMIGRAZIONE Dal vecchio al nuovo Maria Iacuzio – Promoting Italian Talent Through Ar The story of your migration started a long time ago when you first de- cided to go to America. Can you tell us a bit more about this? I moved to New York with my husband. We very newly-wed and he were relocated through his company. I wasn’t happy at first to leave London. New York is somehow faster than London which is something that I adore but I didn’t like the American work ethic and neither did I like to be so far from my family and friends... Contiua a pagina 10 . FREE FREE
  • 2. 192 RIFORMA RADICALE DEI COMITES di Carmine GonnellaIL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES Elezioni Comites rinviate alla primavera del 2015. Il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Mario Giro, ha spiegato aItaliaChiamaItalia che la decisione è stata presa per dare ai connazi- onali più tempo per iscriversi al registro elettorale, non certo per presentare nuove liste. “Non si riaprirà tutta l’indizione. Per quanto riguarda la presentazione delle liste tutte le leggi danno il limite di un mese. Laddove non ce ne fossero, valuteremo, anche dal punto di vista giuridico”. Dun- que, Giro è stato chiaro: in quelle città liste, non ci sono tempi supplementari per presentarne di nuove. Per il voto dell’aprile 2015 correranno le liste presen- tate finora. Altro discorso, ha spiegato lo stesso sottosegretario, riguarda la circo- scrizioni in cui non è stata presentata… nemmeno una lista: in quei casi, appunto, “valuteremo”. Proprio su questo punto interviene Aldo Di Biagio, senatore del gruppo Per l’Italia eletto nella ripartizione estera Europa: "Mi auguro – dichiara in una nota - che non si vanifichi il senso dell'oculata decisione del Ministro Gentiloni di rinviare le elezioni dei Comites". Spiega il senatore: “qualora si decidesse di non riaprire ovunque i ter- mini per la presentazione di nuove liste si perderebbe l'occasione di una vera e reale partecipazione democratica”. E conclude: “Non vorrei che chi è responsabile del primo pasticcio a cui si è dovuto mettere una toppa perseveri nel suo atteggia- mento”. Qualora si decidesse di non riaprire ovunque i termini per la presentazione di nuove liste si perderebbe l'occasione di una vera e reale partecipazione democratica’ Anche Claudio Micheloni, Pd, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero in Senato, in uncomunicato dif- fuso l’altro giorno, spiegava: “E' evidente che al rinvio delle elezioni deve corrispon- dere la riapertura dei termini di presentazi- one delle liste, ferma restando la validità di quelle già depositate, altrimenti tale deci- sione non avrebbe senso”. Comites, Di Biagio (Pi): rinvio elezioni scelta di buon senso, salve le liste già presentate ‘Si darà la possibilità di partecipare alla competizione elettorale anche a chi per i tempi oltremodo ristretti non aveva com- pletato tutti gli adempimenti’ Aldo Di Biagio, Vice Presidente Vicario del Gruppo Per l'Italia, commenta la deci- sione del governo di rinviare le elezioni dei Comites alla primavera del 2015: "Chi ha a cuore gli interessi degli italiani all'estero non può che esprimere soddisfazione per la scelta del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, di rinviare al 17 aprile 2015 le elezioni per il rinnovo dei Comites", dichiara in una nota l’eletto oltre confine, secondo cui quella del rinvio è “una decisione di buon senso che accoglie quanto più volte suggerito da me e da i colleghi senatori del Comitato per le Ques- tioni degli Italiani all'Estero”. "Voglio chiarire - spiega Di Biagio - che il lavoro fin qui svolto non andrà perso, ver- ranno fatte salve le liste già presentate, ma si darà la possibilità di partecipare alla competizione elettorale anche a chi per i tempi oltremodo ristretti non aveva com- pletato tutti gli adempimenti". "Mi auguro – conclude Di Biagio - che questo rinvio possa dare nuova linfa ad un meccanismo di partecipazione democ- ratica, svincolato da logiche partitiche, che deve coinvolgere tutti gli italiani all'estero per dare la giusta dignità alle loro rappre- sentanze”. Rinvio elezioni Comites, Micheloni (CQIE): la politica è tornata alla Farnesina "Il Consiglio dei Ministri, prendendo atto di una realtà che da più parti e fin dall'inizio era stata denunciata come insos- tenibile, ha deciso di riconvocare le elezi- oni dei COMITES in data 17 aprile 2015. Considero questa decisione, assunta dal Ministro Gentiloni a pochi giorni dalla sua nomina, molto opportuna, doverosa e tut- tavia non facile, e desidero ringraziare il Ministro stesso, il Governo nel suo in- sieme e i Senatori - che hanno approvato l'ordine del giorno in cui si chiedeva lo spostamento delle elezioni - per la sensi- bilità dimostrata nei riguardi dei cittadini italiani residenti all'estero”. Così Claudio Micheloni, Pd, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero al Senato. Nella seduta della Camera di giovedi’ 26 Febbraio corrente mese fu annunciata una petizione di comune necessita’ presentata dal sottoscritto a nome anche del PIE. Detta petizi- one recante il numero 607 assegnata (come per protocollo) alla III Com- missine Affari Esteri, nella quale si chiedeva al parlamento italiano: (1) Abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), organ- ismo ormai del tutto pletorico, estre- mamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull'efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all'estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Com- merciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani. (2) Una riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi traspar- enti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero e con la possi- bilità, una volta alleggeriti dall'elefan- tismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati gover- nativi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di con- trollo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze de- gli Italiani ivi residenti. (3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Con- solati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere deci- sionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto. (4) Per evitare ulteriori sprechi oc- corre spostare le sedi e le segreterie nei Consolati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazioni da parte dei partecipanti.. In altre pa- role, coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani. I Presidenti dei Comites avranno il compito di presentare agli eletti all’estero nelle rispettive Circoscrizi- oni, un’appropriata relazione di pro- poste e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legislatura. (5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura. Ho avuto modo di leggere un po’ tutte le proposte di riforme dei Comi- tati presentate dagli eletti all’estero da Micheloni a Riccardo Merlo, nes- suna di queste apportera’ un minimo di concretezza ed efficacia ai Comites. Ultima presentata quella di Merlo / Gai, una proposta se non in- utile addirittura irrisoria che darebbe secondo questi piu’ autorevolezza e pari opportunita’. Onorevole Merlo (1) le devo comunicare che nei com- piti e funzioni della legge 2003 e’ gia’ prevista una partecipazione giovanile e femminile, basterebbe applicarla alle liste.(2) Autorevolezza ma solo se lo vuole il Console? Merlo:” l’at- tribuzione di valore vincolante ai pareri espressi dai Comites intro- ducendo due requisiti: devono essere presi all’unanimità dai loro membri e devono coincidere col parere del Con- sole; ciò darà un’indicazione non eludibile da parte del governo, sulla destinazione, ad esempio, dei fondi destinati all’editoria” Onorevole carissimo questo gia’ avviene ogni anno poi se Lei riesce a mettere in- sieme la meta’ dei consiglieri io mi faccio prete. [cg] QUESTA PROPOSTA LEGISLATIVA, NELLA PASSATA LEGISLAZIONE E’ STATA ABBINATA AL DISEGNI DI LEGGE TOFANI, PASSATO AL SENATO ARENATO ALLA CAMERA [cg] Comites, Di Biagio (Pi): non vanificare il rinvio deciso da Gentiloni La Repubblica Italiana riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. NONCOMITES 2014
  • 3. 318 CULTURA IL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES NONCOMITES 2014 Comites, (quasi) una sola voce dal mondo: no a nuove liste Elezioni Comites rinviate, com’è noto. Ormai se ne parla da giorni: non si voterà più a dicembre, ma nell’aprile 2015, anche se c’è chi è convinto che anche in prima- vera il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero salterà. Intanto il dibattito con- tinua, all’interno del mondo politico e as- sociativo che ruota intorno al mondo dell’emigrazione. Mario Giro, sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, intervistato da ItaliaChiamaItalia ha spie- gato: “giusto il rinvio, connazionali avranno più tempo per iscriversi al registro elettorale. Ma non si potranno presentare nuove liste in quelle circoscrizioni dove già sono state presentate una o più liste”. Su questo, però, non tutti sono d’accordo. Sergio Gaudio, segretario del Pd negli Stati Uniti, in una nota dichiara: "Preso atto della decisione del consiglio dei Min- istri di uno slittamento della data delle elezioni per i Comites, e' nostra decisa opinione che questa non possa che avere come conseguenza naturale, visto anche il dispositivo della legge istitutiva dei Comi- tati per gli italiani all'estero, una riapertura di tutti i termini, compreso quello per la presentazione delle liste, fermi restando i diritti acquisiti, per favorire pluralismo e partecipazione". Della stessa opinione sono anche alcuni eletti all’estero, in particolare in Senato. Claudio Micheloni, Pd, nei giorni scorsi ha scritto che non avrebbe senso un rinvio del voto senza riaprire i termini per presentare le liste. Naturalmente c’è anche chi è contro tale Ai vostri casting si sono presentate anche ragazze molto giovani: ven- tenni decise a reimporre la cen- tralità del corpo come strumento d'azione politica. Non la sorprende questo atteggiamento, in un mo- mento in cui si allunga il fascino di movimenti come “Women against feminism”? «Nonostante la maggioranza delle gio- vani donne non si riconosca come femminista - complice un po' di igno- ranza storica e una rilettura main- stream che ha svuotato la parola dei suoi significati piú “avanzati” - se le ragazze di oggi hanno una maggiore consapevolezza di quelle che chiami- amo le politiche del corpo è proprio grazie ad un percorso storico e di ri- flessione delle donne. Non mi sor- prende questo atteggiamento tra le più giovani. Non c'è bisogno di aver un master in studi di genere per notare che il corpo delle donne è il territorio simbolico più sfruttato ed espropriato: col corpo delle donne si vende di tutto e sul corpo delle donne si concentra un'oppressione spaventosa. E non parlo solo degli standard di bellezza ma anche di quell'idea di pudore per cui, ad esempio, allattare in uno spazio pubblico diventa un gesto por- nografico. Anche non avendo una co- scienza politica o dei saperi specifici questo paradosso è evidente. E la ribel- lione – che può prendere forme diverse ma che evidenzia in ogni caso la ne- cessità di riappropriarsi del corpo e della sessualità come spazio di libera espressione – è un fatto inevitabile». C'è, tra