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CLAUDIO BELOTTI
LA VITA
COME TU LA VUOI
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la vita come tu la vuoi
Proprietà Letteraria Riservata
© 2011 Sperling & Kupfer Editori S.p.A.
ISBN 978-88-200-5086-3
15-I-11
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A Nancy,
la vita che ho voluto, voglio e vorrò.
La vita come tu la vuoi_testo.indd 5 20/05/11 10.33
Indice
Introduzione. Il progetto più bello, te stesso 1
1. Essere – Diventa chi sei 5
Soddisfazione invece di successo 6
Droghe? No, grazie! 9
Fermati un istante... 13
Vivi con passione! 18
Se solo potessi 20
La vera meta non è la vetta 22
Il mio ultimo desiderio 25
Decido quindi sono 30
Il giorno migliore per iniziare non è lunedì 33
Vedo e stravedo 35
Felicità 37
Quando il gioco si fa duro... 41
Non tu, noi 46
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Evoluzione, non cambiamento 49
Il più forte sopravvive, il più saggio se la gode 51
Non ce la farai mai 54
2. Credere – Credi in chi sei e in ciò che farai 57
Eppure non siamo elefanti 60
Emozioni 63
In quale categoria concorre il tuo film? 67
Credere in qualcosa di utile 70
Io credo in te, tu credi in te? 73
Credo anche in loro 75
Credo in Dio 78
Basta poco per credere, si chiama fede 79
Per-donare 81
Viva la paura! 84
Togliti di mezzo 88
La tua impostazione di base 90
Te lo meriti? 93
Cambia livello 96
La tua sfida, il tuo viaggio dell’Eroe 97
È tutto falso, a meno che tu voglia che sia vero 107
3. Fare – E ora puoi fare quello che devi fare 109
Adesso sei pronto 110
Il segreto di Pulcinella 114
Aspettati gli imprevisti 118
Eravamo quattro amici al bar 120
La forza dell’impegno e dell’autodisciplina 125
Momenti magici 129
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Pareto aveva ragione 131
Smetti di combattere 136
Pensa mentre corri 138
Se lo fanno tutti, non è da fare 140
Quattro cose da fare 141
Pronti, partenza, via! 143
4. Avere – Dopo tutto quello che hai fatto
puoi avere quello che vuoi 145
Conclusione. Il tuo viaggio comincia adesso 151
Ringraziamenti 153
Bibliografia 155
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1
Introduzione
Il progetto più bello,
te stesso
Abbiamo avuto il dono della vita ma ne passiamo la
maggior parte correndo dietro a qualcosa o qualcuno,
senza pensare a chi siamo e che cosa vogliamo.
Molti arrivano ai momenti delle domande (i comple-
anni degli «anta» o le tragedie) troppo tardi, impreparati
e nello stato d’animo meno adatto.
Io sono un uomo fortunato. Sono nato e cresciuto in
una famiglia straordinaria, ho sempre avuto la possibilità
di decidere e fare ciò che volevo, pagandone le conseguenze
ma anche riscuotendo il premio. Mi sono goduto la vita:
volevo viaggiare per il mondo e l’ho fatto, volevo essere
libero e lo sono stato. Non ho mai preso impegni che non
ero sicuro di poter mantenere. Sono sempre stato così e
lo sarò sempre.
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2
La vita come tu la vuoi
Sono sempre stato affascinato dalle persone, dai loro
comportamenti, colpito dal fatto che tutti siano sempre
pronti a giudicare le scelte altrui e sempre poco inclini ad
assumersi la responsabilità della propria vita.
Nella speranza di dare una spiegazione all’esistenza, ho
studiato le metodiche più avanzate con i migliori coach del
mondo, arrivando alla conclusione che ciò che abbiamo è
il risultato di quello che siamo e in cui crediamo.
Lo so, non ci volevano venticinque anni di studi inter-
nazionali per capirlo... bastava un po’ di buonsenso, ma
forse ne ho poco. Quello che mi stupisce ancora è vedere
come la maggior parte delle persone insoddisfatte e fru-
strate continui a vivere giorno per giorno, senza fermarsi
a decidere, pianificare, cambiare, essere.
Se stai leggendo questo libro probabilmente sei come me.
Mi sono sempre fatto domande che altri non si faceva-
no. Alle elementari ero l’incubo delle suore, sempre pronto
a porre domande scomode. Volevo capire. Perché le cose
sono come sono? Perché facciamo quello che facciamo? È
possibile che siamo così stupidi da pensare di poter essere
felici o soddisfatti senza fare nulla per esserlo? «Essere»,
che bel verbo!
L’idea non è nuova:
se sei, se veramente sei, allora puoi credere,
se credi fai, e se fai hai.
Tutto qui. Purtroppo, è meno facile di quanto sembri.
È più semplice vivere lasciandosi guidare dagli eventi e
La vita come tu la vuoi_testo.indd 2 20/05/11 10.33
3
Introduzione
prendersi qualche pausa per dimenticare che ciò che siamo
e facciamo non ci piace.
Nel mio lavoro di coach incontro tutti i giorni persone
che vogliono migliorare, e la cosa più buffa è che princi-
palmente ho a che fare con persone che stanno bene. Sono
proprio quelli che non avrebbero bisogno di un coach che
lo cercano... strano, vero?
Eppure, è così: chi trarrebbe i maggiori vantaggi dalla
lettura di queste pagine non le leggerà. Questo libro andrà
invece in mano a chi si pone domande, vuole crescere e
migliorarsi: insomma, persone che sono già avanti nel loro
percorso. Perciò, caro lettore, la consapevolezza di voler
essere di più dimostra che sei uno dei pochi, perché sono
pochi quelli che rischiano, prendono decisioni difficili e
rimangono fedeli a ciò che sono.
Io sono cresciuto con persone che hanno rispettato il
mio modo di essere e mi hanno dato lo spazio per esprimer-
lo. Ora sono circondato da amici, colleghi e, soprattutto,
da una famiglia, che mi stimolano ogni giorno a essere,
credere e fare seguendo le mie inclinazioni e ciò che sono.
Sono fortunato, lo so. Ma mi piace pensare che ho
contribuito a creare le mie fortune. E mi piace pensare che
queste pagine saranno di stimolo per te. Forse ti faranno
riflettere, forse ti faranno arrabbiare. Se ti spingeranno
a cambiare per essere più fedele a te stesso avremo fatto
qualcosa di bello insieme.
Posso assicurarti fin da subito che non hai abbastanza
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4
La vita come tu la vuoi
fantasia per immaginare quanto sarà straordinaria la tua
vita se deciderai di realizzare il progetto più grande e più
bello: te stesso.
Questo è il mio modello: il cuore di tutto è ciò che sei,
attorno c’è ciò in cui credi, che è la base del tuo fare. Il
risultato è ciò che hai, non è parte di te quindi cambia. È
utile ma non determinante, quello che è dentro conta di più.
AVERE
AVERE
CREDERECREDERE ESSERE
CREDERE
CREDERE
FARE
FARE
FAREFARE
AVERE
AVERE
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5
1
ESSERE
Diventa chi sei
«Molte persone dedicano la loro vita a realizzare
un’idea di ciò che dovrebbero essere, invece di rea-
lizzare se stesse.»
Bruce Lee
Questo capitolo, che ritengo fondamentale, è dedicato
all’essere. Passiamo la maggior parte del tempo a fare per
avere. Siamo vittime del nostro stile di vita, che ci rende
sempre meno reali e sempre più infelici. Accumuliamo
oggetti da possedere e cose da fare, perdendoci ciò che
davvero conta: le relazioni, la salute, la gioia, noi stessi.
Andiamo in vacanza in luoghi esotici la cui popolazione
locale vive con poco e rimaniamo colpiti dalla sua sereni-
tà. Poi torniamo a casa e riprendiamo il solito tran tran;
della vacanza ci restano un bel ricordo e qualche foto, il
resto se ne va velocemente, così come gli amici conosciuti
in quell’occasione.
Per quanto tempo possiamo
andare avanti così?
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6
La vita come tu la vuoi
Soddisfazione invece di successo
«Il successo senza soddisfazione è fallimento.»
Anthony Robbins
Ti sei mai chiesto perché sei qui?
Oppure qual è il senso della vita?
O se vale la pena fare tutto quello che fai?
Io sì. È da tanto tempo che me lo domando, fin da
quando ero bambino. Mi sono sempre chiesto il perché
delle cose, soprattutto quando riguardavano le persone. Mi
sono sempre domandato perché le persone fanno quello
che fanno, perché si comportano in un certo modo, come
mai alcune sono felici e altre profondamente insoddisfatte,
perché alcune hanno «successo» e altre no.
Le risposte che mi davo erano diverse, a seconda dei
casi: fortuna, destino, volontà, abilità, perseveranza...
Poi i Maestri, quelli veri, quelli che ti aprono nuove
vie, mi rivelarono che tutti sono in grado di fare tutto,
basta che lo vogliano veramente, che ne siano convinti e
lavorino sodo per ottenerlo. Dicevano che potevo essere
tutto ciò che volevo: le risorse erano dentro di me.
Grandioso, vero? Dapprima, però, non riuscivo a ca-
pire. Certo, erano belle parole, ma mi sembrava anche
una vaga presa in giro.
Quello che sapevo, allora, era che volevo essere felice
e fare l’astronauta o l’avvocato, a volte il pilota di For-
mula 1 o il musicista in un gruppo rock. Nel frattempo,
dovevo frequentare le scuole dell’obbligo e continuare
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7
ESSERE – Diventa chi sei
almeno fino alle superiori («Altrimenti non sei nessuno!»
dicevano). In altre parole, ecco come funzionava: prima
vai a scuola, poi ti trovi un lavoro, se sei bravo guadagni
un po’ di soldi e metti su famiglia.