voi, chi parla esplicitamente di censura, in Italia, nel cinema. Anche lei è convinta che molte fan- tasie delle donne non trovino ancora possibilità di espressione? «La censura è una diretta conseguenza dell'esaltazione di quelle regole di mercato che valorizzano ciò che è “vendibile”, senza considerare che è l'offerta a generare la domanda. Il grande esperimento di marketing che è stato “50 sfumature di grigio” (mi rifi- uto di considerarlo un caso letterario, se quella è letteratura io sono Virginia Woolf) può essere considerato come un paradigma: una storia di sottomis- sione malamente travestita da sado- maso viene pompata come “porno per madri” e durante una lunga stagione promozionale te la ritrovi su tutti i me- dia e come referente di qualsiasi dis- corso possibile sulla pornografia. Il li- bro è stato venduto ovunque: edicole, supermercati, autogrill, forse anche in macelleria». Sembrerebbe il contrario della cen- sura... «La censura non funziona più come ap- parato repressivo che vieta esplicita- mente, piuttosto rende invisibili le forme dissidenti (o le ridicolizza: in questo la televisione è maestra) ed esalta quelle forme di “trasgressione” che sono funzionali al mantenimento del sistema, come la sottomissione fem- minile al maschio ricco e potente. Vo- glio dire che non esiste una censura che vieta, esistono le regole di mercato che impongono ciò che è vendibile e ciò che non lo è, perché minimamente dissi- dente». È la difficoltà che Le ragazze del porno stanno vivendo nel reperire finanziamenti? «Esattamente. A livello mediatico c'è una grandissima curiosità, e un pubblico potenzialmente enorme, ma nessun pro- duttore si prende la responsabilità di agevolare economicamente un'iniziativa che potrebbe essere molto remunera- tiva.Il potere clericale e sessuofobico non si manifesta con la repressione di- retta, ma agisce in maniera sotterranea, togliendo ossigeno alle iniziative piú avanzate. Per fortuna però le forme di produzione culturale cambiano (si pensi al crowdfunding) e come Ragazze del porno siamo talmente motivate che ci stiamo buttando anche senza rete. La censura non ci ferma». Intervista DI SABINA MINARD (da l’ Esptesso) Slavina: "La censura non ci ferma" Slavina è una videomaker, performer, antropologa, autrice di “Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate” (Perrone). E di politiche del corpo si occupa da sempre eventualità. E’ il caso del MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero guidato da Ricardo Merlo. Il presidente del Comites di Bahia e coordinatore del MAIE locale, Juan Carlos Paglialunga, dichiara: “Purtroppo a pochi giorni dalla decisione del governo di posticipare le elezioni dei Comites ad aprile, per con- sentire ad un maggior numero di connazi- onali di iscriversi per votare, dobbiamo constatare che quanto avevamo previsto sta avverandosi. Ossia che qualcuno cominci a pensare che possano essere anche riaperti i termini per la presentazi- one di altre liste di candidati. Il Comites di Bahia Blanca si oppone a questa possi- bilità”. Sulla stessa linea Mario Castellengo, pre- sidente Uim: "Non avevamo dubbi sul fatto che non ci sarebbe stata grande folla, non giudico la scelta di rimandare le elezi- oni, ma non si devono riaprire procedure per liste, laddove ci sono liste non se ne presentano altre. Sarebbe una presa in giro per tutta la gente che si è impegnata per raccogliere le firme entro i tempi previsti". Fabio Porta, deputato Pd eletto nella ripartizione estera Sud America, non la pensa come il Pd USA: intervenendo al quinto congresso Uim a Roma, riguardo alla questione dei Comites, il governo – ha spiegato - ha voluto "rispettare i diritti di partecipazione degli italiani all'estero e il ministro degli Esteri Gentiloni, in buona fede, ha voluto dare qualche mese in più per aumentare la partecipazione; forse non erano in buona fede quei nostri colleghi parlamentari che hanno insistito per una proroga e che ora insistono perché ci sia una proroga anche dei termini per la pre- sentazione di nuove liste". Così Porta, sot- tolineando la necessità di dare un "esempio di serietà" a "chi si è dato da fare nella rac- colta di firme per presentare in tempo le liste". Poi, ha aggiunto il parlamentare eletto all'estero, "bisognerà fare una rifles- sione sulla rappresentanza all'estero" per- ché "quei numeri bassi non dipendono dai tempi, ma sono figli di un problema più grande che la Uim ci deve aiutare a indi- viduare per capire meglio quali sono oggi gli italiani nel mondo e qual è il modo mig- liore per rappresentarli". Laura Garavini, deputata Pd eletta in Europa, fra coloro che hanno lottato per- ché le elezioni si svolgessero comunque entro il 2014, spiega: "Il governo non voleva più rimandare e aveva messo a dis- posizione 9 milioni di euro. Questa cifra con un 2% di iscritti sarebbe stato uno spreco enorme. Con il rinvio di quattro mesi avremo dati diversi? Il rischio è che si riproponga lo stesso stato dell'arte" ma la "sfida che ci aspetta" è "la revisione degli organi di rappresentanza a partire dai Comites, quelli più vicini alle esigenze delle comunità". (RF) ( ItaliaChiamaItalia)
  • 4. 174 LOCALNEWS Regione CampaniaIL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES Maria Iacuzio della lista ItalUk di Londra replica al Sen. Di Biagio (Per l'Italia) che ha dichiarato che il rinvio delle elezioni dei Comites "è una decisione di buon senso" e che "si darà la possibilità di partecipare alla competizione elettorale anche a chi per i tempi oltremodo ristretti non aveva completato tutti gli adempimenti . MARIA IACUZIO - Gentile Senatore Di Biagio, la mia critica non ha parte politica, così come la vostra manovra contro un minimo di giustizia verso gli italiani all’estero non la ha, è trasversale. Vi scrive una vostra vittima su questa circostanza Comites. Pertanto gentilmente passi anche il messaggio al Senatore Micheloni, con cui vi potete dare la mano, la prego. Il Senatore Micheloni non dispone di twitter o altro, lui non dialoga con il suo elettorato, gli impone solo cose fatte: perchè lui sa. dialoga solo nei palazzi romani. Mi piacerebbe avere da voi anche una vostra risposta ad una sem- plice cittadina. Questo e’ ciò che penso, io come molti altri, con l’unica differenza che io adesso ho il coraggio di dirlo aperta- mente. Spero che almeno questo sia apprez- zato. Sulla sospensione delle elezioni Comites, cosa già fatta, e sulla riapertura dei termini per presentare le liste, cosa da lei sostenuta c o m e g i u s t i z i a e d i r i t t o . Che delusione Senatore, lei non ha idea cosa è il diritto e la certezza del diritto, su questa storia, nonostante il ruolo che rico- pre. Riaprire i termini per la presentazione delle liste, dove già ci sono liste presentate, lede il principio in base al quale il diritto deve ricevere una applicazione prevedibile per tutti. Lede coloro che quelle norme hanno rispettato, lede la legalità. Ma non andiamo neanche nel mondo del diritto, andiamo nel mondo dello sport. Corsa dei 200 metri: a gara finita lei propone di ri- farla, perchè qualche suo amico non ha rag- giunto il traguardo? O che facciamo spostiamo il traguardo di un metro, per dare la possibilità a qualcuno di raggiungere il traguardo. Vede Senatore lo stato di diritto, anche per cose piccole come i Comites, è una cosa seria, questo non è l’asilo Mariuc- Sen. Di Biagio, quello che lei sostiene assieme al suo collega Micheloni è ingiusto Salvini contestato a Salerno: urla e insulti dai centri sociali Urla e insulti contro Matteo Salvini al suo arrivo a Salerno, dove il segretario della Lega Nord si è recato oggi per partecipare alla manifestazione 'Panorama d’Italia' presso la sede del Comune. Solo poche settimane fa l'auto del leader del Carroccio era stata assaltata a pochi passi dal campo no- madi di via Erbosa, a Bologna. Imponente il servizio di sicurezza, con transenne lungo il percorso, per evitare disordini. Una volta dentro, Salvini, su Twitter e su Facebook ha postato una foto della sala gremita e ha scritto: "Sala strapiena e gente in piedi a Salerno con la Lega per parlare di la- voro, di immigrazione, di Europa, di futuro. E i soliti centri sociali fuori a urlare...Dai, dai, dai!!!". Pompei: Franceschini a stampa estera, non date rappresentazione tragico Bisogna stare attenti a non dare una rap- presentazione sbagliata di Pompei. Io ho incontrato turisti andati a Pompei convinti di avere poche settimane per vedere gli scavi prima che crolli tutto, tale è stata la rappresentazione mediatica". Lo ha detto il ministro per i Beni e le Attività Cul- turali ed il Turismo, Dario Franceschini parlando stamane con i gior- nalisti della stampa estera in Italia, che gli avevano rivolto un invito per un colloquio a tutto campo. "Su Pompei è vero il contrario, come ha spiegato in Parlamento la scorsa settimana il generale Nistri: stiamo lavorando a testa bassa per rispettare i tempi dell'Unione Europea per l'utilizzo dei 105 milioni di fondi. Ma vorrei che fosse chiaro - e per capirlo bisognerebbe vederla Pompei - che non è che spesi quei 105 milioni di euro abbiamo risolto il problema Pompei e inauguriamo gli scavi come fossero un museo: Pompei si estende su decine e decine di ettari che richiedono una manutenzione perenne e quindi il cantiere sarà un cantiere sempre aperto, di manutenzione e di restauro. Ed è quello che sta avvenendo: a Pompei, rispetto all'action plan siglato con l'Ue che preve- deva di rendicontare a fine 2014 2.300.000 euro, ne sono stati rendicontati 3 milioni, il valore dei lavori in corso è fissato a 50 milioni e siamo già a 46. Dei 55 progetti originari, 25 sono già stati banditi. Ci sono attualmente 11 cantieri attivi per le opere ma a breve saranno 13. Certo ci sono anni di ritardi ma stiamo lavorando con dei risultati anche in termini di presenze in continua crescita", ha sottolineato il minis- tro. Quanto alle assemblee sindacali, che hanno fatto trovare chiusi gli scavi in più di un'occasione a turisti arrivati anche da molto lontano, Franceschini aggiunge: "Vorrei che anche qui non si generaliz- zasse e nessun turista arrivasse a pensare: 'Non vado a Pompei perché è sempre chiuso'. È capitato due mattine per delle assemblee, dalle 8.30 alle 11.30, e il terzo giorno, per la pressione mediatica che si era generata, hanno rinunciato all'assem- blea" Viabilità: senso unico alternato su statale 'Bussentina' in provincia Salerno Dal 24 novembre al 31 dicembre, sarà istituito un senso unico alternato, rego- lato da impianto semaforico, sulla strada statale 517var “Bussentina”, nel tratto compreso tra i km 36,500 e 36,600, nel comune di Buonabitacolo, in provincia di Salerno. Il provvedimento, riferisce l'Anas, si rende necessario per consentire i lavori di ripristino e messa in sicurezza di un muro di sottoscarpa danneggiato da un evento franoso. Le attività si svolger- anno dalle 7,30 alle 17,30 esclusi i giorni festivi e prefestivi. L’Anas raccomanda agli automobilisti prudenza nella guida e ricorda che l'evoluzione della situazione del traf- fico in tempo reale è consultabile sul sito web http://www.stradeanas.it/ traffico oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `Vai Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Gli utenti hanno poi a disposizione la web tv www.stradeanas.tv e il numero 841- 148 ‘Pronto Anas’ per informazioni sull’intera rete Anas. Detenuto muore in ospedale a Napoli, i familiari: "Pestato in carcere" E' morto nell'ospedale Loreto Mare di Napoli Luigi Bartolomeo, detenuto 45enne in coma, per il quale i familiari e l'associazione Ex detenuti organiz- zati napoletani avevano parlato di un pestaggio in carcere. Nei giorni se- guenti si è fatta strada l'ipotesi che sia stato aggredito e picchiato da due conoscenti. Bartolomeo era stato arrestato lo scorso 21 ottobre perché evaso dai domiciliari. Dopo il giudizio direttis- simo ed essere stato condotto in car- cere, l'uomo è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. La Pro- cura di Napoli ha aperto un fascicolo per ricostruire la vicenda. Fonte : adnkronos cia. Si fa una norma che ha un effetto retrat- tivo nel bel mezzo di elezioni e lei la chiama ‘scelta di buon senso’? Pazzesco. Vede in Francia, paese serio, alle ultime elezioni politiche (no Comites), dove hanno espresso il voto anche i francesi all’estero, la partecipazione e’ stata del 2% e lo si e’ fatto senza tante polemiche. Non perche’ il 2% sia un qualcosa di gratificante, assoluta- mente, ma perchè c’era una legge che aveva avviato quel processo ed andava rispettata al di sopra di tutto. Socrate per questa ragione, addirittura, bevve l’estratto di cicuta. Non e’ che le chiediamo questo ma almeno si ris- parmi felicitazioni per un qualcosa che ci umilia come italiani all’estero. In realtà il vero calcolo non sono i Comites, tramite i quali lei appunto con questa manovra si sono umiliate oltre 60mila per- sone, ma il nuovo sistema della doppia opzi- one, di un elettorato seppur minimo ma ver- issimo! Un elettorato che vi fa tremare i polsi non perchè numericamente imoprtante ma perche VERO! In ciò si sommano le manovre per entrare nella Camera dei Depu- tati, essendo che per il Senato non ci sara' piu' possibilità-abolito. Noi candidati ai Comites ci sentiamo umiliati, ci siamo im- pegnati tantissimo per presentare una lista e promuovere tante sottoscrizioni, gratis gratis gratis. Quando voi avete cercato di sabotare l’adesione al voto e non avete in- centivato nessuno ad iscriversi, sin dall’inizio. Pero’ adesso è anche suo do- vere informare tutta la gente che le elezioni sono slittate. Sono stati spesi 2 milioni di euro! Presi dalle tasche dei cittadini italiani, per informare tutti, che l'elezioni erano il 19 dicembre, ed ora ci metta il suo corposo salario e del Senatore Micheloni, insieme ad altri compari, per dirgli che non è più così. Io informerò tutti coloro che ci hanno sos- tenuto perchè ho una faccia e sono una donna onesta, ma mi viene tanta voglia di mandarvi la mia bolletta del telefono, quella invece non è gratis per me, invece per voi Senatori SI. Con tutta la sincerità Un’italiana all’estero che parla Fonte L’ Italiano NONCOMITES 2014
  • 5. 516 RESTIAMO UNITI VAJONT : L’ onda della morte Arnaldo De Porti Soccorritore Vajont Basta, il disastro non è un palcoscenico sul Vajont: sono due tragedie, e sarebbe ora di distinguerle. La prima tragedia è quella della Diga. Tragedia vera e immane per il dolore pubblico e privato che ha generato, per le ines- cusabili responsabilità che sottende, per l'eva- nescenza delle istituzioni coinvolte, per l'irri- sorietà dei risarcimenti. Per non dire della avid- ità degli interessi privati che l'hanno generata. È una tragedia sotto i nostri occhi da cin- quant'anni, circa la quale è stato detto tutto o quasi tutto. Quello che manca, se manca, non potrà di certo modificare il giudizio storico di quanto è accaduto. Il fatto si è che la tragedia del Vajont ha generato un'altra tragedia, dove noi siamo carnefici e vittime allo stesso tempo. Una tragedia, anche questa, evitabile e ines- cusabile. Anche questa collettiva, con l'aggra- vante che sembra non finire mai. È la tragedia della retorica e del dolore usati come arma contundente per una narrazione del territorio bellunese come luogo minore, marginale, op- presso, defraudato quando non deriso. Ci sono state le Vittime del Vajont? Ebbene, anche noi siamo vittime, pur se in un altro modo: vittime dell'economia, della storia, della politica, vit- time del grande su noi che siamo piccoli. Non che questo non sia stato vero. Lo è, in parte, anche oggi. Ma spesso la tragedia del Vajont è stata usata per ricostruire il bellunese come luogo di periferia a credito con lo Stato, peren- nemente in stato di bisogno, sempre defraudato. Se il bellunese oggi è un luogo di acrimonia diffusa – non passa giorno che qualcuno, la politica in primis, non si lamenti di qualcun altro - lo si deve soprattutto al brodo culturale che la Tragedia del Vajont ha generato. Non era un esito scontato. Complice la politica, soprat- tutto quella “grande”, che quando viene nel bellunese corre a rendere omaggio alle Vittime del Vajont. É sempre giusto rendere omaggio ai morti, ma alcuni omaggi contengono una over- dose di retorica del dolore della quale faremmo bene a liberarci. Essi omaggiano il territorio bellunese come eterna vittima, e al bellunese, oramai, piace sentirsi vittima. Complice certa cultura locale che sulla tragedia del Vajont, e sulla propria presunta estraneità sociale, cul- turale e financo morale, ha costruito miti di libertà e di riscatto. Il Vajont come il male assoluto degli altri, in contrapposizione ad una propria purezza tenace e garibaldina. Cosa di meglio, allora, ad ogni anniversario, del reggere la bandiera dei giusti defraudati, dei preveg- genti inascoltati, dei miseri derelitti? Oggi, trascorsi cinquant'anni, bisognerebbe farla fi- nita con la retorica del dolore che ci fa vittime di continuo, usandoci come strumenti per un altro fine. Basta con il Vajont come palcosce- nico, soprattutto politico, ma non solo, dove si sale ogni 9 ottobre a far comizi. Dobbiamo andare oltre. E andare oltre non vuol dire di- menticare, ma avere il coraggio di scrivere un’altra storia, migliore di quella che abbiamo alle spalle. Non è con la cultura del dolore e della strumentalizzazione che si ricostruisce qualcosa di duraturo. Elaboriamolo, il lutto del Vajont, gli strumenti per farcene una ragione storica, politica e sociale li abbiamo. Poi basta. Poi, almeno per una volta, quando arriva il 9 ottobre, restiamo in silenzio. I cittadini sa- pevano. E gli scienziati? Voglio raccontare due episodi ai quali sono stato presente pochi giorni prima del disastro. Il primo a Longarone, dove mi sono recato da Igne, dove abitavo con mio nonno, a render visita a un suo amico, Fran- cesco “Checo” Pioggia. Tra le chiacchere parla- rono della diga. Checo disse: “Bepi, questa prima o poi ci porterà via tutti”. Detto e fatto: è morto con tutta la famiglia. Il secondo a Villa- nova, a casa di mio zio, dove ora si trovano i negozio Fercas. Un'amica di mia zia che abi- tava dove ora c'è l'azienda Teza, della famiglia Dalla Betta, disse: “Cara Ada uno di questi giorni mi vedrai passare davanti a casa in bar- chetta”. Non è passata in barca, ma l'acqua se l'è portata via con tutta la famiglia e di passag- gio si è portata anche la madre e i due fratelli con le famiglie. Abitavano di fronte a mio zio. I miei parenti sono stati recuperati alle 3 del mattino, salvi. Se queste persone comuni , e non solo loro, presagivano questo evento per- ché gli scienziati geologi no? Domanda ormai stantia, ma perché l'attuale presidente degli scienziati geologi ,che non deve esser un ra- gazzino di primo pelo, ha aspettato questa buf- fonata del 50° per parlare? Noi supestiti in- vece , a parte i soliti noti facenti parte della ghenga, sappiamo benissimo lo scopo di questa baraonda, che nulla a che fare con noi e meno ancora con i nostri morti, ma serve a parecchia gente, con grande supporto dei media che nulla a che fare con il disastro, per scopi personali politico/ finanziari. Quanti anni dovranno pas- sare perché qualcuno rispolveri questa storia e indaghi sullo sperpero che è stato fatto dei soldi dei contribuenti? Giuseppe De Cesero Lon- garone vajont 1963-2013 Un grazie alla gente di Cimolais e Claut nIn questi giorni di ottobre, la triste e terribile sciagura di Lampedusa , in cui sono morti molti innocenti e molti altri sono profughi, le parole “compassione” e “accoglienza” mi risuonano spesso nella mente e, inevitabilmente, la memoria mi porta al 9 -10 ottobre1963, quando la gente del mio paese si trovò nella stessa situazione di bisogno. Anche da noi molti morirono travolti dall’acqua Contnua a pagina 6 Caro Gonnella, sono stanco di sentir cavalcare politicamente e demagogicamente il dolore e la immane disgrazia del Vajont mentre i veri superstiti stanno a casa a piangere in composto silenzio. Io ho partecipato come soccoritore al disastro ed oggettivamente provo vergogna (come ho scritto più volte in tanti giornalii !!!) per le tante menzogne che vengono dette al riguardo. Ho conservato un "pezzo", letto da qualche parte, nel quale mi identifico anche come giornalista, pezzo da me religiosamente con- servato e che riporto in appresso Che sia il caso di ricordare queste cose a certa gente ? Che viene a Longarone solo per visibilità e politica ? Che gioia poter comunicare che una nuova scuola è stata aperta a Gaza ed è a nome di Vittorio Arrigoni.L’Associazione per lo sviluppo “Ghassan Kanafani” comunica questa bellissima notizia dicendo che sono ben 98 i bambini regis- trati nella scuola materna e che possono contare su sette maestre assunte per l’ occasione. La lettera comunicato inizia così ” Compagni e amici in Italia, I nostri calorosi saluti a tutti voi da Gaza, dalla terra della fermezza e dell’eroismo.Calorosi saluti dai bambini della scuola materna “Vittorio Arrigoni” per l’anima di Vittorio Ar- rigoni, quei ragazzi ai quali, con il vostro sostegno, siamo riusciti a disegnare un sorriso sui volti….” e si con- clude con un “promettiamo a tutti voi di tenere fede e mantenere i principi per i quali Vittorio il Ribelle ha vissuto e combattuto e vi promettiamo di insegnare ai nostri figli il patriottismo, il rispetto per l’umanità ed a resistere all’oppressione ovunque si trovi.” Alla fine potrete trovare tutte le indicazioni per il contatto.L’asilo,grazie anche alla raccolta fondi tramite la vendita del dvd “Restiamo umani – the reading movie” scritto dallo stesso Vittorio Ar- rigoni, ha beneficiato di fondi a supporto delle sue attività e dei futuri progetti edu- cativi. (*) Scrive Mariagiulia Agnoletto, psichiatra e coordinatrice dell’Associazione Salaam Ragazzi dell’Olivo Milano-Onlus, che dal 2001 collabora con l’associazione palesti- nese socio-educativa Remedial Educatioon Center con progetti di affido a distanza dei bambini/e dei villaggi e del campo pro- fughi del nord della striscia di Gaza: “La mia esperienza nella striscia di Gaza è nell’incontro con i bambini/e e le loro famiglie e nel rapporto con i volontari e gli operatori (educatori, insegnanti, psicologi, clown, animatori) delle associazioni pales- tinesi psico-educative, che quotidiana- mente “resistono”, cercando di trasmettere, condividere con i bambini un attaccamento alla vita, una speranza per il futuro.A Gaza tutti i diritti del’infanzia sono negati quo- tidianamente: alla vita, alla libertà, alla salute fisica e