Se tutto si limitasse a questo, sarebbe semplice. Potrem-
mo vivere la vita giorno per giorno, senza mai domandarci:
Chi sono io? Che cosa voglio? Alle elementari sarebbe
sufficiente studiare e giocare, e così pure alle medie e alle
superiori (cambierebbero solo i tipi di giochi). Poi, una
volta cominciato a lavorare, ci sarebbe la stessa alternanza
di dovere e piacere. Ma non basta.
Prima o poi arrivano le vere domande. Arriva il test:
Sono soddisfatto? Sono felice? Sono me stesso?
Che fine hanno fatto i miei sogni,
i valori e i buoni propositi?
Cinquant’anni fa la vita era più semplice. I grandi passi
erano trovarsi un lavoro e un partner, poi comprare casa,
avere figli e crescerli sani fino al matrimonio. C’era ben
poco da scegliere, persino la squadra del cuore si ereditava
dal papà.
Adesso tutto è diverso. Vai a scuola, ma il titolo di stu-
dio non ti assicura nulla. Ti sposi tardi, per essere sicuro
di scegliere la persona giusta, e spesso anche questo non
è assicurato. Molti decidono di non avere figli, e chi li ha
si ritrova spesso a negoziare all’infinito valori e regole.
E non è tutto: il traffico ci sottrae moltissimo tempo,
l’inquinamento mina la nostra salute e il pianeta, la crisi
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8
La vita come tu la vuoi
economica e il pericolo del terrorismo ci privano della
serenità.
Che cosa possiamo fare? Scappare in uno di quei Paesi
dove con pochi euro si vive da nababbi? Beh, è un’idea.
Ma poi?
Quello che molti fanno è correre come criceti sulla
ruota per poi prendersi piccoli momenti di felicità, vera o
presunta: una vacanza, un weekend, un bicchiere di vino,
un paio di scarpe nuove, un reality alla TV... qualsiasi cosa
che aiuti a dimenticare l’insoddisfazione. Poi attendiamo
il domani, dicendoci che sarà migliore. Siamo positivi!
Ma il domani non è migliore. Se facciamo quello che
abbiamo sempre fatto, nulla cambierà. Anzi, cambierà,
in peggio però. E sai perché? Perché se non cambi tu, non
possono cambiare le cose. In verità, mi sono espresso male:
non devi cambiare,
devi diventare chi sei già.
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9
ESSERE – Diventa chi sei
Droghe? No, grazie!
«Non è sufficiente avere un buon cervello, la cosa
più importante è usarlo bene.»
René Descartes
Puoi fingere che ci sia un senso e, anche se non ci fosse,
crederci ugualmente, per essere positivo. Oppure puoi
goderti tutto quello che vuoi. Goderti il momento: bere,
mangiare, ballare, prendere droghe, dormire ovunque e
con chiunque... perché no?
Beh, alla fine ti ritroveresti comunque con la tua vita,
soddisfacente o no, e probabilmente non avresti vissuto
secondo i tuoi termini, essendo chi davvero sei.
Poi, un giorno, ti chiederesti: E allora?
Tanto vale farlo adesso, che sei sobrio e ancora in
tempo.
Se credi nella reincarnazione, sai che la prossima vita
sarà in funzione di questa; se non ci credi, sei convinto
che questa sia la prima e l’ultima volta. In ogni caso, è
meglio vivere bene! Perciò, o vuoi essere al meglio, oppure
smetti di leggere il libro.
Se sei cristiano, probabilmente credi che siamo qui
per volontà divina e facciamo quello che Lui vuole. Se
sei buddista, penserai che siamo qui per essere illuminati
dalla sofferenza. Altre religioni e filosofie sostengono che
siamo qui per imparare e migliorarci...
Alla fine, dicono tutti la stessa cosa.
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10
La vita come tu la vuoi
Devi decidere: o credi che ci sia una ragione o non ci
credi. Nel secondo caso, vai e goditi il momento, buona
fortuna. Se invece pensi che ci sia un senso, benvenuto nel
club. Noi che ci crediamo, abbiamo deciso di impegnarci
a migliorare. Se sei soddisfatto, sai che puoi essere, fare
e avere di più. Se non sei soddisfatto sei avvantaggiato,
perché hai già la motivazione.
Se stai ancora leggendo, penso che tu sia simile a me.
Trovo molto interessante che, quando chiedo a chi
partecipa ai miei corsi, oppure ai miei clienti di coaching,
o anche agli amici, se sono completamente soddisfatti,
pochi rispondano di sì. Più del 70% delle persone che
conosco vuole di più e di meglio. Ma ciò che mi sorprende
è che solo pochi di loro sanno quello che vogliono e fanno
qualcosa per ottenerlo.
Magari ti starai chiedendo: Beh, ma come faccio a sa-
pere chi sono, cosa voglio e qual è il senso della mia vita?
Bella domanda. Innanzitutto guardiamo all’essenza
della vita.
Se pensi che in tutto questo ci sia un significato, proba-
bilmente credi che esista una forza o un essere superiore.
È abbastanza logico: se c’è un senso in tutto, qualcuno
o qualcosa deve averlo regolato in qualche modo. E, se
ne sei convinto, dovresti domandarti come puoi entrare
in contatto con questa energia, forza o essere superiore.
Se ci fosse veramente qualcosa di più grande di noi,
non sarebbe bello poter interagire con lui?
Purtroppo, sembra poco probabile che tu riceva da
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11
ESSERE – Diventa chi sei
questo essere superiore una mail o una telefonata per
avere idee o indicazioni.
Se ti affidi alla logica, sai benissimo
che finirai in un vicolo cieco.
La logica serve ad altro, non a spiegare la vita e le sue
ragioni. Anzi, spesso ci imprigiona e ci lascia impoveriti
della magia dell’essere umani. Per avere accesso al nostro
essere superiore (cioè quello che siamo davvero) dobbiamo
lasciare da parte la logica. Ecco perché sono più utili le
emozioni potenzianti: passione, felicità, delizia, gratitu-
dine, amore.
Viviamo in un mondo logico, che segue leggi di causa
ed effetto, ma la felicità nasce da emozioni che non se-
guono le regole aristoteliche. Se così fosse, sarebbe tutto
più semplice, più noioso e poco soddisfacente.
Quante persone logiche e felici conosci?
Quante volte ti sei innamorato in modo logico?
Quanti momenti di passione logica hai avuto?
Quanti di entusiasmo logico?
Potrei proseguire con le domande, ma sono certo che
ci siamo intesi.
La logica non porta a nulla.
Hanno logicamente mischiato qualche componente
chimico naturale o artificiale per creare sostanze che
donano la felicità. Le vendono nelle strade malfamate o
in farmacia. Sembra però che non funzionino: distruggo-
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12
La vita come tu la vuoi
no la persona che sei e ti fanno diventare dipendente da
qualcosa che sta fuori di te.
Siamo ancora al punto di partenza, la domanda è
sempre la stessa: E allora?
La passione, l’amore, la gratitudine... questi sono gli
ingredienti di una vita che ha un senso ed è soddisfacente,
le tue «droghe» naturali, mentre tutte le altre ti rendono
più fragile. È arrivato il momento di smettere di usarle.
Ti propongo un semplice esercizio: scrivi qui di seguito
oppure, se stai leggendo l’ebook, su un quaderno quello
che fai per distrarti ma, invece di rafforzarti, ti indebolisce
(TV, alcol, droghe, shopping sfrenato, PlayStation, gioco
d’azzardo...)
Ora sostituisci le cose che hai scritto con attività che
ti ricaricano (lettura, stare con gli amici, attività fisica,
aiutare gli altri, preghiera, fare l’amore, ascoltare musica,
audiocorsi, seminari...)
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13
ESSERE – Diventa chi sei
Fermati un istante...
«Dobbiamo coltivare il nostro giardino.»
Voltaire
Una vita basata su obiettivi e desideri potrebbe sembrare
frivola, ma almeno indica una direzione e spesso porta a
un significato più alto.
Se solo potessimo parlare con la nostra anima... Inve-
ce, dal momento in cui nasciamo non facciamo altro che
adattarci alle aspettative di chi ci circonda, fino a diventare
qualcun altro.
Vogliamo essere normali, cioè come gli altri. In questo
nostro mondo la differenza non piace. Ci insegnano che
cosa fare e come farlo, cosa è giusto e cosa sbagliato,
buono e cattivo, caldo e freddo, desiderabile e da evitare.
L’idea è: prima ti adegui, meglio stai.
Pensiamo di essere liberi, invece siamo condizionati,
corriamo e ci adattiamo senza sapere il perché. I nostri
bisogni primari sono già soddisfatti, quindi ce ne inculcano
altri e provvedono a soddisfarli, cosicché rimaniamo tran-
quilli e apatici. Restiamo nel sistema e nessuno (nemmeno
noi) è scontento.
Ma siamo felici e soddisfatti?
Il primo passo verso la libertà
di essere chi sei è fermarti.
Fermati!
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14
La vita come tu la vuoi
Una volta, almeno, c’erano dei momenti di riflessione.
Si facevano i tortellini a mano, si pregava, in auto non
c’erano né la radio né il telefonino, c’erano occasioni
per fermarsi un po’ a pensare... Ora, nemmeno in bagno
siamo tranquilli, magari controlliamo le mail, Facebook
e gli sms con lo smartphone!
Sin dalla più tenera età, ogni nostro stimolo è preconfe-
zionato. Da bambini abbiamo i giochi già preparati, dob-
biamo solo eseguire, e guai a metterci del nostro (persino
il Lego ora ti dice come devi montarlo). Poi cresciamo e
tutto peggiora.
Siamo in preda all’ipnosi culturale e reagiamo come
da programma. Qualcuno si salva. Altri se ne accorgono
e fanno qualcosa che li stimola a tornare all’autenticità
di essere unici, di essere se stessi: una vacanza, un ritiro
spirituale, cominciano a meditare, si rivolgono a un coach
o una persona di fiducia che li fa riflettere. La maggior
parte esegue; si sveglia al mattino e lascia che il sistema
operativo e poi tutti i software installati partano in auto-
matico. Se non partono, c’è sempre il caffè.