psichica, alla casa, all’is- truzione, al gioco, alla libertà di movimento. I bambini appaiono passivi, ritirati o più spesso tesi, con atteggiamenti di sfida, rabbia, che nascondono dolore, paura, frustrazione. Infatti “i bambini delle pietre non sono di pietra, soffrono, hanno paura”, come diceva un amico psichiatra palestinese. Sono bambini continuamene traumatizzati, quindi gli educatori palesti- nesi devono intervenire “durante il trauma” e cercare di aumentare la resil- ienza dei bambini: identificare il trauma, dare un senso all’evento e alla propria rea- zione emotiva, cercare di garantire loro una protezione di fronte agli eventi trau- matici successivi, per evitare che il disagio psichico si strutturi in patologie. Permet- tere ai bambini di esprimere emozioni, bisogni, disagi, dare un significato alle proprie paure, angosce, aiutarli ad uscire dalla alienazione/rabbia, trovare soluzioni costruttive e specialmente riconoscere e stimolare le loro risorse positive (con teatro, danza, pittura, narrazione, clown- eria, psicodramma, tecniche di rilas- samento).Ho visto le maestre accogliere i bambini terrorizzati (come loro stesse), dopo una notte sotto le bombe, propo- nendo una narrazione singola e collettiva, come valore terapeutico della testimo- nianza e condivisione. Una possibilità di distinguere i fatti reali da quelli amplificati e deformati dalla paura, piuttosto che il disegno, come occasione per proiettare le conseguenze emotive del trauma. Ho visto costruire con i bambini le lanterne e gli aquiloni, con scritti e disegnati sopra messaggi di pace, giustizia, desideri, sper- anze … da far navigare in mare o volare in cielo, oltre l’isolamento di Gaza. Ho visto incontri tra madri e insegnanti per costruire, ideare, immaginare, imparare gio- chi, canzoni, racconti da utilizzare per sé e i propri bimbi nelle suc- cessive situazioni di paura, ter- rore.” Restiamo umani Doriana Goracci http://www.reset-italia.net/ Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza
  • 6. 156 ...L’ onda della morte CULTURA C’ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE Continua da pagina 5 e fango e pochi furono ritrovati; i superstiti fu- rono costretti a lasciare le loro case e il paese; raccolsero frettolosamente poche cose, quelle che ritenevano indispensabili o quelle a cui erano affettivamente più legati, e ,per la maggior parte con mezzi militari, furono portati nei paesi vicini di Cimolais e Claut. In questi due Comuni ci fu una gara di solidarietà indici- bile, le amministrazioni si prodigarono a mettere a disposizione le loro strutture per accogliere gli sfollati. Ma la generosità più commovente fu quella spontanea della popolazione. Ogni famiglia aprì la propria casa per ospitare ,offrendo e condivi- dendo ciò che avevano, dimenticando campanilismi e difficoltà economiche Spesso i profughi vivevano proprio assieme ai loro ospiti, come un’unica famiglia, ricevendo supporto materiale e morale. Questa solidarietà non fu solo nell’immediatezza dell’e- mergenza, ma è durata per moli anni. Io sono “Informatore della memoria” e accompagno gruppi sui luoghi del Vajont, raccontando l’evento in tutte le sue sfaccettature e quasi sem- pre parlo loro di come fummo accolti, consolati e aiutati. In occasione del 50° Anniversario del Vajont, voglio esprimere pubblicamente la mia personale gratitudine e ammirazione alla gente di Cimolais e Claut che, secondo me, vanno meritatamente annoverati tra i soccorritori del Vajont. Italo Filippin Erto Centro diurno a ris- chio Non penalizzate i disabili nSono Raul, una persona diversamente abile che usufruisce per quattro giorni a settimana di un servizio di trasporto che mi porta da Padola di Comelico Superiore dove vivo, al Centro diurno di Pieve di Cadore, dove posso partecipare a iniziative sociali e svolgere numerose attività. La princi- pale è comporre poesie, grazie alle quali sono riuscito a entrare nel Club della Poesia e del Teatro di Pieve di Cadore. Mi è giunta voce che grazie alla spending rewiev prevista per il 2014, il servizio dei trasporti dei Centri diurni è a rischio. Ma noi che viviamo in montagna non abbiamo tante possibilità e alternative per spostarci e partecipare a queste manifestazioni. Siamo già penalizzati dalle nostre condizioni fisiche, applicando la spending review ci tagli- per essere meglio compresa appieno e valoriz- zata. Il pezzo è intitolato 'Ti arrida Amor'- . (Ti sia propizio l'Amore). Ti arrida amor o sarai/ radiosa a mirar arti o/ ariosa trama ordirai. Ara, a mirti sorrida o a / amori d'arti; ora sarai/ a rimar, irosa o ardita (da Anagrammi, pubbli- cato nel 2007). Ti sarà propizio l'Amore (ti arrida amor) o sarai raggiante nel contemplare le arti (poesia, letteratura) oppure comporrai saggi freschi e innovativi (ariosa trama ordirai). Coltiva le tue passioni letterarie (ara) così da raccogliere successi o amori verso le arti; ora ti accingi a scrivere, con toni infiam- manti o coraggiosi. Maria Rosaria ci ha detto che aspirerebbe ad avere un'eco per quest'iniziativa – una eco, cioè 'una risonanza, un riscontro'. Perchè se ne parli… e poi aggi- unge: Anzi, già che ci penso, mi occorrerebbe non un'eco, ma proprio… Eco. Umberto Eco… grande esperto di parole, soprattutto queste, così misteriose! Ma finora non sono riuscita a contattarlo. Ancora altri Premi per Marylon: Nella sug- gestiva cornice dello storico Palazzo Recupero di Martina Franca (Ta), il giorno 18 Settembre si è tenuto un incontro culturale presieduto dalla Prof. Teresa Gentile, in cui la maestra Marylon è stata insignita del Premio Internazi- onale di Letteratura infantile e poesia 'Maestro Egidio Gentile', premio conferitole per – come si legge nella motivazione – 'rieducare alle Emozioni e prevenire l'Anestesia dei cuori ' e del Premio 'Ignazio Ciaia ', un premio in libri, dalla Fondazione Nuove Proposte su Progetto Giambattista Gifuni. Ed ancora , dulcis in fundo, il 12 Ottobre a Casalnuovo di Napoli la cantautrice Maria Aprile presenterà il suo nuovo album, in cui è presente anche un testo di Marylon, intitolato 'La strega Melodia' Cosa aggiungere ancora? Ad maiora, Marylon, per un futuro da ...favola! Fonte: .internapoli.it La maestra favolista di Melito, Maria Rosaria Longobardi, pluripremiata per le sue straordinarie poesie ed anagrammi di Sabrina Della Corte MELITO. Nel corso dell'Evento che si è svolto il 26 Settembre scorso ad Afragola, inti- tolato 'Suggestioni settembrine' e promosso dall'Associazione Culturale 'La Madia dell'Arte ' del Dott. Massimo Capriola, è stato proposto, come pezzo lirico, anche un anagramma 'poetico' della maestra favolista ed enigmista Marylon, alias Maria Rosaria Longobardi, origi- naria del Vomero, residente a Melito ed oper- ante a Scampia. L'interprete straordinaria di questo gioco di lettere (ma più che gioco di lettere si potrebbe definire uno stupendo 'gioco del pensiero') è stata la soprano Rosy Pinto, accompagnata al piano dalla maestra Sandra Lepore. Si è trattato di un esperimento letterario -musicale originale ed unico, presentato per la prima volta proprio a 'La Madia dell'Arte'. At- traverso la permutazione delle lettere di una o più parole, Marylon riesce ad arrivare a for- marne altre, che nell'insieme le danno un testo di senso compiuto. La serie anagrammatica cantata è dedicata ad una persona, il cui nome e cognome è celato in quelle diciotto lettere di ogni verso. Straordinaria e innata la capacità che ha Marylon di legare le parole con l'effettiva realtà del soggetto anagrammato: una capacità forse unica, che andrebbe studiata e analizzata, Gli anagrammi in musica di Marylon alle "Suggestioni Settembrine" di Afragola Autodefinirmi ‘cervello in fuga’ rievoca immediatamente nella mia testa la battuta di un famoso comico ai danni della Marini: “Signora, il suo cervello quando è scappato?” Perciò, non mi definirò tale. Quello di cui sono certa è il mio status di expa- triate: ormai da 4 anni lavoro come fiscalista all’estero (prima ad Amster- dam ed ora a Ginevra, con anche un lavoretto come barman part-time in quel di Chamonix) e di rimpatriare non ne ho davvero voglia. Ho, anzi, sug- gerito a mio fratello – neolaureato con lode al Politecnico di Milano – di fare armi e bagagli a sua volta. La mia idea dell’Italia, dove ho la- vorato per 6 anni e vissuto per 29, è oggi cosi sintetizzabile: un’impareg- giabile fucina di talenti che si trova schiacciata tra una crisi economica senza soluzione di continuità ed una “res publica”governata da una classe politica incapace (quando non corrotta- e-incapace) passando per una società dalla mentalità estremamente retro- grada. Negli ultimi anni, tutta questa zavorra è arrivata a pesare al punto tale che la decisione di andarsene sia diventata per molti giovani una scelta obbligata. Pubblicità Del resto, per quale motivo un neolau- reato medio – che non possa contare sulle solite raccomandazioni CRONACA Papa Francesco tuona contro la Chiesa affarista che scandalizza i fedeli Il Papa tuona contro la chiesa affarista e lancia forte il suo anatema, nel corso dell'omelia alla messa celebrata nella domus di Santa Marta in Vaticano. Una Chiesa che pensa solo a fare affari fa "peccato di scan- dalo" , avverte Francesco commentando il brano del Vangelo in cui Gesù caccia i mer- canti dal Tempio, perché hanno trasformato la casa di preghiera in un covo di ladri. "Penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio", sottolinea il Papa, condannando lo scandalo del commercio e della mondanità. "Quante volte - lamenta - vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c'è lì la lista dei prezzi! E il popolo dei fedeli si scandalizza". Parlando poi durante l'udienza concessa ai partecipanti al congresso mondiale della pas- torale sulle migrazioni, il Papa esalta la Chi- esa come "luogo che dà speranza e accog- lienza". Francesco sottolinea che "purtroppo i migranti vivono spesso situazioni di delu- sione, di sconforto e di solitudine. In effetti, il lavoratore migrante si trova teso tra lo sradicamento e l’integrazione. E' anche qui che la Chiesa cerca di essere luogo di sper- anza: elabora programmi di formazione e di sensibilizzazione; alza la voce in difesa dei diritti dei migranti; offre assistenza, anche materiale, senza esclusioni, affinché ognuno sia trattato come figlio di Dio". Esorta il Papa: "Nell’incontro con i migranti, è importante adottare una prospettiva inte- grale, in grado di valorizzarne le potenzialità anziché vedervi solo un problema da affron- tare e risolvere. L’autentico diritto allo sviluppo riguarda ogni uomo e tutti gli uo- mini, in visione integrale. Questo richiede che si stabiliscano per tutti livelli minimi di partecipazione alla vita della comunità umana. Tanto più è necessario che ciò si verifichi nella comunità cristiana, dove nes- suno è straniero e, quindi, ognuno merita accoglienza e sostegno". Fonte : adnkronos. “all’italiana”, ma solo sul proprio tal- ento – dovrebbe scegliere proprio questo Paese come luogo dove iniziare la propria carriera? La gavetta è per- cepita dal datore di lavoro come stru- mento per sfruttare il neolaureato “a costo zero” anziché un investimento per entrambi, le prospettive di carri- era sono inversamente proporzionali allo sforzo (a maggior ragione se uno ha avuto anche la “sfortuna” di nascere donna e, magari, desiderare una famiglia) e, last but not least, la pen- sione rappresenta crescentemente una sorta di miraggio… un premio da ero- gare solo ai più fortunati al raggiungi- mento dell’età pensionabile. A far da ciliegina su questa torta già di per se’ non buonissima c’è, poi, l’attu- ale politica “del Fare” che arriva dopo un ventennio di politica “del Dis- fare” con risultati del tutto identici: tanto marketing e “poche idee, ma con- fuse” (da cui va il mio sentitissimo “grazie” all’attuale premier che è, dav- vero, il degno erede del pregiudicato con il quale ha stretto il suo patto frat- erno!). La conclusione è, quindi, che non ci siano molti motivi per restare. Specie una volta che si è toccata con mano la meritocrazia estera, gli orari di lavoro più umani, il miglior trattamento riser- vato alle donne con figli, una buro- crazia più snella, infrastrutture funzi- onanti, etc., etc. Perciò – e tutto sommato – io mi reputo molto fortunata ad essere riuscita nell’impresa di emigrare. Il “tutto som- mato” racchiude gli inevitabili sacrifici che questa scelta comporta: occorre ambientarsi, imparare nuove lingue, ristabilire un proprio network di per- sone care, fare i salti mortali per non perdere quelle in patria, stringere i denti quando si sente la mancanza di un Paese che comunque (e a prescindere) si ama sempre alla follia… e via dicendo. Quella di expatriate non è cer- tamente una condizione ideale, specie con il passare degli anni… Ma tant’è! Eleonora Calandri Da: Il Fatto Espatriare? Una scelta obbligata ai tempi del ‘disfare’
  • 7. 714 ANCORA LUI CRONACA Continua a crescere il numero di italiani che vanno a vivere all'estero: nel 2013 ne sono partiti 94.126 contro i 78.941 del 2012. E se il Regno Unito è il Paese verso cui si sono maggiormente diretti i recenti migranti italiani, con una crescita del 71,5% rispetto all'anno precedente, a sorpresa è una regione del Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore 'emorragia', con 16.418 partenze. E' quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fon- dazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Gli espatriati nel 2013 sono in maggior parte uomini (56,3%), non sposati nel 60% dei casi, e la classe di età più rappresentata è quella che va da 18 a 34 anni (36,2%), seguita ds quella dei 35-49enni, a riprova di come la decisione di partire sia motivata in gran parte dalla crisi economica e dalla disoccupazione. L'aumento in assoluto dei citta- dini italiani iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, è di 141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente. Nel mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) al primo gennaio 2014. L'Argentina è il primo Paese di residenza per tutti gli italiani, seguita da Germania, Svizzera e Francia. l 52,1% degli italiani iscritti all'Aire è di origine meridionale. I minori iscritti all'Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all'anno precedente (673.489). Se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8% dell'anno passato al 39% di quest'anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal 2010) e la maggior parte risiede Continua la fuga degli italiani all'estero: in un anno +16,1%, Gran Bretagna preferita Rapporto Migrantes, Lombardia prima per numero di partenze Sversavano liquidi inquinanti di vario genere in un torrente del fiume Tanagro. Con questa accusa sei titolari di attività commerciali di Sassano sono stati denun- ciati per inquinamento ambientale. I carabinieri della compagnia di Sala Consil- ina hanno accertato che tre caseifici, un autolavaggio ed un'azienda di trasformazi- one di prodotti gastronomici, attraverso Azienda comprava olio extra- vergine nei supermercati e lo spac- ciava per prodotto cilentano doc Un’azienda di Laure- ana Cilento aveva ac- q u i s t a t o dalla rete di grande distribuzi- one 1.600 litri di olio extravergine industriale pagan- dolo a un prezzo molto basso rispetto a quello di mercato. Successivamente, questo prodotto veniva imbottigliato e venduto come, con un prezzo enorme- mente maggiorato rispetto a quello d’ac- quisto, come olio artigianale di qualità dell’area del Cilento. Il titolare dell’azienda, scoperto dai carabinieri dei Nas e denunciato all’autorità giudiziaria, si riforniva presso gli ipermercati della provincia. Nei depositi sono stati ritrovati lattine di olio, 700 bottiglie e tutto il mate- riale necessario per il travaso. L’intero quantitativo di prodotto, per un valore di 110mila euro, è stato sottoposto a se- questro. Durante questi controlli i carabini- eri hanno anche scoperto, e sequestrato, 15 tonnellate di mangime destinato ad animali di cortile – galline, maiali e conigli – in precarie condizioni igieniche pronto ad essere venduto senza alcuna certificazione sanitaria. [Il Corriere del Mezzogiorno] condotte abusive, scaricavano direttamente liquidi di vario genere altamente inquinanti nel torrente Cavarelli. Nel corso d'acqua, con preoccupante cadenza periodica, si formava una schiuma bianca putrida che provocava an una morìa di pesci. Nell'am- bito della stessa operazione, ad un acheltro titolare di un esercizio commerciale è stata comminata una pesante multa pecuniaria per eccesso di emissioni di acque di scarico dall'impianto di depurazione. [La Città di Salerno, foto repertorio, dal web riservaseletanagroeremitamarzano.com] Sversavano liquami inquinanti nel fiume Tanagro. Sei denunce «Ai nostri amici in pensione diciamo: non commettete l'errore che avete fatto alle ultime elezioni europee di rasseg- narvi e di non andare a votare perchè l'Europa non vi è simpatica e perché non c'era Berlusconi candidato: dovete andare a votare. Ve lo manda a dire un vostro coetaneo che Vi vuole bene, pro- prio lui: Silvio Berlusconi». È quanto si legge in un passaggio della lettera in- viata da Silvio Berlusconi ai dirigenti azzurri. «Continuo a lavorare alla rifondazione di Fi e sto cominciando a lavorare bene alla ricostruzione di tutto il centrodestra. Sono convinto che lo splendore di Renzi e di questo governo sia appannato», ha poi detto Silvio Berlusconi collegato telefonicamente con una manifestazione elettorale di Forza Italia a Roccella Ionica. «Si è capito che dopo tante promesse i risultati non ci sono. Siamo dentro ad una purtroppo grave crisi che non è congiunturale ma strutturale per cui non ci saranno risultati che potranno portare voti alla sinistra», ha aggiunto l'ex Cavaliere. Berlusconi chiama a raccolta il popolo azzurro e dopo il tam tam dei giorni scorsi decide di prendere carta e penna e inviare una lettera per invitare tutti i chio, soprattutto in Emilia Romagna, di un sorpasso della Lega su Forza Italia. Un'ipotesi che potrebbe riac- cendere i mal di pancia dentro Forza Italia di chi, come Raffaele Fitto, da tempo insiste affinché il partito abbia una posizione più dura nei confronti del governo. L'ex premier però preferisce tenersi lontano dalle beghe di partito (complice anche i problemi agli oc- chi) invitando però i quadri azzurri a mobilitarsi per la fine di novembre: «Vi chiedo - scrive nella missiva - uno sforzo organizzativo che servirà a dare un segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo gov- erno». L'obiettivo è dunque quello si provare ad uscire dalla zona grigia in cui è collocata Fi per colpa del patto del Nazareno e provare a risalire nei consensi. Ecco perchè l'ex premier oltre a criticare «il governo del cieco rigore» che fa «solo gli interessi del suo elettorato», propone una sorta di programma elettorale rivolto innanzi- tutto ai pensionati. «Quando torneremo al governo», promette, alzeremo le pensioni minime a 1000 euro. Poi elenca: «Questo è ciò che ci impegniamo a fare per voi quando saremo di nuovo, e presto, al gov- erno: 1) aumento delle pensioni minime a 1000 euro per 13 mensilità; 2) no tasse sulla casa di vostra pro- prietà; 3) no tasse sui vostri risparmi, quelli che volete lasciare ai Vostri figli e ai Vostri nipoti». «Non dobbiamo permettere allo Stato - sostiene - di allungare le sue mani sul frutto di ciò che avete risparmiato con una vita di lavoro e di sacrifici, quello su cui avete già pagato im- poste pesanti; 4) Avrete assistenza medica gratuita: odontoiatria sociale (impianti dentali gratis) e oftalmolo- gia sociale (operazione della cataratta gratis). E infine - aggiunge Berlus- coni - convenienze varie: cinema al pomeriggio e treno durante la setti- mana gratuiti, bonus taxi e bonus ac- quisti, veterinario gratuito una volta al mese per i Vostri amici a quattro zampe». dal Mattino dirigenti Fi, locali e nazionali, a or- ganizzare una mobilitazione generale di tutto il partito in vista del «no tax day», la due giorni di manifestazioni organizzate da Forza Italia su tutto il territorio. L'ex premier però va oltre, e insieme alla missiva allega una serie di documenti (una sorta di pro- gramma elettorale) con cui spiegare ai militanti azzurri che «Forza Italia si opporrà al salasso sulla classe me- dia fatto dal governo Renzi» Si tratta, mette bene in chiaro, il Cavaliere solo di una prima ker- messe perché l'intenzione è quella di tornare di nuovo in piazza a prima- vera, a ridosso delle elezioni region- ali. Appuntamento che l'ex capo del governo è pronto a giocare in prima fila: «Tra poco tonerò in campo in- n o c e n t e e a l l a g r a n d e » . Ancora in cura per il ritorno dell'u- veite all'occhio sinistro, ma in con- tatto diretto con i suoi fedelissimi, l'ex premier guarda con attenzione ai diversi fronti aperti: la legge eletto- rale che ha iniziato il suo cammino in Senato, ma soprattutto il voto di domenica in Emilia e Calabria. Nes- suno si attende sorprese, l'unica at- tesa è quella per i risultati con il ris- Berlusconi ai pensionati: «Avrete dentista, veterinario, cinema, treno e taxi gratis»