Dovremmo invece ricordarci che la vita è un’avven-
tura, che noi stessi e il mondo siamo misteri da svelare.
Non dovremmo mai smettere di cercare e di scoprire.
Dovremmo seguire il consiglio degli induisti: scappare da
chi dice di avere la verità e correre a fianco di chi la sta
cercando. Dovremmo fermare la pazza corsa del criceto
sulla ruota e scendere.
«Sì, ma come?» mi dirai.
Prima di tutto, fermati.
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15
ESSERE – Diventa chi sei
Fermati e non fare nulla. Non leggere, non parlare,
non ascoltare, non scrivere, non guardare.
Aspetta... Rilassati...
C’è troppa confusione, devi far calmare le acque.
Non c’è bisogno che tu vada da un guru o da un maestro
per imparare a meditare, basta che ti fermi un po’. Io ho
cominciato a farlo tempo fa e mi è molto utile.
Meditare. Lo so, la parola intimorisce. Sembra una cosa
da strane sette o da religioni lontane. In realtà, è la cosa
più naturale che si può fare per il corpo e per il cervello.
Meditare è riposare la mente, lo spirito,
le emozioni e il corpo.
No, non significa dormire. Significa contemplare qual-
cosa. Te stesso, il mondo, i tuoi pensieri, il tuo respiro.
Tutte le religioni, quelle che si rifanno ad antiche
tradizioni, prevedono questa pratica anche se con nomi
e metodi diversi. È come mettere in standby il sistema.
Lasciar riposare tutto. È strano che lasciamo riposare la
nostra auto, il vino che apriamo, il risotto, ma non lo
facciamo con la nostra mente e il nostro spirito.
Basta poco.
Innanzitutto, trova un posto tranquillo dove sederti
comodamente. Siediti, perché se ti sdrai il corpo sarà
confuso, penserà che vuoi dormire. Siediti con la schiena
dritta, gli occhi aperti o chiusi (come preferisci), respira
con il diaframma e rilassati.
Ci sono molti metodi per meditare. Puoi ripetere un
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16
La vita come tu la vuoi
mantra o una parola che ti piace; puoi focalizzarti su qual-
cosa di bello, una sensazione, un oggetto, un particolare
della natura; puoi pregare, se vuoi. Fai in modo che per
una ventina di minuti non ci siano input dall’esterno. Vivi
per venti minuti senza obiettivi, attività e scadenze, venti
minuti in cui sei, senza fare.
Ricordati l’obiettivo: fermarti ed essere.
L’intenzione non è di pregare o di avere l’illuminazione.
È solo di fermarti per un istante.
Se è la prima volta, potrà sembrarti strano. Forse ti
parrà che il tempo scorra lento. Se temi di addormentarti
o di perdere il senso del tempo, metti una sveglia.
Se non hai mai meditato, è probabile che mentre sei
fermo la tua mente vagherà. Ti ricorderai di dover com-
prare il pane, che nel frigorifero c’è dello yogurt che sta per
scadere, che hai dimenticato di pagare il bollo dell’auto o
di chiamare qualcuno. Poi penserai: Questa meditazione è
stressante, forse gli hippy e i guru riescono a farla perché
sono fumati o appartengono a un’altra cultura.
Più ti sembra difficile, più ne hai bisogno. Significa
che la tua mente non è più abituata a stare ferma, è come
una scimmia impazzita che non ha mai tregua. Allora,
devi essere gentile con te stesso e continuare a meditare.
Come diceva Goethe, le cose sono difficili fino a quando
diventano facili.
Concediti un po’ di tempo: forse all’inizio riuscirai a
fermarti solo per qualche minuto, poi, a poco a poco, il
tempo aumenterà. Se ti accorgi di essere preso dal vortice
dei pensieri, respira lentamente con il diaframma. Calma
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17
ESSERE – Diventa chi sei
il corpo e la mente, ti piacerà. Se vuoi, puoi farlo anche
mentre cammini o corri (non mentre guidi, l’attenzione
potrebbe diminuire pericolosamente).
Ricorda sempre che l’obiettivo è riposare la mente.
La medicina e la scienza hanno già dimostrato i benefici
della meditazione sulla salute, ma ben presto scoprirai
anche quelli sul tuo umore, sulla creatività e sulla lucidità
mentale.
Il mio lavoro di coach consiste spesso in un supporto
a persone che non si fermano mai, perdendo così la pro-
spettiva delle cose e, soprattutto, di se stesse. Corrono e
corrono, senza sapere dove stanno andando e senza godersi
né il viaggio né l’arrivo. A loro, come a te, consiglio di
prendersi dei momenti di riflessione.
Più ti fermerai, più sarai allineato con te stesso
e quindi più felice.
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18
La vita come tu la vuoi
Vivi con passione!
«Ho sempre creduto che se lavori sodo il successo
arriva. Non faccio mai le cose a metà, perché se lo
facessi avrei metà dei risultati.»
Michael Jordan
«Vivi con passione!»
Uno dei miei primi maestri, Tony Robbins, firma così
tutte le sue lettere e dediche e chiude con queste parole ogni
corso. Ovviamente, non stiamo parlando di sesso. Certo,
serve anche quel genere di passione, ma qui mi riferisco
ad altro, a quelle cose che ti tengono sveglio la notte fino
a tarda ora e ti fanno puntare la sveglia al mattino presto.
Hai una passione così? Se ce l’hai, bene! È un ottimo
indicatore di una vita felice, soddisfacente, che ha una
direzione.
Le passioni spesso sono irrazionali, illogiche. Si può
essere appassionati di francobolli, musica, cucina, film,
sport... non importa di cosa, l’importante è esserlo. La
passione è fondamentale, perché ci dà quel brivido lungo
la schiena, ci fa fare cose che altrimenti non faremmo, ci
mantiene vivi, giovani... È una cosa tutta nostra, in cui
non conta arrivare primi o essere i migliori, conta solo
goderne.
La nostra vita prende direzioni diverse, portandoci ad
assumere ruoli diversi. In alcuni casi dobbiamo adattarci,
stare al gioco e andare avanti in qualche modo. Ma ecco
che la nostra passione ci accompagna e ci dà la possibilità
di tornare alla nostra essenza e, perché no, di godere del
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19
ESSERE – Diventa chi sei
momento senza necessariamente avere un obiettivo da
raggiungere o un risultato da produrre. Basta poco.
Basta avere qualcosa che ti piace
davvero tanto, più di tutto il resto.
A me piacciono molte cose: viaggiare, fare sport, legge-
re, vedere buoni film, ma queste non sono le mie passioni.
La passione è una cosa che ti muove così dal profondo da
metterti in condizione di fare di più.
Se vuoi aumentare la soddisfazione e la felicità nella
tua vita, scrivi una lista di tutto quello che ti piace fare.
Come un menu di attività. In questo modo ti ricorderai di
cose che non fai da tempo, e rileggere l’elenco ti sarà utile
nei momenti in cui hai bisogno di svagarti o ricaricarti.
Poi, definisci quali sono le cose di cui sei veramente
appassionato. Queste sono quelle importanti. Quelle da
coltivare, sempre. Una volta identificate, segna sulla tua
agenda una serie di appuntamenti con queste passioni.
Assicurati di trovare del tempo da dedicare loro.
Il risultato è garantito: sarai più allineato con te stesso,
ti divertirai, assaporerai di più la vita e sarai anche più
produttivo in tutte le altre attività in cui sei impegnato.
Le mie passioni sono:
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20
La vita come tu la vuoi
Se solo potessi
«Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si
alzò e andò ad aprire e non c’era nessuno.»
Johann Wolfgang von Goethe
Hai paura? Dirai di no.
Oppure, se hai dimestichezza con la Programmazione
Neuro-Linguistica (PNL), risponderai: «Paura di cosa?»
Ripeto, hai paura?
Se non lo sai, allora la risposta è sì.
La chiamerai in altri modi: stress, responsabilità verso
la famiglia, buonsenso, logica, mancanza di qualcosa...
In ogni caso, è la ragione per la quale non fai quello che
vorresti fare.
Se potessi, cosa faresti?
Se non avessi dubbi e fossi sicuro di riuscirci, cosa
faresti?
Cos’è che ti eccita ed entusiasma ma nello stesso tempo
ti spaventa? Scrivilo qui o nel tuo quaderno.
Cosa farei se solo potessi (di fatto posso, ma ho paura):
Non te lo chiedo per definire degli obiettivi, te lo chiedo
per aiutarti a capire chi sei.
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21
ESSERE – Diventa chi sei
Se sai quello che vuoi (quello che tu vuoi veramente, non
quello che ti hanno ficcato in testa), hai un’idea di chi sei.
Se non sei chi dovresti essere,
è perché lasci troppa forza alla paura.
Non se la merita.
Io ho avuto molte paure e ora ne ho di nuove, perché
è naturale che se ne superino alcune e ne arrivino altre.
Una volta mi spaventavano gli esami delle medie, poi
approcciare le ragazze, poi lanciarmi con il paracadute,
poi lasciare il mio lavoro fisso, poi avere un figlio, poi
mollare una situazione professionale comoda che però era
lontana dai miei valori... Tutte le volte che ho affrontato le
mie paure ho avuto paura, chissà perché! Ma, quando le
ho superate, ho trovato un nuovo livello di profondità di
me stesso che mi piaceva sempre di più. E la bella notizia
è che non ho ancora finito!
Non finirai mai di affrontare le tue paure ma, se le
affronti veramente, non torneranno più; ne arriveranno
altre... e ciò significa che stai crescendo.
Ricorda: la paura nasce dall’immaginazione. Se hai pau-
ra di qualcosa che potrebbe accadere, stai immaginando.
La cosa curiosa è che anche la fiducia e la speranza
sono figlie dell’immaginazione. Sai qual è la differenza? La
paura è immaginazione non guidata, mentre la speranza
e la fiducia sono immaginazione con la tua guida.
La vita come tu la vuoi_testo.indd 21 20/05/11 10.33
22
La vita come tu la vuoi
La vera meta non è la vetta
«Le cose migliori della vita non sono cose.»