  • 8. 138 ECONOMIA, IMMIGRAZIONEUN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE Dato che gli effetti dei nuovi provvedimenti economici del Governo si potranno apprezzare solo alla fine del prossimo anno, non ci resta che la possibilità di prendere in esame questo 2014 che si avvia a un’ingloriosa fine. L’ultimo tri- mestre di quest’anno ha iniziato a evidenziare il fenomeno della deflazione. Cioè del calo forzoso dei prezzi al consumo. Se l’inflazione ci perse- guita da tempo, ora la deflazione inizia a preoc- cuparci. L’Italia arretra economicamente e non si vedono vie d’uscita concrete. In concreto, il calo dei prezzi, dei generi più gettonati, si avvia al - 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Può sembrare poco, ma non lo è. Anche perché le famiglie possono contare su un risparmio che consente di terminare l’anno con qualche Euro in più a disposizione. Anche se, in concreto, non ci sarà Euro da accantonare. Intanto, le spese “inderogabili” (imposte e tasse) non hanno risen- tito della deflazione. Insomma, il fisco non perde nulla. Con una disoccupazione superiore al 20%, c’è da considerare anche la fitta schiera di chi ha perso il lavoro. Del resto, l’economia familiare resta sempre in prima linea. Per tirare avanti, si spende di meno e i consumi sono cambiati; più per necessità, che per convinzione. Si compra in misura inferiore (-5% rispetto al 2013) e con molta più attenzione. Lo conferma anche il segno ancora negativo del PIL (Prodotto Interno Lordo). Pure se la vita costa meno, i problemi di fondo restano immutati. Sperare in un 2015 mig- liore è impossibile. Nonostante la manovra dell’Esecutivo Renzi, l’economia del Paese resterà in fibrillazione. Per i giovani, le speranze per un futuro migliore si sono ridotte. “Tira” solo l’informatica ed i telefonini ad alta tecnologia. Tra i Paesi UE, siamo quello che dedica maggior tempo a Internet. Per la telefonia mobile la crisi non si sente. Sono le famiglie a supportarne la spesa a vantaggio dei figli senza lavoro incapaci, però, di rinunciare a un “messaggino” (SMS). Pur senza voler fare i conti in tasca a nessuno, nel 2014, la spesa per generi alimentari è calata del 3% rispetto all’anno precedente e del 20% rispetto all’ultimo anno della Lira (2001). Sono le famiglie “giovani”, in ogni caso, le più colpite. Sotto i 40 anni, la crisi obbliga a un “aiutino” da parte dei nonni che hanno la fortuna d’aver maturato una pensione. finanche se modesta. Fermo, appunto, il concetto che il poco si conta. Di fatto, però, il 70% degli italiani di- chiara d’aver ridotto le spese non assoluta- mente indispensabili. Di male in peggio la spesa sanitaria che è scesa ai livelli del 2007 (valore medio Euro 458 pro capite). Con una riduzione, stimato su base annua, mai inferiore a Euro 50 l’anno. Con questi valori, è improb- abile che il 2015, pur con la manovra Renzi, possa essere il primo dei cinque anni che dovrebbero farci rivedere la “luce”. A noi non resta che continuare a monitorare, senza illu- sioni, il fronte economico nazionale con la speranza d’intravedere effettivi segnali in con- trotendenza. Giorgio Brignola UN ALTRO MONDO Il problema dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro in Italia è sempre stato, per sua natura, assai complesso. Analizzare le varie cause che hanno implicato, ed implicano, un insufficiente assorbimento di nuove leve di lavoro non è semplice, ma non impossibile. Facendo riferimento allo scorso anno, circa 700.000 giovani ( 18/25 anni), in parte qualifi- cati, non hanno trovato una qualsiasi occupazi- one. Se a questo numero si aggiungono i disoc- cupati ed in cassintegrati, la situazione si fa preoccupante. Neppure Monti, secondo noi, riuscirà a trovare nuovi spazi occupazionali. Neanche “inventandoli”. Sembra di vivere in un altro mondo. Più del 20% dei nostri giovani non trova lavoro o, peggio, lo ha anche perduto. Nel problema della disoccupazione, in gener- ale, non solo c’è da tener conto della nostra incerta espansione economica, ma anche di una certa disinformazione sul rapporto richiesta/ offerta di lavoro. Pur allontanandosi il cambio generazionale, a causa della riforma previden- ziale, il mercato è privo d’indiscusse figure professionali che potrebbero, invece, essere riscoperte. Sull’emergenza lavoro, a nostro avviso, manca ancora una più capillare infor- mazione da parte degli imprenditori e degli aspiranti ad un’occupazione. Non è una ques- tione d’intesa, ma di collaborazione. La pro- grammazione del lavoro non sembra entrare nell’ottica della produttività nazionale. Ovvia- mente quella privata. Ne deriva che anche la riqualificazione professionale, dopo una certa età, appare inconcludente; se non apertamente rifiutata. Dopo la scuola dell’obbligo, che resta una realtà comune a tutti, oltre alla scuola media superiore, esistono i corsi di formazione profes- sionali che sono gestiti, almeno per ora, dalle amministrazioni provinciali d’Italia. La loro durata triennale, completamente gratuita, con- sente, se non la matematica certezza, una buona garanzia di trovare un’attività meno precaria. Non sarebbe male riscoprire, con tutte le dovute garanzie, anche l’apprendistato nel settore dell’artigianato e delle sue attività correlate. Il “pezzo di carta” conta sempre di meno e si può, in ogni caso, ottenerlo anche esercitando un’at- tività lavorativa retribuita. Essere occupati a sedici anni non è un disonore; piuttosto, pot- rebbe essere un incentivo a migliorare la propria posizione lavorativa nel futuro. Siamo entrati nel “secolo tecnologico, ma noi abbiamo fatto poca strada. A questo livello, la buona volontà non basta. E'necessario fare molto di più e di meglio. Dovrebbero essere gli enti pubblici a fare più adeguatamente la loro parte. Non solo favorendo l’occupazione a costi contenuti per il datore di lavoro, ma anche richiedendo una sorta di nuova normativa che contenga il fenomeno della disoccupazione a livelli meno patologici. Insomma, non resta che incentivare l’occupazi- one. Non c’è futuro per l’Italia, se mancano le possibilità occupazionali per gli italiani. Non esistono mestieri che i nostri giovani rifiutano a priori. E’ assurdo soli il pensarlo. Lavorare, oltre che un diritto è anche un dovere. Utile per noi e per gli altri. Ai tempi di Brunetta era la Pubblica Amministrazione ad essere nell’occhio del mirino. Per il Privato è tutta un’altra storia. La realtà è differente anche perché chi investe del suo vuole delle garanzie che, con i tempi che corrono, nessuno può più concedere. Il Minis- tero del Lavoro, oggi come ieri, ha dei limiti che non possono essere ignorati. I “tecnici”, per bravi che siano, non sono in grado di incremen- tare l’occupazione, quando è l’economia, in generale, a non consentirlo. Del resto, le stesse forze sociali si sono, da sempre, impegnate nella tutela del lavoratore, ma non sono state in grado d’imbastire una concertazione sulle figure che non hanno trovato occupazione alcuna. A nostro avviso, c’è da fare una netta distinzione tra “disoccupato”, inteso come licenziato, da chi è alla ricerca di una “prima”occupazione. Del resto, senza lavoro non c’è futuro. Non è possi- bile fare progetti. E'assurdo pensare a formarsi una famiglia. Mancando una certa tranquillità economica, la vita perde molto della sua qualità e le demotivazioni aumentano. L’Esecutivo Monti ha da tener conto anche di queste rifles- sioni. Perché prima di pretendere bisognerebbe dare. Attenzione: l’impopolarità non favorisce né l’Italia, né, tanto meno, gli italiani. 2014: ANNO FATALE Nonostante la manovra dell’Esecutivo Renzi, l’economia del Paese resterà in fibrillazione. I GENOVESI , TIRCHI MA ONESTI ! Renzi rilancia: "Via gli scontrini fiscali". Irregolari in oltre la metà dei negozi Avranno vita breve gli scontrini fiscali. Il premier Matteo Renzitorna a indicare uno degli obiettivi della delega fiscale. "Cambiamo l'Agenzia delle Entrate, che smette di essere un gufo o un avvoltoio appollaiato sulla spalla e diventa il con- sulente di una azienda o di una persona", spiega, alla presentazione dei 100 digital champions locali. E aggiunge: "Andiamo nella logica di eliminare gli scontrini con la tracciabilità, così non c'è più la logica della Agenzia delle Entrate fuori dal ne- gozio che ti pizzica ma c'è un nuovo rap- porto tra cittadino e Agenzia". La svolta pianificata dal Governo arriva anche alla luce dei dati sempre più elo- quenti sulla mancata emissione di ricevute fiscali: in media, secondo quando emerge da un'indagine dell'Adnkronos effettuata con la collaborazione di diverse associazi- oni di categoria e dei consumatori sul terri- torio, in Italia più di un negozio su due (il 55%) non fa scontrini o li fa irregolari. Il fenomeno raggiunge punte prossime all'evasione totale a Napoli (83%), men- tre Genova si conferma la città a più alto tasso di lealtà fiscale, con 'solo' il 18% di irregolarità. Intorno alla media Roma, Mi- lano e Palermo, con percentuali che oscil- lano fra il 45% e il 50%. In un mese di monitoraggio, dal 15 settembre al 15 otto- bre 2014, viene tratteggiata la geografia dell'evasione fiscale quotidiana, quella che nasce da piccoli importi ma che accumula cifre consistenti su tutto il territorio nazion- ale: dai conti della pizzeria appuntanti sul bordo di una tovaglia di carta, al classico cornetto e cappuccino pagato direttamente al bancone del bar. Fino ai macellai, ai frut- tivendoli e agli alimentari che tengono spento il registratore di cassa. Fonte .adnkronos Immigrati, Alfano: ‘avamposti Ue in Africa per capire chi ha diritto ad asilo’ Angelino Alfano, ministro dell’Interno, nel corso di una audizione al Comitato Schen- gen, ha parlato anche di immigrazione. Per il rappresentante del governo italiano “il nostro nuovo obiettivo, la nostra nuova priorità è quella di affidare l'esame dei mi- granti richiedenti asilo ad avamposti dell'Unione Europea in Africa, cooperati dalle organizzazioni umanitarie internazi- onali, per fare sì che lì avvenga lo screen- ing tra chi abbia diritto e chi no". Secondo il titolare del Viminale questo permetterebbe "in collaborazione con Unhcr e l'organizzazione internazionale dei migranti, di decidere, secondo preventivi accordi tra gli stati membri, anche la destinazione del migrante" in modo da garantire una "equa distribuzione tra i Paesi europei dei migranti che richiedono asilo". Il ministro dell'Interno ha poi sottolineato gli sforzi del governo "per ottenere una ap- plicazione più flessibile del regolamento di Dublino, in favore dei minori e dei ricongi- ungimenti familiari". Per quanto concerne l'operazione Triton, Alfano ne ha sottolineato il carattere europeo e non solo italiano, come era invece 'Mare nostrum'. Triton, ha spiegato poi il ministro, si dispiega nel Mediterraneo centrale e in parte nello Ionio, oltre al canale di Sicilia interessa la parte ionica della Calabria, parte della Puglia e la Sardegna meridionale. Inoltre, gli assetti di Malta hanno messo a disposizione anche mezzi per la distruzione dei barconi che potrebbero essere riutilizzati dai trafficanti. Fonte: ItaliaChiamaItalia Anche noi eravamo stranieri Se siete in America da più di cinque anni, se avete figli americani o residenti, se vi registrate, non avete precedenti penali e siete disposti a pagare le tasse, allora potete rimanere nel paese, senza paura di essere deportati. Potete uscire dall'ombra ed essere a posto con la legge". Così Barack Obama, nell'atteso discorso pronunciato la notte scorsa alla Casa Bianca, ha annunciato la firma delle le misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati 4, forse 5, milioni di im- migrati senza documenti, applicando così una parte della riforma dell'immigrazione che i repub- blicani dal giugno del 2013 tengono bloccata al Congresso. Una mossa che sta provocando le ire e gli attacchi dei repubblicani da una parte, ma la gioia e l'immensa soddisfazione della comunità ispanica dall'altra. Una folla di persone ha aspettato infatti, nonostante le temperature polari che si registrano in questi giorni negli Stati Uniti, fuori dalla Casa Bianca l'annuncio di Obama, scadendo slogan in spagnolo, come 'si se pudo', la traduzione dello storico slogan della vittoria elettorale del 2008 'Yes, we can', e "Obama, amigo, el pueblo esta contigo". La decisione di Obama di aggirare il blocco del Congresso infatti mette al riparo quasi la metà degli 11,3 milioni di immigrati senza documenti dall'incubo della deportazione. In particolare le misure tutelano i 3,7 milioni di genitori di bambini nati in America, e quindi cittadini, o residenti legali, insieme a 300mila persone arrivate da bambini nel paese. In questo modo, ha detto ancora Obama, si fermano le politiche che negli ultimi anni hanno "lacerato le famiglie", permettendo alle forze dell'ordine di concentrarsi nella deportazione "dei criminali non delle famiglie". "Le Scritture ci dicono che non dobbiamo opprimere gli stranieri, e noi conosciamo il cuore degli stranieri, perché siamo stati stranieri anche noi un tempo" ha detto ancora il presidente citando la Bibbia e ricordando che l'America è nel cuore una nazione di immigrati. Fonte: adnkronos
  • 9. 912 ANCORA OGGI, ANCORA LUI C‘ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE SE IL PAESE NON CRESCE DAL 1995 E’ TO- TALMENTE COLPA DELLA POLITICA E DA QUANDO IL MONDO DEL LAVORO E’ SCESO IN POLITICA N’ E’ PARIMENTI COLPEVOLE [cg] Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministra- tivo, promovendo e coordinando l'attività dei minis- try, per gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per- sona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese IL VOTO E’ UN PRINCIPIO DEMOCRATICO VIRTUOSO E NON VIRTUALE Io da “povero” Cultore della Costittuzione italiana dei nostri padri costituenti, insisto ad esaltare la virtuosita’ del voto. Il voto e’ innanzitutto personale e libero. Personale perche’ applicato dalla persona alla personaa, libero perche’ dovrebbe eseere esente da ogni imposizioni da parte dei governanti. Questo e’ un principio che vale parimenti sia per il cittadino che espime il suo voto a suffragio universale e di- retto, che per il legislatore con il libero mandato. Un principio democratico che dal mattarellum ad oggi( e domain) e’ stato violato e letteralmente “rottamato” dalla politica. Si e’ illuso l’ attuale legislatore che con I vari premi di maggioranze, liste bloccate e livelli di sbarramenti avrebbe avuto piu’ govern- abilita’, quanto tutti sappiamo che nell’ ultimo ven- tennio, si e’ governicchiato a forza di decreti e ques- tioni di fiducie e se insiste su questa strada, il pros- simo ventennio sara’ ancor piu’ complicate LA VERA SBUROCRATIZZAZIONE INIZIA A CASA Oggi con Matteo Renzi si parla tanto di sburocratiz- zare l' amministrazione della cosa pubblica e i nostri politici non hanno ancora capito che laddove ci sono meno competenze locali v'e' meno burocrazia e piu' legalita' e trasparenza. In altre parole, il problema non e' se un ente locale vada eletto oppure no' , ma sono le loro competenze sulk territorio che spesso si incrociono, dando il via allo scarica barili, tra un ente e l' altro. Faccio un esempio, hanno abolito le province ma le loro compe- tenze sono rinaste, quindi non cambiera' assoluta- mente niente. Ecco perche' e' auspicabile una riforma del Titolo V, che vada nella direzione di una razionalizzazione delle competenze, abolendo in primis le regioni, onde ap- punto evitare conflitti con le amministrazioni comunale e provinciale, con una ridisctribuizione delle loro attuali competernze territoriali. Quelle piu' dirette con i cittadini ai comuni, le altre alle amminis- trazioni provinciale [cg] LO STATO VIENE MENO QUANDO VIENE MENO IL PRINCIPIO SOLIDARISTA Il principio solidarista non l’ abbiamo inventato noi “sporchi” comunisti, come ridirebbe il Cav. e quando ne parliamo o ne trattiamo le tematiche, ci riferiamo innanzitutto all’ articolo 2 della Costituzione Italiana: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio- labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” Uno dei principi fondamentali inderogalibe costituzi- onali a cui nessuno si dovrebbe sentire immune, tassa- tivo sopratutto per la politica! [cg] DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA A PARTECIPAZIONE DIRETTA DI TUTTI I CIT- TADINI ALLA VITA SOCIO/POLITICA DEL PAESE Sia il bipolarismo, sia la questione di fiducia non sono mai stati contemplati dalla nostra Costituzione. La nosta democrazia era ed e' basata sulla rappresenta- tivita' a partecipazione diretta dei cittadini alla vita socio/politica del Paese, il resto se lo sono inventato i nuovi legislatori a partire dalla questione di fiducia inserita INCOSTITUZIONALMENTE ( senza cam- biare un solo comma della Costiutuzione) nel regola- mento di Camera e Senato, nel 1970, prima alla Cam- era e poi al Senato. Con o senza la modifica del Senato e la nuova legge eletorale, la nostra Repubblica restera’ una De- mocrazia Rappresentativa a partecipazione diretta di tutti I cittadini alla vita socio/politica del Paese [cg] LA CULTURA ITALIANA E’ ANCHE COSTITUZIONE Da un po’ di tempo in Italia si parla troppo di Costi- tuzione senza averne un minimo di cognizione reale. Ieri sera ho assidtito ad un piccolo dibattito televisivo tra la Onorevola di Forza Italia Santanche, con il “cosidetto” filosofo e professore Cacciari. La Santanche accusava il Capo dello Stato di violazione della Costituzione. L’ argomento era in riguardo alle dimissioni del 2011 del ex-Cavaliere e Capo del Governo Silvio Berlusconi:” Napolitano doveva sec- ondo Lei sciogliere le Camere e mandare tutti alle urne. Cacciari dal canto suo, ha solo menzionato la Costituzione, senza fare nessun riferimento all’ arti- colo in questione. Questa disinformazione cultural e dovuta ad una ignoranza da parte della politica e non solo, riguardo ai nostril dettami costituzionali repub- blicani. Se il Capo dello Stato, scioglie le Camere senza prima aver ascoltato il parere vincolante dei presidenti delle Camere, violerebbe la Costituzione e quindi potrebbe essere messo sotto accusa per attentato alla Costituzi- one, perche’ il Capo dello Stato: “può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Quindi cari politici e non solo, prima di fare delle accuse o sparare fregnate in television, informat- evi, perche’ in base alla nostra Costituzione nessuno ha poteri assoluti !!! [cg] IN ITALIA E’ SEMPRE VENUTO MENO IL PRINCIPIO PLURALISTA ... REPUBBLICANO La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua person- alità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Quando si parla di democrazia partecipativa si parla del principio costituzionale pluralista che “avrebbe dovuto esaltare la comunita’ nel suo insieme. Questo principio nel corso dei decenni e’ stato “trascurato” e sopraffatto dal principio personalista della politica. “ Giuro di essere fedele alla repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esrcitare la mie funzioni nell’ interesse esclusivo della Nazione” e aggiungo...” di adempierle, con disciplina ed onore. Ecco signori oggi la disciplina e l’ onore da parte dei nostri politici ( mi scuso per il mio pessimo latino) sono andati letteralmente a puttane [cg] DAL PASSATO NON SI ESCE SPAZANDO GLI ERRORI POLITICI E AMMINISTRATIVI SOTTO ... IL TAPPETO L' Itaia a differenza di altre democrazie moderne e' l' unica ad avere ancora un piede nel passato ed uno nel presente, perche' da decenni non fa altro che spazzare gli errori politici e amministrativi sotto il tappeto e Matteo Renzi non rappresenta il nuovo, bensi' la con- tinuazione del vecchio [cg] Da:" Il Costiuente ha sempre ragione" LO STATALISTA E' QUEL GOVERNANTE CHE GESTISCE E AMMINISTRA LA COSA PUB- BLICA NELL'INTERESSE ESCLUSIVO DELLA NAZIONE, MENTRE LO STATISTA E' COLUI CHE LA GESTISCE E L' HA AMMINISTRA PER PARTITO PRESO. [cg] La ragione di base per cui i nostri padri re- pubblicani, riconobbero il diritto a tutti i citta- dini di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a deter- minare la politica nazionale, con il finanzia- mento pubblico, era per evitare in primis su- premazia partitocratica, in secondo luogo per evitare di lasciare la politica nelle esclusive mani dei poteri fort [cg] Senza deterrenza in politica la questione mo- rale politico/amministrativa, l’ avremo sempre con noi ! E’ da alcuni decenni che si parla di questione morale e’ ancora la politica non e’ riuscita a risolverla. Eppure basterebbe intro- durre il reato di lesa sovranita’ Ci sono alcuni articolo della Costituzione che per carpiene la loro essenza andrebbero riformulati, nel caso specifico: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vin- colo di mandato, non puo’ essere chiamato a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle sue funzioni. La mozi- one di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.” Mentre la questione di fiducia e’ unanime, la mozione di sfiducia e’ rivolta eslusivamente ai governanti. Dicasi governanti, la maggioranza in parlamento. Alcuni anni fa giustamente la Consulta, estese la mozione di sfiducia anche ai ministri e sotto e non solo al Primo Minis- tro. Adesso tutti sappiamo che il governo e’ composto non solo dal consiglio dei ministri, ma anche dalla maggioranza di lista o di coal- izione del governo, che in base all’ articolo 94, concedo o non la fiducia. Se un parlamentare dell’ opposizioni cambia casacca non reca nessun danno alla legislatura, mentre se lo fa uno della maggioranza di gov- erno mette in seria difficolta’ l’ organo legisla- tivo e qundi la democrazia, ecco perche’ i nostri padri costituenti, non hanno mai con- templato veti di nessun genere, a parte appunto delle mozioni di sfiducia. Veniamo alla soluzione, ossia il reato di lesa sovranita’: “ La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Premettendo che il primo comma dell’ articolo 68:” I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.”, non significa immunita o peggio impunita’. Significa semplicemente liberta’ d’ espessione e di libero voto senza vincolo di mandato, nel corso della legislatura. In base a questo principio, non vedo nessun motivo per cui un parlamentare dissidente della maggio- ranza di governo, dovrebbe dimettersi, cac- ciato o cambiare casacca politica, creando gruppi e sotto gruppi.. In conclusione, la ques- tione morale e’ uguale a questione di ficucia e senza una forma di deterrenza la questione morale politico / amministrativa, l’ avremo sempre con noi Il reato di lesa sovranita’ non e’ altro che un’ ulterior estenzione della mozi- oni di sfiducie a tutti i parlamenatri della maggioranza, questo porterebbe non solo de- terrenza , ma piu’ governabilta’ ed etica anche in politica. [cg] ANCORA LUI : Facciamo presente che Berluisconi e’ decaduto grazie ad una legge dello stato, votata anche dal suo partito.Se nella legge c’erano stati dubbi di incostituzionalita’ non dovevano vo- tarla La Corte Europea dei Diritti Umani, non potra’ che rigettare tutti i suoi ricorsi [cg] Berlusconi all'attacco di Renzi, presto di nuovo in campo alla grande e innocente Forza Italia in campo e in piazza contro le tasse sulla casa come "segnale chiaro" di op- posizione al governo di Matteo Renzi che "salassa" il ceto medio. Silvio Berlusconi scrive ai parlamentari e ai coordinatori azzurri richiamandoli all'appuntamento del 29 e 30 novembre come simbolo di un nuovo protago- nismo del partito sul territorio. E lo fa con una lettera in cui il saluto suona come un grido di battaglia:"Un abbraccio af- fettuoso (tra poco torno in campo innocente e alla grande!)". Si fa più forte, quindi, l'aspetta- tiva di una decisione favorevole in sede euro- pea sui ricorsi presentati contro la sentenza che ha decretato l'incandidabilità del Cav. L'ex premier sottolinea che lo sforzo organiz- zativo della manifestazione "servirà a dare un segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo gov- erno e della nostra volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane". In uno degli allegati alla lettera, Berlusconi traccia le linee portanti dell'attacco frontale all'esecutivo: "La politica economica del gov- erno Renzi, così come quella dei due governi che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati dai cittadini, ha tartassato soprattutto la classe media italiana" e con i governi del "cieco rigore prima, con i governi guidati dalla sinis- tra poi, la classe media è quella che ha pagato il conto della varie manovre". Prima il "finto risanamento" del governo Monti, poi la redistribuzione del reddito prati- cata da Matteo Renzi "a favore del suo elet- torato di riferimento" ed ecco che, grazie anche alla legge di stabilità, per la classe me- dia è stato un "salasso". Per questo Fi ha presentato un emendamento alla manovra volto "a riportare la tassazione sugli immobili al livello del governo Berlus- coni del 2008", quando sugli immobili delle famiglie e delle imprese "gravavano circa 11 miliardi di euro di imposte, oggi sono circa 33/34 miliardi". Fonte: adnkronos Ancora oggi "La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa e' diventata la questione politica prima ed essenziale perche' dalla sua soluzione dipende la ripresa di iducia nelle istituzioni, la effet- tiva governabilita' del paese e la tenuta del regime democratico." Enrico Berlinguer Da:”Seguendo Enrico” QUESTIONE MORALE = QUESTIONE DI FIDUCIA