Art Buchwald
Nel mondo della crescita personale, nei corsi e nei libri
si ritrova spesso l’errore che commette chi crede alla bugia
della società: se definisci i tuoi obiettivi e li raggiungi,
sarai felice.
Oggi, il denaro investito nelle lotterie di vario tipo è
in aumento, nonostante tutti sappiamo che chi vince non
diventa più felice. Certo, avere una buona qualità della
vita è meglio, stabilire i propri obiettivi è necessario (io
stesso lo faccio per me e con i clienti), ma avere non porta
la felicità.
Spesso nei miei corsi dico che se l’obiettivo di un alpi-
nista fosse arrivare sulla cima della montagna, allora ci
andrebbe in elicottero, risparmiandosi la fatica.
La vetta è il punto di arrivo ed è anche un pretesto per
affrontare il percorso.
Il sentiero, con tutte le sue difficoltà, ti porta a superare
i tuoi limiti e le tue paure, e ad andare nel profondo di te
stesso, trovando nuove risorse.
Ora torniamo indietro per un attimo.
Viviamo in un Paese libero, ci educano a essere autosuf-
ficienti e respons-abili (cioè, abili di rispondere alla vita).
Poi, però, ci impongono limiti a tutto. O ce li impongono
La vita come tu la vuoi_testo.indd 22 20/05/11 10.33
23
ESSERE – Diventa chi sei
oppure ce li facciamo imporre (decidi tu), sta di fatto che
non scegliamo quasi nulla.
Quando si tratta di educazione, salute, finanze e altri
aspetti della vita, o ci viene detto che cosa fare (dagli usi
sociali o da una legge) oppure ci affidiamo all’esperto
di turno per un consiglio, senza fare troppe domande.
Persino quando ci vestiamo seguiamo una moda che è
definita da altri!
Ci hanno addestrati come i famosi cani di Pavlov: al
suono del campanello, saliviamo. Ci lasciamo sedurre dai
persuasori più o meno occulti che ci dicono quale televi-
sore acquistare e poi quali canali guardare. Prendi queste
medicine, compra queste scarpe, guida questa macchina,
indossa questi abiti, prega questo Dio in questo modo...
Non preoccuparti se non ce la fai, ti diamo anche un so-
gno e qualche obiettivo; i sogni ti servono a fuggire dalla
realtà, gli obiettivi ad ammazzarti di lavoro e impegnarti
a dare sempre di più...
Bello, vero?
Beh, le aule dei corsi di crescita personale sono piene
grazie a tutto questo. Anche le mie.
Ti svelo il segreto. Non funziona.
Fatti furbo ed esci dal circolo vizioso. Esci da Matrix.
Scegli di essere di più, invece di fare di più.
Puoi anche non scalare quelle montagne ed essere felice.
Puoi anche stare a valle tutta la vita, se è quello che
desideri.
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24
La vita come tu la vuoi
Puoi iniziare il cammino e tornare indietro.
Puoi fare quello che vuoi, basta che lo decida tu.
Qualunque cosa tu faccia – stare a valle, andare e
tornare, prendere l’elicottero o scalare tutte le vette –, ti
porterà a essere felice a due condizioni: che tu lo voglia
e che ti aiuti a crescere. E, come a questo punto avrai
capito, c’è un solo modo di crescere: diventare te stesso e
poi diventare ancora più te stesso.
Le vette, i soldi, le auto, i vestiti, i gioielli, gli obiettivi,
i risultati sono belle cose ma sono soltanto cose. Sono solo
strumenti, che contribuiscono a renderci la vita migliore.
Smetti di fare le cose che altri ti obbligano a fare.
Se decidi tu di farle perché lo vuoi, perché ti aiutano
a migliorarti (cioè a migliorare te stesso) e a migliorare
(cioè a migliorare le cose), va bene.
Se qualcosa ha un senso per te, fallo; se non ce l’ha,
tralascialo.
Gli esperti sono utili ma non dovrebbero mai decidere
per te.
Se sbagli imparerai, mentre se lasci decidere a loro non
imparerai mai.
Tu sei il centro di te stesso,
non le cose, né gli obiettivi.
Diventa egocentrico in modo sano e ti godrai il sentiero,
le difficoltà, la vetta, il ritorno e la compagnia, anche e
soprattutto quella di te stesso.
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ESSERE – Diventa chi sei
Il mio ultimo desiderio
«Ricordarmi che morirò presto è il più importante
strumento che ho trovato per aiutarmi a fare le grandi
scelte della vita.»
Steve Jobs
Nel suo straordinario discorso del 2005 all’Università
di Stanford (ti consiglio di guardarlo su YouTube con un
fazzoletto a portata di mano), il cofondatore di Apple rac-
conta ai laureandi tre aneddoti per aiutarli ad affrontare
l’avventura della vita. Parla di molte altre cose, tra cui la
sua esperienza con il cancro e il giorno in cui gli dissero
che stava morendo.
Nel libro Le 7 regole per avere successo, Stephen Co-
vey propone un esercizio in cui ti chiede di immaginare
di andare al tuo funerale per ascoltare tre persone che
parlano di te: un parente, un amico e un collega. Ti chiede
di immaginare che dicano quello che tu desideri dicano
di te e alla fine ti suggerisce di vivere la tua vita facendo
in modo che, quando quel giorno verrà, dicano proprio
quelle cose.
Molti anni fa, nel 1867, due fratelli inventarono la
dinamite, diventando così ricchissimi e amici dei potenti
della Terra. Uno dei due morì durante la produzione
dell’esplosivo. La mattina successiva, l’altro fratello, Al-
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La vita come tu la vuoi
fred Bernhard Nobel, lesse il necrologio su un quotidiano
francese e vide con stupore che il giornalista riportava per
errore la sua morte, invece che quella del fratello. Lesse
su di sé cose che non gli piacquero, per esempio che si era
arricchito facendo del male... Questa «fortuna» provocò
in lui un cambiamento, facendogli maturare la decisione
di istituire il famoso premio che porta il suo nome. La sua
volontà era fare del bene al mondo ed essere ricordato per
qualcosa di positivo. Infatti, pochi sanno che fu Nobel a
inventare la dinamite, mentre tutti conoscono il premio
a lui intitolato.
La nostra cultura non ama parlare di morte e di morti.
Tutti i morti vengono rispettati e tutti diventano buoni
quando non ci sono più.
La morte ci fa così paura che non solo evitiamo di
parlarne, ma la pensiamo lontana, crediamo di essere
immortali e che niente possa farci male: non la velocità
con cui guidiamo mentre siamo al cellulare con qualche
bicchiere di vino in corpo, non le droghe, il cibo malsano,
l’assenza di attività fisica... nulla. Se ci pensiamo, è per-
ché qualcuno attorno a noi passa a miglior vita, oppure
facciamo l’esperienza di Steve Jobs, o siamo ormai vecchi.
Ci pensiamo sempre all’ultimo, quando è troppo tardi.
Credi che impareresti a nuotare
mentre la barca sta affondando?
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27
ESSERE – Diventa chi sei
Certo, se ti sei perso nella vita di tutti i giorni, la morte
degli altri può esserti utile. Macabro? Direi di no. Penso
che sia molto più macabro buttare via la tua vita.
Ora pensiamo in positivo. Pensa al momento in cui
morirai ma sarai felice di morire perché hai vissuto bene.
Un po’ come quando finisce una bellissima vacanza: certo
vorresti qualche giorno in più, però sei contento di tornare,
perché te la sei goduta al massimo.
Per quale motivo sorriderai quel giorno, prima di la-
sciare per sempre questa vita? Sicuramente non per i soldi
che hai accumulato, non per le auto che hai guidato o
i vestiti firmati che hai indossato, né tantomeno per la
taglia che avevi.
Chi è andato molto vicino al momento supremo ed è
tornato indietro, racconta che sorrideva per i bei momenti
con gli amici, per il bene fatto al prossimo, per avere vis-
suto appieno: riso, pianto, lottato (vinto e perso), tutto
a suo modo.
Ascolta bene il testo di My Way, cantata da Frank
Sinatra, e fai in modo di poterla cantare mentre stai
morendo.
E ora la fine è vicina
E quindi affronto l’ultimo sipario
Amico mio, lo dirò chiaramente
Ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo
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28
La vita come tu la vuoi
Ho vissuto una vita piena
Ho viaggiato su tutte le strade
Ma più, molto più di questo
L’ho fatto a modo mio
Rimpianti ne ho avuti qualcuno
Ma ancora troppo pochi per citarli
Ho fatto quello che dovevo fare
Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla
Ho programmato ogni percorso
Ogni passo attento lungo la strada
Ma più, molto più di questo
L’ho fatto a modo mio
Sì, ci sono state volte, sono sicuro che lo sai,
In cui ho fatto il passo più lungo della gamba
Ma attraverso tutto questo, quando c’era un dubbio
Ho mangiato e poi sputato
Ho affrontato tutto e sono rimasto in piedi
E l’ho fatto a modo mio
Ho amato, ho riso e pianto
Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte
E ora, mentre le lacrime si fermano
Trovo tutto molto divertente
Pensare che ho fatto tutto questo
E poter dire, non sotto tono,
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ESSERE – Diventa chi sei
«No, oh, no, non io
Io l’ho fatto a modo mio»
Perché cos’è un uomo, che cos’ha?
Se non ha se stesso, allora non ha niente
Dire le cose in cui davvero crede
E non le parole di uno che si inginocchia
La storia mostra che l’ho fatto
E l’ho fatto a modo mio!
(My Way, Frank Sinatra, 1969. Testo originale francese
di Claude François, tradotto in inglese da Paul Anka.)
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  • 3. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org la vita come tu la vuoi Proprietà Letteraria Riservata © 2011 Sperling & Kupfer Editori S.p.A. ISBN 978-88-200-5086-3 15-I-11 La vita come tu la vuoi_testo.indd 4 20/05/11 10.33
  • 4. A Nancy, la vita che ho voluto, voglio e vorrò. La vita come tu la vuoi_testo.indd 5 20/05/11 10.33
  • 5. Indice Introduzione. Il progetto più bello, te stesso 1 1. Essere – Diventa chi sei 5 Soddisfazione invece di successo 6 Droghe? No, grazie! 9 Fermati un istante... 13 Vivi con passione! 18 Se solo potessi 20 La vera meta non è la vetta 22 Il mio ultimo desiderio 25 Decido quindi sono 30 Il giorno migliore per iniziare non è lunedì 33 Vedo e stravedo 35 Felicità 37 Quando il gioco si fa duro... 41 Non tu, noi 46 La vita come tu la vuoi_testo.indd 7 20/05/11 10.33
  • 6. Evoluzione, non cambiamento 49 Il più forte sopravvive, il più saggio se la gode 51 Non ce la farai mai 54 2. Credere – Credi in chi sei e in ciò che farai 57 Eppure non siamo elefanti 60 Emozioni 63 In quale categoria concorre il tuo film? 67 Credere in qualcosa di utile 70 Io credo in te, tu credi in te? 73 Credo anche in loro 75 Credo in Dio 78 Basta poco per credere, si chiama fede 79 Per-donare 81 Viva la paura! 84 Togliti di mezzo 88 La tua impostazione di base 90 Te lo meriti? 93 Cambia livello 96 La tua sfida, il tuo viaggio dell’Eroe 97 È tutto falso, a meno che tu voglia che sia vero 107 3. Fare – E ora puoi fare quello che devi fare 109 Adesso sei pronto 110 Il segreto di Pulcinella 114 Aspettati gli imprevisti 118 Eravamo quattro amici al bar 120 La forza dell’impegno e dell’autodisciplina 125 Momenti magici 129 La vita come tu la vuoi_testo.indd 8 20/05/11 10.33
  • 7. Pareto aveva ragione 131 Smetti di combattere 136 Pensa mentre corri 138 Se lo fanno tutti, non è da fare 140 Quattro cose da fare 141 Pronti, partenza, via! 143 4. Avere – Dopo tutto quello che hai fatto puoi avere quello che vuoi 145 Conclusione. Il tuo viaggio comincia adesso 151 Ringraziamenti 153 Bibliografia 155 La vita come tu la vuoi_testo.indd 9 20/05/11 10.33
  • 8. 1 Introduzione Il progetto più bello, te stesso Abbiamo avuto il dono della vita ma ne passiamo la maggior parte correndo dietro a qualcosa o qualcuno, senza pensare a chi siamo e che cosa vogliamo. Molti arrivano ai momenti delle domande (i comple- anni degli «anta» o le tragedie) troppo tardi, impreparati e nello stato d’animo meno adatto. Io sono un uomo fortunato. Sono nato e cresciuto in una famiglia straordinaria, ho sempre avuto la possibilità di decidere e fare ciò che volevo, pagandone le conseguenze ma anche riscuotendo il premio. Mi sono goduto la vita: volevo viaggiare per il mondo e l’ho fatto, volevo essere libero e lo sono stato. Non ho mai preso impegni che non ero sicuro di poter mantenere. Sono sempre stato così e lo sarò sempre. La vita come tu la vuoi_testo.indd 1 20/05/11 10.33
  • 9. 2 La vita come tu la vuoi Sono sempre stato affascinato dalle persone, dai loro comportamenti, colpito dal fatto che tutti siano sempre pronti a giudicare le scelte altrui e sempre poco inclini ad assumersi la responsabilità della propria vita. Nella speranza di dare una spiegazione all’esistenza, ho studiato le metodiche più avanzate con i migliori coach del mondo, arrivando alla conclusione che ciò che abbiamo è il risultato di quello che siamo e in cui crediamo. Lo so, non ci volevano venticinque anni di studi inter- nazionali per capirlo... bastava un po’ di buonsenso, ma forse ne ho poco. Quello che mi stupisce ancora è vedere come la maggior parte delle persone insoddisfatte e fru- strate continui a vivere giorno per giorno, senza fermarsi a decidere, pianificare, cambiare, essere. Se stai leggendo questo libro probabilmente sei come me. Mi sono sempre fatto domande che altri non si faceva- no. Alle elementari ero l’incubo delle suore, sempre pronto a porre domande scomode. Volevo capire. Perché le cose sono come sono? Perché facciamo quello che facciamo? È possibile che siamo così stupidi da pensare di poter essere felici o soddisfatti senza fare nulla per esserlo? «Essere», che bel verbo! L’idea non è nuova: se sei, se veramente sei, allora puoi credere, se credi fai, e se fai hai. Tutto qui. Purtroppo, è meno facile di quanto sembri. È più semplice vivere lasciandosi guidare dagli eventi e La vita come tu la vuoi_testo.indd 2 20/05/11 10.33
  • 10. 3 Introduzione prendersi qualche pausa per dimenticare che ciò che siamo e facciamo non ci piace. Nel mio lavoro di coach incontro tutti i giorni persone che vogliono migliorare, e la cosa più buffa è che princi- palmente ho a che fare con persone che stanno bene. Sono proprio quelli che non avrebbero bisogno di un coach che lo cercano... strano, vero? Eppure, è così: chi trarrebbe i maggiori vantaggi dalla lettura di queste pagine non le leggerà. Questo libro andrà invece in mano a chi si pone domande, vuole crescere e migliorarsi: insomma, persone che sono già avanti nel loro percorso. Perciò, caro lettore, la consapevolezza di voler essere di più dimostra che sei uno dei pochi, perché sono pochi quelli che rischiano, prendono decisioni difficili e rimangono fedeli a ciò che sono. Io sono cresciuto con persone che hanno rispettato il mio modo di essere e mi hanno dato lo spazio per esprimer- lo. Ora sono circondato da amici, colleghi e, soprattutto, da una famiglia, che mi stimolano ogni giorno a essere, credere e fare seguendo le mie inclinazioni e ciò che sono. Sono fortunato, lo so. Ma mi piace pensare che ho contribuito a creare le mie fortune. E mi piace pensare che queste pagine saranno di stimolo per te. Forse ti faranno riflettere, forse ti faranno arrabbiare. Se ti spingeranno a cambiare per essere più fedele a te stesso avremo fatto qualcosa di bello insieme. Posso assicurarti fin da subito che non hai abbastanza La vita come tu la vuoi_testo.indd 3 20/05/11 10.33
  • 11. 4 La vita come tu la vuoi fantasia per immaginare quanto sarà straordinaria la tua vita se deciderai di realizzare il progetto più grande e più bello: te stesso. Questo è il mio modello: il cuore di tutto è ciò che sei, attorno c’è ciò in cui credi, che è la base del tuo fare. Il risultato è ciò che hai, non è parte di te quindi cambia. È utile ma non determinante, quello che è dentro conta di più. AVERE AVERE CREDERECREDERE ESSERE CREDERE CREDERE FARE FARE FAREFARE AVERE AVERE La vita come tu la vuoi_testo intero.indd 4 20/05/11 10.52
  • 12. 5 1 ESSERE Diventa chi sei «Molte persone dedicano la loro vita a realizzare un’idea di ciò che dovrebbero essere, invece di rea- lizzare se stesse.» Bruce Lee Questo capitolo, che ritengo fondamentale, è dedicato all’essere. Passiamo la maggior parte del tempo a fare per avere. Siamo vittime del nostro stile di vita, che ci rende sempre meno reali e sempre più infelici. Accumuliamo oggetti da possedere e cose da fare, perdendoci ciò che davvero conta: le relazioni, la salute, la gioia, noi stessi. Andiamo in vacanza in luoghi esotici la cui popolazione locale vive con poco e rimaniamo colpiti dalla sua sereni- tà. Poi torniamo a casa e riprendiamo il solito tran tran; della vacanza ci restano un bel ricordo e qualche foto, il resto se ne va velocemente, così come gli amici conosciuti in quell’occasione. Per quanto tempo possiamo andare avanti così? La vita come tu la vuoi_testo.indd 5 20/05/11 10.33
  • 13. 6 La vita come tu la vuoi Soddisfazione invece di successo «Il successo senza soddisfazione è fallimento.» Anthony Robbins Ti sei mai chiesto perché sei qui? Oppure qual è il senso della vita? O se vale la pena fare tutto quello che fai? Io sì. È da tanto tempo che me lo domando, fin da quando ero bambino. Mi sono sempre chiesto il perché delle cose, soprattutto quando riguardavano le persone. Mi sono sempre domandato perché le persone fanno quello che fanno, perché si comportano in un certo modo, come mai alcune sono felici e altre profondamente insoddisfatte, perché alcune hanno «successo» e altre no. Le risposte che mi davo erano diverse, a seconda dei casi: fortuna, destino, volontà, abilità, perseveranza... Poi i Maestri, quelli veri, quelli che ti aprono nuove vie, mi rivelarono che tutti sono in grado di fare tutto, basta che lo vogliano veramente, che ne siano convinti e lavorino sodo per ottenerlo. Dicevano che potevo essere tutto ciò che volevo: le risorse erano dentro di me. Grandioso, vero? Dapprima, però, non riuscivo a ca- pire. Certo, erano belle parole, ma mi sembrava anche una vaga presa in giro. Quello che sapevo, allora, era che volevo essere felice e fare l’astronauta o l’avvocato, a volte il pilota di For- mula 1 o il musicista in un gruppo rock. Nel frattempo, dovevo frequentare le scuole dell’obbligo e continuare La vita come tu la vuoi_testo.indd 6 20/05/11 10.33
  • 14. 7 ESSERE – Diventa chi sei almeno fino alle superiori («Altrimenti non sei nessuno!» dicevano). In altre parole, ecco come funzionava: prima vai a scuola, poi ti trovi un lavoro, se sei bravo guadagni un po’ di soldi e metti su famiglia. Se tutto si limitasse a questo, sarebbe semplice. Potrem- mo vivere la vita giorno per giorno, senza mai domandarci: Chi sono io? Che cosa voglio? Alle elementari sarebbe sufficiente studiare e giocare, e così pure alle medie e alle superiori (cambierebbero solo i tipi di giochi). Poi, una volta cominciato a lavorare, ci sarebbe la stessa alternanza di dovere e piacere. Ma non basta. Prima o poi arrivano le vere domande. Arriva il test: Sono soddisfatto? Sono felice? Sono me stesso? Che fine hanno fatto i miei sogni, i valori e i buoni propositi? Cinquant’anni fa la vita era più semplice. I grandi passi erano trovarsi un lavoro e un partner, poi comprare casa, avere figli e crescerli sani fino al matrimonio. C’era ben poco da scegliere, persino la squadra del cuore si ereditava dal papà. Adesso tutto è diverso. Vai a scuola, ma il titolo di stu- dio non ti assicura nulla. Ti sposi tardi, per essere sicuro di scegliere la persona giusta, e spesso anche questo non è assicurato. Molti decidono di non avere figli, e chi li ha si ritrova spesso a negoziare all’infinito valori e regole. E non è tutto: il traffico ci sottrae moltissimo tempo, l’inquinamento mina la nostra salute e il pianeta, la crisi La vita come tu la vuoi_testo.indd 7 20/05/11 10.33
  • 15. 8 La vita come tu la vuoi economica e il pericolo del terrorismo ci privano della serenità. Che cosa possiamo fare? Scappare in uno di quei Paesi dove con pochi euro si vive da nababbi? Beh, è un’idea. Ma poi? Quello che molti fanno è correre come criceti sulla ruota per poi prendersi piccoli momenti di felicità, vera o presunta: una vacanza, un weekend, un bicchiere di vino, un paio di scarpe nuove, un reality alla TV... qualsiasi cosa che aiuti a dimenticare l’insoddisfazione. Poi attendiamo il domani, dicendoci che sarà migliore. Siamo positivi! Ma il domani non è migliore. Se facciamo quello che abbiamo sempre fatto, nulla cambierà. Anzi, cambierà, in peggio però. E sai perché? Perché se non cambi tu, non possono cambiare le cose. In verità, mi sono espresso male: non devi cambiare, devi diventare chi sei già. La vita come tu la vuoi_testo.indd 8 20/05/11 10.33
  • 16. 9 ESSERE – Diventa chi sei Droghe? No, grazie! «Non è sufficiente avere un buon cervello, la cosa più importante è usarlo bene.» René Descartes Puoi fingere che ci sia un senso e, anche se non ci fosse, crederci ugualmente, per essere positivo. Oppure puoi goderti tutto quello che vuoi. Goderti il momento: bere, mangiare, ballare, prendere droghe, dormire ovunque e con chiunque... perché no? Beh, alla fine ti ritroveresti comunque con la tua vita, soddisfacente o no, e probabilmente non avresti vissuto secondo i tuoi termini, essendo chi davvero sei. Poi, un giorno, ti chiederesti: E allora? Tanto vale farlo adesso, che sei sobrio e ancora in tempo. Se credi nella reincarnazione, sai che la prossima vita sarà in funzione di questa; se non ci credi, sei convinto che questa sia la prima e l’ultima volta. In ogni caso, è meglio vivere bene! Perciò, o vuoi essere al meglio, oppure smetti di leggere il libro. Se sei cristiano, probabilmente credi che siamo qui per volontà divina e facciamo quello che Lui vuole. Se sei buddista, penserai che siamo qui per essere illuminati dalla sofferenza. Altre religioni e filosofie sostengono che siamo qui per imparare e migliorarci... Alla fine, dicono tutti la stessa cosa. La vita come tu la vuoi_testo.indd 9 20/05/11 10.33
  • 17. 10 La vita come tu la vuoi Devi decidere: o credi che ci sia una ragione o non ci credi. Nel secondo caso, vai e goditi il momento, buona fortuna. Se invece pensi che ci sia un senso, benvenuto nel club. Noi che ci crediamo, abbiamo deciso di impegnarci a migliorare. Se sei soddisfatto, sai che puoi essere, fare e avere di più. Se non sei soddisfatto sei avvantaggiato, perché hai già la motivazione. Se stai ancora leggendo, penso che tu sia simile a me. Trovo molto interessante che, quando chiedo a chi partecipa ai miei corsi, oppure ai miei clienti di coaching, o anche agli amici, se sono completamente soddisfatti, pochi rispondano di sì. Più del 70% delle persone che conosco vuole di più e di meglio. Ma ciò che mi sorprende è che solo pochi di loro sanno quello che vogliono e fanno qualcosa per ottenerlo. Magari ti starai chiedendo: Beh, ma come faccio a sa- pere chi sono, cosa voglio e qual è il senso della mia vita? Bella domanda. Innanzitutto guardiamo all’essenza della vita. Se pensi che in tutto questo ci sia un significato, proba- bilmente credi che esista una forza o un essere superiore. È abbastanza logico: se c’è un senso in tutto, qualcuno o qualcosa deve averlo regolato in qualche modo. E, se ne sei convinto, dovresti domandarti come puoi entrare in contatto con questa energia, forza o essere superiore. Se ci fosse veramente qualcosa di più grande di noi, non sarebbe bello poter interagire con lui? Purtroppo, sembra poco probabile che tu riceva da La vita come tu la vuoi_testo.indd 10 20/05/11 10.33
  • 18. 11 ESSERE – Diventa chi sei questo essere superiore una mail o una telefonata per avere idee o indicazioni. Se ti affidi alla logica, sai benissimo che finirai in un vicolo cieco. La logica serve ad altro, non a spiegare la vita e le sue ragioni. Anzi, spesso ci imprigiona e ci lascia impoveriti della magia dell’essere umani. Per avere accesso al nostro essere superiore (cioè quello che siamo davvero) dobbiamo lasciare da parte la logica. Ecco perché sono più utili le emozioni potenzianti: passione, felicità, delizia, gratitu- dine, amore. Viviamo in un mondo logico, che segue leggi di causa ed effetto, ma la felicità nasce da emozioni che non se- guono le regole aristoteliche. Se così fosse, sarebbe tutto più semplice, più noioso e poco soddisfacente. Quante persone logiche e felici conosci? Quante volte ti sei innamorato in modo logico? Quanti momenti di passione logica hai avuto? Quanti di entusiasmo logico? Potrei proseguire con le domande, ma sono certo che ci siamo intesi. La logica non porta a nulla. Hanno logicamente mischiato qualche componente chimico naturale o artificiale per creare sostanze che donano la felicità. Le vendono nelle strade malfamate o in farmacia. Sembra però che non funzionino: distruggo- La vita come tu la vuoi_testo.indd 11 20/05/11 10.33
  • 19. 12 La vita come tu la vuoi no la persona che sei e ti fanno diventare dipendente da qualcosa che sta fuori di te. Siamo ancora al punto di partenza, la domanda è sempre la stessa: E allora? La passione, l’amore, la gratitudine... questi sono gli ingredienti di una vita che ha un senso ed è soddisfacente, le tue «droghe» naturali, mentre tutte le altre ti rendono più fragile. È arrivato il momento di smettere di usarle. Ti propongo un semplice esercizio: scrivi qui di seguito oppure, se stai leggendo l’ebook, su un quaderno quello che fai per distrarti ma, invece di rafforzarti, ti indebolisce (TV, alcol, droghe, shopping sfrenato, PlayStation, gioco d’azzardo...) Ora sostituisci le cose che hai scritto con attività che ti ricaricano (lettura, stare con gli amici, attività fisica, aiutare gli altri, preghiera, fare l’amore, ascoltare musica, audiocorsi, seminari...) La vita come tu la vuoi_testo.indd 12 20/05/11 10.33
  • 20. 13 ESSERE – Diventa chi sei Fermati un istante... «Dobbiamo coltivare il nostro giardino.» Voltaire Una vita basata su obiettivi e desideri potrebbe sembrare frivola, ma almeno indica una direzione e spesso porta a un significato più alto. Se solo potessimo parlare con la nostra anima... Inve- ce, dal momento in cui nasciamo non facciamo altro che adattarci alle aspettative di chi ci circonda, fino a diventare qualcun altro. Vogliamo essere normali, cioè come gli altri. In questo nostro mondo la differenza non piace. Ci insegnano che cosa fare e come farlo, cosa è giusto e cosa sbagliato, buono e cattivo, caldo e freddo, desiderabile e da evitare. L’idea è: prima ti adegui, meglio stai. Pensiamo di essere liberi, invece siamo condizionati, corriamo e ci adattiamo senza sapere il perché. I nostri bisogni primari sono già soddisfatti, quindi ce ne inculcano altri e provvedono a soddisfarli, cosicché rimaniamo tran- quilli e apatici. Restiamo nel sistema e nessuno (nemmeno noi) è scontento. Ma siamo felici e soddisfatti? Il primo passo verso la libertà di essere chi sei è fermarti. Fermati! La vita come tu la vuoi_testo.indd 13 20/05/11 10.33
  • 21. 14 La vita come tu la vuoi Una volta, almeno, c’erano dei momenti di riflessione. Si facevano i tortellini a mano, si pregava, in auto non c’erano né la radio né il telefonino, c’erano occasioni per fermarsi un po’ a pensare... Ora, nemmeno in bagno siamo tranquilli, magari controlliamo le mail, Facebook e gli sms con lo smartphone! Sin dalla più tenera età, ogni nostro stimolo è preconfe- zionato. Da bambini abbiamo i giochi già preparati, dob- biamo solo eseguire, e guai a metterci del nostro (persino il Lego ora ti dice come devi montarlo). Poi cresciamo e tutto peggiora. Siamo in preda all’ipnosi culturale e reagiamo come da programma. Qualcuno si salva. Altri se ne accorgono e fanno qualcosa che li stimola a tornare all’autenticità di essere unici, di essere se stessi: una vacanza, un ritiro spirituale, cominciano a meditare, si rivolgono a un coach o una persona di fiducia che li fa riflettere. La maggior parte esegue; si sveglia al mattino e lascia che il sistema operativo e poi tutti i software installati partano in auto- matico. Se non partono, c’è sempre il caffè. Dovremmo invece ricordarci che la vita è un’avven- tura, che noi stessi e il mondo siamo misteri da svelare. Non dovremmo mai smettere di cercare e di scoprire. Dovremmo seguire il consiglio degli induisti: scappare da chi dice di avere la verità e correre a fianco di chi la sta cercando. Dovremmo fermare la pazza corsa del criceto sulla ruota e scendere. «Sì, ma come?» mi dirai. Prima di tutto, fermati. La vita come tu la vuoi_testo.indd 14 20/05/11 10.33
  • 22. 15 ESSERE – Diventa chi sei Fermati e non fare nulla. Non leggere, non parlare, non ascoltare, non scrivere, non guardare. Aspetta... Rilassati... C’è troppa confusione, devi far calmare le acque. Non c’è bisogno che tu vada da un guru o da un maestro per imparare a meditare, basta che ti fermi un po’. Io ho cominciato a farlo tempo fa e mi è molto utile. Meditare. Lo so, la parola intimorisce. Sembra una cosa da strane sette o da religioni lontane. In realtà, è la cosa più naturale che si può fare per il corpo e per il cervello. Meditare è riposare la mente, lo spirito, le emozioni e il corpo. No, non significa dormire. Significa contemplare qual- cosa. Te stesso, il mondo, i tuoi pensieri, il tuo respiro. Tutte le religioni, quelle che si rifanno ad antiche tradizioni, prevedono questa pratica anche se con nomi e metodi diversi. È come mettere in standby il sistema. Lasciar riposare tutto. È strano che lasciamo riposare la nostra auto, il vino che apriamo, il risotto, ma non lo facciamo con la nostra mente e il nostro spirito. Basta poco. Innanzitutto, trova un posto tranquillo dove sederti comodamente. Siediti, perché se ti sdrai il corpo sarà confuso, penserà che vuoi dormire. Siediti con la schiena dritta, gli occhi aperti o chiusi (come preferisci), respira con il diaframma e rilassati. Ci sono molti metodi per meditare. Puoi ripetere un La vita come tu la vuoi_testo.indd 15 20/05/11 10.33
  • 23. 16 La vita come tu la vuoi mantra o una parola che ti piace; puoi focalizzarti su qual- cosa di bello, una sensazione, un oggetto, un particolare della natura; puoi pregare, se vuoi. Fai in modo che per una ventina di minuti non ci siano input dall’esterno. Vivi per venti minuti senza obiettivi, attività e scadenze, venti minuti in cui sei, senza fare. Ricordati l’obiettivo: fermarti ed essere. L’intenzione non è di pregare o di avere l’illuminazione. È solo di fermarti per un istante. Se è la prima volta, potrà sembrarti strano. Forse ti parrà che il tempo scorra lento. Se temi di addormentarti o di perdere il senso del tempo, metti una sveglia. Se non hai mai meditato, è probabile che mentre sei fermo la tua mente vagherà. Ti ricorderai di dover com- prare il pane, che nel frigorifero c’è dello yogurt che sta per scadere, che hai dimenticato di pagare il bollo dell’auto o di chiamare qualcuno. Poi penserai: Questa meditazione è stressante, forse gli hippy e i guru riescono a farla perché sono fumati o appartengono a un’altra cultura. Più ti sembra difficile, più ne hai bisogno. Significa che la tua mente non è più abituata a stare ferma, è come una scimmia impazzita che non ha mai tregua. Allora, devi essere gentile con te stesso e continuare a meditare. Come diceva Goethe, le cose sono difficili fino a quando diventano facili. Concediti un po’ di tempo: forse all’inizio riuscirai a fermarti solo per qualche minuto, poi, a poco a poco, il tempo aumenterà. Se ti accorgi di essere preso dal vortice dei pensieri, respira lentamente con il diaframma. Calma La vita come tu la vuoi_testo.indd 16 20/05/11 10.33
  • 24. 17 ESSERE – Diventa chi sei il corpo e la mente, ti piacerà. Se vuoi, puoi farlo anche mentre cammini o corri (non mentre guidi, l’attenzione potrebbe diminuire pericolosamente). Ricorda sempre che l’obiettivo è riposare la mente. La medicina e la scienza hanno già dimostrato i benefici della meditazione sulla salute, ma ben presto scoprirai anche quelli sul tuo umore, sulla creatività e sulla lucidità mentale. Il mio lavoro di coach consiste spesso in un supporto a persone che non si fermano mai, perdendo così la pro- spettiva delle cose e, soprattutto, di se stesse. Corrono e corrono, senza sapere dove stanno andando e senza godersi né il viaggio né l’arrivo. A loro, come a te, consiglio di prendersi dei momenti di riflessione. Più ti fermerai, più sarai allineato con te stesso e quindi più felice. La vita come tu la vuoi_testo.indd 17 20/05/11 10.33
  • 25. 18 La vita come tu la vuoi Vivi con passione! «Ho sempre creduto che se lavori sodo il successo arriva. Non faccio mai le cose a metà, perché se lo facessi avrei metà dei risultati.» Michael Jordan «Vivi con passione!» Uno dei miei primi maestri, Tony Robbins, firma così tutte le sue lettere e dediche e chiude con queste parole ogni corso. Ovviamente, non stiamo parlando di sesso. Certo, serve anche quel genere di passione, ma qui mi riferisco ad altro, a quelle cose che ti tengono sveglio la notte fino a tarda ora e ti fanno puntare la sveglia al mattino presto. Hai una passione così? Se ce l’hai, bene! È un ottimo indicatore di una vita felice, soddisfacente, che ha una direzione. Le passioni spesso sono irrazionali, illogiche. Si può essere appassionati di francobolli, musica, cucina, film, sport... non importa di cosa, l’importante è esserlo. La passione è fondamentale, perché ci dà quel brivido lungo la schiena, ci fa fare cose che altrimenti non faremmo, ci mantiene vivi, giovani... È una cosa tutta nostra, in cui non conta arrivare primi o essere i migliori, conta solo goderne. La nostra vita prende direzioni diverse, portandoci ad assumere ruoli diversi. In alcuni casi dobbiamo adattarci, stare al gioco e andare avanti in qualche modo. Ma ecco che la nostra passione ci accompagna e ci dà la possibilità di tornare alla nostra essenza e, perché no, di godere del La vita come tu la vuoi_testo.indd 18 20/05/11 10.33
  • 26. 19 ESSERE – Diventa chi sei momento senza necessariamente avere un obiettivo da raggiungere o un risultato da produrre. Basta poco. Basta avere qualcosa che ti piace davvero tanto, più di tutto il resto. A me piacciono molte cose: viaggiare, fare sport, legge- re, vedere buoni film, ma queste non sono le mie passioni. La passione è una cosa che ti muove così dal profondo da metterti in condizione di fare di più. Se vuoi aumentare la soddisfazione e la felicità nella tua vita, scrivi una lista di tutto quello che ti piace fare. Come un menu di attività. In questo modo ti ricorderai di cose che non fai da tempo, e rileggere l’elenco ti sarà utile nei momenti in cui hai bisogno di svagarti o ricaricarti. Poi, definisci quali sono le cose di cui sei veramente appassionato. Queste sono quelle importanti. Quelle da coltivare, sempre. Una volta identificate, segna sulla tua agenda una serie di appuntamenti con queste passioni. Assicurati di trovare del tempo da dedicare loro. Il risultato è garantito: sarai più allineato con te stesso, ti divertirai, assaporerai di più la vita e sarai anche più produttivo in tutte le altre attività in cui sei impegnato. Le mie passioni sono: La vita come tu la vuoi_testo.indd 19 20/05/11 10.33
  • 27. 20 La vita come tu la vuoi Se solo potessi «Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e non c’era nessuno.» Johann Wolfgang von Goethe Hai paura? Dirai di no. Oppure, se hai dimestichezza con la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), risponderai: «Paura di cosa?» Ripeto, hai paura? Se non lo sai, allora la risposta è sì. La chiamerai in altri modi: stress, responsabilità verso la famiglia, buonsenso, logica, mancanza di qualcosa... In ogni caso, è la ragione per la quale non fai quello che vorresti fare. Se potessi, cosa faresti? Se non avessi dubbi e fossi sicuro di riuscirci, cosa faresti? Cos’è che ti eccita ed entusiasma ma nello stesso tempo ti spaventa? Scrivilo qui o nel tuo quaderno. Cosa farei se solo potessi (di fatto posso, ma ho paura): Non te lo chiedo per definire degli obiettivi, te lo chiedo per aiutarti a capire chi sei. La vita come tu la vuoi_testo.indd 20 20/05/11 10.33
  • 28. 21 ESSERE – Diventa chi sei Se sai quello che vuoi (quello che tu vuoi veramente, non quello che ti hanno ficcato in testa), hai un’idea di chi sei. Se non sei chi dovresti essere, è perché lasci troppa forza alla paura. Non se la merita. Io ho avuto molte paure e ora ne ho di nuove, perché è naturale che se ne superino alcune e ne arrivino altre. Una volta mi spaventavano gli esami delle medie, poi approcciare le ragazze, poi lanciarmi con il paracadute, poi lasciare il mio lavoro fisso, poi avere un figlio, poi mollare una situazione professionale comoda che però era lontana dai miei valori... Tutte le volte che ho affrontato le mie paure ho avuto paura, chissà perché! Ma, quando le ho superate, ho trovato un nuovo livello di profondità di me stesso che mi piaceva sempre di più. E la bella notizia è che non ho ancora finito! Non finirai mai di affrontare le tue paure ma, se le affronti veramente, non torneranno più; ne arriveranno altre... e ciò significa che stai crescendo. Ricorda: la paura nasce dall’immaginazione. Se hai pau- ra di qualcosa che potrebbe accadere, stai immaginando. La cosa curiosa è che anche la fiducia e la speranza sono figlie dell’immaginazione. Sai qual è la differenza? La paura è immaginazione non guidata, mentre la speranza e la fiducia sono immaginazione con la tua guida. La vita come tu la vuoi_testo.indd 21 20/05/11 10.33
  • 29. 22 La vita come tu la vuoi La vera meta non è la vetta «Le cose migliori della vita non sono cose.» Art Buchwald Nel mondo della crescita personale, nei corsi e nei libri si ritrova spesso l’errore che commette chi crede alla bugia della società: se definisci i tuoi obiettivi e li raggiungi, sarai felice. Oggi, il denaro investito nelle lotterie di vario tipo è in aumento, nonostante tutti sappiamo che chi vince non diventa più felice. Certo, avere una buona qualità della vita è meglio, stabilire i propri obiettivi è necessario (io stesso lo faccio per me e con i clienti), ma avere non porta la felicità. Spesso nei miei corsi dico che se l’obiettivo di un alpi- nista fosse arrivare sulla cima della montagna, allora ci andrebbe in elicottero, risparmiandosi la fatica. La vetta è il punto di arrivo ed è anche un pretesto per affrontare il percorso. Il sentiero, con tutte le sue difficoltà, ti porta a superare i tuoi limiti e le tue paure, e ad andare nel profondo di te stesso, trovando nuove risorse. Ora torniamo indietro per un attimo. Viviamo in un Paese libero, ci educano a essere autosuf- ficienti e respons-abili (cioè, abili di rispondere alla vita). Poi, però, ci impongono limiti a tutto. O ce li impongono La vita come tu la vuoi_testo.indd 22 20/05/11 10.33
  • 30. 23 ESSERE – Diventa chi sei oppure ce li facciamo imporre (decidi tu), sta di fatto che non scegliamo quasi nulla. Quando si tratta di educazione, salute, finanze e altri aspetti della vita, o ci viene detto che cosa fare (dagli usi sociali o da una legge) oppure ci affidiamo all’esperto di turno per un consiglio, senza fare troppe domande. Persino quando ci vestiamo seguiamo una moda che è definita da altri! Ci hanno addestrati come i famosi cani di Pavlov: al suono del campanello, saliviamo. Ci lasciamo sedurre dai persuasori più o meno occulti che ci dicono quale televi- sore acquistare e poi quali canali guardare. Prendi queste medicine, compra queste scarpe, guida questa macchina, indossa questi abiti, prega questo Dio in questo modo... Non preoccuparti se non ce la fai, ti diamo anche un so- gno e qualche obiettivo; i sogni ti servono a fuggire dalla realtà, gli obiettivi ad ammazzarti di lavoro e impegnarti a dare sempre di più... Bello, vero? Beh, le aule dei corsi di crescita personale sono piene grazie a tutto questo. Anche le mie. Ti svelo il segreto. Non funziona. Fatti furbo ed esci dal circolo vizioso. Esci da Matrix. Scegli di essere di più, invece di fare di più. Puoi anche non scalare quelle montagne ed essere felice. Puoi anche stare a valle tutta la vita, se è quello che desideri. La vita come tu la vuoi_testo.indd 23 20/05/11 10.33
  • 31. 24 La vita come tu la vuoi Puoi iniziare il cammino e tornare indietro. Puoi fare quello che vuoi, basta che lo decida tu. Qualunque cosa tu faccia – stare a valle, andare e tornare, prendere l’elicottero o scalare tutte le vette –, ti porterà a essere felice a due condizioni: che tu lo voglia e che ti aiuti a crescere. E, come a questo punto avrai capito, c’è un solo modo di crescere: diventare te stesso e poi diventare ancora più te stesso. Le vette, i soldi, le auto, i vestiti, i gioielli, gli obiettivi, i risultati sono belle cose ma sono soltanto cose. Sono solo strumenti, che contribuiscono a renderci la vita migliore. Smetti di fare le cose che altri ti obbligano a fare. Se decidi tu di farle perché lo vuoi, perché ti aiutano a migliorarti (cioè a migliorare te stesso) e a migliorare (cioè a migliorare le cose), va bene. Se qualcosa ha un senso per te, fallo; se non ce l’ha, tralascialo. Gli esperti sono utili ma non dovrebbero mai decidere per te. Se sbagli imparerai, mentre se lasci decidere a loro non imparerai mai. Tu sei il centro di te stesso, non le cose, né gli obiettivi. Diventa egocentrico in modo sano e ti godrai il sentiero, le difficoltà, la vetta, il ritorno e la compagnia, anche e soprattutto quella di te stesso. La vita come tu la vuoi_testo.indd 24 20/05/11 10.33
  • 32. 25 ESSERE – Diventa chi sei Il mio ultimo desiderio «Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che ho trovato per aiutarmi a fare le grandi scelte della vita.» Steve Jobs Nel suo straordinario discorso del 2005 all’Università di Stanford (ti consiglio di guardarlo su YouTube con un fazzoletto a portata di mano), il cofondatore di Apple rac- conta ai laureandi tre aneddoti per aiutarli ad affrontare l’avventura della vita. Parla di molte altre cose, tra cui la sua esperienza con il cancro e il giorno in cui gli dissero che stava morendo. Nel libro Le 7 regole per avere successo, Stephen Co- vey propone un esercizio in cui ti chiede di immaginare di andare al tuo funerale per ascoltare tre persone che parlano di te: un parente, un amico e un collega. Ti chiede di immaginare che dicano quello che tu desideri dicano di te e alla fine ti suggerisce di vivere la tua vita facendo in modo che, quando quel giorno verrà, dicano proprio quelle cose. Molti anni fa, nel 1867, due fratelli inventarono la dinamite, diventando così ricchissimi e amici dei potenti della Terra. Uno dei due morì durante la produzione dell’esplosivo. La mattina successiva, l’altro fratello, Al- La vita come tu la vuoi_testo.indd 25 20/05/11 10.33
  • 33. 26 La vita come tu la vuoi fred Bernhard Nobel, lesse il necrologio su un quotidiano francese e vide con stupore che il giornalista riportava per errore la sua morte, invece che quella del fratello. Lesse su di sé cose che non gli piacquero, per esempio che si era arricchito facendo del male... Questa «fortuna» provocò in lui un cambiamento, facendogli maturare la decisione di istituire il famoso premio che porta il suo nome. La sua volontà era fare del bene al mondo ed essere ricordato per qualcosa di positivo. Infatti, pochi sanno che fu Nobel a inventare la dinamite, mentre tutti conoscono il premio a lui intitolato. La nostra cultura non ama parlare di morte e di morti. Tutti i morti vengono rispettati e tutti diventano buoni quando non ci sono più. La morte ci fa così paura che non solo evitiamo di parlarne, ma la pensiamo lontana, crediamo di essere immortali e che niente possa farci male: non la velocità con cui guidiamo mentre siamo al cellulare con qualche bicchiere di vino in corpo, non le droghe, il cibo malsano, l’assenza di attività fisica... nulla. Se ci pensiamo, è per- ché qualcuno attorno a noi passa a miglior vita, oppure facciamo l’esperienza di Steve Jobs, o siamo ormai vecchi. Ci pensiamo sempre all’ultimo, quando è troppo tardi. Credi che impareresti a nuotare mentre la barca sta affondando? La vita come tu la vuoi_testo.indd 26 20/05/11 10.33
  • 34. 27 ESSERE – Diventa chi sei Certo, se ti sei perso nella vita di tutti i giorni, la morte degli altri può esserti utile. Macabro? Direi di no. Penso che sia molto più macabro buttare via la tua vita. Ora pensiamo in positivo. Pensa al momento in cui morirai ma sarai felice di morire perché hai vissuto bene. Un po’ come quando finisce una bellissima vacanza: certo vorresti qualche giorno in più, però sei contento di tornare, perché te la sei goduta al massimo. Per quale motivo sorriderai quel giorno, prima di la- sciare per sempre questa vita? Sicuramente non per i soldi che hai accumulato, non per le auto che hai guidato o i vestiti firmati che hai indossato, né tantomeno per la taglia che avevi. Chi è andato molto vicino al momento supremo ed è tornato indietro, racconta che sorrideva per i bei momenti con gli amici, per il bene fatto al prossimo, per avere vis- suto appieno: riso, pianto, lottato (vinto e perso), tutto a suo modo. Ascolta bene il testo di My Way, cantata da Frank Sinatra, e fai in modo di poterla cantare mentre stai morendo. E ora la fine è vicina E quindi affronto l’ultimo sipario Amico mio, lo dirò chiaramente Ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo La vita come tu la vuoi_testo.indd 27 20/05/11 10.33
  • 35. 28 La vita come tu la vuoi Ho vissuto una vita piena Ho viaggiato su tutte le strade Ma più, molto più di questo L’ho fatto a modo mio Rimpianti ne ho avuti qualcuno Ma ancora troppo pochi per citarli Ho fatto quello che dovevo fare Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla Ho programmato ogni percorso Ogni passo attento lungo la strada Ma più, molto più di questo L’ho fatto a modo mio Sì, ci sono state volte, sono sicuro che lo sai, In cui ho fatto il passo più lungo della gamba Ma attraverso tutto questo, quando c’era un dubbio Ho mangiato e poi sputato Ho affrontato tutto e sono rimasto in piedi E l’ho fatto a modo mio Ho amato, ho riso e pianto Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte E ora, mentre le lacrime si fermano Trovo tutto molto divertente Pensare che ho fatto tutto questo E poter dire, non sotto tono, La vita come tu la vuoi_testo.indd 28 20/05/11 10.33
  • 36. 29 ESSERE – Diventa chi sei «No, oh, no, non io Io l’ho fatto a modo mio» Perché cos’è un uomo, che cos’ha? Se non ha se stesso, allora non ha niente Dire le cose in cui davvero crede E non le parole di uno che si inginocchia La storia mostra che l’ho fatto E l’ho fatto a modo mio! (My Way, Frank Sinatra, 1969. Testo originale francese di Claude François, tradotto in inglese da Paul Anka.) La vita come tu la vuoi_testo.indd 29 20/05/11 10.33