  • 10. 1110 NUOVE MIGRAZIONI: Dal vecchio , al nuovo GIORGIO NAPOLITANO Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Bocconi di Milano I moved back to London as a mum. I had my daughter and I strongly believe that it’s easy to be a mum in London compared to Manhattan, where I was living in New York. I hardly saw any children there. In London, there are plenty of mums and children and this creates occa- sions for new friendships. I missed the intel- lectual stimulation of work so I started writing for a publishing house from home, when my daughter was six months old. I discovered soon after that I was expecting my son and I had to stop working due to a difficult preg- nancy. I then retrained to become a teacher and tried to fit the work around my children. Now you are helping a lot of Italian people to ease their journey of being a migrant in a new country. How did this initiative come about? I helped a friend who had been a victim of domestic violence. I phoned the Italian consu- late many times, trying to speak to the previ- ous Console. His office ignored my requests of help for information, as I was just a friend of this person. At that moment I realised the im- portance of representing people through an Association. Six months later I founded the Italian British Association. For every migrant, one of the most difficult things is finding a job – how do you remem- ber dealing with this challenge in your be- ginning? I moved to London eighteen years ago and I believe that at the time there was a bit less competition than there is now. I was also younger and more aggressive and that does help! What are the biggest challenges you have faced to succeed in London? Having two young children and no family around to help. The cost of child care is huge and stretches me to my limit. What is your strong point which keeps you working so hard? Maria Iacuzio is from Italy and migrated at a very young age. Her story of migration is a long journey and it includes many changes in her life. Now she is based in London, a mother of two young children, a part-time teacher and a freelance radio journalist. Maria is very involved in the Italo-British community with various activities, including organising a conference at Camden Town Hall for next year on domestic violence and its impact on immigrants, with the support of the Italian Mayor Lazzaro Pietragnoli. You will discover more about Maria through this inter- view. The story of your migration started a long time ago when you first decided to go to America. Can you tell us a bit more about this? I moved to New York with my husband. We very newly-wed and he were relocated through his company. I wasn’t happy at first to leave London. New York is somehow faster than London which is something that I adore but I didn’t like the American work ethic and nei- ther did I like to be so far from my family and friends. To have only two weeks holidays a year is very dysfunctional when you come from Europe and I missed my family terribly. I got a job at the bureau of “Il Sole 24 Ore” the finan- cial paper of Italy, as the Editor assistant. I accepted the long hours and I loved the chal- lenge of the job and the pressure of the dead- lines, but I reckon that I coped well with it all because I had no children at the time. I would- n’t like to sacrifice my children for my job. How did you find London after this experi- ence? London is somehow home for me. I moved here as a postgraduate student and I have beau- tiful memories of my student life. It was here that I met my husband and I feel especially that I can easily go back and forward to Italy, as it is important for me to be on the same time zone. How long did it take you to settle in a new country? I can lift the spirit of many Italian artists that we help through the Association. We have a project called “Exhibition for £1 a day” where they can manage to get noticed and sell some of their artwork in England. We also encourage those artists to teach art workshops for children. We are trying to take them out of some basic jobs as waiters or kitchen porters, and to make them focus on their skills and talents. Are you happy with the life you are leading now? Yes I am. I still think that we could organise more activities if we had a venue for the asso- ciation. All the activities we do at the moment are self-funded. However, the particular field of our work has been recognised by the director Luca Vullo, who has included our Association in his documentary “Influx” on the Italians liv- ing in London. Influx will be out in January. We can’t wait to watch it. What is your vision in the future? Do more to facilitate the integration of the Ital- ians living in the UK. I would like to create an independent ‘Italian House’ supported by pri- vate investors, to promote our culture and our arts. I am also a candidate running for election to the Comites (Committee of Italians Living Abroad) that will take place in December. The Comities need huge innovations and modernisa- tion too. The last election happened 10 years ago and they don’t have women representatives or young people. People that work in the volun- tary association have the proper understanding of what the needs of the Ex-pats are as we deal with the migrants needs every day. I hope we will have a fair election and that people will understand that this is the time to choose the right candidates to represent them. Who is Maria Iacuzio? Maria Iacuzio is the founder of the Italian Brit- ish Association. A women’s association that promotes Italian art, culture and language in England and working with other Italian Associa- tions and cultural centres around the world. Maria comes from a small town near Salerno in the South of Italy. She studied at Salerno’s University and achieved a first class degree in Political Science. Coming from a mi- grant working class family with three children, she was the first that graduated in her family. Maria first came to England with a post gradu- ate scholarship to study Politics at Reading Uni- versity, with a plan to return to Italy for a PhD in History of Political Parties but she then de- cided to stay and live in the UK. Fonte: www.migrantwoman.com Maria Iacuzio – Promoting Italian Talent Through Ar "Il senso della Costituzione e delle istituzioni devono essere sempre il perno attorno a cui far ruotare ogni impegno pubblico e ogni scelta politica". Lo ha detto Giorgio Napolitano nel videomes- saggio in occasione della commemorazione di Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Boc- coni di Milano. "Il bicam- eralismo non è stata un’esperienza né troppo facile né idilliaca", ha poi aggiunto Napolitano nel suo intervento, in collega- mento dal Quirinale Ri- cordo di Spadolini - "Ma veramente per gli italiani più giovani di noi e molto più giovani di noi che ancora guardano dall’est- erno la politica, o che, sia pur molto giovani, sono entrati in politica, personalità come quella di Giovanni Spadolini che oggi onoriamo ap- partengono ad un’era geologica che può inter- essarci solo se facciamo gli 'archeologi'? E’ un pregiudizio grave da rimuovere", ha detto il Capo dello Stato, ricordando Giovanni Spado- lini: "Per dare risposte lungimiranti ai prob- lemi della politica italiana dobbiamo riflettere sull'attività di uomini come lui". Ruolo del Quirinale e del Parlamento - Ri- forme e difesa del Parlamento sono punti fermi della Presidenza della Repubblica da più di 20 anni, ha detto poi Napolitano. "Nel biennio 1992-1993, una fase cruciale per la storia della Repubblica, con lo scandalo di Tangentopoli, eravamo -ha ricordato ancora- presidenti dei due rami del Parlamento. Ci univano profonda- mente il senso della Costituzione, delle istituzi- oni e l'ammirazione per l'Assemblea Costitu- ente". E l'azione di entrambi era imperniata sull'"affermazione piena del controllo di le- galità, sulla difesa del Parlamento da una cam- pagna condotta da alcune forze politiche che sostenevano che il Parlamento nel suo com- plesso fosse corresponsabile e quindi delegitti- mato e potesse solo decidere sulle autorizzazi- oni a procedere: in un momento in cui alcune forze sostenevano fosse delegittimato, e su un programma di riforme da portare avanti". La necessità di riforme per modernizzare il Paese "era stata indicata da Scalfaro nel suo discorso al Parlamento dopo l'elezione": il capo dello Stato "aveva chiesto a me e a Spa- dolini" di promuovere quella che poi sarebbe divenuta la Commissione bilaterale. Fonte adnkronos PAROLE SUE "Il senso della Costituzione e delle istituzioni devono essere sempre il perno attorno a cui far ruotare ogni impegno pubblico e ogni scelta politica" Invece la Costituzione parla un altra lingua )1 Isenatori sono eletti a suffragio universale e diretto ) 2La funzione legislativa è eserci- tata collettivamente dalle due Camere. )3 Ed e' Lui che autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. [cg] I COMPITI DEL CAPO DELLO STATO Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzion- ari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistra- tura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica. Il Presidente della Repub- blica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. I COMPITI DEL PRIMO MINISTRO Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Gov- erno si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa ob- bligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsa- bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'attività dei ministri. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. IL PARLAMENTO Dovrebbe in primis garantire che sia il Capo dello Stato, sia il Primo Ministro rispettino i diritti e doveri sanciti dalla costituzione a tutti i cittadini La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni